Nona stagione Teatrale - Castrovillari in comune

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Castrovillari in comune - Giornale telematico del Comune di Castrovillari
Nona stagione Teatrale
mercoledì 28 novembre 2007
Sabato 1° dicembre, alle ore 21.00, nel teatro Sybaris, prenderà il via la nona stagione teatrale con lo
spettacolo “Lungo viaggio verso la notte”, in compagnia di Remo Girone e Annamaria Guarnieri.
La campagna abbonamenti si è conclusa in questi giorni ed ha fatto registrare un boom senza precedenti.
L’ottanta per cento dei posti è stato prenotato da abbonati! Un risultato che inorgoglisce l’amministrazione
comunale, la quale, in collaborazione con i Teatri Calabresi Associati, ha varato un cartellone che ha trovato il
gradimento dei castrovillaresi. “Non s’era mai verificata una risposta così incoraggiante – ha
dichiarato il sindaco Blaiotta – rispetto ai nostri sforzi di proporre nella nostra città un teatro di qualità. Nei cinque
anni precedenti si è registrato un crescente interesse per le manifestazioni teatrali, grazie ad un’attenta e
selezionata proposta di spettacoli, che ha raggiunto il clou in questi giorni, con un’autentica esplosione di
interesse e di accettazione della rassegna comunale. Tutti questi risultati sono stati raggiunti in perfetta solitudine, con
sforzi finanziari esclusivamente comunali, senza appoggi o aiuti da altre istituzioni, a cominciare dalla Regione Calabria
che spende milioni di euro l’anno per sovvenzionare teatri e spettacoli teatrali in ogni angolo della regione,
dimenticandosi della grande qualità delle nostre rassegne e della sensibilità del nostro pubblico”.
Dicevamo che si inizierà con Remo Girone, ma il secondo spettacolo – il 3 gennaio 2008 - si prospetta come un
vero e proprio segnale di impegno civile della Città di Castrovillari, che in prima regionale presenterà lo spettacolo
“Gomorra”, tratto del libro-denunzia di Roberto Saviano, dedicato alle trame ed agli affari della delinquenza
organizzata campana. Sempre in tema di impegno civile, il teatro di Castrovillari ospiterà, nel segno di una presa di
coscienza, anche sul piano artistico, dei mali della società calabrese, affidata ai “Ragazzi di Locri”, uno
spettacolo di elevato valore sociale. Gli altri spettacoli in cartellone sono: “Otello” con Sebastiano Lo
Monaco (8 gennaio), “Prima Pagina” con Gian Marco Tognazzi e Bruno Armando (17 Gennaio), “Il
contrabbasso” con Maurizio Micheli (6 febbraio), “Carmen” del Ballett Flamenco de Madrid (21
febbraio), “Plaza Suite” con Corrado Tedeschi e Patrizia Loreti (28 febbraio), “I giovani Holden,
Roma-Locri A/R” (6 marzo) e “8 donne e un mistero” con Caterina Costantini ed Elsa Martinelli che
concluderà la stagione il 25 marzo.
LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO DEL PRIMO DICEMBRE
Remo Girone - Annamaria Guarnieri in "Lunga giornata verso la notte" di Eugene O'Neill traduzione di Masolino D'Amico
con Luca Lazzareschi e Daniele Salvo scene di Gianni Carluccio costumi di Nanà Cecchi musiche di Antonio Di Pofi regia
di Piero Maccarinelli produzione Pietro Mezzasoma durata 180 minuti
Scritto nel 1956 (e rappresentato postumo nello stesso anno a Stoccolma), dopo alcuni capolavori quali
“Desiderio sotto gli olmi”, “Strano interludio”, “Il lutto si addice ad Elettra”, e
dopo un Premio Nobel per la letteratura, “Lunga giornata verso la notte” si pone come uno spietato
riepilogo di tutta la drammaturgia di O'Neill, che con questo testo decide finalmente di fare i conti con se stesso
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affrontando le inquietudini e i fantasmi del suo passato. La lunga giornata è quella trascorsa dalla famiglia Tyrone
– in realtà la famiglia dell’autore – nell’abitazione di campagna in Connecticut. Chiusi in casa,
i quattro personaggi (madre, padre e i due figli) iniziano una conversazione tranquilla al mattino di una giornata che si
annuncia come un lungo viaggio verso l’oscurità. Approdando man mano verso le sponde del proprio fallimento, si
lanciano rimproveri, si scambiano insulti, rinvangano tenerezze ed ingiustizie: tra loro si aprono inattesi attimi di solidarietà
e si spalancano abissi di odio. E poi c'è lui, Edmund (Remo Girone), ormai tubercolotico per la vita che ha condotto
facendo la fame, all'avventura fra navi, porti e prostitute, che proprio quando gli si rivela il proprio talento naturale per la
scrittura, deve entrare in sanatorio per cercare di sopravvivere, ma il padre non vuole tirare fuori i soldi e vuole mandarlo
in un ospedale di carità. La giornata del titolo li vede nella casa di campagna del Connecticut fra siepi da tagliare,
cameriere avventizie, e una nebbia che circonda tutto come un'ovatta minacciosa: proprio quella nebbia come simbolo di
spaesamento, di impossibilità di vedere e dunque di capire, di mistero da sempre uno dei «personaggi» chiave nei testi di
O'Neill. Falsi valori, luci artificiali, ma anche un disperato bisogno di amore, fino all’ultima straziante dichiarazione.
Piero Maccarinelli decide di riportare in scena questo scorcio di America del 1912 all’interno di una scenografia
semplice, che riproduce il salotto di casa Tyrone quasi come una serra, una sorta di prigione di cristallo che evoca
immaginari borghesi e scenari ibseniani. Il testo è carico di tensione e di dolore, malattie, alcool, droghe, eventi che
hanno portato alla deriva la famiglia dell’autore. Da questa opera sono state tratte alcuni versioni
cinematografiche, tra cui quella di Sidney Lumet, con un personaggio di eccezione quale sir Laurence Olivier (nel ruolo di
Edmund).
“La pièce si regge esclusivamente sui quattro protagonisti: Remo Girone, il capofamiglia, Annamaria Guarnieri, la
moglie, Luca Lazzareschi e Daniele Salvo nei ruoli dei figli. La scena è molto elegante ed essenziale per lasciare
immaginare allo spettatore la casa in Connecticut, e le pareti mano a mano scompariranno rendendo il tutto un gioco
d’attori che si devono appoggiare su di loro, sul rapporto tra di loro e sui propri sentimenti. Un testo che è una
lezione di teatro, per i giovani e non solo; i piani di ascolto sono fondamentali. Un esempio di come il teatro è immortale,
per la sua contemporaneità”
Il regista dello spettacolo Piero Maccarinelli
"Ci sono alcuni punti in comune tra la mia vita e quella del padre della famiglia Tyrone. Sono un attore popolare, lui
altrettanto, ha una moglie con dei problemi che però ama moltissimo, io non ho una moglie con dei problemi, ma la amo
molto. Mi sono trovato a mio agio. Invece ho dovuto imparare a stare dritto come un militare, il personaggio è di origine
contadina ma gli piace avere un certo portamento. E' irlandese, di irlandesi me ne intendo, gli puoi parlare di tutto ma
non toccate la religione".
Gli interpreti:
Remo Girone ha sempre amato il teatro, la sua formazione è teatrale, ha lavorato con Ronconi, Peter Stein portando in
scena Zio Vanja di Cechov, ma la fama l'ha trovata in tv con il personaggio di Tano Cariddi nella serie La Piovra (dal
1987 al 1995). Non ha tralasciato il cinema, recentemente lo abbiamo visto in Persona non grata di Krzysztof Zanussi e
ne Il 7 e l'8 di Ficarra e Picone. Oggi ritorna a teatro portando in scena, insieme ad Annamaria Guarnieri, Luca
Lazzareschi e Daniele Salvo, Lunga giornata verso la notte del premio Nobel Eugene O'Neill per la regia di Piero
Maccarinelli. Lo spettacolo ha aperto stagione del Teatro Eliseo di Roma ed ora è in tournee per tutti i teatri italiani.
Anna Maria Guarnieri è divenuta popolare anche presso il pubblico televisivo grazie ai ruoli interpretati in alcuni
sceneggiati degli anni sessanta. Ha lavorato con grandi registi italiani come Zeffirelli, Missiroli, Ronconi. Con Missiroli, al
Teatro Stabile di Torino, recita Goldoni, Pirandello, Strindberg, Cechov (è Sonia in Zio Vania, ruolo a cui afferma di
tenere moltissimo), Shakespeare, Webster e Wedekind. Per la televisione interpreta gli sceneggiati La cittadella, E le
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stelle stanno a guardare di Cronin e David Copperfield di Dickens, diretti da Anton Giulio Majano. Al cinema lavora con
Mauro Bolognini, Pasquale Festa Campanile, Enzo Muzii. La sua più recente apparizione televisiva risale al 1978, nella
serie L'Agente Segreto diretta da Antonio Calenda. Negli anni novanta interpreta soprattutto grandi ruoli tragici del teatro
di Euripide (Clitemnestra, Ifigenia in Tauride) e di Pirandello (La ragione degli altri). Nel 2001 le viene conferito il premio
Ugo Betti alla carriera.
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