Conigli Indice Mi prendo cura dei miei conigli 3 Esigenze Movimento Riposo Alimentazione, abbeveraggio, occupazione Allevamento dei piccoli Contatti sociali Salute 4 5 6 6 7 8 9 Utilizzo Il coniglio come animale da compagnia Il coniglio come animale da esperimento Il coniglio come animale da reddito in agricoltura Transporto Interventi Allevamento 10 10 10 11 11 12 12 Appendice 13 Tenetevi informati abbonandovi alla newsletter: www.bvet.ch Trovate informazioni dettagliate sul sito www.animalidacompagnia.ch Febbraio 2013 2 Mi prendo cura dei miei conigli I conigli domestici si comportano come gli esemplari selvatici. L’uomo detiene i conigli per diversi scopi: come animali da carne, di razza, animali da esperimento e da com­ pagnia. Tutti gli esemplari discendono dal coniglio selvatico e, sebbene siano addomesticati da diversi secoli, in condizioni naturali manifestano sostanzialmente il medesimo comportamento dei propri antenati. I conigli sono animali sociali e vivono in gruppi con una gerarchia ben definita. Sono attivi al crepuscolo e mostrano un repertorio molto ampio di attività motorie. Si tratta di animali timidi e molto attenti che controllano lo spazio circostante con tutti i sensi. Se intervengono elementi di disturbo si avvisano recipro­ camente e fuggono nella tana di gruppo: un sistema di cuniculi ampiamente ramificato che funge da rifugio. > 455 Legge federale del 16 dicembre 2005 sulla protezione degli animali (LPAn) www.bvet.admin.ch > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) > 455.110.1 Ordinanza dell’UFV del 27 agosto 2008 sulla detenzione di animali da reddito e di animali domestici > Ordinanza del DEFR sui programmi etologici > 812.212.27 Ordinanza del 18 agosto 2004 sui medicamenti per uso veterinario (Ordinanza sui medicamenti veterinari, OMVet) Per saperne di più sulle esigenze dei conigli, su come riescano a soddisfarle e sulla loro convivenza con l’uomo, invitiamo a consultare il portale animalidacompagnia.ch. Febbraio 2013 3 Esigenze I conigli hanno bisogno di spazio, devono poter essere impegnati in qualche attività e necessitano del contatto con i propri conspecifici. I conigli hanno molteplici esigenze che, in una certa misura, devono essere soddisfatte. Solo in questo modo possono esprimere un comportamento normale. Ciò è importante non solo per il benessere degli animali, ma anche per il loro stato di salute e per garantire rendimenti eccellenti. Nelle sezioni seguenti sono illustrate nel dettaglio le singole esigenze dei conigli. Febbraio 2013 4 Conigli \ Esigenze \ Movimento Movimento I conigli presentano diverse attività motorie. I conigli hanno bisogno di molto spazio per saltellare, correre, compiere salti, capriole. Necessitano di questi movimenti per allenare i propri muscoli, affinché lo scheletro (e in particolare la colonna vertebrale) si formino normalmente. Una zona all’aperto accessibile almeno durante il giorno risponde alle esigenze di movimento dei conigli. Raccomandiamo quindi di alternare la stabulazione alla detenzione all’aperto. Nell’allevamento a titolo profes­ sionale, invece, l’esclusiva custodia dei conigli all’aperto si dimostra una pratica molto impegnativa e scarsa­ L’altezza della stalla dei conigli deve pertanto permettere mente sperimentata. agli animali di compiere salti e capriole e di drizzarsi sulle zampe posteriori. È inoltre necessario che le superfici > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali siano sufficientemente ampie da consentire i movimenti (OPAn) Art. 7 di stiramento e le altre attività motorie proprie della specie; esse vanno inoltre adattate alla dimensione degli Art. 65 cpv. 1 animali. Una stalla a più piani offre maggiori opportunità di svago e movimento. I vari livelli consentono agli animali di disporre di diverse zone di temperatura e di luce. È indispensabile che le superfici siano sopraelevate di almeno 20 cm e la loro dimensione deve permettere agli animali di sdraiarsi completamente distesi. Il piano sopraelevato deve essere facilmente accessibile, senza spigoli aguzzi, antisdrucciolevole e di facile pulitura. Anche i suoli di un impianto per la tenuta dei conigli devono essere strutturati in modo tale da impedire agli animali di scivolare. Tra i suoli non cosparsi di lettiera la soluzione più indicata è rappresentata dalle griglie a graticcio o perforate (di metallo o di plastica, senza spigoli aguzzi), dotate di una distanza fra le maglie o un diametro dei fori adeguati alle dimensioni degli animali. A questo proposito occorre tener conto, in particolare, delle esigenze degli animali giovani, per evitare che cadano con le zampe nelle maglie o nei fori. Le griglie in rete metallica non sono raccomandabili poiché possono provocare danni, a causa dell’esigua superficie di contatto. Febbraio 2013 5 Conigli \ Esigenze \ Riposo Riposo È indispensabile che i conigli dispongano di un luogo dove potersi ritirare e riposare. I conigli sono per natura animali predati e facilmente soggetti a stress, per questo motivo devono disporre di zone dove potersi nascondere nel caso intervengano elementi di disturbo o eventualmente ritirarsi per riposare. La stalla dei conigli deve essere strutturata in modo adeguato per evitare, ad esempio, che gli animali attivi disturbino quelli che riposano e consentire alle femmine che allattano (= coniglie madri) di allontanarsi dai piccoli. L’area di ritiro può anche essere stretta. Affinché gli animali non siano confrontati con ostacoli quali vicoli ciechi e strettoie, detta zona, soprattutto per i gruppi più numerosi, deve essere tuttavia accessibile da più punti e suddivisa in comparti. Nel caso di parchi di grandi dimensioni la zona di ritiro deve corrispondere a circa un quarto della superficie complessiva. > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) Gli impianti per la tenuta dei conigli devono essere attrezzati con una zona di ritiro oscurata. Lo spazio che sottostà ad una superficie sopraelevata può, ad esem­ pio, servire a questo scopo. Nel caso di detenzione in gabbia, è possibile realizzare una zona di ritiro coprendo parzialmente la gabbia con un panno. Art.65 cpv. 2 Conigli \ Esigenze \ Alimentazione, abbeveraggio, occupazione Alimentazione, abbeveraggio, occupazione I conigli necessitano di un’alimentazione varia, di acqua della qualità dell’acqua potabile e di oggetti che consentano loro di mantenersi occupati, in particolare di oggetti da rodere. Durante le fasi di attività i conigli si occupano rego­ larmente della ricerca di foraggio. Erba, erbette (aromatiche e medicinali), ma anche radici e scorze fanno parte del loro nutrimento preferito. Il sistema digerente dei conigli è particolarmente sensibile a un’alimentazione inadeguata. Per questo motivo il foraggio deve essere fresco. Non è sufficiente somministrare agli animali solo le sostanze nutritive necessarie (per es. mangimi cubettati). I conigli devono ricevere quotidianamente foraggi grossolani. In tutti i tipi di custodia deve inoltre essere sempre disponibile acqua fresca della qualità dell’acqua potabile. degli animali. Le gabbie senza lettiera possono essere utilizzate unicamente in locali nei quali la temperatura non scende al di sotto di 10 °C e dove non sono presenti correnti d’aria alle quali i conigli sono molto sensibili. Perché i conigli possano scegliere il loro ambiente a seconda dell’esigenza del momento, in linea di principio, in tutti i tipi di custodia dei conigli, è comunque prefe­ ribile cospargere il suolo, almeno in parte, con lettiera. Oltre ai contenitori per pellets e granelle da foraggio e gli abbeveratoi, un impianto per la tenuta dei conigli deve essere dotato di attrezzature per la sommi­ nistrazione di foraggi grossolani, affinché questi non vengano insudiciati dalle deiezioni e dall’urina. Dette attrezzature (ad es. le rastrelliere per il fieno) non posso­ Per evitare la noia dovuta alla detenzione e i disturbi del comportamento che ne derivano (es. mordere le sbarre), no essere collocate al di sopra degli animali, poiché la polvere che discende può minacciarne la salute i conigli devono disporre di oggetti da rodere e con (ad es. infiammazioni agli occhi). cui potersi mantenere occupati. Sono particolarmente indicati rami verdi e pezzi di legno di dolce, provenienti da alberi e arbusti non velenosi o trattati, pannocchie > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali secche di granoturco, mele, rape, pellets di fieno (OPAn) Art. 4 cpv. 1 e 2 o di paglia, ecc. I suoli cosparsi di lettiera consentono Art. 64 cpv. 1 ai conigli di raschiare e scavare. In caso di temperature ridotte rispondono inoltre all’esigenza di caldo Febbraio 2013 6 Conigli \ Esigenze \ Allevamento dei piccoli Allevamento dei piccoli Le coniglie madri devono disporre di uno spazio dove costruire un nido, partorire i piccoli e allattarli una volta al giorno. Allo stato naturale, in presenza di condizioni climatiche favorevoli e di cibo in abbondanza, le femmine partori­ scono più volte all’anno. Il periodo di gestazione dura 31 giorni. A 3-5 giorni dal parto, le femmine iniziano la preparazione del nido. Crescono i propri piccoli in un nido imbottito con piante secche e pelo all’interno di una galleria, allattandoli una volta al giorno. Dopo l’allattamento, la galleria che ospita il nido viene chiusa e la coniglia lascia la zona circostante al nido. Per poter crescere indisturbate i propri piccoli anche all’interno di un impianto per la tenuta dei conigli, le femmine devono disporre di spazi per la nidificazione da poter imbottire con paglia o altro materiale adatto alla preparazione del nido e con il pelo del loro ventre. I suoli cosparsi di lettiera offrono alle coniglie ulteriori opportunità di raccogliere il materiale per la preparazione del nido. L’aerazione del nido deve allontanare l’umidità che vi si forma. È opportuno che la coniglia possa chiudere essa stessa il nido. In caso contrario la madre sente costantemente l’odore dei piccoli ed è indotta a credere che il nido non sia chiuso correttamente e a controllarlo ossessivamente, subendo così un forte stress. Nel caso di detenzione in gabbia gli spazi per la nidifica­ zione vengono collocati preferibilmente al di fuori della gabbia. È possibile inoltre utilizzare un comparto adiacente. Nel qual caso lo spazio per la nidificazione deve essere delimitato e oscurato. Un passaggio oppure una soglia per entrare all’interno del nido permettono alla madre di lasciare i piccoli dopo l’allattamento. Questa soluzione evita inoltre che i giovani conigli lascino il nido prima del tempo. All’incirca un mese dopo il parto, i coniglietti vengono svezzati. L’allevatore può inoltre utilizzare una chiusura a chiavi­ stello per controllare facilmente il nido. Per garantire che il nido sia tranquillo e che la coni­glia possa allontanarsi, le zone di nidificazione devono trovarsi il più possibile distanti dalle attrezzature per l’alimentazione o dalle zone di soggiorno dei conigli. Febbraio 2013 7 Conigli \ Esigenze \ Contatti sociali Contatti sociali I conigli devono vivere in gruppi o a coppie. Inoltre hanno bisogno del contatto con i propri conspecifici. I conigli sono animali gregari e dovrebbero essere tenuti per quanto possibile in gruppi. La vita con gli altri conigli offre svago e stimoli (ad esempio giochi per animali giovani) e consente la formazione di gruppi strutturati sotto il profilo sociale. La continua esigenza di adeguarsi al comportamento del gruppo contribuisce a vincere la noia legata alla detenzione. > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 64 cpv. 1 > Ordinanza del DEFR sui programmi etologici Di norma, gli animali giovani e le coniglie abituate sin da giovani a stare insieme, con o senza maschio, e i rispettivi piccoli possono essere custoditi insieme, senza particolari difficoltà, in ricoveri appositamente strutturati e sotto attenta sorveglianza. I conigli presentano tuttavia notevoli differenze individuali per quanto riguarda la tollerabilità. Una femmina ed un maschio possono ad esempio essere tenuti in coppia senza che si verifichino problemi mentre, in altri casi, può succedere che si molestino di continuo. Un tale rapporto di coppia va pertanto controllato di frequente. Gli animali giovani non devono essere tenuti da soli durante le prime otto settimane di vita. Vanno custoditi individualmente quando si teme che, per effetto del processo di maturazione sessuale, si manifestino, soprattutto da parte dei maschi, comportamenti intolleranti che potrebbero portare ad aggressioni o ferimenti gravi. In questo caso gli animali che disturbano la quiete del gruppo devono essere allontanati. Per riconoscerli è indispensabile un’attenta osserva­ zione. Morsi e graffi all’interno dei gruppi di conigli sono comunque inevi­tabili: le dispute tra conspecifici sono parte integrante della vita dei conigli come lo è il rosic­ chiare le carote. I gruppi vanno formati preferibilmente con animali giovani. Se i conigli hanno più di quattro mesi, è difficile introdurre altri esemplari a causa delle violenti lotte gerarchiche in seno al gruppo. Per questo motivo, in caso si intervenga all’interno della struttura del gruppo gli animali vanno osservati attentamente. In impianti ben strutturati i ripari e le pareti divisorie permettono agli esemplari di rango inferiore di sottrarsi al campo visivo dell’animale alfa. Febbraio 2013 8 Conigli \ Esigenze \ Salute Salute Una detenzione e un’alimentazione non adeguate alla specie, come pure lo stress e condizioni igieniche precarie, possono rendere i conigli maggiormente soggetti alle malattie. Per non compromettere la loro salute, l’impianto per la tenuta dei conigli deve essere pulito e asciutto. La mucosa del naso dei conigli è sensibile e si irrita facilmente per le esalazioni che contengono ammoniaca. Per questo motivo questa specie soffre se il parco non viene pulito regolarmente. La sporcizia aumenta inoltre il pericolo di malattie infettive, come la coccidiosi che spesso ha un decorso mortale. Per questo motivo è necessario pulire e disinfettare gli impianti regolarmente, in particolare anche in occasione dello svuotamento delle gabbie. I defecatoi devono essere puliti il più spesso possibile o cosparsi con paglia fresca. È necessario osservare e controllare i conigli giornal­ mente. A seconda dello stato in cui si trovano, gli animali ammalati e feriti devono essere ricoverati, curati o eventualmente uccisi. Le ferite agli arti e alla regione genitale nonché la presenza di ectoparassiti richiedono una particolare attenzione. > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 7 cpv. 1 L’umidità molto spesso causa affezioni alle zampe, è quindi indispensabile che i suoli cosparsi o meno di lettiera vengano mantenuti asciutti e puliti. La lettiera inoltre dovrebbe formare la minor quantità possibile di polvere in modo da evitare infiammazioni agli occhi e altri problemi di salute. Febbraio 2013 9 Utilizzo Oltre che come animali da compagni e di razza, nel nostro Paese i conigli vengono tenuti dall’uomo principalmente per la produzione di carne e come animali da esperimento. Conigli \ Utilizzo \ Il coniglio come animale da compagnia Il coniglio come animale da compagnia I conigli sono animali gregari e dovrebbero essere tenuti per quanto possibile in gruppi. Gli uomini e i porcellini d’India non sono in grado di sostituire i loro conspecifici. I conigli, soprattutto i piccoli e le razze nane, sono animaletti graziosi e molto graditi ai bambini. Ma attenzione: non si tratta di peluche e non amano essere portati in giro e sbaciucchiati. Il fatto che rimangano seduti immobili quando ricevono simili attenzioni non significa che le apprezzino. Tutt’altro! Sono impietriti dal terrore. Accade spesso che gli animali si difendano, graffiando o mordendo i bambini. Un’adeguata custodia dei conigli permette ad adulti e bambini di divertirsi a osservare il loro comportamento naturale degli animali senza che questi vengano tenuti stretti e tolti dalla gabbia. Vale la regola: i bambini non sono in grado di assumersi la piena responsabilità di un animale. Devono essere assolutamente istruiti e controllati dagli adulti. Devono imparare a trattare con riguardo gli animali che vengono affidati loro e a rispettare le loro esigenze. I conigli sono animali prettamente gregari e non dovreb­ bero mai essere tenuti singolarmente. Sebbene a volte accada che si tengano insieme un coniglio nano e un porcellino d’India, una simile soluzione non corrisponde alle esigenze degli animali. Gli uomini o i porcellini d’India non sono in grado di rimpiazzare la mancanza di un conspecifico! Conigli \ Utilizzo \ Il coniglio come animale da esperimento Il coniglio come animale da esperimento In Svizzera, nel 2006, quasi 6000 conigli sono stati utilizzati negli esperimenti sugli animali. I conigli vengono spesso impiegati per testare i prodotti dermatologici perché la loro pelle presenta molte affinità con quella umana. Anche gli esami tossicologici per scoprire gli effetti di nuove sostanze sulle donne in gravidanza vengono effettuati principalmente sui conigli. Un gran numero di esemplari viene inoltre utilizzato per garantire l’assenza di rischi nel sangue conservato e per la produzione di anticorpi nell’ambito della ricerca. Febbraio 2013 > Haltung von Kaninchen zu Versuchszwecken www.bvet.admin.ch 10 Conigli \ Utilizzo \ Il coniglio come animale da reddito in agricoltura Il coniglio come animale da reddito in agricoltura I conigli vengono allevati in agricoltura per la produzione di carne. La loro pelliccia non possiede una rilevanza a livello economico ma è molto apprezzata nella sfera amatoriale. In Svizzera, la carne di coniglio rappresenta un prodotto di nicchia. L’attuale produzione deve garantire un trattamento rispettoso degli animali da macello e condizioni igieniche ineccepibili nella fase di trasforma­ zione. L’eccessivo stress direttamente prima della macellazione si ripercuote negativamente sulla qualità della carne. Pertanto, in questa ultima fase di vita, è particolarmente importante che i conigli da ingrasso vengano trattati in modo adeguato all’animale da parte di personale specializzato. Le pelli di coniglio sono un sottoprodotto della produ­ zione di carne e sono richiestissime per guarnire baveri, polsini e scarpe. Per le caratteristiche termiche e l’estrema morbidezza e lucentezza vengono inoltre trasformate in cappelli, gilet o altri accessori. Nel nostro Paese le pelli di coniglio non hanno comunque rilevanza a livello economico. > 455 Legge federale del 16 dicembre 2005 sulla protezione degli animali (LPAn) Art. 20-22 > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 184 cpv. 1e Convenzione europea del 10 maggio 1979 sulla protezione degli animali da macello WRSA: World Rabbit Science Association world-rabbit-science.org Prima della macellazione i conigli devono essere storditi. I procedimenti ammessi sono l’elettricità o lo stordi­mento per commozione cerebrale. Lo stordimento può essere provocato anche tramite proiettile captivo o proiettile libero nel cervello. Non è ammesso lo stordi­ mento o l’uccisione per mezzo di un colpo sulla testa o sulla nuca. Conigli \ Utilizzo \ Transporto Trasporto Che si tratti di consegnarli a un altro proprietario, di portarli dal veterinario o al macello, anche i conigli affrontano numerosi viaggi durante la loro vita. Tuttavia, i trasporti rappresentano per gli animali un’enorme fonte di stress e pertanto andrebbero limitati il più possibile. Gli animali possono essere trasportati soltanto se è presumibile che sopporteranno il trasporto senza danni. E devono essere adeguatamente preparati per il trasporto, durante il quale vanno trattati con riguardo. Febbraio 2013 > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 159 Art. 164 11 Conigli \ Utilizzo \ Interventi Interventi In linea di massima gli interventi dolorosi possono essere effettuati esclusivamente sotto anestesia. A tre mesi i conigli possono già aver raggiunto la maturità sessuale. Se si intende evitare che i propri animali da compagnia si riproducano, è necessario castrare per tempo gli esemplari maschi giunti a maturità sessuale. La stessa procedura va applicata per prevenire scontri tra gli stessi. La castrazione può avvenire esclusivamente su animali narcotizzati e deve essere eseguita da un veterinario specializzato. Se gli artigli non si consumano naturalmente, devono essere tagliati a intervalli regolari e in modo appropriato. Conigli \ Utilizzo \ Allevamento Allevamento L’allevamento dei conigli viene praticato secondo obiettivi ben precisi, prestando particolare attenzione alle caratteristiche esteriori specifiche della razza, al rendimento e alla qualità della carne. L’allevamento deve essere praticato in modo tale che gli animali siano in buone condizioni di salute, esclu­ dendo il ricorso a metodi che ne pregiudichino il benes­ sere e la dignità. > 455.1 Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 65 cpv. 4 Allegato 1, tabella 8 Conigli domestici In particolare, è vietato allevare animali privi, per motivi ereditari, di parti del corpo o organi tipici della specie o che presentano malformazioni che potrebbero provocare sofferenze all’animale. Eventuali interventi sull’animale nell’ambito dei metodi riproduttivi artificiali possono essere eseguiti unicamente da esperti in possesso di una specifica formazione. Febbraio 2013 12 Appendice Appendice 1 Appendice 2 Appendice 3 Appendice 4 Appendice 5 Appendice 6 Appendice 7 Appendice 8 Appendice 9 Febbraio 2013 Misure minime per la detenzione di conigli Zona di ritiro per i conigli Detenzione in gruppo dei conigli Oggetti da rodere per conigli Nidi per i conigli Fabbisogno di acqua dei conigli Contatti sociali per i conigli Macellazione di conigli Quando un allevamento può essere definito «professionale»? 13 Informazioni tecniche − Protezione degli animali N. 5.1_(1) | 25 febbraio 2013 Misure minime per la detenzione di conigli Le misure delimitano sempre spazi liberi (luce netta). Luce netta Nella legislazione sono indicate esclusivamente le superfici minime: nei limiti del possibile, i detentori dovrebbero offrire ai propri animali spazi maggiori (inserendo ad es. una superficie sopraelevata, oppure un collegamento orizzontale o verticale tra due gabbie o compartimenti, assicurando agli animali l’uscita regolare). Le tabelle citate nell’articolo 65 capoverso 1 lettera a contengono i seguenti requisiti minimi: 1) 2) Categoria animale 1 11 12 2 21 22 23 3 Conigli adulti kg Fino a 2,3 2,3 - 3,5 3,5 - 5,5 Parchi senza superfici sopraelevate: 3) Superficie al suolo 4) Altezza Parchi con superfici sopraelevate: 3) Superficie globale (superficie al suolo e superficie sopraelevata) di cui superficie minima al suolo 4) Altezza Superficie complementare per il compartimento del nido cm cm cm cm cm cm 2 2 2 2 3400 40 4800 50 7200 60 9300 60 2800 4000 6000 7800 2000 40 2800 50 4200 60 5400 60 800 1000 1000 1200 Animali giovani dallo svezzamento alla maturità sessuale come per gli animali adulti 3 3 4 5 Categoria animale 4 41 >5,5 Superfici e altezze Numero massimo (n) di animali giovani su questa superficie n 5) 42 Per ogni altro animale giovane con un peso fino a 1,5 kg 421 in gruppi fino a 40 animali 422 in gruppi oltre 40 animali Per ogni altro animale giovane con un peso superiore a 1,5 43 5) kg 431 in gruppi fino a 40 animali 432 in gruppi oltre 40 animali 2 cm 2 cm 2 cm 2 cm 1000 800 1500 1200 1/3 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.1_(1) | 25 febbraio 2013 1) Coniglie madri con figliata fino al 35° giorno di vita, maschi, coniglie senza figliata. Sul doppio della superficie minima (box doppio), può essere tenuta una coniglia con la figliata fino al 56° giorno di vita dei piccoli. 2) Non è necessario adeguare le gabbie costruite prima del 1° dicembre 1991 se hanno più dell’85 per cento della superficie di cui alla tabella 8 cifra 11. 3) Su questa superficie si possono tenere uno o due animali adulti compatibili, senza figliata. 4) Almeno il 35 per cento della superficie complessiva deve avere quest’altezza. 5) Per gli animali giovani tenuti con la madre dal 36° o dal 57° giorno di vita (cfr. osservazione 1) fino alla maturità sessuale, valgono le superfici minime indicate nella tabella 8 cifre 42 e 43. Nota bene • Nel caso dei conigli, per superficie complessiva si intende la superficie calpestabile senza il nido. • Superfici per coniglie madri con figliata oltre il 35° giorno: se i piccoli con un peso fino a 1,5 kg restano con la madre, alla superficie prevista per quest’ultima vanno aggiunti 1000 cm2 per ogni animale giovane. Nel caso di animali giovani con un peso superiore a 1,5 kg, è necessario prevedere 1500 cm2 per esemplare. • Quando si chiude il secondo compartimento in cui è collocato il nido, il primo deve presentare una superficie complessiva di almeno 7200 cm2. • Calcolo della superficie in caso di contenitori per escrementi con pareti non perpendicolari: si misura la distanza da parete a parete e non la superficie al suolo del contenitore. • Determinazione della superficie complessiva con l’altezza netta richiesta: la superficie con l’altezza netta richiesta, fissata al 35 per cento della superficie complessiva, si riferisce ai requisiti minimi che deve soddisfare la superficie complessiva e non alla superficie più grande eventualmente presente in un determinato parco. Questa indicazione va tenuta presente in particolare se le dimensioni del parco sono superiori rispetto ai requisiti minimi. Il nido non fa parte della superficie complessiva ai fini del calcolo della superficie con l’altezza netta richiesta. • La superficie, pari al 35%, che soddisfa l’altezza minima deve essere continua. Superficie sopraelevata • La superficie sopraelevata serve alla strutturazione del sistema di stabulazione e favorisce le capacità motorie degli animali, consente la ricerca di settori diversi dal punto di vista del microclima e permette alle madri di allontanarsi temporaneamente dai piccoli. • Almeno un suo lato lungo dovrebbe coincidere con una parete dell’impianto. • Non dovrebbe essere collocata direttamente sopra il nido. • Valori indicativi per le dimensioni della superficie sopraelevata per le coniglie madri: - per razze di piccole dimensioni: larghezza min. 25 cm, lunghezza min. 50 cm - per razze di medie dimensioni: larghezza min. 30 cm, lunghezza min. 60 cm - per razze di grandi dimensioni: larghezza min. 35 cm, lunghezza min. 70 cm • La superficie deve essere sopraelevata di almeno 20 cm (art. 65 cpv. 1 lett. a OPAn), si consigliano tuttavia 22-25 cm. 2/3 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.1_(1) | 25 febbraio 2013 Basi legali Ordinanza sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 3 OPAn Detenzione adeguata degli animali 1 Gli animali devono essere tenuti in modo che non siano turbati nelle loro funzioni corporee o nel comportamento e che la loro facoltà di adattamento non sia messa alla prova in modo eccessivo. 2 I ricoveri e i parchi devono essere provvisti di luoghi adeguati in cui gli animali possano alimentarsi, abbeverarsi, urinare e defecare, di luoghi coperti in cui possano riposarsi e ritirarsi, di materiali che permettano loro di soddisfare le esigenze comportamentali tipiche della specie, di dispositivi per la cura del corpo e di ambienti climatizzati. 3 L’alimentazione e la cura sono adeguati se, alla luce delle esperienze acquisite e delle conoscenze fisiologiche, etologiche e igieniche, rispondono alle esigenze degli animali. 4 Gli animali non possono essere tenuti costantemente legati. Art. 10 OPAn 1 Requisiti minimi I ricoveri e i parchi devono soddisfare i requisiti di cui agli allegati 1–3. 2 Se nei sistemi di stabulazione vengono effettuati lavori di manutenzione che non si limitano alla sostituzione dei singoli elementi dell’impianto di stabulazione, occorre verificare se il locale è suddivisibile in modo tale che per le poste, i box di riposo, i settori di riposo, le corsie, le poste di foraggiamento e le aree di foraggiamento siano rispettate le misure minime di cui all’allegato 1 per le stalle di nuova realizzazione. 3 L’autorità cantonale può autorizzare deroghe ai requisiti minimi nei casi menzionati al capoverso 2. Essa considera a tal fine l’onere risultante per il detentore di animali e il benessere degli animali. Art. 65 OPAn Parchi 1 I parchi devono: a. avere una superficie di cui nell’allegato 1 tabella 8 cifra 1 oppure, se la superficie è inferiore a tali misure, presentare una superficie sopraelevata di almeno 20 cm, sulla quale gli animali possono sdraiarsi con il corpo totalmente disteso; b. avere un settore sufficientemente alto da permettere agli animali di stare seduti in posizione eretta. 3/3 Informazioni tecniche − Protezione degli animali N. 5.2_(1) | 25 febbraio 2013 Zona di ritiro per i conigli I parchi devono disporre di una zona oscurata in cui gli animali possano ritirarsi (art. 65 cpv. 2 OPAn). Nei gruppi con più di cinque animali, detta zona deve essere accessibile da più lati; nei gruppi con oltre dieci animali essa deve essere suddivisa (tab. 8 Conigli domestici osservazione 5 OPAn). Background Se intervengono elementi di disturbo, i conigli selvatici fuggono nella tana comune, che funge anche da luogo di riposo. Nei conigli domestici, l’istinto protettivo è certamente meno spiccato rispetto ai propri antenati. Essi tuttavia si ritirano in un luogo riparato, in caso di rumore molesto o della comparsa di una persona sconosciuta. Se ai conigli viene concessa questa opportunità, si riduce la loro costante propensione alla fuga e vengono meno le reazioni di panico. Una zona di ritiro è contraddistinta dalle seguenti caratteristiche: minore illuminazione rispetto al settore circostante, pareti solide cui appoggiarsi con il corpo, copertura superiore. Detta zona espleta appieno la propria funzione se, una volta intervenuto l’elemento di disturbo, gli animali ritornano in breve tempo calmi e non mostrano più alcun indizio di essere pronti a fuggire (non stanno ad esempio seduti con i muscoli tesi, la testa incassata e le orecchie aderenti al corpo, pronti a saltare in qualsiasi momento). Struttura minima della zona di ritiro Nella detenzione in box, l’oscuramento dei settori può avvenire allestendo una superficie sopraelevata o un’altra struttura coperta superiormente, oppure mediante una copertura parziale della grata frontale. In caso di stabulazione in gruppo, le possibilità di ritirarsi servono anche ad evitare situazioni di conflittualità tra i vari animali. L’OPAn non definisce le dimensioni minime per la zona di ritiro. Nei parchi di grandi dimensioni, suggeriamo di destinare ad essa ca. ¼ della superficie complessiva. In questo modo si consente a tutti i conigli di ritirarsi contemporaneamente in quella area e ad almeno la metà di utilizzarla anche come luogo di riposo. Zone di ritiro adatte All’interno delle gabbie, è possibile adibire a zona di ritiro un’area leggermente oscurata, posta al di sotto di una superficie sopraelevata. Questa soluzione può essere ulteriormente perfezionata ad esempio fissando al lato lungo della superficie sopraelevata un divisorio oppure fissando al lato corto una tavola con un foro d’accesso al nascondiglio. 1/3 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.2_(1) | 25 febbraio 2013 Foto 1: settore oscurato, al di sotto di una superficie sopraelevata Foto 2: foro d’accesso al nascondiglio, lungo il lato corto Foto 3: divisorio applicato al lato lungo Si può inoltre optare per la copertura parziale della grata frontale della gabbia, nel qual caso è bene accertarsi che quest’ultima disponga di sufficiente luce naturale. Nel settore in cui si trovano gli impianti per il foraggiamento e l’abbeverata, come pure al centro della restante area in cui gli animali sono attivi, l’intensità luminosa deve essere almeno di 15 lux. È possibile inserire all’interno della gabbia anche casette o cuniculi. La copertura della zona di ritiro può essere fissa (prestando attenzione all’igiene) o costituita da una griglia. In linea di principio, per i gruppi composti da oltre 5 animali, le zone di ritiro devono essere accessibili da più punti, in modo da evitare vicoli ciechi e strettoie. Nel caso di gruppi non eccessivamente numerosi (fino a ca. 10 esemplari), è ammesso anche un settore più ampio, chiuso nella parte superiore e su tre lati e completamente aperto sul lato frontale, sebbene esso non sia “accessibile da più punti”. Nei gruppi composti da oltre 10 animali, la zona di ritiro deve essere suddivisa in comparti oppure si devono predisporre almeno due aree di ritiro. Nella disposizione delle zone di ritiro, ad es. all’interno di una stalla, occorre far sì che gli animali siano sempre visibili al detentore. Zone di ritiro meno adatte Nei box per l’allevamento dei piccoli, non è opportuno conferire a uno spazio la duplice funzione di zona di nidificazione e di ritiro (a meno che il nido non disponga di due aree oppure di un’ampiezza tale per cui la presenza della madre non rappresenta un fattore di disturbo per i piccoli). Zone di ritiro non adatte Zone di ritiro aperte nel lato superiore o di dimensioni insufficienti. Foto 4: zona di ritiro troppo piccola 2/3 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.2_(1) | 25 febbraio 2013 Basi legali Ordinanza sulla protezione degli animali (OPAn) e ordinanza dell’UFV sulla detenzione di animali da reddito e di animali domestici Art. 65 OPAn Parchi 1 I parchi devono: a. avere una superficie di cui all’allegato 1 tabella 8 cifra 1 oppure, se la superficie è inferiore a tali misure, presentare una superficie sopraelevata di almeno 20 cm, sulla quale gli animali possano sdraiarsi con il corpo totalmente disteso; b. avere un settore sufficientemente alto da permettere agli animali di stare seduti in posizione eretta. 2 I parchi devono disporre di una zona oscurata in cui gli animali possano ritirarsi. 3 I parchi senza lettiera sono ammessi soltanto se i locali sono climatizzati. 4 I parchi per le coniglie in gestazione avanzata devono disporre di spazi per la preparazione del nido. Gli animali devono poterli imbottire con paglia o altro materiale adatto. Le coniglie devono potersi allontanare dai loro piccoli in un altro compartimento oppure su una superficie sopraelevata. Art. 33 Ordinanza dell’UFV sulla detenzione di animali da reddito e di animali domestici Settori oscurati L’oscuramento dei settori può avvenire in modi differenti: allestendo una superficie sopraelevata o un’altra struttura coperta superiormente, oppure mediante una copertura parziale della grata frontale. Nel settore in cui si trovano gli impianti per il foraggiamento e l’abbeverata come pure al centro della restante area in cui gli animali sono attivi, l’illuminamento deve essere almeno 15 lux. 3/3 Informazioni tecniche − Protezione degli animali N. 5.3_(1) | 25 febbraio 2013 Detenzione in gruppo dei conigli La legislazione sulla protezione degli animali non esige la detenzione in gruppo, unica eccezione è rappresentata dagli animali giovani, che devono essere detenuti in gruppo nelle prime otto settimane di vita (art. 64 cpv. 2 OPAn). Sulla superficie prevista per un animale, si possono tenere due esemplari adulti compatibili, senza figliata (detenzione a coppie) (all. 1 tab. 8 Conigli domestici OPAn). Sebbene la detenzione in gruppo dei conigli adulti non sia obbligatoria, di seguito forniamo alcune raccomandazioni e suggerimenti da seguire. Background I conigli selvatici sono animali gregari e vivono in colonie. Diverse femmine, i loro piccoli e uno o massimo due maschi dominanti vivono in un gruppo, all’interno di una tana. Di norma, con il raggiungimento della maturità sessuale, i maschi e parte delle femmine giovani devono abbandonare il gruppo originario, al cui interno possono avvenire violente lotte gerarchiche. L’aggressività delle femmine deriva principalmente dal loro comportamento sessuale e dall’allevamento dei piccoli. Gli intrusi vengono cacciati dal territorio del gruppo. Un comportamento sociale positivo comprende la pulizia reciproca, il contatto fisico tra gli animali sdraiati, lo stare stretti gli uni agli altri, “coccolarsi”, ecc. I numerosi studi condotti su gruppi di conigli femmine e maschi, domestici e selvatici, osservati in condizioni naturali o seminaturali, oppure detenuti in laboratorio o in agricoltura, rivelano che i conigli hanno una spiccata vita sociale all’interno del gruppo. Per gli animali che hanno sviluppato una simile struttura sociale, la presenza di conspecifici rappresenta uno dei fattori essenziali a livello di detenzione. A differenza degli oggetti presenti all’interno dell’impianto che hanno un carattere statico, il conspecifico comporta situazioni nuove e imprevedibili alle quali l’animale deve reagire. Si giunge così a una maggiore attenzione e a un più spiccato comportamento esplorativo, che consentono al coniglio di svagarsi e di soddisfare le proprie esigenze comportamentali, e forse anche di sentirsi al sicuro all’interno di un gruppo stabile e armonioso. Ulteriori vantaggi della detenzione in gruppo sono: superfici più ampie, migliori opportunità di strutturare l’impianto, una vasta scelta di spazi per il riposo, maggiori possibilità di movimento. In generale, si tratta di una soluzione che offre una gamma più varia di comportamenti naturali. Punti critici Per diversi motivi, la detenzione in gruppo dei conigli non è semplice. Comporta requisiti notevoli in termini di gestione, di organizzazione degli spazi e di igiene. Sistemi di detenzione alternativi, soprattutto la detenzione in gruppo o all’aperto, richiedono conoscenze specifiche da parte del personale che accudisce gli animali, una precisa metodologia lavorativa e una spiccata capacità di osservazione. È indispensabile disporre di ampie conoscenze sulla biologia e il comportamento dei propri animali. 1/3 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.3_(1) | 25 febbraio 2013 In linea di massima, per garantire un’efficace detenzione in gruppo, è bene tenere conto dei seguenti punti relativi ai sistemi di detenzione e alla gestione: • Suddivisione del parco in ambiti funzionali destinati ad alimentazione, riposo, ritiro e attività; nell’allevamento devono essere presenti inoltre settori per la nidificazione e rifugi per i piccoli. • Strutturazione: il maggior numero possibile di luoghi dove ritirarsi. Ciò può essere ottenuto con superfici sopraelevate, rifugi "idonei" e pareti divisorie. È necessario tuttavia evitare che si formino vicoli ciechi. • Esigenze comportamentali: il maggior numero possibile di materiali eterogenei per soddisfare le esigenze comportamentali tipiche della specie e dare la possibilità agli animali di distrarsi (foraggio grezzo ad libitum, una lettiera che stimoli gli animali a cercare il cibo, rami, oggetti da rosicchiare sostituiti regolarmente). • Composizione del gruppo: di norma, gli animali giovani, le femmine non destinate alla riproduzione oppure i gruppi composti da un maschio e da diverse femmine abituate sin da giovani a stare insieme e dalla madre con i propri piccoli fino al raggiungimento della maturità sessuale (ca. 2,5–3 mesi) non creano particolari problemi se tenuti insieme all’interno di impianti appositamente strutturati e sotto attenta sorveglianza. I conigli presentano notevoli differenze personali per quanto riguarda la tollerabilità. Nei limiti del possibile, sarebbe bene evitare l’inserimento di singoli, nuovi elementi all’interno del gruppo. Può rappresentare un vantaggio introdurli all’interno di un parco, sconosciuto al gruppo. Anche in questo caso, tuttavia, l’operazione deve avvenire sotto attenta e costante sorveglianza. Una volta formati, i gruppi vanno costantemente controllati. Gli animali giovani dovrebbero essere detenuti da soli, quando si teme che, per effetto del processo di maturazione sessuale, si manifestino, soprattutto da parte dei maschi, comportamenti intolleranti che potrebbero portare a ferimenti reciproci. • Dimensione del gruppo: le dimensioni ideali sono di 3-15 esemplari non destinati alla riproduzione, 4-6 conigli nell’allevamento e 16-20 animali da ingrasso. In alcuni casi si rivelano efficaci anche i gruppi di maggiori dimensioni. • Igiene: poiché la detenzione in gruppo di numerosi animali aumenta il pericolo di malattie, bisogna prestare un’attenzione particolare all’igiene. I defecatoi devono essere puliti con la maggior frequenza possibile o cosparsi con paglia fresca. È indispensabile che i materiali utilizzati siano di facile pulitura. Sempre per garantire una maggiore igiene, è opportuno utilizzare una grata come fondo nel settore destinato al foraggiamento e agli abbeveratoi. Oltre a queste raccomandazioni, per la detenzione in gruppo si applicano i medesimi requisiti di legge della detenzione individuale (oggetti da rodere, zona di ritiro destinata alle femmine per consentire loro di allontanarsi dai piccoli, settore oscurato, ecc.). Superfici Nel caso della detenzione in gruppo, l’OPAn non fissa superfici minime per gli animali adulti (eccezione: detenzione a coppie). Le misure minime consigliate, riportate di seguito, corrispondono in linea di massima a quelle degli stabulari di laboratorio (European Convention for the Protection of Vertebrate Animals used for Experimental and other Scientific Purposes ETS 123). Animali di peso intermedio, senza cucciolata, con/senza piani sopraelevati: 1 animale 7200 cm2 / 2 animali 7200 cm2 / 3° animale 5000 cm2 supplementari = 12 200 cm2 4° animale 5000 cm2 supplementari = 17 200 cm2 / 5° animale 4000 cm2 supplementari = 21 200 cm2 e per ogni ulteriore animale 4000 cm2. Nel caso di madri con cucciolata: la superficie minima prevista per coniglia 7200 cm2 più la superficie richiesta per il nido, secondo quanto disposto nell’OPAn. Nel caso di animali di peso inferiore, le dimensioni minime possono essere ridotte di un terzo, ovvero si deve applicare un fattore pari a 0.67 (che equivale a ca. 3300 cm2 supplementari per il 3° animale). 2/3 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.3_(1) | 25 febbraio 2013 Per gli animali appartenenti alla classe massima di peso è necessario ampliare le dimensioni minime, moltiplicandole per un fattore pari a 1.2. C’è una totale mancanza di studi per quanto concerne le superfici necessarie in caso di detenzione in gruppo di conigli adulti e le esperienze di detenzione di gruppo, in box intercomunicanti, di coniglie destinate alla riproduzione. È pertanto ipotizzabile che in futuro vengano formulati requisiti minimi più severi. Nel caso degli animali giovani e da ingrasso valgono le dimensioni minime riportate nella tabella 8 Conigli domestici dell’allegato 1 dell’OPAn. Gruppi da ingrasso Misure attuabili in caso di ferimenti: nel caso degli esemplari più giovani è bene migliorare la strutturazione del parco e i materiali che permettono loro di soddisfare le esigenze comportamentali tipiche della specie. Per quanto concerne gli animali più adulti, i maschi devono essere macellati il prima possibile e non appena ciò si renda indispensabile. Nell’ingrasso, il principio “tutto dentro – tutto fuori” è opportuno dal punto di vista igienico. Il parco dovrebbe essere costruito in modo tale da poter essere smontato e pulito facilmente. Gruppi di conigli d’allevamento Nell’ambito della detenzione di conigli in gruppi d’allevamento, oltre a una strutturazione accurata del parco è necessario garantire a ogni coniglia madre almeno un nido. Gli accessi al nido devono essere distanziati il più possibile gli uni dagli altri o visivamente separati, per evitare lotte. È indispensabile che i cuccioli non neonati dispongano di un rifugio accessibile solo da loro, per impedire che gli stessi entrino in nidi con esemplari più giovani e siano infastiditi da coniglie madri sconosciute. Basi legali Ordinanza sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 64 OPAn Esigenze comportamentali e detenzione in gruppo degli animali giovani 1 I conigli devono ricevere quotidianamente foraggio grezzo quale fieno o paglia e disporre in permanenza di oggetti da rodere. 2 Gli animali giovani non possono essere tenuti individualmente nelle prime otto settimane di vita. 3/3 Informazioni tecniche − Protezione degli animali N. 5.4_(1) | 25 febbraio 2013 Oggetti da rodere per conigli I conigli devono ricevere quotidianamente foraggio grezzo quale fieno o paglia e disporre in permanenza di oggetti da rodere (art. 64 cpv. 1 OPAn). Background Il foraggio grezzo è importante per la digestione e per tutti i comportamenti che hanno attinenza con la ricerca del cibo, l’esplorazione del territorio e il nido. Gli oggetti da rodere determinano un ampio repertorio di comportamenti, come ovviamente l’istinto di rodere, ma anche di segnare il territorio (chinning = marcare con le ghiandole del mento) e di esplorare (fiutare). La carenza di stimoli e di materiali che permettano ai conigli di soddisfare le esigenze tipiche della specie sfociano in disturbi del comportamento, come l’abitudine di mordere le sbarre. Avendo a disposizione oggetti adatti ad essere rosicchiati, i conigli sono in grado di soddisfare le proprie esigenze comportamentali, ovvero sono maggiormente attivi e “non si annoiano”. Oggetti da rodere adatti In generale, i rami verdi non velenosi risultano particolarmente indicati. Nella pratica, vengono utilizzati con ottimi risultati i rami di nocciolo, salice e abete. Sono adatti anche il legno degli alberi da frutta con nocciolo, tiglio, betulla, pioppo, ecc. Sono indicati come materiali da rodere anche pezzi e strutture di legno dolce, posizionati all’interno del parco e provenienti da alberi e arbusti non trattati. È inoltre possibile montare pezzi di legno da rosicchiare alle pareti o negli angoli degli impianti. In questo senso è particolarmente indicato il legno di abete. Gli “oggetti da mangiare” come pane secco, rape, pannocchie di granturco, ecc. devono essere rimpiazzati non appena si esauriscono, soprattutto se si tratta degli unici oggetti da rodere. È bene inoltre garantirne la massima igiene. Per stimolare maggiormente gli animali è opportuno variare la tipologia dei materiali e degli oggetti da rodere. Oggetti da rodere non adatti Non sono indicati come oggetti da rodere i pezzi e le strutture di legno duro (es. faggio, quercia, legni tropicali, ecc.) come pure il legno laminato, compensato o laccato. Andrebbero offerti solo rami di alberi da frutta non trattati. Neppure i pellet di fieno di dimensioni analoghe alle granaglie si addicono all’impiego sopraccitato. La loro grandezza deve essere tale da non permettere all’animale di metterli in bocca interi. L’oggetto deve consentire al coniglio di eseguire tutti i movimenti propri alla masticazione dei roditori, così come è osservabile ad esempio con il pane duro. 1/2 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.4_(1) | 25 febbraio 2013 Basi legali Ordinanza sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 64 OPAn Esigenze comportamentali e detenzione in gruppo degli animali giovani 1 I conigli devono ricevere quotidianamente foraggio grezzo quale fieno e paglia e disporre in permanenza di oggetti da rodere. 2 Gli animali giovani non possono essere tenuti individualmente nelle prime otto settimane di vita. 2/2 Informazioni tecniche − Protezione degli animali N. 5.5_(1) | 25 febbraio 2013 Nidi per i conigli I parchi o le gabbie per le coniglie in gestazione avanzata devono disporre di spazi per la preparazione del nido. Gli animali devono poterli imbottire con paglia o altro materiale adatto (art. 65 cpv. 4 OPAn). La superficie minima del compartimento del nido varia a seconda del peso degli animali ed è compresa tra 800 - 1200 cm2 (all.1 tab. 8 Conigli domestici OPAn). Background Allo stato naturale, oppure in parchi concepiti in modo da ricostruire le condizioni naturali, a qualche giorno dal parto, le femmine scavano una galleria provvista di un compartimento per il nido. Esse provvedono a rivestire questa zona con materiale reperito all’esterno della tana. Poco prima della nascita dei cuccioli, la madre si strappa il pelo dal petto, dall’addome e dai fianchi per imbottire ulteriormente il nido. I piccoli vengono allattati per 2-3 minuti, a intervalli di circa 24 ore. Dopo l’allattamento, la galleria che ospita il nido viene chiusa e la coniglia lascia la zona circostante al nido. Materiale adatto alla preparazione del nido Sono idonei materiali come la paglia, il fieno, la paglia trinciata, i ritagli di carta, ecc., a condizione che le femmine possano portarli personalmente nel nido. Strutturazione minima dello spazio per la preparazione del nido Una soluzione di massima è rappresentata, ad esempio, da un settore all’interno della gabbia, delimitato da una parete fissa e da una soglia. La soglia (min. 8 cm) serve a far staccare i piccoli che non lasciano i capezzoli della madre una volta conclusa la poppata e a impedire loro di lasciare il nido prima del tempo. Lo spazio per la preparazione del nido può anche essere aperto verso l’alto. Spazi adatti per la preparazione del nido I nidi devono essere collocati il più distante possibile dalle zone di soggiorno delle femmine (zona di foraggiamento, luoghi di riposo). Nel caso di detenzione in gabbia, è preferibile collocare gli spazi per la nidificazione al di fuori della gabbia. È inoltre possibile utilizzare un comparto adiacente. Nel qual 1/2 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.5_(1) | 25 febbraio 2013 caso lo spazio per la nidificazione deve essere oscurato. Se si opta per questa soluzione, non è necessaria alcuna ulteriore delimitazione dal nido e una parte del secondo comparto può essere utilizzata dagli animali come superficie aggiuntiva. È opportuno che la femmina possa chiudere personalmente l’accesso al nido; si addicono a questo scopo gli ingressi dotati di aperture particolari o quelli a galleria. Gli spazi per la nidificazione devono essere ben aerati al fine di consentire la dispersione dell’umidità che si forma naturalmente. Spazi per la nidificazione meno adatti Gli spazi per la nidificazione collocati all’interno della gabbia risultano meno adatti. A causa delle scosse e poiché si deve evitare l’immediata vicinanza del nido alle zone di soggiorno delle femmine, non è bene che queste possano saltare sul tetto dei suddetti spazi. Ciò significa che il piano sopraelevato non può coincidere con la copertura del nido. Una regola che vale soprattutto per le stalle in cui non sono presenti ulteriori superfici sopraelevate. Basi legali Ordinanza sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 65 OPAn 1 Parchi I parchi devono: a. avere una superficie di cui nell’allegato 1 tabella 8 cifra 1 oppure, se la superficie è inferiore a tali misure, presentare una superficie sopraelevata di almeno 20 cm, sulla quale gli animali possono sdraiarsi con il corpo totalmente disteso; b. avere un settore sufficientemente alto da permettere agli animali di stare seduti in posizione eretta. 2 I parchi devono disporre di una zona oscurata in cui gli animali possano ritirarsi. 3 I parchi senza lettiera sono ammessi soltanto se i locali sono climatizzati. 4 I parchi per le coniglie in gestazione avanzata devono disporre di spazi per la preparazione del nido. Gli animali devono poterli imbottire con paglia o altro materiale adatto. Le coniglie devono potersi allontanare dai loro piccoli in un altro compartimento oppure su una superficie sopraelevata. 2/2 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.6_(1) | 25 febbraio 2013 Fabbisogno di acqua dei conigli Gli animali devono ricevere regolarmente e in quantità sufficienti alimenti adeguati e acqua. Se sono tenuti in gruppo, il detentore degli animali deve provvedere affinché ogni animale riceva alimenti e acqua a sufficienza (art. 4 cpv. 1 OPAn). Background Secondo una nozione comune, attraverso gli alimenti umidi i conigli sono in grado di soddisfare il 90% del proprio fabbisogno idrico. Negli ultimi tempi, tuttavia, stando a numerose pubblicazioni e ai requisiti relativi alla detenzione di questa specie, essi devono avere un costante accesso all’acqua. Un abbeveraggio insufficiente può determinare calcoli alle vie urinarie, alla vescica e disturbi riproduttivi. Inoltre la mancanza d’acqua compromette l’assimilazione degli alimenti. Un fattore decisivo per la determinazione della quantità di acqua necessaria agli animali è il contenuto di umidità del cibo, l’età degli animali, la finalità dell’allevamento e il peso corporeo, come pure il clima all’interno della stalla, l’umidità dell’aria, la temperatura, ecc. I conigli bevono moltissimo, soprattutto se nella loro dieta prevalgono gli alimenti essiccati. Il fabbisogno di acqua aumenta sensibilmente nei caldi mesi estivi. I valori indicativi concernenti il consumo idrico giornaliero della specie sono molto eterogenei. Secondo la letteratura specialistica, i conigli adulti necessiterebbero in media di ca. 0.25 litri d’acqua al giorno, mentre le coniglie in gestazione dovrebbero assumere circa un litro d’acqua al giorno. Detto quantitativo aumenterebbe a circa 2 litri nel caso delle madri che allattano e in presenza di un’alimentazione secca. Problema In circostanze particolari può avvenire che i conigli siano in grado di soddisfare il proprio fabbisogno di acqua attraverso l’erba fresca e gli ortaggi a radice. Nella pratica, tuttavia, spesso non sussiste alcuna garanzia che venga somministrata erba fresca a sufficienza e in forma adeguata. Dal momento che numerosi fattori influiscono sul fabbisogno di acqua, non è possibile escludere che gli animali abbiano sete, nonostante la somministrazione di alimenti umidi. Soprattutto in caso di temperature elevate e di coniglie che allattano, il fabbisogno idrico aumenta notevolmente. Requisiti Indipendentemente dal tipo di detenzione, è necessario che gli animali dispongano di acqua fresca tutti i giorni. In altre parole, deve essere evidente che i conigli ricevono almeno 1 volta al giorno acqua in quantità sufficiente a soddisfarne il fabbisogno idrico. L’ideale, naturalmente, sarebbe abbeverare gli animali più volte al giorno, oppure offrire loro un accesso permanente all’acqua. Quest’ultima condizione deve essere soddisfatta, nel caso in cui ai conigli siano somministrati esclusivamente alimenti secchi. Per “acqua di buona qualità” si intende un’acqua non insudiciata da deiezioni, resti di cibo, ecc. e in grado di soddisfare i requisiti in materia di acqua potabile. 1/2 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.6_(1) | 25 febbraio 2013 Sistemi d’abbeveraggio Per gli effettivi di dimensioni contenute sono adatte ciotole di terra cotta oppure bottiglie d’acqua (prestando attenzione a evitare che si formino alghe). Per gruppi più numerosi è consigliabile un sistema provvisto di abbeveratoi a tettarella. Letteratura: Drescher, B., Hanisch, A., 1995: Prüfung verschiedener Wassertränken unter Berücksichtigung des physiologischen Trinkverhaltens von Kaninchen. Dtsch. tierärztl. Wschr. 102: 365 - 369 Schein, F., 1993: Richtige Ernährung von Kaninchen (II): Mastkaninchen. DGS 24, 16-18 Schlolaut, W. 2003: Das grosse Buch vom Kaninchen. DLG-Verlag. Tierärztliche Vereinigung für Tierschutz e.V. TVT; Kaninchenhaltung - Merkblatt 78. 2000. Winkelmann, J.; Lammers, H.-J., 1996: Kaninchenkrankheiten. Eugen Ulmer Verlag, Stuttgart. Basi legali Ordinanza sulla protezione degli animali (OPAn) Art. 4 OPAn Alimentazione 1 Gli animali devono ricevere regolarmente e in quantità sufficienti alimenti adeguati e acqua. Se sono tenuti in gruppo, il detentore degli animali deve provvedere affinché ogni animale riceva alimenti e acqua a sufficienza. 2 Gli animali devono poter soddisfare le esigenze comportamentali, legate all’assunzione di cibo, tipiche della specie. 3 Gli animali vivi possono essere dati in pasto soltanto ad animali selvatici. La condizione è che questi ultimi abbiano un comportamento normale di cattura e di uccisione e che: a. non possa essere assicurata l’alimentazione con animali morti o altri alimenti; b. sia prevista una reintroduzione nell’ambiente naturale; oppure c. l’animale selvatico e la sua preda siano tenuti in un parco comune sistemato in modo adeguato anche per la preda. 2/2 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.7_(1) | 25 febbraio 2013 Contatti sociali per i conigli Secondo l’articolo 13 dell’ordinanza sulla protezione degli animali, gli animali delle specie sociali devono avere adeguati contatti con i conspecifici. In questo articolo il termine “adeguatiˮ è limitativo e per i conigli deve essere interpretato nella maniera seguente: Vi deve essere almeno un contatto olfattivo e acustico con gli altri conigli presenti nella conigliera. Anche nella detenzione dei conigli da compagnia un coniglio non può essere tenuto da solo. Si raccomandano, ma non sono richieste, delle aperture che favoriscono il contatto sociale, come ad es. le griglie nelle pareti della gabbia. All’articolo 64 capoverso 2 OPAn il principio del contatto sociale viene specificato nel modo seguente: gli animali giovani non possono essere tenuti individualmente nelle prime otto settimane di vita. Inoltre, nella tabella 8 dell’Allegato 1 dell’ordinanza sulla protezione degli animali si regolamenta la detenzione a coppie dei conigli adulti non riproduttori. Perché la detenzione in gruppo dei conigli adulti non è obbligatoria? L’UFV ritiene che la detenzione in gruppo sia l’obiettivo a cui mirare per garantire una detenzione corretta dei conigli, tuttavia non può essere sempre realizzata con sufficiente sicurezza. Gli animali giovani sono tenuti in gruppo fino al raggiungimento della maturità sessuale e le coniglie madri restano in contatto con i piccoli fino al loro svezzamento. Per quanto riguarda la detenzione in gruppo degli animali adulti vi sono ancora molte domande in sospeso, ad es. in merito all’igiene, alla salute e in vista di evitare le aggressioni tra animali che possono comportare ferite gravi. Nel sistema di detenzione, gli animali che vengono aggrediti non possono fuggire dal gruppo. Con gli animali riproduttori la detenzione in gruppo è ancora più difficile. Vi sono grandi differenze individuali in termini di compatibilità. I conigli maschi adulti non possono praticamente essere tenuti insieme ed è difficile unire nuovi gruppi di animali adulti poiché sussiste un grande rischio di ferimenti. Inoltre, sorgono spesso anche problemi connessi alla riproduzione. Un’analisi condotta in Olanda ha dimostrato che nella detenzione in gruppo vi è ad esempio una riduzione della fertilità e del peso allo svezzamento rispetto alla detenzione individuale. Quali misure si adottano per avvicinarsi all’obiettivo di tenere in gruppo i conigli adulti? Per avvicinarsi all’obiettivo di tenere in gruppo i conigli adulti svolgono un ruolo importante la raccolta di informazioni, consulenze, esperienze, la conduzione di studi scientifici ecc. L’UFV, dal canto suo, nell’ambito di studi scientifici è alla ricerca di possibilità per rendere la detenzione in gruppo più gestibile mediante l'allestimento del sistema di detenzione e l’adeguamento della gestione. In altre informazioni tecniche dell’UFV sono formulate raccomandazioni per la detenzione in gruppo in base alle conoscenze finora acquisite (http://www.bvet.admin.ch/tsp/02262/02661/index.html?lang=it). 1/2 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.7_(1) | 25 febbraio 2013 Anche nei detentori di conigli da compagnia sta aumentando la consapevolezza che questi animali non devono essere tenuti da soli. Ciò emerge tra l’altro anche dal concorso indetto la scorsa estate dall’UFV insieme alla rivista Coop. Attualmente anche gli allevatori dei conigli di razza stanno compiendo dei tentavi di detenzione in gruppo, ad esempio tenendo insieme le coniglie giovani il più a lungo possibile. Alcuni cercano anche di tenere in gruppo i conigli riproduttori o di tenerli insieme almeno dopo la stagione di allevamento. Tuttavia, anche in questo ambito vi sono ancora molte domande in sospeso (confronto tra razze per quanto riguarda la compatibilità, sistemi di detenzione adeguati ecc.). Art. 13 OPAn Specie sociali Gli animali delle specie sociali devono avere adeguati contatti con i conspecifici. Art. 64 OPAn Esigenze comportamentali e detenzione in gruppo degli animali giovani 1 I conigli devono ricevere quotidianamente foraggio grezzo quale fieno o paglia e disporre in permanenza di oggetti da rodere. 2 Gli animali giovani non possono essere tenuti individualmente nelle prime otto settimane di vita. 2/2 Informazioni tecniche − Protezione degli animali N. 5.8_(1) | 25 febbraio 2013 Macellazione di conigli I. Trattamento dei conigli da macello a. Come afferrarli: per il trasferimento all’azienda di macellazione o – per la macellazione destinata al consumo privato – dalle stalle al luogo di macellazione, i conigli vengono trasportati in contenitori. Il coniglio viene sollevato afferrandolo per la collottola con una mano e con l’altra viene sostenuto nella parte posteriore (bacino). Per portarlo velocemente dalla stalla al contenitore per il trasporto, il coniglio può essere anche afferrato con entrambe le mani attorno alla pancia. Lo svantaggio di questo metodo è che il coniglio può usare i suoi artigli per difendersi, il vantaggio è costituito invece dal fatto che nella zona della nuca, sulla carcassa, non vi sono ematomi o impronte delle dita. I conigli non devono mai essere afferrati per le orecchie! b. Come trasportarli: per il trasporto in contenitori occorre osservare alcune misure adeguate al fine di proteggere i conigli dal caldo o dal freddo e dal vento. È necessario evitare di riunire conigli provenienti da differenti stalle e gruppi di detenzione nello stesso contenitore per il trasporto, altrimenti può capitare che gli animali si sfidino in lotte di rango che possono comportare stress e quindi una riduzione della qualità della carne. II. Stordimento La macellazione dei conigli è soggetta all’obbligo di stordimento e di dissanguamento. Sono ammessi tre metodi di stordimento: 1. Pistola a proiettile captivo o a proiettile libero nel cervello Fig. 1: Il posizionamento della pistola e la direzione del colpo devono essere corretti: tra le orecchie verso la mandibola inferiore 1/4 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.8_(1) | 25 febbraio 2013 Fig. 2: Esempio di una pistola a proiettile captivo con azionamento a molla Fig. 3: Esempio di una pistola a proiettile captivo con cartucce 2. Stordimento per commozione cerebrale Fig. 4: Esempio di un apparecchio di stordimento per commozione cerebrale (colpo captivo rintuzzato, ad aria compressa). 2/4 Informazioni tecniche – Protezione degli animali 3. N. 5.8_(1) | 25 febbraio 2013 Elettricità Fig. 5: Esempio di una pinza elettrica a V per l’elettronarcosi Gli elettrodi devono essere applicati alla testa in modo che la corrente possa attraversare il cervello. Requisiti per gli apparecchi di stordimento elettrico dei conigli: Occorre raggiungere almeno 0,4 ampere nel primo secondo e mantenere questa intensità di corrente costante A per 8 secondi, 220 volt, 50 Hz Reazione dei conigli dopo lo stordimento: a. Contrazione della muscolatura durante ca. 10 secondi con successivi crampi ritmici (un immediato afflosciamento senza crampi può significare uno stordimento insufficiente) b. Aumento della salivazione c. Nessuna reazione al tocco della cornea d. Nessun segno di respirazione regolare Segni di uno stordimento errato: a. Riattivazione della respirazione b. Innalzamento del corpo o della testa c. Reazione a stimoli di dolore (durante l’incisione per dissanguare l’animale) d. Reazione al tocco della cornea con chiusura delle palpebre o scostamento della testa III. Dissanguamento Il dissanguamento deve essere effettuato subito dopo lo stordimento, ovvero 20 secondi dopo aver azionato la pistola a proiettile captivo o libero oppure 10 secondi dopo l’elettronarcosi e lo stordimento per commozione cerebrale. Il dissanguamento avviene mediante incisione alla gola al fine di aprire almeno un vaso sanguigno principale. La vera macellazione deve essere iniziata soltanto nel momento in cui il coniglio dissanguato non si muove più. 3/4 Informazioni tecniche – Protezione degli animali N. 5.8_(1) | 25 febbraio 2013 Ill. 6: Incisione corretta (rosso) della gola per aprire almeno un vaso sanguigno principale (arteria). In alternativa può anche essere effettuato un taglio dalla gola alla colonna vertebrale; si tratta di un’operazione con cui vengono tagliati entrambi i vasi sanguigni principali. Basi legali: Ordinanza sulla protezione degli animali; RS 455.1 Ordinanza dell’UFV concernente la protezione degli animali nella macellazione, inclusi gli allegati (entrata in vigore, ca. in febbraio 2010) OMCC; RS 817.190 OIgM; RS 817.190.1 4/4 Informazioni tecniche − Protezione degli animali 1. febbraio 2013 Quando un allevamento può essere definito «professionale»? Gli allevamenti professionali sono soggetti ad obbligo di notifica e le persone che si occupano di tale attività devono ricevere una formazione adeguata. L’ordinanza sulla protezione degli animali entrata in vigore il 1° settembre 2008 definisce come segue l’espressione a titolo professionale: «commercio e detenzione, accudimento e allevamento di animali con l’intenzione di ricavarne un reddito o un profitto per sé o per terzi o di coprire i costi propri o di terzi.» Un allevamento può essere definito professionale solo se, tenuto conto dei cuccioli venduti, si può presumere che si tratti di un’«attività commerciale». I criteri sono i seguenti: − allevamento pianificato, pubblicità, possibilità di vendere gli animali giovani a un numero illimitato di persone; − vendita regolare, non solamente occasionale, di giovani animali (valori indicativi: vedi tabella); − numero elevato di animali utilizzati per l’allevamento o destinati all’allevamento. Ognuno di questi criteri è indicativo del carattere professionale di un allevamento. Per prendere una decisione concreta, occorre prendere in considerazione tutte le circostanze particolari. Tabella: valori indicativi per determinare il carattere professionale degli allevamenti di animali da compagnia Allevamento di cani: vendita di più di 3 cucciolate all’anno 1 Allevamento di gatti : vendita di più di 5 cucciolate all’anno Allevamento di conigli o di conigli nani: vendita di più di 100 animali giovani all’anno come animali da compagnia (non per la produzione di carne) Allevamento di porcellini d’India: vendita di più di 100 giovani animali all’anno Allevamento di topi, criceti, ratti, gerbilli: vendita di più di 300 giovani animali all’anno Allevamento di uccelli: più di 25 coppie riproduttrici di specie d’uccelli di grandezza inferiore o uguale alle cocorite e una vendita regolare di uccellini più di 10 coppie riproduttrici di specie d’uccelli più grandi delle cocorite (eccezione: cacatua e ara: 5 coppie riproduttrici) e vendita regolare di uccellini Allevamento di pesci ornamentali: vendita di più di 1000 giovani animali all’anno Allevamento di rettili: vendita di più di 100 giovani animali all’anno (eccezione: tartarughe, più di 50 giovani animali) 1 Il valore indicativo per i gatti è superiore a quello dei cani a causa delle figliate mediamente meno numerose e dei prezzi generalmente inferiori