DHEA (deidroepiandrosterone) - Università degli studi di Pavia

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA
DHEA (deidroepiandrosterone): un’ “ancora” di salvezza
contro l’invecchiamento
Il DHEA o Deidroepiandrosterone è spesso definito come l' ormone della giovinezza. Il DHEA è un
ormone androgeno secreto dalle ghiandole surrenali, scoperto nel 1934, si trova nel sangue e nelle
urine e viene sintetizzato a partire dal colesterolo. Il DHEA è considerato un precursore in quanto
da origine a numerosi ormoni, tra cui gli ormoni maschili (testosterone , diidrotestosterone , o
androstenedione ), e gli ormoni femminili (estradiolo e estrone). Oggi si sa che il DHEA svolge
numerose funzioni tra cui si ricordano la stimolazione del sistema immunitario ed effetti a livello
del cervello con miglioramento delle prestazioni cognitive e della memoria.
E’ noto che con l'invecchiamento la sintesi di DHEA e degli ormoni sessuali declina, oggi si stima
che all'età di 60 anni il contenuto nel sangue di DHEA sia un terzo o anche meno rispetto a quello
di un giovane di 20 anni. A 80 anni si riduce del 10% rispetto a quello di un giovane. Molti studiosi
pensano che la riduzione del DHEA negli anziani sia collegata con molti dei problemi
dell'invecchiamento tra cui, di grande rilievo, la perdita della memoria e il deterioramento della
risposta immunitaria.
Gli studi recentemente pubblicati dai gruppi di ricerca guidati dai Professori Corrado Galli e Marina
Marinovich, dell’Università di Milano (Dip. di Scienze Farmacologiche) e Stefano Govoni
dell’Università di Pavia (Dip. di Farmacologia Sperimentale ed Applicata) e condotti dalla Dr.ssa
Emanuela Corsini (Università di Milano) e dal Prof. Marco Racchi (Università di Pavia) e a cui
hanno partecipato il Prf. Bruno Solerte e la Dr.ssa Marisa Fioravanti dell’Università di Pavia (Dip.
Medicina Interna e Terapia Medica) hanno dato un contributo al chiarimento del meccanismo
d’azione del DHEA su questi due sistemi apparentemente distanti. la Dr.ssa Corsini ha dimostrato, a
livello molecolare, che nell’animale da laboratorio, l’invecchiamento porta ad una riduzione
dell’efficienza del sistema immunitario, dovuta alla alterazione della funzionalità di una proteina
detta proteina chinasi C. Anche nel cervello dell’animale che invecchia la perdita di efficienza dei
sistemi della memoria è dovuta alla perdita di efficienza della stessa proteina chinasi C, come
dimostrato dal gruppo di ricerca del Prof. Govoni. Perché possa svolgere le sue funzioni in entrambi
i sistemi (cervello e immunità) la proteina chinasi C deve poter trovare nelle cellule un’altra
proteina che si conosce con il nome di RACK. a cui legarsi, una vera e propria “ancora”, che
permette alla proteina chinasi C di funzionare in modo appropriato. E’ interessante osservare che la
ridotta quantità di questa proteina di ancoraggio sembrerebbe responsabile dei difetti di memoria e
dei difetti a carico del sistema immunitario nell’animale che invecchia. La Dr.ssa Corsini e il Prof.
Racchi (coniugi oltre che colleghi) hanno dimostrato in modo diretto, in due articoli di recente
pubblicazione [Racchi M, Govoni S, Solerte SB, Galli CL, Corsini E. Dehydroepiandrosterone and
the relationship with aging and memory: a possible link with protein kinase C functional
machinery. Brain Res Brain Res Rev. 2001;37(1-3):287-93; Corsini E, Lucchi L, Meroni M,
Racchi M, Solerte B, Fioravanti M, Viviani B, Marinovich M, Govoni S, Galli CL. In vivo
dehydroepiandrosterone restores age-associated defects in the protein kinase C signal transduction
pathway and related functional responses Journal of Immunology, 2002;168(4):1753-1758.] che la
somministrazione di DHEA ad animali vecchi ripristina sia nelle cellule del sistema immunitario
che nel cervello, i normali livelli della proteina RACK. Mentre gli studi sul cervello sono in fase di
approfondimento nei laboratori dei Proff. Govoni e Racchi, presso l’Università di Pavia, la Dr.ssa
Corsini e il Prof. Corrado Galli hanno già dimostrato che il ripristino della cosiddetta “ancora” della
proteina chinasi C riporta la funzionalità del sistema immunitario ai livelli dell’animale giovane.
Questi studi introducono nuovi elementi a livello cellulare per definire meglio le potenzialità del
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DHEA anche se occorre cautela nel giudicare i risultati ottenuti nell’animale prima di avere una
chiara risposta dalla sperimentazione clinica sull’uomo.
Per informazioni:
Marco Racchi Ph.D.
Associate Professor of Pharmacology
Department of Experimental and Applied Pharmacology
University of Pavia
Viale Taramelli 14, 27100, Pavia, Italy
Ph ++39 0382 507738/507839 - Fx ++39 0382 507405
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