Corso di formazione per allenatori 6 luglio 2013 I Disturbi del Comportamento Alimentare nell’ambiente sportivo Dott.ssa Tatiana Zanetti Lo svolgimento di questo corso di formazione per gli allenatori della ginnastica artistica e ritmica è stato fortemente voluto ed è reso possibile grazie all’ASSOCIAZIONE ASSOCIAZIONE ALICE PER I DCA •Associazione di volontariato senza scopo di lucro costituita nel 2006 •Formata da familiari, amici e conoscenti di ragazze e ragazzi che soffrono o hanno sofferto di un disturbo dell’alimentazione •Si occupa di promuovere la conoscenza dei DCA sensibilizzando l’opinione pubblica •Nel corso di questi anni ha promosso numerose campagne informative e ha promosso lo sviluppo di programmi preventivi. Una vignetta clinica • SPUNTI PER LA RIFLESSIONE • Quali sono a vostro parere i campanelli d’allarme a cui fare attenzione? • Cosa potrebbe fare l’allenatore che conosce Sara da diversi anni? • Come ci si potrebbe approcciare a Sara (cosa dirle, quando, come )? • Pensando alla preparazione per i campionati Nazionali che si svolgeranno tra pochi mesi come pensate di gestire la situazione? Cos’è un disturbo del comportamento alimentare? • Anoressia nervosa e bulimia nervosa sono MALATTIE • Sono caratterizzate da un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo • Compromettono la salute fisica e mentale DCA • Sono più diffusi nel sesso femminile • Iniziano prevalentemente in età adolescenziale • Non sempre chi ne soffre è consapevole • Spesso la malattia viene negata o nascosta ANORESSIA NERVOSA BULIMIA NERVOSA BED Anoressia Nervosa Criteri diagnostici A Rifiuto di mantenere il peso corporeo a livelli di normalità per età e statura (IMC < 17.5) B Intensa paura di acquistare peso o diventare grassi anche quando si è sottopeso C Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso e il corpo o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sull’autostima, o rifiuto di ammettere la gravità del sottopeso D Amenorrea: assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi Sottotipo restrittivo (restricter) Sottotipo con crisi bulimiche/condotte di eliminazione (binge-purge) Bulimia Nervosa: criteri diagnostici A Ricorrenti crisi bulimiche B Comportamenti compensatori inappropriati per prevenire ↑ del peso (vomito autoidotto, uso improprio di lassativi, diuretici, clisteri, digiuno o eccessivo esercizio fisico). C L’autostima dipende da peso e forme corporee D Le crisi bulimiche e le condotte compensatorie si verificano entrambe almeno una vv/ settimana per tre mesi I DCA non sono disturbi “declinati solo al femminile”: pur se in percentuale minore anche i maschi, e nello specifico, anche gli atleti di sesso maschile possono soffrire di anoressia o di bulimia, come evidenziato anche nella letteratura scientifica (Baum, 2006; Zanetti, 2011). Nei maschi ci può essere un maggior rischio di mancata identificazione dei casi e quindi di sottostima del fenomeno capitolo 4 in “Sports and Eating Disorders in Males(Tatiana Zanetti) pp.37-46 E’ esposto a maggiormente a rischio chi vive in un area urbana, chi è più soggetto a pressioni verso la magrezza (es: ballerine, modelle), chi vive, studia o lavora in ambiti molto competitivi, chi pratica uno sport che richiede un elevato controllo del peso corporeo per migliorare la performance, o per motivi estetici, (come negli sport di figura) o per rientrare in una determinata categoria di peso. In ambito sportivo? INCREDIBILE!!! Come è possibile? Lo sport di per sé non può essere un fattore di rischio, ma … Dalla letteratura sull’argomento emerge come quella degli atleti risulti una categoria a rischio per l’insorgenza di un DCA. I DCA, nelle loro forme piene o parziali, sembrano infatti più frequenti fra gli atleti rispetto ai non atleti Marquez S. “Eating disorders in sports: risk factors, health consequences, treatment and prevention” NUTR. HOSP. 2008; 23(3): 183-190. Thomson R.A & Sherman R.T. “Eating Disorders in sport”. 2010. New York: Routledge Sport a maggior rischio Il rischio di sviluppare un DCA sembra maggiore negli sport dove il controllo del peso ha una propria importanza sport “estetici” ginnastica artistica, ginnastica ritmica, pattinaggio artistico, sport di resistenza e in quelli in cui la categoria è determinata dal peso In letteratura sono stati evidenziati problemi di tipo anoressico o bulimico, oltre che negli sport “estetici”, nei fantini nei podisti nei maratoneti nei ciclisti in chi pratica canottaggio I DCA sembrano inoltre aumentare con il livello di competitività richiesto dall’ambito sportivo. la prevalenza dei DCA riscontrata negli atleti d’elite risulta significativamente più alta che nei soggetti di controllo. Fattori di rischio Pressione alla performance competitività Maggior livello di stress Sundgot- Borgen J & Torstveit MK. “Prevalence of eating disorders in elite athletes is higher than in the general population” CLIN. J. SPORT MED. 2004; 14(1): 25-32. Prevalenza dei DCA negli sportivi La prevalenza dei DCA negli atleti sembra oscillare in un range che va dal 5 al 47%, in base ai diversi studi e alle diverse tipologie di sport praticato. Anche nel mondo dell’attività agonistica le donne sono più soggette al rischio di sviluppare un DCA, e questo rispecchia l’andamento della popolazione generale. Le donne, anche nello sport, sembrano infatti sottoposte a maggior pressioni per il controllo del peso. Ciò può portare all’uso di metodi per perdere peso come diete spesso autogestite e non equilibrate o metodi estremamente dannosi come l’uso del vomito, l’abuso dei farmaci lassativi o diuretici. IMPORTANTE la formazione degli allenatori e del personale sportivo invito agli allenatori, ai dirigenti, allo staff tecnico, agli atleti e alle famiglie degli atleti ad essere maggiormente consapevoli dei rischi legati ad un DCA e delle conseguenze negative, sul corpo e sulla psiche, di uno sbilanciato apporto energetico in chi pratica sport agonistico. La formazione degli allenatori e del personale sportivo L’allenatore dovrebbe essere Consapevole della sua posizione di responsabilità nella crescita, non solo sportiva, dei suoi atleti consapevole del suo ruolo privilegiato in ambito preventivo capace di riconoscere precocemente i primi segnali che evidenziano un DCA a conoscenza dei principali fattori di rischio psicologico (ansia, depressione, perfezionismo clinico, insoddisfazione corporea…) per lo sviluppo di un DCA La formazione degli allenatori e del personale sportivo L’allenatore dovrebbe essere a conoscenza delle principali caratteristiche fisiche e psicologiche di un DCA (ad esempio distinguere la compulsione all’attività fisica tipica dei DCA (hyperactivity) dal carico anche intenso degli allenamenti per motivi sportivi) conoscere e saper riconoscere la triade atletica nelle donne TRIADE ATLETICA nelle ragazze Complesso insieme di interazione tra disponibilità di energia, stato mestruale e densità mineraria ossea Inadeguata quantità di energie Disordini alimentari Disturbi del ciclo mestruale Perdita di massa ossea Deficit energetico • La disponibilità energetica è l’energia che rimane quando dall’energia assunta attraverso l’alimentazione si sottrae la spesa energetica legata all’esercizio fisico. • La bassa disponibilità energetica è dovuta: – Aumento della spesa energetica dovuto all’esercizio fisico – Diminuzione dell’introito calorico Disponibilità energetica = energia assunta dall’alimentazione – energia spesa con l’esercizio fisico Disturbi mestruali Deficit produzione di progesterone (deficit luteale) • • • Anovulazione Oligomenorrea Amenorrea (assenza di ovulazione) (intervalli di oltre 35 giorni tra un ciclo e l’altro) (assenza di tre cicli consecutivi negli ultimi tre mesi) Le atlete che iniziano l’attività sportiva prima del menarca riportano una maggiore incidenza di oligomenorrea e amenorrea rispetto a quelle che iniziano dopo il menarca. L’intensità dell’esercizio è più elevato nelle atlete con amenorrea. La prevalenza dell’amenorrea varia molto in base allo sport effettuato, all’età, al volume dell’allenamento e al peso corporeo. Osteopenia e osteoporosi OSTEOPENIA OSTEOPOROSI Carenza di calcio nel tessuto osseo Inadeguata formazione di osso in adolescenza o una prematura perdita di tessuto osseo in età adulta Densità minerale ossea al di sotto dei valori di normalità • Le atlete possono riportare una perdita di massa ossea dal 2% al 6% per anno con picchi che raggiungono il 25% della massa totale ossea • Una giovane atleta può avere la massa ossea di una donna in età da menopausa e avere un rischio tre volte superiore di fratture rispetto ad una coetanea La formazione degli allenatori e del personale sportivo Dovrebbe inoltre Essere consapevoli dell’importanza di una sana alimentazione negli atleti Essere consapevoli dei rischi della malnutrizione negli atleti, specialmente in età puberale Non fare pressioni sulla magrezza La formazione degli allenatori e del personale sportivo E ancora insegnare al proprio atleta la gestione dello stress aiutare l’atleta a focalizzarsi sul compito e non sul risultato allenare e aumentare le capacità personali di resilienza nell’atleta. Allenare la Resilienza Da re-salio “Risalire sulla barca rovesciata dalle onde” Caratteristica necessaria nella vita e nello sport È il contrario della fragilità È la capacità di resistere allo stress È la caratteristica di chi non si arrende nonostante le difficoltà Due buone notizie: 1. L’essere umano è progettato per resistere e per affrontare problemi e difficoltà 2. La resilienza può essere potenziata, allenata, possiamo infatti imparare a migliorarla IDENTIKIT dell’ATLETA IDEALE Quali caratteristiche deve avere secondo voi un atleta modello? • Caratteristiche fisiche IDENTIKIT dell’ATLETA IDEALE Quali caratteristiche deve avere secondo voi un atleta modello? • Caratteristiche psicologiche Caratteristiche sovrapponibili Nell’atleta esemplare Allenamento intensivo Spinta all’eccellenza Dedizione e ascolto verso l’allenatore Spirito sportivo, disponibilità Prestazioni agonistiche nonostante il dolore Nell’AN Iperattività Perfezionismo clinico Ipercompiacenza Darsi da fare per gli altri (e non per sé stessi) Negazione della sofferenza e del dolore CAMPANELLI D’ALLARME A quali segni porre attenzione? Segni fisici Segni psicologici Segni comportamentali Segnali fisici Grave perdita di peso Assenza del ciclo mestruale nelle ragazze Mal di stomaco frequente Sensazione di gonfiore Sensazione di freddo (ipotermia) Segni di disidratazione Segni di abrasione sul dorso della mano per l’induzione di vomito (segni di Russell) Problemi ai denti Fluttuazioni preoccupanti di peso Crampi muscolari e spossatezza Fratture da stress Ingrossamento delle parotidi Segnali comportamentali Training eccessivo e inappropriato (es se infortunati) Bugie relative ai pasti Saltare i pasti Rifiuto di mangiare in compagnia Dare il proprio cibo agli altri Mangiare esagerate quantità di cibo Sentirsi male dopo i pasti Chiudersi sistematicamente in bagno dopo i pasti Iniziare una dieta immotivata Prendere lassativi e diuretici Vomitare Segnali psicologici Sentirsi grassi anche se in normopeso o sottopeso Irritabilità Porsi standard di prestazione eccessivi (perfezionismo clinico) Insoddisfazione costante di sé Ossessione per l’allenamento Compulsività all’esercizio fisico Isolamento Depressione Ipercriticismo su di sé e sulle performance Insoddisfazione corporea Fluttuazioni dell’umore Difficoltà a gestire lo stress Alcuni stereotipi da sfatare Gli atleti più magri sono più in forma Gli atleti più magri hanno prestazioni migliori Gli atleti più magri sono più belli Il peso corporeo negli atleti è importante per l’attività agonistica ma la pressione per il controllo del peso non deve diventare così determinante da scatenare un DCA Indicazioni a spostare l’attenzione dal peso e dalle forme corporee Maggior focus su aspetti fisici altri rispetto a peso e forme corporee, ad esempio coordinazione, fluidità, velocità, potenza, equilibrio, pulizia nei gesti atletici,… Maggior attenzione ai pensieri e alle emozioni dell’atleta (capacità di rilassarsi, di concentrarsi, di focalizzare l’attenzione, capacità di affrontare i problemi e capacità di gestire lo stress) Chi ha un DCA non può fare sport agonistico! • per le complicanze mediche e per l’aumentato rischio di infortuni • Perché l’attività fisica è svolta solo per perdere o controllare il peso • perché il senso di sé dipende unicamente dal peso, dalle forme corporee e dalla performance. Caratteristiche psicologiche che rappresentano un rischio per un DCA • • • • • • • • • • La bassa autostima e la mancanza di fiducia in se stessi L’insoddisfazione di sé L’insoddisfazione verso il proprio corpo Il “perfezionismo clinico” L’estrema necessità di controllo La depressione Le difficoltà nei rapporti con gli altri La paura di crescere La protesta e la sfida La presenza di situazioni familiari o sociali negative Gli allenatori (ben formati) sono un’importante risorsa! Lo sport, specialmente se svolto con validi allenatori, può avere fondamentali aspetti di protezione Presenza di relazioni positive autostima Auto efficacia Capacità di fronteggiamento Capacità di superare gli ostacoli Resilienza … BUON LAVORO!!!!! E in conclusione