COMUNE DI FORNI DI SOPRA Provincia di Udine – Italia - Via Nazionale n° 162 - CAP 33024 - Codice fiscale 84002010308 – P. IVA 01461900308 Tel. 0433 88056 – 88427 – Fax 0433 88580 - e-mail: [email protected] www.fornidisopra.org INDICE PREMESSA PARTE PRIMA – CRONISTORIA SEDI MUNICIPALI PARTE SECONDA.- ITER AMMINISTRATIVO NUOVA SEDE MUNICIPALE La presente per relazionare in merito alla “questione della terza sede municipale di Forni di Sopra”.- PREMESSA Il Comune di Forni di Forni di Sopra è un paese che ha fatto della sua vocazione turistica fonte primaria di sostentamento. E non da oggi. A conforto di ciò basti ricordare i richiami di S.E. mons. Fortunato De Santa alla fine del XIX sec., circa la presenza di “numerosi e distinti signori” che visitavano già all’epoca Forni di Sopra.Ora Forni di Sopra è indiscutibilmente riconosciuto come uno dei poli turistici invernali della Regione Friuli V. Giulia ed una delle maggiori località turistiche estive non solo di questa regione comparendo in numerose riviste di settore a tiratura anche nazionale, potendosi fregiare anche di un territorio divenuto patrimonio dell’Umanità dal 2009. Per non parlare del Parco delle Dolomiti friulane della cui formazione la comunità fornese è stata propugnatrice già dai suoi primi timidi passi. L’adesione alle Alpine pearls di cui fanno parte località quali Bad Reichenhall (D), Interlaken (CH), Bled (SLO), Interstoder (A), Chamois (F) nonché Pragelato e Moena in Italia nme hanno ulteriormente accresciuto il prestigio e la rinomanza.- PARTE PRIMA. CRONISTORIA SEDI MUNICIPALI. La sede storica della comunità risale al 1776 ed è ubicata nella piazza centrale di Vico, ove, fino alla fine del 1800 transitava quella che oggi è nomata SS.52 Carnica . L’edificio, voluto e dedicato alla “Comunitatis genio 1776” come si legge sull’epigrafe presente sulla facciata principale, è disposto su tre livelli: piano terra, 1° piano e mansarda. L’edificio originario, come detto risale alla seconda metà del XVIII sec. quando non esistevano contributi di alcun genere per la realizzazione di tali opere. Anzi. Unica possibilità per l’allora deputazione comunale era quella di trarre il ricavo dalla vendita del proprio patrimonio boschivo. Così fu anche per la costruzione prima e manutenzione poi di quest’edificio. I primi documenti acclaranti ciò, rinvenuti nell’archivio comunale, risalgono ai primi decenni del 1800. In particolare con nota prot.n.618 dd. 29 giugno 1828 l’I.R.Ispezione Forestale comunicò l’avvenuta segnatura “colla marca di licenziamento” delle 108 piante di abete e larice nel bosco di Soraruoi (Allegato 1 alla presente) . Piante queste che vennero in seguito utilizzate per i lavori di sistemazione, si presume, della copertura del tetto come esplicitato nel verbale del 25 febbraio 1829 del consiglio comunale (allegato 2 alla presente). E Questa fu una seduta importante perché ebbe a deliberare “sul progetto del sig. Giacomo Plai Perito, per la completa riduzione della Camera Comunale ad uso della Deputazione e Consigli”. Proprio dalla lettura di tale verbale emerge la necessità di procedere, “dopo il ristauro eseguito nell’anno scorso con la superiore approvazione al coperto della camera di cui sopra, rimasta la conseguente necessità delle altre riparazioni interne, cioè apertura di finestre per l’occorrente lavoro, formazione dei scuri, tellari e vetri alle medesime ed alle esistenti, di tali indispensabili ripari totalmente mancanti, dell’intonacatura di tutta la stanza, rimessa della scala d’ingresso, ed altre utili e pure indispensabili fatture, oltre la provvista di sedili ed altri articoli, per il che la Deputazione à trovato opportuno di fare col mezzo del Sig. Perito Giacomo Plai redigere il regolare progetto con fabbisogno, e capitolato di esecuzione, che ora presenta al Consiglio per le sue deliberazioni . …..” Ed anche in questo caso, diremmo Figura 1 . Sede storica risalente al 1776 oggi per lavori di ristrutturazione dell’immobile, si provvide “col ricavato della vendita di N.800 Piante d’albero nelli boschi mappa Mauria, dal Rio Giaf, al rio Torre adottata nella seduta consigliare 10.7bre decorso, ed approvata col Delegatizio Decreto 8.Gennaro ……. N°64/18 e per la quale si è già ricevuta l’Ispezione Forestale della relativa stima, onde coll’appoggio della medesima, dar conforto agli atti d’Asta della Superiorità Provinciale autorizzati..” La deliberazione approvò i lavori ed il loro relativo finanziamento con voti favorevoli 17 e contrari 6. Il costo complessivamente stimato all’epoca fu di 528,04 lire austriache. I lavori vennero eseguiti e portati felicemente a termine. Nel prosieguo di quel secolo, dai documenti in archivio non emergono altri lavori degni di nota. Nell’inventario dei beni mobili ed Figura 2 -Particolare dedicazione all' “Opera della comunità” della sede storica immobili “Cominciato il 12 maggio 1870 e terminato il 23 settembre” si rileva che l’edificio municipale, individuato col numero di mappa 2188 fosse destinato, al piano terra, ad uso “ufficio municipio” ed al primo piano “ad uso della scuola elementare maschile”. Infine (allegato 3 alla presente) dalla lettura della domanda datata 25 aprile 1921 stilata per il riconoscimento dei danni di guerra del fabbricato civile sito in frazione di Vico al numero di mappa 2188 civico 1, emerge che lo stesso fosse “composto di piani n.3 e vani n.9 (nove) distribuiti ed utilizzati al momento del danno come segue: Piano terra:adibito a deposito di pompe, scale, cassetti ed altri oggetti contro gl’incendi. I e II Piano Uffici del Municipio”. Ciò perché nel frattempo era stato eretto un edificio ad uso scolastico in località Ongiar (progetto del 1882) per cui gli uffici comunali passarono ai piani superiori destinando appunto il piano terra per il locale gruppo di volontari antincendio. L’ammontare complessivo dei danni patiti fu di £ 2.974,20 a fonte di un valore stimato dell’immobile di £ 22.174,20 ed un deprezzamento per vetustà di £ 3.000. A titolo di paragone per quello che si andrà ad argomentare in seguito si rileva che nell’inventario del 1870 risultavano, quali fabbricati di fondovalle di proprietà del comune, il “palazzo municipale” e la “siega comunale per uso dei comunisti”. Come parimenti desumibile dall’inventario dei danni di guerra del 1921 (con l’inserimento anche del cimitero). Il periodo che ne seguì, lungi dal favorire interventi di sistemazione dell’immobile comunale, ne causò ulteriore declino. Quarantanni dopo, dell’annoso problema si fece carico l’allora Sindaco Elio Dorigo che con un’accorata relazione dd. 29.XI.1962 descrisse la condizione in cui versava la sede storica. Relazione che merita essere trascritta e riportata nella sua interezza per intuire quale fosse la necessità di dotare la comunità fornese di una nuova sede municipale: “La sede municipale di Forni di Sopra è situata in un fabbricato che presenta evidenti segni di logorio e vetustà: infatti la costruzione risale al 1776, come si evince dalla iscrizione apposta sulla torre campanaria annessa.= A piano terra vi sono due vani che, per la mancanza di luce e per la notevole umidità, possono che essere adibiti come lo sono, a legnaia e deposito di materiale vario.= Aperta la porta d’ingresso, logora e vecchia, ci si trova davanti ad una ripidissima e pericolosa scaletta interna, nella quale sono facili le cadute( cosa successa anche a qualche autorità provinciale) sia per gli scalini ripidi e stretti sia per la scarsa illuminazione.= Si accede così al primo piano dove sono sistemati quattro impiegati comunali (segretario e tre applicati) in due vani dei quali uno ( il migliore) delle dimensioni di mt. 4,53 x mt. 6,85, oltre che fungere da ufficio di segreteria comunale, segreteria E.C.A., ufficio del Sindaco ed ufficio del messo-scrivano, serve anche per riunioni della Giunta Municipale, del Consiglio e delle diverse commissioni. Nell’altro vano, delle dimensioni di mt. 4,35 x 6,64, sono sistemati due applicati con i si seguenti servizi: anagrafe, stato civile, servizio elettorale, spedalità, certificazioni di ogni genere, atti notori, passaporti, edilizia, commercio, libretti di lavoro, ecc…. Con tutti i suddetti servizi pubblici, con il conseguente facilmente immaginabile afflusso di pubblico, lo spazio riservato al pubblico stesso è di soli mq. 5 (cinque) e gli impiegati si muovono in uno spazio veramente angusto e per giunta mal illuminato avendo solo due finestre rivolte a nord.= Salendo un’altra buia e ripida scala si giunge al secondo piano dove c’è una vasta sala delle dimensioni di mt. 7,60 x 3,95 ed un altro vano di mt. 3,83 x 3,30.= In questo vano è sistemata buona parte dello archivio. La rimanenza si trova nell’altra sala.= Quest’ultima non viene usata che nei mesi estivi perché, data la sua estensione, richiede molto combustibile per il riscaldamento e soprattutto perché ha il soffitto pericolante ed anche perché, se si facessero delle riunioni di persone nella stessa, il soffitto del sottostante ufficio di segreteria potrebbe rimanere danneggiato.= Va ricordato, oltretutto, che l’edificio è stato anche danneggiato dal terremoto durante il periodo dal 90 giugno 1958 al 10-12.1959 e che per i danni stessi nessuna somma è stata finora erogata a questo comune, benché tempestivamente richiesta.= Per ultimo, il tetto ha una mediocre travatura in legno ed è coperto con scandole di larice che in più punti lascia passare l’acqua. E’ evidente che per il Comune di Forni di Sopra (1.800 ab. Secondo il censimento del 1961), riconosciuto sede di Azienda di Soggiorno e Turismo, frequentatissimo da villeggianti (circa 160.000 presenze nel 1962) tra i quali moltissime personalità ed autorità di ogni parte della penisola, occorre una sede municipale più decorosa, più razionale e funzionale, che non solo si presenti bene all’occhio del villeggiante e del visitatore, anche possa soprattutto consentire agli impiegati di lavorare in un ambiente sano e sereno e di servire il pubblico con maggior speditezza e comodità.= L’Amministrazione Comunale di Forni di Sopra è intenzionata a dare una decorosa sistemazione alla sede municipale d a suo tempo ha incaricato il Dr. ing. Antonio Barazzutti da Tolmezzo di predisporre un apposito progetto secondo il quale il corso dell’opera viene preventivato in Lire 10.000.000.= Tale spesa non può essere supportata per intero dalle finanze comunali, già impegnate in altre spese ancora più urgenti ed indispensabili, per cui si ritiene di fronteggiare la spesa contraendo un mutuo trentacinquennale con la Cassa DD.PP. assistito da contributo stati di cui agli artt. 6 della Legge 15.2.1952 N.184 e 3 della Legge 9.8.1954 n.649.== “ Ma per la nuova sede municipale si dovette attendere un ulteriore decennio. Il progetto, datato 2 gennaio 1969, è a firma dell’ing. Zannier (in allegato 4 la relazione tecnica di tale progetto). Nell’incipit a tale relazione si legge: “Il Comune di Forni di Sopra dispone presentemente di un edificio del tutto insufficiente ad ospitare gli uffici Comunali, sia per la sua struttura inadeguata sia per le sue modeste dimensioni. Questa situazione sconsiglia nel modo più assoluto qualsiasi opera di ammodernamento e di riatto.” L’ing. Zannier prosegue specificando che “ L’Amministrazione comunale, mentre provvederà al finanziamento dell’opera per la parte destinata a locali adibiti a sede municipale contraendo un mutuo con la Cassa DD.PP. valendosi del predetto contributo statale (-con nota n. 9923 prot. Div. XVII del 27.11.1967 il Ministero dei Lavori Pubblici – Direzione Generale dell’Edilizia Statale Sovvenzionata ammetteva ai benefici previsti dalla legge 18-2-1953 n.184 i lavori di costruzione della sede municipale accordando il contributo costante trentacinquennale del 4% sulla spesa di £. 60.000.000- ndr) intende valersi della legge regionale 31-12-1965, n.36 per il finanziamento dei locali destinati ad ambulatorio medico, dentistico e pediatrico, raggruppati in modo da costituire un centro-igienico-sanitario così come previsto dall’art.2 della sopra citata Legge. In attesa però di tale finanziamento assumerà a proprio carico, come da delibera già presa in tal senso, le spese integrative occorrenti per il completamento dell’opera.” Figura 3 - Ingresso lato nord ovest attuale sede municipale La superficie totale coperta dell’edificio indicata dall’ing. Zannier era di mq 1238 dei quali 760 per uffici comunali con una spesa complessiva di £ 95.000.000. I lavori principali vennero affidati con rialzo d’asta del 32,70%, all’impresa Pollettini Pietro da Tolmezzo inoltre, causa entrata in vigore nuova normativa IVA, si dovette tener conto degli importi ancora da pagare e delle differenti aliquote praticate per l’opera che a seguito redazione apposita perizia di variante si chiuse con un importo di £ 200.000.000. Così si conclude la relazione della perizia di variante dell’ing.Zannier: “L’Amministrazione Comunale interessata intende far fronte per £.122.065.109 con i finanziamenti già accordati sui quali si chiede l’autorizzazione al reimpiego delle somme resesi disponibili nella gestione dei lavori, e per l’eccedente somma di £ 77.935.000.= (in cifra arrotondata) mediante contrazione di mutuo ordinario con la Cassa Depositi e Prestiti”. L’edificio, come realizzato fu destinato ad accogliere una miriade di attività. Attività che nel tempo hanno trovato anche diversa collocazione: ci si riferisce ad esempio alla Stazione Forestale che ha occupato una parte del pianoterra fino all’inizio del terzo millennio (utilizzo per oltre trentanni). A seguito della realizzazione della nuova sede della stazione forestale i locali da questa liberati sono stati locati alla allora CRUP. I locali destinati ad ambulatori nel tempo hanno ospitato due medici di medicina generale, la guardia medica (prima del suo trasloco presso i nuovi ed idonei locali all’uopo realizzati presso il centro Anziani) e da ultimo quella turistica, ambulatorio dentistico,consultorio pediatrico, etc.. . Figura 4 - Lato nord est palazzo che ospita gli uffici comunali Contemporaneamente il paese ebbe modo via via di espandersi creando un unicum del tessuto urbano di fondovalle. Sorsero i villaggi turistici di Tintai e Stinsans, Vico e Cella si espansero lungo la direttrice della SS.52 Carnica est-ovest ma non solo. Anche le zone limitrofe quali Stalas e Chianeit da un lato, Guof , Parsilan e Ongiar dall’altro vennero urbanizzate . Ma anche gli eventi sismici del 1976 lasciarono le loro tracce non tanto sulla nuova sede comunale da poco realizzata quanto su quella storica. Ciò nonostante proprio la sede storica ospitò, durante i lavori di sistemazione del complesso scolastico, una parte degli alunni frequentanti le scuole dell’obbligo (anni ottanta del trascorso secolo). La nuova sede municipale non fu oggetto di alcun intervento, in relazione al quale ottenne contributi, dalla data del suo primo utilizzo, 1973.Preme segnalare che, benché all’epoca della sua realizzazione (progettata e realizzata a cavallo degli anni sessanta e settanta) la nuova sede fosse da ritenersi dotata di soluzioni sia tecnologiche che di studio dell’inserimento urbano all’avanguardia quali: - ampie finestrature (che favorissero la luminosità degli ambienti di lavoro) dotate di serramenti a doppio vetro apribili in modo indipendente gli uni dagli altri; -riscaldamento alimentato a gasolio che, anche se ripartito per piani , era praticamente del tipo monotubo; -isolamento termico del sottotetto mediante stesa di rotoli di lana di vetro in locale tecnico destinato esclusivamente a creare l’inclinazione della falda della copertura; - spazi coperti esterni che garantissero ai fruitori dei vari uffici la possibilità di camminare in zona riparata anche durante le stagioni più inclementi, favorendone l’ afflusso/deflusso; - cavedio esterno che isolasse la parte volumica fruibile interrata. La bonta dell’intervento ha consentito di utilizzare tali volumi quale archivio comunale. Purtroppo in quegli anni (la prima crisi energetica risale proprio al 1973) non vi era la sensibilità che oggi avvertiamo sia nei confronti del risparmio energetico da un lato, che nel superamento delle barriere architettoniche dall’altro. Così l’edificio concepito, realizzato ed utilizzato fino ad oggi necessiterebbe, al fine di adeguarne la funzionalità da un lato ed elevarlo a standard idonei per quanto attiene il consumo energetico e la sicurezza in ambiente di lavoro: Figura 5 - Particolare aperture finestrate -completa sostituzione di tutti i serramenti con altri dotati di vetro camera basso emissivi ed antisfondamento; -completa sostituzione delle tapparelle con oscuri al fine di azzerare gli spifferi d’aria gelida durante le stagioni meno favorevoli; -realizzazione di cappotto esterno termoisolante per l’immobile; - completo rifacimento dell’impianto di distribuzione dell’energia termica con la fornitura e posa di collettori di zona dotando ogni elemento radiante di valvole termostatiche per la micro regolazione del calore; -ricablatura di tutto l’impianto elettrico; -realizzazione di doppia piattaforma elevatrice per superamento barriere architettoniche (l’installato servo scala ha creato più di qualche problema al suo utilizzo risultando nel complesso affatto funzionale); - sostituzione delle porte di accesso, anch’esse prive di finestrature del tipo vetro camera basso emissivo ed antisfondamento, con altre dotate di maniglioni antipanico (quelle attuali si aprono verso l’interno Figura 6 -Particolare delle perlinature del sottotetto per cui non è possibile l’adeguamento delle stesse). Dal punto di vista logistico non va sottaciuto poi che gli spazi al piano terra e quelli al piano primo sono completamente utilizzati per cui l’intervento in oggetto determinerebbe lo spostamento temporaneo delle attività ricoverate nell’edificio. Giovi solo ricordare che al piano terra, a seguito del trasferimento del comando della Stazione Forestale in altro edificio, ivi opera opera la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia. Parimenti al piano terra altri spazi sono utilizzati per la farmacia, altri per un negozio di abbigliamento, altri ancora per il CAAF-Cisl Alto Friuli, per i medici di medicina generale e per quelli di medicina turistica. Al piano primo, attraverso un ingresso Figura 7 - Particolare accesso ambulatori medici – lato ovest edificio indipendente, sono stati ricavati spazi: -per i medici di medicina generale; -per il consultorio pediatrico; -per un piccolo appartamento da utilizzarsi in situazioni di particolare necessità; -che hanno consentito di ospitare la locale Stazione dei Carabinieri, in attesa della costruzione dell’edificio da parte del Ministero della Difesa ad essa destinato; -per il ricovero dei reperti archeologici (tuttora presenti) provenienti dagli scavi di Sacquidic e Cuol di Ciastiel; -per le associazioni comunali quali la Delegazione di Forni di Sopra della Croce Rossa Italiana. Ad oggi il palazzo che ospita anche ma non solo, la sede municipale è sfruttato in ogni suo volume disponibile. Si pensi solo che il cavedio esterno all’epoca realizzato per “isolare” i volumi interrati, è a sua volta utilizzato quale deposito di materiali vari. Ragionando per converso ed ammettendo potersi intervenire evitando lo spostamento delle attività poste al piano terra ed anche quelle al primo piano (miraggio vero e proprio!), non si potrebbe comunque creare nuovi volumi (sopraelevazione) previa rimozione della copertura (ancorchè ciò fosse strutturalmente possibile). La mancanza cronica di spazi, ne è un esempio la sala consiliare che viene utilizzata quale stamperia dall’Ufficio tecnico Comunale, dal Figura 8 - Attuale sala consiliare, sala stampa ufficio tecnico personale di Carniacque che quivi riceve con cadenza quindicinale, da sala per le riunioni di tutte le Commissioni Comunali, etc non può essere sopperita pensando di parcellizzare quelli a disposizione nei quali oramai le pareti attrezzate risultano costipate di faldoni al punto tale che vengono utilizzati sistematicamente, quali mensole, i ripiani delle finestrature. Ne vi sono spazi idonei adeguatamente raggiungibili anche dalla categorie più deboli, atti a ricevere, durante i lavori di ristrutturazione, gli uffici comunali! Ritornando per un momento alla sede storica, come viene oggi utilizzata? Piano terra: -completamente fruito quale sede della Società Sportiva Fornese ASD (fondata nel 1947, conta più di 200 soci che praticano svariate discipline sportive sia nel periodo estivo che invernale. La propria attività è rivolta in particolar modo a bambini e ragazzi, anche in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Val Tagliamento) Primo piano: -completamente sfruttato quale sede della biblioteca civica “I Monfalconi” (locali ad oggi insufficienti per ospitare l’intera collezione di libri, tanto che si è stati costretti a disporre alcune scaffalature sui pianerottoli delle scale) Mansarda: -piccola sala, per metà occupata da una gradinata, che ospita all’occorrenza: a. mostre artistiche; b.durante i mesi invernali l’ufficio gare per le gare di sci nordico e alpino; c.mini-sala convegno da parte della biblioteca comunale; d. all’occorrenza, per le sedute del consiglio Figura 10 - Ingresso sede Società Sportiva Fornese comunale quando il numero di persone presenti non può essere ospitato nella “sala polifunzionale” ci cui si è già detto, vuoi per la necessità di usare sistemi Figura 9 - Ingresso Ufficio Gare e biblioteca Figura 11 - Particolare orari apertura biblioteca informatici di videoproiezione. In definitiva il municipio vecchio è un “municipio” solo di nome: sarebbe come obiettare a Trieste di avere sia la sede della Regione che il castello di Miramare! Si tratta di edifici storici che, proprio per memoria storica, conservano un nome che ne ricordi la funzione originaria. Per quanto attiene invece l’attuale sede comunale, la stessa è stata concepita, ab origine, come edificio polifunzionale attualmente così utilizzato: - Piano terra : cassa di risparmio, un negozio di articoli sportivi, la farmacia, gli uffici del CAAF-Cisl, gli ambulatori medici; - Piano primo: uffici comunali, un piccolo appartamento (ex alloggio del segretario comunale) destinato a persone anziane in gravi difficoltà economiche, la sede dell’AFDS e dell’associazione alcolisti in trattamento, l’archivio dei reperti archeologici. L’attuale sede comunale NON dispone di spazi idonei. In particolare pre ribadire che risulta del tutto assente: la sala consiliare: la stanza più ampia è di volta in volta utilizzata come sala riunioni, ufficio tecnico, ufficio gare, magazzino (per risme di carta, forniture dei detersivi per la pulizia degli edifici pubblici, ecc.); - la sala giunta con annessi spazi per Assessori e Sindaco; - sala riunioni ove poter dispiegare elaborati grafici per l’Ufficio Tecnico; - archivio comunale (va solo ricordato a tal proposito che lo stesso conserva documenti risalenti fino al 1500 ma che, per carenza di spazi, non p possibile valorizzarlo come meriterebbe). Di conseguenza, non vi è alcun luogo decoroso ove accogliere gli ospiti del Comune, che ricordiamo essere una realtà turistica sede anche di gare internazionali: un grosso deficit in termini di immagine. Diventa difficoltosa anche la celebrazione dei matrimoni civili, visto che si è costretti a spostare di volta in volta nella stanza più “presentabile” tra l’ultimo piano del Palazzo del Municipio Vecchio e la pseudo-sala consiliare (che sarebbe più corretto definire “sala polifunzionale”) del municipio. Per non parlare del ricovero degli automezzi comunali , attualmente ripartiti su 3 magazzini e un parcheggio, poiché il garage del municipio è molto piccolo e da ultimo parcellizzato per ricavare il vano da adibire a ricovero apparecchiature per progetto fibra ottica da parte Regione. Due altri magazzini ricoverano le attrezzature degli operai. Un Comune che conta tra le centosettantamila e le duecentomila presenze annue, oltre mille posti letto in albergo, quasi duemila unità abitative, deve necessariamente essere rappresentato in modo consono nell’edificio a cui maggiormente si associa questo Ente territoriale e cioè il suo Municipio. E quì s’inserisce lo spirito del Piano Regolatore Comunale, che nella sua variante generale n.11 (approvata nel 1999), ha individuato come elemento prioritario il recupero del tessuto urbano esistente di fondovalle. Gli accadimenti che si sono susseguiti hanno confermato che tale decisione ha reso anzitutto più vivibili i centri storici (Vico, Cella ed Andrazza) ma poi anche e soprattutto evitato ulteriori cementificazioni del fondovalle. In quest’ottica si è proceduto alla ricerca di un edificio che avesse le caratteristiche idonee in termini di volumi, spazi liberi ed ubicazione. L’edificio che è stato individuato è uno dei più vecchi alberghi dell’intero arco alpino. Un suo eventuale crollo (l’edificio è inutilizzato da molti anni) non solo sarebbe un danno per la memoria storica di Forni di Sopra, ma andrebbe a distruggere anche le preziose testimonianze dell’antica arte degli scalpellini che ha reso i fornesi famosi in tutto il mondo, dato che il portone di ingresso e gli stipiti di numerosissime finestre sono tutti realizzati in pietra lavorata. Così ce lo descrive Alfio Anziutti nel suo “Vecchie locande fornesi” : “Il negozio e locanda “All’Ancora” divenne albergo alla fine dell’800 e fu attivo fino al 1982. Si trova a Vico, sulla strada per il Passo della Mauria. Riguardo al nome, si sa che nella guida del Valentinis del 1903, esisteva a Udine l’Albergo all’Ancora d’Oro, ma la struttura fornese è più antica.. L’originale portale di entrata ottocentesco è ancora visibile presso il borgo Tarandan, lungo la vecchia strada per il Passo Mauria. L’attività fu in gestione a Giovanni e Antonio Tabacchi nel periodo 1858-1868, probabilmente con una sede diversa dall’attuale Figura 11 - Datazione portale d'ingresso edificio. Poi, dividendosi i due fratelli, Antonio aprì una propria attività e la locanda-negozio fu acquistata e condotta da Alessandro De PAuli “Barba Sani” (Zio Sandro) dal 1869, come risulta dai libri contabili dell’ACFC, sino alla sua morte, avvenuta il 28 aprile 1895. “ E ancora: “Nel 1898, secondo la Guida del Marinelli, l’albergo, sito a Vico, è diretto da Pasquale Candotti e possiede 12 camere. E’ citato purre nella Guida Ciani-Seccardi del 1902, per la gestione di Dante Zagatti, coadiuvato dalla moglie, Eulalia Maresia. “ Per non parlare di don Fortunato de Santa (poi vescovo di Sessa-Aurunca) che, nel 1893 nel sua “Prefazione ai Cenni Monografici dei Comuni di Forni di Sopra e di Sotto Savorgnani” cita l’Albergo all’Ancora perché evidentemente ospita “i forastieri che nella stagione estiva vengono, come dissi, a villeggiare fra di noi”. E’ un edificio importante, il cui intervento di ristrutturazione ne consentirà di perpetuare gli elementi architettonici precipui anche se la destinazione d’uso risulterà modificata. L’edificio si trova nel centro storico di Vico, fatto che ne rende ancora più necessaria la ristrutturazione. Il progetto, redatto secondo criteri che Figura 12 - Particolare portale e barbacane ingresso prevedono un alto risparmio energetico e l’approvvigionamento da fonti rinnovabili mediante allacciamento alla rete di teleriscaldamento a biomassa forestale e la produzione di energia elettrica da autonomo impianto fotovoltaico, permetterebbe una migliore disposizione degli uffici, oltre alla presenza di garage e magazzini che renderebbero più agevole anche il lavoro degli operai. Figura 13 - Stato di fatto albergo "All'Ancora" – ingresso lato via Nazionale lungo SS.52 Carnica Dal punto di vista autorizzativo l’unico aspetto da evidenziare consiste nel fatto che una porzione dell’immobile in questione possiede oltre 50 anni, ed essendo divenuto di proprietà pubblica risultava vincolato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali. Nella realtà l’unica valenza storica dell’edificio è costituita dall’ornato esterno e dalla forometria delle pareti principali. Situazione questa confermata anche dal Ministero per i Beni Culturali con nota prot. n° 6434/4/i del 19/07/2007 con la quale si informa che l’immobile in questione non viene ritenuto di interesse culturale segnalando comunque l’opportunità di osservare alcune cautele durante le fasi di recupero, con particolare attenzione ad alcuni elementi architettonici quali modanature in pietra originali delle aperture e ballatoi nonché conservazione del portale prospiciente via Vittorio Veneto. Aspetti questi tutti considerati nel progetto esecutivo come licenziato.A lavori ultimati e recupero completato e con il trasferimento degli uffici nella nuova sede municipale, si potranno invece rilevare i seguenti aspetti: 1. dotazione di spazi adeguati per l’organizzazione degli uffici comunali con miglioramento della qualità dei servizi offerti dall’amministrazione comunale al cittadino, garantendo oltretutto migliori condizioni di accessibilità anche in termini di abbattimento delle barriere architettoniche; 2. miglioramento dell’immagine del Comune di Forni di Sopra, dotato in tal modo di una adeguata e prestigiosa sede municipale; 3. trasformazione di aree e spazi precedentemente destinati ad uso privato in aree fruibili dall’intera cittadinanza, con aumento degli standards urbanistici e riqualificazione dell’intera area limitrofa alla nuova sede municipale. A sua volta, l’attuale edificio municipale nella parte degli uffici pubblici, magari con una revisione del sistema di isolamento, potrebbe essere un domani destinato a ospitare la biblioteca (come già detto, attualmente in sofferenza di spazi) e/o dare una sede decorosa alle oltre 15 associazioni di volontariato, che a parte i pochi già citati esempi non dispongono di alcuno spazio dove riunirsi e conservare il proprio materiale. Figura 14 - Rendering dalla SS.52 Carnica della nuova sede municipale PARTE SECONDA.- ITER AMMINISTRATIVO NUOVA SEDE MUNICIPALE Il progetto generale, suddiviso secondo i lotti finanziati (complessivamente quattro), ha ottenuto, nelle varie fasi nelle quali si articolano i livelli di progettazione, le necessarie autorizzazioni. Il progetto esecutivo, come approvato, ha consentito l’esperimento della gara d’appalto per l’individuazione del soggetto cui affidare i relativi lavori. Con verbale del 21 dicembre 2012 (in allegato 5 tutti i verbali di gara) i lavori sono stati aggiudicati in via provvisoria all’A.T.I. costituenda: Capogruppo: TMC SRL –Via Dimesse, 11 - 35122 PADOVA Mandante: ELECTRO SERVICE-Via 25 Aprile, 16 - 35020 SANT’ANGELO DI PIOVE DI SACCO – PD Risultata aggiudicataria con il ribasso percentuale pari al 14,832 % per un importo così calcolato: Lavori ad appalto Di cui oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso Lavori soggetti a ribasso Ribasso offerto pari al 14,832% Lavori ribassati A sommare oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso Importo contrattuale comprensivo oneri per la sicurezza € 1.861.139,19 € 68.000,00 € 1.793.154,04 € _265.960,61 € 1.527.193,43 € _68.000,00 € 1.595.193,43 Attualmente è in corso l’iter amministrativo che dovrebbe portare all’aggiudicazione definitiva dei lavori. Per chiarezza amministrativa di seguito si riporta l’iter amministrativo seguito fino al verbale di aggiudicazione provvisoria dei lavori: 1. con deliberazione consiliare (AC) n. 91 dd.28-12-06 è stato approvato, ai sensi dell'art.127 co.2° della L.R.52/1991, il progetto generale avente valenza di progetto preliminare (P.P.) all'uopo predisposto dai geom. Mario Armellini ed ing. Edi Morandin integrato dalla relazione geologica a firma del dott.geol.Gianni Lenarduzzi datato 15-XII-06 qui pervenuto in dd.19.XII.06 prot.n°8486 denominato "Recupero edificio per nuova sede municipale" (OOPP 177) concludentesi nell'importo di complessivi € 2.428.936,00 dando atto che l'approvazione dello stesso P.P. costituiva adozione di variante (n°37) ai sensi e per gli effetti dell'art.127 co.2° della L.R.52/1991e s.m.i.; 2. con deliberazione giuntale (AG) n. 95 dd. 06.09.07 sono state esaminate ed approvate le integrazioni progettuali a seguito istruttoria per determinazione ammissibilità di spesa da parte della Direzione Provinciale dei LL.PP. di Udine, integrazioni redatte in data 30.VIII.07 dai progettisti ing. Edi Morandin e geom. Mario Armellini e qui pervenuta in data 6.IX.06 prot.n.5660; 3. con AG 61 dd. 07.04.08 è stato esaminato ed approvato il progetto preliminare relativo al: "Recupero edificio per nuova sede municipale -III lotto funzionale" (OOPP 204), come redatto in data 21.II.08 dai progettisti ing. Edi Morandin e geom. Mario Armellini per un importo complessivo di € 700.000,00; 4. con AG 154 dd. 06.11.08 è stato esaminato ed approvato il progetto preliminare avente per oggetto: "Recupero edificio per nuova sede municipale - IV° lotto funzionale" (OOPP 216) come redatto in data 15.09.08 dai progettisti ing. Edi Morandin e geom. Mario Armellini per un importo complessivo di € 590.000,00 di cui € 464.166,67 per lavori ad appalto ed € 125.833,33 per somme a disposizione; 5. con AG 79 dd. 16.06.2010 è stato approvato il progetto definitivo relativo all'intervento denominato: Riqualificazione dei centri minori dei borghi rurali e delle piazze - Lavori di acquisto e recupero edificio per nuova sede municipale (Opera Pubblica n. 177 - 197 - 204 - 216) - redatto in data 23.11.09 dal Raggruppamento temporaneo di professionisti rappresentato dal geom. Armellini Mario da Udine (viale Venezia 272) e dall'Ing. Edi Morandin da Cittadella (via S. Caterina da Siena n°13), che si conclude con un importo complessivo di € 2.990.000,00; 6. le autorizzazioni/pareri rilasciati sono i seguenti: a. Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico: nota dd. 19.07.07, prot. n. 6434 relativa alla verifica di interesse culturale; b. Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Friuli Venezia Giulia: nota dd. 25.07.07, prot. n. 4690 relativa all'insussistenza dell'interesse culturale degli immobili oggetto del presente intervento; c. Azienda per i servizi sanitari n. 3 "Alto Friuli": nota prot. n. 17543-dip/5905 dd. 21.05.10; d. con nota del Comando provinciale dei VV.F. di Udine prot.n.0020437 dd.13.X.2010 è stato espresso parere di conformità favorevole avuto riguardo che "l'attività indicata in oggetto (recupero edificio per nuova sede municipale- ndr) non rientra tra quelle soggette a controlli di prevenzione incendi da parte dei Vigili del Fuoco si è provveduto alla definitiva archiviazione della relativa pratica di Prevenzione Incendi"; 7. il progetto definitivo presenta un quadro economico suddiviso in quattro lotti funzionali in relazioni ai quali sono stati concessi i seguenti contributi dalla direzione provinciale dei Lavori Pubblici: a. I lotto - OOPP 177: decreto n°1437/ERCM/UD/134 dd.9-X-07; b. II lotto - OOPP 197: decreto n. 2020/ERCM/UD/178 dd.6-XI-07; c. III lotto - OOPP 204: decreto n. 654/ERCM/UD-226 dd.4-VIII-08; d. IV lotto - OOPP 216: decreto n.116/ERCM/UD-267 dd.23.II.09; 8. con AG n. 39 dd. 20.03.2011 è stato, tra l’altro: a. approvato il progetto esecutivo relativo all'intervento denominato: Riqualificazione dei centri minori dei borghi rurali e delle piazze - Lavori di acquisto e recupero edificio per nuova sede municipale (Opera Pubblica n. 177 - 197 - 204 - 216) - redatto in data 27.XII.2010 dai professionisti incaricati che si conclude con un importo complessivo di € 2.990.000,00 così suddiviso (v.dsi anche allegato 6): A. LAVORI IN APPALTO A.1 importo ad appalto al netto degli oneri per la sicurezza € A.2 oneri per la sicurezza € Totale lavori ad appalto B. SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE B.1 Spese tecniche € 1.793.139,19 68.000,00 € 1.861.139,19 282.902,49 B.2 Imprevisti € 37.222,78 B.3 Acquisizione immobile € 622.047,43 B.4 allacciamenti servizi € 4.434,19 B.5 I.V.A. 10% e 4%su lavori € 182.253,92 Totale somme a disposizione € 1.128.516,21 Complessivamente € 2.990.000,00 b. dato atto che i relativi lavori sono pertanto ascritti, ai sensi dell'allegato A al D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34, alla categoria prevalente OG1; c. specificato che l’opera risulta inserita: c.1.- nell'elenco annuale lavori dell'anno 2006 del programma triennale dei lavori pubblici 2006/2008 per l'importo complessivo di € 1.700.000,00 per quanto riguarda il I ed il II lotto; c.2.- nell'elenco annuale dei lavori pubblici anno 2008 già approvato con delibera CC n. 03 dd.22.II.08 per quanto riguarda il III lotto (€ 700.000,00); c.3.- nell'elenco annuale dei lavori pubblici anno 2008 già approvato con delibera CC n. 03 dd.22.II.08 per quanto riguarda il IV lotto (€ 590.000,00); 9. gli elaborati strutturali del progetto esecutivo sono stati oggetto di verifica da parte dell’Organismo Tecnico costituito ai sensi art.3 co.4 L.R.16/09 . Il risultato di tale verifica è stato positivo per cui è stato autorizzato l’inizio deilavori di natura strutturale; 10.da ultimo con atto n. 112/86-12 dd. 23.IX.2012 è stato determinato, tra l’altro: a. di dar corso alla procedura di individuazione di qualificato soggetto cui conferire l'appalto relativo all'esecuzione dei lavori di cui all'oggetto ai sensi dell'art.11 co.2 d.lgs.163/2006; b. di indire un APPALTO mediante "procedura aperta" ai sensi art.55 del D.Lgs. 163/2006 per l'affidamento dei lavori in argomento per un importo complessivo di € 1.861.139,19.11.la procedura di gara si è conclusa in data 21 dicembre 2012 con l’aggiudicazione provvisoria dei lavori come suesplicitato. Figura 15 - Particolare ingresso nuova sede municipale