EconomiaFlash N. 06 Newsletter congiunturale mensile per le aziende associate di Confindustria Vicenza Aprile 2010 DALL’ITALIA guire. Così come peggiorerà il mercato del lavoro, come indicano sia le aspettative Il consolidamento della ripresa negative di occupazione delle aziende sia il trainato dai paesi emergenti nuovo aumento ricomposizione Il consolidamento della ripresa globale è rispecchiato dall’aumento del commercio internazionale: +26,2% dal minimo. E’ trainato dai paesi emergenti, verso cui gli afflussi di capitali tornano copiosi. L’export italiano beneficia del rimbalzo della verso CIG, gli con una interventi straordinari, segno di maggiori riassetti produttivi. Anche l’aggiustamento in finora Germania è passato soprattutto attraverso la riduzione delle ore lavorate. I bilanci e la fiducia delle famiglie ne hanno degli scambi mondiali con ritardo e minore comunque risentito e i consumi ne saranno (+22,6% gli ordini esteri, restando però di ripresa. intensità: +6,1% dal punto più basso condizionati nei prossimi mesi, frenando la un quarto sotto i livelli pre-crisi). Negli Stati Uniti la spesa familiare è invece trovato più slancio a inizio 2010, benché 2010. Il ripristino delle scorte darà un La produzione industriale del Paese ha aumentata ulteriormente nei primi mesi del sia tuttora enorme il divario con i massimi ulteriore notevole impulso alla domanda. picco, credito precedenti: -19,4% la forbice a febbraio dal contro il -4,8% mondiale in Saranno penalizzanti le condizioni del molto selettive (alleviate dalla dicembre. I nuovi progressi degli indicatori moratoria sui prestiti) e l’aumento dei nell’Eurozona a potenziale e costringe a manovre di rientro stanno L’euro meno forte darà una mano, come qualitativi (tra cui a il balzo marzo) del puntano un’accelerazione nei prossimi mesi. Maggior lentamente fiducia investimenti e incentivi rimettendo delle in imprese moto PMI gli italiane, debiti pubblici (che riduce la crescita consistenti). indica la fiducia tedesca, anche se accentua il rincaro delle materie prime. soprattutto quelle medie manifatturiere; ma le nuove iniziative imprenditoriali nel 2009 si sono drammaticamente ridotte ed è salito notevolmente il numero di fallimenti, una tendenza destinata a proseEconomiaFlash | N. 06 Aprile 2010 1 MATERIE PRIME terà a lungo termine sui tassi di interesse e quindi Domanda di acciaio 2010 in lieve membri quest’anno una dell’Ocse lenta vedranno ripresa della domanda di acciaio e, sebbene il consumo rimarrà fondamentalmente crescita globale sarà debole, sostenuta la dalle economie emergenti. È quanto sostiene de nel settore Carvalho parlando al CRU World Steel paesi Anthony investimenti siderurgico sul lungo periodo”, ha detto aumento I sugli Carvalho, amministratore dell’unità acciaio dell’Ocse del CRU. “La capacità globale di acciaio non è diminuita, anzi continua a crescere. I livelli del debito sono ancora elevato e ciò impat- IL COMMENTO Conference in Egitto. Rispetto al 2009, l’India vedrà quest’anno un aumento del 40% nel consumo di acciaio e “continuerà ad attrarre investimenti stranieri”, riferisce Carvalho. Secondo i dati Ocse, la capacità delle aziende siderurgiche nel 2012 eccederà rispetto alla domanda di 500 milioni di tonnellate, anche se la cifra potrebbe essere inferiore. La scarsità disponibilità di materie prime rimarrà un problema per l’industria dell’acciaio. (Fonte Dow Jones). di Mario Deaglio Servono strumenti che irrobustiscano i primi segnali della crescita futura Se prima tremavano le imprese, ora tremano gli stati. E’ questo il succo della crisi del debito greco, delle difficoltà del Portogallo e dell’Irlanda, dell’asta fallita dei BoT americani di fine marzo. Le cose sono andate grosso modo così: di fronte alle difficoltà di poco più di un anno fa, con il rischio di fallimenti generalizzati di grandi banche, le autorità monetarie e i governi di molti paesi e in particolare di Stati Uniti e Gran Bretagna (non l’Italia, va sottolineato, che non si trovava in queste condizioni) hanno “pompato” nel sistema un’enorme quantità di moneta, acquistando a caro prezzo i titoli “infettati” dal virus subprime. Così alle banche americane e inglesi è arrivata un’ottima boccata d’ossigeno (in gran parte utilizzata molto male, ossia con un immediato ritorno alle speculazioni di prima) ma il rischio è passato dalle banche agli stati. Gli operatori hanno ricominciato a fidarsi delle azioni ma si fidano di meno dei titoli pubblici, a partire da quelli paesi più deboli, com’è appunto la Grecia. Mentre quindi l’economia mostra qualche segno di ripresa (per l’Italia soprattutto nelle esportazioni) la finanza, specie quella pubblica, è sotto severa osservazione. La finanza, infatti, potrebbe ancora rovinare la convalescenza, già lunga e difficile dell’economia mondiale. Per il momento teniamo le dita incrociate e speriamo in un aggancio maggiore al risveglio della domanda che proviene soprattutto dall’Asia. EconomiaFlash | N. 06 Aprile 2010 2