Gestione clinica e domiciliare per il mantenimento del sorriso del

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industry report _ sbiancamento
Gestione clinica e domiciliare
per il mantenimento
del sorriso del paziente
Autori_A. Butera RDH*, M. Binda RDH*, V. Collesano* & N. Roveri**, Italia
*Università degli Studi di Pavia,
Facoltà di Medicina e Chirurgia,
Dipartimento di Discipline
Odontosmatologiche
** Università di Bologna
Fig. 1_BlanX White Shock 50 ml.
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_Introduzione
L’estetica del sorriso riveste un ruolo importante
nelle relazioni sociali, un sorriso esteticamente piacevole inluenza notevolmente l’espressione facciale
e questo è uno dei motivi per cui negli ultimi anni
si è riscontrato un netto incremento di pazienti che
richiedono prodotti sbiancanti.
Le crescenti esigenze estetiche della popolazione
hanno favorito lo sviluppo di varie metodiche per lo
sbiancamento dei denti sempre più all’avanguardia
ed eficaci. D’altra parte, negli ultimi anni nella nostra società, fortemente inluenzata da televisione e
cinema, è divenuto requisito indispensabile avere un
aspetto isico gradevole. In questo ambito ha acqui-
Fig. 1
sito un valore elevato la bellezza del viso e di conseguenza del sorriso, che rappresenta uno dei principali
strumenti non verbali di comunicazione.
Un sorriso bianco e splendente è il sogno di tutti.
Per ottenerlo, oltre a una buona igiene orale, è possibile sottoporsi a trattamenti mirati o afidarsi a speciici prodotti disponibili in commercio.
Quindi sempre più pazienti richiedono al proprio
igienista o odontoiatria di poter migliorare il proprio
sorriso ricorrendo a tecniche di sbiancamento domiciliari o professionali sempre più all’avanguardia ma
che non siano però troppo aggressive da andare a
danneggiare lo smalto dei denti.
_Scopo del lavoro
Considerando il crescente interesse nei confronti
dello sbiancamento dentale, lo scopo di questo studio è stato quello di veriicare l’eficacia del dentifricio
sbiancante BlanX White Shock contenente ActiluX®,
costituito da clusters di idrossiapatite biomimetica
funzionalizzata con ossidi inorganici fotocatalitici,
che si distribuiscono sulla supericie dei denti e per
azione della luce distruggono i batteri e i residui organici che causano l’ingiallimento.
In questo studio sono state valutate tre metodiche di lavoro differenti: una metodica di tipo
domiciliare effettuata direttamente dal paziente a
casa, dove i dati sono stati raccolti dopo un mese di
trattamento e due metodiche di tipo professionale
effettuate direttamente in clinica, in questo caso la
raccolta dei dati è stata immediata in quanto venivano raccolti subito dopo aver effettuato la seduta.
La valutazione del colore è stata eseguita tramite
il rilevamento del colore dentale, grazie all’uso della
scala colore e all’uso dello spettrofotometro che elimina l’errore dovuto alla percezione umana.
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Fig. 2_Meccanismo d’azione.
Fig. 2
Gli indici di colore sono stati presi all’inizio e alla
ine del trattamento, i valori ricavati sono poi stati
messi a confronto tra loro per vedere quale metodica
avesse più probabilità di successo.
Lo scopo dello studio è stato quello di veriicarne l’eficacia, la durata del trattamento ma anche di
considerare gli eventuali effetti collaterali.
_Materiali utilizzati per lo studio
Materiale utilizzato per la raccolta dati:
_ cartelle clinica attualmente in uso nel Reparto di Igiene Dentale;
_ scala valore VITA e spettrofotometro per il
rilevamento del colore degli elementi dentari;
_ macchina fotograica.
Materiale per la rimozione di placca e tartaro:
_ ablatori ad ultrasuoni;
_ curette di Gracey 1/2, 7/8, 11/12, 13/14;
_ scaler;
_ explorer.
Materiale per lo sbiancamento
delle superici dentali:
_ dentifricio senza perossidi BlanX White
Shock (Fig. 1);
_ lampada a LED.
_BlanX White Shock
Dalla ricerca italiana Coswell nasce la prima linea di prodotti di sbiancamento dentale a base di
ActiluX®, un innovativo principio attivo fotosensibile
dall’azione sbiancante che, attivato dalla luce, non
solo rende i denti sani e forti, ma distrugge tutte le
molecole che ne causano l’ingiallimento.
ActiluX®, costituito da clusters di idrossiapatite
biomimetica funzionalizzata con ossidi inorganici
fotocatalitici, è l’ingrediente principale delle formula
della nuova pasta dentifricia. Come tutti i materiali
fotocatalitici, i cristalli ActiluX® si attivano per azione
della luce e agiscono proporzionalmente alla quan-
tità di luce che ricevono, producendo delle cariche
positive e negative che reagiscono a contatto con
l’ossigeno e l’acqua presente nell’ambiente orale circostante. Questo processo provoca la formazione di
specie radicaliche che, rompendo le molecole organiche responsabili di sporco e ingiallimento, sbiancano
i denti senza danneggiare lo smalto, composto invece di materiale inorganico. L’azione di ActiluX® non si
limita allo sbiancamento ma contribuisce a mantenere sane e idratate le gengive, rimuovendo eficacemente i batteri responsabili di carie o infezioni orali.
Componenti: acqua, sorbitolo, glicerina, aroma,
silice, xylitolo, sodio lauryl sulphate, clusters di idrossiapatite, sodio monoluofosfate, luoro.
Meccanismo d’azione (Fig. 2): il dentifricio BlanX
White Shock funziona grazie a ossidi semiconduttori
che si distribuiscono sulla supericie dello smalto dei
denti durante il normale lavaggio, andando a creare
per tutto il giorno una barriera invisibile e protettiva
che inibisce la formazione di macchie che causano
l’ingiallimento dei denti dissolvendole.
Il principio attivo ActiluX® si attiva alla luce naturale andando a rompere le molecole organiche
responsabili dell’ingiallimento dei denti senza danneggiare lo smalto o i tessuti, ma andando quindi a
sbiancare i denti in modo naturale e si ricarica ogni
qualvolta viene illuminato: è quindi più attivo tanto
quanta più luce riceve.
I cristalli a contatto con la luce producono cariche radicaliche positive e negative che reagiscono
a contatto con l’ossigeno e l’acqua contenuta nella saliva e nell’ambiente circostante; queste cariche
sono innocue per l’organismo, ma capaci di eliminare
le molecole organiche responsabili delle macchie e
dell’ingiallimento dei denti e agiscono anche sulle superici in ceramica e polimeriche di protesi dentarie
e capsule, rendendo il colore uniforme, e producono
un effetto superidrofolico, idratando le gengive.
Più luce la formula riceve durante la giornata, più
intensa è la carica sbiancante.
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Giorno dopo giorno, quindi, con l’azione congiunta della luce e di ActiluX® i denti si sbiancano
e riacquistano il loro bianco naturale. La pasta dentifricia la cui azione sbiancante rimane attiva 24 ore
senza rovinare smalto e gengive, andrà dunque ad
assicurare la salute della nostra igiene orale quotidiana.
_Metodo di svolgimento dello studio
La sperimentazione ha preso in esame 60 soggetti tra i pazienti in cura nel Reparto di Igiene Dentale presso il Dipartimento di Discipline Odontostomatologiche San Matteo dell’Università degli Studi di
Pavia. I pazienti scelti per questo tipo di studio sono
pazienti di età compresa tra i 20 e i 50 anni, affetti da
discromia dentaria di vario grado e tipo (dieta, fumo
ecc.), con buono stato di salute dei tessuti molli e duri
del cavo orale. I pazienti sono stati sottoposti a una
prima visita con compilazione del quadro anamnestico inerente a patologie cardio-circolatorie, malattie infettive, malattie sistemiche, allergie a farmaci o
altre sostanze, disturbi ematologici e neurologici.
È stato chiesto loro se si trovavano sotto terapia
farmacologica e se regolarmente facevano uso di alcol e fumo di sigaretta.
Una volta ottenuta l’autorizzazione irmata e il
consenso al trattamento professionale, veniva eseguita una visita intra/extra orale e un’igiene profes-
Tab. 1_Risultati dei pazienti
con trattamento domiciliare.
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Pz
Età
1
sionale per la rimozione di placca, tartaro e i pigmenti
presenti sulla supericie dei denti. Una volta effettuato il deplaquing sono state effettuate le foto pretrattamento per prendere visione del colore iniziale.
Dopo aver effettuato il trattamento sbiancante
viene, inine, rivalutato il colore dei denti ed effettuate ulteriori foto post-trattamento in modo da mettere poi a confronto il prima e il dopo per valutare
il possibile miglioramento. Per questo studio è stato redatto e applicato uno speciico protocollo che
presenta tre metodiche di lavoro differenti. I pazienti
sono stati suddivisi, in seguito a randomizzazione, in
3 gruppi da 20 pazienti ciascuno e di conseguenza
trattati con le tre diverse metodiche di sbiancamento. Il test n° 1 esamina l’eficacia del dentifricio sbiancante senza perossidi alla luce del sole. Nella prima
fase di questo test si valuta il colore iniziale dei denti
dei nostri pazienti con la scala colore (VITA). Ai pazienti sottoposti a questo test viene dato in dotazione un tubetto di dentifricio che dovranno utilizzare
tutti i giorni almeno 2 volte al giorno per la durata
di un mese. Al termine del ciclo mensile si valuterà il
grado di bianco del dente con la scala colore (VITA).
Il test n° 2 valuta l’eficacia del dentifricio
sbiancante senza perossidi utilizzando la luce della
lampada della poltrona direttamente nello studio
odontoiatrico. Dopo aver valutato il colore iniziale del
dente con lo spettrofotometro, viene applicato sulla
supericie dei denti dei nostri pazienti uno strato di
dentifricio per la durata di 20 minuti. In seguito viene valutata l’eficacia del dentifricio con la bocca del
paziente aperta e illuminata dalla luce emessa dalla
lampada. In questo caso già dopo una singola applicazione si potrà valutare il grado di bianco del dente.
Il test n° 3 valuterà invece l’eficacia del dentifricio sbiancante senza perossidi con la lampada a LED.
Questa metodica somiglia molto al test n° 2 in quanto, dopo aver preso l’opportuno colore del dente, viene anche qui applicato il dentifricio sulla supericie
del dente per la durata di 20 minuti ma in questo
caso l’illuminazione dei denti sarà effettuata con la
lampada LED. È possibile valutare anche qui il grado
di bianco del dente già dopo la prima applicazione.
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Inizio
Trattamento
A3
Fine
Trattamento
A2
2
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A1
A1
3
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C2
A2
4
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D3
A3
5
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A3
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D3
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A3
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A2
B2
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A3
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_Risultati
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C2
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A1
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D3
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C2
C2
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C2
C1
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A3
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19
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A2
A2
20
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A2
A1
I risultati vengono riportati nelle Tabelle da 1 a 3
e mediante le Figure da 3 a 5.
Lo studio sperimentale ha preso in esame 60 pazienti (20 con trattamento domiciliare, 20 con trattamento alla luce della poltrona e 20 con trattamento a
lampada LED). Per valutare l’indice di miglioramento
del colore rivelato all’inizio e alla ine del trattamento
completo, è stato utilizzato il ΔSGU, ovvero la modiica del numero di unità della scala VITA Colore.
Ogni sigla alfanumerica corrisponde a ciascun
dente preso in esame, è stata cioè convertita in un
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Pz
Età
Fine
Trattamento
B2
Pz
Età
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Inizio
Trattamento
B2
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Inizio
Trattamento
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Trattamento
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7
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A2
A1
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C3
C3
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C2
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A3
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A4
A3,5
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D3
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B2
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D3
D2
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A3
C2
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13
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B2
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14
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B3
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D4
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A3
Tab. 3_Risultati dei pazienti con
trattamento a luce LED.
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
valore numerico secondo i termini di conversione
riportati in Tabella 1. Come si può visualizzare dalla
tabella, alla tonalità migliore del dente viene indicato
il punteggio massimo (16) e scalando di tonalità diminuisce anche il punteggio, arrivando alla tonalità
peggiore del dente che viene indicato con il punteggio minimo (1). Per quantiicare la variazione di to-
Tab. 2_Risultati dei pazienti con
trattamento alla luce della poltrona.
nalità di un dente è suficiente sottrarre dal valore
iniziale il valore numerico inale: ad esempio, per una
variazione del colore da A3 (=8) ad A2 (=12), il ΔSGU
risulta essere 8-12=-4; in base al risultato ottenuto si
potrà visionare di quanto è stata la variazione di tonalità (Tab. 4). Riferendosi ai valori rivelati sia all’inizio
che alla ine del trattamento, si è ricavato il valore
Fig. 3_Risultati dei trattamento
domiciliare.
Fig. 4_Risultati del trattamento alla
luce della poltrona.
Fig. 5_Risultati trattamento con
lampada LED.
Fig. 6_Risultati confronto trattamenti.
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Tab. 4_Tabella di conversione
della scala valori.
B1
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B2
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D2
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A2
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C1
11
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D4
9
A3
8
D3
7
B3
6
A3,5 B4
5
4
C3
3
A4
2
C4
1
be essere riproposto in più sedute e con una durata
di tempo maggiore o accompagnato da un trattamento domiciliare. Inine, anche per quanto riguarda
il trattamento domiciliare si ha avuto un riscontro
più che positivo, il miglioramento in questo caso si
è riscontrato a distanza di un mese, ma risulta essere comunque adeguato e apprezzato dai pazienti,
in quanto il cambiamento avverrà gradualmente ma
con la loro attiva partecipazione, quindi nel momento in cui il paziente nota il miglioramento si sente più
motivato e soddisfatto anche di se stesso.
Fig. 8
Fig. 7_Pre-trattamento lampada
a LED.
Fig. 8_Post-trattamento lampada
a LED.
Fig. 9_Pre-trattamento luce
poltrona, immagine rilevata con
spettrofotometro.
Fig. 10_Post-trattamento luce
poltrona, immagine rilevata con
spettrofotometro.
Fig. 11_Pre e post a confronto,
immagine rilevata con
spettrofotometro.
Fig. 9
Fig. 10
medio di miglioramento sui tre diversi gruppi da 20
persone, sottoposti a tre diversi trattamenti.
Dall’analisi statistica dei dati è stato rilevato che
nel trattamento sbiancante domiciliare si ha avuto
un miglioramento pari al 21%, risultato ottenuto
dopo un trattamento di 30 giorni; nel trattamento
sbiancante alla luce della poltrona si è riscontrato un
risultato pari al 7%, risultato ottenuto dopo una seduta di 20 minuti; inine nel trattamento sbiancante
alla luce LED si è riscontrato un miglioramento pari
al 25%, risultato anch’esso ottenuto dopo un trattamento di 20 minuti (Fig. 6). Come si può osservare dai
dati ottenuti, il trattamento con lampada LED risulta
il più eficace: è possibile ottenere un miglioramento
del bianco dentale di 3/4 tonalità partendo dal colore
iniziale, inoltre questo risulta un valido trattamento
per il paziente in quanto è immediato, già dopo la seduta di un ciclo di 20 minuti il paziente potrà vedere i
risultati ottenuti ed esserne pienamente soddisfatto.
Il trattamento avvenuto con luce della poltrona
non ha riportato invece i risultati sperati, ciò potrebbe essere provocato dal fatto che la luce della poltrona non risulta abbastanza potente da attivare in
solo 20 minuti il componente ActiluX® che si trova
all’interno del prodotto sbiancante, in questo caso il
trattamento per avere un riscontro positivo dovreb-
_bibliograia
1. Joiner A. The bleaching of teeth: a review
of the literature; Journal of Dentistry,
2006 Aug; 34 (7): 412-419.
2. Ring, M.E. Dentistry, An illustrated history.
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New York, Harry N. Abrams, Inc., 1985.
3. Joiner A., The bleaching of teeth: a review
of the literature”; Journal of Dentistry,
2006 Aug.
Fig. 11
_Conclusioni
Al termine dello studio, è possibile concludere che il trattamento sperimentale si è dimostrato
eficace. I pazienti con trattamento domiciliare e
trattamento con lampada LED presentano un range
di miglioramento maggiore rispetto ai pazienti con
trattamento alla luce della poltrona. Dai risultati ottenuti si evince che le metodiche di sbiancamento
con lampada LED e domiciliare rispettano i parametri
per deinire un sistema di sbiancamento clinicamente
eficace; tali parametri, stabiliti dall’ADA, prevedono
un limite minimo di miglioramento (ΔSGU medio)
uguale a 2. Inoltre, non sono stati riscontrati effetti
collaterali quali ipersensibilità transitoria o aumento
della sensibilità. Per quanto riguarda il trattamento
alla luce della poltrona avendo presentato un indice
di miglioramento inferiore, risulta essere al di sotto
rispetto al limite posto dall’ADA, anche se può essere
ritenuto un sistema valido, si consiglia la necessità di
associare il trattamento domiciliare o di aumentare
il numero di sedute e il tempo di somministrazione
del prodotto. In ogni caso, una diagnosi scorretta e
il mancato controllo della compliance del paziente
possono portare non solo al mancato raggiungimento dei risultati auspicati, ma anche all’instaurarsi
di spiacevoli effetti collaterali. Alla base della riuscita
del singolo caso clinico, indipendentemente dal trattamento eseguito, vi è in ogni caso una corretta motivazione e istruzione del paziente per il controllo domiciliare. Si tratta in deinitiva di tecniche e prodotti
sicuri, tuttavia non essendo indenni da rischi, necessitano sempre di un controllo da parte dell’igienista
onde prevenire un abuso o un utilizzo improprio.
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