|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Xing presenta F.I.S.Co.09 9° Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo Tribu Bologna 17>23 aprile 2009 ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| SCHEDE ven 17 aprile h 19>22 PalaDozza anello sotterraneo BAROKTHEGREAT vs guests (I/BG/NL/UK) Wrestling - intuizioni sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta progetto speciale ideazione BAROKTHEGREAT con Andrea Belfi, Sonia Brunelli, Ensi, Valentina Formenti, Leila Gharib, Michele Pedrazzi, Kiave, Michiel Klein, Eleonora Sedioli, Voin De Voin produzione Xing/F.I.S.Co.09 Performer, musicisti e master of cerimonies irrompono nel piano interrato di un impianto sportivo per interpretare differentemente il tempo, ognuno con il proprio ritmo prima di muoversi per l’attacco. È in gioco una logica alimentata dal senso della differenza, un incontro di stili individuali che definisce le misure e le qualità dell’agire verso di sé, verso l’altro e verso tutti gli altri con vicendevole e causale influenza. Wrestling alterna, in una durata instabile e contraddittoria, presenze abituali, figure spettacolari, immaginari di finzione. Il ring è lo spazio mutevole che contempla tracciati geometrici, figurazioni aeree, sistemi dagli andamenti sinusoidali, ospita ritmi cardiaci e perdite d’intensità. Lo sforzo è fisico. Lo spazio è la lotta. Il pubblico segue il corso del tempo. Happening. BAROKTHEGREAT è il nome di una tendenza artistica che si delinea nel tempo attraverso proposte collettive ed individuali. Creato e guidato dalla danzatrice Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib tende ad un'estetica senza limiti di genere e formato, mantenendosi nell'ambito della danza, della musica e della performance. Nel 2008 crea il suo primo lavoro Barok presentato come studio al Sujet à Vif - Festival d’Avignone per poi esordire come spettacolo al Grand Theatre di Groningen. Nel 2009 F.I.S.Co gli commissiona Wrestling, con il passaggio di testimone di questo particolare formato inclusivo, sperimentato prima da Kinkaleri & guests con Wanted per F.I.S.Co.07, e poi da MK & guests con Wasted per F.I.S.Co.08, per reinterpretarne modalità e spirito. Andrea Belfi, musicista veronese, ha studiato composizione, improvvisazione e tecniche applicate alla elettroacustica. Privilegiando l’aspetto performativo della musica, in quindici anni di attività ha suonato e collaborato con Giuseppe Ielasi, ¾HadBeenEliminated, Valerio Tricoli, Damo Suzuki, Tony Conrad, Dean Roberts, Atelier MTK (Metamkine), Stefano Pilia, Claudio Rocchetti e molti altri. Ha pubblicato per la Fringesrecordings, Hapna Records, Die Schachtel. Sonia Brunelli, danzatrice e coreografa di Forlì, studia arte e pratica un movimento atletico interrogandosi sulla creazione di una danza libera da sovrastrutture e capace di sospendere il gesto nel tempo. Dal 2004 ha ideato le performance Encefalo, Umo, Doma, NN - A NN A - A NNN A, Bases, Barok che indagano la visione utilizzando come elementi della rappresentazione il corpo e, in collaborazione con artisti contemporanei, lo spazio, la luce e il suono inscritti nella durata. Nel 2008 fonda BAROKTHEGREAT. Ensi è un rapper italiano, conosciuto soprattutto per le notevoli doti di freestyler, membro del trio torinese One Mic. La sua carriera ha inizio nel 1999. Nel 2003 fonda One Mic e partecipa alla gara nazionale di freestyle TecnichePerfette, arrivando secondo contro Mondo Marcio. Il suo primo disco Sotto la cintura (La Suite Records) esce con i One Mic. Partecipa alla convention 2theBeat sia nel 2005 (finale) che nel 2006 (semifinale). Nel 2006 è protagonista con Shade del documentario Ensi e Shade, dei registi Gianluca e Massimiliano De Serio. Nel 2008 torna sulla scena con il suo primo street album solista, Vendetta. Nel 2009 entra a far parte dell'etichetta indipendente Doner Music con cui pubblica l'EP Donercore. Valentina Formenti, performer italiana a Londra, dopo la formazione alla London Contemporary Dance School si unisce al 4D Performance Group. Dal 1994 si sposta nei circuiti internazionali della danza e del teatro in tour con compagnie come Bock & Vincenzi, The Cholmondeleys, Vincent Dance Theatre, Fevered Sleep, Jonathan Lunn, Matthew Bourne's New Adventures, Marc Bruce Dance Company/ P.J. Harvey and John Parish, Bedlam Dance Company, Aletta Collins, Royal Opera House e English National Opera. Parallelamente all'attività performativa è operatrice video, studia montaggio cinematografico e pratica Shadow Yoga. Leila Gharib, musicista. Dal 2004 svolge un’intensa attività live come cantante e chitarrista nel trio musicale garage-rock BIKINI THE CAT, con cui pubblica due LP, Cold water, hot water, very hot water (La Matricola/Venus 2005) e Me, you and the superheroes (La Valigetta/Self 2008). Nel 2008 continua il suo percorso insieme alla danzatrice Sonia Brunelli, con cui fonda BAROKTHEGREAT e realizza il suono per gli spettacoli di danza A NNN A e Barok. A partire da queste esperienze sposta la sua ricerca verso l’elettronica e una sua stretta aderenza concettuale. Michele Pedrazzi è designer dell’interazione, musicista e semiologo della musica. Nato a Verona, vive e lavora a Trento. Con lo pseudonimo di Bob Meanza suona il piano rhodes e l’organo in formazioni jazz e rock e nel 2006 produce Supper, album di musica elettronica. È dottore di ricerca in Semiotica all'Università di Bologna, specializzato in linguaggi dell’improvvisazione. Ha sviluppato ambienti interattivi, installazioni e percorsi multimediali con Studio Azzurro, Ennezerotre, Asteria. Kiave è un rapper italiano, membro della crew Migliori Colori. Il suo primo incontro con l'hip hop avviene a 14 anni a Cosenza, quando inizia a scrivere rime. Dal 1996, oltre al cambio di molte crew ed alla passione per il writing, Kiave pubblica il primo prodotto ufficiale insieme ad altri 2 MC cosentini, Iken e Nerba, Internos. Dal 2002 collabora con Turi Salviamo. Ha all'attivo un CD dal titolo Rullanti Distorti (2004) e con i Migliori Colori partecipa al sampler di Da Bomb Magazine ed alla compilation di Radio Italia Network Street Flava 2nd Avenue. Nel 2005 Kiave pubblica per Vibrarecords il suo primo lavoro solista Dietro le cinque tracce. L'anno dopo partecipa ai dischi di Clementino e della formazione Il Lato Oscuro Della Costa,e in seguito pubblica i dischi Digli di No (2007) e 7 respiri (2008). Michiel Klein, musicista olandese fondatore delle band Adept e Eklin, ha suonato anche in gruppi emo/screamo come i Go Revolution Go. L'electro noise di Adept è duro e diretto, con chitarre acide, voci nervose e dark beats. Klein preferisce sia la musica a parlare per lui. Con gli Adept ha girato Europa e Stati uniti, anche come gruppo spalla dei Gossip, Health e !!!. Eklin è la nuova formazione di Klein: canzoni decostruite in crude avventure sonore. Experimental electro, energetica, oppressiva e incredibilmente dark. È prevista l'uscita di un album per maggio 2009. Eleonora Sedioli vive e lavora a Forlì. Nel 1998 inizia la collaborazione con Masque teatro, da prima come aiuto scenografa, poi come attrice. Negli ultimi anni a partire dallo spettacolo Il ragazzo criminale sviluppa all'interno della compagnia un percorso autonomo di ricerca sul movimento. Un atletismo 'solido' la spinge ad affrontare la scena come un lottatore-danzante. Voin de Voin, artista bulgaro con sede a Parigi ed Amsterdam, lavora sull'intersezione tra performance, video, arti visive e moda. Si interessa alle live arts come luogo di trasformazione, dubbio di sé e vulnerabilità. Si è formato al Dasarts Institute for Advanced Studies in Performance Arts a Amsterdam, EICAR Ecole International de Cinéma et Realisation a Parigi, Rietveld Academy a Amsterdam, School for New Dance Development a Amsterdam, Laban Centre a Londra, e all'Accademia d'Arte Drammatica di Sofia. È tra i fondatori del collettivo Kangaroo productions a Amsterdam e nel 2004 a Parigi dà vita al collettivo di musica visiva Dreamachine. Nelle performance e nel lavoro visivo ha collaborato tra gli altri con Liminal Institute, Martin Buttler, Yael Davids, Limitrophy Theatre, Robert Stijn. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| da ven 17 aprile incrocio Via Riva Reno/Piazza Azzarita Kinkaleri (I) W una nuova insegna nella città produzione Xing/F.I.S.Co.09 WANTED> è un’insegna che indica il luogo della 'costruzione apocalittica della meraviglia'. Nel 2007 si parte con un cartello della metropolitana capovolto e collocato all’ingresso della Galleria Accursio in piazza Maggiore, un atto subliminale concreto così plausibile da risultare ormai familiare e mimeticamente inglobato. Nel 2008 siamo alla sua prima riproduzione all'incrocio Via Ugo Bassi/Via Marconi, un passo per l’invasione programmata, un franchising di spazi mentali delle possibilità a perdere:>WASTED. Nel 2009 siamo alla proliferazione. Ecco una terza insegna in un'aiuola spartitraffico sullo stesso asse:>WRESTLING. Prosegue così la costruzione di un'immaginaria linea metropolitana dell'inversione. Il 2010 sarà l'anno della ramificazione. Kinkaleri nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. La natura dinamica del gruppo, oggi basato a Prato, ha permesso di consolidare una ricerca creativa personale, con importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. L’area produttiva di Kinkaleri si sviluppa attraverso itinerari diversificati: spettacoli, performance, installazioni, produzioni video, sonorizzazioni, allestimenti, pubblicazioni. 2 ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| sab 18 aprile h 22.00 Sì Antonija Livingstone/Heather Kravas (Can/USA/F) XXXXXXXXXXXXXXX - a situation for dancing Part #2: The Time before dom 19 aprile h 22.00 Sì Part #3: The End is dear lun 20 aprile h 22.00 Sì Part #4: Mary's dance prima italiana coreografia Antonija Livingstone & Heather Kravas con Antonija Livingstone & Elisabeth Ward special guests Margareth Kammerer, Marianna Finarelli, Chie Yoshida, Silvia Ricciardi, Cane Cotto, B.R., e altri musiche Bo Wiget creato in residenza a Dance Theatre Workshop New York, Les Bains::Connective Bruxelles e CCN Franche-Comté Belfort adattamento per F.I.S.Co.09 presentato in collaborazione con Teatrino Clandestino e Comune di Bologna Settore Cultura Fatti, nomi, identità che slittano… Prestigio e mostruosità… Un luogo, un'epoca, una relazione, una meditazione. La performance per episodi XXXXXXXXXXXXXXXXX - a situation for dancing delle danzatrici e performer Antonija Livingstone & Heather Kravas è un progetto dal formato insolito: una 'conversazione coreografica e meditazioni agitate' della durata di tre giorni con ospiti eterogenei e varie figure di attraversamento. Un insediamento a flussi ricombinabili che il pubblico è invitato a seguire nelle sue variazioni sera per sera. In questo pas de deux stile Fluxus il materiale coreografico e il tempo vengono manipolati e rimessi in circolo attraverso la condivisione dell'istante. Una gioiosa dimostrazione politica e una riflessione sull'identità in cui aleggia un sorta di libertà pura, eccentrica e viva. Una Situazione. Antonija Livingstone, performer e coreografa canadese, conduce una vita nomadica tra Montreal, Berlino, Stoccolma e Bruxelles. La sua arte attraversa un largo spettro di interessi e abilità (dal balletto, al drag-kinging, alle arti marziali) che facilitano il suo lavoro di trasformazione. Collabora con artisti e coreografi tra cui Meg Stuart/Damaged Goods, Benoît Lachambre, Vera Mantero, Eszter Salamon, Antonia Baehr e Heather Kravas. Con quest’ultima ha creato a situation for dancing. Heather Kravas, performer e danzatrice americana, ha danzato per otto anni a New York presentando creazioni in solo alla Judson Church, The Kitchen, P.S.122, ed è stata interprete di Marion Ballester, D.D. Dorvilliers e Peter Jacobs a Leipzig. Con Antonija Livingstone ha in comune un'educazione di danza eterogenea e un approccio interdisciplinare. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| mar 21 aprile h 20.30 Osteria del Sole Eva Meyer-Keller (Sw/D) Good Hands prima italiana di Eva Meyer-Keller con Eva Meyer-Keller, Sybille Müller, Irina Müller collaborazione artistica Rico Repotente, Alice Chauchat, Martin Nachbar, Skadi Schulz, Goor Zankl, Sean Reynard produzione Festival a/d Werf Utrecht, KunstenFESTIVALdesArts Scherzi da ragazzi e trucchi da bar. Tutti li conosciamo. Tutti li hanno fatti. Ma chi sa come funzionano queste cose? Perché è così eccitante fare esplodere una macchina giocattolo? Cosa c'è di affascinante nel vino che scorre verso l'alto? Un fatto è certo: queste esperienze sono collegate e il loro effetto ha a che fare con la tensione e il piacere. In Good Hands un precario arsenale di oggetti sui tavoli di un'osteria si trasforma in spettacolo grazie alle abilità manuali dei maghi low-fi istruiti da Eva Meyer-Keller. C'è anche un cotè da chef casalingo. Bicchieri, bustine da tè, tricks, esplosioni e casseruole. Ci saranno attimi di stupore, ma anche qualcos’altro… Eva Meyer-Keller, artista svedese a Berlino, si muove principalmente in ambito performativo. Ha presentato il suo lavoro in Europa e America, in gallerie d'arte e teatri. Prima di frequentare la School for New Dance Development di Amsterdam ha studiato fotografia e arti visive. L’attività di Eva è versatile. Lavora spesso contemporaneamente a più creazioni, realizza performance, organizza festival ed eventi, sviluppa progetti di altri artisti o gruppi come Baktruppen, Jérôme Bel, Christine De Smedt/ les Ballets C de la B. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| mer 22 aprile h 21.30 Teatro delle Celebrazioni Latifa Laâbissi (F) Histoire par celui qui la raconte 3 prima italiana nell'ambito di La Francia si muove 2009 concezione e realizzazione Latifa Laâbissi interpreti Jessica Batut, Siméon Fouassier, Latifa Laâbissi, Robert Steijn dispositivo scenografico e costumi Nadia Lauro luci Yannick Fouassier suono Olivier Renouf produzione 391 coproduzione Les Spectacles vivants Centre Pompidou, Centre chorégraphique national de Montpellier Languedoc Roussillon Programme ReR, LIFE Lieu international des Formes Emergentes/Saint-Nazaire, Festival d’Automne Paris La nuova creazione di Latifa Laâbissi, Histoire par celui qui la raconte è una narrazione storico-fantasmatica che genera uno strano universo allo stesso tempo inquietante e esilarante. L'azione è improbabile, lo spazio instabile. Inquadra un universo tra gioco e rituale con un montaggio di azioni semplici. La sua storia ha dei vuoti, è una traversata di tempi eterogenei che lancia scherzosamente variegati riferimenti storici, antropologici, cinematografici. Gli abitanti di questo mondo-scena preistorico, concepito visivamente da Nadia Lauro, danzano, condividono uno spazio, creano delle scenette da bar. L'azione è in crisi, lo spazio è minacciato da un principio di instabilità. La 'storia di chi la racconta' viene snocciolata indifferentemente sotto forma di conferenza, grida o gemiti, un canto, parole in altre lingue, figure ataviche. Latifa Laâbissi, dopo la formazione allo studio Cunningham a New York, dal 1990 lavora come danzatrice e coreografa con Jean-Claude Gallotta, Thierry Baë, Georges Appaix, Jennifer Lacey e Nadia Lauro, Boris Charmatz, Yves-Noël Genod, Loïc Touzé. Con quest'ultimo ha fondato la compagnia 391, di cui ha presentato con successo in Italia Love. Tra le altre creazioni in solo: I Love like animals, Habiter, Distraction. Dal 2009 è artista associata al Centre Chorégraphique de Rennes. Latifa Laâbissi predilige progetti 'non conformi', portatori di poste estetiche e politiche particolari. Il suo audace solo Self-portrait camouflage (2006) è uno degli spettacoli più originali della scena francese degli ultimi anni. Nadia Lauro, scenografa e artista visiva parigina, sviluppa il suo lavoro in differenti contesti (danza contemporanea, architettura del paesaggio, moda) e progetta spazi-scenario di diversa natura (dispositivi scenografici, costumi, ambienti, installazioni visive, architetture viventi). Nell'ambito della danza contemporanea collabora con coreografi come Vera Mantero, Benoît Lachambre, Frans Poelstra, Barbara Kraus, Latifa Laâbissi e Jennifer Lacey, con la quale ha co-firmato diversi progetti. Tra le creazioni:$Shot (di Lacey/Lauro/Parkins/Cornell) e le installazioni/performance Châteaux of France, Tu montes?, As Atletas e I hear voices realizzate in Europa, Giappone e Corea. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| gio 23 aprile h 22.00 Sì *MELK PROD./Marco Berrettini (CH) *MELK PROD. goes to New Orleans prima italiana direzione artistica Marco Berrettini ideazione e interpretazione Marco Berrettini, Jean-Paul Bourel, Carine Charaire, Bruno Faucher, Chiara Gallerani, Samuel Pajand, Gianfranco Poddighe luci e scenografia Bruno Faucher e Marco Berrettini direttore di scena Bruno Faucher suono Samuel Pajand costumi *MELK PROD produzione *MELK PROD. coproduzione La Bâtie – Festival de Genève e ARCADI col supporto di la Ville de Genève, l’Etat de Genève e Pro-Helvetia fondation suisse pour la Culture, e il sostegno del Centre chorégraphique national de Montpellier-Languedoc Roussillon grazie a Laboratoires d’Aubervilliers presentato in collaborazione con Teatrino Clandestino e Comune di Bologna Settore Cultura *MELK PROD. goes to New Orleans non è una fiction. Nel giugno 2007 la compagnia parte per New Orleans per un progetto sul blues. Là, nella città dove questa musica è nata per necessità di resistenza contro la segregazione americana, tutto prende senso in contrappunto alla disperazione dell'uragano Katrina del 2005. "Uno stile musicale può esprimere la tristezza della vita? Questo spleen in dodici battute riesce ad assorbire la catastrofe? A cosa assomiglia New Orleans oggi? Una sorta di Disney World sudista? Cosa nascondono le strade? Le cantine delle case portano a sacerdotesse Voodoo? Teste di gallo tagliate col machete? Nel nostro spettacolo non c’é più nessuno che decide, anche se c’é un tavolo verde, ma solo per giocare a Poker. Mi sembrava che rispecchiasse perfettamente la politica, o piuttosto la non-politica di George Bush dopo Katrina." Marco Berrettini, coreografo italo-tedesco. All'età di 15 anni, in Germania, è stato campione nazionale di discodance. Formatosi come danzatore alla London School of Contemporary Dance e alla Folkwangschulen di Essen con Pina Bausch, ha studiato scienze teatrali, etnologia europea e antropologia culturale. Il suo percorso di interprete è tanto eterogeneo quanto lo sono le fonti che ispirano le sue coreografie. Ha danzato in una compagnia jazz, in un corpo di balletto classico e nelle compagnie di danza contemporanea di Georges Appaix, François Verret, Noémie Lapsezon. Nel 1986 fonda la compagnia Tanzplantation, ribattezzata nel 2000 *Melk Prod., con cui ha all'attivo più di venti creazioni, tra cui le più recenti No paraderan (2004), L'Opérette sans sous, si... (2006) e *MELK PROD. goes to New Orleans (2007). Dal 2004 dirige la sezione Movimento alla Haute Ecole de Théâtre de Suisse romande a Losanna. Artista temerario e non sottomesso a norme e convenzioni, promulgatore di una 'danza per tutti' e contro lo 'spettacolarmente corretto', segue la massima di Nietzsche: bisogna danzare la vita. 4 ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| da ven 17 aprile > a gio 23 aprile h 10>18 Chinese Theatre MAMbo Olaf Breuning (CH) Home 2 prima italiana ideazione e regia Olaf Breuning con Brian Kerstetter produzione video 2007 Home 2 è il video-diario di un travelholic jet-setter. Guidati del promettente annuncio "Incontrerò i nativi!", lo seguiamo fra il Giappone, la Papua Nuova Guinea e l’Appenzell, nelle Alpi Svizzere. La mascherata inizia in Nuova Guinea dove il protagonista, indossando letteralmente delle maschere, incontra gli autoctoni. Con una testa di gorilla sul capo e una T-shirt degli AC/DC, passa da un villaggio all’altro, naviga lungo un fiume e, mentre occasionalmente racconta ai suoi compagni turisti le sue avventure, si aprono squarci di surreali esperienze-performance in Giappone, alle prese con i locali coinvolti a vestire maschere da cartoons. Il nostro globe-trotter abbraccia entusiasticamente tutti coloro che incontra nei suoi viaggi con un comportamento improbabile, fra vani tentativi di comprensione e possibilità tronfia di accrescere il suo ego. "OK, c'è un certo rilievo culturale …" dichiara vagamente alla fine del viaggio: nonostante abbia visto tutto con i propri occhi, non capisce evidentemente nulla. Il riflesso quasi patologico di voler stabilire un'unità armoniosa con tutti e ad ogni angolo del pianeta, inneggiando ad un entusiasmo artefatto quanto a suo modo coinvolgente, porta però solo alla totale alienazione. Una volta a New York, il nostro bamboccione si rallegra eccessivamente degli stereotipi del paesaggio urbano, dal succo d’arancia ai taxi, rimettendo in causa ogni possibile esperienza acquisita o forma di autenticità. Home 2 potrebbe essere una versione contemporanea del Candide di Voltaire. Olaf Breuning, artista visivo svizzero, ha studiato fotografia a Zurigo. Vive e lavora a New York. Indubbiamente fra i più singolari ed originali protagonisti usciti dalla generazione affacciatasi nel mondo dell’arte lungo gli anni Novanta, Breuning ha esposto in gallerie e musei internazionali, tra cui il Whitney Museum, il MOMA e il Migros Museum in Svizzera. Recentemente ha realizzato un’enorme 'scultura di sabbia' per l'Art Projects a Miami Beach e concluso la sua quarta personale alla galleria Metropictures di New York. Attualmente sta preparando una personale per la Kodama Gallery in Giappone. Il Chinese Theatre di Patrick Tuttofuoco, una delle personalità più interessanti della nuova generazione italiana, è un'intrigante struttura architettonica praticabile, concepita nel 2008 per la collezione permanente di MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna. Varcata la soglia dell'installazione si entra in un ambiente visionario con ventidue sedute di forme differenti. Le installazioni di Tuttofuoco richiedono spesso il contatto con gli spettatori, come nel caso di questa straniante sala cinematografica che ospita l'opera di Olaf Breuning: un luogo in un luogo. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| www.brainstormingartproject.blogspot.com Brainstorming - Camera di Decompressione per Spettatori un progetto di Elisa Fontana Brainstorming è un progetto che si interroga sul linguaggio della fruizione. Lo fa attraverso appostamenti. Si muove in modo autonomo, trasversale, defilato. Indaga la materia artistica nell’interstizio sociale e relazionale, nell’intercapedine morbidamente intellettuale che separa l’opera dallo sguardo del pubblico. Cataloga parole attraverso audiointerviste, scritture e conversazioni. Con un blog a libera consultazione, restituisce via web tutto il materiale raccolto. E attende commenti. Brainstorming non compie sondaggi e non prende decisioni in merito alla qualità dei lavori, ma si offre come bacino raccoglitore, stimolatore di discussioni, editore di materiali e luogo di decompressione post-show. È uno spazio adrenalinicamente e schizofrenicamente sospeso fra creazione e fruizione, fortemente dipendente dalla partecipazione del pubblico e dotato di un certo grado di casualità. Un esperimento in divenire, che genera un potenziale di infinite discussioni. Elisa Fontana si occupa di discipline artistiche contemporanee inventando formati che attraversano i generi e gli approcci, dalla riflessione teorica alla pratica performativa, dall'installazione al gioco. Con il progetto Wunderkammer_Camera delle Meraviglie è finalista al Premio Internazionale della Performance di Trento, con Wunderchildren_Contemporary art for young people crea progetti di educazione all’arte, con Brainstorming_Camera di Decompressione per Spettatori si occupa di riflessione teorica intorno alla creazione contemporanea. E' impegnata in un 'ardito tentativo di conservare meraviglia, per essere desideranti senza essere macchine'. ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||| Luoghi: PalaDozza anello sotterraneo - Piazza Azzarita 8 Sì - Via San Vitale 67 Osteria del Sole - Vicolo Ranocchi 1 Teatro delle Celebrazioni - Via Saragozza 234 Chinese Theatre MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna - Via Don Minzoni 14 Xing info: tel 051.331099 [email protected] www.xing-fisco.it www.xing.it 5