MADE IN POMPEI Periodico di informazione e promozione turistica, culturale, enogastronomica, scientifica ed economica Anno I – Numero 12– Gennaio 2012 Distribuzione gratuita Autorizzazione del Tribunale di Torre Annunziata (NA) n. 2 del 10/02/2011 Il magazine è disponibile anche on-line in formato digitale. Direttore responsabile: Marco Pirollo Progetto grafico: Ermelinda Belsito Traduzioni: Maria Teresa Ventura Promozione e Distribuzione: Manuela Belsito, Claudio Collaro Edizione: TXT Comunicazione Integrata www.txtcomunicazioneintegrata.it [email protected] Stampa: Printergroup Italia – Castellammare di Stabia (NA) Amministrazione e Redazione: Piazza Schettini, 9 - 80045 Pompei (NA) Per contattare la Redazione e/o l'Ufficio Marketing: Telefono: +39 081.19483222 E-mail: [email protected] Web: www.madeinpompei.it Per la tua pubblicità Telefono: +39 081.19483222 E-mail: [email protected] Chiuso in redazione il 31 Dicembre 2011. Made In Pompei non è in alcun modo responsabile di eventuali cancellazioni o variazioni di prezzo, luogo, data e orario degli eventi riportati né del materiale pubblicitario fornito dagli inserzionisti. SOMMARIO 5 L'INVERNO NELL'ANTICA POMPEI 7 TURISMO, OBIETTIVO PARCO ARCHEOLOGICO 8 IL “SEGRETO” DELLA PIZZA NAPOLETANA 10 A MONS. LIBERATI IL PREMIO “BONIFACIO VIII” 13 PAOLANTONI RICORDA TOTÒ “CASA DI FRONTIERA”: 14 IN SCENA IL RAPPORTO TRA NORD E SUD 17 SCAVI DI ERCOLANO SENZA BARRIERE UNA BELLEZZA POMPEIANA 18 NEL CALENDARIO DEL NAPOLI I GRAFFITI DELL’ANTICA POMPEI, 21 AVI DEI SOCIAL NETWORK 23 POMPEI E IL GRAND TOUR 24 LA POMPEI “ROMANTICA” 27 PASTICCIERI IN VETRINA UN LIBRO RACCONTA LE 29 “DONNE MIE DELLA LUCANIA” CROLLI E MANCATE APERTURE 31 A NATALE E CAPODANNO L’INVERNO NELL’ANTICA POMPEI LA STAGIONE FREDDA ERA QUELLA PIÙ “DIFFICILE” © riproduzione riservata FONTE: Le stagioni nell’antica Pompei di A Ciarallo, ed. Electa, 2005, pp. 63, euro 9. THE WINTER IN ANCIENT POMPEII THE COLD SEASON WAS THE MOST "DIFFICULT" The most "difficult" season for the survival of two thousand years ago Pompeian was without a doubt the winter. The coldest period of the year had obviously started with the winter solstice, which falls on December 23. From a meteorological perspective, we expected a cold,windy and uncertain January. On February, it predicted hailstorms and intense cold while on March the weather was expected to dexterously variable time, with hailstorms and sudden cold accompanied by snow. On January, the main occupation in the fields related to timber harvesting, which was used in various domestic purposes (to build doors, beds, tools) taking into account the characteristics of fibers for each shrub (which determined the strength properties or bending of wood). Shepherds, however, had to brand lambs and quadrupeds of large size. February was dedicated to the preparation of the land with a view to spring: hemp and flax were sown, rosegardens, vines and olive trees were pruned, old vineyards are hoed and new ones were set up. It was also necessary to fertilize lawns and fields for fruit plants. On March, finally, farmers will set up nurseries (with evergreens like myrtle, laurel and ivy) and awaiting warmer weather, they devoted their attention to gardens, sowing plants, herbs and vegetables to harvest and then useing during the summer. Very important during the winter was the preservation of foods: meats, olives, vegetables. For example, the pork was kept,cut to pieces, alternating with layers of salt and compressed with weights. Alternatively, if you did not want to add salt, it was possible to keep them completely covered with honey. Many foods also was useful in the house's pharmacy, such as lard (obtained from the subcutaneous fat remaining by the pig's slaughter) if it was matured, was collected in pills and it came in useful for wasting desease. The fresh one, mixed with honey, cured the cough, while the lard eased herpes. Mixed with other ingredients and used as an ointment, solved many problems:ranging from corns to mumps. © all rights reserved ARCHEOLOGIA ~ ACTUALITY La stagione più “difficile” per la sopravvivenza dei pompeiani di duemila anni fa era senza dubbio l’inverno. Il periodo più freddo dell’anno aveva ovviamente inizio con il solstizio d’inverno, che cade il 23 dicembre. Dal punto di vista meteorologico, ci si aspettava un mese di gennaio freddo, ventoso e incerto. A febbraio si prevedevano grandinate e un freddo molto intenso mentre a marzo il tempo lasciava presagire un tempo destramente variabile, con grandinate ed improvvisi freddi accompagnati da nevicate. A gennaio la principale occupazione nei campi riguardava la raccolta del legname, che veniva impiegato nei vari usi domestici (per costruire porte, letti, utensili) tenendo conto delle caratteristiche delle fibre per ciascun arbusto (che determinava le proprietà di resistenza o flessione del legno). I pastori, invece, dovevano marchiare a fuoco gli agnelli e i quadrupedi di grossa taglia. Febbraio era dedicato alla preparazione del terreno in previsione della primavera: si seminava canapa e lino, si potavano i roseti, le viti e gli olivi, si zappavano i vecchi vigneti e si allestivano i nuovi. Era inoltre necessario concimare i prati e i campi destinati alle piante da frutto. A marzo, infine, gli agricoltori allestivano i vivai (con piante sempreverdi come mirto, allora ed edere) e, in attesa del clima più mite, dedicavano le loro cure agli orti seminando piante, erbe ed ortaggi da raccogliere e quindi utilizzare nella bella stagione. Molto importante nel periodo invernale era la conservazione dei cibi: carni, olive, ortaggi. Ad esempio, la carne di maiale veniva conservata tagliata a pezzi, alternata con strati di sale e compressa con dei pesi. In alternativa, se non si desiderava salarle, era possibile conservarle completamente coperte di miele. Molti alimenti tornavano utili anche nella farmacia di casa: ad esempio la sugna (ottenuta dal pannicolo di grasso rimanente dalla macellazione del maiale) se era stagionata era raccolta in pillole e serviva per la tisi. Quella fresca, mescolata al miele, curava la tosse, mentre il lardo leniva l’herpes. Mescolata ad altri ingredienti ed utilizzata come una pomata, risolveva molti problemi: dai calli agli orecchioni. TURISMO, OBIETTIVO PARCO ARCHEOLOGICO IL PROGETTO È IN FASE DI STUDIO © riproduzione riservata TOURISM, OBJECTIVE: ARCHAEOLOGICAL PARK THE PROJECT IS COURSE OF STUDY An archaeological and agricultural park in the northern city of Pompeii, close to the archaeological site. It is this the hypothesis of touristic interest around which the local government of Pompeii is working, it formed a study group with the specific objective of developing the strategic direction of the project, but also to evaluate all the different aspects of organizational and operational complexity, which are not few. The study group will be responsible to defining the strategic direction of the project for the archaeological park, taking account of the technical and economic factors related to the achievement of the Park. There are several objectives to be pursued through the creation of an archaeological and agricultural park in the northen area of Pompeii, just near the area that borders the excavations. Among these, first of all, there is the opening of theMount Vesuvius entrance gate in north Excavations and the creation of a link with the northern area destined to experimental Archaeological Park. Then there is the strengthening of the transport,road and pedestrian system;the enhancement of agricultural land through the restoration of the traditional crops of the sites (walnuts, onions, citrus, etc..); the creation of sports poles connected to the archaeological and agricultural park. Moreover, it is thought also to the requalification and the development of the historic centres of Civita Giuliana and Masseria Grotta, as well as the reintegration into the system of unused or underutilized industrial areas through the introduction of new functions related to a sustainable touristic-receptive development. Finally, among the objectives of the project appear the creation of a research centre connected to the education system and the revitalization and expansion of economic activities through the localization of accommodation hospitality and catering functions. © all rights reserved TURISMO ~ TOURISM Un parco archeologico e agricolo nell’area settentrionale della città di Pompei, a ridosso del sito archeologico. E’ questa l’ipotesi di interesse turistico attorno alla quale sta lavorando l’amministrazione comunale di Pompei che ha costituito un gruppo di studio con l’obiettivo specifico di elaborare gli indirizzi strategici del progetto, ma anche di valutarne tutti i molteplici aspetti di complessità, operativa ed organizzativa, che non sono pochi. Il gruppo di studio avrà il compito di definire gli indirizzi strategici del progetto relativo al parco archeologico, tenendo conto dei fattori tecnico-economici connessi alla realizzazione del Parco. Molteplici sono gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso la realizzazione di un parco archeologico e agricolo nella zona a nord di Pompei, proprio in prossimità dell’area che delimita gli scavi. Tra questi, in primis, c’è l'apertura dell'ingresso di Porta Vesuvio a nord degli Scavi e la creazione di un collegamento con l'area settentrionale destinata a Parco Archeologico sperimentale. Poi c’è il potenziamento del sistema dei trasporti, stradale e ciclopedonale; la valorizzazione del territorio agricolo attraverso il ripristino delle colture tradizionali dei luoghi (nocciole, cipolle, agrumi, ecc.); la creazione di poli sportivi connessi al Parco archeologico e agricolo. Inoltre, si pensa anche alla riqualificazione e valorizzazione dei nuclei storici di Civita Giuliana e Masseria Grotta, oltre alla reintegrazione nel sistema di aree produttive inutilizzate o sottoutilizzate attraverso l'introduzione di nuove funzioni legate ad uno sviluppo turistico-ricettivo sostenibile. Infine, tra gli obiettivi del progetto figurano la creazione di un centro di ricerca connesso al sistema formativo e scolastico e il rilancio ed il potenziamento delle attività economiche attraverso la localizzazione di funzioni ricettive, di accoglienza e di ristoro. IL “SEGRETO” DELLA PIZZA NAPOLETANA LUNGA LIEVITAZIONE A TEMPERATURA AMBIENTE COOKERY ~ GASTRONOMIA Le tradizioni fanno parte del bagaglio di valori e di caratteristiche di un territorio. E quando si parla di tradizioni a tavola, in Campania non si può non parlare della pizza, soprattutto di quella realizzata secondo l’antica ricetta. Sì, perché la lavorazione dell’impasto della pizza ha una vera e propria storia alle spalle, che i cultori “dell’arte della pizza napoletana” si tramandano di generazione in generazione. Il segreto di una pizza morbida e leggera, gradevole al gusto e facilmente digeribile, sta tutto nella lievitazione dell’impasto: lenta e con metodi naturali. Ci racconta qualcosa in proposito Ciro Riccardi, giovane pizzaiolo che gestisce a Pompei, insieme alla famiglia, la tavola calda “Delizie & Passioni”. “E’ vero – conferma Ciro – l’aspetto fondamentale da curare per realizzare una buona pizza è quello dell’impasto. Noi, ad esempio, realizziamo la pizza secondo l’antica ricetta napoletana. Il nostro impasto, dopo la lavorazione, “riposa” più di 24 ore al fine di garantire una lievitazione naturale, a temperatura ambiente, proprio come si usava fare una volta. L’impasto morbidissimo così realizzato, infine, viene cotto nel classico forno a legna”. Il risultato di questo ritorno all’antico? “Una pizza soffice, gustosa, che esalta i sapori del condimento. La pizza, inoltre, risulta leggerissima, facile da digerire e che non gonfia”. A far “compagnia” alla pizza, poi, ci sono anche i classici sfizi che “aprono” una serata in allegria: stiamo parlando degli immancabili arancini, panzerotti e frittelline, tutti preparati personalmente da Ciro & C. secondo le ricette originali. Ma “Delizie & Passioni” non è solo pizza, perché la cucina tradizionale napoletana trova spazio nei menù pensati ad hoc per un pranzo o per una cena: ad esempio negli gnocchi alla sorrentina, nelle linguine agli scampi o nella frittura di calamari. Oppure ancora nei gamberoni arrostiti o nella invitante calamarata che spiccano nel “menù del Golfo”. © riproduzione riservata THE "SECRET" OF NEAPOLITAN PIZZA LONG RISING AT ROOM TEMPERATURE Traditions are part of values and characteristics fund of an area. And when let's talk about traditions at the table, in Campania, you can talking about the pizza, especially the one made according to the ancient recipe. Yes, because the making of pizza dough has a real history behind, that the "art of Neapolitan pizza" lovers handed down from generation to generation. The secret of a soft and light pizza, palatable and easily digestible, it's all in the leavening of the dough: slow and with natural methods.Ciro Riccardi tells us something about it, young pizza maker who manages in Pompeii, together with his family, the snack bar "Delights & Passions". "It's true - confirms Ciro - the main thing to heal to make a good pizza is the dough. We make the pizza according to the old Neapolitan recipe. Our dough, after processing, "stands" more than 24 hours to ensure a natural leavening, at room temperature, just as they used to do once. The very soft mixture thus produced,finally, is cooked in the traditional wood stove". What is the result of this return to the past? "A pizza soft, tasty, which enhances the flavours of the relish. In addition pizza is lightweight, easy to digest and it does not rise." With pizza, then, there are also classical fancies which "open" an evening with joy: we are talking about the inevitable croquettes,panzerotti and fritters, all personally made by Ciro & C. according to original recipes. But "Delights & Passions" is not just pizza, because the traditional Neapolitan cuisine finds space in menu designed specifically for a lunch or dinner, as Sorrento's gnocchi,linguine with shrimp or fried calamari. Or even in roasted shrimp or inviting squid which stand into the "menu of the Gulf". © all rights reserved A MONS. LIBERATI IL PREMIO “BONIFACIO VIII” L’ARCIVESCOVO DI POMPEI: “NON RASSEGNIAMOCI ALL’INERZIA” CULTURE ~ CULTURA L’arcivescovo di Pompei, monsignor Carlo Liberati è stato insignito, lo scorso 9 dicembre, del premio internazionale “Bonifacio VIII”, ideato dall’Accademia Bonifaciana di Anagni (Frosinone). Il premio, come ha sottolineato il presidente, Sante De Angelis, intende riconoscere gli sforzi di quanti si sono impegnati in opere umanitarie e culturali. La cerimonia di consegna è avvenuta presso la Sala della Ragione del Comune di Anagni, alla presenza del cardinale Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura apostolica. “Sono trascorsi circa sette secoli tra i tempi di Bonifacio VIII e il nostro tempo – ha detto nel corso della premiazione monsignor Liberati – e anche ora ci troviamo in un’epoca di grandi trasformazioni sociali, di profondi mutamenti politici. Oggi stiamo subendo mutamenti e trasformazioni che 60-80 anni fa erano difficilmente ipotizzabili. Pensiamo alla famiglia, alla scuola, al diritto alla vita, all’aspirazione ad una vita degna, onorata, al diritto al lavoro, alla lotta alle povertà di ogni genere, all’opposizione alle tante schiavitù che ci opprimono. Ma non possiamo rassegnarci all’inerzia. Bonifacio VIII non l’avrebbe fatto. Non sarebbe stato “uno spettatore di cronaca ma un costruttore di storia”. Contestando le leggi infelici, come la n. 149 del 2001 che ha distrutto i nostri Orfanotrofi, lo sento come un imperativo morale. Penso che Bonifacio VIII mi incoraggerebbe e comunque non posso consentire che tra i 35.000 e i 40.000 bambini vengono abbandonati sulle strade da uno Stato insensibile e ingiusto”. Nelle edizioni precedenti il Premio, pregevole scultura del maestro Egidio Ambrosetti, è stato conferito ai cardinali Josè Saraiva Martins, Renato Raffaele Martino, Javier Lozano Barragan, Angelo Comastri, Crescenzio Sepe, Ersilio Tonini, Elio Sgreccia, Giovanni Lajolo. Il premio “Bonifacio VIII” è stato conferito anche a numerose altre illustri personalità quali i presidenti emeriti della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi, il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, il senatore a vita Giulio Andreotti. Anche Giovanni Paolo II, nel 2003, fu insignito del prestigioso riconoscimento. © riproduzione riservata TO MONSIGNOR LIBERATI THE "BONIFACE VIII" AWARD THE ARCHBISHOP OF POMPEII: "WE HAVE NOT TO RESIGN OURSELVES TO THE INERTIA" The Archbishop of Pompeii, Monsignor Carlo Liberati awarded on December 9th the international award "Boniface VIII", designed by the Boniface Academy of Anagni (Frosinone). The prize, as the President Sante De Angelis underlined, intends to recognize the efforts of those who are engaged in humanitarian and cultural works. The presentation ceremony took place at the Reason Room of the City of Anagni, to the Cardinal Raymond Leo Burke's presence, Prefect of the Supreme Tribunal of the Apostolic Signature. "About seven centuries are passed between the time of Boniface VIII and our time - said Monsignor Liberati during the ceremony - and even now we are in a time of great social transformations, of profound political changes. Today we are subjected to changes and transformations that 60-80 years ago were hardly supposable. We have to think to the family, to school, the right to life, the aspiration to a life of dignity, honor, the right to work, to fight against all sorts of poverty , to the opposition to many slavery which oppress us. But we can not resign ourselves to inertia. Boniface VIII would not have done. He would not be "a viewer to record but a history maker." Challenging the unhappy laws, as the n° 149 of 2001 which destroyed our Orphanages, I feel this as a moral imperative. I think that Boniface VIII would encourage me and , however, I can not allow that among 35,000 and 40,000 children are abandoned on the streets by a insensitive and unfair state". In previous editions the prize, a fine sculpture of Master Egidio Ambrosetti, has been awarded to Cardinal José Saraiva Martins, Renato Raffaele Martino, Javier Lozano Barragan, Angelo Comastri, Crescenzio Sepe, Ersilio Tonini, Elio Sgreccia, Giovanni Lajolo. The "Boniface VIII" award was also given to many other famous personalities such as former president of the Republic, Oscar Luigi Scalfaro and Carlo Azeglio Ciampi, the Nobel Prize winner Rita Levi Montalcini, the life Senator Giulio Andreotti. Even Pope John Paul II, in 2003, he was awarded the prestigious award. © all rights reserved PAOLANTONI RICORDA TOTÒ IL PRINCIPE DELLA RISATA È ANCORA TRA NOI © riproduzione riservata PAOLANTONI REMEMBERS TOTÒ THE PRINCE OF LAUGH IS STILL WITH US Two appointments scheduled on the Campanian Public Theatre bill, hosted as always in the "Di Costanzo-Mattiello" theatre in Holy street. On January from Thursday 12 to Saturday 15 the "Company of the Hypocrites" in collaboration with the Resident Teatre of Naples puts on stage the show "Totò Company", of course dedicated to the Prince of laughter, unmatched symbol of Neapolitan comedy. The show, played among others, by Francesco Paolantoni and Giovanni Esposito, is a laic Mass in memory of Totò: some people talk about it, who retraces the gestures, the themes, the habits, the disarticulations, the acts and poetic words, the songs and jokes. There is the sharp teller who officiates and forms in the art of our hero, without success but with scoffing and comical strength. There is no more Totò, but he lives in the eyes of who commemorates him, who remembers him and who dreams about him every night, in an unending act of love which is that to entertain people. The necessary actor, those without whom we would not have understood the poverty, rebellion, humanity and the redemption of the poor. After Totò, we came up with surrogates, sometimes we sought his world into other worlds, neighboring, similar, but not those populated by its slender and puppetry figure. There's a whole underground people that looks again for him, stubbornly, but it can not find him, and it reinvents him by giving to each thief, each hard worker, to every loser, every dwarf or any sufferer a bit of his vitality. However, on January, from Thursday 26 to Sunday 29, Massimo Dapporto and Benedicta Boccoli will be on stage with "The Truth. It is a play in which the multiple truths of history are complicating. The public is led by the hand, happily, through true betrayals and the told betrayals. The nature of each character varies continuously from the role of the victim to the guility one and finally it will be the pleasure to know from the latest jokes the "Truth" of the title. But will be good knowing it really? Because, as everybody knows, the "Truth" can also hurt. On February, from Thursday 2 to Sunday 5, finally, Lello Pirone and Natalia Cretella will create "Blessed among women", variety show with live orchestra, with written and directed by Leonardo Ippolito. © all rights reserved TEATRO ~ THEATRE Due gli appuntamenti in programma nel cartellone del Teatro Pubblico Campano, ospitato come sempre nel teatro “Di Costanzo-Mattiello” di via Sacra. Da giovedì 12 a sabato15 gennaio la “Compagnia degli Ipocriti” in collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli porta in scena lo spettacolo “Compagnia Totò”, dedicato ovviamente al principe della risata, simbolo ineguagliato della comicità partenopea. Lo spettacolo, interpretato tra gli altri, da Francesco Paolantoni e Giovanni Esposito, è una messa laica in memoria di Totò: c'è chi ne parla, chi ne ripercorre le mimiche, i temi, i vezzi, le disarticolazioni, gli atti e le parole poetiche, le canzonette e i lazzi. C'è il fine dicitore che officia e che educa all'arte del nostro eroe, senza riuscirvi ma con forza dissacrante e comica. Totò non c'è più, ma è negli sguardi di chi lo commemora, di chi lo ricorda e di chi se lo sogna tutte le notti, in un atto d'amore perenne che è quello di divertire la gente. l'attore necessario, quello senza il quale non avremmo capito la miseria, la ribellione, l'umanità e il riscatto della povera gente. Dopo Totò, ci siamo inventati dei surrogati, a volte abbiamo cercato il suo mondo in altri mondi, limitrofi, affini, ma non quelli popolati dalla sua figura esile e marionettistica. C'è tutto un popolo sotterraneo che lo cerca ancora, ostinatamente, ma non lo trova, e lo reinventa dando ad ogni mariuolo, ad ogni sgobbato, ad ogni perdente, ad ogni nano o ad ogni sofferente un po’ della sua vitalità. Da giovedì 26 a domenica 29 gennaio, invece, Massimo Dapporto e Benedicta Boccoli saranno in scena con “La verità”. E’ una pièce in cui le molteplici verità della storia si complicano. Il pubblico viene condotto per mano, allegramente, tra tradimenti veri e tradimenti raccontati. La natura dei singoli personaggi oscilla continuamente dal ruolo della vittima a quella del colpevole e alla fine rimarrà il piacere di capire dalle ultime battute la “Verità” del titolo. Ma sarà un bene conoscerla davvero? perché, come è noto, la “Verità” può anche far male. Da giovedì 2 a domenica 5 febbraio, infine, Lello Pirone e Natalia Cretella daranno vita a “Beato fra le donne”, varietà con orchestra dal vivo, con testo e regia di Leonardo Ippolito. “CASA DI FRONTIERA”: IN SCENA IL RAPPORTO TRA NORD E SUD UNO SPETTACOLO ATTUALE, NEL 150ESIMO DELL’UNITÀ THEATRE ~ TEATRO Nuovi appuntamenti per la rassegna “Incontriamoci a Teatro”, promossa dall’associazione “Ex allievi di Don Bosco”, che quest’anno giunge alla XV edizione. Come sempre gli spettacoli si terranno nel teatro “Di Costanzo Mattiello” di via Sacra, presso l’istituto “Bartolo Longo”. Sabato 7 gennaio, alle 20.30, andrà in scena “Lo strano caso di Felice C.”, commedia in due atti scritta da Vincenzo Salemme. A rappresentarla sarà la compagnia “Luna nova” di Napoli, sotto la regia di Tina Bianco e Angelo Germoglio. La compagnia teatrale nasce nel 1993, fondata a Napoli dall'attuale presidente Angelo Germoglio con il nome di “Senz’arte né parte”. Nel 2007 si rifonda e si ricostituisce cambiando struttura organizzativa e nome trasformandosi appunto in “Luna Nova”. Scopo principale della compagnia è diffondere e promuovere l'arte, la cultura teatrale e, laddove possibile, svolgere anche una funzione sociale. La compagnia è iscritta alla Uilt, Unione Italiana Libero Teatro. Sabato 21 gennaio, invece, sempre alle ore 20.30, sarà la volta di “Casa di Frontiera”, spettacolo in due atti di G. Felice Imparato. Protagonisti saranno gli attori della compagnia “Gli ignoti” di Napoli, per la regia di Guglielmo Marino. Il testo racconta con ironia dell’eterna disputa tra Nord e Sud d’Italia. E’ la storia di una famiglia napoletana che vive in una riserva per meridionali al Nord, all’epoca della secessione. Una vicenda paradossale ispirata dalla comparsa e dall'ascesa della Lega di Bossi, in cui si ipotizza che i meridionali emigrati al settentrione vivano in riserve apposite e che siano seguiti da un'assistente sociale che ha il compito di rieducarli alla lingua ed al modus vivendi del Nord. “E’ chiara – ha detto il regista Marino – l’attualità del testo che diventa un grido d’allarme non per quello che potrebbe accadere, ma per ciò che sta accadendo. Dobbiamo rassegnarci o risvegliarci e sperare in un mondo giusto e solidale? E’ indicativo che lo spettacolo debutti nel 2011, anno in cui ricorre il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia”. © riproduzione riservata INFO: www.incontriamociateatro.135.it "BORDER'S HOUSE" ON STAGE THE RELATIONSHIP BETWEEN NORTH AND SOUTH A TOPICAL PLAY, IN THE 150TH UNIFICATION New appointments for the season "Meet us at the theatre", promoted by the "Don Bosco's ex Pupils", which this year comes to the fifteenth edition. As always, the plays will be held at the "Di Costanzo-Mattiello" theatre, Holy street, at the "Bartolo Longo" institute. On Saturday, January 7th, at 8.30 p.m., will stage "The Strange Case of Felice C.", a comedy in two acts written by Vincenzo Salemme. The company "Luna Nova" of Naples will perform it, directed by Tina Bianco and Angelo Germoglio. The theatre company was founded in 1993, in Naples by the President Angelo Germoglio with the name of "good for nothing". In 2007 it was reconstituted and it re-establishes the organizational structure and changing the name, just turning into "Luna Nova". The main purpose of the company is disseminating and promoting art, culture and theatre, where possible, also performing a social function. The company is registered with the Uilt, Italian Union Free Theatre. On Saturday, January 21st, however, always at 8.30 p.m., will be the turn of "Border's House", a two-acts pla by G. Felice Imparato. Protagonists will be the actors company's "The Unknown" of Naples, directed by Guglielmo Marino. The text recounts with humor the eternal dispute between North and South of Italy. It is a story of a Neapolitan family who lives in a reserve for southerners in north Italy, at the secession time. A paradoxical story inspired by the appearance and the rise of the Bossi's League, where it is assumed that southerners migrated to north live in special reserves and are followed by a social worker who has the task of re-educate them to the language and the North modus vivendi. "It 'clear - said the director Marino - the actuality of the text becomes a cry of alarm not about what might happen, but what is happening. Must we resign ourselves or waking up and hoping for a right and supportive world? It is approximate that the show debuts in 2011, the year that marks the 150th anniversary of the Unification of Italy. " © all rights reserved SCAVI DI ERCOLANO SENZA BARRIERE ATTIVATO IL NUOVO PERCORSO PER DISABILI © riproduzione riservata INFO: www.pompeiisites.org EXCAVATIONS OF HERCULANEUM WITHOUT BARRIERS THE NEW PATH FOR DISABLED IS ENABLED The archaeological site of Herculaneum is also accessible to visitors with limited mobility and to the partially sighted. In fact, thanks to the Herculaneum Conservation Project, a collaboration of the Superintendence for Archaeological Heritage of Naples and Pompeii with the Packard Humanities Institute and the British School at Rome, it was re-opened the access to the Maximum Decuman to visitors with reduced mobility, parents with strollers and all who want to enjoy the most viable routes in the ancient city of Herculaneum. The 2011 year marked the end of barriers and of closures which prevented for more than thirty years to visit the main street of the ancient city: with a first initiative on April have been completed thelayout works and the Decumanus Maximus reopening and now, with a second operation on the last November which has filled the depressions and eliminated the differences in height, the accessibility for disabled visitors is guaranteed. The first route allows visitors to enter the public buildings area of the Roman city, where there are the Noniana Basilica and the Augustals place, and then to continue along the Decumanus Maximus. The second one is a "home" path, offering the possibility of overlooking in old houses, visiting the House of the Wooden Partition and assisting to conservation works currently in progress. The visit to the Maximum Decumanus of Herculaneum or to the special multi-sensory path is possible at any opening day of the archaelogical site. A guide to multi-sensory path is free downloading from the Superintendence website in text format or in mp3 format for audio version. For blinds and the partially sighted, the guide - available already from a year - was made in available text format, as an alternative it may be read directly by their helper or by any visitor through a system of symbols which indicates when there are elements to touch, noise to notice or pleasant smells to appreciate and it shows how you can to explore the archaeological park with your body, simply by walking. © all rights reserved TURISMO ~ TOURISM Il sito archeologico di Ercolano è fruibile anche ai visitatori con difficoltà motorie e agli ipovedenti. Infatti grazie all’Herculaneum Conservation Project, una collaborazione della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei con il Packard Humanities Institute e la British School at Rome, è stato riaperto l’accesso al Decumano Massimo anche ai visitatori con ridotte capacità motorie, genitori con passeggini e tutti coloro che desiderano usufruire di percorsi più agibili nell’antica città di Ercolano. L’anno 2011 ha segnato la fine delle barriere e delle chiusure che hanno impedito per più di trent’anni la visita alla strada principale della città antica: con una prima iniziativa in aprile sono stati portati a termine i lavori di sistemazione e la riapertura del Decumano Massimo ed ora, con un secondo intervento del novembre scorso che ha colmato gli avvallamenti ed eliminato i dislivelli, viene garantita l’accessibilità ai visitatori disabili. Il primo itinerario consente ai visitatori di entrare nella zona degli edifici pubblici della città romana, dove si trovano la Basilica Noniana e la Sede degli Augustali, e di proseguire poi lungo il Decumano Massimo. Il secondo è un percorso “domestico”, che offre la possibilità di affacciarsi nelle case antiche, visitare la Casa del Tramezzo di Legno e assistere ai lavori di conservazione attualmente in corso. La visita al Decumano Massimo di Ercolano o allo speciale percorso multisensoriale è possibile in qualsiasi giorno di apertura del sito archeologico. Una guida al percorso multisensoriale è scaricabile gratuitamente dal sito web della Soprintendenza in formato testuale o in formato mp3 per una versione audio. Per i ciechi e gli ipovedenti, la guida – disponibile già da un anno - è stata realizzata in formato testuale accessibile, in alternativa potrà essere letta direttamente da un loro accompagnatore o dal visitatore qualunque grazie al sistema di simboli che indica quando sono presenti elementi da toccare, rumori da notare o odori gradevoli da apprezzare e indica come si possa esplorare il parco archeologico con il proprio corpo, semplicemente camminando. UNA BELLEZZA POMPEIANA NEL CALENDARIO DEL NAPOLI E’ ADELE SAMMARTINO, 16 ANNI, IN CORSA PER MISS MONDO ENTERTAINMENT ~ SPETTACOLO C’è anche una ragazza di Pompei tra le modelle del calendario 2012 della squadra di calcio del Napoli. Si chiama Adele Sammartino, ha 16 anni ed è addirittura in corsa per le selezioni di Miss Mondo. Occhi grandi ed espressivi, fisico slanciato, lunghi capelli scuri, Adele ha iniziato ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo due anni fa. Negli scaffali della sua cameretta, tutta rosa, accanto ai libri di scuola ci sono le coroncine e le fasce vinte nelle tante competizioni di bellezza cui ha partecipato, incoraggiata anche da mamma Gabriella. “Sono orgogliosa di poter rappresentare il Napoli che sta andando davvero alla grande” – sorride Adele mentre indossa per gioco una sciarpa da ultras partenopeo – “il mio papà ha dovuto sforzarsi di essere contento per me”. Il padre, infatti, è un tifoso neroazzurro. Per lui esiste solo l’Inter ma ha accettato con sportività la presenza di Adele sulle pagine del calendario azzurro: “Era un’occasione troppo importante per lasciarsela sfuggire”. Per sua figlia sogna un futuro anche in campo medico, ma per Adele ormai si sono spalancate le porte nel mondo dello spettacolo. Ha vinto “Miss Magma” lo scorso anno, ha superato la tappa regionale di “Miss Mondo” e ora la attendono le selezioni finali a Gallipoli. “Sono stata proprio io l’artefice della sua carriera nel mondo della moda – sono le parole di mamma Gabriella – ma naturalmente per lei sogniamo anche una laurea e una carriera che vada al di là di lustrini e paillettes”. La 16enne, che in molte pose su Facebook appare già molto sicura di sè e del proprio corpo, non dimentica gli impegni scolastici: “Sono una studentessa del liceo linguistico e sono decisa a proseguire i miei studi – spiega – nel mio futuro vedo una laurea e un giorno magari diventerò psicologa”. Adele Sammartino, 16enne di Pompei, è la più giovane delle protagoniste del calendario 2012 del Napoli i campioni immortalati negli scatti del fotografo Diego Santangelo. La rosa al completo è protagonista dell’esclusivo calendario immagine 2012, caratterizzato quest’anno da un tema ironico ed ispirato alla tradizione partenopea. Carla Guarnieri (da www.metropolisweb.it) © riproduzione riservata A POMPEIAN BEAUTY ON THE NAPLES CALENDAR SHE IS ADELE SAMMARTINO, 16 YEARS OLD, IN THE RUNNING FOR MISS WORLD Among the models of the 2012 calendar of the soccer team Naples, there is also a girl of Pompeii . Her name is Adele Sammartino, 16 years old andsge is even in the running for the selection of Miss World. Large and expressive eyes , sleek body, long dark hair, Adele began to approach the world of entertainment two years ago. On the shelves of her room, all pink, next to the school books there are the crowns and bands won during many beauty contests whom she participated, encouraged even by her mother Gabriella. "I am proud to represent the Naples which is going really great" Adele smiles while for fun she wears a Ultras Naples scarf - "my dad had to strive to be happy for me". The father, in fact, is a black and blue fan. For him exists only the Inter but he agreed with sporting the presence of Adele on the pages of blue calendar: "It was an opportunity too important to miss out on it". He dreams for his daughter a future even in the medical field, but for Adele now are wide the world of entertainment doors. Last year she won "Miss Magma", she passed the regional stage of "Miss World" and now the final selections in Gallipoli await her. "I was really me the author of her career in the fashion world - says her mother Gabriella - but of course we dream for her also a degree and a career which goes beyond the glitter and sequins". The sixteen-year-old, who on Facebook in many poses already she appears self-confident and about her own body, she does not forget the school work: "I am a language high school student and I am determined to continue my studies - she explains - in my future I see a degree and perhaps one day I will become a psychologist". Adele Sammartino, 16 year old of Pompeii, is the protagonist the youngest of the 2012 Naples calendar immortalized in the shots of the photographer Diego Santangelo. The whole shortlist is the protagonist of the exclusive 2012 calendar, this year marked by an ironic theme and inspired by the Neapolitan tradition. Carla Guarnieri (From www.metropolisweb.it) © all rights reserved POMPEI E IL GRAND TOUR PALAZZO DE FUSCO DESTINATO A DIVENTARE MUSEO CIVICO © riproduzione riservata POMPEII AND THE GRAND TOUR DE FUSCO PALACE DESIGNED TO BECOME MUSEUM The historic De Fusco Palace will be transformed into a permanent municipal museum which will recount the "Grand Tour" years at the bridge of the XVII and XIX centuries, during which European cities rich in art and history were a favorite trips destination of sculptors, painters and writers looking for knowledge and inspiration. Among them there was even Pompeii, which, thanks to the discovery of the ruins of the Roman city buried by Vesuvius in 79 AD, was visited and described by numerous artists. The minucipal Museum designed to tell that time will be a container in which will place all the cultural accounts, from literature to music, from painting to sculpture, poetry, photography and cinema since 1860 to nowadays had archaeological Pompeii or sacred as stage o Italian journey of intellectuals, artists, writers, politicians, musicians and religious. The museum will be built on the second floor of De Fusco Palace and it will be divided between real and virtual paths through four rooms, each tied to a specific topic. The iconography Hall will tell about Pompeii at the discovery time and the revival of Pompeii: ranging among Ludwig of Bavaria, Picasso, Paul Getty. Let's also discuss about the archaeological and sacred Pompeii in the iconography between nineteenth and twentieth centuries, architecture and sacred art in Christian Pompeii. The Travel Writing Hall, will treat about Pompeii in the European literary art, through city images in the Italian literature and theatre. The cinema and television Hall, however, will treat how cinema and television have reported Pompeii and its history. The Popes Pilgrims Hall, finally, will host the speeches of John Paul II and Benedict XVI made during his pastoral visits in 1979, 2003 and 2008. The Museum will be useful to deepen the story of the trip to Campania and Pompeii, through travelers identikit and feelings and that, by the pictures, talk to visitors of the visitors themselves. © all rights reserved TURISMO ~ TOURISM Lo storico Palazzo De Fusco sarà trasformato in un museo civico permanente che racconterà gli anni del “Grand Tour”, a cavallo tra il XVII e il XIX secolo, durante i quali le città europee ricche di arte e di storia furono meta prediletta dei viaggi di scultori, pittori e scrittori in cerca di conoscenza e d’ispirazione. Tra di esse c’era anche Pompei che, grazie alla scoperta delle rovine della città romana seppellita dal Vesuvio nel 79 d.C., fu visitata e raccontata da numerosi artisti. Il Museo civico progettato per raccontare quel periodo sarà un contenitore nel quale troveranno posto tutte le testimonianze culturali, dalla letteratura alla musica, dalla pittura alla scultura, alla poesia, alla fotografia e al cinema che dal 1860 a oggi hanno avuto Pompei sacra o archeologica quale tappa del percorso italiano di intellettuali, artisti, scrittori, politici, musicisti e religiosi. Il museo sorgerà al secondo piano di palazzo De Fusco e si articolerà attraverso percorsi reali e virtuali tra quattro sale, ognuna legata ad uno specifico tema. La Sala dell’iconografia racconterà Pompei al tempo della scoperta e il revival di Pompei: spaziando tra Ludovico di Baviera, Picasso, Paul Getty. Si parlerà anche della Pompei archeologica e sacra nell’iconografia tra Ottocento e Novecento, dell’architettura e dell’arte sacra nella Pompei cristiana. La Sala della Letteratura di Viaggio, tratterà della Pompei nell’arte letteraria europea, attraverso le immagini della città nella letteratura italiana e nel teatro. La Sala del cinema e della televisione, invece, tratterà di come il cinema e la tv hanno raccontato Pompei e la sua storia. La Sala dei Papi Pellegrini, infine, ospiterà i discorsi di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI pronunciati durante le visite pastorali del 1979, del 2003 e del 2008. Il Museo sarà utile per approfondire la storia del viaggio in Campania e a Pompei, attraverso l’identikit e i sentimenti dei viaggiatori e che, attraverso le immagini, parlano ai visitatori dei visitatori stessi. LA POMPEI “ROMANTICA” LE VISITE DI ARTISTI E LETTERATI DELL’OTTOCENTO LITERATURE ~ LETTERATURA Pompei si appresta a realizzare il “Museo del Grand Tour” nelle stanze di palazzo De Fusco, celebrando un periodo storico che, soprattutto sul finire dell’Ottocento, ha visto la città antica al centro dell’interesse di famosi artisti e letterati, italiani ed esteri. Essi accorsero in Campania per vedere le rovine dissepolte della “mitica” Pompei tornare alla luce dopo quasi diciassette secoli. E’ noto, d’altra parte, che il punto di riferimento della letteratura e dell’iconografia ottocentesca fosse il paesaggio: lo era ancor di più quando questo diventava la cornice di straordinari resti archeologici, come quelli scoperti a Pompei a partire dal 1748. La visita a Pompei, descritta nei diari di viaggio dei “turisti” dell’epoca, era ambita perché offriva la sensazione del contrasto tra la vita (la folta vegetazione) e la morte (le antiche rovine) con lo sfondo incombente e imponente del vulcano: tra le richieste degli artisti, spesso c’era quella di fare un picnic o passeggiare tra gli scavi al chiaro di luna. “Se da un lato – scrive Anna Maria Ciarallo, fino al 2011 direttrice del laboratorio ricerche applicate della Soprintendenza, nel volume “La Pompei Romantica”, edito da Electa – emergevano le sensazioni fortemente esistenziali ispirate dai luoghi, come nei versi di Leopardi o nelle note di Dickens, Goethe e di Massimiliano d’Asburgo, non mancavano le annotazioni di colore nelle parole di Shelley, che raccontava del picnic nel tempio di Giove, di Goethe o di Dumas”: quest’ultimo raccontava “delle disavventure occorse ai visitatori inglesi desiderosi di disegnare le rovine pompeiane, malgrado i divieti, e di impossessarsi di una statuetta di Priapo: argomento che diventava poi pretesto, giustificato proprio dai ritrovamenti pompeiani, per mettere in rilievo la superstizione dei napoletani”. Pompei, però, era meta anche per vulcanologi, zoologi e naturalisti come Michele Tenore, fondatore dell’Orto Botanico, interessato alla vegetazione. “Dalla gita a Pompei – scrive ancora la Ciarallo – si tornava comunque appagati, storditi dal sole e dalle emozioni, tenendo stretto tra le mani un souvenir, un fiore raccolto tra i ruderi o un disegno schizzato di nascosto”. © riproduzione riservata THE "ROMANTIC" POMPEII THE VISITS OF ARTISTS AND WRITERS OF THE NINETEENTH Pompeii is preparing to build the "Grand Tour Museum" in the rooms of De Fusco Palace, celebrating a historical period which, especially in the late nineteenth century, saw the ancient city at the centre of the famous artists and writers interest, Italians and foreign. They rushed in Campania to see the unearthed ruins of the "legendary" Pompeii back to life after nearly seventeen centuries. Everybody knows, on the other hand, that the reference point of the nineteenth-century literature and iconography was the landscape: it was even more so when it became the frame of extraordinary archaeological remains, such as those found in Pompeii since 1748. The visit to Pompeii, described in the travel diaries of the "tourists" of the time, was hankered because it offered the impression of the contrast between life (the thick vegetation) and death (ancient ruins) with the looming and imposing background of the volcano : among the demands of artists, often there was the one to take a picnic or walking among the ruins by moonlight. "If on the one hand- writes Anna Maria Ciarallo, until 2011 director of applied research laboratory of the Superintendence, in his book" The Romantic Pompeii ", published by Electa - emerged the very existential feelings inspired by the places, as in the verses of Leopardi or in the notes of Dickens, Goethe and Maximilian of Hapsburg, there were notes of color in the words of Shelley, who told about the picnic in the temple of Jupiter, of Goethe or of Dumas": the last one told about "the misadventures occurred to British visitors eager to draw the ruins of Pompeii, despite the prohibitions, and to getting hold of a statue of Priapus: topic which then became a pretext, justified by the Pompeian findings, to highlight the superstition of the Neapolitans". Pompeii, however, was even the destination for volcanologists, zoologists and naturalists as Michele Tenore, founder of the Botanical Garden, interested in the vegetation. "From the Pompeii excursion - stillwrites Ciarallo - you still came back satisfied, dazed by the sun and emotions, holding a souvenir, a flower collected from the ruins or a drawing sketched on the sly". © all rights reserved PASTICCIERI IN VETRINA LABORATORIO TRASPARENTE: ECCO COME NASCONO LE TORTE © riproduzione riservata CONFECTIONERS IN A SHOP WINDOW LABORATORY IN VIEW: THIS IS HOW THE CAKES BORN In Pompeii confectioners are in a shop window. It isn’t a way to say, but how literally made by De Vivo with a pastry confectionery lab set up in view, which is located directly on the sidewalk of the main course: trough the large window located on the Rome street, in fact, it is possible to observe pastry chefs at work as garnish cakes, or during the preparation of panettone, struffoli, mostaccioli and sfogliatelle. The "transparent" idea, with a workshop in view (which has few equals in Italy and abroad), is tickling the curiosity of tourists, young and old. Many children, in fact, stick their noses at the big window to see how their favorite desserts are born. And there are those who love the kitchen peering from the glass trying to "steal" some secret by professional pastry chefs. The initiative was appreciated by tourists, who can see up close how to do traditional cakes Campania. "Our choice - explains Marco and Nello De Vivo, owners of the confectionery born in Pompeii in 1955 - is not showing cakes and finished products, but the way we work and to prepare cakes, which can be viewed by anyone. This choice is inspired by the ancient crafts that were practiced in the streets of Naples and everyone stopped to look with curiosity and admiration. Even our pastry chefs have enthusiastically accepted this choice, which they were prepared: they enjoy seeing people's curiosity”. © all rights reserved GASTRONOMIA ~ COOKERY Pasticcieri in vetrina a Pompei. Non è un modo di dire, ma quanto letteralmente realizzato dalla pasticceria De Vivo con un laboratorio dolciario allestito a vista, che si affaccia direttamente sul marciapiede del corso principale: attraverso una grande vetrina posizionata su via Roma, infatti, è possibile osservare con i propri occhi i pasticcieri all’opera mentre impastano e guarniscono torte, o durante la preparazione di panettoni, struffoli, mostaccioli e sfogliatelle. L’iniziativa “trasparente”, con un laboratorio artigianale a vista (che ha pochissimi eguali in Italia e all’estero), sta stuzzicando la curiosità di turisti, grandi e piccini. Tanti, infatti, sono i bambini che incollano il naso alla grande vetrina per osservare come nascono i loro dolci preferiti. E non mancano gli appassionati di cucina che sbirciano dal vetro cercando di “carpire” qualche segreto dai pasticcieri professionisti. L’iniziativa è stata apprezzata anche dai turisti, che possono vedere da vicino come nascono i dolci tradizionali campani. “La nostra scelta – spiegano Marco e Nello De Vivo, titolari della pasticceria nata a Pompei nel 1955 – è quella di mettere in vetrina non torte e prodotti finiti, ma il nostro modo di lavorare e di preparare dolci, che può essere osservato da chiunque. Un po’ come avveniva una volta per gli antichi mestieri che erano praticati nelle strade di Napoli e tutti si fermavano a guardare con curiosità e ammirazione. Anche i nostri pasticcieri hanno accettato con entusiasmo questa scelta, alla quale sono stati preparati un po’ alla volta: si divertono nel vedere la curiosità delle persone”. UN LIBRO RACCONTA LE “DONNE MIE DELLA LUCANIA” IL RITRATTO DI UNA GENERAZIONE AFFERMATASI A POMPEI © riproduzione riservata "My women of Lucania" is the Livia Cipriano's book which tells the story of the Tufarelli-Amendola family within 50 years: from 1914, date of marriage between Nicola Tufarelli of San Giorgio Lucano (Matera) and Giovannina Amendola of Senise (Potenza), to 1965, date of the Nicolino's death. A story which weaves with the Pompeii one, where the family originally from Lucania will establish solid professional roots and of life. The beginning of the book was offered by the late Professor Luigi Leone, Pompeian journalist and historian, with a photocopy of his article which reported the news of the golden wedding of Nicolino and Giovannina, sent to the author years ago. What Livia Cipriano told could be only a story of the Lucania area if in 1930 Dr. Nicola Tufarelli had not served as a veterinary surgeon of the City of Pompeii with a sense of responsibility own of a respectable man and of Basilicata in particular. "The lucana colony formed in Pompeii by the wake of Dr. Tufarelli - the author explains - in a volunteer "migration" for employment and for the study of children now amounts to some 60 second-generation families from Basilicata as shown by recent researches conducted with accuracy and precision by his friend Antonio Palomba and for the involvement of the mayor Claudio D'Alessio for the citizens of Pompeii of Lucan source who have occupied in the past and occupy important positions in the same city of Pompeii, in schools of every order and degree or have become a professional in the field of medicine, legal profession and any undertaken activity". "My women of Lucania" is devoted mostly to the female figures who characterized a matriarchal society and to whom was assigned the task of transmitting to the smallest "memories and stories, the facts of family or country, during the long winter evenings or on warm summer nights". "The characters of the story - the Pompeian author says - are authentic and mentioned by me, even after so many years, because as a child I loved to listen to the stories they were telling me." © all rights reserved INFO: Donne mie della Lucania di Livia Cipriano, edizioni Fonsor, 2009, pagg. 130, euro 12. LIBRI ~ BOOKS “Donne mie della Lucania” è il libro di Livia Cipriano che racconta la storia della famiglia TufarelliAmendola nell'arco di 50 anni: dal 1914, data del matrimonio tra Nicola Tufarelli di San Giorgio Lucano (Matera) e Giovannina Amendola di Senise (Potenza), al 1965, data della morte di Nicolino. Una storia che si intreccia a doppio filo con quella di Pompei, dove la famiglia di origini lucane stabilirà solide radici professionali e di vita. L'incipit del libro è stato offerto dal compianto professor Luigi Leone, giornalista e storico pompeiano, con la fotocopia di un suo articolo che riportava la notizia delle nozze d'oro di Nicolino e Giovannina, inviato all’autrice anni addietro. Quella che racconta Livia Cipriano potrebbe essere una storia solo lucana se nel 1930 il dottor Nicola Tufarelli non avesse ricoperto la carica di veterinario del Comune di Pompei con senso di responsabilità propria dell'uomo per bene e del lucano in particolare. “La colonia lucana formatasi a Pompei al seguito del dottor Tufarelli – spiega l’autrice – in una “emigrazione” volontaria per il lavoro e per lo studio dei figli ammonta ora a ben 60 famiglie lucane di seconda generazione come risulta da recentissime ricerche anagrafiche condotte con accuratezza e precisione dall'amico Antonio Palomba e per l'interessamento del sindaco Claudio D'Alessio per i cittadini pompeiani di origine lucana che hanno occupato nel passato ed occupano importanti cariche nello stesso Comune di Pompei, nelle scuole di ogni ordine e grado o sono diventati liberi professionisti nel campo della medicina, nell'avvocatura e in qualsiasi attività intrapresa”. “Donne mie della Lucania” è dedicato più che altro alle figure femminili che caratterizzavano una società matriarcale e alle quali era demandato il compito di trasmettere ai più piccoli “memorie e racconti, i fatti di famiglia o del paese, nelle lunghe sere d’inverno o nelle miti notti d’estate”. “I personaggi della storia – dice l’autrice pompeiana – sono autentici e da me ricordati, anche dopo tanti anni, perché fin da bambina amavo ascoltare le storie che mi raccontavano”. THE BOOK TELLS ABOUT THE "MY WOMEN OF LUCANIA" THE PORTRAIT OF A GENERATION ASSERTED IN POMPEII Odissea senza fine per gli scavi di Pompei, dove lo scorso 23 dicembre ha ceduto un pilastro del pergolato esterno della domus di Loreio Tiburtino nell'insula II della II regio. Il nuovo crollo è probabilmente legato alla pioggia che in quei giorni ha interessato la Campania. Sul caso è stata aperta una indagine (l’ennesima) da parte della magistratura. La domus, che è tra le più conosciute di Pompei, è sul lato opposto di via dell'Abbondanza ed era l'abitazione di un discendente da una nobile famiglia romana. È caratterizzata da un grandioso portale che si apre su un vasto atrio su cui si affacciano vari ambienti con pitture. Come se non bastasse, gli scavi pompeiani e vesuviani (compresi Ercolano, Oplonti, Stabia e Boscoreale) sono rimasti chiusi nei giorni di punta delle festività natalizie (il 25 dicembre e l’1 gennaio). Un dato che rischia seriamente di compromettere i buoni risultati di affluenza nel sito archeologico raggiunti nella prima parte del 2011. La chiusura di Natale 2011 e Capodanno 2012, infatti, chiude male un’annata che aveva offerto qualche piccolo segnale di ripresa nelle visite ai siti archeologici vesuviani. Tra crolli e mancate aperture straordinarie si conclude un altro anno poco entusiasmante per il turismo e la cultura a Pompei. L’unica consolazione arriva pensando al futuro: nel 2012 dovrebbe partire il piano di rilancio dei siti vesuviani come ha annunciato il ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, che lo scorso 18 dicembre è stato in visita a Pompei. Restauri, messa in sicurezza e assunzioni i punti cruciali annunciati dal ministro. “Pompei resta una priorità anche per il nuovo Governo Monti” ha assicurato Ornaghi “ma – ha aggiunto – i lavori di restauro e manutenzione fi- LIBRI ~ BOOKS CROLLI E MANCATE APERTURE A NATALE E CAPODANNO IL RILANCIO DEGLI SCAVI PARTIRÀ NELLA SECONDA PARTE DEL 2012 nanziati dall'Ue con 105 milioni di euro non potranno cominciare che tra settembre ed ottobre 2012. Ciò per i tempi tecnici necessari all’espletamento dei bandi di gara europei”. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, vista l’attuale situazione. I fondi europei saranno accreditati verso il 20 febbraio. Entro il primo trimestre del 2012, invece, potranno essere avviati i lavori che non necessitano di gare d'appalto. I lavori per i quali è previsto il bando europeo, ha spiegato poi Ornaghi, "inizieranno dopo l'estate". Notizie migliori per la disponibilità di personale: Ornaghi ha confermato che già ai primi di gennaio, arriveranno 22 nuovi assunti, tra i quali archeologi e operai. Attualmente, per il sito archeologico, tra i più grandi del mondo (oltre 2 milioni e 300 mila visitatori nel 2010) vi è in organico un solo archeologo, e cioè il direttore degli Scavi, Antonio Varone. “E' una prima parziale risposta - dice Ornaghi - i 20 tecnici ci consentiranno di sopperire alle necessità più urgenti''. Intanto la mancanza di custodi impedisce anche l'apertura al pubblico delle magnifiche Terme Stabiane di Pompei, appena recuperate, che il ministro Ornaghi ha visitato in anteprima. ''Forse potremo aprire per un giorno a settimana, facendo ruotare i custodi - dice il direttore degli scavi, Antonio Varone - ma non sappiamo quando ci riusciremo''. E' più ottimista il ministro, che durante la visita a Pompei è stato al Tempio di Venere, alla Casa del Menandro e al Teatro Piccolo. ''Alcune case sono mantenute bene. In altre c'e' inevitabilmente un problema di manutenzione che deve rientrare nell'ordinario'', ha detto poi il ministro al termine del sopralluogo. Incrociamo le dita: buon 2012, Pompei! © riproduzione riservata # PER ULTERIORI INFORMAZIONI: WEB: www.pompeiisites.org PHONE: +39 0818575111 EMAIL: [email protected]