il mondo celebra - Associazione Nuova e Nostra

Nuova e Nostra - N° 11/2016
16
di Roberto Canobbio
O
pere teatrali, trasposizioni liriche, convegni, dibattiti in suo
onore si stanno susseguendo
in ogni angolo del pianeta e proseguiranno sino a dicembre. Sì, perché il
2016 è stato proclamato anno shakespeariano in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di colui che viene considerato il più grande
drammaturgo di tutti i tempi, nonché
IL MONDO CELEBRA
Mercante di Venezia, Molto rumore per
nulla… sono pietre miliari del teatro
universale e vengono rappresentate
ovunque.
Tredici tragedie, quattordici commedie,
i drammi storici, i poemetti, i sonetti e
altre poesie, costituiscono la vasta produzione di un autore la cui grandezza,
per citare il noto critico letterario Harold Bloom, è sapere “mettere in parole ciò che significa essere umani”.
post-rinascimentale di duecentomila
abitanti, il luogo ideale per maturare ed
esprimere il suo talento. Contribuì a
fondare e a rendere prestigiosa la compagnia di “The Lord Chamberlain’s
Men” (Gli uomini del Lord Ciambellano).
Dopo la morte di Elisabetta I, il nuovo
sovrano, Giacomo I, volle adottare il
gruppo di attori mutandone il nome in
“The King’s Men” (Gli uomini del Re).
Le opere di Shakespeare vennero ospiUN’ESISTENZA
tate in teatri di cui ci resta solo la legDEDICATA ALL’ARTE
genda: The Theatre, The Curtain, The
William Shakespeare venne battezzato Globe Theatre (ricostruito nel 1997 a
a Stratford-upon-Avon, nella provincia 230 metri dall’originale),The Blackfriars
inglese, il 26 aprile 1564. I suoi genitori, Theatre.
John Shakespeare, commerciante di pel- Enrico VI, Parte Prima (scritto tra il 1588
li e guanti, e Mary Arden, figlia di un ric- e il 1592) rappresenta il suo esordio
co agricoltore, ebbero otto figli. William come autore per il palcoscenico. Il Racfu il terzo. Sempre nel 1564 un’epide- conto d’Inverno (1610-1611), La Tempesta
mia di peste strinse d’assedio Stratford, (1611), Enrico VIII (1612-1613) furono le
risparmiando miracolosamente la fami- ultime opere vergate dalla penna del
glia Shakespeare.
Bardo. In mezzo tanti onori e una forl’insuperato maestro degli scrittori in Alcuni biografi sostengono che William tuna economica accumulata grazie ai
lingua inglese.
frequentasse la King’s New School, un proventi di un lavoro creativo quanto
In realtà nell’anno in corso si sta assi- istituto maschile gratuito, distante circa duro.
stendo solo ad un incremento delle già quattrocento metri dalla casa in cui abi- Shakespeare non disdegnò neppure di
tante rappresentazioni teatrali che nor- tava.
esibirsi nelle vesti di attore per altri
malmente vedono protagonista Shake- Le lezioni, pesantissime, erano imparti- drammaturghi, come dimostra la sua
speare, il cui successo continua da se- te sei giorni alla settimana. Iniziavano al- partecipazione nel 1598 a “Every man
coli. A che cosa è dovuto tanto favore le sei o alle sette di mattina e si pro- in his humor” di Ben Jonson dove inriscosso in epoche diverse e fra popoli traevano sino alle undici. Dopo il pran- terpretò Kno’well, un vecchio gentiluoculturalmente distanti tra loro?
zo riprendevano alle tredici per finire mo.
La risposta risiede nel genio del Bardo, alle diciotto. Le punizioni corporali era- Ritiratosi a vita privata nella sua città
così viene soprannominato, in grado di no all’ordine del giorno. In quelle aule natale, il drammaturgo morì il 23 aprile
miscelare trame avvincenti, dialoghi ar- severissime il giovane Shakespeare 1616, all’età di 52 anni. Le sue spoglie riguti e una fine psicologia che riesce a avrebbe avuto modo di apprendere il posano nella Chiesa della Santissima
scandagliare ogni sorta di animo umano, latino e i classici della letteratura. Non Trinità, a Stratford, accanto a quelle delrendendo moderna e attuale anche la risulta una sua eventuale iscrizione al- la moglie Anne, deceduta il 6 agosto
vicenda più antica.
l’Università.
1623.
Leggere Shakespeare equivale a leggere A diciotto anni William si sposò con la
il mondo di ieri e di oggi. Ciò che affa- ventiseienne Anne Hathaway che gli
UN AUTORE TRA IL
scina lo spettatore è la sua abilità di tra- diede tre figli: Susannah e i gemelli
RINASCIMENTO
sferire in scena ogni tipo di sentimento. Hamnet e Judith. Hamnet morirà a soli
E IL BAROCCO
L’amore puro, la passione, la gioia, l’invi- undici anni lasciando nel padre un dolo- Uno dei pregi di Shakespeare fu di scridia, la gelosia, la cupidigia, la paura… re profondo. È probabile che il titolo del vere in modo “alto” per un pubblico
Nulla sfugge a Shakespeare, che disegna capolavoro più famoso di Shakespeare, popolare. Di solito i due aggettivi non
i personaggi nella loro spesso duplice Hamlet (Amleto), fosse stato scelto in ri- vanno d’accordo. Lui riuscì ad amalgaveste: come appaiono fuori e come so- cordo del figlio defunto, Hamnet ap- marli con sapienza stilistica. I temi porno dentro.
punto, all’epoca una variante diffusa del tanti del suo teatro sono l’amore, la lotLa sua arte spazia dalla raffinata o farse- nome principale.
ta per il potere, la morte, la fugacità delsca comicità alla statura tragica, al liri- Shakespeare giunse a Londra intorno al la vita, le diverse forme dell’inquietudismo cristallino. È talmente alto il suo li- 1590, approfittando della rinascita arti- ne, la giustizia, il sogno, la follia, il dubvello di scrittura da risultare difficile stica e culturale voluta dalla regina Eli- bio.
una classifica delle opere in ordine sabetta I. Pur non vantando una grande Quest’ultimo appare in modo evidente
d’importanza. Amleto, Macbeth, Re Lear, esperienza di vita, il giovane trovò nella nel più celebre monologo della storia,
Romeo e Giulietta, Otello, Riccardo III, Il pulsante capitale inglese, una metropoli pronunciato da Amleto nella scena d’a-
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WILLIAM SHAKESPEARE
pertura del terzo atto dell’omonima
tragedia: “Essere o non essere, questo è il
problema. È forse più nobile soffrire, nell’intimo del proprio spirito, le pietre e i dardi scagliati dall’oltraggiosa fortuna, o imbracciar l’armi, invece, contro il mare delle
afflizioni e, combattendo contro di esse,
metter loro una fine?...”.
Le incertezze di Amleto e la sua condizione di “antieroe”, a detta di molti studiosi, fanno di lui il primo personaggio
moderno.
Il teatro shakespeariano oscilla tra il Rinascimento appena concluso e il Barocco, un nuovo movimento letterario che
si stava sviluppando in Europa. Shake-
Laurence Olivier (Amleto, 1948)
speare è sicuramente un uomo rinascimentale, perché le sue opere sono una
miscela di estro e razionalità, ma le crisi di coscienza dei suoi personaggi, il loro smarrimento unito al sospetto che la
vita, oltreché breve e fragile, sia anche
un’illusione, gli conferiscono una sensibilità diversa.
Al riguardo due frasi sono diventate di
culto nel teatro. La prima pronunciata
da Macbeth: “La vita è solo un’ombra che
cammina , un povero commediante che si
pavoneggia e si dimena per un’ora sulla
scena e poi cade nell’oblio: la storia raccontata da un idiota, piena di rumore e di
foga, che non significa nulla”. La seconda
da Prospero ne La Tempesta: “Noi siamo
fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra breve vita è cinta di sonno”.
Il rapporto indefinito tra realtà, illusione e dimensione onirica è tipico dell’età barocca e accomuna Shakespeare a
Cervantes (Don Chisciotte della Mancha)
e a Pedro Calderón de la Barca (La vita
è sogno).
Un altro elemento presente nel drammaturgo inglese è il sovrannaturale, un
retaggio del Medioevo che il Bardo usò
come una forma di psicoanalisi molto
prima che essa venisse inventata. Lo
spettro del padre di Amleto, le streghe
del Macbeth, i folletti della Tempesta…
identificano le angosce e le colpe insite
nell’animo dell’uomo, la sua cattiva coscienza, che prende forma sotto altre
sembianze. La perfida Lady Macbeth
che vaga sonnambula con una lanterna
e non riesce a togliere dalla propria mano un’immaginaria macchia di sangue e
il marito che ancor prima vede, lui solo,
seduto al tavolo di un banchetto reale
lo spettro del generale Banquo, fatto
uccidere dai suoi sicari, sono due modelli di rimorso shakespeariano, seppur
incompiuto e dunque non sufficiente a
salvare l’anima della coppia.
Il poliedrico Shakespeare è
anche il poeta dei sentimenti più elevati e trasparenti. In Romeo e Giulietta,
l’opera preferita dalle giovani generazioni, abbondano le frasi romantiche. Siano esse elaborate: “Quando
non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante
piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte” o fulminee
e di una modernità sconcertante: “Sarai
stanco amore, perché è tutto il giorno che
cammini nella mia testa”.
Nessun autore come Shakespeare vanta così tanti aforismi entrati a far parte
della memoria collettiva del teatro, insegnati nelle scuole, citati dai critici e
amati dal pubblico: “Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti” (Sogno di una notte di
mezza estate). “Che epoca terribile quella
in cui degli idioti governano dei ciechi” (Re
Lear). “Eretico sarà chi accende il rogo,
non già colei che vi brucerà dentro!” (Il
Racconto d’Inverno). “Il diavolo sa ben
citare la Sacra Scrittura per i suoi scopi” (Il
Mercante di Venezia). “Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede
di essere saggio” (Come vi piace)…
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Un attore popolarissimo per la misurata recitazione fu Thomas Betterton vissuto tra il 1635 e il 1710. Al contrario
David Garrick (1717-1779), ritenuto
dall’eminente storico del teatro Gabriele Baldini il più grande attore inglese in assoluto, aveva uno stile istrionesco. Sempre Baldini tesseva le lodi di Sir
Henry Irving (1838-1905) per l’interiorità e le sfumature caratteriali espresse
in Amleto.
Shakespeare nel corso della carriera
non poté mai mettere in scena un’attrice perché era proibito alle donne calcare i palchi e i personaggi femminili erano interpretati da attori camuffati, in
genere degli adolescenti. Solo dopo il
1660, con l’avvento al trono di Carlo II,
fu tolto il divieto. Ciò contribuì alla
grande stagione del teatro inglese del
Settecento.
Ellen Terry (1847-1928) è stata senza
dubbio una primadonna. Divenne famosa nei panni di Ofelia, Porzia, Desdemona e soprattutto di Beatrice, in Molto rumore per nulla, dove rivaleggiava in bravura col sopra citato Irving, alias Benedetto, con cui formava un duetto di
amanti dispettosi. Grazie al suo talento
la Terry venne insignita dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico e
poté fregiarsi del titolo di Dama.
L’acquisizione per le donne di maggiori
diritti nella società civile si rifletté anche sulle scene. In barba al remoto passato, alle più valenti attrici venne concesso di interpretare ruoli maschili. Già
nel 1899 la stella francese Sarah Bernhardt si calò nelle vesti del principe Amleto. In Italia, nel 1985, l’anziana Paola
Borboni impersonò Re Lear.
Il cinema, sin dai suoi primi vagiti, si è interessato a Shakespeare. Nel periodo
del muto si girarono un centinaio di
cortometraggi fra cui: tre Antonio e Cleopatra, quattro Giulio Cesare e Riccardo III,
cinque Re Lear, sei Bisbetica domata, sette Otello, nove Romeo e Giulietta, dodici
Amleto.
Con l’avvento del sonoro, e dunque con
MEMORABILI INTERPRETI E
la parola, i film shakespeariani spiccaroSTRAORDINARI REGISTI
no il volo sotto il profilo qualitativo. Il
Le opere shakespeariane sono state merito fu essenzialmente di due sublimi
tramandate sino a noi grazie al contri- interpreti e registi quali Sir Laurence
buto di attori e registi di prim’ordine. Olivier e Orson Welles. Olivier firmò la
Quando il Bardo era ancora vivo, la star regia di Enrico V, Amleto (premiato con
della compagnia era Richard Burbage, l’Oscar nel 1949 per il miglior film e per
che ne ricopriva anche il ruolo di capo. il miglior attore protagonista) e Riccar-
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WILLIAM SHAKESPEARE
do III. Wells portò sullo schermo Macbeth, Otello e Falstaff. Da citare anche il
Macbeth di Roman Polansky del 1971
che vedeva come protagonisti i convincenti Jon Finch e Francesca Annis. La
pellicola, presentata fuori concorso al
Festival di Cannes, vinse il National
Board of Review Award. Magistrale
un’inquadratura del volto di Lady Macbeth per metà esposto al sole e per
metà all’ombra a simboleggiare la virtù
pubblica e la corruzione nascosta.
Colui che la critica ha unanimamente
considerato l’erede di Laurence Olivier
sia sul palco che sul grande schermo è
il nordirlandese Sir Kenneth Branagh.
Assai prolifico, Branagh ha interpretato
e/o diretto vari personaggi partoriti
dalla mente del Bardo, fra cui un’imponente trasposizione di EnricoV, che nel
1989 gli valse una doppia candidatura
all’Oscar in qualità di regista e attore
protagonista.
Francesca Annis (Lady Macbeth, 1971)
Da ricordare inoltre i tre film girati da
Franco Zeffirelli: La Bisbetica domata
(1966), Giulietta e Romeo (1968) e Amleto (1990).
Degno di nota pure l’originale e fantasmagorico “Romeo + Giulietta” firmato
nel 1996 da Baz Luhrmann, dove l’infelice storia dei due giovani veronesi
(Leonardo Di Caprio e Claire Danes)
veniva rielaborata in chiave post-moderna e ambientata a Los Angeles.
L’ultimo lungometraggio shakespeariano in ordine cronologico è stato nel
2015 il Macbeth di Justin Kurzel con Michael Fassbender e Marion Cotillard.
Roberto Canobbio
DALLA PARTE
DELLA LEGGE
di Andrea Missaglia
IL CASO
Avrei bisogno di un consiglio dalla rubrica
“Dalla parte della legge”.
Nel confine tra la mia abitazione e quella
del mio vicino c’è una rete metallica che ci
divide. Il mio vicino ha piantato vicino alla
rete 3 piante di palma che crescendo diventano molto grandi.
A me sembra che dette piante non possono essere messe così vicino al confine. Vorrei per cortesia, prima di farglielo notare,
sapere se la cosa è regolare oppure no.
visorio, proprio o comune, purché le
piante siano tenute ad altezza che non
ecceda la sommità del muro.
E’ pur vero che tra le due proprietà è
presente una rete metallica, ma la giurisprudenza ha però chiarito che la nozione di muro divisorio coincide con
quella di muro divisorio risultante dall'art 881 cod civ.: muro si può quindi
considerare soltanto quel manufatto
che impedisce al vicino di vedere le
piante altrui, in quanto la ratio della
norma è appunto quella di nascondere
IL CONSIGLIO
le piante stesse alla vista del vicino. La
Le questioni relative all’uso del giardino Cassazione era stata infatti chiamata a
e, in particolare, quelle sulle distanze giudicare proprio se una rete metallica
delle piante, sono forse tra le cause più potesse essere considerata equivalente
frequenti di contrasti tra vicini.
al muro al fine di dispensare uno dei viNon è infatti infrequente che le piante cini dal rispetto delle distanze dal conche noi consideriamo tanto belle non fine.
piacciano al nostro vicino perché gli Nel caso di specie, quindi, si dovrà veritolgono la luce, la vista o anche solo ri- ficare se la palme piantate dal vicino (inempiono il suo cortile di foglie sec- dubitabilmente alberi ad alto fusto) si
che… E’ quindi opportuno verificare trovano o meno ad una distanza infecon attenzione quanto la legge prevede riore a tre metri dal confine (di fatto i
in proposito.
regolamenti comunali rinviano quasi
La legislazione italiana prevede infatti sempre alle distanze previste dal codice
che il proprietario di un terreno possa civile).
goderne e disporne in modo pieno ed Nel caso in cui si trovassero ad una diesclusivo nell’ambito dei limiti fissati stanza inferiore si potrà chiedere al vidalla legge.
cino di toglierle; nel caso in cui, invece,
L’art. 892 del Codice Civile, a sua volta, si trovassero ad una distanza superiore,
stabilisce che chi vuol piantare alberi non resterà che sopportarle, sapendo
presso il confine deve osservare le di- però che ove i rami si protendessero
stanze stabilite dai regolamenti e, in sulla proprietà altrui, sarà possibile
mancanza, dagli usi locali. Se gli uni e gli chiederne il taglio.
altri non dispongono, si devono osservare le seguenti distanze
dal confine:
1) tre metri per gli alberi di
alto fusto.
2) un metro e mezzo per
gli alberi di non alto fusto
3) mezzo metro per le viti,
gli arbusti, le siepi vive, le
piante da frutto di altezza
non maggiore di due metri
e mezzo.
La distanza si misura dalla
linea del confine alla base
esterna del tronco dell'albero nel tempo della piantagione.
Le distanze anzidette non
si devono osservare se sul
confine esiste un muro di-