CLASSICI DELLA SOCIOLOGIA E SALUTE • EMILE DURKHEIM – STRUTTURALISMO SOCIO-CULTURALE Individuazione di una correlazione positiva tra integrazione sociale e salute La salute è normalità individuata statisticamente La deviazione dalla normalità è malattia La malattia, per l’uomo, è ciò che si discosta significativamente dal tipo medio, cioè dalle condotte normali entro una data specie biologica, in uno specifico contesto sociale e considerata l’età individuale La malattia per il sistema sociale è la fuoriuscita statisticamente accertabile dalla norma del tipo medio. Le insorgenze patologiche delle società si hanno quando le perturbazioni sorpassano certe soglie di intensità in una popolazione Non tutto ciò che è malattia per i singoli è dunque malattia per la società DURKHEIM E LA COSCIENZA COLLETTIVA • La coscienza collettiva - una forza culturale e normativa intrinseca all’organismo sociale – è generatrice di salute societaria, in quanto capace di contenere le individualità in una vita d’insieme, pur attraverso periodiche effervescenze e nonostante la presenza di un quid di forze devianti Vi sono quattro tipi di forze morali: Altruismo o solidarismo Egoismo Fatalismo anomia Anomia egoismo individualismo fatalismo collettivismo controllo integrazione altruismo DURKHEIM E IL SUICIDIO • Egoismo e altruismo riguardano, dal minimo al massimo, la variabile di integrazione socio-culturale Anomia* e fatalismo riguardano, dal minimo al massimo, la variabile della regolamentazione, del controllo sociale La salute deriva da ordinamenti sociali in cui c’è bilanciamento tra egoismo e anomia (individualismo)da un lato e altruismo e fatalismo (collettivismo) dall’altro * Anomia è mancanza di norme sociali e morali o assenza di regolamentazione e sfrenatezza FORZE MORALI E PATOLOGIE Vi sono quattro tipi di suicidio corrispondenti al prevalere di una delle quattro forze morali: - Suicidio fatalistico delle società dispotiche, sacrificio non intenzionale - Suicidio altruistico, sacrificio volontario per l’adesione individuale alla coscienza collettiva e alle norme della comunità - Suicidio egoistico, attenuazione della pressione morale alla conformità sociale, incapacità di percepire la ragione del vivere in società - Suicidio anomico, anomia da mancanza o inefficacia persuasiva di norme morali, o anomia da effervescenza e attività sregolata CLASSICI DELLA SOCIOLOGIA E SALUTE • • - MAX WEBER – INDIVIDUALISMOMETODOLOGICO AGIRE SOCIALE quale agire motivato dal senso individuale e rapportato all’agire di altri soggetti Vi sono quattro tipologie dell’agire sociale: Agire sociale di tipo tradizionale guidato da regole e conoscenze dettate da abitudini acquisite e consolidate dentro una cultura - Agire sociale affettivamente orientato compiuto sotto l’impulso primario di affetti, emozioni e passioni - Agire razionale rispetto al valore guidato, secondo un obiettivo da perseguire, dai valori religiosi riformati - Agire razionale rispetto allo scopo azioni strumentali rivolte esclusivamente all’obiettivo da raggiungere e spiegabili secondo il modello causa effetto WEBER E LA RAZIONALITÁ • La modernità e caratterizzata dall’agire razionale • L’azione razionale rispetto allo scopo (o strumentale) si afferma con l’estensione del calcolo in ogni campo dell’organizzazione sociale e col prevalere della ricerca dei mezzi adeguati per lo scopo La società sana è quella che persegue il bilanciamento tra i due tipi di razionalità – rispetto allo scopo e rispetto al valore – tra il campo della razionalità strumentale e quella della razionalità di tipo etico (secondo i valori) Nel sistema sanitario La razionalità rispetto allo scopo, legata al calcolo, permette di raccogliere e distribuire le possibilità e le risorse collettive secondo il bisogno di ciascuno, La razionalità rispetto al valore permette di migliorare la salute collettiva, e rendere accessibile la cura a tutti WEBER E LA BUROCRAZIA • Weber è il teorico della burocrazia e ne esalta la stabilità • La burocrazia è una forma di governo delle società complesse, è espressione del potere legale razionale (potere impersonale) che nelle società moderne prende il posto del potere carismatico (potere delle società tradizionali ché è legato alla persona che lo esercita) Questa teoria ci permette la comprensione della moderna organizzazione del sapere e delle pratiche mediche, quali risultato di un processo di razionalizzazione e secolarizzazione Allo stesso tempo ci rende evidente come e perché il primato della razionalità strumentale nelle cure sanitarie oggi sia messo in crisi da sollecitazioni a favore dei valori e della umanizzazione, negli ospedali e nelle pratiche sanitarie in genere TALCOTT PARSONS E LO STRUTTURAL-FUNZIONALISMO Analisi dell’atto intenzionale dell’attore sociale entro un contesto istituzionale o sistema Il sistema sociale rappresenta un modo di organizzazione degli elementi dell’azione Tra sistema e attore c’è interpenetrazione e non inclusione Ogni sistema sociale deve assolvere quattro prerequisiti funzionali per esistere, che compongono lo schema AGIL 1. Adattamento (Adaption) – economia 2. Perseguimento selettivo delle mete (Goal attaiment) - politica – 3. Integrazione sociale (social Integration) – cultura – 4. Mantenimento della latenza (Latency) – controllo - LO STRUTTRAL-FUNZIONALISMO Parsons spiega salute e malattia in relazione ai ruoli assunti da parte degli individui nella società La salute coincide con la capacità delle persone di assolvere i ruoli sociali La malattia è caratterizzata dalla incapacità di assolvere i compiti legati al ruolo. Nel malato si produce infatti un cambio di ruolo: dai ruoli della normalità al ruolo sociale di malato (sick role) Illness è la percezione soggettiva del malessere Disease è la malattia secondo i canoni bio-medici Sickness la rappresentazione sociale della malattia LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE Tipologia delle relazioni tra medico e paziente (Roter e Hall, 2006) Controllo da parte del Paziente Controllo da parte del Medico Basso Alto Basso Noncuranza (default) Paternalismo (paternalism) Alto Consumismo (consumerism) Reciprocità (mutuality) LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE • Paternalismo Disposizione del medico che, non solo domina il rapporto con il suo paziente attraverso la sua autorità, ma decide del suo destino clinico senza l’obbligo di interpellarlo ♦ RELAZIONE ASIMMETRICA FONDATA SU FIDUCIA DEL PAZIENTE E RESPONSABILITÁ DEL MEDICO VERSO IL PAZIENTE RITENUTO INCOMPETENTE ♦ STILE COMUNICATIVO AUTORITARIO DEL MEDICO E SCARSO COINVOLGIMENTO DEL PAZIENTE ♦ Rischio: difficoltà a riconoscere e classificare i sintomi che necessitano dell’informazione fornita dal paziente ♦ Uno stile comunicativo autoritario compromette: ♦ la attinenza alle cure (adherence) ♦ la fedeltà alla cura (compliance) LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE • Consumismo Medico e paziente diventano rispettivamente un venditore e un consumatore Nella relazione medico-paziente il consumismo è un modello che attrae soprattutto persone di cultura medio-alta I pazienti domandano un ruolo attivo nella determinazione dei costi sanitari, cercano informazioni e contestano la competenza del medico, Il medico può arrivare alla negoziazione per mitigare le barriere che si creano con il paziente LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE • Reciprocità Questo tipo di relazione è definito come ideale Medico e paziente sono orientati alla discussione critica dei punti in questione e a risolverli Si tratta di rapporto incentrato sulla relazione (relationship centered) Quattro strategie per incentivare il dialogo di questo tipo: 1) Creare un’atmosfera di apertura dove il paziente viene incoraggiato ad assumere il suo punto di vista e percepisce che il medico lo ascolterà; 2) Capire i fini e le aspettative del paziente; 3) Educare il paziente sulla natura del suo problema, spiegando il punto di vista del medico e supportandolo con argomentazioni; 4) Capire le preferenze del paziente ed usare la negoziazione se i punti di vista differiscono LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE • Noncuranza I ruoli e i fini nella relazione medico-paziente non sono chiari né esiste nei due attori la volontà di conciliare il dialogo Interazioni di questo tipo avvengono, ad esempio, quando il paziente è arrabbiato: egli decide di cambiare medico per ragioni che il medico ignora I problemi di comunicazione sono spesso un fattore che origina nel paziente un’attitudine negativa nei confronti del medico che può precipitare in situazioni negative per entrambi LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE Quattro fattori strutturali che hanno modificato la relazione medico-paziente: ♦ Il processo di “anonimizzazione” della figura del medico Il medico non è più la persona di riferimento per la salute a lungo termine Lo specialista è in relazione con il paziente solo per il tempo della malattia ♦ La nuova diagnostica e lo iato tra medico e paziente Le procedure diagnostiche che sempre più vengono applicate dal medico rendono la comunicazione tra il medico e il paziente più problematica ♦ Il processo di “giuridificazione” del corpo medico Il medico nell’intervento nei confronti del paziente deve confrontarsi con una normativa che regola il suo operato ♦ Il processo di “economicizzazione” L’entrata di logiche di mercato nel sistema sanitario può comportare forti pressioni sul corpo medico che ne è influenzato in termini di tempo e di scelte di cura LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE Il rapporto medico-paziente viene colto – da Parsons – come una relazione tra persone che sono portatrici di ruoli istituzionalizzati, a cui corrispondono diritti e doveri specifici Il ruolo dell’ammalato e il ruolo del medico sono così caratterizzati: a. Intrinsecamente universalistici (per essere esercitati richiedono l’accesso a competenza specifiche): (esistono criteri oggettivi e condivisi per determinare se un soggetto è sano o malato) (ogni medico possiede una competenza tecnica e una conoscenza scientifica condivise) b. Funzionalmente specifici (essere medico o paziente non implica perdita o trasformazione di altri ruoli) c. Affettivamente neutrali (l’infermo non deve affezionarsi alla malattia o al medico, né il medico al malato) d. Esercitati in vista della collettività (il malato deve avere interesse a guarire, il medico deve operare nell’interesse della collettività) LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE Diritti e doveri specifici del medico e del paziente Diritti del medico: diritto di accedere al corpo del paziente diritto di proteggersi ed essere protetto da coinvolgimento emotivo Doveri del medico: dovere di favorire la guarigione della malattia dovere di esercitare con orientamento agli interessi della collettività Diritti del paziente diritto di venir meno ai propri doveri abituali senza essere sanzionato diritto di ricevere un sostegno in termini di cure, reddito, stima Doveri del paziente dovere di chiedere aiuto al terapeuta istituzionalmente riconosciuto dovere di collaborare con il terapeuta per rispristinare al più presto lo stato di salute IL PARADIGMA CRITICO • MARX ed ENGELS – primi ciritici della società capitalistica – ne denunciano: la mercificazione della vita, la riduzione dell’individuo a oggetto gestito dal mercato, lo sfruttamento ad opera del proprietario dei mezzi di produzione sull’uomo proprietario della sola forza lavoro, e in tema di salute: la mercificazione dell’organizzazione sanitaria, per cui la sanità è ridotta a profitto, l’espropriazione dei pazienti della natura e della propria salute, la riduzione dei sistemi sanitari e del personale medico a operatori del controllo sociale e diffusori dell’ideologia della classe dominante, le disuguaglianze di classe in tema di prevenzione, cura, guarigione. IL PARADIGMA ECOSISTEMICO NIKLAS LUHMANN – EDGAR MORIN - GREGORY BATESON - Costruttivismo – l’osservatore crea la realtà che è relativa all’osservazione Dimensione ecologica-sistemica – unità di riferimento è il soggetto (sistema) nel suo ambiente (relazione sistema/ambiente). Luhmann Il soggetto è sistema autoreferenziale chiuso operativamente per fronteggiare la complessità dell’ambiente che ha una maggiore complessità Nella determinazione della salute intervengono più ambiti sistemici (sociale – organico – psichico) in condizione di interpenetrazione. La salute è il derivato dalle perturbazioni reciproche degli ambiti sistemici Ogni sistema parziale lavora per raggiungere una propria specificità, autonomia, funzionalità, perseguendo il proprio fine ( per la medicina l’ottenimento di cure sempre più efficaci) e generando una serie di effetti perversi ( le cure diventano nocive o sviluppato agenti patogeni più resistenti) IL PARADIGMA ECOSISTEMICO • Morin - pensiero ecologico – Fusione tra scienze del vivente e sistema sociale Uomo come poli-sistema trinitario fatto di individuo, specie, società Ogni sistema ha una determinazione soggettiva: una surdeterminazione umana che è culturale, sociale e antropologica L’uomo ha una capacità di definizione dei sistemi attraverso i suoi interessi, le sue soluzioni, le sue finalità Critica contro la burocratizzazione e la frammentarietà nella scienza, la sua dissoluzione in svariati sottosistemi e i suoi effetti perversi, a cui va contrapposta una nuova coscienza, una maggiore profondità e partecipazione La salute è condizione di equilibrio ecologico fondata sulle possibilità auto-correttive dei sistemi stessi, accoppiata strutturalmente con sistema sociale e individuo, costruita essa stessa dalle istanze degli esseri umani IL PARADIGMA ECOSISTEMICO • Bateson: ottica post-dualistica e nuova alleanza tra mente e natura La relazione è al centro dell’attenzione per determinare gli elementi distinti Concetto di “mente” come aggregato di parti interagenti che si distinguono per la differenza ma la differenza è un’idea Si va quindi verso una ecologia delle idee che fa evolvere un paradigma mentale post-dualistico Necessità di regolare lo scibile preservando la diversità individuale e inglobando una modalità concettuale di tipo ecologico-sistemica La stessa medicina non contempla una valutazione dell’essere vivente quale sistema auto-correttivo organizzato in modo cibernetico e sistemico, perciò non comprende ancora appieno le interdipendenze interne LA FENOMENOLOGIA Husserl:La soggettività quotidiana, la coscienza nella sua intenzionalità sono i fondamenti del sapere Critica al positivismo e adozione del metodo fenomenologico a partire dall’epoché (sospensione del giudizio) che permette di raggiungere l’io puro, la soggettività con cui il soggetto coglie se stesso L’esperienza del mondo esterno passa attraverso l’empatia che corrisponde a un calarsi nei panni dell’altro, identificarsi con il suo vissuto Il mondo della vita, mondo della quotidianità è l’unico mondo reale che ci è dato di conoscere, l’evidenza della quotidianità, la realtà empirica, l’altro. L’intersoggettività è la possibilità della co-costituzione tra soggettività che nasce da un loro accordo interattivo per mezzo delle comunicazioni LA SOCIOLOGIA FENOMENOLOGICA Alfred Schutz – sociologo fenomenologo - persegue lo scopo di: • Superare il dualismo cartesiano di mente e corpo • Dare una fondazione alla scienza sociale • Esplorare la storia del mondo vitale, del senso comune L’esperienza del mondo è sempre di natura intersoggettiva, scaturisce dall’incontro dei soggetti concreti nel mondo della vita quotidiana. Sussistono più mondi reali dotati di senso, ovvero più prospettive, punti di vista Ognuno di noi è costituito da province finite di significato, o esperienze di senso. La stessa malattia è una provincia finita di significato, cioè un agire significativo che non può essere slegato da chi lo sta vivendo, dall’interpretazione che egli ne fornisce e dal senso che gli attribuisce INTERAZIONISMO SIMBOLICO - ETNOMETODOLOGIA • P.L. BERGER – TH. LUCKMANN Realtà come costruzione sociale frutto dell’interazione tra soggetti Realtà oggettiva inesistente fuori dei punti di vista da cui può essere osservata, relatività sociale L’uomo è un prodotto sociale e il senso è relativo ai contesti • G.H. MEAD La realtà interessante è la realtà dell’interazione L’individuo è frutto dell’interazione linguistica che si attua nella società La socializzazione dei giovani si realizza attraverso il gioco e soprattutto l’assunzione del ruolo altrui H. GARFINKEL – A. CICOUREL Oggetto di studio sono i metodi, le procedure, i saperi, le conoscenze adottati entro un gruppo sociale per comunicare. I contesti sociali e istituzionali vengono creati da tali pratiche sociali Nelle prassi operative di tipo medico spesso sussistono comportamenti disfunzionali degli operatori: l’analisi etnometodologica permette di evidenziarli e modificarli LA FRAME ANALYSIS • ERVING GOFFMAN – Nell’analisi del frame mette il luce come l’esperienza della realtà avvenga per gli individui attraverso una sorta di inquadramento in cornici e schemi generali Genesi sociale della definizione di malattia come precipitato di una selezione discriminatoria tra catagorie sociali (normale, diverso, deviante, sano, malato) Scienza e società contribuiscono a formare una certa immagine della malattia mentale Le analisi relative alla salute vengono effettuate soprattutto in ambito psichiatrico Istituzioni totali: ambiti di segregazione delle persone portatrici di diversità distinte in tre categorie: deformazioni fisiche, aspetti criticabili del carattere, razza, nazione e religione e oggetto di stigmatizzazione o etichettamento sociale con valenza negativa. La carriera morale del malato mentale (coalizione alienante, vortice degli inganni) induce il soggetto ad identificarsi con quel ruolo Le contingenze di carriera (situazione economica, trasgressioni commesse ecc…) contribuiscono alla sua aggressione ed espropriazione del sé IL PARADIGMA CORRELAZIONALE SALUTE intesa in modo flessibile, declinata in senso sincronico e diacronico, storicamente e geograficamente, ricomposta tutte le sue dimensioni Prospettiva interdisciplinare e multidimensionale oltre il monismo e l’olismo, logica di co-integrazione, prospettiva empatica, principio di adduzione Interconnessione di quattro concetti: Natura esterna: ambiente fisico generatore di agenti patogeni e risorse terapeutiche Sistema sociale: rete di comunicazioni, valori, linguaggi, norme tra individui Persona come soggetto: individuo con le due dimensioni di ego e social self Natura interna del soggetto: coesistenza tra corpo, entità biologica, e mente, entità psico-somatica nell’unità della persona Sei connessioni bidirezionali che delimitano il campo di analisi del tema salute: Connessione natura interna-natura esterna Connessione sistema sociale-natura esterna Connessione sistema sociale-natura interna Connessione soggetto-natura interna Connessione soggetto-sistema sociale Connessione soggetto-natura esterna MODELLO CORRELAZIONALE DI ANALISI DEL SISTEMA SALUTE SISTEMA SALUTE NATURA ESTERNA SOGGETTO SISTEMA SOCIALE NATURA INTERNA MODELLO CORRELAZIONALE DI ANALISI DEL SISTEMA SALUTE • 1. CONNESSIONE natura esterna-natura interna La natura esterna è stata intesa: come forza ri-equilibratrice della salute del corpo umano oppure come forza dis-equilibrante, come agente di disturbo 2. CONNESSIONE sistema sociale-natura esterna La società organizzata in sistema è chiamata ad affrontare le perturbazioni provenienti dall’ambiente esterno 3. CONNESSIONE sistema sociale-natura interna Il sistema sociale è fonte di patologie per la natura bio-psichica delle persone, e il suo agire macro-direzionale rivela in sé effetti perversi 4. CONNESSIONE soggetto-natura interna Ri-allacciamento dei legami tra essere sociale ed essere bio-psichico con riappropriazione comunitaria della gestione della salute entro le reti di relazione di mondo vitale 5. CONNESSIONE soggetto-sistema sociale Condizionamenti e variabili presenti nel sistema sociale entro cui vive il soggetto coinvolto in un’esperienza di malattia (variabili culturali, socio-economiche, di cura) 6. CONNESSIONE soggetto-natura esterna Influenze ecologiche che l’ambiente può avere sul self LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE • La relazione medico paziente si gioca su due piani: L’INFORMAZIONE e LA RELAZIONE • • • • • • • PARADIGMA INFORMAZIONALE Cultura della medicalizzazione Svalutazione degli aspetti della singolarità Specializzazione dei settori Cripticità dei linguaggi Segretezza e segregazione dei corpi Comunicazione manipolatoria • • • EFFETTI: FENOMENI DI NON-COMPLIANCE Sfiducia nel e messa in discussione del sapere medico Abbandono delle cure e delle prescrizioni LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE • • • • • PARADIGMA RELAZIONALE: Ascolto attivo praticato dal medico Valorizzazione della dimensione affettivo-empatica Sviluppo di forme interattive flessibili e dinamiche Attenzione agli aspetti della comunicazione non verbale • • • EFFETTI: Maggiore autonomia decisionale del paziente Potere contrattuale del paziente • EFFETTi NON-PREVISTI: Eventuale de-responsabilizzazione del medico Relativa responsabilizzazione del paziente • LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE 1. MODELLO DI COLLOQUIO CLINICO di tipo illness centered Nella costruzione dell’anamnesi e nella redazione della cartella clinica, il medico inserisce elementi biografici entro uno schema precostituito ignorando il significato soggettivo della malattia e il modo in cui è integrata, respinta, accettata nell’universo cognitivo e relazionale. Formulazione di domande a risposta breve e chiusa Si trascurano possibili alternative di risposte Impoverimento delle pratiche comunicative Le distorsioni comunicative risultano particolarmente dannose nelle situazioni che richiedono l’adozione di strategie di prevenzione mirate a indurre modifiche nei comportamenti e negli atteggiamenti dei soggetti LA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE 2. MODELLO DI COLLOQUIO CLINICO di tipo patient centered Il medico interpreta la malattia tenendo conto dei particolari significati che il paziente attribuisce alla propria patologia, vengono valorizzati gli aspetti dell’ascolto attivo, praticata l’empatia, viene favorito lo sviluppo di forme interattive più flessibili e dinamiche Tuttavia la conoscenza induttiva e scientifica e la conoscenza deduttiva ed empatica - il piano della conoscenza e del progresso scientifico (macrosociale) e il piano dell’esperienza e della relazione (microsociale) – non devono elidersi a vicenda ma integrarsi in un approccio discorsivo MEDICINA NARRATIVA (B.J.Good) • • • • • • Malattia come “rete semantica” che media l’idea di salute del soggetto La malattia è una rete semantica come insieme di nozioni e di simboli che le sono associati e le danno senso Ogni malattia è un fenomeno che ha un significato ed ogni malato possiede un modello esplicativo della malattia L’attività medica è sempre interpretativa La narrazione dell’esperienza come analisi dei percorsi con cui il soggetto da senso alla malattia in riferimento alle sue reti sociali e ai suoi riferimenti culturali Costruzione di canali fiduciari con l’operatore socio-sanitario LA NARRAZIONE CLINICA La NARRATIVIZZAZIONE delle situazione clinica è il medium che permette il passaggio dall’ “informazione” alla “messa in discorso” della malattia e della terapia La narrazione clinica è un metodo di lettura del vissuto di disagio che permette di riallacciare i fili della quotidianità spezzati dal brusco irrompere dell’evento patologico e di organizzare una progettualità a breve o a lungo termine dove risulta particolarmente importante la complicità di medico e paziente circa le strategie di cura e di adattamento La trama narrativa sembra lo strumento più adatto per sottrarre la malattia all’universo impersonale dei numeri e dei codici, della quantificazione, della generalizzazione e della tecnica, per conferirle una natura storico-evolutiva e recuperare la dimensione della soggettività e la qualità della vita del paziente CORPO E SALUTE • DUE CONCEZIONI DEL CORPO ASCRIVIBILI: • A) ad un visione naturalistica della corporeità (determinismo biologico) organismo biologico come movente delle intenzioni ed azioni umane B) ad una visione costruttivistica della corporeità (determinismo sociologico) corpo come mero prodotto dei meccanismi di definizione e manipolazione sociale • COSTRUTTIVISMO: corpo come entità plasmata, controllata e creata dalla società – tre approcci fondamentali: 1. corpo come teatro di pratiche sociali (Goffman, Mauss, Foucault) 2. corpo come sistema di segni o metafora che veicola significati culturali (Mary Douglas) come sistema di segni che esprime relazioni di potere (Luce Irigaray) Secondo Turner la società postmoderna può dirsi “società somatica” (somatic society) Infatti i maggiori problemi politici e personali sono problematizzati nel corpo ed espressi attraverso di esso In essa si pratica l’embodiment, condizione di “in-corporazione” del soggetto IL CORPO NELLA FENOMENOLOGIA • Nella fenomenologia di Husserl, il corpo si costituisce come Leib ossia come entità coscientizzata intenzionale irriducibile alla materia inanimata Il corpo rappresenta il “centro di orientamento” attraverso cui si rende possibile: sia l’esperienza di se stessi come progetto sul mondo circostante sia l’esperienza dell’altro-da-sé La fenomenologia si focalizza sul problema del significato soggettivo della malattia, definendola una “provincia finita di significato” caratterizzata da una specifica esperienza del sé e dell’altro nel tempo e nello spazio La malattia è intesa come un evento che sovverte l’esperienza quotidiana, produce uno sradicamento al mondo e condanna ad un radicamento nel corpo Il vissuto patologico si definisce come una condizione che produce: percezione della natura problematica della corporeità, perdita della spontaneità come apertura al mondo e agli altri, ripiegamento del sé nella corporeità come limite ed ostacolo, isolamento dalla rete relazionale, estraniazione dalla dimensione temporale CORPO E SOCIETA’ POSTMODERNA • I caratteri del corpo nella postmodernità: Esposizione del corpo alla manipolazione consumistica, che ne fanno un veicolo di desideri e di consumi L’insorgenza di nuove culture, che ne mettono in discussione le funzioni sessuali ad esso associate La trasformazione della collocazione del corpo in relazione alla nutrizione, ai rituali alimentari e ai tipi di cibo In una società caratterizzata da una crescente fluttuazione/frammentazione dell’identità l’ “immagine corporea” diviene un elemento fondamentale per l’identificazione soggettiva La corporeità, un esporsi all’altro, diventa prerequisito per il processo di enseflment, in un tentativo di “ancoraggio del self” ad una nuova progettualità body-oriented La dimensione della corporeità di volta in volta è concepita come: ambito comunicativo, teatro di pratiche sociali, luogo della manifestazione di significati CORPO E VISSUTO PATOLOGICO • • • Nella fenomenologia la valenza comunicativa della corporeità si connette alla dimensione patologica su due livelli: Il corpo diventa l’unico veicolo capace di esplicitare la malattia attraverso il linguaggio dei sintomi Nella malattia il corpo si fa veicolo comunicativo di ciò che è ineffabile, di un disagio, di un malessere che non trova altro modo di esprimersi Nel caso dei disturbi del comportamento alimentare il corpo si fa sintomo esprimendo una frattura tra mente e corporeità, tra soggetto e mondo relazionale Questi disturbi sono una conseguenza di un’idea del corpo _ ri-codificato entro una società edonistica e consumistica _ non più come un dato ma come un progetto personale oggetto di investimenti simbolici ed emotivi e si configurano sempre più come strategie comunicative fondate su una tecnica corporea che rappresenta il tentativo estremo di costruire la propria identità ri-plasmando l’immagine corporea, il sé visibile