Sfumature estive Domenica 02 Settembre 2012 09:07 No, dico: ne vogliamo parlare? Non so se a voi è capitato, ma io quest’estate non ho potuto non notarlo. All’inizio ho pensato fosse un caso. Spiaggia. Sole. Orario da lucertola abbrustolita. Risacca cullante in sottofondo. Giro l’occhio assonnato e scorgo la vicina di ombrellone. Sulla cinquantina, ma cinquanta ben portati. Costume griffato. Immersa nella lettura. Allungo l’occhio per guardare la copertina: un nodo di cravatta. Mi viene da sorridere, giro la testa dall’altro lato e mi cade l’occhio sull’altra vicina, due ombrelloni più in là. Sulla quarantina, capelli rossi vistosamente tinti, meno griffata, ma altrettanto curata dell’altra, ma pure lei con tanto di libro. Aspetto che volti pagina per sbirciare la copertina: un nodo di cravatta. E’ stata una persecuzione. Ovunque andassi, su una sdraio, un telo, ammiccante da una borsa, c’era quel nodo di cravatta. L’ho visto in mano a ventenni e signore attempate, a fanciulle avvenenti e a matrone con vene varicose grosse come corde di un’arpa birmana, a pseudointellettuali da se-non-ora-quando e a signorine col quoziente intellettivo di un fagiano, a donne in carriera con l’aria da manager arrabbiato anche in bikini e a commesse dei grandi magazzini. Un’epidemia. Tutte lì a leggere fra le pieghe delle cinquanta sfumature di grigio. Tutte irretite dal rapporto sadomaso in salsa rosa. Adesso, io lo so: molte di voi lo hanno letto. Se non lo avete fatto, lo farete alla prima occasione. E’ il fenomeno editoriale del momento. Una specie di favola di Cenerentola ma con un principe azzurro decisamente meno noioso e prevedibile di quello canonico: la giovane fanciulla inesperta e l’uomo bellissimo, ricchissimo, potentissimo, innamoratissimo. Con qualche bondage qui e là. Affascinante. Mi chiedo se lo sarebbe altrettanto se il protagonista fosse un cinquantenne impiegato al catasto, con il fisico a pandoro, il riportino anni ’70 e i peli nelle orecchie. Già meno affascinante, eh? Sì, lo sospettavo. 1/2 Sfumature estive Domenica 02 Settembre 2012 09:07 Però quello che mi ha davvero turbato è stato vedere l’eterogeneità di lettrici femminili irretite dalle sfumature. Fameliche. Divoravano pagine su pagine sotto il sole cocente. Completamente dimentiche della realtà intorno. Poco importava se il pupo era a mollo da tre ore e aveva le labbra viola, se il marito sbirciava le ragazze in bikini, se il figlio frugava disperato nelle borse alla ricerca di qualcosa di vagamente commestibile e si ustionava fino a sembrare uno stuoino di cocco. Loro erano completamente perse. Affascinate. Stregate. Mi chiedo anche quante siano le sfumature che hanno realmente sperimentato, che hanno davvero avuto il desiderio di saggiare. E non solo di grigio, ma pure di arancione, di fucsia, di turchese, di pervinca. Perché, a giudicare dai maschietti che vedevo vagare nei pressi delle lettrici, non direi siano tante. Una mattina ne ho trovate due che ne discutevano, delle sfumature di grigio. “…la verità è che è oltraggiosa per le donne, la sottomissione…” “…ma una donna libera può anche decidere di esser sottomessa, psicologicamente sarebbe poi la vera dominante…” Poco più in là, sotto un ombrellone a strisce, c’era un uomo. Ne vedevo le braccia e le gambe, il resto era sepolto dal giornale del mattino. Però non girava le pagine. Poi il giornale s’è abbassato di qualche centimetro, fino a scoprire due occhi ironici, canzonatori, che sembravano dire: cinquanta sfumature, eh? dilettanti! 2/2