Loano: Un tè con… Mario Dentone

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Loano: Un tè con… Mario Dentone
di Silvia Pattaro - Venerdì 17 Dicembre alle 18 presso la Sala Consiliare di Palazzo Doria a Loano terzo ed
ultimo appuntamento della rassegna promossa dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di
Loano, “Libri sotto l’albero-Un tè con l’autore”: protagonista dell’evento sarà il nuovo romanzo di Mario
Dentone, “Il Padrone delle onde” (Mursia Editore, Milano, 2010, 336 pp., 18 € ).
Conduce l’iniziativa la giornalista de “La Gazzetta di Loano” Graziella Frasca Gallo. L’incontro si chiuderà
ancora una volta come nei salotti letterari d’un tempo, con tè e pasticcini.
Il romanzo, che ha raggiunto la seconda ristampa dopo appena tre mesi dall’uscita, ha avuto ottime
recensioni critiche su Repubblica, Il Secolo, XIX, La Gazzetta di Parma, segnalazioni su Il Sole 24ore, La
Stampa e altri importanti giornali. La storia proseguirà con altri due romanzi ai quali l’autore sta già
lavorando.
“Il padrone delle onde”, un viaggio appassionato tra terra e mare, avventura e storia, lingua italiana e
dialetto ligure, racconta la Liguria del XIX secolo e l’avventurosa vita di Geppin, “padrone di barchi, di
onde e di vento”. Geppin, ovvero Giuseppe Vallaro, venuto al mondo nel 1804 a “u cantu da groga”,
“l’angolo della gloria”, a Moneglia, la città della Riviera di Levante protagonista della grande epopea ottocentesca dei marittimi liguri.
Di lui, che morì nel 1870, sopravvive una breve notizia in un libro di storia della marineria ligure, “Capitani di mare e bastimenti di
Liguria del secolo XIX”, scritto nel 1939 da Gio Bono Ferrari, storico della marineria, una traccia labile ma sufficiente per immaginare
una vita avventurosa, completamente regalata al mare, alle onde, al vento. Dopo un’infanzia trascorsa a spaccarsi la schiena come
zavorratore, caricando sabbia per i grandi velieri oceanici e sognando l’orizzonte, un giorno finalmente Geppin prende il mare e
comincia la sua avventura: il porto di Genova e le barche, la piccola lancia a remi, il leudo di vela latina, la tartana per il primo viaggio
da comandante, fino a diventare vero capitano di lungo corso, su un brigantino, con un suo equipaggio. “Come un vero ligure era
padrone di onde e di vento, e chi è stato col mare negli occhi una vita nel mare vorrebbe anche morirci.” scrive Dentone, a
simboleggiare una vita intera in simbiosi con il mare, un mare epico e lirico insieme, vero protagonista fin dal principio: “Dalla pancia
della madre si tuffò nella schiuma di un’onda lunga; nessun battesimo fu più battesimo, e il prete sorrise e disse: «Affido questo bimbo
al mare, suo destino». E così fu.”
Sconosciuto alle grandi storie, alle cronache del tempo, Geppin da Groga anima un secolo di marineria a vela e di coraggio autentico, di
gente nata da una spiaggia e da un piccolo paese di mare, tenace nel cercare l’orizzonte sempre più in là, dove può spingersi lo sguardo,
“perché il mare, come la fantasia e la volontà, non ha confini”. Una storia che Mario Dentone ha saputo trasformare, grazie al fortunato
incontro con il vecchio volume che conteneva una biografia tanto affascinante da sembrare quasi fiabesca, in un avvincente romanzo di
mare e d’avventura, di predoni e naviganti, di miseria e amore, un romanzo di realtà, di sentimenti e di problemi veri, radicati
profondamente nella storia e nell’animo dell’uomo. Le caratteristiche salienti di Dentone, capacità e chiarezza comunicativa, densità di
tematiche e problematiche, risolte in un linguaggio concreto e poetico ad un tempo, appaiono, in quest’ultima prova, portate al loro
massimo apice di suggestione, complice anche la struttura, abilmente giocata sulle tecniche del giallo, della sorpresa e della suspence.
Mario Dentone, nato a Chiavari il 2 novembre 1947, non si è mai allontanato dalla Riviera Ligure di Levante: Riva Trigoso, dove è
cresciuto, e Moneglia, dove vive. Dai paesaggi della Liguria ha attinto l’ispirazione pe i suoi scritti, dominati dalla forte presenza del
mare. Ha il merito di essere uno dei rari scrittori contemporanei che, non inserito nei grandi circuiti del commercio editoriale, possiede
l’indipendenza, la libertà, la serietà di chi fa il proprio lavoro per pura passione e per innato talento. Artista poliedrico, è autore di
romanzi di sei romanzi: “Equilibrio” (1981, vincitore del premio “Rapallo-Prove”), “Al mattino era notte” (1983), “Donna di carta
velina” (1988), “Il gabbiano” (1995) e “La Badessa di Chiavari” (2007), messo in scena nel 2009 a Savona per la regia di Daniele
Balestra e successivamente portato anche su altre piazze. Due anni fa a questo romanzo è stato assegnato il “Premio Assoluto
Maestrale” per la narrativa edita. In Mario Dentone non manca neppure la collaborazione a sceneggiature televisive e cinematografiche,
una produzione ampia di racconti e saggi pubblicati su riviste culturali specializzate, relazioni e convegni letterari e conferenze: da
ricordare il volume di racconti “La prima spiaggia” (2007) ed il saggio biografico “Luigi Tenco – Per la testa grandi idee” (2008). Ma da
alcuni anni Dentone alterna l’attività narrativa con quella teatrale, riscuotendo sentiti apprezzamenti. Nel 1990 l’esordio nel campo con
“Ho sentito cantare un angelo”, dedicato a Nicolò Paganini e già rappresentato parzialmente a Genova. Nel 1994 il lavoro forse più
struggente, “Una prigione di vetro”, omaggio a Luigi Tenco, in scena a Genova ed altrove tre anni più tardi e rimesso in scena nel 2007.
Del 1998 è “Monsieur Proust”, del 1999 “Un grido taciuto”, dedicato a Cesare Pavese, e del 2001 il lavoro più impegnato “Una notte da
Papa”, un saggio storico trasposto in chiave teatrale sulla vita del pontefice ligure Adriano V Fieschi. Asceso alla fama nel 2005 con “Chi
ha vissuto la mia vita?”, dedicato a Luigi Pirandello e che è stato poi segnalato per “Molise in Teatro” dal “Gruppo Maschere Nude –
Amici del Teatro Pirandelliano”, per la regia di Domenico Oriente, Mario Dentone ha ripreso il filo diretto con l’elemento marino, senza
dimenticare anche il dramma: in questo campo è da sottolineare la pubblicazione di “Anche il cielo è caduto”, atto unico sull’attentato
alle Torri Gemelle del World Trade Center di New York, pubblicato nel 2007. Con “La porta aperta”, firmato nella primavera di
quest’anno, lo scrittore chiavarese ha raggiunto un altissimo grado di “guida alla riscoperta in toto di un personaggio, illuminato spesso
anche attraverso scomode verità”. La sua opera narrativa e di testi teatrali è stata oggetto di numerose tesi di laurea. Collabora con
Graziella Corsinovi alle cattedre di Storia del Teatro e di Lingua italiana presso l’Università di Genova, nonchè con la Facoltà di Scienze
della Formazione e con la cattedra di Scrittura creativa presso il polo universitario di Savona.
http://albengacorsara.it/2010/12/15/loano-un-te-con-mario-dentone/
15/12/2010 22.30.10
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