Corsi di Laurea Triennali per le Professioni Sanitarie
CORSO di Patologia Generale
anno 2012-2013, 2° semestre Renato Prediletto
06 Marzo 2013
LESIONI DA ALTE E BASSE TEMPERATURE Patologia da trasferimento di energia termica •  Il trasferimento di energia avviene sempre dal sistema a temperatura più elevata verso quello a temperatura inferiore: •  Irraggiamento: trasferimento di energia senza contaEo (sole) •  Conduzione: trasferimento di energia tra molecole adiacenI •  Convenione: trasferimento di energia per movimento di molecole in un fluido o gas Patologia da trasferimento di energia termica •  UsIoni: la conseguenza dell’applicazione di temperatura elevata sulla superficie circoscri5a del corpo (40-­‐45°C), maggiore è il caldo applicato più gravi sono i danni che ne conseguono. La gravità della usEone si stabilisce dalla profondità degli straE cutanei,dall’estensione sulla superficie corporea e dalle lesioni associate. Patologia da trasferimento di energia termica •  PROFONDITA’: UsEone di primo grado, è una lesione superficiale che interessa solo il primo strato della cute (epidermide) abbiamo rossore, gonfiore, dolore molto intenso perché si irritano le terminazioni nervose. UsEone di secondo grado superficiale, interessa l’epidermide ed il derma nella sua parte più superficiale . La cute si presenta arrossata, violacea, con bolle di colorito giallo-­‐marrone poco dolenI. Le bolle si formano in seguito al calore che fa distaccare gli straI superficiali da quelli profondi. UsEone secondo grado profondo,la lesione ha colore rosso-­‐grigiastro ha un fondo irregolare, dolente alla pressione e secernente liquido sieroso. UsEone di terzo grado, in queste la cute assume l’aspeEo di una foglia raggrinzita di colorito marrone con linee scure che corrispondono ai vasi sanguigni coagulaI è poco dolente perché le terminazioni nervose sono state distruEe dal calore. Patologia da trasferimento di energia termica UsIoni superficiali quelle di primo grado e quelle di secondo grado superficiale. UsIoni profonde quelle di secondo grado profonde e quelle di terzo grado. Patologia da trasferimento di energia termica UsIone di 1° grado= eritema (no formazione di essudato-­‐
epidermide) UsIone di 2° grado= infiammazione bolla o fliEene, non contenente essudato-­‐epidermide, derma annessi cutanei) UsIone di 3° grado= necrosi, escara, epidermide, derma, annessi cutaneie tessuto soEodermico) UsIone di 4° grado= carbonizzazione, distruzione Issutale e formazione di ceneri, come nel 3° grado) Patologia da trasferimento di energia termica ESTENSIONE e PROFONDITA’: dipendono da: QuanItà di calore trasferito Livello della temperatura raggiunto dai tessuI Modalità del trasferimento del calore (il calore umido è più dannoso del secco per mancata evaporazione termodispersiva) Natura dei tessuI: epitelio più resistente delle mucose. Patologia da trasferimento di energia termica ESTENSIONE e PROFONDITA’: due sono i sistemi conosciuI per stabilire l’estensione dell’usIone; il primo è quello deEo la regola del nove secondo il quale si divide il corpo in aree di superficie pari al 9% o al 18% della superficie corporea totale; il secondo è il sistema di Lund-­‐Browder che Iene conto dell’età del paziente e di conseguenza aEribuisce valori diversi di superficie per testa coscia e gamba. Patologia da trasferimento di energia termica LESIONI ASSOCIATE: sono quelle concomitanI che troviamo nel luogo dell’accaduto. 1) inalazioni di fumo che si sprigionano dopo combusIone di legna o do prodob sinteIci. In quesI casi si può avere un quadro sovrapponibile all’edema polmonare ,oppure quadri di asfissia. 2) ossido di carbonio con intossicazione. 3) lesioni da esplosione, in quesI casi si liberano gas, le vibme possono essere proieEate a distanza e quindi oltre ai danni dell’usIone possono riportare traumi. Patologia da trasferimento di energia termica TIPI di USTIONI le usIoni possono essere: 1) termiche, 2) chimiche, 3) eleEriche. TERMICHE: sono quelle provocate da calore, tramite solidi, liquidi o gas. Il calore oltre a ledere la cute per il contaEo se inalato esempio tramite fiamma può provocare danni alle prime vie aeree dove si determina edema e di conseguenza asfissia. Patologia da trasferimento di energia termica CHIMICHE: sono quelle che si determinano a contaEo con sostante causIche , quali acidi(cloridrico, solforico, nitrico) basi (soda, potassa ecc.) sali, essenze. La gravità delle lesioni dipende dal Ipo di causIco, dalla sua concentrazione, dal tempo di contaEo e dall’estensione della zona interessata ELETTRICHE: sono dovute al passaggio di corrente eleErica che per vincere la resistenza opposta dal corpo determinano l’usIone nel punto di ingresso ed anche all’interno del corpo. TraEamento: bisogna innanzituEo adoEare le misure di protezione,sostenere le funzioni vitali. Patologia da trasferimento di energia termica Colpo di sole Una sensazione di malessere generale, associata a stanchezza ingiusIficata e nausea sono generalmente i sintomi del classico colpo di sole, più grave se con dolori addominali. Le cause non sono solamente la prolungata esposizione alle radiazioni solari, possibili sia al mare come in campagna, ma anche uno sforzo in clima caldo e umido associato a vesIario che impedisce la traspirazione. Patologia da trasferimento di energia termica COLPO DI CALORE Dovuto ad aumento della temperatura corporea (febbre!) per la diminuita capacità dell'organismo di disperdere il calore. Il venir meno della sudorazione per la concomitanza dell'aumento della temperatura ambientale, dell'umidità e della diminuzione della venIlazione, fa sì che aumenI la temperatura dell'organismo con comparsa di edema cerebrale. Patologia da trasferimento di energia termica COLPO DI CALORE Si manifesta con: ·∙ diminuzione o scomparsa della sudorazione; ·∙ la cute è calda, arrossata e asciu5a; ·∙ mal di testa; ·∙ nausea e vomito; ·∙ verEgini; ·∙ prima agitazione, poi confusione mentale fino a perdita di conoscenza; ·∙ la temperatura corporea oltre 40°c Patologia da trasferimento di energia termica CRAMPI DA CALORE Patologia minore tra le patologie da ipertermia ambientale dovuta ad intensa abvità muscolare in ambiente caldo, umido e poco venIlato. L'aumento della sudorazione causa perdita di sali minerali; l'eccessiva perdita sopraEuEo di sodio, è la causa della comparsa dei crampi muscolari stessi. Patologia da trasferimento di energia termica Congelamento E' provocato dall'azione della bassa temperatura su parI circoscriEe del corpo, generalmente le più esposte (arI, mani, piedi, orecchi, naso) e comunque quelle parI che già in condizioni normali ricevono meno sangue rispeEo agli organi centrali. Il freddo provoca un restringimento dei vasi sanguigni, con una notevole diminuzione di sangue, che può avere come conseguenza uno stato di sofferenza dei tessuI che può arrivare sino alla loro morte (necrosi). Tra i faEori scatenanI indumenI streb e scarpe streEe. Patologia da trasferimento di energia termica Assideramento: E' provocato dall'azione della bassa temperatura su tuEo il corpo, provocando un restringimento dei vasi sanguigni (riduzione dell'afflusso di sangue agli organi e tessuI). Questo può portare alla sofferenza (e lesioni) agli organi e al cervello. FaEori determinanI che favoriscono l'assideramento sono: -­‐ Il vento e la bassa temperatura. -­‐ L'umidità. -­‐ La stanchezza fisica. -­‐ La scarsa alimentazione. -­‐ L'abuso di bevande alcoliche (vasodilatazione). Patologia da trasferimento di energia termica La tabella esprime la "reale" temperatura a cui si è soEoposI in funzione della velocità del vento e della temperatura misurata dal termometro. Lo scambio termico tra l'uomo e l'ambiente è influenzato anche dal livello igrometrico; l'acqua al contrario dell'aria è un obmo conduEore di calore. Infine un'ulteriore aggravante è la quota: più si sale, maggiore è l'ipervenIlazione, che rappresenta una notevole fonte di perdita di calore, e minore è la capacità di produrre calore da parte dell'organismo. SUONI ED ULTRASUONI •  Propagazione di energia meccanica, soEo forma di onde cicliche, aEraverso mezzi elasIci; •  I suoni possono essere propagaI nei gas, nei liquidi e nei solidi, ma non nel vuoto. •  Dal punto di vista fisico un onda sonora ha determinate caraEerisIche, sia spaziali che temporali, describibili mediante alcune grandezze fisiche. •  ·∙ periodo: tempo necessario per completare un ciclo (in secondi) •  ·∙ lunghezza d’onda: distanza percorsa durante un intervallo di tempo uguale al periodo •  ·∙ frequenza: numero di cicli per secondo, misurato in Hertz(Hz) •  ·∙ potenza sonora: energia sonora generata in un secondo, misurata in WaE(W) •  ·∙ intensità sonora: quanIt. media di potenza sonora per unit. di superficie, misurata in Decibel(dB). SUONI ED ULTRASUONI •  Di quesI parametri sono di parIcolare interesse: •  la frequenza che rappresenta il numero di cicli per unit. di tempo (secondo), viene misurata in Hz e determina •  le caraEerisIche di suono basso o suono acuto. Una bassa frequenza corrisponde a suoni bassi, mentre una frequenza molto elevata corrisponde a suoni acuI. •  L’orecchio percepisce suoni che sono compresi tra 20 e 20000 Hz; al di soEo dei 20 Hz si parla di infrasuoni, •  mentre al di sopra dei 20000 Hz di ultrasuoni. SUONI ED ULTRASUONI •  L’intensità sonora che è la quanItà di energia sonora per unità di superficie, viene misurata in Decibel(dB). •  Il Decibel è una quanItà che ha delle caraEerisIche parIcolari: .è adimensionale e non lineare. Se prendiamo la frequenza di riferimento(1000 Hz), tra la soglia di udibilità e la soglia del dolore l’intensità del suono percepibile dal nostro orecchio varia di circa 1000 miliardi di volte; se si uIlizzasse una scala di misura che tenesse conto della pressione sonora le difficoltà praIche sarebbero notevoli SUONI ED ULTRASUONI •  uIlizzo una scala logaritmica che consente di servirsi di misure di grandezza più piccole ed in un intervallo più ristreEo. •  E’ stato quindi introdoEo il Decibel, che è il logaritmo in base10 del rapporto tra la pressione sonora misurata e la pressione sonora di riferimento. La pressione sonora di riferimento è uguale al livello minimo che noi possiamo senIre ed è 0 dB a 1000 Hz. •  Il Decibel non è più quindi, una misura lineare, ma . adimensionale ed il raddoppio del livello sonoro •  corrisponde ad un aumento di 3 dB. SENSAZIONE SONORA •  Per essere udiI i suoni devono raggiungere l'orecchio con una intensità superiore ad un valore minimo deEo soglia udiIva, cioè. il valore minimo di pressione sonora in grado di determinare una sensazione sonora. •  La sensibilità dell'orecchio non è costante al variare della frequenza e, quindi, la soglia udiIva ha valori diversi •  lungo tuEo il campo delle frequenze comprese tra 20 e 20.000 Hz. La soglia udiIva è stata determinata sulla base delle risposte soggebve di individui giovani, di udito normale, in condizioni normalizzate di generazione e di propagazione del suono e di ascolto. PATOLOGIA DA RUMORE •  Livelli di pressione sonora pari a 130-­‐140 Db determinano una sensazione fisica di dolore e tale valore viene definito soglia di dolore ed è indipendente dalla frequenza. •  L'esposizione a rumore può causare delle alterazioni a carico dell'apparato udiIvo, che si manifestan diversamente a seconda delle modalità. e dei tempi di esposizione. •  La prima alterazione causata dal rumore è il •  cosiddeEo spostamento temporaneo della soglia udiIva: •  FaIca udiIva temporanea o fisiologica •  FaIca udiIva patologica se > a 16 ore •  Ipoacusia da rumore PATOLOGIA DA RUMORE •  L'ipoacusia da rumore è un danno udiIvo irreversibile e può essere di Ipo cronico, quando evolve lentamente nello spazio di anni a seguito di una esposizione protraEa e di Ipo acuto quando si realizza in un tempo breve, provocata da una sImolazione acusIca parIcolarmente intensa. •  La forma cronica insorge in maniera subdola ed inavverIta e nel suo decorso. E’ possibile disInguere quaEro fasi: •  prima fase: sensazione di orecchio pieno, sono presenI degli acufeni, l’esame audiometrico può. Essere normale o può presentare un lieve innalzamento della soglia udiIva ; è una fase ancora reversibile che non comporta perdita dell’udito, se la persona viene allontanata dal lavoro; PATOLOGIA DA RUMORE •  seconda fase: oltre agli acufeni la sintomatologia soggebva . completamente muta, ma all’esame audiometrico si possono rilevare compaiono aumenI della soglia udiIva di 30-­‐40dB, aEorno ai 4000Hz. •  Terza fase: non sente il Icchebo dell’orologio, alza il volume della radio o della televisione; intorno ai 4000Hz c’è un innalzamento della soglia di 60dB e incominciano ad essere interessate le frequenze vicine (3000-­‐5000Hz ). •  Quarta fase: è il quadro classico della sordità da rumore; si ha difficoltà a udire la voce parlata con compromissione, quindi, della comoda udibilità sociale. E' presente il fenomeno del recruitment, causato dal reclutamento delle cellule laterali con conseguente minor caraEerizzazione del suono, associato ad un improvviso aumento della sensazione udiIva per piccoli aumenI di intensità dello sImolo sonoro. PATOLOGIA DA RUMORE •  Dal punto di vista eziopatogeneIco le modalità d'azione del rumore non sono ancora ben conosciute •  È presente una degenerazione delle cellule acusIche, con sosItuzione delle cellule cigliate con un epitelio monostraIficato; nei casi più gravi è osservabile anche una degenerazione delle cellule nervose dell’organo del CorI. •  Il danno udiIvo inizia Ipicamente sulle cellule che rispondono alle frequenze nella zona dei 4000 Hz; •  una ipotesi interpretaIva spiega questo riscontro col faEo che le cellule di tale zona sono meno vascolarizzate e quindi, pù sensibili all’azione dell’energia sonora. SUONI ED ULTRASUONI •  Gli ultrasuoni sono delle onde meccaniche sonore. A differenza dei fenomeni acusIci propriamente deb, le frequenze che caraEerizzano gli ultrasuoni sono superiori a quelle mediamente udibili da un orecchio umano. La frequenza convenzionalmente uIlizzata per discriminare onde soniche da onde ultrasoniche è fissata in 20 kHz. Lo stesso termine ultrasuono chiaramente indica ciò che è al di là (ultra) del suono, idenIficando con suono solo il fenomeno fisico udibile. •  Come ogni altro Ipo di fenomeno ondulatorio gli ultrasuoni sono soggeb a fenomeni di riflessione, rifrazione e diffrazione e possono essere definiI mediante parametri quali la frequenza, la lunghezza d'onda, la velocità di propagazione, l'intensità (misurata in decibel), l'aEenuazione (dovuta all'impedenza acusIca del mezzo aEraversato). ULTRASUONI Nonostante, come deEo, l'essere umano non sia in grado di udire gli ultrasuoni, altri animali hanno tale capacità. Ad esempio: i cani (per i quali sono in commercio apposiI fischieb di richiamo agli ultrasuoni); i delfini e le balene che li usano per comunicare tra loro; i pipistrelli che li usano per vedere gli ostacoli mentre volano di noEe e gli animali murini, ad esempio topi e rab per i quali sono in commercio apposite apparecchiature professionali ad ultrasuoni. Tali apparecchiature, denominate derabzzatori ad ultrasuoni, generano in loro un vero e proprio stress psicofisico senza tuEavia ucciderli, costringendoli quindi ad abbandonare un luogo precedentemente occupato ed ora diventato per loro osIle. ULTRASUONI Applicazioni UIlizzo degli ultrasuoni in campo medico (ecografia). Gli ultrasuoni trovano uIlizzo per lo più in campo medico ed industriale essendo ampiamente uIlizzaI nelle ecografie, nei controlli e in molI apparecchi uIlizzaI per la pulizia superficiale di oggeb di piccole dimensioni. Anche il sonarimpiega intervalli di frequenze che non di rado sconfinano nella gamma degli ultrasuoni. ULTRASUONI Gli ultrasuoni vengono generaI per mezzo di materiali con parIcolari caraEerisIche meccanico-­‐eleEriche, i materiali piezoeleErici. QuesI parIcolari materiali come ad esempio il quarzo o Itanato di bario hanno la caraEerisIca di generare una differenza di potenziale se compressi o sIraI in senso trasversale; viceversa, se applicata una differenza di potenziale ai loro estremi, quesI si comprimono o dilatano in senso trasversale. Proprio quest'ulIma caraEerisIca viene sfruEata per generare queste onde meccaniche sopra il campo dell'udibilità (ultrasuoni)