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ANATOMIA GENERALE
1.L’ORGANIZZAZIONE DEL CORPO UMANO
Gli apparati e i sistemi che tratteremo in questo primo corso per aspiranti allenatori
saranno quelli più strettamente collegati al movimento del corpo umano.
Nella prima parte della vostra formazione quindi parleremo dell’apparato
locomotore, costituito dal sistema scheletrico (formato da ossa e articolazioni) e dal
sistema muscolare ed inoltre faremo un accenno al sistema nervoso per
comprendere come l’impulso nervoso viene trasferito al muscolo.
Prima di addentrarci nello studio del corpo umano è necessario conoscere alcuni
elementi di terminologia specifica che ogni allenatore deve conoscere per migliorare
la comunicazione durante l’insegnamento di un gesto motorio.
GLI ASSI ANATOMICI DI RIFERIMENTO
Per descrivere con chiarezza le posizioni e le direzioni che il corpo umano può
assumere si utilizzano gli assi che sono delle rette immaginarie che attraversano il
corpo e sono:
1. Asse longitudinale (dall’alto in basso)
2. Asse trasversale (da destra a sinistra)
3. Asse sagittale (da davanti a dietro)
Dall’incontro degli assi si formano tre piani immaginari dove si compiono i diversi
movimenti di un corpo.
1. Dall’incontro dell’asse longitudinale con l’asse trasversale si forma il piano
frontale che divide il corpo in una parte anteriore e una posteriore. Un esempio di
movimento sul piano frontale: saltelli con apertura e chiusura degli arti inferiori e
superiori.
2. Dall’incontro dell’asse longitudinale con l’asse sagittale si forma il piano
sagittale che divide il corpo in una parte destra e una sinistra. Un esempio di
movimento sul piano sagittale: corsa.
3. Dall’incontro dell’asse trasversale con l’asse sagittale si forma il piano trasverso
che divide il corpo in una parte superiore e una inferiore. Un esempio di
movimento sul piano trasverso: piroetta.
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LE ATTITUDINI FONDAMENTALI
Le attitudini descrivono il rapporto che intercorre tra il centro di gravità del corpo e il
mezzo di sostegno. Possono essere:
1. In appoggio
2. In sospensione
3. In volo
LE POSIZIONI FONDAMENTALI
Le posizioni sono le figure che assume il corpo in relazione all’ambiente e le parti del
corpo in relazione tra loro.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Decubito supino
Decubito prono
Decubito laterale
Stazione eretta
In ginocchio
Seduto
Quadrupedia
I MOVIMENTI FONDAMENTALI
I movimenti sono delle azioni che interessano una o più parti del corpo e il passaggio
da una posizione ginnica ad un’altra.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Abduzione
Adduzione
Inclinazione
Torsione
Piegamento
Flessione
Estensione
Circonduzione
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2.IL SISTEMA SCHELETRICO
Lo scheletro è l’insieme delle ossa del corpo che legate tra loro tramite le
articolazioni formano la struttura sulla quale si inseriscono i muscoli. Un individuo
adulto possiede circa 206 ossa divise fra il tronco, la testa e gli arti.
Lo scheletro ha una funzione di sostegno, di protezione dei tessuti molli e degli
organi interni e di riserva di calcio per l’organismo. Alla nascita lo scheletro è
composto quasi solo da cartilagine che con l’accrescimento sarà sostituita piano piano
da tessuto osseo.
Le ossa e le articolazioni rappresentano gli organi passivi dei movimenti, i muscoli
gli organi attivi.
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Le ossa si dividono in :
1. Ossa piatte sono ossa sviluppate prevalentemente in larghezza (ossa del cranio,
delle scapole, delle coste)
2. Ossa lunghe formate da una parte centrale diafisi e due estremità chiamate epifisi
prossimale e distale ricoperte da cartilagine. (Ossa degli arti)
3. Ossa corte sono ossa dove la dimensione della lunghezza e della larghezza si
equivalgono. (Ossa delle vertebre, ossa del carpo e del tarso).
Le ossa sono ricoperte da tessuto osseo compatto, mentre le epifisi delle ossa lunghe
e le ossa corte sono formate da tessuto spugnoso. All’interno delle ossa si trova il
midollo osseo che è una sostanza molle con funzione emopoietica cioè atta a formare
le cellule del sangue.
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TESTA
Le ossa che formano la testa sono le ossa del cranio e le ossa della faccia.
Il cranio è formato da otto ossa laminari articolate tra loro per mezzo di suture che
proteggono l’encefalo.
Le ossa che formano la regione facciale sono quattordici.
COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale è formata da 33-34 segmenti ossei sovrapposti denominati
vertebre. Le vertebre sono ossa corte con dimensioni differenti a seconda della
posizione che occupano nel rachide. Ogni vertebra ha una parte anteriore
semicilindrica chiamata corpo vertebrale, una parte posteriore chiamata arco che
congiungendosi al corpo delimita il foro vertebrale in cui passano il midollo spinale e
la prima parte dei nervi spinali. L’arco vertebrale presenta delle sporgenze dette
apofisi: una dorsale detta apofisi spinosa e due laterali dette apofisi trasverse. Tra
un corpo vertebrale e l’altro si trovano i dischi intervertebrali che sono delle strutture
fibrocartilaginee formate da un anello fibroso e da un nucleo polposo che rendono la
colonna vertebrale più elastica. La colonna oltre ad essere elastica è anche rigida
grazie all’azione dei muscoli e dei legamenti perché deve proteggere il midollo
spinale.
Vista di fronte e posteriormente la colonna appare diritta mentre se la osserviamo di
profilo possiamo notare che presenta quattro curvature che le conferiscono maggiore
resistenza e sono:
1.
2.
3.
4.
Lordosi cervicale convessa anteriormente
Cifosi dorsale convessa posteriormente
Lordosi lombare convessa anteriormente
Cifosi sacrale convessa posteriormente
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 La regione cervicale è formata da 7 vertebre (C1-C7) le prime due sono
atlante ed epistrofeo sono fondamentali nei movimenti di rotazione del capo
 La regione dorsale o toracica è formata da 12 vertebre (D1-D12) e si
articolano con le coste della gabbia toracica ecco perché questo tratto della
colonna è il meno mobile.
 La regione lombare è formata da 5 vertebre (L1-L5) sono vertebre formate da
grossi corpi vertebrali e da processi trasversi di forma rettangolare.
 La regione sacrale è formata da 5 vertebre fuse fra loro che formano l’osso
sacro.
 La regione coccigea è formata da 4 o 5 vertebre saldate tra loro che formano il
coccige residuo della coda dei nostri antenati.
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LA GABBIA TORACICA
La gabbia toracica ha la forma di un cono tronco che contiene e protegge il cuore e i
polmoni. E’ composta da 12 paia di coste che si articolano anteriormente con un osso
impari piatto e mediano e posteriormente con le vertebre dorsali.
Le ultime due paia di coste anteriormente non si articolano con lo sterno e perciò
vengono chiamate fluttuanti.
Le coste presentano una struttura cartilaginea importante perché la gabbia toracica
deve essere molto elastica per potersi dilatare durante gli atti respiratori.
L’ARTO SUPERIORE
L’arto superiore è formato da quattro regioni:
spalla , braccio, avambraccio e mano.
-SPALLANella spalla sono comprese la clavicola anteriormente e la scapola posteriormente
che costituiscono il cingolo scapolare grazie al quale ogni arto superiore si unisce allo
scheletro del tronco. La scapola è un osso pari piatto di forma triangolare divisa in
due da una sporgenza detta spina che termina lateralmente con una superficie
allargata detta acromion con la quale si articola la clavicola. All’angolo laterale della
scapola si trova una cavità detta glenoidea su cui si inserisce la testa dell’omero.
La clavicola è un osso pari a forma di S che sia articola medialmente con lo sterno e
lateralmente con la scapola (acromion).
SCAPOLA
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ARTICOLAZIONE SCAPOLO-OMERALE
-BRACCIONel braccio troviamo l’omero un osso lungo che si articola con l’epifisi prossimale
formata da una superficie articolare semisferica detta testa alla cavità glenoidea e con
l’epifisi distale formata da una parte laterale detta condilo e una mediale detta troclea
al radio e all’ulna.
-AVAMBRACCIONell’avambraccio si trovano due ossa lunghe: il radio e l’ulna.
L’ulna ha l’epifisi prossimale molto grossa detta olecrano che si articola al tempo
stesso con l’omero e con il radio, mentre l’epifisi distale è meno sviluppata e si
articola con le ossa del carpo e del radio.
Il radio ha l’epifisi distale più sviluppata dell’ulna e anch’essa si articola al polso;
l’epifisi prossimale presenta la testa che si articola sia all’omero che all’ulna.
L’insieme di queste tre ossa costituiscono l’articolazione del gomito.
ARTO SUPERIORE
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-MANOLa mano è formata da 8 ossa del carpo che insieme al radio e all’ulna formano
l’articolazione del polso. Cinque ossa formano il metacarpo, ovvero il palmo della
mano e le falangi tre per dito tranne il pollice che ne ha solamente due. Il pollice è
l’unico dito opponibile.
L’ARTO INFERIORE
L’arto inferiore è formato:
dalla coscia dalla gamba e dal piede che sono collegati alla colonna attraverso il
bacino.
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-BACINOIl bacino è costituito dall’unione delle due ossa dell’anca, che sono a loro volta il
risultato della fusione di tre ossa: l’ileo , l’ischio e il pube. Le ossa dell’anca si
articolano anteriormente con una cartilagine fibrosa detta sinfisi pubica e
posteriormente con l’osso sacro. Questa struttura serve per contenere e proteggere gli
organi interni.
-COSCIANella coscia troviamo il femore che è l’osso più lungo del corpo umano. L’epifisi
prossimale del femore è formata da una superficie di forma sferica detta testa che si
inserisce nel bacino nella fossa detta acetabolo, formando l’articolazione coxofemorale. L’epifisi distale del femore è formata da due condili che si articolano alle
due superfici concave del piatto tibiale e anteriormente alla rotula formando
l’articolazione del ginocchio. La rotula o patella è un osso che svolge un importante
azione meccanica facilitando l’azione del muscolo estensore del ginocchio: il
quadricipite.
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-GAMBANella gamba troviamo due ossa lunghe: la tibia e il perone. La tibia si trova
medialmente mentre il perone lateralmente. L’epifisi prossimale della tibia presenta
due superfici concave deputate a contenere i condili femorali con l’interposizione dei
due menischi (strutture cartilaginee a forma di C) che servono a migliorare il contatto
tra i capi articolari. L’epifisi distale della tibia e del perone, presentano delle
sporgenze dette malleolo interno e malleolo esterno che articolandosi con l’osso del
piede (astragalo) formano l’articolazione della caviglia.
-PIEDEIl piede è formato dalle ossa del tarso, metatarso e dalle falangi tre per ogni dito
escluso l’alluce che ne ha solamente due. Il piede sorregge il peso del corpo
attraverso una struttura elastica chiamata volta plantare.
LE ARTICOLAZIONI
Un’articolazione è una struttura complessa che mantiene in reciproco contatto due o
più ossa. Nel corpo umano si trovano delle articolazioni fisse dette sinartrosi, delle
articolazioni semimobili dette anfiartrosi e delle articolazioni mobili dette diartrosi.
DIARTROSI
Le articolazioni mobili (es. cingolo scapolo-omerale, gomito, coxo-femorale,
ginocchio) permettono grandi possibilità di movimento. In queste articolazioni si
distinguono: le superfici articolari, la capsula articolare, i legamenti, i tendini dei
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muscoli e i muscoli. All’interno dell’articolazione si trova la membrana sinoviale che
secerne un liquido atto a lubrificare e nutrire le cartilagini. L’articolazione del
ginocchio è una diartrosi che presenta al suo interno dei dischetti articolari chiamati
menischi a forma di C che separano l’articolazione in modo completo.
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SISTEMA MUSCOLARE
3.SISTEMA MUSCOLARE
Nel corpo umano riconosciamo tre tipi di muscoli: i muscoli scheletrici detti anche
volontari e striati perché formati da tessuto muscolare striato e innervati dal sistema
nervoso centrale e periferico che determina la volontarietà della contrazione, il
muscolo cardiaco anche esso striato ma involontario perché innervato dal sistema
neurovegetativo e i muscoli lisci involontari propri degli organi interni e dei vasi
sanguigni innervati dal sistema nervoso vegetativo (la loro contrazione avviene
indipendentemente dalla nostra volontà).
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I muscoli scheletrici sono formati da migliaia di cellule a forma allungata dette fibre
muscolari. Le fibre muscolari sono organizzate in fasci rivestiti da tessuto connettivo.
Il tessuto connettivo di rivestimento svolge un importante ruolo di collante tra le
varie fibre, così che la loro contrazione venga trasmessa lungo l’intero muscolo.
All’estremità il tessuto connettivo si fonde e prosegue con un tessuto più denso che
forma il tendine. Il tendine è una struttura elastica e allo stesso tempo robusta
attraverso il quale il muscolo, ancorandosi al tessuto osseo, può esercitare la trazione
e determinare lo spostamento dei segmenti ossei.
Nel corpo umano vi sono oltre 500 muscoli con forme dimensioni e funzioni diverse.
I muscoli possono essere fusiformi, pennati, semipennati triangolari nastriforme, ecc.
A seconda del numero di ventri muscolari si parlerà di muscolo bicipite, tricipite,
quadricipite.
I muscoli normalmente congiungono i segmenti ossei attraverso una o più
articolazioni. Il punto in cui un muscolo si articola ad un segmento osseo si chiama
inserzione. Con la loro contrazione i muscoli sono in grado di immobilizzare
un’articolazione o di produrne il movimento.
Il movimento è reso possibile dalla contrazione di uno o più muscoli, detti agonisti
che realizzano l’azione di spostamento di un segmento scheletrico. All’inizio di
questa azione è necessario che i muscoli deputati all’azione contraria, cioè gli
antagonisti, siano rilasciati per non risultare di freno al movimento. I ruoli si
invertono nello svolgimento dell’azione opposta.
Quando più gruppi muscolari concorrono a realizzare un movimento, la loro azione
sarà detta sinergica.
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I TIPI DI FIBRE MUSCOLARI
In un muscolo si riconoscono diverse fibre muscolari:
1. Fibre tipo I lente denominate anche rosse perché possiedono una ricca
vascolarizzazione. Sono fibre poco affaticabili
2. Fibre tipo II veloci denominate anche bianche perché non presentano
colorazione. Le fibre a contrazione veloce sono di tre tipi:
 IIa a contrazione rapida resistenti alla fatica sono intermedie tra le fibre
lente tipo I e le veloci IIb.
 IIb a contrazione rapida molto affaticabili sono fibre in grado di
sviluppare intensità di contrazione elevatissime in tempi rapidissimi.
 IIc a contrazione rapida rappresenta al massimo il 3% del totale delle
fibre di un muscolo. E’ un tipo di fibra intermedia tra IIa e IIb. Sembra
sia possibile la loro trasformazione in IIa o IIb in seguito ad allenamenti
specifici.
I velocisti possiedono quindi nei muscoli una percentuale elevata di fibre veloci,
mentre i maratoneti possiedono una percentuale maggiore di fibre lente.
CONTRAZIONE MUSCOLARE
La contrazione muscolare si traduce nella produzione di forza a livello dei segmenti
ossei mobilizzati. Le possibili forme di contrazione possono essere:
 Contrazione isometrica
 Contrazione concentrica
 Contrazione eccentrica
Nella contrazione isometrica la contrazione è statica non c’è movimento esterno.
Nella contrazione concentrica la contrazione è dinamica in accorciamento, il muscolo
si accorcia e le inserzioni muscolari si avvicinano, determinando lo spostamento del
segmento osseo.
Nella contrazione eccentrica la contrazione avviene in allungamento (es. a livello
della coscia dopo un salto il quadricipite si contrae in allungamento per frenare
l’atterraggio).
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I MUSCOLI PRINCIPALI DEL DORSO
Il muscolo trapezio costituisce bilateralmente il piano superficiale della nuca e della
faccia dorsale del torace, contraendosi estende la testa e porta la spalla medialmente,
innalza la spalla e inclina la testa.
Il muscolo gran dorsale ha una forma triangolare si trova nella regione inferiore del
dorso raggiunge con la sua inserzione più alta la parete posteriore della cavità
ascellare omero, contraendosi adduce e ruota medialmente il braccio portandolo in
dietro, facendo punto fisso sull’omero solleva il tronco (atto dell’arrampicarsi).
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I MUSCOLI PRINCIPALI DEL TORACE
I muscoli del torace si dividono:
Il muscolo grande pettorale ha forma di ventaglio si inserisce sulla clavicola, sullo
sterno, sulle prime sei cartilagini costali; i fasci muscolari si portano lateralmente fino
all’omero (regione ascellare). Contraendosi adduce il braccio, facendo punto fisso sul
braccio è elevatore delle coste.
Il diaframma è un muscolo largo disposto trasversalmente e divide la cavità toracica
dalla cavità addominale. Il diaframma è un muscolo che svolge un importante ruolo
nella respirazione. E’ un muscolo inspiratore.
I MUSCOLI PRINCIPALI DELL’ADDOME
Il muscolo retto dell’addome sono due divisi da una linea fibrosa detta linea alba
vanno dallo sterno al margine superiore del pube, contraendosi flette la colonna
vertebrale toracica e lombare e abbassa le coste e comprime i visceri addominali.
I muscoli obliqui esterni contraendosi abbassano le coste flettono la colonna
lombare e ruotano il torace verso il lato opposto.
I MUSCOLI PRINCIPALI DELLA SPALLA
Il deltoide è un muscolo di forma triangolare si inserisce sulla porzione laterale della
clavicola, sulla spina della scapola e sull’acromion; i fasci muscolari si portano in
basso inserendosi sulla diafisi dell’omero. Contraendsi abduce il braccio e lo ruota
internamente ed esternamente. Facendo punto fisso sull’omero ha un azione di
trazione sul cingolo scapolo-omerale.
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I MUSCOLI PRINCIPALI DEL BRACCIO E DELL’AVAMBRACCIO
I muscoli del principali del braccio sono: bicipite brachiale anteriormente e il tricipite
brachiale posteriormente. Nell’avambraccio si trovano numerosi muscoli che
agiscono come flessori ed estensori della mano, delle dita e come pronatori e
supinatori dell’avambraccio.
Il bicipite brachiale flette l’avambraccio sul braccio se l’arto è pronato determina la
supinazione.
Il tricipite brachiale estende l’avambraccio sul braccio
I MUSCOLI PRINCIPALI DELL’ANCA
Nell’anca ci sono numerosi muscoli situati sia all’interno del bacino che sulla
superficie esterna (grande gluteo, medio gluteo e piccolo gluteo).
Il grande gluteo si trova esternamente esso contraendosi estende, abduce e ruota
all’esterno la coscia.
I MUSCOLI PRINCIPALI DELLA COSCIA
I muscoli principali della coscia sono: il quadricipite femorale formato da quattro
capi che in basso si inseriscono mediante un tendine unico sulla rotula. Il quadricipite
è formato dal retto del femore dal vasto laterale, dal vasto mediale e dal vasto
intermedio. Questo muscolo si trova anteriormente e contraendosi estende la gamba e
flette la coscia sul bacino.
Posteriormente si trova il bicipite femorale, muscolo che contraendosi flette la
gamba sulla coscia.
I MUSCOLI PRINCIPALI DELLA GAMBA
I muscoli della gamba principali sono anteriormente il tibiale anteriore che flette il
piede dorsalmente, i muscoli laterali che flettono abducono, e ruotano lateralmente il
piede e i muscoli posteriori il tricipite della sura formato da tre capi (due superficiali
che formano il polpaccio o gastrocnemio e uno profondo detto soleo) che si uniscono
in un unico tendine (tendine di Achille) il quale si inserisce sulla faccia posteriore del
polpaccio. Il tricipite della sura è estensore plantare del piede e svolge un ruolo
importante nella deambulazione e nel salto.
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4. SISTEMA NERVOSO
Il sistema nervoso è il centro di controllo da dove partono e arrivano tutti i dati che
regolano, coordinano, organizzano il funzionamento del nostro organismo.
Il sistema nervoso è costituito da cellule nervose dette neuroni e viene distinto in:
 sistema nervoso centrale SNC
 sistema nervoso periferico SNP
La cellula nervosa chiamata neurone riceve trasmette le informazioni in tutto
l’organismo ad altissima velocità.
Ogni neurone è formato da un corpo cellulare a forma di stella che contiene il nucleo
cellulare, da numerosi brevi prolungamenti detti dendriti e da un lungo
prolungamento detto assone che costituisce la fibra nervosa ed è rivestito dalla guaina
mielinica. Più fibre nervose riunite in un fascio costituiscono il nervo.
Il passaggio dell’impulso da un neurone all’altro avviene in una zona di contatto
chiamata sinapsi.
Nell’assone viaggiano i segnali in uscita, nei dendriti viaggiano i segnali in entrata.
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SINAPSI
Il sistema nervoso centrale è costituito dall’encefalo, contenuto dalla scatola cranica
e dal midollo spinale racchiuso nel canale vertebrale. In questi organi vengono
ricevute e rielaborate le informazioni sensoriali e hanno origine le risposte.
L’encefalo è costituito da cervello, cervelletto e tronco cerebrale.
La parte esterna del cervello si chiama corteccia ed è di colore grigia mentre quella
interna è di colore bianco. Nella corteccia vi sono 4 zone chiamate lobi e ognuna ha
una funzione diversa:
1. lobo frontale responsabile della pianificazione dei movimenti, dei
ragionamenti complessi di idee e pensieri
2. lobo parietale si trova l’area sensitiva che comunica le caratteristiche degli
oggetti e l’area motoria che genera i movimenti volontari
3. lobo temporale che riceve gli stimoli dal canale uditivo
4. lobo occipitale che riceve le percezioni visive riferite allo spazio.
Il cervello invia ai muscoli scheletrici gli impulsi motori attraverso le vie piramidali
ed extrapiramidali. Le vie piramidali sono fasci di fibre che collegano l’area
motoria della corteccia con i motoneuroni del midollo spinale.
Le vie piramidali permettono la realizzazione dei movimenti volontari, facendo
contrarre la muscolatura scheletrica. Le vie piramidali hanno origine in un emisfero
della corteccia e dopo aver incrociato la linea mediana vanno ai motoneuroni della
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parte opposta. Per questo se una persona è colpita da un’emorragia in un zona
dell’encefalo si verifica una difficoltà motoria nel lato opposto del corpo.
Le vie extrapiramidali raccolgono gli impulsi da altre zone della corteccia e hanno un
percorso più lento e articolato controllando i movimenti automatici e semiautomatici.
Il cervelletto è situato nella zona posteriore della nuca e ha il compito
importantissimo di regolare il lavoro dei muscoli volontari. Il cervelletto coordina
l’azione della corteccia correggendo il gesto e rendendolo più armonico. In
particolare esso agisce sul tono muscolare e sull’equilibrio, consentendo di mantenere
la postura corretta in ogni azione motoria.
Il tronco cerebrale collega l’encefalo al midollo spinale, esso regola il respiro,
l’attività cardiaca, il ritmo del sonno, l’attenzione.
Il midollo spinale è un cordone di fibre nervose racchiuso nella colonna vertebrale.
Il sistema nervoso periferico è formato dai nervi che collegano il sistema nervoso
centrale con gli apparati periferici. Si distingue in sistema cerebro-spinale (collegato
direttamente al sistema nervoso centrale) e sistema nervoso autonomo (non collegato
direttamente al sistema nervoso centrale esso regola le funzioni organiche non
soggette alla nostra volontà es. motilità dei visceri.
5.APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO
L’apparato cardiocircolatorio è un sistema formato da una pompa, il cuore, da una
rete di tubi, i vasi sanguigni e da un liquido che vi scorre, il sangue.
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La funzione dell’apparato cardio-circolatorio è quella di trasportare a tutte le cellule
dell’organismo, attraverso il sangue, l’ossigeno necessario per l’utilizzo delle
sostanze nutritive frutto della digestione, inoltre il sangue trasporta gli ormoni che
svolgono funzioni regolatrici e allontana i prodotti di rifiuto.
Gli esseri umani come gli altri vertebrati sono provvisti di un sistema circolatorio
chiuso delimitato dalle pareti del cuore e dai vasi sanguigni.
-IL CUORE-
Il cuore è situato al centro del torace tra i polmoni, appoggiato sul diaframma, dietro
allo sterno e davanti alla colonna vertebrale con la punta rivolta leggermente verso
sinistra.
Il cuore è costituito da un muscolo striato detto miocardio, che pur essendo striato è
involontario, dotato di capacità contrattile propria dipende dal sistema nervoso
autonomo. Il cuore è grande circa come un pugno ed è avvolto da una membrana
protettiva esterna detta pericardio ed interna detta endocardio.
Il cuore è diviso in due parti la metà destra e la metà sinistra, nella parte destra circola
il sangue povero di ossigeno proveniente da tutto il corpo e diretto ai polmoni per
ossigenarsi (inizio della piccola circolazione); nella parte sinistra passa il sangue
ricco di ossigeno proveniente dai polmoni e diretto ai tessuti per portare nutrimento
(inizio della grande circolazione). Ogni parte è divisa in due sezioni, una superiore
detta atrio e una inferiore detta ventricolo: il sangue entra negli atri che lo immettono
nei sottostanti ventricoli. Quando le cavità atriali e ventricolari ricevono il sangue il
cuore si rilassa per far spazio al sangue (fase di diastole) , mentre nella fase
successiva (fase di sistole) il cuore si contrae causando l’espulsione del sangue dagli
atri ai ventricoli e poi dai ventricoli ai vasi sanguigni.
Il cuore agisce come una pompa perché preme il sangue nelle arterie, le arterie
trasportano il sangue dal cuore ai diversi tessuti del corpo ramificandosi in un sistema
di capillari. Nei capillari hanno luogo scambi di gas e scambi di sostanze nutritive e
di rifiuto. I capillari confluiscono a formare le vene che trasportano di nuovo il
sangue dai tessuti del corpo alla pompa cuore che in questo caso aspira il sangue.
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-PICCOLA E GRANDE CIRCOLAZIONEIl movimento del sangue all’interno dell’organismo prende il nome di circolazione
sanguigna. Possiamo distinguere una piccola circolazione e una grande circolazione.
La piccola circolazione o circolazione polmonare è quella grazie alla quale si attua
lo scambio gassoso tra il sangue e l’ambiente esterno: nei polmoni il sangue si
arricchisce di ossigeno cedendo l’anidride carbonica. Corrisponde al circuito cuorepolmoni-cuore.
La grande circolazione o circolazione generale, è quella dove il sangue raggiunge
tutte le cellule del corpo. Corrisponde al circuito cuore-tessuti-cuore.
-LA FREQUENZA CARDIACALa frequenza delle fasi di contrazione e rilassamento si chiama frequenza cardiaca
(F.C.).
La frequenza cardiaca dipende dalla richiesta di ossigeno da parte dell’organismo e si
esprime in numero di battiti al minuto.
Essa varia a seconda dell’entità dello sforzo: in un adulto sono circa 70 al minuto a
riposo e possono arrivare a oltre 200 durante l’intensa attività fisica. Questo valore si
riduce con l’età.
F.C. max = 220 – età
6.IL SISTEMA RESPIRATORIO
L’apparato respiratorio è formato da un insieme di organi cavi attraverso i quali l’aria
che respiriamo raggiunge i polmoni, dove hanno luogo gli scambi gassosi.
L’aria percorre le cavità nasali, la cavità orofaringea (laringe, faringe e trachea) e
infine raggiunge i bronchi che si ramificano all’interno dei polmoni suddividendosi in
rami sempre più piccoli i bronchioli che fanno giungere l’aria inspirata agli alveoli.
Negli alveoli avvengono gli scambi tra aria e sangue: il sangue prende l’ossigeno da
trasportare a tutte le cellule del corpo e cede l’anidride carbonica che le cellule
producono come rifiuto da eliminare.
La respirazione viene compiuta in modo autonomo, i muscoli che consentono la
respirazione sono i muscoli intercostali e il diaframma.
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Con la respirazione (inspirazione ed espirazione) porto l’ossigeno ai polmoni ed
elimino l’anidride carbonica.
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