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4_30 ottobre 2011
Sala Umberto Produzioni
presenta
Enrico Montesano
PASSEGGIATE ROMANE
100 anni di Varietà da Petrolini a Montesano
(titolo provvisorio)
da un’idea di Alessandro Longobardi
testi di Nicola Fano e Enrico Montesano
un progetto speciale Sala Umberto
regia
Enrico Montesano
La Sala Umberto festeggia il suo primo secolo di vita rendendo omaggio a tutti i comici che
hanno popolato la sua storia e lo hanno reso uno dei teatri più amati di Roma. Proprio nel
1912, la vecchia sala da concerto fu trasformata in un vero e proprio tempio del varietà. A
inaugurarla venne chiamato Ettore Petrolini, ma qui trionfarono tutti i grandi della comicità
popolare, da Nicola Maldacea a Totò, dai Fratelli De Rege a Aldo Fabrizi, Macario, Renato
Rascel, Walter Chiari, Anna Magnani; come pure tanti interpreti della canzone romana, da
Alfredo Bambi a Romolo Balzani. Quella nobile e lontana tradizione ha continuano a vivere
nello spirito della Sala Umberto, fino alla sua rinascita negli anni Ottanta e ancora oggi, grazie
alla sua vocazione comica d’autore.
Festeggiare la Sala Umberto significa anche festeggiare Roma e la sua tradizione comica.
Proprio come un omaggio alla Capitale si presenta il progetto articolato in tre momenti
distinti: uno spettacolo, una mostra, un libro.
Lo spettacolo Passeggiate Romane. da Petrolini a Montesano 100 anni di Varietà ripercorre non solo
un secolo di repertorio comico, ma rivela anche le trasformazioni della romanità e il suo
apporto fondamentale allo sviluppo dello spettacolo popolare. A condurre questo gioco (mai
nostalgico, sempre divertito e autoironico) è un grande romano: Enrico Montesano. Il quale,
racconterà il suo punto di vista su Roma.. la sua Roma e la romanità … richiamando non solo
i suoi personaggi tipici, ma anche le macchiette, le parodie e le canzoni dei grandi artisti come
Ettore Petrolini, Nicola Maldacea, Aldo Fabrizi, … che sono passati alla Sala Umberto.
1_27 novembre 2011
Viola Produzioni
presenta
Francesca Reggiani
SCOOP
di Gianni Clementi
regia
Valter Lupo
Una giornalista in carriera deve fare uno scoop per ottenere il posto tanto agognato di
corrispondente da New York. Per questo accetta di essere inviata in un paese mediorientale,
dove a momenti scoppierà una rivolta. La rivolta sembra tardare all’infinito, il suo cameraman
di fiducia ha un banale incidente e viene sostituito con un improbabile operatore, abituato a
filmare camosci ed api per A come Agricoltura.
L’inviata speciale è sull’orlo di una crisi di nervi. Non succede proprio nulla in quel paese
mediorientale, ma la scoop si deve fare, a tutti i costi! Anche a costo di ...
Una feroce ed esilarante satira sul mondo dei mass media, con un finale assolutamente
inaspettato.
29 novembre_18 dicembre 2011
Produzioni Teatrali Paolo Poli – Associazione Culturale
presenta
Paolo Poli
IL MARE
due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese
con (in o.a.)
Mauro Barbiero
Fabrizio Casagrande
Alberto Gamberini
Giovanni Siniscalco
scene Emanuele Luzzati
costumi Santuzza Cali’
musiche Jacqueline Perrotin
coreografie Claudia Lawrence
regia
Paolo Poli
I racconti di Anna Maria Ortese composti nel lungo arco di tempo che va dagli anni Trenta ai
Settanta, affiancando la produzione dei grandi romanzi, riflettono sorprendentemente la
complessa personalità della autrice.
Storie quasi senza storia che dipingono una realtà tragica come attraverso un sogno. Spesso
sono stati paragonati al fantastico viaggio dantesco nell'aldilà.
Ad una rilettura odierna sembrano piuttosto rievocare la teatrale tenerezza del Tasso o la
cinematografica leggerezza dell'Ariosto. Gli avvenimenti narrati sono visti attraverso il ricordo
struggente: l'infanzia infelice, ma luminosa, l'adolescenza insicura, ma traboccante, l'amore
sfiorato, ma mai posseduto. Sentimenti che ricordano il dispettoso rifiuto di Kafka e le
illuminazioni improvvise di Joyce. Figure e figurine di una italietta arrancante nella storia dove
le canzonette fanno la parte del leone.
Accanto a Poli gli attori che da sempre lo accompagnano in un tipo di teatro personalissimo.
Le scene del grande Luzzati enfatizzano la pittura novecentesca. I costumi fantasiosi di
Santuzza Calì sorprendono ancora una volta. Le musiche di Jacqueline Perrotin persuadono
arditamente.
27 dicembre 2011_22 gennaio 2012
ENFI teatro s.r.l.
presenta
Carlo Buccirosso
NAPOLETANI A BROADWAY
di Carlo Buccirosso
coreografie Fabrizio Angelini
regia
Carlo Buccirosso
Vito Pappacena, cinquant’anni, celibe, nato a Napoli, felicemente convivente con sua madre, è
un attore innamorato del teatro, deluso dalla superficialità del sistema del mondo dello
spettacolo.
Un giorno l’uomo, al suo ennesimo infruttuoso provino, mortificato dall’insensibilità di un
cineasta che lo dichiara colpevole di essere “un po’ troppo napoletano”, decide di passare
dall’altra parte del fiume, e con l’aiuto economico di sua madre, mette su un’agenzia di casting
di
soli
attori
napoletani
…
una
sfida
singolare!
Il fascino del palcoscenico e la speranza di una vita più sincera, dove anche l’artista sofferente
possa trovare sollievo e soddisfazione, imbriglieranno ancora una volta il suo cuore,
spingendolo
ad
avventurarsi
in
un
indimenticabile
Lo spettacolo è accompagnato da orchestra dal vivo.
viaggio
verso
Broadway!
24 gennaio_5 febbraio
Fondazione Teatro dell’Archivolto
presenta
Marina Massironi
LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
di Roddy Doyle
© Roddy Doyle, 1996 © 1997 Ugo Guanda Editore S.p.A.
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
assistente scene e costumi Lorenza Gioberti
assistente alla regia Maurizio Mastorchio
elettricista e fonico Stefano Monni
amministratore di compagnia Monica Fondacaro
regia e drammaturgia
Giorgio Gallione
E’ Marina Massironi la protagonista del nuovo spettacolo della Fondazione Teatro
dell’Archivolto La donna che sbatteva nelle porte. Dopo essersi confrontato in questa stagione con
le opere di Etgar Keret, Daniel Pennac, Pier Paolo Pasolini (e in passato con molti altri
scrittori, da Italo Calvino a Ian McEwan, da Stefano Benni a Luis Sepulveda), il regista
Giorgio Gallione ha adattato per la scena il romanzo di Roddy Doyle (pubblicato in Italia da
Guanda nel 1997), un viaggio duro ma vitalissimo in una vicenda potentemente
contemporanea.
Marina Massironi, David di Donatello e Nastro d’argento per il film di Silvio Soldini Pane e
Tulipani, nota al grande pubblico per il suo sodalizio con Aldo, Giovanni e Giacomo, alterna
da sempre il teatro al cinema e alla televisione; con l’interpretazione di La donna che sbatteva nelle
porte affronta per la prima volta un monologo e un tema tra i più delicati ed attuali: la violenza
sulle donne, calandosi nel ruolo di Paula, una donna di trentanove anni con già troppa storia
alle spalle.
Padre misogino e madre sottomessa, Paula già da adolescente ha voglia di fuggire da una
famiglia che non la sa amare e da una scuola che la etichetta come una ragazzina stupida e
amorale.
Tutto cambia quando, qualche anno dopo, diventa la “Signora” Spencer, la moglie di Charlo,
il bello del quartiere, sicuro, vincente, carismatico. Lui la fa sentire amata, rispettata, temuta.
Charlo è la felicità, il sesso, la speranza, il riscatto. Poi arrivano i figli. Charlo, che beve
pesantemente, perde il lavoro e la vicenda precipita improvvisamente nelle profondità di un
dolore fisico e psicologico, dove lo sbattere la testa nelle porte diventa per Paula metafora per
nascondere la violenza subita dal marito. Così Charlo, poco alla volta, diventa l’inferno.
Schiacciata dalla situazione anche Paula cerca rifugio nell’alcol. Piena di sensi di colpa nei
confronti dei figli e di vergogna, non riesce a dire la verità ai medici, che forse non vedono o
scelgono di ignorare la sua situazione.
Esattamente come il libro, scritto da Roddy Doyle con una sensibilità e una rara capacità di
descrivere ed analizzare l’universo femminile (quasi una metamorfosi), il monologo teatrale si
sviluppa come un flash back, narrato dalla protagonista dalla soglia della propria abitazione,
nel momento in cui trova finalmente la forza di ribellarsi e riesce a buttare fuori di casa il
marito.
Proprio per questo motivo Giorgio Gallione, assieme allo scenografo Guido Fiorato, ha scelto
di ambientare lo spettacolo in una stanza interamente foderata di prato. Uno spaccato della
casa degli Spencer, ma ibrido fra interno e esterno.
“Abbiamo portato in scena una storia tragica nel senso moderno del termine” dice il regista,
“anche se a tratti felicità e sorriso si intrecciano al dramma, disegnando un ritratto di donna
difficile da dimenticare”.
Il romanzo “La donna che sbatteva nelle porte” è pubblicato in Italia da Guanda.
7_26 febbraio 2012
Artu’
presenta
Antonio Catania Gianluca Ramazzotti Miriam Mesturino
con la partecipazione straordinaria di Raffaele Pisu
SE DEVI DIRE UNA BUGIA
DILLA ANCORA PIU’ GROSSA!
commedia in due atti di Ray Cooney versione italiana di Luca Barcellona
il seguito di Se devi dire una bugia dilla grossa!
e con
Ninì Salerno e Licinia Lentini
scene Gianluca Amodio
costumi Graziella Pera
musiche originali Gianluca Guidi
regia
Gianluca Guidi
Dopo lo straordinario successo di Chat a due piazze, Gianluca Ramazzotti torna con Antonio
Catania e Miriam Mesturino, ancora una volta supportati dalla irrefrenabile simpatia di
Raffaele Pisu e con la simpatica verve di Ninì Salerno e l’eleganza di Licinia Lentini, nella
versione italiana della nuova esilarante commedia degli equivoci di Ray Cooney, che vanta il
prestigioso premio “Lawrence Olivier” come migliore commedia dell’anno a Londra.
Rappresentata in tutto il mondo (con enorme successo a Parigi con il titolo di Panique au
Plazza e a Madrid come Politicamente Incorrecto) è il seguito dell’altra importante commedia di
Ray Cooney Se devi dire una bugia dilla Grossa, dove i personaggi principali si ritrovano anni
dopo nell’Hotel Palace, ingarbugliati in una vorticosa serie di bugie per nascondere addirittura
un cadavere che non vuole proprio saperne di passare inosservato.
Invece di presenziare al Consiglio dei Ministri, l’On. De Mitri, Ministro di Governo, sta per
passare la notte con la sua amante, Ufficio stampa dell’opposizione, nella bellissima suite 648
dell’Hotel Palace. Purtroppo per loro niente andrà come previsto. Un cadavere appare dietro
la grande finestra e il personale dell’albergo è troppo impiccione. Venti di panico soffiano
sull’Hotel Palace e lo scandalo sta per scoppiare. Fortunatamente l’Onorevole De Mitri può
contare sul suo fedele portaborse, Mario Girini, che con tutte le sue forze affronterà le
situazioni più incredibili e divertenti … per la gioia dello spettatore.
28 febbraio_11 marzo 2012
La Pirandelliana
presenta
Valeria Valeri Paolo Ferrari
GIN GAME
di D.L. Coburn
scene Bruno Garofalo
costumi Maria Grazia Nicotra
musiche Massimiliano Forza
regia
Francesco Macedonio
Gin Game offre la visione di uno spaccato esistenziale riguardante due anziani, Weller e
Fonsia, ospiti di una casa di riposo convenzionata.
Weller, ricercatore di mercato in pensione affettuoso e cordiale, insegna a Fonsia, puritana
figlia di un pastore metodista, il gioco Gin rummy nel quale da sempre eccelle. Ma quando
Fonsia, che ha imparato subito, comincia a vincere superando il maestro, scatena in lui un
disappunto, tanto più crescente fino a diventare collera, rabbia allo stato puro.
Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito:
l’anziano giocatore è vittima di un passato di delusioni, frustrazioni economiche e personali.
Fonsia sfoga le proprie delusioni fatte di abbandoni e altrettante delusioni, cedendo al
turpiloquio ed agli istinti ben lontani dal suo abituale stile di vita e dalla sua educazione.
Il finale mostra la dura realtà: due vecchi stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due
buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il
velo dell’ipocrisia.
13_25 marzo 2012
Lux Teatro
presenta
Giuseppe Pambieri Lia Tanzi
LA STANZA DI VERONICA
con Micol
di Ira Levin
traduzione di Luigi Lunari
Pambieri Fabrizio Apolloni
musiche Luciano Francisci
regia
Luca Simonelli
Ira Levin, romanziere, drammaturgo e sceneggiatore tra i più celebrati a New York, lega la sua
fama a film cult quali Rosemary’s baby e Trappola mortale e con La stanza di Veronica restituisce in
teatro quella tensione e quell’analisi minuziosa dei personaggi che al cinema hanno contribuito
a creare dei capolavori.
In questo testo non c’è una parola fuori posto e la leggerezza apparente dei personaggi cela un
meccanismo di altissima raffinatezza psicologica. Non c’è nulla di più sinistro della realtà e
non c’è niente di più interessante ed intrigante dell’andare a scoprire quali ingranaggi e quali
occulti pensieri muovano i personaggi di questa storia in cui nulla è come appare, fino alla
fine, fino al colpo di scena che continuerà a sovvertire nuovamente tutto. Il pubblico resta
inchiodato alla sedia fino a quando la soluzione non verrà svelata, ma anche allora la vicenda
non sarà definitivamente chiara.
Grandi interpreti daranno vita ad un giallo scritto con perizia millimetrica e con il piacere
massimo per la suspense. Uno spettacolo che coniuga drammaturgia e thriller come raramente
si riesce a vedere. Un testo da non perdere, un thriller di straordinaria fattura.
Susan e' una spregiudicata ragazza americana al suo primo appuntamento in un ristorante con
un brillante avvocato. Conoscono John e Maureen, una coppia di anziani signori che chiede
alla ragazza di travestirsi per una sera da Veronica, la giovane figlia della famiglia presso cui
lavorano, morta di tisi. Lo scopo è dare un po’ di felicità agli ultimi giorni di Cissie, sorella
maggiore della ragazza, malata di cancro.
La ragazza accetta, innescando un complesso scambio di ruoli i cui risvolti inquietanti e
drammatici condurranno verso un finale mozzafiato ad altissima tensione che sovvertirà le
sorti della storia.
27 marzo_8 aprile 2012
a. Artisti Associati
presenta
Zuzzurro e Gaspare
LA CENA DEI CRETINI
di Fancis Veber
traduzione Filippo Ottoni
con (in o.a.)
Gianfranco Candia Alessandra Schiavoni
Angelo Zampieri
scene e costumi Pamela Aicardi
regia
Andrea Brambilla
Scritta dal francese Francis Veber negli anni Novanta, La cena dei cretini è una delle commedie
più famose al mondo, diventata un cult dopo esser approdata al grande schermo nel 1998 per
la regia dello stesso Veber (e recentemente ripresa nella versione americana con il titolo A cena
con un cretino, regia di Jay Roach).
La trama è semplice ma di grande impatto comico, come si addice alle migliori commedie.
Ogni mercoledì sera un gruppo di amici, ricchi e annoiati, organizza per tradizione la
cosiddetta "cena dei cretini", alla quale i partecipanti devono portare un personaggio creduto
stupido e riderne sadicamente per tutta la serata. Ma non sempre le cose vanno come ci si
aspetta.
Una sera il “cretino” di turno riesce, infatti, a ribaltare la situazione passando, per così dire, da
vittima a carnefice; creando una serie di problemi al suo potenziale anfitrione arriva quasi a
mettergli in crisi il matrimonio, in un crescendo di errori, gag e malintesi veramente divertenti.
La cena dei cretini è un’esilarante commedia che coinvolge il pubblico in un turbinio di risate, di
fronte alle paradossali situazioni che i protagonisti sono costretti a vivere, loro malgrado. La
forza di questa commedia sta proprio nella semplicità e genuinità della risata che provoca,
nella mancanza assoluta di volgarità e in quella punta di moralismo che non guasta. Si ride e si
riflette senza accorgersene.
10_29 Aprile 2012
Beat 72
Francesco Pannofino
Emanuela Rossi
I SOLDI
di Nino Marino
regia
Claudio Boccaccini
Perché un barbone con tanto di abiti stracciati e barba lunga insiste tanto per entrare nel
lussuoso appartamento di una ricca e bella signora, sostenendo addirittura di essere il marito
appena uscito di galera della signora medesima?
Qual è il vero ruolo dell'affascinante politico rampante, inquisito, maneggione … e
soprattutto
perché
vive
nella
stessa
lussuosa
casa della
ricca signora?
Qual è il " terribile " segreto che tiene imprevedibilmente legati i destini dei tre e di tutto
questo? Cosa ne sa l'ineffabile maggiordomo pluri laureato ?
Un caleidoscopio esilarante zeppo di equivoci e colpi di scena creato dallo stesso autore di
"Gente di facili costumi".
Una commedia italiana che, tra risate e divertimento, riesce nello stesso tempo a raccontarci
anche una tenera e commovente storia d'amore.
1_20 maggio 2012
The BigOne
presenta
Corrado Tedeschi Lorenza Mario Paola Tedesco
LE RELAZIONI PERICOLOSE
di Choderlos de Laclos
Fanno parte dello spettacolo altri 4 attori/cantanti e 6 ballerini/cantanti di cui 2 acrobati
Scene Andrea Bianchi
Costumi Sorelle Ferroni
Musiche originali Alessandro Mancuso
Coreografie Alessandro Foglietta
Maestro d’armi Virgilio Ponti
regia
Giovanni de Feudis
“L’opera che mi appresto a mettere in scena, curandone anche l’adattamento, è un testo
poetico di pura evasione presentato per la prima volta nella versione musicale.
Tratto dal romanzo di Choderlos de Laclos e dall’omonimo film di Stephen Frears (vincitore
di tre premi Oscar), Le Relazioni Pericolose è la storia di un libertino a metà fra il collezionismo
rude e senza scrupoli di Don Giovanni e la poesia erotica del sessismo di Casanova.
Ambientato nella Francia pre-rivoluzionaria fra la miseria deprimente di un popolo esausto e
l’indolenza dei vizi della nobiltà, il plot è un intreccio perfetto e a tratti morboso di tradimenti,
passioni, sfide e memorabili notti d’amore dove ognuno ha un proprio ruolo ed una vita da
giocarsi, a testa o croce, fra le luci e le ombre di una calda alcova.
Sbaglierebbe dunque chi andasse a cercare in quest’opera particolari significati reconditi,
messaggi sociali o non ben definiti moniti morali: Le Relazioni Pericolose altro non è che un
grande spettacolo di musica e parole, danza e duelli, sotto l’egida erotica della bellezza che
commuove”.
Giovanni de Feudis