Dal tabu al codice Legislazioni e Monoteismi tra lecito e illecito tra puro .. e impuro L’umanità intesa come insieme coeso ,come società-si presenta come un insieme,un gruppo , anzi tutto distinguibile, quindi ordinato . Per arrivare a quella situazione di ordine primo strumento per la sua costruzione , la norma . Un obbligo esplicito ,incentrato sul divieto. Lasciamo da parte gli interrogativi sulla esistenza e costruzione di una Primitive Law alla Henry Maine, tema che ci porterebbe troppo lontano. -Maine è il professore di diritto romano a Oxford e Cambridge che alla metà del XIX secolo elaborò una storia dello sviluppo del concetto di legge ,osservanza obbligata di un codice comportamentale, come un insieme in trasformazione evolutiva legato ad un modello patriarcale identificabile essenzialmente con lo ius romano .Il testo uscito nel 1861 esercitò un influsso notevole . Con ogni probabilità era noto a Jacob Bachofen per la costruzione del suo Mutterrecht Diritto Materno dove si ipotizzava - al contrario - la costruzione di un primo diritto sulla base del naturale riconoscimento da parte della madre della sua discendenza . E’ il legame madre figlio, unico immediatamente riconoscibile che poteva fondare una linea di discendenza ,una linea di figli riconoscibili quindi in grado di creare linee di discendenza tra loro interagibili . Il Diritto materno si basa ul riconoscimento della matrilinearità discendenza in linea materna che compare prioritaria anche in organizzazioni simboliche diverse , anche in situazioni nelle quali il potere è solidamente in mando maschile ,cioè del padre Tuttavia nell’ottica di Bachofen la matrilinearità come primo modello di ordine fonda una prima organizzazione di obblighi reciproci mettendo fine ,in una lontana preistoria, al disordine di un mondo senza nessun vincolo,il mondo della Sumpfkultur ,la cultura della palude . La migliore introduzione breve ed efficace al complesso dibattito che si innescò intorno all’opera di Bachofen si deve ancora alla introduzione di Eva Cantarella alla traduzione italiana di una parte del testo bachofeniano in Il Potere Femminile Milano 1970 per la prima edizione. La posizione di Bachofen rovesciava quella di Maine, sostenitore di una teoria del diritto patriarcale primitivo sulla base di una discendenza patrilineare. Maine come Bachofen propone una prima organizzazione culturale umana basata sul riconoscimento diversificato dell’origine : il figlio di quella madre o di quel padre riconosciuto come tale aveva un suo ruolo richiedere in una società orientata in senso patriarcale o in senso patriarcale . La società basata sul riconoscimento della discendenza una prima società in rapporto anche con una prima forma di “religione” è la società totemica proposta da Emile Durkheim . Nella società totemica – basata sul riconoscimento della discendenza dal totem - il modello regolatore è il divieto.,il tabu. Le ricerche di Durkheim intrecciavano una rete notevole di dati etnografici soprattutto presi dai dossier australiani che lo portavano alla ricerca di una prima religione da ricostruire con tutte le cautele del caso.1 Spesso le regole,le norme,i divieti o gli obblighi ,il ciò che si fa e non si fa sono introdotte da un personaggio extraumano che ha agito nella dimensione temporale del mito . Spesso è un eroe culturale o un Primo Uomo ad insegnare come e cosa fare nel quotidiano. Spesso le regole si presentono come modelli tradizionali di vita ai quali non si può trasgredire anche perché non c’è un’alternativa dichiarata. La letteratura etnografica ha fornito una vastissima rete di testimonianze sulle regole del quotidiano che investono la vita di popolazioni legate a modelli di organizzazione economico culturale e simbolica di tipo “ primitivo”. Un’organizzazione che si rivela tuttavia assai complessa. Anche una semplice scorsa alla serie di esempi che Angelo Brelich sceglie ed utilizza nella sua Introduzione alla Storia delle Religioni (1966), denso e insuperato manuale di avvicinamento alla disciplina, può essere illuminante . I modelli di comportamento quotidiani sono molto spesso fondati dalle azioni compiute dai protagonisti del mito,del racconto, che organizza la piattaforma del simbolico di riferimento delle varie culture e sono seguiti con capillare adesione in quanto fondano il costume ,la tradizione. E interessante osservare come la vita quotidiana sia sempre modellata da una normatività che si articola essenzialmente attraverso la proibizione. 1 sulla sociologia religiosa di Durkheim vedi dispense on line http:// www.lett.units.it/ichco Usando un termine colto ed esotico possiamo dire, si articola attraverso una serie di tabu, nel senso di divieto assoluto senza giustificazione, del quale non è chiara l’origine ma che si rivela complessivamente utile. Interessante in proposito il caso degli Arapesh , popolo di coltivatori di tuberi della Nuova Guinea nordorientale reso celebre dagli studi di Margaret Mead 2. Osserva Brelich che la vita degli Arapesh è dominata da un tabu ,una proibizione ,o meglio diremo da un sistema di proibizioni che investono simmetricamente l’incesto ed il consumo di ciò che è stato prodotto in proprio . Come dire che è proibito tassativamente avere relazioni sessuali con la propria madre o sorella come è proibito mangiare il maiale allevato,l’igname coltivato,la selvaggina uccisa . La norma definita dal tabu si rivela assai funzionale :“Il tabu ha come effetto che tutti vivano di doni e nessuno può fare a meno della cooperazione collettiva”3. Il discorso sul tabu è complesso Lo stesso Brelich ne aveva fatto oggetto di un corso universitario ora opportunamente ripubblicato. Qui è presa in esame una società “primitiva” diversamente complessa, si direbbe non certo elementare perché ogni tipo di società è sempre “complessa”. Si tratta della società dei Boscimani del deserto di Kalahari in Sud Africa, che almeno sino alla metà del XX secolo vivevano praticamente di caccia e raccolta. Il sistema dei tabu riguarda in particolare la divisione del corpo dell’animale ucciso che è anche, data la tipologia economica del gruppo,il fondamento della dieta . I singoli pezzi del corpo diviso sono distribuiti secondo un criterio di riconoscimento dei ruoli -che -è giusto osservare - non è un ossequio ad un rigido ordinamento gerarchico. Un sistema di tabu fa si che un determinato pezzo sia assegnato all’uccisore ,un altro al capo del gruppo,un altro alla moglie dell’uccisore che deve dividere quella carne con altre donne del gruppo e così via 4. In una situazione storicamente “incomparabile “ ,nella città greca la polis arcaica e classica, modello eccellente di innovazione del criterio di Mead M. The Mauntain Arapesh 2 vol. New York 1938-40 ….. Brelich 1966 111 ( Brelich A Introduzione alla Storia delle Religioni Roma 1966). Una serie articolata di miti ,racconti fonda i perché del divieto di consumo della produzione propria ,ad esempio del maiale allevato , ma anche del perché le donne mestruate e partorienti, quindi sanguinanti, devono essere segregate ,e del perché le ragazze, ma anche i ragazzi, devono passare attraverso una serie di riti che sanciscono l’uscita dalla pubertà e l’entrata nel mondo adulto . 4 Brelich 2007 ( Tabu M i ti e Società , C.Nieri cur. . Bari 2007 ) 2 3 divisione dello spazio, sperimentato nel mediterraneo di VII-V a.C., la spartizione della carne dell’animale sacrificato secondo la procedura rituale della thysia ,il sacrificio cruento,che regola i modi della comunicazione tra entità assolutamente divise ( uomini e potenze extraumane ) risponde ad una logica di distribuzione che riconosce un rango “inevitabilmente” necessario5. In ogni caso la logica boscimana rimane “positivamente” diversa. Il sistema dei tabu non rappresenta certo un sistema legislativo ma ogni sistema legislativo non può fare a meno del tabu come proibizione in sé per organizzarsi. I primi codici, i primi enunciati sistematici di norme riguardanti in modo capillare il comportamento dei membri del gruppo sociale che vengono informati delle sanzioni punitive alle quali vanno incontro , sono i primi codici legislativi mesopotamici. Possediamo codici , modelli formalizzati di comportamento emessi da destinatario che si pone in una posizione di autorità assoluta ,investito di autorità regale con tutto il peso che il concetto della regalità concerne. A partire almeno dal II millennio a.C. il famoso Codice di Hammurabi ( 1880 a.C.) ci propone una capillare rete di interventi regolatori in svariati aspetti della vita quotidiana con sanzioni precise nel caso di riconosciuti reati nell’ambito dei rapporti interpersonali con particolare riguardo ai rapporti uomo-donna come l’adulterio (punito con l’annegamento ). Sanzionato nella legislazione babilonese l’incesto nelle sue varie forme ma anche lo stupro. Rara ma non assente la legislazione sull’infanticidio e l’aborto . In ogni caso è da tener presente che la legislazione mesopotamica nel suo insieme è garantita dall’autorità della fonte emanatrice, qui certamente rappresentata dalla regalità come potere assoluto. In ogni caso sempre rigorosamente umana anche se sullo sfondo c’è il richiamo alla “divinizzazione” dell’ autorità regale stessa , l’istituto della “regalità sacra” molto studiato nella tra la fine del XIX e XX secolo a cominciare dal classico enciclopedico studio di Sir James Frazer, Il Ramo d’oro. La raccolta classica è in G.R. Driver- J.C. Miles ,The Babylonian Laws 2vol Oxford 1956 . Per quanto riguarda lo statuto delle donne,in Detienne –Vernant La cucina del sacrificio . (tr.it.1979) è il testo di referenza ma vedi anche le osservazioni in Chirassi Colombo 1994 La Religione in Grecia (1983) 1994 5 particolare il controllo del loro comportamento nei vari sistemi giudiziari dell’oriente antico vedi S. Lafont ,Femmes ,droits et justice dans l’antiquité orientale, Friburgo 1999. Vedi anche Martha Roth, Law collections from Mesopotamia and Asia Minor, Atlanta, 1995. I paralleli con i sistemi sanzionari che ritroviamo nella Torah ebraica,nelle sue varie stratificazioni, sono stati segnalati ma le diversità di sistema sono fondamentali .La Legge ,il Nomos ,la Torah degli ebrei è profondamente diversa dai codici regali sumerobabilonesi e assiri o dalle collezioni delle leggi ittite dell’età del bronzo.. Cosa è una legge ? Prendiamo qualche definizione da un manuale specializzato,ad esempio dallo Handbuch religionswissenschaftlicher Grundbegriffe,II 19,Berlin De Gruyter,1997 ) Legge –Gesetz- significa una regola astratta e costringente di comportamento e deriva dall’area del Diritto. La voce del manuale prosegue chiamando in causa le cosiddette leggi delle scienze naturali ,le “leggi di natura,”che sono irrefutabili, come la legge di gravità. Esistono anche le leggi della grammatica che organizzano la comunicazione linguistica ed anche le leggi dell’arte almeno quel tipo d’arte che si riporta alle leggi dell’armonia e della prospettiva. Quando parliamo di leggi in rapporto alla regolamentazione della società umana -leggi e non più sistemi di organizzazione dei rapporti attraverso la rete delle proibizioni- entra in circuito una complessa dicotomia Quella dicotomia già bene individuata dal pensiero greco tra physis e mos,immutabilità data del “naturale “ e mutabilità costruita dal divenire della storia che è continua costruzione che coinvolge inevitabilmente il nomos. La norma è sempre relativa . Ma può divenire assoluta se la sua fonte è riconosciuta assoluta Possono esistere leggi nel campo etico e sociale altrettanto inevitabili della legge di gravità? Aristotele nella Retorica (373 b) parla di una ingiustizia e di una giustizia delle quali tutti gli uomini hanno come una “divinazione” il cui sentimento è naturale e comune ….una legge non di oggi né di ieri ma eterna della quale nessuno conosce l’origine … Cicerone nel De Legibus la interpreterà come la Recta Ratio la retta ragione . La ragione giusta dovrebbe essere il modello di giustizia . Ma cosa è la ratio ? Le codificazioni rivelate dei monoteismi almeno nel caso dei due monoteismi perfetti ebraismo e islam risolvono il problema proponendo l’assoluta immutabilità di una Legge che enunciata attraverso le parole logoi , debarim del Dio Assoluto e Uno. Quindi di per sé immutabili. La prima legge rivelata è rivelata dal dio del primo monoteismo l’Elohim Yhwe ed è iscritta nel Pentateuco ,il Nomos ,Legge ,Torah ,i primi cinque libri del testo edito in greco ad Alessandria d’Egitto nel III secolo a.C.la Bibbia. Primo monoteismo e Prima Legge Il modello simbolico sul quale poggia totalmente il primo monoteismo, quello ebraico, si regge su due punti fondamentali: 1) riconoscimento dell’esistenza di un’Unica causa causante e responsabile del cosmo e dell’umanità, YHWE, Elohim, Dio unico solo creatore ,legislatore 2) osservanza senza trasgressione delle Leggi rivelate da questo Dio che detta direttamente le norme generali e quotidiane che devono regolare la vita di ognuno regole date tuttavia in particolare ad un popolo , il popolo del patto ,diatheke ,il popolo delle tribu di Israele .L’insieme delle norme costituisce la Legge , Torah , Nomos. Si tratta della prima redazione scritta che rende nel concreto pubblica una rielaborazione “forte” dell’insieme simbolico ebraico organizzato in modo da fornire una forte carta identitario per un popolo che voleva così ristrutturarsi . La data storica per questa rielaborazione si pone nel periodo che segue il “ritorno” degli Ebrei. Ricordiamo che un gruppo importante di ebrei fu deportato a Babibilonia da Nabucodonosor che aveva invaso la Palestina e distrutto il famoso Primo tempio, il Tempio di Salomone, nel 583 a C Liberati dai re di Persia Ciro e Dario gli Ebrei ritornarono nel 532 e rifondarono o meglio fondarono la loro identità di popolo.Ciro è salutato nel libro del profeta Esdra come il Messia salvatore ! L’incontro con la cultura ,la religione persiana-i Persiani conquistano la Babilonia di Nabucodonosor – è molto importante perché da quell’ incontro escono utili suggerimenti per l’organizzazione di un simbolico nuovo incentrato sulla monarchia assoluta non di un re ,ma di Dio, Yhwe : il monoteismo come regalità di Dio Yhwe “regna” su un popolo e a quel popolo garantisce anzi tutto l’identità di “popolo” . E’ molto importante che quella identità è anzitutto un’identità “legale “. Lo statuto speciale del popolo nuovo di Israele è ribadito attraverso le sue Leggi, i precetti che garantiscono a quel popolo la “purezza”,cioè la separatezza dagli altri popoli ,i modi attraverso i quali essere immediatamente identificabili . Il concetto di identità risulta dunque cruciale . E il tema dell’identità ,nonostante i molti interventi dell’antropologia contemporanea,rimane aperto. La “” purezza” è ottenuta attraverso l’osservanza di scrupolose regole che organizzano il regime di vita quotidiano e sono elencate minuziosamente in particolare in due testi nel Levitico e nel Deuteronomio. Quelle regole sono dettate da un essere extraumano di assoluta potenza ,il Dio unico creatore dell’universo e dell’umanità che si propone rispetto il creato anzi tutto come Legislatore . Strumento della rivelazione la “ parola “ trasmessa al suo portavoce prescelto,nel caso Mosè ,che la trasmetterà al popolo. Il problema dell’accettazione di una parola rivelata che si fa Legge e si presenta ad un certo momento come centrale rappresenta una novità nella storia del Mediterraneo antico . Nell’ambito dei sistemi politeistici ,ad esempio in quello greco, la comunicazione per rivelazione riguarda casi singoli e situazioni particolari. Riguarda ad esempio un grande centro dove si pratica la divinazione , sistema di interrogazione per conoscere il futuro , che i sistemi monoteistici ,ebraismo ,cristianesimo e islam ,rifiutano. Si tratta nel caso di Delfi ma non solo di un servizio polivalente come sistema di risposta alle esigenze delle più svariate richieste di città e singoli .Oltre Delfi altri santuari correlati dell’Asia Minore come Klaros Didyma si propongono come centri dove è il dio Apollo ad assicurare la comunicazione umano-divino secondo la volontà del padre ,Zeus Nella sistemazione del politeismo greco Zeus affida ad Apollo tutto l’importantissimo settore della mantica , la divniazione ,la possibilità di interrogare gli dei o interpretare i loro segni per decidere le proprie azioni Nel famoso santuario di Delfi Apollo si serve come portavoce di una figura sacerdotale femminile, la Pythia, che gli offre con il suo sistema umano di fonazione la possibilità di trasformare l’ineffabile linguaggio divino in forma linguistica umana. Da Delfi il dio Apollo da consigli attraverso il linguaggio oracolare , ambiguo,che richiede l’acribia dell’interprete per indirizzare scelte di singoli interroganti o di città per singoli problemi . In ogni caso –eccezion fatta per la problematica costituzione di una città Sparta per la quale si dice che la Pythia dettò al legislatore Licurgo la “buona costituzione “- il mondo delle città conosce solo legislatori umani Il Dio monoteistico si esprime attraverso la Legge che organizza in modo esemplare un mondo nel quale ci si deve muovere rispettando –senza porsi domande – una rigida divisione enunciata tra cose , animali, atti, situazioni, definite pure –lecite- fruibili e impure ,illecite non fruibili. Testo chiave in particolare sul quale da leggere l’interessante commento antropologico di M.Douglas ,Purity and Danger (1966) (molte traduzioni italiane ) . Nel Levitico il problema del “puro” e dell’”impuro “ diventa centrale come criterio fondante un sistema legislativo. Il “puro” è ciò che risulta lecito –quindi inseribile nella logica del consumo- anzitutto come risultato di una selezione. La selezione si avvia,si concretizza in base ad una identificazione del diverso che si individua in cià che deve essere separato. Ad esempio la crusca dal grano puro, una setacciatura esclude tutto ciò che non rientra in determinati parametri. In quanto messo da parte ,separato ,al di fuori della fruizione comune può nella sfera del sacro il sacer ,il sacrum ,che appunto indica ciò che è messo da parte 6. In ogni caso puro ed impuro non rispondono a situazioni obbiettive in sé ma sono modelli selettivi che rispondono a criteri precisi apparentemente almeno incomprensibili. . vedi per bibliografia http://www.lett.units/ichco ed altro le schede sul sacro in web Religione Religioni ma vedi anche Henninger J Pureté et impureté in Supplementum au Dictionnaire de la Bible , IX Paris 1975 6 Come appunto i famosi tabu del Levitico sui quali si è accumulata una vasta bibliografia. Il capitolo X si può considerare un significativo antecedente. I figli adolescenti di ron sono divorati dalla fiamma che si sprigiona dall’altare del signore dove hanno compiuto un sacrificio errato Dal capitolo XI iniziano le regole che dividano gli animali: quadrupedi pesci e uccelli insetti ..in puri ,commestibili ,e impuri esclusi dall’alimentazione . La lettura diretta del testo rende con immediatezza le modalità attraverso le quali si esplicita il comando . Il signore disse a Mosè e ad Aronne: Riferite agli Israeliti : questi sono gli animali che potrete mangiare tra tutte le bestie che sono sulla terra :Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l’unghia bipartita ,divisa da una fessura , e rumina. Ma fra gli animali che hanno l’unghia divisa non mangerete i seguenti: il cammello perché rumina e non a l’unghia divisa lo considererete immondo … il porco perché ha l’unghia bipartita da una fessura ma non rumina lo considererete immondo 7… Si enunciano le regole per la macellazione che praticata “ritualmente” deve dissanguare completamente l’animale abbattuto e renderlo così puro, pronto per la consumazione carnea che il regime del monoteismo ebraico accetta . La regola del divieto nel rispetto dell’impurità si riflette anche sull’articolazione dei rapporti tra i membri della comunità Fondamentale a questo punto l’impurità della donna mestruata e partoriente che sottolinea così quella secondarietà del femminile già incluso nell’ombra negativa della “prima donna” ,Eva ,responsabile dichiarata del “peccato.la disobbedienza .che esclude l’umanità dalla condizione della vita nell’Eden ,il giardino primordiale. Il tabu del mestruo e del parto esclude comunque da una partecipazione continua alla vita sociale attiva tutte le donne 8. Il posto del porco nell’uso sacrificale ed alimentare è di notevole interesse antropologico e storico religioso. 8 Sul tema dell’impurità da mestruo vedi tesi in storia delle Religioni di Nermeen Hamza,Sangue Impuro in http://www.lett.units/ichco 7 Tuttavia anche i maschi che si trovino in uno stato di imperfezione per particolari malattie non possono partecipare alle attività del gruppo Molto interessanti sono anche le varie norme che regolano i rapporti tra le persone nelle quali troviamo il riflesso delle più antiche legislazioni mesopotamiche . Normative che comportano la messa in operatività di pene molto severe per la violazione di tabu concernenti rapporti sessuali tra persone legate da parentela anche non di sangue , ma anche l’ omosessualità e l’adulterio. Quest’ultimo ritenuto particolarmente grave inteso come irruzione di un uomo nella sfera di un altro uomo con la complicità della donna . Severissime le pene per i trasgressori . Comportano la flagellazione e la messa a morte in vari modi .Esplicitamente si nomina la lapidazione nel caso di adulterio in Deuteronomio XXII, 22: “Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata tutti e due dovranno morire, l’uomo che ha peccato e la donna, così toglierai il male da Israele”.In XXII, 24 si precisa :“Condurrete tutti e due alla porta della città e li lapiderete così che muoiano” Un excursus sul Levitico ,il testo chiave potrà essere illuminante 9 L’importanza di osservare le Leggi è così riassunta in Levitico (.XX 7-8) Tu santificherai te stesso e sarai santo perché io Yhwe sono il tuo dio - Tu dovrai osservare le mie leggi ed eseguirle .Io Yhwe ti santifico Oltre alle leggi alimentari una serie di precetti regola direttamente il rapporto con il corpo che deve essere mantenuto sempre in stato di salute , vedi il capitolo XIII sui segni della lebbra ed altre malattie della pelle . In particolare il rapporto con il corpo sessuato è fortemente segnato dal discrimine puro e impuro . Nel capitolo XV sono esaminate le impurità dell’uomo e della donna. L’uomo può essere occasionalmente impuro nel caso di qualche secrezione,emissione di liquido corporeo ma la donna è periodicamente impura per il mestruo per sette giorni durante i quali non può essere avvicinata. Lo stesso per la partoriente Un’ottima introduzione con bibliografia in La Bible d’Alexandrie cur. Paris 1988 9 Le Lévitique P.Harl D.Pralon Nel capitolo XVI è descritta l’importante cerimonia dell’espiazione Yom Kippur nella quale un capro (espiatorio ) sarà liberato nel deserto per portarsi dietro i peccati di Israele Nel capitolo XVII si enuncia il divieto di mangiare sangue –obbligo del dissanguamento dell’animale commestibile Nel capitolo XVIII sono enunciate le leggi di rispetto dei divieti di rapporti sessuali con parenti di sangue o acquisiti .Vietato il rapporto con la cognata o con la figlia della moglie . Nel capitolo XVIII ,22 è vietata l’omosessualità Nel capitolo XX sono esplicitate le pene per i trasgressori delle regole “contro la famiglia “, molto pesanti, quasi sempre segnate dalla messa a morte. L’adulterio è punito con la morte di entrambi nel Deuteronomio si specifica che la pena è la lapidazione Puniti con la morte : .anche il rapporto con la matrigna ..con la nuora l’incesto con la figlia e la madre il rapporto omosessuale il rapporto bestiale il rapporto con la mestruata L’ enunciato dei divieti è seguito dalla precisazione delle sanzioni che non sono affidate all’intervento divino, ma comportano un’esecuzione penale diretta. Una condanna a morte per lapidazione è prevista anche per colui o colei che eserciti la necromanzia la divinazione con ricorso all’evocazione dei morti Il tutto rientra nella sanzione del ricorso ai “poteri rituali” , al lato “oscuro “ della “magia “ c XXIV chi bestemmia il signore sarà messo morte per lapidazione chi uccide dovrà essere ucciso chi procura una lesione dovrà subire la stessa lesione XXVI Il divieto delle immagini Non vi farete idoli né vi erigerete immagini scolpite Ripetizione dell’obbligo dell’osservanza del sabato Il capitolo si conclude con l’elenco delle maledizioni . La lettura diretta del testo anche in una qualsiasi traduzione italiana vedi La Bibbia di Gerusalemme è comunque necessaria per rendersi conto della complessità Note storiche Un breve profilo storico della formazione dell’identità ebraica va incontro a moltissime difficoltà che nascono dalla difficoltà di collocazione cronologica dei testi a disposizione e dall’incrocio delle valutazioni di parte del senso dei testi stessi che vengono proposti spesso in ambienti ortodossi con criteri di assolutezza. Per quanto riguarda la storia del popolo di Israele, nella costruzione della sua comparsa nella storia in quanto tale, l’interpretazione “tradizionale” propone uno schema di questo tipo. Dopo la grande prestoria raccontata nei primi 12 Capitoli del Genesis ( il primo libro della Bibbia) dalla creazione del mondo al diluvio, alla nuova generazione umana che si ricompone attraverso i figli di Noè c’è l’intervento di Dio che fa muovere Abraham da una misteriosa città dei Caldei verso la terra promessa,la terra di Canaan La cronologia, ipotizzata ma non comprovabile prevede: 1900 1500 a.C. il tempo dei patriarchi con le figure di Abramo, Isacco suo figlio, Giacobbe 1500-1300 Giuseppe,il soggiorno in Egitto, Mosè e l’Esodo dall’Egitto e il ritorno 1200 la fissazione nella terra di Canaan .Il periodo dei Giudici 1000 -900 fondazione della monarchia, istituto tardo per il popolo di Istraele se si considera che la regalità è istituto ampiamente attestato già nel III millennio in Egitto ed in Mesopotamia. In ogni caso la monarchia rimane una istituzione “critica” per Israele, che sostanzialmente riconoscerà solamente la teocrazia, cioè la monarchia di Dio. Tutti i primi re di Israele, Saul, David e Salomone, sono comunque presentati in modo emblematico come “imperfetti”. 1- inizia l’attività dei profeti i nebiim , i portavoce di Dio, che comunicano la volontà del Signore che vuole la totale affermazione del monoteismo. Sono i fautori di quello che è stato definito da Morton Smith “God alone movement”, il movimento per Dio solo ,Yhwe solo. Tra i profeti Amos,Osea,Isaia i cui testi tuttavia costituiscono di per sé problemi irrisolti 720 ......................invasione assira 630-600 una prima riforma monoteista è avviata dal re Josiah 597 Nebucadnezzar ( Nabucodonosor) re di Babilonia conquista Gerusalemme 587 Distruzione del primo tempio di Gerusalemme fatto costruire da David e Salomone deportazione degli Ebrei a Babilonia Ciro re di Persia conquista Babilonia, viene salutato nel libro di Esdra come messia e salvatore. Il successore di Ciro Dario fa ritornare gli Ebrei in patria avvia la ricostruzione del II Tempio, permette così , la riorganizzazione dei modelli teologici e cultuali, che fondano il giudaismo storico come primo monoteismo 450 ca. è il momento centrale della stesura finale dei codici comportamentali, la fondazione dell’ortoprassi come insieme di regole “santificanti”,che fanno del popolo di Israele un popolo diverso, separato, santo, qds. Centrali i testi del Levitico e del Deuteronomio 333 conquista della Pale stina da parte di Alessandro Magno 332 ... fondazione di Alessandria in Egitto come città nuova cosmopolita interetnica e interreligiosa con una forte presenza ebraica ben attiva sin dagli inizi per una diaspora di scelta. 312 dominio dei Tolomei che diventano i faraoni greci dell’Egitto 250 (?) I edizione del testo della Bibbia , in greco. Si tratta della fondamentale edizione -traduzione detta dei Settanta, che ci presenta il primo testo di quello che viene comunemente definito Antico Testamento 200 .. conquista della Palestina da parte di Antioco III .Inizio della grecizzazione forzata della Palestina con la profanazione delle regole liturgiche nel Tempio. 167 a.C. rivolta degli Ebrei ortodossi contro i “modernisti” ellenizzanti . Costituzione del partito dei “pii” a difesa dei valori identificanti delle regole di santità. La lotta dei figli di Mattatia, i Maccabei II secolo a.C. costruzione della letteratura pseudoepigrafa e apocalittica, quest’ultima in quanto “rivelazione “ di una storia universale del mondo tutta compresa in un enunciato che rende quella storia presente sino alla fine, cioè sino al momento di un giudizio finale che propone anche la realizzazione in terra di un tempo messianico di totale giustizia prima di passare ad un ordine totalmente diverso. ( vedi il messaggio dell’Apocalissi cristia na di Giovanni molto più tardi ) Prima costituzione degli Oracoli sibillini, in particolare del libro III. Si tratta di scritti in esametri greci che riportano le profezie di una Sibilla ebrea che si proclama nuora di Noè, conosce la storia globale del mondo, passato presente e futuro, e diffonde nel mediterraneo l’immagine di un dio creatore monarca, interpretato anche cme Zeus, ma in realtà riflesso di Elohim – Yahwè. I a. C. proliferazione di movimenti, “sette”, all’interno del monoteismo giudaico: Esseni comunità di Qumran, Farisei e Sadducei. Di particolare importanza la comunità di Qumran, chiusa su regole severe che enfatizzano le leggi di purità vincolano la comunità ristretta della quale ci sono giunti molti documenti illuminanti i contrasti ideologici e teologici nella Palestina dell’epoca immediatamente precedente la predicazione di Cristo 63 a.C. conquista romana della Palestina ad opera di Pompeo 4 a. C ?....... nascita di Gesù Cristo 70 d.C distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera delle truppe di Tito rivolte antiromane 121 d.C. distruzione della città di Gerusalemme, voluta dall’imperatore Adriano. Costruzione della colonia romana di Aelia Capitolina IV-VII d.C. la Gerusalemme cristiana 638 d.C. conquista araba di Gerusalmme ed inizio della grande espansione dell’Islam dispersione degli Ebrei in Asia ed in Europa Con la distruzione di Gerusalemme e la sua ricostituzione come colonia romana finisce la identità “statale” ebraica e inizia l’attività delle scuole rabbiniche che propongono la rivisitazione della Torah attraverso un commento minuzioso delle prescrizioni che confluiscono nella Mishnà (commento della legge orale ) diviso in sei sezioni dette sederim. tra queste una è dedicata alle donne con approfondimenti delle leggi matrimoniali ed un’ altra dedicata alle cose pure (tohorot) strumenti,utensili, tende ecc. Il Talmud diviso in Palestinese e Babilonese comprende essenzialmente i commenti diretti ai testi. Soprattutto nei trattati della halakà il Talmud ha dato le basi per l’osservanza delle regole consuetudinarie che hanno ritma to l’identità del gruppo ebraico. Allo stesso periodo ,inizio della vera diaspora ,si deve assegnare anche l’inizio di una redazione della Bibbia in ebraico e la compilazione del Canone che si stacca dalla redazione greca dei Settanta escludendo alcuni testi come l’Ecclesiastico o Siracide, Baruch ,Tobia,Giuditta ,1-2 Maccabei, Sapienza. Dopo la conquista araba le comunità ebraiche si diffondono in Medio oriente ( Iraq califfato di Bagdad) e in Spagna ma anche in Europa orientale dove almeno dal IX secolo d.C. si rintracciano le prime testimonianze di formazione di quella che possiamo definire una lingua ebraica europea, lo yiddish ,misto di ebraico e antico tedesco con forti infiltrazioni slave. Gli ebrei spagnoli , i sefarditi, hanno dato vita ad una importante ed innovativa cultura ebraica medievale in rapporto e concorrenza con la cultura contemporanea islamica . Il rappresentante emblematico è Maimonide ( 1138-1204).E’ autore di un trattato La “Guida dei perplessi” nel quale si propone di spiegare su basi razionali,aristoteliche, la logica della rivelazione ebraica comprendendo i temi scottanti della profezia, dell’attesa messianica e del giudizio come preludio alla fine dei tempi . to l’identità del gruppo ebraico. Allo stesso periodo ,inizio della vera diaspora ,si deve assegnare anche l’inizio di una redazione della Bibbia in ebraico e la compilazione del Canone che si stacca dalla redazione greca dei Settanta escludendo alcuni testi come l’Ecclesiastico o Siracide, Baruch ,Tobia,Giuditta ,1-2 Maccabei, Sapienza. Gli ebrei spagnoli , i sefarditi, hanno dato vita ad una importante ed innovativa cultura ebraica medievale in rapporto e concorrenza con la cultura contemporanea islamica . to l’identità del gruppo ebraico. Allo stesso periodo ,inizio della vera diaspora ,si deve assegnare anche l’inizio di una redazione della Bibbia in ebraico e la compilazione del Canone che si stacca dalla redazione greca dei Settanta escludendo alcuni testi come l’Ecclesiastico o Siracide, Baruch ,Tobia,Giuditta ,1-2 Maccabei, Sapienza. Dopo la conquista araba le comunità ebraiche si diffondono in Medio oriente ( Iraq califfato di Bagdad) e in Spagna ma anche in Europa orientale dove almeno dal IX secolo d.C. si rintracciano le prime testimonianze di formazione di quella che possiamo definire una lingua ebraica europea, lo yiddish ,misto di ebraico e antico tedesco con forti infiltrazioni slave. Gli ebrei spagnoli , i sefarditi, hanno dato vita ad una importante ed innovativa cultura ebraica medievale in rapporto e concorrenza con la cultura contemporanea islamica . Il rappresentante emblematico è Maimonide ( 1138-1204).E’ autore di un trattato La “Guida dei perplessi” nel quale si propone di spiegare su basi razionali,aristoteliche, la logica della rivelazione ebraica comprendendo i temi scottanti della profezia, dell’attesa messianica e del giudizio come preludio alla fine dei tempi . to l’identità del gruppo ebraico. Allo stesso periodo ,inizio della vera diaspora ,si deve assegnare anche l’inizio di una redazione della Bibbia in ebraico e la compilazione del Canone che si stacca dalla redazione greca dei Settanta escludendo alcuni testi come l’Ecclesiastico o Siracide, Baruch ,Tobia,Giuditta ,1-2 Maccabei, Sapienza. Dopo la conquista araba le comunità ebraiche si diffondono in Medio oriente ( Iraq califfato di Bagdad) e in Spagna ma anche in Europa orientale dove almeno dal IX secolo d.C. si rintracciano le prime testimonianze di formazione di quella che possiamo definire una lingua ebraica europea, lo yiddish ,misto di ebraico e antico tedesco con forti infiltrazioni slave. Gli ebrei spagnoli , i sefarditi, hanno dato vita ad una importante ed innovativa cultura ebraica medievale in rapporto e concorrenza con la cultura contemporanea islamica. Rimane fissa però la immutabilità della prima rivelazione ,della Toràh per la cui osservanza viene elaborato il manuale più strettamente giuridico Sefer ha mizwot ( Libro dei precetti). L’espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492 dopo la caduta dell’ultimo regno arabo musulmano di Granada ad opera dei sovrani cristiani cattolici ha portato ad una ulteriore dispersione delle comunità ebraiche in varie parti di Europa a cominciare dall’Italia ma anche nelle zone di influenza dell’Impero Ottomano. E la storia della diaspora ebraica costituisce un capitolo estremamente interessante non solo nella storia dell’Europa, e del Vicino e Medio oriente, In svariati modi l’osservanza dei precetti ,alimentari,festivi,e di purità costituì ovunque la base per l’autoriconoscimento ed il riconoscimento delle comunità ebraiche. E rimane ancora oggi la base comportamentale degli ebrei ortodossi. Ancora oggi per il popolo del patto con Dio,la speciale condotta etica come osservanza dei precetti in generale si costituisce come garanzia infrangibile di identità e rimane riassunta in vari luoghi considerati essenziali del PentateucoAlcune regole rituali come il sigillo della circoncisione riservato ai maschi ebrei sono già nel Genesi. Tuttavia le regole fondamentali sono date nell’Esodo ,il testo che racconta il grande ritorno degli Ebrei dall’Egitto alla terra promessa sotto la guida di Mosè e soprattutto nel Levitico e nel Deuteronomio che fissano lo statuto speciale degli Ebrei in quanto popolo del patto Nell’ Esodo le Tavole della legge sono date direttamente da dio a Mosé sul Sinai e contengono il famoso Decalogo ,le Regole valide per tutti. Nel Levitico e nel Deuteronomio le precisazioni molto dettagliate e definiscono lo stato di purità o impurità che codifica la situazione dinanzi a Dio. L’ultima Legge La Legge di Allah L’islam ,la via perfetta della dedizione a Dio,si colloca cronologicamente e ideologicamente come sigillo dell’affermazione del Dio Monoteista . L’Islam è essenzialmente una Legislazione intesa come Legislazione perfetta . Perfetto infatti in quanto ultim è il messaggio che Dio ,Allah rivela al suo ultimo Profeta Mohamed . L’obbedienza a quel messaggio crea non un popolo eletto ma una comunità perfetta dei credenti e degli ubbidienti che può estendersi a comprendere tutta l’umanità . Si tratta di una comunità ,l’umma ,che può estendersi a tutta l’umanità La comunità si costruisce attraverso l’obbedienza di una serie di regole ,divieti ,dettati dallo stesso Dio,il dio di Abramo e di Mosè ma anche di Mohammed l’ultimo profeta prima della fine del mondo.Secondo le date ufficiali nato nel 570 circa nella città della Mecca muore nel 632 in Medina,dove era emigrato nel 622 data dell’Egira ,inizio dell’era mussulmana. La rivelazione di Muhammed è essenzialmente una legge ,shari ‘ia La shari ‘ia ,”legge rivelata “ è costituita dai precetti che Allah ha rivelato scritti da sempre in quel Libro eterno scritto da sempre che è appunto il Corano. La Legge scritta nel Corano costituisce dunque per la realtà islamica una specie di permanente interfaccia tra la situazione immobile, atemporale alla quale appartiene Dio e la dinamica della storia che non può tuttavia contraddire la piattaforma di base della Legge stessa. Emanata da Dio la Legge è considerata di per sé divina .Da ciò la riconosciuta importanza data alle scuole legali dedite alla interpretazione del rapporto tra i due livelli umano /divino ed il fatto che il diritto ,il fiq non può mai costituirsi su un piano completamente svincolato dalla Legge rivelata . Ne consegue che per l’Islam risulta impossibile o almeno assai difficile la costituzione di un ordinamento autonomo,una legislazione solo civile che non vada contro la rivelazione. Per l’ortodossia le varie costituzioni degli stati non possono che essere le diverse espressioni della sostanziale permanenza della Legge data. Si delinea così la struttura dell’islam come una ortoprassi, giusto comportamento, che ritma le singole esistenze nel quotidiano secondo la volontà di Dio. In questo stretto ,quotidiano,totale rapporto con Dio l’islam ortodosso è molto vicino all’ebraismo . Nell’ebraismo come nell’islam l’ortoprassi è centrale . La situazione + diversa rispetto quanto richiesto nel cristianesimo che su questo punto si pone in una situazione diversa per il comportamento volutamente “rivoluzionario” del Cristo che in qualche modo mette da parte l’antica legge per proporre la sua .nuova legge , la” nuova fondazione” che vanifica anzi tutto i precetti di “purità” dell’ali mentazione e del corpo . L’ortoprassi come osservanza dei limiti del puro e dell’impuro permane come obbligo invece di ciascun mussulmano . Con l’ebraismo l’islam condivide regole precise regole di purità che investono i codici alimentari, i comportamenti riguardo il corpo ed i rapporti di genere maschile/femminile sottolineando l’impurità circostanziale del corpo femminile. . Tuttavia il Corano semplifica molto rispetto i codici del Levitico e del Deuteronomio . Il fedele islamico deve rispettare solo alcune regole di purità alimentare come il divieto della carne di maiale ,del vino e degli alcolici e l’obbligo,analogo a quello ebraico,di mangiare solo carne dissanguata. Ricompare il tabu che riguardano la donna mestruata e la partoriente considerate impure e contaminanti tanto che in alcuni paesi islamici,come la Nigeria e la repubblica del Niger,andando ben oltre il testo coranico, è vietato alle donne entrare nel luogo di riunione e preghiera che è la moschea. La meticolosità delle regole che scandiscono la quotidianità con l’obbligo delle cinque preghiere e delle abluzioni nei casi di impurità maggiori o minori divengono parte fissa di una precettistica fissata nelle raccolte di hadith divenute parte integrante di un controllo sul comportamento esteriore ,dal vestire, modo di mostrare limitato del corpo valevole per le donne ma anche per gli uomini ,al comportamento in pubblico ,alla distribuzione degli spazi ecc.Pierre Bourdieu ha ben studiato tutto questo soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei ruoli tra maschile e femminile per la società cabila del nordafrica ( Il dominio maschile 1998 ) . Mohammed H Benkheira ha riesaminato la precettistica coranica che obbliga i rigorosi comportamenti quotidiani dei credenti in un testo importante L’amour de la Loi . Essai sur la normativité en Islam (Paris 1996) Dove si mette in evidenza tra l’altro la sottile rete giuridico amministrativa che sorregge gli interventi in materia di regolamentazione della sessualità di uno dei padri del fondamentalismo islamico del XX secolo ,il pakistano A. Mawdudi i cui libri circolano tradotti nelle principali lingue europee. L’efficacia ineludibile della normativa nasce dal riconoscimento della fonte della legalità stessa nella immutabile volontà legislativa del Dio Legislatore . Volontà che può essere oggetto di riflessione ma non può essere affiancata da un'altra legislazione pena l’uscita nella negazione stessa dell’opera divina. Il problema dell’islam come monoteismo globale politico si radica nella semplicità stessa della sua enunciazione. Il Corano è il testo perfetto,prescritto, esistente da sempre nel progetto di Dio.la sua rivelazione è la rivelazione della ultima verità coincidente con la prima .Il suo dettato deve essere recepito integralmente. Non vi è modo di sottrarsi alla legislazione divina che non può che essere unica ed univoca dal momento che uno e univoco è Dio,quel Dio che parla arabo. Nella Sura XXVI dei poeti al versetto 192 si propone il qur an come recitazione della rivelazione Questo è rivelazione del signore del creato e lo portò la spirito fedele sul tuo cuore perché fossi monito agli uomini in lingua araba chiara Il corano testo che viene dettato da Dio in arabo come primo ed ultimo messaggio impone la sua accettazione totale e immediata come accettazione di Dio Il muslim è colui che ovunque si sottomette a Dio quindi l’Islam può essere ovunque La interpretazione del messaggio passa attraverso l’ ilm al kalam ,l’arte di ben parlare di dio. Qualche cosa di diverso della teologia che è usare il logos intorno a Dio. Il problema dell’islah , il riformismo mussulmano ,segna le difficoltà del rapporto con la modernizzazione occidentale Il Collegio islamico di Aligarth in India nel 1878 aveva aperto al modernismo proponendo il recupero della ragione per chiarire la fede ,la rivelazione Si parte dalla riscoperta di Averroè da parte di Sir Sayyd Ahmad Khan ( +1898) Cheik Bouamrane propone il recupero del mu tazilismo del secolo IX che aveva tentato la sintesi tra filosofia greca e corano concentrando l’attenzione sulla cultura del califfato abbaside di Harun al Rashid Le tesi mu ta zmilite già respinte all’origine vengono riproposte dai grandi riformisti del XIX secolo : La ragione deve essere guida per la rilettura del Corano. (Abdallah Laroui , Islam et modernité . La découverte 1987 ) L’islam è un libro aperto che porta a conformarsi alle leggi di natura. ( Muhammad Al Ghazali, Il credo del mussulmano,Il Cairo 1965) Tuttavia la wahj la rivelazione rimane comunque essenziale per capire il reale anche dal punto di vista scientifico.Quindi il reale come creato esprime di per sé l’articolazione della legge di Dio. Il ritorno all’ortodossia è la parola d’ordine del vasto movimento di rifondazione islamica del XX secolo che si scatena in aperta opposizione anzi tutto ai nuovi stati nazionali arabi. Stati che in quanto tali , nati sull’onda dei nazionalismi europei del XIX secolo, portavano avanti necessariamente l’idea di una legalità espressione dello stato. Sayd Qutb oppositore di Nasser che si segnala sul fronte di opposizione al modernismo aderente al movimento del FIS presenta un primo progetto di reislamizzazione dell’Egitto che sotto il protettorato inglese si era molto europeizzato . Qutb viene condannato a morte nel 1966 Inizia qui il braccio di ferro tra i partiti integralisti islamici ed i nuovi stati nati dalla decolonizzazione ,stati a prevalente religione islamica ma non repubbliche islamiche. Un braccio di ferro in corso. Un jihad ,uno sforzo ,anzi tutto interno , non risolto nel quale tuttavia la globalizzazione ha inevitabilmente coinvolto anche tutti coloro che stanno fuori dall’islam .trasformando il globo veramente in una pericolosa “casa della guerra”