Editoriale Cara lettrice, Caro lettore er prima cosa desidero ringraziarvi sentitamente, anche a nome di tutta la redazione, per i tanti feedback che abbiamo ricevuto per il primo numero della nostra rivisita artec. Non solo li abbiamo tenuti in grande considerazione, bensì siamo anche riusciti ad attuare alcuni vostri suggerimenti in questo nuovo numero. P Naturalmente non abbiamo cambiato gli aspetti che avete apprezzato: perciò, anche stavolta non troverete alcuna pagina pubblicitaria e gli articoli riguardano, anche quest’anno, l’architettura, la tecnica, l’arte e l’ecologia. Note redazionali Tiratura: 15 000 copie Pubblicazione: 1 volta l’anno Prossimo numero: Fine 2014 Editori: Saint-Gobain Weber SA Saint-Gobain ISOVER SA Rigips SA GLASSOLUTIONS® Vetrotech Saint-Gobain (International) AG Redazione: Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA Daniel Schild, Saint-Gobain ISOVER SA Marcel Koller, Rigips SA Tamar Moos, GLASSOLUTIONS® Vetrotech Saint-Gobain (International) AG Realizzazione grafica: coray com ag, Ennetbaden Prezzo d’ordine: CHF 10.– Cos’è cambiato allora rispetto al primo numero? Dal punto di vista della percezione tattile, vi accorgerete subito che abbiamo utilizzato una carta opaca al posto di quella patinata lucida. Anche le pagine pieghevoli a più ante sono ora ad una sola anta. Ciò ci permette di mostrare comunque immagini in grande formato e allo stesso tempo è più facile chiudere la rivista. consolidate o recentissime, speriamo che ogni articolo della nostra redazione sia per voi una piacevolissima lettura. Illustriamo inoltre l’ottimo risanamento dell’immobile Collina d’Oro a Agra e la nuovissima tecnica per rinfrescare le stanze senza dispendio energetico, applicata in Alba balance. In ogni caso vi auguriamo una buona lettura e minuti anzi ore piacevolissime in compagnia dei nostri articoli. Restiamo dunque in attesa di un vostro feedback a: [email protected] Cordiali saluti Anche il secondo numero di artec illustra un’ampia varietà di progetti svizzeri. Un esempio di vivacità nell’architettura è rappresentato dal centro di cura Oberwaid di S. Gallo, contrapposto al pentagono monolitico sulla Berninastrasse di Zurigo. Integrazione giocosa e perfetta nel paesaggio lacustre: l’immobile ART sul lago di Costanza. Presentiamo una nuova possibilità di realizzare le facciate sull’esempio delle «Waterhouses» di Amburgo: il vetro applicato direttamente sull’isolamento termico esterno. Che parli di tecnologie Franco Luccarini Redattore artec architecture I art I technology I eco 3 Modelhof, Müllheim Da rudere a opera d’arte Sommario Editoriale architecture «Un’alternativa all’affitto anonimo e riscaldato a gasolio» Da rudere a opera d’arte Nuove frontiere per le facciate ventilate moderne Innovazioni (in)visibili 6 –11 12 – 13 14 – 17 Un pentagono in granito 18 – 23 SüdPark, Basilea 24 – 25 art SüdPark, Basilea 4 artec architecture I art I technology I eco technology 3 Un’opera d’arte sul Lago di Constanza 26 – 31 Casa Martini, Monte Carasso Chi ha paura dei muri? 32 – 37 Modelhof, Müllheim 38 – 39 Isolamento acustico ottimale dell’Hallenstadion 40 – 41 Un connubio perfetto di prestazioni e design 42 – 45 L’acustica architettonica nella vita quotidiana 46 – 49 Corpo, mente e anima in forma architettonica 50 – 55 eco Da idrovore di energia a luminosi esempi dei 2000 Watt 56 – 57 La cappella resta nel paese 58 – 61 Novità sui prodotti 62 – 63 Panorama degli eventi 64 – 65 Da idrovore di energia a luminosi esempi dei 2000 Watt artec architecture I art I technology I eco 5 «Un’alternativa all’affitto anonimo e riscaldato a gasolio» Così un trentacinquenne descrive la sua nuova condizione abitativa nel «Giesserei» nell’ex-area Sulzer a Winterthur. Il complesso plurigenerazionale della cooperativa per l’abitare autogestito, il più grande di questo tipo in Svizzera, ha preso vita, nel vero senso della parola, nella primavera del 2013. Gli abitanti della struttura vivono secondo un marcato senso di comunità. Il Giesserei è una realtà insolita anche sotto altri punti di vista. C on 155 appartamenti è il più grande progetto mai realizzato finora dalla Gesewo, la cooperativa per l’abitare autogestito, ed è anche uno dei complessi residenziali in legno più grandi in Svizzera. Il fatto che sotto il suo tetto siano possibili tutte le forme di convivenza immaginabili è chiaro già dall’offerta degli spazi: 43 tipi diversi di appartamento, da una a nove stanze, un «bar da vestaglia», una struttura di custodia collettiva diurna per bambini, un ristorante, una biblioteca, un negozio di biciclette, un centro diurno per traumatizzati cranio-cerebrali e un ambulatorio di medicina cinese. Qui abitano e/o lavorano single e coppie, famiglie con bambini (anche allargate), anziani, persone che condividono l’abitazione, da neonati a persone in età senile. Dall’idea originaria alla realizzazione finale sono trascorsi otto anni. In questa fase, invece di aspettare tranquilli nelle loro case già esistenti, gli inquilini hanno contribuito attivamente al progetto della loro dimora futura e allo sviluppo dell’idea di convivenza, partecipando a numerosi workshop. Inoltre, la partecipazione finanziaria al progetto non si limita all’iscrizione all’associazione Casa Nostra e al pagamento mensile dell’affitto. I fondi propri sono assicurati per il finanziamento con mutui liberi e obbligatori. Gli affittuari sono iscritti alla cooperativa, divenendo così in senso lato «proprietari dell’affitto». L’autogestione garantisce la partecipazione alle questioni di interesse quotidiano, richiedendo e favorendo inoltre l’identificazione con l’abitazione. Oltre a ciò, 34 appartamenti sono sovvenzionati dalla città e dal cantone. 6 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 7 a Struttura della parete tramezzo 2 x 12,5 mm pannelli in cartongesso CW 75 / 0,6 mm Lana minerale 65 mm Pannello in fibra di gesso 15 mm Intercapedine CW 75 / 0,6 mm Lana minerale 65 mm 2 x 12,5 mm pannelli in cartongesso Struttura del pavimento solaio a nervature Anidrite 60 mm Isolamento anticalpestio 40 mm Gettata di sabbia nelle celle a nido d’ape 30 mm Pannello a tre strati 27 mm Costolone 100 / 280 mm Lana minerale 100 mm Soffitto liberamente sospeso 93 mm Cartongesso 2 x 15 mm su profilo a molla Cuore di calcestruzzo e scheletro in legno Realizzare strutture esclusivamente in legno, eliminando il calcestruzzo, non è possibile. Per motivi di sicurezza antincendio e di rinforzo della struttura (sicurezza antisismica), le trombe delle scale sono state realizzate in calcestruzzo. Prima di essere assorbiti dalla costruzione in legno, svettavano come otto grattacieli risultati troppo snelli. Confrontando un render della fase di progettazione e una fotografia della costruzione finita, a prima vista non si nota alcuna differenza. «Il fatto che il render a computer prodotto in fase di concorso rispecchi quasi perfettamente la realtà del costruito non è scontato in progetti complessi come questo», spiega Claudio Schiess dello studio Galli Rudolf Architekten. Alla prequalificazione hanno partecipato 63 studi, 12 dei quali nel 2009 sono stati invitati alla fase di concorso, vinto poi dallo studio Galli Rudolf Architekten con il progetto «E la nave va». Sempre nello stesso anno è iniziata la progettazione. E legno sia Il Giesserei è composto da due edifici a sei piani, collegati a nord e sud da due edifici trasversali. Buona parte della struttura esterna è in legno, mentre internamente il legno a vista è poco, poiché, per motivi di sicurezza antincendio, le parti in legno sono state rivestite in gesso. La costruzione in legno non è stata una proposta risultante dalla progettazione, quanto un’indicazione della committenza e un requisito per la certificazione Minergie®-P-Eco. La massa necessaria è data da un letto di sabbia. In mancanza di altre esperienze con costruzioni in legno di questa portata e considerando che ogni edificio ha le proprie caratteristiche, alcuni esperti di legno hanno reagito in modo scettico rispetto alla questione dell’isolamento acustico. Le costruzioni sono state però testate più volte e certificate da tecnici in acustica. Utile è anche 8 artec architecture I art I technology I eco il confronto con costruzioni dalla struttura simile per la verifica dei valori di isolamento acustico. Lignum, l’organizzazione mantello dell’economia svizzera della foresta e del legno, ha perciò eseguito speciali rilevamenti acustici sulle strutture, catalogando i valori di riferimento per le singole costruzioni in legno. artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 9 a Sulle pareti, l’intera costruzione supera i requisiti acustici rivisti al rialzo della norma SIA 181 (2006). Ermeticità significa isolamento acustico Lo standard Minergie®-P prevede un involucro degli edifici a tenuta d’aria. Ogni attestatura, ogni fuga deve essere quindi ulteriormente fissata. Ciò si applica ad esempio anche ai tramezzi degli appartamenti, composti da pareti a doppio montante rivestiti con doppi pannelli in gesso. Un effetto secondario utile di questa struttura è un isolamento acustico migliorato. Al rilevamento sulla struttura costruttiva, l’intera costruzione raggiunge un valore fino a 59 dB sulle pareti, superando così i requisiti acustici rivisti al rialzo della norma SIA 181 (2006) che prevedono un suono in aria di 55 dB. Le coperture raggiungono un valore di suono in aria di 72 dB e con esso anche il rumore da calpestio di 34 dB risulta migliore rispetto ai valori richiesti dalla norma SIA citata. Se si considera poi la frequenza dei toni bassi, cruciale per le costruzioni in legno, i 49 dB del rumore da calpestio misurati sulla costruzione risultano anch’essi migliori rispetto al valore nominale di 53 dB, stabilito dall’ift Rosenheim (ISO 140-7) per un calpestio non fastidioso. Inoltre, la struttura è stata realizzata con materie prime prive di solventi, prodotte in modo sostenibile e, ove possibile, di provenienza regionale (Minergie®-P-Eco), mentre la zona di accesso (tromba delle scale con ascensore) è stata costruita in calcestruzzo di riciclo. 10 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Praticamente senza auto Grazie a Minergie®-P le spese accessorie sono basse, con un costo del riscaldamento che si aggira attorno ai CHF 10,00 per un appartamento da 4,5 stanze. Il teleriscaldamento per l’impianto termico e l’acqua calda arriva dall’inceneritore di Winterthur, mentre una parte dell’energia elettrica è prodotta dall’impianto fotovoltaico installato sul tetto. Gli abitanti del Giesserei sono estremamente coerenti anche per quanto riguarda la mobilità: il rapporto tra posti auto e posti bici è di 30 a 580 (1 posto auto ogni 5 appartamenti). Immobilecomplesso plurigenerazionale Giesserei, Winterthur Uso cooperativa residenziale Dimensionisuperficie del fondo circa 11 000 m2 superficie piani circa 29 000 m2 volume del fabbricato circa 96 000 m3 Scadenzeinizio progetto 2009, durata costruzione da aprile 2011 a gennaio 2013 CommittenteGESEWO, Genossenschaft für selbst­verwaltetes Wohnen (Cooperativa per l’abitare autogestito), Winterthur ArchitettiGalli Rudolf Architekten AG ETH BSA, Zurigo Direzione dei lavoriph baumanagement ag, Frauenfeld Acustica / fisica edileBAKUS, Akustik & Bauphysik GmbH, Zurigo Costruzione a secco Habicher AG, Wängi Rolf Schlagenhauf AG, Winterthur Ludovik GmbH, Herisau ProdottiPareti leggere Rigips a singolo e a doppio montante interne e con funzione di separazione 12 000 m2 Contropareti Rigips sul lato facciata 13 000 m2 Rivestimenti dei soffitti EI30 / EI60 20 000 m2 Fotografo Autore Fonti Hannes Henz, Zurigo (p. 9: Daniel Indermühle) Andreas Stettler Galli Rudolf Architekten, Zurigo; opuscolo «Giesserei – das Wohnprojekt» (aprile 2012); www.giesserei-gesewo.ch; SRF 1, «10vor10», 2 agosto 2013 artec architecture I art I technology I eco 11 a Progetto principale 1 Da rudere a opera d’arte A sud di Lugano, in un’area suggestiva di 25 ettari dove il panorama è semplicemente spettacolare, è avvenuta una trasformazione esemplare: il rudere di un sanatorio chiuso negli anni ’60, per molti anni tra i più fotografati della Svizzera, è diventato una vera opera d’arte. La seconda vita di un edificio storico N el 1913, come succursale della clinica pneumologica di Davos, venne inaugurato un sanatorio per pazienti affetti da tubercolosi ad Agra, nel Canton Ticino. Gestito dalla fondazione «Deutsche Heilstätte», il sanatorio era conosciuto con il nome «Das Deutsche Haus» (la casa dei tedeschi). Fu il primario Hanns Alexander ad avviarne il declino quando, sull’edificio, issò la bandiera con la croce uncinata, fondò un gruppo nazionalsocialista locale, fece appendere ritratti di Hitler e si rifiutò di curare i malati ebrei. Operò una vera polarizzazione tra pazienti, collaboratori e popolazione locale. Tuttavia, le autorità svizzere non intervennero e rimasero inerti di fronte al suo agire. Nel 1945, dopo la Seconda guerra mondiale, il sanatorio venne discreditato per via dei suoi rapporti con il Nazionalsocialismo, e non poté più tornare ai fasti del passato. Nel 1968 venne definitivamente chiuso. Nel 2004 l’imprenditore ticinese Silvio Tarchini acquistò il complesso di 400 000 m2 e ne decise la conversione in albergo e centro benessere. Dopo una procedura di autorizzazione durata anni, nel settembre 2009 il gruppo Tarchini ricevette il via libera dall’amministrazione comunale e cantonale per la ristrutturazione del complesso, con il vincolo di mantenere inalterata la struttura storica. Tuttavia, a causa delle condizioni precarie della vecchia clinica, si manifestò subito il problema della mancanza di sicurezza per i lavoratori del cantiere. Così, nel dicembre 2009, il complesso venne demolito. 12 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 1913 – 2013 L’approccio ecologico è visibile anche nella combinazione e nella scelta dell’isolamento esterno e del sistema di approvvigionamento energetico. Sebbene il complesso sia dotato di un impianto che raccoglie il calore da diverse sorgenti, l’energia geotermica è la fonte principale. Le facciate sono isolate con il SISTEMA MARMORAN MW-1 da 200 mm. Sul pregiato sistema in lana di roccia è stato applicato uno strato di finitura «MARMORANTICINO». Questa soluzione, già adottata per la prima volta negli anni‚ 90 in un altro progetto di conversione in hotel nel Canton Ticino, offre la straordinaria possibilità di ottenere un effetto simile allo stucco sull’isolamento termico esterno intonacato. Tale combinazione ecologica altamente all’avanguardia riduce notevolmente le emissioni di CO2. Autori Silvio Tarchini, Manno Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA FontiFotografie: Tarchini Residential Real Estate SA, Manno Ralf Schulze / rs-foto.de Testo: Tarchini Residential Real Estate SA, Manno Wikipedia Nel complesso, l’intero progetto, che contempla anche il nuovo e meraviglioso parco circostante, è riuscito con successo e, a giusto titolo, può essere eletto a «vera opera d’arte»! &DVFLQD ! Il Gruppo Tarchini propone un concetto innovativo, sviluppato nell’edilizia commerciale e industriale che pone le sue radici nella costruzione e organizzazione di immobili e centri attrezzati adattabili a qualsiasi tipologia di business. Sia esso a carattere produttivo, commerciale, direzionale, logistico o ancora dedicato alla ricerca e sviluppo. Concetto fondante della nostra visione è «spazio su misura». Dal 1981 ad oggi, insieme a uno staff di architetti e collaboratori (attualmente 186), il Gruppo Tarchini ha realizzato in Ticino centri industriali e commerciali per 200 000 m2 di superficie costruita. Tra le più importanti realizzazioni spiccano: i centri Galleria a Manno, il Centro-Nord Sud a Bioggio, centri artigianali a Lamone, Taverne e Bironico, il centro logistico di Gucci a Bioggio, centri logistici a Mendrisio e Stabio, uno stabile di produzione a Stabio, i centri outlet FoxTown Factory Stores a Mendrisio (18 anni di vita) e dal 2006 anche FoxTown Shanghai. Oltre a due centri logistici in fase di costruzione nei comuni di Cadenazzo e Contone-Gambarogno. Nel 2004 acquista l’ex Sanatorio di Agra/ Collina d’oro (Deutsches Haus), proprietà abbandonata per oltre 30 anni e nel 2009, dopo l’ottenimento dei permessi di costruzione, inizia l’edificazione del nuovo centro residenziale e alberghiero «Resort Collina d’Oro», inaugurato nel corso dello scorso anno. ProgettoResort Collina d’Oro, Via Roncone 22, 6927 Agra/Collina d’Oro (www.resortcollinadoro.com) Descrizione dell’opera edilizia- hotel con 16 camere e 30 suite - 43 appartamenti con servizio alberghiero - area SPA con piscina interna ed esterna - centro WellAging con 19 sale trattamenti - ristorante con cucina mediterranea Architetto Ettore Mocchetti, Varese Committente Tarchini Residential Real Estate SA, Manno FacciataMARMORAN, sistema MW-1 (lana di roccia, 200 mm) strato di finitura «MARMORAN-TICINO» (intonaco al silicone esterno 1,5 + 0,5 mm), vernice trasparente con colore al silicone MARMORAN FORTE Realizzazione a cura di Pegi S.A. Comano Il nuovo resort «Collina d’Oro» è il frutto dell’accurata ricostruzione dello storico sanatorio «Deutsches Haus»: infatti, l’imponente struttura di un tempo è stata in gran parte conservata, ma a questa sono stati abbinati gli standard più elevati dell’architettura moderna. &DSSHOOHWWD • Nato a Lugano il 16.02.1944 • Dopo avere ottenuto il diploma al Teknicum di Bienne si reca in Inghilterra e in Germania per arricchire le sue esperienze lavorative • Fondatore del Gruppo Tarchini (www.tarchinigroup.com) • 200 000 m2 di superficie costruita dal 1977 ad oggi in Canton Ticino. SILVIO TARCHINI &F 3J &F 3J )O 2D 5V 3J 3J 5V ! 5V 3J )O 6RODULXP 5V %6 5V 3J &F $SDUWPHQWV )O 5V 3J %6 2D +T 2D 5V 5V 3J 3J 5V 5V 5V 3J 3J +P* 5V 2D 2D 5V 3J &F 5V 2D +T ! 5V 5V +P* 5V &F 5V +T $M $M 5V $M 3RRO+RXVH 5V 4L 5X %L %L %L 0L5X 5V 5XVWLFR +P* 4L 5V 6Y+TV0L 4L 6Y+TV0L +T 5X 6SD:HOODJLQJ 4L +T 5V 5V &F +P* 5V +T 5V 6Y +P* 5V &F 5V artec +T &V 6Y 0G 4V 4L +TV %V 4L 4L &V 5HVLGHQFH *ROI+RXVH %V&D,D/Q3D &V 5X5V 0G 0J 0G &V 0J 0G %V &V &V 0G 0G 6Y &V 0J &V )V 0J 6Y %V&D,D/Q3D )L 0J 4L )V 6Y )L &DX 4L $F $F 4L )L $F $F 4L $F $F $F )L $F $F $F $F 4L $F $F 4L $F 4L $F )V )V architecture I art I technology I eco )V &DX $F )L $F $F 4L 4L 4L 9P &DX )V 6Y 4L 4L $F $F $F %26&2 &DX 4L $F $F )V 9P 4L 4L 6Y 'HSHQGDQFH 6Y 3O 9P 6Y $F $F )V &DX 4L 4L 4L 4L )V 6Y -Q 9P 4L 4L %V&D,D/Q3D 3O 9P 4L 4L )L 6Y 4L 4L $F $F [\ZIL 4L 4L $F $F 6Y $F )L $F 4L )L 4L 0J 6Y 6Y IKIV \WVITM 6Y )L 0J 6Y 6Y %26&2 13 artec architecture I art I technology I eco Nuove frontiere per le facciate ventilate moderne Innovazioni (in)visibili S e l’abito fa il monaco, la facciata fa la casa. Le facciate ventilate offrono infatti molto più di qualche semplice possibilità creativa: protezione contro gli agenti atmosferici, isolamento termico e acustico e persino produzione di energia sono solo alcune delle funzioni di queste moderne soluzioni complete, sostenibili e convenienti. Considerate fino a poco tempo fa un atout soprattutto dal punto di vista estetico, le facciate ventilate non riuscivano a tenere il passo con i requisiti sempre più severi in materia d’isolamento a causa della loro struttura. «In passato questo problema è stato arginato con il riscaldamento e la climatizzazione, una catastrofe sotto il profilo energetico», riassume Christoph Blaser di Saint-Gobain ISOVER. Oggi, invece, varie innovazioni hanno permesso alle facciate ventilate moderne di essere realizzate con maggiore libertà creativa e un livello di efficienza energetica notevolmente migliorato, grazie al quale è possibile produrre addirittura energia. Innovazioni nella fisica delle costruzioni Come illustra Marco Ragonesi, comproprietario di Ragonesi Strobel & Partner AG, il primo grande sviluppo relativo alle facciate ventilate è stata la riduzione significativa delle perdite di calore attraverso le mensole di fissaggio, grazie alla loro funzione isolante. Se fino a poco tempo fa queste erano realizzate in alluminio o acciaio, oggi è la volta della plastica fibrorinforzata. Le diverse sottocostruzioni presentano differenze significative nel passaggio del calore: con le mensole in alluminio le perdite di calore rappresentano il 70 % delle perdite totali della facciata. Con le mensole termoisolanti, tali perdite sono solo l’1 %. Queste nuove soluzioni rimuovono praticamente tutti i ponti termici. 14 artec architecture I art I technology I eco artec Le energie rinnovabili offrono possibilità di tutt’altro genere: le facciate solari producono persino energia grazie a pannelli fotovoltaici integrati. «Le facciate ventilate, con il loro raffrescamento naturale, sono perfette per gli impianti fotovoltaici e le celle solari», spiega il pioniere del settore Urs Muntwyler. Ma oggi tale uso è ancora poco diffuso. Eppure Urs Muntwyler è dell’idea che con i prezzi in calo dei moduli solari e con l’esperienza sempre maggiore rispetto a questi impianti, l’impiego solare delle facciate costituirà il prossimo grande sviluppo. Il conflitto tra ecologia, convenienza economica e gusto estetico I vantaggi di queste soluzioni risultano evidenti in progetti esemplari: l’edificio principale dell’Ifadpa (Istituto federale per l’approvvigionamento, la depurazione e la protezione delle acque) a Dübendorf a cura di Bob Gysin + Partner BGP Architekten soddisfa i massimi standard ecologici e conquista per il suo aspetto. Lo scopo, quello di arrivare ai limiti dell’impossibile e di erigere un edificio realmente sostenibile, è stato raggiunto grazie a un sistema costruttivo compatto e a una facciata ventilata. La vistosa finitura è costituita da lamelle in vetro che si regolano automaticamente in base alla posizione del sole per garantire costantemente il giusto apporto di luce e calore. Queste lamelle sono disposte su una struttura a supporti metallici su cui si sviluppano anche i balconi allineati. Come afferma Bob Gysin, l’edificio, con la sua ampia intercapedine tra superficie esterna a vetri ed elementi prefabbricati e isolati del telaio in legno, è una straordinaria vetrina per i vantaggi offerti dalle facciate ventilate, soprattutto per la libertà creativa quasi illimitata nel design e nella scelta dei materiali con cui è possibile realizzare nuovi progetti e ristrutturazioni. artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Fonte: Frutiger AG 15 a Fonte: Enzmann Fischer AG La stratificazione a diffusione aperta favorisce il mantenimento del giusto tasso di umidità. Raggiungendo il suo equilibrio, l’accumulatore termico «parete» garantisce un microclima gradevole sia in estate che in inverno. Le facciate ventilate sono impiegate anche nei progetti d’investimento, come nel caso del palazzo Selve di Thun. Le sfide erano molteplici: da un lato, la realizzazione architettonica con una facciata a 12 angolature e spigoli irregolari privi di fughe e, dall’altro lato, la concezione fisica con l’attuazione di misure altamente isolanti per soddisfare lo standard MINERGIE. La facciata ventilata si è dunque rivelata la soluzione più conveniente, dal momento che anche gli impianti sono stati installati sulla parete esterna. Per raggiungere l’isolamento richiesto pur mantenendo il più possibile una parete sobria, oltre a materiali isolanti efficienti sono state impiegate anche mensole in plastica fibrorinforzata che non conducono il calore e che quindi creano ponti termici del tutto trascurabili. Denise Seiler di Frutiger AG sottolinea: «Grazie a interventi di manutenzione minimi, a una straordinaria durata e a un’elevata resistenza, una facciata ventilata rappresenta la soluzione più economica sul medio e sul lungo periodo e anche le eccellenti proprietà d’isolamento termico vengono confermate da una riduzione dei costi per l’energia». lo ha realizzato con elementi prefabbricati cuneiformi su una sottocostruzione in acciaio e pannelli applicati orientati alternativamente a destra e a sinistra. Il risultato è un’interessante facciata plastica che ricorda una molla caricata con un insolito gioco di tensioni. Al contempo, le finestre disposte irregolarmente non si rivolgono direttamente all’edificio antistante, bensì accompagnano lo sguardo dell’osservatore fino al lago: le facciate ventilate riescono a fare anche questo. Anche la nuova università di Lucerna è un esempio delle molteplici possibilità creative offerte dalle facciate ventilate. In un vicolo all’ombra del centro culturale e congressi KKL, proprio dietro alla stazione ferroviaria centrale di Lucerna, l’ex edificio postale doveva brillare di una luce nuova. Lo studio Enzmann Fischer AG 16 artec architecture I art I technology I eco La giornata dell’architetto CPI Le nuove frontiere delle facciate ventilate sono state il tema della giornata dell’architetto ISOVER che, come ogni anno, si è tenuta anche nel 2013. Focus della manifestazione è stata la presentazione e il dibattito sui più recenti sviluppi e sui progetti meglio riusciti del settore da parte dei cinque illustri relatori citati. CPI è la piattaforma per il perfezionamento professionale di Saint-Gobain ISOVER SA. La prossima giornata dell’architetto, incentrata sulle sfide e le soluzioni nel campo dell’isolamento acustico, si terrà ad Aarau il 26 febbraio 2014. Per le iscrizioni e per tutti i dettagli: www.cpisover.ch. artec artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Fonte: Roger Frei, Zurigo 17 a Un pentagono in granito D a 350 anni, la zona verde del quartiere di Allenmoos a Zurigo è nelle mani della famiglia Künzler-Blattmann. La signora Blattmann, 92 anni, conosce molto bene la storia della famiglia. «Nel podere dove sono cresciuta si vedevano ancora i buchi dei proiettili della Vecchia Guerra di Zurigo». A quel tempo, l’amato quartiere residenziale nei pressi del centro secondario di Oerlikon era ancora una zona di campagna fuori dalla città, che apparteneva in gran parte agli antenati della famiglia Künzler-Blattmann. Alla famiglia è rimasta la casa unifamiliare al civico 94 sulla Berninastrasse acquistata nel 1945, proprio quella in cui è cresciuta la committente. I coniugi Blattmann si sono stabiliti nella casa di riposo definitivamente tre anni fa, mentre la vecchia casa è rimasta così com’era. A questo punto, cosa fare? Il signor e la signora Künzler hanno rivolto questa domanda all’architetto Manfred Hasler, titolare di BALI Bau- und Liegenschaften GmbH. Dopo uno studio di fattibilità completo di calcolo della redditività, è risultato subito chiaro che non conveniva ristrutturare un edificio di ormai 70 anni. Meglio sfruttare al massimo tutte le possibilità edilizie offerte dal terreno, raro e costoso in un centro cittadino. Per via della topologia del fondo e dell’urbanistica della città di Zurigo si sono rese necessarie soluzioni creative. 18 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 19 a L’architetto Manfred Hasler e il suo team hanno progettato una pianta a forma di pentagono irregolare perfettamente integrata nel fondo esistente. In questo modo, al posto della piccola casa unifamiliare, si poteva realizzare un edificio a cinque piani con sei appartamenti. Alla fine, molteplici studi hanno portato a una soluzione mista con un appartamento da 5 stanze, due trilocali, due bilocali e un attico con 4 stanze, tutti con piccolo vano aggiunto. Così facendo è stato raggiunto un risultato ottimale sia dal punto di vista sociale (buona eterogeneità degli inquilini) che da quello economico (rischio distribuito della domanda). La tromba delle scale, che funge da zona di accesso per la sua collocazione al centro del corpo edilizio, permette agli appartamenti di beneficiare di una più ampia superficie esterna e di molta luce. Tuttavia, anche quest’area doveva essere esposta alla luce naturale. L’accorgimento è stato quindi un insolito e curioso sistema di conduzione della luce che passa attraverso l’attico e che illumina la tromba delle scale, altrimenti cieca. Molta importanza è stata accordata alla facciata esterna. Il fondo è attiguo a un piccolo bosco che funge da meravigliosa cornice per il nuovo edificio. L’idea di una parete ventilata in legno è stata subito respinta a favore della pietra, che stacca in modo complementare ed elegante dal bosco. Gli studi relativi a una facciata in ardesia naturale producevano un contrasto troppo scuro e anche il costo sarebbe stato eccessivo per il budget a disposizione. Una delle soluzioni più economiche restava sempre la facciata compatta intonacata. Ma, al posto dell’intonaco, si è deciso di impiegare la pietra. Così, è 20 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco iniziata la ricerca di un’adeguata lastra in pietra: la scelta è ricaduta sull’azienda Ganz Baukeramik, che propone una nuova lastra in ceramica molto simile a una piastra in granito Valser. La ceramica presenta infatti diversi vantaggi rispetto alla pietra naturale: per esempio, non sono presenti venature che potrebbero danneggiarla a causa del gelo. In più, la ceramica può essere lavorata con spessori minori, di conseguenza pesa meno. artec architecture I art I technology I eco 21 a Pianta & FDPHUD P & FDPHUD P & EDJQR & DQWUDWD DVFHQVRUH P & WRLOHWWH P P & FDPHUD +3 JDEELDGHOOHVFDOH P P & DQWUDWD EDJQR & WRLOHWWH P EDOFRQH & FXFLQDVDORWWR P P ORFDOL & FXFLQDVDORWWR P EDOFRQH P 1° piano ORFDOL P Così si è optato per il «granito ceramico». Durante la ricerca di un fornitore affidabile per la facciata, i progettisti si sono imbattuti nell’azienda Marmoran. Questo fornitore del gruppo Saint-Gobain Weber è stato in grado di supportare il team di BALI di Manfred Hasler nello sviluppo tecnico dei dettagli e di offrire un’importante garanzia di sistema anche ai committenti. Dal punto di vista architettonico, la struttura amorfa del corpo edilizio richiedeva un elemento di congiunzione. In questo caso sono stati realizzati elementi a cintura in calcestruzzo fibrorinforzato che ricordano la forma di una struttura a piani. Per fare ciò, il produttore ha dovuto creare uno stampo speciale per produrre cinture lunghe complessivamente 140 metri che potessero essere lavorate sulla base di altre dimensioni. L’immobile è all’avanguardia in termini di efficienza energetica e soluzioni ingegneristiche, anche se l’aspetto Minergie non è stato intenzionalmente considerato a causa di problemi con la ventilazione controllata. La pompa di calore con sonde di terra, che ha richiesto una duplice perforazione di 250 metri, non solo riscalda efficacemente l’edificio, ma è anche dotata di un sistema regolabile di «free cooling», che, in estate, restituisce calore al terreno e rinfresca gli ambienti interni «free», cioè praticamente gratis. L’isolamento con le piastre «Marmopor PLUS 031» contribuisce al riscaldamento e al raffrescamento con un dispendio minimo di risorse. Le cucine, che presentano un piano di lavoro scuro in granito ed eleganti ante prive di maniglie, sono dotate di un forno a induzione e di due forni combinati per soddisfare qualunque esigenza. Ogni 22 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco ambiente, compreso il bagno, è accessibile mediante un sistema multimediale. L’accesso a Internet, musica e TV è controllato centralmente. La pavimentazione in ceramica con effetto travertino e ardesia e le pareti con un sobrio intonaco bianco coronano un progetto riuscito. L’entusiasmo dei committenti è enorme e anche gli inquilini sono felici di abitare in appartamenti dotati di tutti i comfort tipici di una casa di proprietà, in una posizione tranquilla e centrale della città. Categoria Dimensioni Superficie del fabbricato Superficie del fondo Committenti Architettura Direzione dei lavori Sistema Ceramica edilizia residenziale 6 appartamenti 190 m2 963 m2 Künzler Christine e Ulrich, Hedingen BALI Bau + Liegenschaften GmbH, Zurigo BALI Bau + Liegenschaften GmbH, Zurigo Isolamento termico esterno Spleiss AG MARMORAN CERAMO Ganz, Baukeramik AG, gres porcellanato strutturato FontiFotografie: Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA BALI Bau + Liegenschaften GmbH, Zurigo Fam. Künzler Theodor Stalder, Thema Fotografie GmbH, Zurigo artec architecture I art I technology I eco 23 a Progetto principale 2 SüdPark, Basilea Queste finestre sono insidiose. Quando il treno parte, il viaggiatore continua a guardarle cercando un punto fisso e uno schema. Ne esistono tanti, piccoli e grandi. Linee ed angoli sembrano ballare sulla facciata. Eppure sono in equilibrio, le aperture sono bilanciate, le irregolarità troppo regolari per essere frutto di un capriccio. Tutto questo deve avere una logica. Una facciata a tutto campo! L a logica è intrinseca al sistema. La facciata del SüdPark, situato nel quartiere Gundeldinger di Basilea, è il tentativo di mettere a frutto nell’edilizia attuale le varie forme di finestre derivate dallo Storicismo. «Assume in sé la molteplicità dell’ambiente, la traduce e la riflette, reinterpretando in chiave attuale il tema tradizionale della facciata a intonaco. Quest’articolata realizzazione nel centro cittadino racchiude in realtà molte facciate, trasforma il grande stabile in un punto di riferimento e lo inserisce nel quartiere», così Herzog & de Meuron spiegano il loro concetto. SüdPark Realizzazione elementi montaggio SüdPark 24 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco La disposizione compositiva apparentemente libera è il risultato di una programmazione parametrica compiuta in collaborazione con il Politecnico Federale di Zurigo (ETH). 214.1SüdPark Baufeld D 1 Baufeld 214.1 B 2 Passerelle 3 Baufeld D Il semplice percorso verso la molteplicità Il materiale di partenza per la progettazione della facciata del SüdPark è costituito dai vari quadrilateri che, per trasformazioni geometriche, si fondono l’uno nell’altro creando complessi moduli di finestre. All’inizio il numero di variazioni era eccessivo, difficilmente attuabile e quasi incontrollabile dal punto di vista architettonico. Il team di Herzog & de Meuron ha quindi selezionato un numero limitato di moduli e li ha ulteriormente sviluppati. La composizione apparentemente libera dei diversi formati risulta in realtà da una programmazione parametrizzata della facciata, che è stata eseguita in collaborazione con la cattedra di CAAD del prof. Ludger Hovestad del Politecnico di Zurigo. Le dodici forme di finestra liberamente combinabili si fondono in sinuose fasce orizzontali non solo per creare un’immagine dinamica, ma anche per illuminare l’interno con i molteplici effetti della luce diurna, offrendo prospettive e panorami insoliti, anche casuali. In determinati punti la facciata si riflette anche all’interno, formando degli intradossi utilizzabili come sedute o superfici di appoggio. All’esterno, le singole finestre sono inquadre da cornici in alluminio di colore armonizzato alla facciata. La finitura color argento opaco è ottenuta con un intonaco sintetico normalmente reperibile in commercio. SITEPLAN 0 1 2 10 20 1:2000 SüdPark Lotto D 1 Lotto B 2 Passerella (Railway Station) 3 Lotto D 3 SITEPLAN 0 10 20 1:2000 SüdPark progetto del sito, © 2013, Herzog & de Meuron Basilea costruzione su ogni piano. Un sistema duale di carichi concentrati compensa eventuali deformazioni della costruzione grezza. Oltre a soddisfare in maniera documentabile i criteri di fisica della costruzione e statica, la facciata è stata costruita secondo criteri antisismici in considerazione del più elevato rischio di terremoti a Basilea (area a rischio 3). La superficie interna dei muri è costituita da uno strato di lastre in gessofibra e uno di lastre in cartongesso lisciate e stuccate (Q3), completate da tinteggiatura finale. Tutti i condotti e le cavità necessari per gli impianti domestici, in particolare per i cavi elettrici, sono stati integrati nella superficie muraria. Al dinamismo esterno si contrappone infine la tranquilla articolazione della facciata del cortile interno, costituita quasi interamente da vetrate. Con una superficie di circa 1200 m², il cortile interno funge da zona d’incontro e relax per gli ospiti della residenza per anziani e gli impiegati che lavorano nel SüdPark. Fare acquisti, lavorare e abitare nel SüdPark Le aree a uso commerciale sono suddivise tra la Coop, che dispone di una superficie di vendita di 4200 m2, e la Banca cantonale basilese che, con i propri uffici e servizi, occupa una superficie di 5600 m2. La residenza per anziani della fondazione Atlas offre uno spazio di circa 12 000 m² in cui abitare e vivere. 103 appartamenti a misura di anziano e 26 camere per persone che necessitano di cure consentono di fornire un’assistenza completa. La progettazione dei dettagli è «elementare» Per realizzare la complessa geometria della facciata era necessario un sistema di costruzione pianificabile e flessibile. Per questo progetto, la ERNE Holzbau ha specificamente sviluppato un sistema modulare non infiammabile, costituito da una leggera sottostruttura in acciaio. Gli elementi sono applicati in basso e restano mobili in alto. I carichi sono stati quindi trasmessi al corpo della artec architecture I art I technology I eco 25 artec architecture I art I technology I eco Oggetto Utilizzo Dimensioni Wohn- und Geschäftshaus SüdPark, Basilea residenza per anziani, uffici, servizi e commercio al dettaglio superficie dell’immobile ca. 6200 m2, superficie dei piani ca. 37 000 m2, volume dell’edificio ca. 133 000 m3, superficie della facciata ca. 10 000 m2 Costi dell’impianto ca. CHF 80 mil. Tempistica concorso 2002, progettazione esecutiva 2008 – 11, periodo di costruzione 2008 – 12 Committente FFS Immobili, Development regione Centro/ Ovest, Olten Architetti Herzog & de Meuron, Basilea Progettazione generale ARGE GP SüdPark, Herzog & de Meuron e Proplaning Architekten AG, Basilea Costruzione della facciata Erne Holzbau AG, Laufenburg Costruzione a secco G. Canonica AG, Basilea; Rodoni AG, Basilea; Canonica + Lotti AG, Basilea; Wandart AG, Münchenstein Prodotti pareti a secco Rigips 12 000 m2, controsoffitti 2500 m2, strutture per campata lunga StilPrim 500 m, soffitti acustici Rigiton® Fotografo Daniel Erne, Berlino Autore Andreas Stettler Fonti Herzog & de Meuron, Basilea; «FFS, SüdPark Basilea: fotografie, interviste e resoconti della realizzazione»; Erne Holzbau AG, Laufenburg; rivista specializzata «Fassade» 3 / 2013 Un’opera d’arte sul Lago di Constanza A malapena visibile dal Lago di Costanza, il progetto edilizio è sapientemente integrato nel paesaggio dolcemente digradante. La struttura naturalmente d’effetto a un primo sguardo e la sua integrazione nell’amena regione della Svizzera orientale hanno richiesto un’accurata progettazione. Nonostante l’ampia ristrutturazione del complesso di quasi 1000 m3 (come espressamente richiesto dal committente, senza cantina!), lo si scorge solo a un’osservazione più attenta. Sul lato nord e sud del soggiorno, disposto parallelamente alla riva del lago, spicca una vetrata continua a tutta altezza, che garantisce costantemente una vista magnifica. Dalla parte svizzera del lago, lo sguardo è inevitabilmente rivolto a nord. Per poter sfruttare al meglio la luce solare e per godere della vista più straordinaria sul lago, sono stati adottati ulteriori accorgimenti. Sotto al piano superiore leggermente inclinato, è sorta una zona living con pavimentazione in pietra naturale di oltre 200 m², specchiata con il sistema BETOGLASS® sul lato meridionale, grazie al quale il lago sembra il naturale proseguimento e confine ottico, nonostante la vista orientata verso sud. Inoltre, la zona living dotata di comodi divani è stata collocata più in fondo, in modo da non ostacolare la vista sul panorama. Anche la cucina inserita in un piccolo spazio cubico persegue lo stesso obiettivo: una vista idilliaca sul lago. c 26 artec eco architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 27 Il piano superiore è stato concepito, sin dall’inizio, come elemento scultoreo. Il piano superiore è stato concepito, sin dall’inizio, come elemento scultoreo. Per via della posizione del lago, non era possibile creare elementi tridimensionali dotati di aperture: per questa ragione, si è optato per le decorazioni floreali. La tonalità estremamente scura è stata ottenuta senza difficoltà con la tecnologia TSR di MARMORAN. L’elemento è posto sopra una scultura sinuosa. Questa non è altro che la tromba delle scale, isolata e intonacata con elementi EPS fresati al laser. Dalle direttive relativamente semplici del committente, attraverso la progettazione creativa e l’accurata realizzazione pratica, è nata una vera opera d’arte. Il gruppo di progettisti, direttori di cantiere, artigiani e fornitori ha sapientemente realizzato il progetto edilizio, ottenendo la massima qualità. 28 c 26 artec y I eco architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 29 2 Le innovazioni nascono dalla passione È con questo principio che Oliver Lussi e il suo team elaborano ogni progetto. Prioritaria è un’assistenza a 360 ° dei clienti, che tiene conto di tutti gli aspetti della più pregiata architettura. Idee e intuizioni devono essere concretizzate in un progetto in cui tutto il team investe tempo e passione per soddisfare appieno i requisiti stabiliti. La collaborazione franca e a stretto contatto con vari architetti, nel caso specifico con Tec Architecture di Los Angeles, è di primaria importanza, al fine di coniugare design, alta qualità, costi e scadenze. Oliver Lussi MLR Baumanagement GmbH in Dettighofen / Lengwil MLR Baumanagement GmbH La forma curvilinea è stata realizzata grazie a elementi EPS fresati al laser. Immobile Uso Architetto Assistenza cantiere Esecutore Prodotto MLR Baumanagement GmbH, Dettighofen Gips In AG, Tägerwilen Marmopor Plus 200 mm / Doppio KA60.100 / Carrara 1 mm Verniciatura con colore al silicone Marmoran TSR (Total Solar Reflectance) ottimizzata Autore Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA Fonti Fotografie: Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA Visualizzazione: MLR Baumanagement GmbH, Dettighofen c 30 artec y I eco nuova costruzione casa unifamiliare con abitazione supplementare tec ARCHITECTURE Suisse AG a Ermatingen e Los Angeles architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 31 Casa Martini, Monte Carasso Chi ha paura dei muri? Chi afferma ciò, di certo non disdegna i muri, anzi Giacomo Guidotti ha con essi un particolare rapporto. Nel luogo in cui svolge la professione di architetto, il comune ticinese di Monte Carasso, le parcelle sono piccole, le distanze tra le case ancora più ridotte e la relazione con i muri è decisiva per la quiete di vicinato. P er gli addetti ai lavori, Monte Carasso è una mecca dell’architettura conosciuta in tutto il mondo. Qui si applicano norme edilizie diverse rispetto al resto della Svizzera, da quando Luigi Snozzi, alla fine degli anni ’70, ha avviato l’esemplare rivitalizzazione del paese che conta 2500 anime. Su sua iniziativa, il comune ha ridotto le 250 norme edilizie a sette, semplificando il diritto di costruzione a distanza ravvicinata e raddoppiando l’indice di sfruttamento. Ciò significa che su un fondo di 100 m2 è possibile costruire per 100 m2. Il risultato è un’alta concentrazione di edifici, lasciando che le discussioni in merito animino il resto della Svizzera. Migliaia di appassionati di architettura si recano in pellegrinaggio nel sobborgo di Bellinzona per ammirare i lavori, discreti e ridotti al loro minimo formale, di Snozzi e dei suoi allievi. Ovunque calcestruzzo a vista Visitare Monte Carasso è come fare un gioco di scoperta itinerante: chi avvista per primo il prossimo cubo di calcestruzzo? Sicuramente nessun altro luogo è così costellato di case uni e plurifamiliari in calcestruzzo, simili l’una all’altra e di dimensioni piuttosto ridotte. Ne è un esempio l’abitazione della signora Martini, che tuttavia, essendo sul confine del paese, gode del privilegio, raro a Monte Carasso, della lontananza. Rappresentativo per tutti gli edifici simili nel paese, il progetto architettonico di questa casa unifamiliare affascina per la sua estrema compattezza, la sua essenzialità e, c 32 artec y I eco architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 33 nonostante questo, la creativa forza espressiva. Perché calcestruzzo a vista? Giacomo Guidotti dello studio Guidotti Architetti spiega: «Luigi Snozzi ha una nota predilezione per questo tipo di costruzione. È stato lui a tracciare la strada che viene oggi seguita dagli altri architetti. Questo però non è l’unico motivo: il calcestruzzo è anche un sostituto della pietra, un riferimento al paesaggio montano che ci circonda e alla centenaria tradizione delle case in pietra delle nostre valli.» Per di più, il calcestruzzo è il materiale che si presta meglio a rappresentare il progetto urbanistico di Monte Carasso. Quest’elemento consente infatti un’alta concentrazione costruttiva, rendendo possibili soluzioni architettoniche adeguate anche su piccole parcelle. Giocano inoltre a favore di questa tipologia costruttiva la sua capacità portante e la sua resistenza all’usura. Profonde modifiche alle condizioni di vicinato Chi pensa che la modifica dei regolamenti edilizi di Monte Carasso sia per tutti solo un caso fortunato di burocrazia, si sbaglia. È vero che il valore dei fondi è aumentato grazie al maggiore indice di sfruttamento, almeno su carta. Tuttavia, se la nuova casa vicina dista solo due metri da un immobile già esistente, gli effetti per il vivere comune non possono che essere di ampia portata. Le abitudini vengono sconvolte, i confini fisici e della tolleranza si spostano. La propria parete di casa potrebbe trasformarsi nella porta di calcio dei bambini che abitano accanto, e il piccolo fazzoletto d’erba tra le due case potrebbe diventare uno spazio esterno comune. A favore dei muri, Guidotti puntualizza: «Se il vicino confinante vuole costruire una tettoia per l’auto, allora meglio direttamente sul confine della mia proprietà che ad una distanza di solo due metri.» Nella migliore delle ipotesi, la parete posteriore può creare un nuovo, intimo spazio esterno, dove magari posso mettere un tavolo e una sedia, una scultura o pianta. c 34 artec y I eco architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 35 «Dal nostro punto di vista la combinazione di cemento a vista e pannelli in gesso è una soluzione semplicemente pratica e vantaggiosa». Giacomo Guidotti, Architetto Pianta pianterreno Pianta 2° piano Sezione I - I Fuori calcestruzzo, dentro gesso Le nuove case hanno un aspetto sobrio e la loro materializzazione è semplice e coerente, anche nel caso di Casa Martini. Il calcestruzzo a vista è la struttura portante e il rivestimento esterno che dà la forma all’edificio. L’interno è rivestito con solette miste in gesso Albatherm, ovvero superfici allo stesso tempo coibentate e finite. Una volta stuccate le attestature, si può passare direttamente all’imbiancatura. Con la combinazione di calcestruzzo a vista e solette in gesso, Guidotti ha lanciato una tendenza locale? «Nient’affatto», fa segno di no l’architetto, «secondo noi questa è semplicemente una soluzione pragmatica e conveniente.» Infatti, secondo l’architetto ticinese, il preconcetto che il calcestruzzo sia caro si rivela errato se alla costruzione convenzionale in muratura si aggiungono, in base alle forme, pilastri, isolamento esterno e vari strati di rivestimento superficiale. L’arte di costruire su terreni ridotti Giacomo Guidotti, titolare insieme alla sorella dell’omonimo studio, ha realizzato solo a Monte Carasso cinque case secondo questo schema. Realizzare Casa Martina è stato particolarmente stimolante, perché sorge praticamente sul confine comunale. L’edificio impone il suo lato destro alla casa dei vicini e al quartiere, mentre a sinistra la vista verso sud è libera, direttamente sui prati e sul bosco oltre il ruscello. La facciata principale è rivolta verso la piazza del paese. Qui il muro di confine del comune impedisce la vista, ma al contempo fa sì che l’abitazione supplementare al piano terra sia circondata da una sorta di hortus conclusus e protetta dagli sguardi. I due piani superiori, sporgenti e senza pilastri, si aprono invece verso il paesaggio, facendo dimenticare la ristrettezza dello spazio sul quale sorge la casa. c 36 artec y I eco Pianta 1° piano architecture I art I technology I eco Immobile Casa Martini, Monte Carasso Uso casa bifamiliare con abitazione supplementare Dimensionisuperficie lorda per piano 267 m2, volume 894 m3 Durata costruzione 1 anno Committente signora Rossana Martini Architetti Guidotti Architetti, Monte Carasso Costruzione a secco Silvano Scialpi, S. Antonio Prodotti Albatherm 140 cm: 300 m2 Autore Andreas Stettler Fonti Guidotti Architetti, Monte Carasso; Rigips SA; Wikipedia artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 37 Progetto principale 3 Modelhof, Müllheim Ad una prima occhiata superficiale sembra un edificio storico restaurato, ma guardando meglio, si scopre una nuova costruzione insolita e straordinaria. Il Modelhof, edificio che prende il nome dal suo committente, dividerà probabilmente anche i lettori di Artec in due o tre schieramenti. La qualità architettonica dell’opera farà forse discutere, ma questo è solo uno degli aspetti di questa costruzione. artec 38 artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Passato e presente D aniel Model, il committente che dà anche il nome all’edificio, non è uno sconosciuto. È amministratore delegato del gruppo Model, l’impresa di imballaggi con oltre 130 anni di storia, che ha sede a Weinfelden e un organico di circa 3000 persone. Model però è anche un visionario, un libero pensatore dalle idee originali, che da anni provoca e polarizza l’opinione pubblica con la sua idea di uno stato libertario chiamato «Avalon». Per questo il Modelhof viene spesso definito il palazzo sede del governo. Questa definizione però è riduttiva, essendo questo uno spazio che ospita le più disparate attività sociali, culturali e filosofiche, ma anche di ricerca e istruzione. Altrettanto originale e fuori dagli schemi è lo sviluppo del progetto. Istinto e ragionamento Già solo il fatto che il progetto sia opera di scultori e non di architetti non lascia indifferenti. I collaboratori della vicina scuola di scultura di Müllheim, su tutti il suo direttore Urs Strähl e il figlio Jwan, hanno dato forma alle loro idee, producendo un modellino in scala 1 : 20, prima di passare alla fase di realizzazione. Una progettazione dinamica ha reso possibile l’attuazione di scelte nate d’istinto e modifiche, pensate durante la costruzione e discusse nelle riunioni giornaliere. «Eccomi!» pare esclamare con sicurezza l’edificio. Non da ultimo, la sua presenza imponente suscita interesse per la sua dimensione e la sua struttura massiccia: nessun rivestimento della facciata, ma blocchi di arenaria di uno spessore fino a 40 cm, una cupola, la cui armatura interna ed esterna poggiano sulla stessa struttura portante, nessun ornamento superfluo. esclusivamente dalla regione e dalla Svizzera: arenaria Rorschacher per le murature esterne, gneiss ticinese per lo zoccolo, legno di rovere proveniente da boschi regionali, usato anche per il riscaldamento. Nessun tabù intellettuale Le premesse umane ed etiche del lavoro della committenza e della direzione lavori hanno avuto effetti straordinari anche sul cantiere. Grazie alla mancanza di qualsiasi tabù e all’accettazione di qualsiasi punto di vista al fine di sperimentarlo, si è creato un eccezionale senso di comunità. Anche la pausa pranzo è stato un momento da trascorrere nella vicina scuola di scultura. «Ci siamo sentiti particolarmente motivati e presi in considerazione. Cosa che accade raramente durante i lavori di costruzione», spiega entusiasta Jwan Strähl. La mancanza di musica, per esplicita indicazione di non portare radio in cantiere, ha permesso una maggiore capacità e possibilità di ascolto per ogni artigiano. «Tutti hanno dimostrato un impegno incredibile.» Questa attenzione ha evitato numerosi errori e ha permesso anche molti lavori di ottimizzazione, con effetti positivi anche in termini di costi. Il principio strutturale: la curva di Cassini Iwan Strähl, direttore lavori presente fin dal primo schizzo, si difende dall’accusa secondo cui il Modelhof sarebbe un edificio storicizzato, dal look per così dire retrò. «Abbiamo utilizzato standard classici per creare qualcosa di nuovo e non una ripetizione del passato. Dall’attenta combinazione di linee curve e dritte abbiamo ottenuto, per così dire, la quadratura del cerchio, proprio come ha detto una volta il committente», dice Strähl in merito alle considerazioni progettuali. Tra queste anche la curva di Cassini (anche curva di transito), che è il risultato di diverse curve e prende il nome dall’astronomo e matematico italo-francese Cassini. Questo elemento strutturale caratterizza l’intero progetto, dalla scala d’accesso al tetto, dalle finestre fino ai punti luce. Per l’intero progetto sono stati scelti materiali sostenibili, provenienti quasi artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Finestre come occhi Lo stile architettonico del Modelhof ricorda, innegabilmente e nonostante qualsiasi dichiarazione, un’architettura del XVIII secolo. Per questo sono state montate delle inglesine. L’azienda specializzata in questo settore è la Vogel Fensterbauer AG di Goldach. A differenza della sua antenata di 250 anni fa, la Vogel oggi è in grado di produrre telai più grandi e allo stesso tempo in filigrana, attraverso i quali può penetrare nelle stanze il massimo della luce. Questo riduce non solo il peso effettivo sulla costruzione, ma con- 39 ferisce anche un aspetto più leggero agli «occhi delle finestre», come le chiama Jwan Strähl, e quindi all’intera facciata. «Senza le traverse, le finestre sarebbero sembrate dei buchi», spiega convinto Jwan Strähl. Visto che il Modelhof non è un edificio storico, si è deciso di usare anche del normale vetro in lastre, invece dell’ondulato vetro tirato. Anche questo vetro isolante a due strati viene prodotto in Svizzera, a poca distanza dal Modelhof. Immobile Modelhof, Müllheim Usocentro culturale, scuola, accademia, biblioteca Dimensionisuperficie del fondo 5000 m2, superficie del fabbricato 1000 m2, volume 16 000 m3 Scadenze durata della costruzione 2 anni Committente Daniel Model ArchitetturaUrs Strähl, Müllheim, Eckhardt & Strähl Bauatelier, Müllheim Costruzione finestre Vogel Fensterbauer AG, Goldach VetroGlassolutions®, Kreuzlingen ProdottoClima Plus Ultra N, warm edge («bordo caldo») Swisspacer Autore Fonti Andreas Stettler Jwan Strähl, Müllheim; www.modelhof.ch Oggi l’acustica dell’Hallenstadion di Zurigo non lascia più nulla a desiderare – anche grazie all’isolamento acustico di Saint-Gobain ISOVER SA. Dopo la ristrutturazione, i disturbi dovuti all’effetto Hall sono ormai un ricordo del passato. Isolamento acustico ottimale dell’Hallenstadion L’Hallenstadion di Zurigo è stato completamente risanato quasi dieci anni fa, aggiungendo un ridotto moderno e portando l’intera infrastruttura all’ultimo stato dell’arte. L’isolamento acustico poneva requisiti particolari, ma l’esperienza acquisita dimostra che la lana di vetro di Saint-Gobain ISOVER SA può vincere la sfida. P rima che fosse ristrutturato e ampliato tra il 2004 e il 2005, l’Hallenstadion era famoso per vari eventi tra cui i concerti entusiasmanti di star mondiali come Louis Armstrong, gli ABBA o i Kiss, le avvincenti partite di hockey su ghiacchio degli ZSC Lions, le gare di ciclismo sulla pista più veloce del mondo, i combattimenti di wrestling o gli spettacoli da Art on Ice fino all’Aida. Il più grande palazzo dello sport multifunzionale della Svizzera era però tristemente noto per la sua acustica. «In pas- artec architecture I art I technology I eco 40 artec architecture I art I technology I eco sato i provvedimenti acustici erano praticamente inesistenti, se si escludono alcune tende e un po’ di lana isolante aggiunta dietro il vecchio tetto inclinato», racconta Felix Frei, direttore dell’AG Hallenstadion. «Durante alcune manifestazioni si doveva persino staccare la ventilazione, perché disturbava il suono». Di conseguenza, non era raro che arrivassero reclami da visitatori e organizzatori per il «pessimo suond». L’acustica non era più all’altezza di una moderna struttura per eventi, che ospita attualmente 160 manifestazioni all’anno con circa 900 000 visitatori. Risanamento totale per una sede moderna Tra giugno 2004 e luglio 2005, l’Hallenstadion è stato quindi sottoposto a un risanamento totale con l’aggiunta di un nuovo avancorpo per un costo complessivo di 145 milioni di franchi. L’infrastruttura prima rudimentale è stata completata con ridotti, punti di ristorazione e sale convegni, intervenendo anche sui guardaroba e sugli impianti sanitari ormai obsoleti. È stata inoltre migliorata la sicurezza e ampliata la multifunzionalità, in modo che l’Hallenstadion potesse ospitare anche competizioni di atletica leggera e tornei di tennis. Sono state inoltre realizzate nuove rampe che consentono l’accesso degli autoarticolati, riducendo così i tempi di allestimento e di smontaggio. Tra gli scopi dell’intervento figurava anche il miglioramento dell’acustica. Il punto debole della copertura senza pilastri In origine, l’Hallenstadion aveva un tempo di riverberazione di 16 secondi – del tutto sufficiente per le esigenze del 1939, quando fu inaugurato come il più grande palazzo dello sport d’Europa. Il architecture I art I technology I eco risanamento compiuto negli anni ’70 lo aveva ridotto a 8 secondi, valore comunque inadeguato per i grandi concerti e le opere artec artec architecture I art I technology I eco liriche, che stavano incontrando un crescente apprezzamento. Abbassare ulteriormente il tempo di riverberazione costituiva una vera e propria sfida per l’edilizia: all’epoca della sua inaugurazione, l’ambiente ovale lungo 121 metri e largo 106 era il primo del suo genere ad avere una copertura tanto estesa senza pilastri di sostegno. L’architetto Karl Egender aveva progettato il tetto sostenendolo unicamente con quattro grandi montanti posti ai bordi delle tribune. La struttura in acciaio copriva complessivamente una superficie di base di 5500 m2, completando ciò che tuttora costituisce un capolavoro di architettura. Tuttavia, era proprio l’assenza di pilastri a porre il problema, perché il miglioramento della qualità acustica non poteva esercitare carichi aggiuntivi sulla copertura. La soluzione dei pannelli isolanti leggeri Il produttore di materiali isolanti Saint-Gobain ISOVER SA ha raccolto la sfida. L’azienda realizza materiali isolanti di alta qualità in lana di vetro che, a parità di prestazioni, risultano notevolmente più leggeri rispetto ad altri prodotti. Per questo intervento sono stati utilizzati i pannelli isolanti ISOVER PB F. Si tratta di pannelli indeformabili da 60 millimetri di spessore, realizzati in lana di vetro con un peso specifico apparente di 40 kg / m3 e un coefficiente di assorbimento acustico medio dello 0,86. Per apprezzare la qualità di questo prodotto, basta considerare che un pannello in lana di roccia deve pesare più del doppio per raggiungere lo stesso risultato. Sfruttando la porosità del materiale per quest’applicazione, il potere fonoassorbente e quindi il coefficiente di assorbimento acustico, in particolare dei toni bassi, è stato migliorato al punto tale da ottenere un eccellente valore di 0,92 – mentre il peso ridotto dei singoli elementi ha reso superfluo il rinforzo della struttura portante. I pannelli in lana di vetro soddisfano anche requisiti este- tici: il loro colore nero crea un effetto ottico che li fa «scomparire» nel tetto dietro i riflettori. Una volta conclusa l’installazione di questi pannelli, il tempo di riverberazione è risultato inferiore ai due secondi con il palazzo dello sport pieno. A seguito del risanamento dell’Hallenstadion, la Saint-Gobain ISOVER SA ha compiuto altri progressi nello sviluppo del materiale, migliorando ulteriormente le caratteristiche di isolamento acustico della lana di vetro. Un risanamento senza stonature «In combinazione con altri elementi come la speciale struttura a lastre nelle logge, i sedili imbottiti, i pannelli isolanti, le tende per la vecchia parete della pista di ciclismo e tant’altro ancora, l’isolamento fa sì che oggi l’Hallenstadion possa vantare un’acustica eccellente per un edificio del suo genere»: spiega con entusiasmo Felix Frei. «L’effetto Hall è normalmente quasi impercettibile». Frei spiega che, dopo gli eventi, i tecnici del suono hanno fornito riscontri a conferma di questa impressione soggettiva. Di tanto in tanto arriva ancora qualche reclamo di visitatori per l’acustica, ma il loro numero è drasticamente calato dopo la ristrutturazione. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, le lamentele hanno per oggetto il lavoro insoddisfacente dei tecnici del suono e non le caratteristiche dell’edificio. «Grazie alla ristrutturazione, l’Hallenstadion ha raggiunto un livello ottimale in termini di acustica», spiega Felix Frei. «È ben difficile migliorare questo risultato con altri provvedimenti di costruzione. Ora quello che fa la differenza è la qualità degli impianti e l’abilità dei tecnici del suono, che seguono le tournée degli artisti». artec a architecture I art I technology I eco Didascalie Fotografie: AG Hallenstadion artec architecture I art I technology I eco 41 a Un connubio perfetto di prestazioni e design MARMORAN coniuga efficienza energetica, pura e sconfinata libertà creativa e colori brillanti della gamma RAL. Da 40 anni l’intonaco di finitura MARMORAN è applicato facilmente all’isolamento termico esterno nei sistemi di Saint-Gobain Weber SA, altrettanto facilmente è possibile rivestire una facciata compatta con elementi in vetro di grandi dimensioni. Design on l’innovativo sistema MARMORAN BETOGLASS®, l’azienda Saint-Gobain Weber SA offre agli architetti esclusive possibilità di design per il comprovato isolamento termico esterno MARMORAN. Questo innovativo rivestimento per facciate permette di creare liberamente pareti colorate di grandi dimensioni e di abbinare diverse tonalità e grandezze. Quale ulteriore possibilità creativa, i vetri possono essere addirittura stampati, incisi o abbinati alle più diverse finiture per intonaco MARMORAN. Le dimensioni massime degli elementi in vetro, disponibili in tutti i colori RAL, corrispondono a 1,00 x 2,20 m. La struttura priva di fughe può essere abbinata anche a ceramica, mosaico in vetro, gres porcellanato o pietra naturale. C artec artec artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 42 architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco a architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 43 a 1 Fissaggio Attualmente, gli elementi BETOGLASS® sono disponibili in tutti i colori RAL e con dimensioni fino a 2,20 x 1,00 m. Possono essere applicati unicamente elementi in vetro che presentano sul retro uno strato di Polytransmitter compatto e spesso 2 mm. Weber master-flex 2 funge da collante del sistema. 2 A pplicazione Gli elementi vengono posati con uno strato sottile di impasto adesivo (max 5 mm) e con il metodo della doppia spalmatura (buttering-floating). Ciò significa che weber master-flex 2 viene applicato sia sul fondo che sugli elementi in vetro. Prestare attenzione a non lasciare cavità dietro al vetro. 3 tuccatura delle fughe S Dopo averle fatte asciugare per almeno 24 ore, le fughe possono essere stuccate con silicone Weber BG. In funzione del progetto e previo accordo con l’ufficio tecnico, sono inoltre possibili soluzioni con fughe aperte. 1 Prestazioni Grazie alla combinazione di elementi in vetro e sistema MARMORAN «HiCompact 023» (nucleo in PIR con garanzia decennale sul valore Lambda dichiarato di 0,023 W / mK), nasce un involucro edilizio sottile, efficiente dal punto di vista energetico e privo di ponti termici, che le pareti ventilate non riescono a imitare. 2 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 3 44 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco Per l’applicazione degli elementi, il Polytransmitter applicato sul retro gioca un ruolo fondamentale, fungendo da ammortizzatore per le tensioni che si generano nel sistema e da legante tra il vetro e il sistema isolante. La superficie così ottenuta offre tutti i vantaggi del vetro: durata, resistenza alla pioggia battente, facilità di pulizia, p.es. dopo un graffito. Il vetro temprato con rivestimento speciale, impiegato con successo da 15 anni sia all’interno che all’esterno, è approvato dall’ispettorato all’edilizia. L’uso di questo sistema sottile e robusto è universale: come elemento decorativo di facciate, come componente strutturale di pareti esterne o come zoccolo resistente e facile da pulire. Saint-Gobain Weber SA, azienda leader sul mercato svizzero, dispone di una competenza ultradecennale nel campo dei sistemi d’isolamento termico esterni e della produzione di malte collanti e per fughe Weber-Favo. MARMORAN coniuga efficienza energetica, pura e sconfinata libertà creativa e colori brillanti della gamma RAL. artec a Fonti Fotografie: Franco Luccarini, Saint-Gobain Weber SA architecture I art I technology I eco Saint-Gobain Weber GmbH, Germania Testo: Saint-Gobain Weber SA artec architecture I art I technology I eco 45 a ruolo rilevante per la percezione uditiva nella vita quotidiana. Tuttavia, l’effetto della conduzione ossea sulla percezione della propria voce è nota a coloro che, almeno una volta, hanno ascoltato la propria voce registrata su nastro. Una sorgente sonora viene localizzata mediante i seguenti modelli: Localizzazione del suono sul piano orizzontale: A questo proposito, l’udito analizza le differenze di tempo di arrivo e livello del suono tra le due orecchie. Si avranno dunque direzioni diverse: fronte-retro, sinistra-destra e sopra-sotto. L’ITD (Interaural Time Difference) rappresenta la base più importante per la localizzazione delle sorgenti sonore. Per via della dimensione della testa (d), l’ITD massima corrisponde a soli 0,63 millisecondi. La differenza temporale minima ancora percettibile è di 0,03 millisecondi. Questo corrisponde a una precisione di localizzazione di 3 ° – 5 °. 8 5 6 9 7 10 1 2 3 4 Dove si trova ciò che ascoltiamo? L’essere umano non è solo in grado di percepire rumori, ma anche di localizzarli. La localizzazione delle sorgenti sonore è il risultato dell’ascolto binaurale (a due orecchi). 11 ∆s L’acustica architettonica nella vita quotidiana Schema dell’apparato uditivo: padiglione auricolare (1), condotto uditivo (2), membrana timpanica (3), orecchio medio (4), ossicini martello (5), incudine (6), staffa (7), labirinto (8), coclea (9), nervo acustico (10) α d α Che importanza ha per noi l’acustica architettonica? e soluzioni per l’acustica architettonica richiamano alla mente musica, sale concerto e feste che riguardano la maggior parte di noi solo occasionalmente e che non ci interessano in modo particolare. L Ma l’acustica architettonica influenza la nostra quotidianità? Se sì, come viviamo le sue proprietà nel nostro ambiente? Sentiamo? Allora siamo! Oltre che il più sfruttato, l’orecchio è forse il più importante e delicato organo sensoriale che ci permette di entrare in contatto con l’ambiente circostante. Mentre gli occhi possono essere chiusi, l’orecchio è sempre aperto, anche durante il sonno, pronto a captare qualsiasi suono. Un orecchio sano percepisce anche la minima variazione sonora, non si affatica e ci mette in guardia da molti pericoli. Al contempo, ci permette di comunicare con l’ambiente circostante, in particolare con i nostri simili. L’udito ci rende esseri sociali. Come curiamo i nostri sensi? Per esempio, proteggiamo gli occhi dalle sollecitazioni più estreme con un paio di occhiali da sole e coccoliamo il nostro olfatto con odori gradevoli e profumi. Oppure proteggiamo la nostra pelle con indumenti e deliziamo il nostro palato con cibi e bevande. E quali attenzioni riserviamo ogni giorno al nostro udito? Come ascoltiamo Il mondo dei rumori, dei suoni e del linguaggio si svela all’uomo attraverso l’udito. L’apparato uditivo dell’essere umano comprende l’orecchio esterno, medio e interno, il sistema uditivo e i centri di elaborazione degli stimoli uditivi presenti nel telencefalo e nel tronco encefalico. Le onde sonore percepite dall’orecchio sono trasformate in segnali che, grazie alle vie nervose, giungono nel centro uditivo del cervello, dove sono analizzati e interpretati. L’udito è un sistema così complesso e preciso nella sua struttura e nel suo funzionamento che ancora oggi la scienza non è riuscita a identificare e a spiegare nel dettaglio tutti i meccanismi importanti. artec artec artec artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Soglia del dolore 140 100 Percezione della musica Interpretiamo ciò che ascoltiamo Una volta convogliati nel cervello dalle vie nervose e dall’orecchio, i segnali sono analizzati. L’analisi avviene in gran parte nel subconscio per ricavare dai segnali le informazioni importanti. Solo queste informazioni raggiungono la coscienza, dove poi sono riutilizzate. Percezion e del lingu aggio 60 40 20 Soglia uditiva 0 0,02 Localizzazione del suono sul piano mediano: a questo proposito l’udito analizza le risonanze dell’orecchio esterno. Si avranno dunque direzioni diverse: fronte-retro, soprasotto ma non destra-sinistra. Grazie ai primi due meccanismi è possibile individuare l’angolo solido entro cui avviene l’emissione sonora e, grazie al terzo, è possibile individuare la distanza. 120 80 Onde sonore Distanza della sorgente sonora: a questo proposito l’udito analizza modelli di riflessione e timbri anche legati alla memoria. dB Il feto umano percepisce già molto precocemente le onde sonore fuori dal grembo materno e, al quinto mese, è in grado di riconoscere e distinguere le voci. Da questo momento sino alla morte, l’udito è costantemente in uso e svolge una funzione chiave non Il sistema descritto di trasporto del suono attraverso l’orecchio solo per il dialogo tra gli esseri umani ma anche per la sicurezza, esterno e medio verso l’orecchio interno prende il nome di influenzando notevolmente la nostra capacità di recepire le «conduzione aerea». Oltre a questa, esiste anche la cosiddetta esperienze e il nostro umore. Tuttavia, l’importanza del «buon «conduzione ossea». Esattamente come la membrana timpanica, udito» è sempre sottovalutata, come dimostra la diffusa trascuanche l’osso cranico viene stimolato a produrre oscillazioni mecarchitecture I art I sono technology I eco I art Idei technology ratezza con cui considerate le condizioniarchitecture acustiche no- I ecocaniche dalle onde sonore provenienti dall’esterno. Tranne che stri spazi. per sentire la propria voce, la conduzione ossea, non svolge un 46 Cosa ascoltiamo L’orecchio umano riesce a percepire unicamente gli eventi acustici situati entro un certo campo di frequenze e livelli di pressione sonora chiamato anche «campo uditivo». È interessante il fatto che per l’intelligibilità del linguaggio necessitiamo solo di una piccola parte di questo campo, mentre per la musica abbiamo bisogno di un campo più ampio. La parte restante ci serve per l’orientamento: un sistema con cui monitoriamo incessantemente tutto ciò che ci circonda, sempre e ovunque, che funziona «dietro le quinte». Quando ascoltiamo qualcosa, prestiamo attenzione e ci concentriamo. α 0,05 0,1 0,2 0,5 1 2 5 10 20 f in kHz artec a Più i segnali che giungono nel nostro cervello sono chiari, più agevoli sono la loro filtrazione e analisi. Se i segnali sono forteI art I technology I eco mente disturbati, il cervello deve produrrearchitecture uno sforzo maggiore per analizzarli. artec architecture I art I technology I eco 47 a Quando non riusciamo a tenere sufficientemente sotto controllo il nostro ambiente, diventiamo insicuri e siamo soggetti a forti stress. Questo può accadere per esempio in una stanza eccessivamente isolata da cui non è possibile sentire ciò che avviene all’esterno oppure in un luogo troppo rumoroso che ci impedisce di captare ciò che succede intorno a noi. Nel nostro subconscio temiamo di comprendere troppo tardi di trovarci in situazioni di pericolo. Questo genera stress. In questa particolare situazione l’adrenalina, ormone secreto dalle ghiandole surrenali, determina un aumento della pressione arteriosa, del tasso di glucosio e del tono muscolare generale. Questi agenti stressanti indefiniti nella vita quotidiana dell’uomo generano una reazione corporea ai presunti pericoli. Queste reazioni fisiche, tuttavia, non scompaiono fuggendo o cercando di contrastarle. Interessante è il confronto quando le sillabe mancanti sono il 10 %: Il tempo di river----, espresso con la form---- T60 o anche semplice---- con T, chiamato in inglese RT (----ation time), è il parametro più cono---- per l’acustica architettonica. Con «---- di riverberazione» si intende l’inter---- temporale durante il quale la pressione acustica di u--- stanza dimi----a un mille---- del valore del suo regime stabilito dopo l’interruzione improv---- della sorgente sonora, il che corrispon---- a una diminu---- del livello sonoro pari a 60 dB. Nei bambini e negli adolescenti in fase di sviluppo, la scatola cranica e gli organi uditivi cambiano continuamente come il resto del corpo. Di conseguenza sono diversi anche i segnali analizzati dal cervello, che, così, produce uno sforzo aggiuntivo. I bambini e gli adolescenti che fanno molta fatica a seguire le lezioni orali nel migliore dei casi diventano aggressivi, mentre, nelle situazioni più gravi, diventano asociali e vengono considerati anche come tali! Un’aula scolastica con una buona acustica architettonica può migliorare in modo significativo la produttività di 20 allievi. Quale imprenditore rifiuterebbe questa possibilità a fronte di un investimento di qualche migliaio di franchi? Cosa c’entra tutto questo con l’acustica architettonica? Ecco due esempi che rispondono a questa domanda: Esempio 1: aula scolastica In un’aula scolastica con una buona acustica e un tempo di riverberazione pari a 0,3 – 0,5 secondi è possibile riconoscere circa il 90 % delle sillabe pronunciate. Questa percentuale si riduce nel caso di un tempo di riverberazione troppo elevato o di condizioni acustiche sfavorevoli. Con un tempo di riverberazione pari a 1 secondo, questo valore diminuisce al 70 % circa. Se le sillabe riconosciute vanno dall’80 al 90 %, l’ambiente presenta condizioni acustiche gradevoli. Con una percentuale inferiore al 60 % non è più possibile comunicare in modo ragionevole. Se poi si presentano altri ostacoli (lingua straniera, distrazione, ecc.), allora la comunicazione è praticamente impossibile. Comprendete il seguente testo? Il tempo di ----, espresso con la ---- T60 o ---- semplicemente con T, ---- ---- inglese RT (---------------------), è il ---- più conosciuto per l’---- ---- . Con «---- di riverberazione» si intende l’---- temporale durante ---- la pressione ---- di ---- stanza ---- a un ---- del valore del suo ---- stabilito dopo l’interruzione ---- della ---- sonora, il che corrisponde a una ---- del ---- sonoro pari a 60 ----. Naturalmente leggendo il testo siete in grado di completarlo con facilità, ma se state ascoltando un discorso enunciato velocemente o una lezione di tre ore, questo esercizio risulterà molto difficile. Il tempo di riverberazione, espresso con la formula T60 o anche semplicemente con T, chiamato in inglese RT (reverberation time), è il parametro più conosciuto per l’acustica architettonica. Con «tempo di riverberazione» si intende l’intervallo temporale durante il quale la pressione acustica di una stanza diminuisce a un millesimo del valore del suo regime stabilito dopo l’interruzione improvvisa della sorgente sonora, il che corrisponde a una diminuzione del livello sonoro pari a 60 dB. Il tempo di riverberazione di una stanza viene calcolato di solito per ogni frequenza centrale di un filtro a bande di terzi con riferimento a una frequenza di 500 Hz o di 1 kHz o come curva relativa alla sua dipendenza dalla frequenza, il che non rappresenta però alcuna risposta in frequenza. (http://it.wikipedia.org/wiki/Tempo_di_riverbero) Livello sonoro rel. artec artec artec architecture I art I technology I eco 48 architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Dimensioni di una sala riunioni (l x p x h: 6,00 x 4,00 x 2,60 m) Pavimento:parquet Soffitto: calcestruzzo con intonaco in gesso Pareti esterne: rivestimento in pietra Pareti interne: leggere in gesso Inoltre, ampie vetrate, un tavolo in vetro, sei sedie in legno, un armadio e una libreria in legno. In questo caso, senza misure acustiche, il tempo di riverberazione è di circa 1,7 secondi. Una conversazione tra quattro persone all’interno di questa stanza risulterà estremamente faticosa e la conseguenza sarà un’atmosfera aggressiva. dB – 10 Soffitto in calcestruzzo Soffitto Rigiton elegance 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 125 250 500 1000 2000 4000 8000 Frequenze [Hz] L’influsso dell’elaborazione relativamente lenta del telencefalo sarà represso per dare la precedenza ai modelli decisionali schematici del tronco encefalico. Questo è dovuto al cambiamento nella secrezione della serotonina, importante modulatore corporeo, e della noradrenalina, ormone eccitante, nelle rispettive zone del cervello. La reazione degli interlocutori sarà quindi più rapida: se non capiscono qualcosa non chiederanno. E potranno commettere più errori. La valutazione della situazione da parte del telencefalo, generalmente più precisa, sarebbe tuttavia troppo lenta in una situazione pericolosa, e pertanto potrebbe mettere a repentaglio la nostra vita. In una conversazione senza imminente pericolo di vita, questa valutazione viene tuttavia a mancare, facendoci percepire gli altri interlocutori come impulsivi e incompetenti. non tessuto acustico e isolamento da 30 mm). In questo modo il tempo di riverberazione è stato ridotto a circa 0,35 secondi, valore ottimale per le sale riunioni e ora le discussioni possono essere seguite con piacere anche dai portatori di apparecchi acustici. A questo punto lo stress acustico non esiste più. In un caso simile, quali misure costruttive possono venire in aiuto? Nella stanza sopra descritta, il soffitto è stato sostituito da un pannello acustico ultra Rigiton elegance (sul retro rivestito con tessuto Il comportamento non sarà più dominato dall’istinto primitivo, bensì potrà essere discusso e controllato con tranquillità e ponderatezza. – 20 – 30 – 35 dB – 40 – 60 Tempo di riverberazione sala riunioni 0 dB – 5 dB 0 – 50 artec Esempio 2: sala conferenze Molte sale per riunioni e conferenze sono arredate in modo funzionale, con soluzioni estetiche sobrie che non distolgono l’attenzione, e presentano un’illuminazione gradevole. Ma le superfici sono spesso realizzate con materiali che non permettono un’acustica efficiente: Tempo di riverberazione Noi siamo ciò che ascoltiamo Ciò che ascoltiamo influenza il nostro modo di essere, il nostro umore, il nostro comportamento, le nostre decisioni e i nostri rapporti. Per esempio, se ascoltando le notizie decidiamo di rimandare le vacanze in una zona in crisi, questo avrà un certo effetto sul nostro umore. Oppure non riusciamo a dormire perché il vicino ha ospiti che fanno rumore sul balcone. Per questo motivo, il giorno seguente quasi fatichiamo a salutarlo incontrandolo sulle scale. Queste conseguenze sono evidenti, ricostruibili e generalmente note. Ma ne esistono molte altre più sottili di cui spesso non ci accorgiamo neppure. Tempo di misurazione Tempo di riverberazione Tempo Ciò che ascoltiamo influenza il nostro modo di essere, il nostro umore, il nostro comportamento, le nostre decisioni e i nostri rapporti. Autore Urs Petermann dipl. Ing EPFL / SIA; PPLUS Sàrl, Neuchâtel Fonti 1. Martina Kremer, Bergische Universität Wuppertal ars auditus, Akustik-Gehör-Psychoakustik http://www.dasp.uni-wuppertal.de/index.php?id=57 2. Auditive Wahrnehmung (percezione uditiva) http://de.wikipedia.org/wiki/Auditive_Wahrnehmung 3. Nachhallzeit (tempo di riverberazione) http://de.wikipedia.org/wiki/Nachhallzeit 4. Schweizerischer Fachverband der Hörgeräteakustik (Associazione svizzera di audioprotesisti) architecture I art I technology I eco http://www.akustika.ch 5. Rigips Brochure Rigiton® elegance: La simbiosi perfetta di acustica architettonica e soffitti di design artec artec architecture I art I technology I eco a 49 a Corpo, mente e anima in forma architettonica La croce di San Francesco, nota anche come croce del Tau, è un simbolo potente. Ma può fungere anche da punto di partenza per un concetto architettonico? Carlos Martinez ha risposto a questa domanda con il progetto per il Kurhaus & Medical Center Oberwaid a San Gallo, aggiudicandosi il premio best architecs 14. Accuratamente inserito nel paesaggio, il corpo dell’edificio con i suoi tre bracci trasmette una sensazione di forza, slancio e armonia delle proporzioni. Anche l’organizzazione degli spazi si richiama a questa tripartizione. I naugurato nel 1845 come stabilimento idroterapico, l’«Oberwaid» è stato gestito dalle suore di Baldegg tra il 1931 e il 2007. Il centro, che arrivò a contare vari edifici singoli a seguito di ripetuti interventi di costruzione e ampliamento, non era più finanziariamente sostenibile per l’Ordine religioso. L’ex banchiere privato di San Gallo Heinrich Thorbecke l’ha acquistato assieme alla moglie Gabi con l’obiettivo di salvarlo. Gli edifici esistenti sono stati demoliti per fare spazio alla nuova e dinamica costruzione che li avrebbe sostituiti. Nel contempo è stata mantenuta la tradizione di cui vive l’immobile: l’antico patrimonio arboreo del parco e la grotta di Maria nella foresta ne costituiscono soltanto due esempi. artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 38 50 architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Centro di competenza medica con un ambiente da hotel L’articolazione in tre parti dell’edificio, con uno sviluppo esterno di 380 metri, da un lato è nata dall’esigenza d’illuminare tutte le zone d’uso con la massima quantità di luce diurna e assicurare la vista sul Lago di Costanza, sul parco o sul giardino a ogni camera degli ospiti. Dall’altro è un riferimento alla storia dello stabiI art I technology I eco limento e alla tradizione di cura delle suorearchitecture di Baldegg, che vivono e operano seguendo la regola francescana. Le tre parti della artec artec architecture I art I technology I eco a 51 a croce rappresentano infatti corpo, mente e anima. A esse si richiamano i tre capisaldi di movimento, nutrizione e motivazione che costituiscono il concetto di cura dell’Oberwaid, ideato specificamente per le persone che soffrono dei disturbi tipici della vita attuale: stress, problemi cardiocircolatori, sovrappeso, disturbi del sonno, sovraffaticamento ed esaurimento, dolori cronici alla schiena, diabete. Gli architetti di Carlos Martinez hanno adattato gli spazi alla forma della croce del Tau, presa a modello per la pianta dell’edificio; nell’ala nordoccidentale, corrispondente al «corpo», si trovano la ristorazione, i locali per il personale e la lavanderia; la parte sudorientale, dedicata alla «mente», ospita il centro medico, i locali per la psicoterapia e i seminari. L’ala medionale simboleggia infine l’anima e racchiude la zona spa e wellness. Ciò che contraddistingue l’Oberwaid è la fusione tra tipi di utilizzo diversi: medicina, terapia, ricettività alberghiera e ristorazione. Il risultato di questa simbiosi è la sensazione di benessere trasmessa in eguale misura I art I technology I eco architecture I technology I eco sia alarchitecture cliente occasionale del ristorante, sia all’ospite cheI arttrascorre più settimane nella casa di cura. 52 artec artec artec artec artec artec architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco a architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 53 a La forma della pianta è nata dall’esigenza di portare quanta più luce naturale possibile negli ambienti e di organizzare il complesso sistema di vani in modo chiaro. Il progetto architettonico offre da ogni camera la vista sul lago di Costanza, il giardino o l’ampio parco. Dalle molteplici idee di progetto e dalle ulteriori riflessioni funzionali e relative agli spazi esterni si è arrivati alla forma curva. Carlos Martinez dipl. Architekt FH swb sia La materializzazione rispecchia la funzione La tripartizione dell’Oberwaid è evidente anche in orizzontale. L’architetto la visualizza per esempio con la materializzazione stessa dell’edificio. Il piano terra, destinato all’utilizzo funzionale e medico-terapeutico, ha una struttura massiccia di aspetto solido come la pietra e costituisce, quindi, la fondazione simbolica e formale del nuovo stabilimento. Lo zoccolo passa senza soluzione di continuità nella rampa di accesso, che accoglie l’ospite con un’immagine di sicuro impatto. Nel livello centrale – all’altezza del parco – sono collocati gli spazi pubblici. La fascia in vetro di effetto leggero e trasparente separa lo zoccolo dai tre piani di camere soprastanti. Queste lastre incurvate e sporgenti conferiscono all’edificio il suo carattere peculiare. artec artec artec artec architecture I art I technology I eco 54 architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco Il silenzio come caratteristica principale della qualità I materiali impiegati soddisfano importanti requisiti di estetica e funzionalità anche negli interni. Una clinica come l’Oberwaid vive letteralmente di silenzio, un tesoro tanto ambito quanto necessario ai suoi ospiti. A tale scopo è stata quindi adottata una soluzione speciale per i soffitti, capace di assicurare l’acustica migliore in assoluto nelle aree pubbliche del tratto medico, nella reception e nelle zone di sosta al piano terra, nonché ai piani con le camere. La struttura multistrato, costituita da lastre di gesso con foratura, velo fonico e intonaco acustico a spruzzo, raggiunge valori di assorbimento superiori rispetto a un semplice soffitto in lastre forate. Gli elementi prefabbricati di cartongesso, in parte sottoposti a un laborioso processo di curvatura e sagomatura, assicurano giunzioni e finiture pulite dei bordi, aprendo nel contempo fessure di ventilazione e cavità per l’illuminazione indiretta. Uno speciale soffitto acustico garantisce tutto il silenzio che gli ospiti dell’Oberwaid cercano e si aspettano. Oggetto Oberwaid – Kurhaus & Medical Center, San Gallo Utilizzo centro di cura, riabilitazione e seminari Dimensioni superficie utile 28 000 m2, volume 108 000 m3 Tempisticaperiodo di costruzione da giugno 2010 a dicembre 2012 CommittenteOberwaid Immobilien AG c/o Heinrich e Gabi Thorbecke Architetto Carlos Martinez Architekten, Berneck Architetto d’interniClaudio Carbone, Wolfhalden Impresa generale / direzione dei lavori HRS Real Estate AG, San Gallo Costruzione a secco Goger-Swiss AG, Dietlikon Prodotti Soffitto con rivestimento acustico Rigips Rigiton®elegance 1200 m2 Elementi in gesso Rigips come finitura del soffitto artec a architecture I art I technology I eco Autore Andreas Stettler FontiCarlos Martinez Architekten, Berneck; www.oberwaid.ch; Rigips SA artec architecture I art I technology I eco 55 a Progetto principale 4 Sihlweid Per la prima volta in Svizzera, la Baugenossenschaft Zurlinden risana due edifici degli anni ’70 a Zurigo-Leimbach, trasformandoli in torri moderne che rispondono all’obiettivo della Società a 2000 Watt. Saint-Gobain ISOVER SA contribuisce all’opera fornendo il materiale isolante. c eco Premio della città di Zurigo Da idrovore di energia a luminosi esempi dei 2000 Watt F ondata nel 1923, la cooperativa edile Baugenossenschaft Zurlinden (BGZ) è proprietaria di 1460 abitazioni a Zurigo e dintorni. «Ci consideriamo gli antesignani dell’edilizia abitativa orientata al futuro che, tra i suoi compiti, prevede l’utilizzo efficiente dell’energia e delle risorse», dichiara il direttore Rolf Hefti. Fedele alla propria missione di «cooperativa dei 2000 Watt», la BGZ pianifica i nuovi interventi secondo i criteri di risparmio energetico del progetto «Società a 2000 Watt». Tra gli edifici amministrati dalla BGZ figurano anche due torri residenziali da 17 e 19 piani costruitie negli anni ’70 che, fino a poco tempo fa, avevano consumi energetici tutt’altro che esemplari. Le finestre e le facciate del «Sihlweid», un edificio alto circa 50 metri con 167 appartamenti, erano scarsamente isolate, mentre i balconi e le trombe delle scale esterne costituivano ponti termici da cui si disperdeva molta energia. Poiché anche le cucine e la disposizione dei locali dovevano essere urgentemente adeguate alle esigenze attuali, nel 2008 la BGZ ne ha deciso il risanamento. Un concetto di risanamento per obiettivi ambiziosi Rolf Hefti ripercorre le tappe dell’intervento: «Avevamo commissionato un primo studio di fattibilità. All’inizio, pensavamo che i risanamenti energetici non potessero assicurare il contenimento dei consumi previsto dalla Società a 2000 Watt». In buona sostanza, dovevano decidere se intervenire sulle torri secondo le consuete modalità, o se invece seguire un percorso innovativo. «Abbiamo affrontato il problema con grande impegno fino a trovare la soluzione giusta per raggiungere gli obiettivi della nostra politica energetica», afferma il direttore della BGZ. Una volta conclusa la comarchitecture I art I technology I eco plessa procedura di pianificazione e richiesta delle autorizzazioni, il risanamento della prima torre è iniziato a maggio 2011. Nell’an- artec c 56 artec eco architecture I art I technology I eco no sucessivo si è passati alla seconda. I lavori sono terminati a marzo 2013. Progettata dallo studio di architettura Harder Haas Partner AG di Eglisau, la ristrutturazione ha consentito di ridurre notevolmente il consumo di energia e migliorare la qualità abitativa. «Potremo tuttavia quantificare il risparmio effettivo solo dopo aver conteggiato il primo periodo di riscaldamento», spiega Rolf Hefti. Stop alla dispersione termica Il particolare che salta subito all’occhio è il rivestimento esterno con pannelli solari – soprattutto se si considera che l’obiettivo principale era il risparmio, e non la produzione di energia. Il migliore isolamento della facciata grazie ai prodotti ISOVER e le nuove finestre a fascia con tripla vetratura hanno sicuramente contribuito a questo risultato ma anche le consistenti modifiche, apportate per eliminare i ponti termici dagli edifici, hanno avuto un ruolo importante. Per esempio i piccoli balconi, penalizzanti per il risparmio energetico, sono stati asportati e sostituiti con elementi in calcestruzzo pieno. Sulla nuova superficie così ottenuta sono state sistemate le cucine ampie e luminose. Le rampe delle scale esterne sono state impermeabilizzate e incamerate, applicando nuovi balconi per gli appartamenti da 2 locali e ½. «Con questi provvedimenti, siamo riusciti ad aumentare la superficie di abitazioni e balconi del 25 % circa», afferma Rolf Hefti. Un appartamento da 2 locali e ½ dispone oggi di 63 m2, mentre l’appartamento più grande da 4 camere e ½ misura 111 m2. Anche la ventilazione controllata con recupero del calore contribuisce al risparmio di energia e alla riduzione dei costi di riscaldamento. Energia dalla facciata L’intera facciata delle due torri è stata rivestita con pannelli fotovoltaici. È la prima volta che si realizza questo concetto su un edificio La metà di tutti gli edifici di Zurigo – ossia 26 953 unità – è stata costruita tra il 1931 e il 1980. Il fabbisogno energetico è quindi elevato, perché molti complessi residenziali non hanno buone prestazioni energetiche o non sono rispondono alle esigenze odierne. Nel 2010, il servizio di sviluppo urbano della città di Zurigo ha organizzato il «Forum Wohnraum Innenstadt» per la qualificazione dello spazio abitativo del centro storico, che vede la partecipazione di rappresentanti dei quartieri, operatori del settore immobiliare, inquilini e proprietari di abitazioni, nonché rappresentanti della città. Nel forum è stata lanciata l’idea di un premio per il risanamento sostenibile degli edifici residenziali. Nel 2012, la città di Zurigo ha conferito per la prima volta il riconoscimento denominato «Auszeichnung Nachhaltig Sanieren». Sono stati premiati sette progetti che sviluppano la sostenibilità nel senso più ampio del termine, includendo anche gli aspetti sociali e di vita nel quartiere – tra cui le torri Sihlweid della cooperativa Baugenossenschaft Zurlinden (BGZ). residenziale in Svizzera e non è stato per niente facile, perché i singoli elementi dovevano soddisfare requisiti particolari: «Non possono riflettere la luce e devono essere infrangibili e antiurto», spiega Rolf Hefti. Sotto il profilo della pianificazione energetica, la facciata è in linea di principio meno adatta di un tetto per l’installazione di un impianto solare, poiché l’orientamento dei pannelli non è ottimale e quindi la resa risulta leggermente inferiore. Eppure, la cooperativa ha deciso comunque per questa soluzione: «I circa 1000 pannelli risultano vantaggiosi anche contro gli agenti atmosferici, poiché assicurano una protezione efficiente e di facile manutenzione. Avendo scelto un prodotto standard economico, questo rivestimento avveniristico non risulta più costoso di una facciata convenzionale, nonostante richieda chilometri di cavi», sostiene l’architetto Veronika Harder. Il prezzo dei pannelli (circa 150 franchi al metro quadro) si pone in linea con il costo di altri materiali – solo il montaggio è più complesso e quindi più oneroso. Diversamente da altri involucri per edifici, i pannelli non richiedono manutenzione per 30 anni e producono energia neutra dal punto di vista delle emissioni di CO2. La potenza dei moduli solari a film sottile che abbiamo scelto è leggermente inferiore rispetto ai modelli più efficienti ma, grazie all’estensione della superficie, gli impianti producono comunque 86 000 kWh di energia per edificio all’anno. Questo valore equivale a un terzo dell’energia elettrica consumata dai circa 300 residenti nello stabile. Manutenzione e risparmio Anche i dettagli dimostrano che la BGZ s’impegna seriamente ai fini della Società a 2000 Watt: solo per citare un esempio, molte finiture degli appartamenti sono state rinnovate anziché sostituite – risparmiando risorse preziose. Anche per le nuove cucine a incasso è stata scelta la via del risparmio: «Abbiamo privilegiato la costruzione del falegname piuttosto che l’installazione di elementi prefabbricati», precisa Rolf Hefti, «perché, in questo modo, si può fare a meno di un fianco per ogni mobile – riducendo il consumo di materiale del 40 %.» Infine, il riscaldamento a metano sarà successivamente sostituito da una caldaia a pellet. Anche questa soluzione si aggiungerà ai risparmi energetici finora conseguiti per ridurre ulteriormente, e in misura considerevole, le emissioni di CO2 dello Sihlweid. Una migliore qualità abitativa a un prezzo ragionevole Il risanamento completo dei due complessi residenziali ha avuto un costo di circa 36 milioni di franchi. Per la cooperativa, che si è impegnata ai fini della sostenibilità e di conseguenza per gli aspetti sociali che vi sono correlati, il costo dello spazio abitativo a carico degli inquilini è un’esigenza particolarmente sentita. Ha quindi cercato di mantenere il supplemento della pigione entro limiti il più possibile contenuti – attuando un intervento a basso costo e attingendo al fondo di rinnovo accumulato nel corso degli anni: l’aumento è del 30 % circa – per appartamenti decisamente più grandi e per una migliore qualità abitativa. Rolf Hefti conclude: «Oggi la pigione per un appartamento da quattro locali ammonta a 2250 franchi, anziché 1700. Tuttavia, le spese accessorie mensili sono passate da 150 a 80 franchi». artec architecture I art I technology I eco Fonti artec architecture I art I technology I eco Fotografie: Markus Jelk artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 57 c La cappella resta nel paese Un’impresa audace: un esclusivo complesso residenziale con 42 appartamenti di proprietà per attirare persone facoltose e creare il nuovo centro di Wilen. Ancora una volta, la punta di diamante è la cappella St. Michael, che, con i suoi 300 anni di storia, è tuttora il fulcro della cittadina. L a costruzione di dieci condomini rappresenta certamente un cambiamento radicale in una comunità montana di un migliaio di abitanti. La committenza sapeva che solo un concorso per architetti avrebbe dato vita a un progetto di alto livello: è così che, in collaborazione con l’ufficio cantonale dei beni culturali, l’appalto è stato assegnato a Lüscher Bucher Theiler Architekten GmbH. Nell’agosto 2010 il Consiglio comunale di Sarnen ha approvato la pianificazione del quartiere e l’unica obiezione sollevata è stata presto risolta di comune accordo. Rispetto della natura I dieci edifici indipendenti sono disposti in due file da cinque. «Heckenhang» (il pendio dei pascoli): questo è il nome dato dagli architetti alla fila superiore perfettamente integrata nel paesaggio naturale del pendio meridionale, nonostante gli edifici posti a distanze irregolari. Il loro diverso orientamento consente una disposizione diversificata delle terrazze e spazi esterni per tutte le esigenze. Seguendo l’andamento delle varie altezze, gli edifici sembrano conformarsi ossequiosamente alla natura circostante. L’intervento nella naturale topografia è stato limitato il più possibile: infatti, la loro «impronta», cioè la superficie fisica di appoggio sul declivio, è di circa il 30 % inferiore rispetto al piano superiore. architecture I art I technology eco I artper I technology I eco Le 9 maisonette di Ipregio e le 6 unità ai architecture piani, tre ciascun edificio, si suddividono in appartamenti da 3 ½ a 5 ½ vani. artec artec artec c 58 artec artec artec y I eco y I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 59 c y I eco L’intervento nella naturale topografia è stato limitato il più possibile: infatti, l’impronta, cioè la superficie fisica di appoggio sul declivio, è di circa il 30 % inferiore rispetto al piano superiore. La nascita di un nuovo centro Le pareti affacciate sulla strada sono orientate in modo tale da accompagnare lo sguardo dell’osservatore verso il centro della cappella, che spicca ancor di più nel campo visivo. Con la loro altezza discreta e creando una perfetta cornice spaziale, due dei cinque corpi edilizi si avvicinano con rispetto alla cappella. Lo spazio circostante acquisisce il carattere di un luogo pubblico per la vita di paese, di cui anche le aree adiacenti sono naturalmente partecipi. Il fascino della cappella viene sapientemente accentuato da interventi architettonici quali un magnifico sagrato allo stesso livello della strada e accessi di ampie dimensioni. artec architecture I art I technology I eco c 60 artec y I eco Un omaggio all’originalità La fila sottostante, chiamata «Dorf» (paese) e posta sulla terrazza naturale che segue la strada principale, è orientata verso l’antico insediamento sparso. Tra bilocali e appartamenti da 5 stanze, tutti con piccolo vano aggiunto, le unità sono in totale 27. Un tratto distintivo del progetto è che ai cinque corpi edilizi disposti su linee irregolari corrispondono quattro tipologie diverse di edificio, quindi solo due sono uguali tra di loro. I nuovi condomini definiscono anche spazi esterni. Il loro posizionamento è concepito in modo tale da creare un unicuum continuo, che tuttavia tiene conto delle specificità spaziali di ognuno. architecture I art I technology I eco Pareti in vetro Le case certificate Minergie®, con sonde di terra, pompe di calore aria/acqua e aerazione controllata, presentano un involucro in muratura ad alto isolamento. Le ampie finestre, ideali per la vista panoramica sul lago, richiedono caratteristiche sofisticate del vetro dal punto di vista energetico. La vetrata a tre strati in- stallata in questo caso presenta un valore Ug di 0,7 W/m2K e la lastra più interna è dotata di un rivestimento invisibile in metallo nobile a basse emissioni. Il produttore parla di una «parete di vetro» da impiegare in alternativa alla soluzione opaca. È così che il vetro apre nuovi e sconfinati orizzonti al design e all’efficienza energetica. Immobile complesso residenziale SunWilen, Wilen Uso appartamenti di proprietà Dimensioni 10 edifici, 42 appartamenti di proprietà (da 2 ½ a 5 ½ vani) tra 90 e 215 m2 SUL (superficie utile lorda) Consegna dall’inverno 2012/2013 fino alla primavera 2015 Committente Sunwil AG, Wilen Architettura Lüscher Bucher Theiler Architekten GmbH, Lucerna Costruzione finestre Holzbau Bucher AG, Kerns VetroGlassolutions®, Kreuzlingen ProdottoClimatop® Ultra N; trasmissione luminosa TL 71 %, riflessione luminosa RL 15 % artec artec artec artec Autore Andreas Stettler Fonti www.sunwilen.ch; architecture I art I technology I eco I art I technology Lüscher Bucher Theiler architecture Architekten GmbH;I eco Obwalden und Nidwalden Zeitung architecture I art I technology I eco architecture I art I technology I eco 61 2 Novità sui prodotti Alba®balance: per raffrescare senza consumo di energia ispetto ai concetti di riscaldamento e raffrescamento attivi, gli accumulatori di calore latente costituiscono un’alternativa economica ed efficiente sotto il profilo energetico. La lastra di gesso Alba®balance con materiale PCM (Phase Change Material) assorbe il calore in eccesso quando la temperatura ambientale supera il livello di benessere, e lo rilascia automaticamente quando il valore sulla colonnina del termometro cala di nuovo. Questa soluzione crea un clima bilanciato, consentendo una notevole riduzione del consumo di energia per il riscaldamento e il raffrescamento. Se un rivestimento con 2 lastre di cartongesso da 12,5 mm raggiunge un valore di ca. 6,00 Wh / m2K, con 1 Alba®balance da 25 mm si arriva arrivare a 72,5 Wh / m2K. Meno caldo = bello più a lungo La lastra è disponibile con un accumulo di calore latente a partire da 23 °C o, in alternativa, da 26 °C. La combinazione tra microcapsule e gesso puro permette a questo materiale per l’edilizia naturale, riciclabile e assolutamente ecologico di esprimere anche le sue capacità di igroregolazione. Alba®balance offre la soluzione ideale per rivestimenti esterni e interni, muri di montanti e controsoffitti, per le nuove costruzioni così come per le ristrutturazioni e i risanamenti. S R Temperatura T Cambiamento di fase sensibile Parete divisoria in vetro: sistema CLIP-IN SILENCE o straordinario sistema CLIP-IN SILENCE di GLASSOLUTIONS permette di creare soluzioni spaziali uniche con pareti divisorie in vetro che separano in modo funzionale pur consentendo una forte unitarietà. L CLIP-IN SILENCE coniuga trasparenza, estetica e design del vetro con il migliore isolamento acustico ¬ e la massima flessibilità. La struttura delle ampie vetrate prive di supporti produce un effetto di leggerezza e maggiore estensione. Speciali profili di collegamento che possono essere smontati senza lasciare residui facilitano il montaggio e assicurano fughe trasparenti e uniformi. L’accoppiamento geometrico delle lastre garantisce stabilità e proprietà acustiche eccellenti. e si ricorre a una tinta ottimizzata con formula TSR* non solo si aumenta la stabilità del colore, ma si rallenta notevolmente anche il deterioramento generale dell’intonaco di finitura. Non si può raggirare la fisica – quanto più scura ed intensa la tonalità di colore, tanto maggiori le tensioni superficiali che ne derivano. È ciò che si pensa! C’è tuttavia una differenza tra la luce visibile all’uomo e quella legata all’irraggiamento. Le nuove tonalità di colore MARMORAN con formula TSR riflettono più del 60 % dell’energia d’irradiazione. Risultato: stessa tonalità di colore nello spettro visibile ma temperatura superficiale nettamente ridotta! Meno caldo = bello più a lungo. Tm sensibile Lastre a secco classiche (GK) Lastre di gesso con PCM I classici pannelli a secco (cartongesso) si riscaldano proporzionalmente all’apporto termico in caso di forte irraggiamento solare. Con i pannelli in gesso Alba®balance il calore viene invece assorbito dalle microcapsule in PCM. Y = 30 doppia griglia d'armatura tutti i pannelli isolanti escl. PS20 tinteggiatura consigliata Capacità termica dinamica, riferita allo spessore dello strato [kj/(m2K)] 2000 3000 4000 5000 I materiali a diffusione aperta sono in grado di regolare l’umidità della struttura (aspetto particolarmente importante per l’edilizia in legno), impedendone la formazione. Di conseguenza, il microclima interno è migliore e gli edifici non subiscono danni strutturali. Dato che i fili della lana di vetro non trattengono l’umidità, i materiali isolanti ISOVER si asciugano rapidamente. Inoltre, essendo un materiale minerale, la lana di vetro non subisce alcun danno dovuto all’umidità: non marcisce, non attira parassiti e mantiene tutte le sue proprietà anche in caso di umidità persistente. Alcuni progetti esemplari realizzati in Svizzera parlano da sé. Uno dei più rappresentativi è sicuramente l’ufficio-paesaggio e la sala riunioni dello studio Matti Ragaz Hitz Architekten AG a Köniz / Liebefeld con vetri di sicurezza laminati diversamente traslucidi, uno speciale sistema trasparente di porte ed elementi di ferramenta sobri con chiudiporta integrati che presentano le tradizionali funzioni di quelli a pavimento. La diffusione aperta, la resistenza all’umidità e la sicurezza antincendio rappresentano caratteristiche estremamente importanti per l’edilizia in legno. Tuttavia, ISOCOMPACT 035 è ideale anche per le costruzioni in muratura. ISOCOMPACT 035 è commercializzato dai fornitori di sistema insieme ad altri prodotti per l’isolamento termico esterno. Non esitate: fatevi consigliare! Y = 20 Calcestruzzo Arenaria calcarea Mattone doppia griglia d'armatura tutti i pannelli isolanti escl. PS20 tinteggiatura con pigmenti* ottimizzati TSR ottimizzati TSR 1000 solo con sistema ROBUSTO! ottimizzati TSR 0 pigmenti normali nessuna limitazione Calore Q O In più, non essendo infiammabile, soddisfa anche i requisiti più severi in materia di sicurezza antincendio. Ritardando o impedendo del tutto la propagazione delle fiamme, i materiali isolanti ISOVER riducono il rischio d’incendio e aumentano la sicurezza. latente sensibile Facciate intonacate, a diffusione aperta e non infiammabili grazie all’isolamento ISOVER ggi Saint-Gobain ISOVER SA offre un nuovo pannello isolante per facciate intonacate: l’ISOCOMPACT 035. Rispetto ai prodotti generalmente impiegati per quest’applicazione, il nuovo pannello isolante in lana di vetro increspata, resistente alla compressione e ad alta efficienza, offre essenzialmente tre vantaggi: come tutti i materiali isolanti Saint-Gobain ISOVER, è a diffusione aperta, resiste all’umidità e non è infiammabile. Y = 10 Costruzione leggera Legno Lana di vetro Alba®balance Recupero di spazio grazie all’accumulo di calore dei pannelli in gesso Alba®balance rispetto alle pareti in materiali edili tradizionali * non tutte le tinte possono essere prodotte con ottimizzazione TSR Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.clip-in.ch Committente e progettazione: Matti Ragaz Hitz Architekten AG – www.mrh.ch Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.rigips.ch 62 artec architecture I art I technology I eco Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.weber-marmoran.ch Realizzazione: Schwab AG – www.schwabag.ch Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.isover.ch artec architecture I art I technology I eco 63 Panorama degli eventi 2014 GENNAIO FEBBRAIO APRILE CONVEGNI DI MAGGIO SETTEMBRE 05.01. – 07.01.2014 TrendSet Fiera internazionale dedicata agli spazi abitativi, alla cultura della tavola e ai modi di vita Germania, Monaco 21.02. – 23.02.2014 Com:bau Fiera Dornbirn Austria, Dornbirn 03.04. – 06.04.2014 Eigenheim Bern 2014 Svizzera, Berna 13.05.2014 Convegno degli architetti e degli imprenditori Castello Hünigen Svizzera, Konolfingen 04.09. – 07.09.2014 Bauen & Modernisieren Fiera Svizzera, Zurigo MARZO 11.01. – 14.01.2014 contractworld Mostra convegno dedicata al settore dell’architettura e della progettazione di interni Fiera Hannover Germania, Hannover 19.01. – 22.01.2014 HOMI Fiera Milano Italia, Milano 19.01. – 24.01.2014 BAU 2014 Fiera specializzata nel settore dell’architettura e dell’edilizia Germania, Monaco 22.01. – 25.01.2014 CASA (TexBo) Fiera internazionale per le soluzioni abitative creative, l’arredamento e il lifestyle Fiera Salisburgo Austria, Salisburgo 24.01. – 28.01.2014 Maison & Objet Francia, Parigi 21.01. – 25.01.2014 Swissbau Svizzera, Basilea 30.01. – 02.02.2014 artbygenève Fiera di arte contemporanea Svizzera, Ginevra 08.03. – 09.03.2014 4. Fiera del design di Berna Centro Paul Klee Svizzera, Berna 08.03. – 16.03.2014 Wohnen & Interieur Fiera degli spazi abitativi, del design e degli accessori Austria, Vienna 09.03. – 11.03.2014 Blickfang Fiera internazionale del design Svizzera, Basilea 12.03. – 16.03.2014 Giardina Fiera dedicata al giardinaggio Svizzera, Zurigo 08.04. – 13.04.2014 Salone Internazionale del Mobile Salone del mobile Italia, Milano 25.04.2014 2ETH Forum Wohnungsbau 2014 Formazione, ETH (Politecnico federale di Zurigo) Svizzera, Zurigo MAGGIO 07.05 – 08.05.2014 Architect@Work Switzerland Fiera Zurigo Svizzera, Zurigo 16.05 – 18.05.2014 Fiera del design Fiera Zurigo Svizzera, Zurigo 20.05. – 22.05.2014 CapUrba Chassieu Fiera della pianificazione e del design urbano Eurexpo Lione Francia, Lione 15.05.2014 Convegno degli architetti e degli imprenditori Muttenz Svizzera, Muttenz 20.05.2014 Convegno degli architetti e degli imprenditori Technorama Svizzera, Winterthur 27.05.2014 Convegno degli architetti e degli imprenditori Centro culturale e congressi KKL Svizzera, Lucerna GIUGNO 05.06. – 06.06.2014 Architect@Work France Halle Tony Garnier Francia, Lione 19.06. – 22.06.2014 Art Fiera di arte moderna e contemporanea Svizzera, Basilea 04.09. – 07.09.2014 Eigenheim Messe Schweiz Svizzera, Zurigo 05.09. – 09.09.2014 Maison & Objet Francia, Parigi 14.09. – 17.09.2014 HOMI Fiera Milano Italia, Milano OTTOBRE 22.10. – 23.10.2014 Econstra Fiera specializzata nel settore delle opere ingegneristiche e nella conservazione delle costruzioni Fiera Friburgo Germania, Friburgo DICEMBRE 03.12. – 04.12.2014 Architect@Work Germany Fiera Stoccarda Germania, Stoccarda La CPI è la piattaforma di aggiornamento per fare isolamenti sostenibili della ditta Saint-Gobain ISOVER SA. Crediamo che sia nostro compito trasmettere know-how sui sistemi di isolamento in modo oggettivo agli interessati e organizzare seminari su temi che affrontiamo nel nostro lavoro quotidiano. La CPI offre inoltre una piattaforma per uno scambio di conoscenze ed esperienze con tecnici che operano nel campo della ricerca e dello sviluppo, nella produzione, nella programmazione e nella lavorazione. In base al pubblico target e al tema del corso, organizziamo le manifestazioni in collaborazione con esperti o specialisti esterni indipendenti per conto delle autorità. Gli innumerevoli feedback dei partecipanti che applicano poi queste nuove conoscenze nel loro lavoro quotidiano dimostrano come questa piattaforma di aggiornamento sia una vera esigenza. PROSSIMI CORSI DEL PROGRAMMA 26.02.2014 Expertentag für Architekten: Herausforderungen und Lösungen im Schallschutz Aarau: BSA Berufsschule Aarau 26.03.2014 Colloque pour architectes: l’isolation phonique, défis et solutions Pully: Centre Général Guisan 30.04.2014 Séminaire: développement durable et écologie Yverdon-les-Bains Haute Ecole d’ingénieries et de Gestion du Canton de Vaud www.cpisover.ch 64 artec architecture I art I technology I eco artec architecture I art I technology I eco 65 artec architecture I art I technology I eco Saint-Gobain Weber SA Täfernstrasse 11b 5405 Dättwil Tel. +41 (0)56 484 24 24 Fax +41 (0)56 484 24 00 www.weber-marmoran.ch artec architectureISOVER I art I technology I eco Saint-Gobain SA Route de Payerne 1 1522 Lucens Tel. +41 (0)21 906 01 11 Fax +41 (0)21 906 02 05 www.isover.ch Rigips SA Gewerbepark casella postale 5506 Mägenwil Tel. +41 (0)62 887 44 44 Fax +41 (0)62 887 44 45 www.rigips.ch GLASSOLUTIONS® Vetrotech Saint-Gobain (International) AG Zweigniederlassung Kreuzlingen Sonnenwiesenstrasse 15 8280 Kreuzlingen Tel. +41 (0)71 686 92 92 Fax +41 (0)71 686 92 93 www.glassolutions.ch artec architecture I art I technolo artec architecture I art I technolo