COMUNE DI FORNI DI SOPRA
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INDICE
PREMESSA
PARTE PRIMA – CRONISTORIA SEDI MUNICIPALI
PARTE SECONDA.- ITER AMMINISTRATIVO NUOVA SEDE MUNICIPALE
La presente per relazionare in merito alla “questione della terza sede municipale di Forni di Sopra”.-
PREMESSA
Il Comune di Forni di Forni di Sopra è un paese che ha fatto della sua vocazione turistica fonte primaria di
sostentamento. E non da oggi.
A conforto di ciò basti ricordare i richiami di S.E. mons. Fortunato De Santa alla fine del XIX sec., circa la
presenza di “numerosi e distinti signori” che visitavano già all’epoca Forni di Sopra.Ora Forni di Sopra è indiscutibilmente riconosciuto come uno dei poli turistici invernali della Regione Friuli
V. Giulia ed una delle maggiori località turistiche estive non solo di questa regione comparendo in
numerose riviste di settore a tiratura anche nazionale, potendosi fregiare anche di un territorio divenuto
patrimonio dell’Umanità dal 2009. Per non parlare del Parco delle Dolomiti friulane della cui formazione la
comunità fornese è stata propugnatrice già dai suoi primi timidi passi.
L’adesione alle Alpine pearls di cui fanno parte località quali Bad Reichenhall (D), Interlaken (CH), Bled
(SLO), Interstoder (A), Chamois (F) nonché Pragelato e Moena in Italia nme hanno ulteriormente
accresciuto il prestigio e la rinomanza.-
PARTE PRIMA. CRONISTORIA SEDI MUNICIPALI.
La sede storica della comunità risale al 1776 ed è ubicata nella piazza centrale di Vico, ove, fino alla fine del
1800 transitava quella che oggi è nomata SS.52 Carnica . L’edificio, voluto e dedicato alla “Comunitatis
genio 1776” come si legge sull’epigrafe presente sulla facciata principale, è disposto su tre livelli: piano
terra, 1° piano e mansarda.
L’edificio originario, come detto risale alla seconda metà del XVIII sec. quando non esistevano contributi di
alcun genere per la realizzazione di tali opere. Anzi. Unica possibilità per l’allora deputazione comunale era
quella di trarre il ricavo dalla vendita del proprio patrimonio boschivo.
Così fu anche per la costruzione prima e manutenzione poi di quest’edificio.
I primi documenti acclaranti ciò, rinvenuti nell’archivio comunale, risalgono ai primi decenni del 1800.
In particolare con nota prot.n.618 dd. 29 giugno 1828 l’I.R.Ispezione Forestale comunicò l’avvenuta
segnatura “colla marca di licenziamento” delle 108 piante di abete e larice nel bosco di Soraruoi (Allegato 1
alla presente) . Piante queste che vennero in seguito utilizzate per i lavori di sistemazione, si presume, della
copertura del tetto come esplicitato nel verbale del 25 febbraio 1829 del consiglio comunale (allegato 2 alla
presente).
E Questa fu una seduta importante
perché ebbe a deliberare “sul
progetto del sig. Giacomo Plai
Perito, per la completa riduzione
della Camera Comunale ad uso della
Deputazione e Consigli”. Proprio
dalla lettura di tale verbale emerge
la necessità di procedere, “dopo il
ristauro eseguito nell’anno scorso
con la superiore approvazione al
coperto della camera di cui sopra,
rimasta la conseguente necessità
delle altre riparazioni interne, cioè
apertura di finestre per l’occorrente
lavoro, formazione dei scuri, tellari e
vetri alle medesime ed alle esistenti,
di
tali
indispensabili
ripari
totalmente
mancanti,
dell’intonacatura di tutta la stanza,
rimessa della scala d’ingresso, ed
altre utili e pure indispensabili
fatture, oltre la provvista di sedili ed
altri articoli, per il che la
Deputazione à trovato opportuno di
fare col mezzo del Sig. Perito
Giacomo Plai redigere il regolare
progetto
con
fabbisogno,
e
capitolato di esecuzione, che ora
presenta al Consiglio per le sue
deliberazioni . …..”
Ed anche in questo caso, diremmo
Figura 1 . Sede storica risalente al 1776
oggi per lavori di ristrutturazione
dell’immobile, si provvide “col ricavato della vendita di N.800 Piante d’albero nelli boschi mappa Mauria,
dal Rio Giaf, al rio Torre adottata nella seduta consigliare 10.7bre decorso, ed approvata col Delegatizio
Decreto 8.Gennaro ……. N°64/18 e
per la quale si è già ricevuta
l’Ispezione Forestale della relativa
stima, onde coll’appoggio della
medesima, dar conforto agli atti
d’Asta della Superiorità Provinciale
autorizzati..”
La deliberazione approvò i lavori ed il
loro relativo finanziamento con voti
favorevoli 17 e contrari 6.
Il costo complessivamente stimato
all’epoca fu di 528,04 lire austriache.
I lavori vennero eseguiti e portati
felicemente a termine.
Nel prosieguo di quel secolo, dai
documenti in archivio non emergono
altri lavori degni di nota.
Nell’inventario dei beni mobili ed
Figura 2 -Particolare dedicazione all' “Opera della comunità” della sede storica
immobili “Cominciato il 12 maggio
1870 e terminato il 23 settembre” si
rileva che l’edificio municipale, individuato col numero di mappa 2188 fosse destinato, al piano terra, ad
uso “ufficio municipio” ed al primo piano “ad uso della scuola elementare maschile”.
Infine (allegato 3 alla presente) dalla lettura della domanda datata 25 aprile 1921 stilata per il
riconoscimento dei danni di guerra del fabbricato civile sito in frazione di Vico al numero di mappa 2188
civico 1, emerge che lo stesso fosse “composto di piani n.3 e vani n.9 (nove) distribuiti ed utilizzati al
momento del danno come segue:
Piano terra:adibito a deposito di pompe, scale, cassetti ed altri oggetti contro gl’incendi.
I e II Piano Uffici del Municipio”.
Ciò perché nel frattempo era stato eretto un edificio ad uso scolastico in località Ongiar (progetto del 1882)
per cui gli uffici comunali passarono ai piani superiori destinando appunto il piano terra per il locale gruppo
di volontari antincendio.
L’ammontare complessivo dei danni patiti fu di £ 2.974,20 a fonte di un valore stimato dell’immobile di £
22.174,20 ed un deprezzamento per vetustà di £ 3.000.
A titolo di paragone per quello che si andrà ad argomentare in seguito si rileva che nell’inventario del 1870
risultavano, quali fabbricati di fondovalle di proprietà del comune, il “palazzo municipale” e la “siega
comunale per uso dei comunisti”.
Come parimenti desumibile dall’inventario dei danni di guerra del 1921 (con l’inserimento anche del
cimitero).
Il periodo che ne seguì, lungi dal favorire interventi di sistemazione dell’immobile comunale, ne causò
ulteriore declino. Quarantanni dopo, dell’annoso problema si fece carico l’allora Sindaco Elio Dorigo che
con un’accorata relazione dd. 29.XI.1962 descrisse la condizione in cui versava la sede storica. Relazione
che merita essere trascritta e riportata nella sua interezza per intuire quale fosse la necessità di dotare la
comunità fornese di una nuova sede municipale:
“La sede municipale di Forni di Sopra è situata in un fabbricato che presenta evidenti segni di
logorio e vetustà: infatti la costruzione risale al 1776, come si evince dalla iscrizione apposta sulla torre
campanaria annessa.=
A piano terra vi sono due vani che, per la mancanza di luce e per la notevole umidità, possono che
essere adibiti come lo sono, a legnaia e deposito di materiale vario.=
Aperta la porta d’ingresso, logora e vecchia, ci si trova davanti ad una ripidissima e pericolosa
scaletta interna, nella quale sono facili le cadute( cosa successa anche a qualche autorità provinciale) sia
per gli scalini ripidi e stretti sia per la scarsa illuminazione.=
Si accede così al primo piano dove sono sistemati quattro impiegati comunali (segretario e tre
applicati) in due vani dei quali uno ( il migliore) delle dimensioni di mt. 4,53 x mt. 6,85, oltre che fungere da
ufficio di segreteria comunale, segreteria E.C.A., ufficio del Sindaco ed ufficio del messo-scrivano, serve
anche per riunioni della Giunta Municipale, del Consiglio e delle diverse commissioni.
Nell’altro vano, delle dimensioni di mt. 4,35 x 6,64, sono sistemati due applicati con i si seguenti
servizi: anagrafe, stato civile, servizio elettorale, spedalità, certificazioni di ogni genere, atti notori,
passaporti, edilizia, commercio, libretti di lavoro, ecc….
Con tutti i suddetti servizi pubblici, con il conseguente facilmente immaginabile afflusso di pubblico,
lo spazio riservato al pubblico stesso è di soli mq. 5 (cinque) e gli impiegati si muovono in uno spazio
veramente angusto e per giunta mal illuminato avendo solo due finestre rivolte a nord.=
Salendo un’altra buia e ripida scala si giunge al secondo piano dove c’è una vasta sala delle dimensioni di
mt. 7,60 x 3,95 ed un altro vano di mt. 3,83 x 3,30.= In questo vano è sistemata buona parte dello archivio.
La rimanenza si trova nell’altra sala.= Quest’ultima non viene usata che nei mesi estivi perché, data la sua
estensione, richiede molto combustibile per il riscaldamento e soprattutto perché ha il soffitto pericolante
ed anche perché, se si facessero delle riunioni di persone nella stessa, il soffitto del sottostante ufficio di
segreteria potrebbe rimanere danneggiato.=
Va ricordato, oltretutto, che l’edificio è stato anche danneggiato dal terremoto durante il periodo
dal 90 giugno 1958 al 10-12.1959 e che per i danni stessi nessuna somma è stata finora erogata a questo
comune, benché tempestivamente richiesta.=
Per ultimo, il tetto ha una mediocre travatura in legno ed è coperto con scandole di larice che in più
punti lascia passare l’acqua.
E’ evidente che per il Comune di Forni di Sopra (1.800 ab. Secondo il censimento del 1961),
riconosciuto sede di Azienda di Soggiorno e Turismo, frequentatissimo da villeggianti (circa 160.000
presenze nel 1962) tra i quali moltissime personalità ed autorità di ogni parte della penisola, occorre una
sede municipale più decorosa, più razionale e funzionale, che non solo si presenti bene all’occhio del
villeggiante e del visitatore, anche possa soprattutto consentire agli impiegati di lavorare in un ambiente
sano e sereno e di servire il pubblico con maggior speditezza e comodità.=
L’Amministrazione Comunale di Forni di Sopra è intenzionata a dare una decorosa sistemazione alla
sede municipale d a suo tempo ha incaricato il Dr. ing. Antonio Barazzutti da Tolmezzo di predisporre un
apposito progetto secondo il quale il corso dell’opera viene preventivato in Lire 10.000.000.=
Tale spesa non può essere supportata per intero dalle finanze comunali, già impegnate in altre
spese ancora più urgenti ed indispensabili, per cui si ritiene di fronteggiare la spesa contraendo un mutuo
trentacinquennale con la Cassa DD.PP. assistito da contributo stati di cui agli artt. 6 della Legge 15.2.1952
N.184 e 3 della Legge 9.8.1954 n.649.== “
Ma per la nuova sede municipale si dovette attendere un ulteriore decennio. Il progetto, datato 2
gennaio 1969, è a firma dell’ing. Zannier (in allegato 4 la relazione tecnica di tale progetto). Nell’incipit a
tale relazione si legge: “Il Comune di Forni di Sopra dispone presentemente di un edificio del tutto
insufficiente ad ospitare gli uffici Comunali, sia per la sua struttura inadeguata sia per le sue modeste
dimensioni. Questa situazione sconsiglia nel modo più assoluto qualsiasi opera di ammodernamento e di
riatto.”
L’ing. Zannier prosegue specificando che “ L’Amministrazione comunale, mentre provvederà al
finanziamento dell’opera per la parte destinata a locali adibiti a sede municipale contraendo un mutuo con
la Cassa DD.PP. valendosi del predetto contributo statale (-con nota n. 9923 prot. Div. XVII del 27.11.1967
il Ministero dei Lavori Pubblici – Direzione Generale dell’Edilizia Statale Sovvenzionata ammetteva ai
benefici previsti dalla legge 18-2-1953 n.184 i lavori di costruzione della sede municipale accordando il
contributo costante trentacinquennale del 4% sulla spesa di £. 60.000.000- ndr) intende valersi della legge
regionale 31-12-1965, n.36 per il finanziamento dei locali destinati ad ambulatorio medico, dentistico e
pediatrico, raggruppati in modo da costituire un centro-igienico-sanitario così come previsto dall’art.2 della
sopra citata Legge. In attesa però di tale finanziamento assumerà a proprio carico, come da delibera già
presa in tal senso, le spese integrative occorrenti per il completamento dell’opera.”
Figura 3 - Ingresso lato nord ovest attuale sede municipale
La superficie totale coperta dell’edificio indicata dall’ing. Zannier era di mq 1238 dei quali 760 per
uffici comunali con una spesa complessiva di £ 95.000.000. I lavori principali vennero affidati con rialzo
d’asta del 32,70%, all’impresa Pollettini Pietro da Tolmezzo inoltre, causa entrata in vigore nuova normativa
IVA, si dovette tener conto degli importi ancora da pagare e delle differenti aliquote praticate per l’opera
che a seguito redazione apposita perizia di variante si chiuse con un importo di £ 200.000.000. Così si
conclude la relazione della perizia di variante dell’ing.Zannier: “L’Amministrazione Comunale interessata
intende far fronte per £.122.065.109 con i finanziamenti già accordati sui quali si chiede l’autorizzazione al
reimpiego delle somme resesi disponibili nella gestione dei lavori, e per l’eccedente somma di £
77.935.000.= (in cifra arrotondata) mediante contrazione di mutuo ordinario con la Cassa Depositi e
Prestiti”.
L’edificio, come realizzato fu destinato ad accogliere una miriade di attività. Attività che nel tempo hanno
trovato anche diversa collocazione: ci si riferisce ad esempio alla Stazione Forestale che ha occupato una
parte del pianoterra fino all’inizio del terzo millennio (utilizzo per oltre trentanni). A seguito della
realizzazione della nuova sede della stazione forestale i locali da questa liberati sono stati locati alla allora
CRUP. I locali destinati ad ambulatori nel tempo hanno ospitato due medici di medicina generale, la guardia
medica (prima del suo trasloco presso i nuovi ed idonei locali all’uopo realizzati presso il centro Anziani) e
da ultimo quella turistica, ambulatorio dentistico,consultorio pediatrico, etc.. .
Figura 4 - Lato nord est palazzo che ospita gli uffici comunali
Contemporaneamente il paese ebbe modo via via di espandersi creando un unicum del tessuto urbano di
fondovalle. Sorsero i villaggi turistici di Tintai e Stinsans, Vico e Cella si espansero lungo la direttrice della
SS.52 Carnica est-ovest ma non solo.
Anche le zone limitrofe quali Stalas e Chianeit da un lato, Guof , Parsilan e Ongiar dall’altro vennero
urbanizzate .
Ma anche gli eventi sismici del 1976 lasciarono le loro tracce non tanto sulla nuova sede comunale da poco
realizzata quanto su quella storica. Ciò nonostante proprio la sede storica ospitò, durante i lavori di
sistemazione del complesso scolastico, una parte degli alunni frequentanti le scuole dell’obbligo (anni
ottanta del trascorso secolo).
La nuova sede municipale non fu oggetto di alcun intervento, in relazione al quale ottenne contributi,
dalla data del suo primo utilizzo, 1973.Preme segnalare che, benché all’epoca della sua realizzazione (progettata e realizzata a cavallo degli anni
sessanta e settanta) la nuova sede fosse da ritenersi dotata di soluzioni sia tecnologiche che di studio
dell’inserimento urbano all’avanguardia quali:
- ampie finestrature (che favorissero la luminosità degli ambienti di lavoro) dotate di serramenti a doppio
vetro apribili in modo indipendente gli uni dagli altri;
-riscaldamento alimentato a gasolio che, anche se ripartito per piani , era praticamente del tipo monotubo;
-isolamento termico del sottotetto
mediante stesa di rotoli di lana di vetro
in
locale
tecnico
destinato
esclusivamente a creare l’inclinazione
della falda della copertura;
- spazi coperti esterni che garantissero
ai fruitori dei vari uffici la possibilità di
camminare in zona riparata anche
durante le stagioni più inclementi,
favorendone l’ afflusso/deflusso;
- cavedio esterno che isolasse la parte
volumica fruibile interrata. La bonta
dell’intervento ha consentito di
utilizzare tali volumi quale archivio
comunale.
Purtroppo in quegli anni (la prima crisi
energetica risale proprio al 1973) non
vi era la sensibilità che oggi avvertiamo
sia nei confronti del risparmio
energetico da un lato, che nel
superamento
delle
barriere
architettoniche dall’altro.
Così l’edificio concepito, realizzato ed
utilizzato fino ad oggi necessiterebbe,
al fine di adeguarne la funzionalità da
un lato ed elevarlo a standard idonei
per quanto attiene il consumo
energetico e la sicurezza in ambiente di
lavoro:
Figura 5 - Particolare aperture finestrate
-completa sostituzione di tutti i
serramenti con altri dotati di vetro camera basso emissivi ed antisfondamento;
-completa sostituzione delle tapparelle con oscuri al fine di azzerare gli spifferi d’aria gelida durante le
stagioni meno favorevoli;
-realizzazione di cappotto esterno termoisolante per l’immobile;
- completo rifacimento dell’impianto di distribuzione dell’energia termica con la fornitura e posa di
collettori di zona dotando ogni elemento radiante di valvole termostatiche per la micro regolazione del
calore;
-ricablatura di tutto l’impianto
elettrico;
-realizzazione
di
doppia
piattaforma
elevatrice
per
superamento
barriere
architettoniche (l’installato servo
scala ha creato più di qualche
problema al suo utilizzo risultando
nel complesso affatto funzionale);
- sostituzione delle porte di
accesso, anch’esse prive di
finestrature del tipo vetro camera
basso
emissivo
ed
antisfondamento, con altre dotate
di maniglioni antipanico (quelle
attuali si aprono verso l’interno
Figura 6 -Particolare delle perlinature del sottotetto
per cui non è possibile
l’adeguamento delle stesse).
Dal punto di vista logistico non va sottaciuto poi che gli spazi al piano terra e quelli al piano primo sono
completamente utilizzati per cui l’intervento in oggetto determinerebbe lo spostamento temporaneo delle
attività
ricoverate
nell’edificio. Giovi solo
ricordare che al piano
terra, a seguito del
trasferimento
del
comando della Stazione
Forestale in altro edificio,
ivi opera opera la Cassa
di Risparmio del Friuli
Venezia Giulia.
Parimenti al piano terra
altri spazi sono utilizzati
per la farmacia, altri per
un
negozio
di
abbigliamento,
altri
ancora per il CAAF-Cisl
Alto Friuli, per i medici di
medicina generale e per
quelli
di
medicina
turistica. Al piano primo,
attraverso un ingresso
Figura 7 - Particolare accesso ambulatori medici – lato ovest edificio
indipendente, sono stati
ricavati spazi: -per i medici di medicina generale;
-per il consultorio pediatrico;
-per un piccolo appartamento da utilizzarsi in situazioni di particolare necessità;
-che hanno consentito di ospitare la locale Stazione dei Carabinieri, in attesa della costruzione dell’edificio
da parte del Ministero della Difesa ad essa destinato;
-per il ricovero dei reperti archeologici (tuttora presenti) provenienti dagli scavi di Sacquidic e Cuol di
Ciastiel;
-per le associazioni comunali quali la Delegazione di Forni di Sopra della Croce Rossa Italiana.
Ad oggi il palazzo che ospita anche ma non solo, la sede municipale è sfruttato in ogni suo volume
disponibile. Si pensi solo che il cavedio esterno all’epoca realizzato per “isolare” i volumi interrati, è a sua
volta utilizzato quale deposito
di materiali vari. Ragionando
per converso ed ammettendo
potersi intervenire evitando
lo spostamento delle attività
poste al piano terra ed anche
quelle al primo piano
(miraggio vero e proprio!),
non si potrebbe comunque
creare
nuovi
volumi
(sopraelevazione)
previa
rimozione della copertura
(ancorchè
ciò
fosse
strutturalmente possibile).
La mancanza cronica di spazi,
ne è un esempio la sala
consiliare che viene utilizzata
quale stamperia dall’Ufficio
tecnico Comunale,
dal
Figura 8 - Attuale sala consiliare, sala stampa ufficio tecnico
personale di Carniacque che
quivi riceve con cadenza quindicinale, da sala per le riunioni di tutte le Commissioni Comunali, etc non può
essere sopperita pensando di parcellizzare quelli a disposizione nei quali oramai le pareti attrezzate
risultano costipate di faldoni al punto tale che vengono utilizzati sistematicamente, quali mensole, i ripiani
delle finestrature. Ne vi sono spazi idonei adeguatamente raggiungibili anche dalla categorie più deboli, atti
a ricevere, durante i lavori di ristrutturazione, gli uffici comunali!
Ritornando per un momento alla sede storica,
come viene oggi utilizzata?
Piano terra:
-completamente fruito quale sede della Società
Sportiva Fornese ASD (fondata nel 1947, conta più
di 200 soci che praticano svariate discipline
sportive sia nel periodo estivo che invernale. La
propria attività è rivolta in particolar modo a
bambini e ragazzi, anche in collaborazione con
l'Istituto Comprensivo Val Tagliamento)
Primo piano:
-completamente sfruttato quale sede della
biblioteca civica “I Monfalconi” (locali ad oggi
insufficienti per ospitare l’intera collezione di libri,
tanto che si è stati costretti a disporre alcune
scaffalature sui pianerottoli delle scale)
Mansarda:
-piccola sala, per metà occupata da una gradinata,
che ospita all’occorrenza:
a. mostre artistiche;
b.durante i mesi invernali l’ufficio gare per le gare
di sci nordico e alpino;
c.mini-sala convegno da parte della biblioteca
comunale;
d. all’occorrenza, per le sedute del consiglio
Figura 10 - Ingresso sede Società Sportiva Fornese
comunale quando il numero di persone presenti
non può essere ospitato nella “sala polifunzionale” ci cui si è già detto, vuoi per la necessità di usare sistemi
Figura 9 - Ingresso Ufficio Gare e biblioteca
Figura 11 - Particolare orari apertura biblioteca
informatici di videoproiezione.
In definitiva il municipio vecchio è un “municipio” solo di nome: sarebbe come obiettare a Trieste di avere
sia la sede della Regione che il castello di Miramare! Si tratta di edifici storici che, proprio per memoria
storica, conservano un nome che ne ricordi la funzione originaria.
Per quanto attiene invece l’attuale sede comunale, la stessa è stata concepita, ab origine, come edificio
polifunzionale attualmente così utilizzato:
- Piano terra : cassa di risparmio, un negozio di articoli sportivi, la farmacia, gli uffici del CAAF-Cisl, gli
ambulatori medici;
- Piano primo: uffici comunali, un piccolo appartamento (ex alloggio del segretario comunale) destinato a
persone anziane in gravi difficoltà economiche, la sede dell’AFDS e dell’associazione alcolisti in
trattamento, l’archivio dei reperti archeologici.
L’attuale sede comunale NON dispone di spazi idonei. In particolare pre ribadire che risulta del tutto
assente:
la sala consiliare: la stanza più ampia è di volta in volta utilizzata come sala riunioni, ufficio tecnico,
ufficio gare, magazzino (per risme di carta, forniture dei detersivi per la pulizia degli edifici pubblici,
ecc.);
- la sala giunta con annessi spazi per Assessori e Sindaco;
- sala riunioni ove poter dispiegare elaborati grafici per l’Ufficio Tecnico;
- archivio comunale (va solo ricordato a tal proposito che lo stesso conserva documenti risalenti fino al
1500 ma che, per carenza di spazi, non p possibile valorizzarlo come meriterebbe).
Di conseguenza, non vi è alcun luogo decoroso ove accogliere gli ospiti del Comune, che ricordiamo essere
una realtà turistica sede anche di gare internazionali: un grosso deficit in termini di immagine.
Diventa difficoltosa anche la celebrazione dei matrimoni civili, visto che si è costretti a spostare di volta in
volta nella stanza più “presentabile” tra l’ultimo piano del Palazzo del Municipio Vecchio e la pseudo-sala
consiliare (che sarebbe più corretto definire “sala polifunzionale”) del municipio.
Per non parlare del ricovero degli automezzi comunali , attualmente ripartiti su 3 magazzini e un
parcheggio, poiché il garage del municipio è molto piccolo e da ultimo parcellizzato per ricavare il vano da
adibire a ricovero apparecchiature per progetto fibra ottica da parte Regione.
Due altri magazzini ricoverano le attrezzature degli operai.
Un Comune che conta tra le centosettantamila e le duecentomila presenze annue, oltre mille posti letto
in albergo, quasi duemila unità abitative, deve necessariamente essere rappresentato in modo consono
nell’edificio a cui maggiormente si associa questo Ente territoriale e cioè il suo Municipio.
E quì s’inserisce lo spirito del Piano Regolatore Comunale, che nella sua variante generale n.11 (approvata
nel 1999), ha individuato come elemento prioritario il recupero del tessuto urbano esistente di fondovalle.
Gli accadimenti che si sono susseguiti hanno confermato che tale decisione ha reso anzitutto più vivibili i
centri storici (Vico, Cella ed Andrazza) ma poi anche e soprattutto evitato ulteriori cementificazioni del
fondovalle.
In quest’ottica si è proceduto alla ricerca di un edificio che avesse le caratteristiche idonee in termini di
volumi, spazi liberi ed ubicazione. L’edificio che è stato individuato è uno dei più vecchi alberghi dell’intero
arco alpino. Un suo eventuale crollo (l’edificio è inutilizzato da molti anni) non solo sarebbe un danno per la
memoria storica di Forni di Sopra, ma andrebbe a distruggere anche le preziose testimonianze dell’antica
arte degli scalpellini che ha reso i fornesi famosi in tutto il mondo, dato che il portone di ingresso e gli stipiti
di numerosissime finestre sono tutti realizzati in pietra lavorata.
Così ce lo descrive Alfio Anziutti nel suo “Vecchie locande fornesi” :
“Il negozio e locanda
“All’Ancora”
divenne albergo alla
fine dell’800 e
fu attivo fino al 1982.
Si trova a Vico,
sulla strada per il
Passo
della
Mauria. Riguardo al
nome, si sa
che nella guida del
Valentinis del
1903, esisteva a Udine
l’Albergo
all’Ancora d’Oro, ma la
struttura
fornese è più antica..
L’originale
portale di entrata
ottocentesco è
ancora visibile presso il
borgo
Tarandan, lungo la
vecchia strada
per il Passo Mauria.
L’attività fu in
gestione a Giovanni e
Antonio
Tabacchi nel periodo
1858-1868,
probabilmente
con
una
sede
diversa
dall’attuale Figura 11 - Datazione portale d'ingresso
edificio. Poi,
dividendosi
i
due
fratelli,
Antonio aprì una propria attività e la locanda-negozio fu acquistata e condotta da Alessandro De PAuli
“Barba Sani” (Zio Sandro) dal 1869,
come risulta dai libri contabili
dell’ACFC, sino alla sua morte,
avvenuta il 28 aprile 1895. “ E ancora:
“Nel 1898, secondo la Guida del
Marinelli, l’albergo, sito a Vico, è
diretto da Pasquale Candotti e
possiede 12 camere. E’ citato purre
nella Guida Ciani-Seccardi del 1902,
per la gestione di Dante Zagatti,
coadiuvato dalla moglie, Eulalia
Maresia. “ Per non parlare di don
Fortunato de Santa (poi vescovo di
Sessa-Aurunca) che, nel 1893 nel sua
“Prefazione ai Cenni Monografici dei
Comuni di Forni di Sopra e di Sotto
Savorgnani” cita l’Albergo all’Ancora
perché evidentemente ospita “i
forastieri che nella stagione estiva
vengono, come dissi, a villeggiare fra di
noi”.
E’ un edificio importante, il cui
intervento di ristrutturazione ne
consentirà di perpetuare gli elementi
architettonici precipui anche se la
destinazione d’uso risulterà modificata.
L’edificio si trova nel centro storico di
Vico, fatto che ne rende ancora più
necessaria la ristrutturazione.
Il progetto, redatto secondo criteri che
Figura 12 - Particolare portale e barbacane ingresso
prevedono
un
alto
risparmio
energetico e l’approvvigionamento da
fonti rinnovabili mediante allacciamento alla rete di teleriscaldamento a biomassa forestale e la produzione
di energia elettrica da autonomo impianto fotovoltaico, permetterebbe una migliore disposizione degli
uffici, oltre alla presenza di garage e magazzini che renderebbero più agevole anche il lavoro degli operai.
Figura 13 - Stato di fatto albergo "All'Ancora" – ingresso lato via Nazionale lungo SS.52 Carnica
Dal punto di vista autorizzativo l’unico aspetto da evidenziare consiste nel fatto che una porzione
dell’immobile in questione possiede oltre 50 anni, ed essendo divenuto di proprietà pubblica risultava
vincolato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali. Nella realtà l’unica valenza storica
dell’edificio è costituita dall’ornato esterno e dalla forometria delle pareti principali. Situazione questa
confermata anche dal Ministero per i Beni Culturali con nota prot. n° 6434/4/i del 19/07/2007 con la quale
si informa che l’immobile in questione non viene ritenuto di interesse culturale segnalando comunque
l’opportunità di osservare alcune cautele durante le fasi di recupero, con particolare attenzione ad alcuni
elementi architettonici quali modanature in pietra originali delle aperture e ballatoi nonché conservazione
del portale prospiciente via Vittorio Veneto. Aspetti questi tutti considerati nel progetto esecutivo come
licenziato.A lavori ultimati e recupero completato e con il trasferimento degli uffici nella nuova sede municipale, si
potranno invece rilevare i seguenti aspetti:
1. dotazione di spazi adeguati per l’organizzazione degli uffici comunali con miglioramento della qualità
dei servizi offerti dall’amministrazione comunale al cittadino, garantendo oltretutto migliori condizioni
di accessibilità anche in termini di abbattimento delle barriere architettoniche;
2. miglioramento dell’immagine del Comune di Forni di Sopra, dotato in tal modo di una adeguata e
prestigiosa sede municipale;
3. trasformazione di aree e spazi precedentemente destinati ad uso privato in aree fruibili dall’intera
cittadinanza, con aumento degli standards urbanistici e riqualificazione dell’intera area limitrofa alla
nuova sede municipale.
A sua volta, l’attuale edificio municipale nella parte degli uffici pubblici, magari con una revisione del
sistema di isolamento, potrebbe essere un domani destinato a ospitare la biblioteca (come già detto,
attualmente in sofferenza di spazi) e/o dare una sede decorosa alle oltre 15 associazioni di volontariato,
che a parte i pochi già citati esempi non dispongono di alcuno spazio dove riunirsi e conservare il proprio
materiale.
Figura 14 - Rendering dalla SS.52 Carnica della nuova sede municipale
PARTE SECONDA.- ITER AMMINISTRATIVO NUOVA SEDE MUNICIPALE
Il progetto generale, suddiviso secondo i lotti finanziati (complessivamente quattro), ha ottenuto, nelle
varie fasi nelle quali si articolano i livelli di progettazione, le necessarie autorizzazioni. Il progetto esecutivo,
come approvato, ha consentito l’esperimento della gara d’appalto per l’individuazione del soggetto cui
affidare i relativi lavori. Con verbale del 21 dicembre 2012 (in allegato 5 tutti i verbali di gara) i lavori sono
stati aggiudicati in via provvisoria all’A.T.I. costituenda:
Capogruppo: TMC SRL –Via Dimesse, 11 - 35122 PADOVA
Mandante: ELECTRO SERVICE-Via 25 Aprile, 16 - 35020 SANT’ANGELO DI PIOVE DI SACCO – PD
Risultata aggiudicataria con il ribasso percentuale pari al 14,832 % per un importo così calcolato:
Lavori ad appalto
Di cui oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso
Lavori soggetti a ribasso
Ribasso offerto pari al 14,832%
Lavori ribassati
A sommare oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso
Importo contrattuale comprensivo oneri per la sicurezza
€ 1.861.139,19
€ 68.000,00
€ 1.793.154,04
€ _265.960,61
€ 1.527.193,43
€ _68.000,00
€ 1.595.193,43
Attualmente è in corso l’iter amministrativo che dovrebbe portare all’aggiudicazione definitiva dei lavori.
Per chiarezza amministrativa di seguito si riporta l’iter amministrativo seguito fino al verbale di
aggiudicazione provvisoria dei lavori:
1. con deliberazione consiliare (AC) n. 91 dd.28-12-06 è stato approvato, ai sensi dell'art.127 co.2° della
L.R.52/1991, il progetto generale avente valenza di progetto preliminare (P.P.) all'uopo predisposto dai
geom. Mario Armellini ed ing. Edi Morandin integrato dalla relazione geologica a firma del
dott.geol.Gianni Lenarduzzi datato 15-XII-06 qui pervenuto in dd.19.XII.06 prot.n°8486 denominato
"Recupero edificio per nuova sede municipale" (OOPP 177) concludentesi nell'importo di complessivi €
2.428.936,00 dando atto che l'approvazione dello stesso P.P. costituiva adozione di variante (n°37) ai
sensi e per gli effetti dell'art.127 co.2° della L.R.52/1991e s.m.i.;
2. con deliberazione giuntale (AG) n. 95 dd. 06.09.07 sono state esaminate ed approvate le integrazioni
progettuali a seguito istruttoria per determinazione ammissibilità di spesa da parte della Direzione
Provinciale dei LL.PP. di Udine, integrazioni redatte in data 30.VIII.07 dai progettisti ing. Edi Morandin e
geom. Mario Armellini e qui pervenuta in data 6.IX.06 prot.n.5660;
3. con AG 61 dd. 07.04.08 è stato esaminato ed approvato il progetto preliminare relativo al: "Recupero
edificio per nuova sede municipale -III lotto funzionale" (OOPP 204), come redatto in data 21.II.08 dai
progettisti ing. Edi Morandin e geom. Mario Armellini per un importo complessivo di € 700.000,00;
4. con AG 154 dd. 06.11.08 è stato esaminato ed approvato il progetto preliminare avente per oggetto:
"Recupero edificio per nuova sede municipale - IV° lotto funzionale" (OOPP 216) come redatto in data
15.09.08 dai progettisti ing. Edi Morandin e geom. Mario Armellini per un importo complessivo di €
590.000,00 di cui € 464.166,67 per lavori ad appalto ed € 125.833,33 per somme a disposizione;
5. con AG 79 dd. 16.06.2010 è stato approvato il progetto definitivo relativo all'intervento denominato:
Riqualificazione dei centri minori dei borghi rurali e delle piazze - Lavori di acquisto e recupero edificio
per nuova sede municipale (Opera Pubblica n. 177 - 197 - 204 - 216) - redatto in data 23.11.09 dal
Raggruppamento temporaneo di professionisti rappresentato dal geom. Armellini Mario da Udine (viale
Venezia 272) e dall'Ing. Edi Morandin da Cittadella (via S. Caterina da Siena n°13), che si conclude con
un importo complessivo di € 2.990.000,00;
6. le autorizzazioni/pareri rilasciati sono i seguenti:
a. Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i beni architettonici e per il
paesaggio e per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico: nota dd. 19.07.07, prot. n.
6434 relativa alla verifica di interesse culturale;
b. Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del
Friuli Venezia Giulia: nota dd. 25.07.07, prot. n. 4690 relativa all'insussistenza dell'interesse
culturale degli immobili oggetto del presente intervento;
c. Azienda per i servizi sanitari n. 3 "Alto Friuli": nota prot. n. 17543-dip/5905 dd. 21.05.10;
d. con nota del Comando provinciale dei VV.F. di Udine prot.n.0020437 dd.13.X.2010 è stato espresso
parere di conformità favorevole avuto riguardo che "l'attività indicata in oggetto (recupero edificio
per nuova sede municipale- ndr) non rientra tra quelle soggette a controlli di prevenzione incendi
da parte dei Vigili del Fuoco si è provveduto alla definitiva archiviazione della relativa pratica di
Prevenzione Incendi";
7. il progetto definitivo presenta un quadro economico suddiviso in quattro lotti funzionali in relazioni ai
quali sono stati concessi i seguenti contributi dalla direzione provinciale dei Lavori Pubblici:
a. I lotto - OOPP 177: decreto n°1437/ERCM/UD/134 dd.9-X-07;
b. II lotto - OOPP 197: decreto n. 2020/ERCM/UD/178 dd.6-XI-07;
c. III lotto - OOPP 204: decreto n. 654/ERCM/UD-226 dd.4-VIII-08;
d. IV lotto - OOPP 216: decreto n.116/ERCM/UD-267 dd.23.II.09;
8. con AG n. 39 dd. 20.03.2011 è stato, tra l’altro:
a. approvato il progetto esecutivo relativo all'intervento denominato: Riqualificazione dei centri minori
dei borghi rurali e delle piazze - Lavori di acquisto e recupero edificio per nuova sede municipale
(Opera Pubblica n. 177 - 197 - 204 - 216) - redatto in data 27.XII.2010 dai professionisti incaricati che
si conclude con un importo complessivo di € 2.990.000,00 così suddiviso (v.dsi anche allegato 6):
A. LAVORI IN APPALTO
A.1 importo ad appalto al netto degli oneri per la sicurezza €
A.2 oneri per la sicurezza
€
Totale lavori ad appalto
B. SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE
B.1 Spese tecniche
€
1.793.139,19
68.000,00
€ 1.861.139,19
282.902,49
B.2 Imprevisti
€
37.222,78
B.3 Acquisizione immobile
€
622.047,43
B.4 allacciamenti servizi
€
4.434,19
B.5 I.V.A. 10% e 4%su lavori
€
182.253,92
Totale somme a disposizione
€
1.128.516,21
Complessivamente
€
2.990.000,00
b. dato atto che i relativi lavori sono pertanto ascritti, ai sensi dell'allegato A al D.P.R. 25 gennaio 2000, n.
34, alla categoria prevalente OG1;
c. specificato che l’opera risulta inserita:
c.1.- nell'elenco annuale lavori dell'anno 2006 del programma triennale dei lavori pubblici 2006/2008
per l'importo complessivo di € 1.700.000,00 per quanto riguarda il I ed il II lotto;
c.2.- nell'elenco annuale dei lavori pubblici anno 2008 già approvato con delibera CC n. 03
dd.22.II.08 per quanto riguarda il III lotto (€ 700.000,00);
c.3.- nell'elenco annuale dei lavori pubblici anno 2008 già approvato con delibera CC n. 03
dd.22.II.08 per quanto riguarda il IV lotto (€ 590.000,00);
9. gli elaborati strutturali del progetto esecutivo sono stati oggetto di verifica da parte dell’Organismo
Tecnico costituito ai sensi art.3 co.4 L.R.16/09 . Il risultato di tale verifica è stato positivo per cui è stato
autorizzato l’inizio deilavori di natura strutturale;
10.da ultimo con atto n. 112/86-12 dd. 23.IX.2012 è stato determinato, tra l’altro:
a. di dar corso alla procedura di individuazione di qualificato soggetto cui conferire l'appalto relativo
all'esecuzione dei lavori di cui all'oggetto ai sensi dell'art.11 co.2 d.lgs.163/2006;
b. di indire un APPALTO mediante "procedura aperta" ai sensi art.55 del D.Lgs. 163/2006 per
l'affidamento dei lavori in argomento per un importo complessivo di € 1.861.139,19.11.la procedura di gara si è conclusa in data 21 dicembre 2012 con l’aggiudicazione provvisoria dei lavori
come suesplicitato.
Figura 15 - Particolare ingresso nuova sede municipale