Ufficio Promozione: Filippa Piazza tel. 06/97274066 – fax. 06/69380155 mail: [email protected] www.salaumberto.com 4_30 ottobre 2011 Sala Umberto Produzioni presenta Enrico Montesano PASSEGGIATE ROMANE 100 anni di Varietà da Petrolini a Montesano (titolo provvisorio) da un’idea di Alessandro Longobardi testi di Nicola Fano e Enrico Montesano un progetto speciale Sala Umberto regia Enrico Montesano La Sala Umberto festeggia il suo primo secolo di vita rendendo omaggio a tutti i comici che hanno popolato la sua storia e lo hanno reso uno dei teatri più amati di Roma. Proprio nel 1912, la vecchia sala da concerto fu trasformata in un vero e proprio tempio del varietà. A inaugurarla venne chiamato Ettore Petrolini, ma qui trionfarono tutti i grandi della comicità popolare, da Nicola Maldacea a Totò, dai Fratelli De Rege a Aldo Fabrizi, Macario, Renato Rascel, Walter Chiari, Anna Magnani; come pure tanti interpreti della canzone romana, da Alfredo Bambi a Romolo Balzani. Quella nobile e lontana tradizione ha continuano a vivere nello spirito della Sala Umberto, fino alla sua rinascita negli anni Ottanta e ancora oggi, grazie alla sua vocazione comica d’autore. Festeggiare la Sala Umberto significa anche festeggiare Roma e la sua tradizione comica. Proprio come un omaggio alla Capitale si presenta il progetto articolato in tre momenti distinti: uno spettacolo, una mostra, un libro. Lo spettacolo Passeggiate Romane. da Petrolini a Montesano 100 anni di Varietà ripercorre non solo un secolo di repertorio comico, ma rivela anche le trasformazioni della romanità e il suo apporto fondamentale allo sviluppo dello spettacolo popolare. A condurre questo gioco (mai nostalgico, sempre divertito e autoironico) è un grande romano: Enrico Montesano. Il quale, racconterà il suo punto di vista su Roma.. la sua Roma e la romanità … richiamando non solo i suoi personaggi tipici, ma anche le macchiette, le parodie e le canzoni dei grandi artisti come Ettore Petrolini, Nicola Maldacea, Aldo Fabrizi, … che sono passati alla Sala Umberto. 1_27 novembre 2011 Viola Produzioni presenta Francesca Reggiani SCOOP di Gianni Clementi regia Valter Lupo Una giornalista in carriera deve fare uno scoop per ottenere il posto tanto agognato di corrispondente da New York. Per questo accetta di essere inviata in un paese mediorientale, dove a momenti scoppierà una rivolta. La rivolta sembra tardare all’infinito, il suo cameraman di fiducia ha un banale incidente e viene sostituito con un improbabile operatore, abituato a filmare camosci ed api per A come Agricoltura. L’inviata speciale è sull’orlo di una crisi di nervi. Non succede proprio nulla in quel paese mediorientale, ma la scoop si deve fare, a tutti i costi! Anche a costo di ... Una feroce ed esilarante satira sul mondo dei mass media, con un finale assolutamente inaspettato. 29 novembre_18 dicembre 2011 Produzioni Teatrali Paolo Poli – Associazione Culturale presenta Paolo Poli IL MARE due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese con (in o.a.) Mauro Barbiero Fabrizio Casagrande Alberto Gamberini Giovanni Siniscalco scene Emanuele Luzzati costumi Santuzza Cali’ musiche Jacqueline Perrotin coreografie Claudia Lawrence regia Paolo Poli I racconti di Anna Maria Ortese composti nel lungo arco di tempo che va dagli anni Trenta ai Settanta, affiancando la produzione dei grandi romanzi, riflettono sorprendentemente la complessa personalità della autrice. Storie quasi senza storia che dipingono una realtà tragica come attraverso un sogno. Spesso sono stati paragonati al fantastico viaggio dantesco nell'aldilà. Ad una rilettura odierna sembrano piuttosto rievocare la teatrale tenerezza del Tasso o la cinematografica leggerezza dell'Ariosto. Gli avvenimenti narrati sono visti attraverso il ricordo struggente: l'infanzia infelice, ma luminosa, l'adolescenza insicura, ma traboccante, l'amore sfiorato, ma mai posseduto. Sentimenti che ricordano il dispettoso rifiuto di Kafka e le illuminazioni improvvise di Joyce. Figure e figurine di una italietta arrancante nella storia dove le canzonette fanno la parte del leone. Accanto a Poli gli attori che da sempre lo accompagnano in un tipo di teatro personalissimo. Le scene del grande Luzzati enfatizzano la pittura novecentesca. I costumi fantasiosi di Santuzza Calì sorprendono ancora una volta. Le musiche di Jacqueline Perrotin persuadono arditamente. 27 dicembre 2011_22 gennaio 2012 ENFI teatro s.r.l. presenta Carlo Buccirosso NAPOLETANI A BROADWAY di Carlo Buccirosso coreografie Fabrizio Angelini regia Carlo Buccirosso Vito Pappacena, cinquant’anni, celibe, nato a Napoli, felicemente convivente con sua madre, è un attore innamorato del teatro, deluso dalla superficialità del sistema del mondo dello spettacolo. Un giorno l’uomo, al suo ennesimo infruttuoso provino, mortificato dall’insensibilità di un cineasta che lo dichiara colpevole di essere “un po’ troppo napoletano”, decide di passare dall’altra parte del fiume, e con l’aiuto economico di sua madre, mette su un’agenzia di casting di soli attori napoletani … una sfida singolare! Il fascino del palcoscenico e la speranza di una vita più sincera, dove anche l’artista sofferente possa trovare sollievo e soddisfazione, imbriglieranno ancora una volta il suo cuore, spingendolo ad avventurarsi in un indimenticabile Lo spettacolo è accompagnato da orchestra dal vivo. viaggio verso Broadway! 24 gennaio_5 febbraio Fondazione Teatro dell’Archivolto presenta Marina Massironi LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE di Roddy Doyle © Roddy Doyle, 1996 © 1997 Ugo Guanda Editore S.p.A. scene e costumi Guido Fiorato luci Aldo Mantovani assistente scene e costumi Lorenza Gioberti assistente alla regia Maurizio Mastorchio elettricista e fonico Stefano Monni amministratore di compagnia Monica Fondacaro regia e drammaturgia Giorgio Gallione E’ Marina Massironi la protagonista del nuovo spettacolo della Fondazione Teatro dell’Archivolto La donna che sbatteva nelle porte. Dopo essersi confrontato in questa stagione con le opere di Etgar Keret, Daniel Pennac, Pier Paolo Pasolini (e in passato con molti altri scrittori, da Italo Calvino a Ian McEwan, da Stefano Benni a Luis Sepulveda), il regista Giorgio Gallione ha adattato per la scena il romanzo di Roddy Doyle (pubblicato in Italia da Guanda nel 1997), un viaggio duro ma vitalissimo in una vicenda potentemente contemporanea. Marina Massironi, David di Donatello e Nastro d’argento per il film di Silvio Soldini Pane e Tulipani, nota al grande pubblico per il suo sodalizio con Aldo, Giovanni e Giacomo, alterna da sempre il teatro al cinema e alla televisione; con l’interpretazione di La donna che sbatteva nelle porte affronta per la prima volta un monologo e un tema tra i più delicati ed attuali: la violenza sulle donne, calandosi nel ruolo di Paula, una donna di trentanove anni con già troppa storia alle spalle. Padre misogino e madre sottomessa, Paula già da adolescente ha voglia di fuggire da una famiglia che non la sa amare e da una scuola che la etichetta come una ragazzina stupida e amorale. Tutto cambia quando, qualche anno dopo, diventa la “Signora” Spencer, la moglie di Charlo, il bello del quartiere, sicuro, vincente, carismatico. Lui la fa sentire amata, rispettata, temuta. Charlo è la felicità, il sesso, la speranza, il riscatto. Poi arrivano i figli. Charlo, che beve pesantemente, perde il lavoro e la vicenda precipita improvvisamente nelle profondità di un dolore fisico e psicologico, dove lo sbattere la testa nelle porte diventa per Paula metafora per nascondere la violenza subita dal marito. Così Charlo, poco alla volta, diventa l’inferno. Schiacciata dalla situazione anche Paula cerca rifugio nell’alcol. Piena di sensi di colpa nei confronti dei figli e di vergogna, non riesce a dire la verità ai medici, che forse non vedono o scelgono di ignorare la sua situazione. Esattamente come il libro, scritto da Roddy Doyle con una sensibilità e una rara capacità di descrivere ed analizzare l’universo femminile (quasi una metamorfosi), il monologo teatrale si sviluppa come un flash back, narrato dalla protagonista dalla soglia della propria abitazione, nel momento in cui trova finalmente la forza di ribellarsi e riesce a buttare fuori di casa il marito. Proprio per questo motivo Giorgio Gallione, assieme allo scenografo Guido Fiorato, ha scelto di ambientare lo spettacolo in una stanza interamente foderata di prato. Uno spaccato della casa degli Spencer, ma ibrido fra interno e esterno. “Abbiamo portato in scena una storia tragica nel senso moderno del termine” dice il regista, “anche se a tratti felicità e sorriso si intrecciano al dramma, disegnando un ritratto di donna difficile da dimenticare”. Il romanzo “La donna che sbatteva nelle porte” è pubblicato in Italia da Guanda. 7_26 febbraio 2012 Artu’ presenta Antonio Catania Gianluca Ramazzotti Miriam Mesturino con la partecipazione straordinaria di Raffaele Pisu SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA ANCORA PIU’ GROSSA! commedia in due atti di Ray Cooney versione italiana di Luca Barcellona il seguito di Se devi dire una bugia dilla grossa! e con Ninì Salerno e Licinia Lentini scene Gianluca Amodio costumi Graziella Pera musiche originali Gianluca Guidi regia Gianluca Guidi Dopo lo straordinario successo di Chat a due piazze, Gianluca Ramazzotti torna con Antonio Catania e Miriam Mesturino, ancora una volta supportati dalla irrefrenabile simpatia di Raffaele Pisu e con la simpatica verve di Ninì Salerno e l’eleganza di Licinia Lentini, nella versione italiana della nuova esilarante commedia degli equivoci di Ray Cooney, che vanta il prestigioso premio “Lawrence Olivier” come migliore commedia dell’anno a Londra. Rappresentata in tutto il mondo (con enorme successo a Parigi con il titolo di Panique au Plazza e a Madrid come Politicamente Incorrecto) è il seguito dell’altra importante commedia di Ray Cooney Se devi dire una bugia dilla Grossa, dove i personaggi principali si ritrovano anni dopo nell’Hotel Palace, ingarbugliati in una vorticosa serie di bugie per nascondere addirittura un cadavere che non vuole proprio saperne di passare inosservato. Invece di presenziare al Consiglio dei Ministri, l’On. De Mitri, Ministro di Governo, sta per passare la notte con la sua amante, Ufficio stampa dell’opposizione, nella bellissima suite 648 dell’Hotel Palace. Purtroppo per loro niente andrà come previsto. Un cadavere appare dietro la grande finestra e il personale dell’albergo è troppo impiccione. Venti di panico soffiano sull’Hotel Palace e lo scandalo sta per scoppiare. Fortunatamente l’Onorevole De Mitri può contare sul suo fedele portaborse, Mario Girini, che con tutte le sue forze affronterà le situazioni più incredibili e divertenti … per la gioia dello spettatore. 28 febbraio_11 marzo 2012 La Pirandelliana presenta Valeria Valeri Paolo Ferrari GIN GAME di D.L. Coburn scene Bruno Garofalo costumi Maria Grazia Nicotra musiche Massimiliano Forza regia Francesco Macedonio Gin Game offre la visione di uno spaccato esistenziale riguardante due anziani, Weller e Fonsia, ospiti di una casa di riposo convenzionata. Weller, ricercatore di mercato in pensione affettuoso e cordiale, insegna a Fonsia, puritana figlia di un pastore metodista, il gioco Gin rummy nel quale da sempre eccelle. Ma quando Fonsia, che ha imparato subito, comincia a vincere superando il maestro, scatena in lui un disappunto, tanto più crescente fino a diventare collera, rabbia allo stato puro. Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito: l’anziano giocatore è vittima di un passato di delusioni, frustrazioni economiche e personali. Fonsia sfoga le proprie delusioni fatte di abbandoni e altrettante delusioni, cedendo al turpiloquio ed agli istinti ben lontani dal suo abituale stile di vita e dalla sua educazione. Il finale mostra la dura realtà: due vecchi stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il velo dell’ipocrisia. 13_25 marzo 2012 Lux Teatro presenta Giuseppe Pambieri Lia Tanzi LA STANZA DI VERONICA con Micol di Ira Levin traduzione di Luigi Lunari Pambieri Fabrizio Apolloni musiche Luciano Francisci regia Luca Simonelli Ira Levin, romanziere, drammaturgo e sceneggiatore tra i più celebrati a New York, lega la sua fama a film cult quali Rosemary’s baby e Trappola mortale e con La stanza di Veronica restituisce in teatro quella tensione e quell’analisi minuziosa dei personaggi che al cinema hanno contribuito a creare dei capolavori. In questo testo non c’è una parola fuori posto e la leggerezza apparente dei personaggi cela un meccanismo di altissima raffinatezza psicologica. Non c’è nulla di più sinistro della realtà e non c’è niente di più interessante ed intrigante dell’andare a scoprire quali ingranaggi e quali occulti pensieri muovano i personaggi di questa storia in cui nulla è come appare, fino alla fine, fino al colpo di scena che continuerà a sovvertire nuovamente tutto. Il pubblico resta inchiodato alla sedia fino a quando la soluzione non verrà svelata, ma anche allora la vicenda non sarà definitivamente chiara. Grandi interpreti daranno vita ad un giallo scritto con perizia millimetrica e con il piacere massimo per la suspense. Uno spettacolo che coniuga drammaturgia e thriller come raramente si riesce a vedere. Un testo da non perdere, un thriller di straordinaria fattura. Susan e' una spregiudicata ragazza americana al suo primo appuntamento in un ristorante con un brillante avvocato. Conoscono John e Maureen, una coppia di anziani signori che chiede alla ragazza di travestirsi per una sera da Veronica, la giovane figlia della famiglia presso cui lavorano, morta di tisi. Lo scopo è dare un po’ di felicità agli ultimi giorni di Cissie, sorella maggiore della ragazza, malata di cancro. La ragazza accetta, innescando un complesso scambio di ruoli i cui risvolti inquietanti e drammatici condurranno verso un finale mozzafiato ad altissima tensione che sovvertirà le sorti della storia. 27 marzo_8 aprile 2012 a. Artisti Associati presenta Zuzzurro e Gaspare LA CENA DEI CRETINI di Fancis Veber traduzione Filippo Ottoni con (in o.a.) Gianfranco Candia Alessandra Schiavoni Angelo Zampieri scene e costumi Pamela Aicardi regia Andrea Brambilla Scritta dal francese Francis Veber negli anni Novanta, La cena dei cretini è una delle commedie più famose al mondo, diventata un cult dopo esser approdata al grande schermo nel 1998 per la regia dello stesso Veber (e recentemente ripresa nella versione americana con il titolo A cena con un cretino, regia di Jay Roach). La trama è semplice ma di grande impatto comico, come si addice alle migliori commedie. Ogni mercoledì sera un gruppo di amici, ricchi e annoiati, organizza per tradizione la cosiddetta "cena dei cretini", alla quale i partecipanti devono portare un personaggio creduto stupido e riderne sadicamente per tutta la serata. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. Una sera il “cretino” di turno riesce, infatti, a ribaltare la situazione passando, per così dire, da vittima a carnefice; creando una serie di problemi al suo potenziale anfitrione arriva quasi a mettergli in crisi il matrimonio, in un crescendo di errori, gag e malintesi veramente divertenti. La cena dei cretini è un’esilarante commedia che coinvolge il pubblico in un turbinio di risate, di fronte alle paradossali situazioni che i protagonisti sono costretti a vivere, loro malgrado. La forza di questa commedia sta proprio nella semplicità e genuinità della risata che provoca, nella mancanza assoluta di volgarità e in quella punta di moralismo che non guasta. Si ride e si riflette senza accorgersene. 10_29 Aprile 2012 Beat 72 Francesco Pannofino Emanuela Rossi I SOLDI di Nino Marino regia Claudio Boccaccini Perché un barbone con tanto di abiti stracciati e barba lunga insiste tanto per entrare nel lussuoso appartamento di una ricca e bella signora, sostenendo addirittura di essere il marito appena uscito di galera della signora medesima? Qual è il vero ruolo dell'affascinante politico rampante, inquisito, maneggione … e soprattutto perché vive nella stessa lussuosa casa della ricca signora? Qual è il " terribile " segreto che tiene imprevedibilmente legati i destini dei tre e di tutto questo? Cosa ne sa l'ineffabile maggiordomo pluri laureato ? Un caleidoscopio esilarante zeppo di equivoci e colpi di scena creato dallo stesso autore di "Gente di facili costumi". Una commedia italiana che, tra risate e divertimento, riesce nello stesso tempo a raccontarci anche una tenera e commovente storia d'amore. 1_20 maggio 2012 The BigOne presenta Corrado Tedeschi Lorenza Mario Paola Tedesco LE RELAZIONI PERICOLOSE di Choderlos de Laclos Fanno parte dello spettacolo altri 4 attori/cantanti e 6 ballerini/cantanti di cui 2 acrobati Scene Andrea Bianchi Costumi Sorelle Ferroni Musiche originali Alessandro Mancuso Coreografie Alessandro Foglietta Maestro d’armi Virgilio Ponti regia Giovanni de Feudis “L’opera che mi appresto a mettere in scena, curandone anche l’adattamento, è un testo poetico di pura evasione presentato per la prima volta nella versione musicale. Tratto dal romanzo di Choderlos de Laclos e dall’omonimo film di Stephen Frears (vincitore di tre premi Oscar), Le Relazioni Pericolose è la storia di un libertino a metà fra il collezionismo rude e senza scrupoli di Don Giovanni e la poesia erotica del sessismo di Casanova. Ambientato nella Francia pre-rivoluzionaria fra la miseria deprimente di un popolo esausto e l’indolenza dei vizi della nobiltà, il plot è un intreccio perfetto e a tratti morboso di tradimenti, passioni, sfide e memorabili notti d’amore dove ognuno ha un proprio ruolo ed una vita da giocarsi, a testa o croce, fra le luci e le ombre di una calda alcova. Sbaglierebbe dunque chi andasse a cercare in quest’opera particolari significati reconditi, messaggi sociali o non ben definiti moniti morali: Le Relazioni Pericolose altro non è che un grande spettacolo di musica e parole, danza e duelli, sotto l’egida erotica della bellezza che commuove”. Giovanni de Feudis