calendario cultura gennaio – aprile 2016 Supplemento di Cooperazione N. 53 del 28 dicembre 2015 ura Coop cult i d e t n e Presid Monica Piffaretti Il nostro sentiero: seguiteci! LA COMPAGNIA SUGO D’INCHIOSTRO Impressum Editore: Coop Società Cooperativa, 4002 Basilea; Jörg Ledermann, Patrick Wehrli Redazione: Daniele Pini (caporedattore), Rocco Notarangelo, Thomas Carta (curatore dell’inserto) Produzione: Saverio Verrascina Layout: Loris Succo (respons.), Sara Annicchiarico Stampa e distribuzione: Centro Stampa Ticino SA, Muzzano Tiratura: 131.500 copie. Il programma può essere soggetto a modifiche Coop cultura è raggiungibile presso: Coop, Regione Ostschweiz-Ticino, Via Industria, 6532 Castione, tel. 091 822 35 35, www.coop.ch/coopcultura Coordinamento Coop cultura: Samantha Dresti, [email protected] Commissione Coop cultura: Monica Piffaretti (presidente), Ivo Dietsche, Marco Lucchini, Beatrice Lundmark, Orazio Martinetti, Timoteo Morresi, Rocco Notarangelo. 2 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 Una scena dello spettacolo: Marco Mottai, Francesco Mariotta e Simone Jaquet-Richardet. Ma ke razza DI TRENO ♦♦Teatro musicale Un progetto per le scuole medie e medie superiori, firmato dalla compagnia «Sugo d’inchiostro», per riflettere sulla multietnicità e sul razzismo. C ome parlare di zingari ai ragazzi? Lo sviluppo di «Ma ke razza di treno» ha preso avvio proprio da questa domanda. «I pregiudizi su di loro sono presenti in molte culture, forse perché lo zingaro, in quanto nomade, incarna l’essenza del “diverso”», premette Francesco Mariotta, che con Marco Mottai è l’anima della compagnia «Sugo d’inchiostro». «Oggigiorno, in Ticino, è raro incontrare gitani. Nonostante ciò, è facile sentire numerose prese di posizione, spesso negative, al riguardo. Anche da parte di chi non ha mai avuto contatti con loro. In realtà, molti dei luoghi comuni – per esempio, il rapimento di bambini – non trovano riscontro nelle cronache giudiziarie». L’obiettivo era chiaro fin dall’inizio: Foto: mad C ollezione inverno-primavera, eccoci qui. Coop cultura ha deciso di sostenere un ventaglio di eventi. Nel bouquet vi segnaliamo una serie di appuntamenti per famiglie: i teatrini di Minimusica a Bellinzona, i burattini di Maribur nel Mendrisiotto, Coccinellarcobaleno in alta Leventina, il Gruppo teatrino a Olivone, la produzione del gruppo teatrale «Sugo d’inchiostro», che girovaga per le scuole del Cantone Ticino con una rappresentazione dedicata alla lotta contro i pregiudizi (intitolato «Ma ke razza di treno»), e il progetto «Arte che passione!» del Museo in erba di Bellinzona. Novità della tornata è «La palla rossa» di CambusaTeatro, che nei teatri ticinesi e nelle scuole superiori affronterà il tema della morte comunicata ai bambini. Torna anche «Gioventù dibatte», con la cultura interpretata quale conoscenza della democrazia, per allievi delle medie e dei licei. Per gli «oltre 60», ad Ascona, sosteniamo la rassegna TeatrOver60, con spettacoli sempre stimolanti. Fra le proposte più originali ci sono la mostra fotografica «Stones Faces» in Calanca, che sottolinea il legame fra i calanchini rimasti o emigrati e la pietra della valle, lo gneiss, e lo spettacolo «Semi di futuro» nell’ambito del festival «La donna crea» all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno, con l’attrice-giardiniera Lorenza Zambon («Vi farò vedere l’imboccatura di certi sentieri…»). A tutto ciò si aggiungono appuntamenti musicali con l’orchestra Arcadia, itinerante nel Cantone, o ancora nella chiesa di Breganzona con il coro Tersicore, che si produrrà in brani della «Passione secondo Matteo» di Bach, il pezzo forte del Festival di cultura e musica jazz di Chiasso e la novità di LocarnoFolk Events, che propone concerti sul tema della fratellanza. C’incamminiamo? l «Sugo d’inchiostro» è una formazione di attori-animatori ticinesi che dal 2004 produce eventi teatral-musicali per bambini, ragazzi e adulti. Le pièce vengono presentate alle scuole dell’infanzia, elementari, medie e medie superiori con un adattamento alle differenti fasce d’età, come pure a persone ed enti che hanno a che fare con l’infanzia (gruppi di genitori, centri giovanili, ecc.). Ogni spettacolo, attraverso il divertimento, propone di veicolare messaggi di sensibilizzazione al rispetto dell’altro e dell’ambiente naturale, al ripudio della violenza e alla problematica dello stress. RRwww.sugodinchiostro.ch favorire la discussione all’interno delle classi di scuola media e media superiore sul tema, sempre attuale, del pregiudizio e del razzismo. Partendo da uno stimolo, quello della pièce, accattivante e d’interesse culturale. «Può apparire paradossale, ma non si vedranno zingari in scena», precisa Marco Mottai. «L’unica gitana presente è la protagonista di una serie di notizie diffuse dal radiogiornale, dove leggende metropolitane, dichiarazioni ufficiali e opinioni si mescolano». Succede così che quattro personaggi, di diversa provenienza, s’incontrano regolarmente su un treno che fa la spola fra due località immaginarie. I loro incontri si svolgono nella diffidenza reciproca, benché con il passare del tempo scoprano di avere molte affinità. Fra cui l’insofferenza comune verso gli zingari. Nei difetti e nei pregi dei personaggi il pubblico può ritrovarsi, con il sorriso e qualche punto interrogativo. Essenziale: è forse questo l’aggettivo più adatto a qualificare il lavoro della compagnia «Sugo d’inchiostro». Senza fronzoli, ci si concentra cioè sul fulcro del discorso. Già con la scenografia, che privilegia l’utilizzo di materiali di riciclaggio, a basso costo. «Legato a temi specifici e d’attualità, il nostro stile teatrale ha trovato un ottimo riscontro sia fra i ragazzi sia presso i docenti», si felicita Francesco Mariotta. «Il giudizio è stato concorde: una pièce divertente, frizzante e ricca di numerosi spunti di riflessione per approfondire la multietnicità, il razzismo e la convivenza civile tra persone di nazionalità diverse».l Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 3 La «Passio» ♦♦Musica Il 21 febbraio, a Breganzona, il Coro Tersicore e la Scuola corale Scarlatti canteranno la Passione di Gesù, di Bach. D Dialogo e forza persuasiva tra studenti. ♦♦Un progetto educativo dedicato ai cittadini di domani. Tra formazione e sana competizione. Affinché la democrazia non rimanga un concetto astratto. P lasmare il cittadino democratico, responsabile e attivo: è l’obiettivo di «La gioventù dibatte», progetto nazionale di educazione alla cittadinanza. «Portando il dibattito all’interno delle aule scolastiche, si punta a insegnare ai giovani come affrontare la complessità dei temi sociali, politici, economici, etici e d’attualità», spiega Franchino Sonzogni, responsabile per il Ticino. «S’impara, inoltre, a costruire un’opinione argomentandola in modo documentato e a esprimere le proprie idee con un linguaggio fluido, nel rispetto degli 4 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 altri». Allo scopo, «La gioventù dibatte» forma i docenti in specifici corsi e mette a disposizione manuali per insegnanti e allievi. «In parallelo, vi è la dimensione competitiva», precisa Sonzogni. «Ogni anno viene infatti organizzato un concorso cantonale che permette di confrontarsi su temi diversi». I prossimi appuntamenti si tengono a Bellinzona il 25 gennaio per le scuole medie e il 1º febbraio per le scuole medie superiori. Quanto alla metodologia, ci si affronta su temi formulati con una domanda chiusa, così da optare fra un «sì» e un «no», come nelle votazioni. La tesi da difendere non si può scegliere: s’impara pertanto a decentrarsi, a capire e a rispettare le idee degli altri. Il dibattito, di 24 minuti, è suddiviso tra apertura, discussione libera e chiusura. Non vi è un moderatore e non si può interrompere chi parla: bisogna attendere il proprio turno. Quattro i criteri di valutazione: la conoscenza della materia, l’abilità nell’espressione linguistica, la capacità di ascolto/dialogo e la forza persuasiva. l Foto: mad La gioventù dibatte UN CASO CONCRETO Il tema: gli organismi geneticamente modificati (ogm) sono una minaccia per l’ambiente e la salute? Argomenti pro ogm: 1. Le biotecnologie permettono di ottenere colture immuni dall’azione dannosa degli insetti parassiti e dei microrganismi fitopatogeni (funghi, virus), quindi senza perdite nel raccolto e senza l’uso di pesticidi. 2. Le biotecnologie consentono di produrre nuovi vaccini e farmaci per malattie finora incurabili. Argomenti contro gli ogm: 1. le applicazioni biotecnologiche, se vogliono essere utilizzate in senso umanistico, devono promuovere la biodiversità, non accelerarne la diminuzione o addirittura la scomparsa. 2. L’applicazione delle agrobiotecnologie può diventare una via per creare nuove dipendenze dei paesi più poveri, arricchendo sempre più i paesi già ricchi. omenica 21 febbraio, ore 16:00, presso la chiesa della Trasfigurazione a Breganzona, il Coro Tersicore e la Scuola corale Scarlatti eseguiranno «Passio». Alla direzione, Guido Mollica. La rappresentazione narra la Passione di Cristo attraverso la lettura di versetti del Vangelo e soprattutto tramite l’esecuzione delle pagine più significative della «Passione secondo Matteo» di Johann Sebastian Bach, arrangiata per doppio coro, organo, due flauti e violino. Il concerto comprende, tra gli altri, il coro introduttivo e quello finale, arie e recitativi per solisti e due corali con la partecipazione dell’assemblea. Durante i canti verrà proiettata la traduzione dei testi per facilitare la comprensione dell’opera. L’Associazione Coro Tersicore è stata fondata a Lugano nel 2002. Nel 2007 il coro, misto e polifonico, ha eseguito presso gli studi RSI la prima de «La Nebbia» di Cristian Gentilini, mentre nel 2010 ha accompagnato la messa per l’Ascensione trasmessa in Eurovisione. Nel 2013 ha pubblicato un disco con musiche di Felix Mendelssohn Bartholdy e nel 2014 ha partecipato al Festival internazionale D.G. Kiriac in Romania. La Scuola corale Scarlatti è invece nata nel 1994 presso la Scuola media statale Galilei di Baranzate (Milano) come coro studentesco di voci bianche. Nel 1996 si è aggiunta la sezione di voci virili, consentendo l’ampliamento del repertorio, costituito da letteratura sacra e profana che va dal Seicento ai giorni nostri.l RRwww.tersicore.ch RRwww.lagioventudibatte.ch Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 5 Maribur ♦♦Teatro Fra il 20 marzo e l’8 maggio, la rassegna del teatro di figura propone un «antipasto» domenicale. RRwww.locarnofolk.ch RRwww.maribur.ch Foto: mad possibili alle melodie tradizionali. Il terzo concerto, il 16 aprile all’Osteria La Fabbrica di Losone, ci porterà su tutt’altre sponde, quelle dell’«Isola Verde», l’Irlanda. Le Henry Girls sono tre sorelle della contea di Donegal. I loro brani hanno un suono unico, caratterizzato da armonie vocali originali, che unisce la musica folk tradizionale irlandese con quella americana: il bluegrass e il blues. Scrivono canzoni melodiose, orecchiabili e incisive, fondendo il vecchio con il nuovo. I fratelli piemontesi del Duo Bottasso padroneggiano profondamente la grammatica delle forme musicali tradizionali ma, nella loro continua evoluzione, scelgono d’interpretare musica viva e attuale, i cui confini geografici sembrano davvero indefinibili. Per il concerto di LocarnoFolk, il 7 maggio al Teatro Dimitri di Verscio, il duo presenterà un progetto eccezionale: la collaborazione con la cantante sarda Elena Ledda, la voce femminile dei Sardi nel mondo. l Le irlandesi Henry Girls (foto grande), le argentine Hermanas Caronni (a lato) e il duo piemontese Bottasso (in alto a destra). Locarno FOLK EVENTS ♦♦Concerto Tra gennaio e maggio, nel Locarnese, quattro eventi musicali sotto il segno della «fratellanza», dall’Argentina alla Sardegna. S ono fratelli o sorelle e, oltre al legame di famiglia, li unisce un rapporto particolare e intenso: suonano assieme dall’infanzia e hanno sviluppato un linguaggio musicale proprio. Incentrati sul tema della fratellanza, i concerti proposti da LocarnoFolk Events tra fine gennaio e inizio maggio vedono proprio la partecipazione di gruppi formati da fratelli o sorelle e anche – giocando sul doppio significato del termine «fratellanza» – da musicisti di varie culture che, pur 6 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 esprimendosi attraverso linguaggi musicali dissimili, condividono valori universali e convergono nella loro essenza. La rassegna debutta il 30 gennaio, all’Osteria La Fabbrica a Losone, con Las Hermanas Caronni, due sorelle gemelle argentine il cui nonno paterno era originario di Mendrisio. La loro musica è elegante e intimista ma con un suono opulento, grazie ad arrangiamenti minimalisti e inventivi. Impressionismo europeo, musiche di compositori sudamericani come Villa-Lobos e lo spirito del tango s’incontrano con la musica popolare della Pampa. Seconda data il 6 marzo, al Monte Verità di Ascona, con uno straordinario duo che porta alla luce i legami possibili tra i repertori che navigano attraverso l’Adriatico e uniscono i Balcani e i Carpazi alle regioni del Sud dell’Italia. La voce di Maria Mazzotta si muove leggera e ricca di mille sfumature tra le lingue musicali delle due sponde, mentre le note del violoncellista Redi Hasa propongono una e mille soluzioni M aribur, la rassegna dedicata al grande e compianto burattinaio Otello Sarzi, raggiungerà il suo momento clou in maggio (ne riferiremo in dettaglio sul prossimo calendario di Coop cultura). Da inizio primavera c’è però un «antipasto» che va annotato subito in agenda. È l’ormai rodata mini-rassegna domenicale «Anch’io a teatro», in programma fra il 20 marzo e l’8 maggio e affidata a quattro compagnie che dedicano la loro ricerca al teatro di figura. La «missione»: avvicinare e appassionare a quest’arte il pubblico in erba. Tutti gli eventi si terranno nell’aula magna della scuola media di Stabio. Per il primo spettacolo, il 20 marzo, la Baracca Teatro Testoni di Bologna arriverà con un bagaglio trentennale di esperienza sui palcoscenici, proponendo «Le stelle di San Lorenzo», un racconto semplice e poetico come una notte stellata (da uno a quattro anni). Il 10 aprile, il Teatro Laboratorio Magiafuoco presenterà invece «Insù», ispirato al racconto «Mignolina» di Andersen. Un viaggio alla scoperta del tema della nascita e della ricerca d’identità, attraverso quella Madre Terra che è giardiniera del mondo e casa di tutte le creature (dai dodici mesi). Seguono, il 24 aprile, «Nuvole e case» con la Compagnia Nuvole in tasca (dai due ai sei anni) e, l’8 maggio, «MiloeMaya» di Scarlattine Teatro, dove musica, poesia e oggetti faranno diventare protagonisti gli stessi piccoli spettatori (fino ai tre anni). l Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 7 Foto: “Anna” di Adriana Berossi Klenk, scultura di Franz Canins, mostra “Facce di gesso”, mad DI PIETRA Un’immagine dello spettacolo «Scherzo di neve», in cartellone il 20 gennaio. ♦♦Esposizione di fotografie e sculture, fino al 19 marzo, a San Bernardino. Tema: la relazione umana e artistica tra gli abitanti e lo gneiss della valle Calanca. I 8 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 grapher Corinne Kaufmann. Strada facendo, a ciò si sono aggiunte le sculture del bolzanino Franz Canins, alle cui spalle vi sono mostre in varie città italiane, tedesche e statunitensi. Tanto che il titolo dell’iniziativa è evoluto in «Facce di pietra incontrano facce di gesso». Il ruolo di art director è invece stato assunto da Davide Macullo. «L’esercizio fotografico mirava a cogliere l’uomo in un momento di assenza dalla materia, mentre la scultura è una ricerca della presenza dell’uomo nella materia», spiega Adriana Bertossa Klenk. «In questo senso, la fotografia e la scultura si completano. Così come ♦♦Teatro A Bellinzona, fra gennaio e aprile, la rassegna per i piccoli proporrà tre spettacoli e una festa conclusiva a sorpresa. «Anna», di Adriana Bertossa Klenk, e la scultura «Facce di gesso», di Franz Canins. Facce naugurato a fine 2015, We are stone faces, siamo facce di pietra è un progetto fotografico – interamente realizzato su pellicola – che racconta la relazione tra gli uomini e la terra d’origine. Nello specifico, dinanzi all’obiettivo sono finiti la valle Calanca e i calanchini. Ritratti di gente comune, messa a confronto con lo gneiss, pietra per eccellenza della regione. L’esposizione, allestita a San Bernardino, presso gli uffici dell’Ente turistico regionale del Moesano, rimarrà aperta fino al 19 marzo. Le fotografie sono firmate da Adriana Bertossa Klenk di Grono e dalla guest photo- Minimusica ben si accostano la millenaria, statica pietra della montagna e le persone che, con rapidità, vi camminano sopra. Guardando le immagini, lo spettatore potrà sentirsi partecipe, attore, creatore e pensare che in quel luogo “potevo esserci anch’io, perché anch’io sono una faccia di pietra”». Secondo la curatrice, la crosta terrestre contribuisce a formare il carattere e le attitudini. Esistono luoghi in cui ci si sente a proprio agio, rassicurati e felici; altri posti che invece trasmettono determinazione, libertà, orgoglio; altri ancora nervosismo, aggressività e ansia. «Tra i motivi di tali vibrazioni c’è il magnetismo, la radiazione dello strato geologico su cui viviamo», osserva Bertossa Klenk. «Nel caso di un “valeggio” di montagna la materia sta sotto i nostri piedi, ma si erge anche tutto attorno: i calanchini vivono nei gironi di un imbuto di gneiss e hanno nella loro indole la determinazione, la libertà, la volontà di raggiungere i loro traguardi. Si muovono perciò nel mondo portando con sé l’antica caparbietà della pietra», conclude la fotografa. Per visite guidate, gruppi e scolaresche si può scrivere una e-mail a: [email protected] l RRwww.stone-faces.com L e luci della ribalta rimangono accese: proseguono infatti, al teatro dell’Oratorio parrocchiale di Bellinzona (dietro la Collegiata), gli appuntamenti della rassegna «Minimusica». Come sempre, le rappresentazioni si svolgono di mercoledì, alle ore 14 e alle 16. S’inizia il 20 gennaio con «Scherzo di neve». Un imprevisto può sempre entrare dalla porta, e magari dalla finestra, come un ladro. La signora Verde, tornata dalle vacanze estive, trova l’inverno in casa sua. Ma, prima, non doveva arrivare l’autunno? Ha così inizio la disavventura. Con la compagnia Teatro Pan di Lugano. Età consigliata: dai tre anni. Il 17 febbraio è la volta di «Scarpette strette». È la sera della prima: sulla celebre opera musicale «Pierino e il lupo» sta per alzarsi il sipario. In scena, un’emozionatis- sima attrice al suo primo ruolo e un presentatore un po’ cialtrone. Poco prima dell’inizio, un imprevisto mette in forse la riuscita dello spettacolo: l’orchestra non c’è! Come salvare lo spettacolo? Con la compagnia teatrale Luna e Gnac di Bergamo. Dai quattro anni. Il 9 marzo è in cartellone «Il miracolo della mula». Riuscirà Poldino, con l’aiuto del vescovo Semplicio e della mula Santuzza, a sposare l’amata Orsola? O a spuntarla sarà la Morte, che proprio quella sera ha invitato a cena diavoli e santi? La produzione ha vinto il premio Eolo del 2012. Con la compagnia Laborincolo di Perugia. Dai quattro anni. Infine, il 13 aprile, ore 14, al Castello di Montebello la festa conclusiva a sorpresa di Minimusica, con tanto di merenda. L’invito è esteso a tutti. l RRwww.minimusica.ch Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 9 30-31 30 27 25 23 21 20 Fino al 19.3 ⊲ www.organicoscenaartistica.ch Locarno, Atelier Teatro dei Fauni, 20.30 ⊲ www.orchestra-arcadia.ch Semi di futuro ⊲ www.centroculturalechiasso.ch Tra i prestigiosi ospiti: Benny Golson (con Antonio Faraò al pianoforte), Fabrizio Bosso, Julian Mazzariello, Dave Holland e il Tinissima Quartett. Chiasso, Cinema Teatro Festival di cultura e musica jazz 24 21 ⊲ www.maribur.ch «Nuvole e case» (dai 2 ai 6 anni), con la Compagnia Nuvole in tasca. Stabio, aula magna scuola media Maribur ⊲ www.ilgatto.ch «Cenerentola Folk» Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00 TeatrOver60 ⊲ www.locarnofolk.ch Concerto delle irlandesi Henry Girls. ⊲ www.minimusica.ch LocarnoFolk Events Losone, Osteria La Fabbrica 16 «Il miracolo della mula» (dai 4 anni). Riuscirà Poldino, con l’aiuto del vescovo Semplicio e della mula Santuzza, a sposare l’amata Orsola? Bellinzona, Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00 ⊲ www.minimusica.ch Minimusica Minimusica ⊲ www.maribur.ch «Insù» (dai dodici mesi). Viaggio alla scoperta del tema della nascita e della ricerca d’identità. Stabio, aula magna scuola media Maribur ⊲ [email protected] «Re fu», presentato da Wakouva Teatro, con Sarah Lerch e Gerardo Tetilla. Olivone, Osteria Centrale Gruppo Teatrino Bellinzona, Castello di Montebello, ore 14.00 Festa conclusiva a sorpresa, con merenda. 13 10 10 APRILE ⊲ www.cambusateatro.com Una produzione di CambusaTeatro. Tema: la visione della morte. La palla rossa ⊲ www.ilgatto.ch «Pas de deux, mais pas les deux»: un ironico e comico viaggio di due serve strambe. Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00 TeatrOver60 ⊲ www.maribur.ch «Le stelle di San Lorenzo» (da 1 a 4 anni). Stabio, aula magna scuola media Maribur ⊲ [email protected] «Souvenirs», spettacolo-varietà di e con Aline Del Torre e Martin Hommel. Olivone, palestra delle scuole elementari Gruppo Teatrino 1-3 Lugano, Teatro Foce 24 20 20 ⊲ www.locarnofolk.ch Concerto di Maria Mazzotta, accompagnata dal violoncellista Redi Hasa. Ascona, Monte Verità LocarnoFolk Events ⊲ Tel. 091 867 13 79 «Furbo, il Signor Volpe», con Wanda Zurini e il Trio Sintonia. Ambrì, aula magna del centro scolastico, 16.30 Coccinellarcobaleno MARZO ⊲ www.tersicore.ch Con il Coro Tersicore e la Scuola corale Scarlatti. La Passione di Cristo attraverso la lettura di versetti del Vangelo e l’esecuzione delle pagine più significative della «Passione secondo Matteo» di Bach. Breganzona, chiesa della Trasfigurazione, 16.00 Passio Il giardinaggio come metafora di una vita da coltivare. Spettacolo teatrale nell’ambito del festival «La donna crea». 11 10-12 9 6 2 21 ⊲ www.ilgatto.ch «Secondo Orfea, quando l’amore fa miracoli», con Margherita Antonelli. Tema: la speranza e il sollievo attraverso la fede. Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00 Programma: Polonaise n° 5 da «Una vita per lo Zar» di Glinka; Concerto per corno e orchestra in si bemolle maggiore op. 91 di Glière; Sinfonia n° 1 in sol minore op. 13 «Sogni d’inverno» di Tchaikovsky. Direzione: Matthias B. Müller. 30 gennaio, Lugano, chiesa di San Nicolao, 20.30 31 gennaio, Mendrisio, Centro Presenza Sud, 17.00 Concerti Orchestra Arcadia ⊲ www.locarnofolk.ch Concerto: Las Hermanas Caronni. Musica popolare argentina, in cui si incontra lo spirito del tango, atmosfere sudamericane e impressionismo europeo. Losone, Osteria La Fabbrica, 20.30 LocarnoFolk Events ⊲ Tel. 091 867 13 79 «Montagne sciolte», con Lorenzo Manetti. Ambrì, aula magna del centro scolastico, 16.30 Coccinellarcobaleno ⊲ www.lagioventudibatte.ch Progetto nazionale per formare il cittadino democratico, responsabile e attivo.Concorso cantonale per le scuole medie superiori. Bellinzona La gioventù dibatte ⊲ www.orchestra-arcadia.ch Programma: Polonaise n° 5 da «Una vita per lo Zar» di Glinka; Concerto per corno e orchestra in si bemolle maggiore op. 91 di Glière; Sinfonia n° 1 in sol minore op. 13 «Sogni d’inverno» di Tchaikovsky. Direzione: Matthias B. Müller. 23 gennaio, Ascona, chiesa del Collegio Papio, 20.30 Concerto Orchestra Arcadia ⊲ 091 792 21 21, www.ilgatto.ch «Operativi», con i Fratelli Caproni e gli Eccentrici Dadarò. Tre clown-soldati, reduci da tutte le guerre del mondo... Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00 TeatrOver60 TeatrOver60 ⊲ www.minimusica.ch 18 ⊲ www.minimusica.ch «Scherzo di neve» (dai 3 anni). La signora Verde, tornata dalle vacanze estive, trova l’inverno in casa sua. «Scarpette strette» (dai 4 anni). È la sera della prima: sulla celebre opera musicale «Pierino e il lupo» sta per alzarsi il sipario. Poco prima dell’inizio, un imprevisto... Bellinzona, Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00 Bellinzona, Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00 Minimusica Minimusica ⊲ www.lagioventudibatte.ch ⊲ www.stone-faces.com Bellinzona La gioventù dibatte Mostra di fotografie e sculture. Tema: l’uomo e la pietra della valle Calanca. 17 1° FEBBRAIO Progetto nazionale per formare il cittadino democratico, responsabile e attivo. Concorso cantonale per le scuole medie superiori. San Bernardino Ente turistico regionale del Moesano Facce di pietra GENNAIO Calendario Coop cultura gennaio-aprile 2016 Coccinellarcobaleno ♦♦Teatro Il 27 gennaio e il 2 marzo, al centro scolastico di Ambrì, due nuovi spettacoli della rassegna per bambini. Mercoledì 27 gennaio, alle 16:30, presso l’aula magna del centro scolastico di Ambrì, riprende dopo le festività la rassegna teatrale per bambini «Coccinellarcobaleno». Per l’occasione, Lorenzo Manetti presenta «Montagne sciolte». L’attore metterà a frutto le sue non comuni abilità manuali, dimostrando che basta una cassetta, una lampadina e uno specchio per creare con la sabbia (ovvero con «montagne sciolte») storie di uomini, di animali e tanto altro, in una continua metamorfosi di linee e di punti. L’Orchestra Arcadia è composta da una cinquantina di musicisti. Arcadia Mercoledì 2 marzo, alle 16:30, sarà poi la volta di «Furbo, il Si- È LA MUSICA CLASSICA 12 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 e i cui colori, melodia e dramma evocano paesaggi e poesia della sua Russia. I concerti avranno luogo sabato 23 gennaio, ore 20:30, nella chiesa del Collegio Papio di Ascona; sabato 30 gennaio, ore 20:30, nella chiesa di San Nicolao a Lugano-Besso; e domenica 31 gennaio, ore 17, al Centro Presenza Sud di Mendrisio. Formazione sinfonica che conta una cinquantina di musicisti, da 15 anni l’Orchestra Arcadia contribuisce all’offerta culturale ticinese con un repertorio che spazia dal romantico al contemporaneo, offrendo a molti giovani musicisti l’opportunità di farsi conoscere e di accumulare esperienza. Il solista Davide Citera (1985 Domodos- sola) è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio G. Martucci di Salerno, ottiene poi il Master of arts in music performance e il Master of arts in music pedagogy presso il Conservatorio della Svizzera italiana, il Konzertexamen presso la HFM di Detmold (Germania). Svolge regolare attività solistica e di musica da camera con orchestre e gruppi cameristici rinomati. Collabora come primo corno e solista con l’orchestra da camera Detmolder Kammerorchester e con i Zürcher Symphoniker. Insegna corno e musica d’insieme per fiati al Liceo musicale di Omegna. l RRwww.orchestra-arcadia.ch Il cornista Davide Citera e il maestro Matthias B. Müller. Foto: mad S otto la direzione di Matthias B. Müller, musicista dell’OSI, in gennaio l’Orchestra Arcadia di Lugano si presenta al pubblico con un programma costituito da una triplice proposta: la Polonaise n° 5, da «Una vita per lo Zar» di Michail Ivanovich Glinka; il Concerto per corno e orchestra in si bemolle maggiore op. 91 di Reinhold Moritsevich Glière (1875-1956), composto attorno al 1950 in stile romantico di fine Ottocento, in cui l’artista ucraino esprime tutto il suo amore per questo strumento; e la Sinfonia n° 1 in sol minore op. 13 «Sogni d’inverno» di Piotr Ilitch Tchaikovsky (1840-1893), opera che già rivela il talento del giovane compositore RRTel. 091 867 13 79 Foto: Daniel Vass/mad ♦♦Concerti Il 23, 30 e 31 gennaio, la formazione sinfonica luganese si esibisce ad Ascona, Lugano e Mendrisio. Il solista è il cornista Davide Citera. gnor Volpe», con Wanda Zurini e il Trio Sintonia. Accompagnata da musica dal vivo (organo, flauto traverso e fagotto), Wanda Zurini narrerà la storia di tre ricchi allevatori di pollame che escogitano un piano per uccidere il Signor Volpe. Ogni sera quest’ultimo si avvicina infatti alle loro fattorie con l’intenzione di procurarsi un po’ di cibo. L’impresa fallisce e la rabbia dei tre si trasforma in una guerra spietata con conseguenze catastrofiche per tutti gli animali scavatori della zona. Lo spettacolo è stato ispirato al racconto di Roald Dahl. l Un’immagine dello spettacolo «Montagne sciolte», di Lorenzo Manetti. Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 13 Foto: mad Martin Hommel e Aline Del Torre, ovvero la Compagnia Pas de Deux. L’autore-regista Marco Taddei e le attrici Margherita Saltamacchia ed Elisa Conte. Sulla morte LA PALLA ROSSA ♦♦Teatro La nuova produzione di CambusaTeatro debutterà tra il 1° e il 3 aprile al Teatro Foce di Lugano. Tema: la visione, drammatica ed esilarante, della morte. C ome rappresentare un tema tanto delicato e complesso come la morte, senza cadere nella banalità? E attraverso una commedia? Un’idea che può sembrare un paradosso ma che, in realtà, nasconde in sé grandi potenzialità di rappresentazione. Rivelandosi un ottimo canale per raggiungere il cuore degli spettatori. «La palla rossa», nuova produzione della compagnia CambusaTeatro che debutterà il 1° aprile (con repliche nei due giorni successivi) al Teatro Foce di Lugano, è uno spettacolo scritto ad hoc 14 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 dal giovane e talentuoso drammaturgo genovese Marco Taddei, che ne cura anche la regia. Una pièce che parla sì della morte, ma che attraverso di essa – in scena in carne e ossa – si fa occasione per raccontarci la difficoltà impacciata e goffa degli adulti nel rapportarsi con i bambini circa un ignoto tanto spaventoso. Si scopre così che l’infanzia è dotata di mezzi che noi abbiamo dimenticato: la pura ingenuità, la verità delle parole, usate per quello che vogliono indicare e non per essere impiegate in giri pindarici. «La palla rossa» nasce su proposta della pedagogista Sonia Lurati, che ha sentito la necessità, se non di dare un senso, almeno di riscattare un evento del proprio passato. «Per me», racconta, «questo spettacolo è l’opportunità di poter dire, attraverso una pièce drammatica ed esilarante, quanto la fiducia verso i bambini passi tramite la consapevolezza che la paura di affrontare il tema della morte sia propria degli adulti, che non vedono in loro quel côté resiliente che così bene li caratterizza». Una storia diventata reale grazie all’incontro con la sensibilità narrativa di Gruppo Teatrino ♦♦Teatro Le domeniche del 20 marzo e 10 aprile, a Olivone, due intriganti e piacevoli spettacoli per i più piccoli. Marco Taddei. «Come parlare ai bambini della morte? Il tema porta in sé tante trappole», avverte l’autore. «Uno dei rischi che sentivo era di ritrovarmi in facili zone del sentimento che usano il dolore in maniera troppo semplice e, oserei dire, pornografica. La storia prende il via dal topos della “morte che bussa alla tua porta”, ma stimola la fantasia e permette di volare in zone di commedia frizzante, per finire al momento giusto in ciò che realmente c’interessava rappresentare. Ho accostato la gravità del contenuto a un linguaggio e a uno stile improntati al comico e al surreale. L’immaginazione e la fantasia con cui i bambini leggono il mondo sono stati la chiave di volta nell’affrontare questo lavoro». Una commedia sulla morte, ma non solo, sui bambini e per i bambini, che CambusaTeatro ha deciso di mettere in scena affiancando i propri attori a un cast internazionale, e con l’obiettivo di un teatro necessario ed educativo. l Il Gruppo Teatrino di Olivone, questa primavera, presenta due nuovi e intriganti allestimenti. Domenica 20 marzo, presso la palestra delle scuole elementari, andrà in scena Souvenirs, spettacolo-varietà di e con Aline Del Torre e Martin Hommel, proposto dalla Compagnia Pas de Deux. Mam’elle Lily invita a rivivere alcuni particolari momenti della sua vita, i suoi incontri e i suoi grandi amori. E, con l’aiuto del suo fedele e talentuoso Alphonse, porterà il pubblico in un mondo dove i ricordi hanno la forma di una pallina da giocoliere, di una melodia lontana, di un corda magica o di un salto mortale. Uno spettacolo per divertirsi e meravigliarsi. Domenica 10 aprile, presso l’Osteria Centrale, in cartellone ci sarà invece Re fu, presentato da Wakouva Teatro, con Sarah Lerch e Gerardo Tetilla. Una donna vuole buttare nella spazzatura un sacco pieno di cose che non le servono più. Ma gli oggetti sembrano ribellarsi contro il loro destino. La pièce parla di oggetti quotidiani che nessuno vuole più. I due personaggi creano un mondo fantastico e pieno di sorprese, dove i rifiuti prendono una nuova forma e raccontano la propria storia. l RRwww.cambusateatro.com [email protected] Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 15 Chiasso jazz Due bambini disegnano in un laboratorio del Museo in erba di Bellinzona. Arte CHE PASSIONE! ♦♦Mostra interattiva e multidisciplinare dal 20 febbraio al 18 settembre al Museo in erba di Bellinzona. Un viaggio nei rapporti tra arte e cultura. Da Leonardo a Klee. INFO UTILI Il Museo in erba, Piazza Giuseppe Buffi 8 a Bellinzona, rimarrà aperto dal 20 febbraio al 18 settembre con i seguenti orari: da lunedì a venerdì: 8:30-11:30 e 13:30-16:30; sabato, domenica e vacanze scolastiche: 14:00-17:00. Giorni festivi: chiuso. RRwww.museoinerba.com 16 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 È una piccola storia dell’arte per bambini e famiglie la mostra «Arte che passione!», al Museo in erba di Bellinzona, dal 20 febbraio al 18 settembre. Il percorso interattivo fornisce uno sguardo aperto e multidisciplinare sulla cultura: musica, teatro, parole e film d’animazione entrano in dialogo con le opere d’arte. Invita a divenire esploratori di musei, appassionati di teatri e concerti, grandi lettori. Leonardo, Gauguin, Hokusai, Degas, Kandinsky e tanti altri artisti accompagnano i bambini nel loro viaggio di scoperta fra i quindici moduli della mostra. Sono accolti dalle opere di due grandi pittori che hanno cercato di ritrovare lo spirito dell’infanzia: Picasso e Klee. Ciò fa comprendere ai «giovani esploratori» la loro situazione privilegiata, quella di vivere il mondo della creatività. Realizzata e prodotta dal Museo in erba di Bellinzona e dalla Vallée de la Jeunesse di Losanna, in versione bilingue, la mostra spicca per un’importante e originale sezione dedicata all’arte, fir- Foto: Nicola Demaldi, mad ♦♦XIX edizione Dal 10 al 12 marzo, il festival di cultura e musica jazz a Chiasso ospita Benny Golson, Fabrizio Bosso, Dave Holland e altri. mata dall’artista Mariarosa Mutti. L’attenzione non va al singolo artista, ma si concentra sul momento stesso della creazione. S’inizia dal vuoto, quello del foglio, che i bambini fanno vivere lasciando un gesto personale e unico. Come può un artista riempire il vuoto? I giovani visitatori si trovano coinvolti nelle sue scelte. Ogni modulo, attraverso riproduzioni di capolavori della storia dell’arte, svela le tecniche: il disegno, la pittura a olio, il pastello e l’acquerello. Non manca la terza dimensione, l’occupazione dello spazio con le sculture di Giacometti o le istallazioni di Landart. La seconda parte del percorso è multidisciplinare: i quadri di Klee suonano, marionette e scenografie di Depero si animano in spettacoli inventati dai bambini, la scoperta di Dada e di tavole «parolibere» sono lo spunto per composizioni poetiche strabilianti. Alla fine i bambini, ormai piccoli esperti d’arte, sono coinvolti in giochi di lettura delle opere e vengono invitati a riconoscere gli elementi giocosamente fatti propri. l «Quando non sai cos’è, allora è jazz», sosteneva lo scrittore Alessandro Baricco. Un’intrigante definizione che ben si addice al Festival di cultura e musica jazz di Chiasso. In calendario dal 10 al 12 marzo (con un’anteprima il 4 marzo al Teatro Sociale di Como), l’edizione 2016 può contare su nomi di spicco: dal leggendario saxofonista di Art Blakey e dei Jazz Messergers Benny Golson (con Antonio Faraò al pianoforte) a Fabrizio Bosso, e da Julian Mazzariello a Dave Holland e al Tinissima Quartett (con il trombettista Giovanni Falzone). Del resto, i giganti ospitati in passato sono numerosi: Archie Shep, Stefano Bollani, Gato Barbieri, Bireli Lagrene, Johsua Redman, Michel Portal e Randy Weston etc. «In un mondo musicale ormai massificato, dove l’ascolto e la comprensione della musica soffrono una fase di degrado e povertà, il nostro festival costituisce un elemento di respiro per chi anela ad assaporare spunti di emotività, originalità e vivacità attraverso l’arte dei suoni», osserva Armando Calvia, direttore artistico del Teatro di Chiasso e membro di comitato dell’evento. Il festival jazz si evidenzia anche per l’inusuale e caratteristica location: un teatro suddiviso in cinque spazi, rivisti e adattati ad hoc, in cui il pubblico può muoversi dinamicamente incontrando artisti, amici e nuove conoscenze. «La sala teatrale viene cioè riprogrammata per far posto a un jazz club ricavato in una platea svuotata dalle poltroncine, con zone bar e ristorante, dove sarà possibile cenare e, nel contempo, vedere su grande schermo i concerti dei gruppi che si alterneranno sul palco». Da segnalare che Rete Due RSI trasmette in diretta tutti i concerti. l RRwww.centroculturalechiasso.ch Benny Golson, il leggendario sassofonista del Jazz Messengers di Art Blakey. Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 17 L’attrice Santuzza Oberholzer, del Teatro dei Fauni di Locarno. Madre Terra OMAGGIO A GEA ♦♦Teatro Il giardinaggio come metafora di una vita da coltivare nello spettacolo «Semi di futuro», in scena l’11 marzo all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno. S ’intitola «Semi di futuro» ed è lo spettacolo che andrà in scena venerdì 11 marzo, alle ore 20:30, all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno, nell’ambito del festival La donna crea. «La terra, le piante e i semi mi portano ogni giorno su strade nuove, in cui il mio sguardo e il mio passo continuano a cambiare», racconta l’autrice e attrice Lorenza Zambon. «Vorrei mostrare al pubblico l’imboccatura di certi sentieri, che portano in un mondo di meraviglia». «La donna crea» propone musica, teatro, 18 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 giardinaggio, danza e nutrimento tanto per lo spirito quanto per il corpo. «Quest’anno la programmazione rende omaggio a Gea», spiega Santuzza Oberholzer, a sua volta autrice e attrice del Teatro dei Fauni e ideatrice del festival. «La Terra è come una madre che ci nutre. E la maternità può pure essere intesa come l’opera creata dagli artisti: la realizzazione, a ben vedere, diventa un’emanazione di sé, come un figlio. Insomma: Terra, madre, dea, seme che tutto racchiude». Attrice-giardiniera della compagnia piemontese Casa degli Alfieri, Lorenza Zambon narra di semi e di erbacce che ricuciono gli strappi nella rete della vita, di metropoli del futuro, dell’esplosione degli orti di città, delle verdure che colonizzano i balconi e del dilagare del guerrilla gardening. «Il giardino non è altro che la metafora del pianeta in cui viviamo», chiarifica. «Tutti, perché il mondo funzioni, dobbiamo essere bravi giardinieri». Lo spettacolo è un susseguirsi di ricordi personali – come quello di sua mamma che si procura talee rubandole, impeccabilmente vestita – e altrui. «Un seme è una piccola astronave, una capsula autosufficiente per viaggiare nello spazio e nel tempo», prosegue Zambon. In campagna, nei terreni su cui sorgono antiche cappelle, si conservano semi rari: «Rallentano, restano vivi senza consumare energia. Finché, intorno a loro, avviene qualcosa di sconvolgente, e di nuovo si risvegliano», rammenta l’attrice. Per riportarli in vita può bastare una zappa. Oppure un incendio o altre «proficue» catastrofi: spesso, tra i detriti, si schiudono semi che curano le ferite provocate dall’uomo. Aggiustano la terra sconvolta, cominciando a ricoprire di vita le frane, i crepacci, la lava dei vulcani. «Vi è però un grave allarme che lo spettacolo non trascura di lanciare», evidenzia Lorenza Zambon. «Le multinazionali creano in laboratorio semi immobili, che non possono evolversi e di cui detengono i diritti. I “guerriglieri del giardinaggio” si stanno battendo per la libertà dei semi, così che possano continuare a vivere e a rinnovarsi». Da maestra di Foto: mad Lorenza Zambon, attrice e autrice di «Semi di futuro». giardinaggio e orticoltura urbana, Lorenza Zambon ci incita a diventare degli «ortisti» del terzo millennio. «È infatti proprio attraverso la ricolonizzazione verde che, in futuro, potremo confrontarci con paesaggi nuovi e sostenibili», conclude Santuzza Oberholzer. l RRwww.organicoscenaartistica.ch TRA TEATRO E NATURA LORENZA ZAMBON Padovana di nascita e astigiana d’adozione, Lorenza Zambon si definisce «attrice-giardiniera». Il suo è un «teatro fuori dai teatri», che parla del rapporto con le piante, i giardini, i paesaggi e, di riflesso, con il pianeta. Secondo Zambon, per essere giardinieri non occorre avere un giardino vero e proprio, poiché il giardino è in realtà la Terra, su cui viviamo. Da queste riflessioni è scaturita l’idea di portare frammenti di natura vivente all’interno di spazi non tradizionali. Fare in modo che luogo e opera concorrano a creare un’esperienza non convenzionale, mettendo insieme divertimento, emozione e pensiero. Un approccio che le ha fruttato il primo posto al Premio letterario «Fondazione Portus» 2015, sezione saggistica, per «Lezioni di giardinaggio planetario» (ed. Ponte alle Grazie). RRwww.teatroenatura.net Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 19 Foto: mad L’attrice Margherita Antonelli in «Secondo Orfea, quando l’amore fa miracoli». TeatrOver60 UN GIOVEDÌ AL MESE ♦♦Spettacoli Al Teatro del gatto di Ascona, tra gennaio e aprile, un bel cartellone di iniziative per gli anziani. G iovedì 21 gennaio, ore 15: Operativi, con i Fratelli Caproni e gli Eccentrici Dadarò. Ci sono un tedesco, un americano e un italiano. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma non lo è. Tre clown-soldati, reduci da tutte le guerre del mondo, vogliono innalzare un monumento ai caduti e ricordare quanta stupidità ci sia stata nella Storia. E anche se gli stupidi sembrano loro – con tutte le debolezze, le ingenuità e le comicità tipiche del clown – in realtà i veri stupidi risultano essere coloro che, dimenticando, non imparano mai dalla Storia. Giovedì 18 febbraio, ore 15: l’affermata attrice italiana Margherita Antonelli è protagonista di Secondo Orfea, quando l’amore fa miracoli, spettacolo forte di quasi cento repliche. Orfea vive a Gerusalemme nell’anno Zero. Un giorno, vicino a casa sua, viene ad abitare una coppia di sposi: Giuseppe e Maria. Da quel momento la vita di Orfea non sarà più la stessa: i due giovani la coinvolgono nella vita del loro bimbo, di cui Orfea si prende cura quando la madre è affaccendata. Tra il pargolo e Orfea, donna semplice e forte, s’instaura un rapporto di profondo amore, attraverso cui la vita di Gesù è guardata con amorevolezza e buon senso. 20 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 Giovedì 24 marzo, ore 15: con l’uso delle maschere e della mimica, la Compagnia Daruma ha saputo creare una storia leggera intitolata Pas de deux, mais pas les deux. Ispirandosi a «Le Serve» di Genet, le due attrici s’imbarcano in un ironico e comico viaggio attraverso l’angoscia esistenziale di due serve strambe. Giovedì 21 aprile, ore 15: il Teatro Invito propone il suo divertente Cenerentola Folk. La vicenda di Cenerentola dal punto di vista del sarto e del ciabattino di Palazzo. Perché, spesso, le storie che I Fratelli Caproni in «Operativi». più piacciono agli adulti sono quelle scritte per i bambini. Giovedì 19 maggio la stagione 2015/16 della rassegna si concluderà con la proiezione di un documentario: ne riferiremo sulla prossima edizione del Calendario di Coop cultura. Da segnalare che la rassegna è gratuita per spettatori con tessera AVS.l RTel. R 091 792 21 21 Rwww.ilgatto.ch R