Don Quichotte, preziosa rarità musicale di Jules Massenet, inaugura

COMUNICATO STAMPA
Don Quichotte, preziosa rarità musicale di Jules Massenet,
inaugura la Stagione lirica e di balletto 2012
Venerdì 20 aprile alle 20.30 si alza il sipario sulla Stagione lirica e di balletto 2012 del Teatro
Lirico di Cagliari. Una stagione sempre molto attesa dal pubblico che, anche per quest’anno, segna
la rinascita e la voglia di proseguire nella diffusione musicale del Teatro Lirico di Cagliari. Cinque
opere liriche ed un balletto, una produzione in più rispetto all’anno scorso, tutti titoli di grande
interesse che, certamente, troveranno il gradimento del pubblico, sia per quelli noti che per quelli
ricercati: Don Quichotte, Le Rossignol-Gianni Schicchi, Le nozze di Figaro, Nabucco, Salome, La
Belle - La bella addormentata nel bosco.
L’inaugurazione è affidata ad una preziosa rarità che viene eseguita per la prima volta in
Sardegna: Don Quichotte di Jules Massenet (Montaud, Saint-Étienne, 1842 - Parigi 1912), in
scena, per sei rappresentazioni, dal 20 al 28 aprile. La comédie héroique in cinque atti del grande
autore francese viene rappresentata, per la prima volta, al Théâtre de l’Opèra di Montecarlo il 19
febbraio 1910 e si basa su un libretto di Henri Cain, ispirato ad una pièce di Jacques Le Lorrain che
si rifà, molto liberamente, al celebre capolavoro di Miguel de Cervantes.
Lo spettacolo inaugurale, uno stimolante allestimento del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di
Trieste che risale al 2006, è affidato a Federico Tiezzi (regia), Pier Paolo Bisleri (scene),
Giovanna Buzzi (costumi), Giovanni Pollini (luci), Virgilio Sieni (coreografia, ripresa a Cagliari
da Chelo Zoppi) che sfruttano tutte le potenzialità drammaturgiche dell’opera con pochi elementi
scenici e colori assemblati con grande pulizia ed eleganza, oltre a movimenti essenziali, in un gioco
di rimandi alla pittura spagnola, da Goya a Velazquez fino al primo Picasso che catturano ed
emozionano. Esemplare la scena del celebre combattimento con i mulini a vento che ha un
particolare fascino nel richiamarsi al cinema muto del primo Novecento.
La direzione musicale è affidata al giovane israeliano Daniel Cohen che ritorna a Cagliari, dopo
essersi particolarmente distinto, lo scorso novembre, in un concerto dedicato a Claude Debussy e
che dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico. Il maestro del coro è Marco Faelli.
Protagonisti dell’opera sono giovani ed affermati cantanti che si alternano nelle recite quali: Anita
Rachvelishvili (Dulcinée), ventisettenne mezzosoprano georgiano, diplomata all’Accademia del
Teatro alla Scala di Milano, teatro nel quale ha debuttato, con successo, in Carmen di Bizet, nel
2009 che si alterna con Viktoria Vizin (26, 28 aprile); Orlin Anastassov (Don Quichotte),
trentaseienne basso bulgaro, dall’elegante ed autorevole presenza scenica che, nel giugno 2005, ha
vestito i panni di Jacopo Fiesco in Simon Boccanegra al Teatro Lirico di Cagliari che si alterna con
Arutjun Kotchinian (26, 28 aprile); Nicola Alaimo/Paolo Rumetz (26, 28) (Sancho); Marina
Bucciarelli (Pedro); Esther Andaloro (Garcias); Nicola Pamio (Rodriguez); Daniele Zanfardino
(Juan); Cristiano Barrovecchio, Giampaolo Ledda (Servi); Simeone Latini (Il capo dei banditi);
Cristiano Barrovecchio, Alessandro Frabotta, Giampaolo Ledda, Alessandro Perucca
(Banditi).
L’opera viene rappresentata in lingua originale francese e, quindi, la comprensione del libretto è più
che mai importante e, per facilitare ciò, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, i
sopratitoli scorrerranno sull’arco scenico del boccascena.
Nel foyer di platea del Teatro Lirico di Cagliari, trova spazio una struttura lignea, dove sono stati
collocati tre grandi schermi televisivi sui quali scorrono, come ormai consuetudine, anche in questa
Stagione lirica e di balletto, le immagini di rarità cinematografiche o celebri film che s’ispirano, di
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volta in volta, al titolo in programmazione. In occasione di quest’allestimento di Don Quichotte, si
potranno ammirare brani da: L’uomo della Mancha (1972), commedia americana con i divi
hollywoodiani Peter O’ Toole e Sophia Loren nei ruoli protagonisti; Don Chisciotte (1992), il più
celebre dei grandi film incompiuti che Orson Welles, dopo 14 anni, non riuscì a terminare e che
venne completato e montato dal suo collaboratore Jesus Franco; Quijote (2006), il film visionario di
Mimmo Paladino, uscito nelle sale soltanto a marzo 2012, con Peppe Servillo e Lucio Dalla. Si
intende, così, suggerire al pubblico un percorso di approfondimento più vasto e non scontato ed,
allo stesso tempo, sollecitare un arricchimento della conoscenza dell’autore.
Don Quichotte viene replicato: domenica 22 aprile alle 17 (turno D), martedì 24 aprile alle 20.30
(turno B), giovedì 26 aprile alle 20.30 (turno F), venerdì 27 aprile alle 20.30 (turno C), sabato 28
aprile alle 19 (turno G).
Prezzi abbonamenti: platea da € 255,00 a € 195,00 (settore giallo), da € 225,00 a € 175,00 (settore
rosso), da € 195,00 a € 130,00 (settore blu); I loggia da € 205,00 a € 145,00 (settore giallo), da €
165,00 a € 120,00 (settore rosso), da € 150,00 a € 105,00 (settore blu); II loggia da € 120,00 a €
105,00 (settore giallo), da € 100,00 a € 80,00 (settore rosso), da € 75,00 a € 50,00 (settore blu).
Prezzi biglietti: platea da € 70,00 a € 45,00 (settore giallo), da € 55,00 a € 35,00 (settore rosso), da
€ 40,00 a € 25,00 (settore blu); I loggia da € 50,00 a € 30,00 (settore giallo), da € 40,00 a € 25,00
(settore rosso), da € 35,00 a € 20,00 (settore blu); II loggia da € 30,00 a € 20,00 (settore giallo), da €
20,00 a € 15,00 (settore rosso), da € 15,00 a € 10,00 (settore blu).
La Biglietteria del Teatro Lirico è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle
20, il sabato dalle 10 alle 13 e nell’ora precedente lo spettacolo. Rimane chiusa i giorni festivi.
Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, dal lunedì al
venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, il sabato dalle 10 alle 13 e nell’ora precedente lo spettacolo,
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YouTube.
Nicola Alaimo - Nasce a Palermo nel 1978, dove compie gli studi musicali e si perfeziona con
Vittoria Mazzoni. Vince il Concorso “Giuseppe Di Stefano” di Trapani, dove nel 1997 debutta il
ruolo di Dandini in La Cenerentola di Rossini. Nel 1998 debutta, sempre nella stessa opera, ma nel
ruolo di Alidoro, al Festival di San Sebastián in Spagna. Frequenta l’Accademia Rossiniana di
Pesaro, debuttando nel ruolo di Raimbaud, in Le comte Ory per la direzione di Alberto Zedda.
Seguono importanti debutti, dal Conte di Luna in Il Trovatore di Verdi al Ravenna Festival con la
regia di Cristina Mazzavillani Muti, al Procolo di Le convenienze e inconvenienze teatrali al Teatro
Donizetti di Bergamo con la direzione di Fabrizio Maria Carminati, dal Pharaon in Moïse et
Pharaon di Rossini al Teatro alla Scala, diretto da Riccardo Muti e per la regia di Luca Ronconi al
Figaro di Il Barbiere di Siviglia al Teatro Comunale di Treviso con la regia di Italo Nunziata, fino al
Malatesta di Don Pasquale, diretto da Stefano Ranzani, a Catania. Il 2005 si apre con una nuova
produzione di Il Trovatore al Teatro Petruzzelli di Bari. Successivamente interpreta Sharpless in
Madama Butterfly a Torre del Lago, Don Profondo in Il viaggio a Reims al Teatro di Berna, Renato
in Un ballo in maschera al Petruzzelli di Bari, Taddeo in L’Italiana in Algeri all’Opéra di Toulon,
Belcore in L’elisir d’amore all’Opera Giocosa di Savona con la regia di Davide Livermore,
Leporello in Don Giovanni a Taormina. Si esibisce poi, per la prima volta, al Teatro Massimo in Un
ballo in maschera per la regia di Pizzi diretto da Stefano Ranzani, per tornare poi alla Scala con Il
dissoluto assolto (Don Giovanni) di Azio Corghi. Chiude il 2006 con il debutto in Don Pasquale
(ruolo titolo) al Ravenna Festival per la direzione di Riccardo Muti. Comincia la stagione seguente
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debuttando in Poliuto di Donizetti (Severo) al Concertgebouw di Amsterdam. Segue una nuova
produzione di Falstaff, nel ruolo del titolo, a Berna, per poi approdare al San Carlo di Napoli con
Carmen (Escamillo) diretto da Yves Abel. Fra i numerosi impegni della stagione successiva si
ricordano Don Pasquale (Pasquale) a Vienna, Malta, Mosca e San Pietroburgo sotto la guida di
Riccardo Muti, ancora Don Pasquale (Malatesta) al Teatro Massimo di Palermo diretto da Keri
Lynn Wilson, L’Italiana in Algeri (Taddeo) a Pisa diretto da Alessandro Pinzauti e La forza del
destino (Fra Melitone) al Maggio Musicale Fiorentino per la direzione di Zubin Mehta. Ritorna poi
al Concertgebow di Amsterdam con un recital diretto da Roberto Rizzi Brignoli. Successivamente è
protagonista di Il matrimonio inaspettato (Tulipano) di Paisiello, al Festival di Pentecoste di
Salisburgo, con la guida di Riccardo Muti, in La Traviata (Giorgio Germont) al Ravenna Festival
con la regia di Cristina Mazzavillani Muti e la direzione di Patrick Fourniller, in Otello (Jago) a
Salisburgo ed ancora in Il matrimonio inaspettato (Tulipano), a Pisa e Ravenna, sempre sotto la
guida di Riccardo Muti. Nel 2009 debutta negli USA con la Boston Symphony Orchestra in Simon
Boccanegra (Paolo), diretto da James Levine. Tra i suoi recenti impegni si ricordano: Ernani (Don
Carlo) al Teatro Bellini di Catania, Falstaff (protagonista) a Montpellier e Moïse et Pharaon
(Pharaon) a Salisburgo. Nicola Alaimo è stato protagonista in Don Pasquale, in una produzione del
Ravenna Festival in tournée a Colonia, Parigi e Liegi, diretto da Riccardo Muti. Ha poi interpretato
Simon Boccanegra (protagonista) al Teatro Massimo di Palermo e riscuote, inoltre, un grande
successo interpretando Giorgio Germont in La Traviata al Teatro dell’Opera di Roma, diretto da
Gianluigi Gelmetti con la regia di Franco Zeffirelli, e di Figaro in Il Barbiere di Siviglia a Ravenna
per la regia di Damiano Michieletto. Ha ottenuto notevoli consensi sempre come Figaro a Liegi e
come Bartolo, nell’edizione 2011, del Rossini Opera Festival. È stato Pharaon in Moïse et Pharaon,
diretto da Riccardo Muti, al Teatro dell’Opera di Roma. Gli ultimi mesi sono marcati da importanti
debutti in prestigiosi teatri o in ruoli finora inediti. Prima di tutto, approda al Metropolitan di New
York con Simon Boccanegra (Paolo), diretto da James Levine, per poi debuttare a Trieste in Gianni
Schicchi (protagonista) ed affrontare, per la prima volta, Francesco in I Masnadieri a Montpellier,
Lord Enrico in Lucia di Lammermoor a Palermo e Lo frate ‘nnamurato a Jesi. È stato applaudito
all’Opéra National de Paris per la sua interpretazione di Fra Melitone in La forza del destino, ed ha
appena debuttato alla Wiener Staatsoper in L’elisir d’amore. Tra i progetti prossimi si ricordano:
L’elisir d’amore a Messina, La Cenerentola all’Opéra National di Parigi, Falstaff (protagonista)
alla Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona ed al Metropolitan di New York, dove sarà anche
Belcore in L’elisir d’amore, Stiffelio all’Opéra di Montecarlo, Guillaume Tell ad Amsterdam, Luisa
Miller a Liegi, Attila all’Opera di Roma, Matilde di Shabran al Rossini Opera Festival di Pesaro.
Nelle prossime stagioni tornerà al Metropolitan di New York, dove sarà protagonista di importanti
produzioni. Ha inciso I normanni a Parigi (Ordamante) di Mercadante per Opera Rara, etichetta per
la quale inciderà anche Belisario. Nel luglio 2011 ha vinto con il prestigioso “Tiberini d’Oro”.
Orlin Anastassov - È nato nel 1976 a Rousse (Bulgaria) da genitori entrambi cantanti lirici. Ha
cominciato molto presto a studiare canto con Georgi Deliganev ed a diciannove anni, in una tournée
del Teatro di Rousse in Germania, debutta in Aida. Nel 1998-1999 debutta come Ferrando in Il
Trovatore a Düsseldorf, come Filippo II in Don Carlo a Sofia e come Ramfis in Aida a Wiesbaden.
Nell’aprile 1999 vince, a Puerto Rico, il Concorso di Canto Operalia-Placido Domingo; il mese
successivo debutta alla Scala di Milano come Basilio in Il Barbiere di Siviglia per la direzione di
Riccardo Chailly, nel luglio 2000 fa il suo debutto all’Arena di Verona in Aida, al Covent Garden di
Londra debutta in La battaglia di Legnano ed alla Staatsoper di Vienna come Ramfis in Aida. Altri
importanti impegni di Orlin Anastassov sono stati: La sonnambula al Real di Madrid, Aida a
Berlino, Norma all’Opera di Roma ed a Karlsruhe, diversi Requiem di Verdi: con Riccardo Chailly
a Parigi, Toulouse, Amsterdan e Milano, diretto da Georges Prêtre a Montecarlo, a Londra ed a
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Manchester diretto da Mark Elder. Con Colin Davis ha cantato alla London Symphony di Londra in
Benvenuto Cellini, L’enfance du Christ, Romeo et Juliette e Les Troyanes di Berlioz, al Verdi di
Trieste in La Bohème, diretto da Daniel Oren, ad Amburgo in Rigoletto, con I Puritani a Palma de
Mallorca, con Ernani a Malaga e con Il Barbiere di Siviglia a Frankfurt. A Puerto Rico ed a
Washington ha partecipato al Gala d’anniversario di Placido Domingo, al Regio di Parma ha
ottenuto un’ottima accoglienza di pubblico e critica in Macbeth. Ha preso parte alle produzioni di
Aida e Nabucco all’Arena di Verona, I vespri siciliani al Massimo di Palermo, Busseto, Ravenna,
Ferrara e Mantova, Il Barbiere di Siviglia a Toulouse, Romeo e Giulietta di Berlioz al San Carlo di
Napoli ed al São Carlos di Lisbona, Sanson e Dalila al Festival di Salisburgo diretto da Valery
Gergiev, Turandot alla Scala, Nabucco al Carlo Felice di Genova, Simon Boccanegra a Cagliari, La
Bohème ad Orange, Aida alla Monnaie di Bruxelles ed a Baden Baden, Ernani a Vigoleno, Malaga
e Las Palmas, Faust e Boris Godunov all’Opera di Monte-Carlo, Faust alla Bayerische Staatsoper,
Macbeth al Regio di Parma, Attila e Sakuntala all’Opera di Roma, La forza del destino a San
Francisco. Ha eseguito Messa da Requiem di Verdi diretto da Riccardo Chailly a Parigi, Toulouse,
Amsterdan, Spoleto, Lipsia, Brescia e Milano, con Georges Prêtre a Monte-Carlo, da Mark Elder a
Londra e Manchester, da Gianluigi Gelmetti all’Opera di Roma, da Gary Bertini al Carlo Felice di
Genova, da Lorin Maazel alla New York Philharmonic e da Colin Davis con la London Symphony
a New York. Tra i suoi prossimi impegni figurano: Macbeth, Nabucco e Mefistofele a Genova,
Nabucco e Don Quichotte a Cagliari, Nizza ed Amsterdan, Aida a Baden Baden, Bilbao e Orange,
La forza del destino ad Avignone e San Francisco, I vespri siciliani a Mantova, Boris Godunov
all’Opera di Monte-Carlo e a Bologna, Messa da Requiem di Verdi a Marsiglia ed a New York,
Sakuntala a Roma, Don Carlo a Ginevra, Simon Boccanegra al Covent Garden di Londra.
Esther Andaloro - Nasce a Palermo nel 1980 ed intraprende lo studio del pianoforte manifestando
grande versatilità per il canto e l’arte drammatica. Si diploma in canto col massimo dei voti lode e
menzione speciale al Conservatorio di Musica “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia. Nel 20002001 frequenta il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Catania ed approfondisce lo studio
dell’arte scenica, seguendo le masterclass del regista Italo Nunziata, all’Accademia A.I.D.A. di
Roma. Dal 2002 studia col soprano Luisa Maragliano a Genova, dove debutta i ruoli di Musetta,
Mimì, Suor Angelica e Fiordiligi per l’“Associazione Nuovi Amici del Carlo Felice”. Attualmente
si perfeziona a Venezia con il soprano Alessandra Althoff. Nel 2004 è Despina in Così fan tutte,
all’Auditorium “Eugenio Montale” del Teatro Carlo Felice di Genova, vince il 3° premio
all’undicesima edizione del Concorso Internazionale “Tito Schipa” di Lecce ed è anche la più
giovane finalista per il ruolo di Mimì al 10° Concorso Internazionale “Premio Mattia Battistini” di
Rieti, ruolo che poi riveste anche nella produzione estiva di La Bohème diretta da Claudio Micheli.
Nel 2005 si laurea in Lettere Moderne, concludendo gli studi con una tesi sperimentale sulla figura
artistica di Maria Callas. È finalista al 13° Concorso Internazionale “Giuseppe Di Stefano” di
Trapani, debutta il ruolo di Anna Kennedy in Maria Stuarda di Donizetti al Teatro dell’Opera di
Roma, trasmessa in diretta radiofonica Rai. Nel 2006 è vincitrice di una borsa di studio al 36°
Concorso Internazionale “Toti Dal Monte” di Treviso e semifinalista al prestigioso “International
Hans Gabor Belvedere Singing Competition” di Vienna. Partecipa al corso sul recitativo
mozartiano, indetto dalla Biennale di Venezia, nell’ambito del Laboratorio Internazionale del
Teatro e, più recentemente, frequenta i corsi di perfezionamento all’Università Mozarteum di
Salisburgo, esibendosi nei concerti finali svoltisi in prestigiose sale quali la Schloss Mirabell,
Marmorsaal e Wiener Saal. Debutta il ruolo di Elena in Paride ed Elena nei teatri di Pisa, Livorno,
Lucca ed all’Opera Royal de Wallonie di Liegi. È Frasquita in Carmen di Bizet al Teatro Coccia di
Novara (di cui è in pubblicazione il dvd per Chicco Music) ed al Sociale di Mantova. È Donna
Anna in una selezione di Don Giovanni di Mozart diretta da Alberto Veronesi con i Cameristi della
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Fenice alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia ed è Camilla in La zingara guerriera di Nicolini
al Teatro Carlo Coccia di Novara. Debutta con successo il ruolo di Nedda in Pagliacci nei teatri
Ponchielli di Cremona, Sociale di Como, Grande di Brescia, Pergolesi di Jesi, Comunale di Ferrara,
Fraschini di Pavia, Carlo Coccia di Novara ed in quelli di Livorno, Modena, Lucca e Pisa.
Cristiano Barrovecchio - Nato a Roma, dove inizia gli studi musicali, fin da piccolo, alla “Schola
Puerorum” della Cappella Musicale Pontificia Sistina, sotto la guida di Vittorio Catena e di Raffaele
Preite, facendo parte dell’omonimo coro, come contralto solista prima e come tenore alcuni anni
dopo, sotto la direzione di Domenico Bartolucci. Perfeziona gli studi con Ivenza Fogli Lara ed
Alessandra Gonzaga e, contemporaneamente, svolge attività concertistica ed operistica. Ha lavorato
all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Dal 1999 fa parte stabilmente del Coro del
Teatro Lirico di Cagliari.
Pier Paolo Bisleri - Diplomato in scenografia e costume, all’Accademia delle Belle Arti di Firenze,
dal 1970 al 1980 dirige lo spazio Arti Visive del Centro “La Cappella Underground” di Trieste,
interessandosi alle diverse espressioni dell’arte contemporanea ed entra in contatto con artisti quali
Joseph Beuys, Arnulf Reiner, Christo ed Andy Warhol, con i quali instaura proficue collaborazioni.
Successivamente, nel 1978, cura la prima esposizione italiana sull’Azionismo Viennese,
presentando artisti quali Gunter Brus, Rudolf Schwarzkogler, Heinz Cibulka, Otto Muhel e
Hermann Nitsch, di cui produce l’azione n. 62. Queste esperienze nel campo delle arti visive
porteranno, in seguito, nell’attività di scenografo, una particolare attenzione per l’arte
contemporanea che sarà sempre presente nella sua ricerca artistica. Dal 1978 inizia la carriera di
scenografo e costumista, collaborando con vari registi di cui si ricordano in particolar modo:
Giuseppe Patroni-Griffi, Gabriele Lavia, Giorgio Pressburgher, Walter Pagliaro, Antonio Calenda,
Deda Cristina Colonna e, dal 1991, il sodalizio con Federico Tiezzi. Nel 1999 è nominato Direttore
degli allestimenti scenici del Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa, sotto la direzione di Luca
Ronconi, e, successivamente, della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Scenografo
e costumista proveniente dal teatro di prosa, dove ha firmato oltre 40 spettacoli, dall’inizio degli
anni ’90 del Novecento si dedica all’opera lirica firmando opere quali: Norma, Il Barbiere di
Siviglia, Cavalleria rusticana, Attila, Madama Butterfly, La Bohème, Gianni Schicchi, Don
Quichotte, Il Trovatore, Dido and Aeneas, La sonnambula, Lucia di Lammermoor, Le nozze di
Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte, Carmen, I Cavalieri di Ekebù, Manon Lescaut, Iris, Der
Fliegende Holländer, Suor Angelica, La voix humaine, Otello, Simon Boccanegra, Ottone in villa
per teatri quali: Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, Verdi di Trieste, Massimo Bellini di
Catania, Opera de Monte-Carlo, Opéra National de Montpellier, Fenice di Venezia, National Greek
Opera di Atene, San Carlo di Napoli, Regio di Torino, Filarmonico e Arena di Verona, Opera
ABAO di Bilbao, Opera Theatre di Baltimora e Seattle Opera (USA), Bunkamura di Tokyo e
Centre of Performing Arts di Osaka, Pafos Aphrodite Festival di Cyprus, Centre of Performing Arts
di Seul (Corea del Sud), SNG Opera in balet di Ljubljana (Slovenia), Innsbrucker Festwochen der
Alten Musik, New Israeli Opera di Tel-Aviv e Teatro de la Maestranza di Siviglia.
Marina Bucciarelli - Si è diplomata al Conservatorio di Musica “Luisa D’Annunzio” di Pescara.
Da settembre 2010 si perfeziona con Mariella Devia. Vincitrice di numerosi concorsi, fra i quali il
Concorso “As.Li.Co.” per La sonnambula di Bellini, ha già cantato in importanti teatri e festival
italiani fra i quali: Rossini Opera Festival di Pesaro, dove debutta, nel 2010, nel ruolo di Corinna (Il
viaggio a Reims). Sempre nel corso della stagione 2010-2011 canta al Teatro Sociale di Como, al
Teatro Verdi di Trieste ed al Teatro Filarmonico di Verona interpretando il ruolo di Bimba in
Fabula di Raffaele Sargenti. In seguito ha interpretato Amina in La sonnambula al Teatro Sociale di
Como e, recentemente, Isabella in L’inganno felice al Teatro Malibran di Venezia. Fra i suoi
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prossimi impegni figura: la Petite Messe solennelle di Rossini all’Opéra de Marseille.
Giovanna Buzzi - Inizia l’attività di costumista al Laboratorio Teatrale di Prato, diretto da Luca
Ronconi, per poi trasferirsi a Roma, dove comincia a lavorare nella Sartoria Teatrale di Umberto
Tirelli, e, in seguito, diventare assistente di Pier Luigi Pizzi. Debutta con Luca Ronconi, nel 1986,
firmando i costumi per La serva amorosa di Goldoni, con Anna Maria Guarnieri; in seguito disegna
i costumi per: La fiaba dello zar Saltan di Rimskij-Korsakov alla Scala di Milano (1988); Ricciardo
e Zoraide al Rossini Opera Festival (1990) e vince il Premio Abbiati per i migliori costumi
dell’anno; Elektra di Strauss alla Scala (1994). Sempre con Luca Ronconi e con le scene di Gae
Aulenti e la direzione di Daniele Gatti, ha realizzato i costumi per Il Barbiere di Siviglia al Rossini
Opera Festival (2005), ripresa, l’anno dopo, al Teatro Comunale di Bologna. Per il Rossini Opera
Festival ha lavorato anche a Moise et Pharaon con la regia di Graham Vick. Lavora abitualmente,
nel teatro di prosa, con Federico Tiezzi, con il quale ha realizzato, tra l’altro: Gli uccelli, I giganti
della montagna, Passaggio in India, I promessi sposi alla prova. Sempre con Federico Tiezzi ha
realizzato, per il teatro lirico, i costumi per: Madama Butterfly, Il Trovatore, I cavalieri di Ekebù,
Iris, Carmen, Andrea Chénier, Norma, La vedova allegra, Simon Boccanegra e Lo stesso mare di
Fabio Vacchi. Per il Teatro di San Carlo di Napoli ha appena realizzato Pagliacci con la regia di
Daniele Finzi Pasca, mentre, nel 1994, ha realizzato i costumi per Il mondo della luna di Haydn,
con la regia di Costa Gavras, nel 2005, per Die Walküre, diretta da Jeffrey Tate con la regia di
Federico Tiezzi e le scene di Giulio Paolini (per quest’ultimo spettacolo ha vinto il Premio Abbiati),
e, nel 2006, gli stessi artisti hanno inaugurato la Stagione del San Carlo con Parsifal. Nel febbraio
2006 ha realizzato più di duemila costumi, sul tema del circo e del carnevale, per lo spettacolo di
chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino, con la regia di Daniele Finzi Pasca, con cui ha
lavorato ancora, nel gennaio 2010, in Donka, spettacolo realizzato per il Festival Cechov di Mosca,
e, in quest’ultima stagione, in Aida per il Teatro Marijnski di San Pietroburgo.
Daniel Cohen - È direttore principale della Jersey Chamber Orchestra e direttore musicale della
Eden Sinfonia di Londra, con la quale ha fatto il suo debutto alla Queen Elizabeth Hall. Daniel
Cohen è anche direttore artistico dell’Ensemble Gropius che si specializza in una sintesi di musica e
teatro, in collaborazione con Itay Tiran. Nel 2010 è nominato direttore ospite permanente dell’Israel
Chamber Orchestra. Dopo la laurea (studi sostenuti dalla Fondazione culturale israelo-americana) in
direzione d’orchestra alla Royal Academy of Music di Londra, si classifica al primo posto,
rispettivamente nei concorsi di Admont International Conducting Competition ed Aviv
Competitions. Recentemente, ha ricevuto il terzo premio al concorso di direzione d’orchestra
Evgeny Svetlanov. È assistente di Daniel Barenboim alla West-Eastern Divan Orchestra, con cui ha
collaborato nella preparazione del ciclo di sinfonie di Beethoven, nonché di grandi opere di
Schoenberg e Boulez. È stato assistente di Pierre Boulez all’Accademia del Festival di Lucerna,
dove ha preso parte ai suoi corsi di perfezionamento in direzione d’orchestra. Durante i due anni
successivi, Daniel Cohen partecipa al progetto “Pierre Boulez’s composer” all’Accademia Festival
di Lucerna. Ha diretto orchestre quali: Filarmonica di Israele, Orchestre National de Montpellier,
Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, Kammerphilharmonie Graz, Sinfonica di Kiev, Jerusalem
Symphony Orchestra e Sinfonica di Lucerna. Durante la prossima stagione farà il suo debutto con
l’Oxford Philomusica, l’Orchestra Internazionale d’Italia e l’Orchestra da camera dell’Unione
europea. Ha diretto La dama di picche di Čajkovskij all’Israeli Opera, Lady Macbeth di Mzensk di
Shostakovich e La Traviata di Verdi. Nella prossima stagione condurrà Wozzeck di Berg, Boris
Godunov di Musorgskij ed Otello di Verdi. Tra le altre direzioni figurano le produzioni di La
Cenerentola di Rossini per l’Israeli Opera Studio e Le nozze di Figaro di Mozart.
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Coro del Teatro Lirico - Protagonista di un’importante attività che, a partire dal secondo
dopoguerra, lo ha portato ad eseguire oltre cento titoli di lirica, si qualifica anche per la capacità di
affrontare il repertorio sinfonico. Ha avuto tra i suoi direttori Bonaventura Somma, Roberto
Benaglio, Giorgio Kirschner. Diretto dal 1997 al gennaio 2005 da Paolo Vero, dal giugno 2005 al
dicembre 2007 da Andrea Faidutti, dal gennaio 2008 al dicembre 2011 da Fulvio Fogliazza, dal
gennaio 2012 è guidato da Marco Faelli. La disponibilità e la capacità di interpretare lavori di
epoche e stili diversi in lingua originale, sono caratteristiche che lo hanno reso tra le compagini più
duttili ed apprezzate da direttori d’orchestra e registi. Il complesso ha avuto particolare cura per le
opere di compositori del Novecento, tra cui Le Roi David di Honegger, Stabat Mater di Poulenc,
Assassinio nella cattedrale di Pizzetti, Sinfonia di Salmi di Stravinskij, Coro di morti di Petrassi, La
visita meravigliosa di Rota, Stabat Mater di Szymanowski. Tra le interpretazioni delle ultime
stagioni hanno particolare rilievo il Te Deum di Berlioz con la direzione di Gabor Ötvös, la Seconda
Sinfonia di Mahler con Alun Francis, il Requiem e la Messa dell’Incoronazione di Mozart con Ton
Koopman, il Requiem di Cherubini diretto da Frans Brüggen, il Requiem tedesco di Brahms e La
Creazione di Haydn con Gérard Korsten, la Passione secondo Giovanni e la Passione secondo
Matteo di Bach con Peter Schreier, le opere Sebastian, tratta da Le martyre de Saint-Sébastien di
Debussy (prima produzione italiana), con la direzione di Georges Prêtre, Čerevički di Čajkovskij
diretta da Gennadi Rozhdestvensky. In questi ultimi anni ha collaborato con registi quali Dario Fo,
Beni Montresor, Stefano Vizioli, Lorenzo Mariani, Filippo Crivelli, Luca Ronconi, Hennings
Brockhaus, Alberto Fassini, Denis Krief, José Carlos Plaza, Stephen Medcalf, Pier Luigi Pizzi,
Graham Vick, Eimuntas Nekrosius. Sotto la guida di Lorin Maazel ha eseguito con successo la
Nona Sinfonia di Beethoven nel 1999, e, l’anno successivo, in un’apprezzata versione multimediale.
Particolarmente apprezzate sono state, inoltre, le esecuzioni della Liturgia di San Giovanni
Crisostomo di Čajkovskij e il Vespro in memoria di S. Smolenskij di Rachmaninov. Nel giugno
2003 ha eseguito, con la New York Philharmonic diretta da Lorin Maazel, brani da Porgy and Bess
di Gershwin. Nel 2002 l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico hanno rappresentato l’Italia nella
rassegna Italienische Nacht, organizzata dalla Bayerischer Rundfunk al Gasteig di Monaco di
Baviera e trasmessa in diretta dalla radio bavarese. Nel 2005 hanno partecipato ad un concerto in
onore del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi e, nel 2010, hanno eseguito,
con grande successo, al 98° Festival di Wiesbaden Lucia di Lammermoor di Donizetti, per la
direzione di Stefano Ranzani e la regia di Denis Krief. Per la casa discografica Dynamic ha inciso
opere, alcune in prima esecuzione in Italia, quali: Die Feen di Wagner, Dalibor di Smetana,
(premiate, rispettivamente, da “Musica e Dischi” quale miglior disco operistico italiano del 1997, e
da “Opéra International” col “Timbre de Platine” - gennaio 2001), Čerevički di Čajkovskij, Die
ägyptische Helena di Richard Strauss, Goyescas di Granados e La vida breve di de Falla, Passione
secondo Giovanni di Bach, Euryanthe di Weber, Opričnik di Čajkovskij, Alfonso und Estrella di
Schubert, Hans Heiling di Marschner, Chérubin di Massenet, Lucia di Lammermoor di Donizetti e
La sonnambula di Donizetti, mentre per Naxos è, recentemente, uscito il dvd di La leggenda della
città invisibile di Kitež e della fanciulla Fevronija di Rimskij-Korsakov. È in preparazione
l’edizione discografica di A Village Romeo and Juliet di Delius. Per la Rai ha registrato, nel 1998,
La Bohème (con Andrea Bocelli nel ruolo di Rodolfo), trasmessa in tutto il mondo, e, nel 2003, Don
Pasquale (edito in dvd da Rai Trade).
Marco Faelli - Si è diplomato in Direzione d’orchestra al Conservatorio di Musica “Giuseppe
Verdi” di Milano, perfezionandosi, in seguito, all’Accademia “Ottorino Respighi” di Roma con
Ferenc Nagy e Hans Priem Bergrath, e, quindi, alla Fondazione I Pomeriggi Musicali con Gianluigi
Gelmetti. Ha, inoltre, seguito, per un certo periodo, l’attività di Peter Maag, importante punto di
riferimento per la sua formazione di interprete. Ha iniziato l’attività artistica al Teatro Regio di
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Parma come Maestro sostituto. Dal 1980 al 1986 è stato prima “Assistente alla Direzione del Coro”
e poi “Altro Maestro del Coro” al Teatro alla Scala di Milano, dove ha collaborato con Romano
Gandolfi (di cui è stato allievo) e Giulio Bertola. È stato maestro del Coro del Teatro Carlo Felice di
Genova (1986-1988), del Teatro Regio di Parma (1989-2002), della Fondazione “Arturo Toscanini”
di Parma (1996-2006), dell’Arena di Verona (2002-2010). Ha anche svolto attività di direttore del
Coro dei complessi di Radio France e della Radiotelevisione spagnola. Come Direttore del Coro ha
al suo attivo molte registrazioni discografiche tra cui, in occasione del centenario verdiano, Messa
di Requiem ed Il Trovatore. Al Teatro alla Scala di Milano è stato anche Direttore del Coro di voci
bianche dal 1980 al 1986. Ha esordito come Direttore d’orchestra al Teatro Carlo Felice di Genova,
e ha poi diretto opere liriche e concerti sinfonici in Italia ed all’estero, specializzandosi soprattutto
nel settore sinfonico-corale. Il suo repertorio comprende, tra l’altro: Messa di Requiem di Verdi;
Requiem, Grande Messa in do minore, Davidde penitente, Vesperae solemnes de confessore,
Krönungsmesse di Mozart; Christus am Ölberge, Nona Sinfonia e Fantasia per pianoforte, coro,
orchestra di Beethoven; Weihnachtsoratorium, Passione secondo Giovanni, Magnificat, Messe e
cantate di Bach; Dettingen Te Deum, Utrecht Te Deum, Dixit Dominus, Messiah, Israele in Egitto
di Haendel; Oratorio di Natale di Telemann; Die Schöpfung, Theresienmesse, Missa Sancti Nicolai
di Haydn; Oratorio di Pasqua di Buxtehude; Te Deum di Charpentier; oratori di Carissimi;
Rappresentatione di Anima et di Corpo di Emilio de’ Cavalieri; Sacrae Symphoniae di Giovanni
Gabrieli; Te Deum, Dies Irae, Alcidiane et Polexandre di Lully; cantate, Anthems di Purcell;
Gloria, Credo, Magnificat, Dixit Dominus, Lauda Jerusalem, Stabat Mater di Vivaldi; Stabat Mater
di Pergolesi; Historia der Geburt Christi, Historia der Auferstehung di Schütz;
Hofkapelmeistermesse di Salieri; Stabat Mater, Petite Messe solennelle di Rossini; Oratorio di
Natale di Saint-Saens; Stabat Mater di Poulenc, Carmina Burana, Catulli Carmina di Orff; Les
Noces, Messa, Sinfonia di Salmi di Stravinskij. Con i complessi da lui fondati, il “Collegium
Farnesianum” (orchestra barocca con strumenti originali), il “Coro Cameristico Maria Luigia” ed il
“Coro Filarmonico di Parma”, si è dedicato anche alla musica antica, curando la ricerca, la
trascrizione e la riproposta di numerose opere inedite, con speciale attenzione ai criteri esecutivi
filologici. È anche Direttore artistico della rassegna di musica barocca “Incontri Musicali
Farnesiani”, che si svolge a Parma dal 1997, e di cui è fondatore. Per questa rassegna ha proposto,
in prima esecuzione, numerosi inediti, di cui ha curato la trascrizione, in particolare legati alla
tradizione musicale delle diverse corti che hanno retto il ducato di Parma: dai Farnese, ai Borbone,
fino a Maria Luigia d’Austria. Ha svolto intensa attività saggistica in campo musicologico, e, in
collaborazione con Romano Gandolfi, ha pubblicato un saggio sulla direzione corale (“Magia del
coro”). In via di pubblicazione “Studi antichi e declamazione moderna” (ampio trattato sulla prassi
esecutiva originale del melodramma verdiano) ed un testo di “Acustica musicale”. Attualmente sta
lavorando a “1813-1901, il secolo di Verdi” (panoramica sugli eventi storici e culturali
contemporanei al percorso personale e compositivo di Verdi), ed a “Linguaggio o fenomeno? colloquio tra musica ed epistemologia”. Parallelamente ha intrapreso intensa attività di pianista
accompagnatore e di docente di “Interpretazione dello spartito lirico”, collaborando con il Centro di
Perfezionamento per artisti lirici del Teatro alla Scala, con l’Accademia Lirica e Corale “Città di
Osimo”, con la Showa University di Tokyo (dove ha anche tenuto lezioni di direzione d’orchestra e
di esercitazioni orchestrali). È stato anche docente dei Corsi di formazione della Fondazione
Toscanini ed ha insegnato, nei conservatori di Parma e Mantova e negli Istituti di Alta Formazione
“Achille Peri” di Reggio Emilia ed “Orazio Vecchi” di Modena, materie quali: Esercitazioni
orchestrali; Esercitazioni corali; Coro di voci bianche; Lettura della partitura; Teoria e solfeggio;
Pratica di lettura vocale e pianistica; Acustica e psicoacustica; Approfondimenti di Teoria musicale;
Semiografia della musica; Direzione di Coro. È laureato in Fisica teorica all’Università degli Studi
di Parma.
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Alessandro Frabotta - Ha intrapreso lo studio del canto al Conservatorio di Musica di Udine, sua
città natale, sotto la guida di Elena De Martin Zanettovich, perfezionandosi in seguito con Piero
Cappuccilli, Mima Pecile, Angelo Romero e, attualmente, Simone Alaimo e Vittoria Mazzoni. Si è,
quindi, dedicato all’attività concertistica in Italia ed all’estero. Tra le composizioni eseguite come
solista figurano Petite Messe solennelle, Stabat Mater, Miserere di Rossini, quest’ultimo inciso su
cd, Requiem di Mozart, Requiem di Faurè, Porgy and Bess di Gershwin (nel ruolo di Porgy). Ha
inoltre fatto parte di gruppi cameristici o polifonici esibendosi a Tivoli, Lubjana, Besançon, Villach,
Klagenfurt. In ambito operistico è stato Monterone in Rigoletto, Marchese d’Obigny, Dottor
Grenvil e Giorgio Germont nella Traviata, Sior Lunardo nei Quatro Rusteghi, Sciarrone in Tosca,
Don Basilio e Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia, opere eseguite a Udine, Isernia, Cosenza,
Reggio Calabria, Perugia. Ha, inoltre, frequentato le masterclass tenute dal soprano Giusy Devinu,
ottenendo, per due anni di seguito, la borsa di studio del Lion's Club. Membro stabile del Coro del
Teatro Lirico di Cagliari, ha cantato come solista nelle produzioni di A Village Romeo and Juliet di
Delius (Uomo del tiro a segno), OEdipe di Enescu (terzo Tebano), Petite Messe solennelle di
Rossini, Requiem di Mozart, Semën Kotko di Prokof’ev (Sergente tedesco e Guardiano tedesco) e,
lo scorso ottobre, Madama Butterfly di Puccini (Lo zio Bonzo). Ha, inoltre, cantato come solista nei
concerti in decentramento del Coro del Teatro Lirico nell’estate 2008, ed ha sostenuto il ruolo di
Rodolfo in un estratto da La sonnambula nell’ambito del progetto “Un’Isola di Musica”,
nell’ottobre 2008. Ha ottenuto un grande successo come solista nell’esecuzione della Messa di
Requiem di Verdi in provincia di Venezia ed a Udine in luglio e novembre 2008.
Arutjun Kotchinian - Dopo aver terminato gli studi in lingue comunitarie e letteratura ha deciso di
studiare canto al Conservatorio di Musica “Čajkovskij” di Mosca con Yevgeny Nesterenko. Si
perfeziona, successivamente, con Tom Krause ed Helmuth Rilling. Vincitore di numerosi
importanti concorsi di canto quali: Belvedere di Vienna, ARD di Monaco di Baviera, BBC Singer
of the World, Placido Domingo “Operalia”, Maria Callas a Atene. È stato scelto da Götz Friedrich
quale artista stabile alla Deutsche Oper di Berlino, dove ha cantato in: Aida, Il Trovatore, Macbeth,
La Gioconda, Norma, Il Barbiere di Siviglia, Nabucco, Evgenij Onegin, Anna Bolena, Luisa Miller,
Boris Godunov, Turandot, Don Carlo, La Bohème, I Puritani, La sonnambula, Faust, Rigoletto,
Romeo e Giulietta, Lucia di Lammermoor, Il flauto magico, I maestri cantori di Norimberga. Ha
cantato, inoltre, in: Don Giovanni alla Flemish Opera di Antwerp ed a Barcellona, Otello
(Lodovico), Il Trovatore (Ferrando), Turandot (Timur), Luisa Miller e Faust al Covent Garden di
Londra, Moses und Aron (Sacerdote) di Schönberg a Los Angeles, Turandot all’Hamburg State
Opera ed all’Opera House di Köln, Oedipus Rex al Liceu di Barcellona ed al Covent Garden di
Londra, Boris Godunov (Pimen) al Liceu di Barcellona, Aida a Los Angeles e a Tokyo, Simon
Boccanegra a San Diego e Toulouse, Don Carlo (Filippo II) a Köln, Nabucco (Zaccaria) a Los
Angeles, al Copenhagen Summer Festival ed alla Flemish Opera (Gent e Anversa), L’incoronazione
di Poppea (Seneca) e Oedipe all’Opera di Toulouse, Il Trovatore al Festival di Orange e a Bilbao,
Norma (Oroveso) a Detroit, Lucia di Lammermoor a Losanna, Rigoletto a San Diego. In Italia ha
cantato: Luisa Miller (Wurm) alla Scala di Milano ed alla Fenice di Venezia, Rigoletto (Sparafucile)
al Teatro Lirico di Cagliari, al Verdi di Trieste, ad Ancona ed a Los Angeles, Iolanta di Čajkovskij
alla Scala, Nabucco alla Fenice di Venezia, La sonnambula al Verdi di Salerno, Simon Boccanegra
(Jacopo Fiesco) e Don Quichotte (Don Quichotte) al Teatro Verdi di Trieste, Andrea Chénier e Il
Trovatore in tournée in Giappone con il Comunale di Bologna, La Bohème al Carlo Felice di
Genova, Rigoletto e Don Quichotte a Palermo. Nel corso della sua attività ha collaborato con
direttori quali: Marc Albrecht, Maurizio Benini, Paolo Carignani, Jesus Lopez Cobos, Daniele
Gatti, Vladimir Fedoseyev, Lawrence Foster, Marek Janowski, Michail Jurowski, Lorin Maazel,
Daniel Oren, Kent Nagano, Renato Palumbo, Carlo Rizzi, Yuri Temirkanow, Marcello Viotti. Ha
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svolto un’intensa attività concertistica alla Konzerthaus di Berlino ed ha poi cantato il Te Deum di
Bruckner a Madrid ed alla Konzerthaus di Vienna, il Requiem di Verdi con la Bavarian Radio
Orchestra e Marcello Viotti, Stabat Mater di Rossini e Dvorak, Requiem di Mozart e Dvorak e il
ciclo Songs and dances of death di Musorgskij orchestrate da Šostakovič. Ha cantato la Sinfonia n.
14 di Šostakovič all’inaugurazione delle Settimane Musicali di Stresa ed ha eseguito lo Stabat
Mater di Dvorak a Valencia. Ha inciso: Iolanta di Cajkovskij con la Warsaw Philharmonic; Die
Harmonie der Welt di Hindemith e Ritter Blaubart di von Resnicek; Sinfonie nn. 13, 14, 15 di
Šostakovič per Capriccio; Pastore Stapps con la Deutsche Oper di Berlino; Germania di Franchetti
per la Phoenix Edition; Luisa Miller al Teatro La Fenice di Venezia, Dulcinea di Palomo ed
Egyptian Nights di Prokofiev per Naxos, Boris Godunov ed Evgenij Onegin per Capriccio.
Simeone Latini - Nei primi anni ’90 del secolo scorso, diviene attore giovane dell’attuale Teatro
Stabile di Sardegna. Dopo due anni di esperienza in tutti i teatri dell’Isola, si trasferisce a Roma
dove rimane per quasi dieci anni, alternando esperienze televisive in Rai e Mediaset (fiction e
pubblicità internazionali) ad un’intensa attività sul palco che lo porta nei principali teatri italiani, ma
anche all’estero, dove mette a frutto la conoscenza delle lingue inglese e spagnola, in Inghilterra,
Croazia, Portogallo, Spagna, Francia e Messico, dove vince il premio nazionale della critica, con
una pièce pirandelliana. Esaurita l’esperienza romana si trasferisce a Londra, divenendo voce
ufficiale di National Geographic Channel e Sky Tv, ed entra in contatto con le principali compagnie
di teatro britanniche. Dal 2003 è nuovamente in Sardegna, dove avvia una fruttuosa collaborazione
con il Teatro Stabile di Innovazione Akròama, come attore, protagonista di alcune produzioni, e
regista. Le stesse attività le svolge anche in ambito cinematografico. È cofondatore e condirettore
artistico dell’etichetta indipendente INDART. All’attività di attore e regista affianca, da sempre,
l’insegnamento (recitazione, dizione e public speaking) ed il giornalismo televisivo.
Giampaolo Ledda - Nato a Nuoro, ha iniziato gli studi musicali al Conservatorio Statale di Musica
“Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari con Lucia Cappellino, proseguendo a Milano con
Silvana Manga e Giovanna Canetti. Ha collaborato con diversi teatri ed enti lirici, tra cui l’Arena di
Verona, il Regio di Torino, l’Istituzione dei Concerti di Cagliari, i Pomeriggi Musicali di Milano, il
Coro della Rai di Torino, il Teatro Sociale di Treviso. Contemporaneamente ha svolto intensa
attività concertistica in molte città italiane. Nel 1996 ha cantato nell’ambito di un “Invito all’Opera”
organizzato dal Teatro Lirico di Cagliari dove, dal 1998, fa parte stabilmente del Coro.
Orchestra del Teatro Lirico - È stata fondata nel 1933 e ha consolidato, negli anni, un fecondo
rapporto con i maggiori direttori italiani, tra cui Tullio Serafin, Vittorio Gui, Antonino Votto, Guido
Cantelli, Franco Ferrara, Franco Capuana, Willy Ferrero, e con compositori quali Ottorino
Respighi, Ildebrando Pizzetti, Ermanno Wolf Ferrari, Riccardo Zandonai, Alfredo Casella.
Risalgono agli anni ‘50-’60 del secolo scorso le apparizioni sul podio di Lorin Maazel, Lovro von
Matacic, Claudio Abbado, Sergiu Celibidache, Riccardo Muti, e le collaborazioni con Gioconda De
Vito, Leonid Kogan, Henryk Szering, Andrés Navarra, Dino Ciani, Maria Tipo, Nikita Magaloff,
Wilhem Kempff, Martha Argerich. In questi ultimi anni l’Orchestra ha collaborato, tra gli altri, con
direttori come Lorin Maazel, Georges Prêtre, Emmanuel Krivine, Mstislav Rostropovich, Ton
Koopman, Iván Fischer, Frans Brüggen, Carlo Maria Giulini, Gennadi Rozhdestvensky, Rafael
Frühbeck de Burgos, Neville Marriner, Christopher Hogwood, Hartmut Haenchen e con solisti
come Martha Argerich, Aldo Ciccolini, Kim Kashkashian, Viktoria Mullova, Misha Maisky, Truls
Mørk, Sabine Meyer, Yuri Bashmet, Salvatore Accardo, Bernadette Manca di Nissa, Ruggero
Raimondi, Mariella Devia, Anna Caterina Antonacci. Dal 1999 al 2005 Gérard Korsten ha ricoperto
il ruolo di direttore musicale e ha, fra l’altro, diretto in prima esecuzione nazionale, Die ägyptische
Helena di Richard Strauss, Euryanthe di Weber ed A Village Romeo and Juliet di Delius. Negli
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ultimi anni l’Orchestra ha collaborato regolarmente con Lorin Maazel, compiendo, nel 1999, una
tournée in Europa ed eseguendo con successo una serie di concerti. Nel 2002 l’Orchestra e il Coro
del Teatro Lirico hanno rappresentato l’Italia nella rassegna Italienische Nacht, organizzata dalla
Bayerischer Rundfunk al Gasteig di Monaco di Baviera e trasmessa in diretta dalla radio bavarese.
Nel 2005 hanno partecipato ad un concerto in onore del Presidente della Repubblica Italiana Carlo
Azeglio Ciampi e, nel 2010, hanno eseguito, con grande successo, al 98° Festival di Wiesbaden
Lucia di Lammermoor di Donizetti, per la direzione di Stefano Ranzani e la regia di Denis Krief.
Negli ultimi anni, anche nell’ambito della rassegna “Cinque passi nel Novecento”, ha eseguito, in
prima assoluta, composizioni per orchestra che il Teatro Lirico di Cagliari ha commissionato a
compositori come Sylvano Bussotti, Giorgio Tedde, Azio Corghi, Fabio Nieder, Alberto Colla,
Carlo Boccadoro, Franco Oppo, Francesco Antonioni, Ivan Fedele, Lucio Garau, Michele
Dall’Ongaro. Per la casa discografica Dynamic ha inciso opere, alcune in prima esecuzione in Italia,
quali: Die Feen di Wagner, Dalibor di Smetana, (premiate, rispettivamente, da “Musica e Dischi”
quale miglior disco operistico italiano del 1997, e da “Opéra International” col “Timbre de Platine”
- gennaio 2001), Čerevički di Čajkovskij, Die ägyptische Helena di Richard Strauss, Goyescas di
Granados e La vida breve di de Falla, Passione secondo Giovanni di Bach, Euryanthe di Weber,
Opričnik di Čajkovskij, Alfonso und Estrella di Schubert, Hans Heiling di Marschner, Chérubin di
Massenet, Lucia di Lammermoor di Donizetti e La sonnambula di Donizetti, mentre per Naxos è,
recentemente, uscito il dvd di La leggenda della città invisibile di Kitež e della fanciulla Fevronija
di Rimskij-Korsakov. È in preparazione l’edizione discografica di A Village Romeo and Juliet di
Delius. Per la Rai ha registrato, nel 1998, La Bohème (con Andrea Bocelli nel ruolo di Rodolfo),
trasmessa in tutto il mondo, e, nel 2003, Don Pasquale (edito in dvd da Rai Trade).
Nicola Pamio - Ha debuttato all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari nel 1991 interpretando il
ruolo di Edmondo in Manon Lescaut. Si è poi esibito nei principali teatri italiani, partecipando
anche a produzioni di opere di rara esecuzione. Tra le sue esibizioni si distinguono: Il Barbiere di
Siviglia (Conte d’Almaviva), con la regia di Carlo Verdone e la direzione di Piero Bellugi al Teatro
dell’Opera di Roma; Don Pasquale (Ernesto) al Teatro Vittorio Emanuele di Messina con la
direzione di Fabrizio Maria Carminati; La notte di un nevrastenico con la direzione di Paolo
Arrivabeni. Ha cantato il ruolo di Don Basilio in diverse produzioni di Le nozze di Figaro: a Reggio
Emilia con la regia di Daniele Abbado, a Savona con la regia di Filippo Crivelli, a Trieste con la
direzione di Roberto Rizzi Brignoli. Di rilievo la sua collaborazione con il Teatro alla Scala, iniziata
nel 1999, dove è stato impegnato in: Il matrimonio di Musorgskij; in Manon di Massenet con la
direzione di Gary Bertini e la regia di Nicolas Joel; in Peter Grimes con la direzione di Jeffrey Tate
e la regia di John Schlesinger; in Tatjana di Azio Corghi con la regia di Peter Stein e la direzione di
Will Humburg. Nelle più recenti stagioni ha cantato, inoltre, in: Madama Butterfly (Goro) al Carlo
Felice di Genova; Turandot al Festival Puccini di Torre del Lago; Adriana Lecouvreur e La
Traviata nuovamente alla Scala di Milano; Le nozze di Figaro (Basilio) a Minorca e Parsifal al San
Carlo di Napoli; Salome al Regio di Torino; Turandot al Festival di Torre del Lago, a Bolzano e a
Savona; Il tabarro, Da una casa di morti di Janácek, Die Zauberflöte e Rigoletto al Massimo di
Palermo; Peter Grimes al San Carlo di Napoli; La fanciulla del West (Harry) e Alice in Wonderland
al Massimo di Palermo; Pagliacci alla Scala di Milano; Falstaff al Filarmonico di Verona. Nei
prossimi mesi sarà impegnato in Rigoletto al Teatro alla Scala.
Alessandro Perucca - Nato a La Spezia, dopo aver intrapreso gli studi pianistici si è dedicato
esclusivamente al canto, seguendo le lezioni di Gino Bechi a Firenze. Da quel momento ha iniziato
una carriera che lo ha portato a esibirsi in concerti solistici in varie città italiane, con una particolare
predilezione per il repertorio liederistico, e a cantare in importanti istituzioni musicali. Dopo aver
lavorato per due anni al Maggio Musicale Fiorentino, è entrato al Teatro alla Scala di Milano dove è
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rimasto per nove anni, partecipando alle numerose produzioni sia come artista del coro sia in parti
solistiche. Attualmente è un componente stabile del Coro del Teatro di Cagliari, dove lavora dal
2004. Tra i titoli eseguiti si segnalano II flauto magico (Sarastro) nell’edizione curata da Giancarlo
Biffi, Chérubin (Un ufficiale) di Massenet con la regia di Paul Curran, il Requiem di Mozart con
l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico diretti da Antonello Allemandi, La Traviata (Grenvil), Gli
uccelli (Cuculo) di Braunfels con la regia di Giancarlo Cobelli, Semën Kotko (Primo Vecchio) di
Prokof’ev.
Giovanni Pollini - Svolge attività di disegnatore luci dai primi anni ’90 del secolo scorso, per
allestimenti di prosa, lirica e danza. Fino al 1995 realizza le luci di spettacoli quali: Sogno di una
notte di mezza estate (1991), Metamorfosi (1992), Le Troiane (1995) del Teatro del Carretto.
Successivamente, con l’ensemble di Micha van Hoecke, firma le luci di Pierrot lunaire (1998), La
foresta incantata (1999), Rigoletto (2000). Dal 1997 contribuisce, con il coreografo Roberto
Castello, alla realizzazione di numerosi progetti di danza contemporanea. Si ricordano, inoltre,
spettacoli come: Il piccolo cantore (2005) regia di Ugo Gregoretti; Una furtiva lacrima regia di
Michele Mirabella (2005); Il convitato di pietra (2005) e L’elisir d’amore (2007) regia di Alessio
Pizzech, prodotti dal Teatro Donizetti di Bergamo; Cavalleria rusticana (2010) regia di Francesco
Torrigiani. Da alcuni anni instaura una stretta collaborazione con Sandro Lombardi e Federico
Tiezzi, disegnando le luci, tra gli altri, di spettacoli quali: In fondo a destra-I danni del tabacco
(2004), Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (2004), Antigone (2004), Gli uccelli (2005),
Sogno di un mattino di primavera (2007), I giganti della montagna (2007), Erodiàs (2008), Il
riformatore del mondo (2009), I promessi sposi alla prova (2010), L’uomo dal fiore in bocca
(2010) regia di Roberto Latini, La morsa (2011) regia di Arturo Cirillo. Nel 2008 firma le luci di
Norma (Bologna, Bari, Trieste, Bilbao, Messina, Tel Aviv), regia Federico Tiezzi, scene Pier Paolo
Bisleri; nel 2009 di La vedova allegra regia Federico Tiezzi, scene Edoardo Sanchi; nel 2011 di Lo
stesso mare per il Teatro Petruzzelli di Bari, regia Federico Tiezzi, musica Fabio Vacchi, scene Gae
Aulenti; nel 2012 di Iris per l’Arena di Verona, regia di Federico Tiezzi, scene di Pier Paolo Bisleri.
Anita Rachvelishvili - Nata a Tbilisi in Georgia nel 1984, studia pianoforte alla Scuola di Musica
“M. Machavariani” e canto al Conservatorio di Stato “Vano Sarajishvili” con Manana Egadze. Nel
2005 ha ricevuto una borsa di studio dal Presidente della Georgia Mikheil Saakashvili e, nel 2007,
ha vinto la borsa di studio “Paata Burchuladze”. Durante la carriera scolastica ha interpretato vari
ruoli come Maddalena in Rigoletto e Olga in Evgenij Onegin. Dal 2006 al 2007 è stata membro
della Tbilisi Opera House e nel 2007 ha vinto il secondo premio al Georgian International Voice
Competition. Nel 2007 è stata accettata come membro del Programma per giovani artisti della Scala
di Milano, dove ha cantato in Trittico, diretto da Riccardo Chailly ed in L’assassino della
Cattedrale di Pizzetti, diretto da Donato Renzetti. Il suo repertorio comprende, anche, Adalgisa in
Norma, Marina in Boris Godunov e Charlotte in Werther. Il 7 dicembre 2009 inaugura la Stagione
lirica del Teatro alla Scala di Milano con Carmen di Bizet, nel ruolo della protagonista, al fianco di
Jonas Kaufmann (Don Josè) e diretta da Daniel Barenboim. I riconoscimenti a livello internazionale
sono stati tali che è stata invitata ad interpretare il medesimo ruolo in Nord America con la
Canadian Opera Company a Toronto, in Germania alla Staatsoper di Berlino, all’Arena di Verona,
affiancata da Marcelo Alvarez, al Metropolitan di New York, con Roberto Alagna, con la Bavarian
State Opera a Monaco, sempre con Jonas Kaufmann, ed alla Seattle Opera. Successivamente ha
cantato alla Carnegie Hall, come Principessa di Bouillon, in Adriana Lecouvreur, eseguita in forma
di concerto, ed affiancata da Angela Gheorghiu e Jonas Kaufmann. Ha fatto il suo debutto con la
San Francisco Opera, ancora una volta nel ruolo di Carmen e, nel maggio 2011, al Concertgebeouw
di Amsterdam in Samson et Dalila, eseguita in forma di concerto. Ha interpretato Euridice in Orfeo
ed Euridice di Gluck nel 2011 in occasione del Festival di La Perelada. Inoltre, prima a Helsinki e
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poi a Bergen, ha cantato, per la prima volta, in Messa di Requiem di Verdi. Durante lo scorso
inverno Anita Rachvelishvili ha fatto ritorno, con Carmen, alla Deutsche Oper di Berlino. Aggiunge
al suo repertorio il ruolo di Dulcinea in Don Quichotte di Massenet, debuttando al Teatro Lirico di
Cagliari, per poi ritornare all’Arena di Verona in Carmen. L’artista canterà, poi, a San Juan, a
Puerto Rico, in occasione di un Concerto di Gala, assieme a Jonas Kaufmann e, nell’autunno di
quest’anno, farà ritorno al Metropolitan con Carmen. I prossimi impegni prevedono un nuovo
allestimento di La sposa dello zar di Rimskij Korsakov alla State Opera di Berlino, diretto da
Daniel Barenboim, Samson et Dalila alle Choregies d’Orange ed alla Deutsche Oper di Berlino e,
per la prima volta, il ruolo di Isabella in L’Italiana in Algeri alla Scala.
Paolo Rumetz - Nato a Trieste, ha iniziato lo studio del canto al Conservatorio della sua città,
perfezionandosi poi a Monaco di Baviera con Metternich, a Roma con Guelfi, a Fiesole con
Desderi. Nel 1985 ha debuttato in Il maestro di cappella di Cimarosa a Trieste. Nel 1988 è stato
scelto per il ruolo di Guglielmo in Così fan tutte andato in scena a Firenze; sempre nello stesso anno
ha cantato in Ariadne auf Naxos e in Die lustige Witwe al Teatro Verdi di Trieste. Tra le
interpretazioni degli esordi si ricordano: Parsifal (Verdi di Trieste), Don Giovanni (Teatro Britten
di Londra, Verdi di Pisa, Lucca), Evgenij Onegin (Fenice di Venezia), La Traviata (Treviso,
Savona), La Bohème (Fermo e Savona), Le nozze di Figaro (Firenze, Pisa, Massa), Les contes
d’Hoffmann, Werther, Tosca e La belle Hélène (Verdi di Trieste), Fedora (Trieste, Treviso,
Rovigo), L’elisir d’amore (As.Li.Co., Pisa), La scala di seta (Sferisterio di Macerata), L’occasione
fa il ladro (Sferisterio di Macerata, Teatro Nazionale di Praga), Il turco in Italia (Comunale di
Bologna, Trieste, Massy, Reims), Sior Todero Brontolon di Malipiero, La santa di Blaker Street di
Menotti (Massimo Bellini di Catania), La pietra del paragone di Rossini (Comunale di Modena),
La cambiale di matrimonio (Sferisterio di Macerata), Boris Godunov (Fenice di Venezia), Tristan
und Isolde (Trieste), I quatro rusteghi e L’inganno felice (Fenice di Venezia), Pepito di Offenbach
(Firenze), Das Rheingold (Graz), La Gioconda e Carmen (Genova), La pietra del paragone
(Garsington Opera Festival). Il suo repertorio comprende, inoltre: L’Italiana in Algeri, Le comte
Ory, Don Pasquale, La sonnambula, Madama Butterfly, Turandot, Il campiello. L’intensa attività
concertistica lo ha visto interpretare, fra l’altro, l’oratorio Praecursor Domini di Frescobaldi,
Passione secondo Giovanni di Bach, Oratorio di Natale di Saint-Saëns, l’oratorio La conversione di
Sant’Agostino di Hasse, Carmina Burana di Orff e Lieder eines farhenden Geselle di Mahler. Tra
gli impegni delle ultime stagioni si segnalano: Lucia di Lammermoor a Pisa, Ravenna e Pavia,
Lohengrin al Regio di Torino, Simon Boccanegra a Parma, Bolzano, Venezia ed in una tournée in
Giappone della Fenice, Don Quichotte al Regio di Torino. Al Filarmonico di Verona è stato
interprete dei ruoli di Tonio e Taddeo in Pagliacci e di Marcello in La Bohème. Di rilievo le sue
recenti interpretazioni in: Un giorno di regno, Madama Butterfly e Il Processo al Teatro alla Scala;
Falstaff a Rovigo, Bolzano, Trento e Salisburgo; nonché il debutto sul palcoscenico dell’Opernhaus
di Zurigo in Il turco in Italia con Cecilia Bartoli e Ruggero Raimondi, opera registrata in dvd per
Dynamic. È tornato all’Opernhaus di Zurigo per interpretare I quatro rusteghi, Falstaff e La forza
del destino ed al Regio di Torino per interpretare il ruolo di Schaunard in La Bohème, in seguito è
stato invitato al Gran Teatre de Liceu di Barcellona per L’elisir d’amore (Dulcamara) ed ha cantato
Don Quichotte al Verdi di Trieste. Successivamente ha interpretato Il turco in Italia (Don Geronio)
all’Opera di Roma, Il segreto di Susanna (Conte Gil) all’Opernhaus di Zurigo, L’Italiana in Algeri
(Taddeo) a Lisbona, il ruolo protagonista in Falstaff al Comunale di Bologna, Simon in I quatro
rusteghi al Théâtre du Capitol di Toulouse, La rondine (Rambaldo) e Roberto Devereux (il Duca di
Nottingham) al Teatro Verdi di Trieste. Più recentemente ha interpretato: Il Barbiere di Siviglia al
Salzburger Landestheater; Aida, Madama Butterfly, L’elisir d’amore, Otello, La fille du régiment al
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Verdi di Trieste; Il turco in Italia a Lipsia. Nei prossimi mesi sarà impegnato nuovamente con Il
turco in Italia a Lipsia e con Le convenienze e inconvenienze teatrali a Zurigo.
Virgilio Sieni - Coreografo e danzatore, è protagonista della danza contemporanea italiana a partire
dai primi anni ’80 del Novecento. Nato a Firenze, si è formato, nella danza classica e
contemporanea, ad Amsterdam, New York e Tokyo; il suo percorso comprende, inoltre, studi di arti
visive, architettura, arti marziali. Nell’83 ha fondato la compagnia “Parco Butterfly”, poi
trasformata, nel 1992, nella “Compagnia Virgilio Sieni”: attualmente una delle principali realtà
coreografiche italiane, legata con solidi rapporti produttivi ai più importanti teatri e festival europei,
tra i quali Festival d’Avignon, Biennale de la Danse de Lyon, Charleroi Danse di Bruxelles e
Theatre du Merlan, Scène Nationale di Marsiglia, oltre che a tutte le principali realtà produttive
italiane. In qualità di coreografo ospite, a partire dai primi anni ’90, Virgilio Sieni ha creato
coreografie per i principali enti lirici ed istituzioni teatrali italiane, tra i quali: Scala di Milano,
Maggio Musicale Fiorentino, San Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Balletto di Toscana. Per la
creazione dei suoi lavori si è spesso avvalso della collaborazioni di artisti visivi, musicisti e
compositori di rilievo internazionale. Tra i musicisti si ricordano: Alexander Balanescu, Giorgio
Battistelli, Ennio Morricone, Steve Lacy, Francesco Giomi/Tempo Reale, Evan Parker, Stefano
Scodanibbio. Tra gli artisti visivi: Grazia Toderi, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Flavio Favelli.
Per i costumi: Miuccia Prada. Recentemente la “Compagnia Virgilio Sieni” ha ricevuto diversi
riconoscimenti: dopo due Premi Ubu (2000 e 2003), lo spettacolo Sonate Bach_di fronte al dolore
degli altri (2007), ha vinto il Premio Danza&Danza come “migliore novità italiana dell’anno” e
compare nel libro di Marinella Guatterini “L’ABC della danza”, dedicato alle 16 coreografie più
significative degli ultimi 100 anni. Nel 2008 Virgilio Sieni è stato invitato al Festival d’Avignon
con due lavori: Osso (2005) e una nuova creazione coprodotta dal Festival, Interrogazioni alle
vertebre. Sempre nel 2008, in coproduzione con il Teatro Metastasio Stabile della Toscana, ha
creato La natura della cose, tratto dal De Rerum Natura di Lucrezio, avvalendosi della
collaborazione del filosofo Giorgio Agamben per la drammaturgia. Lo spettacolo ha riscosso grande
consenso di pubblico e critica ed è stato presentato nei maggiori teatri italiani ed europei, tra gli
altri: Roma, Barcellona, Lisbona, Dro, Torino, Lione, Ginevra, Marsiglia, Parigi. Virgilio Sieni è
autore ed interprete dell’assolo Solo Goldberg Improvisation (2001) e dello spettacolo Osso (2005),
pièce che vede in scena il coreografo e suo padre ottantenne, in un dialogo gestuale, fisico e sonoro
intimo e trasfigurato. Entrambi questi lavori sono stati e sono tuttora programmati nelle più
importanti città europee quali: Parigi, Bruxelles, Avignone, Marsiglia, Stoccarda, Istanbul. Nel
2009 con Oro e nel 2010 con la produzione l’Ultimo giorno per noi porta a termine la trilogia
lucreziana, continuando l’approfondimento dei temi inaugurati con La natura delle cose. Nel 2010
la Compagnia ha iniziato un progetto quadriennale, su proposta del Theatre du Merlan Scène
Nationale à Marseille e da Marseille 2013 Capitale europea della cultura, dal titolo l’Arte del gesto
nel Mediterraneo, un percorso che, partendo dalla città francese, investirà alcuni luoghi simbolici
del bacino del Mediterraneo. Un viaggio nell’identità dei territori e nell’età dell’uomo verso la
scoperta e la creazione del gesto poetico come forma d’incontro e di conoscenza. Dal 2003 Virgilio
Sieni dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta: spazio da lui ideato, all’interno di un edificio
storico d’Oltrarno, attrezzato per le pratiche del corpo, l’ospitalità di artisti, la frequentazione e la
visione, la ricerca sui linguaggi contemporanei dell’arte. A partire dall’esperienze della Compagnia
e di CANGO, nel 2007 Virgilio Sieni ha fondato l’Accademia sull’arte del gesto: un contesto
innovativo finalizzato alla trasmissione delle pratiche artistiche ed alla definizione di un nuovo
rapporto tra formazione e produzione, rivolto sia a professionisti che a gruppi di neofiti della danza,
dall’infanzia alla terza età.
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Federico Tiezzi - Regista, drammaturgo, attore, s’impone, negli anni Settanta del secolo scorso,
con lavori che affrontano una ricerca concettuale sul linguaggio, da cui scaturiscono spettacolimanifesto quali: Presagi del vampiro (1977), Vedute di Porto Said (1978), Punto di rottura (1979),
nei quali è evidente il contatto con le arti visive. Sono gli anni in cui, con il suo lavoro e la
compagnia che ha creato con Sandro Lombardi e Marion d’Amburgo, è presente nei principali
festival europei. Il lavoro di Federico Tiezzi sfocia, successivamente, in spettacoli dichiaratamente
aperti a uno sguardo sulla contemporaneità: del 1979 è Ebdòmero, tratto dal romanzo di Giorgio De
Chirico; del 1980 Crollo nervoso – dove, per la prima volta, applica le ricerche di Edward Gordon
Craig sullo spazio teatrale - mentre Sulla strada, liberamente ispirato al romanzo di Jack Kerouac,
debutta a Venezia, per la Biennale-Teatro del 1982. Nel 1980 allestisce, allo Stadio Olimpico di
Monaco, Ins Null, con la partecipazione di Hanna Schygulla. Rainer Werner Fassbinder filma
Ebdòmero e Crollo Nervoso per il suo “Theater in Trance” (1981). Alla metà degli anni Ottanta,
inizia a teorizzare e praticare una forma di teatro di poesia, volta a coniugare drammaturgia in versi
e scrittura scenica. Questa fase coincide, inizialmente, con l’elaborazione drammaturgica di una
trilogia di testi scritti e messi in scena tra il 1984 e il 1985: Genet a Tangeri, Ritratto dell’attore da
giovane e Vita immaginaria di Paolo Uccello presentati, poi, nel 1985, alla Biennale Teatro di
Venezia. Nel 1987 porta sulla scena, per la prima volta e su drammaturgia di Franco Quadri, il
romanzo di Samuel Beckett Come è. Nello stesso anno presenta, al Teatro dell’Opera di Kassel,
come apertura di Documenta 8, Artaud-una tragedia, cui fa seguito un dittico di testi del
drammaturgo tedesco Heiner Müller: Hamletmaschine e Medeamaterial, entrambi realizzati nel
1988. Dal 1989, dirige, al Teatro Metastasio di Prato, tre spettacoli che teatralizzano per la prima
volta la “Divina Commedia”. Affida la rielaborazione drammaturgica a tre poeti: Edoardo
Sanguineti (Commedia dell’Inferno, 1989), Mario Luzi (Il Purgatorio, 1990) e Giovanni Giudici (Il
Paradiso, 1991). Nel 1990 riprende Hamletmaschine per il Teatro Taganka di Mosca e per il Tokyo
Theatre Festival. I lavori successivi si iscrivono nell’ambito di una moderna riappropriazione dei
classici: nel 1991 firma, per il Teatro di Roma, Adelchi di Alessandro Manzoni. Nel 1992 realizza
Finale di partita di Samuel Beckett. Sin dall’inizio del suo lavoro è affascinato dal teatro musicale:
del 1976 è una collaborazione con Azio Corghi per Tactus all’Autunno Musicale di Como.
Prosegue lavorando con musicisti quali Brian Eno, Jon Hassell, Giancarlo Cardini. Nel 1992
Giacomo Manzoni compone la musica originale per un nuovo Inferno di Dante; e due anni più tardi
Salvatore Sciarrino compone la musica per una nuova edizione del Paradiso di Dante per il
Ravenna Festival. Esordisce nella regia lirica con Norma (1991) al Petruzzelli di Bari, cui fanno
seguito La Traviata al Pergolesi di Jesi (1992), e Il Barbiere di Siviglia per il Comunale di Messina
e La Fenice di Venezia. In questi anni ha come collaboratori alcuni tra i più importanti pittori e
architetti italiani, come Mario Schifano, Alighiero Boetti, Alessandro Mendini. Nel 1994 mette in
scena Edipus di Giovanni Testori e, successivamente, approda al teatro di Pasolini con Porcile. Del
marzo 1995 è la regia di Carmen di Bizet per il Comunale di Bologna, e del giugno successivo, per
il 58° Maggio Musicale Fiorentino, quella di Felicità turbate, un testo di Mario Luzi, dedicato al
pittore cinquecentesco Pontormo, con musiche originali di Giacomo Manzoni. Nel 1997 apre la
stagione lirica del Teatro dell’Opera di Roma con Les vêpres siciliennes di Verdi. Realizza, poi,
Nella giungla della città di Bertolt Brecht, di cui cura anche la traduzione. Del 1997 è la regia di
Madama Butterfly di Puccini per il Teatro Vittorio Emanuele di Messina e quella di Assoluto
naturale di Goffredo Parise. Nel 1998, con lo spettacolo Scene di Amleto, creato per lo spazio del
Teatro Fabbricone di Prato, sigla l’apertura di una fase nuova di lavoro. Agli studi segue la regia di
Amleto di Shakespeare nel dicembre 2002. Mentre con Due lai prosegue il felice lavoro sull’opera
di Giovanni Testori, di cui, nel 2001, mette in scena anche L’Ambleto. Gli spettacoli che portano
alla riscoperta di questo autore sono creati in collaborazione con Sandro Lombardi. Zio Vanja di
Anton Cechov debutta nell’ottobre 1999 a Venezia per la Biennale-Teatro con i sipari di Giovanni
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Frangi. Nel 1999 realizza Madama Butterfly di Puccini per il Regio di Torino. Nel 2000 è
impegnato con Didone ed Enea di Purcell per il Festival Monteverdiano di Cremona ed il Maggio
Musicale Fiorentino, e La sonnambula di Bellini per il Comunale di Firenze. Sempre nel 2000
debutta con un testo di Thomas Bernhard, L’apparenza inganna. Nel 2004 ha curato la regia di
Antigone di Sofocle di Bertolt Brecht che conclude la sua tournèe a Berlino, con i Berliner
Ensemble e di Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini di Mario Luzi, in occasione del
novantesimo compleanno del poeta. Nel 2003 realizza La clemenza di Tito di Mozart per il Maggio
Musicale Fiorentino. L’anno dopo apre la stagione lirica del Verdi di Trieste con I cavalieri di
Ekebù di Zandonai. Il lavoro di Tiezzi si è spinto - sia nella drammaturgia classica e moderna, sia
nella lirica - sempre più verso l’astrazione figurativa, in un rapporto costante con le arti visive e la
musica, verso la ricerca di uno spazio emotivo che gli permetta maggiormente di isolare e
approfondire i personaggi, le situazioni drammatiche e la musica, in tutta la pienezza del loro
significato e verso una pedagogia dell’attore che coniughi tradizione e contemporaneità. Del marzo
2005 è la sua prima regia wagneriana con La Valchiria, al Teatro di San Carlo di Napoli con le
scene di Giulio Paolini. Nel giugno dello stesso anno ha allestito, sempre per il San Carlo di Napoli,
Il Trovatore che, dopo il suo debutto, viene ripreso a Tokyo e Osaka e in numerosi teatri europei.
Nel novembre 2005 ha debuttato con lo spettacolo di prosa Gli Uccelli di Aristofane. Nel gennaio
2006 ha curato a Trieste la regia di Don Quichotte di Massenet e, in settembre, a Livorno, per il
festival mascagniano, Iris di Mascagni. È con Andrea Chènier di Giordano al Massimo Bellini di
Catania nel 2007 e realizza I giganti della montagna di Pirandello ed inaugura la stagione lirica del
San Carlo di Napoli con Parsifal di Wagner. Nel 2008 allestisce, al Comunale di Bologna, Norma
di Bellini e Passaggio in India di Santha Rama Rau, tratto dall’omonimo romanzo di Forster. Nel
2009 debutta alla Staatsoper di Berlino con Simon Boccanegra di Verdi con la direzione di Daniel
Barenboim e l’interpretazione di Placido Domingo, ripreso, l’anno successivo, alla Scala di Milano.
Nel 2009 debutta con Romeo e Giulietta di Shakespeare al Teatro Fabbricone di Prato e nel 2010 al
Piccolo Teatro di Milano con I promessi sposi alla prova di Testori. Federico Tiezzi ha ricevuto
numerosissimi premi, tra i quali spicca il prestigioso Premio UBU, vinto diverse volte. Dal 2007 al
2010 è direttore della Fondazione Teatro Metastasio di Prato - Stabile della Toscana. Nel 2011,
dopo la ripresa di Parsifal al Regio di Torino, cura la regia, al Petruzzelli di Bari in prima assoluta,
di Lo stesso mare un’opera di Fabio Vacchi, su libretto di Amos Oz, con le scene di Gae Aulenti.
Viktoria Vizin - Nata a Kecskemét (Ungaria), ha studiato al Conservatorio di Musica “Franz Liszt”
di Szeged. Ha vinto il Concorso internazionale di canto “Nicolae Bretan” a Cluj-Napoca (Romania)
nel 1996, dove ha anche debuttato nel ruolo di Rosina in Il Barbiere di Siviglia di Rossini. Nello
stesso anno ha ricevuto una borsa di studio per continuare i suoi studi che, nel 2001, ha completato
ottenendo il Ph.D in Romania. Ha vinto il secondo premio al Concorso Internazionale di canto di
Budapest nel 1997, con un premio speciale come migliore partecipante ungherese. Per questo è stata
scelta per interpretare il ruolo di Meg Page in Falstaff di Verdi al Teatro Filarmonico di Verona
(1997). È stata vincitrice del Concorso Internazionale “Giuseppe Di Stefano” di Trapani, cantando
l’aria di Angelina “Non più mesta” da La Cenerentola e del Concorso “Hariclea Darclée” in
Romania (1997). Viktoria Vizin ha cantato alla Staatsoper di Vienna come Cherubino (Le nozze di
Figaro) nel 1999, all’Hungarian State Opera di Budapest come Dorabella (Cosi fan tutte), alla
Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf come Zerlina (Don Giovanni) ed al Grand Théâtre de
Gèneve dove ha interpretato il ruolo di Rossweisse (Die Walküre) nel 2000. Viktoria Vizin ha vinto
il secondo premio al Concorso Internazionale “Belvedere” di Vienna nel 2000 ed ha cantato alla
Royal Opera House-Covent Garden nel ruolo di Flora (La Traviata), dove è stata richiamata, per la
successiva stagione (2001), per interpretare il ruolo di Pauline, nella nuova produzione di Francesca
Zambello di La dama di picche. È stata Adalgisa in Grecia (2000), Cherubino a Karlsruhe (2001),
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Maddalena a Miskolc (Ungheria) (2001) e Dorabella all’Hungarian State Opera di Budapest (2001).
Altri ingaggi includono il ruolo di Carmen in una nuova produzione a Essen, (2000-2001). Nel 2006
è cominciata la sua collaborazione con la Lyric Opera di Chicago cantando, nella successiva
stagione, in Carmen al fianco di Vincenzo la Scola nel ruolo di Don Jose, diretti da John Copley.
Nel 2007 Viktoria Vizin è ritornata sul palco del Covent Garden nella nuova produzione di
Francesca Zambello di Carmen. Ha interpretato vari ruoli anche a Chicago ed a Los Angeles, dove,
tra l’altro, è stata Carmen alla Los Angeles Opera nel 2008. Nel 2009 ha cantato alla Metropolitan
Opera House, dove è tornata, nella primavera del 2010, in Carmen. I suoi ruoli più importanti
includono: Judit, nella nuova produzione di Il castello del duca Barbablù di Bartók all’Hungarian
State Opera, per la direzione di Ádám Fischer, nell’autunno del 2009; Carmen al Taipei Festival in
Taiwan, alla Volksoper di Vienna, alla Phoenix Opera ed alla Palm Beach Opera. Nel giugno del
2010 ha fatto il suo debutto, come Gutrune, nel Ring di Wagner al Budapest Wagner Festival, per la
direzione di Ádám Fischer. Nel 2011 Viktoria Vizin ha interpretato Marguerite in La damnation de
Faust di Berlioz al Budapest Palace of Arts, per poi ritornare a Pechino per Carmen con la regia di
Francesca Zambello. Nella stagione 2011-2012 ha debuttato al Mariinsky Theater (come Carmen),
alla Vlaamse Opera Anversa (Preziosilla in La forza del destino e Carmen) ed al Teatro alla Scala
di Milano (Donna Elvira in Don Giovanni). Il suo repertorio lirico comprende: Judit (Il castello del
duca Barbablù), Angelina (La Cenerentola), Isabella (L’Italiana in Algeri), Marchesa Melibea (Il
viaggio a Reims), Carmen (Carmen), Charlotte (Werther), Dalila (Samson et Dalila), Nicklausse
(Les contes d’Hoffmann), Adalgisa (Norma), Fenena (Nabucco), Meg Page (Falstaff), Maddalena
(Rigoletto), Eboli (Don Carlo), Amneris (Aida), Principessa di Bouillon (Adriana Lecouvreur),
Hansel (Hansel und Gretel), Clairon (Capriccio), Octavian (Der Rosenkavalier), Brangaene
(Tristan und Isolde) Princess Clarisse (L’amore delle tre melarance).
Daniele Zanfardino - Nato a Napoli, si impone giovanissimo all’attenzione del mondo operistico,
vincendo numerosi concorsi, fra i quali il “Mattia Battistini” di Rieti e debuttando il ruolo di
Lindoro in L’Italiana in Algeri ad Osimo. Agli esordi della sua carriera viene ammesso
all’Accademia Rossiniana di Pesaro ed interpreta, per il Rossini Opera Festival, il ruolo di
Libenskof in Il viaggio a Reims, per poi ritornarvi, l’anno seguente, come protagonista di Il trionfo
delle belle, ovvero Corradino cuor di ferro di Stefano Pavesi. In seguito ha cantato nei più
importanti teatri italiani ed internazionali, fra i quali: Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles,
Staatsoper Unter den Linden di Berlino, Opéra Royal de Wallonie de Liège, Grand Théâtre di
Ginevra, Festival Rossini in Bad Wildbad, Rossini Opera Festival di Pesaro, Teatro Massimo
Bellini di Catania, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Regio di Torino, Teatro Verdi di Trieste,
Teatro Lirico di Cagliari, Teatro Massimo di Palermo. Ha inaugurato la Stagione 2011-2012,
interpretando L’equivoco stravagante (Alfredo), a Basilea ed in seguito ha cantato Don Pasquale
(Ernesto) al Teatro Comunale di Ferrara e L’equivoco stravagante (Alfredo) all’Opéra Royal de
Wallonie de Liège. Fra i suoi prossimi impegni figura l’interpretazione, in prima rappresentazione
mondiale, di Le Metamorfosi di Silvia Colasanti che segna il suo debutto al Teatro del Maggio
Musicale Fiorentino di Firenze. Fra gli altri progetti si segnalano: Petite messe solennelle di Rossini
al Lingotto di Torino, L’Italiana in Algeri (Lindoro) al Massimo Bellini di Catania ed all’Opéra
Royal de Wallonie de Liège, La scala di seta (Dormont) al Concertgebouw di Amsterdam. Nel
corso della sua carriera ha avuto modo di prendere parte ad importanti produzioni, fra le quali: La
scala di seta (Dormont), Il turco in Italia (Albazar) al Rossini Opera Festival di Pesaro, Il viaggio a
Reims (Belfiore) al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, L’incoronazione di Poppea alla
Staatsoper di Berlino ed alla Monnaie di Bruxelles (con la direzione di René Jacobs), Il ritorno
d’Ulisse in patria al Grand Théâtre di Ginevra, La cambiale di matrimonio al Festival Rossini di
Bad Wildbad, L’Italiana in Algeri (Lindoro) al Regio di Torino, Il Barbiere di Siviglia (Conte
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d’Almaviva) a Catania, al Teatro Verdi di Sassari ed al Tuscia Opera Festival, L’inimico delle
donne (Si-Sin) all’Opéra Royal de Wallonie de Liège, La scala di Seta (Dorvil) a Potsdam, Il turco
in Italia (Albazar) al Verdi di Trieste, Falstaff (Fenton) al Teatro Lirico di Cagliari, La vergine dei
dolori di Scarlatti al Grand Théâtre de Bordeaux, alla Monnaie di Bruxelles ed alla Cité de la
Musique de Paris (con la direzione di Rinaldo Alessandrini), La scala di seta al Massimo di
Palermo, La Cenerentola al Verdi di Sassari. Di rilievo, inoltre, la partecipazione alla tournée
europea di L’incoronazione di Poppea, con la direzione di Rinaldo Alessandrini, a Beaune, Oslo,
Salamanca e Roma (2005). In ambito sinfonico ha cantato: Requiem di Mozart a Busseto, Messiah
di Händel con l’Orchestra Haydn di Bolzano, Stabat Mater di Rossini a Tourcoing e Nicosia e
Carmina Burana al Verdi di Trieste.
Chelo Zoppi - Proviene da una formazione classica e contemporanea. Dal 1985 è direttrice artistica
dell’Atelier delle arti, centro di formazione professionale per le arti performative e le arti visive, ed
insegna danza contemporanea e post-moderna. Collabora con artisti italiani ed europei, creando e
danzando numerose coreografie e performance in Italia, Olanda e Francia. Dal 1988 collabora con il
Comune di Livorno partecipando, come coreografa, danzatrice ed organizzatrice, alla
manifestazione “Effetto Venezia”. Dal 1990 insegna espressione corporea e movimento scenico in
alcune scuole e compagnie di teatro e, con il patrocinio del Consolato Italiano, al Liceo scientifico
“Leonardo da Vinci” di Parigi. Nel 1996 fonda la compagnia di danza “Noal”, di cui coreografa
tutte le produzioni. Dal 1996 organizza, in collaborazione con il Comune di Livorno, le seguenti
rassegne di teatro, danza e musica: distill’azione danza, ombre rose ombre, tra le colonne un teatro,
base x altezza. Dal 2000 lavora, come tutor, nei corsi di formazione professionali che l‘lAtelier
delle arti organizza con il Fondo Sociale Europeo, la Regione Toscana e la Provincia di Livorno:
“Linguaggi contemporanei della danza” e “Job: dance!”. Nel 2002 è docente nel corso di
formazione professionale, organizzato dall’Associazione culturale “Gruppi d’Arti Sceniche Ars
Nova”, con il Fondo Sociale Europeo, la Regione Toscana e la Provincia di Livorno: palcoscenico
lirico.
Cagliari, 17 aprile 2012
Pierluigi Corona
Responsabile Ufficio Stampa
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