En avant, Marche - Persinsala Teatro

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Persinsala Teatro
Maurizio Maravigna
ottobre 3, 2015
A Torinodanza il nuovo spettacolo di Alain Platel ci
racconta lo straziante addio alla vita di un suonatore di
tromba.
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Come Federico Fellini, Alain Platel ama moltissimo le orchestre e circhi, i
corpi un po’ sovrappeso e i trucchi sfatti.
En avant, marche, lo spettacolo che Torinodanza ha presentato alle
Fonderie Limone di Monacalieri, nasce da un profondo innamoramento per
le bande musicali, innescato da una mostra di Stephan Vanfleteren e altri
fotografi, che nel 2012 si è tenuta al Museo Huis van Alijn di Ghent. La
banda, come un coro o una filodrammatica, è un luogo del vivere civile in
cui scoccano, muoiono e talvolta si trascinano amori, invidie e rivalità, un
microcosmo in cui diverse generazioni si scontrano e convivono, insomma
una perfetta metafora dell’esistenza. Mettere in scena le prove di una
banda significa raccontare la commedia umana.
Alain Platel, con la collaborazione di Frank Van Laecke, ambienta in questo
mondo un celebre atto unico di Luigi Pirandello, L’uomo dal fiore in
bocca, e immagina che un suonatore di tromba, a causa di un epitelioma,
un tumore dal nome dolcissimo… più dolce di una caramella, abbia dovuto
rinunciare a suonare il proprio strumento. Lo spettacolo rappresenta
proprio la sua progressiva uscita dalla vita e gli inevitabili contraccolpi che
la malattia produce anche in quel piccolo universo.
En avant, marche si regge sul bravissimo Wim Opbrouck che interpreta il
ruolo del trombettista malato, un simpatico e irresistibile cialtrone colpito
da una disgrazia più grande di lui: conteso da due donne (le majorettes un
po’ attempate della banda), si scontra con il giovane rivale… Come Pippo
del Bono confida al pubblico, quasi attaccato al microfono, la sua
disperazione, ma rispetto all’artista ligure è più incline alla clownerie: non
esita a danzare uno straordinario pas de deux con il giovane e acrobatico
musicista che ha preso il suo posto (e, anche se sovrappeso, si rivela
agilissimo) e osa pure cimentarsi nel canto lirico (in una bellissima
l’esecuzione del Miserere di Giuseppe Verdi).
E dal momento che Frank Van Laecke e Alain Platel amano lo
sconfinamento da un genere all’altro (teatro? danza? opera musicale?)
ecco che anche uomini e strumenti acquistano nuove funzioni: i fiati sono
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usati come percussioni, i musicisti recitano, gli attori, come in uno
spettacolo di Christoph Marthaler, suonano, cantano, intonano a bocca
chiusa, oppure facendo gargarismi,
Per certi aspetti il coreografo belga potrebbe invece sembrare più
propriamente un erede di Pina Bausch, perché entrambi amano i corpi non
perfetti e i gesti della quotidianità, ma in Platel la dimensione narrativa è
più forte e mancano le asperità aguzze e i graffi alla società
contemporanea, che erano la forza dirompente della grande coreografa
tedesca. Tutto in lui è più morbido e nostalgico, forse un po’ più
superficiale.
Per l’edizione italiana Platel ha mescolato i bravissimi danzatori attori, che
sono anche musicisti e acrobati, di Les ballets C de la B (per chi non lo
sapesse, C sta per Contemporaines, B per Belgique) con i suonatori
dell’Unione Musicale Condovese con ottimi risultati: i membri della banda
piemontese si confondono perfettamente con i collaboratori abituali del
coreografo, partecipando e recitando con efficacia.
En avant, marche inanella in modo straordinario monologhi strazianti,
marce militari, numeri acrobatici, frammenti di prova d’orchestra: la
musica di Mahler si alterna con la Brabançonne, l’inno nazionale belga, e
con il melodramma di Verdi (la direzione e gli arrangiamenti sono di
Steven Prengels). Platel indugia con amore a descrivere l’ingresso dei
singoli musicisti, li fa sfilare al ritmo di marcia, ma rappresenta con
affettuosa delicatezza l’ultima e definitiva uscita di scena del protagonista,
suggerendo allo spettatore che quando si vive in una comunità, la fine non
è mai fine: qualcun altro è destinato a prendere il nostro posto, anche
perché lo spettacolo deve continuare…
Lo spettacolo è andato in scena
Fonderie Limone
via Pastrengo 88, Moncalieri
Torino
25 e 26 settembre 2015
En avant, Marche!
direzione Frank Van Laecke, Alain Platel
composizione e direzione musicale Steven Prengels
creato e rappresentato da Chris Thys, Griet Debacker,
Hendrik Lebon, Wim Opbrouck, Gregory Van Seghbroeck (bastuba), Jan D’Haene (tromba),
Jonas Van Hoeydonck (tromba), Lies Vandeburie (bugle), Niels Van Heertum (euphonium),
Simon Hueting (corno), Witse Lemmens (percussioni),
Steven Prengels (direttore d’orchestra)
e con Unione Musicale Condovese
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ottobre 3, 2015
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drammaturgia Koen Haagdorens
paesaggio sonoro eseguito da KMV De Leiezonen
diretto da Diederik De Roeck
assistente direzione Steve De Schepper, Katelijne Laevens
disegno luci Carlo Bourguignon
sound design Bartold Uyttersprot
scene Luc Goedertier
costumi Marie ‘Costume’ Lauwers
costumi e scene realizzati da atelier NTGent
direttore di scena Wim Van de Cappelle
direttori di produzione Marieke Cardinaels, Valerie Desmet
tour manager Steve De Schepper
produzione NTGent, les ballets C de la B
in collaborazione con VLAMO
in coproduzione con La Rose Des Vents, Torinodanza festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale,
Théâtre National de Chaillot, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Ruhrtriennale 2015, Festspiel-haus
St. Pölten, Ludwigsburger Schlossfestspiele, Festival Printemps des Comédiens Montpellier, Croation
National Theatre Zagreb, Le Maillon Strasbourg, GREC – Festival de Barcelona, KVS Brussel, Brisbane
Festival, Théâtre Vidy-Lausanne
distribuzione Frans Brood Productions
con il sostegno di Città di Ghent, Provincia delle Fiandre orientali, Autorità fiamminghe
http://teatro.persinsala.it
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