Le Mosche del capitale - Comune di San Costanzo

Teatro Comunale di Gradara
Sorge all’interno della cinta muraria del paese e fa parte del
complesso edilizio di Palazzo Rubini Vesin, risalente al 1707.
La sala teatrale risale però al 1870, anno di fondazione della
Società Filodrammatica che ne volle la costruzione.
Si tratta di una sala rettangolare con una piccola balconata
dotata di ringhiera in ferro battuto. Oggi, purtroppo, si è
perduta ogni traccia degli scenari realizzati da Romolo
Liverani e andati dispersi durante il secondo conflitto
mondiale. Nel 1984 sono stati ultimati i lavori di recupero
strutturale dell’intero organismo edilizio, compresi gli
ambienti destinati ad uso teatrale.
Teatro Battelli di Macerata Feltria
Inaugurato nel 1932, è stato dedicato al fisico Angelo
Battelli ed ha avuto come architetto, impresario e muratore
il geometra Dante Giampaoli, aiutato dai suoi stessi figli. La
sala è a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi.
Sul soffitto, un dipinto che raffigura simbolicamente Macerata
Feltria con lo stemma in mano che ascolta Apollo mentre
suona la lira, attorniato da amorini svolazzanti. Autore del
dipinto il pittore riminese Gino Ravaioli che ha realizzato
anche il ritratto di Angelo Battelli su tondo dell’architrave di
proscenio. Trasformato in sala cinematografica e locale per
balli e veglioni, il Teatro è stato chiuso nel 1984.
Dopo il restauro è stato riaperto al pubblico nel 2001.
Teatro della Concordia di San Costanzo
Risale agli inizi del Settecento e certamente era attivo nella
seconda metà del XVIII secolo come testimoniano due antichi
libretti d’opera datati 1757 e 1778. Più tardi vi furono
allestite in anteprima, grazie alle famiglie Cassi e Perticari,
le tragedie di Vincenzo Monti (padre di Costanza, andata
sposa a Giulio Perticari, cugino a sua volta di Francesco
Cassi). Il Teatro, come lo vediamo oggi, è il risultato di due
ristrutturazioni. La prima, è del 1935, quando le originarie
strutture di legno sono state sostituite con altre in muratura,
conservando la sala a ferro di cavallo con i suoi due ordini di
palchi e il loggione a galleria, ma cancellando completamente
le antiche decorazioni. La seconda ristrutturazione, portata a
termine nel 1987, ne ha permesso la riapertura al pubblico.
Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo
La sua costruzione risale al 1816, su disegno del
capomastro Luigi Tiberini. Inizialmente denominato Teatro
Trionfo, nel 1880 viene intitolato al celebre tenore laurentino
Mario Tiberini (1826 - 1880). È un teatro di sala, ricavato
all’interno del cinquecentesco Palazzo della Rovere (poi sede
del Comune), occupando lo spazio del salone maggiore e di
alcune camere adiacenti. Il teatro presenta una platea a U,
circondata da due ordini di palchi con loggione a galleria. I
parapetti dei palchi e del loggione sono decorati con motivi
pittorici di gusto floreale, così come la volta e l’architrave del
boccascena. Dopo un accurato restauro, il teatro è stato
riaperto al pubblico nel 1983.
Teatro Bramante di Urbania
Teatro Apollo di Mondavio
È stato costruito alla fine del Settecento. Ha una pianta a U
e tre ordini di palchi. La volta del soffitto è decorata con una
trama a merletto e con una corona di festoni e putti attorno
a un medaglione che raffigura Apollo che suona la cetra.
Nell’800 il Teatro era molto attivo: vi si tenevano ogni anno
decine di rappresentazioni, commedie, operette e veglioni nel
periodo di Carnevale. Nel 1947, il teatro viene trasformato
in una sala cinematografica e poi definitivamente chiuso per
inagibilità nel 1957. Dopo una lunga chiusura e un lungo
restauro è stato riaperto al pubblico nel 2010.
È stato realizzato sulle basi di un’antica fortezza trecentesca.
Nel 1864 il teatro, restaurato dall’architetto urbinate Ercole
Salmi, viene intitolato a un illustre concittadino: il pittore e
architetto Donato Bramante (1444 –1514). Sulla platea
si affacciano tre ordini di palchi e uno spazioso loggione.
Il pittore faentino Romolo Liverani dipinse le scene delle
quinte e il sipario con la veduta di piazza San Cristoforo;
mentre il pesarese Pietro Gay modellò i busti di Donato
Bramante e del cantante Girolamo Crescentini; sotto i palchi
i medaglioni dipinti ritraggono Verdi, Raffaello, Bramante,
Rossini, Francesco Maria II Della Rovere, Filippo Ugolini e
Girolamo Crescentini. Il dipinto del soffitto - del pittore Lancisi
di Sant’Arcangelo - raffigura i quattro elementi (aria, terra,
acqua, fuoco). Chiuso per restauro nel 1984, il Teatro è
stato riaperto al pubblico nel 2001.
“Marche, regione dei cento teatri”.
Un ormai noto adagio che fa onore alla nostra meravigliosa regione costellata di
oltre 70 tesori dell’architettura teatrale realizzati tra il XVIII e il XX secolo.
Fra queste bellezze dell’arte e dell’artigianato italiano - restituite a rinnovato
splendore grazie a provvidenziali restauri - spiccano i Teatri Storici della provincia
di Pesaro e Urbino, con i loro soffitti affrescati, palchi e palchetti decorati, sipari
dipinti, che ci sanno parlare, ancor oggi, di una storia e di una società così lontane,
eppur così vicine, che riconoscevano nel teatro un luogo d’eccellenza per il pubblico
incontro.
Salotti maravigliosi e preziosi, ma aperti a tutti, spazi a misura d’uomo dove è
possibile gustare appieno e con tutti i cinque sensi l’esperienza emozionale che
solo lo spettacolo dal vivo sa offrire.
Teatri firmati da pregevoli architetti, pittori, decoratori, artigiani: Teatri d’Autore,
quindi, a cui è dedicata questa Stagione di Prosa 2015-’16.
Da Omero a Paolo Volponi, passando per William Shakespeare, Edmond
Rostand, Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Eugène Ionesco, Karen Blixen e Pier
Paolo Pasolini (per citarne alcuni): una carrellata di grandi opere della letteratura
e della drammaturgia, dalle origini ai nostri giorni, affidate alla messa in scena di
bravissimi interpreti.
Giovani registi e attori si alternano a celebri protagonisti della scena teatrale
italiana, in un offerta varia e caleidoscopica, ma sempre caratterizzata dall’ottima
qualità della proposta.
In cartellone: immortali classici (come Otello con Filippo Dini e Antonio Zavatteri,
diretti da Carlo Sciaccaluga, Cyrano di Jurij Ferrini, o Delirio a due di Ionesco con
Elena Bucci e Marco Sgrosso), suggestioni di nuovo teatro (il corale Francesco
povero di Pietro Conversano con la Compagnia di San Patrignano, l’Apocalisse
della scrittura, dedicato a Volponi, di Teatro Cust2000, Play diretto da Luca Guerini
o il pasoliniano Bestia da stile per la regia di Fabio Condemi), l’irresistibile comicità
di ScenaRidens con Max Paiella, Maria Cassi, Paolo Nani e Matthias Martelli e
l’irriverente stand up comedy di Giorgio Montanini, il frizzante musical Ti amo, sei
perfetto, ora cambia, diretto da Marco Simeoli, l’emozionante reading del Pranzo
di Babette con Lella Costa, il suggestivo radioteatro affidato alla voce multiforme
di Luca Violini nella lettura di Iliade, la divertente conferenza-spettacolo Ecologia,
follia e dintorni di e con Jacopo Fo, il saporito teatro conviviale dell’Incantadora
di Roberta Biagiarelli, i coinvolgenti monologhi - come l’originale Corpi impuri di
Marinella Manicardi o su testi di Verga e Pirandello (Il povero, il ricco con Giuseppe
Esposto), di Pasolini (Siamo tutti in pericolo con Matteo Castellucci) e di Volponi
(Un memoriale, con Giorgio Donini, diretto da Francesco Calcagnini).
Ultimo, ma non ultimo: il progetto speciale A tempo d’opera. Il gusto del
melodramma che prenderà vita, in una prima assoluta, a fine Stagione, con il
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concerto in forma scenica per strumenti, canto e voci recitanti La favola di Orfeo
ed Euridice realizzato da International Opera Studio di Inga Balabanova.
A tempo d’opera perché, come ai tempi in cui furono costruiti i nostri teatri storici,
il pubblico sarà invitato a degustare sia l’essenza dell’opera di Gluck, (una delle
più belle e affascinanti del repertorio melodrammatico settecentesco), sia i sapori
della cucina locale in una Apericena di Stagione allestita nel foyer del Teatro Tiberini
di San Lorenzo in Campo.
Un modo per favorire e rendere possibile il ritorno dell’opera in musica al suo
originario luogo natale: i nostri piccoli, grandi teatri all’italiana.
Un modo per avvicinare, anche i più giovani, al piacere della grande musica classica.
E sempre ai giovani spettatori la Stagione dedica, come ogni anno, il progetto di
formazione teatrale Scuola di platea che accompagna centinaia di studenti delle
Scuole Superiori della provincia alla visione “illuminata” degli spettacoli in programma,
per mezzo di incontri con le Compagnie e con studiosi, esperti, intellettuali e artisti
come Andrea Fazi, Francesca Ricci, Massimo Raffaeli e Gianni D’Elia.
Queste sono le firme e le forme di una Stagione ricca di contenitori (i sei teatri
di Gradara, Macerata Feltria, Mondavio, San Costanzo, San Lorenzo in
Campo, Urbania) e di contenuti (i 22 spettacoli, gli 11 incontri introduttivi, le 6
degustazioni).
Se è vero, come affermava Louis Jouvet, che non esiste “niente di più futile, di
più falso, di più vano, niente di più necessario del teatro”, la proposta di Teatri
d’Autore 2015-16 ne è la dimostrazione vivente.
Non perdetevi la meraviglia della Stagione di Prosa che vi a-spetta nel circuito dei
Teatri Storici della provincia di Pesaro e Urbino.
Daniele Tagliolini
Presidente Provincia di Pesaro e Urbino
Gino Troli
Presidente Amat – Associazione marchigiana attività teatrali
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mercoledì 20 gennaio 2016, ore 21.15
San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini
mercoledì 17 febbraio 2016, ore 21.15
Urbania, Teatro Bramante
DELIRIO A DUE
OTELLO
Anticommedia di Eugène Ionesco
di e con Elena Bucci e Marco Sgrosso
giovedì 21 gennaio 2016, ore 21.15
Gradara, Teatro Comunale
ECOLOGIA, FOLLIA
E DINTORNI
Conferenza-spettacolo
di e con Jacopo Fo
venerdì 22 gennaio 2016, ore 20.15
replica ore 21.30
Mondavio, Teatro Apollo
giovedì 18 febbraio 2016, ore 21.15
Gradara, Teatro Comunale
APOCALISSE DELLA
SCRITTURA
Storie di Mazzarò e Ciàula
da La roba, di Giovanni Verga
e Ciàula scopre la luna, di Luigi Pirandello
di e con Giuseppe Esposto
fisarmonica Raffaele Damen
passaggi attraverso Le mosche del capitale
di Paolo Volponi
con Matteo Giunta, Stefano Mauro
Francesca Serra, Andrea Milano
Letizia Zaffini
adattamento drammaturgico e regia
Donatella Marchi
sabato 23 gennaio 2016, ore 21.15
Macerata Feltria, Teatro Battelli
sabato 20 febbraio 2016, ore 21.15
San Costanzo, Teatro della Concordia
IL POVERO, IL RICCO
IL PRANZO DI BABETTE
di Karen Blixen
con Lella Costa
giovedì 28 gennaio 2016, ore 21.15
Urbania, Teatro Bramante
FRANCESCO POVERO
scritto e diretto da Pietro Conversano
con Compagnia San Patrignano
& SanpaSingers
musiche originali Mario Mariani
sabato 30 gennaio 2016, ore 21.15
San Costanzo, Teatro della Concordia
DOV’È L’USCITA?
di e con Max Paiella
e Attilio de Giovanni
sabato 13 febbraio 2016, ore 21.15
Mondavio, Teatro Apollo
INCANTADORA
Cucina e memorie di una filibustiera
con Roberta Biagiarelli
e Sandro Fabiani
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di William Shakespeare
traduzione di Carlo Sciaccaluga
con Filippo Dini, Antonio Zavatteri, Giulia
Eugeni, Roberto Serpi, Alberto Giusta,
Mariella Speranza, Massimo Brizi
Cristina Pasino
regia Carlo Sciaccaluga
GALATEO
giovedì 25 febbraio 2016, ore 20.15
replica ore 21.30
Mondavio, Teatro Apollo
SIAMO TUTTI IN PERICOLO
Pasolini e il mutamento italiano
con Matteo Castellucci
regia Associazione culturale Mala Testa
venerdì 4 marzo 2016, ore 21.15
Urbania, Teatro Bramante
LIBERACI DAL BENE
di e con Giorgio Montanini
sabato 5 marzo 2016, ore 21.15
Macerata Feltria, Teatro Battelli
PLAY
con Roberto Siepi, Paola Magi e
Matteo Ottaviani
scritto e diretto da Luca Guerini
domenica 6 marzo 2016, ore 21.15
San Costanzo, Teatro della Concordia
LA LETTERA
con Paolo Nani
regia Nullo Facchini
di e con Maria Cassi
venerdì 11 marzo 2016, ore 21.15
San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini
lunedì 22 febbraio 2016, ore 21.15
San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini
ILIADE. L’ira, la vendetta, la pietà
di Omero
voci Luca Violini
regia Luca Violini
CYRANO DE BERGERAC
di Edmond Rostand
con Jurij Ferrini
e gli attori della Compagnia
regia Jurij Ferrini
mercoledì 24 febbraio 2016, ore 21.15
Macerata Feltria, Teatro Battelli
TI AMO, SEI PERFETTO,
ORA CAMBIA
versione italiana di
I LOVE YOU, YOU’RE PERFECT, NOW CHANGE
di Joe Di Pietro e Jimmy Roberts
con Daniele Derogatis, Piero Di Blasio,
Stefania Fratepietro, Valeria Monetti
coreografie Stefano Bontempi
regia Marco Simeoli
giovedì 17 marzo 2016, ore 21.15
Gradara, Teatro Comunale
giovedì 7 aprile 2016, ore 21.15
Urbania, Teatro Bramante
BESTIA DA STILE
di Pier Paolo Pasolini
con Gabriele Portoghese, Valeria Almerighi
Arianna Di Stefano, Paolo Minnielli
Xhuljo Pethushi, Carmelo Alù
Emanuele Linfatti
regia Fabio Condemi
venerdì 8 Aprile 2016, ore 21.15
Mondavio, Teatro Apollo
UN MEMORIALE
dedicato a Paolo Volponi
con Giorgio Donini
regia Francesco Calcagnini e
Giorgio Donini
sabato 9 aprile 2016, ore 21.15
San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini
PROGETTO SPECIALE: A TEMPO D’OPERA
La favola di ORFEO
ED EURIDICE
concerto in forma scenica per strumenti,
canto e voci recitanti
musiche C. W. Gluck
libretto Ranieri De’ Calzabigi
con Rie Horiguchi, Sara Zhazitova e
Mariami Gogbershvili
quartetto Internazionale d’Archi diretto da
Salvatore Francavilla
e con Francesca di Modugno
Cristian Della Chiara voci recitanti
mise en éspace Inga Balabanova
CORPI IMPURI
di e con Marinella Manicardi
sabato 19 marzo 2016, ore 21.15
San Costanzo, Teatro della Concordia
IL MERCANTE DI
MONOLOGHI
di e con Matthias Martelli
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DELIRIO A DUE
Anticommedia di Eugène Ionesco
traduzione di Gian Renzo Morteo
regia e interpretazione, scene e costumi Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia del suono Elena Bucci e Raffaele Bassetti
luci Loredana Oddone
suono Raffaele Bassetti
direttore di scena Giovanni Macis
lampade di scena Claudio Ballestracci
sarta Marta Benini
grafica Alvaro Petricig
foto Patrizia Piccino - Enrico Nensor
produzione Le Belle Bandiere, in collaborazione con Regione Emilia
Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Russi
Dopo avere indagato le mitiche figure di Isabella e Francesco Andreini ne La pazzia di
Isabella - Vita e morte di Comici Gelosi e l’ambigua complicità dei personaggi de L’amante
San Lorenzo in Campo
TEATRO TIBERINI
MERCOLEDÌ
20 GENNAIO
ore 21.15
di Harold Pinter, giochiamo con un altro modello di relazione a due, sospeso tra le convenzioni
del naturalismo borghese e un acrobatico equilibrismo sul filo di un assurdo che assomiglia
sempre di più alla realtà. E non è certo un caso se i protagonisti dell’irresistibile scherzo
teatrale di Eugène Ionesco non hanno nemmeno più un nome proprio, ma sono soltanto Lui
e Lei...
Hanno bisogno di verificare continuamente il loro legame, ma non trovano altra via che la
colpevolizzazione dell’altro, e questo anche per quanto riguarda i misteri della vita.
Il dolore, la morte, il tradimento, ogni cosa che non si voglia o non si sappia accettare,
ecco, è sempre colpa di Lui o di Lei. In questo straordinario, piccolo capolavoro del teatro
dell’assurdo i ridicoli battibecchi di Lui e Lei sono accompagnati dal controcanto ossessivo
di una guerra civile che infiamma, al di fuori del nido protetto dove si consuma la vacua
esistenza degli amanti, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie e alle stragi
che riecheggiano nella via, alle pareti e ai soffitti che crollano. E questo esterno negato rende
tragicomico, e a tratti tenero, un dialogo intriso di ripetizioni rituali e non sensi, sorta di
meccanismo inceppato che continua a girare a vuoto.
Si dice che i dialoghi tra innamorati annoino, mentre - dalle comiche di Laurel e Hardy ai film
di Woody Allen - i litigi di coppia fanno tanto ridere... Proviamo a ricreare in teatro proprio
questo, con gli strumenti e le immagini di un presente che ci vede sempre più soli con le
macchine giocattolo che abbiamo ideato: la commovente, ridicola, insostituibile ricerca della
vicinanza profonda con un altro essere umano, con il quale cerchiamo di condividere peso e
gioia dell’essere al mondo.
Elena Bucci e Marco Sgrosso
Sala dell’Oratorio l’Aquilone ore 18.30
incontro con Elena Bucci e Marco Sgrosso
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
in collaborazione con Liceo Torelli, sede di Pergola
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ECOLOGIA, FOLLIA
E DINTORNI
Conferenza-spettacolo
di e con Jacopo Fo
produzione C.T.F.R. Compagnia Teatrale Fo Rame
Questo spettacolo vuole trasmettere un messaggio: la specie umana è il fattore principale
dello stato attuale dell’ecosistema, se non ci diamo da fare nella direzione dell’applicabilità
delle linee guida dello sviluppo sostenibile, ovvero economia delle risorse disponibili, la
limitazione del consumo delle medesime, l’inquinamento continuerà a prendere delle
proporzioni sempre più drastiche. La situazione è critica, ma non è disperata.
Ma servirebbero nuove idee, nuove energie, nuove strategie per salvare questa umanità che
viaggia verso l’estinzione a velocità abissale. Ma le migliori menti del pianeta hanno altro da
fare che occuparsi della felicità e della sopravvivenza della specie umana e dell’ambiente.
Le persone serie sono inaffidabili e hanno portato l’umanità sull’orlo della catastrofe.
Riusciranno i comici a salvare il mondo? Molto improbabile. Ma non impossibile.
Firmato da Jacopo Fo questa conferenza–spettacolo intende sposare l’Ironia con la
Scienza, al fine di trasmettere alle persone, e soprattutto alle nuove generazioni una certa
sensibilizzazione ai temi ambientali, non rimanendo però sul teorico, ma promovendo veri
e propri atteggiamenti eco-virtuosi, sperimentati e accertati come metodi innovativi che
gravitano in piena sintonia con una vera e propria “economia del risparmio”.
Gradara
TEATRO COMUNALE
GIOVEDÌ
21 GENNAIO
ore 21.15
Figlio di Dario Fo e Franca Rame, nato a Roma nel 1955, Jacopo Fo inizia a lavorare a 18
anni pubblicando vignette e fumetti su numerose riviste underground. Nel 1978 è fra gli
autori del settimanale satirico «Il Male» e i suoi disegni e testi vengono pubblicati su «il Fatto
Quotidiano», «Linus», «l’Espresso», «Zut», «Tango», «Cuore», «Boxer», «Re Nudo», «King» e
il «Corriere della Sera». Successivamente pubblica anche con Mondadori, Feltrinelli, Giunti.
Fonda la casa editrice Nuovi Mondi. Collabora inoltre come autore dei testi con l’attore e
regista Paolo Rossi. Partecipa a trasmissioni radiofoniche e televisive in veste di diffusore
di informazioni sulla sessualità. È il fondatore della rivista «Cacao» e nel 1979 fonda, in
Umbria, la Libera Università di Alcatraz. Impegnato in battaglie civili e di solidarietà sociale,
cura un blog personale nel quale esprime le proprie opinioni politiche e sociali. Contrario
alla produzione di energia da centrali nucleari, è un sostenitore della politica a favore delle
energie rinnovabili. Promuove un gruppo di ingegneri specializzati nel risparmio energetico.
Nel 2007 lancia l’idea di un gruppo d’acquisto di pannello solare che coinvolge rapidamente
duemila tra famiglie e piccole imprese. È autore di trasmissioni televisive e di molti articoli
sul risparmio energetico. Dirige la rivista «Ecotecno» edita come supplemento bimestrale di
Modus Vivendi. Dal 2010 è impegnato nella realizzazione in Umbria del primo “Ecovillaggio
solare” di cui è stata posata la prima pietra nell’ottobre 2011.
Palazzo Rubini Vesin, ore 18.30
Incontro con Andrea Fazi: Il Pianeta e noi. Un futuro da pensare assieme
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
in collaborazione con Liceo Mamiani, Pesaro
APERITIVO DI STAGIONE
dalle 20.00 nel foyer del Teatro, a base di prodotti biologici
a cura di Associazione Stramonio
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IL POVERO, IL RICCO
Storie di Mazzarò e Ciàula
da La roba, di Giovanni Verga e Ciàula scopre la luna, di Luigi Pirandello
di e con Giuseppe Esposto
e la partecipazione di Raffaele Damen, fisarmonica
produzione Teatroaponente
Mondavio
TEATRO APOLLO
VENERDÌ
22 GENNAIO
ore 20.15
replica ore 21.30
Facciamo un bel viaggio in treno, in macchina o in aereo e scegliamo come meta la Sicilia o,
come nel mio caso, leggiamo un libro scritto da un autore siciliano. Prima però ascoltiamo la
prescrizione di un medico che consiglia caldamente di portarsi un cappello a tubo, di feltro,
un casco coloniale o perfino un turbante altrimenti il rischio è quello di “lasciarci la testa”
perché il sole picchia forte sul capo. Soffocata dal clima arido e dal cielo fosco, la testa può
rotolare giù dalle pendici.
Il caldo torrido si prende prima la bocca bruciando la gola, poi le orecchie alterando i suoni
che diventano rumori remoti e confusi e, per finire, si impossessa degli occhi che si difendono
strenuamente lagrimando. La luce abbacinante è un po’ attenuata dallo sguardo illanguidito,
ma i nostri sensi sono totalmente presi dalla immane potenza di questa terra.
Quando leggo la splendida novella di Giovanni Verga, La roba, la mia mente si perde nella
descrizione dei paesaggi perché scevra dal pensiero (priva di cappello) e anche dal giudizio
dell’autore che si è messo da parte volontariamente.
Vivo energicamente quei paesaggi aridi e sanguigni partendo da quel “cielo fosco dal caldo”.
Divento l’immensa campagna, poi il vallone, l’uliveto e passo attraverso le lunghe file di aratri.
La testa comincia a dolermi e faccio fatica a contenere tutte le immagini; per contenere
quella Terra ci vuole una testa diversa che non ne venga assorbita, ci vuole un cervello “come
un brillante”. Mazzarò è un brillante che vede meschinamente la terra come una pietra
preziosa da possedere e custodire, da tenere tutta per sé come si tiene un’intera città in
una bolla di vetro. Il suo desiderio di possesso assoluto risulterà essere una misera illusione:
morirà nel vano sforzo di portarsi dietro almeno una parte di tutta quella roba. La parabola
ascendente della sua vita, da povero bracciante a ricco possidente, è a ben vedere un climax
discendente basato sulla materialità e l’oggettivazione della Terra in roba.
In Luigi Pirandello incontriamo un’altra testa totalmente diversa: quella di Ciàula. Un cervello
istupidito dalla fatica e dal duro lavoro nella zolfara che però riesce a cogliere tutta la
grandezza di questa terra attraverso la Luna, cioè da un altro pianeta. Da una luce lontana
dall’antro infernale quotidianamente esplorato, ma soprattutto da una luce diversa dal sole
che egli conosceva bene ed aveva pur visto tramontare. La parabola di Ciàula è un’ascesa
dall’alvo materno, dalla casa rappresentata dalle gallerie, dalle scale e dalle ombre generate
dal lanternino cioè dall’ambiente per lui familiare della zolfara, al mondo di fuori, dove
attraverso la luce della Luna, forse, riuscirà a scoprire la grandezza della Terra.
Fra Mazzarò e Ciàula, chi è dunque il povero? Chi è il ricco?
Giuseppe Esposto
Mondavio, Sala Carboni, ore 18.00
Incontro con Francesca Ricci: Il ragno e la formica: l’analisi del vero in Verga e Pirandello
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
In collaborazione con Liceo Nolfi, Fano, Istituto Bramante, Pesaro e Liceo Mamiani, Pesaro
È possibile raggiungere Mondavio e assistere all’incontro delle 18,00 e agli spettacoli delle
20.15 e 21.30 (replica), prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366
6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00.
Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.15.
Ritorno da Mondavio al termine degli spettacoli.
IL PRANZO DI BABETTE
di Karen Blixen
con Lella Costa
traduzione di Paola Oglietti
produzione Sosia & Pistoia
Una riflessione sulla necessità della condivisione.
Una testimonianza del fatto che felicità e benessere non sono possibili se non sono collettivi.
Lella Costa, una delle artiste più colte e sensibili del teatro italiano, legge uno dei racconti più
emblematici della scrittrice danese Karen Blixen, quel Pranzo di Babette divenuto famoso
grazie al celebre film diretto da Gabriel Axel del 1987.
È la storia, come si sa, di un dono: Babette, cuoca francese riparatasi in un paesino della
Danimarca per fuggire alla Comune di Parigi, decide di impiegare i diecimila franchi d’oro
vinti a una lotteria in un pranzo succulento per soli dodici invitati.
Un modo per offrire felicità autentica a persone che non se la possono permettere.
Spiega Lella Costa: “Babette è grata per essere stata accolta. Non vuole insegnare a vivere,
vuole solo ringraziare. O meglio vuole essere al servizio degli altri come scelta consapevole”.
In anni in cui il cibo è diventato un’ossessione, le parole preziose di Karen Blixen ci riportano,
all’interno di una dimensione teatrale, a un’idea di ecologia dei beni comuni.
Per dire che concetti come il tempo, la quotidianità e la festa sono da salvaguardare.
E da riscoprire, lontano dal clamore.
Macerata Feltria
TEATRO BATTELLI
SABATO
23 GENNAIO
ore 21.15
Karen Blixen
15
FRANCESCO POVERO
scritto e diretto da Pietro Conversano
musiche originali Mario Mariani
direttore di coro Marco Galli
costumi Ivana Pantaleo
e le ragazze di San Patrignano Chiara, Babi, Noemi, Sofia, Elisa, Francesca,
Ludovica, Debora, Franci
fisarmoniche e percussioni Benedetto e Lucia Bertaccini, Paolo Boetti
vocal coach Alessandra Bosco
con Compagnia San Patrignano & SanpaSingers
con il sostegno Fondazione Silvio Tronchetti Provera
Francesco Povero è stato scritto dall’attore e regista Pietro Conversano nel 1996, su
ispirazione di Orazio Costa, di cui fu allievo e collaboratore.
La parabola biografica e spirituale di Francesco d’Assisi viene restituita attraverso una
trama linguistica che intreccia l’originale lingua jacoponica ai diversi dialetti dei ragazzi, per
ricomporre una differente ‘sacra rappresentazione’, un affresco scarno e asciutto, privo di
retorica ed enfasi.
Lo spettacolo è arricchito dalla presenza dei SanpaSingers, il coro della comunità, portando
così in scena oltre 35 ragazzi tra attori e cantanti.
Musica e teatro si sposano nel messaggio universale di Francesco che così bene si coniuga
con l’esperienza dei ragazzi di San Patrignano.
Urbania
TEATRO BRAMANTE
GIOVEDÌ
28 GENNAIO
ore 21.15
Urbania, Sala Volponi, ore 18.30
Incontro con la Compagnia di San Patrignano
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
In collaborazione con Liceo Nolfi, Fano, Liceo Marconi, Pesaro e Liceo Mamiani, Pesaro
È possibile raggiungere Urbania e assistere all’incontro delle 18,30 e allo spettacolo delle
21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500.
Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00.
Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.20.
Ritorno da Urbania al termine dello spettacolo.
DOV’È L’USCITA?
di e con Max Paiella
con la partecipazione del maestro Attilio de Giovanni
produzione Sosia & Pistoia
Dov’è l’uscita da tutto quello che ci rende la vita difficile?
Dalla crisi? Dalle soluzioni per la crisi? L’uscita dal tunnel lunghissimo della politica? Come si
esce dalle cattive abitudini, dall’arroganza e dall’ignoranza?
E dov’è l’uscita dal teatro?
La fuga per la libertà diventa uno spettacolo, con tutte le novità degli ultimi tempi,
raccontate in modo satirico e metaforico da Max che mette in scena Renzi che si tramuta
rocambolescamente in Berlusconi, Vendola che diventa Jovanotti e poi si tramuta in
Battiato. Il ministro Franceschini che assiste divertito ai crolli dei monumenti italiani, lo chef
Cannavacciuolo che salva l’Italia entrando nelle sedi di partito come se fossero delle cucine
che non funzionano, Salvini che è disposto ad ospitare gli italiani purché si battezzino nel dio
Po.
Non mancheranno gli storici personaggi del Ruggito del Coniglio su Radio 2: Vinicius Du
Marones il cantautore degli oggetti tristi, Nikolaj Te Korkov (l’Apicella di Putin, grande
virilizzatore degli italiani flosci), Lecca Julio il cui nome non necessita presentazioni.
Un “one man show” di Max Paiella, divertente, satirico, scanzonato ricco di musica tra parodie,
cover straordinarie e brani che hanno fatto la storia della canzone italiana attualizzati in
chiave comica.
San Costanzo
ScenaRidens
TEATRO DELLA CONCORDIA
SABATO
30 GENNAIO
ore 21.15
APERITIVO A KM 0
dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia
a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo
costo euro 5.00
11
19
INCANTADORA
Cucina e memorie di una filibustiera
TEATRO CONVIVIALE con
Roberta Biagiarelli nel ruolo di Incantadora
e con Sandro Fabiani nel ruolo di Dora
scenografia Lucio Diana
collaborazione all’arredamento Claudia Losi e Attrazioni Biagiarelli
luci Giovanni Garbo
produzione Inteatrofestival e Babelia&C.
Mondavio
TEATRO APOLLO
SABATO
13 FEBBRAIO
ore 21.15
La casa volante dove si muove l’Incantadora è un luogo magico, un po’ stravagante e un po’
gitano. È ovviamente la casa da lei abitata insieme a Dora, il suo maggiordono di fiducia, ma
anche qualcosa di più: confidente, amico, fratello di sangue, clown bianco, amante...
Tanto è chiacchierona ed estroversa Incantadora, tanto invece è riservato e silenzioso Dora.
I due personaggi vivono in mezzo ad un accumulo di oggetti diversi e già usati, ammassati gli
uni sugli altri, una sorta di bric à brac, con libri e oggetti sparsi un po’ ovunque, chincaglieria
varia dietro le tende fruscianti di foglie e campannellini.
Un posto arredato con teli colorati, materassi, lampade vecchio stile, insomma suppellettili
d’altri tempi provenienti da solai e cantine di nonne e zie strampalate e poetesse.
Qua e là qualche candela profumata, spezie, frutta e verdura fresca, insieme a piccole
caramelline e altri oggetti pescati in chissà quale fiera, chissà dove nel mondo.
Il pubblico diventa ospite a casa dell’Incantadora: lei da vera padrona se ne prende cura
con le parole, con racconti e storie che si muovono tra l’appetito e l’amore, là dove i confini
sono così labili da confondersi completamente, mentre Dora seduce gli ospiti di casa con il
servizio di bocconcini e piccole portate amalgamante in gustose ricette.
Gli stuzzichini vengono serviti da Dora tra una storia e l’altra della padrona di casa, che
gioca a incantare gli ospiti sopraggiunti, destreggiandosi tra ricette arzigogolate e racconti
di donne passionarie e straordinarie.
La stanza della rappresentazione è il posto che tutti noi vorremmo avere in un angolo della
nostra casa: un salotto, un caravanserraglio, una tenda nomade, una zattera, una giostrina
piena di profumi, luci e colori, dove sedersi e lasciare che qualcuno si occupi di noi con
piccoli gesti di ospitalità e con l’incanto di qualcuno che sa raccontare, mentre i sensi di tutti
svaporano.
Menù
Fagottino al profumo dell’Appennino
Pomodorini alle cinque spezie e tortino di patate
Lasagnetta sfiziosa carciofi e salsiccia
Spiedino di rosmarino con carni marchigiane
Panna cotta al gusto del bosco
il tutto innaffiato da vino locale....
a cura di Catering Bussaglia di Ponte Rio, Mondolfo
21
OTELLO
di William Shakespeare
traduzione di Carlo Sciaccaluga
con Filippo Dini, Antonio Zavatteri, Giulia Eugeni, Roberto Serpi, Alberto
Giusta, Mariella Speranza, Massimo Brizi, Cristina Pasino
scene e costumi Catherine Rankl
luci Sandro Sussi
musiche originali Andrea Nicolini
fonico Claudio Torlai
regia di Carlo Sciaccaluga
produzione Teatro de Gli Incamminati, in collaborazione con la Versiliana
Festival
Urbania
TEATRO BRAMANTE
MERCOLEDÌ
17 FEBBRAIO
ore 21.15
Di tutte le tragedie di Shakespeare, Otello secondo me è la più impressionante e la più
terribile. Dal momento in cui nel cuore di Otello si insedia la gelosia, il cuore e la mente dello
spettatore sono stretti in una morsa. Amore, pietà, paura, speranza e timorosa sospensione
dell’animo lo attraversano. Forse non esiste argomento più eccitante della gelosia sessuale
che sale all’intensità della passione; sono sentimenti che comportano un senso di vergogna
e di umiliazione, e per questo spesso si tengono nascosti. Perché una gelosia come quella
di Otello converte la natura umana nel caos, e libera la bestia che è nell’uomo. Artefice di
questa liberazione è forse il più grande tra i “villains” shakespeariani, Iago, in cui il male si
dispiega sotto forma di una superiorità intellettuale comune solo ad Amleto e Falstaff. Per
dirla con Harold Bloom, Iago è uno straordinario psicologo e drammaturgo, e il primo esteta
della storia occidentale.
Protagonisti di questo nuovo allestimento sono attori di provato talento, Filippo Dini e Antonio
Zavatteri, che negli ultimi anni hanno ottenuto meritati riconoscimenti a livello nazionale.
In un’ambientazione ibrida tra il Medio Oriente antico e la prima Guerra del Golfo, con
l’isola di Cipro immaginata come un decadente avamposto di Occidente accerchiato da un
nemico “diverso” culturalmente, che si teme, ma non si conosce davvero, sullo sfondo del
tema della diffidenza razziale e culturale si consumerà lo scontro tra “il parto mostruoso”
dell’intelligenza di Iago, e la natura romantica e primitiva di Otello. Uno scontro che porterà
alla più insopportabile delle sofferenze, quella dell’innocente Desdemona, e alla sensazione di
una civiltà occidentale che crolla sotto il peso delle proprie stesse conquiste culturali.
La nostra ambizione è di fare del nostro Otello uno spettacolo sia colto che popolare, che
emozioni il pubblico, ma che, come diceva Bertolt Brecht, gli stia anche “un passo avanti”.
Carlo Sciaccaluga
23
APOCALISSE
DELLA SCRITTURA
Passaggi attraverso Le Mosche del capitale
di Paolo Volponi
con Matteo Giunta, Stefano Mauro, Francesca Serra, Andrea Milano,
Letizia Zaffini
musiche Manuel Lorenzetti
oggetti di scena Romano Bozzola
costumi Serafina Baldeschi
adattamento drammaturgico e regia Donatella Marchi
produzione Teatro CUST2000
Gradara
TEATRO COMUNALE
GIOVEDÌ
18 FEBBRAIO
ore 21.15
“Non ci sono più personaggi perché nessuno agisce come tale, nessuno ha un proprio
copione. L’unico personaggio, è banale dirlo, è il potere”.
L’opera di Paolo Volponi chiede di essere interrogata soprattutto all’interno di questa
prospettiva di conflitto. Anche l’aspetto più caratteristico del suo stile, infatti, vale a dire
l’espressionismo, è sempre diretto a comporre una realtà alternativa, a violare la logica
pervasiva del capitale e del potere.
Volponi è uno scrittore di parte, estremo, perché esercita la ragione in senso rivoluzionario,
perché fa della poesia, dell’utopia, dell’arte e della diversità gli strumenti dialettici privilegiati
con cui immaginare una società alternativa. Attribuisce, insomma, alla letteratura delle
riserve di significato con cui è possibile opporsi corpo a corpo all’arroganza della finanza
mondiale e alla “civiltà” dell’atomica.
Lo spettacolo è il frutto di un lungo percorso di laboratorio teatrale nell’attraversamento di
alcun memorabili pagine de Le mosche del capitale, di Paolo Volponi.
Un appassionato lavoro sulla parola, sempre vera nella sua densità percettiva, sul valore
segreto, tale da farla rimbalzare viva e decisiva.
Uno sguardo profondo e asciutto tra le differenze tra la fabbrica e il capitale, narrate dai
giovani attori, ma anche dagli oggetti presenti in scena, gli unici liberi da un sistema ad anelli
che punta “solo al profitto”.
Palazzo Rubini Vesin, ore 18.30
Incontro con Massimo Raffaeli: Le Mosche del capitale. Il romanzo della globalizzazione
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
in collaborazione con Liceo Nolfi, Fano
È possibile raggiungere Gradara e assistere all’incontro delle 18,30 e allo spettacolo delle
21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500.
Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.45.
Ritorno da Gradara al termine dello spettacolo.
25
GALATEO
di e con Maria Cassi
produzione Compagnia Maria Cassi, Associazione Teatro del Sale
Abbiamo la certezza che questo spettacolo farà sempre parte della vita artistica di Maria
Cassi, una delle più straordinarie interpreti di teatro comico internazionale. Alcune opere
hanno la profondità della loro, per così dire, staticità; altre, come Galateo, vivono con l’autore,
crescono con lui, approfondiscono argomentazioni che l’autore rintraccia nell’esperienza
viva di tutti i giorni.
La partecipazione del pubblico va oltre il fiato dell’ascolto, che si rinnova ogni qualvolta Maria
Cassi mette in scena il Galateo.
Innumerevoli sono i testi, e i racconti che il pubblico stesso a fine spettacolo, aspettandola
fuori dal camerino, le porta.
In realtà potrebbero prendere vita quattro, cinque, sei Galateo completamente diversi.
Vi è infatti una versione più al femminile, una più al maschile e anche delle versioni affidate
all’improvvisazione “alta” del momento.
Sappiamo per certo che una parte del pubblico nutre per questo spettacolo un affetto di
tipo parentale.
C’è chi lo ha visto ormai decine di volte, portando con sé amici per poter condividere un
linguaggio universale attraverso la straordinaria vis comica di Maria Cassi .
Il ridere che si fa terapia leggera.
Il ridere che si fa bagaglio indelebile dell’esperienza umana.
Tutto parte dal Galateo di Monsignor Della Casa per scivolare poi su vari Galatei scritti nel
“Ventennio”, approdando alle quotidiane forme odierne di rapporto fra le persone.
Nessun lavoro riesce a sintetizzare il teatro di Maria Cassi: ciò nonostante il Galateo è forse
lo spettacolo che più di tutti trasmette la sua potente passione per l’umanità.
Questo viene percepito e questo spiega l’innamoramento che tutti subiscono per questo
spettacolo.
San Costanzo
ScenaRidens
TEATRO DELLA CONCORDIA
SABATO
20 FEBBRAIO
ore 21.15
APERITIVO A KM 0
dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia
a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo
costo euro 5.00
11
27
19
CYRANO DE BERGERAC
di Edmond Rostand
traduzione e adattamento Jurij Ferrini
con Jurij Ferrini, Cyrano
Rebecca Rossetti, Rossana
Raffaele Musella, Cristiano
Angelo Tronca, De Guiche
Matteo Alì, Le Bret
Francesco Gargiulo, Rageuneau
Michele Schiano di Cola, Ligniere
Cecilia Bozzolini, Vivandiera/Governante
Gianluca Guastella, Ladro/Valvert/Brissaile
Riccardo De Leo, Montfleury/Cuigy
regia Jurij Ferrini
scene e costumi Gaia Moltedo
luci Francesco dell’Elba
aiuto regia Flaminia Caroli
produzione PROGETTO URT SRL, Compagnia Jurij Ferrini
San Lorenzo in Campo
TEATRO TIBERINI
LUNEDÌ
22 FEBBRAIO
ore 21.15
Accade qualche volta che il destino di un paese trasformi un elemento della propria cultura in
una figura quasi mitologica e che questa, nel tempo, diventi un segno inalienabile dell’identità
di una nazione.
Così avviene nell’ultimo ventennio del XIX secolo e precisamente verso la fine del 1897,
quando una incantevole rivisitazione neoromantica dell’antica fiaba de La Bella e la bestia,
si incarna - tra eroismo individuale e vocazione al sacrificio – nelle imprese di un poeta,
soldato, innamorato ed idealista, scorticato dalla vita, con un naso brutto e grosso: Cyrano
de Bergerac.
«Attraverso Cyrano, - scrive l’attore e regista Jurij Ferrini - Edmond Rostand si rivolgeva,
“ad una generazione senza più alcuna fede. I giovani che ascoltavano i colpi inferti all’animo
di Cyrano, e che si consolavano con il suo pennacchio, erano già i condannati del 1914”.
Rostand diede loro la forza di morire senza disperarsi. Non potendo impedire che morissero
da martiri, gli diede il coraggio di essere eroi; ed è per questo che Cyrano de Bergerac
è qualcosa di più di una commedia eroica in cinque atti: essa è un vero e proprio inno
romantico al valore».
San Lorenzo in Campo, Sala dell’Oratorio l’Aquilone, ore 18.30
Incontro con la Compagnia Jurij Ferrini
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
In collaborazione con Liceo Torelli, sede di Pergola e Istituto Bramante, Pesaro
È possibile raggiungere San Lorenzo in Campo e assistere all’incontro delle 18,30 e allo
spettacolo delle 21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366
6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00.
Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.20.
Ritorno da San Lorenzo in Campo al termine dello spettacolo.
TI AMO, SEI PERFETTO,
ORA CAMBIA
versione italiana di I LOVE YOU, YOU’RE
PERFECT, NOW CHANGE
di Joe Di Pietro e Jimmy Roberts
spettacolo vincitore dell’Oscar italiano dei Musical 2015, categoria “MUSICAL OFF”
con (in ordine alfabetico):
Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti
al pianoforte Marcos Madrigal
assistenti alla regia Serena Allegrucci e Matteo Volpotti
costumi Valentina Giura
luci Marco Macrini
coreografie Stefano Bontempi
regia Marco Simeoli
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
adattamento italiano Piero Di Blasio
su licenza esclusiva di Josef Weinberger Limited per conto di K & H Theatricals of New
York; originariamente prodotto a New York da James Hammerstein, Bernie Kukoff e
Jonatan Pollard; originariamente diretto da Joel Bishof
I Love You, You’re Perfect, Now Change è un musical da camera, scritto da Joe Di Pietro,
Macerata Feltria
TEATRO BATTELLI
MERCOLEDÌ
24 FEBBRAIO
ore 21.15
con le musiche di Jimmy Roberts.
È il secondo musical, per longevità, tra quelli prodotti Off-Broadway. Nel 1997 riceve il premio
“Outer Critics Circle Award” come miglior musical Off-Broadway.
Il successo di questo spettacolo è stato tanto universalmente riconosciuto da fargli avere
ben tredici traduzioni in tutto il mondo, tra cui l’ebraico, il coreano, il finlandese e il mandarino.
Dopo il suo debutto Off- Broadway, dove fa registrare 5003 presenze in due anni, viene
successivamente prodotto in tutto il mondo.
Che cosa avete pensato al primo appuntamento? Volevate scappare ma non trovavate
la scusa? Tu piacevi a lei, ma forse lei mentiva. Mentre ti baciava, sei sicuro che stesse
pensando a te? E mentre la baciavi tu, hai pensato: “Oddio somiglia a mamma!” Sull’altare
avresti voluto dire no? Potevi farlo, ma non lo hai fatto! Forse perché eri innamorata. O
hai solamente perso l’occasione giusta per dirlo? Per il primo anniversario avresti voluto
regalarle un viaggio di sola andata per la Papuasia?
Non preoccupatevi, non siete i soli. E non pensate di essere cattivi, siete semplicemente
realisti e, forse, anche, a modo vostro, un po’ romantici! Se sapete rispondere a queste
domande e se volete rispondere a queste domande venite a teatro e potrete dire anche voi:
“Ti amo, sei perfetto, ora cambia!”.
Un esilarante musical comico che esplora i tormenti e le tribolazioni dell’essere single, del
primo appuntamento, del matrimonio, dei suoceri, fino ad arrivare alla fine di un amore.
31
SIAMO TUTTI
IN PERICOLO
Pasolini e il mutamento italiano
tratto da Pier Paolo Pasolini, Poesia in forma di rosa, La religione del mio
tempo, Scritti Corsari, Lettere Luterane, Perché siamo tutti in pericolo
con Matteo Castellucci
regia Associazione culturale Mala Testa
produzione Associazione culturale Mala Testa
Nel 2015 si sono celebrati i quarant’anni dalla morte del poeta e regista Pier Paolo Pasolini,
assassinato la notte tra il 1 e il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia, in una dinamica mai
del tutto chiarita.
Negli ultimi anni della sua vita Pier Paolo Pasolini condusse un dialogo serrato con i propri
lettori: dai suoi articoli emerge la visione di uno sviluppo economico che sta distruggendo la
società italiana.
Questa lucida analisi, dolorosa ed impietosa, lo porterà a scontrarsi anche con numerosi
amici e intellettuali stimati (come Moravia e Calvino) in pagine accorate ed infuocate.
Lo spettacolo qui proposto parte da poesie, articoli, interviste e dialoghi con i lettori per
ricostruire e presentare agli spettatori il filo del ragionamento (spesso travisato) che Pier
Paolo Pasolini segue e che lo induce a guardare senza speranza alla società italiana e al suo
futuro. “Voglio dire fuori dai denti: io scendo all’inferno e so cose che non disturbano la pace
di altri. Ma state attenti. L’inferno sta salendo da voi.”
Mondavio
TEATRO APOLLO
GIOVEDÌ
25 FEBBRAIO
ore 20.15
replica ore 21.30
Sala Carboni, ore 18.00
Incontro con Gianni D’Elia: L’eresia di Pasolini
SCUOLA DI PLATEA
In collaborazione con Liceo Nolfi, Fano, Istituto Bramante, Pesaro e Liceo Mamiani, Pesaro
È possibile raggiungere Mondavio e assistere all’incontro delle 18.00 e agli spettacoli delle
20.15 e 21.30 (replica), prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366
6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00.
Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.15.
Ritorno da Mondavio al termine degli spettacoli.
LIBERACI DAL BENE
di e con Giorgio Montanini
produzione Dillo a mia cugina
Dopo il successo delle due stagioni di Nemico Pubblico su Rai 3 e la copertina di Ballarò, lo
stand up comedian Giorgio Montanini approda sui palcoscenici italiani con la sua comicità
tagliente e rigorosamente vietata ai minori.
Giorgio Montanini presenta il suo quarto monologo satirico, attraverso il quale mette in
evidenza le contraddizioni della società e del pensiero comune. In Italia non c’è un problema
di mancanza di libertà d’espressione, c’è un problema di mancato esercizio della stessa.
Ogni giorno attori, comici, gente comune sceglie di non dire quello che pensa per il proprio
tornaconto.
Un viaggio attraverso le debolezze dell’autore che si mette a nudo sul palco, che non sale mai
sul piedistallo a pontificare ma che, attraverso il racconto delle sue miserie, empatizza col
pubblico che vi si riconosce. L’istituzione della famiglia, il trans come oggetto dei desideri, ma
reietto da una società omofoba, il pubblico come detentore di un potere che molto spesso
utilizza senza criterio.
Liberaci dal bene perché il buonismo d’accatto, le ipocrisie delle battaglie velleitarie che
vanno di moda una settimana su Facebook, la retorica del sentirsi migliori sono l’obiettivo più
urgente per una satira moderna. Un monologo in cui ogni volta ci si deve chiedere “perché
sto ridendo?”.
La gente ride, ma non si chiede mai il perché, quando invece la risata in un monologo satirico
è sempre il mezzo, mai il fine.
Urbania
TEATRO BRAMANTE
VENERDÌ
4 MARZO
ore 21.15
Lo spettacolo è consigliato ad un pubblico adulto.
35
PLAY
con Roberto Siepi, Paola Magi e Matteo Ottaviani
bozzetto Laurina Rietti
scritto e diretto da Luca Guerini
produzione Skenexodia
in collaborazione con l’Associazione Culturale Marcheting
Spettacolo vincitore del premio della Critica per il teatro innovativo al concorso nazionale
Siparietto d’Oro organizzato a Vicenza dalla FITA Veneto
“Se è uno scherzo è proprio di cattivo gusto, lo sapete che soffro...”
Scritto nel 2010 quando le indagini del Delitto di Cogne giungevano a conclusione i riferimenti
inconsapevoli alla vicenda giudiziaria sono notevoli.
Quello che colpisce la platea in ogni rappresentazione è il gioco dei tre attori a rincorrersi
battuta dopo battuta lanciandosi le colpe di quanto avvenuto sulla Terra quand’erano vivi.
Con loro abbiamo lavorato molto sul ritmo e sui lunghi silenzi che testimoniano l’eternità
nella quale i protagonisti sono costretti ad espiare le proprie colpe.
Macerata Feltria
TEATRO BATTELLI
SABATO
5 MARZO
ore 21.15
37
LA LETTERA
Premio United Slapstick - The Eurpean Comedy Award, Frankfurt
Premio Roner SurPris 2005 - Carambolage, Bolzano
con Paolo Nani
ideazione Nullo Facchini e Paolo Nani
regia Nullo Facchini
produzione Paolo Nani Teater
San Costanzo
ScenaRidens
TEATRO DELLA CONCORDIA
DOMENICA
6 MARZO
ore 21.15
Un grande classico della risata.
Dal 1992 questo spettacolo è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo:
l’hanno visto in Groenlandia e in Cile, in Turchia e in Spagna, in Norvegia e in Italia.
Oltre 900 repliche per questo piccolo, perfetto meccanismo che continua a stupire,
anche dopo averlo visto decine di volte, per la sua capacità di tenere avvinto il pubblico alle
sorprendenti trasformazioni di un formidabile artista.
Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 microstorie, tutte contenenti la medesima trama, ma interpretate ogni volta da una persona
diversa.
Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo? - vien fatto di
chiedersi.
La risposta sta nella incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è
considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico.
Il tema de La lettera è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve
un sorso di vino che però sputa, essendo chissacché, contempla la foto della nonna e scrive
una lettera.
La imbusta, affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia
inchiostro, controlla e constata che non ha scritto niente.
Deluso, esce. Tutto qui.
La storia de La lettera si ripete 15 volte in altrettante varianti come: all’indietro, con
sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo, ecc.ecc.
La lettera è uno studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, portati all’estremo della
precisione ed efficacia.
Il tema de La lettera è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond
Queneau Esercizi di Stile, scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte in
altrettanti stili letterari.
APERITIVO A KM 0
dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia
a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo
costo euro 5.00
ILIADE
L’ira, la vendetta, la pietà
spettacolo di Radioteatro
testo Omero
voci Luca Violini
voci femminili fuori campo Caterina Rosi e Milena Costantini
musiche e post produzione audio Gabriele Esposto
disegno del suono Claudio Cesini
regia Luca Violini
produzione Quellicheconlavoce...
Nell’estrema attualità dell’opera di Omero, Luca Violini - una delle più importanti e note voci
nel panorama del doppiaggio cinematografico, documentaristico, pubblicitario, televisivo e
radiofonico nazionale - propone una suggestiva lettura teatrale in tre tempi sull’epopea di
Achille durante la guerra di Troia.
L’eroe, figlio di Pelèo, protagonista assoluto del poema, viene riproposto nella sua ira contro
Agamennone che lo priva di una schiava, Briseide, bottino di guerra; nella sua vendetta
contro Ettore per l’uccisione dell’amico fraterno Patroclo; nella pietà finale con la quale
riconsegna il corpo del figlio al re Priamo.
Ma, come sempre accade nelle guerre, alla fine, nonostante gli esiti, non ci sono vinti né
vincitori e gli eroi muoiono in entrambe le fazioni…
San Lorenzo in Campo
TEATRO TIBERINI
VENERDÌ
11 MARZO
ore 21.15
In qualità di speaker Luca Violini è la voce de La7, HSE24 e dei canali Yacht & Sail, Marco
Polo, Lei, National Geographic, Leonardo, Caccia e Pesca, Focus, Sky uno, Sky arte, Crime
Investigation, e dell’Istituto Luce, per la realizzazione di trailers, comunicati, documentari,
speaker sponsor e promo. La sua è la voce di numerosi attori tra cui Dolph Lundgren, Chazz
Palminteri, Bruce Payne, Ron Silver, James Russo, Daniel Baldwin, Steven Seagal, ecc...
nonché di molti personaggi dei cartoni animati tra cui The Mask, Tommy e Oscar, Scemo più
Scemo, Ranma, Hercules, Wakfu, Sam il pompiere, Garfield, ecc.
Attualmente è la voce, nella serie poliziesca in onda su RaiTre “Squadra speciale Vienna” di
Carl Ribarski, uno dei due poliziotti protagonisti, poi di Don Celso nella telenovela “Il Segreto” e
del Capitano Olmedo in “Cuore ribelle”, in onda su Canale5; di entrambe le telenovela è anche
direttore del doppiaggio. Da diversi anni si dedica attivamente alla creazione ed elaborazione
di una particolare forma di spettacolo, il RADIOTEATRO basato sulla rappresentazione audioscenica di classici della letteratura mondiale e testi appositamente scritti per questo nuovo
genere. È l’ideatore e il fondatore, di “Quellicheconlavoce...” Produzioni.
San Lorenzo in Campo, Sala dell’Oratorio l’Aquilone, ore 18.30
Incontro con Luca Violini
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
In collaborazione con Liceo Torelli, sede di Pergola, Liceo Nolfi, Fano e Liceo Mamiani, Pesaro
È possibile raggiungere San Lorenzo in Campo e assistere all’incontro delle 18.30 e allo
spettacolo delle 21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366
6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00.
Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.20.
Ritorno da San Lorenzo in Campo al termine dello spettacolo.
CORPI IMPURI
di e con Marinella Manicardi
produzione Catarsi Passeggere
Gradara
TEATRO COMUNALE
GIOVEDÌ
17 MARZO
ore 21.15
Uno spettacolo lieve su un fenomeno naturale e censurato.
Come mai le protagoniste di romanzi, pièce teatrali, film o telenovelas non hanno mai “le loro
cose”? Mia madre non faceva la conserva “in quei giorni”, diceva che il pomodoro inacidiva,
e se non eri “a posto lì” non potevi neanche fare la comunione.
E perché la pubblicità degli assorbenti mostra sempre un liquido azzurro.
Azzurro?!
Possiamo descrivere e rappresentare il sangue delle ferite, delle trasfusioni, del cuore di
Gesù, di Biancaneve, mangiare carne “al sangue”, ma “quel disturbo” rimane un tabù, anche
nelle parole.
Non si rappresenta e non si dice.
Gli esempi sono rarissimi. Perché? Non ci sono nemmeno barzellette. O quasi.
Marinella Manicardi recupera e ripropone, riarticolandolo quasi in una nuova sintassi più
esplicitamente drammaturgica, un testo già elaborato per il Festival della Filosofia di Modena
2011, in collaborazione con il Centro Documentazione Donna.
Oggetto, scandaloso e solo fino a qualche anno fa neppure nominato e nomimabile, quello
delle ‘mestruazioni’, evento femminile o meglio “naturalmente umano”, che segna i tempi
della vita da quando appunto esiste l’umanità, ma che è stato da sempre nascosto e
dimenticato, perché, si sa, sono “cose di donne”.
La bravura e la profondità dell’attrice sta appunto in questo: nello svelare attraverso questa
sua eterodossa narrazione scenica ciò che questo oblio, questa dimenticanza consapevole,
rappresenta, cioè uno strumento per allontanare, esorcizzare, rinchiudere e controllare,
ove ciò sia possibile, il femminile nella sua rappresentazione più concretamente-simbolica.
Ne nasce un’ora di spettacolo che racchiude uno spazio ed un tempo millenario, una sorta
di excursus di cui la storia o la storiografia diventa elemento metaforico (dalle superstizioni
e dai tabù che accompagnano l’evento ‘mestruazioni’ fino alle ultime scoperte scientifiche
che da tali tabù spesso sono incise) di una concretezza esistenziale che tutte le donne
conoscono e condividono.
Al termine dello spettacolo:
due chiacchiere con MARINELLA MANICARDI
in collaborazione con Liceo Nolfi, Fano e Liceo Mamiani, Pesaro
43
IL MERCANTE
DI MONOLOGHI
di e con Matthias Martelli
e Matteo Castellan, fisarmonica e tastiera
regia di Domenico Lannutti
artist Coach Francesca Garrone
scenografia Officine Creative – Cecchi Point
produzione Teatro della Caduta
Un grande classico della risata.
Divertente, folle, visionario, Il Mercante di Monologhi è uno spettacolo che riporta nelle
piazze il Teatro Popolare, quello dei giullari e dei saltimbanchi, rivisto in versione moderna.
Matthias Martelli veste i panni di un surreale mercante, un giullare contemporaneo, che
sale sul suo antico carretto di legno rigonfio di vestiti e, accompagnato dalla fisarmonica
di Matteo Castellan, si trasforma in mille identità (professori, poeti, politici, samurai, suore,
preti della tecnologia, cantanti, ecc.)
Fra comicità, giocoleria, musica dal vivo, magia e trasformismo, le parole prendono vita
in personaggi assurdi, così assurdi che vi sembreranno reali, così reali che alla fine vi
domanderete: “Ma in che razza di mondo viviamo?”.
San Costanzo
ScenaRidens
TEATRO DELLA CONCORDIA
SABATO
19 MARZO
ore 21.15
Nato a Urbino nel 1986, Matthias Martelli è attore, giullare, comico.
Formatosi con maestri quali Dario Fo, Philip Radice, Michel Margotta, Eugenio Allegri,
recupera tutti gli elementi tipici della satira e della tradizione giullaresca del teatro popolare,
reinterpretandoli con originalità.
Le scenografie essenziali dei suoi spettacoli, spesso composte unicamente da un carrozzone
e da qualche abito di scena, fanno sì che la parola e il corpo siano gli strumenti principali
della sua arte, di cui Matthias si avvale con sapiente uso dei tempi comici, regalando agli
spettatori momenti di grande divertimento e, al contempo, importanti spunti di riflessione.
Il pubblico e le giurie lo premiano nel 2014 con il “Premio Alberto Sordi” e con la prima
classificazione nella categoria “Uanmansciò” di Cantieri di strada 2014 per lo spettacolo Il
Mercante di Monologhi.
Dal 2015 presenta ogni martedì il “Varietà della “Caduta” al Teatro della Caduta di Torino.
Nello stesso anno vince il titolo di “Re della comicità emergente”, trionfando alla quindicesima
edizione di “Locomix”.
APERITIVO A KM 0
dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia
a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo
costo euro 5.00
BESTIA DA STILE
di Pier Paolo Pasolini
con Gabriele Portoghese, Valeria Almerighi, Eleonora Pace
Xhuljo Pethushi, Emanuele Linfatti
scene Bruno Buonincontri
costumi Gianluca Falaschi
luci Sergio Ciattaglia
regia di Fabio Condemi
produzione Fattore K e Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio
d’Amico. Project Work “Pier Paolo Pasolini – Poeta delle Ceneri”, diretto
da Giorgio Barberio Corsetti
Urbania
TEATRO BRAMANTE
GIOVEDÌ
7 APRILE
ore 21.15
“Ho scritto quest’opera teatrale dal 1965 al 1974, attraverso continui rifacimenti, e quel
che più importa, attraverso continui aggiornamenti: si tratta, infatti, di un’autobiografia”.
(Pier Paolo Pasolini dalla nota introduttiva di Bestia da Stile)
Pubblicato nel 2005, Bestia da Stile, a cui Pasolini lavorò a più riprese a cavallo del ’68,
rappresenta una riflessione sulla difficoltà di raccontare i conflitti della modernità. La vicenda
si svolge negli Anni ’30 in Boemia e ha come protagonista Jan, doppio del poeta e ispirato
allo studente cecoslovacco che si diede fuoco durante la Primavera di Praga. Pasolini
ripercorre le tappe della sua formazione letteraria e politica e al tempo stesso affronta e
subisce l’ingiuria della storia, la guerra, la dispersione e la degradazione degli affetti.
Bestia da Stile è l’evoluzione del progetto Pier Paolo – Poeta delle ceneri, diretto dal
regista Giorgio Barberio Corsetti.
“Fabio Condemi ha una mano delicata e consapevole – afferma Corsetti - fa nascere la
creazione dal rapporto con gli attori e dal pensiero sul testo, dalla ragione e dalla necessità
delle scelte. È attratto dalla poesia e ha una grande sensibilità nel percorrere le strade
oscure di un linguaggio denso e turbolento, come quello di Pasolini. Crea una bellissima
aderenza e contrappunto al testo. In questo duplice movimento, che Fabio attua nella pratica
della creazione teatrale, sta anche la forza del linguaggio poetico di Pasolini, dove la Poesia
è magma oscuro e bruciante e la ragione dell’ideologia diventa materia poetica di questa
incandescenza originaria.”
Sala Volponi, ore 18.30
incontro con il regista Fabio Condemi e la Compagnia
Lettura da: Paolo Volponi
“Scrivo a te come guardandomi allo specchio”. Lettere a Pasolini (1954-1975)
PROGETTO SCUOLA DI PLATEA
in collaborazione con Liceo Mamiani, Pesaro
È possibile raggiungere Urbania e assistere all’incontro delle 18,30 e allo spettacolo delle
21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500.
Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.15.
Ritorno da Urbania al termine dello spettacolo.
UN MEMORIALE
Dedicato a Paolo Volponi
con Giorgio Donini
regia Francesco Calcagnini e Giorgio Donini
produzione Teatroaponente
Memoriale è il romanzo d’esordio di Volponi, pubblicato per la prima volta nel 1962. Il
tema principale attorno al quale ruota il testo è l’alienazione del lavoratore, con particolare
riferimento all’Italia nel boom economico del secondo dopoguerra.
Pensare uno spettacolo dedicato a Paolo Volponi è, da parte mia, un azzardo.
Tuttavia voglio assumermi questa responsabilità, per mostrare alcuni frammenti di questo
suo romanzo importantissimo, Memoriale, dal quale vorrei estrapolare una riduzione, per
raccontare la grandezza di questo poeta–scrittore e mio concittadino.
E’ un omaggio.
Voglio restituirgli alcune emozioni, suggestioni, attraverso alcuni monologhi, letture,
interviste, immagini di repertorio.
Ci sarà una co-regia in questa proposta di spettacolo, che svolgerò assieme al mio amico
fraterno Francesco Calcagnini, lasciandoci guidare dall’esemplare originalità letteraria di
quest’autore straordinario.
Giorgio Donini
Mondavio
TEATRO APOLLO
VENERDÌ
8 APRILE
ore 21.15
In collaborazione con Libreria Il Catalogo, Pesaro.
49
La favola di
ORFEO
ED EURIDICE
A
Tempo
d’Opera
Concerto in forma scenica per
strumenti, canto e voci recitanti
musiche di Christoph Willibald Gluck
libretto di Ranieri de’ Calzabigi
con
Rie Horiguchi, mezzosoprano Orfeo
Sara Zhazitova/Nina Solodovnikova, soprano Euridice
Mariami Gogbershvili, soprano Amore
e con Quartetto Internazionale d’Archi diretto da Salvatore Francavilla
Francesca Di Modugno, Cristian Della Chiara voci recitanti
mise en éspace Inga Balabanova, direttore Artistico International Opera
Studio, Pesaro
luci Luca Marzi
introduce Claudia Rondolini
produzione International Opera Studio, Pesaro in collaborazione con Amat
Orfeo ed Euridice è un’opera composta da Christoph Willibald Gluck su libretto di Ranieri
San Lorenzo in Campo
TEATRO TIBERINI
SABATO
9 APRILE
ore 21.15
de’ Calzabigi. Propone la romantica vicenda del cantore Orfeo, il quale, stravolto dal dolore
per la perdita dell’amata Euridice, non vuole arrendersi a tale verdetto sfidando le tenebre
della morte per riuscire a riportarla in vita. Fu rappresentata per la prima volta il 5 ottobre
1762 al Burgtheater di Vienna con Gaetano Guadagni (Orfeo), Marianna Bianchi (Euridice)
e Lucia Claverau (Amore). A questa prima seguirono oltre 100 repliche e l’entusiasmo fu
tale che l’imperatrice Maria Teresa alla seconda recita donò a Gluck un preziosissimo anello
d’oro e diamanti. L’opera è passata alla storia come la più famosa tra quelle composte da
Gluck, e, pur nelle molteplici rivisitazioni, è stata una delle poche opere settecentesche, se
non addirittura l’unica non mozartiana, a rimanere sempre, fino ad oggi, in repertorio nei
principali teatri lirici del mondo.
Oggi International Opera Studio, in collaborazione con Amat, la ripropone in forma scenica,
in un solo atto, come concerto per strumenti, canto e voci recitanti, per il progetto speciale
A Tempo d’Opera. Il gusto del melodramma.
Il pubblico sarà invitato a degustare sia l’essenza dell’opera di Gluck tramite la lettura della
storia di Orfeo ed Euridice (affidata ai due attori) e alternata alle sue più celebri arie musicali,
sia i sapori della cena allestita nel foyer del Teatro.
APERICENA DI STAGIONE
dalle 20.00 nel foyer del Teatro
a cura di Associazione Stramonio
51
N
el Settecento il teatro acquisisce nell’Europa continentale una funzione sociale che
non aveva dai tempi della Grecia.
Da spettacolo di corte o di piazza divenne per la borghesia un luogo di dibattito politico, oltre
che un punto di riferimento per l’identità nazionale, e persino per la rivoluzione.
Il Settecento è il secolo in cui viene portato a conclusione quel processo di rivoluzione
dell’architettura teatrale, iniziato a metà Seicento, che consiste nella costruzione dell’edificio
e della sala teatrale pubblica, così come siamo ancor oggi abituati a concepirla.
È la cosiddetta ‘sala all’italiana’ (…): un emiciclo - sia esso a U, o a ferro di cavallo, o a campana,
oppure a ellisse - chiuso dal fronte del palcoscenico, con la sua larghezza, profondità e altezza,
e costituito da una sala o platea e da un sistema di palchi a più piani, che la circondano e la
concludono.
Guido Davico Bonino
L
a grande fioritura dei teatri, che durò per quasi due secoli, coincise con la costruzione
definitiva della città moderna.
Grandi e piccoli centri (a cui l’aggettivo “urbano” non sempre gli sarebbe stato conferito)
costruirono teatri, definirono la forma da attribuire all’insediamento , stabilirono un durevole
assetto del territorio.
Costruirono teatri e diventarono città.
Pier Luigi Cervellati
A
Tempo
d’Opera
Anche nella provincia di Pesaro e Urbino - dove, fra il XVIII e il XX secolo i teatri nascono ricchi
e copiosi -, si diffonde, il gusto dell’andare a teatro per applaudire, in particolare, la nuova
forma di opera in musica: il melodramma.
D
etto con altre parole si trattava di una vera e propria industria del melodramma,
largamente sostenuta da “doti” comunali per la gioia e il diletto di un pubblico appassionato
e competente, bellamente scaglionato fra platea, palchi e loggione secondo le distinzioni
di classe e di censo: occasione ricorrente di lavoro (e quindi di guadagno) per impresari,
ma anche per tutta una fitta schiera di cantanti, coristi, orchestrali ballerini e comparse
affiancati da pittori, decoratori, falegnami e scenotecnici che identificavano nell’edificio
teatrale la cattedrale profana di un rito sempre più seguito e sempre più amato dall’intera
popolazione.
Franco Battistelli
S
i guarda dai palchi e si guardano gli spettatori nei palchi: lo spazio della sala si realizza
come luogo dello sguardo in tutte le sue possibili implicazioni.
In questo “mondo autonomo” si formano un nuovo spettatore, un nuovo pubblico, una nuova
società teatrale.
Non è dunque un caso, né una pura moda se il cosiddetto ‘teatro all’italiana’ si diffonde a
raggiera in tutta Europa: esso è uno spazio di relazione, interno e assoluto, un ambiente che
deriva e fonda una forma mentis della società.
Fabrizio Cruciani
Per il pubblico del Settecento il teatro diventa i luogo di una cerimonia sociale di cui veri
protagonisti divengono gli spettatori stessi.
Nei palchetti - sorta di propaggini extraterritoriali delle dimore patrizie -, mentre gli animi si
dilettano con la bellezza dell’arte, si consumano banchetti, conversazioni, incontri galanti.
I piaceri della vita. In e per tutti i sensi.
52
SCUOLA DI PLATEA
Avvicinare i giovani al teatro e accrescere in loro una vera e propria cultura teatrale.
È questo l’obiettivo del progetto di formazione Scuola di platea.
L’iniziativa è nata al fianco delle tradizionali Stagioni di prosa per analizzarne i
contenuti e accompagnare il pubblico – soprattutto quello più giovane – alla
visione degli spettacoli mediante incontri con le Compagnie e con studiosi, esperti,
intellettuali e artisti.
Gli spettatori cui il progetto è principalmente rivolto sono gli studenti delle Scuole
Secondarie di II grado.
Per la Stagione di Prosa Teatri d’Autore 2015-16, le scuole partecipanti al
progetto sono: Liceo Nolfi di Fano, Liceo Torelli di Pergola, Istituto Bramante di
Pesaro, Liceo Mamiani di Pesaro e Liceo Marconi di Pesaro.
Dietro ogni avvenimento e sentita emozione si nasconde una grande storia.
Queste storie spesso sfuggono e continuano ad aleggiare nel buio di una sala:
andrebbero registrate, espresse e raccontate per rendere possibile, come per
magia, rivivere attraverso altri mezzi ciò che è accaduto e ciò che si è provato. Ma
non si tratta solo di documentare e guardare al passato: fondamentale diventa
indagare il presente, commentarlo e realizzarlo, coinvolgendo chi si affaccia al
teatro e all’attività di AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali.
Per questo nasce ABRACADAMAT, uno spazio on-line dove il teatro marchigiano
si racconta attraverso commenti, approfondimenti, interviste, video, foto e audio;
uno spazio interattivo su cui scrivere come fosse una sorta di diario pop-up; uno
spazio virtuale che registra pensieri, immagini e accadimenti facendoli permanere
nel tempo.
Raccontate le vostre opinioni ed emozioni in merito all’esperienza teatrale vissuta
con una recensione, una fotografia, un breve commento scritto o filmato che sarà
pubblicato nel sito:
SCUOLA DI PLATEA:
È DI SCENA... LA SICUREZZA
giunto alla terza edizione, dopo gli ottimi risultati conseguiti negli anni precedenti,
continua il percorso all’interno delle Scuole superiori della provincia di Pesaro e
Urbino per sviluppare con i giovani, avvalendosi dell’efficacia comunicativa dello
spettacolo dal vivo, un consapevole senso di responsabilità e di impegno verso una
tematica quanto mai attuale e urgente: la sicurezza sul lavoro.
L’edizione 2015-16 del progetto, curato da Amat, intende accompagnare gli
studenti nella creazione di alcuni spettacoli teatrali - piccole performance - che
avranno come tema i diritti e la sicurezza dei lavoratori; saranno preparati durante
l’anno scolastico e messi in scena in un unico allestimento, durante la prossima
Giornata Provinciale della Sicurezza sul Lavoro, prevista per ottobre 2016.
Attraverso il linguaggio teatrale gli studenti potranno sviluppare riflessioni e
momenti di approfondimento per vivere in prima persona e per condividere con
i loro coetanei temi e problematiche che riguardano direttamente la loro vita di
cittadini e di lavoratori.
Il progetto, nell’edizione del corrente anno si realizza attraverso un concorso indetto
da Inail di Pesaro e Urbino e Provincia di Pesaro e Urbino e diretto a tutti gli studenti
delle scuole superiori; fa parte dell’iniziativa provinciale CHI BEN COMINCIA...
LAVORA IN SICUREZZA, e si affianca al concorso scolastico per le classi III e IV
superiori “IL DESTINO NON C’ENTRA”, a cura di:
Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino
INAIL Pesaro e Urbino
ASUR MARCHE Area Vasta 1
Direzione Territoriale del Lavoro
Pesaro e Urbino
Comando Provinciale Vigili del Fuoco
Pesaro e Urbino
ANMIL Pesaro e Urbino
Ufficio Scolastico Regionale
Ufficio VI Pesaro e Urbino
www.abracadamat.org
email: [email protected]
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BIGLIETTI E ABBONAMENTI
BIGLIETTI
Settore A (platea e palchi centrali)
Settore B (palchi laterali e loggione)
intero Є 15 - ridotto Є 12
intero Є 10 - ridotto Є 8
ABBONAMENTI A CARNET
Abbonamento per gli spettacoli di un unico teatro oppure a scelta fra quelli proposti dalla Stagione di Prosa
Abbonamento a 3 spettacoli
Settore A (platea e palchi centrali)
Settore B (palchi laterali e loggione)
intero Є 42 - ridotto Є 33
intero Є 27 - ridotto Є 21
Abbonamento a 4 spettacoli
Settore A (platea e palchi centrali)
Settore B (palchi laterali e loggione)
intero Є 52 - ridotto Є 40
intero Є 32 - ridotto Є 24
Abbonamento a 5 spettacoli
Settore A (platea e palchi centrali)
Settore B (palchi laterali e loggione)
intero Є 65 - ridotto Є 50
intero Є 40 - ridotto Є 30
Hanno diritto alla riduzione gli spettatori fino a 25 anni e oltre i 65 anni, i possessori della AMATo
abbonato Card, della Tessera Plus Rete Servizi Bibliotecari di Pesaro e Urbino e convenzionati vari.
Biglietti e abbonamenti potranno essere acquistati:
- in prevendita (con maggiorazione di € 1.00):
biglietteria Teatro Rossini, P.zza Lazzarini1, Pesaro tel. 0721 387621
orario: da merc edì a sabato 17.00 - 19.30
biglietteria Teatro della Fortuna, P.zza XX Settembre 1, Fano, tel. 0721 800750
orario: da mercoledì a sabato 17.30 - 19.30, mercoledì e sabato anche 10.30 - 12.30
e in tutti i teatri del circuito Amat
- il giorno stesso dello spettacolo
nelle biglietterie di ogni singolo teatro, dalle ore 19.00
VENDITA ON LINE:
Una parte dei posti disponibili viene messa in vendita on-line.
L’acquisto si può effettuare visitando il sito: www.vivaticket.it.
L’acquisto on-line e la prevendita comportano un aggravio del costo del biglietto
in favore del gestore del servizio.
INFO:
Rete Teatrale della provincia di Pesaro e Urbino, via Mazzolari 4, Pesaro
tel. 0721 3592515, cell. 366 6305500
www.amat.marche.it
[email protected]
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AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PESARO E URBINO
Presidente Daniele Tagliolini
Dirigente Massimo Grandicelli
Provincia di Pesaro e Urbino
Responsabile Ufficio Beni e Attività Culturali Silvia Melini
Collaborazione Rosita Polverari
Curatrici del progetto “È di scena...la sicurezza”
Camilla Murgia
Monica Ruggeri
Regione Marche
Assessorato alla Cultura
Provincia di Pesaro e Urbino
Via Gramsci 4, 61121 Pesaro
Tel. 0721 3592 311 / Fax 0721 3592 409
[email protected]
www.provincia.pu.it
Pesaro e Urbino Eventi Cultura
AMAT - Associazione Marchigiana Attività Teatrali
Presidente Gino Troli
Vice presidente Daniele Vimini
Direttore Gilberto Santini
Rete Teatrale della provincia di Pesaro e Urbino
Comune di Gradara
Comune di Macerata Feltria
Comune di Mondavio
Comune di San Costanzo
Comune di San Lorenzo in Campo
Comune di Urbania
Coordinamento Lucia Ferrati
Programmazione Francesca Polverari
in collaborazione con:
AMAT Rete Teatrale della provincia di Pesaro e Urbino
via Mazzolari 4, Pesaro, tel. 0721 359 2515
cell. 366 6305500
[email protected]
www.amat.marche.it
seguici su:
stampa Errebi Grafiche Ripesi (AN)
libretto chiuso l’11 gennaio 2016
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