Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI COMUNE DI ASCIANO PROVINCIA DI SIENA P I A N O C E N T R O D I R E C U P E R O S T O R I C O E X D I A S C I A N O : P R E T U R A AI SENSI DELLA LEGGE 457/1978 E SS. MM. II. LEGGE REGIONALE 57/1985 E SS.MM.II. RELAZIONE 1 . P R E M E S S A 2 . C E N N I 3 . S I T U A Z I O N E 4 . D E S C R I Z I O N E GENERALE S T O R I C I A T T U A L E D E L L ’ I N T E R V E N T O Asciano, marzo 2013 Comune di Asciano 1/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI 1. PREMESSA In seguito all'analisi degli obiettivi individuati nella richiesta per l'attuazione del Piano di Recupero del centro storico di Asciano, è emersa l'esigenza prioritaria dell'Amministrazione Comunale di focalizzare l'attenzione nell'esame dell'edificio dell'ex Pretura, chiamato anche "delle ex Carceri", in quanto sede delle Carceri Mandamentali di competenza territoriale della Pretura di Asciano, istituita nel 1848 e soppressa nel 1963. Tale esigenza, volta a risolvere le criticità comuni a molti edifici del centro storico e riguardanti lo stato di degrado architettonico delle facciate, deriva da un bisogno più ampio di tipo sociale e funzionale che interessa i cittadini e i visitatori del territorio ascianese: la mancanza di funzionalità degli edifici pubblici del centro storico, e nel caso in questione dell'edificio dell'ex Pretura, la presenza di una forma di degrado sociale che contribuisce allo svuotamento delle funzioni sociali e urbane di supporto sia ai residenti che ai visitatori di tutto il territorio delle Crete Senesi, di cui Asciano è uno dei centri di maggior attrattiva. In accordo con l'Amministrazione Comunale è stato pertanto deciso di finalizzare il presente Piano di Recupero all'esame dell'edificio dell'Ex Pretura, analizzandone le vicende costruttive che hanno portato alla situazione attuale ed esaminando il degrado dal punto di vista architettonico, strutturale e funzionale, al fine di delineare una proposta progettuale integrata e mirata a soddisfare i bisogni della collettività ascianese, oltre a restituire il dignitoso decoro a un edificio che, seppur di recente costruzione rispetto al centro storico, è ormai storicizzato ed è parte integrante del patrimonio architettonico locale. Comune di Asciano 2/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI 2. CENNI STORICI Il Comune di Asciano,cuore delle Crete a sud di Siena, si contraddistingue per la sua storia antica. Testimonianze storiche quali il Tumulo etrusco del Molinello, le Tombe di Poggio Pinci, e l’antico Mosaico Romano ci parlano di una civiltà antichissima che si è sviluppata in questi luoghi. Asciano, infatti, fin dalle invasioni barbariche, grazie alla sua posizione geografica e alla sua importanza economica e strategica sul territorio circostante, fu sempre tenuto in grande considerazione come sede di pubblici uffici; basti pensare che fin dai tempi feudali, e precisamente sotto il dominio dei conti Cacciaconti, fu sede della Magistratura Giudicante che conservò anche sotto la Repubblica Senese. A conferma di ciò va detto che in Asciano esistette sempre la Podesteria, che un tempo ebbe giurisdizione nei comuni di Asciano, Chiusure, Monte SS.Marie, Montisi, Petroio e Trequanda e fu conservata fino al 1838, anno in cui venne istituito il Vicariato. Nell’anno 1830 alla Cancelleria comunitativa di Asciano venne aggiunto l’Ufficio del Censo e Catasto con giurisdizione nei comuni di Rapolano e S.Giovanni D’Asso e per vari anni anche nel comune di Castelnuovo Berardenga. Successivamente il Vicariato venne convertito in Pretura Civile e Criminale e, in attuazione del nuovo ordinamento giudiziario, fu mantenuta come Pretura Mandamentale. Fino al 1850 l’antico Palazzo Pretorio era collocato nel Borgo Maestro, di proprietà dell’Amministrazione Comunale, con il carcere posto al piano terreno e la Sala Udienze al Piano Primo, con grande difficoltà degli impiegati, avendo i propri uffici dislocati in altre fabbriche private e non. E’ in questo momento storico (anno 1852) che, data l’importanza assunta come sede giudiziaria, si avverte da parte della pubblica amministrazione l’esigenza di costruire un nuovo fabbricato ad uso di Pretura Mandamentale e Carceri. In questi stessi anni il Comune di Asciano si appresta a realizzare una nuova rete stradale per urbanizzare quella zona che, prospiciente il profondo vallone della Lama, era occupata dagli orti e dalle vigne appartenenti ai facoltosi terrazzari confinanti. La nuova urbanizzazione è stata un’opera molto significativa per il nuovo assetto urbano di Asciano ed ha preparato le sedi, oltre che agli edifici privati, ai pubblici palazzi delle Scuole Elementari e della Pretura. A seguito dell’acquisizione da parte del Consiglio Comunale di un terreno nella posizione più centrale e sopraelevata del paese, appartenuto al Regio Conservatorio di S. Maria Maddalena di Siena, nell’anno 1854 viene dato l'incarico ed iniziati i lavori per la realizzazione delle Carceri Mandamentali di Asciano, allo scopo di provvedere convenientemente alla reclusione dei detenuti e soddisfare a ciò che veniva richiesto su tale materia dalle leggi vigenti. L’edificio, realizzato sulla Comune di Asciano 3/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI nuova viabilità intitolata “Vie Nuove” era costituito da quattro piani così distinti: il piano terreno ospitava l’Ufficio della Pretura; al piano primo erano situati due alloggi, uno destinato al guardiano delle carceri e l’altro all’Ufficio della Pretura; il secondo piano, o piano delle carceri, a cui si accedeva attraverso un massiccio cancello in ferro, ospitava dieci celle, 1. Fotografia del palazzo pretoriale negli anni '20. di cui otto di custodia e due di pena; il terzo, costituito da un'unica stanza dotata di due ampi finestroni semicircolari con affaccio sul retro dell'edificio, era il luogo dove venivano condotti i detenuti a prendere aria, il cosiddetto "loggione" per i carcerati. Per molti anni Asciano fu capoluogo del Mandamento grazie alla sua centrale posizione territoriale in relazione alla mobilità delle popolazioni confinanti e circostanti ed ai suoi affari economici eccellenti e attivissimi scambi commerciali che resero più agevole anche l’amministrazione della giustizia. Dal punto di vista architettonico, la conformazione primitiva del fabbricato differiva rispetto alla situazione odierna per quanto riguarda la facciata principale su Piazza Garibaldi e per la geometria della copertura: in origine si trattava infatti di un edificio formato da un blocco principale lungo la viabilità delle "Vie Nuove" con tetto a capanna, che si estendeva per la parte centrale fino al retro mantenendo costante il colmo. A questa fascia centrale erano affiancate due ali laterali, più basse, di cui oggi è ancora visibile la traccia. Questa conformazione è rimasta fino al 1931, quando la Pretura fu oggetto di importanti modifiche oggi ormai storicizzate: la copertura a capanna del blocco centrale fu sostituita dal tetto a padiglione con eliminazione 2. Fotografia del palazzo pretoriale degli anni 1935-1940. Comune di Asciano semicircolare la del del necessaria finestrone fronte, 4/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI impedendo così ai carcerati di interloquire con i cittadini in piazza. In quell'occasione fu realizzata la terrazza al primo piano, e la preesistente finestra centinata fu sostituita da un finestrone simile alle aperture esistenti. Le aperture furono inoltre arricchite da una cornice decorativa di bugne probabilmente dipinte, in sostituzione dei precedenti architravi in rilievo. Per quanto riguarda la decorazione pittorica dei prospetti è oggi facile scoprire che tutto il piano terra del fabbricato era decorato a bugnato, in rilievo sul fronte principale, dipinto in grigio su fondo bianco sugli altri lati. A conferma di ciò esistono infatti alcuni documenti fotografici e rimane traccia della decorazione nel retro dell'edificio. Nell’anno 1933, in occasione della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, in ordine alla Legge 30.3.1890, nessuna modifica fu apportata al Mandamento di Asciano che resterà come sede attiva fino al 1963, anno in cui viene definitivamente soppresso. Negli anni successivi al 1963 l'edificio ha subito anche rimaneggiamenti alla distribuzione interna per adattarlo alle varie esigenze di utilizzo pubblico: nel 1979 è stato rifatto il tetto come lo vediamo oggi, con il manto in tegole marsigliesi, è stato abbassato il solaio del piano sottotetto, e sono stati costruiti i muri laterali in bozze ancora esistenti. Nel 1981 ha subito modifiche al piano primo per essere adattato ad ospitare gli uffici e gli ambulatori del distretto sanitario "Le Crete". Nel 1999 il piano terra è stato arrangiato per accogliere la sede della Polizia Municipale e la Sala Consiliare. Comune di Asciano 5/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI 3. SITUAZIONE ATTUALE Il borgo antico di Asciano è caratterizzato da un tessuto edilizio di tipo tradizionale, con un’edilizia di pregio da un punto di vista tipologico ed architettonico ed è articolato su di una serie di stretti vicoli che ricalcano quelli originari dell’abitato medioevale e si concludono negli spazi aperti principali, nei quali sono ubicate le emergenze architettoniche. L'edificio dell'ex Pretura di via Mameli, si innalza maestoso oltre la sommità della scalinata di Piazza Garibaldi, fronteggiando il palazzo comunale. La strada lungo cui è stato costruito, oggi ben integrata all’interno del centro storico, come è già stato detto, era all’epoca della costruzione della Pretura una delle “Vie Nuove”, situata in una zona in fase di espansione per il paese. Sulla base del rilievo condotto mediante strumenti di rilevamento sia diretti che indiretti, è emersa un'immagine del palazzo dell’ex Pretura paragonabile a un edificio dai tratti riconducibili all’architettura fascista, avendo perso quasi completamente i caratteri tipici delle costruzioni della seconda metà dell’Ottocento. Tale impressione viene confermata anche dalla simmetria e dalla razionalità che regolano l'impianto planimetrico dei quattro piani dell’edificio, scanditi dal corpo scale in posizione centrale. La situazione attuale dal punto di vista funzionale è rappresentativa di una delle maggiori criticità individuate nell’analisi ed è comune a molti fabbricati del centro storico di Asciano: attualmente è utilizzato soltanto il piano terra dell’edificio, dove sono sistemati gli uffici e l’archivio della Polizia Municipale, la Sala Consiliare Comunale, un magazzino e la centrale termica. Proprio all’adeguamento di tali locali, alla fine degli anni ’90, è dovuta l’attuale distribuzione degli spazi interni, che vede l'ubicazione dei servizi igienici accanto all'ingresso principale, con affaccio sulla centrale Piazza Garibaldi. Problematica e poco funzionale risulta essere anche la disposizione degli uffici della Polizia Municipale, la cui funzione di servizio per la cittadinanza viene meno a causa della mancanza di uno spazio di ingresso/attesa per il cittadino. Salendo il vano scala, antistante l'ingresso, si giunge al piano primo dove si trovano gli uffici e gli ambulatori dell’ex distretto sanitario “le Crete”, oggi in stato di completo abbandono. Questi ambienti, oggetto di interventi di adeguamento nel 1981, hanno conservato nei materiali e negli impianti, le caratteristiche e i materiali tipici dei locali dedicati ad attività sanitarie: il pavimento in marmetti bianchi, le pareti rivestite da plastica lavabile fino a un'altezza di oltre un metro. Comune di Asciano 6/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI Il secondo piano, sprangato da un massiccio cancello di ferro, è l'unico dove è ancora possibile percepire le peculiarità dell'impianto originario: attualmente in stato di abbandono e avanzato degrado, conserva sia nella forma che nei materiali, gli elementi distintivi delle carceri. Dall'ampio spazio centrale si accede alle piccole celle, disposte simmetricamente ai lati dell'edificio, ognuna dotata di un "armadio a muro" in un angolo che serviva per gli escrementi dei carcerati. L'ingresso di ciascuna 3. Cancellata in ferro al piano delle celle. cella conserva ancora le doppie imposte in legno verniciato e cardini in ferro. Le celle sono dieci, due delle quali, quelle disposte simmetricamente ai lati del fronte principale, erano di pena, mentre le altre otto erano di custodia. Il pavimento di tutto il piano, originario, è in elementi rettangolari di cotto, montati a spina. Le celle erano in origine coperte da volte a vela intonacate, oggi non più esistenti, delle quali rimane la traccia dell'imposta e un piccolo accenno della curvatura. Al loro posto oggi esiste un solaio in latero-cemento realizzato alla fine degli anni'70, in contrasto con i materiali e la struttura presente. Il solaio fu costruito a una quota più bassa rispetto all'originario, con la conseguente demolizione delle volte, come dimostrano i fori tamponati da malta cementizia dove alloggiavano i correnti di legno, ben evidenti sopra il pavimento in cemento del sottotetto e l'impronta delle strutture voltate. Il piano sottotetto è quello che, più degli altri, ha subito rimaneggiamenti e modifiche consistenti: il rifacimento del tetto durante il periodo fascista e del solaio laterocementizio appena descritto, con il conseguente rialzamento laterale dell'edificio, l'apertura delle cinque finestrelle rettangolari basse sulla facciata principale e la realizzazione dei muri laterali in bozze. Oggi è possibile riconoscere la forma della copertura originaria grazie alle tracce ancora presenti sui muri che testimoniano l'esistenza di due falde molto più basse ai lati dell'edificio (in corrispondenza degli ambienti laterali) rispetto all'imponenza del tetto che, più alto sul fronte principale, manteneva la quota del colmo fino al retro, creando così un corridoio centrale più elevato rispetto alle ali laterali. Il rifacimento del tetto durante gli anni '30, insieme all'eliminazione del finestrone semicircolare su Piazza Garibaldi e alla costruzione del terrazzino a piano primo, risultano oggi interventi ormai storicizzati e ben integrati nel centro storico di Asciano. Discutibile è, invece, l'utilizzo delle bozze nella ricostruzione Comune di Asciano 7/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI 4. Le volte a copertura delle celle, divelte per la costruzione del solaio in latero-cemento. delle murature e del rialzamento laterale del tetto alla fine degli anni '70 con l'impiego di cemento prefabbricato per la nuova orditura strutturale e tavelloni in laterizio, materiali in contrasto con la muratura storica e con le tecniche costruttive tradizionali dei borghi toscani. Criticità dovute alla mancanza di manutenzione e agli interventi pregressi, in discontinuità rispetto al contesto storicizzato, sono riscontrabili non solo nella struttura e nella funzione, ma anche nelle facciate, che sono state oggetto di un'attenta analisi diagnostica dello stato di degrado dei materiali, al fine di proporre una soluzione progettuale di restauro dei fronti. Attraverso la fotogrammetria è stato possibile restituire il rilievo delle quattro facciate dell'ex Pretura, ed avere così una buona base grafica sulla quale analizzare i materiali che li compongono e la gamma di colori che definisce l'impatto del fabbricato all'interno del centro storico. Dallo studio materico dei fronti sono emerse informazioni interessanti riguardo ai materiali che compongono la struttura dell'edificio e ai materiali di finitura. Elemento ricorrente è il travertino, materiale facilmente reperibile nel territorio delle Crete Senesi, utilizzato nella duplice funzione di pietra strutturale negli angolari e negli architravi, e come pietra di decoro e marcapiano nei davanzali delle finestre. Le facciate erano interamente intonacate e tinteggiate di un giallo ocra. Oggi si osserva come l'intonaco ancora superstite sia quello in corrispondenza della muratura mista, un paramento murario uniforme e grezzo, mentre in corrispondenza degli architravi e degli angolari in travertino l'intonaco si è completamente o in parte distaccato, lasciando a vista la pietra strutturale sottostante. Gli angolari originariamente erano in rilievo e ricostruiti con l'intonaco sopra quelli effettivi. Grazie ai documenti fotografici e a un'attenta osservazione sul posto è stato possibile capire che originariamente la parte bassa su tutti e quattro i fronti, corrispondente al piano terra dell'edificio, Comune di Asciano 8/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI era decorata a bugnato: nel fronte principale il bugnato era ed è tutt'ora in rilievo, realizzato con l'intonaco, mentre nelle altre facciate era dipinto. Oggi restano alcune tracce pittoriche nel retro dell'edificio, sotto le terrazze triangolari del piano primo, in una zona protetta dalle intemperie e dal dilavamento delle acque meteoriche, mentre lungo il fronte su Via Fiume sono ancora visibili, molto difficilmente, tracce alquanto sbiadite della stessa trama pittorica del retro. Purtroppo si riscontrano, accanto ai materiali originari, alcuni interventi puntuali, incongrui, eseguiti in malta cementizia per il rappezzo di alcune lacune di intonaco o, come accade nella parte alta dell'edificio, estese porzioni di rifacimento di intonaco a base cementizia per "mascherare" un intervento recente come il rialzamento dell'ultimo piano e la ricostruzione dei muri laterali in bozze. L'analisi materica dei fronti dell'ex Pretura è stata seguita dallo studio dello stato di degrado degli stessi, dal quale sono scaturite le modalità operative di interventi proposte nella tavola 8.u. Nello specifico sono emerse alcune patologie di degrado riscontrabili nei quattro fronti in maniera più o meno diffusa. Oltre alle lacune di intonaco già esposte precedentemente, si osserva che il problema dell'umidità di risalita capillare nella parte bassa dell'edificio, che si manifesta sotto forma di efflorescenze saline, sta disgregando il basamento a tal punto che nel fronte esposto a nord, dove la problematica è più evidente, è quasi completamente scomparso per lasciare a vista la muratura sottostante, anch'essa fortemente danneggiata dall'umidità. La stessa facciata è vittima di una forte aggressione biologica che ha intaccato la zona più a nord per tutta la sua altezza. Questa tipologia di degrado è presente in maniera diffusa anche sugli altri fronti, eccetto quello esposto a sud perché molto soleggiato durante tutto l'anno. Contribuiscono poi al degrado dei fronti altre tipologie di fenomeni, meno estese ma sparse in maniera puntuale, come l'erosione dell'intonaco che lascia a vista gli strati sottostanti senza scoprire il paramento murario, e l'alterazione cromatica della tinteggiatura. Nella valutazione delle cause di deperimento dell'intero manufatto risulta molto significativa l'azione antropica: la presenza di elementi diversi dai materiali originari, ma aderenti ad essi, come chiodi, staffe di ferro ed elementi di impiantistica è un fattore di disturbo rilevante. Naturalmente non tutti gli interventi dell'uomo sono da considerarsi causa di degrado, in quanto le modifiche degli anni '70-'80, conseguenti al rialzamento del tetto, sono considerate ormai storicizzate, pertanto in questa sede ci si limita a mettere in discussione le tecniche con cui sono state realizzate (per esempio l'utilizzo di intonaco cementizio a mo' di rappezzo, oppure non aver messo in pratica un sistema per contenere l'azione spingente della copertura). L'azione antropica maggiormente dannosa resta comunque la mancanza di manutenzione che ha portato allo stato di abbandono generale dell'edificio. Comune di Asciano 9/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI 4. DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO L'intervento proposto prevede fondamentalmente due grandi stralci: il primo riguarda il riuso dell'edificio e l'adeguamento degli spazi interni alle nuove funzioni, il secondo riguarda, invece, il restauro dei fronti, in quanto il palazzo è oggetto di tutela, come disciplinato dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Il recupero funzionale del palazzo tenta di conciliare la funzione pubblica e quella privata nell'ottica di soddisfare le esigenze della collettività manifestate dall'Amministrazione Comunale. Nello specifico la proposta è quella di mantenere a piano terra le funzioni pubbliche esistenti, migliorandone la fruizione da parte del cittadino, e dividendole dalle funzioni private, anche se di proprietà pubblica, dei piani superiori. Nell'intento di soddisfare i bisogni espressi dalla comunità di Asciano, e più in generale del territorio delle Crete Senesi, si prevede di riservare i piani superiori dell'ex Pretura a Social Housing, alloggi e laboratori per artisti, assegnando una funzione privata alla proprietà pubblica, con l'inevitabile necessità di creare un ingresso secondario per l'accesso alle residenze e risolvere il problema dell'interferenza tra gli utenti del piano terra e quelli dei piani superiori. Un'altra esigenza prioritaria da soddisfare è quella dell'abbattimento delle barriere architettoniche, problema diffuso negli edifici storici, e in questo caso facile da risolvere grazie alla regolarità e alla simmetria dell'impianto planimetrico del fabbricato. Per queste ragioni l'intervento prevede la realizzazione di un impianto di sollevamento verticale da affiancare al vano scala esistente, così da creare un collegamento verticale, all'occorrenza accessibile a tutti, anche se ad uso riservato ed esclusivo delle residenze. Nello specifico il piano terra conserverà la sua funzione pubblica con la sede della Polizia Municipale e la presenza della Sala Consiliare, ma il progetto prevede la modifica dell'ingresso odierno mediante la realizzazione di una cancellata in ferro, elemento che tenta di mantenere il tema delle carceri, con lo scopo di separare l'ambiente dal vano scala e quindi dai piani superiori. Gli attuali servizi igienici saranno spostati in una zona più interna del fabbricato, a servizio dei vigili, e sarà realizzato un ulteriore blocco servizi antistante ed opposto, ad uso della Sala Consiliare. Il piano primo ospiterà quattro appartamenti destinati dall'amministrazione alla funzione di residenze temporanee riservate a soggetti in emergenza abitativa o che necessitano di soluzioni abitative transitorie, i cosiddetti city users, termine importato dalla sociologia urbana americana per indicare quelle persone che per motivi di studio, lavoro o altro, utilizzano la città senza averne la residenza. Gli alloggi, tutti di piccola metratura ma flessibili e concepiti per essere uniti a due a due qualora ve ne fosse necessità, saranno gestiti dall'Amministrazione Comunale o da un ente preposto e dovranno essere caratterizzati da costi di Comune di Asciano 10/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI affitto contenuti e dalla temporaneità della permanenza degli ospiti. Gli ultimi due piani saranno dedicati agli artisti e all'arte, in risposta alle esigenze espresse dal territorio delle Crete Senesi. Le celle del secondo piano diventeranno le camere per ospitare gli artisti chiamati in Toscana da ogni parte del mondo, mentre l'ampio spazio centrale sarà una zona di soggiorno e di studio a disposizione degli ospiti; le attuali celle sul fronte saranno dedicate ai servizi comuni come la cucina e la zona pranzo. 3. Progetto dei piani secondo (alloggi per artisti) e sottotetto (laboratori artistici). Il piano sottotetto ospiterà all'interno delle ali laterali i laboratori a servizio degli artisti, mentre lo spazio centrale, illuminato dalle grandi finestre semicircolari del retro sarà a disposizione dell'Amministrazione Comunale per accogliere mostre temporanee dei numerosi artisti locali contemporanei, conferenze, manifestazioni ed eventi solitamente organizzati a cadenza regolare come la mostra Rin@sciano oppure per ospitare le attività delle associazioni culturali esistenti nel territorio. Viste le criticità riscontrate nel piano sottotetto, l'intervento proposto prevede l'attuazione del restauro filologico, interpretando in chiave contemporanea le forme storiche contaminate da interventi incongrui e dall'utilizzo di materiali incoerenti rispetto al contesto storico. Si tratta nello specifico di sostituire i muri in bozze di cemento con ampie vetrate e montanti in acciaio verniciato Comune di Asciano 11/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI che daranno luce ai laboratori artistici, così da ricalcare il vuoto originariamente esistente utilizzando forme e materiali attuali, e lasciare traccia dell'intervento, che dovrà parlare chiaramente il linguaggio dell'epoca in cui è stato realizzato. A tale proposito è previsto il rifacimento della copertura in legno e la ripartizione dell'orditura in modo da distribuire i carichi in maniera uniforme sulle sottostanti murature contenendo le forze spingenti del tetto mediante un cordolo perimetrale in legno. Un tema ricorrente all'interno del progetto d'intervento è quello di mantenere il legame con la vecchia funzione di carcere attraverso l'utilizzo di cancellate in ferro massiccio, eventualmente, restaurando quelle ancora esistenti e in buono stato, impiegandole come elementi trasparenti di separazione tra gli spazi comuni e quelli privati, anziché costruire muri che tolgono luminosità agli ambienti. Per quanto riguarda i prospetti esterni è previsto dell'intonaco il dei mantenimento fronti, con le modalità descritte più avanti, e il ripristino del bugnato dipinto a piano terra, oggi completamente sbiadito. La scelta di riproporre la decorazione pittorica del bugnato, elemento non originario, deriva dal fatto di considerare ormai storicizzati gli interventi degli anni '30, pertanto la filosofia è in questo caso quella di un restauro stilistico che documenti l'aspetto dell'edificio dell'ex Pretura 4. Ipotesi di progetto del fronte su Piazza Garibaldi. durante gli anni del suo maggior splendore. Dall'analisi materica e del degrado dei fronti emerge una situazione in cui le cause estrinseche prolungate come l'umidità di risalita capillare, i fattori meteorologici e climatici naturali, l'aggressione biologica, insieme all'azione antropica sono le maggiori fonti di degrado per le facciate dell'ex Pretura di Asciano. Nel definire le modalità operative di intervento si è cercato di trovare un compromesso tra una soluzione accademica, sicuramente più giusta ma dispendiosa, e una soluzione meno conservativa che prevede il rifacimento totale previa eliminazione dell'esistente, ipotizzando l'una o l'altra a seconda della frammentazione del degrado e dei materiali. Comune di Asciano 12/13 Studio BRANDINI & ASSOCIATI ARCH. DONELLA RONCUCCI - ARCH. LUCA BRANDINI In quest'ottica è sembrato logico proporre la spicconatura completa dell'intonaco nel retro perché le forme di degrado sono talmente diverse e frammentate che il rischio sarebbe quello di eseguire un perfetto restauro da manuale ma nella sostanza pieno di rappezzi e discontinuità materiche, pertanto poco durevole nel tempo. Al contrario nel fronte principale si propone il mantenimento dell'intonaco esistente e l'intervento puntuale di ricostruzione nelle aree dove appare necessario, prestando la massima attenzione nella scelta dei materiali da utilizzare, quanto più possibile simili, nelle caratteristiche chimiche e meccaniche, ai materiali esistenti. Sarà infatti fondamentale, in una successiva fase di definizione dell'intero progetto, risolvere le tecnologie e i materiali da utilizzare, che dovranno essere compatibili con il contesto e con l'esistente, tenuto conto dell’elevato valore ambientale su cui si inseriranno; dovranno essere materiali ecocompatibili evitando i composti e gli impasti chimici dannosi per la salute dell'edificio e delle persone. La facciata su Piazza Garibaldi è infatti di grande impatto dal punto di vista architettonico e richiede pertanto scelte che ne conservino il più possibile i materiali e i colori originari, integrando l'esistente in modo da perseguire un restauro stilistico quanto più congruo e sostenibile. Sarà, invece, completamente rimosso l'intonaco dal fronte laterale lungo Via Fiume che, essendo esposto a nord ed in stato di degrado avanzato, vede il mescolarsi di troppe patologie. Intervenire puntualmente sarebbe ancora una volta troppo dispendioso e poco efficace dal punto di vista della durabilità dell'intervento nel tempo. Il fronte opposto, molto soleggiato e asciutto, gode di buona salute, pertanto sarà sufficiente ripulire gli eventuali elementi o porzioni di intonaco instabili e intervenire in maniera puntuale nel rifacimento dell'intonaco soltanto dove sarà necessario, al fine di completare la tinteggiatura similmente agli altri prospetti. I PROGETTISTI Arch. Luca Brandini ________________________ Arch. Donella Roncucci _______________________ Comune di Asciano 13/13