Grandi produttori di prefabbricati - 24 Ore System

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Lunedì 11 Febbraio 2008
COSTRUZIONI 2008 - 1
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Speciali
EVENTI
COSTRU
ZIONI 2 0 0 8
CENTRO NORD
A cura di: Il Sole 24 Ore System
C
Laterizi-Ambiente:
rapporto positivo
Grandi produttori
di prefabbricati
Grandi produttori di prefabbricati e grande utilizzo
di calcestruzzo: le aziende di prefabbricazione
nel CentroNord tra ricerca e innovazione affrontano
con fiducia il 2008.
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Edilizia: servono
qualità e sicurezza
L’industria dei laterizi ha scelto di perseguire
uno sviluppo sostenibile rappresentando
in modo chiaro e trasparente il proprio
impatto sull’ambiente.
Il settore delle costruzioni e dell’edilizia
continua a svolgere un ruolo fondamentale
per l’economia delle quattro regioni
del CentroNord.
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PAVIMENTI
INDUSTRIALI
RAMPE CARRABILI
TRATTAMENTI
ANTIPOLVERE
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2 - COSTRUZIONI 2008
EVENTI speciali
Lunedì 11 Febbraio 2008
CENTRO NORD
A cura di: Il Sole 24 Ore System
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Grandi produttori di prefabbricati
Italia grande produttore di prefabbricati: una
storia articolata, un mercato complesso,
tanta ricerca. E quando si parla di prefabbricati si parla di calcestruzzo, il materiale principe
per il settore. E’ questo il materiale più diffusamente utilizzato nel settore complesso della prefabbricazione strutturale: nel 2006 la produzione mondiale di cemento è cresciuta dell’8,3%, sfiorando i
2.460 milioni di tonnellate, mentre i 7,5 milioni di
metri cubi utilizzati annualmente nei più diversi
manufatti per l’edilizia posizionano l’Italia prima in
Europa. In base ai dati diffusi da Ermco
(Organizzazione europea dei produttorindi calcestruzzo preconfezionato) nel 2005 si contavano nei
paesi Ue oltre 13.000 impianti, concentrati soprattutto in Italia (2.555), Spagna (2.351), Germania
(1.934), Francia (1.689) e Regno Unito (1.250), per
una produzione totale di 370 milioni di metri cubi
(356 milioni di metri cubi nel 2004).
È una storia, quella dei prefabbricati in calcestruzzo che trae le sue origini dalla capacità, delle
aziende del nostro Paese di fare “di necessità
virtù”: l’Italia, infatti, da sempre povera di risorse
naturali ha scelto, già dai primi anni del boom edilizio, di utilizzare il calcestruzzo per sopperire
all’assenza di altri materiali. A questo fine non solo
si sono adoperate con ingegno ed innovazione le
singole aziende, ma sono nati studi ed approfondimenti dedicati attraverso l’impegno, tutt’ora presente, di numerose scuole professionali e di indirizzi di studio universitari.
Così, specialmente nell’ultimo decennio, il
nostro Paese ha sviluppato una notevole capacità
di ricerca ed innovazione nel settore prefabbricati.
Nonostante il settore del prefabbricato sia strettamente legato a quello dell’edilizia e ne segua
pertanto gli andamenti di crescita e di sviluppo, i
due ambiti sono rimasti nel tempo separati: mentre le aziende tradizionali di costruzione si occupano delle opere di fondazione, pavimentazione, finiture interne e sistemazioni esterne, all’industria
della prefabbricazione viene commissionata la
struttura (prefabbricata) dell’edificio e dei supporti
agli impianti annessi.
Essendo altamente specializzate e strutturate le
aziende del settore si occupano non solo della
creazione ma anche del trasporto, della posa in
opera e delle attività di finitura della struttura
essendo spesso in rapporto diretto con il cliente
promotore dell’opera.
In particolare negli ultimi anni le associazioni di
categoria e le aziende di settore hanno elaborato
una serie di strategie di settore per mantenere
sempre alto il livello qualitativo delle produzioni italiane. Importantissimo è il controllo costante delle
fasi esecutive del lavoro per garantire prestazioni
elevate di ogni componente affinandone, attraverso una ricerca costante, la resistenza, l’affidabilità,
la leggerezza e la sicurezza.
Contemporaneamente, scopo della ricerca
aziendale, è quello di creare sistemi costruttivi flessibili atti a realizzare edifici strutturalmente integrati ed integrabili con l’impiantistica e capaci di
“assorbire” abbinamenti con altri materiali.
Numerosi sono poi gli studi e le ricerche dedicate
agli aspetti relativi alla sicurezza: comportamento
al fuoco ed al sisma per i quali sono a tutt’oggi attivi importanti finanziamenti europei.
L’
Cappellari: prefabbricati
per l’agricoltura
refabbricati nell’edilizia civile, prefabbricati nell’industria, prefabbricati per l’arredo urbano, in tutti questi settori le aziende che si
occupano degli elementi singoli si sono nel tempo ritagliate un
ruolo fondamentale ed insostituibile, con la loro capacità di abbattimento dei prezzi e di una produttività quanto mai affidabile e duratura.
E l’agricoltura? Anche in questo settore, tanto importante per l’economia del nostro Paese, la prefabbricazione ha strutturato un suo spazio: il sistema dei prefabbricati, infatti, insieme alla costruzione modulare degli edifici ed alla lavorazione definita del calcestruzzo ha trovato e consolidato, qui, un proprio sistema di presenze capace di rispondere a diverse esigenze.
Un ottimo rapporto tra la qualità ed il prezzo, la possibilità di modificare i manufatti a seconda delle necessità prevedendo ampliamenti e
migliorie, l’affinamento delle tecniche produttive delle aziende, la
capacità di consegnare “opere chiavi in mano” dopo l’approvazione
del progetto e la comprovata qualità ed affidabilità dei prodotti, hanno
fatto sì che, le aziende che lavorano con il calcestruzzo, con il ferro,
ma anche con tutti gli altri materiali edili, in versione prefabbricati si
siano ricavate una stabilità garantita di mercato.
Un esempio importante della tipologia di aziende che hanno fatto il
successo di questo settore, è la Cappellari Srl (a Poggio Rusco di
Mantova) che opera, con serietà e professionalità, nel mercato della
prefabbricazione per la zootecnia da oltre cinquant’anni: “La nostra
azienda è nata come azienda di manufatti in cemento, poi, negli Anni
Ottanta, si è trasformata come azienda specialistica per questo settore, importante ma di nicchia, se così si può dire...” ha spiegato l’amministratore delegato Mirco Belluzzi.
Un’azienda tipica la Cappellari, che per il modo di operare sul mercato rispecchia la realtà delle migliori produzioni del momento: “Come
la maggior parte delle aziende del nostro settore – continua Belluzzi -
P
www.cappellarisrl.it
noi lavoriamo le parti direttamente nel nostro stabilimento, per ammortizzare i costi e migliorare la qualità dei prodotti, creando moduli in
cemento armato ed acciaio inossidabile componibili tra loro. Ci affidiamo, poi, per il montaggio e la posa in opera, a squadre di montatori
specializzate. Grazie a questa organizzazione siamo in grado, oggi, di
servire tutto il settentrione con i nostri prodotti che sono dedicati, in
particolar modo, agli stabilimenti per le produzioni suinicole. I nostri
punti di forza sono la flessibilità e la modularità del prodotto, elementi
che garantiscono un ottimo rapporto qualità prezzo ed una durata
eccezionale”.
Le aziende del settore prefabbricati si sono nel tempo altamente
specializzate per la fornitura di capannoni completi nei quali vanno poi
inseriti sistemi di impiantistica particolare a seconda del tipo di lavorazione agricola necessaria in questione: “Per migliorare la convenienza
è la qualità dei prodotti offerti – spiega ancora Belluzzi – le aziende di
prefabbricati si riferiscono in modo sinergico a quelle di impianti, preparando loro la struttura portante adatta ad accogliere le tecnologie
più avanzate del settore, sempre nell’ottica di un’efficienza necessaria
per il cliente”.
Le ditte che in Italia si occupano di prefabbricati per l’agricoltura e
la zootecnia non sono molte e proprio per questo la ricerca e la specializzazione nelle lavorazioni è stata negli anni in continua crescita:
“Operare con professionalità è necessario in questi settori – conclude
Belluzzi - che basano il loro reddito e la loro crescita sulla capacità
produttiva. Anche ora che la produzione suinicola, in Italia, sta subendo pesantemente i colpi della concorrenza estera essere all’altezza
delle necessità del cliente è fondamentale”.
La Cappellari Srl, infatti, è azienda leader nella produzione di prefabbricati e manufatti per uso zootecnico (porcilaie) e si propone sul mercato con soluzioni sempre innovative ed attente alle evoluzioni di mercato e di impatto ambientale.
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EVENTI speciali
A cura di: Il Sole 24 Ore System
CENTRO NORD
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
STAI PREFABBRICATI DAL 1966
Masterpav: leader
pavimentazioni
industriali
Gruppo Stai: la crescita
continua
C
S
tai dal 1966, anno della sua fondazione, cavalcando lo sviluppo economico italiano è diventato oggi
protagonista e punto di riferimento nella
produzione di sistemi prefabbricati per
l’edilizia industriale, artigianale, logistica,
commerciale e della grande distribuzione.
Oggi Stai è un gruppo industriale che
copre la quasi totalità delle esigenze produttive: dalla progettazione all’engineering, dal prefabbricato agli infissi, dalla
gestione immobiliare al general contractor. Un gruppo in continua espansione che comprende oltre 10 società operanti nel nord Italia cui
si è aggiunta la nuova Staprefa Marocco insediata
a Skirhat nel 2005. Un gruppo che raggiunge una
capacità produttiva di 400.000 mq annui occupando complessivamente una superficie
produttiva di 200.000 mq di cui 35.000
coperti con 100 addetti.
Le dimensioni ed il trend di crescita raggiunto permettono al gruppo di collocarsi
tra le prime dieci imprese di prefabbricazione in Italia, infatti, secondo i dati di
Assobeton l’82% delle imprese ha un
volume d’affari inferiore ai 5 ml, il 13% tra
i 5 e i 20 ml e soltanto il 5% supera i 20
ml di euro.
L’offerta di standard qualitativi e diversificati che Stai mette a disposizione del
mercato comprende 9 diversi sistemi di
copertura, 5 tipologie di portali e cornici, 8 tipi di
solai, 54 tamponamenti in graniglia dai diversi
colori, più alcune tipologie di pannelli realizzati in
cotto.
A richiesta vengono forniti tamponamenti a
taglio termico che raggiungono gli stringenti valori
di trasmittanza termica richiesti dalle norme vigenti. Una ulteriore possibilità di personalizzazione
architettonica delle facciate è ottenuta attraverso
l’utilizzo di un nuovo processo di lavorazione, che
consente a Stai di intervenire sulla finitura dei pannelli ottenendo superfici levigate spazzolate o bocciardate. Queste a loro volta sono abbinabili ad
una ulteriore lavorazione di fresatura con la quale
è possibile creare disegni modulari geometrici e
dal design innovativo.
Per Stai ricerca e servizio sono punti di forza
Sopra: Padana Pannelli a Revere - Mantova,
superficie di 27.000 mq di cui 3.600 coperti
(partecipazione al 50%). Sotto: seconda unità
operativa di Acquanegra s/Chiese - Mantova,
superficie di mq 44.000 di cui 5.000 coperti
che gli permettono di essere partner ideale per
progettisti ed imprenditori di ogni dimensione e
settore che vogliono realizzare immobili prefabbricati a costi certi e competitivi, dove anche l’immagine è un valore aggiunto da non sottovalutare.
Stai ha una rete commerciale e tecnica motivata e preparata per gestire in modo affidabile e professionale tutte le fasi necessarie del processo
costruttivo edile.
Tutto il processo di produzione è regolato e certificato dall’ICMQ che è il maggiore istituto di certificazione nazionale nel settore edilizio, secondo
la normativa UNI EN ISO 9001:2000 e marcatura
CE, a garanzia di una qualità che non teme confronti. L’azienda inoltre ha l’attestazione di qualificazione all’esercizio di lavori pubblici (SOA) categoria OG1 classe V e categoria OS13 classe VI.
hi dice pavimenti dice Masterpav. L’azienda
di Castel san Pietro è leader nel settore
delle pavimentazioni e capace di spaziare
nella produzione dalle pavimentazioni industriali ai
pavimenti a pastina, dai pavimenti in resina ai
pavimenti trattati con metodologie antipolvere e
antiolio. La Masterpav può produrre, a seconda
delle esigenze, pavimenti con riscaldamento
incorporato o pavimentazioni in celle frigo con
temperature a – 50° garantendo sempre la massima qualità e apprezzabilità del prodotto.
La Masterpav inoltre vanta una forte esperienza
anche nella costruzione delle rampe antiscivolo a
lisca di pesce, nella costruzione e nella sistemazione di sottofondi di vecchi pavimenti anche per
l’edilizia abitativa.
La qualità e l’affidabilità Masterpav sono al servizio del cliente per l’edilizia civile e per la grande
industria, per grandi magazzini, per centri commerciali, per industrie manifatturiere pesanti, per
industrie meccaniche ad alta precisione.
“L’affidabilità della nostra azienda, che da oltre
30 anni è presente nel mercato – spiegano i titolari, Gironi Silvano ed il figlio Geom. Milo - è garantita dall’esperienza acquisita nel tempo, con oltre
12 milioni di metri quadrati di pavimentazioni eseguite, competenza che ci permette di offrire una
grande flessibilità organizzativa e realizzativa. La
nostra clientela, meglio di noi, testimonia, con la
sua fedeltà, un rapporto di fiducia e può contare
sulle migliori soluzioni personalizzate e sull’utilizzo
di prodotti ad alta tecnologia, sempre all’avanguardia”.
Il personale dell’azienda, altamente qualificato,
è inquadrato nel C.C.N.L dei lavoratori edili.
Perché grande attenzione è dedicata alla sicurezza sul lavoro e a tutte le normative che regolamentano la materia, le maestranze seguono percorsi
formativi continui, per permettere la necessaria
professionalità.
Omac: da 40 anni
passione e competenza
P
lasmare idee in acciaio: questa la mission della
Omac Srl. Da oltre quarant’anni progettiamo e
costruiamo carpenteria metallica, con passione e
competenza. L’esperienza, la ricerca tecnica, l’elevata
qualificazione del personale ci permette di offrire soluzioni d’avanguardia ad altissimo contenuto innovativo su
un’ampia gamma di prodotti e servizi. Dal capannone
industriale al ponte stradale, dalla struttura geodetica alla
tenso struttura, dai rivestimenti architettonici di facciata
agli impianti sportivi la Omac s.r.l. garantisce qualità e
competenza particolari nel settore. Crediamo che l’impegno alla qualità, il rispetto del cliente, l’engineering in
grado di rispondere ad ogni esigenza costruttiva e un
know-how che nasce dalla collaborazione, siano i motivi
nel nostro successo: dal 1988 la Omac Srl, la nuova
società ha definitivamente assunto carattere industriale,
sia per struttura organizzativa che per produzione divenendo, in breve tempo, leadership nella costruzione e
montaggio di edifici civili , industriali e sportivo di edifici in
acciaio e legno.
La contemporaneità di diversi fattori come il rispetto
del cliente, la rapidità e l’accuratezza nei preventivi, l’ottimizzazione delle strutture e la precisione nella consegna
delle commesse (certificate anche dall’attestazione ISO
9001:2000) hanno determinato la rapida ascesa dell’azienda, mentre il livello di engineering proposto si è
dimostrato in grado di rispondere ad ogni esigenza
costruttiva, creativa ed economica.
I prodotti ed i servizi offerti dalla Omac Srl si potrebbero dire illimitati, considerando che il nostro laboratorio,
espressione della migliore ottimizzazione di tecnologie di
avanguardia e personale specializzato, è in grado di realizzare qualsiasi prodotto con struttura in acciaio.
L’ufficio tecnico è a disposizione del cliente, per offrire
soluzioni personalizzate, precedute da approfonditi studi
progettuali che tengano conto delle esperienze maturate,
delle sempre nuove possibilità tecniche e dell’introduzione di materiali capaci di garantire al prodotto leggerezza
e flessibilità.
Costruzioni in acciaio per edifici ad uso civile, indu-
striale e sportivo, allestimenti di pareti e coperture, ponti
e viadotti in acciaio, scale di sicurezza, passerelle, tettoie, tribune sportive, pensiline carburanti e impianti sportivi chiavi in mano sono solo alcuni dei prodotti di una
gamma produttiva storica che si affianca alla continua
innovazione ed alla ricerca del migliore rapporto qualità
prezzo da offrire al cliente.
Sede dell’azienda ad Acqnegra s/Chiese - mantova, superficie mq 120.000
ARCHITETTURE
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EVENTI speciali
CENTRO NORD
A cura di: Il Sole 24 Ore System
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Coopsette Strutture Prefabbricate:
diamo struttura ai vostri progetti
ono innumerevoli e di elevata qualità architettonica/costruttiva le realizzazioni che fanno parte del biglietto da visita di Coopsette Strutture
Prefabbricate: dai centri polifunzionali
per il benessere e il divertimento in corso
di realizzazione ad Alessandria, Trieste e
Rimini, all’intervento di Fiumara a
Genova, con la realizzazione di centro
commerciale, multisala cinematografica
e centro divertimenti, del palasport; ai
centri commerciali, solo per citarne alcuni, “Sarca” a Sesto San Giovanni,
“Mirabello” a Cantù, “l’Aquilone” a Genova Bolzaneto, “il Gabbiano” a Savona,
“l’Ariosto” a Reggio Emilia; agli interventi
industriali, ad esempio, per Graniti Fiandre e
Fagioli spa, fino ai più recenti a Viareggio; a
contenitori per la logistica, come il centro di
Lacchiarella a Milano.
Il successo ottenuto da Coopsette
Strutture Prefabbricate premia la strategia
dell’innovazione unita a esperienza e professionalità: capacità e flessibilità ad affrontare le sfide progettuali e a personalizzare le
proposte e la produzione secondo le esigenze del cliente, capacità di ampliare l’offerta garantendo completamenti accessori
e integrazioni strutturali, partnership e collaborazione le consentono di essere leader
nel mercato della prefabbricazione strutturale.
Una realtà che è quindi in grado di risolvere le problematiche del cliente, grazie a
un consolidato know-how tecnico, garan-
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Il Centro per il divertimento in corso di realizzazione a Spinetta Marengo, Alessandria
tendo qualità del prodotto e del processo
produttivo, e un’organizzazione in grado di
realizzare commesse di grandi dimensioni
nei tempi richiesti. Coopsette Strutture
Prefabbricate offre al mercato diverse tipo-
logie strutturali: coperture a doppia pendenza, a shed, piane, piane di pregio, pluripiano, travi a grandi luci e pannelli di tamponamento tradizionali e con la nuova finitura
in frammenti di vetro.
Fae: il noleggio chiavi in mano
.A.E./TECNIFOR SpA è un’azienda di
sicuro prestigio ed affidabilità nel campo
della prefabbricazione civile ed industriale. L’azienda nasce nel 1975 nel campo
del materiale edile e dei prefabbricati appositamente costruiti per rispondere ai requisiti
dei cantieri edili: “È nata così la nostra
Azienda - racconta Luigi Fogliani presidente
del Gruppo F.A.E./TECNIFOR SpA - soprattutto per passione ed è cresciuta grazie alla
ferrea volontà di raggiungere i traguardi più
ambiziosi. Di pista ne è stata battuta davvero tanta da farci arrivare, con le nostre produzioni, in Val di Fiemme, alle Olimpiadi di Atene
del 2004, passando per Bormio nel 2005 e
per i Giochi Olimpici invernali di Torino 2006”.
Sì, sul podio olimpico delle Aziende italiane, il gruppo F.A.E./TECNIFOR SpA occupa
sicuramente il gradino più alto nel campo del
noleggio dei prefabbricati leggeri (chiavi in
mano), vantando in questi trenta anni d’attività un medagliere di tutto rispetto: Poste
Italiane Spa, Presidenza del Consiglio dei
Ministri per il G8 di Genova, Protezione
Civile, ASL locali, Ferrari, Lamborghini, Nike,
Nuovo Pignone, Snam, Edison, Eni,
Enelpower, Ansaldo etc. sono solo alcune
delle realtà operanti in ambito pubblico e privato che il gruppo F.A.E./TECNIFOR SpA ha
avuto l’onore di servire.
“Oggi il gruppo F.A.E./TECNIFOR SpA
F
Luigi Fogliani, presidente del Gruppo
F.A.E./TECNIFOR SpA
guarda avanti, verso nuove frontiere, perché
- spiega il presidente Fogliani -gli affari si
fanno quando e dove il più mercato è difficile. Certo ci vuole coraggio. Ed è con il coraggio e l’intraprendenza che il Gruppo ha rag-
giunto i 40 milioni di euro di fatturato, più di
3800 clienti, un organico di 140 dipendenti
diretti ed oltre 200 tra indiretti ed indotti”.
Garantire al cliente ottimi standard di sicurezza e comfort abitativo, realizzare in tempi
brevissimi uffici, mense, spogliatoi, servizi,
mettendo sempre al centro il benessere abitativo: questa è la mission del Gruppo. “Con
una qualità di prodotto innegabile, una
disponibilità completa dal punto di vista
organizzativo e di produzione, la velocità di
esecuzione e la garanzia nei tempi di consegna siamo riusciti a stabilire un rapporto di
completa fiducia con i nostri clienti - conclude Fogliani - anche se la nostra più felice
intuizione, il vero segreto del successo per il
nostro Gruppo, è stata il noleggio delle strutture modulari ed il conseguente abbattimento dei costi:l’acquisto di strutture prefabbricate, necessarie solo per brevi periodi, comporta una superflua immobilizzazione dei
capitali investiti, per l’acquirente, e da parte
di chi vende il conseguente problema della
riutilizzazione di strutture che hanno bisogno
di un continuo aggiornamento, per essere
adeguate (in media ogni due anni) alle vigenti normative in materia di messa in sicurezza
degli impianti, ecc... Con il noleggio il materiale è sempre adeguato e il cliente risparmia,
anche perchè può avvalersi dell’ammortamento direttamente in corso di esercizio”.
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COSTRUZIONI 2008 - 5
EVENTI speciali
A cura di: Il Sole 24 Ore System
CENTRO NORD
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Gruppo Querzoli: fatturato 2007
pari a 75 milioni di euro
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Prefabbricati Para: edifici chiavi in mano ////////
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ltre mezzo secolo di attività ha reso il Gruppo Querzoli una
realtà leader, insieme alle società collegate e partecipate, nel
settore della produzione e messa in opera di manufatti in
cemento armato. Rivolgere un rapido sguardo ai numeri del Gruppo
è, senza dubbio, il miglior modo per dar conto di una realtà che ha
raggiunto, in 57 anni, dimensioni davvero importanti: un fatturato
pari a 75 milioni di euro per il solo 2007, 30.000 metri cubi di produzione annua di calcestruzzo e investimenti in tecnologia e ricerca
pari a circa il 3% del fatturato.
Il Gruppo Querzoli, la cui produzione si rivolge a diversi mercati
della grande, media e piccola industria, ai centri commerciali ma
anche quelli logistici (senza dimenticare i settori commerciali e direzionali) opera in due grandi aree di intervento: il settore industriale e
il settore immobiliare.
Il settore industriale, del quale la Prefabbricati Querzoli è la vera e
propria anima, fonda la propria attività su tecniche di prefabbricazione sempre più evolute ed altamente innovative, su sofisticate tecniche di progettazione e sull’elevata qualità di software e know how.
Sono queste le caratteristiche che negli anni hanno portato il
Gruppo Querzoli a realizzare migliaia di stabilimenti e a coprire milioni di metri quadrati. All’interno del Consorzio Cooperative Querzoli
spicca, poi, il settore Immobiliare, grazie al quale il Gruppo è in grado
di proporre ai propri clienti lottizzazioni complete con strade, parcheggi, verde, interventi di urbanizzazione in genere e opere di completamento di siti industriali, commerciali e residenziali.
Tra i più importanti interventi, in corso in questo settore, si segnala il raddoppio delle aree dell’Outlet di Castelguelfo di Bologna a cui
si aggiunge l’urbanizzazione di tutta l’area circostante, con altri edifici industriali e commerciali in fase di costruzione. Inoltre, in questi
giorni, la Querzoli ha iniziato la produzione il nuovo stabilimento di
Stankovci in Croazia mentre è in corso l’edificazione, attraverso la
vendita di know how e layout, dello stabilimento di Patrasso in
Grecia.
a Prefabbricati Para S.n.c. fonda le sue radici negli anni 50 da
una piccola attività di cementista ed è con lo sviluppo economico degli anni 60 e 70 che “acquista” la propria identità di
prefabbricatore di strutture medio-pesanti per edilizia industriale e
commerciale. E’ in quel periodo caratterizzato dalla prima industrializzazione dell’Italia che nasce l’idea, poi brevettata, della coppella “PIANO”, elemento in cemento armato precompresso capace di raggiungere grosse luci libere (fino a 30m) con tetti ad intradosso piano ed estradosso classico a doppia pendenza. Tale coppella, che si può definire precursore delle varie coperture “alari” di
seconda generazione, mantiene tutt’oggi l’ottimo bilancio energe-
In alto, l’Outlet di Castelguelfo, in basso, la Marchesini Group (Bo)
S.r.l.
prefabbricati agricoli calcestruzzo,
capannoni agricoli, realizzazione
edifici agricoli, porcilaie, porcili,
prefabbricati zootecnici, vasche stoccaggio liquami, realizzazione fienili,
costruzioni in calcestruzzo armato
tico del complesso “tetto con sottotetto” soddisfacendo ampiamente i requisiti di risparmio energetico che oltre ad essere richiesti dalle ultime normative in materia ( DLGS 311), sono il fine cui
deve tendere l’industria della prefabbricazione sicuramente capace di garantire standard elevati e costanti in un mondo che deve
“bruciare” meno fonti possibili per salvaguardare il proprio equilibrio. Prendendo spunto da quest’ultima necessità la Prefabbricati
Para S.n.c. ha introdotto ultimamente nella propria gamma la produzione di componenti che si identificano negli ormai classici muri
di sostegno fino alle barriere antirumore, mettendo le proprie risorse a servizio delle comunità nella quale opera.
Cappellari S.r.l. - Via Abetone Brennero, 179
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Lunedì 11 Febbraio 2008
EVENTI speciali
A cura di: Il Sole 24 Ore System
CENTRO NORD
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Inerzia termica: qualità insuperabile
del laterizio Alveolater®
na borsa di ricerca patrocinata dal
Consorzio Alveolater®, di cui fa parte il
gruppo Stabila di Isola Vicentina (Vi), e
dal Dapt (Dipartimento di architettura e pianificazione territoriale) dell’Università di Bologna
ha sviluppato l’analisi di confronto fra soluzioni costruttive pesanti e soluzioni di tipo leggero. Il confronto, in termini di prestazioni energetiche e condizioni di benessere, si è avvalso di simulazioni in regime dinamico effettuate sia in periodo invernale sia in periodo estivo, riferendosi a un caso di studio concreto:
un edificio in muratura pesante progettato e
realizzato concretamente secondo strategie
bioclimatiche. La ricerca, pensata ancor
prima che si parlasse di una nuova normativa
energetica, voleva valutare il peso che avrebbe avuto l’introduzione nelle norme italiane
nazionali e locali di sistemi di valutazione delle
prestazioni energetiche mutuati da quelli di
contesti climatici di altre parti dell’Europa,
senza una seria verifica sulla loro efficace
applicabilità alle reali sollecitazioni climatiche
dell’area mediterranea.
La direttiva europea 2002/91/Ce sul rendimento energetico nell’edilizia ha poi dato
impulso a un rinnovamento legislativo, che in
Italia ha prodotto, a livello nazionale, il decreto 19 agosto 2005 n. 192 e il dlgs 311/06) e,
a livello locale, una nuova serie di regolamenti improntati alla riduzione dei consumi e alla
certificazione energetica.
Nell’applicazione pratica, però, si è ritenuto
sufficiente il rispetto passivo e acritico dei limiti di trasmittanza posti dalla nuova normativa.
Questo atteggiamento ha conseguenze gravi,
perché incoraggia una pericolosa omologazione degli organismi edilizi a livello europeo:
gli innumerevoli esempi di edifici a basso consumo che ci giungono dai paesi centro-europei, Austria e Germania in primis, hanno creato l’illusione che quei modelli edificativi, spesso estranei alla nostra tradizione costruttiva, si
possano imitare tali e quali nel territorio italiano, ripetendone i successi. Ci si dimentica
che le sollecitazioni climatiche dell’Europa
continentale sono ben diverse da quelle dell’ambiente mediterraneo, caratteristico di
buona parte della nostra penisola: trattandosi
in generale di climi freddi con estati miti, nel
primo caso è del tutto prioritaria la valutazione
delle dispersioni in periodo invernale. Ma in
molte parti d’Italia la situazione è completamente diversa: si consuma più energia per
raffrescare che per riscaldare, tanto che nell’estate del 2006, per la prima volta, il picco
dei consumi elettrici estivi ha superato quello
invernale. È quindi indispensabile che, nel
progetto quanto nell’ordinamento normativo,
la questione dell’efficienza energetica in periodo estivo rivesta almeno la stessa importanza
che già merita per il periodo invernale.
La direttiva 2002/91/Ce sottolinea in più
passaggi come l’adozione di tecniche di raffrescamento passivo sia prioritaria nei paesi
dell’Europa meridionale, ma nei fatti essa è
stata recepita da un decreto che per ora, su
questo tema, stabilisce disposizioni poco più
che qualitative. Affrontare la progettazione
limitando l’attenzione alla trasmittanza dei
componenti edilizi potrebbe portare a edifici
certificati come energeticamente efficienti, ma
che invece potrebbero essere poco adatti a
rispondere alle reali sollecitazioni climatiche
dell’area mediterranea.
Assumendo la trasmittanza come unico
indicatore si possono eseguire analisi energetiche semplificate, cioè in regime stazionario,
per le quali sono sufficienti dati climatici molto
aggregati, su base mensile o addirittura stagionale e da questo approccio (e soprattutto
dai suoi vantaggi semplificativi in fase di progettazione) scaturisce la tendenza acritica a
isolare sempre più: ma un isolamento estremo può avere effetti incerti nel periodo estivo!
Nei climi caldi esso deve essere affiancato da adeguati sistemi per controllare e gestire i guadagni
gratuiti (fonti di calore all’interno dell’edificio, radiazione
solare attraverso le superficie
trasparenti, ecc.), altrimenti si
determina un sensibile deterioramento delle condizioni di
benessere e sorge la necessità di raffrescare artificialmente. L’isolamento che trattiene il prezioso calore in inverno, durante l’estate svolge
la medesima funzione,
determinando il surriscaldamento degli ambienti.
Al contrario le murature in laterizio
sono dotate di una massa che accumula e
rilascia il calore in maniera complessa, non
solo smorzando i picchi di temperatura dell’esterno, ma differendoli nel tempo: si tratta
della cosiddetta inerzia termica, che genera
ripercussioni molto rilevanti sulle prestazioni
U
Mettiamo a confronto due edifici. Uno “pesante”,
e cioè con una consistente massa delle chiusure
opache (blocchi di laterizio Alveolater®) e uno
“leggero”, di uguale progetto ma con chiusure
opache di massa molto inferiore seppure dotate
degli stessi valori di trasmittanza termica: nella
simulazione l’edificio pesante ha fatto registrare un
fabbisogno energetico per il riscaldamento inferiore
del 30 per cento rispetto a quello leggero
Vista del fronte lato nord dell’edificio realizzato
energetiche, tanto in estate quanto in inverno.
L’adozione di strategie di raffrescamento passivo basate sulla massa richiede di condurre
un’analisi in regime dinamico, che significa
porsi in una scala temporale molto ristretta,
dell’ordine delle ore; questo permette di considerare con il giusto peso fenomeni come, ad
esempio, l’escursione termica giorno-notte e
le variazioni giornaliere dell’irraggiamento
solare. Le chiusure verticali in laterizio alleggerito in pasta utilizzate nella costruzione realizzata non si limitano a rispettare i valori di trasmittanza imposti dal dlgs 192/05, ma sono il
frutto di una riflessione più attenta sul rapporto con il clima e con gli altri aspetti progettuali: sono dotate delle opportune proprietà dinamiche in modo da modulare l’impatto del
clima, specialmente in estate, e sono differenziate in relazione all’orientamento. A sud è
stato scelto un muro massiccio caratterizzato
da isolamento diffuso, che meglio valorizza e
regola gli apporti solari; a nord i pacchetti
costruttivi contengono anche strati di puro
isolamento, per contenere maggiormente le
dispersioni termiche. Parallelamente, le simulazioni hanno riguardato anche un edificio
gemello, a rappresentare il sistema edilizio
leggero, di tipo struttura-isolamento, che si
differenzia dall’edificio realizzato soltanto per
via della massa inferiore, dovuta a pareti e
solai più leggeri.
Tutte le altre caratteristiche, in particolare le
trasmittanze, sono state mantenute perfettamente invariate. L’analisi dei fabbisogni energetici per riscaldamento è stata condotta
secondo le standardizzazioni ormai consolidate, non solo mediante la simulazione in
regime dinamico (Energy plus), ma anche con
l’ausilio di tre strumenti informatici operanti in
regime stazionario (Casaclima, Edilclima,
EcoDomus), rappresentativi dei
vari livelli di approfondimento
con cui si può condurre
Le murature in laterizio sono dotate di una massa
che accumula e rilascia il calore in maniera
complessa, non solo smorzando i picchi
di temperatura dell’esterno, ma anche
differendoli nel tempo: si tratta della
cosiddetta inerzia termica, che genera
ripercussioni molto rilevanti sulle
prestazioni energetiche, tanto in estate
quanto in inverno. L’uso avveduto della
massa termica ha un notevole effetto
positivo sulle condizioni di benessere,
sui consumi energetici e sui carichi per
il raffrescamento, in particolare quelli
di picco, che costituiscono uno dei
motivi dei blackout estivi
Nella foto, il nuovo blocco Alveolater®
per murature portanti di 38 cm di spessore
del gruppo Stabila di Isola Vicentina (Vi), in grado
di soddisfare le richieste del decreto 311/2006
Isolforte
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oggi l’analisi termica degli edifici, al fine di
dimostrare il semplice rispetto dei limiti di
legge, di certificare l’efficienza energetica di
un involucro edilizio, o di indagarne il rapporto con il clima nel corso della progettazione.
Simulare il medesimo edificio utilizzando più
strumenti, stazionari e dinamici, ha consentito
di mettere in chiara luce quali sono le informazioni a cui si rinuncia scegliendo di utilizzare
modelli che tengono conto in misura nulla o
molto limitata degli effetti dinamici della massa
e dell’inerzia termica.
Gli strumenti stazionari, che sono quelli più
comunemente utilizzati nel dialogo con le istituzioni, le amministrazioni e la società, hanno
il pregio della semplicità, ma non valorizzano
in misura sufficiente le differenze tra un edificio
che si limita a rispettare i limiti di legge, e uno
progettato per rispondere in modo appropriato e naturale alle sollecitazioni climatiche dell’ambiente circostante. Seppure gli effetti più
eclatanti della massa e delle proprietà dinamiche dell’involucro si realizzano in periodo estivo, il loro contributo alla riduzione dei consumi per riscaldamento invernale non è affatto
trascurabile.
Nel caso dell’edificio “leggero” la massa
dell’involucro è volutamente molto piccola, e il
fabbisogno energetico calcolato dai vari strumenti è piuttosto omogeneo: assumere la trasmittanza come unico parametro caratteristico delle murature può essere un’approssimazione accettabile.
Nel caso dell’edificio realizzato in muratura
pesante sorge invece un divario profondo: il
modello dinamico stima un fabbisogno energetico per riscaldamento fino al 30 per cento
inferiore rispetto alle analisi in regime stazionario. L’effetto modulante della massa, lo smorzamento dei picchi di freddo, assumono ora
un peso rilevante, che solo la simulazione in
regime dinamico mette completamente in
luce.
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COSTRUZIONI 2008 - 7
EVENTI speciali
A cura di: Il Sole 24 Ore System
CENTRO NORD
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
rapporto positivo
on il Secondo Rapporto Ambientale, l’industria dei laterizi vuole dare il segno della continuità nella scelta fatta
di rappresentare in modo trasparente il proprio impatto
sull’ambiente, a conferma dell’impegno assunto nel perseguire
una politica di sviluppo sostenibile.”
È questa la frase introduttiva della recente pubblicazione, curata dalla Commissione Ambiente Energia e Sicurezza di ANDIL
Assolaterizi, in collaborazione con il Dipartimento di Tecnologie
dell’Architettura e Design “P. Spadolini”, Università di Firenze.
Parlare di eco-ostenibilità nel comparto dei laterizi non è discorso
semplice: nel settore, almeno per quanto riguarda la fase produttiva, non esistono ancora strumenti di valutazione ed intervento
omogenei e universalmente riconosciuti efficaci. Eppure il fattore
della salvaguardia ambientale è sempre più determinante in
un’economia di scala che non guardi al particolare ma al sistema
globale.
E’ l’approfondita analisi del ciclo di vita (delle diverse tipologie di
prodotti in laterizio che può contribuire all’individuazione delle possibili riduzioni d’impatto ambientale, anche a livello delle singole
aziende che possono compiere scelte atte ad ottimizzare le risorse secondo i principi della Politica Integrata di Prodotto (IPP) promossa dalla Commissione Europea per orientare la manifattura di
prodotti “sostenibili”.
Il primo ambito da prendere in esame è certamente quello relativo all’attività estrattiva: se ben condotta e conclusa con un buon
piano di recupero, questa può portare alla “restituzione alla
comunità di un ambiente positivamente alterato, attraverso il
restauro naturalistico, il recupero ambientale e la riqualificazione
paesaggistica” come sottoscritto dall’ANDIL nella Carta degli
Impegni con Legambiente. Per quanto riguarda, invece, gli aspetti produttivi è stata effettuata tramite un’indagine presso le aziende aderenti ad ANDIL attraverso un dettagliato “questionario
Ambiente” relativo a tutti gli aspetti rilevanti, in termini energetici ed
ambientali, che si possono individuare in un impianto di produzione di laterizi. I risultati dell’indagine hanno evidenziato che: relativamente al consumo di materie prime annualmente vengono lavorate circa 23 milioni di tonnellate di argilla per diversi usi e con
diverse possibilità di “recupero degli scarti”. Tra tutte è la produzione di elementi per coperture e di faccia a vista a registrare un
minor recupero rifiuti, pari, rispettivamente, a 15 e 22 kg/t prodotto, rispetto ai 35 kg/t della produzione di elementi per strutture
murarie. Per quanto concerne il consumo d’acqua, invece, si
stima, per l’intero settore, un consumo annuo di circa 3 milioni di
m3 d’acqua, utilizzata sia nell’impasto che per le operazioni di
lavaggio. I maggiori consumi si riscontrano nella produzione di
mattoni faccia a vista per effetto della notevole incidenza della
lavorazione in pasta molle. L’industria dei laterizi, nell’ambito del
risparmio energetico ha progressivamente migliorato il proprio
livello di efficienza nell’uso delle risorse energetiche grazie ai forti
investimenti operati negli ultimi 20 anni. Ad una generale diminuzione dei consumi energetici, si è aggiunto ultimamente un maggiore ricorso all’uso di gas naturale in sostituzione dell’olio combustibile e di combustibili solidi, con indubbi benefici anche sulle
emissioni atmosferiche. Secondo i dati la produzione di elementi
per strutture murarie è quella meno energivora (48 kg di petrolio
per tonnellata di prodotto); segue la produzione di mattoni faccia
a vista, con un consumo superiore del 20% (58 kg di petrolio per
tonnellata di prodotto) e di elementi per coperture, con un fabbisogno di energia di 65 kg di petrolio per tonnellata di prodotto, pari
al 35% in più rispetto al “laterizio da muro”. In ultimo, le emissioni
atmosferiche, che sono una parte del problema ambiente, per la
produzione dei laterizi derivano principalmente dalla fase di cottura, durante la quale avvengono delle reazioni chimico-fisiche nelle
materie prime mentre, per quanto riguarda i rifiuti, gli sfridi di laterizio rappresentano la principale tipologia di rifiuti del settore,
generalmente nella misura di circa l’1% della produzione di laterizi. Gran parte degli sfridi sono però reinseriti nel ciclo produttivo in
aggiunta all’impasto ceramico, tant’è che mediamente vengono
generati solo 5 kg di scarto cotto per tonnellata di laterizio (0,5%).
“C
Il bilancio settoriale risulta, dunque, nettamente positivo nel rapporto di 4:1 tra rifiuti recuperati e non.
Se per quanto riguarda la fase produttiva sono ancora molti gli
aspetti legati all’ecocompatibilità da approfondire rimane invece
comprovata l’alta ecocompatibilità dell’edificio già in essere composto da questo materiale, che per caratteristiche intrinseche e
per possibilità di progettazione e di gestione risulta uno dei materiali più idonei alla costruzione nel rispetto dell’ambiente.
I prodotti in laterizio risultano, infatti, durante il ciclo di vita dell’edificio, del tutto innocui per la salute dell’uomo ed assicurano
un’ottima qualità dell’aria interna e, nel contempo, contribuiscono
ad un migliore comfort abitativo e ad un uso razionale dell’energia
nel costruito. Relativamente all’impatto sulla qualità dell’aria emerge, poi, che gli stessi si distinguono per una totale assenza di
inquinanti durante la fase d’uso, dovuta alla assenza di emissioni
di polveri e fibre minerali naturali e artificiali (amianto, lana di vetro,
lana di roccia), all’ assenza di emissioni di composti organici volatili e semivolatili, all’assenza di formazione di muffe e proliferazione
di batteri e funghi, alla trascurabile presenza di metalli pesanti,
all’assenza di pericolosità radioattiva e all’assenza di emissioni
nocive in caso di incendio.
Relativamente al comfort ambientale e al contenimento dei consumi energetici, l’uso del laterizio (in particolare, il suo impiego in
soluzioni costruttive a muratura monostrato portante) permette di
eliminare, o limitare notevolmente, la formazione di ponti termici,
con conseguente diminuzione delle perdite di calore e dei danni
strutturali.
Altra caratteristica ecocompatibile del laterizio è la sua alta permeabilità al vapore, che consente di ottenere una qualità dell’aria
degli ambienti confinati non inficiata da eccesso di umidità relativa
e dalla proliferazione di muffe e funghi dovuti alla conseguente
facile formazione di condensa superficiale: un materiale, quindi,
adatto ad assicurare sia un’alta efficienza energetica di un edificio,
sia un elevato comfort ambientale.
Frantoio Fondovalle: leader nei conglomerati bituminosi
l fondovalle è un luogo noto e caro a chiunque conosca il territorio modenese. Il
fondovalle comprende le terre intorno al letto che il fiume Panaro disegna attraversando la provincia, terre particolari ed importanti per le risorse ed il lavoro
che, nei secoli di storia, hanno saputo portare a chi vive e lavora in queste
zone. Fondovalle è anche il nome di un’azienda, il Frantoio Fondovalle Srl,
appunto, che, guidato dalla famiglia Lucchi, opera nel settore dei materiali
lapidei da oltre 40 anni e che ha i propri stabilimenti proprio nelle ricche terre
lambite dal Panaro.
Luigi Lucchi, il fondatore, diede vita l’azienda nell’ottobre del 1964 cominciando con la raccolta e la lavorazione dei materiali ghiaiosi provenienti dall’alveo del fiume. Non passò molto tempo, però, prima che il Frantoio Fondovalle Srl si
sviluppasse ampliando le proprie capacità produttive ed investendo nell’innovazione tecnologica. Negli anni 70, infatti, il Frantoio Fondovalle Srl sviluppò il proprio processo produttivo rilevando altre società del settore per giungere, già
nei primi anni ‘80, ad una vasta gamma di inerti capaci di soddisfare le più
particolari esigenze di mercato. Calcestruzzo, conglomerato bituminoso e
misto cementato sono alcuni dei materiali che oggi l’azienda produce, affiancando i reparti di lavorazione ad un laboratorio analisi dotato di sofisticate
strumentazioni, per l’attenzione sempre elevatissima dell’azienda alla qualità
del prodotto.
Proprio in quest’ottica e a riprova dell’impegno profuso il Frantoio Fondovalle Srl
ha ottenuto la certificazione da parte dell’ICIC del proprio Sistema Qualità per i tipi di processi-servizi
relativi al settore EA 02 “Produzione e vendita aggregati da cava” e al settore EA 15 “Produzione e vendita di conglomerato bituminoso”. Il conglomerato bituminoso viene fornito sulla base di ricette preliminarmente validate secondo la nostra procedura interna come previsto dalla norma UNI EN ISO 9001 :
2000. Gli aggregati ed il misto cementato vengono controllati preliminarmente e dopo lavorazione
secondo le norme vigenti. Ma come nasce un materiale inerte? Qual’è il ciclo di lavorazione? Il Frantoio
Fondovalle Srl nei propri impianti posti lungo la valle del fiume Panaro estrae ghiaia dalle cave in natura che possiede. La ghiaia viene scavata e trasportata ai frantoi utilizzando automezzi propri, viene
I
immessa nell’impianto di lavorazione dove, dopo diversi processi di lavaggio e frantumazione, viene
selezionata ottenendo le varie classi di inerti divisi per granulometria. Il prodotto, dopo aver subito la
pulizia in sfangatrici a pale e passato in botti di lavaggio, viene frantumato con mulini di ultima generazione e successivamente selezionato con appositi vagli. A lavorazione ultimata viene trasferito nei piazzali dove sarà in seguito prelevato per la commercializzazione o utilizzato nei propri impianti per la produzione di conglomerato bituminoso, calcestruzzo e misto cementato.
Infine, parte importante del processo produttivo, il Frantoio Fondovalle Srl, con la sua flotta di automezzi, è in grado di garantire un servizio puntuale e preciso per la consegna dei propri materiali nei vari
cantieri, cercando di soddisfare tutte le richieste dei Clienti.
Il controllo, di tutte le sequenze del preconfezionamento dei conglomerati
bituminosi, è gestito da operatori mediante sistemi computerizzati posti nelle
cabine di comando, mentre un adeguato laboratorio permette di verificare e
garantire costantemente la qualità dei prodotti commercializzati.
La Rio Beton S.p.A. Calcestruzzi fa parte del gruppo Frantoio Fondovalle
Srl. E’ un’azienda certificata in “Sistema Qualità” secondo la norma UNI EN
ISO 9002, presente sul territorio con 3 moderne centrali computerizzate a
doppio punto di carico, 2 centrali tradizionali a un punto di carico ed un ampio
parco macchine per soddisfare le esigenze della clientela. Con la Rio Beton Spa
il Frantoio Fondovalle propone calcestruzzo durevole a prestazione garantita per
strutture armate, calcestruzzo durevole non strutturale, calcestruzzo alleggerito carrabile, misto cementato, calcestruzzo innovativo per pavimentazioni
architettoniche e calcestruzzo autocompattante SCC Self Compacting
Cocrete.
Il gruppo Frantoio Fondovalle nel 2006 ha acquistato un importante ramo
aziendale certificato Soa (Og3, Og8) che, affiancando le altre aziende del
gruppo con la propria esperienza e le competenze specifiche in materia, oltre
ad ampliare considerevolmente le dimensioni dell’azienda, permette al gruppo di
partecipare alle gare d’appalto per i lavori pubblici nei settori della manutenzione
stradale e dell’edilizia.
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Lunedì 11 Febbraio 2008
EVENTI speciali
A cura di: Il Sole 24 Ore System
CENTRO NORD
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Gruppo Ripabianca: Rivestimenti SMORLESI: Clarici: mattoni fatti a mano
costruiamo insieme
come nell’antica tradizione
libertà progettuale
igliore qualità della vita, individuale e collettiva: sono questi
gli obiettivi di bioarchitettura
e bioedilizia. E per quanto possa
sembrare paradossale lo strumento
più idoneo di un nuovo modo di progettare case e insediamenti urbanistici, è la riscoperta di materiali tradizionali da impiegare in ogni parte
dell’abitazione: solai, intercapedini,
pareti, pavimenti e rivestimenti.
“I prodotti naturali riproposti in una
chiave moderna, hanno caratteristi-
M
che uniche e si
sposano perfettamente con la bioedilizia – spiega
Michele Marconi, amministratore
delegato del gruppo Ripabianca – in
particolare
per
quanto attiene alle
condizioni TermoIgrometriche ideali, all’ isolamento
termo-acustico e alla resistenza
meccanica, con performance superiori ad altri materiali e grande durata
nel tempo.”
Che i materiali in cotto siano non
solo “oggettivamente” più belli, ma
che conservino meglio il caldo d’inverno e isolino dalle calde temperature estive, lo confermano le scelte di
grandi architetti.
Non a caso le pareti ventilate in
cotto della Impruneta S.r.l. sono
state impiegate in un imponente progetto nell’Hinterland milanese (I
Torrioni di Vimodrone) il cui progetto architettonico porta la firma
di un “big” come
Mario Botta.
Stessa scelta
per il nuovo padiglione Monteggia,
del
Policlinico
Mangiagalli di
Milano.
“Questo tipo di
soluzione – che,
come tutti sanno,
“riveste” gli edifici
con elementi in
cotto
staccati
dalle pareti, creando un effetto di
ventilazione - risulta ideale anche per
le ristrutturazioni di vecchie costruzioni, – conclude Marconi – creano
condizioni termo-igrometriche ideali,
limitano i fenomeni di umidità e condense, proteggono dai rumori e facilitano la manutenzione.”
Pareti
ventilate:
la scelta
dei grandi
architetti
attoni come pezzi di una storia, fatti a mano
come nella più antica tradizione.
Mattoni caldi, sicuri, naturali che garantiscono un ambiente sano ed accogliente.
Fornaci Laterizi Clarici, azienda leader nel settore,
ha raccolto la più antica tradizione nella costruzione
dei mattoni portandola fino ai giorni nostri intatta e
piena di storia.
Dalla nobiltà dei palazzi alla semplicità dei casolari di campagna, il mattone, con la sua materia, ha
caratterizzato per secoli le costruzioni del nostro
Paese in un percorso di storia e tradizione mai terminato. Anche oggi, infatti, in tempi moderni e frenetici, la tranquillità ed il calore della casa rimangono aspetti irrinunciabili del quotidiano ed è a ricreare una dimensione capace di accogliere questi
principi il fine al quale Fornaci Laterizi Clarici tende
con le sue lavorazioni fatte a mano e con grande
cura.
Lo fa attraverso la creazione e la lavorazione del
mattone che, per le sue caratteristiche di naturalezza, per la sua materia e i suoi colori che sono quelli della terra umbra, per la sua capacità di conciliare
modernità e memoria riesce ad esprimere al meglio
la continuità con la tradizione più tipica. Per le sue
qualità eccezionali, il mattone fatto a mano, infatti,
mantiene nel tempo non soltanto la sua inalterabilità, ma, invecchiando, il suo aspetto si conforma
all’ambiente che lo circonda, assumendone sempre
M
Montecassiano, una cittadina del maceratese, la tradizione delle fornaci
affonda le sue radici in tempi veramente lontani. La particolare natura geologica del terreno, ricco di argille tra le più pregiate ha favorito, infatti, l’insediamento nella zona di opifici fin dall’epoca romana. Riprendendo una tradizione che già dagli albori ha abbinato il suo nome a manufatti di grande pregio, nel
1890 viene fondata la fornace SMORLESI. Il primo stabilimento sorge nella zona
di Monteferro, ma 20 anni dopo, in piena espansione, si trasferisce nell’attuale
sede di Vallecascia. La Smorlesi spa, dunque, ormai da un secolo è leader in
Italia nel settore dei tamponamenti e rivestimenti in laterizio, oltre a corredare la
produzione con una serie altamente pregevole di tegole, coppi, pavimenti e prodotti ancora fatti a mano.
Progettare e costruire con i prodotti Smorlesi è garanzia di estrema qualità e
affidabilità sia dal punto di vista estetico/formale degli elementi - disponibili in
un’ampia gamma di texture e colori, di forme e dimensioni, di finiture della superficie estremamente accurate - sia dal punto di vista tecnico, con le più alte performances di resistenza, isolamento termico ed acustico, qualitativamente riconosciute con certificazioni di prodotto “f.c.p” n 6000823-1035 e ISO 9001:2000
n. 180211, secondo BVQI.
Il connubio quanto mai attuale di innovazione tecnologica e continuo adeguamento agli standard di produzione europei, ricerca nel design e conservazione
della tradizione nel laterizio consente la massima libertà di progettazione architettonica.
I laterizi Smorlesi trovano eccellente utilizzo anche nelle ristrutturazioni e nelle
progettazioni di interni, un mercato senza dubbio di nicchia, ma che testimonia
ulteriormente la versatilità e la flessibilità dell’azienda.
A
Intervento sulle volte della Basilica
Superiore di Assisi
Per eventuali approfondimenti:
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più i colori e le trasparenze. Questa caratteristica lo
rende unico per un uso esterno, in particolare per
pavimentazioni di viali e cortili, dove la finitura rustica esalta la sua matericità e lo rende sicuro al
passo.
Inoltre le tonalità di colore si accordano sia con i
toni della pietra con cui sono costruiti molti dei
nostri casolari, sia con le velature degli intonaci a
calce degli edifici nelle città storiche.
A riprova delle importanti capacità e dell’esperienza maturata Fornaci Laterizi Clarici è stata chiamata per importanti interventi di restauro, anche su
opere monumentali. Tra le altre il rifacimento delle
volte danneggiate dal sisma e della copertura della
Basilica Superiore della chiesa di San Francesco
D’Assisi, intervento per cui l’azienda ha prodotto,
su specifica tecnica della Soprintendenza, con
dimensioni analoghe agli originali, i mattoni ed i
pezzi speciali che sono serviti per la ricostruzione
delle vele e delle nervature delle volte crollate a
seguito del sisma del 1997.
Tali pezzi in alcuni tratti sono stati assemblati
insieme con quelli recuperati tra le macerie e su cui
erano ancora presenti porzioni di affreschi, mentre
per la copertura della Basilica superiore sono state
prodotte delle tegole romane con le stesse caratteristiche di quelle esistenti.
Riduzione dei consumi del 30%?
Il segreto sta nell’inerzia termica
E la ricerca lo dimostra*
Il confronto in termini di prestazioni energetiche e condizioni di
benessere abitativo tra due edifici identici – uno bioclimatico in muratura
pesante l’altro con pareti e solai leggeri – ha dimostrato che, pur con
identici valori di trasmittanza termica, il fabbisogno energetico per il
riscaldamento dell’edificio in muratura pesante è inferiore del 30%.
E questo grazie all’inerzia termica delle pareti pesanti, come quelle in blocchi
Alveolater® e Alveolater®Bio Stabila, che sono dotate non solo di elevate qualità
isolanti ma anche di una massa che accumula e rilascia il calore in maniera
complessa, smorzando i picchi della temperatura esterna e differendoli nel
tempo. L’inerzia termica, dimostra la ricerca, esalta le prestazioni energetiche
delle pareti tanto in inverno quanto e soprattutto d’estate, creando le
migliori condizioni di benessere abitativo con una drastica
riduzione dei consumi energetici, sia per il
riscaldamento che per il raffrescamento.
e
Conform i
t
ai decre
5
192/200
6
0
0
311/2
Scheda di valutazione termoigrometrica
Parete in blocchi
Alveolater® Stabila 38(1)
interno
esterno
• spessore complessivo cm 41,5
Trasmittanza U(2)
0,33 W/m2K
Peso parete
415 kg/m2
Potere fonoisolante
54
dB
Resistenza al fuoco R.E.I.min. 180
1,5
38
41,5
2
(1) Posti in opera con malta termica e intonaco isolante.
(2) Valore determinato sulla base della norma Uni En 1745:2005.
Alla verifica di Glaser la parete non forma condensa.
Per calcoli termici e consigli per la progettazione
Laterpoint - Isola Vicentina (Vi) - Via Capiterlina 141 - tel. 0444 599011 - fax 0444 599040
[email protected] - www.gruppostabila.it
Gruppo Stabila - Isola Vicentina (Vi) - Via Capiterlina 141 / Stabilimenti: Capiterlina Isola Vicentina (Vi) - Atesina/Zaf Ronco all’Adige (Vr) - Sel Modena - Fornace di Dosson Dosson di Casier (Tv)
Borsa di ricerca Analisi delle prestazioni termiche dell'involucro in laterizio valutate in regime dinamico nel sistema edificio in un contesto climatico mediterraneo patrocinata dal Consorzio Alveolater® e dal Dapt (Dipartimento di architettura e pianificazione territoriale) dell'Università di Bologna. La
ricerca ha confrontato le prestazioni energetiche e le condizioni di benessere abitativo di un edificio pesante progettato e realizzato a Pieve di Cento in provincia di Bologna secondo criteri bioclimatici e di uno leggero di uguale progetto ma con chiusure opache di massa molto inferiore. L'analisi dei fabbisogni
energetici per riscaldamento è stata condotta mediante simulazione in regime dinamico (Energy plus) e con l'ausilio di tre strumenti informatici operanti in regime stazionario (Casaclima, Edilclima, EcoDomus). Il progetto dell’edificio è dello Studio Ricerca & Progetto, Mingozzi, Galassi e Associati in Bologna.
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Edilizia: il mattone come investimento sicuro
opo il boom del settore edile degli ultimi anni i primi segnali
di contenimento sono in arrivo. Non situazioni allarmanti che
incombono, almeno per quanto riguarda le regioni del centro nord Italia, ma un sentore diffuso, la tendenza a scalare di una
marcia, più indotta dai timori per una situazione internazionale e
mondiale in rapida evoluzione che da effettive inversioni di tendenza nel mercato italiano.
“Gli anni d’oro che abbiamo vissuto dal 2000 ad oggi forse stanno trascolorando verso l’argento, ma non si devono fare inutili
allarmismi. Il mattone rimane un investimento sicuro – spiega
Valerio Scianti, presidente Ance della provincia di Modena – e continuerà ad esserlo anche a fronte delle gravi perdite che, oggi, si
possono pronosticare riguardo gli andamenti di borsa per i prossimi anni.
I segnali di retrocessione nel settore edile si cominciano a
cogliere derivano, purtroppo, soprattutto da timori diffusi che
riguardano gli aspetti del credito. I tassi di interesse, in continuo
aumento nei Pesi Esteri, preoccupano anche i singoli risparmiatori italiani e quello che era stato, circa dieci anni fa, il volano trainante dell’incremento che ha riguardato il settore delle costruzioni,
cioè la possibilità di accedere a mutui a tasso agevolato, oggi sta
velocemente rientrando. Il rischio è quello di far rallentare il settore per di più senza reali motivazioni. I tassi di interesse aumentano
anche in Italia, ma non in modo altrettanto forte che in altri Paesi
doive si può già parlare di crisi e per di più qui da noi aumentano
per riflesso, senza reali motivazioni a sostegno”.
Ingiustificata, infatti, secondo gli esperti, la crescita bancaria dei
tassi d’interesse che non rifletterebbe una situazione concreta
nazionale: “La crescita dei tassi da parte delle banche italiane è
puramente preventiva – spiega ancora Scianti – ed è un peccato
che per questa tendenza al rialzo si creino situazioni di recessione
che possono danneggiare l’intera economia del Paese”.
Recessione in arrivo, dunque? Forse non proprio, più che altro
un rallentamento o un’inversione di rotta: meno edilizia privata più
edilizia pubblica. Le aziende, però, coltivano timori per il futuro. Ma
in una situazione tanto complessa chi sarà a rimetterci davvero?
Variegato e mutevole il settore edile ha visto, proprio negli ultimi
anni di consolidamento e crescita, anche un fiorire di attività
improprie ed improvvisate che hanno penalizzato le aziende di più
lunga tradizione attraverso operazioni di concorrenza sleale.
Soluzioni e prezzi non in linea con quelli necessari a garantire le
D
Quali prospettive per il settore
edile nel 2008? Ecco l’analisi
dell’Ing. Valerio Scianti, Presidente
dell’ANCE della provincia di Modena
A sinistra, l’ing. Valerio Scianti, costruttore, presidente
dell’ANCE della provincia di Modena. Sopra, la famosa
“Ghirlandina”, nel centro storico di Modena, che subirà lavori
di restauro nei prossimi due anni. Per rivestire la Torre simbolo
di Modena, è stata realizzata una colorata copertura
da parte di Mimmo Paladino
qualità del prodotto, ditte individuali nate dal nulla, imprese edili
che millantano esperienze e qualità e che in realtà sono scatole
vuote: “Il nostro settore fa gola a molti, da sempre – continua
Scianti – negli ultimi anni il lavoro in aumento ha portato anche
tanta concorrenza. In edilizia si sono riciclate figure anche del tutto
improprie, privati che sono diventati immobiliaristi senza le necessarie competenze, aziende che hanno costruito risparmiando in
termini di sicurezza sul lavoro, di materiali, di qualità insomma, per
ottenere un guadagno facile e veloce in un ambito, invece, tanto
delicato quanto pregnante per la vita di tutto un territorio. Oggi,
fortunatamente, la situazione è un po’ cambiata: le regole e le leggi
in materia sono diventate più severe, i controlli sono più forti e i
vincoli da rispettare vanno, in un certo senso, ad appesantire gli
investimenti necessari per far funzionare un’attività. Se questo da
un lato penalizza tutti, dall’altro garantisce quantomeno una selezione che era ormai divenuta fondamentale per una prosecuzione
adeguata dei lavori impostati. Se è vero, poi, che il settore è in flessione per quanto riguarda l’edilizia civile è anche vero che la nuova
Finanziaria apre, per la prima volta da anni, scenari un nuovi al settore delle infrastrutture pubbliche. Qualche finanziamento in più e
la necessità evidente di operare, nel Paese, in quest’ambito in
maniera organica, a vantaggio di tutti i settori economici e produttivi, potrebbe compensare in parte le oscillazioni negative del privato. E’ chiaro che in questo settore ci sarà ancora meno spazio
per i “riciclati del mestiere” e si potranno affermare soprattutto, e
speriamo solo, quelle aziende che hanno alle spalle un’esperienza
ed una storia concreta”.
Contemporaneamente alle indicazioni importanti, in materia di
costruzioni pubbliche, contenute nella Finanziaria, infatti, la legge
si è recentemente preoccupata di rendere più cogente il vincolo tra
committente pubblico e azienda esecutrice privata: la responsabilità delle condizioni di lavoro come del rispetto di tutte le norme di
sicurezza è, ora, equamente divisa tra chi appalta e chi esegue,
condizione che forzatamente costringe, chi affida un lavoro a terzi,
ad occuparsi direttamente delle condizioni dei cantieri, dell’operatività dell’azienda, della regolarità dei dipendenti, ecc...
Se il futuro riserva cambiamenti nel settore ed un giro di vite in
termini di controllo saranno, certamente, gli improvvisati e le aziende meno stabili a fare più difficilmente i conti con queste nuova
realtà, a favore, si spera, della qualità e della capacità vera delle
aziende.
CMB: domani è un altro secolo
MB Società Cooperativa nasce nel 1977 a Carpi, in provincia di Modena, dalla fusione di due società cooperative: la Braccianti e la Muratori, fondate rispettivamente nel
1904 e 1908. Assunta la veste amministrativa della Cooperativa
Muratori, oggi CMB celebra i suoi primi cento anni di attività. A
distanza di un secolo, il consolidarsi dei valori originari e la loro
elaborazione in forme nuove hanno consentito a CMB di collocarsi fra i principali gruppi italiani di costruzioni e di rivestire un
ruolo di rilievo nella progettazione e realizzazione di opere di
ingegneria civile e infrastrutturale in Italia.
Il giro di affari complessivo, registrato a fine 2006, si attesta a
428 milioni di euro e un patrimonio netto che è cresciuto fino a
sfiorare i 140 milioni di euro.
Tali risultati sono stati raggiunti grazie alla consolidata esperienza nella produzione diretta di grandi opere infrastrutturali ed
edili, ma anche grazie
a iniziative immobiliari
complesse, come la
costruzione di grandi
Centri Commerciali e
la riqualificazione di
aree urbane dismesse.
A ciò si aggiunge la
rilevante attività di
project financing in
ambito sanitario e
ospedaliero, nel cui
mercato la Cooperativa riveste un
ruolo di riconosciuta
leadership.
La struttura organizzativa, strutturata
in divisioni, consente
a CMB di presidiare
saldamente le aree in
cui opera: le tre
Divisioni di Carpi,
Roma e Milano agiscono
infatti
in
maniera stabile nei
territori di maggior
radicamento, mentre
le
sei
Direzioni
Centrali garantiscono
la definizione delle
strategie e la gestione corporate delle
politiche aziendali.
Fra gli interventi di maggior rilievo, negli ultimi anni CMB è
stata impegnata nella realizzazione della nuova sede
dell’Editrice Sole24ore a Milano, su progetto dell’architetto
Renzo Piano, dell’Headquarter della Pirelli, dei nuovi Ospedali di
C
Fidenza e Modena e dell’Ospedale Fondazione Macchi di
Varese, mentre nell’ambito delle infrastrutture ha lavorato sulla
Linea Ferroviaria ad Alta Velocità Milano-Bologna, sull’ampliamento del Grande Raccordo Anulare a Roma e su un lotto
dell’Autostrada Asti-Cuneo.
Tra le opere in corso di realizzazione e di recente acquisizione
meritano una menzione il Palazzo della Regione Lombardia, i
due Alberghi presso la Nuova Fiera di Milano, la ristrutturazione
delle Stazioni ferroviarie di Verona, Mestre e Venezia, l’Ospedale
Maggiore di Trieste e l’Ospedale Sant’Anna di Ferrara, la realizzazione della Linea C della Metropolitana di Roma e, ultimo in
ordine di aggiudicazione, il nuovo e moderno Carcere per la
Provincia di Trento.
Da cento anni CMB risponde alla sua vocazione: valorizzare
gli individui e trasformare gli spazi in luoghi ideati per l’uomo.
La nuova sede di CMB è la prima opera di un nuovo
secolo di storia. L’inaugurazione, avvenuta lo scorso
7 dicembre 2007, ha segnato l’inizio
delle celebrazioni del centenario
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Lunedì 11 Febbraio 2008
EVENTI speciali
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Fabriano: per Edilninno Un pannello termoisolante prefinito:
clienti di primo piano
il sistema Ecap di Edilteco Group
L
E
a Edilninno S.p.A., opera e nel settore dell’edilizia
industriale, commerciale, direzionale e civile ed è
presente con rilevanti strutture già realizzate in tutte
le regioni del centro e del nord Italia. Per fatturato, organico e qualità d’impresa, l’Edilninno è azienda leader
nella regione Marche, per il settore dell’edilizia.
La società annovera nomi di primo piano tra i clienti più
affezionati. Si sono affidati all’esperienza di Edilninno
tutte le Aziende del gruppo Merloni (Merloni
Elettrodomestici, Indesit Company, Merloni Termosanitari, Antonio Merloni), importanti realtà del settore
cappe aspiranti (Elica Spa, Faber Spa, Turboair, Best
Spa, ecc.) e del settore abbigliamento tra cui annoveriamo il notissimo marchio Prada. Non mancano, tra le referenze dell’azienda committenti del settore bancario
(Banca delle Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di
Fabriano e Cupramontana, Fondazione Cassa di
Risparmio di Jesi) per i quali l’Edilninno ha curato la
costruzione di gran parte dei nuovi insediamenti industriali, commerciali e direzionali nel Centro Italia, oltre alla
costruzione ed alla ristrutturazione delle residenze dei
maggiori azionisti e titolari.
Per la costruzione dell’immobile in cui ha trovato sede
la società Prada, alla Edilninno Spa è stato conferito nel
2006 il premio nazionale Ance, seconda edizione da
parte dell’Istituto Nazionale di Architettura di Roma.
Negli ultimi anni la Edilninno SpA è entrata anche nel
settore della grande distribuzione costruendo i Centri
Commerciali per il gruppo Pam di Livorno e Pistoia, quest’ultimo realizzato in soli nove mesi, per una superficie
complessiva di mq. 36.000. Anche a Fabriano dove, per
il Gruppo Sma, è stato realizzato il Centro Commerciale
“Il Gentile”, con annessa galleria di negozi Edilninno ha
dimostrato la sua capacità interpretativa e realizzativa e,
con lo stesso impegno, l’azienda è in procinto di ultimare l’annessa multisala: quattro sale cinematografiche e
una palazzina di uffici che renderanno l’opera completa.
La Edilninno SpA lavora principalmente fornendo
l’opera chiavi in mano adeguandosi, nel contempo, alle
esigenze del committente grazie ad una struttura adeguata a soddisfare tutte le esigenze della clientela.
L’azienda è in possesso della qualificazione SOA con
diverse certificazioni (OG3, OG11, OG12, OS1, OS21) e
con la certificazione OG1 illimitata. È inoltre in possesso
della certificazione di qualità UNI-EN ISO 9001:2000.
Costruzioni: settore fondamentale
in Emilia Romagna
l settore delle costruzioni
in Emilia-Romagna continua a svolgere un ruolo
fondamentale
per
l`economia della Regione.
Gli investimenti nel settore,
che rappresentano oggi
l`11,8% del Pil regionale
(per l`Italia la percentuale e`
del 9,9%), sono cresciuti
nel 2007 dello 0,7% rispetto all`anno precedente,
facendo segnare una performance migliore del dato medio nazionale
(+0,4%). E` quanto emerge dal ``Rapporto congiunturale sull`industria delle costruzioni in EmiliaRomagna-2007``, elaborato da Ance EmiliaRomagna e Centro Studi Ance, che per il 2008,
I
pur confermando il trend
positivo degli investimenti,
prevede un rallentamento
della loro crescita (+0,1%).
Rilevante, inoltre, il contributo fornito dal settore in termini di occupazione. Gli
occupati delle costruzioni
rappresentano oggi, infatti, il
7,1% di quelli di tutti i settori
economici.
Riguardo ai singoli comparti - si legge inoltre nello studio
- l`edilizia abitativa si e` confermata trainante, con un
aumento complessivo dell`1% (+0,5 per le nuove abitazioni e +1,4% per la riqualificazione), mentre prosegue la flessione nelle opere pubbliche (-4,2%), destinata a continuare anche nel 2008.
cap è un pannello termoisolante prefinito per
l’isolamento termico a parete (sia per esterno che interno) e a soffitto in grado di garantire performance di isolamento termico nel rispetto dei parametri imposti dal dlgs 311/06. Il sistema Ecap è ideale per la realizzazione di isolamenti termici esterni a cappotto, isolamenti interni di
pareti e soffitti, isolamenti termici di costruzioni
prefabbricate, per il rifacimento ed il risanamento
di facciate, per l’eliminazione dei ponti termici e,
infine, per la protezione delle facciate dalle acque
meteoriche.
Il pannello Ecap si presenta già finito con due
strati di intonaco e la rete in fibra di vetro per i sormonti, le predisposizioni per i tasselli di fissaggio.
Per un risultato finale a perfetta regola d’arte, a
seguito della posa in opera di Ecap, sarà necessaria unicamente una sola mano di finitura colorata.
La principale caratteristica distinguente del pannello termoisolante prefinito in EPS classe 100 è,
dunque, la possibilità di posare con estrema facilità il pannello in cantiere in maniera considerevolmente rapida e senza il rischio di compromettere
le caratteristiche isolanti del sistema.
È facilmente intuibile quanto, un pannello con
queste caratteristiche, permetta di velocizzare i
tempi di posa e, allo stesso tempo, garantisca un
risultato finale uniforme in grado di migliorare
notevolmente la capacità di isolamento rispetto al
metodo tradizionale (coefficiente di conducibilità
termica λ=0,035). Non dobbiamo dimenticare,
infatti, che con questo tipo di pannello si viene ad
abbattere notevolmente il rischio di errori durante
la posa che possano inficiare le caratteristiche di
isolamento del prodotto.
Il pannello Ecap viene proposto in diversi spessori da un minimo di 30 mm sino ad un massimo
di 180 mm (oltre alla rasatura di circa 3 mm) ed ha
una dimensione standard di 600x1.200 mm.
Il prodotto è disponibile anche nella versione
ECAPGT (additivata con grafite) che è caratterizzato da un coefficiente di conducibilità termica
λ=0,030.
Questo rivoluzionario sistema – prodotto e commercializzato dal Gruppo di San Felice sul Panaro
(MO) – ha riscontrato un grande successo anche
fuori dai nostri confini nazionali. In occasione,
infatti, della realizzazione di due abitazioni indipendenti “passive” a Gleisdorf (in provincia di Graz, in
Austria), dove la cultura del costruire considera
scrupolosamente tutti gli aspetti di risparmio energetico per migliorare al massimo la qualità del
clima abitativo all’interno delle stesse, Ecap ha
impressionato per la velocità di esecuzione e per
le sue caratteristiche tecniche e prestazionali
Il Premio “Costruire” 2007 - istituito a partire dal
1989 dalla rivista "Costruire" con l’obiettivo di sottolineare i contenuti innovativi e le qualità tecnicoprestazionali provenienti dalla produzione e dai
servizi destinati al mondo delle costruzioni in Italia
- è stato attribuito al Sistema Ecap di Edilteco
Group.
Questo importante ed indipendente riconoscimento al Sistema Ecap è l’ulteriore conferma dell’affidabilità e della competenza di Edilteco Group
nel settore dell’isolamento termico.
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