Teatro Comunale
C h i a b r e r a
S TAG I O N E A R T I S T I CA 20 15/ 16
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Elisabetta Antibo
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stagione artistica del Teatro Chiabrera 2015-2016 coincide con la fine di un ciclo amministrativo. Sarà
una stagione, ancora una volta, ricca di stimoli e suggestioni, di grande musica e di attenzione ad un pubblico sempre
più articolato ed esigente.
Non possiamo, tuttavia, sfuggire l’occasione per un “bilancio” di quest’ultimo decennio.
Il Teatro Chiabrera è oggi un presidio culturale di prim’ordine, non solo per Savona, ma dell’intera Liguria. Ed è anche
uno dei luoghi tradizionali della socializzazione. Ma è anche un palcoscenico, reale e ideale, dove le idee si offrono al
pubblico in un continuo dialogo che rappresenta, per la nostra comunità, un’ineludibile opportunità di crescita.
E il Teatro Chiabrera è cresciuto molto in questi anni. Nonostante una crisi economica che poteva comprometterne (o
limitarne) l’attività, la sala cittadina ha saputo reagire grazie a scelte oculate di programmazione e grazie ad un pubblico
che non ha mai fatto venir meno il proprio sostegno.
Di questo siamo fieri. E rivendichiamo, proprio in questa occasione, i risultati raggiunti.
La stagione di quest’anno si preannuncia, lo dicevamo, assai ricca. Ancora una volta le scelte artistiche hanno tenuto
conto delle multiformi esigenze del pubblico, senza tuttavia mai rinunciare alla qualità, valore imprescindibile che ha
contrassegnato la storia del Chiabrera.
Siamo convinti che il pubblico, anche nei prossimi mesi, saprà riconoscere e premiare questi valori.
Buon teatro a tutti.
Il Sindaco
Federico Berruti
L’Assessore alla Cultura
Elisa Di Padova
stagione artistica si compone di quattro rassegne per sessantanove rappresentazioni unendo alla
consueta qualità della programmazione una particolare attenzione all’interscambio conflittuale e collaborativo
intervenuto, nel corso degli anni, e nei due sensi, tra testo teatrale e opera cinematografica. Vengono, così, portati sul
palcoscenico allestimenti di testi e soggetti teatrali diventati noti al grande pubblico per aver dato origine ad importanti
film lungo gli ultimi quaranta anni e viceversa. È un’occasione rara e stimolante poter apprezzare, con il linguaggio
proprio della scena, punti di contatto e/o di differenziazione tra le due forme espressive senza nessuna operazione di
“sudditanza” o “museale” in quanto il lavoro di drammaturgia operato su alcuni testi, necessario per oggettive ragioni
storiche, è riuscito a mantenerli vicino alla nostra sensibilità. Né si tratta di una “gara”, il cinema ha mezzi incomparabili,
ma di un arricchimento, un altro punto di vista dato allo spettatore dalla presenza fisica, “reale”, emotiva dell’attore.
Inaugura la stagione il ritorno, dopo ventidue anni, di un classico del musical quale è “Cabaret” ancora con la Compagnia
della Rancia e la regia di Saverio Marconi che, questa volta, ha voluto sottolineare in chiaroscuro le responsabilità di
chi attende, noncurante, lo svolgersi della storia credendo comunque di sopravvivervi. Il titolo è famosissimo nel mondo,
grazie all’omonimo film del 1972 (otto Oscar) per la regia di Bob Fosse e la presenza di Liza Minnelli, ma lo spettacolo
originale debuttò a Broadway qualche anno prima, nel 1966, quando fu rappresentato per la prima volta al Broadhurst
Theatre dove rimase in scena per alcuni anni e il testo di Joe Masteroff, a sua volta, viene da una commedia di John
van Druten, “I am a camera” del 1951, basata sui racconti di “Addio a Berlino” di Christopher Isherwood. Nell’inquieta
Berlino alla vigilia dell’avvento del nazismo Giampiero Ingrassia è il perfetto “maestro di cerimonie” e Giulia Ottonello
sostiene il non facile confronto con le precedenti Sally Bowles. Anche “Qualcuno volò sul nido del cuculo” è
universalmente noto per il film del 1975 (cinque Oscar) diretto da Milos Forman con Jack Nicholson. Tratto dall’omonimo
romanzo di Ken Kesey del 1962, Dale Wasserman ne realizzò nel 1971, per Broadway, un adattamento scenico, che
costituì la base della sceneggiatura del film. La rielaborazione operata da Maurizio de Giovanni l’ha avvicinata a noi,
cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise (un convincente Daniele Russo) e la
sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale Psichiatrico di Aversa. Dimostrando
ancora una volta una mano più felice nelle regie, Alessandro Gassmann ne ha fatto uno spettacolo appassionato,
commovente e divertente e di forte carica emotiva e sociale. Per “Arancia Meccanica”, film del 1971 diretto da Stanley
Kubrick con Malcom McDowell e le musiche rielaborate da Walter Carlos, l’origine è nell’omonimo romanzo del 1962
di Anthony Burgess che l’autore, in un secondo tempo, ha provveduto ad adattare drammaturgicamente e dal quale
è partita la presente edizione dell’emergente Gabriele Russo, una specie di incubo di Alex in cui hanno rilievo le musiche
di Morgan, che lascia aperta la discussione sulla “titolarità” della violenza e sull’effettivo significato della parola libertà.
Anche “I duellanti” sono più noti per l’eccellente versione cinematografica realizzata nel 1977 da Ridley Scott con Keith
Carradine e Harvey Keitel. Ne è alla base un romanzo breve di Joseph Conrad, “Il duello” del 1908, che Francesco
Niccolini ha adattato per Alessio Boni e Marcello Prayer, i due ussari, Armand D’Hubert, posato e affascinante uomo
del nord e Gabriel Florian Feraud, guascone iroso e scontento, che per vent’anni si sfidano (contro il proprio “doppio”?)
con grande slancio fisico e tintinnare di spade sui campi di mezza Europa. “Tradimenti” di Harold Pinter, scritta nel
1978 e ambientata tra Londra e Venezia, è una delle commedie più famose del premio Nobel 2005 per la letteratura
ed è stata portata sul grande schermo nel 1983, diretta da David Hugh Jones con Patricia Hodge, Jeremy Irons, Ben
Kingsley. La rasoiante anatomia della fragilità dei rapporti affettivi, di coppia o amicali, del testo è ora affidata alla regia
di Michele Placido con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione. Percorso inverso, invece, per
“Calendar Girls” di cui vedremo il testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall’omonimo film del 2003 di Nigel Cole con
Helen Mirren e Julie Walters, di cui lo stesso Firth è stato autore e sceneggiatore. Nell’adattamento teatrale viene
mantenuta l’impostazione corale, con Angela Finocchiaro nel ruolo di Chris, in un affresco di sorprendente vitalità,
emozione ed autoironia del mondo femminile degli “anta”. Precede, invece, il film di Patrice Leconte (2014) con Christian
Clavier e Carole Bouquet, “Un’ora di tranquillità” di Florian Zeller, uno dei talenti più affermati della nuova drammaturgia
francese, che ha debuttato nel 2013 a Parigi diretto ed interpretato da Fabrice Lucchini con un successo tale che
Massimo Ghini, assente dal nostro teatro dal 1989, ha deciso di darne una immediata versione italiana misurandosi
con la travolgente comicità del testo. Riuscirà il protagonista ad ascoltare in pace, appunto in un’ora di tranquillità, il
prezioso e rarissimo vinile che ha appena recuperato da un rigattiere? Grande capolavoro del Novecento teatrale,
“Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller del 1949 è stato trasposto cinematograficamente già nel 1951 e
nel 1985, anno in cui ad interpretare il ruolo del protagonista è stato Dustin Hoffman diretto da Volker Schlöndorff.
Ospitato nelle belle edizioni con Giulio Bosetti del 1987 e con Eros Pagni nel 2007, sempre per la regia di Marco
Sciaccaluga, il testo dello smascheramento del sogno americano si avvale della maiuscola interpretazione di Elio De
Capitani anche in veste di regista. “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello, una delle voci più originali della
drammaturgia italiana degli anni ‘80 stroncata prematuramente da un incidente, è stato scritto per il teatro, ma richiama
volutamente, per atmosfere e citazioni, il cinema “thriller” di qualità (“Shining” di Kubrick) con una straordinaria Giuliana
De Sio, involontaria moderna Medea inseguita, senza scampo, dai fantasmi del passato. “Sarto per signora” di Georges
Feydeau è, invece, un classico del “riso agro” della tradizione francese del secondo Ottocento qui in una forsennata
e sostenuta regia di Valerio Binasco con Emilio Solfrizzi mattatore tra scambi d’identità e coppie improbabili. Ad un
Vittorio Sgarbi che ci restituisce la contemporaneità di Caravaggio, tra videoproiezioni e live electronics e Marco Paolini
che, attraverso le parole di Jack London, ci racconta, in forma di ballata, di “Uomini e cani”, si affianca, infine, la
ricreazione poetica ed originale del dramma dei profughi giuliani realizzata da Simone Cristicchi a partire dai semplici
oggetti ancora contenuti nel “Magazzino 18” di Trieste e la sentita testimonianza civile di lotta alla mafia che Sebastiano
Lo Monaco e Mariangela D’Abbraccio offrono a partire da un libro di Pietro Grasso, affinché “Dopo il silenzio” omertoso
vengano le parole della consapevolezza. Corrado Abbati continua nella sua meritoria opera di riproposizione dei classici
dell’operetta, soprattutto austroungarica con una rilettura originale ed un fresco allestimento di “Al Cavallino Bianco”
di Ralph Benatzky e un “Sogno viennese” che ripercorre, antologizzando, appunto come in sogno, i capolavori
dell’operetta più noti, affiancati a spartiti come “Vittoria e il suo ussaro” (Paul Abraham), “Una notte a Venezia” (Johann
Strauss jr.), “Eva” e “Paganini” (Franz Lehár). Come sempre, tra i tre titoli della danza, uno della “grande“ tradizione con
il Balletto di Mosca “La Classique” e le coreografie originali di Marius Petipa per “Lo schiaccianoci” di Čajkovskij e due
delle principali compagnie italiane, il Balletto di Milano in una stimolante “Anna Karenina” dal romanzo di Tolstoj affidata
al debutto in Italia del coreografo estone Teet Kask su musiche di Čajkovskij e la Compagnia Naturalis Labor di Vicenza
impegnata anch’essa, dopo l’apprezzato “Contemporary Tango” del Balletto di Roma della scorsa stagione, in una
proposta originale che utilizza il tango e le musiche di Piazzolla ed altri argentini con le coreografie di Luciano Padovani
per raccontarci ancora l’amore di Romeo e Giulietta. La stagione musicale mantiene, soprattutto alla tastiera, il suo
carattere internazionale. Il francese Cedric Tiberghien, vincitore del prestigioso Concorso Long-Thibaud di Parigi,
propone un programma davvero “classico” tra Mozart, la “Waldstein” di Beethoven e i “Preludi” di Chopin mentre il
tedesco Severin von Eckardstein, vincitore dell’altrettanto importante Concorso “Regina Elisabetta del Belgio” di
Bruxelles avvicina i “Pezzi op. 118” di Brahms e i Notturni di Chopin alle assai impegnative trascrizioni wagneriane dal
“Parsifal” a “L’Anello del Nibelungo” a “Tristano e Isotta” realizzate tra Ottocento e fine Novecento da un “crogiolo” di
pianisti dal boemo August Stradal al belga Louis Brassin, dal polacco Moritz Moszkosvki all’ungherese Zoltan Kocsis.
Saleem Ashkar è nato a Nazareth, dunque israeliano, da famiglia palestinese e si è formato musicalmente a Londra.
Attivo quale “Ambassador to Music Fund”, organismo che sostiene musicisti e scuole di musica in aree di conflitto e
in paesi in via di sviluppo, è impegnato in una integrale delle sonate beethoveniane a Berlino e Praga di cui offre in
concerto l’”Appassionata” e “Gli Addii” seguite da alcune Ballate di Chopin. Yaara Tal, israeliana, e Andreas Groethuysen,
tedesco, sono tra i Duo pianistici più noti sulla scena. Con un numero impressionante di incisioni per la Sony incentrano
il programma sull’amato Schubert del quale, oltre al frequentato “Divertimento all’ungherese” presentano la rarissima
trascrizione della Sinfonia n. 8 “Incompiuta” realizzata da Carl Reinecke. Tedesco anche l’ATOS Trio, tra le principali
formazioni per trio con pianoforte, BBC Radio 3 “New Generation” e titolari di una propria stagione a Berlino, alle prese
con i vertici del repertorio dall’“Arciduca” beethoveniano all’op. 100 di Schubert (a proposito, Kubrick ne utilizza
l’”Andante con moto” in “Barry Lyndon”) mentre il serbo Stefan Milenkovich, ex enfant prodige dalla lunghissima carriera
internazionale, premiato ai Concorsi di Indianapolis, Regina Elisabetta e Paganini è accompagnato da I Virtuosi Italiani
in un programma spettacolare con i primi due concerti per violino del grande genovese. Dopo un decennio dal grande
progetto di “Verso l’Arte della Fuga” torna Claudio Brizi con il suo “chimerico” claviorgano, ancora più perfezionato, in
un tutto Bach con il flauto di Mario Ancillotti e in un godibilissimo viaggio virtuosistico tra Seicento e Settecento che
mette insieme la “Ciaccona” di Pachelbel e la “Toccata con lo Scherzo del Cucco” di Pasquini con il “Fandango” di
Soler. Il 22 ottobre 2005 l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Rafael Frühbeck de Burgos aveva
inaugurato la ripresa dell’attività del Teatro nella sua sede dopo alcuni anni di interruzione dovuti a lavori di restauro e
risanamento dell’edificio. Sono stati dieci anni molto fortunati e significativi e il rinnovo dell’invito all’Orchestra, il prossimo
14 novembre, diretta dall’australiano Daniel Smith con l’“Eroica” e la “Pastorale” di Beethoven, vuole “chiudere” e
riaprire un altro decennio che risulti altrettanto favorevole.
Il Direttore del Teatro
Roberto Bosi
TEATRO
6-7-8 Novembre (turno A-B-C)
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GIAMPIERO INGRASSIA
“Cabaret” testo di Joe Masteroff
18-19-20 Novembre (turno A-B-C)
TEATRO E SOCIETÀ SRL
GIULIANA DE SIO
“Notturno di donna con ospiti”
di Annibale Ruccello
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27 Novembre (turno D)
TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA/
PROMO MUSIC
SIMONE CRISTICCHI
“Magazzino 18” scritto con Jan Bernas
1-2-3 Dicembre (turno A-B-C)
2 e 4 Dicembre (studenti)
TEATRO DELL’ELFO
ELIO DE CAPITANI/CRISTINA CRIPPA
“Morte di un commesso viaggiatore”
di Arthur Miller
11 Dicembre (turno D)
PROMO MUSIC/FESTIVAL LA VERSILIANA
VITTORIO SGARBI
“Caravaggio” di Vittorio Sgarbi
15-16-17 Dicembre (turno A-B-C)
ERRETITEATRO30
pag.23
EMILIO SOLFRIZZI
“Sarto per signora” di Georges Feydeau
pag.33
12-13-14 Gennaio (turno A-B-C)
13-14 Gennaio (studenti)
FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI
pag.25
DANIELE RUSSO/ELISABETTA VALGOI
11
“Qualcuno volò sul nido del cuculo”
di Dale Wasserman pag.35
19-20-21 Gennaio (turno A-B-C)
GOLDENART PRODUCTION SRL
pag.27
AMBRA ANGIOLINI/FRANCESCO SCIANNA
“Tradimenti” di Harold Pinter
pag.37
28 Gennaio (turno D)
JOLE FILM
MARCO PAOLINI
pag.29
“Ballata di uomini e cani” di Marco Paolini
pag.39
2-3-4 Febbraio (turno A-B-C)
LA PIRANDELLIANA
MASSIMO GHINI
pag.31
“Un’ora di tranquillità” di Florian Zeller
pag.41
MUSICA E BALLETTO
WIDE STORE
23-24-25 Febbraio (turno A-B-C-D)
AGIDI/ENFI TEATRO
ANGELA FINOCCHIARO/LAURA CURINO
“Calendar Girls” di Tim Firth
1 Marzo (turno D)
1-2 Marzo (studenti)
SICILIA TEATRO
SEBASTIANO LO MONACO/
MARIANGELA D’ABBRACCIO
“Dopo il silenzio”
dal libro “Liberi Tutti” di Pietro Grasso
di Francesco Niccolini e Margherita Rubino
8-9-10 Marzo (turno A-B-C)
GOLDENART PRODUCTION SRL
ALESSIO BONI/MARCELLO PRAYER
“I Duellanti” di Joseph Conrad
22 Marzo (turno D)
FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI
DANIELE RUSSO/ALESSIO PIAZZA/
SEBASTIANO GAVASSO
“Arancia Meccanica” di Anthony Burgess
14 Novembre
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI/
pag. 53
DANIEL SMITH
pag.43
pag.45
12 Dicembre
CÉDRIC TIBERGHIEN
pag. 55
18 Dicembre
BALLETTO DI MOSCA “LA CLASSIQUE”
“Lo Schiaccianoci” di Pëtr I. Čajkovskij
pag. 57
19 Dicembre (fuori abbonamento)
RODERICK GILES & GRACE
GOSPEL SINGERS
pag. 59
16 Gennaio
I VIRTUOSI ITALIANI/STEFAN MILENKOVICH/
pag. 61
ALBERTO MARTINI
pag.47
pag.49
23 Gennaio
ATOS TRIO
pag. 63
30 Gennaio
BALLETTO DI MILANO
“Anna Karenina”
liberamente ispirato al romanzo di Lev Tolstoj
su musiche di Pëtr I. Čajkovskij
pag. 65
6 Febbraio
SEVERIN VON ECKARDSTEIN
pag. 67
13
OPERETTA
GATTAFURA
13 Febbraio
YAARA TAL & ANDREAS GROETHUYSEN
27 Febbraio
COMPAGNIA NATURALIS LABOR
“Romeo y Julieta Tango”
su musiche di Astor Piazzolla ed altri
5 Marzo
MARIO ANCILLOTTI/CLAUDIO BRIZI
8 Novembre
pag. 69
COMPAGNIA DELLA RANCIA
“Cabaret” testo di Joe Masteroff
pag. 81
22 Gennaio
pag. 71
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Al Cavallino Bianco” di Ralph Benatzky
pag. 73
pag. 83
15
26 Febbraio
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
6 Marzo (fuori abbonamento)
CLAUDIO BRIZI
“Claviorgan Wonderland”
pag. 75
12 Marzo
SALEEM ASHKAR
pag. 77
“Sogno Viennese”
musiche di Lehár, Kálmán, J. Strauss jr.
pag. 85
INFOR MAZIONI GENER ALI
pag. 89
Teatro dell’Oper a Giocosa
Orchestr a Sinfonica di Savona
Compagnia Teatr ale Salamander
pag. 95
DA COSTA
DA COSTA
La casa è lo specchio dell’anima.
Calendario
6-7-8 Novembre, ore 21
8 Novembre, ore 16
COMPAGNIA DELLA RANCIA/GIAMPIERO INGRASSIA
“Cabaret” di J. Masteroff-J. Kander-F. Ebb
14 Novembre, ore 20.30
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI/
DANIEL SMITH
18
18-19-20 Novembre, ore 21
GIULIANA DE SIO
“Notturno di donna con ospiti” di A. Ruccello
27 Novembre, ore 21
SIMONE CRISTICCHI
“Magazzino 18” di S. Cristicchi-J. Bernas
1-2-3 Dicembre, ore 21
2 e 4 Dicembre, ore 10
ELIO DE CAPITANI/CRISTINA CRIPPA
“Morte di un commesso viaggiatore” di A. Miller
15-16-17 Dicembre, ore 21
EMILIO SOLFRIZZI
“Sarto per signora” di G. Feydeau
28 Gennaio, ore 21
MARCO PAOLINI
“Ballata di uomini e cani”
18 Dicembre, ore 21
BALLETTO DI MOSCA “La Classique”
“Lo Schiaccianoci” di P.I. Čajkovskij
30 Gennaio, ore 21
BALLETTO DI MILANO
“Anna Karenina” su musiche di P.I. Čajkovskij
19 Dicembre, ore 21
RODERICK GILES & GRACE GOSPEL SINGERS
2-3-4 Febbraio, ore 21
MASSIMO GHINI
“Un’ora di tranquillità” di F. Zeller
12-13-14 Gennaio, ore 21
13-14 Gennaio, ore 10.30
DANIELE RUSSO/ELISABETTA VALGOI
“Qualcuno volò sul nido del cuculo” di D. Wasserman
16 Gennaio, ore 21
I VIRTUOSI ITALIANI/STEFAN MILENKOVICH/
ALBERTO MARTINI
19-20-21 Gennaio, ore 21
AMBRA ANGIOLINI/FRANCESCO SCIANNA
“Tradimenti” di H. Pinter
11 Dicembre, ore 21
VITTORIO SGARBI
“Caravaggio” di V. Sgarbi
22 Gennaio, ore 21
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Al Cavallino Bianco” di R. Benatzky
12 Dicembre, ore 21
CÉDRIC TIBERGHIEN
23 Gennaio, ore 21
ATOS TRIO
6 Febbraio, ore 21
SEVERIN VON ECKARDSTEIN
13 Febbraio, ore 21
YAARA TAL & ANDREAS GROETHUYSEN
23-24-25 Febbraio , ore 21
ANGELA FINOCCHIARO/LAURA CURINO
“Calendar Girls” di T. Firth
26 Febbraio, ore 21
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Sogno Viennese”
musiche di Lehár, Kálmán, J. Strauss jr.
27 Febbraio, ore 21
COMPAGNIA NATURALIS LABOR
“Romeo y Julieta Tango” su musiche di Piazzolla ed altri
1 Marzo, ore 21
1-2 Marzo, ore 11
SEBASTIANO LO MONACO/
MARIANGELA D’ABBRACCIO
“Dopo il silenzio” dal libro “Liberi tutti” di P. Grasso
5 Marzo, ore 21
MARIO ANCILLOTTI/CLAUDIO BRIZI
6 Marzo, ore 17
CLAUDIO BRIZI
“Claviorgan Wonderland”
8-9-10 Marzo, ore 21
ALESSIO BONI/MARCELLO PRAYER
“I Duellanti” di J. Conrad
12 Marzo, ore 21
SALEEM ASHKAR
22 Marzo, ore 21
DANIELE RUSSO/ALESSIO PIAZZA/
SEBASTIANO GAVASSO
“Arancia meccanica” di A. Burgess
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teatroragazzi 2016
15 Febbraio, ore 10
ACCADEMIA PERDUTA di Ravenna
“Metamorfosi”
testo di Pietro Piva
7-8 Aprile, ore 10
LA BARACCA di Bologna
“Biancaneve”
di e con Bruno Cappagli e Fabio Galanti
regia di Bruno Cappagli
indicato per il secondo ciclo elementare e medie
indicato per le scuole elementari
18-19 Febbraio, ore 10
FONDAZIONE TEATRORAGAZZI E GIOVANI di Torino
“Aquarium”
di Lucio Diana, Roberto Tarasco, Adriana Zamboni
14-15 Aprile, ore 10
GIALLO MARE MINIMAL TEATRO di Empoli
“Buongiorno Buonanotte”
animazioni digitali di Ines Cattabriga
con e regia di Vania Pucci
liberamente ispirato al libro di Ovidio
ANTIBO ASSICURAZIONI
indicato per le scuole elementari
4 Marzo, ore 10
TEATRO GIOCO VITA di Piacenza
“Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino
drammaturgia di Cristina Grazioli e Fabrizio Montecchi
regia e scene di Fabrizio Montecchi
indicato per il secondo ciclo elementare e medie
14 Marzo, ore 9.30 e ore 10.30
TEATRO CREST di Taranto
“La bottega dei giocattoli”
testo e regia di Sandra Novellino e Delia De Marco
indicato per le scuole materne e la prima classe della scuola
elementare
15-16 Marzo, ore 10
ACCADEMIA PERDUTA di Ravenna
“Il pifferaio magico”
di Claudio Casadio, Giampiero Pizzol e Marina Allegri
regia di Claudio Casadio
indicato per le scuole elementari
indicato per le scuole materne
19 Aprile, ore 10 (turno B, C)
FONDAZIONE TEATRORAGAZZI E GIOVANI di Torino
“Don Chisciotte”
liberamente ispirato al romanzo di M. de Cervantes
testo e regia di Luigina Dagostino
indicato per il secondo ciclo elementare e medie
5-6 Maggio, ore 10
LA BARACCA di Bologna
“Il volo”
di Bruno Cappagli
regia di Bruno Cappagli e Stefano Filippini
indicato per le scuole materne
21
Teatro 2015/16
6-7-8 Novembre, ore 21 (turno A-B-C)
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GIAMPIERO INGRASSIA
“Cabaret”
testo di Joe Masteroff
basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood
musiche di John Kander, liriche di Fred Ebb
con Giulia Ottonello e con Mauro Simone
e Altea Russo, Michele Renzullo, Valentina Gullace, Alessandro Di Giulio,
Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Andrea Verzicco, Gianluca Pilla
coreografie di Gillan Bruce
regia di Saverio Marconi
24
Inaugura la stagione la Compagnia della Rancia impegnata in un nuovo allestimento di “Cabaret”, spettacolo molto caro al
regista Saverio Marconi e atteso, che mancava dalla circuitazione nei teatri da oltre vent’anni (l’edizione 2006/2007 aveva
toccato infatti solo Milano e Roma e la precedente edizione era stata ospitata a teatro nel 1993).
Il titolo è famosissimo nel mondo, grazie all’omonimo film del 1972 (8 premi Oscar) per la regia di Bob Fosse che consacrò
Liza Minnelli come un’autentica star e icona del film musicale, ma lo spettacolo originale debuttò a Broadway qualche anno
prima, nel novembre 1966, quando fu rappresentato per la prima volta al Broadhurst Theatre dove rimase in scena per
1166 repliche. Numerose sono state le edizioni in tutto il mondo, tra cui, negli ultimi anni, è memorabile la versione di Sam
Mendes, incredibile successo alle Folies Bergère di Parigi e allo Studio 54 di New York.
Nella Berlino dei primi anni Trenta, prima dell’ascesa del III Reich, il giovane romanziere americano Cliff (Mauro Simone) è
a Berlino in cerca di ispirazione e, nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles (Giulia Ottonello) e tra i due inizia una
relazione tempestosa; sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano le storie di altri personaggi (Altea Russo/Fräulein
Schneider, Michele Renzullo/Herr Schultz, Valentina Gullace/Fräulein Kost). Neanche l’ambiguo e stravagante Maestro
di Cerimonie del Kit Kat Klub, nel ruolo Giampiero Ingrassia, un gradito ritorno dopo il grande successo di “Frankenstein
Junior”, riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania, e sulle loro vite, sta per abbattersi la furia hitleriana.
Il testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia “I am a camera”di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood,
con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb, è un classico del teatro musicale e vanta una colonna sonora
straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come “Mein Herr”, “Money Money”,
“Maybe This Time” (Questa volta) e “Life is a cabaret” (La vita è un cabaret), interpretati in questa nuova edizione dalla
strepitosa voce di Giulia Ottonello.
Foto: Iwan Palombi
TEATRO
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18-19-20 Novembre, ore 21 (turno A-B-C)
TEATRO E SOCIETÀ SRL
GIULIANA DE SIO
“Notturno di donna con ospiti”
di Annibale Ruccello
con Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Mimmo Esposito, Luigi Iacuzio
regia di Enrico Maria Lamanna
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Il testo propone, ancora una volta, il viaggio che Annibale Ruccello, una delle voci più originali della drammaturgia
italiana degli anni ‘80 stroncata prematuramente da un incidente, aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e
contaminato dal “thriller”, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra
le tv locali e le radio libere. Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di
sentimenti, ora da involontaria comicità. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema “thrilling”; ma mentre “Le
cinque rose per Jennifer” ha come riferimento il cinema di Hitchcock, di Argento, di Polanski, nel “Notturno di donna
con ospiti” domina quello anni ‘70, per intendersi di Scorsese e di Kubrick. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo
isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico
finale. L’azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli: Adriana, una straordinaria Giuliana
De Sio, porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione ed una terza
gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all’alba. Una sera accade che strani individui,
temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi,
angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria
per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva.
TEATRO
27
27 Novembre, ore 21 (turno D)
TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA/PROMO MUSIC
SIMONE CRISTICCHI
“Magazzino 18”
scritto con Jan Bernas
musiche e canzoni inedite Simone Cristicchi
musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti
regia di Antonio Calenda
28
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina
dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento.
Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione
impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Una sedia, accatastata
assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione
per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi...
Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia,
dall’esodo. Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa
300 mila persone scelsero, davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni, di lasciare le loro terre natali
destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare
quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro poche cose e si
lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza e, spesso, sospetto...
Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa scarsamente frequentata pagina della nostra storia ed ha deciso
di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli,
senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane
mete nel mondo, lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino
18. Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi partirà
proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si
nasconde: la narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere
musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire
“Musical-Civile”. E sarà evocata anche la difficile situazione degli italiani “rimasti” in quelle terre, o quella gravosa
dell’operaio monfalconese che decide di andare in Jugoslavia, o del prigioniero del lager comunista di Goli Otok...
Lo spettacolo sarà punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo.
TEATRO
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1-2-3 Dicembre, ore 21 (turno A-B-C)
2 e 4 Dicembre, ore 10 (studenti)
TEATRO DELL’ELFO
ELIO DE CAPITANI/CRISTINA CRIPPA
“Morte di un commesso viaggiatore”
di Arthur Miller
con Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni, Andrea Germani,
Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Marta Pizzigallo
regia di Elio De Capitani
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Dopo il debutto milanese di due anni fa e gli applausi e commenti appassionati, della critica come del pubblico, che
hanno segnato il primo anno di tournée nazionale, è ora possibile ospitare in teatro uno dei più riusciti spettacoli
firmato ed interpretato da Elio De Capitani. Sono molte le coincidenze tra il momento storico attuale e i temi affrontati
dal testo di Miller, il mutuo da pagare, la disperazione di chi si uccide perché non ha più i mezzi per sopravvivere o
perché ha fallito nella scalata sociale, ma il successo dello spettacolo ha radici più profonde. Al centro della scena
espressionista di Carlo Sala una compagnia di attori in stato di grazia dà verità e profondità ai sentimenti più universali,
al cuore pulsante dell’esistenza: lo strazio di invecchiare, lo scomodo bilancio delle colpe e degli errori nelle relazioni
con chi amiamo di più e, soprattutto, la tentazione della menzogna, del “far finta di essere” quello che non siamo.
“Ecco il prodigio, il prodigio di questo paese... che un ragazzo possa finire coperto di diamanti anche solo grazie alla
sua popolarità, al suo sorriso!” È il sogno ad occhi aperti di Willy Loman, il commesso viaggiatore protagonista del
celebre testo di Arthur Miller: rifarsi attraverso suo figlio Biff, vederlo trionfare, avere successo, essere popolare. Willy
ha sempre dato a bere a tutti di essere un grande venditore, ma non lo è mai stato e, nei suoi ultimi due giorni di vita,
deve fare i conti con la realtà, con il proprio fallimento esistenziale. Nei figli ha alimentato le stesse illusioni, proiettando
su di loro aspettative e delusioni, fino a minarne la felicità. Ormai incapace di stare nella realtà, non distingue più tra
presente e passato, sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa (il titolo del testo avrebbe dovuto essere proprio
“The inside of his head”) e la vita vera. Un classico del Novecento (andato in scena per la prima volta nel 1949) che
Elio De Capitani, regista e protagonista, affronta dopo il lavoro su Tennessee Williams, per proseguire una personale
riflessione sulla vita d’oggi e sul tema dei rapporti tra giovani e adulti attraverso la drammaturgia americana d’ogni
epoca. Il testo, già ospitato nelle belle edizioni con Giulio Bosetti del 1987 e con Eros Pagni nel 2007, sempre per
la regia di Marco Sciaccaluga, è stato anche trasposto cinematograficamente nel 1951 e nel 1985, anno in cui ad
interpretare il ruolo del protagonista è stato Dustin Hoffman diretto da Volker Schlöndorff.
Foto: Laila Pozzo
TEATRO
31
11 Dicembre, ore 21 (turno D)
PROMO MUSIC/FESTIVAL LA VERSILIANA
VITTORIO SGARBI
“Caravaggio” di Vittorio Sgarbi
con Valentino Corvino, violino e elettronica
Immagini elaborate da Tommaso Arosio, scenografia e video
musiche originali Valentino Corvino
regia e luci di Angelo Generali
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“Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente
alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito
tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il
nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo,
della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di
artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento, ma appartengono al tempo che li capisce,
che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori,
alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio.” (Vittorio Sgarbi)
Vittorio Sgarbi ci condurrà, attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi, in uno spettacolo teatrale
arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate
dal visual artist Tommaso Arosio per la regia di Angelo Generali.
TEATRO
33
15-16-17 Dicembre, ore 21 (turno A-B-C)
ERRETITEATRO30
EMILIO SOLFRIZZI
“Sarto per signora” di Georges Feydeau
con Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri,
Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari
adattamento e regia di Valerio Binasco
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Scambi d’identità, sotterfugi, equivoci, amori segreti sono gli elementi base per questo divertente vaudeville. La
commedia è ambientata a Parigi e narra del dottor Molineaux, fresco di matrimonio, ma dai dubbi comportamenti
coniugali. Il protagonista in questione, infatti, tradisce la moglie con un’avvenente signora, e per poter incontrare la
sua amante senza destare alcun sospetto si finge sarto, creando così una serie di simpatiche ed esilaranti gags che
coinvolgono tutti i protagonisti della piéce. Una comicità amplificata dal virtuosismo tecnico dell’autore capace di
assommare colpi di scena comici ed equivoci con la precisione di un chirurgo. C’è lui, lei, l’altro o l’altra, ma soprattutto,
la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti
incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli con conseguente serie di episodi paradossali che
sono portati avanti fino alle estreme conseguenze. Feydeau preparava i suoi testi secondo schemi geometrici in cui le
uscite e le entrate, gli incontri impossibili, le false scoperte, i rimandi e le coincidenze, disegnavano figure impeccabili.
Il suo gioco di agnizioni, però, i congegni comici, si rivelavano strutture costruite appositamente per riempire il vuoto
di valori di una società borghese fondata solo sull’apparenza. La follia catastrofica senza senso rivelava alla fine sulla
scena un crollo totale dei valori e le sue opere, che muovono al riso, sono uno specchio deformato del suo tempo: la
Belle Époque, di quel periodo privo di preoccupazioni che sfociò, poi, tragicamente, nella Grande Guerra. L’attualità
di questo commediografo francese sta nel fatto che il pubblico di oggi, rivedendo i suoi vaudevilles, non li considera
affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma coglie in essi una relazione con il presente e con
la società attuale. Nelle sue opere, dove la parabola degli equivoci porta quasi ad un’assurda comicità tragica, vi è la
chiave per capire molto teatro contemporaneo, le logiche conseguenze, i contraltari, le appendici deliranti, i commenti,
i corollari, in autori fra i più disparati come Cechov, Wedekind, Beckett, lonesco, e Brecht stesso (in “Le nozze dei
piccolo borghesi”).
Foto: Marco Delia
TEATRO
35
12-13-14 Gennaio, ore 21 (turno A-B-C)
13-14 Gennaio, ore 10.30 (studenti)
FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI
DANIELE RUSSO/ELISABETTA VALGOI
“Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Dale Wasserman
dall’omonimo romanzo di Ken Kesey
versione italiana di Giovanni Lombardo Radice
adattamento di Maurizio de Giovanni
con Mauro Marino, Marco Cavicchioli, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Giulio Federico Janni,
Daniele Marino, Antimo Casertano, Gilberto Gliozzi, Gabriele Granito, Giulia Merelli
regia di Alessandro Gassmann
36
“Qualcuno volò sul nido del cuculo” è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in
un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy, uno sfacciato delinquente che si
finge matto per sfuggire alla galera, la vita dei pazienti di un manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene
loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della
sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema.
Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la
forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario
Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale Psichiatrico di Aversa. Alessandro
Gassmann ha ideato un allestimento personalissimo, elegante e contemporaneo e diretto un cast eccezionale. Il risultato
è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile, per la sua estetica dirompente e per la sua forte
carica emotiva e sociale.
“La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo
portare in scena con i miei spettacoli. Temi tutti straordinariamente presenti in “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Tutto
ha inizio con l’arrivo di un nuovo paziente che deve essere “studiato” per determinare se la sua malattia mentale sia reale
o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso le regole che disciplinano rigidamente la
vita dei degenti, porterà scompiglio e disordine, ma, allo stesso tempo, la sua travolgente carica di umanità contagerà gli
altri pazienti e cercherà di risvegliare in loro il diritto di esprimere liberamente le loro emozioni e i loro desideri. Dario (il mio
McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni
di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di
un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà
tragicamente, ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente. E, attraverso di lui, i pazienti riusciranno ad
individuare qualcosa che continua ad esser loro negato: la speranza di essere compresi, di poter assumere il controllo della
propria vita, la speranza di essere liberi. Un testo che è una lezione d’impegno civile, uno spietato atto di accusa contro i
metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul
rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di
altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere. Come sempre lavorerò sui complessi rapporti
psicologici tra i vari personaggi, immergendoli in uno spazio scenico realistico e asettico. In questo caso, le videografie, che
spesso utilizzo nei miei spettacoli, mi permetteranno di tradurre in immagini i sogni e le allucinazioni dei cosiddetti “diversi”.
L’obiettivo che mi pongo è, come sempre, quello di riuscire a far emozionare un pubblico di ogni età, soprattutto i più giovani
che forse non conoscono quest’opera che è un vero e proprio inno alla libertà”. (Alessandro Gassmann)
Foto: Francesco Squeglia
TEATRO
37
19-20-21 Gennaio, ore 21 (turno A-B-C)
GOLDENART PRODUCTION SRL
AMBRA ANGIOLINI/FRANCESCO SCIANNA
“Tradimenti” di Harold Pinter
con Francesco Biscione
regia di Michele Placido
38
La storia si dipana a ritroso, dal 1977 al 1968. Emma, manager in una galleria d’arte, e Jerry, scrittore e agente letterario,
si rivedono due anni dopo la fine della loro relazione. Sono stati amanti per cinque anni, distraendosi dai rispettivi
matrimoni in un appartamento preso in affitto, finché Robert, marito di Emma e testimone di nozze di Jerry, costringe
la moglie ad ammettere il tradimento, dopo aver sospettato a lungo della relazione tra i due. L’apparente banalità del
ménage tra marito, moglie e amante si dissolve nel protrarsi della narrazione all’indietro. Mentre lo spettatore scopre
nuovi dettagli, si delinea il carattere quasi esistenziale della condizione di tradito e traditore. L’inganno che copre la
stanchezza di questi matrimoni, divenuti asfittici, diventa il passepartout per un’apparente libertà che, tuttavia, non va
al di là della distrazione pura e semplice: i rapporti falliti restano, assieme ad una profonda stanchezza e all’impossibilità
di fidarsi di chi si ha vicino.
“Tradimenti” nasce da uno spunto autobiografico: Pinter, sposato con l’attrice Vivien Marchant, visse una relazione lunga
sette anni con la presentatrice televisiva Joan Bakewell. Scritta nel 1978 e ambientata tra Londra e Venezia, questa è
una delle commedie più famose dello scrittore premio Nobel 2005 per la letteratura, portata sul grande schermo nel
1983, diretta da David Hugh Jones con Jeremy Irons, Ben Kingsley e Patricia Hodge.
“Leggendo la commedia di Pinter, che va a ritroso dal 1977 al 1968, con i miei attori abbiamo fatto un gioco, cioè
leggerla dall’ultima scena, che si svolge appunto nel 1968, per poi procedere fino al 1977. È chiaro che Pinter si diverte
a spiazzare il lettore/spettatore con il gioco a ritroso, partendo da un dialogo che segna la fine del sentimento che
coinvolge i tre protagonisti e che si svolge in un bar nell’anno 1977. Scena che, appunto, segna l’inizio della commedia
e che prosegue andando indietro negli anni fino alla bellissima descrizione della festa in pieno stile sessantottino, con
alcool e droghe leggere, ambientata a casa di Robert ed Emma, in cui Jerry tenta di sedurre la moglie dell’amico
Robert. La riflessione che ho raccontato ai miei attori è che il Sessantotto cambiò e rivoluzionò il comportamento di
un’intera generazione di giovani, come giovani sono appunto i tre protagonisti della festicciola che segna l’inizio di un
tacito ménage a trois. Ora, essendo stato personalmente coinvolto in quegli anni sessantottini (avevo 22-23 anni) sia
da un punto di vista politico che sentimentale, mi sono confessato e rivelato agli attori della compagnia, raccontando
il mio Sessantotto e come la commedia di Pinter mi abbia toccato anche da un punto di vista autobiografico. Ho
raccontato di una personale parabola sentimentale e politica e di come quegli amori di gruppo, la libertà sessuale, le
prime trasgressioni i furori rivoluzionari siano stati poi, negli anni a venire, traditi e a volte falliti miseramente. La storia di
quegli anni parla, e non solo per me, di amori finiti, ma soprattutto di tradimenti politici, ideologici e sociali. Ecco, sì, forse
questo testo si può leggere non solo come la fine di una storia d’amore più o meno grande, ma anche come un totale
fallimento di un’utopia rivoluzionaria che voleva migliorare e cambiare il pensiero occidentale. E, proprio come nel testo
di Pinter, anch’io, che facevo parte di quella generazione, mi ritrovo oggi di nuovo punto e accapo.” (Michele Placido)
TEATRO
39
28 Gennaio, ore 21 (turno D)
JOLE FILM
MARCO PAOLINI
“Ballata di uomini e cani” dedicata a Jack London
di Marco Paolini
musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi, chitarra e voce
con Angelo Baselli, clarinetto e Gianluca Casadei, fisarmonica
40
“Ballata di uomini e cani” è un tributo a Jack London. A lui devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack
non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello
che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per sostenere un punto di vista, ma anche il suo
contrario: “Zanna Bianca” e “Il richiamo della foresta” sono antitetici. La sua vita è fatta di periodi che hanno un inizio e
una fine e non si ripetono più. Lo scrittore parte da quei periodi per inventare storie credibili dove l’invenzione affonda
nell’esperienza, ma la supera. La produzione letteraria è enorme, e ancor più lo è pensando a quanto poco sia durata
la sua vita. Sono partito da alcuni racconti del grande Nord, ho cominciato questo spettacolo raccontando le storie
nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai. Ho via via aggiunto delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi.
Ma l’antologia di racconti è stata solo il punto di partenza per costruire storie andando a scuola dallo scrittore. So che
le sue frasi non si possono “parlare” semplicemente, che bisogna reinventarne un ritmo orale, farne repertorio per
una drammaturgia. “Ballata di uomini e cani” è composto di tre racconti della durata di circa mezzora ciascuno. Tra
le traduzioni che ho letto preferisco quella di Davide Sapienza. I racconti che ho trascritto oralmente sono “Macchia”,
“Bastardo” e “Preparare un fuoco” e in tutti e tre uomini e cani sono coprotagonisti. Lo spettacolo ha la forma di un
canzoniere teatrale con brani tratti da opere e racconti di Jack London e con musiche e canzoni ad essi ispirate che
non svolgono funzione di accompagnamento, ma di narrazione alternandosi e dialogando con la forma orale.” (Marco
Paolini)
Foto: Angelo Redaelli
TEATRO
41
2-3-4 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C)
LA PIRANDELLIANA
MASSIMO GHINI
“Un’ora di tranquillità” di Florian Zeller
con Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Gea Lionello, Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli
regia Massimo Ghini
42
Massimo Ghini, assente dal nostro teatro dal 1989, ha deciso di misurarsi con la travolgente comicità di “Un’ora di
tranquillità” (2013) di Florian Zeller, uno dei talenti più affermati della nuova drammaturgia francese i cui testi sono
rappresentati nei maggiori paesi d’Europa riscuotendo successo di critica e di pubblico. La pièce ha debuttato la scorsa
stagione a Parigi diretta ed interpretata da Fabrice Lucchini con un successo tale da ottenere l’interesse di Patrice
Leconte che ne ha fatto un film (2014) con Christian Clavier e Carole Bouquet, campione d’incassi. Si tratta di una
commedia brillante e corale i cui personaggi hanno ciascuno un ruolo fondamentale nella vicenda, come se fossero
loro stessi gli ingranaggi che mettono in moto la macchina della risata già dalle prime battute del testo. Il personaggio
centrale di “Un’ora di tranquillità” è un uomo che cerca disperatamente un momento di solitudine e serenità. È riuscito
a rintracciare ed acquistare un rarissimo vecchio disco in vinile da un rigattiere, ma mentre cerca di trovare il modo per
dedicarsi a questo cimelio, tutta una serie di eventi e personaggi lo interrompono, a cominciare dalla moglie che gli deve
parlare di cose importanti del loro rapporto, al vicino di casa che lamenta disastri nella sua abitazione a causa dei lavori
che sta facendo nel bagno, ad un improbabile idraulico che invece di riparare i guasti provoca ulteriori disastri e, come
se non bastasse, a questi si aggiungono altri amici, amanti e figli che irrompono sulla scena ignari e inconsapevoli di
rendere impossibile al povero protagonista di godersi solo un’ora di tranquillità. Senza poterlo minimamente prevedere
verranno alla luce, vecchi amori, tradimenti, bugie. Il tempo di pace è praticamente un sogno irraggiungibile fino al
momento in cui tutto si ferma e il disco viene finalmente messo sul giradischi per essere ascoltato...
“La commedia mi è stata segnalata da un direttore di teatro che l’aveva appena vista a Parigi. La prima lettura è stata
immediatamente rivelatrice delle potenzialità del testo stesso. Una intelaiatura da farsa, composta e sviluppata con
eleganza da grande commedia, cinica e moderna, non disdegnando la memoria, geometrica, di tanta commedia
francese che ancora continua ad essere fonte di ispirazione per molto cinema di successo. Il nostro protagonista, che
più che essere un protagonista finisce per essere il Caronte di se stesso, si accompagna incontro ad uno Tsunami
che lo travolgerà. Onda anomala composta da una serie di persone, di affetti, di sconosciuti che scaricheranno su di
lui le loro nevrosi, spinti, a loro pensare, da un senso di giustizia che vorrebbe riparare al male fatto. La meravigliosa
doppiezza dei protagonisti fa si che qualunque opera riparatrice essi vogliano compiere, si trasformerà in tortura. Il
cinismo che pervade tutta la storia mi ha affascinato. Quando la mancanza di ipocrisia permette ad un autore di poter
essere così diretto e spietatamente onesto, la risata arriva là dove tanta morale, tanta ipocrisia appunto, fa spesso danni
irreparabili. Ridere continuando a descrivere la doppiezza della società che non parla e se lo fa mente, accettando
tutti di essere protagonisti del nulla.” (Massimo Ghini)
TEATRO
43
23-24-25 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C-D)
AGIDI/ENFI TEATRO
ANGELA FINOCCHIARO/LAURA CURINO
“Calendar Girls” di Tim Firth
basato sul film Miramax scritto da Juliette Towhide e Tim Firth
traduzione e adattamento di Stefania Bertola
con Ariella Reggio e con Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro
e Titino Carrara, Elsa Bossi, Marco Brinzi, Noemi Parroni
regia Cristina Pezzoli
44
“Calendar Girls” è un testo teatrale scritto da Tim Firth, tratto dall’omonimo film con la regia di Nigel Cole (lo stesso
di “L’erba di Grace” e “We want sex”), di cui lo stesso Firth è autore e sceneggiatore. Il film, di cui erano protagoniste,
fra le altre, Helen Mirren, Julie Walters, Linda Bassett, è uscito in Italia nel 2004 ottenendo un discreto successo
al botteghino, ma diventando un film di culto, molto amato dal pubblico femminile. Nell’adattamento teatrale viene
mantenuta l’impostazione corale, con un ruolo da protagonista definito, quello di Chris, interpretata da Helen Mirren
nella versione cinematografica e da Angela Finocchiaro in questa teatrale.
La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un gruppo di donne fra i cinquanta e i sessanta anni,
membre del Women’s Institute (nata nel 1915, oggi è la più grande organizzazione di volontariato delle donne nel Regno
Unito), che si impegna in una raccolta fondi destinati a salvare un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una
di loro (Annie, nel film interpretata da Julie Walters). Chris, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha
l’idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri, in cui convince le amiche del gruppo a posare nude. Con l’aiuto di un
fotografo amatoriale realizzano così un calendario che le vede ritratte in normali attività domestiche, come preparare dolci
e composizioni floreali, ma con un particolare non convenzionale: posano senza vestiti. L’iniziativa riscuote un successo
tale da portarle alla ribalta non solo in Inghilterra ma anche in America, dove vengono ospitate in un famoso talk show.
L’improvvisa e inaspettata fama, tuttavia, metterà a dura prova le protagoniste. Lo spettacolo teatrale, al pari del film,
ha avuto un enorme successo in Inghilterra, dove è programmato in diverse versioni dal 2008 ed è tuttora in scena.
“Le prime scelte su cui ho basato la regia sono state quindi la lingua e il cast, ingredienti indispensabili per mettere in
scena questa commedia, che fa molto ridere, ma la cui comicità evolve da un fatto drammatico: la morte di John per una
malattia terribile quale la leucemia. Credo che sia indispensabile agganciare la forza comica del testo anche a questo:
è una risata in faccia alla morte, è la vitalità dei girasoli che cercano la luce opponendosi al buio dello sparire. Intendo
a questo proposito lavorare intensamente con gli attori per approfondire le relazioni tra i personaggi, in particolare per
il gruppo delle donne dell’associazione, in modo da favorire l’umorismo delle situazioni di cui il testo è ricco, puntando
sulla leggerezza senza però rinunciare alla profondità dei temi che la storia contiene. ...Altra questione centrale che
implica precise scelte di messinscena, e forse uno dei motivi del successo evergreen di Calendar Girls, è appunto la
realizzazione del calendario. Il nudo di donne che non sono modelle da calendario Pirelli, ma donne con i corpi veri e
imperfetti delle donne non photoshoppate, una delle scene più divertenti e più complesse da realizzare dello spettacolo.
Donne che allegramente e serenamente, anche se con il contributo di qualche giro di vodka, si spogliano per una buona
causa, sì, ma anche per divertirsi, per riconoscersi ancora belle e seducenti, anche al di fuori dei rigidi canoni della
perfezione e dell’eterna giovinezza. Con coraggio e ironia le Girls si offrono allo sguardo della macchina fotografica e
del pubblico per dirci che le stagioni della vita possono continuare a sorprendere... ” (Cristina Pezzoli)
Foto: Giovanni De Sandre
TEATRO
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1 Marzo, ore 21 (turno D)
1-2 Marzo, ore 11 (studenti)
SICILIA TEATRO
SEBASTIANO LO MONACO/MARIANGELA D’ABBRACCIO
“Dopo il silenzio” dal libro “Liberi Tutti” di Pietro Grasso
di Francesco Niccolini e Margherita Rubino
con Turi Moricca
regia di Alessio Pizzech
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Il silenzio omertoso è una delle armi della mafia: il teatro invece è parola, comunicazione, presa di coscienza. Sarà per
questo motivo che Pietro Grasso ama il teatro e per la seconda volta vi approda, dopo la significativa esperienza di “Per
non morire di mafia” con un nuovo testo, “Dopo il Silenzio”, che Francesco Niccolini e Margherita Rubino hanno tratto dal
suo libro “Liberi Tutti”. “L’asse attorno a cui ruota la scrittura scenica di “Dopo il Silenzio” è il dialogo tra le generazioni. Il
dovere che Pietro Grasso si dà è quello di passare la storia, di farla conoscere ai giovani. L’immagine è quella di un Silenzio
che parli, opposto ad un silenzio omertoso che vogliamo cancellare e costruire su quel “Dopo” il nostro futuro. Un dialogo
acceso e vibrante che mette di fronte due generazioni, due punti di vista totalmente opposti del leggere la vita. In un luogo
dell’attesa, in un purgatorio dell’anima, in una condizione fuori dal tempo e dallo spazio dove fa breccia la grande storia con
i suo eventi, i destini di questo giovane e dell’uomo si incontrano per fare i conti con la propria coscienza. Sul limitare di un
tempo che sta scadendo il giovane e l’uomo fanno un viaggio interiore che vuole essere una consapevole ridiscussione
dei motivi della propria vita delle scelte più o meno eticamente vissute. Quei due uomini tanto diversi tra loro, confrontano
le loro vite in un faccia a faccia che parte dalla mafia come fenomeno esterno a sé per arrivare ad una definizione di mafia
come condizione interiore dell’uomo, come reazione a problematiche sociali, come risposta sbagliata a bisogni inespressi,
come prodotto di un Silenzio complice; una mafia che nasce in ognuno quando il dialogo con i propri valori non sia aperto
e leale. In quel luogo, come se da sempre fosse lì, un uomo pubblico, che da sempre ha combattuto per le sue idee, per la
giustizia, che ha attraversato la storia d’Italia degli ultimi trent’anni e più, con le sue delusioni e sconfitte ma anche speranze
e vittorie, attende che quel giovane arrivi. Un uomo che porta con sé la storia, la drammatica storia di questa seconda
repubblica, un uomo con le sue scelte sempre coraggiosamente ed onestamente affrontate con altrettanta coerenza affronta
il giovane che domanda, pretende e giudica. Un giovane che non conosce quella storia se non attraverso la televisione.
Un giovane che ha venduto sé stesso e la propria libertà. Un giovane senza parole per costruire il proprio futuro; di fronte
a lui quell’uomo adulto sente il dovere di portare le sue parole, i suo pensieri, le sue esperienze perché tutto questo diventi
patrimonio condiviso. Tra quei due uomini di età ed esperienza diverse, si crea progressivamente una comprensione, un
abbraccio ideale, un ricongiungersi etico e morale che possa fondare simbolicamente una Nazione più civile, capace di
una rivolta morale e di dire “Noi no!”. Davanti alla sacralità della morte, al limite che anche l’antica tragedia greca segnava
come punto di svolta e trasformazione dell’uomo, la pietas reciproca trova un gesto con cui realizzarsi e quella dimensione
etica dell’azione politica diventa comprensione dell’altro, ascolto dell’altro e atto concreto Tra quei due uomini, in quello
spazio metafisico della memoria, in quella sorta di archivio della mente, fatto di volti, nomi, luoghi, c’è una donna, un
pensiero al femminile che pone la speranza della trasformazione e che impone la conoscenza ed il sapere come strade
verso il futuro. Quella donna oppone alla cultura del sangue, la cultura dell’amore e come le antiche Troiane difende quei
valori familiari depositati nel segreto dell’esperienza matrimoniale. Quell’uomo e quella donna, con accanto a sé il giovane,
con i loro volti sfiorati dal vento, possono così finalmente celebrare coloro che non ci sono più, coloro che hanno dato la
vita per difendere e costruire la democrazia e sulla terra così inginocchiarsi e sentire il calore del sole.” (Alessio Pizzech)
Foto: Tommaso Le Pera
TEATRO
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8-9-10 Marzo, ore 21 (turno A-B-C)
GOLDENART PRODUCTION SRL
ALESSIO BONI/MARCELLO PRAYER
“I Duellanti” di Joseph Conrad
adattamento di Francesco Niccolini
con Francesco Meoni
Federica Vecchio, violoncello
regia di Alessio Boni e Roberto Aldorasi
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Un romanzo esemplare (1908), scritto da uno dei più grandi autori europei di primo Novecento: Józef Teodor Konrad
Korzeniowski, meglio noto come Joseph Conrad, un polacco che, in inglese, racconta una sorprendente storia
francese. Di più: napoleonica. L’affresco di un mondo, quello della cavalleria e degli eserciti ottocenteschi, che da lì a
breve sarebbe stato spazzato via dalle nuovi armi e dalle nuove logiche militari del Novecento. L’introduzione di armi
da fuoco a ripetizione e il super potere degli industriali nella gestione dei profitti di guerra avrebbero buttato all’aria
antiche regole, l’etica militare e reso smisurati gli eccidi sui campi di battaglia. L’idea geniale su cui Conrad costruisce
“The Duel” è che i due avversari non si fronteggiano sugli opposti versanti del campo di battaglia: sono ufficiali dello
stesso esercito, la Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Ussari, per l’esattezza. Per motivi a tutti ignoti, e in realtà
banalissimi, al punto da rasentare il ridicolo, inanellano sfide a duello che li accompagnano lungo le rispettive carriere,
senza che nessuno sappia il perché di questo odio così profondo. E, proprio per il mistero che riescono a conservare,
i due diventano famosissimi in tutto l’esercito napoleonico: non tanto e non solo per i meriti sui campi di battaglia di
tutta Europa, quanto per la loro eroica fedeltà alla sfida reciproca, che li accompagnerà per vent’anni, fino al duello
decisivo. Un’opera su di un mondo in rapida estinzione, e al tempo stesso un capolavoro dell’assurdo, su come i fili
della vita e del destino sfuggano di mano e sopravanzino ogni buon senso e prevedibilità. Gabriel Florian Feraud,
guascone iroso e scontento, e Armand D’Hubert, posato e affascinante uomo del nord, non sono semplicemente due
giovani promettenti e sconcertanti ufficiali del più grande esercito dell’Ottocento, ma, a modo, loro incarnano incubi e
ossessioni che, da Melville a Faulkner, da Kafka fino ad Albert Camus, accompagnano la cultura occidentale fino allo
sfacelo della seconda guerra mondiale. Nel 1977 Ridley Scott ne ha realizzato un’eccellente versione cinematografica
con Keith Carradine e Harvey Keitel.
TEATRO
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22 Marzo, ore 21 (turno D)
FONDAZIONE TEATRO DI NAPOLI
DANIELE RUSSO/ALESSIO PIAZZA/SEBASTIANO GAVASSO
“Arancia Meccanica” di Anthony Burgess
con Alfredo Angelici, Martina Galletta, Giulio Federico Janni, Paola Sambo
musiche di Morgan
regia di Gabriele Russo
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“Arancia meccanica” rappresenta uno dei romanzi distopici meglio rappresentativi nel suo genere, non meno visionario e
lungimirante di un altro classico come “1984” di Orwell, con cui, in modo non casuale, esistono diverse convergenze. A
distanza di oltre cinquant’anni dalla prima pubblicazione del romanzo (1962) ci si rende conto di quanto Burgess avesse
saputo guardare anche oltre il suo tempo, presagendo, attraverso la storia di Alex e dei suoi amici Drughi, una società
sempre più incline al controllo delle coscienze ed all’indottrinamento di un “pensiero unico”. Se negli anni sessanta quei
temi stavano appena cominciando a diventare materia di argomento e riflessione oggi siamo tutti molto più consapevoli
del tentativo di controllo delle coscienze a cui noi tutti siamo sottoposti. L’opera ha favorito delle domande, la libertà di
scelta è davvero così importante? E a questo proposito, l’uomo è davvero capace di scegliere? E ancora: la parola libertà
significa qualcosa di preciso? Ed in particolare, è meglio essere malvagi per propria scelta o essere retti ed onesti grazie
ad un lavaggio scientifico del cervello? Il film di Kubrick del 1971 ha saputo tradurre perfettamente il mondo descritto
da Burgess, facendo della versione cinematografica di “Arancia Meccanica” un caposaldo della cinematografia di tutti
i tempi. Un film che ha lasciato un segno tale da scoraggiare l’idea di una messinscena. Tuttavia, quando ho letto
l’adattamento che lo stesso Burgess ha elaborato a suo tempo per il teatro, sono rimasto sorpreso e coinvolto dalla sua
completa autonomia drammaturgica. Nella prima parte al linguaggio originale e caratterizzante dei Drughi, si alternano
canzoni in versi corredate di libretto e spartito scritto dallo stesso Burgess, aspetto che almeno nella struttura se non
nel contenuto mi ha fatto pensare ad un testo brechtiano. Trovando nella parte musicale uno degli elementi distintivi
dell’opera, è stato naturale pensare ad un musicista fuori dagli schemi, prorompente ed originale, Marco Castoldi in arte
Morgan. Così come nel romanzo la storia viene raccontata in prima persona da Alex, il capo carismatico dei Drughi, nella
messinscena tutto sarà vissuto come se ci trovassimo in un suo incubo. Ragion per cui, visioni, musiche, ritmo saranno
scanditi dal sentire del protagonista. La scena sarà una scatola nera al cui interno si materializzeranno le visioni di Alex,
installazioni di arte contemporanea che si autodistruggeranno nella scena successiva. Un mondo rarefatto e onirico in cui
però avvengono cose reali. In cui ad una causa corrisponde sempre un effetto. In tal senso sarà interessante indagare
e chiedersi quanto sia possibile l’idea del male assoluto, del male come fine a se stesso, come puro godimento. Non a
caso lo stesso Burgess descrivendo Alex lo paragona a Riccardo III. Questo sta a significare che non ci sono cause reali a
giustificare la violenza perpetrata da Alex, e Kubrick stesso ha scelto questa strada. I costumi dei Drughi non guarderanno
ad un possibile futuro, ma saranno più vicini all’immagine ed i simboli dei ragazzi di oggi, così da cercare un rapporto
empatico più immediato ed inquietante con lo spettatore. Con Tommaso Spinelli abbiamo curato la tradizione del testo
rimanendo fedeli il più possibile alle originarie intenzioni di Burgess. Il lavoro più duro ha riguardato la trasposizione del
linguaggio dei drughi, il “Nadsat” inventato dallo stesso autore, uno slang inglese con influenze russe. Per non perdere lo
straniamento oltre che la violenza che questa parlata ha il potere di trasmettere abbiamo lavorato sui singoli termini con
attenzione scrupolosa, in qualche caso confrontandoci con la generazione dei nostri diciottenni avvezza all’utilizzo di un
linguaggio che crei identità. La sottile linea di confine fra bene e male, il rapporto fra vittima e carnefice, la connessione
fra la violenza del singolo individuo e quella della società saranno i temi che metterò in evidenza. (Gabriele Russo)
Foto: Francesco Squeglia
TEATRO
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Musica e Balletto 2015/16
14 Novembre, ore 20.30
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI
DANIEL SMITH, direttore
BEETHOVEN
Sinfonia n. 3 in mi bem. magg. op. 55 “Eroica”
Sinfonia n. 6 in fa magg. op. 68 “Pastorale”
Il 22 ottobre 2005 l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Rafael Frühbeck de Burgos ha inaugurato la
ripresa dell’attività del Teatro nella sua sede dopo alcuni anni di interruzione dovuti a lavori di restauro e risanamento
dell’edificio. Sono stati dieci anni molto fortunati e significativi e il rinnovo dell’invito all’Orchestra vuole “chiudere” e
riaprire un altro decennio che risulti altrettanto favorevole.
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L’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI (OSN Rai) è nata nel 1994. I primi concerti furono diretti da Georges
Prêtre e Giuseppe Sinopoli. Da allora all’organico originario si sono aggiunti molti fra i migliori strumentisti delle ultime
generazioni. Dal novembre 2009 lo slovacco Juraj Valčuha è il nuovo Direttore principale. Jeffrey Tate è stato Primo
direttore ospite dal 1998 al 2002 e Direttore onorario fino al luglio 2011. Dal 2001 al 2007 Rafael Frühbeck de Burgos è
stato Direttore principale. Nel triennio 2003-2006 Gianandrea Noseda è stato Primo direttore ospite. Dal 1996 al 2001
Eliahu Inbal è stato Direttore onorario dell’Orchestra. Altre presenze significative sul podio dell’OSN Rai sono state quelle
di Carlo Maria Giulini, Wolfgang Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Lorin Maazel,
Zubin Mehta, Yuri Ahronovitch, Marek Janowski, Semyon Bychkov, Dmitrij Kitaenko, Aleksandr Lazarev, Valery Gergiev,
Gerd Albrecht, Yutaka Sado, James Conlon, Kirill Petrenko. L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni, affiancandovi
spesso cicli primaverili o speciali e suona anche molto spesso in concerti sinfonici e da camera nelle principali città e
nei festival più importanti d’Italia. Frequenti le sue presenze a MITO SettembreMusica, alla Biennale di Venezia e alle
Settimane Musicali Internazionali di Stresa. Numerosi e prestigiosi anche gli impegni all’estero: fra questi le tournée in
Giappone, Germania, Inghilterra, Irlanda, Francia, Spagna, Canarie, Sud America, Svizzera, Austria. Con Juraj Valčuha
nel 2011 ha effettuato una tournée in Germania, Austria e Slovacchia, che ha segnato il debutto al Musikverein di Vienna
e il ritorno alla Philharmonie di Berlino. In campo nazionale l’OSN Rai prende parte a eventi particolarmente significativi
come i concerti per la Festa della Repubblica (in molte edizioni dal 1997 in poi) e il tradizionale appuntamento del
Concerto di Natale ad Assisi nella Basilica Superiore di San Francesco. Tutti i concerti dell’Orchestra Sinfonica Nazionale
della Rai sono trasmessi su Radio3. Molti sono registrati e mandati in onda su Rai3 e Rai5.
Il giovane direttore australiano DANIEL SMITH sta rapidamente guadagnando una fama internazionale dopo il Primo
Premio al “Fitelberg International Conducting Competition”, il Secondo Premio al prestigioso “Sir Georg Solti International
Conductors’ Competition”, entrambi nel 2012. Il suo terzo successo è stato il Primo Premio al “Concorso Luigi Mancinelli”
per direttori d’opera, insieme all’Orchestra’s Choice Prize for Best Conductor al “Lutoslawski International Conducting
Competition”. Primo direttore australiano sul podio della Mariinsky Orchestra di San Pietroburgo, ha diretto, tra le altre,
la hr-Sinfonieorchester di Francoforte, la Warsaw Philharmonic, l’Indianapolis Symphony, l’Orchestre Philharmonique
de Monte-Carlo, la Danish National Symphony, i Göteborgs Symfoniker, l’Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano, la
St. Petersburg Symphony, la London Philharmonic. Ha anche diretto nei festival europei, americani e australiani, tra
cui il Mozarteum Festspiele, Järvi Summer Festival, Estate Musicale Chigiana, Aspen Music Festival, MITO Festival e
i PROMS di Cracovia. Ha studiato con Jorma Panula, Neeme e Paavo Järvi, Gianluigi Gelmetti, Hugh Wolff e Peter
Gülke. Ha conseguito il Master of Music presso il Conservatorio di Musica di Sydney e ottenuto borse di studio dal
Trinity College di Londra, dall’American Academy of Conducting di Aspen e dall’Universität Mozarteum di Salisburgo.
Foto Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI: Michele Rutigliano - Foto Daniel Smith: Luca Ognibeni
Musica e Balletto
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12 Dicembre, ore 21
CÉDRIC TIBERGHIEN, pianoforte
MOZART
Sonata in do min. KV 457
BEETHOVEN
Sonata n. 21 in do magg. op. 53 “Waldstein”
CHOPIN
24 Preludi op. 28
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La carriera internazionale di CÉDRIC TIBERGHIEN continua ad espandersi e lo ha portato a suonare nelle più
prestigiose sale del mondo, incluse, tra le più recenti, Carnegie Hall di New York, Kennedy Center di Washington,
Royal Albert Hall, Queen Elizabeth Hall, Wigmore Hall e Barbican di London, Salle Pleyel e Théâtre des Champs Élysées
di Parigi, Bechstein Hall di Berlino, Mozarteum di Salisburgo, Sydney Opera e Tokyo Bunka Kaikan. Impegni recenti
includono il debutto con London Symphony Orchestra, una prolungata residenza con Orchestre Philharmonique de
Strasbourg, con CBSO e Hamburger Philharmoniker e la prosecuzione del ciclo dei concerti di Beethoven a Parigi
con Enrique Mazzola e Orchestre National d’Ile de France. Tra gli impegni in recital i debutti a Chicago (Chicago
Symphony Presents), Vienna (Konzerthaus), Amsterdam (Muziekgebouw), Seoul (Kumho Art Hall), vari progetti nella
“Master Series” della Wigmore Hall a Londra ed il ritorno al Théâtre des Champs Élysées di Parigi. L’ultimo CD (2014)
dedicato a Szymanowski per Hyperion è stato accolto con grande favore dalla critica. La sua discografia include le
“Variazioni Sinfoniche” di Franck con la Filarmonica di Liegi e François-Xavier Roth, il Primo Concerto di Brahms con
BBC Symphony e Belohlavek, e sei recital per Harmonia Mundi: Debussy, le Variazioni di Beethoven, le Partite di Bach,
le Ballate di Chopin e Brahms, le Danze Ungheresi di Brahms, e una scelta delle Mazurke di Chopin.
Cédric Tiberghien ha studiato al Conservatorio di Parigi con Frédéric Aguessy e Gérard Frémy ed ha vinto il Primo
Premio nel 1992, a soli 17 anni. Ha poi partecipato e vinto numerosi premi a vari concorsi internazionali (Brema, Dublino,
Tel Aviv, Ginevra, Milano), e, soprattutto, ha conseguito il Primo Premio al prestigioso Concorso Long-Thibaud di Parigi
nel 1998. Con oltre sessanta concerti in repertorio Cédric Tiberghien ha suonato con le maggiori orchestre tra le
quali Boston Symphony, Cleveland Orchestra, Washington National Symphony, Hamburger Philharmoniker, Dresdner
Philharmonie, Tonhalle Orchestra Zurich, Orchestre de la Suisse Romande, Budapest Festival Orchestra, Czech
Philharmonic, BBC Symphony, Philharmonique de Radio-France, Orchestre de Paris, Orchestre National de France,
Sydney Symphony, Tokyo Philharmonic e New Japan Philharmonic. Le sue collaborazioni con direttori includono
Christoph Eschenbach, Jiri Belohlavek, Yannick Nézet-Séguin, Simone Young, Myung-Whun Chung, Kurt Masur, Ivan
Fischer, Jeffrey Tate, Ludovic Morlot, Stephane Deneve e Enrique Mazzola.
Foto: Benjamin Ealovega
Musica e Balletto
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18 Dicembre, ore 21
BALLETTO DI MOSCA “La Classique”
“Lo Schiaccianoci” di Pëtr I. Čajkovskij
coreografie di Marius Petipa
con Nadejda Ivanova, Olena Antsupova, Sergey Kuptsov
Fondato nel 1990, il BALLETTO DI MOSCA “La Classique”, annovera fra le sue file danzatori di notevole tecnica classicoaccademica provenienti dai maggiori teatri russi, dal Teatro Bolshoj di Mosca al Mariinsky di San Pietroburgo, da Kiev
a Odessa ed altri. Sempre molto richiesto, l’ensemble compie regolarmente tour internazionali di successo, in paesi
quali Gran Bretagna, Francia, Spagna, Italia, Austria, Norvegia, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina , Giappone, Australia,
Egitto e Marocco. Composta da una cinquantina di elementi fra corpo di ballo, solisti e primi ballerini la compagnia, la
cui direzione artistica è affidata a Elik Melikov, vanta in repertorio tutti i grandi capolavori, dalla Trilogia Čajkovskijana
a Giselle, Cenerentola, La Bajadera, Paquita, Don Chisciotte e Coppelia. La Compagnia, già ospite negli anni scorsi,
vanta un’alta qualità delle messinscena dei propri spettacoli e delle étoiles di grande professionalità. Tra queste rinnova
la propria presenza Nadejda Ivanova, vera punta di diamante della Compagnia, affiancata per la prima volta da ospiti di
fama e dai primi ballerini, solisti e corpo di ballo. La compagnia si pone nel solco della secolare tradizione della danse
d’école e ripropone le classiche coreografie di Marius Petipa.
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Balletto natalizio per eccellenza, l’ispirazione per il libretto de “Lo Schiaccianoci” giunse al coreografo Marius Petipa
nella rivisitazione operata da Alexandre Dumas di un racconto gotico di E.T.A. Hoffmann. Gli aspetti più inquietanti e
sottilmente psicoanalitici della novella originale vengono eliminati per inscenare un balletto che esalta il divertimento,
la dolcezza e una serie di incanti fantastici proprio alla vigilia del Natale. Il balletto fu eseguito per la prima volta il
18 dicembre 1892 a San Pietroburgo; secondo gli storici fu sempre il geniale francese ad iniziare la stesura delle
coreografie, ma una malattia lo costrinse a delegare l’incarico a Lev Ivanov, secondo maître de ballet del Teatro
Mariinsky. Al debutto, ritenendo insufficiente il proprio contributo coreografico, Petipa vietò di pubblicare il proprio
nome affiancato a quello del valido collaboratore. La “prima” ebbe fra gli interpreti l’italiana Antonietta Dell’Era nel ruolo
della Fata Confetto e il giovanissimo Nicolaj Legat, il quale sarebbe in futuro diventato maestro di Nijinskij e Fokin.
Tra le parti più conosciute e amate dal pubblico, affezionato alla fiaba natalizia, figurano il Valzer dei Fiocchi di Neve,
il trascinante Valzer dei Fiori e i divertissements affidati ai solisti nel secondo atto: la Cioccolata (danza spagnola), il
Caffè (danza araba), il Thè (danza cinese) e il Trepak, tipica danza russa di origini cosacche.
Foto: Nadya Pyastolova
Musica e Balletto
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19 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)
RODERICK GILES & GRACE GOSPEL SINGERS
Roderick Giles, direttore, voce
VaShawn Sampson, pianoforte
April Archer, voce
Nischka Higginbotham, voce
Crystal Brooks, voce
Jeremiah Hicks, voce
GOSPELS & SPIRITUALS
Roderick Giles, nato a Washington DC, comincia a studiare musica e canto sotto la guida di Joyce Garrett entrando a far
parte di cori gospel già in giovanissima età. Apre a ventidue anni una sua agenzia musicale ed incomincia a promuovere
musica di alto livello per le funzioni religiose ed eventi speciali. Con il suo gruppo “Grace” composto da cantanti di
talento si esibisce in luoghi molto prestigiosi quali “La Casa Bianca” e il “Kennedy Center”. Nel 2013 Roderick ed il
suo “Grace” hanno partecipato alla cinquantaduesima registrazione della grande cantante gospel Dorothy Norwood.
La passione e la devozione per il canto ed il gospel che caratterizzano le esibizioni del gruppo riescono a trasmettere
agli ascoltatori un messaggio di pace, amore, gioia e speranza.
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Musica e Balletto
16 Gennaio, ore 21
I VIRTUOSI ITALIANI
STEFAN MILENKOVICH, violino solista
ALBERTO MARTINI, primo violino concertatore
ROSSINI
Sonata per archi n. 1 in sol magg.
PAGANINI
Concerto n. 1 in re magg. op. 6 per violino e orchestra
ROSSINI
Sonata per archi n. 3 in do magg.
PAGANINI
Concerto n. 2 in si min. op. 7 per violino e orchestra “La Campanella”
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Il complesso de I VIRTUOSI ITALIANI, nato del 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama
musicale internazionale, regolarmente invitata nei più importanti teatri, festival e stagioni in tutto il mondo. Viene loro
riconosciuta una particolare attitudine nel creare progetti sempre innovativi, una costante ricerca nei vari linguaggi,
oltre all’eccellente qualità artistica dimostrata in anni di attività. Numerose sono le collaborazioni con solisti di rilevanza
internazionale quali Amoyal, Berman, Bunin, Giuranna, Gutman, Hewitt, Maisky, Rachlin, Repin, Sitkovetsky, Virsaladze,
Zilberstein. Si sono esibiti per i più importanti teatri e per i principali enti musicali italiani quali il Teatro alla Scala, il Teatro
La Fenice, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Unione Musicale di Torino, la Società del Quartetto di Milano.
Numerose le tournées all’estero in Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Russia (San Pietroburgo, Mosca
Sala Grande del Conservatorio e della Filarmonica), Turchia, Iran, Corea e USA (New York, Los Angeles, Philadelphia).
L’attività discografica per Sony BMG, Chandos, Emi, Tactus, Naxos, Arts e Dynamic comprende più di cento cd ed
oltre mezzo milione di dischi venduti in tutto il mondo. L’impostazione artistica vede come figure cardine quella del
Konzertmeister-primo violino Alberto Martini. Direttore Principale è Corrado Rovaris.
STEFAN MILENKOVICH ha iniziato la sua carriera internazionale giovanissimo ottenendo premi ai Concorsi di
Indianapolis (USA), Regina Elisabetta (Belgio), Hannover e Spohr (Germania), Tibor Varga (Svizzera), Rodolfo Lipizer
e Paganini (Italia) e Yehudi Menuhin (Inghilterra). Ha suonato con importanti orchestre quali Indianapolis Symphony,
Berliner Symphoniker, Orpheus Chamber Orchestra, Helsinki Philharmonic, NDR Hannover Symphony, Orchestre de
Radio-France, Bolshoi Theatre Orchestra, Mexico State Symphony, Orquestra Sinfonica de Estado de São Paulo,
Melbourne e Queensland Symphonies, diretto da Sir Neville Marriner, Lorin Maazel, Vladimir Fedoseyev, Daniel Oren.
Nella corrente stagione suonerà con le Orchestre del Teatro di San Carlo di Napoli, del Teatro Filarmonico di Verona
e del Teatro Carlo Felice di Genova Come musicista da camera suona frequentemente nella Jupiter Chamber Music
Series a New York, al Manchester Music Festival nel Vermont e al Zagreb Chamber Music Festival in Croazia. Ha
inciso per Dynamic le Partite e Sonate di J. S. Bach, i Capricci e due recital con musiche di Paganini e molti dischi
per l’etichetta jugoslava PGP. Ha insegnato, in collaborazione con Itzhak Perlman alla Juilliard School di New York
e ora è docente all’University of Illinois a Urbana-Champaign. Dal 2012 è visiting professor all’Accademia Musicale
Universitaria di Belgrado.
Foto de I Virtuosi Italiani: Maki Galimberti
Musica e Balletto
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23 Gennaio, ore 21
ATOS TRIO
Annette von Hehn, violino
Stefan Heinemeyer, violoncello
Thomas Hoppe, pianoforte
BEETHOVEN
Trio in si bem. magg. op. 97 “Arciduca”
SCHUBERT
Trio in mi bem. magg. op. 100 D 929
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Fondato nel 2003, nell’arco di soli cinque anni l’ATOS TRIO ha collezionato un gran numero di riconoscimenti nei più
importanti concorsi internazionali di musica da camera ed è oggi una delle formazioni tedesche più apprezzate dalle
grandi stagioni concertistiche di tutto il mondo. Nel 2007 ha ricevuto il “Kalichstein-Laredo-Robinson International Trio
Award”, il più famoso premio americano per la categoria Trio con pianoforte, legato a un ciclo pluriennale di concerti
che si tengono su tutto il territorio degli Stati Uniti. In Europa, il Trio ha vinto il primo premio al Concorso Schubert di
Graz nel 2006 e nel 2007 lo stesso riconoscimento al Concorso Internazionale di Melbourne. Nel 2010 e 2011 l’Atos è
stato inserito nell’esclusivo programma “New Generation Artists” della BBC Radio3. Il programma prevede esecuzioni
in studio per la BBC e numerosi concerti nell’ambito dei grandi festival inglesi. Nel 2012 sono stati inclusi nel prestigioso
“Borletti Buitoni Trust Fellowship”. Ovunque nel mondo, l’ATOS TRIO incontra l’entusiasmo del pubblico e riscuote
giudizi superlativi dai critici. “The Age” di Melbourne lo ha elogiato definendolo “un Ensemble nel vero senso della
parola, nel quale le voci si fondono in maniera ammirevole, e che ha il dono di trovare un’espressività profonda”. La
“Detroit Free Press” lo ha così lodato: “tre voci, un suono: è questa unità assolutamente perfetta nel fraseggio, nel
suono, nel sentimento e nell’interpretazione a distinguere le formazioni di alto livello da tutte le altre”. Per i musicisti
che lo compongono, l’attività musicale del Trio ha la priorità assoluta su tutte le altre. Il trio ha l’ambizione, che diventa
suono, di trasferire lo spirito del quartetto d’archi al trio con pianoforte. Contemporaneamente alle tournée in Europa,
Sud America e Stati Uniti, il Trio ha partecipato anche a famosi festival tedeschi (Schleswig-Holstein Musik Festival,
Rheingau Musik Festival, Festspiele Mecklenburg-Vorpommern, Ludwigsburger Schlossfestspiele) ed europei (City
of London, Cheltenham, Budapest Spring, Bemus Festival Belgrad). Nella stagione 2009-2010 il trio ha debuttato alla
Wigmore Hall di Londra, al Concertgebouw di Amsterdam e al festival Enescu di Bucarest. Nel 2005, l’etichetta Ars
Musici ha pubblicato il loro primo disco con opere di Beethoven, Brahms e Leon Kirchner. Nel 2008, presso la casa
discografica americana Azica, hanno inciso brani di Beethoven, Schubert e Schumann. Nello stesso anno, un CD
con trii di Heinrich von Herzogenberg per l’etichetta CPO ha riscosso un grande successo. Nel 2010 hanno inciso per
CPO un CD dedicato a Josef Suk, nel 2011 sempre per CPO i Trii di Mendelssohn e per Farao-Classics nel 2013 un
CD con i trii di Chaminade, Debusy e Françaix e nel 2014 trii di Arenskij, Šostakovič e Rachmaninov. Nell’ambito del
progetto “Rhapsody in School”, lanciato dal pianista Lars Vogt, il trio si reca regolarmente nelle scuole tedesche per
trasmettere alle nuove generazioni un’ immagine vitale della musica classica e degli artisti che la eseguono.
Foto: Steven Haberland
Musica e Balletto
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30 Gennaio, ore 21
BALLETTO DI MILANO
“Anna Karenina”
liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Lev Tolstoj
su musiche di Pëtr I. Čajkovskij
libretto originale e coreografie di Teet Kask
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Anna Karenina è sicuramente una delle più grandi storie d’amore mai scritte, il tratteggio, secondo Tolstoj, delle verità
sull’amore nella storia appassionata di due donne, Anna e Kitty, nell’intreccio della vicenda con gli altri protagonisti,
Vronskij, Levin e Karenin. Nonostante siano decine gli adattamenti del romanzo per il cinema e la televisione, per il
teatro e il balletto, il coreografo estone Teet Kask approfondisce aspetti spesso trascurati della figura di Anna per
restituire un affresco della vicenda assolutamente personale. Un lavoro ricco di emozione sulle stupende musiche
di Čajkovskij profondamente pervase di rara sensibilità, cosmopolite e al tempo stesso ricche di tutti i tratti distintivi
dell’anima e della cultura russe.
Il libretto è dello stesso coreografo Teet Kask il quale affronta il grande classico della letteratura russa da un punto
di vista assolutamente personale. Si concentra sulla figura di Anna e sul suo rapporto con la società. Una donna
straordinariamente libera, al di sopra di tutti i pregiudizi, che non teme di entrare in conflitto con il mondo che la circonda
in nome dell’amore. Teet Kask proviene da una formazione classica, ma da anni porta avanti una propria ricerca
personale di sperimentazione tra estetica classica e forme ed espressioni moderne. Uno stile personale che anche
in questa produzione verrà messo in evidenza. Sarà lo stesso coreografo a lavorare in stretto contatto con Federico
Veratti per i costumi e Marco Pesta per la scenografia. Il balletto sarà interamente realizzato su musiche di Čajkovskij
in uno “score” messo a punto dal coreografo. Realizzato in esclusiva per il Balletto di Milano, vedrà impegnato l’intero
organico della compagnia.
“L’intento non è quello di ricreare il romanzo di Tolstoj sulla scena. Tolstoj è un genio della letteratura, ma attraverso la
danza vorrei esprimere ciò che Tolstoj scrive tra le righe. Questo è ciò che mi interessa: riuscire ad immedesimarmi
in Anna per scoprire lei attraverso le mie sensazioni. Il mio focus è su Anna, come carattere, la quale è entrata in
conflitto con le sue necessità di donna e le aspettative della società... Anna che non tollera l’ignoranza della società e
resta incondizionatamente fedele all’amore, mostrando la propria protesta...”. Questa la presentazione del coreografo
Teet Kask, che non mancherà di interessare pubblico e stampa poiché, dopo le numerose creazioni per compagnie
internazionali, firma la sua prima coreografia in Italia. Kask vanta un curriculum importante e prestigioso. Nato nel 1968,
ha lavorato con Estonian National Opera Ballet Company, Royal Swedish Ballet e Norwegian National Ballet. Dal 1996
Kask è attivo come coreografo. Nel 1999 il sondaggio della critica di Ballet International/Tanz Aktuell International lo ha
nominato “outstanding dancer” per il suo lavoro creativo nella stagione 1998/99. Nel 1999 il suo lavoro “Ursula X”, è
stato finalista al Concorso Internazionale di Coreografia Classica a Parigi. Kask ha conseguito un master in coreografia
alla City University London/Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance. Nei sui lavori Kask utilizza sia l’estetica
della danza classica sia espressioni moderne affiancando nuove sperimentazioni. È un artista unico nel suo genere di
sintesi tra classico e contemporaneo e vanta coreografie per Nina Ananiashvili, Norwegian National Ballet, Vanemuine
Theatre Ballet tra i tanti.
Musica e Balletto
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6 Febbraio, ore 21
SEVERIN VON ECKARDSTEIN, pianoforte
BRAHMS
6 Pezzi per pianoforte op. 118
CHOPIN
Notturno in fa diesis miagg. op. 15 n. 2
Notturno in do diesis min. op. 27 n. 1
Notturno in re bem. magg. op. 27 n. 2
Polacca in la bem. magg. op. 53
WAGNER
da “Parsifal”: “Musica per la trasformazione scenica dell’Atto I” (trascr. di A. Stradal)
da “L’Anello del Nibelungo”: “Incantesimo del fuoco” (trascr. di L. Brassin)
da “L’Anello del Nibelungo”: “La cavalcata delle Valchirie” (trascr. di L. Brassin)
da “Tristano e Isotta”: “Preludio Atto I” (trascr. di Z. Kocsis)
da “Tristano e Isotta”: “Morte di Isotta” (trascr. di M. Moszkovski)
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SEVERIN VON ECKARDSTEIN, uno dei maggiori pianisti tedeschi della sua generazione, ha ormai consolidato una
solidissima presenza sui palcoscenici della più prestigiose sale da concerto del mondo da Berlino, Monaco, Mosca,
Parigi, Londra a New York, Amsterdam Hong Kong, Tokyo e Seul. Il suo talento si può apprezzare altresì nei festival di
Aldenburg/UK, al Ruhr Piano Festival, a “La Roque d’Anthéron”, allo Schleswig-Holstein, al Miami International Piano
Festival. L’interprete ha collaborato con direttori quali Valery Gergiev, Philippe Herreweghe, Lothar Zagrosek, Marek
Janowski, Walter Weller, con debutti importanti al Concertgebouw Amsterdam assieme alla Royal Concertgebouw
Orchestra per la direzione di Paavo Järvi nel 2007 e nella primavera del 2012, con la Dallas Symphony Orchestra
e il direttore Jaap van Zweden. Molti dei concerti di von Eckardstein sono stati registrati e trasmessi dalle maggiori
emittenti televisive. Come ospite ripetutamente invitato nella serie di concerti “Maestri del pianoforte” ad Amsterdam,
il pianista ha tenuto il concerto di apertura della venticinquesima edizione, con un ulteriore invito nel corso del 2014.
Nato a Düsseldorf nel 1978, l’artista ha vinto numerosi premi, al “Busoni” di Bolzano nel 1998, all’ARD di Monaco
nel 1999, al Concorso Internazionale di Leeds nel 2000, al “José Iturbi” di Valencia nel 2002 e, soprattutto, il Primo
Premio al Concorso “Regina Elisabetta del Belgio” a Bruxelles nel 2003 e nello stesso anno l’Echo Klassik Award e il
premio Europeo per la Cultura. La formazione artistica e strumentale del pianista si è andata consolidando accanto a
Barbara Szczepanska, Karl-Heinz Kammeriling e Klaus Hellwig alla Università delle Arti di Berlino e successivamente
all’Accademia internazionale pianistica di Como. Il pianista ha seguito anche gli insegnamenti di Alfred Brendel, Vitalij
Margulis, Karl Ulrich Schnabel, Alicia de Larrocha, Leon Fleischer e Menahen Pressler, per ricordarne alcuni. Il repertorio
di von Eckardstein è assai ampio, dal barocco alle opere del ventunesimo secolo, nel quale si collocano anche
molti lavori di autori contemporanei. Le sue registrazioni dedicate a Medtner, Skrjabin, Schubert, Debussy, Janacek,
Glazunov hanno ricevuto entusiastici consensi da parte della critica musicale internazionale. È da poco uscito un CD
dedicato a trascrizioni pianistiche di Wagner di particolare interesse che è, in parte, eseguito nel presente concerto.
Musica e Balletto
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13 Febbraio, ore 21
YAARA TAL & ANDREAS GROETHUYSEN, pianoforte a quattro mani
MOZART
Sonata in fa magg. KV 497
SCHUBERT
Sinfonia n. 8 in si min. D 759 “Incompiuta” (trascr. per pf. a 4 mani di C. Reinecke)
Divertissement á l’hongroise in sol min. D 818
WAGNER
Tannhäuser. Ouverture (trascr. originale dell’autore)
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La pianista israeliana Yaara Tal e il suo compagno tedesco Andreas Groethuysen compongono uno dei principali
Duo pianistici a livello mondiale e si esibiscono regolarmente nelle sedi concertistiche più prestigiose del mondo:
Concertgebouw di Amsterdam, Philharmonie di Berlino, Colonia e Monaco, Teatro alla Scala di Milano, Musikhalle
di Amburgo, Festival delle Arti di Hong Kong, Frick Collection di New York, Forbidden City Concert Hall di Pechino,
Festival Pianistico di La Roque d’Anthéron, Salzburger Festspiele, Musikverein di Vienna, Tonhalle di Zurigo, per
citarne solo alcuni. Oltre all’affiatamento e alla spontaneità insuperati, il Duo dimostra una grande creatività nello
strutturare i programmi di recital, che contemplano oltre al repertorio tradizionale, anche rarità musicali ingiustamente
trascurate. La collaborazione in esclusiva con l’etichetta discografica Sony Classical costituisce una parte importante
del suo successo internazionale: il Duo ha pubblicato numerose registrazioni di opere per pianoforte a quattro mani,
principalmente incisioni di prime esecuzioni mondiali di musiche di Carl Czerny, Reinhard Febel, Theodore Gouvy,
Charles Koechlin, Felix Mendelssohn, Max Reger, Robert Schumann, Richard Wagner, accolte entusiasticamente sia
dalla critica sia dal pubblico. I CD del Duo hanno vinto ripetutamente l’ambito ‘Preis der Deutschen Schallplattenkritik’
mentre la Deutsche Phono-Akademie ha attribuito il premio ‘ECHO Klassik’ a cinque delle loro registrazioni, tra
cui l’integrale delle composizioni a quattro mani di Schubert e l’integrale dei Duetti per pianoforte di Mozart. Altri
riconoscimenti ottenuti al di fuori dei confini tedeschi, come ad esempio il ‘Cannes Classical Award’, l’’Editor’s
ChoicÈ di Gramophone e il ‘Supersonic Award’, sono la testimonianza della fama internazionale di cui gode il Duo.
Le pubblicazioni più recenti del Duo includono il Concerto per due pianoforti di Ralph Vaughan Williams con il quale
hanno vinto il premio ‘ECHO Klassik’ nel 2013 e “Götterdämmerung” con trascrizioni per due pianoforti delle opere
di Wagner (‘Preis der Deutschen Schallplattenkritik’ 2013). Nel 2014 il Duo ha inciso un CD con il Doppio Concerto di
Mozart insieme al raramente eseguito Concerto per pianoforte a quattro mani ed orchestra di Carl Czerny e un CD
con la “Petite messe solennelle” di Rossini eseguita con il Coro della Radio Bavarese e Peter Dijkstra. Nel 2015 è stato
pubblicato un CD dedicato a Debussy e Hahn.
Foto: Michail Leis
Musica e Balletto
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27 Febbraio, ore 21
COMPAGNIA NATURALIS LABOR
“Romeo y Julieta Tango”
musiche di Piazzolla, Speranza, Calo, Mores, Quartango, Rachel’s, Sollima, Purcell, Westhoff
coreografie e regia di Luciano Padovani
con Ludovica e Matteo Antonietti, Marcelo Ballonzo, Tobias Bert, Jessica D’Angelo, Loredana De Brasi,
Giannalberto De Filippis, Elena Garis, Silvio Grand, Elisa Mucchi, Marco Pericoli, Selene Scarpolini,
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Una produzione importante e di grande appeal. Una scommessa per il coreografo Luciano Padovani che nel corso
di questi anni ha firmato numerose creazioni di tango e danza accolte sempre molto favorevolmente dai vari teatri
italiani. “Romeo y Julieta Tango” porta in scena il dramma shakespeariano e lo racconta attraverso il linguaggio della
danza e del tango. Con la musica di Piazzolla, Speranza ed altri autori argentini intervallata anche da autori barocchi
e contemporanei, dodici eccellenti interpreti, danzatori e tangueros argentini, danno vita ad uno spettacolo raffinato
e coinvolgente.
Creata nel 1988 da Luciano Padovani e Francesca Mosele, la compagnia Naturalis Labor, che ha sede a Vicenza,
svolge un continuativo lavoro di ricerca sulla danza contemporanea, sul tango e sui nuovi linguaggi dell’arte. Progetta
e realizza spettacoli ed eventi unici avvalendosi di collaborazioni con realtà nazionali quali Teatro Olimpico di Vicenza,
Festival Oriente Occidente, Operaestate Festival, AbanoDanza, Pergine Spettacolo Aperto, Festival d’Autunno,
Segni Barocchi, Concerti in Villa. Realizza tournée in Italia e in Europa. Promuove rassegne e festival tra cui Forti in
Scena, Danza a Comacchio e Danzafest. I suoi spettacoli sono stati prodotti ed hanno debuttato in teatri, festival
o rassegne di importanza nazionale ed europea (Francia, Scozia, Austria, Germania, Svizzera, Romania, Bulgaria).
“Funziona questa versione tanguera dell’eterna storia di Romeo e Giulietta, che il vicentino Luciano Padovani ha creato
per la compagnia Naturalis Labor... La celeberrima storia... è asciugata al massimo anche nelle caratterizzazioni dei
personaggi, tanto da affidare a un uomo e a una donna i ruoli dei fatali amici di Romeo e Giulietta: ben fatto, considerata
la natura rigorosa e sintetica del tango, che riesce da solo a raccontarci non solo erotici languori, ma tensioni conflittuali.
Solo gli amanti si muovono con gli slanci energici e gli avviluppi poderosi della danza contemporanea, specie nella
scena del balcone ben risolta, grazie anche all’intelligente allestimento scenico... La loro danza ha coloriture emozionali
più palpitanti, ovviamente: ma è ben calibrato, senza soluzione di continuità, il fluire nelle salide tanguere quando i due
si confondono e si moltiplicano simbolicamente nelle altre coppie.” (Silvia Poletti, Danza & Danza)
“... tutto diventa amalgama... il racconto dell’amore di Romeo e Giulietta viene danzato dai solisti mentre le coppie
avvinghiate nel tango costituiscono la scenografia, l’ambientazione, il sottofondo, la prospettiva e la retrospettiva. I
novanta minuti dello spettacolo trascorrono veloci e febbrili...” (Athos Tromboni, La Nuova di Ferrara)
“Il risultato delle competenze acquisite e delle scelte operate per questo allestimento, ha confermato in pieno le qualità
del coreografo e dei danzatori e tangueros, italiani e argentini... un “portone tuttofare” svela il sapere da architetto
di Padovani. Intorno e attraverso questo elemento, nell’attenta visione di Padovani, danza contemporanea e tango
si saldano con proprietà ed eleganza... È un incrocio di passi, suggestioni e possibilità che percorre un doppio ed
essenziale binario: la fluidità dei tocchi dell’uno, il tango, si incastra perfettamente nella coerenza strutturale e di disegno
dell’altra, la danza contemporanea.” (Ermanno Romanelli)
Musica e Balletto
73
5 Marzo, ore 21
MARIO ANCILLOTTI, flauto traverso
CLAUDIO BRIZI, claviorgano
J.S. BACH
Sonata in sol magg. BWV 1027/1039
Toccata e Fuga in re min. BWV 565 per claviorgano solo
Sonata in mi min. BWV 1034
Partita in la min. BWV 1013 per flauto solo
C.Ph. E. BACH
Sonata in mi bem. magg. H 545 (BWV 1031)
J.S. BACH
Sonata in si min. BWV 1030
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MARIO ANCILLOTTI si è formato musicalmente nella sua città, Firenze, dove ha avuto modo di studiare con Luigi
Dallapiccola, Franco Rossi e il Quartetto Italiano. Primo flauto dell’Orchestra di Roma della RAI per otto anni, ha poi
iniziato l’attività di solista che lo ha portato a essere uno dei musicisti più significativi dello strumento. Molto interessato
sia alla prassi della musica antica che ai linguaggi contemporanei, ha avuto modo di collaborare con compositori quali
Petrassi, Maderna, Berio, Donatoni, Sciarrino, Pennisi, Henze, Penderecki, De Pablo, Schnebel, Feldmann, dei quali
ha tenuto numerose prime esecuzioni. Ha effettuato concerti e tournée in tutta Europa, in Usa, in Canada, nel Nord
e Sud Africa, in Sud America, in Giappone; ospite di importanti sale da concerto come Suntory Hall a Tokyo, Teatro
Coliseo a Buenos Aires, Teatro alla Scala di Milano, Herkules Saal a Monaco, per manifestazioni di prestigio come il
Maggio Musicale Fiorentino, la Biennale di Venezia, la Biennale di Parigi, i Festival di Varsavia, di San Pietroburgo e di
Mosca. Ha collaborato con Accardo, Giuranna, Spivakov, Geringas, Leister, Canino e come solista con direttori quali
Maag, Melles, Cambreling, Penderecki, Bellugi, Gelmetti, Soudant. Docente alla Scuola di Musica di Fiesole, oggi
insegna al Conservatorio di Lugano.
CLAUDIO BRIZI ha studiato Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio di Perugia e clavicembalo
al Conservatorio di Bologna. Ha tenuto duemila concerti in tutta Europa, Messico, Stati Uniti e Giappone ospite
di prestigiose istituzioni musicali: Gewandhaus e Thomaskirche a Lipsia, Französischer Dom a Berlino, Herkules
Saal a Monaco, Sans-Souci a Potsdam, Hofkirche a Vienna, Théâtre de la Ville a Parigi, Musashino Hall a Tokyo. E’
regolarmente invitato a Festivals internazionali: Settembre Musica a Torino, Kusatsu Festival, Sagra Musicale Umbra,
Wien Musikverein, Festival di Dresda, In ambito repertorio cameristico collabora con musicisti di fama internazionale: da
Edith Mathis a Wolfgang Schulz, da Thomas Indermühle a Hansjörg Schellemberger, da Karl Leister a Milan Turkovic,
da Saschko Gawriloff a Pierre Amoyal. Ha inciso circa ottanta CD spaziando dal tardo Rinascimento all’Avanguardia.
Dal 2000 dispone di un claviorgano di sua concezione con il quale ha realizzato numerose registrazioni discografiche
accolte entusiasticamente dalla critica internazionale e realizzato tournées per prestigiosi cartelloni. Insegna organo
al Conservatorio di Cosenza e dal 2000 alla prestigiosa Kusatsu Summer Music Academy (Giappone).
Musica e Balletto
75
6 Marzo, ore 17 (fuori abbonamento)
CLAUDIO BRIZI, claviorgano
“Claviorgan Wonderland”
Lo strumento delle meraviglie
PACHELBEL
Ciaccona in re minore
PASQUINI
Toccata con lo scherzo del Cucco
A. SCARLATTI
Partite sopra “La Follia”
J.S. BACH
Concerto in la minore BWV 593 (dall’op. 3 n. 8 di Vivaldi)
Corale “Nun komm’, der Heiden Heiland” BWV 659
Concerto Italiano BWV 971
SOLER
Fandango
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Dopo il grande progetto “Verso l’Arte della Fuga” realizzato in Cattedrale nella stagione 2002-03 Claudio Brizi torna,
ora in teatro, con il suo straordinario claviorgano ancora più perfezionato e dalle sonorità stupefacenti.
CLAUDIO BRIZI ha studiato Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio di Perugia e clavicembalo
al Conservatorio di Bologna. Ha tenuto duemila concerti in tutta Europa, Messico, Stati Uniti e Giappone ospite di
prestigiose istituzioni musicali: Gewandhaus, Thomaskirche e Bach-Archiv a Lipsia; Französischer Dom a Berlino,
Herkules Saal a Monaco, Sans-Souci a Potsdam, Hofkirche a Vienna, San Maurizio a Milano, Théâtre de la Ville a Parigi,
Musashino Hall a Tokyo. Come organista ha suonato e/o inciso su strumenti particolarmente significativi: Valère-Sion
(l’organo più antico del mondo), Dresda Hofkirche (il più grande strumento costruito da G. Silbermann), Berlin Karlshorst
(l’organo Migendt di C. Ph. E. Bach), Duomo di Brandeburgo (il più grande organo Wagner), Azkoitia e San Sebastian
(gli organi Cavaillé-Coll tuttora conservati nello stato originale), Città del Messico (i monumentali organi spagnoli della
Cattedrale), Yokohama Miratominai (il monumentale organo Fisk). Come solista e solista/direttore ha interpretato le più
importanti composizioni per organo o clavicembalo e orchestra ed è regolarmente invitato da orchestre e Festivals
internazionali: Settembre Musica a Torino, Kusatsu Festival, Sagra Musicale Umbra, Wien Musikverein, Festival Barocco
di Viterbo, Festival di Dresda, Ha inciso circa ottanta CD spaziando dal tardo Rinascimento all’Avanguardia. Dall’anno
2000 dispone di un claviorgano di sua concezione (il più grande del mondo in grado di essere agevolmente trasportato)
con il quale ha realizzato numerose registrazioni discografiche accolte entusiasticamente dalla critica internazionale e
realizzato tournées per prestigiosi cartelloni. Insegna organo al Conservatorio di Cosenza e dal 2000 alla prestigiosa
Kusatsu Summer Music Academy (Giappone).
Musica e Balletto
77
12 Marzo, ore 21
SALEEM ASHKAR, pianoforte
BEETHOVEN
Sonata n. 23 in fa min. op. 57 “Appassionata”
Sonata n. 26 in mi bem. magg. op. 81a “Les Adieux”
CHOPIN
Polacca in fa diesis min. op. 44
Notturno in si bem. min. op. 9 n. 1
Notturno in si magg. op. 32 n. 1
Ballata n. 3 in la bem. magg. op. 47
Ballata n. 4 in fa min. op. 52
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SALEEM ASHKAR ha debuttato alla Carnegie Hall di New York all’età di ventidue anni e da allora ha collaborato
con molte delle più importanti orchestre del mondo, quali Wiener Philharmoniker, Chicago Symphony, Filarmonica
della Scala, Concertgebouw Amsterdam, Leipzig Gewandhaus, Berliner Symphoniker, London Symphony, City of
Birmingham Symphony, NDR Hamburg, Maggio Musicale Fiorentino, Santa Cecilia di Roma, Mariinsky St. Petersburg
e Danish Radio Orchestra tra le altre. Si esibisce regolarmente con direttori quali Zubin Mehta, Daniel Barenboim,
Riccardo Muti, Fabio Luisi, Lawrence Foster, Philip Jordan, Nikolaj Znaider e Ludovic Morlot e, dopo aver debuttato
con grande successo con Christoph Eschenbach e la NDR Hamburg Orchestra, è stato reinvitato ad eseguire il
Concerto di Schumann con l’Orchestra Sinfonica di Düsseldorf nel 2010, in occasione di un concerto speciale per
la ricorrenza della nascita di Schumann. Saleem Ashkar ha tenuto un esteso tour con Riccardo Chailly e la Leipzig
Gewandhaus Orchester, interpretando il Primo Concerto per pianoforte di Mendelssohn e comprendendo apparizioni
ai Proms londinesi ed al Festival di Lucerna. Riccardo Chailly lo ha in seguito reinvitato per altri concerti e per registrare
con lui per Decca i Concerti di Mendelssohn accolti molto favorevolmente dalla critica. Ashkar aveva già inciso per
Decca il Primo e il Quarto Concerto di Beethoven con la NDR Hamburg diretta da Ivor Bolton. Tra i suoi recenti e
prossimi impegni ci sono i concerti con Staatskapelle Berlin e David Afkham, Bamberg Symphoniker e Eschenbach,
Copenhagen Philharmonic e Lawrence Foster, The Gulbenkian Orchestra e McCreesh. Saleem Ashkar sta anche
svolgendo un ciclo Beethoven a Sage Gateshead che completerà nel 2016. L’intero ciclo delle sonate verrà poi
replicato a Berlino e Praga nella stagione successiva. Molto attivo anche nel campo dei recital e della musica da
camera, Saleem Ashkar appare regolarmente in sale prestigiose quali il Concertgebouw Amsterdam, la Wigmore
Hall di Londra, il Mozarteum di Salisburgo, il Musikverein di Vienna, il Conservatorio Verdi di Milano e Festival quali
Salisburgo con i Wiener Philharmoniker, i Proms di Londra con la Leipzig Gewandhaus Orchester, Tivoli di Copenaghen
con la Israel Philharmonic e Zubin Mehta, Lucerna, Ravinia, Mentone ed il Festival Pianistico della Ruhr, collaborando
con artisti quali Daniel Barenboim, Nikolaj Znaider e Waltraud Meier. Saleem è “Ambassador to Music Fund”
(www.musicfund.eu), che sostiene musicisti e scuole di musica in aree di conflitto e in paesi in via di sviluppo.
Foto:.Monika Rittershaus
Musica e Balletto
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Operetta 2015/16
8 Novembre, ore 16
COMPAGNIA DELLA RANCIA
GIAMPIERO INGRASSIA
“Cabaret”
testo di Joe Masteroff
basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood
musiche di John Kander, liriche di Fred Ebb
con Giulia Ottonello e con Mauro Simone
e Altea Russo, Michele Renzullo, Valentina Gullace, Alessandro Di Giulio,
Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Andrea Verzicco, Gianluca Pilla
regia di Saverio Marconi
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Sono ormai alcune stagioni che, grazie alla Compagnia Abbati, il pubblico dell’operetta ha dimostrato di apprezzare anche
titoli non propriamente della “tradizione” operettistica, ma del musical. Ottima, e non facilmente ripetibile, è quindi la presente
occasione di offrire anche a questo pubblico, nell’allestimento della principale compagnia italiana del settore, un musical
quale “Cabaret”, spettacolo molto caro al regista Saverio Marconi e atteso, che mancava dalla circuitazione nei teatri da
oltre vent’anni.
Il titolo è famosissimo nel mondo, grazie all’omonimo film del 1972 (8 premi Oscar) per la regia di Bob Fosse che consacrò
Liza Minnelli come un’autentica star e icona del film musicale, ma lo spettacolo originale debuttò a Broadway qualche anno
prima, nel novembre 1966, quando fu rappresentato per la prima volta al Broadhurst Theatre dove rimase in scena per
1166 repliche. Numerose sono state le edizioni in tutto il mondo, tra cui, negli ultimi anni, è memorabile la versione di Sam
Mendes, incredibile successo alle Folies Bergère di Parigi e allo Studio 54 di New York.
Nella Berlino dei primi anni Trenta, prima dell’ascesa del III Reich, il giovane romanziere americano Cliff (Mauro Simone) è
a Berlino in cerca di ispirazione e, nel trasgressivo Kit Kat Klub, incontra Sally Bowles (Giulia Ottonello) e tra i due inizia una
relazione tempestosa; sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano le storie di altri personaggi (Altea Russo/Fräulein
Schneider, Michele Renzullo/Herr Schultz, Valentina Gullace/Fräulein Kost). Neanche l’ambiguo e stravagante Maestro
di Cerimonie del Kit Kat Klub, nel ruolo Giampiero Ingrassia, un gradito ritorno dopo il grande successo di “Frankenstein
Junior”, riuscirà a far dimenticare al pubblico che sulla Germania, e sulle loro vite, sta per abbattersi la furia hitleriana.
Il testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia “I am a camera”di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood,
con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb, è un classico del teatro musicale e vanta una colonna sonora
straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come “Mein Herr”, “Money Money”,
“Maybe This Time” (Questa volta) e “Life is a cabaret” (La vita è un cabaret), interpretati in questa nuova edizione dalla
strepitosa voce di Giulia Ottonello.
Foto: Iwan Palombi
OPERETTA
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22 Gennaio, ore 21
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Al Cavallino Bianco”
libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charell
musica di Ralph Benatzky
con Corrado Abbati
direzione musicale Roger Catino
adattamento e regia di Corrado Abbati
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“Venite ‘Al Cavallino Bianco’ perché la felicità è in arrivo! Il sole splendente e il cielo azzurro si riflettono nel lago di una nuova
scenografia, capace, all’aprirsi del sipario, di creare un ambiente accogliente dove si risveglia la febbre d’amore che, oggi
come ieri, agita gli spiriti in vacanza. Gli amori, i sospiri e il sentimentalismo di un turbinìo di personaggi pieni di vigore ed
esuberanza, rapiscono ed affascinano lo spettatore. Performance virtuosistiche e coreografie scattanti in costumi colorati
trasformano l’Austria-clichè in uno spettacolo non banale, facendosi motore di dinamismo e divertimento. Una miscela
di commedia musicale, rivista e operetta, capace di emozionare, ieri come oggi, grazie anche allo straordinario talento
di Ralph Benatzky e alla sua capacità di evocare con umorismo e spensieratezza gli stati d’animo dei tanti personaggi.
Ciò fa di questo straordinario musicista, che affonda le sue radici nel modulo della chanson, uno dei maggiori talenti del
teatro di intrattenimento musicale: talento aumentato, in questo lavoro, dal contributo di famosi compositori pop dell’epoca
come Robert Stolz e Jean Gilbert. Seguite dunque questo ‘Cavallino’ al trotto: moderno, veloce, ironico e divertente, in
cui gli ospiti dell’Hotel vivono un momento di vacanza ed euforia che diventa motore di un piacere continuo. Agli spettatori
non resterà che dire, all’happy end: ‘peccato che questa vacanza sia finita!’ (Corrado Abbati)
Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang, dove è situato l’Hotel ‘Al Cavallino Bianco’. Il primo cameriere dell’Hotel,
Leopoldo, ama la belle proprietaria Gioseffa che però non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni ad un
giovane cliente italiano, l’avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre le sue vacanze sul lago. All’Hotel arrivano
Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria per ritemprarsi, visto che
hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo incontro fra il giovane Bellati e la
bella Ottilia, non sia dei più felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore e così, anche per allontanare
Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un incontro vis a vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel
suo intento, viene licenziato in tronco da Gioseffa. Leopoldo parte disperato. Cogoli, intanto, manda al Cavallino Bianco
suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di Ottilia, in modo da finire, con un matrimonio, la causa con
Pesamenole. Sigismondo, “figlio di papà”, viziato e un po’ snob, si invaghisce invece di Claretta, una ragazza che ha
buffi difetti di pronuncia e che non è certo ricca.. Lei e il padre, professor Hinzelmann, possono permettersi un piccolo
viaggio solo ogni tre anni a causa delle loro non floride condizioni finanziarie. A questo punto le cose sono veramente
complicate. Leopoldo ama Gioseffa, Gioseffa ama Bellati, Bellati ama Ottilia, Ottilia dovrebbe sposare Sigismondo che
invece è invaghito di Claretta e nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l’Arciduca. Leopoldo riesce ad ottenere
dal consiglio comunale che l’Arciduca sosti per una notte Al Cavallino Bianco; Gioseffa, per ringraziarlo, lo riassume. Tutti
si preparano ad accogliere l’Arciduca con il massimo della cortesia, ma, nel bel mezzo della festa, Leopoldo fa una gran
scenata di gelosia e tutto perché Gioseffa stava “amabilmente” conversando con Bellati. Gioseffa si scusa con l’Arciduca
che comprende e l’indirizza verso Leopoldo: “non bisogna cercare la felicità lontano quando la si ha a portata di mano”.
Il lieto fine non è lontano. Le coppie sono ormai formate: Sigismondo e Claretta, Bellati e Ottilia, Leopoldo e Gioseffa. E
il processo? Anche quello a lieto fine con buona pace del buffo Zanetto Pesamenole.
OPERETTA
85
26 Febbraio, ore 21
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
“Sogno Viennese”
I capolavori dell’operetta
musiche di Franz Lehár, Emmerich Kálmán, Johann Strauss jr, Paul Abraham
con Corrado Abbati
adattamento e regia di Corrado Abbati
“Il sogno è, per definizione, una sequenza di immagini dove, spesso, è dolce cullarsi. Sarà allora dolce lasciarsi
sorprendere ed entusiasmare da uno spettacolo sempre sorridente e coinvolgente. Un tuffo nel passato dove, come in
un sogno, immagini colorate, scatti della memoria e sentimenti che scaldano il cuore si intrecciano in una grande parata
che srotola una pellicola ricca di musica, di danza, di buonumore. Un sogno che diventa realtà in questo spettacolo
che mette in scena le musiche più accattivanti del dorato mondo dell’operetta e riporta alla luce anche spartiti come
“Vittoria e il suo ussaro” (1930, Paul Abraham), “Una notte a Venezia” (1883, Johann Strauss jr.) “Eva” (1911, Franz Lehár)
e “Paganini” (1925, Franz Lehár). Una fiaba che prende forma grazie ai suoi venti interpreti, alle scene sfavillanti e ai
costumi...da sogno. Uno spettacolo pronto ad affascinare il pubblico come sempre .... più di sempre.” (Corrado Abbati)
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OPERETTA
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OMEGA
Abbonamenti
BIGLIETTERIA Dal 12 ottobre l’orario di biglietteria è, dal lunedì al sabato (escluse le festività), dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e un’ora
prima degli spettacoli. Per informazioni e prenotazioni telefoniche: tel. 019820409.
Per prenotazioni via fax: tel. 0194519200; via e-mail: [email protected].
INTERNET È possibile confermare ed acquistare gli abbonamenti e i biglietti della stagione artistica direttamente dal sito www.teatrochiabrera.it
secondo le date specificate per ciascuna rassegna.
TEATROBUS Per gli spettacoli in abbonamento dei Turni A-B-C e d’Operetta è in funzione un servizio gratuito di andata e ritorno tra il Teatro e le
fermate indicate sul territorio con appositi segnali.
Teatro
ABBONAMENTO TURNI A-B-C
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 12 al 20 ottobre (escluso il 18). Il 21 ottobre sarà possibile, per tutti coloro
che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate. Il 22 ottobre inizierà la vendita
dei nuovi abbonamenti. Il 26 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti per 4 spettacoli a turno libero.
PREZZI:
Abbonamento:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
225
110
155
80
Gli abbonati al ciclo di 9 spettacoli potranno acquistare l’abbonamento ridotto al Turno D (5 spettacoli) al prezzo di Euro 55.
90
Abbonamento a 4 spettacoli a turno libero:
Gli abbonati, al momento dell’acquisto, dovranno farsi assegnare il posto per gli spettacoli: “Sarto per signora”, Tradimenti”, “Un’ora di tranquillità” e,
a scelta, tra “Notturno di donna con ospiti”, “I duellanti” e “Morte di un commesso viaggiatore”.
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 90
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 55
Abbonamento mattutino a 3 spettacoli riservato agli studenti:
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20
Abbonamento a 4 spettacoli riservato ai giovani fino a 30 anni:
“Cabaret”, “Morte di un commesso viaggiatore”, “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, “I duellanti”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni. Per coloro
che acquistano anche l’abbonamento mattutino, “Morte di un commesso viaggiatore” e “Qualcuno volò sul nido del cuculo” è sostituito da “Tradimenti”
e “Notturno di donna con ospiti”.
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 25
Biglietto singolo spettacolo:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Posto unico rappresentazioni mattutine riservate agli studenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
26
15
19
11
10
Vendita biglietti:
Spettacolo “Cabaret”:
acquisto in biglietteria e on-line dal 30/10/2015
prenotazione telefonica e e-mail dal 31/10/2015
Tutti gli altri spettacoli:
acquisto in biglietteria e on-line dal 11/11/2015
prenotazione telefonica e e-mail dal 12/11/2015
ABBONAMENTO TURNO D
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 28 al 31 ottobre. Al momento dell’acquisto sarà possibile farsi assegnare il
posto per lo spettacolo “Calendar Girls”, compreso nella stagione di prosa, scegliendo tra le rappresentazioni del 23-24-25 febbraio. Il 2 novembre
sarà possibile, per coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 3 novembre
inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.
91
PREZZI
Abbonamento:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 75
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 55
Abbonamento riservato ai giovani fino a 30 anni per gli spettacoli del Turno D e per 4 spettacoli compresi nella stagione di prosa: “Cabaret”,
“Morte di un commesso viaggiatore”, “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, “I duellanti”. Si potrà scegliere all’interno dei tre turni.
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 85
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 60
Biglietto singolo spettacolo:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 18
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15
produzione
PANORAMI
&
showroom
Spettacolo “Calendar Girls”
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 26
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 19
Vendita biglietti:
acquisto in biglietteria e on-line dal 13/11/2015
prenotazione telefonica e e-mail dal 14/11/2015
Teatro R agazzi
ABBONAMENTI
Entro il 14 novembre tutte le scuole interessate faranno avere al Teatro le richieste numeriche e i turni desiderati a mezzo e-mail (teatrochiabrera@comune.
savona.it) unitamente al nominativo dell’insegnante a cui fare riferimento. I posti saranno assegnati d’ufficio, secondo i criteri applicati nelle scorse stagioni,
dando la precedenza alle scuole della città solo nel caso che la disponibilità risultasse inferiore alle richieste. Gli abbonamenti dovranno essere ritirati
dal 1 al 11 dicembre (escluse le festività). La vendita di singoli abbonamenti a posto numerato inizierà il 10 dicembre alle ore 10.
PREZZI
Per le scuole elementari sono previsti due turni in abbonamento. Ogni turno si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato
al prezzo di € 10. Il turno A comprende: 18/02, 15/03, 07/04.
Il turno B comprende: 15/02, 4/03, 19/04.
Per le scuole medie è previsto, in abbonamento, il turno C composto da 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato al prezzo di € 10.
Il turno comprende gli spettacoli del 15/02, 4/03, 19/04.
Per le scuole materne sono previsti due turni in abbonamento, D e E. Ogni turno si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato
al prezzo di € 10. Il turno D comprende: 14/03 alle ore 9.30, 14/04, 05/05. Il turno E comprende: 14/03 alle ore 10.30, 15/04, 06/05.
BIGLIETTI
Le richieste di acquisto devono pervenire solo a partire dal 1 dicembre 2015. Se inviate in data precedente non saranno prese in esame. Dalla
data indicata sarà possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli in programma. La prenotazione può avvenire per fax o e-mail. Per l’assegnazione
dei posti vale l’ordine cronologico di presentazione della richiesta. Singolo spettacolo posto unico numerato € 4.
Musica e Balletto
SAVONA Via Braja ex Parco Doria
Tel. / Fax 019.2209934 - [email protected]
www.panoramisrl.it
ABBONAMENTI
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 12 al 20 ottobre (escluso il 18). Il 23 ottobre sarà possibile, per tutti coloro
che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 24 ottobre inizierà la vendita dei nuovi
abbonamenti alla “musica e balletto”, alla “musica” e al “balletto”.
Abbonamento musica e balletto
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 100
Associazioni musicali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 85
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 50
Abbonamento musica
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 80
Associazioni Musicali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 65
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35
93
Abbonamento balletto
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Scuole di danza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Biglietto concerto:
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Orchestra RAI e Virtuosi Italiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Il concerto del 6 marzo è ad ingresso libero. Gli abbonati conservano il loro posto.
Biglietto balletto:
Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Scuole di danza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Vendita biglietti:
Concerto Orchestra RAI
acquisto in biglietteria e on-line dal 02/11/2015
prenotazione telefonica e e-mail dal 03/11/2015
Tutti gli altri concerti e balletti
acquisto in biglietteria e on-line dal 23/11/2015
prenotazione telefonica e e-mail dal 24/11/2015
45
30
25
15
10
20
10
20
15
12
Operetta
ABBONAMENTI
La biglietteria del Teatro effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 14 al 20 ottobre (escluso il 18). Il 23 ottobre sarà possibile, per tutti coloro
che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate. Il 24 ottobre inizierà la
vendita dei nuovi abbonamenti.
PREZZI
Abbonamento:
Poltrona di platea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 50
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35
Abbonamento ridotto a 2 spettacoli (“Al Cavallino bianco” e “Sogno viennese”) riservato agli abbonati alla stagione di prosa 2015-16:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 33
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 24
ADW, VITAMINE PER I TUOI PROGETTI.
Singolo spettacolo:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15
Spettacolo “Cabaret”:
Poltrona di platea, balconata e palco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . €
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Vendita biglietti:
Spettacolo “Cabaret”:
acquisto in biglietteria e on-line dal 30/10/2015
prenotazione telefonica e e-mail dal 31/10/2015
Le vitamine A, D, W sono indispensabili per realizzare progetti di comunicazione per grandi e piccole aziende.
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Tutti gli altri spettacoli:
acquisto in biglietteria e on-line dal 01/12/2015
prenotazione telefonica e e-mail dal 02/12/2015
La Direzione del Teatro si riserva la facoltà di modificare il programma per cause tecniche e di forza maggiore.
www.teatrochiabrera.it
95
Stagione autunnale 2015
Stagione invernale 2015
teatro dell’opera giocosa
orchestra sinfonica di savona
7 Ottobre, ore 10 anteprima scuole
9 Ottobre, ore 20.30
11 Ottobre, ore 15.30
21 Dicembre, ore 10,30 Guida all’ascolto
21-22 Dicembre, ore 21
“L’orto dei sogni”
Musical per bambini di Carlo Chiddemi
“COSI’ FAN TUTTE”
Giovani Stars
Accademia Musicale di Savona
Orchestra Sinfonica di Savona
Carlo Chiddemi, direttore
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
SABATELLI
Direttore Giovanni Di Stefano
Regia, scene e costumi Elisabetta Courir
Orchestra Sinfonica di Sanremo
Coro “P. Mascagni” di Savona
M° del Coro Gianluca Ascheri
29 Dicembre, ore 11
“...roba da grandi”
Orchestra Sinfonica di Savona
Pietro Borgonovo, direttore
Nuovo Allestimento del Teatro dell’Opera Giocosa
Coproduzione Teatro dell’Opera Giocosa di Savona e
Fondazione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
30 Dicembre, ore 21
Concerto di fine anno
Orchestra Sinfonica di Savona
Pietro Borgonovo, direttore
Musiche di J. Strauss jr.
24 Novembre, ore 11.00 anteprima scuole
24 Novembre, ore 20.30
“IL LABBRO DELLA LADY”
Commedia musicale liberamente tratta dal racconto
“Lady Sannox” di Arthur Conan Doyle
Libretto di Stefano Valanzuolo
Festival Shakespeare in Town! 2015 XI EdIZIONE
COMPAGNIA TEATRALE SALAMANDER
Musica di Carlo Galante
21-22-23 Ottobre, ore 10 anteprima scuole
24-25 Ottobre, ore 21
Nuova opera commissionata dal Teatro Comunale di Modena
Direttore Carlo Boccadoro
Regia e ideazione scenica Stefania Panighini
Ensemble del Teatro Comunale di Modena
“AMLETO”
di William Shakespeare
Nuova produzione Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena
in coproduzione con Il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona
traduzione e regia di Marco Ghelardi
Compagnia Teatrale Salamander
Per informazioni:
Teatro dell’Opera Giocosa
www.operagiocosa.it
Orchestra Sinfonica di Savona
www.orchestrasavona.it
Compagnia Teatrale Salamander
www.salamander.it
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SVD
Credits
DESIGN ADW srl Villa Oxilia
Villa Oxilia · Via Verdi 5, 17047 Vado
Ligure (SV) · tel. 019 21 600 66
Vado Ligure
Palazzo della Nuova
della Nuova Borsa · Via Dante
Via Dante 2, 16121 Genova · tel. 010 86 889 98 · www.adw.it · [email protected]
Foto copertina e pagg. 4, 20, 50, 78 Fulvio Rosso
STAMPA Marco Sabatelli Editore, Savona
Ottobre 2015