biblioteca TECNO-GAZnews SUPPORTO INFORMATIVO PER I PROFESSIONISTI DEL MONDO MEDICALE E DENTALE SPECIALE SBIANCAMENTO IN CAMPO ODONTOIATRICO Tipi di colorazione dei denti Agenti sbiancanti Metodi di sbiancamento Prodotti 1 Odontoiatria ed estetica Sommario LA BIBLIOTECA DI TECNO-GAZ NEWS SUPPORTI INFORMATIVI PER I PROFESSIONISTI DEL MONDO DENTALE E MEDICALE 2 Odontoiatria ed estetica 2 Come si macchiano i denti 3 Tipi di colorazioni dei denti 4 Lo sbiancamento dentale 5 Come si quantifica il colore 6 Agenti sbiancanti 7 Come fa il perossido di carbamide a sbiancare i denti? 8 Approfondimento: meccanismi agenti sbiancanti 9 Sbiancamento dei denti devitali 10 Tecnica di sbiancamento dei denti non vitali 11 Protocollo per il dentista per lo sbiancamento dei denti devitali 12 Metodi di sbiancamento dentale 13 Metodi di sbiancamento professionali 14 Apparecchio sbiancante mod. BLANK Lampada di sbiancamento professionale 15 Tutto il materiale ci è stato gentilmente concesso dal sito www.sbiancamento-dentale.it Ringraziamo i Dott. Naturani Andrea e Gallini Pierpaolo (Piacenza) L’ODONTOIATRA ATTUA NUMEROSE ATTIVITÀ TERAPEUTICHE E CURATIVE, MA PRATICA ANCHE TECNICHE ESTETICHE DI GRANDE IMPORTANZA. Negli studi odontoiatrici le pratiche estetiche sono di routine giornaliera e stanno divenendo attività di grande importanza per il prestigio e per la redditività dello studio. La cura della persona e l’estetica sono aspetti determinanti nella società moderna e la cura dei denti è fattore essenziale in questo contesto, in particolar modo l’aspettativa di tutte le persone è quella di avere denti sani e bianchi. I denti bianchi imprimono luminosità al viso e al sorriso, danno una percezione di pulizia,benessere, gradevolezza aumentando l’autostima della persona. Le nuove tecniche, permettono a tutti di poter avere denti più bianchi e poter così migliorare il loro aspetto, ecco allora che lo sbiancamento è una tecnica che l’odontoiatre deve pubblicizzare presso la propria clientela, in quanto praticando questa sistematica si alimenta il business dello studio e si crea soddisfazione e compiacenza dei clienti. Creare e dare un bel sorriso è una azione sicuramente positiva, concreta, genera sicura fidelizzazione e prestigio allo studio. Come si macchiano i denti PER CAPIRE COME SI MACCHIANO I DENTI È FONDAMENTALE AVERE QUALCHE NOZIONE DI ANATOMIA DENTALE. CENNI DI ANATOMIA Tratto dal sito: www.sbiancamento-dentale.it COME SI MACCHIANO I DENTI I denti sono formati da: smalto: è lo strato più esterno del dente, è traslucido (cioè non ha colore proprio) e molto duro, è formato da tanti mattoni (prismi dello smalto) tenuti uno vicino all’altro da un cemento (smalto interprismatico). Questo cemento col passare degli anni può essere infiltrato da varie sostanze. Lo smalto col passare degli anni si assottiglia a causa dell’usura e fa trasparire maggiormente il colore della dentina, caratterizzati da una pigmentazione tendente al giallo. Con l’avanzare dell’età, il colore dei denti viene determinato sempre più dagli strati sottostanti che dallo smalto in sé. dentina: è lo strato intermedio del dente, è più spesso dello smalto, il suo colore è giallo (con varie sfumature dipendenti da persona a persona) ed è quello da cui dipende il colore del dente. Infatti il suo colore traspare attraverso lo smalto e, dove lo smalto è più sottile, ad esempio nel colletto (parte più vicina alla gengiva) dei denti, traspare di più. E’ per questo che la parte del dente più gialla è quella del colletto. La dentina è formata da tanti tubuli, i tubuli dentinali, che sono responsabili della trasmissione degli stimoli (caldo, freddo, sensibilità...). E’ per questo motivo che quando l’agente sbiancante attraversa lo smalto e si avvicina alla dentina si può avere sensibilità. polpa: è al centro del dente, contiene i vasi sanguigni e i nervi cemento radicolare: è la sostanza che riveste la radice del dente, quando un dente ha una recessione radicolare e il cemento radicolare è esposto è molto frequente un’ipersensibilità in quanto gli stimoli sono molto vicini alla polpa che contiene i nervi. cemento radicolare: è la sostanza che riveste la radice del dente, quando un dente ha una recessione radicolare e il cemento radicolare è esposto è molto frequente un’ipersensibilità in quanto gli stimoli sono molto vicini alla polpa che contiene i nervi. Come abbiamo visto lo smalto e la dentina non sono completamente chiusi al mondo esterno come molti credono, ma presentano assorbimento e scambio di sostanze con la saliva. È attraverso questi processi che ad esempio penetra all’interno del dente il fluoro contenuto anche nei dentifrici per remineralizzare lo smalto e proteggere i denti della carie. Oltre alle sostanze utili però vengono assorbite e si depositano sotto la superficie dello smalto anche sostanze esterne colorate (cromogeni). Questi cromogeni sono privi di funzione, non sono nocivi e non pregiudicano lo stato di salute dei denti, ma contengono dei doppi legami chimici che assorbono la luce e fanno apparire i denti più gialli e più scuri. Col passare del tempo il dente assume una colorazione via via sempre più carica. E’ per questo che una persona adulta anche se ha sempre avuto un’igiene orale scrupolosa avrà i denti più gialli di quando era più giovane, in quanto i denti sono soggetti: • al naturale processo di invecchiamento, che modifica la composizione dei tessuti • alle sostanze coloranti assorbite, che si possono togliere solo con uno sbiancamento dentale professionale, perché lo spazzolamento o la pulizia professionale non riescono a eliminarle. Le sostanze che possono fare macchiare i denti sono innumerevoli: praticamente tutti le sostanze colorate possono potenzialmente macchiare i denti. Tra queste ve ne sono alcune che più di altre hanno questo effetto: • catrame e nicotina (presenti nel fumo) • tannino (presente nel tè) • caffè, vino rosso • tetracicline * (categoria di antibiotici) • fluoro * (assunto in modo eccessivo attraverso l’esterno, pastiglie e acque fluorate) *Assunzione durante lo sviluppo della dentizione permanente (6 – 14 anni, esclusi i denti del giudizio che erompono in una età variabile) Il fumo è la principale causa di colorazione del dente: catrame e nicotina in questo caso oltre a una pigmentazione interna del dente si hanno anche antiestetiche macchie esterne marroni – brune – nere che possono anche essere parzialmente rimosse con una seduta di igiene orale professionale. 3 Tipi di colorazioni dei denti Tratto dal sito: www.sbiancamento-dentale.it I DENTI POSSONO PRESENTARE DUE TIPI DI MACCHIE: A) macchie estrinseche, cioè quelle esterne al dente, causate dal depositarsi di sostanze contenenti cromogeni e da placca e tartaro. Si possono rimuovere con metodi meccanici B) macchie intrinseche, cioè quelle contenute all’interno dello smalto del dente. Si possono rimuovere solo con lo sbiancamento dentale usando perossidi. C) Possono esserci anche macchie dovute ad anomalie nella mineralizzazione dello smalto, dovute a: • cause genetiche (es. amelogenesi imperfetta) • assunzione di particolari farmaci (es. tetracicline) durante la formazione dei denti permanenti • assunzione di un eccesso di fluoro, iperfluorosi Restauro con faccette ESEMPI FLUORUSI Restauro con corone ceramiche Solo il vostro dentista sarà in grado di valutare la vostra situazione, per cui prima di intraprendere qualsiasi trattamento “fai da te” è necessario sentire la sua consulenza. Fluorosi lieve Fluorosi elevata Fluorosi estremamente grave Queste più che macchie vere e proprie sono difetti di mineralizzazione, cioè aree di smalto in cui manca l’organizzazione tipica di questo tessuto. Per questo sono più difficili delle altre da trattare e spesso richiedono sbiancamenti dentali professionali prolungati per diverso tempo. I denti macchiati da tetracicline, che presentano delle bande caratteristiche, rispondono in molti casi ottimamente al trattamento. Per i difetti di mineralizzazione più gravi e difetti di forma del dente bisogna ricorrere a trattamenti di odontoiatria conservativa o odontoiatria protesica. 4 Macchie da tetracicline Lo sbiancamento dentale IN ITALIA È DA POCO PIÙ DI UNA DECINA D’ANNI CHE GLI SBIANCAMENTI DENTALI HANNO INIZIATO A FARSI LARGO TRA LA GENTE, SEBBENE DA MOLTO PIÙ TEMPO VENGONO PRATICATI IN ALTRI PAESI DEL MONDO, TRA CUI IL PRIMATO ASPETTA AGLI STATI UNITI. STORIA Già gli antichi romani cercavano di sbiancarsi i denti con prodotti naturali, peraltro con scarsi risultati. Lo sbiancamento dentale con prodotti chimici risale a fine ottocento quando l’acido ossalico veniva usato per sbiancare i denti vitali. Lo sbiancamento professionale moderno invece si può fare risalire al 1989 con il “nightguard bleaching” a base di perossido di carbammide. PERCHÉ SBIANCARE I DENTI? Avere un sorriso con i denti bianchi e luminosi ci aiuta senz’altro a migliorare e a rendere più gradevole l’aspetto generale di una persona, sia di fronte a sé stessa migliorandone l’autostima, che di fronte agli altri. Il sorriso e i denti di una persona sono tra le prime cose che si guardano quando si comunica con gli altri, è come un biglietto da visita che contribuisce sulla prima impressione che gli altri si fanno di noi. Un bel sorriso da già un’idea di pulizia, di ordine, di simpatia e contribuisce a valorizzare l’intero individuo. Al contrario denti gialli, sporchi, con tartaro danno l’idea di sporco, di una persona che non si cura.... Tante persone infatti sono sempre più stanche di avere i denti macchiati e gialli, anzi tra la gente ha iniziato a diffondersi l’idea che anche il colore dei denti naturali, che ognuno di noi ha diverso dagli altri e che è determinato geneticamente, sia troppo scuro di come lo vorrebbero (secondo recenti studi il 50% della popolazione mondiale non è soddisfatto del colore dei propri denti e cerca in qualunque modo di averli più bianchi). Molti studi e molti dentisti confermano questa tendenza: la gente vuole denti sempre più bianchi e anche tante persone giovani con denti già naturalmente bianchi si sottopongono a trattamenti sbiancanti per migliorare ulteriormente il proprio sorriso. Si stima che nel mondo siano stati effettuati finora circa 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. 5 Come si quantifica il colore IL COLORE DEI DENTI SI PUÒ MISURARE IN DUE MODI: • ATTRAVERSO UN COMPLESSO SISTEMA DI VALUTAZIONE OGGETTIVA, IL SISTEMA CIE L*, A*, B* • ATTRAVERSO IL CONFRONTO SOGGETTIVO CON UNA SCALA COLORE. Negli studi che valutano l’efficacia degli agenti sbiancanti si usano indifferentemente l’uno o l’altro metodo o entrambi. Tratto dal sito: www.sbiancamento-dentale.it Questo sistema necessita di apparecchiature particolari ed è particolarmente utile per la valutazione di oggetti opachi, mentre i denti sono traslucidi e non hanno un colore uniforme in quanto le sfumatore di colore cambiano da zona a zona del dente. Pertanto il Sistema CIE L*, a*, b* non è molto pratico per l’uso pratico odontoiatrico. Lo sbiancamento è definito come una diminuzione di b* (riduzione di giallo) un aumento di L* (aumento di luminosità) una diminuzione di a* (riduzione di rosso) SISTEMA CIE L*, a*, b* Nel 1978 la Commision Internazionale de l’Eclairage, CIE, (Commissione Internazionale per l’Illuminazione) ha messo a punto un sistema per la descrizione del colore noto come Sistema CIE L*, a*, b*. Questo sistema è un metodo di quantificazione del colore oggettivo che converte il colore in valori numerici. • L* indica la chiarezza del colore, va da 0 (nero) a 100 (bianco) • a* indica la quantità di verde/rosso, va da -a (verso il verde) a +a (verso il rosso) • b* indica la quantità di blu/giallo, va da -b (verso il blu) a +b (verso il giallo) Per la rilevazione di questi parametri si impiegano particolari strumenti, quali spettrofotometri o colorimetri elaborati al computer. Dentatura elaborata al computer per la valutazione del cambiamento del colore modificando L* e b* 6 Agenti sbiancanti PER SBIANCAMENTO DENTALE S’INTENDE OGNI TRATTAMENTO CHE FA DIVENTARE I DENTI PIÙ BIANCHI RISPETTO ALLA SITUAZIONE PRE-TRATTAMENTO. I DENTI INFATTI POSSONO VENIRE SBIANCATI IN DUE MODI: • UNO MECCANICO • UNO CON SOSTANZE DECOLORANTI IL METODO CON SOSTANZE DECOLORANTI Il metodo con sostanze decoloranti è basato sull’azione di prodotti con azione ossidante, i perossidi. IL METODO MECCANICO Il metodo meccanico è basato sull’azione fisica di alcuni prodotti (es. pomice, bicarbonato) che agiscono per abrasione rimuovendo direttamente le macchie sui denti. Queste sostanze possono essere contenute ad esempio nei dentifrici sbiancanti. Anche il medico dentista può utilizza questo metodo quando durante la seduta di igiene dentale usa uno strumento ultrasonico, che vibrando elimina il tartaro e alcune macchie. Inoltre lo usa alla fine della seduta di igiene orale quando, attraverso la rotazione ad elevata velocità di una particolare gomma, lucida i denti con una pasta contenente appunto un materiale con una determinata granulometria. Spazzolino Gel Abiancante Gel Sbiancante I perossidi, attraverso la loro azione ossidante, penetrano nello smalto del dente e eliminano anche le macchie intrinseche, quelle cioè all’interno del dente, in modo delicato e senza effetti collaterali. I perossidi inoltre riescono a modificare anche il colore naturale dei denti, rendendoli più bianchi rispetto al colore originario. GLI SVANTAGGI DI QUESTO METODO SONO: Ultrasuoni Lucidatura GLI SVANTAGGI DI QUESTO METODO SONO: • vengono rimosse solo le macchie estrinseche dei denti, quelle cioè sulla superficie esterna del dente; • effettuato con strumenti manuali (ad es. spazzolamento) richiede molto tempo e comunque si rimuovono solo piccole discolorazioni; • se usato impropriamente può essere aggressivo nei confronti dello smalto provocandone l’abrasione. E’ comunque necessario prima dello sbiancamento con metodo chimico, in quanto solo meccanicamente si possono togliere placca e tartaro. • possibile sensibilità dentale variabile da persona a persona e da prodotto a prodotto, sempre reversibile entro 2-3 giorni dalla fine del trattamento e comunque controllabile dal medico dentista anche durante il corso del trattamento • sensibilità dentale elevata se sono presenti molte otturazioni sui denti a contatto col prodotto sbiancante. • possibile irritazione della mucosa gengivale se il prodotto sbiancante è usato impropriamente e è messo direttamente a contatto con la mucosa, anch’essa risolvibile completamente con la sospensione del trattamento, ma che provoca spiacevoli bruciori Per questo devono essere usati sotto la supervisione di un professionista che, dopo la visita, consiglia il metodo e la concentrazione di agente sbiancante più adeguata al singolo caso, in modo da evitare spiacevoli effetti collaterali. 7 Come fa il perossido a sbiancare i denti? Il perossido d’idrogeno, sostanza comunemente contenuta nell’acqua ossigenata, è il vero e proprio agente decolorante, perché liberando ossigeno attivo, che è capace di penetrare tra i prismi dello smalto, fino alla dentina, ossida le sostanze colorate qui presenti: scompone le complesse molecole di pigmento in molecole più semplici, incolori. Tratto dal sito: www.sbiancamento-dentale.it Perossido di idrogeno (H2O2) Il PEROSSIDO DI IDROGENO libera ossigeno reattivo, secondo il seguente schema: H2O2 Schema dell’azione dei perossidi (Tratto da Condò G. , “Sbiancamento dei denti”, Ed. Martina) Le nostre nonne usavano elementi naturali per sbiancarsi i denti, come la buccia di limone o il bicarbonato da cucina sfregati sui denti. Attenzione: nonostante queste sostanze abbiano un effetto sbiancante limitato sono dannose per lo smalto in quanto acide (buccia di limone) e abrasive (bicarbonato), per cui per chi utilizza ancora questi metodi se ne consiglia l’uso al massimo 1 - 2 volte al mese per evitare di abradere lo smalto e di fare diventare sensibili e opachi i denti. 8 2 HO HO° + 2H2O2 H20 + HO°2 HO°2 H + H°- 2 + Queste molecole di ossigeno, altamente instabili, penetrano attraverso lo smalto dentale e reagiscono con le molecole delle sostanze cromogene. Queste sostanze contengono dei doppi legami chimici che assorbono la luce e fanno apparire i denti più gialli e più scuri. L’ossigeno attraverso la sua azione ossidante rompe questi doppi legami trasformandoli in legami semplici, scomponendo le complesse molecole di pigmento in molecole più semplici, incolori. Più la concentrazione di perossido di idrogeno è elevata e più è reattivo, rendendo la sua azione più ed efficace e rapida. Meccanismi agenti sbiancanti Perossido di carbammide (H2NCONH2 • H202) Il perossido di carbammide era usato già negli anni ‘60 come antimicrobico per ridurre l’infiammazione gengivale e per favorire la guarigione dei tessuti. I dentisti notarono che c’era un inaspettato effetto sbiancante sui denti, così iniziarono gli studi su questo prodotto. Solo nel 1989 Haywood e Heymann pubblicarono un articolo su questa tecnica mettendo a punto quello che avrebbe rivoluzionato il sistema degli sbiancamenti dentali, il “nightguard bleaching”, che si avvaleva di una mascherina individualizzata contenente un gel 10% di perossido di carbammide da indossare la notte. Dopo che ulteriori ricerche ne hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza, il suo uso per gli sbiancamenti dentali è cresciuto in modo esponenziale. Il perossido di carbammide in soluzione acquosa si scinde in perossido di idrogeno e urea. (1) H2NCONH2 x H2O2 (2a) H2O2 in acqua H2NCONH2 + H2O2 2 HO x x HO + 2H2O2 H20 + HO 2 x + HO 2 x H + HO -2 (2b) 2H2O2 2 H2O + 2 (0) (2c) H2O2 H + HOO + - 2 H2O + 02 Contiene il 33 % di perossido di idrogeno, così un gel contenente il 10% di perossido di carbammide corrisponde a uno contenente il 3,3 di perossido di idrogeno. L’effetto sbiancante non si aumenta solo aumentando la concentrazione dell’agente sbiancante, ma anche calore e luce lo aumentano accelerando la reazione. Sono state riportate altre forme di attivazione con acido citrico, ma non è chiaro il rischio per lo smalto in quanto sembrano riportate alterazioni irreversibili dello smalto. Diversi studi hanno evidenziato una riduzione della forza di legame tra denti che hanno subito il trattamento sbiancante e resina composita, ipotizzando che sia dovuto alla presenza sulla superficie dello smalto di molecole di perossido di idrogeno che, oltre a interferire con l’attacco della resina ne inibisce la polimerizzazione. Tutti i restauri estetici vanno pertanto eseguiti almeno 15 giorni dopo il trattamento sbiancante, quando inoltre vi è una stabilizzazione completa del colore. Alcuni autori hanno sollevato un interrogativo sulla pericolosità dei radicali liberi (quali O2- e l’OH-) prodotti nel processo sbiancante, ma la Food E Drug Administration ne ha approvato l’uso. Studi hanno dimostrato che lasciando in contatto soluzioni al 35% di perossido di idrogeno con i denti per 24 ore al giorno per 3 settimane c’è un aumento della porosità dello smalto. Questo è solo in via teorica perché mai nessun trattamento sbiancante può lasciare nemmeno lontanamente per così tanto tempo il gel a contatto con i denti (il 35 % di perossido di idrogeno è infatti utilizzato solo nella tecnica “in-office” sotto la supervisione di un medico dentista e lasciato in contatto con i denti per massimo 30 minuti, con una totale sicurezza). 9 Procedure di sbiancamento per denti vitali con lampada sbiancante a LED OGNI STUDIO ODONTOIATRICO CHE UTILIZZA LA SISTEMATICA DELLO SBIANCAMENTO PROFESSIONALE,DEVE ADOTTARE UN PROTOCOLLO OPERATIVO ATTO A GARANTIRE UN RISULTATO SICURO,SODDISFACENTE, CONTROLLATO. 1) Eseguire una adeguata pulizia dei denti con trattamento di profilassi. 2) Applicare vaselina o crema solare sulle labbra,poi inserire l’apposito apribocca in dotazione,studiato per mantenere abbassata la lingua del paziente, affinché non possa inavvertitamente venire a contatto con il gel sbiancante. 8) Posizionare la testata irradiante della lampada a massimo 10 centimetri dalla bocca, impostare il tempo di trattamento e dare avvio al ciclo. 9) Durante questo trattamento paziente ed operatore devono indossare gli appositi occhiali, il paziente viene poi controllato ed assistito per verificarne il comfort e lo stato di benessere. 10) Al termine il gel sbiancante deve essere rimosso dall’odontoiatra con l’aiuto dell’assistente, facendo attenzione a non farlo cadere sulle mucose scoperte 11) Togliere la diga polimerizzata e lavare i denti. 3) Asciugare i denti utilizzando l’apposita siringa del riunito. 4) Applicare in modo preciso sulle gengive e le mucose la diga liquida fotopolimerizzante, questo per isolare le mucose ed evitare che il gel sbiancante vada a contatto con il lembi gengivali. 5) Procedere poi alla polimerizzazione utilizzando la stessa lampada sbiancante, con un trattamento di irradiazione di 20 secondi. 7) Successivamente applicare un strato di gel sbiancante(PEROSSIDO AL 35%) sui denti da trattare,distribuendolo uniformemente ed evitando di esagerare nella quantità. 10 12) Nel caso il paziente abbia una sensibilità dentale accentuata, utilizzare l’apposito densibilizzante, distribuendolo sui denti trattati. 13) Rimuovere l’apribocca e valutare i risultati ottenuti. 14) Devono essere fornite al paziente informazioni sui comportamenti posttrattamento. I tempi di trattamento I tempi di trattamento sono un aspetto importante della tecnica di sbiancamento. In verità non esistono tempi prefissi, in quanto il trattamento è subordinato a molti fattori come: • il colore originario dei denti (gialli – grigi ecc…) • il risultato che si vuole ottenere • le sedute che si vogliono effettuare • la sensibilità di ogni paziente • l’impostazione che lo studio vuol dare a questo servizio Tuttavia BLANK permette di poter ottenere considerevoli risultati con un trattamento di 20 minuti complessivi, organizzato in 2 fasi da 10 minuti cadauna. 11 Sbiancamento dei denti devitali IL DENTE SI PUÒ CONSIDERARE UN VERO E PROPRIO ORGANO FORMATO DA DIVERSI TESSUTI (SMALTO, DENTINA, CEMENTO RADICOLARE E POLPA DENTARIA), VASCOLARIZZATO E INNERVATO. Quando una carie arriva alla polpa, che è il tessuto dove sono presenti i vasi e nervi, il dente va devitalizzato, cioè il tessuto pulpare viene rimosso e i canali radicolari vengono sagomati e otturati in modo da riempire lo spazio prima occupato dalla polpa. Dopo la devitalizzazione, come dice la parola stessa, il dente non ha più la sua vitalità, rimangono solo i tessuti duri senza che vi sia più sensibilità (un dente devitalizzato non ha sente più il caldo, il freddo, il dolore....). Un’altra causa di perdita di vitalità pulpare sono i traumi: forti colpi presi ad esempio sugli incisivi superiori a causa di cadute possono determinare la necrosi pulpare. 12 Tratto dal sito: www.sbiancamento-dentale.it CAUSE DI PIGMENTAZIONE DEI DENTI NON VITALI Un dente non vitale in alcuni casi può presentare un cambiamento di colore, virando verso lo scuro, che può provocare seri danni estetici, soprattutto se è nel gruppo dei denti anteriori. Questo annerimento è causato da: - emorragia pulpare, di solito dopo un trauma, che provoca la rottura dei vasi sanguigni presenti nella polpa dentaria e successiva diffusione dei globuli rossi nei tubuli dentinali. - decomposizione del tessuto pulpare, di solito per trattamento endodontico incompleto o male eseguito, dove rimane all’interno del dente una parte di tessuto pulpare che si decompone formando numerosi prodotti di degradazione proteica pigmentati. - medicamenti, cementi endodontici e materiali da otturazione, che contengono sostanze coloranti che in alcuni casi possono andare a diffondersi nella corona dentaria. Dopo la diagnosi di morte pulpare, attraverso test clinici, è necessaria una terapia endodontica per la pulizia dei residui necrotici della polpa (questa è infatti indispensabile per prevenire gli effetti a distanza provocati da un dente a polpa necrotica non trattato, come granulomi apicali e ascessi acuti). Dopo una corretta terapia endodontica il dente con una procedura di sbiancamento dentale può essere riportato al suo naturale colore. Devitalizzazione di un dente: il nervo viene tolto con particolari strumenti e i canali radicolari otturati con un materiale chiamato guttapercha Tecnica di sbiancamento dei denti non vitali LE COLORAZIONI DEI DENTI NON VITALI DEVONO ESSERE TRATTATE CON UNA PARTICOLARE TECNICA CHE PREVEDONO L’INSERIMENTO DELL’AGENTE SBIANCANTE ALL’INTERNO DEL DENTE. Come si è visto il meccanismo di sbiancamento è identico a quello usato per sbiancare i denti vitali, solo che in questo caso l’agente sbiancante è introdotto dall’interno del dente, attraverso una piccola apertura fatta nella parte posteriore del dente. Questa tecnica è chiamata “walking bleach” e consiste nell’inserimento di prodotti sbiancanti a base di perossidi all’interno della camera pulpare, in grado di ossidare le sostanze cromogene. Il risultato estetico si ottiene generalmente con 2 – 5 sedute di sbiancamento. Prima Dopo Prima Dopo Prima Dopo 1) Otturazione canalare 2) Cemento ossifosfato 3) Impasto sbiancante 4) Cotone 5) Otturazione provvisoria Apertura nella parte posteriore del dente Otturazione definitiva 13 Protocollo per il dentista per lo sbiancamento dei denti devitali 1) Vanno sbiancati solo i denti sottoposti a un corretto trattamento endodontico. Le pareti radicolari devono essere di un sufficiente spessore e non devono presentare incrinature visibili, in modo che il materiale sbiancante non fuoriesca e entri in contatto con i tessuti parodontali con il rischio di un riassorbimento radicolare. 2) La gengiva circostante all’elemento da trattare va protetta con vaselina in crema o Orabase. Attenzione anche agli occhi dell’operatore e del paziente che vanno opportunamente difesi. 3) Isolare l’elemento da trattare con la diga. 4) Non va fatta l’anestesia in modo che il paziente possa avvisare l’operatore di un eventuale dolore durante la procedura di sbiancamento, che può indicare un possibile contatto tra il parodonto e l’agente sbiancante. 5) Eliminare il materiale da restauro dall’interno della corona in modo che l’agente sbiancante entri in contatto con la superficie vestibolare interna dei tessuti dentari. Nel caso la corona non sia contenitiva occorre un restauro provvisorio. 6) Approfondirsi e determinare la lunghezza di lavoro che è di 3 - 4 mm dal margine gengivale (2 - 3 mm per la sostanza sbiancante e 1 mm per il cemento ossifosfato che separa la sostanza sbiancante dall’otturazione canalare). 7) Creare lo strato di separazione di circa 1 mm con un cemento ossifosfato, lasciare indurire almeno 8 minuti. 8) Ripulire la cavità con una fresa diamantata 20 micron o con una sabbiatrice intraorale. 9) Lavare la cavità e asciugare. 10) Mordenzare la cavità con acido ortofosforico al 37% per circa un minuto. 11) Lavare la cavità e asciugare. 16) Applicare un impasto denso formato da perborato di sodio e perossido di idrogeno a 130 volumi all’interno della cavità e ricoprire anche il resto del dente. 17) Riscaldare il materiale e aggiungerlo man mano che si consuma per almeno 15 minuti. 18) Lavare il dente con una siringa contenente perossido di idrogeno a 130 volumi e asciugare. 19) Applicare un impasto di Endoperox e alcool puro all’interno della cavità e ricoprire anche il resto del dente. 20) Riscaldare il materiale e aggiungerlo man mano che si consuma per almeno 15 minuti. 21) Lavare il dente con una siringa contenente alcool puro e asciugare. 22) Applicare un ultimo impasto denso formato da perborato di sodio e perossido di idrogeno a 10 volumi (denso) nella cavità. Il materiale va ben compattato e asciugato con del cotone, lasciando lo spazio necessario per un piccolo strato di cotone e per il materiale da otturazione provvisoria (IRM), che deve chiudere perfettamente. 23) Controllare il risultato dopo circa sette - dieci giorni. a) Se lo sbiancamento è sufficiente rimuovere l’impasto sbiancante e mettere un impasto di idrossido di calcio (polvere più acqua), un piccolo strato di cotone e chiudere con Cavit. b)Se lo sbiancamento non è sufficiente rivalutare dopo altri dieci giorni dopo e nel caso non sia ancora sufficiente ripetere il trattamento e i controlli fino al risultato desiderato. 12) Applicare nella cavità alcool puro per un minuto e asciugare. 24) Restaurare definitivamente il dente dopo almeno 30 - 40 giorni dalla fine del trattamento. 13) Non contaminare più la cavità con acqua fino alla fine del lavoro. P.S. Avvisare il paziente del rischio di recidive. 14) Applicare all’interno della cavità perossido di idrogeno a 130 volumi per circa un minuto, poi catalizzare la reazione con del calore (può essere sufficiente anche una lampada polimerizzatrice che non deve toccare direttamente il dente). 14 15) Asciugare la cavità ed eliminare con aria l’eventuale perossido ancora presente. Per ridurre al minimo il rischio di riassorbimenti radicolari (possibile in elementi sottoposti ad un trauma di qualche natura) si può eliminare l’uso del calore e / o sostituire il perossido di idrogeno a 130 volumi con quello a 10 volumi. Metodi di sbiancamento dentale IN COMMERCIO ESISTONO UNA VASTA SCELTA DI PRODOTTI E METODICHE PER SBIANCARE I DENTI, CHE VANNO SCELTI IN BASE ALLE DIVERSE CARATTERISTICHE E ESIGENZE DEL PAZIENTE. Questa sezione è rivolta: • alle persone che vogliono intraprendere uno sbiancamento dentale professionale o uno sbiancamento dentale “fai da te”, in modo che ne possano conoscere i pregi e i limitil. • al professionista in special modo, in quanto viene presentata una revisione della letteratura e lo stato dell’arte riguardo agli sbiancamenti dentali professionali. Ogni conclusione che verrà tratta sarà supportata dalla bibliografia degli studi più importanti relativi a questo argomento pubblicati sulle riviste internazionali a maggior “impact factor” negli ultimi anni. CARATTERISTICHE DI UN PRODOTTO SBIANCANTE IDEALE Tratto dal sito: www.sbiancamento-dentale.it PRODOTTI SBIANCANTI Ad eccezione dei dentrifici sbiancanti e delle gomme da masticare sbiancanti tutti i prodotti per lo sbiancamento dentale sia professionale che “fai da te” hanno lo stesso principio attivo sbiancante: il perossido di idrogeno o il perossido di carbammide (che comunque poi si trasforma in perossido di idrogeno).Quello che cambia è la concentrazione del prodotto e il metodo di applicazione, variabili che influiscono notevolmente sulle procedure e sui risultati finali. I sistemi sbiancanti “fai da te” sono caratterizzati da: • mancanza di supervisione di un medico dentista • percentuale non elevata di perossido di idrogeno (massimo 6 %) • sistemi di applicazione non individuali, ma preformati (es. strisce, applicatori..), non corrispondenti all’anatomia dei denti e alla reale lunghezza delle arcate • efficacia di sbiancamento minore (massimo 5 tonalità, raggiunto dal sistema con le strisce) • tempo necessario per lo sbiancamento elevato • durata dei risultati per 6 mesi-12 mesi • costi più bassi rispetto ai sistemi di sbiancamento professionale Un prodotto sbiancante ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: I sistemi sbiancanti professionali sono caratterizzati da: • assenza completa di effetti collaterali • elevata efficacia di azione • azione nel più breve tempo possibile • collaborazione del paziente bassa o modesta • facilità di applicazione • durata per molto tempo dei risultati ottenuti • costi contenuti Naturalmente un prodotto o una procedura di sbiancamento dentale che possieda tutti questi requisiti non esiste, per cui ogni metodo prediligie alcune caratteristiche rispetto agli altri. • supervisione di un medico dentista • percentuale elevata di perossido di idrogeno (anche 35 %) • sistemi di applicazione individuali per permettere al gel di agire con la massima efficacia e con il minimo degli effetti collaterali • garanzia di raggiungere il massimo sbiancamento possibile, fino a 15 tonalità • tempo necessario per lo sbiancamento minore • durata dei risultati per 2-5 anni • costi più alti rispetto ai sistemi di sbiancamento “da banco” • un minimo impegno di tempo e pazienza per un massimo risultato. Per evitare false aspettative è utile analizzare le caratteristiche di questi prodotti prima di iniziare il trattamento. 15 Metodi di sbiancamento professionali I METODI DI SBIANCAMENTO PROFESSIONALI SONO SBIANCAMENTI CHE VENGONO FATTI IN STUDIO O A CASA, COMUNQUE SOTTO LA SUPERVISIONE DI UN MEDICO DENTISTA. Tratto dal sito: www.sbiancamento-dentale.it TONALITÀ SBIANCATE DURATA TRATTAMENTO DURATA RISULTATI COSTO* 0.5 - 1 Ogni giorno - 2 - 5 euro 4-5 2 volte al giorno per 30 minuti ciascuna per 15 giorni 6 - 12 mesi 49 euro 2 2 volte al giorno per 30 minuti ciascuna per 15 giorni 6 mesi 15 - 20 euro Sbiancamento “at home” con mascherina 10 - 15 1 volta al giorno per 2 ore per 12 giorni 2 - 3 anni 450 - 500 euro Sbiancamento “in-office” 10 - 15 60 minuti 2 - 3 anni 500 - 600 euro Sbiancamento “in-office” con attivazione 10 - 15 20 minuti 2 - 3 anni 600 - 700 euro - 30 - 45 minuti 6 - 12 mesi 100 euro TIPO PRODOTTO I sistemi sbiancanti professionali sono caratterizzati da: Dentifirci sbiancanti • supervisione di un medico dentista • percentuale elevata di perossido di idrogeno (anche 35 %) • sistemi di applicazione individuali per permettere al gel di agire con la massima efficacia e con il minimo degli effetti collaterali • garanzia di raggiungere il massimo sbiancamento possibile, fino a 15 tonalità • tempo necessario per lo sbiancamento minore • durata dei risultati per 2-5 anni • costi più alti rispetto ai sistemi di sbiancamento “da banco” SBIANCAMENTO FATTO IN CASA (AT-HOME BLEACHING) Strisce Altri prodotti da banco • Sbiancamento con mascherina individualizzata (Nightguard bleaching) SBIANCAMENTI FATTI IN STUDIO (IN-OFFICE BLEACHING) • Sbiancamento alla poltrona senza attivazione luminosa (dentistsupervised bleaching) • Sbiancamento alla poltrona con attivazione luminosa (dentistadministered bleaching o power bleaching) Seduta di igiene orale professionale 16 * I prezzi per gli sbiancamenti professionali sono indicativi e sono ottenuti da una media nazionale. Possono variare in base alla complessità del caso, alla regione geografica e al professionista scelto. Sbiancamenti “fai da te” Sbiancamenti professionali Pulizia dei denti GIUDIZIO Da utilizzare dopo ogni pasto per mantenere un buono stato di salute orale Per discromie lievi sono un compromesso tra costi e risultati Per chi vuole ottenere un lieve sbiancamento partendo da discromia lieve Per chi vuole ottenere un sorriso estremamente bianco qualunque sia la sua condizione di partenza in un modo efficace, sicuro e delicato Apparecchio sbiancante mod. BLANK LAMPADA DI SBIANCAMENTO PROFESSIONALE BLANK è una lampada di sbiancamento professionale che permette di attivare le proprietà sbiancanti dei perossidi, permettendo di ottenere la decolorazione dello smalto in tempo molto rapidi e togliendo così le macchi intrinseche del dente. BLANK emette una luce di colore blu, con una lunghezza d’onda tra i 480 e i 520 nm, l’irradiazione elimina la presenza dei raggi infrarossi agendo sul gel di perossido, il quale si attiva ossidando i pigmenti e assicurando uno sbiancamento immediato, che sarà ancora più evidente nei 15 giorni successivi, quando avremo la stabilizzazione completa del colore. La plancia del BLANK ci permette di gestire le fasi operative, impostando il tempo di trattamento e tempo residuo. Per chi vuole ottenere un sorriso estremamente bianco qualunque sia la sua condizione di partenza in un modo rapido Per chi non bada a spese e vuole ottenere un sorriso estremamente bianco qualunque sia la sua condizione di partenza in soli 20 minuti Va effettuata almeno una volta all’anno per mantenere un buono stato di salute orale e va comunque sempre svolta prima di sottoporsi a qualsiasi trattamento sbiancante L’APPARECCHIATURA VIENE FORNITA CON UN KIT DI PRODOTTI COMPOSTO DA: • Kit sbaincante • Kit diga protettiva • Kit desensibilizzante • Apribocca monouso • Occhiali protettivi 17 Note 18 Note 19 biblioteca TECNO-GAZnews SUPPORTO INFORMATIVO PER I PROFESSIONISTI DEL MONDO MEDICALE E DENTALE SPECIALE GraphoServiceParma DPO3105 REV 01/04/07 SBIANCAMENTO Strada Cavalli, 4 • 43038 Sala Baganza (PR) Italy Tel./Ph +39 0521 833926 • Fax +39 0521 833391 [email protected] Tutti i diritti sono riservati. Variazioni possono essere apportate senza obbligo di preavviso. 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