Dipartimento di Filosofia “A. Aliotta” Via Porta di Massa IPSIA COLOSIMO Via Santa Teresa OSCOMosservatorio di comunicazione formativa federico secondo La fondazione SCHILLERIANA è una rete di 1. Università Federico II Dipartimento di Filosofia OSCOM 2. Istituzioni formative e culturali 3. Scuole di ogni ordine e grado 4. Istituzioni per affrontare temi e problemi della comunicazione formativa e di massa, con modelli di educazione estetica (laboratori GOETHE laboratori DEWEY) Il laboratorio 2009-2010 collabora con ISTITUTO COMPRENSIVO CAMPO DEL MORICINO, p.zza Guglielmo Pepe (3 istituti nelle adiacenze di Piazza Mercato) ISTITUTO IPSIA COLOSIMO per ipovedenti, Via Santa Teresa, Museo 2010 Progetto “LABORATORI GOETHE” EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE, comunicazione/beni culturali PROPONENTI E DISCUTENTI OSCOM osservatorio di comunicazione formativa federico secondo Dipartimento di Filosofia Antonio Aliotta Facoltà di Lettere Università di Napoli Federico II Facoltà di Lettere e Filosofia Polo delle scienze umane e sociali Curia Arcivescovile Napoli Soprintendenza Paesaggistica Soprintendenza Archeologica Soprintendenza Archivistica Centro Dorso Avellino Scuola dei Popoli Viareggio Scuola diritti dei Popoli Viareggio Fondazione Spirito Biblioteca Nazionale Napoli Istituto comprensivo Campo del Moricino Istituto Colosimo Istituto Galileo Ferraris Secondigliano Rete Magna Grecia/Catanzaro Fondazione Idis/Città della scienza Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Istituto Italiano per gli Studi Storici 2010 Progetto COLOSIMO ASTA D’ARTE Il gruppo di artisti che ha donato un’opera per l’asta, insieme al gruppo di artisti firmatari del Manifesto “Il Bidone”, hanno consentito di realizzare una mostra d’arte seguita da un’asta con raccolta di fondi allo scopo di acquistare strumenti tiflodidattici per l’educazione estetica dei giovani ospiti dell’Istituto IPSIA COLOSIMO: TEATRO PER CIECHI In relazione al progetto di comunicazione, la scelta dell’IPSIA Colosimo per le scuole è stata sostenuta dall’attività presente nell’Istituto del teatro per ciechi, in corso da anni. Si tratta di un’attività estetica particolarmente indicata per dimostrare la possibilità della bellezza e della forma di mettere in contatto ipovedenti e normodotati, in vista del superamento delle differenze e della costruzione delle abilità dell’interrelazione sociale. Attività teatrali sono organizzazione [email protected] oppure [email protected] presenti anche all’IC Campo del Moricino, cui si è proposta la propria sceneggiatura Segreti relitti, perché entrambe le scuole realizzino momenti di convergenza tesi ad un’attività comuni. Considerazioni sulla dell’ipovedente. validità dell’attività teatrale per aiutare il sostegno del disagio La comunità degli ipovedenti è molto attiva in rete, grazie a strutture tiflodidattiche che stampano in braille e rendono possibile un normale uso del computer. Da una mia laureanda ipovedente di Salerno ho ricevuto questa lettera di Giuseppe Weiss, che ho sottoposto agli amici del IPIA Colosimo, istituto a loro riservato, con cui OSCOM ha un rapporto di sperimentazione didattica ed un protocollo d’intesa, per collaborare in rete: la formazione estetica, di cui si occupa OSCOM, è infatti ideale per la cura dei disagi di ogni tipo. L’IPIA Colosimo inoltre da molti anni ha creato un teatro per ipovedenti e ne può illustrare i benefici effetti. Ecco la lettera ed il questionario: Sono Giuseppe Weiss e mi occupo da alcuni anni del coordinamento organizzativo della "Compagnia del secchio". Riprenderemo a breve le prove ricominceranno le gioie e le difficoltà, l'impegno e le gratificazioni, i successi e i fallimenti connessi a questa arte. Sarei contento di sapere anche di voi, come vi va, quali sono le vostre ambizioni, gli obiettivi, gli strumenti per raggiungerli. Spero che vogliate rispondermi con il questionario allegato, o anche a braccio, che la forma non è la cosa più importante. I miei saluti più cordiali. Giuseppe Weiss Via del bosco, 20 38049 Vattaro TN Cellulare: 3465846961 Telefono: 0461 846969 e-mail: [email protected] Mi occupo dell'aspetto organizzativo del gruppo teatrale, "Compagnia del secchio", che a Trento, da una decina di anni ha accolto la sfida. Sicuramente non siamo stati i primi, ma questo poco importa. Abbiamo rubato l'idea e la registainsegnante, senza trucco e senza imbroglio, all'U.Ni.Vo.C. di Verona, che aveva iniziato prima di noi. Personalmente bazzico il teatro amatoriale da alcuni decenni e farne il conto può risultare doloroso. All'inizio, una ragazzina mi ha sedotto al teatro teatrale trentino che era ed è ancora molto fiorente, ma purtroppo la seduzione si è limitata all'aspetto artistico. Anche allora avevo difficoltà di vista e, pur riuscendo a leggere a fatica, non ce la facevo a fare una lettura di gruppo docente, ma in qualche modo mi sono sempre arrangiato. Verso la fine dello scorso secolo ho deciso di mollare tutto a causa di "intossicazione teatrale" e di situazione famigliare e personale di sovraccarico. Poi è arrivata la possibilità di un corso di recitazione proposto dall'I.RI.Fo.R. del Trentino e poiché un paio di ore di prova la settimana non mi sembravano troppo impegnative mi ci sono aggregato. Ti racconto queste cose personali, lungi dall'esibizionismo, Ma perché non mi si creda un accademico o uno studioso di teatro dei ciechi. Nonostante questo, delle idee me le sono fatte. Credo che gli ipovedenti fino a un ventesimo di visus e forse anche meno, chi più, chi meno, dipende dal grado di autonomia e di abilità personali, possano affrontare il palcoscenico senza particolari preoccupazioni, tenuto conto di alcuni fattori. organizzazione [email protected] oppure [email protected] 1. Si deve accettare che gli spettatori possano notare qualche incertezza di movimento, di atteggiamento e soprattutto di intensità e direzione dello sguardo. 2. L'ipovedente anche grave si muove su uno spazio conosciuto, riprodotto pure sommariamente, anche nelle prove 3. I movimenti e le posizioni di tutti gli attori sono previsti e provati. La situazione cambia radicalmente per i ciechi, con una ulteriore distinzione fra chi ha visto e chi non ha mai visto. Ritengo validi anche in questo caso i tre punti di cui sopra, con un aggravamento quantitativo. Inoltre i gesti, i movimenti dei ciechi da lungo tempo non hanno la stessa importanza di significato. Per chi non ha mai visto, i gesti che accompagnano il parlato arricchendone il significato, costituiscono una vera astrazione, non avendo avuto mai la possibilità di conoscerli e assimilarli. Per quanto concerne l'orientamento spaziale sul palcoscenico, l'arredamento può venir progettato fin dall'inizio in modo che costituisca da "punti di riferimento. Inoltre delle corsie per terra, dei tappeti, possono essere di aiuto. Così anche cambiando palcoscenico, si dovranno ridefinire le dimensioni, ma non la struttura dello spazio disponibile. Non si potrà annullare l'aspetto di cieco o ipovedente, ma questa è una situazione a cui siamo già abituati nella vita quotidiana e per questo non rinunciamo a viverla. Non ho visto recitare molte compagnie di ciechi e ipovedenti. A Verona facevano "i rusteghi" di Goldoni e avevano escogitato il paggio che accompagnava in scena i vari personaggi. A Firenze ho assistito a "La battaglia nel nero" di un autore francese che non ricordo. La commedia era recitata completamente al buio salvo qualche sprazzo di effetti di luce. Ma si capiva benissimo che gli attori si muovevano in scena e se ne potevano seguire i movimenti dai rumori e dalla direzione delle voci. Mi sono fatto un po' prendere la mano e non vorrei apparire come un maestrino che ha qualcosa da insegnare. Di libri sull'argomento e documentazione simile non ne ho mai sentito parlare. Questionario attività teatrali Sezione provinciale UICI di ________________ 1. Nella Sezione vengono svolte delle attività teatrali? ____________ a. In modo continuativo, sporadico, occasionale? ____________________________________ b. Da quali motivazioni vengono sollecitate? ___________________________________ c. Nome del Gruppo teatrale ___________________________________ d. Numero dei partecipanti ___________________ 2. Quali generi teatrali vengono preferiti, per quali motivi? _____________________________________________ 3. La recitazione può avere efficacia riabilitativa? In quale modo? __________________________________________________ 4. Quali soluzioni sceniche e personali vengono adottate per il superamento delle inevitabili difficoltà? (orientamento spaziale sul palcoscenico e in relazione agli attori). _____________________________________________________________ 5. Testi e prove. a. Testi originali, autoprodotti, liberamente ispirati a...? ___________________________________________ organizzazione [email protected] oppure [email protected] b. Per la lettura e la memorizzazione, i testi vengono stampati in braille, ingranditi, vengono utilizzati strumenti digitali, registrazioni audio? _______________________________________________________________ c. Quale è la lunghezza e la frequenza delle prove? ________________________________________ d. Quanto tempo è necessario per l´allestimento di un´opera? ______________________________________________ e. Per quanto tempo viene mantenuto in cartellone un lavoro? _______________________________________________ f. Quanti spettacoli vengono fatti in un anno? __________________________________ 6. Come vengono trovate le risorse economiche? ____________________________________ 7. Impatto col pubblico, reazioni, gratificazioni. a. L´impatto col pubblico è generalmente difficile? Viene facilitato dall´abitudine? Costituisce sempre una forte emozione? Aiuta a sviluppare la sicurezza di sé? ______________________________________________________________ b. Come reagisce il pubblico alla recitazione dei ciechi? ______________________________________________________________ c. Per il fatto che gli attori sono ciechi e ipovedenti si nota una maggiore benevolenza, generosità, tolleranza? _______________________________________________________________ d. Gli attori sono generalmente contenti delle loro interpretazioni anche se qualcosa non riesce perfettamente o se il successo non è esaltante? _______________________________________________________________ 8. Il regista-insegnante è un professionista, un amatore, un volontario? ______________________________________________________ 9. Collaborazione a. Partecipano anche persone normovedenti? _________________________________ b. Con il solo ruolo di aiuto o anche di partecipazione attiva in scena? _____________________________________________________ c. La loro collaborazione è ritenuta utile, necessaria, superflua? ________________________________________________ 10. descrizione del materiale scenico e tecnico utilizzato. Come viene reperito e gestito. (costumi, mobilio, tendaggi, praticabili, trucco scenico, apparecchiature per l'illuminazione, produzione e registrazione audio e video) organizzazione [email protected] oppure [email protected]