Stagione Teatrale 2007/2008 1 TeatroCilea07/08 2 TeatroCilea07/08 Si apre la nuova ricca stagione del Teatro “Francesco Cilea”. Si da il via alla passione, quella per l’arte, quella per il teatro, che racchiude in se il fascino della danza, l’amore per la musica, il richiamo della prosa, la passione per la lirica. Siamo di fronte ad un nuovo intenso programma, dunque, 2007/2008, tutto da vivere, tutto da scoprire, serata dopo serata. Il teatro Cilea, si inserisce a pieno titolo nel panorama culturale internazionale, con le stelle della danza ad inaugurare il cartellone, con spettacoli sempre nuovi, sempre accattivanti, con grandi attori, autori, etoile, maestri d’orchestra, artisti di fama mondiale che si sono succeduti e continuano a succedersi tra le quinte del massimo Teatro reggino. Abbiamo lavorato con sentimento ed impegno per far si che il Cilea divenisse un punto di riferimento importante ed oggi, che festeggiamo il primo lustro di attività, possiamo dirci soddisfatti alla luce del cammino percorso e pronti a proseguire ancora, sempre con la stessa passione, che ha animato ed anima la nostra intensa attività nell’ottica della crescita culturale. Cinque importanti candeline che hanno permesso a Reggio Calabria di entrare nel circuito che la porterà sempre più alla ribalta nella prospettiva di polis turistica e culturale che desideriamo per la nostra adorata città. Giuseppe Scopelliti Sindaco di Reggio Calabria 3 TeatroCilea07/08 Direzione Artistica Julian Kovatchev Direttore Artistico Opera e Concerti Sinfonici Ha studiato direzione d’orchestra con Herbert Ahlendorf e con Herbert von Karajan. Ricopre attualmente la carica di Direttore Musicale dell’orchestra sinfonica della capitale bulgara e i Direttore ospite principale dell’orchestra sinfonica di Zagabria. Ha diretto Capuleti e Montecchi al Carlo Felice di Genova, La sposa venduta al Teatro Verdi di Trieste, I dialoghi delle Carmelitane a Siviglia, Il Trovatore a Stoccarda e Ravenna, Carmen a Trieste, Alcina a Stoccarda, oltre a vari concerti con l’orchestra del San Carlo di Napoli e il M° Uto Ughi. Maria Pia Liotta Direttrice Artistica per la Danza Esperta del mondo della comunicazione e manageriale, prima formatasi in corsi specializzati, quindi con incarichi di responsabilità; così come dello spettacolo dal vivo, danzatrice, studiosa di arte coreografica, compositrice musicale, soggettista, regista di lavori teatrali. Prima si è rivelata nei concorsi di bellezza, nei quali ha vinto titoli nazionali che le hanno permesso di intraprendere la carriera di attrice cinematografica, interpretando films italiani e stranieri. Vasta e significativa la sua conoscenza della danza classica e moderna, numerosi i suoi rapporti personali con le maggiori formazioni di balletto, europee e americane. Geppy Gleijeses 4 Direttore Artistico per la Prosa Attore, autore e regista è nato a Napoli; è uno degli ultimi e prediletti allievi di Eduardo De Filippo. È stato definito dalla critica (De Chiara, Rea, Giammusso) “il miglior attore napoletano della sua generazione”. Ha vinto come attore il premio Gino Cervi nel 1979, il premio Arsita Teatro nel 1980 il premio De Curtis nel 1985 e il premio come migliore attore dell’anno nel 2000. È stato candidato come migliore attore protagonista ai Premi Olimpici del teatro 2003 e 2004 per gli spettacoli Le cinque rose di Jennifer , Un marito ideale e Ragazze sole con qualche esperienza. Come autore, con lo spettacolo Ammore e cummedia, nel 1979 ha vinto il premio IDI e il Festival Internazionale di New York. Ha diretto e gestito per sette anni il Teatro Nazionale di Milano. Ha fondato e dirige il “TEATRO STABILE DI CALABRIA”, unica istituzione stabile privata di prioritario interesse pubblico del Mezzogiorno d’Italia. TeatroCilea07/08 Gli spettacoli 16 Novembre 2007 pagina12 LE STELLE DEL BALLETTO RUSSO ÈTOILE DEL KIROV E DEL BOLSHOI Gala evento in esclusiva per il Cilea 20/21/22 Novembre 2007 pagina14 TEATRO DI ROMA COMPAGNIA LAVIA MISURA PER MISURA 30 Novembre e 1/2 Dicembre 2007 pagina16 COMPAGNIA ATTORI E TECNICI BLACK COMEDY 14/15 Dicembre 2007 pagina18 RUSSIAN STATE BALLET OF SIBERIA CENERENTOLA 19/20 Dicembre 2007 pagina20 CONCERTO SPETTACOLO È DI NUOVO DI NATALE 22/23 Dicembre 2007 pagina22 COMPAGNIA DEL BALLETTO MIMMA TESTA IL MAGO DI OZ 28 e 30 Dicembre 2007 pagina24 M° JULIAN KOVATCHEV NORMA 5 TeatroCilea07/08 Gli spettacoli 4/5/6 Gennaio 2008 pagina26 TEATRO STABILE DEL VENETO ELETTRA DI SOFOCLE 11/12/13 Gennaio 2008 pagina28 DREAMERS PRODUCTION IL LAUREATO 18/19 Gennaio 2008 pagina30 BALLETTO TEATRO DI TORINO DIDONE ED ENEA 26/27 Gennaio 2008 pagina32 M° RICCARDO FRIZZA CONCERTO 1/2/3 Febbraio 2008 pagina34 TEATRO STABILE DELL’ABRUZZO JEKYLL & HYDE, Musical 8/9/10 Febbraio 2008 pagina36 GLI IPOCRITI MADRE CORAGGIO E I SUOI FIGLI 13/14 Febbraio 2008 pagina38 COMPAGNIA DI BALLETTO CLASSICO LILIANA COSI, MARINEL STEFANESCU COPPELIA 6 TeatroCilea07/08 Gli spettacoli 15/16/17 Febbraio 2008 pagina40 TEATRO STABILE DELLA SARDEGNA ALDO MORO, UNA TRAGEDIA ITALIANA 29 Febbraio e 1/2 Marzo 2008 pagina42 TEATRO BELLINI LA TEMPESTA 6/7 Marzo 2008 pagina44 M° JULIAN KOVATCHEV CONCERTO 26/27 Marzo 2008 pagina46 COMPAGNIA DANSA TEATRO DE LA HABANA SONLAR 4/5/6 Aprile 2008 pagina48 ASSOCIAZIONE TEATRO DI ROMA E ELLEDIEFFE LE VOCI DI DENTRO 11/12 Aprile 2008 pagina50 COMPANYIA DE DANSA METROS CARMEN 7 TeatroCilea07/08 Gli spettacoli 18/19/20 Aprile 2008 pagina52 A. ARTISTI ASSOCIATI TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA LA RIGENERAZIONE 25/26 Aprile 2008 pagina54 M° JULIAN KOVATCHEV CONCERTO 8 TeatroCilea07/08 9 TeatroCilea07/08 Ph: Pellicanò / Kajzar 10 TeatroCilea07/08 Ph: Pellicanò / Kajzar Insala 11 TeatroCilea07/08 16 Novembre Gala evento in esclusiva per il Teatro Cilea Le stelle del Balletto Russo Étoile del Kirov e del Bolshoi Direzione Artistica Maria Pia Liotta A cura di Daniele Cipriani Consulenza Artistica Alfio Agostini Con la partecipazione straordinaria di Ph: Pellicanò / Kajzar Vladimir Derevianko Orchestra del Teatro “Francesco Cilea” Direttore M° Ivan Ciampa 12 TeatroCilea07/08 Ph: Pellicanò / Kajzar Dalla metà del 1700 e in particolare nel corso del 1800 fino ai primi anni del secolo scorso la grande protagonista del Balletto classico internazionale è stata la Russia. Molto prima dei celeberrimi Bellets Russes la Russia si afferma come la madre patria del balletto, merito della tecnica impeccabile, lo stile rigoroso e la straordinaria superiorità espressiva di alcuni danzatori che hanno portano la bandiera russa in tutto il mondo, dando vita ad una vera e propria scuola. Il Teatro Bolshoi di Mosca e il Teatro Marjinsky di San Pietroburgo meglio conosciuto come Kirov sono le due grandi istituzioni che dal XVIII secolo in poi si sono distinte in tutto il mondo per aver formato e cresciuto alcune delle più grandi star internazionali di tutti i tempi. Dal Kirov esce infatti Rudolf Nureyev, indimenticabile e forse irraggiungibile da un punto di vista della fama mondiale. Il danzatore il cui nome è diventato l’antonomasia di “ballerino” e Mikail Barishnikov, straordinaria personalità del balletto internazionale che ha saputo grazie alla sua grande dote eclettica, conquistare in seguito il mondo della danza contemporanea e del cinema. Il Teatro Francesco Cilea, dopo aver avuto ospiti tanti tra primi ballerini, solisti, étoiles, provenienti da tutte le parti del mondo vuole dedicare una serata alla celebrazione dei grandi danzatori russi che ancora oggi portano alto il nome di storiche istituzioni del balletto quali il Bolshoi, il Teatro Marjinsky di San Pietroburgo e quelli che formatisi in patria si sono affermati nei primi ruoli dei teatri di tutto il mondo. Una serata di Gala, ideata ad hoc dalla Direttrice Artistica del Teatro, Maria Pia Liotta, per inaugurare la nuova stagione del Teatro Francesco Cilea. Uno spettacolo che riunisce sullo stesso palcoscenico cinque coppie di danzatori, selezionate accuratamente tra gli innumerevoli nomi di spicco nel panorama del Balletto internazionale dal curatore dello spettacolo Daniele Cipriani con la consulenza del famoso critico di danza, Alfio Agostini. La serata vedrà i grandi interpreti russi di oggi esibirsi in passi a due dal repertorio classico più celebre: Don Chisciotte, Il Corsaro, Il Lago dei Cigni, Romeo e Giulietta, Anna Karenina sono solo alcuni dei brani che vedremo eseguire sulle scene del Cilea. Ospite d’onore della serata è Vladimir Derevianko, étoile russa internazionale ora direttore artistico del teatro Comunale di Firenze che danzerà il passo a due tratto da Il Rosso e Nero e del balletto Paganini creato appositamente su di lui dal grande Vladimir Vassiliev. 13 TeatroCilea07/08 20/21/22 Novembre Misura per misura di William Shakespeare traduzione Alessandro Serpieri Regia Gabriele Lavia Con Gabriele Lavia e con Pietro Biondi Federica Di Martino Lorenzo Lavia Francesco Bonomo Marco Cavicchioli Gianni De Lellis Luca Fagioli Rita Di Lernia Scene Carmelo Giammello Costumi Andrea Viotti Coreografie Luca Tommassini Musiche Andrea Nicolini Produzione TEATRO DI ROMA COMPAGNIA LAVIA 14 TeatroCilea07/08 15 TeatroCilea07/08 Ph: Pellicanò / Kajzar Che mondo è quello di Misura per misura? Che mondo è quello di “uomini che si ingozzano come topi del loro veleno... che inseguono un male che asseta...” e quando ne bevono per dissetarsi, per vivere, non fanno che bere la loro morte? Il male che asseta è l’atto che dà ed è vita. La lussuria è l’eccesso, la dis-misura, dell’atto della vita. La malattia del mondo senza misura di “Misura per misura” è l’eccesso di desiderio di vita. Si dice che Shakespeare non fornisca al Duca il motivo per lasciare il suo regno. È un errore. Il motivo c’è ed è grandissimo e gravissimo. È il Duca stesso che dice: “Così potremo vedere se i buoni propositi li cambia il potere e quale sia la vera essenza che si nasconde sotto l’apparenza”. Il Duca ha paura di sembrare quello che crede di non essere e di non essere quello che crede di sembrare. È un proposito “grave e maturo”, sono gli “altri motivi” che rivelerà solo al momento opportuno. Motivi indicibili e inesplicabili. È proprio questo altro motivo, segreto, misterioso, profondo, il misterioso motore dello strano dramma, metà tragedia e metà commedia. Come se lo stesso dramma non riuscisse, nemmeno lui, ad essere quello che sembra, a prendere la sua misura di commedia o di tragedia. Il tema dell’”Amleto”, essere e apparire, risuona sulla scena di “Misura per misura”. Le ragioni della strana fuga del “Duca dagli angoli bui” pone lo stesso Duca di fronte a uno specchio che gli rimanda il lato oscuro di sè stesso. Il suo fondo abbissale, il suo Essere. Posto di fronte a sè stesso, il Duca non si riconosce tanto che, travestito da frate, chiederà al vecchio amico Escalo: “Che uomo era il Duca?”. Il vecchio amico gli risponderà con un enigma: “Era... un uomo... che lottava... per conoscere sè stesso”. È questa lotta che porta il Duca a intraprendere il suo viaggio di conoscenza che è solo una fuga apparente da un mondo verso un altro mondo. Dal mondo di Sopra del Palazzo del Potere al mondo di Sotto delle Prigioni. Così, nei “sotterranei della sua anima” il Duca trova il suo Tempio di Delfi su cui campeggia la scritta: “Conosci te stesso”. Ma se la vita è “il male che asseta”, è la morte la liberazione possibile? La grande battuta nichilista del Duca-Frate: “Con la vita ragiona così: se ti perdo, perdo una cosa che solo gli stupidi e pazzi vogliono conservare...”, è il tema centrale di tutta l’opera e dimostra “per assurdo” che la vita è l’unica possibilità concessa all’uomo di essere ed essere uomo vuol dire essere la somma di tutte le “contraddizioni della vita”. Gabriele Lavia 30 Nov. - 1/2 Dicembre Black comedy di Peter Shaffer traduzione e adattamento Attilio Corsini Con Barbara Tabita Viviana Toniolo Stefano Altieri Massimiliano Franciosa Stefano Messina Annalisa Favetti Regia Attilio Corsini Scene Uberto Bertacca Produzione TEATRO VITTORIA ATTORI & TECNICI 16 TeatroCilea07/08 “Black Comedy” è una di quelle rare piece che non invecchiano mai, un virtuoso concertato dei meccanismi della pochade con in più una trovata geniale: il buio. È una commedia che il pubblico vede al negativo: quando i personaggi brancolano nel buio sulla scena c’è una luce accecante e, al contrario, quando si accende un fiammifero o una candela si fa buio. Scritta nel 1965 dall’ inglese Peter Shaffer, uno dei drammaturghi più costanti nelle hit parade di tutto il mondo, basti ricordare i successi di “Equus” e di “Amadeus”, “Black Comedy” arrivò sui palcoscenici italiani nel ’67 con la regia di Franco Zeffirelli e, come protagonisti Giancarlo Giannini e Anna Maria Guarnieri. Nel buio è tutto un frenetico susseguirsi di equivoci, tormentoni, scambi di identità. C’è un black out nella casa dove un giovane scultore spiantato e la sua fidanzata snob aspettano la visita del padre di lei che deve dare l’assenso al matrimonio e quella di un ricchissimo collezionista tedesco che potrebbe fare la fortuna dell’artista. Per rendere più accogliente il modesto appartamento i due hanno preso in prestito dal vicino, un antiquario partito per il week end, mobili e soprammobili preziosi di cui lui è gelosissimo. E quando manca la corrente arrivano nell’ordine: una vicina astemia terrorizzata dall’oscurità, il padre della ragazza che è un irascibile colonnello, il vicino antiquario gay rientrato in anticipo, la precedente fidanzata dell’artista che non sa che lui sta per sposare un’altra, un operaio della compagnia elettrica che parla con accento tedesco e viene scambiato per il ricco collezionista. E alla fine, atteso come Godot, arriva il vero miliardario che precipita in una botola. Pur attraverso una commedia recitata “alla cieca”, a tentoni e a spinte, Shaffer ci da la metafora di un’umanità che annaspa, inciampa e farnetica. È un “parapiglia” di grande coralità, di interpreti che devono sincronizzarsi in movimenti millimetrici per eseguire una nevrotica partitura dalla quale scaturiscono straordinari effetticomici. E la nostra compagnia, che quest’anno festeggia il trentesimo anno di attività, è ben attrezzata per questo tipo di orchestrazione che in alcuni momenti ricorda i ritmi frenetici di “Rumori Fuori Scena”. 17 TeatroCilea07/08 14/15 Dicembre Cenerentola Russian State Ballet of Siberia PRIMA NAZIONALE Balletto in due atti Musica Sergei Prokofiev Coreografia Sergei Bobrov Sinossi Nikolai Volkov rivisitazione di Sergei Bobrov Scenografie Dmitry Tcherbadzhi Costumi Valery Kungurov Maestro di Danza Messaggeri del Tempo Produzione JUST IN TIME 18 TeatroCilea07/08 Ph: Pellicanò / Kajzar Cenerentola è forse la più famosa favola sull’amore che racchiude profondamente in sé il concetto di bene, bontà d’animo e saggezza. È una leggenda su una povera fanciulla che diventerà una principessa, una delle più belle e conosciute del mondo delle fiabe. La morale della favola è che l’amore, la bontà e la saggezza vincono sempre sul male e la malvagità. Questo soggetto è sempre stato e rimane tuttora popolare per compositori, coreografi e registi. Il famoso compositore classico del XX secolo Sergei Prokofiev ha creato questo balletto nel 1944. Lo stesso Prokofiev ha definito con questa frase l’essenza della sua musica per il balletto: “Quando la lirica incontra la felicità!”. Molti compositori si sono rivolti alla Cenerentola di Prokofiev dopo la sua creazione, ed ogni coreografo ha sviluppato, secondo il suo punto di vista, una sua versione originale di questo soggetto fiabesco; alcuni hanno cercato di meravigliare con un informale, a volte eccessivo, uso della fantasia, altri si sono attenuti più strettamente alla prima versione del balletto. Il coreografo Sergei Bobrov, ponendo l’accento sull’aspetto fiabesco, ha cercato di decifrare e “sviscerare” l’idea racchiusa nella musica di Prokofiev. Il susseguirsi di peripezie commoventi e a volte naif del balletto sono permeate da una grande e profonda riflessione sull’inclemente corso del tempo e sulla preziosità di ogni attimo di vita che non ritorna. Bobrov ha fatto di Cenerentola non una semplice favola ma una riflessione filosofica sull’esistenza della povera orfana, sul ragazzo innamorato, sulle sorelle egoiste e sulla matrigna cattiva, sull’eterno contrasto tra il bene ed il male, infine sulla forza del vero sentimento dell’amore che non è soggetto al tempo. L’immagine di Cenerentola è resa incredibilmente commovente, la sua fede nel meraviglioso vince su tutte le avversità. Sullo sfondo, tra eroi che sono “costretti” a soffrire, Cenerentola ed il principe, ci sono altri personaggi a cui è permesso anche essere ridicoli, come la matrigna e le due sorellastre (Krivlyaka e Zliuka). I cortigiani capricciosi sono stati carattezzati in modo molto ironico e assolutamente accattivante mentre è decisamente grazioso il maestro delle danze. Nella coreografia, con una grande forza emotiva, è stato sviluppato principalmente il tema dell’amore: il tempo ha potere su coloro che non sono in grado di amare, ma esso è senza potere sugli innamorati. “Gli innamorati sono angeli con un’ala sola; solamente unendosi si liberano dal potere del tempo e possono volare”, conferma ancora una volta Sergei Bobrov. 19 TeatroCilea07/08 Ph: Pellicanò / Kajzar 19/20 Dicembre È di nuovo Natale! CONCERTO SPETTACOLO Ideato da Renzo Giacchieri Diretto dal M° Carlo Montanaro Condotto da Enzo Zolea Regia di Renzo Giacchieri Solisti F. Demuro tenore S. Vassileva soprano T. Vaughn mezzosoprano D. Vatchkov basso Orchestra del Teatro “F. Cilea” Coro lirico “F. Cilea” Direttore del coro M° Bruno Tirotta Coro di voci bianche MILLENOTE diretto dal M° Roberto Caridi Luci Salvo Manganaro 20 TeatroCilea07/08 Il M° CARLO MONTANARO Studia e si diploma in violino presso il conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Nel 1991 entra a far parte dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino suonando con tutti i più importanti direttori del panorama musicale internazionale, quali Mehta, Muti, Giulini, Prêtre, Ozawa, Mazel, da cui trae preziosi spunti e consigli che, uniti alle sue doti musicali e gestuali, lo hanno portato a dedicarsi alla direzione d’orchestra. In Italia guida più volte varie formazioni orchestrali, fra cui l’Orchestra da Camera Risonanza, con la quale nel maggio 2000, esegue un programma dedicato al Novecento alla presenza del M° Zubin Mehta ottenendo ampi consensi da pubblico e critica nonché personali elogi da parte dello stesso Mehta. DEYAN VATCHKOV Nato a Sofia, Bulgaria, finito il Liceo spagnolo Miguel de Cervantes, viene ammesso nell’Accademia Musicale di Sofia “Pancho Vladigerov” nella classe dei prof. Konstantin Karapetrov e prof. Nedialko Nedialkov (direttore). Recentemente ha cantato con enorme successo di pubblico e critica “Masetto” al festival estivo di Budapest, “Zuniga” all’Arena di Verona. Un altro grande successo di pubblico e critica è stato il suo “Don Basilio” (Barbiere di Siviglia) che ha cantato a Trieste diretto da Daniel Oren, ma anche “Il Pirata ad Amsterdam”. Ha partecipato all’ inaugurazione del Teatro Comunale di Bologna con l’opera “I Masnadieri” (Moser) diretta dal Maestro Daniele Gatti. Ha fatto il suo debutto in Canada cantando la parte di Timur a Toronto. Ancora, ha cantato “Idomeneo” al San Carlo di Napoli, “Aida” (Re) all’Arena di Verona, “Le Roi de Lahore” di Massenet al Teatro La Fenice di Venezia, “I Puritani” all’Opera di Palm Beach, “La Boheme” alla Scala diretta da Bruno Bartoletti e “La Boheme” alla Suntory Hall di Tokyo diretta da Nicola Luisotti etc. TICHINA VAUGHN Il mezzosoprano americano Tichina Vaughn è ormai acclamata come artista internazionale di consumata bellezza, drammaticità e versalità vocale. Nata nel North Carolina, si laurea in musica presso l’Università della Georgia ed entra subito dopo al Metropolitan nel programma giovani artisti lirici. Fa il suo debutto al Metropolitan in “Porgy and Bess” e canta piccoli ruoli nella “Suor Angelica”, “La Traviata” e “The Ghost of Versailles”. SVETLA VASSILEVA Nata a Dobritch, Bulgaria, Svetla Vassileva si è diplomata in canto e pianoforte all’Accademia di Musica di Sofia. Ha vinto il Concorso Traviata 2000 a Vienna. Nel 1998 invitata al Ravenna Festival ha cantato “Nedda nei Pagliacci” con Placido Domingo diretta da Riccardo Muti. Da quel momento il soprano bulgaro ha iniziato a frequentare i più importanti teatri del mondo. Nella stessa stagione 2000 ha interpretato il ruolo di Liù nella “Turandot” a Vienna (Staatsoper). 21 TeatroCilea07/08 22/23 Dicembre Il Mago di Oz di L. Frank Baum Compagnia del balletto Mimma Testa Testi e regia Laura Saraceni Coreografia Stefanella Testa Musiche J. Hoffenbach, I. Stravinskij, M. Ravel, C. Lecoq, J. Strauss, M. Musorgskij Musiche originali J. Fiastri Scene Michele Ricciarini Costumi Adriana Gianturco Disegno Luci Mario Carletti 22 TeatroCilea07/08 Il viaggio di Dorothy, dello Spaventapasseri senza cervello, dell’Uomo di Latta senza cuore e del Leone senza coraggio, porterà i nostri protagonisti di avventura in avventura nel magnifico mondo di Oz. Incontreranno lo strano paese dei Succhialimoni dove la Fata Buona donerà a Dorothy un bel paio di scarpette rosse. Attraverseranno la foresta incantata; si perderanno nel prato dei papaveri; incontreranno le perfide scimmie volanti, guidate dalla Strega Cattiva. E quando finalmente giungeranno al cospetto del potente Mago di Oz, scopriranno di aver sempre posseduto dentro di loro ciò che cercavano. E Dorothy come farà a tornare nella sua casetta? Sogno o realtà... stiamo a vedere! LA COMPAGNIA DEL BALLETTO MIMMA TESTA Fondata nel 1973 e riconosciuta con sovvenzione ministeriale dal 1976, la Compagnia del Balletto Mimma Testa diretta da Stefanella Testa, deve la sua nascita ed il suo nome ad una fra le più prestigiose scuole private a Roma, l’omonimo “Centro di danza Mimma Testa” con una attività che dura da più di 50 anni. È stata per lungo tempo l’unica compagnia di balletto a proporre un repertorio di spettacoli per ragazzi. Il suo impegno si è rivolto all’allestimento di favole danzate e narrate che si ispirano ai capolavori della letteratura, alle leggende, ai costumi ed alle tradizioni popolari di tutto il mondo. Negli ultimi anni, in collaborazione con il comune di Roma, ha partecipato ai progetti “Tenda Comune”, “Mattine a Teatro Parioli” diretti da Maurizio Costanzo, proponendo “Il gatto con gli stivali”, “I vestiti nuovi dell’Imperatore”, “Il Mago di Oz”, “La scarpona di Cenerentola” ad un pubblico di circa 100.000 bambini in età scolare. Ha registrato per Rai Uno, nell’ambito del programma pomeridiano “Solletico”, “La Scarpona di Cenerentola”, trasmesso in cinque puntate nel periodo Natalizio,continuando così dialogo con la televisione iniziato nel 1974. La Compagnia del Balletto Mimma Testa si è avvalsa della collaborazione di partner prestigiosi: Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Il Comune di Roma, gli Assessorati alle Politiche Culturali educative e dell’Infanzia, “La città a misura delle bambine e dei bambini”, la Provincia e la Regione Lazio, L’Unicef, L’INA Assitalia, La Garzanti Editori, la BNL, Rai. L’attività fino ad ora svolta ha consolidato l’impegno e il lavoro della Compagnia, rivolto a un pubblico di ragazzi, che sono particolarmente stimolanti come primo approccio al mondo dello spettacolo. DANZATORI Dorothy: Valentina Carpitella Sara Carpitella L’uomo di paglia: Fabio Garau L’uomo di latta: Anthony Basile Il leone: Fabrizio Podaliri Vulpiani ed inoltre: Lara Borghini, Mauro Carbone, Irene Iovino, Ilaria Mecarozzi ATTORI Franco Sciacca e Antonella Voce 23 TeatroCilea07/08 28 e 30 Dicembre Norma Tragedia Lirica in due atti Libretto di Felice Romani Musica di Vincenzo Bellini Maestro concertatore e Direttore d’orchestra Julian Kovatchev Regia Flavio Trevisan Scenografo Alfredo Troisi Costumi Eugenio Girardi Maestro del Coro Bruno Tirotta Ph: Pellicanò / Kajzar Light Designer Salvatore Manganaro Balletto Vividanza Orchestra del Teatro F. Cilea Coro lirico Teatro F. Cilea Organizzazione IMPRESA LIRICA GITTO GIOACCHINO 24 TeatroCilea07/08 L’azione si svolge nelle Gallie, all’epoca della dominazione romana. Nell’antefatto la sacerdotessa Norma, figlia del capo dei Druidi Oroveso, è stata l’amante segreta del proconsole Pollione, dal quale ha avuto due figli, custoditi dalla fedele Clotilde all’insaputa di tutti. Atto I Pollione confida all’amico Flavio di essersi innamorato di una giovane novizia del tempio d’Irminsul, Adalgisa, e di voler lasciare Norma. Adalgisa chiede un colloquio a Norma per aprirle il proprio animo e confessarle di aver mancato al voto di castità, senza però rivelare il nome dell’uomo amato. Norma, che riconosce nella novizia i propri sentimenti e il proprio peccato, la scioglie dai voti. Quindi le chiede chi sia l’innamorato e Adalgisa indica Pollione, che sta sopraggiungendo proprio in quel momento. Furiosa, Norma rivela tutto ad Adalgisa, che sdegnata respinge Pollione. Atto II Nella sua abitazione, Norma, sconvolta dalla rivelazione, ha deciso di uccidere i due figli, ma cede al sentimento materno. Decisa a suicidarsi, fa chiamare Adalgisa e la prega di adottare i bambini e di portarli a Roma, dopo essersi sposata con Pollione. Ma Adalgisa rifiuta e promette a Norma di convincere Pollione a tornare da lei. Da tempo i Druidi, guidati da Oroveso, tramano una rivolta contro Roma. Norma, che si era sempre opposta, quando apprende che Adalgisa non ha ottenuto nulla dal colloquio con Pollione, chiama i Galli a raccolta e proclama guerra ai Romani. Sta per pronunciare il nome della vittima sacrificale da immolare al dio, quando giunge notizia che un romano è penetrato nel chiostro: è Pollione, venuto a rapire Adalgisa. Norma sta per colpirlo con un pugnale, ma poi si ferma, invita tutti ad uscire col pretesto di interrogarlo e, sola con Pollione, gli offre la vita purché egli abbandoni Adalgisa. L’uomo rifiuta e Norma chiama i suoi a raccolta; ha deciso quale sarà la vittima sacrificale: una sacerdotessa che ha infranto i sacri voti e tradito la patria. Sta per pronunciare il nome di Adalgisa, quando si rende conto che la colpa di Adalgisa è la sua e, nello sbigottimento generale, pronuncia il proprio nome. Commosso, Pollione comprende la grandezza di Norma e decide di morire con lei. In segreto, Norma confida ad Oroveso di essere madre e lo supplica di prendersi cura dei bambini, affinché possano salvarsi, raggiungendo Roma insieme a Clotilde. Quindi sale sul rogo con l’uomo amato. PERSONAGGI ED INTERPRETI POLLIONE proconsole di Roma nelle Gallie Manrico Tedeschi OROVESO capo dei Drudi Enzo Capuano NORMA druidessa figlia di Oroveso Natalia Dercho ADALGISA giovane ministra del tempio d’Irmisul Géraldine Chauvet CLOTILDE confidente di Norma Gabriella Grassi FLAVIO amico di Pollione Costantino D’Aniello Direttore di Palcoscenico: Maura Ippoliti Maestro Sostituto: Rosario Presutti Maestri Collaboratori: Alessandro Bagnato, Olga Kirilova Assistente Regia: Francesco Sgrò Fornitura Costumi: Casa d’arte Arrigo Attrezzeria: Rancati Scene: La Bottega Fantastica Parrucche: Di Mattei di Palermo Calzature: Epoca s.r.l Luci: Sud Service srl Musica: Kalmus 25 TeatroCilea07/08 4/5/6 Gennaio Elettra di Sofocle Regia Luca De Fusco Con Lina Sastri Max Malatesta Leda Negroni Luciano Virgilio Produzione TEATRO STABILE DEL VENETO 26 TeatroCilea07/08 Nello spettacolo di Luca De Fusco presentato dal “Teatro Stabile del Veneto”, in collaborazione con lo “Stabile” di Catania, e tratto dalla tragedia di Sofocle, nella bella, moderna e incisiva traduzione curata da Caterina Barone, lo sconvolgente finale di una parossistica danza di Elettra, preludio di morte per la nostra tragica eroina. La stessa scena, ideata da Mauro Zocchetta, situa l’azione su una inedita e densa superficie lavica con al centro la bocca di un cratere da cui escono e vengono inghiottiti i personaggi che entrano probabilmente nella stessa stanza dove Agamennone venne ucciso, al suo ritorno da Troia, dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto. Emarginata, straniera nella sua casa, Elettra decide di vendicare la morte del padre uccidendo quei diabolici assassini. Per raggiungere questo scopo, chiede aiuto alla sorella Crisotemi, che si rifiuta di assecondare il suo piano invitandola, al contrario, alla ragionevolezza e alla moderazione. Non le resta che aspettare il ritorno del fratello Oreste, animato anch’egli dei suoi stessi sentimenti di vendetta. La conclusione della storia è nota: Oreste ucciderà prima la madre e poi Egisto, forte anche del sostegno di Apollo, mentre Elettra, fuori da quelle mura domestiche insanguinate, sta ad ascoltare, ad incitare il fratello, quando viene il turno di Egisto (“Non permettere che si dilunghi coi suoi discorsi... Uccidilo subito...”). Ma la forza di questa tragedia non è data dal compimento di questi delitti, bensì, al contrario, dalla necessità di rimandarli, da una strategia del “rinvio” che permette ai personaggi di esprimersi per lo più attraverso stupefacenti monologhi in cui danno sfogo ai loro sentimenti più segreti, dubbi, incertezze, volontà manifeste con cui nel loro sostanziale isolamento si confrontano. Da questo punto di vista, perfetta è sembrata la scelta di una attrice come Lina Sastri, al suo felice e importante rientro sul palcoscenico del teatro di prosa, per il ruolo di Elettra, che ci conduce, con cristallina trasparenza interpretativa, negli intrecci e nelle tortuosità di un pensiero che costantemente fa i conti con una reale disperazione: recita, canta, danza impone la sua voce e la sua solidità d’attrice all’intero spettacolo. Giuseppe Liotta 27 TeatroCilea07/08 11/12/13 Gennaio Il laureato di Terry Johnson Versione italiana di Antonia Brancati Francesco Bellomo Regia Toedoro Cassano Con Giuliana De Sio Mrs. Robinson Giulio Forges Davanzati Benjamin e con Alessia Cardella Elaine e la partecipazione di Pietro De Silva Mr. Braddock Produzione FRANCESCO BELLOMO E THE DREAMERS PRODUCTIONS 28 TeatroCilea07/08 Il 1968 doveva essere un anno di agitazione in tutto il mondo, particolarmente in quello studentesco e giovanile in generale. Negli Stati Uniti quest’agitazione si sarebbe cristallizzata nell’opposizione alla guerra del Vietnam, ma nel 1967 il problema non era stato ancora chiaramente messo a fuoco: esisteva solo un senso di insoddisfazione nei confronti dello status quo. Il tono anarchico del laureato si accordava perfettamente ai sentimenti di quel tempo, combinando umorismo e staira dei costumi sociali e sessuali. Benjamin Braddock, appartenente ad una facoltosa famiglia americana, ritorna a casa dopo la laurea. I genitori organizzano una grande festa in suo onore ma lui, infastidito, preferisce isolarsi nella sua stanza. Qui viene raggiunto dalla signora Robinson, una piacente quarantenne, moglie del capo di suo padre. Questa gli chiede di accompagnarla a casa sua dove cerca di sedurlo. Solo l’arrivo del signor Robinson salva Benjamin dall’imbarazzante situazione. Ma la signora Robinson non demorde e tra i due inizia una relazione che viene interrotta solo dall’arrivo di Elaine, figlia dei Robinson, di ritorno dal college. A questo punto i due ragazzi si innamorano sempre contrastati dalla madre di lei che minaccia Benjamin di raccontare tutto a sua figlia. Elaine viene allontanata dai genitori che le hanno preparato un ricco marito ma Benjamin... 29 TeatroCilea07/08 18/19 Gennaio Didone ed Enea Danza d’autore PRIMA RAPPRESENTAZIONE ASSOLUTA Direttore artistico Loredana Furno Ideazione e coreografia Matteo Levaggi Musica Henry Purcell Disegno luci Marco Policastro Costumi Manuela Dello Preite Elementi di scena Livio Girivetto Produzione BALLETTO TEATRO DI TORINO 30 TeatroCilea07/08 “Dido and Eneas” venne composta da Henry Purcell nel 1689 per la scuola di giovani gentildonne di Josias Priest, coreografo e musicista celebre nella Londra dell’epoca. L’opera, in sei quadri, s’ispira alla vicenda della regina di Cartagine narrata nel IV libro dell’”Eneide” di Virgilio, che Henry Purcell mette in musica sul libretto di Nahum Tate (a sua volta ricavato da una tragedia inglese contemporanea). Nell’opera di Purcell tutto procede in modo veloce e sintetico rispetto alla vicenda originale; protagonista è Didone, il cui carattere nobile e tragico ma anche passionale DANZATORI è il centro drammatico dall’inizio alla fine dell’opera, aperta e chiusa appunto Selene Manzoni da due grandi arie del soprano. Naturalmente quello di “Didone e Enea” è Viola Scaglione un soggetto emotivamente coinvolgente. Ma in Purcell vengono alla luce Manuela Maugeri risvolti surreali, magici; infatti la sventura non è attribuita agli dèi e al destino Luca Martini di Enea, come nell’”Eneide”, ma al sortilegio, personificato dalla maga e dalle Mattia Furlan streghe, creando così nuove e affascinanti dinamiche teatrali. La musica, meTakashi Setoguchi ravigliosa e toccante, essenziale, per così dire compatta ma allo stesso temPedro Gonzales po ricca e varia, si sviluppa sullo schema operistico convenzionale dell’epoca che alterna recitativo, aria, coro e danza. Con un gioco di luce e ombra, verità UNA RAGAZZA e inganno, all’inizio schematico e poi sempre più coinvolgente, l’opera sfocia Stefania Ventura nella sublime aria finale e nella morte di Didone. “Didone e Enea” ha già diversi trascorsi coreografici; tra i più famosi in anni recenti, la versione androgina di Mark Morris (con lui stesso che interpreta il ruolo di Didone) e quella della coreografa Sasha Waltz. Concepire un lavoro coreografico su Didone e Enea senza cadere nel gioco dell’alternanza o del “doppiaggio” danzatore/ cantante, non è facile. Abbiamo una musica, prima di tutto, anzi una musica teatrale che poggia su un libretto e di conseguenza un’intera vicenda che si svolge con dinamica incalzante e cambi di scena continui. Per questo si dovrebbe subito abbandonare il progetto di una pièce di danza! Ma ahimè, ho scelto di creare un balletto proprio su questa musica, così “emotiva” e imponente, come dicevamo, ma che sento in questo momento come materia artistica (direi “strumento” se Purcell mi perdonasse) in grado di convivere nello spazio e nel tempo insieme alle mie danze. Con questo progetto vorrei abbandonare il concetto per cui un balletto, un lavoro d’invenzione di danza pura, si debba creare su musiche astratte, in spazi freddi, sull’onda di quel minimalismo che credo sia diventato un atteggiamento più che un concetto estetico vero e proprio, come poteva essere negli anni Sessanta. La danza non è “astratta”, è semplicemente danza come la musica è musica. Ciò che accade nella mia visione di “Didone e Enea” è l’incontro tra una musica famosa e importante e una danza semplice pensata per pochi danzatori in un luogo e in un momento precisi. Qui trovo l’emozione, è qui che vorrei spingere il pubblico a guardare, nella totale assenza del dramma scritto in un dramma fatto di assenze concentrato sulla figura di Didone, la quale fin dall’inizio è perseguitata da un presagio che con una linea continua ma dinamica la porta alla morte, come una luce trovata accesa che piano piano si spegne. Matteo Levaggi 31 TeatroCilea07/08 26/27 Gennaio Concerto Direttore M° Riccardo Frizza Clarinetto solista Giampiero Sobrino Orchestra del Teatro “F. Cilea” Prima parte Di Marco Tutino Scene III da Riccardo III, Balletto in 2 atti di Carl Maria von Weber Concerto II in mi bemolle maggiore, per Clarinetto e orchestra , op. 74 (solista Giampiero Sobrino - clarinetto). Ph. Luca Bissoli Seconda parte Di Pyotr Ilyich Tchaikovsky Sinfonia numero 5 in mi minore, op. 64 Direttore d’orchestra Riccardo Frizza, solista - clarinetto Giampiero Sobrino. 32 TeatroCilea07/08 GIAMPIERO SOBRINO nasce in Piemonte nel 1965 e, parallelamente agli studi umanistici si diploma col massimo dei voti presso il Conservatorio di Alessandria. Grazie alle sue spiccate qualità tecnico musicali si impone da subito in importanti competizioni internazionali a Genova, Roma, Ancona, Palmi, Torino, Stresa, Martigny, Colmar e Parigi. A 22 anni è già primo clarinetto solista nell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e nell’Orchestra Filarmonica della stessa città, incarico ricoperto ininterrottamente fino al 1994, anno dal quale ricopre il medesimo ruolo con l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona. Vincitore di cattedra per l’insegnamento al concorso nazionale indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione, ha svolto attività didattica nei Conservatori di Stato, nella Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e in Master Class in Italia, Francia e Spagna, collaborando inoltre con formazioni da camera per una intensa attività concertistica e discografica. Ha seguito attivamente simposi di Direzione d’orchestra e di Fenomenologia della musica con i Maestri Carlo Maria Giulini e Serghiu Celibidache. La sua intensa attività artistica gli ha consentito di collaborare con i più grandi Direttori dei nostri tempi quali Solti, Bernstein, Giulini, Levine, Rostropovic, Maazel, Temirkanov, De Burgos, Muti, Sawallich, Mehta, Chailly, Sinopoli e con compositori come Berio, Boulez, Donatoni e Bussotti. è stato scelto da G. Bertini per ricoprire il ruolo di primo clarinetto solista nell’Orchestra Filarmonica di Lisbona e da Celibidache per una importante tournée internazionale con la Schleswig-Holstein Orchestre. Il suo vastissimo repertorio lo ha portato, come clarinetto solista, nei più importanti Festival Internazionali (Biennale di Venezia, Festival Mozart di Praga, Settembre Musicale di Torino, Festival d’Automne di Parigi, Panatenee, Festival di Alicante e di Aix-en-Provence, International Festival of the Arts di New York) e nelle Stagioni Sinfoniche di Roma (RAI e Istituzione Universitaria dei Concerti), Napoli (Maggio Musicale), Padova (Solisti Veneti), L’Aquila (Solisti Aquilani), Montecarlo (Orchestra da Camera), Torino (RAI e Orchestra Filarmonica) eseguendo capolavori di Mozart, Salieri, Mercadante, Weber, Rossini, Strauss, Debussy, Copland, Finzi e Berio. IL M° RICCARDO FRIZZA é nato il 14 Dicembre 1971 a Brescia dove ha incominciato i suoi studi musicali proseguiti in seguito presso il Conservatorio di Musica di Milano. Ha studiato direzione d’orchestra con Gilberto Serembe all’Accademia Musicale Pescarese, ed ha seguito i Corsi di Perfezionamento di Jorma Panula presso l’Accademia dei Filarmonici di Verona. Dal 1996 al 1999 si è perfezionato con Gianluigi Gelmetti presso l’Accademia Chigiana di Siena. Nel 1998 ha vinto il Concorso Internazionale per Direttori d’Orchestra della Filarmonica di Stato della Sud-Boemia, Repubblica Ceca. Dal 1994 al 2000 è stato direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Brescia dove ha diretto l’integrale delle Sinfonie di Beethoven, e tantissime altre pagine del repertorio sinfonico. Ha diretto anche i Carmina Burana di Orff, lo Stabat Mater di Rossini, il Magnificat di Bach, i Quattro pezzi sacri ed il Requiem di Verdi, In Memoriam di Ruzicka, il Requiem e la Messa dell’incoronazione di Mozart. In campo operistico ha debuttato con Le convenienze e inconvenienze teatrali di Donizetti, ed ha diretto Il Signor Bruschino, Semiramide, Turco in Italia, Cenerentola, Italiana in Algeri, Matilde di Shabran e La donna del lago, Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Luisa Miller, Il Trovatore, Un giorno di regno, Rigoletto, Macbeth, Aida, Ballo in maschera, La forza del destino e Nabucco di Verdi, Cosi fan tutte di Mozart, Mirandolina di Martinu , I Puritani e Sonnambula di Bellini, la Favorite, Fille du regiment, Maria Stuarda ed Elisir d’amore, Don Pasquele di Donizetti. Ha diretto l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Centenario del Festival Verdi di Parma, l’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, l’ Orchestra Sinfonica Toscanini, l’Orchestra Stabile di Bergamo, l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, l’Orchestra Internazionale d’Italia, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, la Orquesta de Galicia, l’Orchestre National de Montpellier, la Philarmonia Orchestra di Londra, l’Orchestre National de Belgique, l’Orchestra Sinfonica Portuguesa, la Julliard Orchestra di New York, la JONDE di Madrid, la Orquesta Pablo Sarasate de Pamplona, la Orquesta Filarmonica de Gran Canaria, la Filarmonica di Bielorussia, la Filarmonica Lutowlasky di Wroclav, I Musici di Praga, I Solisti di Praga, l’Orchestra della Radio Romania, l’Orchestra Filarmonica “G. Enescu” di Bucarest, la New Tokyo City Orchestra, la Tokyo Simphony Orchestra, la Kyoto Symphony Orchestra, la Stadtkapelle di Dresda. 33 TeatroCilea07/08 1/2/3 Febbraio Jekyll & Hyde, il musical Musiche Frank Wildhorn Libretto Leslie Bricusse Traduzione e adattamento TeatroMusica Mamò Regia Federica Ferrauto e Valeria Bafile Direzione musicale e vocale Alberto Martinelli Scenografie Andrea Taddei Costumi Silvia Polidori Disegno luci Corrado Rea A.I.L.D. Movimenti coreografici Aurelio Gatti Orchestrazione Stefano Fonzi Con Giò Di Tonno, Ilaria Deangelis, Simona Molinari, Nejat Isik Belen, Alberto Martinelli, Andrea Murchio e con Roberto Ferrauto, Luca De Paoli, Fabio Casali, Stefania Ricci, Nicola Faillace, Francesco Gioia, Fabio Vagnarelli, Marco Rotilio, Clara Maselli, Miriam Foresti, Franco Casilli, Andrea Rossi, Chiara Vivola, Silvia Rotilio, Chiara De Paolis, Argenis Padilla. Produzione TEATRO STABILE D’ABRUZZO in collaborazione con TEATROMUSICA MAMÒ 34 TeatroCilea07/08 Il Teatro Stabile d’Abruzzo è particolarmente felice di presentare “Jekyll & Hyde, il Musical” un allestimento realizzato completamente con giovani professionisti. Protagonisti Giò Di Tonno, Simona Molinari, Ilaria Deangelis, Nejat Isik Belen, Alberto Martinelli, Andrea Murchio ed altri ventidue straordinari artisti tra attori, cantanti e danzatori. Il progetto di produzione del Teatro Stabile con “TeatroMusica Mamò” nasce dalla volontà di assolvere a quel ruolo di “incubatore” che un teatro pubblico deve avere nel territorio di riferimento. La professionalità della “TeatroMusica Mamò” ha già avuto importanti riconoscimenti, tanto che è stata la prima in Italia che è riuscita ad acquisire, dal Music Theatre International (MTI) di New York, i diritti d’autore per la rappresentazione dell’opera completa e per il suo adattamento in lingua italiana. È il 28 Aprile 1997 quando va in scena per la prima volta a Broadway “JEKYLL & HYDE”, musical basato sul romanzo di Robert Louis Stevenson: lo spettacolo è il risultato di un lungo periodo di lavoro durato ben 17 anni! L’idea di scrivere un musical basato sull’avvincente storia “The strange case of Doctor Jekyll & Mr Hyde” è del giovane e brillante Wildhorn, il quale, con la collaborazione di Steve Cuden, noto scrittore e produttore cinematografico, dà il via alla prima produzione di questo spettacolo. Dopo poco tempo, Leslie Bricusse, vincitore di numerosi riconoscimenti (Academy Awards, Grammy Awards e Ivor Novello) si aggiunge al progetto come autore e paroliere. Lo spettacolo ha riscosso un sensazionale successo e alcuni brani come “This is the Moment”, “Someone Like You” e “A New Life”, sono stati registrati e cantati in tutto il mondo. La messa in scena fa vivere a teatro il racconto classico di Robert Louis Stevenson sull’eterna lotta tra bene e male, racconta la battaglia di un uomo con il dualismo che scopre dentro se stesso. È la storia di Henry Jekyll, un brillante medico i cui esperimenti danno vita al suo diabolico alter ego Edward Hyde; la ricca e romantica partitura di Wildhorn e Bricusse si combina con l’indimenticabile racconto di Stevenson per creare un musical di portata epica. Il dottor Jekyll, spinto dalla ferma volontà di aiutare il padre oramai imprigionato da una malattia mentale che devasta la sua anima, nel corso dei suoi studi sulla psiche umana, riesce, mescolando particolari sostanze chimiche, a mettere a punto una formula in grado di separare le due nature dell’animo umano: quella buona e quella malvagia. La sua personalità si scinde così in due metà speculari che, alternativamente, bevendo la formula, prendono possesso del suo corpo, trasfigurandone anche l’aspetto. Non nutrendo alcun sospetto sulle conseguenze cui andrà incontro, vittima della sua stessa creatura, Jekyll cade in una trappola autodistruttiva, fino a identificarsi spontaneamente con Hyde: un essere deforme e capace di ogni misfatto. Storia fra le più clamorose della letteratura moderna, entrata con forza nel nostro immaginario anche grazie alle numerose versioni cinematografiche che ha ispirato, “Il dottor Jekyll e Mr. Hyde” (1886) a più di un secolo dalla pubblicazione stupisce ancora: la lotta impari tra i due opposti mette in gioco temi di grande suggestione - la metamorfosi e il doppio, lo specchio e il sosia - fino a toccare le più segrete e inconfessate corde dell’animo umano. Jekyll & Hyde incarna, più ampiamente, il Victorian Compromise, il compromesso tra la rispettabilità e la ricchezza dell’alta società vittoriana e la miseria, lo sfruttamento di donne e bambini, la prostituzione e la corruzione dilagante... dietro l’apparenza si potevano nascondere anche le nefandezze più terribili. Due distinte tendenze comportamentali quindi: di giorno Jekyll, stimato dottore e futuro marito della dolce Emma, di notte Hyde ,un essere davvero ripugnante, cattivo, agile e forte fisicamente capace di feroci delitti, passioni e desideri sfrenati. 35 TeatroCilea07/08 8/9/10 Febbraio Madre coraggio e i suoi figli di Bertold Brecht traduzione Roberto Menin elaborazione Antonio Tarantino Regia Cristina Pezzoli Con Isa Danieli e con Alarico Salaroli Marco Zannoni Lello Serao Arianna Scommegna Scene Bruno Buonincontri Costumi Gianluca Falaschi Musiche Pasquale Scialò Luci Cesare Accetta Produzione GLI IPOCRITI 36 TeatroCilea07/08 L’opera teatrale “Madre Courage e i suoi figli” sottotitolo “Una cronaca dalla guerra dei Trent’anni” porta in scena le vicende verificatesi tra il 1624 ed il 1636 nel corso della guerra dei trent’anni (1618-1648); il conflitto fra Cattolici e Protestanti nel Sacro Romano Impero fornì alle potenze europee il pretesto per dare il via ad una lotta che segnò la fine dell’egemonia asburgica in Germania e la sconfitta della Controriforma, cosa che provocò ingenti perdite demografiche e grave decadenza economica in particolar modo alla Germania. La protagonista del dramma è Anna Fierling, vivandiera/commerciante detta Madre Coraggio per aver sfidato le cannonate, durante l’assedio per portare a termine il suo commercio di pagnotte ammuffite. Gli affari vengono prima di tutto La regista Cristina Pezzoli e, pur essendo bravissima nel suo “lavoro”, ciò non toglie che esso si basi prevalentemente sulla miseria e sulla sventura degli altri. Padrona di un carro, che utilizza sempre nei vari spostamenti, è accompagnata nel suo “viaggio di lavoro” dai tre figli che, giusto per inciso, hanno tre cognomi diversi considerato che Madre Coraggio non ricorda nemmeno i nomi dei padri con certezza. Schweizerkas è il figlio buono e onesto che, per troppa onestà, si fa uccidere da un sergente disonesto; Eilif, che è forte e robusto, aiuta la madre a spingere il carro e a fare affari, ma il brigadiere e il reclutatore lo portano via, arruolandolo nell’esercito; fortuna che Madre Coraggio segue sempre gli eserciti e ha modo di rivederlo tra un’eroica azione e l’altra e tra un massacro di contadini e un sequestro di bestiame. Arriva una pace temporanea, Eilif sarà processato e ucciso come criminale per le azioni commesse in guerra. Kattrin, la figlia muta, che sente di essere un grave peso per la madre, vive nella speranza della pace che difficilmente potrà arrivare così come il marito che lei sogna. Fortuna che la madre non l’abbandona dopo la morte dei fratelli e dopo che un cuoco le propone di buttar via Kattrin e andare a vivere con lui. Sarà l’unica vera eroina di tutta questa tragedia! Morirà per salvare la città e fermare la guerra. Per Madre Coraggio nemmeno i figli contano, vorrebbe tenerli fuori dalla guerra, ma non può fare a meno di sacrificarli o comprometterli “nella guerra.....in fondo, lo dice anche il brigadiere nella prima scena “è impossibile pensare di poter vivere della guerra, senza pagarle gli interessi”. Madre Coraggio, nonostante la perdita dei figli, non capisce che la guerra è un affare solo per potenti e pensa di poterne fare un affare personale al seguito degli eserciti in lotta. Durante le sue peregrinazioni per l’Europa, Madre Coraggio incontra soldati e reclutatori senza scrupoli, una prostituta e un generale, un cuoco, un cappellano ecc... una umanità piena di miserie, dolori e cinismi a cui si è costretti ad assistere in guerra. “La guerra è solo la continuazione degli affari con altri mezzi, ma i grandi affari non li fanno la povera gente, e nella guerra le virtù umani diventano mortali” questa è, secondo Brecht, la morale del dramma. “Il vincolo di un testo, di ogni testo, non è la sua assoluta necessità, in ordine alle parole con le quali è stato creato come congegno espressivo, ma è la sua fatalità, ovvero il suo destino, la sua fortuna. Lo stesso autore avrebbe potuto riscrivere “la cosa” in cento modi differenti. E in ciò risiede l’infinitezza di un testo, di tutti i testi”. (Antonio Tarantino) 37 TeatroCilea07/08 13/14 Febbraio Coppelia Balletto in tre atti Compagnia di balletto classico Liliana Cosi Marinel Stefanescu Coreografie Marinel Stefanescu Maître du ballet Liliana Cosi Scene Hristofenia Cazacu Costumi Marinel Stefanescu 38 TeatroCilea07/08 COMPAGNIA BALLETTO CLASSICO La Compagnia Balletto Classico è stata fondata da Liliana Cosi e Marinel Stefanescu nel 1977 e dal 1978 ha la sua sede in un ampio edificio a Reggio Emilia. Al suo attivo vi sono1.800 spettacoli in 390 città italiane e 58 estere, molte tournée in tutto il mondo, dal Brasile agli Stati Uniti, dalla Cina Popolare al Giappone, dal Medio Oriente a tutta l’Europa dell’Est e dell’Ovest. Il suo repertorio comprende balletti del repertorio classico ripresi dal coreografo della Compagnia Marinel Stefanescu come “Don Chisciotte”, “Coppélia”, “Spartacus”, “Raymonda”, e molte sue creazioni di stile neo-classico e moderno, soprattutto su musica sinfonica, o su musica originale, come “Risveglio dell’Umanità”, “Radici”, “Anàfura”, “Omaggio a Ciaikovski”, “Sinfonie in Balletto”, “Balletto d’Europa”, “Miniature d’Autore”, “Ground Zero-Nuovo Giardino”. Molti gli appuntamenti di prestigio che hanno messo in rilievo le alte qualità della Compagnia, come nel 1990 alla sede dell’ONU a Ginevra, a Los Angeles nel grande Teatro dell’Università UCLA per le Colombiadi 1992, due volte in Vaticano, a Kioto per l’inaugurazione di un tempio buddista, a San José di Costa Rica per il VII Festival delle Arti, di recente (aprile 2004) al IV Festival del balletto a Istanbul, e a Stoccarda (maggio 2004) per la grande manifestazione “Insieme per l’Europa”. Da ultimo - maggio 2005 - una fortunata tournée in Marocco e marzo 2006 - a Tunisi. LILIANA COSI Nata a Milano, diviene prima ballerina étoile del teatro alla Scala e svolge la sua carriera internazionale invitata dalle maggiori Compagnie di tutto il mondo, è particolarmente apprezzata a Mosca al Teatro Bolshoi e in tutta l’Unione Sovietica, ma anche in America e in Europa. Ha rappresentato più volte l’Italia nella giuria dei Concorsi Internazionali a Mosca, ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti, sempre più spesso è invitata a partecipare a congressi, convegni, tavole rotonde, nei più diversi ambienti culturali e artistici in Italia e all’estero. Dal 1977 è anche Presidente dell’Associazione Balletto Classico fondata con Marinel Stefanescu a Reggio Emilia. MARINEL STEFANESCU Nato a Bucarest. Vince la medaglia d’oro al Concorso Internazionale di Varna e diviene subito primo ballerino dell’Opera di Bucarest. Protagonista di tutto il repertorio classico-romantico, è ospite delle Compagnie dei maggiori Teatri dell’Est e dell’Ovest, é partner delle più grandi ballerine. Per quattro anni è primo ballerino dell’Opera di Zurigo. Nel 1977 dà vita con Liliana Cosi alla Compagnia Balletto Classico di cui ne è il coreografo, ideando più di venticinque nuovi titoli e libretti di nuove produzioni e curando personalmente luci e costumi. Dal 1978 è direttore didattico della Scuola di Balletto a livello professionale. 39 TeatroCilea07/08 15/16/17 Febbraio Aldo Moro, una tragedia italiana di Corrado Augias e Vladimiro Polchi Regia Giorgio Ferrara Con Paolo Bonacelli e con Lorenzo Amato Musica Marcello Panni Scene Gianni Silvestri Luci Mario Loprevite Costumi Alessandra Giuri Ph. (1,2,3) Tommaso Le Pera Produzione TEATRO STABILE DELLA SARDEGNA/ TEATRO ELISEO DI ROMA 40 TeatroCilea07/08 “Giovedì 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana. La sua scorta armata, composta da cinque agenti dei famigerati Corpi Speciali, è stata completamente annientata. Chi è Aldo Moro è presto detto: dopo il suo degno compare De Gasperi, è stato fino ad oggi il gerarca più autorevole, il teorico e lo stratega indiscusso di quel regime democristiano che da trent’anni opprime il popolo italiano”. - Comunicato n. 1 delle BR Alle 9,15 del 16 marzo 1978, in via Fani a Roma, la Fiat 130 guidata dall’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, con a bordo l’onorevole Aldo Moro, viene bloccata da un commando di terroristi e crivellata di colpi. Cinque uomini della scorta vengono uccisi, il presidente della Dc sequestrato. La vicenda umana e politica del rapimento Moro si consumò in 55 giorni: i più lunghi e oscuri dell’Italia del dopoguerra. Non sono bastati 5 processi e 2 commissioni parlamentari d’inchiesta a fare definitiva chiarezza. Su questa vicenda si sono confrontate due concezioni opposte, a ognuna delle quali va una parte di ragione. I sostenitori del valore della vita umana: bene assoluto al quale ogni altra considerazione va subordinata. I difensori della Repubblica, chi temeva cioè che cedendo ai terroristi si aprisse una spirale di ricatti, che facesse soccombere la concezione stessa dello ‘Stato’. Ognuna delle due parti poté reclamare una superiore parte di ragione, una forte motivazione di natura etica. Anche questo ha reso l’intera vicenda una tragedia, nel senso greco del termine: un conflitto, uno scontro senza soluzione possibile, che non sia quella stabilita dal fato. Una tragedia antica, risolvibile solo sulla base di un’idea più religiosa che politica, il dilemma di Antigone: Polis contro Pietas. A partire dalle numerose lettere scritte da Moro dalla “Prigione del Popolo”, lo spettacolo ripercorre la cronaca del più tragico sequestro politico del nostro secondo dopoguerra: le lettere, i documenti, le immagini d’archivio, i commenti, i punti di vista, la ricostruzione dei fatti fino al drammatico epilogo. Allo strazio delle parole di Moro imprigionato, la pièce alterna i commenti e gli interrogativi di Sciascia e Pasolini, ma anche i comunicati ufficiali delle Br. Il tutto scandito dall’uso di immagini, tratte dai telegiornali d’epoca e dal recente adattamento cinematografico di Marco Bellocchio. “Compagni, la battaglia iniziata il 16 marzo con la cattura di Aldo Moro è arrivata alla sua conclusione. Il Presidente della Democrazia Cristiana è stato condannato a morte. L’unico linguaggio che i servi dell’imperialismo hanno dimostrato di saper intendere è quello delle armi. Concludiamo quindi la battaglia eseguendo la sentenza”. - Comunicato n. 9 delle BR 41 TeatroCilea07/08 29 Febbr. - 1/2 Marzo La tempesta di William Shakespeare Adattamento, Regia e Scene Tato Russo con Tato Russo Costumi Giusi Giustino Musiche originali Patrizio Marrone Movimenti coreografici Aurelio Gatti Produzione TEATRO BELLINI TEATRO STABILE DI NAPOLI 42 TeatroCilea07/08 La grande nave del teatro veleggia verso l’isola della coscienza: la tempesta diventa così rito dell’espiazione, cerimoniale del perdono, mistica e finale riflessione sugli strumenti e i percorsi della vita, esoterica e propiziatoria funzione di rosa-crociana memoria, attraversamento prodigioso verso il giudizio, aspirazione alla palingenesi, apologo poetico e teleologico che, accompagnato da uno straordinario, e sconosciuto in shakespeare, fervore religioso e da un incommensurabile desiderio di purezza infinita in prossimità della morte, prende il gusto e il piglio nella rappresentazione d’un “mystero” nella sua medievale accezione, mentre la messinscena, perdendo quel gusto di favola pastorale intrisa di spunti d’arcadia e di commedia dell’arte, e evadendo da quel compiacimento molto elisabettiano e barocco di rappresentare il gran sentimento del meraviglioso, rende l’opera assimilabile ai frammenti d’una di quelle “moralities” che il teatro inglese ben conobbe. L’amputazione del famoso e accorsatissimo “prologo a mare” che da sempre ha stuzzicato la fantasia d’ogni regista a detrimento dello spessore tragico complessivo dell’opera si rivela di fondamentale rilievo per l’affinamento del punto di vista. La soppressione degli “avvenimenti a mare” favorisce infatti l’interiorizzazione della tempesta, la quale, perduto il carattere d’un accadimento esterno e reale, prende subito l’aspetto o il senso d’un evento metafisico, emotivo, d’una grande turbativa della coscienza, vortice e turbinio della memoria, mentre l’isola appare e scompare in modo da rendere ogni accadimento come una proiezione esclusiva dell’interior spiriti. Nello stesso tempo, sotto altro aspetto, la messinscena prende il tono d’una grande liturgia della poesia, d’una grande “missa solennis” del teatro, d’un trattato barocco sull’amore, sulla virtù e gli infiniti del palcoscenico, rito fascinoso per chi quell’amore offizia volta per volta sulla scena, rito del rinnovamento, della frenesia della creazione poetica, della fantasia sfrenata dell’autoreregista risoluto demiurgo della scena, poeta vecchio e bambino d’ogni creazione. e ritorna così, anche qui, il gusto del doppio piano, della doppia illusione “vitateatro”, della parabola dei due sogni paralleli e intercorrenti, del riflettente e del riflesso nel magico specchio alchemico dell’arte. e qui, come in nessun altra opera del bardo, le direzioni in cui opera la vicenda risultano contemporaneamente percorribili fino in fondo e ad un livello molto alto risultando l’opera, nell’una, una grande allusione sulla vita, nell’altra, un grande apologo sul teatro. e mentre i lari del teatro e gli strumenti d’esso diventano gli spiriti della magia officiata, l’intera opera sembra correre dietro l’espressione d’un sacramento d’arte, propinato allo stremo della propria creazione artistica e del proprio fervore poetico. Tato Russo 43 TeatroCilea07/08 6/7 Marzo Concerto Direttore M° Julian Kovatchev Soprano Lucrezia Garcia Orchestra del Teatro F. Cilea Coro lirico Teatro F. Cilea Direttore coro M° Bruno Tirotta Musiche di Verdi, Puccini, Bellini, Mascagni 44 TeatroCilea07/08 Il M° JULIAN KOVATCHEV È stato avviato allo studio del violino dal padre e all’età di cinque anni ha tenuto il suo primo concerto in pubblico. Dopo i suoi primi studi a Sofia, la famiglia si è trasferita in Germania nelle vicinanze di Salisburgo, dove ha studiato con Franz Samohyl al Mozarteum, diplomandosi nel 1973. Vinta una borsa di studio messa in palio dalla Karajan-Stiftung, si è trasferito a Berlino, studiando direzione d’orchestra con Herbert Ahlendorf e successivamente con Herbert von Karajan. Ulteriore fondamentale esperienza quella nelle file dei Berliner Philharmoniker, dietro ai violini di “spalla” leggendari come M.Schwalbé, T.Brandis e L.Spierei, durante il quinquennio 1975-80. È stato premiato da Karajan nell’ultima edizione del prestigioso concorso da lui organizzato e soprinteso nel 1984. L’anno successivo ha debuttato in Italia al Teatro Verdi di Trieste con Jenufa di Janàcek, diventando ospite regolare dei maggiori enti lirici italiani: Teatro alla Scala e San Carlo, Opera di Roma e Fenice di Venezia, Massimo di Palermo e Comunale di Bologna, Carlo Felice di Genova e Comunale di Cagliari. Ha inaugurato con vivo consenso di pubblico e critica il Ravenna Festival con I Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini. Tra le Orchestre italiane è spesso ospite dell’Orchestra sinfonica dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini” di Parma, dell’Orchestra Nazionale della Rai di Torino, dell’Orchestra sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”; mentre all’estero ha diretto l’Orchestra della Radio di Colonia, l’Orchestra della Suisse Romande di Ginevra, l’Orchestra Sinfonica della Radio di Praga e la KBS di Seul. È stato per diversi anni il direttore principale della Sophia Philharmonic Orchestra. Il Coro lirico e l’Orchestra “F. Cilea” durante un’esibizione. L’Orchestra Filarmonica “F. Cilea” è un complesso di nuova formazione composto in massima parte da musicisti reggini ed unità provenienti da Messina e dal restante territorio calabrese, diplomati presso il Conservatori di Reggio e degli altri Istituti musicale calabresi e siciliani. Tutti hanno maturato esperienza in prestigiose orchestre nazionali, effettuando attività concertistica nel campo sinfonico ed operistico in importanti teatri d’opera e sale da concerto, sotto la direzione di maestri di fama internazionale. L’Orchestra nei tre anni di attività è diventata una delle istituzioni musicali tra le più promettenti nel Sud d’Italia e ha effettuato numerosi concerti lirico-sinfonici. Quest’anno l’Orchestra sarà impegnata sempre presso il Teatro Comunale nella Stagione Sinfonica. Il Coro lirico “F. Cilea” Composto in massima parte da giovani diplomati in canto presso i Conservatori della Calabria e di Messina, è sorto nel 1981 e si è costituito in Cooperativa nel maggio 1983. Fin dagli esordi ha rivolto la sua attenzione e preparazione al repertorio operistico con particolare riferimento ai grandi lavori dell’800 italiano. Dal 1995 collabora con l’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina nelle produzione di tutte le opere liriche. Dal 2001 collabora con Taormina Arte per gli spettacoli lirici estivi. Dal 2005 è il coro nelle coproduzioni liriche dei tre maggiori Teatri calabresi (Cilea, Politeama e Rendano). Già diretto dal M° Renato Palumbo, dal 1984 è diretto dal M° Bruno Tirotta docente al corso di Didattica della Musica presso il Conservatorio di Reggio Calabria. 45 TeatroCilea07/08 26/27 Marzo Sonlar Spettacolo di danza e percussioni Compagnia Dansa Teatro de la Habana PRIMA NAZIONALE Direzione artistica e coreografia Renè De Cardenas 46 TeatroCilea07/08 Il giorno si sveglia al salir del sole e dell’aroma del caffè. Ci porta i primi suoni di un giorno che trascorrerà attraverso i gesti e i movimenti degli abitanti del solar... “Sonlar” è uno spettacolo di Percussioni e Danza creato da René de Cardenas, ex danzatore del Balle Nacional de Cuba e sponsorizzato dal Consiglio delle Arti. Cardenas ricrea coi suoni e i movimenti una giornata tipo all’interno di un solar cubano. Nei solar cubani si condivide tutto, dalla tazza de caffé alle baruffe. Un solar è come un micro-mondo che rispecchia un’immagine interiore di Cuba nel quale possono convivere un ingegnere, un trafficante o un musicista. Lo spettacolo si avvale di una ricca e coinvolgente gamma di ritmi dell’Isola, mescolati a ritmi brasiliani e beat. I ballerini stessi creano la musica, i ritmi con i piedi, le mani e oggetti che usano per ballare. Non esistono dunque sulla scena strumenti musicali veri e propri a parte qualche percussione, tutti i suoni provengono da oggetti di vita quotidiana. I 19 membri della compagnia sono tutti diplomati alla Escuelas Nacionales de Danza, Floklore, Música y Canto, di Cuba. Sonlar ha fatto più di 130 rappresentazioni trionfando in alcuni dei grandi teatri europei tra i quali la Opera de Vichy (Francia), il Teatro de Madrid (España) e il Coliseo de Oporto (Portugal). 47 TeatroCilea07/08 4/5/6 Aprile Le voci di dentro “tarantella” in tre atti di Eduardo De Filippo Compagnia Teatro Luca De Filippo Regia Francesco Rosi con Luca De Filippo Gigi Savoia Antonella Morea Marco Manchisi Carolina Rosi scene Enrico Job costumi Enrico Job e Cristiana Lafayette luci Stefano Stacchini Produzione TEATRO DI ROMA ed ELLEDIEFFE 48 TeatroCilea07/08 Con la messa in scena di “Le voci di dentro” dopo “Napoli Milionaria!” desidero proseguire, insieme a Francesco Rosi, il discorso teatrale sulla drammaturgia di Eduardo. Le due commedie, scritte a pochi anni di distanza (“Napoli Milionaria!” nel 1945 e “Le voci di dentro” nel 1948), segnano infatti il momento di passaggio da un Eduardo in cui è ancora viva la speranza nei grandi cambiamenti e nel recupero dei valori fondamentali, dopo il terribile dramma della guerra, ad un Eduardo in cui la disillusione ed il pessimismo prevalgono in misura crescente. È il momento in cui Eduardo passa dalla riflessione sulla società all’approfondimento dei rapporti all’interno della famiglia, sempre più espressione di ipocrisia, tornaconto personale, cinismo e sempre meno di quei grandi ideali quali la fraternità, la solidarietà, la pietà, che avrebbero dovuto segnare il rinnovamento sociale ed individuale. “Le voci di dentro”, nel filone del fantastico eduardiano con l’ambiguo rapporto sogno-realtà, esprime profondamente gli umori del tempo, di un Paese scosso nel suo sistema di valori e poco fiducioso in una autentica rinascita, come se gli orrori della guerra, ancorché finita, avessero contaminato la coscienza delle persone, come se una sottile corruzione morale fosse penetrata in profondità, pur coperta da un’apparente moralità, riportando a quella connivenza e alle responsabilità individuali e collettive che avevano rese possibili le tragedie ancora così vicine. Il titolo è emblematico e come tale è entrato nel linguaggio quotidiano: le voci di dentro non corrispondono più alle voci di fuori, e a forza di reticenze, sospetti reciproci e ipocrisie si può arrivare a estremi impensabili, alla negazione della comunicazione e della stima reciproca, rivelando zone insospettabili di una umanità come sperduta. Luca De Filippo PERSONAGGI ED INTERPRETI Rosa Cimmaruta Antonella Morea Maria, cameriera Anna Moriello Michele, portiere Matteo Salsano Alberto Saporito Luca De Filippo Carlo, suo fratello Marco Manchisi Pasquale Cimmaruta Gigi Savoia Matilde, sua moglie Carolina Rosi Luigi, loro figlio Matteo Mauriello Elvira, loro figlia Chiara De Crescenzo Un brigadiere Giovanni Allocca Zi’ Nicola Saporito Giuseppe Rispoli Capa d’Angelo Adriano Mottola Teresa Amitrano Stefania Guida Aniello Amitrano Giuseppe Rispoli Una sera dell’anno scorso, in attesa dell’inizio di uno spettacolo, il critico Aggeo Savioli, che aveva apprezzato la mia regia di “Napoli Milionaria!”, mi si rivolge per chiedermi: «Ma perché non metti in scena “Le voci di dentro”?». Io ero seduto assieme a Luca De Filippo e a mia figlia Carolina. Gli risposi, più che sorpreso, sbalordito, come per un segno di premonizione magica: «Ma è proprio quello che abbiamo deciso di fare con Luca per la prossima stagione». Lo spettacolo lo faremo e spero che ad Aggeo Savioli piacerà. Questa commedia, scritta e rappresentata per la prima volta nel 1948, chiude il ciclo delle opere dell’immediato dopoguerra. Eduardo stesso la collocava a chiusura di un discorso unico e coerente, aperto da “Napoli Milionaria!” e continuato con “Filumena Marturano”, “Questi fantasmi” e “Le bugie con le gambe lunghe”. «Secondo me - dice Eduardo a Vito Pandolfi in un’intervista del ‘56 - non si è entrati nello spirito, si sono fermati al fatto della commedia. È sfuggito quello che era il mio proposito. I tre figli di Filumena Marturano rappresentano le tre forze dell’Italia: l’operaio, il commerciante, lo scrittore... I figli sono quelli che si tengono nelle braccia quando sono piccoli... Ma quando sono grandi, quando sono diventati uomini, o sono figli tutti quanti o sono nemici... Pensavo con quella commedia di aver messo in evidenza questa situazione ai governanti, pensavo che avrebbero preso dei provvedimenti. Poi scrissi “Questi fantasmi”, poi “Le bugie con le gambe lunghe”, ma le cose rimasero stazionarie e allora ho scritto “Le voci di dentro”, dove il personaggio non parla più perché è inutile parlare quando nessuno ascolta». La commedia ebbe molto successo, la gente, anche se spiazzata da tanta anticipazione, riuscì a cogliere il lato amaro di quello che Eduardo aveva voluto dire: la famiglia come luogo di gelosia, di rancori, di odi nascosti. Francesco Rosi 49 TeatroCilea07/08 11/12 Aprile Carmen Metros Companyia de Dansa Coreografia e direzione Ramòn Oller Assistente alla coreografia Alicia Pérez Cabrero Musica Georges Bizet Interventi musicali originali Martirio Produzione esecutiva Sandra Lomas & Ginette Casanovas Disegno Luci Gloria Montesinos Progetto sonoro Albert Puig & Josep Puigdoller Scene Joan Jorba Costumi Mercè Paloma Coordinazione tecnica Edgardo Millán Tecnico del suono J. Thomas Tecnico luci F. Rodriguez Tecnico macchinista A. Rodriguez In collaborazione con JUST IN TIME 50 TeatroCilea07/08 Carmen, uno dei miti letterari universalmente riconosciuti, è stata una fonte di poca ispirazione per i coreografi spagnoli. Antonio Gades e Salvador Tàvora, ad esempio, nella rilettura del “linguaggio Flamenco” non hanno perseguito nessun intento di accostamento tematico con il linguaggio coreografico moderno. Questa è stata invece, l’ambizione di uno dei coreografi catalani più versatili, nazionalmente ed internazionalmente riconosciuto, Ramòn Oller, che ha presentato la sua ‘Carmen’ al Festival Internacional de Perelada ad agosto 2003, riscuotendo un grande consenso di pubblico e critica, al punto da essere accostata alle versioni più prestigiose di Roland Pettit e Antonio Gades. Le musiche sono per la maggior parte di Bizet, arricchite dal preziso contributo di creazioni originali di Martirio. METROS - COMPANYIA DE DANSA DANZATORI Mari Carmen Garcia, Sandrine Rouet, Susana Garcia, Maria Cabeza de Vaca, Joana Rañe, Sonia Martinez, Ma Jesus Picher, Jesus de Vega, Javier García, Ruben Olmos, Vicent Colomes, Lluis Pascual, Yannick Badier La compagnia Metros è cresciuta molto, nel corso degli anni, grazie al lavoro di una squadra di persone che hanno contribuito a contraddistinguere la Compagnia stessa per creatività, stile e modo di intendere la danza. Diciassette anni di collaborazione, non solo tra ballerini che sono entrati a far parte di Metros nel corso degli anni, ma anche con molti altri artisti provenienti da altri ambiti (flamenco, classico, teatro, musica...). In tutti questi anni il lavoro di Ramòn Oller è stato caratterizzato dalla ricerca e dalla contaminazione di una grande varietà di generi. La “teatralità” è uno dei tratti distintivi del suo modo di intendere la danza, nei suoi spettacoli il movimento risulta armonico, pieno di sentimento e naturalezza. RAMÒN OLLER - Direttore Ramòn Oller (Esparreguera, 1962), muove i suoi primi passi artistici nel teatro popolare catalano, ha studiato Arte Drammatica presso l’Istitut del Teatre di Barcellona e danza classica e contemporanea sempre a Barcellona, Londra e Parigi. Oller ha creato fino ad oggi più di quaranta opere. Oltre alle creazioni per la sua Compagnia Metros, ha realizzato coreografie per la Compañia Nacional de Danza, Ballet Nacional de España, Teatro del Liceu, Centro Dramatico Nacional, Balletto Hispanico de Nueva York y Good Speed Opera House, Intoto e Pulsion, solo per citarne alcuni. Oller è stato insignito del Premio Nacional de Danza dal Ministero della Cultura Spagnolo nel 1994 ed ha ricevuto il Premio Nacional de Cataluña nel 1994 e nel 1996. 51 TeatroCilea07/08 18/19/20 Aprile La rigenerazione di Italo Svevo Regia Antonio Calenda Con Gianrico Tedeschi Sveva Tedeschi Musiche originali Germano Mazzocchetti Scene Pier Paolo Bisleri Costumi Stefano Nicolao Produzione a.ARTISTIASSOCIATI e TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA 52 TeatroCilea07/08 È certamente significativo per l’intero panorama teatrale nazionale che, per portare in scena “La rigenerazione”, capolavoro del grande autore triestino, si uniscano le forze di due realtà teatrali che affondano le loro radici nel mondo dello scrittore: la Compagnia a.ArtistiAssociati di Gorizia e il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. Dopo aver collaborato e sperimentato interessanti reciprocità sul piano dell’ospitalità, lo Stabile del Friuli-Venezia Giulia e a.ArtistiAssociati collaborano finalmente sul piano della produzione, il momento più notevole e connotante dell’attività teatrale. Dal 2000 a.ArtistiAssociati collabora stabilmente con Gianrico Tedeschi, attore milanese di straordinario talento ed altissima scuola, che sarà anche il protagonista di questa edizione de La Rigenerazione. A dirigerlo e a dare forma sul palcoscenico alle atmosfere e alle emozioni sveviane sarà Antonio Calenda. La linea dell’appartenenza culturale, della “territorialità”, dell’identità che chiaramente si delinea nell’opera di Svevo, si intreccia – nell’affrontare ogni suo nuovo testo – a quella di ancor più ampio respiro che riconosce nell’autore triestino il creatore del più grande romanzo psicanalitico dell’ultimo secolo, il critico e sarcastico analista dell’“uomo in crisi” colto in tutta la sua fragilità, nell’inettitudine davanti alle cose della vita e osservato magari con minor drammaticità, rispetto al coevo Pirandello, ma con uguale, implacabile coerenza filosofica. Appassionato di teatro, Italo Svevo ha dedicato al palcoscenico ben tredici suoi lavori a cui si affiancano annotazioni critiche, varianti, bozze... Purtroppo non ha avuto la gioia di vedere le sue commedie rappresentate: infatti tutte – eccetto Terzetto spezzato messo in scena da Anton Giulio Bragaglia, furono allestite dopo la morte dell’autore. La Rigenerazione è l’ultimo e certamente il più riuscito dei suoi lavori drammaturgici: ricco – come gli altri testi – di implicazioni psicologiche e culturali, si incentra sull’intenzione del protagonista, l’ultrasettantenne Giovanni, di sottoporsi a un’operazione che gli consenta di ringiovanire. Un ringiovanire che non è banalmente sinonimo di rifiuto della vecchiaia ma attraverso il quale Giovanni vorrebbe recuperare la libertà dal rigore soffocante del suo matrimonio, dal conformismo della sua vita borghese: una situazione nuova di ampi orizzonti e mai vissuta prima. Una volta recuperata l’energia vitale però, Giovanni non può non tener conto della propria consapevolezza, della moralità e della responsabilità e decide di restare al suo posto di pater familiae. Un personaggio che – rispetto agli altri sveviani – rappresenta un’innovazione, possiede una pars construens importante e conserva, anzi amplia la capacità di guardarsi dentro, con limpidezza e senza ipocrisie. 53 TeatroCilea07/08 25/26 Aprile Concerto Direttore M° Julian Kovatchev Violino solista Kirill Troussov Orchestra del Teatro F. Cilea Coro lirico Teatro F. Cilea Ouverture Meerestille und Glùckliche Fahrt, Concerto per violino e orchestra in Mi minore op. 64 di F. Mendelsshon, III Sinfonia di Brahms 54 TeatroCilea07/08 KIRILL TROUSSOV Nato nel 1982 a Saint-Pétersbourg, Kirill Troussov a quattro anni ha cominciato a studiare violino al conservatorio Rimski-Korsakov, specializzato nell’insegnamento ai bambini. A sei anni, suona al Philharmonie di Saint-Pétersbourg accompagnato da sua sorella Alessandra al pianoforte ed un anno più tardi, dà il suo primo concerto da soloista con l’Orchestre National della Russia a Mosca. Si è anche potuto sentirlo alla radio ed alla televisione nazionali. Nel 1990, ad otto anni, fa i suoi primi concerti in Europa dell’Ovest a Vienna ed a Fribourg. A dieci anni, suona con l’orchestra di Nowossibirsk quindi, un anno più tardi, riceve un premio al Concorso International Yehudi Menuhin a Folkestone in Inghilterra ed il primo premio al Concorso del Festival Oleg Kagan a Kreuth in Germania. Due anni più tardi, suona i concerti di Beethoven e Paganini con l’orchestra sinfonica di Varsavia sotto la direzione di Justus Frantz quindi riceve il premio Davidoff dato nel corso del Festival di Schleswig-Holstein ed il primo premio del Concorso Lipinski-Wieniawski a Lublin in Polonia. Dal 1996 al99, riceve una borsa di Reuters dell’Académie di Verbier in Svizzera, dove è invitato regolarmente. È presente nello stesso concerto di Vadim Repin, Evgeny Kissin e Radu Lupu. Successivamente, inizia a dare numerosi concerti, in particolare in Francia, ma anche in Canada, in Belgio, nei Paesi Bassi, in Svizzera, in Spagna ed in Germania con le orchestre più prestigiose come Orchestre del Südwestfunk di Baden- Baden, Orchestre di Bamberg, Orchestre Philharmonique di Monte Carlo, Orchestre National di Russia, Sinfonia Varsavia, Orchestre Mozart di Amburgo, Orchestre Philharmonique di Nowosibirsk, Gewandhausorchester Leipzig, Orchestre Philharmonique di Liegi, Orchestre della Auvergne, Orchestre Philharmonique di Praga, ecc., sotto la direzione di Hiroshi Wakasugi, Peter Maxwell Davis, David Stern, Sir Neville Mariner, Mikko Frank, Josef Suk, Jose Serebrier, JeanJacques Kantorow, Michael Schoenwandt, Arnold Katz, Vladimir Spivakov, Louis Langrée and Jiri Belohlavec. Si esibisce in recital in tutta Europa e nei più grandi festival come Festival Oleg Kagan a Kreuth, Festival di Verbier, Festival Schleswig-Holstein, la rete Journée a Nantes, Festivals della Fondation Gulbenkian a Lisbona, Lanaudière, Ludwigsbourg, Riquier santo, Al Bustan e Sully su Loire come pure al teatro del Castelletto, teatro dei campi Elysées, alla Auditorium del Louvre a Parigi, all’Opéra di Avignon, Arsenal di Metz, Opéra di Lione, al palazzo delle belle arti di Bruxelles, all’opera di Monte Carlo, al casinò di Basilea, a In parallelo alla sua carriera di solista, suona regolarmente con il sua sorella Alexandra Troussova (piano) in concerti di musica di camera. Nel 2006, ha suonato con Heinrich Schiff e Yuri Bashmet al Festival di Kronberg. Kirill Troussov ha registrato il suo primo disco per EMI accompagnato il sua sorella Alexandra al piano in un programma di sonate di Beethoven, Brahms, Rimsky-Korsakov e Wieniawsky. Kirill Troussov prosegue i suoi studi con Zakhar Bron in Germania. Dal suo arrivo a Monaco, riceve i consigli artistici di Christoph Poppen. Kirill Troussov suona con il “Brodsky”, Stradivarius del 1702 sul quale Alfred Brodsky ha suonato per la prima volta il concerto per violino di Tchaikovski alla presenza dell’autore. 55 TeatroCilea07/08 56 TeatroCilea07/08 TeatroCilea07/08 Ph: Pellicanò / Kajzar 57 www.lagave.it L’agave, società multiservizi di promozione ed organizzazione eventi, è sorta nel 1997 opera su tutto il territorio nazionale. Professionalità ed efficienza, unite a competenza ed a continui approfondimenti nel campo della convegnistica, hanno permesso a L’agave di perfezionare l’organizzazione di manifestazioni, convegni e meeeting di ogni genere a 360 gradi, offrendo ai clienti un servizio completo, dal personale hostess (bilingue) alla grafica necessaria per le manifestazioni (impostazione delle brochure e materiale coordinato), dagli addobbi e dalla manutenzione delle sale congressuali all’animazione, dal servizio catering a tutte le operazioni di incoming. L’agave si occupa inoltre di pratiche ministeriali, rapporti con gli enti, pubblici e privati, richiesta di contributi, pubblicità e quant’altro necessario per l’ideazione e la realizzazione di eventi. ��������������������� Art: Gianluca Borruto - Ph: © Poco_bw | Dreamstime.com ��������������������������������� ������������������������������������ ���������������������� ������������������������������������ �������������������������������� ���������������������������������������������� ������������������������������������������ Sponsor Tecnico stagione 07/08 Abbonamenti e biglietti ������������������������� ��������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������� ����������������������������� ������������������ ������������� ������������������������������������������������������ ���������������������������������������������������������� ���������������������������� ��������������������������������������� ������������� ������������������ ������������� ���������������������������������������������� ����������������������������������������������� ���������������������������� ��������������������������������������� ������������������������������ ������������������ ������������� ���������������������������������������������� ����������������������������������������������� ���������������������������� ��������������������������������������� ������� ������� ������� ������� ������� ������� ������� ������� ���������������������������� ��������������������������������������� ���������������������������� ��������������������������������������� 62 TeatroCilea07/08 ������ ������ ������ ������ ������� ������� ������� ������� ������ ������ ������ ������ ��������� ���������� �������������� ����������� ������������������ ���������������������� ������������������������������������������������������ ������� ���������������������������������������������������������� ������������ �������������� ��������� ������� ������� ������� ������� ��������� ���������� �������������� ����������� ������������������ ���������������������� ������������������������������������������������������ ������� ���������������������������������������������������������� ������������ ������������ ��������� ������� ������� ������� ������� ������ ������ ������ ������ ��������� ��������� ������ ������ ������ ������ ����� ����� ����� ����� ��������� ��������� ������ ������ ������ ������ ����� ����� ����� ����� ��������������� ������������������ ������������ ��������� ��������� ������� ������ ������ ������ ������ ����� ����� ����� ��������������� ������������������ ��������� ��������� ������� ������ ������ ������ ����� ����� ����� ����� ������������ ������������ �������������� ������������������������������������������������������ ���������������������������������������������������������� ���������������������������� ��������������������������������������� ������������������������������������������������������ ���������������������������������������������������������� ���������������������������� ��������������������������������������� Biglietti ����������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������ ���������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������� ����������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������� ������������� ������������������ ����������������� ������������������������������������������������������ ������������������ ������������������ ������ ������ ������ ������ ����� ����� ����� ����� ���������������������������������������������������������� ���������������������������� ��������������������������������������� ��������� ��������� Gestione biglietteria a cura della Cooperativa Polis Cultura Tel. 0965.312701 - 895162 63 TeatroCilea07/08 La Stagione Teatrale 2007/2008 è coordinata da Maria Luisa Spanò Dirigente U.O. Cultura Immagine e Turismo Antonio P. Casciola Responsabile Attività Artistiche e Spettacolistiche Elisabetta M. Mazzei Responsabile Comunicazione e Immagine Si ringrazia tutto il personale che con fattivo impegno ha contribuito alla realizzazione della Stagione Teatrale 2007/2008. Redazione testi Elisabetta M. Mazzei Hanno collaborato Annamaria Calarco Santina Costarella Maria T. Grande siti web www.teatrofrancescocilea.it www.reggiocal.it e.mail: [email protected] Progetto grafico e Impaginazione Gianluca Borruto / Grafica Enotria Stampa Grafica Enotria c.da Gagliardi, 47 - Reggio Calabria - Tel. 0965 682606 64 TeatroCilea07/08