3. SOCIOLOGIA DELLA SALUTE - Università degli Studi di Urbino

CLASSICI DELLA SOCIOLOGIA E SALUTE
•
EMILE DURKHEIM – STRUTTURALISMO SOCIO-CULTURALE
Individuazione di una correlazione positiva tra integrazione sociale e salute
La salute è normalità individuata statisticamente
La deviazione dalla normalità è malattia
La malattia, per l’uomo, è ciò che si discosta significativamente dal tipo medio,
cioè dalle condotte normali entro una data specie biologica,
in uno specifico contesto sociale e considerata l’età individuale
La malattia per il sistema sociale è la fuoriuscita statisticamente accertabile
dalla norma del tipo medio.
Le insorgenze patologiche delle società si hanno quando le perturbazioni
sorpassano certe soglie di intensità in una popolazione
Non tutto ciò che è malattia per i singoli è dunque malattia per la società
DURKHEIM E LA COSCIENZA COLLETTIVA
• La coscienza collettiva
- una forza culturale e normativa intrinseca all’organismo sociale –
è generatrice di salute societaria, in quanto capace di contenere le
individualità in una vita d’insieme, pur attraverso periodiche
effervescenze e nonostante la presenza di un quid di forze devianti
Vi sono quattro tipi di forze morali:
Altruismo o solidarismo
Egoismo
Fatalismo
anomia
Anomia
egoismo
individualismo
fatalismo
collettivismo
controllo
integrazione
altruismo
DURKHEIM E IL SUICIDIO
•
Egoismo e altruismo riguardano, dal minimo al massimo,
la variabile di integrazione socio-culturale
Anomia* e fatalismo riguardano, dal minimo al massimo,
la variabile della regolamentazione, del controllo sociale
La salute deriva da ordinamenti sociali in cui c’è bilanciamento
tra egoismo e anomia (individualismo)da un lato
e altruismo e fatalismo (collettivismo) dall’altro
* Anomia è mancanza di norme sociali e morali
o assenza di regolamentazione e sfrenatezza
FORZE MORALI E PATOLOGIE
Vi sono quattro tipi di suicidio corrispondenti
al prevalere di una delle quattro forze morali:
- Suicidio fatalistico delle società dispotiche, sacrificio non
intenzionale
- Suicidio altruistico, sacrificio volontario per l’adesione individuale
alla coscienza collettiva e alle norme della comunità
- Suicidio egoistico, attenuazione della pressione morale alla
conformità sociale, incapacità di percepire la ragione del vivere in
società
- Suicidio anomico, anomia da mancanza o inefficacia persuasiva di
norme morali, o anomia da effervescenza e attività sregolata
CLASSICI DELLA SOCIOLOGIA E SALUTE
•
•
-
MAX WEBER – INDIVIDUALISMOMETODOLOGICO
AGIRE SOCIALE quale agire motivato dal senso individuale e rapportato
all’agire di altri soggetti
Vi sono quattro tipologie dell’agire sociale:
Agire sociale di tipo tradizionale
guidato da regole e conoscenze dettate da abitudini acquisite e consolidate
dentro una cultura
- Agire sociale affettivamente orientato
compiuto sotto l’impulso primario di affetti, emozioni e passioni
- Agire razionale rispetto al valore
guidato, secondo un obiettivo da perseguire, dai valori religiosi riformati
- Agire razionale rispetto allo scopo
azioni strumentali rivolte esclusivamente all’obiettivo da raggiungere
e spiegabili secondo il modello causa effetto
WEBER E LA RAZIONALITÁ
•
La modernità e caratterizzata dall’agire razionale
•
L’azione razionale rispetto allo scopo (o strumentale) si afferma con
l’estensione del calcolo in ogni campo dell’organizzazione sociale
e col prevalere della ricerca dei mezzi adeguati per lo scopo
La società sana è quella che persegue il bilanciamento tra i due tipi di
razionalità – rispetto allo scopo e rispetto al valore –
tra il campo della razionalità strumentale e quella della razionalità di tipo
etico (secondo i valori)
Nel sistema sanitario
La razionalità rispetto allo scopo, legata al calcolo, permette di raccogliere e
distribuire le possibilità e le risorse collettive secondo il bisogno di ciascuno,
La razionalità rispetto al valore permette di migliorare la salute collettiva,
e rendere accessibile la cura a tutti
WEBER E LA BUROCRAZIA
•
Weber è il teorico della burocrazia e ne esalta la stabilità
•
La burocrazia è una forma di governo delle società complesse,
è espressione del potere legale razionale (potere impersonale)
che nelle società moderne prende il posto del potere carismatico
(potere delle società tradizionali ché è legato alla persona che lo esercita)
Questa teoria ci permette la comprensione della moderna organizzazione
del sapere e delle pratiche mediche,
quali risultato di un processo di razionalizzazione e secolarizzazione
Allo stesso tempo ci rende evidente come e perché il primato della
razionalità strumentale nelle cure sanitarie
oggi sia messo in crisi da sollecitazioni a favore dei valori e della
umanizzazione, negli ospedali e nelle pratiche sanitarie in genere
TALCOTT PARSONS E LO STRUTTURAL-FUNZIONALISMO
Analisi dell’atto intenzionale dell’attore sociale entro un contesto
istituzionale o sistema
Il sistema sociale rappresenta un modo di organizzazione degli
elementi dell’azione
Tra sistema e attore c’è interpenetrazione e non inclusione
Ogni sistema sociale deve assolvere quattro prerequisiti funzionali per
esistere, che compongono lo schema AGIL
1.
Adattamento (Adaption) – economia 2.
Perseguimento selettivo delle mete (Goal attaiment) - politica –
3.
Integrazione sociale (social Integration) – cultura –
4. Mantenimento della latenza (Latency) – controllo -
LO STRUTTRAL-FUNZIONALISMO
Parsons spiega salute e malattia in relazione ai ruoli
assunti da parte degli individui nella società
La salute coincide con la capacità delle persone di assolvere i ruoli
sociali
La malattia è caratterizzata dalla incapacità di assolvere i compiti legati
al ruolo. Nel malato si produce infatti un cambio di ruolo:
dai ruoli della normalità al ruolo sociale di malato (sick role)
Illness è la percezione soggettiva del malessere
Disease è la malattia secondo i canoni bio-medici
Sickness la rappresentazione sociale della malattia
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
Tipologia delle relazioni tra medico e paziente (Roter e
Hall, 2006)
Controllo da parte del
Paziente
Controllo da parte del Medico
Basso
Alto
Basso
Noncuranza (default)
Paternalismo (paternalism)
Alto
Consumismo
(consumerism)
Reciprocità (mutuality)
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
• Paternalismo
Disposizione del medico che, non solo domina il rapporto con il suo
paziente attraverso la sua autorità, ma decide del suo destino clinico
senza l’obbligo di interpellarlo
♦ RELAZIONE ASIMMETRICA FONDATA SU FIDUCIA DEL
PAZIENTE E RESPONSABILITÁ DEL MEDICO VERSO IL
PAZIENTE RITENUTO INCOMPETENTE
♦ STILE COMUNICATIVO AUTORITARIO DEL MEDICO E SCARSO
COINVOLGIMENTO DEL PAZIENTE
♦ Rischio: difficoltà a riconoscere e classificare i sintomi che
necessitano dell’informazione fornita dal paziente
♦ Uno stile comunicativo autoritario compromette:
♦ la attinenza alle cure (adherence)
♦ la fedeltà alla cura (compliance)
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
• Consumismo
Medico e paziente diventano rispettivamente un venditore e un consumatore
Nella relazione medico-paziente il consumismo è un modello che attrae
soprattutto persone di cultura medio-alta
I pazienti domandano un ruolo attivo nella determinazione dei costi sanitari,
cercano informazioni e contestano la competenza del medico,
Il medico può arrivare alla negoziazione per mitigare le barriere che si creano
con il paziente
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
•
Reciprocità
Questo tipo di relazione è definito come ideale
Medico e paziente sono orientati alla discussione critica dei punti in questione e a
risolverli
Si tratta di rapporto incentrato sulla relazione (relationship centered)
Quattro strategie per incentivare il dialogo di questo tipo:
1)
Creare un’atmosfera di apertura dove il paziente viene incoraggiato ad assumere il
suo punto di vista e percepisce che il medico lo ascolterà;
2)
Capire i fini e le aspettative del paziente;
3)
Educare il paziente sulla natura del suo problema, spiegando il punto di vista del
medico e supportandolo con argomentazioni;
4)
Capire le preferenze del paziente ed usare la negoziazione se i punti di vista
differiscono
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
• Noncuranza
I ruoli e i fini nella relazione medico-paziente non sono chiari
né esiste nei due attori la volontà di conciliare il dialogo
Interazioni di questo tipo avvengono, ad esempio, quando il paziente è
arrabbiato:
egli decide di cambiare medico per ragioni che il medico ignora
I problemi di comunicazione sono spesso un fattore che origina nel paziente
un’attitudine negativa nei confronti del medico che può precipitare in
situazioni negative per entrambi
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
Quattro fattori strutturali che hanno modificato la relazione medico-paziente:
♦ Il processo di “anonimizzazione” della figura del medico
Il medico non è più la persona di riferimento per la salute a lungo termine
Lo specialista è in relazione con il paziente solo per il tempo della malattia
♦ La nuova diagnostica e lo iato tra medico e paziente
Le procedure diagnostiche che sempre più vengono applicate dal medico rendono la
comunicazione tra il medico e il paziente più problematica
♦ Il processo di “giuridificazione” del corpo medico
Il medico nell’intervento nei confronti del paziente deve confrontarsi con una normativa
che regola il suo operato
♦ Il processo di “economicizzazione”
L’entrata di logiche di mercato nel sistema sanitario può comportare forti pressioni sul
corpo medico che ne è influenzato in termini di tempo e di scelte di cura
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
Il rapporto medico-paziente viene colto – da Parsons –
come una relazione tra persone che sono portatrici di ruoli istituzionalizzati, a cui
corrispondono diritti e doveri specifici
Il ruolo dell’ammalato e il ruolo del medico sono così caratterizzati:
a.
Intrinsecamente universalistici
(per essere esercitati richiedono l’accesso a competenza specifiche):
(esistono criteri oggettivi e condivisi per determinare se un soggetto è sano o malato)
(ogni medico possiede una competenza tecnica e una conoscenza scientifica condivise)
b.
Funzionalmente specifici
(essere medico o paziente non implica perdita o trasformazione di altri ruoli)
c.
Affettivamente neutrali
(l’infermo non deve affezionarsi alla malattia o al medico, né il medico al malato)
d.
Esercitati in vista della collettività
(il malato deve avere interesse a guarire, il medico deve operare nell’interesse della
collettività)
LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
Diritti e doveri specifici del medico e del paziente
Diritti del medico:
diritto di accedere al corpo del paziente
diritto di proteggersi ed essere protetto da coinvolgimento emotivo
Doveri del medico:
dovere di favorire la guarigione della malattia
dovere di esercitare con orientamento agli interessi della collettività
Diritti del paziente
diritto di venir meno ai propri doveri abituali senza essere sanzionato
diritto di ricevere un sostegno in termini di cure, reddito, stima
Doveri del paziente
dovere di chiedere aiuto al terapeuta istituzionalmente riconosciuto
dovere di collaborare con il terapeuta per rispristinare al più presto lo stato di
salute
IL PARADIGMA CRITICO
•
MARX ed ENGELS – primi ciritici della società capitalistica –
ne denunciano:
la mercificazione della vita,
la riduzione dell’individuo a oggetto gestito dal mercato,
lo sfruttamento ad opera del proprietario dei mezzi di produzione
sull’uomo proprietario della sola forza lavoro,
e in tema di salute:
la mercificazione dell’organizzazione sanitaria, per cui la sanità è ridotta a
profitto,
l’espropriazione dei pazienti della natura e della propria salute,
la riduzione dei sistemi sanitari e del personale medico a operatori del
controllo sociale e diffusori dell’ideologia della classe dominante,
le disuguaglianze di classe in tema di prevenzione, cura, guarigione.
IL PARADIGMA ECOSISTEMICO
NIKLAS LUHMANN – EDGAR MORIN - GREGORY BATESON
- Costruttivismo – l’osservatore crea la realtà che è relativa all’osservazione
Dimensione ecologica-sistemica – unità di riferimento è il soggetto (sistema) nel suo
ambiente (relazione sistema/ambiente).
Luhmann
Il soggetto è sistema autoreferenziale chiuso operativamente per fronteggiare la
complessità dell’ambiente che ha una maggiore complessità
Nella determinazione della salute intervengono più ambiti sistemici
(sociale – organico – psichico) in condizione di interpenetrazione.
La salute è il derivato dalle perturbazioni reciproche degli ambiti sistemici
Ogni sistema parziale lavora per raggiungere una propria specificità, autonomia,
funzionalità, perseguendo il proprio fine
( per la medicina l’ottenimento di cure sempre più efficaci)
e generando una serie di effetti perversi
( le cure diventano nocive o sviluppato agenti patogeni più resistenti)
IL PARADIGMA ECOSISTEMICO
•
Morin - pensiero ecologico –
Fusione tra scienze del vivente e sistema sociale
Uomo come poli-sistema trinitario fatto di individuo, specie, società
Ogni sistema ha una determinazione soggettiva:
una surdeterminazione umana che è culturale, sociale e antropologica
L’uomo ha una capacità di definizione dei sistemi
attraverso i suoi interessi, le sue soluzioni, le sue finalità
Critica contro la burocratizzazione e la frammentarietà nella scienza,
la sua dissoluzione in svariati sottosistemi e i suoi effetti perversi,
a cui va contrapposta una nuova coscienza, una maggiore profondità e partecipazione
La salute è condizione di equilibrio ecologico
fondata sulle possibilità auto-correttive dei sistemi stessi,
accoppiata strutturalmente con sistema sociale e individuo,
costruita essa stessa dalle istanze degli esseri umani
IL PARADIGMA ECOSISTEMICO
• Bateson: ottica post-dualistica e nuova alleanza tra mente e natura
La relazione è al centro dell’attenzione per determinare gli elementi distinti
Concetto di “mente” come aggregato di parti interagenti che si distinguono per
la differenza ma la differenza è un’idea
Si va quindi verso una ecologia delle idee
che fa evolvere un paradigma mentale post-dualistico
Necessità di regolare lo scibile preservando la diversità individuale
e inglobando una modalità concettuale di tipo ecologico-sistemica
La stessa medicina non contempla una valutazione dell’essere vivente
quale sistema auto-correttivo organizzato in modo cibernetico e sistemico,
perciò non comprende ancora appieno le interdipendenze interne
LA FENOMENOLOGIA
Husserl:La soggettività quotidiana, la coscienza nella sua intenzionalità
sono i fondamenti del sapere
Critica al positivismo e adozione del metodo fenomenologico
a partire dall’epoché (sospensione del giudizio)
che permette di raggiungere l’io puro, la soggettività con cui il soggetto coglie
se stesso
L’esperienza del mondo esterno passa attraverso l’empatia
che corrisponde a un calarsi nei panni dell’altro, identificarsi con il suo vissuto
Il mondo della vita, mondo della quotidianità è l’unico mondo reale che ci è
dato di conoscere, l’evidenza della quotidianità, la realtà empirica, l’altro.
L’intersoggettività è la possibilità della co-costituzione tra soggettività
che nasce da un loro accordo interattivo per mezzo delle comunicazioni
LA SOCIOLOGIA FENOMENOLOGICA
Alfred Schutz – sociologo fenomenologo - persegue lo scopo di:
• Superare il dualismo cartesiano di mente e corpo
• Dare una fondazione alla scienza sociale
• Esplorare la storia del mondo vitale, del senso comune
L’esperienza del mondo è sempre di natura intersoggettiva,
scaturisce dall’incontro dei soggetti concreti nel mondo della vita quotidiana.
Sussistono più mondi reali dotati di senso, ovvero più prospettive, punti di vista
Ognuno di noi è costituito da province finite di significato, o esperienze di
senso.
La stessa malattia è una provincia finita di significato, cioè un agire significativo
che non può essere slegato da chi lo sta vivendo, dall’interpretazione che
egli ne fornisce e dal senso che gli attribuisce
INTERAZIONISMO SIMBOLICO - ETNOMETODOLOGIA
• P.L. BERGER – TH. LUCKMANN
Realtà come costruzione sociale frutto dell’interazione tra soggetti
Realtà oggettiva inesistente fuori dei punti di vista da cui può essere osservata, relatività
sociale
L’uomo è un prodotto sociale e il senso è relativo ai contesti
• G.H. MEAD
La realtà interessante è la realtà dell’interazione
L’individuo è frutto dell’interazione linguistica che si attua nella società
La socializzazione dei giovani si realizza attraverso il gioco
e soprattutto l’assunzione del ruolo altrui
H. GARFINKEL – A. CICOUREL
Oggetto di studio sono i metodi, le procedure, i saperi, le conoscenze
adottati entro un gruppo sociale per comunicare.
I contesti sociali e istituzionali vengono creati da tali pratiche sociali
Nelle prassi operative di tipo medico spesso sussistono comportamenti disfunzionali degli
operatori: l’analisi etnometodologica permette di evidenziarli e modificarli
LA FRAME ANALYSIS
•
ERVING GOFFMAN – Nell’analisi del frame mette il luce come
l’esperienza della realtà avvenga per gli individui attraverso
una sorta di inquadramento in cornici e schemi generali
Genesi sociale della definizione di malattia come precipitato di una selezione
discriminatoria tra catagorie sociali (normale, diverso, deviante, sano, malato)
Scienza e società contribuiscono a formare una certa immagine della malattia mentale
Le analisi relative alla salute vengono effettuate soprattutto in ambito psichiatrico
Istituzioni totali: ambiti di segregazione delle persone portatrici di diversità
distinte in tre categorie: deformazioni fisiche, aspetti criticabili del carattere, razza,
nazione e religione
e oggetto di stigmatizzazione o etichettamento sociale con valenza negativa.
La carriera morale del malato mentale (coalizione alienante, vortice degli inganni)
induce il soggetto ad identificarsi con quel ruolo
Le contingenze di carriera (situazione economica, trasgressioni commesse ecc…)
contribuiscono alla sua aggressione ed espropriazione del sé
IL PARADIGMA CORRELAZIONALE
SALUTE intesa in modo flessibile, declinata in senso sincronico e diacronico,
storicamente e geograficamente, ricomposta tutte le sue dimensioni
Prospettiva interdisciplinare e multidimensionale oltre il monismo e l’olismo,
logica di co-integrazione, prospettiva empatica, principio di adduzione
Interconnessione di quattro concetti:
Natura esterna: ambiente fisico generatore di agenti patogeni e risorse terapeutiche
Sistema sociale: rete di comunicazioni, valori, linguaggi, norme tra individui
Persona come soggetto: individuo con le due dimensioni di ego e social self
Natura interna del soggetto: coesistenza tra corpo, entità biologica, e mente, entità
psico-somatica nell’unità della persona
Sei connessioni bidirezionali che delimitano il campo di analisi del tema salute:
Connessione natura interna-natura esterna
Connessione sistema sociale-natura esterna
Connessione sistema sociale-natura interna
Connessione soggetto-natura interna
Connessione soggetto-sistema sociale
Connessione soggetto-natura esterna
MODELLO CORRELAZIONALE DI ANALISI DEL SISTEMA SALUTE
SISTEMA SALUTE
NATURA
ESTERNA
SOGGETTO
SISTEMA
SOCIALE
NATURA
INTERNA
MODELLO CORRELAZIONALE DI ANALISI DEL SISTEMA SALUTE
• 1. CONNESSIONE natura esterna-natura interna
La natura esterna è stata intesa: come forza ri-equilibratrice della salute del corpo umano
oppure come forza dis-equilibrante, come agente di disturbo
2. CONNESSIONE sistema sociale-natura esterna
La società organizzata in sistema è chiamata ad affrontare le perturbazioni provenienti
dall’ambiente esterno
3. CONNESSIONE sistema sociale-natura interna
Il sistema sociale è fonte di patologie per la natura bio-psichica delle persone, e il suo
agire macro-direzionale rivela in sé effetti perversi
4. CONNESSIONE soggetto-natura interna
Ri-allacciamento dei legami tra essere sociale ed essere bio-psichico con
riappropriazione comunitaria della gestione della salute entro le reti di relazione di
mondo vitale
5. CONNESSIONE soggetto-sistema sociale
Condizionamenti e variabili presenti nel sistema sociale entro cui vive il soggetto
coinvolto in un’esperienza di malattia (variabili culturali, socio-economiche, di cura)
6. CONNESSIONE soggetto-natura esterna
Influenze ecologiche che l’ambiente può avere sul self
LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE
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La relazione medico paziente si gioca su due piani: L’INFORMAZIONE e LA
RELAZIONE
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PARADIGMA INFORMAZIONALE
Cultura della medicalizzazione
Svalutazione degli aspetti della singolarità
Specializzazione dei settori
Cripticità dei linguaggi
Segretezza e segregazione dei corpi
Comunicazione manipolatoria
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EFFETTI: FENOMENI DI NON-COMPLIANCE
Sfiducia nel e messa in discussione del sapere medico
Abbandono delle cure e delle prescrizioni
LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE
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PARADIGMA RELAZIONALE:
Ascolto attivo praticato dal medico
Valorizzazione della dimensione affettivo-empatica
Sviluppo di forme interattive flessibili e dinamiche
Attenzione agli aspetti della comunicazione non verbale
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EFFETTI:
Maggiore autonomia decisionale del paziente
Potere contrattuale del paziente
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EFFETTi NON-PREVISTI:
Eventuale de-responsabilizzazione del medico
Relativa responsabilizzazione del paziente
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LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE
1. MODELLO DI COLLOQUIO CLINICO di tipo illness centered
Nella costruzione dell’anamnesi e nella redazione della cartella clinica,
il medico inserisce elementi biografici entro uno schema precostituito
ignorando il significato soggettivo della malattia e il modo in cui è
integrata, respinta, accettata nell’universo cognitivo e relazionale.
Formulazione di domande a risposta breve e chiusa
Si trascurano possibili alternative di risposte
Impoverimento delle pratiche comunicative
Le distorsioni comunicative risultano particolarmente dannose nelle situazioni
che richiedono l’adozione di strategie di prevenzione
mirate a indurre modifiche nei comportamenti e negli atteggiamenti dei soggetti
LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE
2. MODELLO DI COLLOQUIO CLINICO di tipo patient centered
Il medico interpreta la malattia tenendo conto dei particolari significati che il
paziente attribuisce alla propria patologia,
vengono valorizzati gli aspetti dell’ascolto attivo, praticata l’empatia,
viene favorito lo sviluppo di forme interattive più flessibili e dinamiche
Tuttavia
la conoscenza induttiva e scientifica e la conoscenza deduttiva ed empatica
- il piano della conoscenza e del progresso scientifico (macrosociale)
e il piano dell’esperienza e della relazione (microsociale) –
non devono elidersi a vicenda ma integrarsi in un approccio discorsivo
MEDICINA NARRATIVA (B.J.Good)
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Malattia come “rete semantica” che media l’idea di salute del
soggetto
La malattia è una rete semantica come insieme di nozioni e di
simboli che le sono associati e le danno senso
Ogni malattia è un fenomeno che ha un significato
ed ogni malato possiede un modello esplicativo della malattia
L’attività medica è sempre interpretativa
La narrazione dell’esperienza come analisi dei percorsi con cui il
soggetto da senso alla malattia in riferimento alle sue reti sociali e ai
suoi riferimenti culturali
Costruzione di canali fiduciari con l’operatore socio-sanitario
LA NARRAZIONE CLINICA
La NARRATIVIZZAZIONE delle situazione clinica
è il medium che permette il passaggio dall’ “informazione” alla “messa in discorso”
della malattia e della terapia
La narrazione clinica è un metodo di lettura del vissuto di disagio
che permette di riallacciare i fili della quotidianità spezzati dal brusco irrompere
dell’evento patologico
e di organizzare una progettualità a breve o a lungo termine
dove risulta particolarmente importante la complicità di medico e paziente
circa le strategie di cura e di adattamento
La trama narrativa sembra lo strumento più adatto per sottrarre la malattia
all’universo impersonale dei numeri e dei codici, della quantificazione,
della generalizzazione e della tecnica, per conferirle una natura storico-evolutiva e
recuperare la dimensione della soggettività e la qualità della vita del paziente
CORPO E SALUTE
•
DUE CONCEZIONI DEL CORPO ASCRIVIBILI:
•
A) ad un visione naturalistica della corporeità (determinismo biologico)
organismo biologico come movente delle intenzioni ed azioni umane
B) ad una visione costruttivistica della corporeità (determinismo sociologico)
corpo come mero prodotto dei meccanismi di definizione e manipolazione sociale
•
COSTRUTTIVISMO: corpo come entità plasmata, controllata e creata dalla società –
tre approcci fondamentali:
1. corpo come teatro di pratiche sociali (Goffman, Mauss, Foucault)
2. corpo come sistema di segni o metafora che veicola significati culturali (Mary Douglas)
come sistema di segni che esprime relazioni di potere (Luce Irigaray)
Secondo Turner la società postmoderna può dirsi “società somatica”
(somatic society)
Infatti i maggiori problemi politici e personali sono problematizzati nel corpo ed
espressi attraverso di esso
In essa si pratica l’embodiment, condizione di “in-corporazione” del soggetto
IL CORPO NELLA FENOMENOLOGIA
• Nella fenomenologia di Husserl, il corpo si costituisce come Leib
ossia come entità coscientizzata intenzionale irriducibile alla materia inanimata
Il corpo rappresenta il “centro di orientamento” attraverso cui si rende possibile:
sia l’esperienza di se stessi come progetto sul mondo circostante
sia l’esperienza dell’altro-da-sé
La fenomenologia si focalizza sul problema del significato soggettivo della malattia,
definendola una “provincia finita di significato” caratterizzata da una specifica
esperienza del sé e dell’altro nel tempo e nello spazio
La malattia è intesa come un evento che sovverte l’esperienza quotidiana,
produce uno sradicamento al mondo e condanna ad un radicamento nel corpo
Il vissuto patologico si definisce come una condizione che produce:
percezione della natura problematica della corporeità,
perdita della spontaneità come apertura al mondo e agli altri,
ripiegamento del sé nella corporeità come limite ed ostacolo,
isolamento dalla rete relazionale,
estraniazione dalla dimensione temporale
CORPO E SOCIETA’ POSTMODERNA
•
I caratteri del corpo nella postmodernità:
Esposizione del corpo alla manipolazione consumistica, che ne fanno un veicolo di
desideri e di consumi
L’insorgenza di nuove culture, che ne mettono in discussione le funzioni sessuali ad esso
associate
La trasformazione della collocazione del corpo in relazione alla nutrizione, ai rituali
alimentari e ai tipi di cibo
In una società caratterizzata da una crescente fluttuazione/frammentazione dell’identità
l’ “immagine corporea” diviene un elemento fondamentale per l’identificazione soggettiva
La corporeità, un esporsi all’altro, diventa prerequisito per il processo di enseflment,
in un tentativo di “ancoraggio del self” ad una nuova progettualità body-oriented
La dimensione della corporeità di volta in volta è concepita come:
ambito comunicativo, teatro di pratiche sociali, luogo della manifestazione di significati
CORPO E VISSUTO PATOLOGICO
•
•
•
Nella fenomenologia la valenza comunicativa della corporeità si connette alla
dimensione patologica su due livelli:
Il corpo diventa l’unico veicolo capace di esplicitare la malattia attraverso il linguaggio
dei sintomi
Nella malattia il corpo si fa veicolo comunicativo di ciò che è ineffabile, di un disagio,
di un malessere che non trova altro modo di esprimersi
Nel caso dei disturbi del comportamento alimentare il corpo si fa sintomo
esprimendo una frattura tra mente e corporeità, tra soggetto e mondo relazionale
Questi disturbi sono una conseguenza di un’idea del corpo
_ ri-codificato entro una società edonistica e consumistica _
non più come un dato ma come un progetto personale
oggetto di investimenti simbolici ed emotivi
e si configurano sempre più come strategie comunicative
fondate su una tecnica corporea che rappresenta il tentativo estremo
di costruire la propria identità ri-plasmando l’immagine corporea, il sé visibile