AURIGA Lingue, Formazione, Cultura
Poveri pesci,
che male hanno fatto per essere così bistrattati !?!
Il Pesce d’Aprile,
d’Aprile piuttosto che legato ai riti sacri o alle
moderne manie di burlarsi degli altri, è una tradizione ben
più pagana e millenaria, che ha a che fare con riti augurali
e con la follia gioiosa dei bambini e la grottesca stoltezza
degli ingenui. Ed ecco che la lingua inglese provvede a
trasmetterne il messaggio scherzoso e folle:
April Fools’ Day è l’esatto nome dato a questa ricorrenza,
a voler sottolineare l’aspetto della follia bonaria.
Ma veniamo alle origini e alle tradizioni popolari.
La più antica leggenda fa risalire il Pesce d’Aprile alla creazione
dell’universo che avvenne proprio il 1° aprile. Da questa data in poi gli
esseri umani furono "delegati" alla gestione degli affari terreni ma non
erano affatto preparati a tale impegnativo compito, ne derivò il pieno
caos e tutto divenne confusionario. A questo punto i più accorti e saggi
tentarono di risanare la situazione, ma i più sprovveduti (e dovevano essere
tanti anche allora, viste le conseguenze!) vanificavano in breve tempo tutti gli
sforzi compiuti. Volete sapere come andò a finire? I saggi decisero di rendere
innocui gli stolti mandandoli in giro per le strade a cercare le cose più inutili e
inesistenti: in altre parole si burlarono di loro. Nel folclore del nostro fantasioso Meridione
si tramanda dunque che, proprio per ricordare quel fatto primordiale, il primo giorno d’aprile è
la data migliore per prendersi gioco degli sciocchi.
Leggenda, favola, o burla anch’essa che sia, questo racconto sembra ben spiegare la tradizione di fare scherzi ad
aprile, mese in cui, per tradizione, si facevano correre le ignare vittime alla ricerca vana di qualcosa di introvabile.
Non è una caso che un vecchio proverbio presente in molti dialetti italiani reciti “in aprile si fanno correre i matti e i
bambini”.
E sempre per rimanere in suolo italiano, fra i contadini si usava dare ai bimbi qualche spicciolo e mandarli a
comprare cose dai nomi inventati: un bastone con una sola estremità, una fune per legare il vento, una boccetta di
sole, una pietra per affilare i capelli, ecc. Alla richiesta innocente dei piccoli, il negoziante reagiva con una
fragorosa risata e affermava che la merce richiesta era del tutto inesistente. I bimbi capivano d’esser stati
ingannati e tenevano per sé il denaro quale dono/risarcimento. Ma anche gli altri Paesi si distinguevano per
creatività burlesca: in Germania, ad esempio, è tradizione mandare i bambini a raccogliere neve secca, in Francia
a comprare lievito per salsicce, in Scozia mandare i malcapitati a caccia di cucù.
Un racconto popolare tramanda che, sempre il primo d’aprile, un gruppo di montanari scese a valle per trascorrere
una giornata in riva al mare. Incontrarono dei pescatori che approfittarono della loro semplicità: fecero credere loro
che, quel giorno, era il giorno propizio per un’abbondante pesca, purché si fossero spinti in alto mare per gettare le
reti. Dopo aver remato a lungo e dopo aver gettato le reti, al ritiro delle stesse non trovarono nessun pesce.
L’operazione fu ripetuta più volte con lo stesso risultato. A sera i montanari, stremati e rassegnati, abbandonarono
l’impresa e ritornarono a riva, ricevendo la derisione dei pescatori che ben sapevano che l’inizio d’aprile è il
periodo meno adatto alla pesca poiché i pesci scendono sul fondo per deporre le uova.
Si narra anche che il 1° aprile del 1634, il Duca Francesco di Lorena, prigioniero del Re Luigi XIII, riuscì a fuggire
dal Castello di Nancy nuotando sotto il pelo dell’acqua di un fiume. Qualcuno avrebbe poi commentato che le
guardie erano state beffate da un enorme "pesce".
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Ma perché proprio il pesce?
Per dare una risposta è necessario ricorrere a Giuseppe Pitrè, studioso siciliano di
tradizioni popolari. L’usanza risalirebbe al calendario della pesca, che in certi Paesi
cominciava proprio il primo giorno d’aprile, periodo però in cui i pesci sono ancora
scarsi a causa del periodo riproduttivo. Da qui l’uso di prendersi gioco degli ingenui
offrendo loro un’esca sfuggente, proprio come il pesce che in aprile lascia i pescatori a
mani vuote e con un palmo di naso.
Un altro racconto di derivazione francese ricollega invece l’usanza e il nome ai riti
religiosi (che nel Mediterraneo celebravano l’inizio della primavera) e al ciclo festivo
della Pasqua e della passione di Gesù. Il pesce d’aprile deriverebbe dunque dall’antica tradizione ebraica di mandare
per disprezzo una persona di qua e di là, come era successo con Gesù che proprio ai primi d’aprile fu mandato in giro
da Erode a Pilato, da Caifas ad Anna. La stessa voce poisson (“pesce”, in francese) non sarebbe altro che una
corruzione di passion.
Nel folclore del Meridione di burle se ne facevano tante durante la settimana santa ... e non sempre innocenti. Celebri
erano gli scherzi del giovedì santo, a scapito degli sprovveduti che venivano fatti girovagare a vuoto nella derisione
generale e che andavano sotto il nome di “passione dell’idiota”.
Una leggenda ebraica lega l’usanza al diluvio universale: Noè avrebbe fatto uno scherzo alla colomba mandandola fuori
dall’arca per cercare la terra, ma essa era ancora coperta dalle acque e così l’innocente volatile girò inutilmente in lungo
e in largo senza trovare un bel nulla.
In tempi a noi più vicini lo scherzo del 1° d’aprile prevedeva che alle spalle e all’insaputa di chi veniva preso di mira
venisse attaccata la sagoma di un pesce che diventava così il contrassegno pubblico della dabbenaggine e
dell’ingenuità della vittima.
Ma nella figura del pesce è possibile intravedere altri elementi connessi con il simbolismo fallico e con la fecondità
primaverile nell’uso d’offrire alle ragazze un pesce dall’evidente significato erotico. E lo scherzo diviene un segno della
nuova vitalità che si impadronisce di tutti al ritorno della stagione del calore e dell’amore, della bellezza e dell’allegria.
Ai nostri giorni, che di scherzoso e di gentile hanno ben poco, l’innocente pesce sembrerebbe destinato a
scomparire, almeno nelle sue forme tradizionali. Oggi gli scherzi non si limitano al 1° d’aprile ma, soprattutto
in versione mediatica, sono ormai contemplati sull’intero calendario! E i pesci lasciano il posto alle bufale,
spesso anticipatrici di fatti futuri e diffuse tramite internet o dalle emittenti radiotelevisive. Famosa è quella
trasmessa da una TV per ragazzi che, negli anni ‘80, presentò un nuovo modello di walkman chiamato Chippy
(per analogia con il piatto caro agli Inglesi, fish and chips) capace di memorizzare centinaia di canzoni …
dopo qualche anno si è diffuso il lettore MP3! Fu uno scherzo d’aprile o una vera e propria anticipazione?
Degni di nota sono altri scherzi, famosi per la loro credibilità e apparente affidabilità, data la fonte da cui
vengono prodotti. Uno per tutti? Nel 1957 la BBC annuncia la produzione degli “alberi degli spaghetti” e
manda in onda un servizio sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera: la trasmissione riceve il consenso
immediato del grande pubblico che subito si mette in lista per comprare gli alberi da piantare nel proprio orto.
Ma tutti ricorderete quando (purtroppo noi non riusciamo a ricordare l’anno esatto, quasi sicuramente una
ventina d’anni fa) la TV e le emittenti radiofoniche annunciarono l’arrivo di JR in Italia, forse a Bologna. Che
delusione per le fans di Dallas!
Ed ora il consueto appuntamento con i nati (giusto alcuni) il primo aprile:
William Harvey (1578) medico inglese, Otto von Bismarck (1815) statista tedesco, Ferruccio Busoni
(1866) compositore e pianista italiano, Antonio Maria Antoniazzi (1872) astronomo e matematico italiano,
Sergei Rachmaninoff (1873) compositore, pianista e direttore d'
orchestra russo, Edgar Wallace (1875)
scrittore inglese, Mario De Michele (1914) scrittore e critico d'
arte italiano, Jane Powell (1928), attrice,
ballerina e cantante statunitense, Milan Kundera (1929) scrittore ceco, Arrigo Sacchi (1946) allenatore di
calcio italiano, Jimmy Cliff (1948) musicista giamaicano, Giancarlo Antognoni (1954) calciatore italiano,
Simona Ventura (1955) presentatrice italiana
… e chi se ne è andato:
Eleonora d'Aquitania (1204) moglie di Enrico II d'
Inghilterra, Scott Joplin (1917) musicista e compositore
statunitense, Giovanni Amendola (1926) politico italiano, Cosima Wagner (1930) seconda moglie di
Richard Wagner, Re Giorgio II di Grecia (1947), Lev Davidovich Landau (1968) fisico russo, Dewitt
Wallace (1981) editore statunitense, fondatore del Reader's Digest
mille di questi scherzi!