"In ogni cosa rendete grazie,
perché questa è la volontà di Dio
in Cristo Gesù verso di voi"
(I Tessalonicesi 5,18)
Rendere grazie a Dio
Un po’ di me… prima di tutto mi presento
Salve a tutti, sono Aurora Tartaglione, una ragazza di trentadue anni, che per volontà di
Dio ha tracciato una nuova strada nella nostra Diocesi di Caserta. Dal 29 Aprile 2013 è stata donata
alla diocesi intera una grande gioia; una presenza che nel 50 anniversario del Concilio Vaticano II
risulta essere un nuovo soffio dello Spirito, un risveglio. Una forma di consacrazione “nuova” a noi
per la novità dell’attualizzazione, ma “antica” perché porta in se il dono prezioso della prima
forma di Consacrazione Verginale conosciuta al tempo degli Apostoli; quando donne comuni,
seguivano Cristo con cuore indiviso, offrendosi totalmente alla Chiesa delle origini nella loro
preziosa presenza per l’annuncio del Regno; donne consacrate che oggi sono presenza dell’unione
sponsale con Cristo. La nuzialità è il primo grande segno distintivo che le Vergini consacrate
dell’Ordo Virginum vivono nel quotidiano; nei luoghi di lavoro, in famiglia, e in ogni luogo.
Il mio grazie va a Dio Padre per aver scelto me; che in sette anni di cammino umano e
spirituale posso con serenità testimoniare quanto sia stata forte la Sua Presenza nella mia storia.
Oggi mi trovo a portare ai giovani ed agli adulti, la gioia e la bellezza che è stata messa nel mio
cuore con il dono della Consacrazione. Ma devo dire che mi sta particolarmente a cuore la
possibilità di poter donare il mio servizio alla Chiesa di Caserta, potendo offrire un sostegno ai
ministri di Dio, per i quali ho sempre nutrito grande attenzione per il loro essere persona Christi.
La Consacrazione Verginale nell’Ordo Virginum, è una scelta decisamente di
controtendenza per i tempi che corrono; soprattutto per la preziosità di un corpo casto che vivrà a
pieno la sua dignità di Tempio dello Spirito Santo; ma ho sempre avvertito forte dentro di me che
il Signore mi aveva “riservata” per Lui. Già da piccola avevo capito che qualcosa mi avvolgeva e
mi superava; ma solo con il tempo, ed un lungo ed attendo discernimento con la guida spirituale,
ho potuto dare voce a quello che il Signore aveva messo nel mio cuore.
La mia gioia si è trasformata in entusiasmo quando ha trovato accoglienza in Sua Ecc.
Mons. Pietro Farina, il quale da subito ha osservato con interesse questo germoglio che stava
facendo il suo percorso. Già da quando è qui con noi, per una mia particolare esigenza di crescere
insieme al mio Vescovo, sentivo il bisogno di confrontarmi con lui, rendermi presente; e
soprattutto di dargli forza in questo momento di particolare difficoltà di salute. Quando andavo
da lui, sembravo voler portare io qualcosa, ma mi accorgevo che era lui invece che mi donava una
grande energia. Grazie a Sua Eccellenza per la cura con la quale ha accolto, custodito e coltivato
questo fiore che è nato nel giardino di Dio, per portare nella Chiesa il profumo di Cristo. Grazie
ancora Eccellenza per la sua testimonianza di partecipazione così personale a cio’ che il Signore ci
ha donato. Come potrei dimenticare le sue parole durante l’omelia della mia Consacrazione. Mi ha
detto: «sei un “aurora”, di nome e di fatto»; ed ha messo nelle mie mani una grande forza interiore
per impegnarmi a corrispondere a questa missione. Per la quale naturalmente ho bisogno della
comunione con il Vescovo quanto della comunità tutta. Grazie Eccellenza per aver affermato con
fermezza la necessità di dover annunciare con forza che: «Cristo è la nostra vita; Cristo è il senso e
il gusto di ogni cosa», e che « la Sacra Scrittura, è Cristo stesso che ci parla; una persona con la
quale si entra il relazione».
Il mio desiderio più grande in questo momento sento sia potermi impegnare per riportare
alla luce la comunione all’interno della Chiesa, provare a ripristinare quelle relazioni che rendono
più leggero il lavoro apostolico; per una testimonianza visibilmente gioiosa ed energica. Ho un
grande desiderio nel cuore, e chiedo al Signore che possa realizzarlo, poter ragionare non più in
termini “personali”, ma di Chiesa; quel condividere ogni cosa come lo era al tempo della chiesa
delle origini. Viviamo in un tempo storico di grande difficoltà valoriale, in cui non esiste neanche
più la capacità dell’ascolto; ed io sento il dovere di dovermi impegnare per sostenere proprio in
particolare i nostri sacerdoti; sempre tanto bersagliati e poco accompagnati; dimenticando che
sono coloro ai quali Dio stesso ha affidato i Suoi Divini Misteri, senza i quali non avremmo la forza
santificante per santificarLo ogni giorno. La mia presenza, oltre che ad un impegno personale di
presenza di Cristo in mezzo a noi nel segno della sponsalità; vorrei che possa esprimersi con un
grande amore da poter vivere nel servizio alla comunità ecclesiale.
Sono profondamente colpita e commossa dalla gioia che ha suscitato la mia Consacrazione
nei cuori di chi ha assistito alla celebrazione; questa mia gioia che è diventata gioia di tutti è il
segno evidente che il Signore ci sta richiamando alla bellezza del saper gioire per l’altro; a
quell’amore di promozione che la Chiesa ci insegna a perseguire con perseveranza. Io chiedo al
Signore che davvero questa mia presenza, possa continuare ad essere per i giovani tutti, uno
stimolo per mettersi in gioco; rivivere la Chiesa nella sua bellezza originale, e poter contribuire
nell’accendere il mondo con l’Amore di Cristo.
Aurora Tartaglione
Consacrata OV