sabato 16 gennaio 2010 ore 20.30 Teatro Municipale Valli COMPAGNIE MONTALVO HERVIEU GOOD MORNING, MR. GERSHWIN uno spettacolo di José Montalvo e Dominique Hervieu coreografia José Montalvo e Dominique Hervieu scene e ideazione video José Montalvo costumi Dominique Hervieu con la collaborazione di Siegrid Petit-Imbert musica George Gershwin creazione sonora Catherine Lagarde clarinetto (assolo) Renaud Pion luci Vincent Paoli creato insieme a e interpretato da Mansour Abdessadok, Arthur Benhamou, MariePriska Caillet, Katia Charmeaux, Emeline Colonna, Clarisse Doukpe, Nicolas Fayol, Joëlle Iffrig, Blaise Kouakou, Mélanie Lomoff, Christelle Nazarin, Sabine Novel, P. Lock, Karla Pollux, Alex Tuy dit Rotha collaborazione artistica Vincent Rafis collaborazione video Pascal Minet, Etienne Aussel grafica computerizzata Franck Chastanier, Sylvain Decay, Amel El Kamel, Clio Gavagni, Michel Jaen Montalvo, Valérie Toumayan assistente alla coreografia Joëlle Iffrig e Roberto Pani responsabile di progetto Yves Favier coproduzione Théâtre National de Chaillot, Centre Chorégraphique National de Créteil et du Val-de-Marne / Compagnie MontalvoHervieu, Le Grand Théâtre de Luxembourg, La Biennale de la Danse de Lyon, Le Théâtre National de Bretagne, Het Musiektheater – Amsterdam, MC2 – Grenoble, La Maison des Arts de Créteil, Le Théâtre - Scène Nationale de Narbonne, L’Espace Jean Legendre – Théâtre de Compiègne. Con la gentile autorizzazione dell’Opéra national de Lyon per l’utilizzo di elementi della produzione “Porgy and Bess” – Lyon 2008 Foto: © Laurent Philippe (Théâtre National de Chaillot) La vita, come la danza, è un acquario! L’omaggio a Gershwin di José Montalvo e Dominique Hervieu di Stefano Tomassini Come altri grandi musicisti, quali ad esempio Duke Ellington e Cole Porter, o parolieri americani, come Edgar Ypsel Harburg, anche George Gershwin compose i suoi lavori più belli durante la Grande depressione. La musica fu capace di solidarietà umana e di creatività liberatoria in un momento di grande sofferenza economica e di crollo delle speranze. La depressione in fondo confermò che il capitalismo era corrotto, e che il governo democratico non aveva gli strumenti per arginarne la caduta. Solo una resistenza dal basso, nella solidarietà e nella comunità, e in parte superando i valori assoluti dell’individualismo, poteva rendere giustizia dell’enorme impatto sociale di questa che fu, in fondo, una ragione comune. Quello che allora oggi più sorprende, in questo omaggio danzato a Gershwin della compagnia di José Montalvo e Dominique Hervieu è la feroce leggerezza del suo mondo musicale. Leggero perché capace di combinare in una solida sintesi le aspirazioni di normalità di una intera generazione. Feroce perché ne mostra, in trasparenza, anche tutte le violente contraddizioni sociali e le lotte che questa musica, sullo sfondo, ha accompagnato. José Montalvo e Dominique Hervieu sono anche direttori del Centre Chorégraphique National de Créteil et du Val-de-Marne, con un evidente impegno al lavoro sul territorio che coniughi la diffusione della cultura di danza con la formazione e la messa in opera di interventi nel sociale attraverso l’esperienza diretta dell’arte coreografica. Dopo aver messo in scena Porgy and Bess (che ha debuttato nel maggio 2008 all’Opéra national de Lyon), il duo Montalvo Hervieu tor- na più liberamente a Gershwin con questo aurorale Good Morning, Mr Gershwin, presentato nel settembre 2008 in occasione dell’apertura della Biennale de La Danse de Lyon. Qui Gershwin è proiettato nella loro tipica scena raddoppiata dalla presenza gigante del video. Una scena abitata da corpi anche nudi, ma sempre in dialogo con le differenti culture da cui provengono. Più spesso troneggia vistoso, al centro delle immagini proiettate, un enorme castello di sabbia, probabilmente simbolo delle istituzioni economiche e politiche edificate prima della grande crisi, e infine destinato a mostrare tutta la sua precarietà. Le figure qui si tuffano come in un grande acquario, nel quale la realtà attutita nella lentezza e nella resistenza dell’acqua procura un sicuro effetto di dilatazione spaziotemporale e psicofisica. Più in basso, sul palco, è riprodotta la stringa di una qualsiasi strada suburbana. La danza multietnica e interculturale della compagnia assembla sorprendenti assoli di tip tap a energiche sessioni di hip hop. Mentre una ballerina, rigorosamente in punta, sorveglia nervosa e molto swing questa scena contemporanea che combina il musical di Broadway alla strada della metropoli di oggi. Il tempo, qui, non ha più durata. La musica contiene un’aspirazione più reale ed è capace di diventare colonna sonora per questa battaglia di uguaglianza e di libertà. Anche le sessioni danzate di gruppo producono una percezione policroma delle culture e degli stili; una ricchezza che potrà essere preservata grazie, anche o soprattutto, alla semplice complessità della musica di Gershwin. Non mancano momenti più teatrali, come un irresistible assolo di canto eseguito con il colluttorio, o un corteggiamento erotico con un bigné al cioccolato. Perché il teatro, come la musica, è spazio plurale in cui i piani espressivi possono sovvertire l’ordine dato delle cose, le gerarchie imposte dalla cultura alla società. La tecnica compositiva, dal punto di vista drammaturgico, è quella del mosaico. Qui le tessere assemblate senza vera cronologia, in fondo altro non vogliono che celebrare l’emersione di nuove presenze, di questi nuovi eroi comparsi sulla scena della storia, che possono essere i neri del Charleston di ieri come gli emarginati metropolitani di oggi. Sullo sfondo, documentate dal video, le battaglie per l’abolizione della segregazione e dei pregiudizî razziali. Un possibile messaggio finale, pieno di meraviglia e di futuro, sembra forse indicare, a tutti e più di tutto, che dobbiamo essere anche capaci di tornare a far sorridere i nostri bambini. Danza iconoclasta di Vincent Rafis Da più di vent’anni, José Montalvo e Dominique Hervieu portano avanti un progetto di danza divertente e iconoclasta, dall’immaginazione fervida, che rivela il piacere di corpi in movimento e la vivacità del loro intreccio. Mandando all’aria le logiche usuali, infrangendo gerarchie convenute di registri e discorsi, la loro arte, sebbene segua regole precise, rompe i codici, le convenzioni e le buone maniere. Disegnando un mosaico di stili e interpreti, vestito dei colori del mondo nel quale oggi viviamo. Good Morning, Mr. Gershwin “Che fortuna avere 20 anni negli anni venti a New York!” Si entusiasmava Ernest Hemingway, grande ammiratore del compositore. Quegli anni in effetti furono proprio gli anni di Gershwin: nasce l’arte urbana americana, le città cambiano in modo incessante, c’è una modernizzazione galoppante… fenomeni che segnano il musicista con la loro vertigine e le sue note del loro impulso. È a questo giovane prodigio, entusiasta, libero e colto, che respirava a pieni polmoni l’aria del suo tempo, che sarà dedicato il primo movimento di questa creazione. Josè Montalvo e Dominique Hervieu attingono liberamente alla fabbrica di fantasmi di Broadway degli anni ‘30 – donne, cinema e canzoni cantate dai più grandi interpreti, da The man I love a I got rhythm – per offrire un poema visivo fatto di sensualità, sogno e fantasia. In seguito, i Tre Preludi, composti nel 1926, testimoniano il talento eterogeneo di Gershwin: la sua curiosità non si ferma infatti alle frontiere di Manhattan, ma attinge insaziabilmente da altri contesti culturali, in un passaggio continuo tra arti minori e maggiori, musica colta e tradizionale. I riff sincopati del jazz, i motivi di una ninnananna blues, i ritmi dei caraibi si mescolano nei Préludes alle forme armoniche ispirate dai grandi compositori europei – vicino ai quali un Gershwin più adulto e inquieto ricerca d’ora in avanti una legittimità. A questo ideale di una musica per la musica, i due coreografi rispondono con una ricerca sul movimento puro, su quel virtuosismo che attraversa il loro lavoro dagli inizi, e che troverà qui la sua realizzazione nell’intimità di una partitura per pianoforte. Infine, circa dieci anni dopo i Préludes, l’opera della maturità di Gershwin fa entrare in scena per la prima volta i miserabili ai margini della Storia: con Porgy and Bess il compositore illumina di una luce cupa la società che lo aveva portato alle stelle. Povertà e segregazione segnano l’America della Grande Depressione, di cui Gershwin vuole farsi testimone. Eredi del gesto cittadino di un artista che incorona il suo percorso musicale con un’opera dai personaggi esclusivamente neri, José Montalvo e Dominique Hervieu articolano anche loro, in quest’ultima parte, discorsi storici ed estetici, politici e poetici sull’immaginazione. In questo modo riecheggia l’utopia positiva portata da Gershwin ai suoi tempi: è l’ouverture agli altri, alle loro differenze che da sola può modellare un’intelligenza percettiva – una generosa ospitalità dello sguardo. Biografia Nel 1981, José Montalvo, coreografo, incontra Dominique Hervieu, danzatrice, e inizia a coreografare dei brevi pezzi ludici, quasi degli afori-smi coreografici, di cui Dominique è l’interprete principale. Insieme elaborano una gestualità particolare caratterizzata da fluidità, rapidità e precisione che dona uno stile singolare alle loro produzioni. Tra il 1986 e il 1988 raccolgono premi internazionali al Concorso di Nyon (1986), Danse à Paris (1987) e al Concorso coreografico di Cagliari (1988), dando inizio ad un’avventura artistica che ha inizio con la nascita della Compagnie Montalvo-Hervieu, fondata nel 1988. Nel 1993, con la collaborazione del realizzatore video Michel Coste, José Montalvo e Dominique Hervieu creano Double Trouble, lavoro inaugurale che confronta l’immagine tecnologica con la presenza fisica del corpo dei danzatori. Da allora José Montalvo, assistito da Dominique Hervieu, si è buttato a capofitto nella produzione di un insieme di opere autonome che potessero però essere riallestite per il loro ensemble, alla maniera di un grande affresco barocco: Podebal (1992), Double Trouble (1993), Hollaka Hollala (1994), La gloire de Jerome A (1995), Philaou Thibaou II (1995), Les Surprises de Mnemosyne (1996) al Maggio Fiorentino per il Balletto del Teatro Comunale di Firenze, La Mitrailleuse en etat de Grace (1996), Paradis (1997), Un Nioc de Paradis (1999), Le Jardin de Io Io Ito Ito (1999). A partire da questo lavoro e per i successivi, Dominique Hervieu è coreografa associata. Nel 1999 creano per i danzatori étoiles dell’Opéra di Parigi Le rire de la lyre e nel maggio 2000 Variation au Paradis – brano creato esclusivamente per l’apertura del 53° Festival Internazionale del Film di Cannes. Parallelamente alla coreografia, dal 1989 si dedicano alla creazione di eventi legati ad un territorio specifico, proponendo agli abitanti di una città una coreografia scritta su misura per loro. Les danses à voir et à danser raccoglie dalle trecento alle tremila persone di tutte le età ed estrazioni (come a Créteil nel quadro del Festival Internationale de la Ville) e costituisce - attraverso un approccio disimpegnato - un tenta- tivo di riconquistare il piacere della festa e del danzare. Nel giugno 1998, vengono nominati direttori del Centre Chorégraphique National de Créteil et du Val-de-Marne, continuando a sviluppare in questo territorio – accanto al loro mandato di creatività e diffusione – un lavoro di formazione e di educazione artistica, creando delle azioni originali che favoriscono l’accesso all’arte coreografica. Nel giugno 2000, José Montalvo e Dominique Hervieu vengono nominati rispettivamente Direttore della Danza e Direttrice della “Mission Jeune Public” e delle attività per il pubblico del Théâtre National de Chaillot. Hanno ricevuto l’onorificenza di Chevalier des Arts et des Lettres. A partire dal 2002, Dominique Hervieu co-firma con José Montalvo gli spettacoli della compagnia. Creano Babelle Heureuse, fiaba coreografica per 21 interpreti di cui 2 musicisti iraniani che interpretano sulla scena musiche tradizionali del Golfo Persico. Nel 2003, Dominique Hervieu crea per la Petite Fabrique al Théâtre National de Chaillot Le Corbeau et le Renard, trasposizione coreografica della favola di Jean de la Fontaine. Nel maggio 2004, José Montalvo e Dominique Hervieu coreografano e mettono in scena l’opera di JeanPhilippe Rameau Les Paladins, sotto la direzione musicale di William Christie di Les Arts Florissants al Théâtre du Châtelet di Parigi. Nel novembre 2004, immaginano un percorso coreografico al Museo del Louvre On Danse au Louvre / Carte Blanche à la Compagnie Montalvo Hervieu. Cinquemila spettatori gironzolano nel Museo, immersi in un mélange di epoche ed arti, vivendo un’autentica esperienza di nomadismo estetico. Nel 2006, Dominique Hervieu crea L’art de la rencontre – Cartes Postales Choregraphiques pour les Francoffonies!, cofanetto di DVD interattivi e didattici sulla diversità culturale. Nel giugno 2006, José Montalvo e Dominique Hervieu ricevono il Prix Chorégraphique dalla SACD. Nel novembre 2006, José Montalvo e Dominique Hervieu creano una variazione attorno a On Danse per un pubblico giovane, con il titolo La Bossa Fataka de Rameau, strizzatina d’occhio a Hugo Ball, fondatore del movimento Dada. Il film documentario di Dominique Hervieu La Danse, l’Art de la Rencontre, realizzato insieme a José Montalvo, viene diffuso su ARTE sabato 15 settembre 2007 nel quadro della trasmissione MUSICA. Le immagini documentarie girate con coreografi del Mali, Cambogia e Tunisia nei loro rispettivi paesi ai tempi delle cartes postales chorégraphiques si mescolano alle immagini dell’universo Montalvo Hervieu. Sorta di collage video al servizio della poesia, dello humor e dell’illusione. Nel 2008, José Montalvo e Dominique Hervieu dedicano all’opera di George Gershwin un dittico costituito da due opere molto contrastanti tra di loro: una prima parte, Porgy and Bess, che debutta nel maggio 2008 all’Opéra national de Lyon, è un lavoro crepuscolare; una seconda parte, Good Morning, Mr Gershwin, presentata nel settembre 2008 in occasione dell’apertura della Biennale de la Danse de Lyon, creazione coreografica che attinge liberamente alla fabbrica dei fantasmi di Broadway. Nel giugno 2008, José Montalvo e Dominique Hervieu hanno assunto la direzione del Théâtre National de Chaillot. Nel 2009, Dominique Hervieu è stato nominato Officier des Arts et Lettres. José Montalvo e Dominique Hervieu hanno ricevuto il Premio “Créateurs sans frontièrs” dal Ministero degli Affari Esteri. 29, 30 gennaio 2010 ore 20,30 31 gennaio ore 15,30 Teatro Ariosto 31 gennaio 2010 ore 20,30 Teatro Municipale Valli 9, 10 febbraio 2010 ore 20,30 Teatro Municipale Valli 13 febbraio 2010 ore 20,30 Teatro Municipale Valli Kremerata Baltica, G. Kremer, K. Buniatishvili Personaggi Arena Prossimi spettacoli Molto rumore per nulla di William Shakespeare regia di Gabriele Lavia di Michele Serra e Antonio Albanese musiche di Haydn, Pelecis, Serksnyte L’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare le eventuali spettanze relative a diritti di riproduzione per le immagini e i testi di cui non sia stato possibile reperire la fonte. A cura dell’Ufficio stampa, comunicazione e promozione / Danza e RED Soci fondatori Fondazione Comune di Reggio Emilia Soci fondatori aderenti coreografia di Israel Galvan Sostenitori Partner ROTARY CLUB REGGIO EMILIA Amici del Teatro Delegazione di Reggio Emilia Paola Benedetti Spaggiari, Enea Bergianti, Franco Boni, Gemma Siria Bottazzi, Gabriella Catellani Lusetti,Achille Corradini, Donata Davoli Barbieri, Anna Fontana Boni, Grande Ufficiale Gr. Croce llario Amhos Pagani, Comm. 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