Pagina 280 DC Tower: un nuovo simbolo per Vienna Wojciech

∂   2014 ¥ 4
∂ – Rivista di Architettura
2014 ¥ 4 · Scale, Rampe, Ascensori
Traduzioni in italiano1
Inserto ampliato in italiano
‡ Erschließung als Entwurfskonzept
‡ Die Treppe als Raumskulptur
‡ Planung und Konstruktion von Treppen
Traduzione: Rossella Mombelli, George Frazzica
E-Mail: [email protected], [email protected]
Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Serie 2014 · 4 · Treppen, Rampen, Aufzüge · Stairs, Ramps, Lifts · Escaliers, Rampes
Pagina 280
DC Tower: un nuovo simbolo per Vienna
Wojciech Czaja
Architetti:
Dominique Perrault Architectes, Parigi
A fine febbraio è stata inaugurata DC Tower
a Vienna, e raggiunge 250 metri di altezza.
E’ la prima di due torri che l’architetto
­parigino Dominique Perrault ha disegnato
come “Urban Gate” per il nuovo quartiere
Wien an der Donau. “E’ stato un lungo
­processo. Ce ne siamo occupati per
10 ­anni” sintetizza Perrault, “e adesso sono
molto soddisfatto di averlo portato a termine
così magnificamente. O almeno, quasi.”
La riserva è dovuta al fatto che il progetto
originale non prevedeva la costruzione di
una sola torre, bensì di due torri gemelle
­vicine tra loro. “La torre è riuscita certamente
molto bella, ma non corrisponde esattamen­
te a ciò che abbiamo progettato.”
Nella realtà, il piano prevede una sorta di
“porta urbana”, un “Urban Gate” per la
­nuova area di Wien an der Donau.”
La ­costruzione della torre gemella di 170 m
­dipende soprattutto dall’andamento del
­mercato immobiliare viennese. Thomas
­Jakoubek, Presidente di Wiener Entwick­
lungsgesellschaft für den Donauraum
(WED), il developer che ha investito 300
­milioni di Euro insieme con il partner finan­
ziario consorziato UniCredit Bank Austria,
­afferma che la prima pietra della più piccola
DC Tower 2 avverrà al più presto entro
il 2016. “Tant pis! C’est dommage!” Peccato
soprattutto per il fatto che l’idea del blocco
spezzato a metà perda così, completamen­
te, il proprio significato mentre la dramma­
turgia architettonico-visuale esce molto affie­
volita.
Mentre la DC Tower svetta con tre lati perfet­
tamente lisci e piani, la facciata sud-est
si presenta come una cascata di vetro cor­
rugata che, come ricorda Perrault, è un’allu­
sione alle onde del Danubio poco lontano,
un’architettura “liquida” appunto. E tuttavia,
senza ricorrere necessariamente ad una
metafora di tali dimensioni, si può ben affer­
mare che il “volume vivo” del grande monoli­
te nero sia in continua trasformazione, e in
modo assolutamente impressionante.
Ricorda vagamente l’elegante stele che ap­
pare nella prima scena di “2001: Odissea
nello spazio”. Ad ogni passaggio, lo stupore
regna sul viso della moltitudine dei viennesi
che fa fatica a comprendere la necessità di
un addensamento urbano in verticale e non
apprezza il concept della nuova torre.
Perché nera? E perché così tanto vetro?
“Non volevo certo erigere una torre con
­quattro facciate. Volevo creare un volume
unitario le cui facciate fossero generate dalla
struttura interna del fabbricato” afferma
­l’architetto. “Voglio che si colga la massa
del volume. E il vetro nero facilita la perce­
zione della tessitura della torre affievolendo­
ne al contempo l’immagine bidimensionale.”
La superficie corrugata, in continuo avanza­
mento e arretramento, contribuisce ad
­alienare il rapporto di scala e a relegare in
­secondo piano la struttura interna dei piani
che a malapena s’intravede. I riflessi fanno
il resto.
Quanto più l’oggetto appare complesso,
­tanto più semplice è la logica costruttiva che
lo sottende. Il 30 per cento della massa edi­
lizia, ovvero 290 000 tonnellate di materiale,
rimane nel sottosuolo. La costruzione sovra­
stante è costituita da un nucleo di calce­
struzzo armato e dai solai, anch’essi in c.a.:
10 000 metri cubi di calcestruzzo complessi­
vi. I solai dei volumi in aggetto, che sporgo­
no per alcuni metri e che conferiscono alla
torre quella forma inconfondibile, sono di
­volta in volta irrigiditi con l’ausilio di profilati
di acciaio sollecitati a tensione o compres­
sione. La struttura in acciaio aggiunta – non
soltanto visibile durante la costruzione, ma
ancora percettibile negli spazi interni che
lambiscono la facciata effettivamente in ten­
sione – non è una soluzione particolarmente
elegante. Tende a indebolire l’idea principa­
le e a far apparire il grande tronco della co­
struzione come attraversato da una miriade
di stuzzicadenti e stampelle.
Gli ospiti dell’hotel sono sempre felici di sco­
prire un qualche elemento diagonale che
assolve silenziosamente la propria funzione
correndo davanti alla vetrata di una delle
153 camere.
I 15 piani inferiori di DC Tower ospitano un
albergo della catena spagnola Sol Melià, gli
altri piani sono riservati ad uso direzionale.
Non è ancora stato stabilito se gli ultimi 4
piani saranno riservati alla residenza, come
nel progetto originario, o se invece verranno
affittati da operatori nel settore dei servizi.
La decisione può essere tranquillamente
­rimandata, dal momento che, ad oggi, solo
poco più del 50% delle superfici ha trovato
un locatario. Secondo Thomas Jakoubek,
amministratore di WED, si prevede l’utilizzo
completo della torre nell’arco dei prossimi
due anni. Ora una considerazioni al margine
che merita particolare attenzione: tutti gli
ambienti di DC Tower, realizzata secondo
i canoni del “Green Building”, sono aerati
naturalmente. Un’intelligente combinazione
tra sottili ante di ventilazione e uno strato
esterno di alluminio perforato – l’edificio ha
subito ogni tipo di test nella galleria del ven­
to – assicura la completa assenza di sbalzi
di pressione anche ai piani più alti.
Queste sono le caratteristiche principali del
progetto che, ad oggi, ha appena raggiunto
metà dell’opera, oltre agli impianti elevatori
più veloci dell’Austria e a tutte le presunte
qualità vantate nella brochure di presenta­
zione.
Wojciech Czaja ha studiato architettura presso
TU Wien e collabora con numerosi quotidiani e riviste
specialistiche investe di redattore di architettura.
Sezione · scala 1:5000
Pagina 288
Appartamento in Barcellona
Architetti:
Arquitectura-G, Barcellona
Jonathan Arnabat, Jordi Ayala-Bril,
Aitor Fuentes, Igor Urdampilleta
Collaboratori:
Luis Cueto, David Fernández Taboada
Ingegneri:
Arquitectura-G, Barcellona
ulteriori informazioni pg. 386
2
Traduzioni in italiano
Ad El Born, antico ma trendy quartiere di
Barcellona, gli architetti hanno ristrutturato
un piccolo appartamento di 4,5 m di altezza
e circa 34 mq di superficie lorda pavimento
diviso da un muro portante in due spazi di
dimensioni simili. Avvantaggiato dal layout
di pianta, l’appartamento si articola in due
aree distinte. Vi si accede attraverso la cuci­
na dotata di un tavolo alto su ruote che fun­
ge da bancone e da tavolo da pranzo, oltre
ad un angolo cottura realizzato in compen­
sato di abete rosso. Lo spazio viene usato
per cucinare e per consumare i pasti ma an­
che come stanza comune dell’appartamen­
to. Il secondo spazio abitativo, al contrario,
è stato ripartito in diversi livelli allo scopo di
garantire la massima privacy. Un livello più
elevato, non visibile direttamente dal basso,
copre oltre la metà della superficie ed è uti­
lizzato come cabina armadio e come riposti­
glio. Un piccolo soppalco disposto ad una
quota superiore costituisce la camera con
il letto doppio. La scala che collega i due
­livelli è composta di una rampa in lamiera
metallica montata a ridosso del muro e una
rampa di alcuni gradini in legno integrati
­nelle scaffalature realizzate in pannelli di
compensato di abete rosso. Invece di un
­facile “sopra” e “sotto”, la soluzione architet­
tonica rivela particolare originalità e deter­
mina, nonostante lo spazio limitato, una
­disposizione degli spazi di ottima fruibilità.
Piante ∙ sezioni aa bb
scala 1:100
1
2
3
4
5
6
7
Cucina abitabile
Soggiorno
Cabina armadio
Bagno/wc
alcone
Livello +2,14
Livello +2,89
Sezione verticale
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
7
Compensato in legno di abete rosso
Parapetto in tubolare d’acciaio Ø 25 mm
Pedata in lamiera d’acciaio
600/260/3 mm
Cosciale in lamiera d’acciaio
avvitato al muro portante
Alzata in lamiera di acciaio
600/210/3 mm
Pedata in compensato di abete rosso
21 mm
Trave in profilato di acciaio ad U
140 mm
Pagina 291
Ascensore pubblico nella stazione
­centrale in Rorschach
Architetti:
Alex Buob, Rorschacherberg
Collaboratori:
Stefan Räbsamen (Capo progetto),
Andreas Signer
Ingegnere:
Wälli AG Ingenieure, Rorschach
ulteriori informazioni pg. 386
2014 ¥ 4   ∂
La stazione centrale di Rorschach si adagia
sulla sponda meridionale del lago di Ginevra
e insiste sull’area di una cava estrattiva di
pietra dismessa. Le caratteristiche morfolo­
giche erano tali per cui una ripida riva di
quasi 25 metri separasse la stazione ferro­
viaria dalla stazione degli autobus e dall’ag­
glomerato residenziale adiacente. Per supe­
rare la differenza di quota è stata richiesta
un’infrastruttura accessibile a persone diver­
samente dotate: è stato, quindi, realizzato
un corpo monumentale in cemento compo­
sto di una torre alta 30 metri e di un pontile
lungo 40. Verso est, il pontile si mostra ser­
rato e compatto ad eccezione di aperture
­disposte a quote diverse e in dimensioni
­variabili – da piccole a grandi – che consen­
tono di spaziare con la vista verso le chiome
degli alberi e verso i treni che passano di
tanto in tanto.
Verso ovest, un’apertura di forma allungata,
una finestra a nastro senza soluzione di con­
tinuità incornicia la vista sul centro e sul por­
to lacuale. Dalla torre trova proseguo la trave
scatolare in calcestruzzo gettata in opera
che dà accesso ad un balcone panoramico
in aggetto. Persino nell’ascensore, paesag­
gio e stazione rimangono a vista attraverso la
facciata in vetro esposta verso nord, per cui
l’ampia cabina risulta essere illuminata da
­luce naturale. Per passeggeri particolarmen­
te frettolosi o sportivi, il monumentale ascen­
sore dispone di una semplice scala di metal­
lo. L’impianto di sollevamento disposto al di
sopra del vano ascensore, permette di avere
un assetto meno complicato delle funi e, di
conseguenza, un minor logoramento delle
stesse. La torre, per la cui rigidezza statica è
stato tenuto in considerazione anche il carico
del vento creato dai treni di passaggio, è
­ancorata alla roccia e il pontile coperto in
­appoggio a scorrimento. Quasi 1000 corse
al giorno, mostrano chiaramente quanto
­viene utilizzata la nuova connessione.
Planimetria generale
scala 1:5000
Piante ∙ Sezioni
scala 1:400
Sezioni
scala 1:10
1 F
ermata dell’autobus/pensilina di attesa con
­panca di seduta e monitor partenze (ferrovia)
2 Torre dell’ascensore trasparente
3 Cabina di sollevamento lato nord/sud vetrato
­(carico cabina 2000 kg/26 persone)
4 alcone panoramico
5 Tunnel pedonale di collegamento ai binari,
­edificio della stazione e sponda lago
6 Piatto d’acciaio, acciaio inox 5 mm
7 Parapetto di vetro del balcone, stratificato di
­sicurezza 21 mm
8 Corrimano di acciaio inox satinato
Ø 33,7/2 mm
9 Tubolare di acciaio zincato a fuoco Ø 12 mm
10 Tubolare di acciaio zincato a fuoco Ø 40/2 mm
con piatto d’appoggio saldato
11 Asfalto 30 mm, calcestruzzo getto in opera
12 Attico, getto in opera (copertura in calcestruzzo
impermeabilizzato con guaina fluida sintetica)
13 Fuga di silicone nera, fissaggio vetro in barra
d’acciaio 80/20/8 mm (fissaggio puntiforme)
14 F
acciata di vetro, stratificato di sicurezza
17 mm
15 Nicchia per l’inserimento di corpi illuminanti
16 Barra di acciaio inox Ø 21,3 mm
17 Reticolo di funi di acciaio inox 6 mm:
fune a catena verticale: fascio di n.3 di 2 mm/­
distanza 80 mm, asta orizzontale Ø 3 mm/­
distanza 10 mm
18 Aggancio in piatto d’acciaio 2mm
19 Molla di trazione di acciaio inox 2mm
20 Cosciale di acciaio zincato a fuoco 12mm
21 Grata zincata a fuoco
22 Asta di controvento M20
23 Lamiera di irrigidimento zincata 12mm
24 Rialzo di calcestruzzo gettato in opera, lucidato
Pagina 294
Scuola internazionale in
Seeheim-Jugenheim
Architetti:
Angela Fritsch Architekten,
Seeheim-Jugenheim
Capo progetto:
Angela Fritsch, Frank Scholl
Collaboratori: Andreas Pilot,
Holmer Schleyerbach,
Claudia Wolff, Bianka Ehnes,
Dirk Bohnstedt,
Nils Blume
Ingegnere:Tichelmann & Barillas
­Ingenieure, Darmstadt
ulteriori informazioni pg. 386
Nella nuova scuola internazionale, l’inse­
gnamento è rivolto ad oltre 180 allievi pro­
venienti da tutti i continenti, che seguono i
corsi dalla scuola primaria sino al liceo, per
l’intera giornata. La lingua adottata per la
didattica è l’inglese. L’edificio pentagonale
s’inserisce in un’area risalente agli anni ’50
dove si riuniscono diverse tipologie scola­
stiche sul modello americano della Com­
munity School. Il nuovo edificio scolastico
si compone di un edificio a basamento
­realizzato in calcestruzzo a vista inserito
nell’orografia del terreno collinoso, sul qua­
le si erge l’ala delle classi completamente
vetrata lungo tutte le facciate e disposta su
due livelli. Le lamelle verticali di alluminio,
mutano i colori degli anelli olimpici, artico­
landoli sulle facciate lunghe quaranta
­metri. Il motivo a tratteggio muta l’effetto
­visivo sul visitatore in relazione al suo pun­
to d’osservazione. Un ingresso principale
in corrispondenza del basamento e tre altri
ingressi secondari al piano primo mettono
in relazione l’edificio scolastico con il siste­
ma di percorsi del Campus.
All’interno, le aule sono disposte intorno
ad un ampio atrio con lucernario. Elemento
centrale dell’infilata di aule è la scala di
pianta trapezoidale realizzata in calce­
struzzo a vista i cui gradoni sono stati pro­
gettati per assumere la funzione di luogo di
pausa o per essere utilizzati come tribune
per la didattica. Gradevole è la ripartizione
dei piani orizzontali -di pedata- con sedili
in rovere brunito scuro adeguati a far
­sedere tre piccoli ospiti. Lungo il parapetto
∂   2014 ¥ 4
in calcestruzzo i corrimani della scala se­
guono il percorso accompagnando l’utente
sino al piano superiore. Tutti i gradini sono
elementi prefabbricati in calcestruzzo realiz­
zati avendo particolare cura nel modanare
il filo frontale; la superficie del caposcala è
stata provvista di strisce antisdrucciolo.
Il luogo assume il carattere di laboratorio
cui si somma la sensazione di ruvidezza
del calcestruzzo a vista.
Una copertura in cuscini trasparenti di pelli­
cola si estende sull’atrio. Al di sotto, tendag­
gi mobili. D’estate, la massa d’accumulo del
calcestruzzo garantisce anche il raffresca­
mento notturno. L’isolante di 30 cm di spes­
sore introdotto, le vetrate a doppia camera e
recuperatori di calore hanno fatto acquisire
alla scuola lo standard “casa passiva”.
Planimetria generale
scala 1:5000
Sezione ∙ piante
scala 1:800
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Foyer
Sala della musica
Sala dell’arte
Direttore scolastico
Custode
Sala copie
mpianti tecnologici
Deposito
Caffetteria
Mediateca
Aula
Sala presentazioni
Aula insegnanti
Aula di scienze
Studio anatomia
Amministrazione
Sezione
scala 1:800
Sezione particolareggiata
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Elemento prefabbricato di calcestruzzo
L = 6,20 m,
spessore minimo 130 mm
letto di malta 15 mm
solaio di c.a. 240 mm
Scanalatura laterale 40 mm
Fascetta antisdrucciolo,
superficie bocciardata 60 mm
Arrotondamento del bordo anteriore
del gradino 5 mm
(arrotondamento siliconico nella cassaforma)
Fascia di separazione ad elasticità
permanente 10 mm
Parapetto di c.a. 200 mm
Corrimano, acciaio inox Ø 42,7/2 mm
Asta di sezione tonta Ø 10 mm
Nicchia laterale per l’inserimento di corpo
­illuminante 155/60 mm
Seduta di rovere, affumicato scuro 24 mm
Elemento di calcestruzzo prefabbricato 100 mm
Letto di malta 5 mm
Mensola di calcestruzzo armata
Letto di malta 10 mm
Pagina 298
Stabilimento balneare di porto in Hasle
Architetti:
White Arkitekter, Copenhagen
Fredrik Pettersson
Traduzioni in italiano3
Collaboratori:
Katrine Hvidt, Trine Majgaard,
Martin Münter, Mikkel Olsen
Ingegneri:
NIRAS, Allerød
ulteriori informazioni pg. 386
Nell’estate del 2013, è stato ancorato il “tap­
peto volante”, nome corrente dei bagni di
porto nella località danese di Hasle, sull’isola
di Bornholm. Opera a finanziamento pubbli­
co oltre che supportata da un programma
di promozione della Realdania, Fondazione
culturale senza scopo di lucro, la struttura
di calcestruzzo armato si erge come segno
di “partenza” del progetto del nuovo porto.
Come nei bagni Kastruper, realizzati dal me­
desimo studio di architettura, White Archi­
tekten, anche la “sorellina minore” avrebbe
dovuto svilupparsi come punto di attrazione
per residenti e turisti offrendo un incentivo
per ulteriori investimenti. Diversi metri di
scogliera realizzata con blocchi di granito
autoctono proteggono il porto industriale e
quello di pesca davanti all’impetuoso Mar
Baltico, ma contemporaneamente ne occul­
tano la vista. In realtà, lo stabilimento balne­
are deve la sua identità formale proprio a ta­
le circostanza. Dalla piattaforma di 360 mq
di estensione si ergono due scale. Una pia­
na, a forma di L che integra una piscina è
concepita come luogo di esposizione al so­
le. L’altra contrapposta, è un punto panora­
mico e di elevazione che raggiunge i 6 metri
d’altezza. Senza barriere, la vista sconfina
all’orizzonte mentre dalle gradonate profon­
de e di taglio diversificato si gode un magni­
fico tramonto. La scelta del materiale di rive­
stimento è ricaduta sull’Azobè, un’essenza
resistente all’esposizione alle intemperie e
all’azione salina dell’aria. Oltre alle molteplici
possibilità di utilizzare la piattaforma, lo sta­
bilimento è arricchito da una sauna con ser­
vizi che rendono il luogo una meta turistica
durante l’intero anno. Verranno realizzati gli
altri dehors destinati tra l’altro a coprire in
­alcuni punti i blocchi squadrati di granito e
a creare una relazione di paesaggio tra il
porto e lo stabilimento balneare.
Planimetria generale
scala 1:5000
1 Pontile stabilimento balneare di porto
2 Sauna
3 Solarium (in progetto)
4 Marina
5 Club velico
6 Ufficio di porto
7 Case di vacanza
1 Scala panoramica:
gradini 60 cm
e 120 cm di profondità
2 Scala trampolino
3 Pianerottolo del trampolino
a due e quattro metri d’altezza
4 Piscina bambini
5 Contorno perimetro della piscina rivestito in legno
6 Tubolare di acciaio per ancoraggio del pontile
7 Scala solarium
8 Piscina
9 Scala disabili
10 Ascensore disabili
11 Gradino
12 Rampa di accesso, utilizzata da disabili
se il mare ha un livello nella norma
13 Spogliatoio
14 Deposito
15 Sauna finlandese
16 Sauna elettrica
Vista particolareggiata della scala a trampolino
scala 1:20
1
avimento bordo piscina:
tavole di Azobé
50 –150/40 mm
fuga 10 mm
materassino di neoprene
in corrispondenza dei fissaggi
2 Pontile di c.a.
150/200 mm
vano costipato di XPS
3 Rivestimento gradoni:
tavole di Azobé
50 –150/30 mm
fuga 10 mm
4 Appoggio delle barre d’acciaio
10 mm, sezione rettangolare
5 Trave secondaria di profilato d’acciaio
HEB 120
6 Trave trasversale di profilato d’acciaio
HEB 140
7 Trave principale di profilato d’acciaio
I 200 –700 conico
8 Pedata n.3 tavole Azobé
100/100 mm
9 Profilato d’acciaio 200/75 mm
10 Corrimano di tubolare d’acciaio laccato
Ø 50 mm
11 Barra parapetto in piatto d’acciaio
sezione rettangolare, 15/60 mm
12 Fune d’acciaio inox
Ø 3,2 mm
Pagina 302
Cantina vinicola in Bargino
Architetti:
Archea Associati, Firenze
Laura Andreini, Marco Casamonti,
Silvia Fabi, Giovanni Polazzi
Capo progetto:
Marco Casamonti
Collaboratore:
Francesco Giordani
Ingegneri:
AEI Progetti, Firenze
ulteriori informazioni pg. 386
Si dissolve, immergendosi quasi completa­
mente nello straordinario contesto vinicolocollinare del Chianti, a metà strada tra Firen­
ze e Siena, la Cantina di Bergino, un vasto
complesso di edifici, luogo di produzione e
al contempo sede aziendale di una casata
vinicola di grande tradizione. Emergono solo
due nastri di facciata, sotto una copertura
che costituisce il nuovo piano campagna
coltivato a vigneto e che protegge una sca­
la-scultura in corten e muri portanti in calce­
struzzo a vista rosso-bruno assimilabili al
­colore della terra agreste circostante.
­L’estensione prevista di 4000 mq si distri­
buisce in due vasti edifici integrati nella riva
collinosa. Il nucleo della produzione è costi­
tuito dal livello inferiore dove si collocano i vi­
nificatori in acciaio e la cantina a volte ­delle
4
Traduzioni in italiano
barriques. Alla quota superiore si situano
­l’area consegne, le zone di imbottigliamento
e di immagazzinamento. Verso valle, a com­
pletamento degli spazi di produzione, chiu­
dono tre livelli dove si colloca l’area dell’am­
ministrazione e l’area visitatori, lo shop, il
museo, la sala conferenze e le sale di degu­
stazione. Asole tonde, talvolta chiuse da
­vetrate, lasciano che la luce naturale fluisca
nelle aree ipogee, oltre ad offrire relazioni vi­
sive particolarmente stimolanti. Si definisce,
in altri termini un intreccio di complessa tridi­
mensionalità spaziale di eterogenei effetti.
Davanti alla facciata prevale la scala spirali­
forme che conduce il visitatore dal garage
interrato al livello inferiore, all’ingresso prin­
cipale, continuando verso la terrazza di
­copertura e alla degustazione. L’elemento
si avvita più volte intorno ad un pilastro
­centrale seguendo raggi diversi su una
­lunghezza di rampa di circa 100 metri.
La struttura è composta di una trave scatola­
re di geometria complessa realizzata tramite
35 componenti saldati in loco. La scala in
corten alta 17 metri e di 106 tonnellate di
­peso è stata ancorata solo al piede, in corri­
spondenza della terrazza e in tre punti al
­pilastro di sostegno. La tecnica di realizza­
zione conferisce leggerezza, una scala libe­
ra che si erge lentamente con 118 gradini
per far godere la panoramica distesa sul
­territorio toscano.
Planimetria
scala 1:7500
Sezione
Piante
Ala B edificio
scala 1:1500
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Ingresso
Posti auto
Barriccaia
Serbatoi di acciaio
Torchio
Terrazza
Accoglienza
Amministrazione
Shop
Museo
Auditorio
Foresteria
Corte interna
Degustazione
1
Parapetto in piatto d’acciaio corten
sezione rettangolare 40/10 mm
Corpo illuminante
Rivestimento gradino realizzato con getto in
­opera 60 mm armato, superficie spazzolata
Trave scatolare di lamiera d’acciaio
acciaio corten 30 mm, saldato
Trave/connessione al pilastro
acciaio corten 35 mm
Pilastro in profilato di acciaio, acciaio corten
Ø 250/20-600/10 mm
Fondazione pilastro di calcestruzzo
Pavimento:
massetto colorato in pasta 150 mm
rinforzato con fibra di vetro
e rete armante
massetto 200 mm rinforzato con
fibra di vetro
e rete armante
c.a. 300 mm
2
3
4
5
6
7
8
2014 ¥ 4   ∂
Scala spiraliforme
sezione verticale
sezione orizzontale
scala 1:20
Scala hall d’ingresso
vista frontale
scala 1:200
Sezione
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
Corrimano in piatto d’acciaio,
acciaio corten
sez.rettangolare 30/8 mm
Aste parapetto
barre d’acciaio
acciaio corten
sez.rettangolare 30/8 mm
Moquette 5 mm
pannello di gesso fibrorinforzato
piedini distanziatori
solaio in c.a.
Pedata:
moquette 5 mm
massetto 50 mm
lamiera di acciaio, corten 10 mm
Alzata di lamiera di metallo,
corten
Pavimento:
cotto
120/500/20 mm
adesivo minerale
massetto 100 mm
strato do separazione
pellicola
solaio di c.a.
Pagina 307
Museo della navigazione marittima in
­Helsingør
Architetti:
BIG – Bjarke Ingels Group, Copenhagen
Bjarke Ingels, David Zahle (Capo progetto)
Ingegneri:
Rambøll Danmark, Copenhagen
ulteriori informazioni pg. 386
Su una lingua di terra che vista dalla costa
svedese emerge nello stretto di Øresund,
il castello di Kronborg domina da un secolo
la costa danese, cannocchiale tra il Mare
del Nord e il Mar Baltico. Sin dalla costruzio­
ne avvenuta nel 1915, era stato collocato in
questi spazi il museo della navigazione
­marittima. Quando il castello di Kronborg,
conosciuto anche come luogo di scena
dell’Amleto di Shakespeare, nel 2000 venne
inserito nell’elenco dei Monumenti Patrimo­
nio dell’Umanità, si ritenne importante trova­
re una nuova collocazione per il museo. La
scelta ricadde su un bacino di carenaggio
dismesso davanti ai bastioni. Per salvaguar­
dare la vista sul castello, l’UNESCO pre­
scrisse un’altezza massima fuori terra di un
metro. In contrasto con quanto indicato dal
concorso, lo studio BIG non progetta il volu­
me del costruito all’interno del bacino lungo
150 metri e largo 25. Invece di procedere
come prescritto, organizza spazi di ampio
respiro intorno ad un Dock vuoto, conser­
vando e allestendo corti interne protette da
vento e contemporaneamente sale espositi­
ve di dimensioni tali da trasmettere l’idea del
volume delle costruzioni navali. Come un
­canale d’acqua vuoto, il museo divide Kron­
borg dalla città. Nel progetto complessivo
era vincolante anche che gli architetti pren­
dessero in considerazione il ponte di colle­
gamento. E proprio laddove inizia il ponte
di collegamento, inizia anche il percorso.
Una rampa diagonale sul Dock, che si ripie­
ga quando di staglia sulla parete di fondo
in calcestruzzo, conduce priva di barriere
all’ingresso principale. Appena passati shop
e casse, il visitatore deve piegare il proprio
percorso verso destra. Anche attraverso il
museo continua il viaggio della lunga rampa
che si sviluppa intorno allo spazio del Dock,
ad eccezione della caffetteria collocata alla
quota del Dock in “poppa”. Al di sopra della
caffetteria, laddove il calcestruzzo “brutto” è
leggibile anche negli interni, si colloca il se­
condo punto d’inflessione. Al termine del
percorso si eleva la scala come un’enorme
”onda di prua”.
Davanti alla rampa di accesso sono ancorati
ponti che fungono da collegamenti trasver­
sali. I soffitti e i pavimenti che terminano a
punta ampliano la vista in alto verso il cielo
oppure in diagonale verso il pavimento del
Dock. Laddove si innestano nelle pareti in
calcestruzzo, si creano anche per l’osserva­
tore esterno dei punti di orientamento con vi­
suali che spaziano libere. Di maggiore com­
plessità è la parte sottostante la strada verso
il castello: due piattaforme che si ripiegano
in senso inverso, realizzano uno spazio per
un vasto auditorio con vista sullo spazio
espositivo dedicato alle esposizioni tempo­
ranee e una piccola tribuna. L’obliquità di
pavimenti e ponti ricorda il movimento altale­
nante di un pontile navale. I gradini si inar­
cano e si storcono come se una tempesta li
avesse deformati. In “prua” una sottile scali­
nata conduce all’interno del Dock, nella sua
apparenza scultorea si appoggia al muro in
calcestruzzo.
La disposizione priva di ordine delle pareti
conferisce alla vasca vuota di calcestruzzo
un’enorme energia ascensionale. A suppor­
to agisce una rete di pilastri trivellati ancorati
ad oltre trenta metri di profondità. L’anello in
muratura portante esterno alleggerisce dei
carichi le pareti longitudinali. Per contrastare
le forze di scorrimento orizzontali, il piano di
calpestio dei ponti di viabilità è stato realiz­
zato in calcestruzzo armato, testato per reg­
gere, in caso di necessità, anche il peso dei
mezzi antincendio. I pavimenti sono realiz­
zati in lamiera cruda e sono stati connessi
solo nei punti di taglio. Gli elementi sono sta­
ti prodotti in Cina, sono stati trasportati via
mare e collocati nel Dock con il braccio di
una gru. Sono stati predisposti appoggi ela­
stici che provvedono a compensare le ten­
sioni e impediscono che le vetrate si rompa­
no nonostante il diverso modulo di elasticità
del solaio in calcestruzzo e di quello in ce­
mento armato.
∂   2014 ¥ 4
Planimetria generale
scala 1:7000
1
2
3
4
useo della navigazione marittima
M
(BIG.2013)
Culture Yard (AART architetti, 2010)
Spalto o glacis (restaurato)
Castello Kronborg
Piante ∙ sezioni
scala 1:1000
scala 1:250
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16
Traduzioni in italiano5
Rivista di architettura e particolari costruttivi
‡ Erschließung als Entwurfskonzept
‡ Die Treppe als Raumskulptur
‡ Planung und Konstruktion von Treppen
Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Serie 2014 · 4 · Treppen, Rampen, Aufzüge · Stairs, Ramps, Lifts · Escaliers, Rampes
Viadotto diretto al castello Kronborg
Rampa di accesso
Ingresso al museo
Scala nel Dock
Foyer e negozi
Esposizioni stabili
Esposizioni temporanee
Auditorio (grande)
Caffetteria
Sala polifunzionale
Aula seminari
Amministrazione
Sala pausa
Auditorio (piccolo)
Laboratorio
Vuoto
1 M
uro (area amministrazione):
rivestimento interno in pannelli di fibra di
gesso tinteggiato, barriera al vapore, isolante
termico/struttura in montanti di metallo,
­fascia in menbrana sintetica, muro in c.c.
140 mm (esistente)
2 Pilastro in c.a. 360/520 mm
3 Vetrata isolante senza telaio in serramento
4 Pilastro trivellato/ancoraggio
5 Pavimento Dock in c.a.:
(strato di copertura nuovo, spessore totale
incluso l’esistente, sino a 250 cm)
6 Scala in c.a. (esistente)
7 Rivestimento in lamiera di acciaio
8 Doghe in rovere
9 Pilastro a sezione tonda d’acciaio Ø 180 mm
10 Trave d’acciaio HEB 400
11 Pilastro a sezione tonda di c.a.
12 Rivestimento soffitto in pannelli di gessofibra,
tinteggiato
13 Rivestimento soffitto in pannelli acustici di
gessofibra, traforato
14 Solaio di c.a. 220 mm
15 Canale di scolo/ troppopieno
16 Muro di c.a. 140 com (esistente)
17 Bacino di carenaggio, quota di estradosso
(esistente)
18 Fissaggio del parapetto di vetro, acciaio
­zincato
19 Parapetto, stratificato di sicurezza
20 Corrimano in profilato di acciaio inox
21 Betoncino in pendenza (inferiore a 10%)
22 Profilo angolare di acciaio zincato
23 Pavimento in granito
A proposito di DETAIL
Ogni numero, con particolare attenzione
­riservata alla qualità architettonica delle
­soluzioni costruttive, è dedicato all’appro­
fondimento tematico di un argomento
tecno­logico (p. es. costruzioni in calce­
struzzo, strutture di copertura, risanamento
e restauro etc.). La presentazione dei
­progetti più recenti, realizzati in ambito
­nazionale e internazionale, è accompagna­
ta da una serie di accurate riproduzioni
grafiche in scala e di selezionate immagini.
Le due edizioni annuali di DETAIL Concept
sono dedicate allo studio analitico delle ­fasi
del processo costruttivo, mentre le ­edizioni
speciali di DETAIL Green, anch’esse con
due uscite all’anno, ­informano su tutti gli
aspetti della progettazione e della costru­
zione sostenibile.
Temi delle riviste del 2014
‡ 1/2 Construire con il legno
‡ 3 “Concept” Alta densità abitativa
‡ 4 Scale, Rampe, Ascensori
‡ 5Riqualificazione
+ DETAIL Green
‡6 Cemento
‡ 7/8Facciate
‡9 “Concept”
‡ 10Luce + Interni
‡ 11Coperture
+ DETAIL Green
‡ 12 Tema speciale
(Sono possibili eventuali modifiche)
∂ Abbonamento
‡
Abbonamento classico € 172,–*
12 numeri all’anno
(compresi i due numeri DETAIL Green).
‡ Abbonamento studenti € 91,–*­
12 numeri all’anno. ①
(compresi i due numeri DETAIL Green).
‡ DETAIL Abbonamento prova € 21,85
Due numeri attuali della rivista DETAIL al prezzo di
prova di soli € 21,85 incluse le spese di spedizione +
imposta sul valore aggiunto per i non possessori di
partita IVA.
Sezioni
scala 1:750
scala 1:20
*Costi di spedizione aggiuntivi (per 12 numeri) € 43,–
Per la consegna nei paesi dell’Unione E
­ uropea,
l’Imposta sul Valore Aggiunto per i non possessori
di partita IVA è del 7%.
Sezione trasversale
Viadotto/auditori/
spazi espositivi temporanei
scala 1:200
scala 1:20
① S
arà possibile usufruire del p
­ rezzo per studenti solo
a seguito della consegna di un documento valido
­attestante l’iscrizione.
Prezzi giugno 2014
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3
4
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6
7
Manto stradale:
sanpietrini per pavimentazione
Piastra di c.a. 500 mm
Corrimano in profilato piatto d’acciaio inox
Parapetto di vetro, stratificato di sicurezza
Rivestimento in alluminio con protettivo su­
perficiale
Telaio vetro: lastra di vetro isolante in stratifi­
cato di sicurezza scorrevole
Lama di vetro
Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG
Hackerbrücke 6 · 80335 Monaco di Baviera · GERMANIA
Tel: +49 (0)89 3816 20-0 · Fax: +49 (0)89 3816 20-77 · [email protected]
www.detail.de/shop
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13
Traduzioni in italiano
Irrigidimento orizzontale della facciata, lama
di vetro in stratificato di sicurezza a tre strati
Soffitto acustico in pannelli di alluminio trafo­
rati, rivestiti; isolante termico
Doghe di rovere
Struttura portante: scatolare di acciaio,
­irrigidito longitudinalmente con profilati ad I
Rivestimento asportabile: pannello di
­alluminio trafo rato, con protettivo
Convettore
Sezioni
Rampa di accesso/ponte di collegamento con gli
spazi espositivi temporanei
scala 1:100
scala 1:20
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13
Sospensione catena di acciaio preossidata
Rivestimento parapetto in lamiera di alluminio
Pavimento in lamiera di alluminio antisdruc­
ciolo
Telaio vetro: posa lastra a scorrimento per
compensazione dei movimenti
Rivestimento in lamiera di alluminio con
­protettivo
Struttura portante in scatolare di acciaio,
­irrigidito longitudinalmente con profilati ad I
Distanziatore regolabile: controventatura in
acciaio zincato, manicotti di acciaio nero
Soffitto acustico in pannelli di alluminio
­traforati, con protettivo, isolamento acustico
Lastra di stratificato di sicurezza
Parapetto: funi di acciaio tra i pilastri di
­acciaio Ø
Pavimento in doghe di rovere
Rivestimento asportabile: pannello di
­alluminio traforato, con protettivo
Convettore
Pagina 315
Edificio ONU in Copenhagen
Architetti:
3XN, Copenhagen
Kim Herforth Nielsen, Jan Ammundsen,
Bo Boje Larsen
Collaboratori:
Gry Kjær (Capo progetto), Christian
Wamberg,
Peter Feltendal, Søren Nersting,
Philip Hørmann, Jakob Wojcik u.a.
Ingegnere:
Orbicon, Ballerup
ulteriori informazioni pg. 387
Alle Nazioni Unite appartengono diverse
sotto-organizzazioni come la World
­Health Organisation (WHO) o l’Unicef
rappresentate nei diversi paesi tramite
sedi regionali. Fino ad allora gli uffici
­delle otto organizzazioni con sede a
­Copenhagen erano spalmate sul territo­
rio urbano: il nuovo edificio amministrati­
vo dell’ONU raccoglie per la prima volta
tutti i 1250 collaboratori sotto un unico
tetto, quello della “UN City”.
La collocazione su un’isola artificiale, da
un lato, è stata garanzia delle elevate
caratteristiche di sicurezza richieste;
dall’altro canto, il sito di particolare rilie­
vo lungo l’acqua ha acquisito un’impor­
tante presenza visiva nell’immagine della
città. Nucleo centrale dell’edificio a for­
ma di stella è l’atrio attraversato da una
struttura di rampa dinamica che collega
2014 ¥ 4   ∂
il foyer con i cinque livelli degli uffici. Lacca­
ta nera esternamente e rivestita di legno
all’interno, la rampa della scala si slancia in
un arco simile ad un semicerchio verso l’alto
integrandosi con la sua passerella. Gli
ascensori, sono stati appositamente celati
per incitare i collaboratori ad utilizzare le
scale. Ai piani degli uffici, intorno all’atrio si
trovano anche zone per il lavoro informale e
per le pause, con l’obbiettivo di ricreare nu­
merose prospettive visive, di alleggerire il
senso dell’orientamento all’interno dell’edifi­
cio e di stimolare la comunicazione tra col­
laboratori. Dettato dalla presenza di innume­
revoli sale riunioni, in ogni stecca si
alternano uffici aperti e chiusi di diverse di­
mensioni. Pareti divisorie vetrate garantisco­
no l’ingresso di molta luce e un elevato gra­
do di trasparenza rappresentativo
dell’immagine dell’organizzazione mondiale
dell’ONU aperta sul mondo. Una mensa al
piano terreno, le terrazze negli spazi all’a­
perto e un auditorio orientato alla conferenzi­
stica per circa 450 persone al piano interrato
completano la struttura. Oltre ad una piace­
vole atmosfera lavorativa, l’edificio è caratte­
rizzato anche da una tecnologia costruttiva
sostenibile. Con l’ausilio di numerose misure
come l’utilizzo di energia solare, il raffresca­
mento dell’edificio tramite l’acqua di mare e
la disposizione di elementi solari regolabili il
fabbisogno energetico, si aggira al di sotto
di 50 kWh/m2 raggiungendo così la catego­
ria platino nel sistema di classificazione
LEED.
1
2
3
4
Chiusa di sicurezza
Ingresso principale
Terrazza
Esistente (sotto tutela)
In progetto:
5 Edificio residenziale
6 Edificio per uffici
7 Parcheggio
Sezioni
Piante
PT, P3
scala 1:1000
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7
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9
Ingresso principale
Chiusa d’ingresso
Accoglienza
Area aperta: pausa e comunicazione
Mensa
Ufficio
Sala riunioni
Ascensore
Auditorio, vuoto
Pianta, scala
scala 1:200
Particolare costruttivo
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
Compensato laccato 2x12 mm
Corrimano di rovere 30/50 mm
Rivestimento di rovere massello 15 mm
Profilato d’acciaio di sezione quadra 40/40 mm
Corpi illuminanti ad incasso
Pedata di rovere massello 22 mm
filo frontale arrotondato
materassino fonoassorbente
lamiera d’acciaio 10 mm
7 Alzata di rovere massello 22 mm
8 Parquet di rovere massello 22 mm
materassino fonoassorbente
massetto a secco in lastre di fibrogesso
2≈13 mm
lamiera grecata 45 mm
9 Cosciale scala in piatto d’acciaio 10/300 mm
10 Profilo d’acciaio HEB 500
Sezioni
Rampa di accesso/rampa esposizioni
scala 1:100 ∙ scala 1:20
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6
7
Tegole
correnti 30/50 mm
controlistelli 40/40 mm
impermeabilizzazione
rivestimento in tavole di legno 24 mm
isolante termico 140/80 mm
impermeabilizzazione
rivestimento in tavole di legno di larice 40 mm
Parete massiva di larice 140 mm (esistente)
barriera al vento
listellatura di compensazione 2≈40≈40 mm
isolamento termico tra i listelli 80 mm
barriera al vapore
Rivestimento in tavole di legno di larice 40 mm
cartongesso 12,5 mm
Graticcio di larice, materassino i granulato di
gomma
impermeabilizzazione
isolamento termico XPS 120 mm
barriera al vapore
c.a. 150 –180 mm
Intonaco esterno 25 mm
pannello isolante multistrato 100 mm
Rivestimento di tavole di legno di recupero
20 mm
listellatura 24 mm
barriera al vento
correnti 2x40/60 mm
Pagina 320
Biblioteca civica in Birmingham
Architetti:
Mecanoo, Delft
Francine Houben
Collaboratori:
Francesco Veenstra, Patrick Arends,
Carmen Pereira, Fedele Canosa,
Sofia Pereira, Willeke Smit, Seger Bekkers,
Branco Giebels, Martijn Meester,
Yuri Sigmond, Henk Bouwer
Ingegneri:
Buro Happold, Birmingham
ulteriori informazioni pg. 387
Avviluppata in un involucro filigranato di
anelli di alluminio, la nuova biblioteca civica
di Birminghan, chiude l’angolo nord della
Centenary Square. Racchiusa tra il rivesti­
mento in arenaria della classicista “Basker­
ville House” e la facciata Post Moderna del
Teatro Repertoty, il nuovo coraggioso edifi­
cio simboleggia una rinnovata consapevo­
lezza di una città centro di formazione e di
cultura. Un volume distribuito su un
livello al di sotto della piazza diventa biblio­
teca dei bambini e dei ragazzi; un cortile ro­
tondo, che degrada ribassandosi innesca
relazioni verso l’esterno delimitando la linea
di demarcazione tra edificio e città. I paralle­
lepipedi del piano superiore accennano ad
un’organizzazione centrale della struttura e
creano due terrazze sulle coperture non
∂   2014 ¥ 4
­visibili dall’esterno.
Alla quota della piazza, un ampio foyer col­
lega la biblioteca con l’adiacente teatro che
in occasione dell’intervento edilizio, è stato
ristrutturato e ampliato. Da un ingresso co­
mune, i visitatori approdano attraverso una
rampa piana e una terrazza disposta su di­
versi livelli. Una lunga scala mobile conduce
verso l’alto nel primo di quattro livelli dedica­
ti al lavoro di concentrazione e alla lettura.
Attraverso aperture passanti nel solaio di
forma rotonda, disassate fra loro, si elevano
altre scale mobili a raggiungere il quarto
­livello. Da qui, un ascensore cilindrico tra­
sparente conduce all’archivio non collegato
direttamente all’amministrazione.
Al centro, una rotonda illuminata dall’alto
­ritagliata come elemento isolato nel soffitto
del terzo e quarto livello. In contrapposizione
con l’area di lettura definita solo da mobili
e da elementi a scomparsa in luce, gli archi­
tetti esaltano la citazione del tema classico
della sala di lettura centrale. Una hall cilin­
drica caratterizzata dalle scaffalature dei
­libri con ballatoi collegati tramite scale ricur­
ve e ad un’unica rampa.
1
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Ingresso principale
Foyer
Informazione
Caffetteria
Prestito
Vendita biglietti
Foyer teatro
Ristorante
Sala spettatori
Palcoscenico teatro
Teatro studio
Laboratorio
Consegne
Area lavoro concentrato e lettura
Sala didattica
Ufficio collaboratori
Sala riunioni
Area relax
Archivio, scaffali mobili
Esposizioni
Terrazza
Ricerca
Cataloghi
Conservazione
Ufficio management
Corte
Biblioteca della musica
Biblioteca dei bambini
Archivio
Sezione ∙ piante
scala 1:1000
1
Pedata e alzata in rovere 35 mm, avvitato
lamiera di acciaio piegata e saldata 5 mm
2 Tubolare d’acciaio di sezione rettangolare
150/100/8 mm laccata nera
3 Piatto d’acciaio 60/10 mm, saldato al tubolare
d’acciaio
4 Mensola in angolare piatto d’acciaio tagliata al
­laser 12 mm avvitata
5 Barra d’acciaio 40/8 mm saldata
6 Barra d’acciaio 30/10 mm saldata
7 Corrimano in piatto d’acciaio 40/8 mm
8 Tubolare d’acciaio di sezione rettangolare
250/150/10 mm
9 Tavole di rovere 20 mm, trave in aggetto in
­profilato di acciaio a T 152/265/39 mm taglio
al laser, profilati di acciaio a T 102/127/11 mm,
lamiera d’acciaio traforata
10 Profilo d’acciaio a 200/75/25 mm
11 Profilo d’acciaio 25/25/4 mm saldato
Traduzioni in italiano7
Pagina 326
Ristrutturazione di un edificio per uffici,
Saint Paul, Minnesota
Architetti:
Atelier Ebner and friends, München/Wien
Collaboratori:
Johanna Meyer-Grohbrügge,
Sam Chermayeff, Thomas Kosiec
Atelier Hitoshi Abe, Los Angeles
Ingegneri:
Pierre De Angelis, Jeremy Fletcher
Medien- und Kommunikationsdesign:
3 M/GTG, Planegg
ulteriori informazioni pg. 387
Nell’ampia area aziendale del gruppo tecno­
logico a Saint Paul, Minnesota, il progetto
­raduna la sede aziendale centrale di 3M che
si erge di 15 piani contornata da quattro edi­
fici più bassi intorno ad una grande corte,
connessi al piano primo da uno “Skywalk” ,
un passaggio riparato dalle intemperie sen­
za soluzione di continuità. Per la ristruttura­
zione e la riorganizzazione degli edifici risa­
lenti agli anni ’60, i progettisti hanno
sviluppato un concetto che implementasse
la comunicazione e lo scambio conoscitivo
tra collaboratori aziendali integrando tecno­
logie informatiche innovative. La situazione
d’ingresso all’edificio e i due livelli della se­
de aziendale centrale, sono stati concepiti
da Peter Ebner. Attraversando i nuovi giardi­
ni naturali, gli utenti approdano all’ingresso
principale disposto sul lato sud. Le piante
dell’edificio sono state riorganizzate: lungo
le lobby sono state ordinate sale riunioni e
sale conferenze di forma trapezoidale. Una
scala ad una rampa, connette direttamente
l’area comunicativa di entrambi i livelli orien­
tati verso un cortile simile alla tavola puzzle
del Tangram che Hitoshi Abe ha trasformato
da desolata piazza parcheggio a luogo di
svago e di pausa. Anche nello stesso edifi­
cio Abe ha ricavato una complessità di solu­
zioni di spazi che vanno dall’incontro forma­
le sino alle riunioni che arrivano a
comprendere interi reparti aziendali. Si tratta
degli “Hubs”, i punti di snodo dei sistemi di
percorsi, dilatati in invitanti “piazze” ed ele­
vati con soffitti illuminanti, gruppi di sedute e
tavoli. Monitor integrati e toutchscreen pro­
pongono le comunicazioni più recenti e gli
arrivi nel reticolo aziendale. Due nuove scale
migliorano le connessioni interne e fungono
contemporaneamente da spazio di comuni­
cazione. Le scale diventano elementi sculto­
rei, isolati nello spazio, oggetti rossi e neri
che determinano accenti e punti di riferimen­
to per l’orientamento. la scala rossa nel suo
carattere introverso e quella nera aperta alle
prospettive.
Assonometria
Conversione e riformulazione spaziale
dell’Atelier Ebner and friends
A Edificio 220 con ingresso visitatori
B Parco
C “Media Box” con sala conferenza
Conversione e riformulazione spaziale
dell’Atelier Hitoshi Abe
D Piazza
E Edificio 222
F Edifico 224 con ingresso collaboratori
G Skywalk
H Edificio 225 con Skywalk caffè, forum e lounge
Piante
scala 1:1500
Conversione e riformulazione spaziale
dell’Atelier Ebner and friends
1 Ingresso visitatori
2 Sala multifunzionale
3 Aree riunioni individuali
4 Sala riunioni
5 ”Media-Box”
6 Area comunicazione
7 Vuoto
Conversione e riformulazione spaziale
dell’Atelier Hitoshi Abe
8 Cortile interno
9 Negozi
10 Ingresso collaboratori
11 Lounge con scala nera
12 Scala rossa
1 P
arapetto in tubolare di acciaio,
laccato nero Ø 38,1 mm
2 Corrimano in tubolare d’acciaio Ø 38,1 mm
3 Asta d’acciaio curvata Ø 6,35 mm
4 Cosciale in lamiera d’acciaio 19,05 mm
5 Pedata e alzata: lamiera d’acciaio 6,35 mm
6 Parapetto in aste di acciaio Ø 6,35 mm
7 Montanti parapetto in tubolare d’acciaio di
­sezione quadra 38,1/38,1 mm
8 Trave in profilato d’acciaio ad I, h = 203 mm
9 Rivestimento estradosso in cartongesso
10 Pavimento: resina epossidica su pavimento di
­cemento (Esistente)
Scala
Pianta
scala 1:100
Sezioni
scala 1:100
A
B
Scala edifico 224
Scala edificio 222
Scala edificio 220
Sezione
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Parapetto in tubolare di acciaio,
laccato bianco 5/76,2 mm
Tubolare d’acciaio laccato bianco di sezione
quadrata 50,8/50,8/4,7 mm
Rivestimento in cartongesso,
verniciato bianco 12,7 mm
Corrimano in tubolare d’acciaio Ø 38,1 mm
Asta d’acciaio 12,7 mm
Cosciale in lamiera d’acciaio 12,7/304,8 mm
Pedata: lamiera d’acciaio 5 mm con rivestimento
antisdrucciolo autoincollante
Lamiera d’acciaio 32 mm
Pavimento (esistente): travertino 25 mm, massetto
70 mm, strato autolivellante 60 mm, solaio in c.a.