COMUNE DI MONTE SAN VITO PROVINCIA DI ANCONA PIANO PARTICOLAREGGIATO E DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PIANO DEL COLORE E DEL PIANO DELLE INSEGNE AGG. GIUGNO PROGETTISTI Arch. ERMANNO TITTARELLI Arch. ARMANDO NATALINI Geol. MARCO MANFREDI Il Segretario Comunale Dott.ssa Giuliana Scognamiglio PROGETTO DI MASSIMA Il Dirigente dell'U.T.C. Ing. Luciano Bolli 2015 Il Sindaco Dott.ssa Sabrina Sartini COMUNE DI MONTE SAN VITO INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PIANO DEL COLORE NELLE SOTTOZONE A1 e A2 - "CENTRO STORICO” INTRODUZIONE L’obiettivo dei presenti indirizzi per la redazione del piano colore è di creare un quadro per un controllo ed un corretto utilizzo delle tinteggiature e dei materiali di finitura delle facciate nel centro storico. Altro obiettivo è di semplificare la scelta delle tinteggiature esterne con l’indicazione dei colori consentiti e dei loro abbinamenti in forma chiara. Gli ambiti a cui fa riferimento gli indirizzi sono le zone territoriali omogenee A che rappresentano il centro storico nel Comune di Monte San Vito. In particolare gli ambiti di applicazione sono il Centro Storico (Sottozona A1) ed il Mercatale (Sottozona A2). Le tinteggiature esterne degli edifici riguardano essenzialmente la facciata, il cornicione di gronda, i rilievi costituiti da marcapiani, paraste, cornici di porte e finestre e zoccolature. La verniciatura esterna degli edifici interessa gli infissi, le inferriate e ringhiere. GLOSSARIO CORNICIONE DI GRONDA Sovrastruttura orizzontale e in aggetto, che conclude la facciata di un edificio. Prima dell’avvento del cemento armato è generalmente in legno, in pietra o in muratura a faccia vista o intonacata e tinteggiata. RILIEVI DI FACCIATA DELL’EDIFICIO I rilievi di facciata sono generalmente ornamentali e consistono in: Marcapiano: fascia esterna di marcamento del la separazione interna tra diversi piani di un edificio. Può essere a livello del piano di calpestio o al livello dei parapetti delle finestre (marcadavanzale). In alcuni casi nello stesso edificio sono presenti entrambi. Parasta e lesena: la parasta e la lesena sono elementi architettonici verticali. La parasta è un pilastro inglobato nella parete dalla quale sporge leggermente. La lesena, avendo apparentemente lo stesso aspetto esterno, è un risalto verticale di una parete muraria con ! "! funzione decorativa. Spesso sono caratterizzate da base e capitello. Cornice: Qualsiasi elemento con differenti modanature che delimiti una superficie, una figura, un‘immagine, contribuendo in qualche modo ad accentuarne le caratteristiche, puntualizzandovi l’attenzione. Nel caso specifico del centro storico la cornice riquadra porte, finestre, edicole e nicchie con funzioni estetiche. ZOCCOLATURA Motivo architettonico o decorativo che si svolge, con funzione prevalentemente protettiva, lungo la parte inferiore delle pareti. ELEMENTI IN FERRO E LEGNO DELLA FACCIATA DI UN EDIFICIO Gli elementi in ferro e legno di una facciata di un edificio sono costituiti dagli infissi (porte e finestre) dalle inferriate e dalle ringhiere. I legni possono essere verniciati o trattati a faccia vista. I ferri possono essere preverniciati, verniciati in opera o pretrattati fuori opera (brunitura o simile, corten, ecc.). LINEE PROGRAMMATICHE PER LA REDAZIONE DEL PIANO DEL COLORE Le caratteristiche tecniche e formali e le finiture di un edificio storico sono sempre in relazione alla committenza, alla disponibilità economica ed al periodo di costruzione. In particolare gli immobili che possiamo definire “nobiliari” manifestano strutture solide e finiture di pregio. I cornicioni sono molto accentuati e genericamente sono in laterizio o in materiale lapideo. Altri casi prevedono robusti travetti con soprastante laterizio spesso intonacato e tinteggiato. In altri casi ancora il cornicione è sempre possente ma intonacato e tinteggiato. Le cornici di porte e finestre presentano generalmente una cornice modanata, spesso fregiata dallo stemma di famiglia e da scritte didascaliche latine, che raggiungono il proprio apice nei portali cinquecenteschi – vedi ad esempio le opere di Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio e Francesco di Giorgio Martini. Non da meno sono i portali e le cornici del barocco con profili curvilinei e con volute accentuate e spesso, per gli accessi al piano terra, con sopraluci e vistosi stemmi di famiglia. Di conseguenza le architetture che possiamo definire “minori” delle comuni abitazioni hanno ricalcato i modelli dei maestri adottando soluzioni più economiche. In particolare per i marcapiani e per le cornici di porte e finestre adoperando soluzioni in laterizio e ! #! intonacato e tinteggiato ad imitazione dei materiali lapidei, generalmente in pietra d’istria ed in pietra arenaria pertanto dal bianco alle tonalità del grigio e del paglierino. Per i cornicioni le soluzioni adottate vedono l’uso di travetti e pianelle in laterizio o in laterizio intonacato e tinteggiato. È possibile eseguire analoga distinzione tra palazzi “nobiliari” e palazzi “minori” per i portali e le cornici delle finestre in laterizio a faccia vista. Più sontuose e più lavorate con volute per i palazzi “nobiliari”, più semplici e modeste per gli edifici “minori”. Le ringhiere esterne, essenzialmente di balconi, e le inferriate hanno sempre avuto il colore del ferro naturale ancorché verniciate. Gli infissi delle finestre, storicamente con imposta del tipo a persiana in legno, sono di colore verde bandiera o marrone. Raramente si hanno verniciature in grigio. I portoni degli edifici “nobiliari” hanno raramente il paramento a faccia vista e generalmente risultano verniciati in verde bandiera o marrone analogamente alle persiane. I portoni degli edifici “minori” delle comuni abitazioni sono essenzialmente verniciati anch’essi in verde bandiera e marrone. Partendo dal presupposto che gli edifici con paramento in laterizio a faccia vista o con i rilievi e la zoccolatura in laterizio non saranno sottoposti alla presente normativa (quella di riferimento è riportata nel PPRCS) anche se sembra plausibile che originariamente esse fossero sempre rivestite da intonaco o da una scialbatura di calce protettiva, le linee programmatiche propongono di articolare la colorazione delle facciate degli edifici in due ampie partiture: edifici interni alle mura castellane ed edifici disposti nei borghi e nel mercatale in relazione alle caratteristiche cromatiche valutate idonee fornendo due documenti con l’indicazione delle campionature di riferimento. Ad essi, sulla base di ulteriore campionatura, potranno essere abbinati i cornicioni, i rilievi di facciata e la zoccolatura dell’edificio, il trattamento dei legni e la verniciatura di legni e metalli. In particolare il regolamento prevederà per le fronti pubbliche e private, privilegiando le tinte a base di calce e/o minerali (in merito si veda anche le prescrizioni della Soprintendenza di competenza per gli edifici tutelati), l’uniformità di intervento e vietando coloriture parziali, le seguenti tabelle di campionatura dei colori: Tabella 1: fondo della facciata degli edifici interni o sulle mura castellane; Tabella 2: fondo della facciata degli edifici dei borghi e del mercatale; ! $! Tabella 3: cornicioni, rilievi di facciata dell’edificio e zoccolature Tabella 4: elementi in ferro e legno della facciata di un edificio Tabella 5: abbinamenti Fermo restando il parere della Soprintendenza per gli edifici tutelati e/o da considerare tutelati è consentito l’uso di tonachino. Il regolamento dovrà prevedere alcuni divieti di base: - pulitura delle superfici con spazzole metalliche, con metodi che utilizzino fiamma, acqua ad alta pressione, acido fluoridrico, acido cloridrico, acido fosforico, acido acetico o soda caustica; - sabbiatura delle superfici lapidee; - stilatura dei giunti con malta cementizia; - evidenziazione e alterazione delle dimensioni dei giunti; - lasciare elementi strutturali in c.a. a vista, quali cordolature o travi di bordo, architravi e telai; - uso di malta cementizia e malta a base di calce idraulica artificiale; - uso di rivestimenti plastici; - uso di tinte a base di resine sintetiche, quali idropitture, pitture al quarzo,...; - esecuzione di intonaci “falso rustico” (lacrimato, graffiato, a buccia di arancia,...); - uso di pitture lavabili, ancorché traspiranti; - uso di tecniche a spatola o che prevedano sovraintonaci plastici; - mantenimento di porzioni limitate con pietra faccia a vista o,laterizio a faccia vista senza una motivazione funzionale; - alterazione o eliminazione degli elementi decorativi originari presenti in facciata. - applicazione della zoccolatura se non preesistente. Per la tinteggiatura della facciata esterna del fabbricato e per le verniciature degli elementi in ferro e in legno si dovrà fare riferimento alle apposite tabelle. Qualora si volesse eseguire una diversa composizione di tinte o una diversa tonalità di colore dovrà essere prodotta una relazione tecnica motivata per spiegare la diversa scelta dei colori e degli abbinamenti. Arch. Armando NatalinI Arch. Ermanno Tittarelli ! %! COMUNE DI MONTE SAN VITO INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PIANO DELLE INSEGNE NELLE SOTTOZONE A1 e A2 - "CENTRO STORICO” INTRODUZIONE I presenti indirizzi per la redazione del piano delle insegne prendono in considerazione le possibili soluzioni per l’installazione di insegne di esercizio e targhe nell’ambito delle zone territoriali omogenee A che rappresentano il centro storico nel Comune di Monte San Vito. In particolare gli ambiti di applicazione sono il Centro Storico (Sottozona A1) ed il Mercatale (Sottozona A2). Le tipologie di insegne prese in considerazione sono le “Insegne da Esercizio”, le “Targhe Professionali” e le “Targhe Pubblicitarie”. Nel caso specifico del centro storico verranno ammesse insegne applicate sulla facciata che può riguardare la parete verticale e la protezione solare che, nel presente caso, sarà costituita da tenda solare. Il regolamento dovrà quindi confrontarsi anche con la tipologia delle protezioni solari per gli esercizi escludendo a priori le tettoie fisse e mobili. Pertanto le tipologie per le insegne da esercizio e per le targhe individuate in questi indirizzi programmatici possono essere così sintetizzate: 1) Insegne su paramenti murari 2) Insegne su protezioni solari 3) Targhe su paramenti murari GLOSSARIO INSEGNA DA ESERCIZIO Scritta in caratteri alfanumerici, completata eventualmente da simboli o da marchi, realizzata e supportata con materiali di qualsiasi natura, installata nella sede dell'attività a cui si riferisce o nelle pertinenze accessorie alla stessa. Può essere luminosa sia per luce propria che per luce indiretta. Detta scritta ha la funzione di indicare al pubblico il luogo di svolgimento dell'attività economica. ! "! TARGA Placca di metallo o altro materiale su cui sono scritti nomi, numeri, indicazioni varie di fattura compatta con esclusione di qualsiasi componente luminosa apposta sull'edificio in cui si svolge l’attività TENDA SOLARE Sistema applicato all'esterno di una superficie vetrata trasparente che permette una modulazione variabile e controllata dei parametrici energetici e ottico luminosi in risposta alle sollecitazioni solari". Consiste in una schermatura solare che permette una risposta dinamica alle radiazioni solari incidenti sulle aperture trasparenti o vetrate di un edificio al fine di migliorare il comfort e ridurre il consumo energetico. Evita il surriscaldamento degli ambienti interni causato dalla radiazione solare diretta durante il periodo estivo. LINEE PROGRAMMATICHE PER LA REDAZIONE DEL PIANO DELLE INSEGNE Il regolamento potrà prendere in esame le modalità dettagliate per l’installazione delle insegne e delle targhe tenendo comunque presente alcuni DIVIETI DI BASE valutati per un corretto inserimento nell’ambito del centro storico. È da sottolineare che le insegne e le targhe da apportare potranno essere applicate esclusivamente ai piani terra con esclusione di installazione sulle Mura Castellane, ai piani superiori e/o apportate, con qualsiasi tipo di materiale, su marciapiede e manto stradale. Per gli esercizi ubicati ai piani superiori (commerciali, artigianali, imprenditoriali, professionali, ecc.) potrà essere consentita l’installazione di insegna da esercizio sulla superficie vetrata delle finestrature con divieto di soluzioni a lettere e/o a plafone illuminati. Altri divieti di base per le insegne da esercizio e le targhe su paramento murario: Non sono ammesse insegne da esercizio e targhe dipinte: - sul paramento murario; - sugli stipiti del varco murario; ! "! - su portoni e su infissi. Non sono ammesse insegne da esercizio e targhe così apposte: - su portali; - su cornici; - su modanature in genere; - su balconi. INSEGNE DA ESERCIZIO Le insegne da esercizio potranno essere applicate esclusivamente nella sede dell’esercizio. Per ogni esercizio potrà essere ammessa l’installazione di un’insegna da esercizio e/o una targa. Dovranno essere vietate insegne a bandiera ad eccezione per quelle di enti e servizi pubblici o di pubblica utilità quali: servizi sanitari, farmacia, carabinieri, pubblica sicurezza, polizia stradale, vigili del fuoco, vigili urbani, poste e telegrafi, telefono pubblico. Le insegne devono essere apposte all’interno del varco murario se l’altezza del medesimo è superiore a m 2,40. Le insegne esterne al varco murario non potranno essere disposte in posizione obliqua rispetto al paramento murario. In tutti i casi non è ammessa l’insegna a Plafone Luminoso Monoblocco, a singole lettere a Plafone Luminoso, a singole lettere luminose, a singole lettere e/o pannelli con lampadine intermittenti di qualsiasi tipo. È ammesso un solo tipo di insegna per ogni singolo esercizio. In caso di posizione defilata rispetto alla viabilità principale potrà essere esposta in aggiunta alla propria insegna di esercizio un “segnale di esercizio” esposto esclusivamente nei punti e nei modi prestabiliti dall’autorità comunale. Oltre alle insegne da esercizio su paramento murario sono consentite insegne da esercizio nella frangia disposta nell’eventuale tenda solare realizzata in armonia alle caratteristiche riportate nell’apposito paragrafo delle “Tende Solari”. TARGHE PROFESSIONALI Possono essere collocate a fianco degli ingressi degli uffici e/o studi privati, e comunque ad un’altezza non inferiore a cm 120 dal piano marciapiede con esclusione di posizione obliqua; Devono avere le dimensioni massime cm 50 x cm 30 e comunque non dovranno superare cmq 1.500. Possono essere di ottone o ottonate, di legno, di ceramica, di pietra arenaria, di cotto, di ! "! ferro, di vetro e di plexiglas. È esclusa qualsiasi tipo di fonte luminosa. In presenza di più attività riconducibili ad un unico accesso, l’apposizione delle targhe deve avvenire in modo allineato e progressivo e omogeneo per forma, materiale, dimensioni. Le targhe professionali sanitarie e con pubblicità sanitaria devono avere le caratteristiche descritte ai commi precedenti ed inoltre rispettare le norme prescritte dai vari ordini professionali. TARGHE PUBBLICITARIE Devono essere collocate a fianco delle aperture e comunque ad un’altezza non inferiore a cm 120 e non superiore a cm 150 dal piano marciapiede con esclusione di posizione obliqua; Devono avere le dimensioni massime cm 70 x cm 50 e comunque non dovranno superare cmq 3.500. Se disposte tra vetrine devono essere in posizione centrale rispetto alle stesse; Le targhe, se multiple, devono essere coordinate fra loro, per dimensioni, materiale, posizionamento, ed armonizzarsi con l’architettura degli edifici su cui si collocano. Possono essere di ottone o ottonate, di bronzo, di ferro battuto, di pietra arenaria, di legno, di ceramica, di pietra arenaria, di vetro e di plexiglas. Manutenzione: il dell’opera con titolare l’obbligo dell’autorizzazione di ottemperare è tenuto alla corretta manutenzione alle eventuali prescrizioni impartite dall’Amministrazione. Deroghe: è possibile derogare alle norme del presente articolo solo per le targhe relative ad enti dello Stato, delle Regioni, Province, Comuni e loro Consorzi, enti religiosi. TENDA SOLARE Le tende aggettanti sullo spazio antistante l’attività di esercizio sono in tela naturale o plastificata sorretta da telaio generalmente metallico che consente l’apertura e la chiusura della medesima. Le tende sono consentite esclusivamente al piano terra nelle porte dell’attività con esclusione di applicabilità nelle finestre. Devono essere sempre retraibili senza appoggi a terra. Non sono consentite tende nelle parti carrabili prive di marciapiedi. L’altezza da terra delle tende non può essere inferiore a m 2,20 dal piano di calpestio. Tipologia della Tenda Solare. I tipi di tenda solare individuati sono tre: tenda a “capottina” o a “bauletto”, tenda a “caduta” o a “scivolo”, tenda a “palloncino” nel caso di aperture ad ! "! arco a tutto sesto. Le tende solari devono essere apposte all’interno del varco murario se l’altezza del medesimo è superiore a m 2,40. L’insegna da esercizio potrà essere inserita esclusivamente nella frangia di altezza massima di cm 30 posta sul bordo inferiore della tenda solare. La tenda solare, di colore chiaro tipo “iuta” dovrà essere senza alcun segno e/o disegno. Ogni indirizzo per le insegne da esercizio, per le targhe e per le tende solari sarà dettagliato in fase di regolamento anche con allegati grafici. Arch. Armando Natalini Arch. Ermanno Tittarelli ! ! "!