PS-2001 n. 1 FENOMENI COLLETTIVI IN OTTICA NONLINEARE Come da programma, il progetto si è articolato su 4 linee, i cui risultati sono rispettivamente: STUDIO DI PROCESSI STOCASTICI IN SISTEMI OTTICI Sono state effettuate misure sistematiche della risposta del laser a cavità verticale rispetto a modulazioni periodiche (sinusoidale e onda quadra) e aperiodica (sequenza random di bits), al variare della quantità di rumore immesso nel sistema. 1 dati acquisiti sono stati elaborati e, mediante il metodo della trasformata di Hilbert, è stata ricavata la fase relativa del segnale di uscita rispetto alla modulazione. E' stata quindi fornita evidenza del fenomeno della sincronizzazione di fase indotta da rumore, usando come indicatori quantitativi la frequenza media e la diffusione di fase. 1 risultati, in ottimo accordo con simulazioni numeriche di modelli tipo Langevin e con andamenti ricavati analiticarnente da modelli semplificati a due livelli, sono stati per il momento presentati ad alcune conferenze. Sono in fase avanzata di preparazione una serie di lavori su questo argomento. LOCALIZZAZIONE DI STRUTTURE SPAZIALI IN OTTICA NONLINEARE stato effettuato uno studio completo delle condizioni di esistenza dei solitoni. L'indagine sperimentale ha evidenziato l'esistenza del fenomeno di localizzazione in ampi regimi dello spazio dei parametri. Parallelamente, le variazioni delle strutture osservate sono state carat- terizzate in modo qualitativo e quantitativo. In una fase successiva è stato studiato il passaggio da strutture localizzate a patterns estesi. Si è osservato come questa transizione dipenda criticamente da diversi parametri del sistema, quali la fase dell'interferometro e la saturazione della valvola ottica impiegata. EMISSIONE COERENTE DI LUCE IN PRESENZA DI EFFETTI DI RINCULO Siamo riusciti a sviluppare un metodo analitico per eliminare in modo adiabatico le variabili atomiche interne (inversione di popolazione e polarizzazione atomica). Il risultato è asso- lutamente non banale dato l'ampio spettro di scale temporali presenti nel problema. Fra le conseguenze di questo primo parziale successo, da annotare la possibilità di stimare la crescita della soglia per la nascita di comportamenti coerenti collettivi all'aumentare della temperatura. PROCESSI DI SINCRONIZZAZOINE NELLA DINAMICA DI LASER IN REGIME CAOTICO E LORO ANALOGIA CON 1 SISTEMI BIOLOGICI In collaborazione con ricercatori del Naval Research Laboratory (Washington D.C.) è stato dimostrato che, in un laser modulato, una piccola perturbazione l,.,subarmonica con una opportuna fase pu essere adoperata sia per sostenere il caos chep .er sopprimerlo. Lo studio a carattere teoric,o-sperimentale ha fatto uso dell'approccio generale consistente nella ricerca delle intersezioni dei "manifolds" instabile e stabile nelle spazio delle fasi. Lo studio sperimentale stato realizzato mediante l'utilizzo di un generatore di forme d'onda ar- bitrario che ha consentito un'accurata indagine della fase della perturbazione nei diagrammi di biforcazione. Un'altra linea di ricerca è stata indirizzata sull'effetto del rumore su di- namebe caotiche di tipo omoclinico indagate su un laser a C02 con feedback. Questi studi hanno dato evidenza sperimentale di importanti fenomeni quali risonanza stocastica, riso- nanza coerente, sincronizzazione indotta dal rumore e sincronizzazione favorita dal rumore. Si è inoltre indagato l'effetto del rumore di osservazione su un metodo di analisi basato sui @5 recurrence plots", utilizzando dati sperimentali di un laser modulato in regime caotico. 'E stata infine sperimentalmente indagata la competizione tra campi ortogonalmente polarizzati nel transitorio di un laser a C02 con cavità isotropica. Da un punto di vista sperimentale si è infìne provveduto alla realizzazione di un secondo laser con modulatore elettro-ottico per lo studio sperimentale di dinamiche caotiche accoppiate. t in fase di realizzazione una seconda linea di ritardo elettronica da utilizzare per lo studio degli effetti di feedback con lunghi ritardi in dinamiche caotiche. SPESE INVENTARIABILE - Generatore Tektronix 23.276 - Pompa Alcatel 1.554 - Rivelatore IR Vigo 2.480 - Alimentatore Rossbauer 2.500 - PC - Essedi 4.275 - Power meter 4.092 - Oscilloscopio LeCroy 6.000 - PC Compaq 3336 - Server Compaq 7854 - Breadboard Newport 947 - Generatore RF R&S 36.328 - 3 PC Athlon per aggiornamento cluster 11.994 - 3 PC Athlon singolo processore 4.967 - Generatori di funzioni 3.984 - Accessori PC 464 - Laser Verdi Coherent 60.000 TOTALE 174.051 2 CONSUMO - Linea di ritardo 940 - Montaggi ottici 6.183 - Ottiche 3.574 - Cristalli liquidi 350 - Materiale elettronico 2.794 - Materiali vari 763 - Filtri Alcatel 920 - Software 7.819 - Componenti PC 977 - Upgrade Compaq 1.662 - Collaborazione Profess. 3.815 - Frame grabber 3828 - Scheda e software di acquisizione 4076 - Reprints, PRE 230 TOTALE 37.931 Mil. PUBBLICAZIONI [1] C. Giacomelli, "Experimental investigation of stochastie resonance in vertical cav- ity lasers", presentato al meeting GDR "Effect of multiplicative noise on spatio-temporal instabilities", INLN, Nizza (22-23 marzo 2002). [2] G. Giacomelli, "Experimental study of phase synchronization of in vertical cavity lasers", presentato al NATO-ASI workshop "Synchronization: theory and applications", Yalta, Ucraina (19 maggio-1 giugno 2002). [3] G. Giacomelli, "Experimental study of phase synchronization of in vertical cavity lasers", presentato al congresso SYNCHRO 2002, Saratov, Russia, 22-28 settembre 2002. [4] V. Chizhevsky, E. Smeu, ana G. Giacomelli, "Deterministie resonance in a bistable system: an improvement of low-level detection", presentato al congresso " 10th International workshop and school on nonlinear dynamics and complex structures", Minsk, Belorussia, 23-26 settembre 2002. [5] G. Giacomelli, "Experirnental investigation of stochastic processes in vertical cavity lasers", sara' presentato al congresso MEDYFINOL 2002, Colonia del Sacramento, Uruguay, 9-13 dicembre 2002. [6] F. Ginelli, R. Livi, and A. Politi, "Emergenee of chaótie behaviour in linearly stable systems", Journal of Physics A 35, 499 (2002). [7] M. Perrin, G.L. Lippi, and A. Politi, "Optical gratings in the collective interaetion 3 between radiation and atoms, including recoil and collisione", Journal of Modern Optics 49, 419 (2002). [8] I.B. Schwartz, I. Triandaf, R. Meucci and T.W. Carr, "Open loop sustained chaos and control - a manifold approach" Phys. Rev. E 66, 026213 (2002). [9] R. Meucci, C.S. Zhou, E. Allaria, F.T. Arecchi, S. Boccaletti and J. Kurths, "Evidenee of Noise Induced Synchronization and Coherenee Resonance in Homoclinic Chaos", proceeding del The 7th Experimental Chaos Conference Sand Diego, California (USA), 26-29 August 2002. [10] C.S. Zhou, E. Allaria, F.T. Arecchi, S. Boccaletti, R. Meneci and J. Kurths, "Con- structive effects of noise in homoclinie chaotie systems" sottomesso a Phys. Rev. Lett. [11] S. Boccaletti, R. Meucci, E. Allaria, F.T Arecchi, C.S. Zhou, and J. Kurths, "Effects of noise on homoclinie chaos" in preparazione. [12] C.S. Zhou, E. Allaria, F.T. Arecchi, R. Meucci, S. Boccaletti and J. Kurths "Syn- chronization of homoclinie chaos: conventional and stochastie resonance" in preparazione. [13] R. Meucci, C.S. Zhou, E. Allaria, F.T. Arecchi, S. Boccaletti and J. Kurths, "Noise induced and enhanced Synehronization in C02 lasers" , Synchronization, collective be- baviour, and complex phenomena in chaotic systems, Firenze, Oetober 15-16 2002. [14] M.Thiel, M.C. Romano, J. Kurths, R. Meucci, E. Allaria and F.T. Arecchi, "Influ- ence of observational noise in the Recurrence Quantification Anaìysis", Physica D 171, 138 (2002). [151 I. Leyva, E. Allaria, R. Meucci, "Polarization dynamics in a isotropie C02 laser" sottomesso a Optics Communication. [16] P.L. Ramazza, E. Benkler, U. Bortolozzo, S. Boccaletti, S. Ducci and F.T. Arecchi, "Tailoring the profile and interaetions of optical localized structures", Phys. Rev. E65, 066204 (2002). [17] P.L. Ramazza, S. Boccaletti, U. Bortolozzo and F.T. Arecchi, "Control of localized structures in an optical feedback inteferometer", to be published on Chaos. [18] L. Pastur, U. Bortolozzo and P.L. Ramazza, "Experimental charaeterization of space-time cbaos in non- linear optics", to be published on the Proceedings of the 7th Experimetal Chaos Conferenee, edited by S. Boccaletti, J. Khurts, L. Pecora, B. Gluckmann, V. In and L. Kocarev. 4 Progetto PS/2001/3: Sviluppo dello spettrometro in differenza di frequenza (DFG) Consuntivo Lo sviluppo di uno spettrometro in differenza di frequenza con generazione di radiazione coerente nell'infrarosso risponde alle crescenti richieste di strumenti in grado di rivelare "sul campo" specie gassose in tracce. D'altro canto, la metrologia di frequenza è stata rivoluzionata negli ultimi anni dall'invenzione di strumenti denominati "frequency-comb generator" (FCG) basati sull'utilizzo di una sorgente coerente ad impulsi ultracorti (laser a titanio-zaffiro "mode-locked" a femtosecondi) combinata a "photonic crystal fibers" in grado di allargare lo spettro emesso da tali laser impulsati su tutto il visibile e vicino infrarosso. Tali laser necessitano di una sorgente di pompa ad alta potenza ed elevata purezza spettrale nella regione ottica del verde. Gli obiettivi principali che ci eravamo posti erano: 1) il miglioramento del sistema DFG operante nel medio infrarosso (4.25 µm), nel senso di una maggiore potenza infrarossa generata; 2) la messa in funzione dello strumento FCG con l'introduzione di una sorgente di pompa di potenza adeguata; 3) l'uso congiunto di tale strumento e del sistema DFG, per consentire l'estensione al medio infrarosso del suo campo di misura, dove le molecole di interesse atmosferico costituiscono riferimenti naturali di frequenza (ad esempio la CO2 ); 4) l'utilizzo di una cella multi-passo e la realizzazione di cavità ottiche ad alta finezza per aumentare la sensibilità di rivelazione della CO2 e dei suoi isotopi con la radiazione generata dal sistema DFG; 5) l'utilizzo della radiazione infrarossa per testare l'efficienza a 4.25 µm di un modulatore ottico in niobato di litio costruito presso la sede INOA di Napoli. Il sistema di generazione di frequenza-differenza (DFG) è stato trasferito in un laboratorio del LENS, presso il Polo Scientifico Universitario a Sesto Fiorentino. Questo ha comportato il trasloco e la reistallazione di tutti gli apparati dell'esperimento ed in vari casi la loro modifica, con una conseguente non operatività degli esperimenti di alcuni mesi. L'attività svolta nell'ambito del progetto si può riassumere come segue. 1) Nella sede INOA di Firenze il sistema DFG è stato modificato attraverso l'introduzione di un amplificatore a fibra drogata con ioni itterbio, in grado di erogare fino a 5 W di potenza ottica a 1064 nm. Tale amplificatore è stato iniettato da una piccola frazione (decine di mW) della potenza erogata dal laser a Nd:YAG, precedentemente utilizzato come sorgente di pompa per il cristallo non-lineare (Fig. 1). La potenza generata a 4.25 µm, grazie all'amplificatore, è salita fino a circa 100 µW, consentendo sia di estendere il numero di specie molecolari saturabili, sia di risolvere il problema dell'assorbimento in aria della CO2 atmosferica. Nella sezione INOA di Napoli, inoltre, sono state costruite le prime strutture in niobato di litio con "polarizzazione periodica" che saranno presto testate e sostituite all'attuale cristallo non-lineare che è stato finora utilizzato nell'apparato DFG. 2) E' stato installato un laser Coherent Verdi V-8 all'interno del FCG (Fig. 2), che ha agevolato il sistema di auto-aggancio in frequenza. La complessità dell'apparato FCG ha richiesto un periodo sufficientemente lungo di apprendimento per il suo utilizzo. 3) Sono state effettuate registrazioni di transizioni saturate della CO2 fino a J molto alti e su un intervallo di intensità di riga che spazia su 4 ordini di grandezza [1], creando le condizioni per successive misure accurate di frequenza della banda ν 3 attraverso l'utilizzo del FCG [2]. A questo scopo sono state effettuate prove preliminari per l'aggancio in frequenza dei 2 laser di pompa del sistema DFG al sistema di misura FCG. 4) L'apparato DFG è stato impiegato dapprima in combinazione con una cella multi-passo [3], poi con una cavità risonante di alta finezza di tipo Fabry-Perot per testare la massima sensibilità raggiungibile nella rivelazione di CO2 gassosa e per studiarne i parametri spettroscopici (frequenza, intensità, allargamento). Il fascio infrarosso è stato accoppiato in una cavità ad alta finezza e agganciato in frequenza ad essa con la tecnica Pound-Drever-Hall per effettuare spettroscopia in assorbimento saturato ed aumentare il cammino ottico effettivo di interazione con la CO2 . Infine si è progettata una cavità di finezza ancora più elevata, che verrà impiegata per testare una tecnica di altissima sensibilità (NICE-OHMS) per la rivelazione di isotopi rari della CO2 con metodi totalmente ottici, alternativi alla spettroscopia di massa. 5) Il fascio generato a 4.25 µm è stato focalizzato su un cristallo di niobato di litio, sull'interfaccia tra 2 domini con polarizzazione ferroelettrica opposta. Si è sfruttato l'effetto di riflessione totale interna per modulare in ampiezza la radiazione infrarossa attraverso l'applicazione, alle facce del cristallo, di un'onda quadra di alta tensione, fino a frequenze superiori a 10 kHz [4]. È stata così dimostrata la possibilità di estendere alla regione del medio infrarosso le potenzialità di un dispositivo elettro-ottico già testato con successo nel visibile. Figure Fig. 1 (a destra): schema completo dell'apparato sperimentale dello spettrometro DFG. Fig. 2 (sotto): fotografia del "frequencycomb generator" con il laser di pompa Verdi V-8. φ−lock Pubblicazioni [1] "Low-power Lamb-dip spectroscopy of very weak CO2 transitions near 4.25 µm" D. Mazzotti, S. Borri, P. Cancio, G. Giusfredi, and P. De Natale Optics Letters 27, 1256-1258 (2002). [2] "Difference-frequency generation as a precise tool for high-resolution spectroscopy" S. Borri, P. Cancio, G. Giusfredi, D. Mazzotti, and P. De Natale "Conference on Lasers, Applications and Technology 2002", "SPIE Proceedings", in press. [3] "High-sensitivity spectroscopy of CO2 around 4.25 µm with difference-frequency radiation" D. Mazzotti, G. Giusfredi, P. Cancio, and P. De Natale Optics and Lasers in Engineering 37, 143-158 (2002). [4] "Electro-optically controlled total internal reflection switching in domain-engineered LiNbO3 " M. Iodice, G. Coppola, P. Ferraro, S. De Nicola, S. Grilli, D. Mazzotti, and P. De Natale in "Photonics Fabrication Europe 2002 - Integrated Optical Devices: Fabrication and Testing", Vol. 4944 of "SPIE Proceedings", in press. Spese sostenute Inventariabile Monitor Laser di pompa Totale Spesa € Consumo 1.432,80 sost. diodi di pompa 99.960,00 componenti ottici componenti vuoto software parti laser di potenza software diodi laser di pompa impianto fibre ottiche 101.392,80 Totale Spesa € Personale 2.640,00 Contratto collab. 1.236,18 319,13 556,80 12.981,60 1.429,56 17.138,40 1.116,32 Spesa € 3.000,00 37.417,99 Totale 3.000,00 P.S. 2/2001 LASER ULTRAINTENSI PER OTTICA QUANTISTICA E NON-LINEARE Gli obiettivi di questo progetto di sviluppo erano essenzialmente legati al potenziamento del sistema laser attualmente disponibile presso l’Istituto Nazionale di Ottica Applicata (INOA) per la generazione di fenomeni quantistici e altamente non-lineari in ottica. Nel corso dell’anno di attività ha avuto luogo il trasferimento del laboratorio di ottica quantistica dalla vecchia sede presso l’INOA verso le nuove aree messe a disposizione presso il Dipartimento di Fisica, nel Polo Scientifico dell’Università di Firenze. Tale trasferimento ha fortemente condizionato lo sviluppo del programma e, se da un lato ha reso notevolmente più agevole ed efficiente l’interazione con altri gruppi e laboratori, dall’altro ha comportato la necessità di procedere all’acquisizione ex novo di gran parte della strumentazione precedentemente utilizzata in modo condiviso con altri gruppi. In questo contesto si è quindi deciso di procedere lungo due linee: la prima, già menzionata, concernente la realizzazione e la messa in funzione di un nuovo laboratorio di ottica quantistica presso la nuova sede, e la seconda consistente nel potenziamento del sistema laser esistente per questo laboratorio e nell’acquisizione di strumentazione atta ad accrescere le possibilità di ricerca in collaborazione. Si è così proceduto all’acquisto di un nuovo laser di pompa a stato solido con potenza raddoppiata (10 W) per il sistema laser pulsato al Titanio:Zaffiro che è alla base del processo di generazione di stati di campo non classici. Grazie a tale acquisizione è stato possibile ottimizzare l’intero sistema di produzione di coppie di fotoni entangled tramite il processo di generazione di seconda armonica e conversione parametrica, e si sono realizzate importanti misure che hanno messo in evidenza il carattere quantistico e non locale della radiazione generata. La generazione di stati quantistici correlati di carattere più macroscopico richiede la produzione e la rivelazione di stati a più fotoni, quindi l’accresciuta potenza del laser di pompa, incrementando l’efficienza di generazione, apre la strada a nuovi studi in questa direzione, tuttora quasi inesplorata. Sul fronte della strumentazione, le acquisizioni più significative hanno riguardato un nuovo oscilloscopio digitale, essenziale per l’acquisizione e il trattamento dei segnali ad alta frequenza e basso rumore per le misure di ottica quantistica, ed un sistema per la misura interferometrica delle caratteristiche degli impulsi laser ultracorti utilizzati negli esperimenti. I risultati scientifici fondamentali conseguiti nell’ambito del progetto sono stati i seguenti: I) Si è realizzato il nuovo laboratorio di ottica quantistica nella nuova sede del Dipartimento di Fisica e si è messo a punto, con caratteristiche ampiamente migliorate, il sistema in grado di generare in modo efficiente coppie di fotoni correlati per misure di ottica quantistica. Si è caratterizzata in modo sistematico la catena di interazioni non lineari tra impulsi laser e cristalli per l’ottimizzazione del processo [3]. II) Si sono osservate correlazioni non locali tra le caratteristiche spettrali e temporali di coppie di impulsi generati nel processo di down-conversion da cristalli parametrici. E’ stata osservata per la prima volta una cosiddetta “ghost interference” spettrale, consistente nella comparsa di frange di interferenza nello spettro di un fotone, allorché l’altro fotone della coppia correlata attraversi un interferometro di Michelson sbilanciato [8]. III) Si è messa a punto una tecnica innovativa di rivelazione omodina per la ricostruzione tomografica di stati di campo elettromagnetico: tale tecnica è stata per la prima volta applicata a sistemi impulsati ad alta frequenza di ripetizione e sarà fondamentale per l'analisi degli stati quantici generati in laboratorio [1,2]. IV) Si è effettuato uno studio accurato dell'efficienza e delle proprietà spettrali degli impulsi armonici di ordine elevato generati nell’interazione tra impulsi laser altamente energetici e gas fortemente ionizzati. Si è dimostrato che l'effetto di defocheggiamento indotto dalla presenza di un plasma di elettroni liberi può contribuire in modo determinante ad esaltare o deprimere l'efficienza di conversione armonica, portando a risultati apparentemente controintuitivi [7]. V) Si è dimostrata per la prima volta una tecnica spettroscopica alla Ramsey per lo studio ad alta risoluzione di transizioni atomiche di alta energia. In particolare, una coppia di impulsi corrispondenti alla nona armonica (88 nm) del laser di pompa è stata utilizzata per analizzare le transizioni verso due stati autoionizzanti dell’atomo di kripton. Si è dimostrata la presenza di un effetto di interferenza quantistica, evidenziato dalla comparsa di frange di interferenza (con un periodo di circa 290 attosecondi = 290x10-18 s) nel segnale degli elettroni prodotti per ionizzazione, in funzione del ritardo tra gli impulsi. Tale risultato apre la strada all’utilizzo delle sorgenti armoniche (con la conseguente semplificazione rispetto alle sorgenti di sincrotrone normalmente impiegate) nella spettroscopia XUV ad alta risoluzione [4,5]. SPESE Inventariabile Multimetro EMA Stampanti EsseDi Femtometer Femtolasers Diodi Millennia Laser Millennia Xs Computer Fuj-Siem EXPLEO Tavolo Newport Oscilloscopi Paoletti Reticolo ARC-Crisel Traslatore PI Telecamera CCD DTA Rivelatori SPCM Unifibre PZT Jena Microcontrol Delay Italia Amplificatore Italia Oscilloscopio Tektronix Traslatore Standa Microcontrol Waveform generator Agilent Consumo 375.6 671.81 24083.48 26648.68 88183.33 3215.18 9496.8 2880 6204 8256.96 9118.8 13008.07 7576.8 1416 1968 28285.8 3336 5054.4 Lenti GRIN Newport Traslatori PI Pinholes Coherent Iridi DB Lab-jack Laborchimica Attrezzi Fati Contratto collab. Montaggi Magini Riparazione PC office Parabolic mirror SORL Montaggi Newport Software Proxeo Rotatori ThorLabs xxxx Componenti elettr. RS Connettori LEMO 1029.6 2800.8 1140 921 123.77 249.49 4000 666 288 3950 5097.6 838.8 678 99.5 351.6 TOTALE 239779.71 22234.16 PUBBLICAZIONI [1] “Time domain analysis of quantum states of light: noise characterization and homodyne tomography” A. Zavatta, M. Bellini, P. L. Ramazza, F. Marin and F. T. Arecchi Journal of the Optical Society of America B, 19, 1189-1194 (2002) [2] “Quantum state reconstruction of a squeezed laser field by self-homodyne tomography” A. Zavatta, F. Marin and G. Giacomelli Physical Review A, 66, 043805 (2002) [3] “Second harmonic generation from a ps Ti:Sa laser in LBO: conversion efficiency and spatial properties” P. L. Ramazza, S. Ducci, A. Zavatta, M. Bellini and F. T. Arecchi Applied Physics B, 75, 53-58 (2002) [4] “Ramsey-type spectroscopy with high-order harmonics” S. Cavalieri, R. Eramo, M. Materazzi, C. Corsi and M. Bellini Physical Review Letters, 89, 133002 (2002) [5] “Armoniche laser e supercontinuo: proprietà di coerenza di sorgenti di radiazione estreme” M. Bellini Il Nuovo Saggiatore, 18 (3-4), 43-51 (2002) [6] “Intermolecular and diffusive dynamics of pure acetonitrile isotopomers studied by depolarized Rayleigh scattering and femtosecond optical Kerr effect” P. Foggi, P. Bartolini, M. Bellini, M. G. Giorgini, A. Morresi, P. Sassi and R. S. Cataliotti The European Physical Journal D, 21, 143-151 (2002) [7] “On the effects of strong ionization in medium-order harmonic generation” M. Bellini, C. Corsi and M. C. Gambino Laser and particle beams, accepted for publication [8] “Nonlocal pulse shaping with entangled photon pairs” M. Bellini, F. Marin, S. Viciani, A. Zavatta and F. T. Arecchi Physical Review Letters, submitted [9] “Robustness of phase coherence against amplification in a multipass femtosecond laser” C. Corsi and M. Bellini Optics Letters, submitted Progetto PS/2001/3: Sviluppo dello spettrometro in differenza di frequenza (DFG) Consuntivo Lo sviluppo di uno spettrometro in differenza di frequenza con generazione di radiazione coerente nell'infrarosso risponde alle crescenti richieste di strumenti in grado di rivelare "sul campo" specie gassose in tracce. D'altro canto, la metrologia di frequenza è stata rivoluzionata negli ultimi anni dall'invenzione di strumenti denominati "frequency-comb generator" (FCG) basati sull'utilizzo di una sorgente coerente ad impulsi ultracorti (laser a titanio-zaffiro "mode-locked" a femtosecondi) combinata a "photonic crystal fibers" in grado di allargare lo spettro emesso da tali laser impulsati su tutto il visibile e vicino infrarosso. Tali laser necessitano di una sorgente di pompa ad alta potenza ed elevata purezza spettrale nella regione ottica del verde. Gli obiettivi principali che ci eravamo posti erano: 1) il miglioramento del sistema DFG operante nel medio infrarosso (4.25 µm), nel senso di una maggiore potenza infrarossa generata; 2) la messa in funzione dello strumento FCG con l'introduzione di una sorgente di pompa di potenza adeguata; 3) l'uso congiunto di tale strumento e del sistema DFG, per consentire l'estensione al medio infrarosso del suo campo di misura, dove le molecole di interesse atmosferico costituiscono riferimenti naturali di frequenza (ad esempio la CO2 ); 4) l'utilizzo di una cella multi-passo e la realizzazione di cavità ottiche ad alta finezza per aumentare la sensibilità di rivelazione della CO2 e dei suoi isotopi con la radiazione generata dal sistema DFG; 5) l'utilizzo della radiazione infrarossa per testare l'efficienza a 4.25 µm di un modulatore ottico in niobato di litio costruito presso la sede INOA di Napoli. Il sistema di generazione di frequenza-differenza (DFG) è stato trasferito in un laboratorio del LENS, presso il Polo Scientifico Universitario a Sesto Fiorentino. Questo ha comportato il trasloco e la reistallazione di tutti gli apparati dell'esperimento ed in vari casi la loro modifica, con una conseguente non operatività degli esperimenti di alcuni mesi. L'attività svolta nell'ambito del progetto si può riassumere come segue. 1) Nella sede INOA di Firenze il sistema DFG è stato modificato attraverso l'introduzione di un amplificatore a fibra drogata con ioni itterbio, in grado di erogare fino a 5 W di potenza ottica a 1064 nm. Tale amplificatore è stato iniettato da una piccola frazione (decine di mW) della potenza erogata dal laser a Nd:YAG, precedentemente utilizzato come sorgente di pompa per il cristallo non-lineare (Fig. 1). La potenza generata a 4.25 µm, grazie all'amplificatore, è salita fino a circa 100 µW, consentendo sia di estendere il numero di specie molecolari saturabili, sia di risolvere il problema dell'assorbimento in aria della CO2 atmosferica. Nella sezione INOA di Napoli, inoltre, sono state costruite le prime strutture in niobato di litio con "polarizzazione periodica" che saranno presto testate e sostituite all'attuale cristallo non-lineare che è stato finora utilizzato nell'apparato DFG. 2) E' stato installato un laser Coherent Verdi V-8 all'interno del FCG (Fig. 2), che ha agevolato il sistema di auto-aggancio in frequenza. La complessità dell'apparato FCG ha richiesto un periodo sufficientemente lungo di apprendimento per il suo utilizzo. 3) Sono state effettuate registrazioni di transizioni saturate della CO2 fino a J molto alti e su un intervallo di intensità di riga che spazia su 4 ordini di grandezza [1], creando le condizioni per successive misure accurate di frequenza della banda ν 3 attraverso l'utilizzo del FCG [2]. A questo scopo sono state effettuate prove preliminari per l'aggancio in frequenza dei 2 laser di pompa del sistema DFG al sistema di misura FCG. 4) L'apparato DFG è stato impiegato dapprima in combinazione con una cella multi-passo [3], poi con una cavità risonante di alta finezza di tipo Fabry-Perot per testare la massima sensibilità raggiungibile nella rivelazione di CO2 gassosa e per studiarne i parametri spettroscopici (frequenza, intensità, allargamento). Il fascio infrarosso è stato accoppiato in una cavità ad alta finezza e agganciato in frequenza ad essa con la tecnica Pound-Drever-Hall per effettuare spettroscopia in assorbimento saturato ed aumentare il cammino ottico effettivo di interazione con la CO2 . Infine si è progettata una cavità di finezza ancora più elevata, che verrà impiegata per testare una tecnica di altissima sensibilità (NICE-OHMS) per la rivelazione di isotopi rari della CO2 con metodi totalmente ottici, alternativi alla spettroscopia di massa. 5) Il fascio generato a 4.25 µm è stato focalizzato su un cristallo di niobato di litio, sull'interfaccia tra 2 domini con polarizzazione ferroelettrica opposta. Si è sfruttato l'effetto di riflessione totale interna per modulare in ampiezza la radiazione infrarossa attraverso l'applicazione, alle facce del cristallo, di un'onda quadra di alta tensione, fino a frequenze superiori a 10 kHz [4]. È stata così dimostrata la possibilità di estendere alla regione del medio infrarosso le potenzialità di un dispositivo elettro-ottico già testato con successo nel visibile. Figure Fig. 1 (a destra): schema completo dell'apparato sperimentale dello spettrometro DFG. Fig. 2 (sotto): fotografia del "frequencycomb generator" con il laser di pompa Verdi V-8. φ−lock Pubblicazioni [1] "Low-power Lamb-dip spectroscopy of very weak CO2 transitions near 4.25 µm" D. Mazzotti, S. Borri, P. Cancio, G. Giusfredi, and P. De Natale Optics Letters 27, 1256-1258 (2002). [2] "Difference-frequency generation as a precise tool for high-resolution spectroscopy" S. Borri, P. Cancio, G. Giusfredi, D. Mazzotti, and P. De Natale "Conference on Lasers, Applications and Technology 2002", "SPIE Proceedings", in press. [3] "High-sensitivity spectroscopy of CO2 around 4.25 µm with difference-frequency radiation" D. Mazzotti, G. Giusfredi, P. Cancio, and P. De Natale Optics and Lasers in Engineering 37, 143-158 (2002). [4] "Electro-optically controlled total internal reflection switching in domain-engineered LiNbO3 " M. Iodice, G. Coppola, P. Ferraro, S. De Nicola, S. Grilli, D. Mazzotti, and P. De Natale in "Photonics Fabrication Europe 2002 - Integrated Optical Devices: Fabrication and Testing", Vol. 4944 of "SPIE Proceedings", in press. Spese sostenute Inventariabile Monitor Laser di pompa Totale Spesa € Consumo 1.432,80 sost. diodi di pompa 99.960,00 componenti ottici componenti vuoto software parti laser di potenza software diodi laser di pompa impianto fibre ottiche 101.392,80 Totale Spesa € Personale 2.640,00 Contratto collab. 1.236,18 319,13 556,80 12.981,60 1.429,56 17.138,40 1.116,32 Spesa € 3.000,00 37.417,99 Totale 3.000,00 Firenze, 24 ottobre 2002 Oggetto: Rendiconto del progetto di sviluppo PS/2001/5 “Misura della rugosità media (Ra) di superfici lucidate otticamente” Premessa Presso il laboratorio d’interferometria dell’Istituto Nazionale di Ottica Applicata si eseguono misure riguardanti il controllo di qualità di componenti ottici; in particolare viene eseguita la taratura di campioni di planarità (accreditamento come Centro SIT conseguito il 15/12/2000) che servono come riferimento per i laboratori di prova operanti nel settore della metrologia legale. Negli ultimi anni sono giunte a questo laboratorio diverse richieste per la caratterizzazione non invasiva di superfici ottiche tradizionali e diffrattive. In risposta a queste richieste l’I.N.O.A. ha acquistato alla fine del 1999 il microscopio interferenziale a luce bianca NEW VIEW 5020 della ditta Zygo con il quale è possibile misurare la microtopografia di superfici ottiche con tecniche di non contatto. Contenuto della ricerca Si è svolta un’attività di ricerca sperimentale, nell’ambito della metrologia legale, allo scopo di determinare una procedura per la misura della rugosità media Ra di superfici lucidate otticamente, mediante il sistema interferometrico New View 5020. Particolare attenzione è stata rivolta alla caratterizzazione dello strumento di misura per quanto riguarda la ripetibilità, l’accuratezza e la riferibilità delle misure. Dato che il processo di lucidatura può generare delle superfici ottiche di ottima finitura con Ra < 0.5 nanometri, e che la tecnica interferometrica per sua natura è relativa, si sono acquisiti dispositivi campione che permettono di rivelare l’errore strumentale e di separare il contributo della superfice investigata dal riferimento strumentale. E’ stata svolta una campagna di misure sia su campioni preparati appositamente sia su manufatti sottoposti dalla commitenza esterna. Risultati della ricerca Sono state acquisite competenze per la caratterizzazione di superfici in vetro, quarzo e metalli speciali, definendo i metodi sperimentali per la misura della rugosità media Ra. Oltre che a scopo di ricerca intrinseca, si sono eseguite misure di caratterizzazione di superfici per altri laboratori INOA, per INFN (Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Firenze) e per Ditte esterne su commesse di lavoro. In relazione alla sua presenza attiva nel settore della nanometrologia dimensionale, il laboratorio è stato incluso nelle seguenti iniziative: - Expression of Interest for a Network of Excellence , EU Framework 6 in priority thematic area 1.1.3 “Nanometrology and Nanosciences” Title: “Microscope step height interferometry”. - IMGC/CNR – Piano Triennale 2003-2005, Progetto “Ruolo del CNR nella Metrologia”, linea progettuale 3: “Nanometrologia Dimensionale” (valore proposta: 100 KEuro in 2 anni). - COST P7, EU Action on X-ray and Neutron Optics, Workpackage 2 “Surface preparation and test”. Spese della ricerca Disponibilita' Lire 88 700 000 (Euro 45809,73), allocati come ‘consumo’ Rendiconto delle spese Ord. n. 198, 19/03/02 Ord. n. 199, 19/03/02 Ord. n. 201, 19/03/02 Ord. n. 208, 22/03/02 Gambetti Ord. n. 276, 29/04/02 Ord. n. 362, 06/06/02 Ord. n. 481, 11/07/02 Consumo 2042,40 210,00 31721,18 Magini Vobis Computer Lot Oriel 5238,00 Eu-Tech ILEE-AG (Edmund) Magini 2577,35 2162,40 Totale: Euro 45751,33 Costo della ricerca 4 rate trimestrali del leasing: strumentazione: materiale di consumo: L. 54 000 000 L. 41 000 000 L. 5 000 000 Totale: L. 100 000 000 Microscopio confocale a scansione laser multifotone PS4 Contesto esterno e obiettivi generali dell'attività di ricerca Questo progetto rientra in una attività di ricerca che ha come obiettivo la progettazione, realizzazione e messa in opera di strumentazione e tecniche all'avanguardia per lo studio della dinamica di microsistemi biologici (cellulari e biomolecolari) e materiali di alta rilevanza applicativa nel campo delle bio- e nano-tecnologie. Si tratta di strumentazione e tecniche integrate di microscopia ottica avanzata quali: epifluorescenza, DIC, confocale con eccitazione a singolo ed a due fotoni, FRET (Fluorescence Resonance Energy Transfer), FLIM (Fluorescent Lifetime Imaging Microscopy), FCS (Fluorescence Correlation Spectroscopy); abbinate a tecniche di nanoscopia e nanomanipolazione con microscopia a scansione di sonda (SPM). Queste sono infatti le tecniche principali di osservazione e manipolazione di microsistemi biologici nel loro ambiente fisiologico e, usate in combinazione, permettono un esame (o manipolazione ) a livello nanoscopico della superficie cellulare e, al tempo stesso, una osservazione ottica del suo volume interno. In particolare, di grande interesse per le bio- e nano-tecnologie è la microscopia confocale multifotone (MPM) che ha il vantaggio, rispetto a quella tradizionale a singolo fotone, di essere meno invasiva dal punto di vista della fototossicità permettendo quindi l'osservazione di campioni "in vivo" per un più lungo periodo di tempo. Questo è possibile anche grazie al ridotto effetto di fotodecadimento dei fluorocromi nel processo di eccitazione a due fotoni. Un altro vantaggio è la maggior penetrazione della radiazione NIR all'interno del campione con la possibilità di indagine di campioni spessi quali i tessuti. Attività svolta E' stato progettato, realizzato e messo in opera un microscopio confocale a scansione laser con eccitazione a più fotoni. Il sistema è basato su un microscopio confocale commerciale opportunamente modificato sostituendo la sorgente Laser di eccitazione (a singolo fotone; le sorgenti normalmente utilizzate sono: Ar, ArKr, HeNe) con un sistema Laser ultraveloce. Sistema di scansione confocale Il sistema di scansione confocale scelto è stato il modello PCM 2000 della ditta Nikon. Si tratta di un sistema a controllo manuale, con una configurazione ottica particolarmente semplice e compatta. Il sistema è dotato di un ingresso in fibra monomodale per il trasporto del fascio laser di eccitazione e di due uscite in fibra multimodale per la raccolta della luce di fluorescenza. I fotomoltiplicatori sono infatti alloggiati esternamente all'unità di scansione ed il trasporto della luce di emissione del fluorocromo viene effettuato tramite queste fibre. Questa soluzione se da un lato risulta meno efficiente in termini di luminosità rispetto ad un accoppiamento diretto, dall'altro permette un maggior controllo sulla luce emessa. Fra l'uscita della testa di scansione ed il fotomoltiplicatore può ad esempio essere inserito un analizzatore di spettro oppure, può essere operato un filtraggio spaziale oppure, nel caso si lavori in luce riflessa, può essere di interesse inserire un filtro di polarizzazione oppure ancora, un interferometro per le tecniche di tomografia ottica coerente. Microscopio ottico Il sistema di scansione confocale è stato accoppiato ad un microscopio ottico rovesciato Nikon TE 2000 U. Si tratta di uno stativo per ricerca di ultima generazione operante in luce trasmessa, DIC (Differential Interference Contrast), Contrasto di Fase, epifluorescenza. Il microscopio è motorizzato sull'asse z con due sistemi alternativi e complementari: il primo è un attuatore accoppiato alla micrometrica del microscopio e permette in intervallo di scansione estremamente ampio (limitato soltanto dalla meccanica del microscopio) con una risoluzione di circa 0,1 µm; l'altro è un attuatore piezoelettrico (Physik Instrument PIFOC P-721 con sensore LVDT + Controller E-662 LVPZT ) con un intervallo di scansione limitato a 100 µm, ma con una risoluzione di circa 0,01 µm. Quest'ultimo movimenta soltanto l'obiettivo e permette una frequenza massima di scansione z dell'ordine di 100 Hz. Il microscopio è equipaggiato con un sistema termostatato per mantenere la vitalità delle cellule in cultura ed un sistema di micromanipolazione e di microiniezione per l'introduzione di fluorocromi o altre sostanze durante l'osservazione. Infine, particolare attenzione è stata rivolta alla scelta degli obiettivi e l'attuale patrimonio è costituito da: CFI Plan Fluor 20X 0,5 NA; CFI Plan Fluor 40X (oil) 1.3 NA; CFI Plan Fluor 40X 0,75 NA; CFI Plan Apochromat 60X (oil) 1,4 NA; CFI Plan Apochromat 60X WI 1.2 NA; CFI Plan Apochromat 100X (oil) IR 1.4 NA. Sistema Laser Ultraveloce Il sistema Laser per l'eccitazione a più fotoni è della ditta Coherent ed è costituito da un Laser di pompa (Verdi V-5) Nd:YVO 4 duplicato operante in continua alla lunghezza d'onda di 532 nm con potenza massima di 5 W ed un oscillatore Ti:Sapphire (Mira 900 f) .sintonizzabile fra 700 nm e 980 nm, con potenza media di 650 mW (@ 800 nm), larghezza degli impulsi di circa 150 fs e frequenza di ripetizione di 76 MHz. Sistema di accoppiamento della sorgente Laser Per permettere l'accoppiamento con il sistema laser ultraveloce, la testa di scansione confocale è stata modificata sostituendo lo specchio dicroico originario con un 650DCSPXR (Chroma Technology Corp.) che riflette le lunghezze d'onda > 700 nm del Ti:Sapphire e trasmette quelle < 650 nm del segnale di fluorescenza. L'accesso del laser di eccitazione tramite fibra ottica non è attuabile perché la dispersione introdotta dalla fibra allargherebbe la durata temporale dell'impulso riducendo drasticamente l'efficienza del sistema di eccitazione a più fotoni, è' quindi inevitabile ricorrere ad un accoppiamento di tipo diretto. Questo è stato realizzato montando tutto il sistema su di un tavolo antivibrante. Il sistema di movimentazione e trattamento del fascio è costituito da un'ottica di espansione, un attenuatore variabile per regolare la potenza di eccitazione, specchi di rinvio e movimentazione ed un'ottica di focalizzazione su traslatori xyz per l'introduzione del Laser all'interno della testa confocale sfruttando l'ingresso della fibra ottica monomodo. Tutto il percorso del fascio è adeguatamente protetto per problemi di sicurezza. Per un utilizzatore, il sistema di accoppiamento diretto è certamente meno pratico di uno basato su fibra ottica ma, per le nostre esigenze, questo tipo di soluzione è l'ideale in quanto ci offre la possibilità di azione sul fascio di ingresso e di diagnostica (potenza, larghezza dell'impulso, lunghezza d'onda, stato di polarizzazione). Per quanto riguarda la durata dell'impulso (la cui misura è descritta in seguito), è in fase di realizzazione un sistema di compressore d'impulso per la compensazione della dispersione della velocità di gruppo introdotta dalle ottiche del microscopio. Sistemi Laser complementari E' stata prevista anche una modalità di eccitazione a singolo fotone e, per questo motivo, è stato valutato l'acquisto di sorgenti Laser complementari quali ad esempio un Laser Ar o ArKr. Infine è stato deciso l'acquisizione di un sistema di duplicazione di frequenza da utilizzare in cascata al Sistema Ti:Sapphire. Questa soluzione ci permetterà, oltre ad avere un'intervallo di lunghezze d'onda variabile da circa 360 nm a 490 nm, di utilizzare detta sorgente per misure di fluorescenza risolte nel tempo. Sistema di analisi del segnale di fluorescenza E' stato sperimentato l'utilizzo di uno spettrografo (Oriel Instrument MS 125) all'uscita del canale di fluorescenza al posto dei filtri interferenziali. Il segnale ottico di fluorescenza all'uscita della testa confocale, raccolto dalla fibra multimodale, veniva inviato allo spettrografo all'uscita del quale un'altra fibra multimodale lo inviava al fotomoltiplicatore all'interno del sistema di controllo del confocale. Il sistema si è rivelato molto poco luminoso. Per il futuro è previsto il progetto di un sistema più efficiente utilizzante un accoppiamento ottico diretto con la testa confocale. Per il momento abbiamo ritenuto migliore l'utilizzo dei filtri interferenziali e le bande di emissione attualmente coperte sono: 610/75, 535/50, 595/70, 485/25, 405/30, 460/50, BG39. Per la rivelazione del segnale di fluorescenza è stato previsto anche l'utilizzo di un sistema non "descanned" sfruttando, come uscita, l'ingresso ottico del microscopio riservato all'illuminatore per epifluorescenza. Come rivelatore è stato previsto l'impiego della telecamera raffreddata (Chroma 3200 della ditta DTA). Ambientazione dello strumento Come abbiamo già detto, il sistema è stato montato su tavolo antivibrante (sistema Laser, microscopio ottico con testa di scansione confocale, ottiche di movimentazione e trattamento del fascio) tutta l'elettronica di alimentazione e controllo dello strumento è invece alloggiata su rack a fianco dello strumento (Alimentatore del Laser di pompa, sistema di controllo e computer della testa confocale, sistema di diagnostica dell'emissione laser Ti:Sapphire, sistema di raffreddamento Laser). Tutto il sistema nel suo complesso occupa uno spazio di circa 6 mq al centro di un laboratorio appositamente dedicato (Laboratorio di Biofotonica dell'INOA ospitato presso il Dipartimento di Anatomia, Istologia e Medicina Legale dell'Università di Firenze). Il resto della stanza è attrezzato con strumentazione ed accessori di supporto. Il laboratorio è condizionato e l'accesso è ristretto a personale qualificato per motivi di sicurezza. Caratterizzazione del sistema E' stata effettuata una diagnostica delle prestazioni del microscopio in particolar modo per quanto riguarda la risoluzione spaziale. A tale scopo sono state effettuate misure della Point Spread Function (PSF) di vari obiettivi (CFI Plan Fluor 40X 0,75 NA; CFI Plan Apochromat 60X (oil) 1,4 NA; CFI Plan Apochromat 60X WI 1,2 NA) utilizzando sferette fluorescenti sottorisolte di 0,175 µm di diametro (Calibration Standards for PSF della Molecular Probes). Per ogni obiettivo, le misure sono state effettuate in funzione della lunghezza d'onda di eccitazione, del mezzo di immersione (aria, acqua, olio), e della profondità z. E' stato anche sviluppato un software opportuno in IDL per l'analisi delle immagini. E' stato affrontato anche il problema della aberrazione cromatica dell'obiettivo dovuta alla grande differenza in lunghezza d'onda fra l'eccitazione e l'emissione. La soluzione più pratica è stata quella di eliminare il pin-hole di filtraggio confocale permettendo così una maggior efficienza di raccolta della luce di fluorescenza anche di quella fuori fuoco a causa dell'aberrazione cromatica. Altra soluzione prospettabile è la rivelazione non "descanned" di cui abbiamo già parlato. Infine, l'acquisto dell'obiettivo CFI Plan Apochromat 100X (oil) IR 1.4 NA, la cui correzione cromatica è estesa nel vicino infrarosso contribuisce in parte alla soluzione di questo problema. Per quanto riguarda la misura della lunghezza d'onda di eccitazione è stata messa a punto una semplice metodologia che, con un reticolo posto sul piano oggetto del microscopio (senza obiettivo), utilizza il sistema confocale stesso per la misura. Per quanto riguarda la misura di durata temporale dell'impulso, questa è stata effettuata con un autocorrelatore (Femtochrome FR-103MN) all'uscita del Laser Ti:Sapphire. Per applicazioni di microscopia confocale a più fotoni è però interessante la misura di questo parametro sul piano oggetto del microscopio. A questo proposito è stato sviluppato, ed è attualmente in fase di sperimentazione, un semplice sistema di autocorrelazione che, per la rivelazione, utilizza anche in questo caso il sistema confocale stesso. Sistema FLIM Il sistema FLIM (Fluorescence Lifetime Imaging) è di complemento al microscopio confocale a due fotoni e permette lo studio dei tempi di decadimento delle fluorescenze. Due sistemi sono stati presi in considerazione: uno basato sul principio della raccolta di fotoni entro intervalli temporali predefiniti (gating); l'altro basato sul sistema TCSPC "Time Correlated Single Photon Counting" cioè sul principio della statistica dei tempi di arrivo dei fotoni dopo ogni impulso laser. Dopo attenta valutazione si è scelto la seconda delle due tecniche. Il sistema acquistato è un prodotto della ditta Becker & Hickl GmbH e consiste di: Una scheda SPC-830 in grado di acquisire "immagini" di 256x256 pixels x 256 canali temporali. Oppure 256x256 pixels x 16 canali temporali x 16 differenti fotorivelatori oppure ancora, un solo canale temporale ed un solo rivelatore a 4096x4096 pixels. Ha anche la possibilità di effettuare misure FCS (Fluorescence Correlation Spectroscopy). Di complemento alla scheda sono stati acquistati i seguenti dispositivi: • PMH-100-0 PMT fotomoltiplicatore veloce (FWHM=150..220ps) • PHD-400 fotodiodo veloce per il segnale di riferimento dal Laser Inoltre, per misure ad alta risoluzione temporale (circa 30 ps) il sistema base è stato integrato con i seguenti sottosistemi: • Fotomoltiplicatore Hamamatsu R3809U-52 MCP PMT • Preamplificatore HFAC-26-01 • Alimemtatore ad Alta Tensione FuG HCN 3500V • Scheda di controllo DCC-100 Infine, per misure spettrali: • Fotomoltiplicatore a 16 canali PML-16 da interfacciare all'uscita di uno spettrografo. Microscopio ottico + SPM Sono state progettate e realizzate due diverse meccaniche di accoppiamento per posizionare un microscopio SPM (PicoSPM della ditta Molecular Imaging) sopra il microscopio ottico invertito. Questa soluzione consente di effettuare un esame (o manipolazione ) a livello nanoscopico della superficie cellulare e, al tempo stesso, una osservazione ottica del suo volume interno. Per il momento il sistema funziona ottimamente nelle modalità di osservazione ottica non confocale mentre, nel caso della scansione confocale, il laser di eccitazione interferisce con il sistema di monitor della deflessione della sonda dell'SPM. Un opportuno sistema di isolamento ottico costituito da un filtro interferenziale e relativa meccanica di supporto andrà progettato. Consuntivo del progetto speciale Studio di fattibilità del progetto scientifico “Ergonomia visiva” PS 2001/6 Uno studio di fattibilità deve forzatamente essere composto di una serie di fasi, distinte tra loro, che servono come preparazione all’avviamento del lavoro di ricerca vero e proprio. All’interno di questo progetto speciale abbiamo potuto identificare le seguenti fasi, che non possono comunque essere considerate come completamente separate. In particolare sono stati presi in considerazione i seguenti settori: • Indagine sullo stato dell’arte della ricerca nel campo dell’ergonomia visiva • Indagine sulle necessità, da parte degli enti di ricerche e delle aziende, di condurre ricerche nel campo dell’ergonomia della visione • Strumentazione necessaria e competenze utili allo sviluppo di un laboratorio di ergonomia della visione • Sviluppi futuri e conclusioni dello studio di fattibilità Indagine sullo stato dell’arte della ricerca nel campo dell’ergonomia visiva Il primo passo necessario è stato quello di effettuare un’indagine per capire lo stato dell’arte della ricerca nel campo dell’ergonomia visiva. Questo tipo di indagine è stata condotta in una prima fase con uno studio bibliografico partendo dalle principali riviste del settore. Sono stati poi acquistati dalla biblioteca dell’Istituto nazionale di Ottica Applicata i principali testi. In un secondo tempo è stato necessario visitare alcuni gruppi di ricerca che operano nel settore dell’ergonomia della visione. Di particolare interesse sono risultate in questo senso le visite al laboratorio di psicofisica situato nell’area CNR di Pisa, diretto dai Prof.Burr e Morrone. Tale laboratorio può infatti essere considerato un esempio già attivo di quello che dovrebbe essere realizzato presso il nostro Istituto. La strumentazione utilizzata è quella “classica” della psicofisica; la differenza principale tra le due strutture è invece relativa allo scopo del laboratorio: mentre quello di Pisa è principalmente dedicato alla ricerca psicofisica di base, il laboratorio da istituire presso l’INOA ha come fine ultimo una ricerca applicata, in grado cioè di rispondere a tutte quelle richieste, nel campo dell’ergonomia visiva, che giungono da aziende private o altri enti pubblici. Indagine sulle necessità, da parte degli enti di ricerche e delle aziende, di condurre ricerche nel campo dell’ergonomia della visione Questa parte dello studio di fattibilità è stata di estrema importanza poiché ha dovuto mostrare se vi sia un reale interesse nel mondo della ricerca applicata, pubblica e privata, per l’istituzione di un laboratorio di ergonomia della visione. La nostra indagine è partita naturalmente con aziende e enti di ricerca con cui era già avviato un rapporto di collaborazione e per tale ragione il primo settore di indagine è stato quello relativo all’illuminotecnica. In tale settore l’interesse per la scienza della visione sta diventando sempre più rilevante, dato le molteplici possibilità di applicazione. Infatti è sempre più evidente che le performance visive di una persona in un ambiente di lavoro sono strettamente legate non solo alla quantità di luce presente nell’ambiente, ma anche alla qualità della luce stessa, cioè a quali lunghezze d’onda giungono sul nostro occhio. Questo interesse ci è stato confermato da due diverse realtà nel campo dell’illuminotecnica: la Lighting Academy e la Targetti Sankey. La Lighting Academy è un’associazione senza fini di lucro che ha tra i suoi scopi statutari la diffusione di una cultura della luce. La collaborazione con questo ente si è concretizzata in un accordo formale per la realizzazione di una serie di corsi di illuminotecnica, in cui il personale del nascente laboratorio di ergonomia della visione dell'INOA ha il compito di curare la sezione dedicata alla scienza della visione. I corsi sono stati anche l’occasione, dato che sono rivolti a professionisti del settore, per entrare in rapporto con altre realtà del mondo dell’illuminotecnica. Sempre per la Lighting Academy il personale del Laboratorio ha creato un’enciclopedia della luce (la “Lighting Encyclopedia”) ospitata dal sito Internet della Lighting Academy (www.lightingacademy.org) e descritta in una nota interna dell’INOA [1]. Il successo di tale strumento multimediale ha fatto si che sia stata immediatamente realizzata anche una versione in inglese rivolta al pubblico di tutto il mondo. Un campo di rilevante importanza per la scienza della visione è quello della corretta percezione delle opere d’arte. In questo senso si è potuta apprezzare l’importanza del contributo dell’ergonomia visiva per la realizzazione di un sensore rivolto a controllare l’illuminazione nelle sale di un museo [2]. Il prototipo di questo sensore è stato realizzato all’interno di un progetto svolto in collaborazione con la Targetti S.p.A., una delle più importanti aziende del settore illuminotecnico. Un aspetto interessante di questo sensore è che non si limita a controllare la radiazione dannosa per il dipinto, ma controlla anche che la luce presente nella sala sia rimasta quella più adatta a una corretta percezione dell'opera, in particolare del colore dell’opera stessa. Il sensore è stato testato all’interno della Galleria dell’Accademia di Firenze, famosa per ospitare il David di Michelangelo. Anche altre istituzioni hanno colto l’importanza dell’ergonomia visiva in campo artistico. Prova ne è il lavoro [3] condotto insieme anche all’architetto Godoli, responsabile dell’allestimento degli Uffizi, per studiare le diverse proprietà cromatiche di diversi tipi di sorgenti in una serie di stanze della nota Galleria fiorentina. Sempre nel settore museale vi è interesse che il laboratorio di ergonomia della visione possa coinvolgersi in una ricerca dedicata alla realizzazione di vetri protettivi per i dipinti che siano in grado sia di proteggere le opere sia di non interferire con la corretta visione da parte dei visitatori. Questo progetto è da svolgersi con la collaborazione dell’Optical Coatings Group dei laboratori dell’ENEA, della Targetti Sankey e della azienda LAV (Laboratori Alto Vuoto) operante nel settore dei trattamenti oftalmici. Un settore particolarmente attento alle novità della scienza della visione è ovviamente quello dell’ottica oftalmica ed in particolare quello degli occhiali da Sole. Infatti al giorno d’oggi un occhiale da Sole deve poter rispondere contemporaneamente a due distinte problematiche: sicuramente deve proteggere il nostro occhio dalle radiazioni che possono danneggiarlo (essenzialmente l’ultravioletto) ma al contempo deve permettere in certe circostanze un miglioramento delle nostre performance visive, per esempio eliminando effetti indesiderati di scattering [4]. Questo tema acquista particolare importanza quando si ha a che fare con persone operate di chirurgia refrattiva. Gli ultimi studi evidenziano infatti che questa particolare categoria di pazienti deve proteggere particolarmente i propri mezzi oculari. Tale ricerca è stata avviata in collaborazione con Sola Optical, una delle principali aziende nella produzione di lenti oftalmiche con una grande esperienza nel settore filtri. Lo stesso interesse sta emergendo nel settore dei filtri per pazienti ipovedenti [5]. L’importanza di un laboratorio di ergonomia della visione è in questo caso riconosciuta da molte aziende, dato che tutti gli studi evidenziano che non è possibile individuare un’unica lente per tutte le patologie; sembra anzi che ogni soggetto debba utilizzare una filtratura personalizzata che può essere correttamente individuata solo grazie a una serie di esperimenti psicofisici. A questo scopo è stato allestito un prototipo di laboratorio presso la Clinica Oculistica dell’Università degli Studi di Firenze. Strumentazione necessaria e competenze utili allo sviluppo di un laboratorio di ergonomia della visione Negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento nella strumentazione utilizzata nei laboratori di psicofisica. Mentre alcuni anni fa tutti gli stimoli necessari per l’indagine erano realizzati tramite strumentazione ottica tradizionale, recentemente si è affermato l’utilizzo di stimoli creati grazie a monitor di computer. I fondi del progetto speciale hanno permesso di provare la strumentazione più interessante in questo settore. La conclusione dell’indagine evidenzia che per misure estremamente precise la migliore soluzione è offerta dalla scheda grafica prodotta dalla Cambridge Research System, che è in grado di produrre stimoli con estrema rapidità e con una precisione nella risoluzione, nei toni di grigio e nel colore, difficilmente eguagliabile. Di estremo interesse è pero’ anche la soluzione offerta dallo Psychtoolbox, un software che utilizza l’ambiente Matlab e che permette di ottenere prestazioni interessanti a un costo ridotto. Questa soluzione potrebbe infatti permettere di ottenere stazioni sperimentali che potrebbero essere distribuite sul territorio per permettere un’indagine di un numero maggiore di pazienti. Quando si vogliano condurre misure precise è necessario dotarsi di monitor estremamente precisi, che possano riprodurre esattamente lo stimolo progettato dal software: lo standard in questo caso è rappresentato dai monitor Sony Trinitron Dato che gli stimoli devono essere controllati dal punto di vista delle varie grandezze fotometriche risulta indispensabile che il laboratorio di ergonomia visiva possa essere dotato della strumentazione necessaria al controllo di tali grandezze. Il fatto di trovarsi all’interno dell’INOA facilita questo tipo di operazione, dato che l’INOA stesso può vantare un attrezzato laboratorio di fotometria e di radiometria con cui è in atto una proficua collaborazione. Sviluppi futuri e conclusioni dello studio di fattibilità Come si può evincere da questa relazione sono emersi molti fattori che possono far guardare con ottimismo alla realizzazione di un laboratorio di ergonomia visiva. 1) La scienza della visione è un settore in rapido sviluppo ed in tale ricerca sono impegnati molti laboratori a livello internazionale. È quindi un campo in cui l’Italia deve poter rimanere all’avanguardia. 2) Moltissime aziende private hanno interesse a stringere rapporti di collaborazione con un laboratorio di ergonomia visiva, data l’immediata ricaduta pratica di queste ricerche, ed in molti casi questi rapporti di collaborazione si sono già concretizzati. Questo permette di ipotizzare che il laboratorio di ergonomia visiva potrà diventare occasione per l’INOA per trovare fondi per la ricerca nel settore privato. 3) I laboratori italiani dedicati alla psicofisica sono pochi e in massima parte dedicati alla ricerca di base. La realizzazione di un laboratorio applicato, oltre che essere in linea perfetta con la denominazione dell’INOA, risponderebbe a un bisogno largamente diffuso da parte di molte aziende (illuminotecnica, ottica oftalmica, monitor di computer). 4) La strumentazione necessaria è diventata più economica, permettendo di ipotizzare la realizzazione di esperimenti che possano essere condotti sul campo, nelle reali condizioni in cui un soggetto si trova a svolgere il compito visivo, e non nelle condizioni irrealistiche di un laboratorio In conclusione si può quindi affermare che esistono tutte le condizioni per la realizzazione di un laboratorio di ergonomia visiva. Gli sviluppi futuri del progetto prevedono quindi la messa in opera di tale laboratorio. Referenze bibliografiche [1] Carlo Castellini, Maurizio Cetica e Alessandro Farini "Realizzazione di un portale Web dedicato alla luce e alla visione e delle sue applicazioni multimediali per la creazione di immagini e stimoli" INOA-TN-00/8 (2001) [2] Carlo Castellini, Maurizio Cetica, Alessandro Farini, Franco Francini, Paola Sansoni "Dispositivo per il monitoraggio della radiazione ultravioletta e visibile in ambiente museale" INOA-TN-00/6 (2000) [3] M.Cetica, A.Farini, c.Godoli, A.Reggiani “Vision performances in exhibition spaces: light, lighting systems and colour appearance” proceedings Luxeuropa 2001 9th European Lighting conference (2001) [4] Alessandro Farini, Maurizio Cetica, Franco Francini e Carlo Castellini “Parametri ottici degli occhiali da Sole” INOA-TN-01/3 2001 [5] S.Abati e A.Farini "Ipovisione e lenti filtranti" all'interno del volume "Argomenti di Ipovisione" curatori S.Abati, G.Giacomelli, R.Volpe (Fabiano Editore, Canelli (AT), 2002) Relazione sull'impiego dei fondi PS/2001/7 I fondi assegnati per il Progetto di Sviluppo PS/2001/7 sono stati impiegati per la maggior parte la realizzazione di un dispositivo per riprese ad alta risoluzione trasportabile per lo studio e la documentazione di testi su papiro. Il rimanente per l'acquisto di una taglierina per grande formato necessaria per stampe di immagini di grande dimensione registrate con il dispositivo. La realizzazione del sistema si inserisce nella più generale linea di ricerca in atto presso il Laboratorio relativa alle tecniche di imaging operanti in diverse regioni spettrali per lo studio e la documentazione dei Beni Culturali che sono di interesse anche per il Progetto Finalizzato Beni Culturali del CNR e del progetto Art & Science. Il dispositivo è stato concepito sulla base dell'esperienza acquisita nella messa a punto di un precedente sistema, realizzato con fondi universitari, che pur essendo in grado di fornire dati di altissima qualità, impiegava un rivelatore che non poteva essere efficacemente usato in condizioni ambientali diverse da quelle controllate di un laboratorio. Per un sistema trasportabile, essenzialmente ragioni di maggiore affidabilità e rapidità di ripresa hanno portato alla scelta di un rivelatore Sinar CCD da 4000 x 4000 pixel montato su un sistema di movimentazione che, collegato ad un PC portatile, permette di registrare riprese fino a poco più di 6000 x 6000 pixel alla volta in modo totalmente automatico, sia nel visibile che nel vicino infrarosso. Questa ultima caratteristica è essenziale per rendere visibile il testo di manoscritti su papiro il cui supporto si è scurito. Una prima configurazione del sistema, è stata inizialmente provata su reperti del Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università degli Studi di Milano e dell'Istituto Papirologico di Firenze e poi in una campagna di riprese concordata con il Museo del Cairo che aveva anche lo scopo di costituire il primo vero test di impiego sul posto in condizioni simili a quelle che si prevede saranno in futuro le condizioni di lavoro più frequenti. Da queste prime prove sono emerse alcune importanti indicazioni come la necessità di progettare un supporto del dispositivo di ripresa e dei reperti da esaminare che assicuri una maggiore stabilità rispetto a quello attuale: la stabilità meccanica è forse la difficoltà principale emersa durante queste prime prove. Questo supporto, smontabile, sarà pensato in modo che in futuro si possa anche fare ricorso ad una meccanica di posizionamento del sensore che permetta riprese ad una risoluzione ancora maggiore. Quest'ultima è una esigenza emersa grazie alla possibilità avuta di ampliare la casistica dei reperti considerati includendo alcuni pezzi, in particolare alcuni della collezione del Museo del Cairo, che presentavano caratteristiche non riscontrate in precedenza. La qualità dei risultati è stata giudicata buona ed è stata provata anche paragonando stampe fatte con un sistema professionale in dotazione presso il Laboratorio, di reperti milanesi esaminati con il sistema da laboratorio. Si è anche iniziato a considerare la possibilità di usare il sistema per l'esame di papiri carbonizzati e per questo sono state fatte delle prove del tutto preliminari presso l'Istituto Papirologico Vitelli nella cui collezione sono presenti sia papiri scuri che carbonizzati. Le prime prove hanno fornito risultati incoraggianti evidenziando però come questi singolari reperti siano particolarmente difficoltosi da esaminare e riprodurre in modo da evidenziare il testo con una leggibilità paragonabile a quella dei papiri scuri. Si tratta di oggetti estremamente fragili, incollati su cartoncino che nonostante ciò si sbriciolano irrimediabilmente se non trattati con la massima attenzione. Anche l'uso della colla per farli aderire al cartoncino provoca difficoltà a registrare immagini di uguale grado di leggibilità del testo su tutta l'area dei reperti. Quello che al momento possiamo dire è che i risultati ad oggi ottenuti in questo importante settore, sono paragonabili, se non superiori a quanto di meglio ad oggi sia stato fatto in campo internazionale. Ulteriori miglioramenti saranno possibili con la progettazione di un metodo diverso di illuminazione che si sta già studiando. Oltre all'utilizzo nel campo della papirologia, il sistema si dimostra particolarmente duttile e la possibilità di registrare in futuro riprese ad ancor più alta risoluzione, ne prospetta un uso complementare ad altre tecniche adottate per lo studio di dipinti. In particolare, oltre al semplice uso per sostituire completamente la pellicola invertibile di grande formato, saranno effettuate prove nel campo della Fluorescenza UV. In conclusione possiamo dire che lo strumento, pur nella sua attuale prima versione, ha già risposto positivamente alle attese e che notevoli migliorie saranno possibili sulla scorta dell'esperienza acquisita durante le prime prove. La maneggevolezza e la versatilità del sistema unita alla qualità del rivelatore hanno suggerito anche di esaminare la possibilità di un suo impiego anche in settori di ricerca inizialmente non previsti. Consuntivo PS2001 N°8 PROGETTO DI COLLETTORI SOLARI PER LA DEPURAZIONE DI ACQUE DI SCARICO Il processo denominato "Solar detoxification" usa la luce solare come energia primaria in una reazione chimica che riduce la quantità di molecole contaminanti disperse in acqua o in aria. Questa reazione, di tipo photochimico, usa la frazione UV dello spettro solare congiuntamente a un catalizzatore che distrugge i legami chimici dei contaminanti. Il catalizzatore più impiegato è il TiO2 che è chimicamente molto stabile non tossico, ampiamente utilizzato come colorante nella fabbricazione di vernici. Nell'ambito di questa ricerca, è stato studiato un collettore di luce solare in grado di depurare un flusso d'acqua tramite l'illuminazione di una cella di reazione a flusso. Il progetto si è svolto secondo le fasi seguenti: Collaborazione con il CSGI La collaborazione con il Consorzio per lo Sviluppo di Sistemi a Grande Interfase c/o Il Dipartimento di Chimica Fisica dell’Università degli Studi di Firenze è stata necessaria per la preparazione dei campioni e per la messa a punto di un metodo affidabile che consentisse la taratura delle soluzioni e la verifica dell'abbattimento degli inquinanti. Dal momento che tra i principali inquinanti delle acque si annoverano i composti aromatici, è stata studiata l'azione di un catalizzatore denominato A/HR (polvere di TiO2) su soluzioni acquose di alcol benzilico, scelto come rappresentativo dei composti aromatici e relativamente solubile in acqua. Sono state preparate diverse "soluzioni standard" di alcol benzilico in presenza del catalizzatore ed è stata ricavata una retta di taratura mediante misure con metodi di gascromatografia per una misura affidabile dei valori di concentrazione di alcol benzilico. Irraggiamento dei campioni in laboratorio In laboratorio è stato approntato un sistema per l'irraggiamento dei campioni costituito da una sorgente luminosa con lampada allo xenon, da un monocromatore e da filtri interferenziali per la selezione delle lunghezza d'onda. La cella di misura è rappresentata da una cuvetta in quarzo riempita con la soluzione da irraggiare. Sono state fatte molte prove con diverse concentrazioni, con differenti zone dello spettro luminoso e con diversi tempi di esposizione. I valori di concentrazione dell'alcol benzilico sono stati misurati prima e dopo l'esposizione alla luce. Studio della cella di reazione da usare nel collettore solare Il catalizzatore (Ti02) che si trova commercialmente sotto forma di polvere deve essere disperso in acqua e riutilizzato alla fine del processo tramite un filtro o per decantazione. La dispersione consente un rendimento più alto rispetto al fissaggio della polvere su un supporto stabile per esempio la lana di vetro. L'uso della lana di vetro o di altri supporti porosi è vantaggioso (come rendimento) solo nel caso si voglia purificare dell'aria. In ogni caso la cella di reazione deve essere trasparente ai raggi ultravioletti per poter permettere la reazione fotochimica. I materiali più adatti per questa applicazione sono i fluoropolimeri che nel migliore dei casi hanno però una trasparenza nell'UV solo del 30%. Commercialmente sono reperibili tubi di PVTFE che sono costosissimi e producibili solo su richiesta. Queste difficoltà ci hanno spinto a progettare una cella di reazione aperta, a forma di canale, sulla quale concentrare la luce solare. Studio di sistemi ottici adatti a raccogliere la luce solare nella cella di reazione. Questa fase della ricerca è servita ad individuare le caratteristiche geometriche del sistema ottico ed i materiali da adoperare per la costruzione degli specchi. Il sistema che ha dato i risultati migliori è rappresentato nella figura seguente (Fig.1). Esso è costituito da una coppia di specchi cilindrici primario-secondario con profilo sferico. I raggi solari illuminano uniformemente il canale di reazione Fig.1 schema ottico del concentratore solare Il prototipo dell'impianto dimostrativo E' in fase di realizzazione un prototipo sperimentale di impianto solare costituito da una culla ruotante solidale con i due specchi ed orientata in direzione del sole (Fig.2). La cella di reazione invece è fissa e posizionata lungo l'asse di rotazione degli specchi. La forma della cella è di tipo aperto e permette lo scorrimento dell'acqua semplicemente per caduta. La movimentazione degli specchi è realizzata semplicemente tramite un piccolissimo motore elettrico sincronizzato con il moto orario solare. I campioni da depurare sono rappresentati da soluzioni acquose di alcol benzilico a differenti concentrazioni. I campioni circolano continuamente nel canale per mezzo di una pompa che preleva a ciclo chiuso il liquido da un serbatoio. Particolare attenzione è stata dedicata alla ricerca di una soluzione economica per la realizzazione degli specchi che potesse consentire in futuro una replica dell'impianto su vasta scala a basso costo. Gli specchi sono realizzati in lamiera di rame curvata tramite calandratura. La loro superficie è resa lucida con particolare procedimento di verniciatura; successivamente si procede ad una deposizione di alluminio con tecniche di evaporazione industriale. La ricerca è ancora in atto e continuerà nel prossimo anno con una serie di misure sull'impianto dimostrativo atte a verificare il grado di abbattimento delle molecole inquinanti. L’intero sistema segue il sole ruotando attorno al canale di scorrimento che è fisso H2 O Canale aperto per lo scorrimento delle acque Specchio Secondario Specchio Fig2 Schema di principio dell'impianto per il trattamento di acque inquinate. Consuntivo delle spese relative al progetto Inventariabile 6.083 € Consumo 36.502 € --------------------------------Totale 42.585 € Il responsabile della UO3 Ing. Franco Francini Relazione finale del progetto speciale-PS9 OLOGRAFIA DIGITALE PER L’ANALISI DI FRONTI D’ONDA Obiettivo principale del presente progetto è stato quello di sviluppare una metodologia diagnostica con possibilità applicative in diversi campi, basata sull’impiego della tecnica di olografia digitale. La disponibilità, da qualche anno, di tecnologie di acquisizione ed elaborazione delle immagini ad alta risoluzione spaziale, ha consentito di utilizzare in alternativa al tradizionale sistema di registrazione di tipo fotografico, la ricostruzione numerica di immagini olografiche. L’Olografia Digitale presenta diversi vantaggi rispetto alla tecnica tradizionale ed, in particolare, tempi di registrazione e di ricostruzione ridotti, semplificazione del processo di ricostruzione e disponibilità in forma digitale sia dell’ampiezza sia della fase ottica, possibilità di compensazione delle aberrazioni, distorsioni, ecc. In particolare la ricostruzione della fase ottica ha permesso di ottenere misure quantitative del profilo a pieno campo di microstrutture con risoluzione nanometrica. Infatti sono state analizzate microstrutture MEMS in silicio di diversa geometria e microstrutture realizzate in cristalli ferroelettrici di Niobato di Litio. In generale un limite tecnologico risiede nella limitata risoluzione spaziale dei rivelatori allo stato solido CCD (Charged Coupled Devices), anche se tale limite è continuamente eroso dai progressi rapidi delle tecniche di fabbricazione in microelettronica. In particolare la recente disponibilità di sensori CCD ad elevata risoluzione, con dimensione del pixel di circa 6 micrometri, consente di esplorare diversi ambiti di applicazione finora non indagati. E’ stata inoltre dimostrata la possibilità di applicare l’Olografia Digitale nell’IR alla lunghezza d’onda di 10,6 micrometri (laser a CO2) attraverso l’impiego di una termocamera con risoluzione spaziale di 100 micrometri. Nell’ambito delle attività di questo Progetto, sono stati sviluppati ed applicati algoritmi di ricostruzione numerica dell’ologramma basati sulla tecnica del "phase-shifting". I risultati ottenuti consentono di impiegare l’olografia digitale in diverse applicazioni industriali per il controllo non distruttivo di materiali e componenti. Personale INOA P. De Natale, Riccardo Meucci, S. Grilli (Assegnista); Personale associato S. De Nicola, Istituto di Cibernetica del CNR, Sez. di Napoli Collaborazioni Collaborazioni italiane: • CNR, Ist. Cibernetica, (Pierattini, De Nicola) • CNR, Ist. Per la Microelettronica e i Microsistemi (IMM) Sez. di Napoli (P. Ferraro, G. Coppola, M. Iodice) • ST Microelectronics CATANIA (C. Magro) Collaborazioni estere: • Insitute of fine mechanics and Optics, St.Petersburg – Russia (Prof. Igor Gurov) • Laser Physics and Quantum Optics, Department of Physics, Royal Institute of Technology , Svezia (Prof .Fredrik Laurell) Spese effettuate: Inventariabile 163.270,20 Consumo (componentistica ottica e altro) 14.515,28 Consulenze, contratti di collaborazione 2.860,00 Totale ( Euro) 180.645,48 Dettaglio analitico delle attrezzature e dei materiali di consumo acquistati per il progetto: Inventariabile Oscilloscopio digitale N. 4 Rack + kit accessorio 15000 1944,24 Generatore di funzione N. 2 Tavoli Ottici con piedi + installazione 16560 Analizzatore di spettro ottico Microscopio con accessori Sorgente laser TOTALE 49896,96 36000 42000 163270,2 Consumo Generatore Honda Materiale per banco ttico Componentistica per banco ottico Viti fissaggio Photo Resist Accessori elettric/lettronici Software MatLab N. 1 Fotodiodo Materiali ottici (Niobato di Litio) TOTALE 1869 1008,95 2007,6 1015,12 158,15 802,8 684,31 1200 708 6930,35 14515,28 Lista delle pubblicazioni: 1. S.Grilli, P.Ferraro, S.De Nicola, A. Finizio, G. Pierattini and R. Meucci, “Whole optical wavefields reconstruction by digital holography”, Optics Express, 9, 294-302 (2001); 2. S.De Nicola, P.Ferraro, A.Finizio, G.Pierattini, “Compensation of severe anamorphism by digital holography" Optics Letters, 26, 974-976 (2001); 3. S. DeNicola, P.Ferraro, A.Finizio, G.Pierattini, “Wave front reconstruction of Fresnel offaxis holograms with compensation of aberrations by means of phase-shifting digital holography” Optics and Lasers in Engineering , 37, (4), 331-340 (2002); 4. S. Brugioni, S. De Nicola, P.Ferraro, S. Grilli and R. Meucci, "Digital Holography at 10.6mm", accepted for Optics Communications (2002); 5. P.Ferraro, S.De Nicola, A.Finizio, G.Coppola, S.Grilli, C.Magro, G.Pierattini, "Compensation of the inherent wave-front curvature in digital holographic coherent microscopy for quantitative phase contrast imaging", submitted to Applied Optics (2002); 6. P.Ferraro, S. De Nicola, A. Finizio, S. Grilli and G. Pierattini “Digital holographic interferometry for characterization of transparent materials” Proc. SPIE Vol. 4399, p.9-16, Optical Measurement Systems for Industrial Inspection II: Applications in Production Engineering, R.Hoefling, W.P. Jueptner, M.Kujawinska, Editors, (2001); 7. S. DeNicola, P.Ferraro, A.Finizio and G. Pierattini, “Compensation of Aberrations in Fresnel off-axis Digital Holography” International Conference FRINGE’01, Bremen, Sept. 17-19 (2001). W. Osten, W. P. Jüptner, Editors, Elesevier, p.407-412; 8. S. De Nicola, P.Ferraro, A.Finizio, S.Grilli, R. Meucci, "Phase-shifting digital holography with compensation of aberrations", Proc. SPIE Vol. 4627, p. 189-194, Fifth International Workshop on Nondestructive Testing and Computer Simulations in Science and Engineering, Alexander I. Melker; Ed. (2002); 9. P.Ferraro, G. Coppola, S.De Nicola, A.Finizio, S. Grilli, M. Iodice, C. Magro, and G. Pierattini, “Digital Holography for characterization and testing of MEMS structures”, Proc. Of IEEE/LEOS Intern. Conf. On Optical MEMS, 20-23 Aug. 2002, p.125-126. 10. E.Allaria, S.Brugioni, S.DeNicola, P.Ferraro, S.Grilli, R.Meucci, and G.Pierattini, “Interferometric analysis of self-phase-modulation at 10.6µm in a nematic crystal”, ICO XIX, 19th Congress of the International Commission for Optics, Firenze, Italy 25-31 August 2002, Technical Digest, Part 2, p.761-762; 11. S.De Nicola, A.Finizio, G.Pierattini, G.Coppola, P.Ferraro, M.Iodice, C.Magro, S.Grilli, "Characterization of MEMS structures by microscopic digital holography", accettato come presentazione orale alla conferenza: "MEMS/MOEMS for Photonics Communications, Sensing and Metrology, Part of SPIE's Photonics Fabrications Europe, 28Oct.-1 Nov. 2002, Brugge;(SPIE code number 4945A-11); 12. S.DeNicola, P.Ferraro, A.Finizio, S.Grilli, M.Iodice, G.Pierattini, M.Chiarini, "Characterization of microstructures in lithhium niobate crystals by digital holography", accettato come presentazione orale alla conferenza: "MEMS/MOEMS for Photonics Communications, Sensing and Metrology, Part of SPIE's Photonics Fabrications Europe, 28 Oct.-1 Nov. 2002, Brugge;