Friburgo (Germania) – Città solare
Friburgo è la città solare tedesca per eccellenza, una città con circa 210.000
abitanti ai piedi della Foresta Nera che è campione solare tra le città tedesche con
più di 100.000 abitanti. Il titolo di campione solare è conferito, ogni anno, in base
alla potenza fotovoltaica installata per abitante e al metraggio dei collettori solari
termici per abitante. Il titolo di città campione è il risultato di un tenace impegno
del Comune di Friburgo e dei suoi cittadini.
Tutto è cominciato 25 anni fa con la costruzione della prima casa solare tedesca
a Freiburg-Tiegnen da parte della Freiburger Stadtbau GmbH, la società che
gestisce l’edilizia popolare. Considerando le norme sul risparmio energetico di
allora, la casa per 12 famiglie costruita nel 1978, grazie al suo forte isolamento
termico, è stata una delle energeticamente più efficienti. Sul tetto della casa sono
stati installati due collettori solari con tubi a sottovuoto, uno a sostegno
dell’impianto di riscaldamento, l’altro per la produzione di acqua calda sanitaria.
Fino ad oggi i due collettori hanno funzionato ininterrottamente.
La casa solare di Freiburg-Tiengen è stata non solo un progetto dimostrativo di
grande interesse internazionale, ma indica anche l’inizio dell’evoluzione di Friburgo
come città solare. Pochi anni dopo, nel 1981, è stato fondato l’Istituto Fraunhofer
per l’Energia Solare (ISE) e, in seguito, si sono aggiunti altri istituti di ricerca che,
oggi, sono organizzati nel Forschungsverbund Sonnenenergie (FVS), un consorzio
per l’energia solare.
Negli anni novanta è nato il quartiere VAUBAN, un quartiere prevalentemente
residenziale, che sorge sull’area militare recuperata e urbanisticamente valorizzata.
Il regolamento edilizio prescrive per i nuovi edifici uno standard energetico più
elevato di quello che impone la normativa nazionale. Il quartiere è a soli 10 minuti
di bicicletta dal centro città.
In prossimità del quartiere Vauban è in fase di realizzazione il quartiere solare
“Am Schlierberg”. “Ecologia” ed “Efficienza energetica” sono i criteri alla base del
suo concetto. Il quartiere solare sarà completato da un grande complesso, la
cosiddetta „Barca solare“ (Sonnenschiff) che, dopo l’ultimazione, ospiterà uffici ed
altre abitazioni.
L’ultimo acquisto è il Solar Info Center (SIC), un centro d’informazione privato,
di cui possono servirsi tutti coloro che intendono a realizzare impianti solari. Il
centro sorge su un terreno nei pressi dell’aeroporto che il Comune ha potuto
acquistare a condizioni favorevoli.
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I cittadini di Friburgo possono oggi contribuire attivamente alla politica
energetica comunale scegliendo la corrente elettrica della società regionale
“badenova” che fornisce elettricità con un’alta percentuale di energia pulita. Su
iniziativa del Comune e con fondi europei è stata creata anche una guida che
informa i cittadini sulla produzione, sui punti vendita e sugli installatori specializzati
di impianti solari nella regione.
Quest’anno (2004), si sono svolti a Friburgo due importanti avvenimenti
internazionali del solare: EuroSun2004, congresso europeo sull’energia solare e
INTERSOLAR, la più importante manifestazione fieristica del solare in Europa.
Il quartiere solare “Am Schlierberg”
Il quartiere solare “Am Schlierberg” dell’architetto Rolf
Disch sorge a sud del centro storico di Friburgo ed è stato
costruito secondo i criteri di “ecologia” e di “efficienza
energetica”. In bicicletta, il centro città è raggiungibile in
soli 10 minuti. Nelle immediate vicinanze si trovano tutti i
servizi per la vita quotidiana: supermercati, panetterie,
farmacia, studi medici, ecc.
Case che producono più energia di quella che
consumano
Nel quartiere solare „Am Schlierberg“ la visione di
un’architettura solare ed ecologica è già divenuta realtà. Il
progetto comprende 50 case a schiera immerse nel verde, di cui 47 già realizzate,
che producono più energia di quella consumata dagli abitanti, per questa ragione
sono chiamate Plusenergiehäuser®. Le falde dei tetti, esposte verso sud, sono
interamente ricoperte da pannelli fotovoltaici che producono energia elettrica. Le
case diventano così vere e proprie centrali che forniscono energia senza inquinare e
per i proprietari rappresentano anche una fonte di guadagno.
Le case possiedono un isolamento termico molto
efficiente ed un impianto di ventilazione che consente di
riscaldare l’aria fredda invernale con quella calda
dell’aria esausta. Rispetto ad una casa convenzionale,
una casa solare di questo tipo richiede solo un decimo
dell’energia per suo riscaldamento. Al riscaldamento
contribuisce anche il sole che in inverno penetra dalle
finestre esposte a sud, mentre, in estate, il tetto solare
e i balconi ombreggiano le finestre e, pertanto, le
temperature rimangono sempre in un intervallo
gradevole.
Rolf Disch
Il sistema costruttivo delle case consiste in telai di legno ed elementi di
tamponatura, anche in legno, con uno spesso strato di isolamento termico
esternamente rivestito con doghe di legno. Le finestre sono dello stesso tipo usato
negli edifici passivi (U < 1,0 W/m2K). I balconi sono costruzioni metalliche
montate, come elementi indipendenti, davanti alle facciate sud in modo tale da non
creare ponti termici.
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Ogni famiglia ha a disposizione un annesso per
attrezzi da giardinaggio, biciclette e motorini.
Materiali naturali e un design esigente creano un
ambiente abitativo affascinante e salubre. Al benessere
abitativo contribuisce anche la luminosità degli ambienti
illuminati dalla luce del giorno che penetra ampiamente
nelle case.
Rolf Disch
La Barca solare
Il quartiere solare di Friburgo è ancora in espansione. Un grande complesso solare,
denominato Sonnenschiff (Barca solare), è stato iniziato nel febbraio 2003 ed è
attualmente in costruzione. Dopo l’ultimazione dei lavori ospiterà uffici ed altre
abitazioni. Il complesso si inserisce così nel concetto ecologico del quartiere solare.
Rolf Disch
La „Barca solare“ offre
quasi 5.000 metri
quadrati per il settore
terziario e 1.500 metri
quadrati per quello
residenziale. Il
complesso si estende su
una lunghezza di quasi
150 metri e ha tre piani.
Sul tetto sono previsti dei penthouse e dei giardini. Il piano interrato è riservato al
parcheggio di automobili. L’edificio sarà totalmente alimentato da energie
rinnovabili. La produzione di calore per il riscaldamento e per l’acqua calda
sanitaria, nonché quella di corrente elettrica avverrà in una centrale di
cogenerazione e si baserà esclusivamente su biomassa (legna) abbondantemente
disponibile nella vicina Foresta Nera. Sul tetto del complesso è prevista
l’installazione di impianti fotovoltaici che immetteranno l’elettricità prodotta nella
rete. I materiali da costruzione sono stati scelti in base alla loro qualità ambientale,
come per esempio quelli privi di PVC.
Heliotrop®
Non lontano dal quartiere solare, in posizione dominante, si erge l’Heliotrop®
dell’architetto Rolf Disch, un edificio solare a forma cilindrica che gira su se stesso
seguendo il percorso del sole. Il nome greco significa “esposto al sole”. L’edificio è
una costruzione lignea composta da moduli standardizzati e quindi realizzata con un
materiale rigenerabile. Il telaio dei piani si sviluppa attorno ad una colonna centrale
con un’altezza di 14 metri che contiene le installazioni elettriche e la scala a
chiocciola. La pianta dei piani ha forma di poligono a 18 facce. I piani con i locali
abitativi e lavorativi sono tutti collegati tra loro dalla scala e possono essere
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suddivisi con pareti divisorie ed elementi d’arredo posti in concomitanza con i
segmenti del poligono. La terrazza sul tetto offre una bella vista panoramica sui
nuovi quartieri di Friburgo e sui monti della Foresta Nera.
Sulla terrazza del tetto è stato installato un impianto
fotovoltaico (potenza nominale 6,6 kWp) la cui inclinazione è
regolata automaticamente secondo la posizione del sole.
L’impianto produce da cinque a sei volte più energia elettrica di
quella consumata nell’edificio. I pannelli fotovoltaici proteggono
inoltre la terrazza dal sole e dalla pioggia.
La colonna centrale è ancorata su una
piattaforma girevole azionata da un motore
elettrico. Il meccanismo consente di orientare la
parte vetrata del cilindro, in inverno, verso il
sole, mentre in estate verso il lato opposto. I
vetri a tre lastre possiedono una capacità
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Rolf Disch termoisolante U di 0,5 W/m K. La parte non
vetrata del cilindro è termicamente ancora più
efficiente (U = 0,12 W/ m2K). Con il movimento
rotatorio del cilindro cambia anche la visuale che si può godere
dai singoli locali.
Tutti gli ambienti sono riscaldati dal sole. Il fabbisogno
termico residuo è coperto da collettori a tubi sottovuoto inseriti
orizzontalmente nei parapetti e da uno scambiatore di calore
interrato.
Il Heliotrop® di Friburgo è un prototipo in cui si sono installati, a titolo
sperimentale, vari sistemi di riscaldamento, come per esempio i soffitti radianti a
lamelle di rame utilizzabili anche per il raffrescamento estivo. Un altro sistema è il
serbatoio solare che fa da supporto al sistema di ventilazione con recupero di calore
quando si ha bisogno di un post-riscaldamento. Questo sistema in estate assume
anche la funzione di impianto di climatizzazione e rafforza quindi l’effetto
raffreddante del sistema dei soffitti radianti.
L’acqua piovana raccolta è usata per lavare piatti e fare il
bucato. I rifiuti organici e i fecali sono compostati in un impianto
a secco, mentre le acque di scarico vengono depurate in un
impianto di fitodepurazione. Con queste misure l’edificio
contribuisce al risparmio delle risorse ed è integrato nel ciclo
naturale delle acque.
Rolf Disch
Il concetto dell’Heliotrop® ha dimostrato la fattibilità di unire
tecnologie innovative, elevato comfort abitativo e tutela
ambientale. Fino ad oggi sono stati costruiti altri due edifici di
questo tipo: la torre solare dell’azienda Hansgrohe e l’Heliotrop®
mobile della Swissbau di Basilea.
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Il quartiere Vauban
Il quartiere VAUBAN di Friburgo sorge in
prossimità del QUARTIERE SOLARE. Il quartiere
prende nome da quello di una caserma usata
dall'esercito francese fino al 1992. Quando i
francesi lasciarono libera l’area della caserma,
gli urbanisti comunali e molti cittadini videro
l'occasione per creare su quest'area un nuovo
quartiere residenziale. L'area dista dal centro
città solo 2 km circa e confina con una zona
Forum Vauban
verde destinata allo sport e allo svago. L'area,
di 38 ha, venne quindi comprata dal Comune di
Pianta del quartiere VAUBAN
Friburgo per trasformarla in un quartiere
residenziale destinato ad ospitare differenti
gruppi sociali. Secondo il piano di sviluppo urbanistico, il quartiere dovrebbe offrire,
alla fine, alloggi per 5.000 abitanti e 600 posti di lavoro.
Già all’inizio del recupero urbanistico, dieci dei vecchi fabbricati militari furono
offerti dal Comune all'Organizzazione degli Studenti e ad un altro gruppo di studenti
che li hanno ristrutturati ecologicamente e trasformati in alloggi per 600 studenti.
La rimanente area è stata lottizzata per facilitare la realizzazione di differenti
tipologie abitative ed architettoniche. I lotti sono venduti dal Comune
principalmente a privati e a gruppi locali che si obbligano a realizzare case
energeticamente efficienti in prossimità del centro città.
Dopo lunghi dibattiti, il Consiglio comunale decise la demolizione degli edifici di
minore pregio, solo la mensa della caserma è destinata ad essere trasformata in un
centro civico.
Lo sviluppo del quartiere Vauban è strettamente
collegato all'attività del FORUM VAUBAN,
un’associazione senza fine di lucro costituita nel 1994
da alcuni cittadini sensibili ai problemi ambientali ed
energetici che vedevano nel recupero e nella
riqualificazione dell'area militare un'occasione unica per
realizzare un quartiere residenziale modello. Dal 1995
il FORUM organizza gruppi di lavoro, campagne
d'informazione e altre manifestazioni per promuovere
lo sviluppo del quartiere.
Carsten Sperling
Carsten Sperling
Gruppo Vauban 94
Il concetto di quartiere socio-ecologico è nato proprio
dal lavoro dei gruppi, aperti a tutta la cittadinanza. I
fondi finanziari del FORUM derivano dalle quote
associative, da donazioni, da servizi pagati e da
contributi pubblici. Negli anni 1997-1999, l’Unione
Europea, nell’ambito del programma LIFE, ha concesso
al FORUM un sostegno finanziario per la coordinazione
del progetto "Realizzazione del quartiere sostenibile
Vauban".
Gruppo "Buntspecht"
Il FORUM collabora strettamente con il gruppo consigliare comunale per il quartiere
Vauban, in cui si discutono le questioni dello sviluppo del quartiere, prima del voto
nel Consiglio comunale. Molti suggerimenti da parte della popolazione sono stati
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pertanto direttamente discussi e votati nel Consiglio comunale. Un altro compito di
massima importanza del FORUM consiste nell'individuazione dei futuri abitanti del
quartiere.
Per il loro impegno esemplare e la cooperazione con
la cittadinanza, la città di Friburgo e il FORUM VAUBAN
sono stati scelti dal Governo tedesco per presentare il
lavoro svolto, come "best practice", alla conferenza
mondiale dell'abitare HABITAT II ad Istanbul. Il FORUM
e l'iniziativa residenziale S.U.S.I. hanno ricevuto anche
il "Premio Ambiente" del Comune di Friburgo. Questi
avvenimenti hanno ulteriormente accresciuto
l'interesse della cittadinanza nei confronti del progetto.
Carsten Sperling
Edifici passivi lungo il ruscello
Il palazzo “Abitare & Lavorare”
Il palazzo “Wohnen & Arbeiten ” (Abitare &
Lavorare) progettato dallo studio di architettura idArchitektur e realizzato nell’anno 1998/99, sorge
sull’area del quartiere Vauban. L’edificio a quattro
piani ospita 16 alloggi, uno studio tecnico collettivo,
gli uffici di una casa editrice e il laboratorio di un
artista. Le superfici delle abitazioni variano tra 36
m2 e 170 m2. Il fabbricato è composto da una
struttura primaria racchiusa nell’involucro termico e
una struttura secondaria che comprende le scale e i
Common + Gies corridoi esterni sul lato nord e i balconi su quello sud
Facciata verso Sud
che si trovano all’esterno del volume coibentato. Le
superfici destinate al lavoro possono essere
suddivise secondo le esigenze degli utilizzatori e due alloggi adiacenti possono
essere riuniti in un’unica abitazione. Entro i limiti consentiti dalle installazioni, gli
abitanti possono scegliere la disposizione delle cucine e dei bagni secondo le loro
esigenze.
La superficie riscaldata dell’edificio è di 1396 m2. Il
volume servito dall’impianto di ventilazione è di 3699 m3. Il
forte isolamento termico e il recupero del calore dall’aria in
uscita, conferiscono all’edificio lo standard energetico di un
edificio passivo: il fabbisogno di calore ammonta a 13,2
kWh/(m2a). Questo fabbisogno termico è coperto da un
impianto di cogenerazione (gas naturale) con una potenza
termica di 14,5 kWt che fornisce all’edificio anche corrente
elettrica. Il sistema di cogenerazione non è l’unica fonte di
calore. Nel periodo tra aprile e settembre, l’acqua calda
sanitaria è prodotta al 100% da collettori solari con una
superficie complessiva di 54 m2. Sul tetto è stato installato
un impianto fotovoltaico con una potenza di 3,47 kWp.
Common + Gies
Si è preferito conferire il calore ai singoli ambienti tramite
Facciata
verso Nord
radiatori e non con l’aria onde evitare turbolenze e fastidiose
correnti d’aria. L’impianto di ventilazione asporta
principalmente l’aria esausta. Il flusso d’aria è costante, ma regolabile dagli abitanti
stessi. In inverno, l’aria fresca passa per uno scambiatore di calore e viene
riscaldata da quella in uscita. In estate, quando si possono aprire le finestre, non
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viene immessa aria fresca nei locali, l’aria consumata viene però asportata
comunque.
Common + Gies
Su consiglio dell’Istituto Fraunhofer per Sistemi
Solari (ISE), la superficie vetrata sul lato sud copre
il 47% dell’area totale della facciata ed è quindi un
po’ più grande di quella consigliata per gli edifici
passivi. Con questa soluzione si è potuto
migliorare l’illuminazione naturale dei locali, perché
la facciata è ombreggiata da balconi e da grandi
alberi che però diminuiscono anche il rischio di
surriscaldamento estivo. Solamente le finestre del
terzo piano e quelle esposte verso est e ovest sono
state dotate di tende parasole.
Facciata verso Ovest
Camera di Commercio
Un esempio di climatizzazione interamente solare lo
rappresenta l’impianto installato nella sede della Camera
di Commercio (IHK) di Friburgo, un edificio costruito nel
1992. Nell’attico del palazzo si trovano due sale di
riunioni, una per 100 persone e un’altra più piccola
usata anche come caffetteria. La sala grande ha una
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ISE superficie di 148 m ed un volume di 585 m , quella più
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La sala per conferenze
piccola ha una superficie di 65 m ed un volume di 250
m3. Ambedue i locali sono illuminati da ampie vetrate; le
finestre della sala grande sono esposte verso est e ovest, quelle della caffetteria
verso est, ovest e sud. In estate pertanto, le tende a lamelle regolabili davanti alle
finestre rimangono sempre abbassate e diminuiscono l’illuminazione naturale.
Originariamente, ciascuna delle due sale aveva un impianto di ventilazione con
recupero di calore, ma senza raffreddamento e condizionamento dell’aria. Le
temperature estive erano di conseguenza spesso insopportabili, con punte superiori
ai 30°C e un’umidità relativa superiore al 50%. In considerazione del fatto che i
maggiori apporti solari coincidevano con il maggiore fabbisogno di raffreddamento,
si è deciso di realizzare un progetto pilota di climatizzazione solare ad
assorbimento. L’impianto è stato ideato, e poi monitorato, dall’ISE, (Istituto
Fraunhofer per l’Energia Solare) con sede a Friburgo.
Per motivi economici ed architettonici, si è disposto, per ambedue le sale, un
solo impianto con una portata massima di 10.200 m3/h; 2.400 m3/h per la sala
piccola e 7,800 m3/h per quella più grande. I calcoli dimostrarono che sarebbe stato
possibile climatizzare i due locali (secondo la norma DIN 1946, parte II, che
determina i limiti di temperatura e umidità dell’aria) interamente con l’energia
solare usando un collettore con una superficie lorda di 100 m2. La particolarità del
concetto è la rinuncia ad un preriscaldamento dell’aria in inverno e all’uso di un
serbatoio d’acqua in cui immagazzinare il surplus di calore in estate. Con questa
rinuncia si è potuto semplificare l’impianto. La figura 1 illustra lo schema
dell’impianto realizzato che è stato messo in funzione nel giugno del 2001.
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ISE
I collettori solari ad aria sul tetto
dell’edificio
La figura accanto mostra l’impianto solare ad aria
sul tetto dell’edificio, articolato in quattro file
parallele a 25 m2. All’inizio di ogni fila c’è un
collettore dotato di un filtro in cui l’aria entra e
viene filtrata. Due file sono esposte verso est e due
verso ovest, la loro inclinazione è di soli 15°. Grazie
a questa disposizione, la costruzione di supporto
risultava essere più semplice e si è potuta perciò
montarla in soli due giorni. La resa termica dei
collettori è di poco inferiore rispetto a quella
ottenibile con un’inclinazione di 30° e un
esposizione verso sud.
Il funzionamento dell’impianto è stato monitorato nell’ambito del progetto
ASODECO. Nella sala e nella caffetteria sono stati collocati 40 sensori che misurano
la temperatura e l’umidità ogni minuto. La figura 3 riporta i dati registrati nel
periodo tra luglio 2001 e gennaio 2002. L’asse x riguarda l’umidità (kg vapore/kg
aria secca); l’asse y la temperatura dell’aria in uscita. Le curve uniscono i punti di
uguale umidità relativa. Il campo di comfort igrotermico, stabilito dalla DIN 1946,
parte II, è delimitato dalla linea rossa. I punti blu rappresentano i valori
effettivamente osservati.
Hotel Victoria
Hotel Victoria
L’hotel Victoria di Friburgo è un albergo ad emissioni zero.
L’edificio principale è stato costruito nell’Ottocento, a cui
si sono aggiunti nel Novecento diversi ampliamenti.
Il fabbisogno energetico dell’hotel è elevato: i consumi
medi annuali ammontano a 210.000 kWh di energia
elettrica e 450.000 kWh termici. Il consumo elettrico
corrisponde a quello di 60 famiglie e il consumo di energia
termica a quello di 15 villette. Ogni cliente consuma circa
30 kWh a ogni pernottamento. L’albergo mira pertanto
alla riduzione dei consumi energetici alla produzione di
energia da fonti rinnovabili.
Energia termica
Il calore per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria è
fornito da una caldaia (potenza 300 kW) alimentata da biomassa (pellet). Il
consumo annuale è di circa 90 tonnellate di legna. I pellet stoccati in un silo
vengono scaricati nella caldaia automaticamente.
Alla produzione d’acqua calda sanitaria contribuisce una batteria di collettori
solari con una superficie di 30 m2 collocata sul tetto. L’acqua calda destinata alle
docce e per lavarsi è prodotta esclusivamente da quest’impianto.
Energia elettrica
Sul tetto è stato installato anche un impianto fotovoltaico con una potenza di 7,6
kW che produce annualmente circa 7.000 kWh di corrente elettrica coprendo così
circa un quarto dell’elettricità consumata nelle camere, ma questa è però solo una
piccola parte dell’intero consumo elettrico.
L’albergo partecipa pertanto ad una centrale eolica (potenza 1,3 Megawatt) e
contribuisce così alla produzione di energia verde. Questa partecipazione consente
di coprire annualmente 100.000 kWh dei consumi elettrici con energia verde. Il
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resto dell’energia elettrica si compra ad un prezzo leggermente più elevato rispetto
a quella normale da una società che fornisce corrente verde. Per il futuro si prevede
anche la partecipazione ad una centrale idroelettrica.
Varie tecnologie ad alta efficienza contribuiscono a limitare i consumi elettrici. I
minibar delle camere consumano il 30 per cento di meno rispetto ad apparecchi
convenzionali. L’illuminazione artificiale interna ed esterna è regolata da timer e in
rapporto all’illuminazione naturale. L’intero consumo energetico è controllato da un
sistema informatico che consente un continuo monitoraggio dei consumi e dei costi.
Acqua
Tutte le docce sono dotate di perlatori e le vasche da bagno hanno una forma
anatomica. Grazie a queste due misure si è potuto ridurre del 30 per cento il
consumo d’acqua da parte dei clienti. Gli sciacquoni dei wc possiedono un tasto
“stop” e contengono sei litri d’acqua invece di nove come quelli vecchi.
Mobilità
Per la durata del loro soggiorno, i clienti dell’albergo ricevono gratuitamente un
biglietto per i mezzi di trasporto pubblici che consentono di esplorare tutta la
regione. Per escursioni nei dintorni della città sono disponibili anche biciclette.
Pasti
L’albergo offre solo la camera e la prima collazione. Il latte è di produzione
locale, la carne degli insaccati e gli altri prodotti provengono da aziende agricole
biologiche della regione. Anche il miele proviene dalla Foresta Nera.
Rifiuti
Nell’albergo si pratica rigorosamente la raccolta differenziata dei rifiuti e si cerca
di limitare la loro quantità. Non si usano mini-confezioni (gel, sapone, ecc.) e
lattine. La carta igienica, gli asciugamani di carta, i tovaglioli, ecc. sono tutti di
carta riciclata.
Qualità ambientale
La gestione dell’albergo si orienta alle norme di qualità ambientale dell’Unione
Europea e partecipa al sistema EMAS (Environmental Managment and Auditing
Scheme). Il monitoraggio dei consumi energetici viene eseguito insieme all’Agenzia
regionale per l’energia di Friburgo. L’albergo ha già ricevuto diversi premi per il suo
esemplare impegno in merito alla tutela dell’ambiente.
MiniWatt.it
MiniWatt.it è un servizio d’informazione sull’efficienza energetica, risparmio energetico, edifici a basso
consumo energetico ed edifici passivi.
www.miniwatt.it
Redazione
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