gennaio – aprile 2016 - Parrocchia di Giubiasco

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calendario
cultura
gennaio – aprile 2016
Supplemento di Cooperazione
N. 53 del 28 dicembre 2015
ura
Coop cult
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e
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n
e
Presid
Monica
Piffaretti
Il nostro sentiero:
seguiteci!
LA COMPAGNIA
SUGO D’INCHIOSTRO
Impressum
Editore: Coop Società Cooperativa, 4002 Basilea; Jörg Ledermann, Patrick Wehrli Redazione:
Daniele Pini (caporedattore), Rocco Notarangelo, Thomas Carta (curatore dell’inserto) Produzione:
Saverio Verrascina Layout: Loris Succo (respons.), Sara Annicchiarico Stampa e distribuzione:
Centro Stampa Ticino SA, Muzzano Tiratura: 131.500 copie. Il programma può essere soggetto
a modifiche Coop cultura è raggiungibile presso: Coop, Regione Ostschweiz-Ticino, Via Industria,
6532 Castione, tel. 091 822 35 35, www.coop.ch/coopcultura Coordinamento Coop cultura:
Samantha Dresti, [email protected] Commissione Coop cultura: Monica Piffaretti
(presidente), Ivo Dietsche, Marco Lucchini, Beatrice Lundmark, Orazio Martinetti,
Timoteo Morresi, Rocco Notarangelo.
2 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
Una scena dello spettacolo: Marco Mottai,
Francesco Mariotta e Simone Jaquet-Richardet.
Ma ke razza
DI TRENO
♦♦Teatro musicale
Un progetto per le scuole
medie e medie superiori,
firmato dalla compagnia
«Sugo d’inchiostro», per
riflettere sulla multietnicità
e sul razzismo.
C
ome parlare di zingari ai ragazzi? Lo sviluppo di «Ma ke
razza di treno» ha preso avvio
proprio da questa domanda.
«I pregiudizi su di loro sono presenti in
molte culture, forse perché lo zingaro,
in quanto nomade, incarna l’essenza
del “diverso”», premette Francesco
Mariotta, che con Marco Mottai è l’anima della compagnia «Sugo d’inchiostro». «Oggigiorno, in Ticino, è raro incontrare gitani. Nonostante ciò, è facile
sentire numerose prese di posizione,
spesso negative, al riguardo. Anche da
parte di chi non ha mai avuto contatti
con loro. In realtà, molti dei luoghi
comuni – per esempio, il rapimento di
bambini – non trovano riscontro nelle
cronache giudiziarie».
L’obiettivo era chiaro fin dall’inizio:
Foto: mad
C
ollezione inverno-primavera, eccoci qui. Coop cultura ha deciso di sostenere un ventaglio di eventi. Nel
bouquet vi segnaliamo una serie di appuntamenti
per famiglie: i teatrini di Minimusica a Bellinzona, i
burattini di Maribur nel Mendrisiotto, Coccinellarcobaleno in
alta Leventina, il Gruppo teatrino a Olivone, la produzione del
gruppo teatrale «Sugo d’inchiostro», che girovaga per le scuole
del Cantone Ticino con una rappresentazione dedicata alla
lotta contro i pregiudizi (intitolato «Ma ke razza di treno»), e il
progetto «Arte che passione!» del Museo in erba di Bellinzona.
Novità della tornata è «La palla rossa» di CambusaTeatro, che
nei teatri ticinesi e nelle scuole superiori affronterà il tema
della morte comunicata ai bambini. Torna anche «Gioventù
dibatte», con la cultura interpretata quale conoscenza della
democrazia, per allievi delle medie e dei licei.
Per gli «oltre 60», ad Ascona, sosteniamo la rassegna TeatrOver60, con spettacoli sempre stimolanti. Fra le proposte più
originali ci sono la mostra fotografica «Stones Faces» in Calanca, che sottolinea il legame fra i calanchini rimasti o emigrati e la pietra della valle, lo gneiss, e lo spettacolo «Semi di
futuro» nell’ambito del festival «La donna crea» all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno, con l’attrice-giardiniera Lorenza
Zambon («Vi farò vedere l’imboccatura di certi sentieri…»). A
tutto ciò si aggiungono appuntamenti musicali con l’orchestra
Arcadia, itinerante nel Cantone, o ancora nella chiesa di Breganzona con il coro Tersicore, che si produrrà in brani della
«Passione secondo Matteo» di Bach, il pezzo forte del Festival
di cultura e musica jazz di Chiasso e la novità di LocarnoFolk
Events, che propone concerti sul tema della fratellanza. C’incamminiamo? l
«Sugo d’inchiostro» è una formazione di attori-animatori ticinesi
che dal 2004 produce eventi
teatral-musicali per bambini,
ragazzi e adulti. Le pièce vengono
presentate alle scuole dell’infanzia,
elementari, medie e medie superiori con un adattamento alle differenti fasce d’età, come pure a persone ed enti che hanno a che fare
con l’infanzia (gruppi di genitori,
centri giovanili, ecc.). Ogni spettacolo, attraverso il divertimento,
propone di veicolare messaggi di
sensibilizzazione al rispetto dell’altro e dell’ambiente naturale, al
ripudio della violenza e alla problematica dello stress.
RRwww.sugodinchiostro.ch
favorire la discussione all’interno delle
classi di scuola media e media superiore sul tema, sempre attuale, del
pregiudizio e del razzismo. Partendo
da uno stimolo, quello della pièce,
accattivante e d’interesse culturale.
«Può apparire paradossale, ma non si
vedranno zingari in scena», precisa
Marco Mottai. «L’unica gitana presente
è la protagonista di una serie di notizie
diffuse dal radiogiornale, dove leggende
metropolitane, dichiarazioni ufficiali e
opinioni si mescolano».
Succede così che quattro personaggi, di
diversa provenienza, s’incontrano regolarmente su un treno che fa la spola
fra due località immaginarie. I loro incontri si svolgono nella diffidenza reciproca, benché con il passare del tempo
scoprano di avere molte affinità. Fra cui
l’insofferenza comune verso gli zingari.
Nei difetti e nei pregi dei personaggi
il pubblico può ritrovarsi, con il sorriso
e qualche punto interrogativo.
Essenziale: è forse questo l’aggettivo
più adatto a qualificare il lavoro della
compagnia «Sugo d’inchiostro». Senza
fronzoli, ci si concentra cioè sul fulcro
del discorso. Già con la scenografia, che
privilegia l’utilizzo di materiali di riciclaggio, a basso costo. «Legato a temi
specifici e d’attualità, il nostro stile teatrale ha trovato un ottimo riscontro sia
fra i ragazzi sia presso i docenti», si felicita Francesco Mariotta. «Il giudizio è
stato concorde: una pièce divertente,
frizzante e ricca di numerosi spunti di
riflessione per approfondire la multietnicità, il razzismo e la convivenza civile
tra persone di nazionalità diverse».l
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 3
La «Passio»
♦♦Musica Il 21 febbraio, a Breganzona, il Coro
Tersicore e la Scuola corale Scarlatti canteranno
la Passione di Gesù, di Bach.
D
Dialogo e forza persuasiva tra studenti.
♦♦Un progetto educativo dedicato ai cittadini di domani. Tra formazione e sana
competizione. Affinché la democrazia non rimanga un concetto astratto.
P
lasmare il cittadino democratico, responsabile e attivo: è
l’obiettivo di «La gioventù dibatte», progetto nazionale di
educazione alla cittadinanza. «Portando il dibattito all’interno delle aule
scolastiche, si punta a insegnare ai giovani come affrontare la complessità dei
temi sociali, politici, economici, etici
e d’attualità», spiega Franchino Sonzogni, responsabile per il Ticino. «S’impara, inoltre, a costruire un’opinione
argomentandola in modo documentato
e a esprimere le proprie idee con
un linguaggio fluido, nel rispetto degli
4 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
altri». Allo scopo, «La gioventù dibatte»
forma i docenti in specifici corsi e
mette a disposizione manuali per insegnanti e allievi.
«In parallelo, vi è la dimensione competitiva», precisa Sonzogni. «Ogni anno
viene infatti organizzato un concorso
cantonale che permette di confrontarsi
su temi diversi». I prossimi appuntamenti si tengono a Bellinzona il 25
gennaio per le scuole medie e il 1º febbraio per le scuole medie superiori.
Quanto alla metodologia, ci si affronta
su temi formulati con una domanda
chiusa, così da optare fra un «sì» e un
«no», come nelle votazioni. La tesi da
difendere non si può scegliere: s’impara
pertanto a decentrarsi, a capire e a rispettare le idee degli altri. Il dibattito,
di 24 minuti, è suddiviso tra apertura,
discussione libera e chiusura. Non vi è
un moderatore e non si può interrompere chi parla: bisogna attendere il proprio turno. Quattro i criteri di valutazione: la conoscenza della materia,
l’abilità nell’espressione linguistica, la
capacità di ascolto/dialogo e la forza
persuasiva. l
Foto: mad
La gioventù
dibatte
UN CASO CONCRETO
Il tema: gli organismi geneticamente modificati (ogm)
sono una minaccia per l’ambiente e la salute?
Argomenti pro ogm: 1. Le biotecnologie permettono di
ottenere colture immuni dall’azione dannosa degli insetti
parassiti e dei microrganismi fitopatogeni (funghi, virus),
quindi senza perdite nel raccolto e senza l’uso di pesticidi. 2. Le biotecnologie consentono di produrre nuovi
vaccini e farmaci per malattie finora incurabili.
Argomenti contro gli ogm: 1. le applicazioni biotecnologiche, se vogliono essere utilizzate in senso umanistico,
devono promuovere la biodiversità, non accelerarne la
diminuzione o addirittura la scomparsa. 2. L’applicazione
delle agrobiotecnologie può diventare una via per creare
nuove dipendenze dei paesi più poveri, arricchendo
sempre più i paesi già ricchi.
omenica 21 febbraio, ore 16:00, presso la
chiesa della Trasfigurazione a Breganzona, il Coro Tersicore e la Scuola corale
Scarlatti eseguiranno «Passio». Alla direzione, Guido Mollica. La rappresentazione narra la
Passione di Cristo attraverso la lettura di versetti del
Vangelo e soprattutto tramite l’esecuzione delle pagine più significative della «Passione secondo Matteo» di Johann Sebastian Bach, arrangiata per doppio coro, organo, due flauti e violino. Il concerto
comprende, tra gli altri, il coro introduttivo e quello
finale, arie e recitativi per solisti e due corali con la
partecipazione dell’assemblea. Durante i canti verrà
proiettata la traduzione dei testi per facilitare la comprensione dell’opera.
L’Associazione Coro Tersicore è stata fondata a
Lugano nel 2002. Nel 2007 il coro, misto e polifonico,
ha eseguito presso gli studi RSI la prima de «La Nebbia» di Cristian Gentilini, mentre nel 2010 ha accompagnato la messa per l’Ascensione trasmessa in
Eurovisione. Nel 2013 ha pubblicato un disco con
musiche di Felix Mendelssohn Bartholdy e nel 2014
ha partecipato al Festival internazionale D.G. Kiriac
in Romania.
La Scuola corale Scarlatti è invece nata nel 1994
presso la Scuola media statale Galilei di Baranzate
(Milano) come coro studentesco di voci bianche. Nel
1996 si è aggiunta la sezione di voci virili, consentendo l’ampliamento del repertorio, costituito da
letteratura sacra e profana che va dal Seicento ai
giorni nostri.l
RRwww.tersicore.ch
RRwww.lagioventudibatte.ch
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 5
Maribur
♦♦Teatro Fra il 20 marzo e l’8 maggio,
la rassegna del teatro di figura propone
un «antipasto» domenicale.
RRwww.locarnofolk.ch
RRwww.maribur.ch
Foto: mad
possibili alle melodie tradizionali.
Il terzo concerto, il 16 aprile all’Osteria La Fabbrica di Losone, ci porterà
su tutt’altre sponde, quelle dell’«Isola
Verde», l’Irlanda. Le Henry Girls sono
tre sorelle della contea di Donegal. I
loro brani hanno un suono unico, caratterizzato da armonie vocali originali,
che unisce la musica folk tradizionale
irlandese con quella americana: il bluegrass e il blues. Scrivono canzoni melodiose, orecchiabili e incisive, fondendo
il vecchio con il nuovo.
I fratelli piemontesi del Duo Bottasso
padroneggiano profondamente la
grammatica delle forme musicali tradizionali ma, nella loro continua evoluzione, scelgono d’interpretare musica
viva e attuale, i cui confini geografici
sembrano davvero indefinibili. Per il
concerto di LocarnoFolk, il 7 maggio
al Teatro Dimitri di Verscio, il duo
presenterà un progetto eccezionale: la
collaborazione con la cantante sarda
Elena Ledda, la voce femminile dei
Sardi nel mondo. l
Le irlandesi Henry Girls (foto grande), le argentine Hermanas
Caronni (a lato) e il duo piemontese Bottasso (in alto a destra).
Locarno
FOLK EVENTS
♦♦Concerto Tra gennaio e maggio, nel Locarnese, quattro eventi musicali sotto
il segno della «fratellanza», dall’Argentina alla Sardegna.
S
ono fratelli o sorelle e, oltre al
legame di famiglia, li unisce un
rapporto particolare e intenso:
suonano assieme dall’infanzia
e hanno sviluppato un linguaggio musicale proprio. Incentrati sul tema della
fratellanza, i concerti proposti da LocarnoFolk Events tra fine gennaio e inizio maggio vedono proprio la partecipazione di gruppi formati da fratelli o
sorelle e anche – giocando sul doppio
significato del termine «fratellanza» –
da musicisti di varie culture che, pur
6 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
esprimendosi attraverso linguaggi musicali dissimili, condividono valori universali e convergono nella loro essenza.
La rassegna debutta il 30 gennaio,
all’Osteria La Fabbrica a Losone, con
Las Hermanas Caronni, due sorelle
gemelle argentine il cui nonno paterno
era originario di Mendrisio. La loro musica è elegante e intimista ma con un
suono opulento, grazie ad arrangiamenti minimalisti e inventivi. Impressionismo europeo, musiche di compositori sudamericani come Villa-Lobos e
lo spirito del tango s’incontrano con la
musica popolare della Pampa.
Seconda data il 6 marzo, al Monte Verità di Ascona, con uno straordinario
duo che porta alla luce i legami possibili tra i repertori che navigano attraverso l’Adriatico e uniscono i Balcani e
i Carpazi alle regioni del Sud dell’Italia.
La voce di Maria Mazzotta si muove leggera e ricca di mille sfumature tra le lingue musicali delle due sponde, mentre
le note del violoncellista Redi Hasa
propongono una e mille soluzioni
M
aribur, la rassegna dedicata al
grande e compianto burattinaio
Otello Sarzi, raggiungerà il suo
momento clou in maggio (ne riferiremo in dettaglio sul prossimo calendario
di Coop cultura). Da inizio primavera c’è però
un «antipasto» che va annotato subito
in agenda. È l’ormai rodata mini-rassegna domenicale «Anch’io a teatro», in programma
fra il 20 marzo e l’8 maggio e affidata a quattro compagnie che dedicano la loro ricerca al
teatro di figura. La «missione»: avvicinare e
appassionare a quest’arte il pubblico in erba.
Tutti gli eventi si terranno nell’aula magna
della scuola media di Stabio.
Per il primo spettacolo, il 20 marzo, la Baracca Teatro Testoni di Bologna arriverà con
un bagaglio trentennale di esperienza sui palcoscenici, proponendo «Le stelle di San Lorenzo», un racconto semplice e poetico come
una notte stellata (da uno a quattro anni).
Il 10 aprile, il Teatro Laboratorio Magiafuoco
presenterà invece «Insù», ispirato al racconto
«Mignolina» di Andersen. Un viaggio alla scoperta del tema della nascita e della ricerca d’identità, attraverso quella Madre Terra che è
giardiniera del mondo e casa di tutte le creature (dai dodici mesi).
Seguono, il 24 aprile, «Nuvole e case» con la
Compagnia Nuvole in tasca (dai due ai sei
anni) e, l’8 maggio, «MiloeMaya» di Scarlattine Teatro, dove musica, poesia e oggetti faranno diventare protagonisti gli stessi piccoli
spettatori (fino ai tre anni). l
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 7
Foto: “Anna” di Adriana Berossi Klenk, scultura di Franz Canins, mostra “Facce di gesso”, mad
DI PIETRA
Un’immagine dello spettacolo «Scherzo
di neve», in cartellone il 20 gennaio.
♦♦Esposizione di fotografie e sculture, fino al 19 marzo,
a San Bernardino. Tema: la relazione umana e artistica tra gli
abitanti e lo gneiss della valle Calanca.
I
8 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
grapher Corinne Kaufmann.
Strada facendo, a ciò si sono
aggiunte le sculture del bolzanino Franz Canins, alle cui
spalle vi sono mostre in varie
città italiane, tedesche e statunitensi. Tanto che il titolo
dell’iniziativa è evoluto in
«Facce di pietra incontrano
facce di gesso». Il ruolo di art
director è invece stato assunto
da Davide Macullo.
«L’esercizio fotografico mirava
a cogliere l’uomo in un momento di assenza dalla materia, mentre la scultura è una ricerca della presenza dell’uomo
nella materia», spiega Adriana
Bertossa Klenk. «In questo
senso, la fotografia e la scultura si completano. Così come
♦♦Teatro A Bellinzona, fra gennaio e aprile, la rassegna per i
piccoli proporrà tre spettacoli e una festa conclusiva a sorpresa.
«Anna», di Adriana
Bertossa Klenk, e la
scultura «Facce di gesso»,
di Franz Canins.
Facce
naugurato a fine 2015, We
are stone faces, siamo
facce di pietra è un progetto fotografico – interamente realizzato su pellicola –
che racconta la relazione tra gli
uomini e la terra d’origine.
Nello specifico, dinanzi all’obiettivo sono finiti la valle Calanca e i calanchini. Ritratti di
gente comune, messa a confronto con lo gneiss, pietra per
eccellenza della regione. L’esposizione, allestita a San Bernardino, presso gli uffici
dell’Ente turistico regionale
del Moesano, rimarrà aperta
fino al 19 marzo.
Le fotografie sono firmate da
Adriana Bertossa Klenk di
Grono e dalla guest photo-
Minimusica
ben si accostano la millenaria,
statica pietra della montagna e
le persone che, con rapidità, vi
camminano sopra. Guardando
le immagini, lo spettatore potrà sentirsi partecipe, attore,
creatore e pensare che in quel
luogo “potevo esserci anch’io,
perché anch’io sono una faccia
di pietra”».
Secondo la curatrice, la crosta
terrestre contribuisce a formare il carattere e le attitudini.
Esistono luoghi in cui ci si
sente a proprio agio, rassicurati e felici; altri posti che invece trasmettono determinazione, libertà, orgoglio; altri
ancora nervosismo, aggressività e ansia. «Tra i motivi di tali
vibrazioni c’è il magnetismo, la
radiazione dello strato geologico su cui viviamo», osserva
Bertossa Klenk.
«Nel caso di un “valeggio” di
montagna la materia sta sotto
i nostri piedi, ma si erge anche
tutto attorno: i calanchini vivono nei gironi di un imbuto di
gneiss e hanno nella loro indole la determinazione, la libertà, la volontà di raggiungere
i loro traguardi. Si muovono
perciò nel mondo portando
con sé l’antica caparbietà della
pietra», conclude la fotografa.
Per visite guidate, gruppi e scolaresche si può scrivere una
e-mail a:
[email protected] l
RRwww.stone-faces.com
L
e luci della ribalta rimangono
accese: proseguono infatti,
al teatro dell’Oratorio parrocchiale di Bellinzona (dietro la Collegiata), gli appuntamenti della rassegna «Minimusica». Come sempre,
le rappresentazioni si svolgono di
mercoledì, alle ore 14 e alle 16.
S’inizia il 20 gennaio con «Scherzo
di neve». Un imprevisto può sempre entrare dalla porta, e magari
dalla finestra, come un ladro. La signora Verde, tornata dalle vacanze
estive, trova l’inverno in casa sua.
Ma, prima, non doveva arrivare
l’autunno? Ha così inizio la disavventura. Con la compagnia Teatro
Pan di Lugano. Età consigliata: dai
tre anni.
Il 17 febbraio è la volta di «Scarpette strette». È la sera della prima:
sulla celebre opera musicale «Pierino e il lupo» sta per alzarsi il
sipario. In scena, un’emozionatis-
sima attrice al suo primo ruolo e un
presentatore un po’ cialtrone. Poco
prima dell’inizio, un imprevisto
mette in forse la riuscita dello spettacolo: l’orchestra non c’è! Come
salvare lo spettacolo? Con la compagnia teatrale Luna e Gnac di Bergamo. Dai quattro anni.
Il 9 marzo è in cartellone «Il miracolo della mula». Riuscirà Poldino,
con l’aiuto del vescovo Semplicio e
della mula Santuzza, a sposare l’amata Orsola? O a spuntarla sarà la
Morte, che proprio quella sera ha
invitato a cena diavoli e santi? La
produzione ha vinto il premio Eolo
del 2012. Con la compagnia Laborincolo di Perugia. Dai quattro anni.
Infine, il 13 aprile, ore 14, al Castello
di Montebello la festa conclusiva a
sorpresa di Minimusica, con tanto di
merenda. L’invito è esteso a tutti. l
RRwww.minimusica.ch
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 9
30-31
30
27
25
23
21
20
Fino al
19.3
⊲ www.organicoscenaartistica.ch
Locarno, Atelier Teatro dei Fauni, 20.30
⊲ www.orchestra-arcadia.ch
Semi di futuro
⊲ www.centroculturalechiasso.ch
Tra i prestigiosi ospiti: Benny Golson (con Antonio
Faraò al pianoforte), Fabrizio Bosso, Julian
Mazzariello, Dave Holland e il Tinissima Quartett.
Chiasso, Cinema Teatro
Festival di cultura e
musica jazz
24
21
⊲ www.maribur.ch
«Nuvole e case» (dai 2 ai 6 anni),
con la Compagnia Nuvole in tasca.
Stabio, aula magna scuola media
Maribur
⊲ www.ilgatto.ch
«Cenerentola Folk»
Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00
TeatrOver60
⊲ www.locarnofolk.ch
Concerto delle irlandesi Henry Girls.
⊲ www.minimusica.ch
LocarnoFolk Events
Losone, Osteria La Fabbrica
16
«Il miracolo della mula» (dai 4 anni). Riuscirà
Poldino, con l’aiuto del vescovo Semplicio e della
mula Santuzza, a sposare l’amata Orsola?
Bellinzona, Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00
⊲ www.minimusica.ch
Minimusica
Minimusica
⊲ www.maribur.ch
«Insù» (dai dodici mesi). Viaggio alla scoperta del
tema della nascita e della ricerca d’identità.
Stabio, aula magna scuola media
Maribur
⊲ [email protected]
«Re fu», presentato da Wakouva Teatro, con Sarah
Lerch e Gerardo Tetilla.
Olivone, Osteria Centrale
Gruppo Teatrino
Bellinzona, Castello di Montebello, ore 14.00
Festa conclusiva a sorpresa, con merenda.
13
10
10
APRILE
⊲ www.cambusateatro.com
Una produzione di CambusaTeatro. Tema:
la visione della morte.
La palla rossa
⊲ www.ilgatto.ch
«Pas de deux, mais pas les deux»: un ironico e
comico viaggio di due serve strambe.
Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00
TeatrOver60
⊲ www.maribur.ch
«Le stelle di San Lorenzo» (da 1 a 4 anni).
Stabio, aula magna scuola media
Maribur
⊲ [email protected]
«Souvenirs», spettacolo-varietà di e con Aline
Del Torre e Martin Hommel.
Olivone, palestra delle scuole elementari
Gruppo Teatrino
1-3 Lugano, Teatro Foce
24
20
20
⊲ www.locarnofolk.ch
Concerto di Maria Mazzotta, accompagnata dal
violoncellista Redi Hasa.
Ascona, Monte Verità
LocarnoFolk Events
⊲ Tel. 091 867 13 79
«Furbo, il Signor Volpe», con Wanda Zurini
e il Trio Sintonia.
Ambrì, aula magna del centro scolastico, 16.30
Coccinellarcobaleno
MARZO
⊲ www.tersicore.ch
Con il Coro Tersicore e la Scuola corale Scarlatti.
La Passione di Cristo attraverso la lettura di
versetti del Vangelo e l’esecuzione delle pagine
più significative della «Passione secondo Matteo»
di Bach.
Breganzona, chiesa della Trasfigurazione, 16.00
Passio
Il giardinaggio come metafora di una vita da
coltivare. Spettacolo teatrale nell’ambito del
festival «La donna crea».
11
10-12
9
6
2
21
⊲ www.ilgatto.ch
«Secondo Orfea, quando l’amore fa miracoli»,
con Margherita Antonelli. Tema: la speranza
e il sollievo attraverso la fede.
Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00
Programma: Polonaise n° 5 da «Una vita per lo
Zar» di Glinka; Concerto per corno e orchestra in
si bemolle maggiore op. 91 di Glière; Sinfonia n° 1
in sol minore op. 13 «Sogni d’inverno» di
Tchaikovsky. Direzione: Matthias B. Müller.
30 gennaio, Lugano, chiesa di San Nicolao, 20.30
31 gennaio, Mendrisio, Centro Presenza Sud, 17.00
Concerti Orchestra Arcadia
⊲ www.locarnofolk.ch
Concerto: Las Hermanas Caronni.
Musica popolare argentina, in cui si incontra lo
spirito del tango, atmosfere sudamericane e
impressionismo europeo.
Losone, Osteria La Fabbrica, 20.30
LocarnoFolk Events
⊲ Tel. 091 867 13 79
«Montagne sciolte», con Lorenzo Manetti.
Ambrì, aula magna del centro scolastico, 16.30
Coccinellarcobaleno
⊲ www.lagioventudibatte.ch
Progetto nazionale per formare il cittadino
democratico, responsabile e attivo.Concorso
cantonale per le scuole medie superiori.
Bellinzona
La gioventù dibatte
⊲ www.orchestra-arcadia.ch
Programma: Polonaise n° 5 da «Una vita per lo
Zar» di Glinka; Concerto per corno e orchestra in
si bemolle maggiore op. 91 di Glière; Sinfonia n° 1
in sol minore op. 13 «Sogni d’inverno» di
Tchaikovsky. Direzione: Matthias B. Müller.
23 gennaio, Ascona, chiesa del Collegio Papio, 20.30
Concerto Orchestra Arcadia
⊲ 091 792 21 21, www.ilgatto.ch
«Operativi», con i Fratelli Caproni e gli
Eccentrici Dadarò. Tre clown-soldati, reduci
da tutte le guerre del mondo...
Ascona, Teatro del gatto, ore 15.00
TeatrOver60
TeatrOver60
⊲ www.minimusica.ch
18
⊲ www.minimusica.ch
«Scherzo di neve» (dai 3 anni). La signora
Verde, tornata dalle vacanze estive, trova
l’inverno in casa sua.
«Scarpette strette» (dai 4 anni). È la
sera della prima: sulla celebre opera musicale
«Pierino e il lupo» sta per alzarsi il sipario.
Poco prima dell’inizio, un imprevisto...
Bellinzona, Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00
Bellinzona, Oratorio parrocchiale, 14.00 e 16.00
Minimusica
Minimusica
⊲ www.lagioventudibatte.ch
⊲ www.stone-faces.com
Bellinzona
La gioventù dibatte
Mostra di fotografie e sculture. Tema:
l’uomo e la pietra della valle Calanca.
17
1°
FEBBRAIO
Progetto nazionale per formare il cittadino
democratico, responsabile e attivo. Concorso
cantonale per le scuole medie superiori.
San Bernardino
Ente turistico regionale del Moesano
Facce di pietra
GENNAIO
Calendario Coop cultura gennaio-aprile 2016
Coccinellarcobaleno
♦♦Teatro Il 27 gennaio e il 2 marzo, al centro scolastico di Ambrì,
due nuovi spettacoli della rassegna per bambini.
Mercoledì 27 gennaio, alle 16:30,
presso l’aula magna del centro
scolastico di Ambrì, riprende
dopo le festività la rassegna
teatrale per bambini «Coccinellarcobaleno». Per l’occasione,
Lorenzo Manetti presenta
«Montagne sciolte». L’attore
metterà a frutto le sue non comuni abilità manuali, dimostrando che basta una cassetta,
una lampadina e uno specchio
per creare con la sabbia (ovvero
con «montagne sciolte») storie di
uomini, di animali e tanto altro,
in una continua metamorfosi di
linee e di punti.
L’Orchestra Arcadia è composta
da una cinquantina di musicisti.
Arcadia
Mercoledì 2 marzo, alle 16:30,
sarà poi la volta di «Furbo, il Si-
È LA MUSICA CLASSICA
12 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
e i cui colori, melodia e dramma evocano
paesaggi e poesia della sua Russia.
I concerti avranno luogo sabato 23 gennaio, ore 20:30, nella chiesa del Collegio
Papio di Ascona; sabato 30 gennaio,
ore 20:30, nella chiesa di San Nicolao a
Lugano-Besso; e domenica 31 gennaio,
ore 17, al Centro Presenza Sud di Mendrisio. Formazione sinfonica che conta
una cinquantina di musicisti, da 15 anni
l’Orchestra Arcadia contribuisce all’offerta culturale ticinese con un repertorio che spazia dal romantico al contemporaneo, offrendo a molti giovani
musicisti l’opportunità di farsi conoscere e di accumulare esperienza.
Il solista Davide Citera (1985 Domodos-
sola) è diplomato con il massimo dei voti
presso il Conservatorio G. Martucci di
Salerno, ottiene poi il Master of arts in
music performance e il Master of arts in
music pedagogy presso il Conservatorio
della Svizzera italiana, il Konzertexamen presso la HFM di Detmold (Germania). Svolge regolare attività solistica e di
musica da camera con orchestre e
gruppi cameristici rinomati. Collabora
come primo corno e solista con l’orchestra da camera Detmolder Kammerorchester e con i Zürcher Symphoniker.
Insegna corno e musica d’insieme per
fiati al Liceo musicale di Omegna. l
RRwww.orchestra-arcadia.ch
Il cornista Davide Citera e il
maestro Matthias B. Müller.
Foto: mad
S
otto la direzione di Matthias B.
Müller, musicista dell’OSI, in
gennaio l’Orchestra Arcadia di
Lugano si presenta al pubblico
con un programma costituito da una triplice proposta: la Polonaise n° 5, da «Una
vita per lo Zar» di Michail Ivanovich
Glinka; il Concerto per corno e orchestra
in si bemolle maggiore op. 91 di Reinhold
Moritsevich Glière (1875-1956), composto attorno al 1950 in stile romantico di
fine Ottocento, in cui l’artista ucraino
esprime tutto il suo amore per questo
strumento; e la Sinfonia n° 1 in sol minore
op. 13 «Sogni d’inverno» di Piotr Ilitch
Tchaikovsky (1840-1893), opera che già
rivela il talento del giovane compositore
RRTel. 091 867 13 79
Foto: Daniel Vass/mad
♦♦Concerti Il 23, 30 e 31 gennaio, la formazione sinfonica luganese si esibisce ad
Ascona, Lugano e Mendrisio. Il solista è il cornista Davide Citera.
gnor Volpe», con Wanda Zurini
e il Trio Sintonia. Accompagnata da musica dal vivo (organo,
flauto traverso e fagotto), Wanda
Zurini narrerà la storia di
tre ricchi allevatori di pollame
che escogitano un piano per uccidere il Signor Volpe. Ogni sera
quest’ultimo si avvicina infatti
alle loro fattorie con l’intenzione
di procurarsi un po’ di cibo.
L’impresa fallisce e la rabbia dei
tre si trasforma in una guerra
spietata con conseguenze catastrofiche per tutti gli animali
scavatori della zona. Lo spettacolo è stato ispirato al racconto di
Roald Dahl. l
Un’immagine dello spettacolo
«Montagne sciolte», di Lorenzo Manetti.
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 13
Foto: mad
Martin Hommel e Aline Del Torre,
ovvero la Compagnia Pas de Deux.
L’autore-regista Marco Taddei e le attrici
Margherita Saltamacchia ed Elisa Conte.
Sulla morte
LA PALLA ROSSA
♦♦Teatro La nuova produzione di CambusaTeatro debutterà tra il 1° e il 3 aprile al
Teatro Foce di Lugano. Tema: la visione, drammatica ed esilarante, della morte.
C
ome rappresentare un tema
tanto delicato e complesso
come la morte, senza cadere
nella banalità? E attraverso
una commedia? Un’idea che può sembrare un paradosso ma che, in realtà,
nasconde in sé grandi potenzialità
di rappresentazione. Rivelandosi un ottimo canale per raggiungere il cuore
degli spettatori.
«La palla rossa», nuova produzione
della compagnia CambusaTeatro che
debutterà il 1° aprile (con repliche nei
due giorni successivi) al Teatro Foce di
Lugano, è uno spettacolo scritto ad hoc
14 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
dal giovane e talentuoso drammaturgo
genovese Marco Taddei, che ne cura anche la regia. Una pièce che parla sì della
morte, ma che attraverso di essa – in
scena in carne e ossa – si fa occasione
per raccontarci la difficoltà impacciata
e goffa degli adulti nel rapportarsi con
i bambini circa un ignoto tanto spaventoso. Si scopre così che l’infanzia è dotata di mezzi che noi abbiamo dimenticato: la pura ingenuità, la verità delle
parole, usate per quello che vogliono
indicare e non per essere impiegate in
giri pindarici.
«La palla rossa» nasce su proposta della
pedagogista Sonia Lurati, che ha sentito la necessità, se non di dare un
senso, almeno di riscattare un evento
del proprio passato. «Per me», racconta, «questo spettacolo è l’opportunità di poter dire, attraverso una pièce
drammatica ed esilarante, quanto la
fiducia verso i bambini passi tramite
la consapevolezza che la paura di
affrontare il tema della morte sia propria degli adulti, che non vedono in
loro quel côté resiliente che così bene
li caratterizza».
Una storia diventata reale grazie all’incontro con la sensibilità narrativa di
Gruppo
Teatrino
♦♦Teatro Le domeniche del 20 marzo
e 10 aprile, a Olivone, due intriganti
e piacevoli spettacoli per i più piccoli.
Marco Taddei. «Come parlare ai bambini della morte? Il tema porta in sé
tante trappole», avverte l’autore. «Uno
dei rischi che sentivo era di ritrovarmi
in facili zone del sentimento che usano
il dolore in maniera troppo semplice e,
oserei dire, pornografica. La storia
prende il via dal topos della “morte che
bussa alla tua porta”, ma stimola la fantasia e permette di volare in zone di
commedia frizzante, per finire al momento giusto in ciò che realmente c’interessava rappresentare. Ho accostato
la gravità del contenuto a un linguaggio
e a uno stile improntati al comico e al
surreale. L’immaginazione e la fantasia
con cui i bambini leggono il mondo
sono stati la chiave di volta nell’affrontare questo lavoro».
Una commedia sulla morte, ma non
solo, sui bambini e per i bambini, che
CambusaTeatro ha deciso di mettere in
scena affiancando i propri attori a un
cast internazionale, e con l’obiettivo di
un teatro necessario ed educativo. l
Il Gruppo Teatrino di Olivone, questa primavera,
presenta due nuovi e intriganti allestimenti. Domenica 20 marzo, presso la palestra delle
scuole elementari, andrà in scena Souvenirs,
spettacolo-varietà di e con Aline Del Torre e
Martin Hommel, proposto dalla Compagnia Pas
de Deux. Mam’elle Lily invita a rivivere alcuni
particolari momenti della sua vita, i suoi incontri e i suoi grandi amori. E, con l’aiuto del suo fedele e talentuoso Alphonse, porterà il pubblico
in un mondo dove i ricordi hanno la forma di
una pallina da giocoliere, di una melodia lontana, di un corda magica o di un salto mortale.
Uno spettacolo per divertirsi e meravigliarsi.
Domenica 10 aprile, presso l’Osteria Centrale,
in cartellone ci sarà invece Re fu, presentato da
Wakouva Teatro, con Sarah Lerch e Gerardo
Tetilla. Una donna vuole buttare nella spazzatura un sacco pieno di cose che non le servono
più. Ma gli oggetti sembrano ribellarsi contro il
loro destino. La pièce parla di oggetti quotidiani
che nessuno vuole più. I due personaggi creano
un mondo fantastico e pieno di sorprese, dove i
rifiuti prendono una nuova forma e raccontano
la propria storia. l
RRwww.cambusateatro.com
[email protected]
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 15
Chiasso jazz
Due bambini disegnano in un laboratorio
del Museo in erba di Bellinzona.
Arte
CHE PASSIONE!
♦♦Mostra interattiva e multidisciplinare dal 20 febbraio
al 18 settembre al Museo in erba di Bellinzona. Un viaggio
nei rapporti tra arte e cultura. Da Leonardo a Klee.
INFO UTILI
Il Museo in erba, Piazza
Giuseppe Buffi 8 a Bellinzona, rimarrà aperto
dal 20 febbraio al 18
settembre con i seguenti
orari: da lunedì a
venerdì: 8:30-11:30 e
13:30-16:30; sabato,
domenica e vacanze
scolastiche: 14:00-17:00.
Giorni festivi: chiuso.
RRwww.museoinerba.com
16 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
È
una piccola storia dell’arte per
bambini e famiglie la mostra
«Arte che passione!», al Museo in erba di Bellinzona, dal
20 febbraio al 18 settembre. Il percorso
interattivo fornisce uno sguardo aperto
e multidisciplinare sulla cultura: musica, teatro, parole e film d’animazione
entrano in dialogo con le opere d’arte.
Invita a divenire esploratori di musei,
appassionati di teatri e concerti, grandi
lettori. Leonardo, Gauguin, Hokusai,
Degas, Kandinsky e tanti altri artisti accompagnano i bambini nel loro viaggio
di scoperta fra i quindici moduli della
mostra.
Sono accolti dalle opere di due grandi
pittori che hanno cercato di ritrovare lo spirito dell’infanzia: Picasso e
Klee. Ciò fa comprendere ai «giovani
esploratori» la loro situazione privilegiata, quella di vivere il mondo
della creatività.
Realizzata e prodotta dal Museo in erba
di Bellinzona e dalla Vallée de la Jeunesse di Losanna, in versione bilingue,
la mostra spicca per un’importante e
originale sezione dedicata all’arte, fir-
Foto: Nicola Demaldi, mad
♦♦XIX edizione Dal 10 al 12 marzo, il festival di cultura e musica jazz
a Chiasso ospita Benny Golson, Fabrizio Bosso, Dave Holland e altri.
mata dall’artista Mariarosa Mutti. L’attenzione non va al singolo artista, ma si
concentra sul momento stesso della
creazione. S’inizia dal vuoto, quello del
foglio, che i bambini fanno vivere lasciando un gesto personale e unico.
Come può un artista riempire il vuoto?
I giovani visitatori si trovano coinvolti
nelle sue scelte.
Ogni modulo, attraverso riproduzioni
di capolavori della storia dell’arte, svela
le tecniche: il disegno, la pittura a olio,
il pastello e l’acquerello. Non manca la
terza dimensione, l’occupazione dello
spazio con le sculture di Giacometti o
le istallazioni di Landart.
La seconda parte del percorso è multidisciplinare: i quadri di Klee suonano,
marionette e scenografie di Depero si
animano in spettacoli inventati dai
bambini, la scoperta di Dada e di tavole
«parolibere» sono lo spunto per composizioni poetiche strabilianti.
Alla fine i bambini, ormai piccoli
esperti d’arte, sono coinvolti in giochi
di lettura delle opere e vengono invitati
a riconoscere gli elementi giocosamente fatti propri. l
«Quando non sai cos’è, allora è
jazz», sosteneva lo scrittore Alessandro Baricco. Un’intrigante definizione che ben si addice al Festival di cultura e musica jazz di
Chiasso. In calendario dal 10 al 12
marzo (con un’anteprima il 4
marzo al Teatro Sociale di Como),
l’edizione 2016 può contare su
nomi di spicco: dal leggendario saxofonista di Art Blakey e dei Jazz
Messergers Benny Golson (con
Antonio Faraò al pianoforte) a Fabrizio Bosso, e da Julian Mazzariello a Dave Holland e al Tinissima Quartett (con il trombettista
Giovanni Falzone). Del resto, i giganti ospitati in passato sono numerosi: Archie Shep, Stefano Bollani, Gato Barbieri, Bireli Lagrene,
Johsua Redman, Michel Portal e
Randy Weston etc.
«In un mondo musicale ormai
massificato, dove l’ascolto e la
comprensione della musica soffrono una fase di degrado e povertà, il nostro festival costituisce
un elemento di respiro per chi
anela ad assaporare spunti di
emotività, originalità e vivacità attraverso l’arte dei suoni», osserva
Armando Calvia, direttore artistico del Teatro di Chiasso e membro di comitato dell’evento.
Il festival jazz si evidenzia anche
per l’inusuale e caratteristica location: un teatro suddiviso in cinque spazi, rivisti e adattati ad hoc,
in cui il pubblico può muoversi dinamicamente incontrando artisti,
amici e nuove conoscenze. «La
sala teatrale viene cioè riprogrammata per far posto a un jazz club
ricavato in una platea svuotata
dalle poltroncine, con zone bar
e ristorante, dove sarà possibile
cenare e, nel contempo, vedere
su grande schermo i concerti
dei gruppi che si alterneranno
sul palco». Da segnalare che Rete
Due RSI trasmette in diretta tutti
i concerti. l
RRwww.centroculturalechiasso.ch
Benny Golson, il leggendario sassofonista
del Jazz Messengers di Art Blakey.
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 17
L’attrice Santuzza Oberholzer,
del Teatro dei Fauni di Locarno.
Madre Terra
OMAGGIO A GEA
♦♦Teatro Il giardinaggio come metafora di una vita da coltivare nello spettacolo
«Semi di futuro», in scena l’11 marzo all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno.
S
’intitola «Semi di futuro» ed è
lo spettacolo che andrà in scena
venerdì 11 marzo, alle ore 20:30,
all’Atelier Teatro dei Fauni di Locarno, nell’ambito del festival La donna
crea. «La terra, le piante e i semi mi portano ogni giorno su strade nuove, in cui
il mio sguardo e il mio passo continuano
a cambiare», racconta l’autrice e attrice
Lorenza Zambon. «Vorrei mostrare al
pubblico l’imboccatura di certi sentieri,
che portano in un mondo di meraviglia».
«La donna crea» propone musica, teatro,
18 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
giardinaggio, danza e nutrimento tanto
per lo spirito quanto per il corpo.
«Quest’anno la programmazione rende
omaggio a Gea», spiega Santuzza
Oberholzer, a sua volta autrice e attrice
del Teatro dei Fauni e ideatrice del festival. «La Terra è come una madre che ci
nutre. E la maternità può pure essere intesa come l’opera creata dagli artisti: la
realizzazione, a ben vedere, diventa
un’emanazione di sé, come un figlio. Insomma: Terra, madre, dea, seme che
tutto racchiude».
Attrice-giardiniera della compagnia piemontese Casa degli Alfieri, Lorenza
Zambon narra di semi e di erbacce che
ricuciono gli strappi nella rete della vita,
di metropoli del futuro, dell’esplosione
degli orti di città, delle verdure che colonizzano i balconi e del dilagare del guerrilla gardening. «Il giardino non è altro
che la metafora del pianeta in cui viviamo», chiarifica. «Tutti, perché il
mondo funzioni, dobbiamo essere bravi
giardinieri».
Lo spettacolo è un susseguirsi di ricordi
personali – come quello di sua mamma
che si procura talee rubandole, impeccabilmente vestita – e altrui. «Un seme è
una piccola astronave, una capsula autosufficiente per viaggiare nello spazio e
nel tempo», prosegue Zambon. In campagna, nei terreni su cui sorgono antiche
cappelle, si conservano semi rari: «Rallentano, restano vivi senza consumare
energia. Finché, intorno a loro, avviene
qualcosa di sconvolgente, e di nuovo si risvegliano», rammenta l’attrice. Per riportarli in vita può bastare una zappa.
Oppure un incendio o altre «proficue»
catastrofi: spesso, tra i detriti, si schiudono semi che curano le ferite provocate
dall’uomo. Aggiustano la terra sconvolta,
cominciando a ricoprire di vita le frane,
i crepacci, la lava dei vulcani.
«Vi è però un grave allarme che lo spettacolo non trascura di lanciare», evidenzia Lorenza Zambon. «Le multinazionali creano in laboratorio semi immobili,
che non possono evolversi e di cui detengono i diritti. I “guerriglieri del giardinaggio” si stanno battendo per la libertà
dei semi, così che possano continuare a
vivere e a rinnovarsi». Da maestra di
Foto: mad
Lorenza Zambon, attrice e
autrice di «Semi di futuro».
giardinaggio e orticoltura urbana, Lorenza Zambon ci incita a diventare degli
«ortisti» del terzo millennio. «È infatti
proprio attraverso la ricolonizzazione
verde che, in futuro, potremo confrontarci con paesaggi nuovi e sostenibili»,
conclude Santuzza Oberholzer. l
RRwww.organicoscenaartistica.ch
TRA TEATRO E NATURA
LORENZA ZAMBON
Padovana di nascita e astigiana d’adozione, Lorenza Zambon si definisce
«attrice-giardiniera». Il suo è un «teatro fuori dai teatri», che parla del rapporto con le piante, i giardini, i paesaggi e, di riflesso, con il pianeta.
Secondo Zambon, per essere giardinieri non occorre avere un giardino
vero e proprio, poiché il giardino è in realtà la Terra, su cui viviamo. Da
queste riflessioni è scaturita l’idea di portare frammenti di natura vivente
all’interno di spazi non tradizionali. Fare in modo che luogo e opera concorrano a creare un’esperienza non convenzionale, mettendo insieme
divertimento, emozione e pensiero. Un approccio che le ha fruttato il
primo posto al Premio letterario «Fondazione Portus» 2015, sezione saggistica, per «Lezioni di giardinaggio planetario» (ed. Ponte alle Grazie).
RRwww.teatroenatura.net
Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015 19
Foto: mad
L’attrice Margherita Antonelli in «Secondo
Orfea, quando l’amore fa miracoli».
TeatrOver60
UN GIOVEDÌ AL MESE
♦♦Spettacoli Al Teatro del gatto di Ascona, tra gennaio e aprile,
un bel cartellone di iniziative per gli anziani.
G
iovedì 21 gennaio, ore 15: Operativi, con i Fratelli Caproni e
gli Eccentrici Dadarò. Ci sono
un tedesco, un americano e un
italiano. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma non lo è. Tre clown-soldati, reduci da tutte le guerre del mondo, vogliono innalzare un monumento ai
caduti e ricordare quanta stupidità ci sia
stata nella Storia. E anche se gli stupidi
sembrano loro – con tutte le debolezze,
le ingenuità e le comicità tipiche del
clown – in realtà i veri stupidi risultano
essere coloro che, dimenticando, non
imparano mai dalla Storia.
Giovedì 18 febbraio, ore 15: l’affermata
attrice italiana Margherita Antonelli è
protagonista di Secondo Orfea, quando
l’amore fa miracoli, spettacolo forte di
quasi cento repliche. Orfea vive a Gerusalemme nell’anno Zero. Un giorno, vicino a casa sua, viene ad abitare una coppia di sposi: Giuseppe e Maria. Da quel
momento la vita di Orfea non sarà più la
stessa: i due giovani la coinvolgono nella
vita del loro bimbo, di cui Orfea si prende
cura quando la madre è affaccendata.
Tra il pargolo e Orfea, donna semplice e
forte, s’instaura un rapporto di profondo
amore, attraverso cui la vita di Gesù
è guardata con amorevolezza e buon
senso.
20 Coop cultura · N. 53 del 28 dicembre 2015
Giovedì 24 marzo, ore 15: con l’uso delle
maschere e della mimica, la Compagnia
Daruma ha saputo creare una storia leggera intitolata Pas de deux, mais pas les
deux. Ispirandosi a «Le Serve» di Genet,
le due attrici s’imbarcano in un ironico
e comico viaggio attraverso l’angoscia
esistenziale di due serve strambe.
Giovedì 21 aprile, ore 15: il Teatro Invito
propone il suo divertente Cenerentola
Folk. La vicenda di Cenerentola dal
punto di vista del sarto e del ciabattino
di Palazzo. Perché, spesso, le storie che
I Fratelli Caproni in «Operativi».
più piacciono agli adulti sono quelle
scritte per i bambini.
Giovedì 19 maggio la stagione 2015/16
della rassegna si concluderà con la proiezione di un documentario: ne riferiremo sulla prossima edizione del Calendario di Coop cultura.
Da segnalare che la rassegna è gratuita
per spettatori con tessera AVS.l
RTel.
R 091 792 21 21
Rwww.ilgatto.ch
R
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