Nuova raccolta di scritture e documenti intorno alla dominazione

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DAJ.LA STAMPERIA DI GIUSF.PP'E liEti
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Strada teatro s. Ferii. n. 23,24 e 2a
1851
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monte. Si dice· che 1c donne di questo' luogo sono le più belle del- '
t· isola. Che Iddio faccia ~de schiave èe' "'ftU8Uimani! Vi sonò
sopra questa· montagna dci vigneti ·e delle terre coltivate a frumento;
e ci fu detto cbè ivi sgorgano quasi 400 sorgive d'acqua (541. Questa città. si .chiama Djebel-Hamed (55) e può salirvisi da un l~to soltant~, di ·modo che la conqurstà della Sicilia, a Dio piacendo, ~ipende
da questa n)outagn~n faUi i .cristiani non permettono sotto qualun-:• .
que riguardo che vi salissero dei musulmaui. Per la medesima ra- \
gione, essi hanno fabbricato questa, eccellente fortezza, e, al più piccolo romor che ~Qussero, vi chiuderebbero·le loro donne-e taglierebbero
il ponte, di modo che: una vaata foeeata gli dividerebbe da chiunque
si trovasse sulla. montagna. Queito paese è assai curioso, sotto altri ,
riguardi, a caOsa delle sorgenti di già acceon~te, mentrechè Trapani, ,
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situata in u.na pianura, non p~iede altr'acqua che quella dei pozzi ) (Nr't.S ,_.
se~ vati a gran ~istanza, e nelle sue case non si rinvengono che ~}l
stcrne poco profonde di acqua salmastra non po~.~ile ....-_....,.
Abbiam trovato a Trapani le , due navi che aspettano i1 m~~e,nto
opportuno onde partire per ponente. Noi sperjamo,,se Dio vuole, di
imbarcarci sopra quello che scioglierà vers'o la Spagna ; grazia che
ci lusinghiamo ottenere dalla divina bontà. A ponente di Tra aui, i
distanza di quasi due parasaoghe, vi sono tr is l lte icine fra loroj
la prima si chiama Malitimah (Marellim!') , l'altra Yabisati (!..e-canzo).
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(54) Ebn-Djobair non parla qui 'come testimonio oculare; ma eras'i abusato della sua crcdulita, a meno cb e qualche sbaglio di linguaggio non
avesse fatto contare fra le sorgive le antiche cisterne che' esistevano in
quasi tutte le càse del paese. D'altronde egli è 'vero che abbondanti sorgive d'acqua 'si trovino in questa montagnà, ch' è una delle più alte dell' isola dopo l'Etna.·
. (55) Ho corretto, secondo Edrisi, il nome arabo di queSta montagna,
cb e succedette al nome, forse si ca no, di -Et·i~e. Tal nome è stato ca m~
biato a sua volta con quello di S. Giuliano, che, secondo la tt·adizione,
diè rnan forte ai Normanni nella espugnazione di questa fortezza, presentandosi con una muta di veltri, che lanciò sugl'infedeli. Tuttavia non
è stata la protezione di Venere Ericina giammai lt>lta al suo antico
santuario. Le donne di Monte S. Giuliano mel'itano sempre la riputazione di bellezza, che facca desidcr&I'C al l'cligioso Ebu-Djobaìr cb'cllcuo
cadcssel'O iu tJOlcl'e d~i wusuimani.
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e la terza Er-Habib (f i•ola fhl frate, oggi FtJ"i M). Questo oome
lo porta a causa di un frate che vi dimora in un edifizio simile ad
\l castcUo, innalzato oella sommità dell'isola, e che può servire come
uogo d' imbosca
' nemipj, Le due altre isole BODO delerte , e la
~rza è solamente abiLata dal frate di cui abbiamo
rlato.
DEL ftiESR DI SCHEWAL .
c:llle Dlo cl ~cerdl la • • ..r . .la
e la ••• ben~tslonef
La nuova luna di questo mese cominciò la notte di sabato 5 geo·
naro, essendo stato provato co~ testimoni (56) avan~i I'Hakim di Trapani, ch'crasi veduta la nuova luna di ramadhao 1,. notte del giovedl,
e che il popolo della Capitale della. Sicilia aveva cominciato il digiuno
Jt gio~o di glovedl.. Si celebrò dunque la festa della fine (del digiuno),
contandolo da quél ~iorno. Facemmo lll preghierll in occasione di qu&sta santa festa , in una delle moschee wTrapani, unitamente a quegli
abita!JU 1 che per U!ra caQsa legi~tlma (57) , non poterono re~rsi al
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(56) La resta del primo scbewal, chiamata dagli Arabi ld·el:fitr, o festa
~ella rqttur~ del digiuno, e dai Turchi Brtrarn, comincia al comparire
4ella ~uova luna , Per i niusulmani sunniti od ortodossi, quest'appari·
zionedevcesser proyat~t legalq1ente· con le!;timoni avapti il magistrato di
dasc~n paese1 Gli Schiites, da yeri iqnovatori ed eretici, stabiliscono questa
festa, con dei C<!lcoli l!Stronomici;e non gia con la 0!!-5erv~zione oculare, a
che gli Arabi de' primi tempi dell' lslamismo erano c~tretti per la loro i·
8110raiJZa. In oc~iQn• di questa f~ta, e dell'altra che si celebra settanta
~iorqi 4opo, i ·musulmani sospendono i loro affari, chiulfono le botteghe,
~i vestono~ nuovo, si rendono 4elle visi~e ~cambievoli e si a~gurano reci·
Procamente la santa festa.
(57) I viaggiatori sono dispensati di un certo numero di rilcas, nelle
l!)ro p•·eghiere ordinarie, ' come pure del digiuno durante il ramadhan,
e della preghiera in comune del venerdì, alla quale è auimilata quella
~eli' ld-l!l-jìtr. I Tecchi e gl~ ;immalati sono dispensali ancora della v•·e·
~~icr11 jq cQ•!•~ne.
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