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Il Furetto:
Nonostante venga spesso associato all’immagine di animale selvatico tenuto in cattività, il furetto è
frutto di una selezione risalente a migliaia di anni fa, proprio come il cane e il gatto.
Il suo nome scientifico, Mustela Putorius Furo, significa “ladro puzzolente”, in riferimento all’abitudine
di nascondere cibo e all’odore intenso che naturalmente lo contraddistingue, questo animale è stato
infatti selezionato a partire dalla puzzola europea.
Caratteristiche:
Le dimensioni sono molto variabili in base al paese di provenienza (nei paesi scandinavi e in
Russia si è selezionato per la taglia, quasi il doppio dei furetti italiani), al soggetto e al sesso.
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In genere misurano intorno ai 35-60 cm, e le femmine sono molto più piccole dei maschi (fino
a 1,3 kg e 2,5 kg rispettivamente). Tipico di questo animale è l’aspetto allungato, hanno
infatti un corpo longilineo e zampe molto corte (dotate di artigli resistenti e non retrattili). La
testa è triangolare, il muso è schiacciato, le mascelle sono robuste e la dentatura è tipica da
carnivoro, gli occhi sono tondi e piccoli (essendo un animale prevalentemente notturno non
ha una vista molto sviluppata), le orecchie sono tonde e ricoperte di peluria.
La caratteristica più peculiare del furetto è certamente la ricchezza di ghiandole sebacee
situate nella spessa pelle, responsabili dell’odore intenso che gli è valso il nome di “puzzola
domestica”; la loro attività dipende dall’azione degli ormoni sessuali, per questo motivo la
sterilizzazione aiuta a ridurre l’odore sgradevole. Poste ai lati dell’ano si trovano altre
ghiandole, i sacchi anali: molto sviluppate come in tutti i mustelidi, secernono un prodotto
dall’odore pungente, liberato in situazioni di spavento, agitazione o eccitazione.
Il dimorfismo sessuale è abbastanza evidente, la struttura dei genitali esterni è molto diversa
nei due sessi: nel maschio la distanza ano-genitale è molto maggiore, nonostante il pene sia
poco visibile si può osservare la presenza del prepuzio poco sotto l’ombelico e, nei maschi
non sterilizzati e sessualmente maturi, sono ben riconoscibili i testicoli. Nella femmina,
anteriormente all’ano si osserva la vulva, piccola fessura che aumenta notevolmente di
volume durante il calore.
La vita media sia aggira intorno ai 5-8 anni.
Habitat casalingo:
Prima caratteristica da prendere in considerazione se si vuole allevare un furetto è la sua proverbiale
curiosità: sono animali molto vivaci, hanno bisogno di giocare ed esplorare l’ambiente, per questo
motivo è un animale che deve esser tenuto rinchiuso il minimo indispensabile, sia per il suo benessere
psicologico che fisico. E’ importante sia sorvegliato durante le sue uscite in casa, l’ambiente casalingo
è infatti un’inesauribile fonte di pericoli.
La gabbia deve essere più spaziosa possibile (minimo 100x50 cm), è consigliabile lo sviluppo in
altezza per aumentare la superficie a disposizione; il materiale deve essere robusto e facilmente
lavabile, vanno bene quelle con pavimento in plastica e pareti con barre d’acciaio. Importante
verificare la tenuta delle porte, i furetti imparano ad aprirle molto velocemente!
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Per quanto riguarda la lettiera possono essere evitati materiali assorbenti in quanto i furetti tendono a
sporcare in un angolo e possono facilmente imparare a usare una cassettina igienica, proprio come i
gatti; per quest’ultima vanno bene tutolo di mais, carta riciclata, agglomeranti o cristalli assorbenti
(senza coloranti o profumazioni).
Proprio come in natura, questi animali amano dormire in tane calde e buie dove possono sentirsi al
sicuro: possono essere create con stracci, asciugamani, scatole di cartone o amache da appendere
all’interno della gabbia, in genere molto apprezzate. Attenzione però, i furetti di età inferiore all’ anno
possono rosicchiare e mangiare la stoffa, andando incontro a seri rischi di blocco intestinale. Non
solo, rappresentano un potenziale pericolo tutti i giochi in gomma, spugna, lattice o plastica tenera se
di dimensioni ridotte, sono preferibili quindi palline dure (come quelle da ping-pong), tubi, scatole e
sacchetti di plastica in cui possono infilarsi.
Per l’alimentazione deve essere sempre lasciata a disposizione una ciotola con i croccantini e non
deve mai mancare un abbeveratoio a goccia per far bere il nostro furetto, i recipienti tradizionali
vengono infatti facilmente rovesciati e sporcati.
La gabbia va collocata lontana da fonti di calore dirette, avendo ghiandole sudoripare scarsamente
sviluppate, questi animali sopportano male il caldo e sono facilmente soggetti a colpi di calore.
Alimentazione:
Il furetto è un carnivoro obbligato e come tale dovrebbe nutrirsi di soli alimenti di origine animale:
grassi animali (che costituiscono la sua principale fonte energetica) e proteine animali di elevata
qualità. In natura ama mangiare poco e spesso e si ciba di piccole prede intere, come topi e ratti che
in cattività possono essere sostituite da quaglie, pollo e tacchino (deve essere carne fresca,
leggermente cotta al vapore e senza condimenti); è in ogni caso importante somministrare animali
interi, per una dieta equilibrata pelle, grasso, ossa e visceri sono fondamentali. Per facilitare la
gestione, si può anche optare per una dieta a base di croccantini (attenzione, sono pochissimi i
prodotti confezionati veramente adeguati per questa specie reperibili nei negozi per animali, bisogna
sempre controllare l’etichetta).
Da evitare: crocchette ricche in cereali, fibra, proteine vegetali o del pesce, tutti i tipi di vegetali e
carboidrati, prodotti zuccherini, cibi contenenti latte e cioccolata, per loro tossica. Frutta o verdura
vanno concesse raramente e in piccolissime dosi.
Se si vuole fornire un premio occasionale sono da privilegiare alimenti di origine animale come fegato
o uovo sodo. Si può integrare la dieta con acidi grassi come acido linoleico, linolenico e arachidonico,
per migliorare lo stato del mantello se questo si presenta secco, opaco e con forfora.
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E’ importante decidere il piano nutrizionale precocemente, in quanto i furetti tendono a stabilire le loro
abitudini alimentari nei primi mesi di vita, e in seguito può risultare difficile forzarli ad un cambio di
alimentazione.
Riproduzione:
Il ciclo riproduttivo è fortemente influenzato dalle stagioni e dal fotoperiodo, sia maschi che femmine
raggiungono la maturità sessuale la primavera dell’anno dopo loro nascita (circa 5-9 mesi d’età). La
stagione riproduttiva, analogamente, vede un periodo di riposo invernale e una ripresa dell’attività in
primavera. Durante quest’ultima fase, il volume dei testicoli del maschio aumenta notevolmente,
aumenta l’aggressività e si intensifica l’odore corporeo. Allo stesso modo, la femmina in calore mostra
un forte aumento di volume della vulva e un accentuarsi dell’odore muschiato; essendo una specie
caratterizzata
dall’ovulazione
indotta,
nella
furetta
il
calore
persiste
finché
non
avviene
l’accoppiamento o finché non diminuisce il fotoperiodo al sopraggiungere dell’autunno e può causare
gravi problemi di salute, che vanno sotto il nome di iperestrogenismo.
La gravidanza dura dai 38 ai 44 giorni, durante questo periodo si deve lasciare alimento in
abbondanza e si deve rispettare la tendenza al dormire di più, evitando di manipolarla ed esporla a
stress.
Nella gabbia deve essere posizionato un nido, per esempio una scatola con degli stracci e devono
essere allontanati eventuali soggetti adulti che potrebbero tentare di uccidere i nuovi nati. Il numero di
cuccioli è in media 8, ma può ampiamente variare; nascono ciechi, sordi e privi di pelo.
La crescita dei piccoli è molto rapida: già a 3 settimane d’età possono iniziare a mangiare cibo tenero,
come omogeneizzati di carne. Possono essere separati dalla madre alle 6 settimane d’età.
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Necessità sanitarie:
I furetti devono essere vaccinati annualmente contro il cimurro e, per le zone endemiche o per i viaggi
all’estero, anche contro la rabbia. La profilassi per la filariosi può essere molto utile per evitare il
rischio di trasmissione da parte delle zanzare, in particolare nelle zone più a rischio.
In questi animali la sterilizzazione è praticamente obbligatoria: una volta che la femmina entra in
calore e non si accoppia, può facilmente essere a rischio di iperestrogenismo e conseguente anemia
che può portare anche a morte; nel maschio riduce l’aggressività e in entrambi i sessi elimina il tipico
odore muschiato forte e pungente. Andrebbe effettuata dopo i 6 mesi d’età in quanto se effettuata
troppo precocemente può predisporre all’insorgenza di altre patologie.
La pratica della sacculectomia (asportazione delle ghiandole perianali) è ormai considerata inutile e
potenzialmente dannosa (può provocare prolasso del retto), il forte odore non è causato dai sacchi
anali bensì dalle ghiandole pilifere e può essere ridotto solo con sterilizzazione, chimica o chirurgica.
E’ consigliabile un controllo semestrale per la valutazione delle condizioni generali, il controllo di
eventuali ectoparassiti e il taglio delle unghie (che crescendo eccessivamente causano problemi al
furetto e rendono pericolosa la sua manipolazione).
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Quando preoccuparmi:
Ci sono alcuni segni che, come proprietario, ci devono fare suonare un campanello d’allarme:
-Rifiuto del cibo e disordini dell’alimentazione
-Abbattimento e perdita di vitalità
-Occhi incrostati
-Scolo nasale
-Salivazione eccessiva
-Tosse
-Prurito
-Perdita di pelo e zone alopeciche
-Diarrea
In questo caso è consigliato contattare al più presto il vostro medico referente!
Perché adottarne uno:
E’ un ottimo animale da compagnia, è vivace, divertente e intelligentissimo. Ama giocare e non
disdegna le coccole; si affeziona molto al proprietario.
E’ un animale estremamente pulito e può facilmente essere abituato ad usare la cassettina per i
bisogni.
E’ silenzioso e passa gran parte delle sue giornate a dormire, spesso in posizioni buffe e spassose.
Perché non adottarlo:
Essendo un animale fortemente sociale, soffre molto la solitudine; se non si può passare qualche ora
tutti i giorni a giocarci e coccolarlo è consigliabile adottare un altro individuo per far si che abbia la
giusta compagnia.
Il furetto ha una dentatura affilata e può provocare morsi dolorosi se non manipolato adeguatamente.
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L’odore caratteristico può permanere, seppur meno accentuato, dopo la sterilizzazione.
Deve avere la possibilità di uscire dalla gabbia qualche ora al giorno, non può stare costantemente
rinchiuso; quando lasciato libero deve essere sorvegliato per evitare frequenti incidenti domestici.
Curiosità:
Il furetto è stato selezionato fin dai tempi di greci e romani per la caccia al coniglio.
E’ un animale neotenico, questo vuol dire che anche da adulto mantiene lo stesso comportamento
giocoso dei cuccioli.
E’ sensibile al virus dell’influenza umana, pericoloso per i piccoli ma meno per gli adulti, nei quali si
risolve spontaneamente in una settimana.
Scheda di
Emanuela Cutroneo e
Sebastiano Gerosa
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