Teatro Comunale di Gradara Sorge all’interno della cinta muraria del paese e fa parte del complesso edilizio di Palazzo Rubini Vesin, risalente al 1707. La sala teatrale risale però al 1870, anno di fondazione della Società Filodrammatica che ne volle la costruzione. Si tratta di una sala rettangolare con una piccola balconata dotata di ringhiera in ferro battuto. Oggi, purtroppo, si è perduta ogni traccia degli scenari realizzati da Romolo Liverani e andati dispersi durante il secondo conflitto mondiale. Nel 1984 sono stati ultimati i lavori di recupero strutturale dell’intero organismo edilizio, compresi gli ambienti destinati ad uso teatrale. Teatro Battelli di Macerata Feltria Inaugurato nel 1932, è stato dedicato al fisico Angelo Battelli ed ha avuto come architetto, impresario e muratore il geometra Dante Giampaoli, aiutato dai suoi stessi figli. La sala è a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi. Sul soffitto, un dipinto che raffigura simbolicamente Macerata Feltria con lo stemma in mano che ascolta Apollo mentre suona la lira, attorniato da amorini svolazzanti. Autore del dipinto il pittore riminese Gino Ravaioli che ha realizzato anche il ritratto di Angelo Battelli su tondo dell’architrave di proscenio. Trasformato in sala cinematografica e locale per balli e veglioni, il Teatro è stato chiuso nel 1984. Dopo il restauro è stato riaperto al pubblico nel 2001. Teatro della Concordia di San Costanzo Risale agli inizi del Settecento e certamente era attivo nella seconda metà del XVIII secolo come testimoniano due antichi libretti d’opera datati 1757 e 1778. Più tardi vi furono allestite in anteprima, grazie alle famiglie Cassi e Perticari, le tragedie di Vincenzo Monti (padre di Costanza, andata sposa a Giulio Perticari, cugino a sua volta di Francesco Cassi). Il Teatro, come lo vediamo oggi, è il risultato di due ristrutturazioni. La prima, è del 1935, quando le originarie strutture di legno sono state sostituite con altre in muratura, conservando la sala a ferro di cavallo con i suoi due ordini di palchi e il loggione a galleria, ma cancellando completamente le antiche decorazioni. La seconda ristrutturazione, portata a termine nel 1987, ne ha permesso la riapertura al pubblico. Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo La sua costruzione risale al 1816, su disegno del capomastro Luigi Tiberini. Inizialmente denominato Teatro Trionfo, nel 1880 viene intitolato al celebre tenore laurentino Mario Tiberini (1826 - 1880). È un teatro di sala, ricavato all’interno del cinquecentesco Palazzo della Rovere (poi sede del Comune), occupando lo spazio del salone maggiore e di alcune camere adiacenti. Il teatro presenta una platea a U, circondata da due ordini di palchi con loggione a galleria. I parapetti dei palchi e del loggione sono decorati con motivi pittorici di gusto floreale, così come la volta e l’architrave del boccascena. Dopo un accurato restauro, il teatro è stato riaperto al pubblico nel 1983. Teatro Bramante di Urbania Teatro Apollo di Mondavio È stato costruito alla fine del Settecento. Ha una pianta a U e tre ordini di palchi. La volta del soffitto è decorata con una trama a merletto e con una corona di festoni e putti attorno a un medaglione che raffigura Apollo che suona la cetra. Nell’800 il Teatro era molto attivo: vi si tenevano ogni anno decine di rappresentazioni, commedie, operette e veglioni nel periodo di Carnevale. Nel 1947, il teatro viene trasformato in una sala cinematografica e poi definitivamente chiuso per inagibilità nel 1957. Dopo una lunga chiusura e un lungo restauro è stato riaperto al pubblico nel 2010. È stato realizzato sulle basi di un’antica fortezza trecentesca. Nel 1864 il teatro, restaurato dall’architetto urbinate Ercole Salmi, viene intitolato a un illustre concittadino: il pittore e architetto Donato Bramante (1444 –1514). Sulla platea si affacciano tre ordini di palchi e uno spazioso loggione. Il pittore faentino Romolo Liverani dipinse le scene delle quinte e il sipario con la veduta di piazza San Cristoforo; mentre il pesarese Pietro Gay modellò i busti di Donato Bramante e del cantante Girolamo Crescentini; sotto i palchi i medaglioni dipinti ritraggono Verdi, Raffaello, Bramante, Rossini, Francesco Maria II Della Rovere, Filippo Ugolini e Girolamo Crescentini. Il dipinto del soffitto - del pittore Lancisi di Sant’Arcangelo - raffigura i quattro elementi (aria, terra, acqua, fuoco). Chiuso per restauro nel 1984, il Teatro è stato riaperto al pubblico nel 2001. “Marche, regione dei cento teatri”. Un ormai noto adagio che fa onore alla nostra meravigliosa regione costellata di oltre 70 tesori dell’architettura teatrale realizzati tra il XVIII e il XX secolo. Fra queste bellezze dell’arte e dell’artigianato italiano - restituite a rinnovato splendore grazie a provvidenziali restauri - spiccano i Teatri Storici della provincia di Pesaro e Urbino, con i loro soffitti affrescati, palchi e palchetti decorati, sipari dipinti, che ci sanno parlare, ancor oggi, di una storia e di una società così lontane, eppur così vicine, che riconoscevano nel teatro un luogo d’eccellenza per il pubblico incontro. Salotti maravigliosi e preziosi, ma aperti a tutti, spazi a misura d’uomo dove è possibile gustare appieno e con tutti i cinque sensi l’esperienza emozionale che solo lo spettacolo dal vivo sa offrire. Teatri firmati da pregevoli architetti, pittori, decoratori, artigiani: Teatri d’Autore, quindi, a cui è dedicata questa Stagione di Prosa 2015-’16. Da Omero a Paolo Volponi, passando per William Shakespeare, Edmond Rostand, Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Eugène Ionesco, Karen Blixen e Pier Paolo Pasolini (per citarne alcuni): una carrellata di grandi opere della letteratura e della drammaturgia, dalle origini ai nostri giorni, affidate alla messa in scena di bravissimi interpreti. Giovani registi e attori si alternano a celebri protagonisti della scena teatrale italiana, in un offerta varia e caleidoscopica, ma sempre caratterizzata dall’ottima qualità della proposta. In cartellone: immortali classici (come Otello con Filippo Dini e Antonio Zavatteri, diretti da Carlo Sciaccaluga, Cyrano di Jurij Ferrini, o Delirio a due di Ionesco con Elena Bucci e Marco Sgrosso), suggestioni di nuovo teatro (il corale Francesco povero di Pietro Conversano con la Compagnia di San Patrignano, l’Apocalisse della scrittura, dedicato a Volponi, di Teatro Cust2000, Play diretto da Luca Guerini o il pasoliniano Bestia da stile per la regia di Fabio Condemi), l’irresistibile comicità di ScenaRidens con Max Paiella, Maria Cassi, Paolo Nani e Matthias Martelli e l’irriverente stand up comedy di Giorgio Montanini, il frizzante musical Ti amo, sei perfetto, ora cambia, diretto da Marco Simeoli, l’emozionante reading del Pranzo di Babette con Lella Costa, il suggestivo radioteatro affidato alla voce multiforme di Luca Violini nella lettura di Iliade, la divertente conferenza-spettacolo Ecologia, follia e dintorni di e con Jacopo Fo, il saporito teatro conviviale dell’Incantadora di Roberta Biagiarelli, i coinvolgenti monologhi - come l’originale Corpi impuri di Marinella Manicardi o su testi di Verga e Pirandello (Il povero, il ricco con Giuseppe Esposto), di Pasolini (Siamo tutti in pericolo con Matteo Castellucci) e di Volponi (Un memoriale, con Giorgio Donini, diretto da Francesco Calcagnini). Ultimo, ma non ultimo: il progetto speciale A tempo d’opera. Il gusto del melodramma che prenderà vita, in una prima assoluta, a fine Stagione, con il 4 concerto in forma scenica per strumenti, canto e voci recitanti La favola di Orfeo ed Euridice realizzato da International Opera Studio di Inga Balabanova. A tempo d’opera perché, come ai tempi in cui furono costruiti i nostri teatri storici, il pubblico sarà invitato a degustare sia l’essenza dell’opera di Gluck, (una delle più belle e affascinanti del repertorio melodrammatico settecentesco), sia i sapori della cucina locale in una Apericena di Stagione allestita nel foyer del Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo. Un modo per favorire e rendere possibile il ritorno dell’opera in musica al suo originario luogo natale: i nostri piccoli, grandi teatri all’italiana. Un modo per avvicinare, anche i più giovani, al piacere della grande musica classica. E sempre ai giovani spettatori la Stagione dedica, come ogni anno, il progetto di formazione teatrale Scuola di platea che accompagna centinaia di studenti delle Scuole Superiori della provincia alla visione “illuminata” degli spettacoli in programma, per mezzo di incontri con le Compagnie e con studiosi, esperti, intellettuali e artisti come Andrea Fazi, Francesca Ricci, Massimo Raffaeli e Gianni D’Elia. Queste sono le firme e le forme di una Stagione ricca di contenitori (i sei teatri di Gradara, Macerata Feltria, Mondavio, San Costanzo, San Lorenzo in Campo, Urbania) e di contenuti (i 22 spettacoli, gli 11 incontri introduttivi, le 6 degustazioni). Se è vero, come affermava Louis Jouvet, che non esiste “niente di più futile, di più falso, di più vano, niente di più necessario del teatro”, la proposta di Teatri d’Autore 2015-16 ne è la dimostrazione vivente. Non perdetevi la meraviglia della Stagione di Prosa che vi a-spetta nel circuito dei Teatri Storici della provincia di Pesaro e Urbino. Daniele Tagliolini Presidente Provincia di Pesaro e Urbino Gino Troli Presidente Amat – Associazione marchigiana attività teatrali 5 mercoledì 20 gennaio 2016, ore 21.15 San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini mercoledì 17 febbraio 2016, ore 21.15 Urbania, Teatro Bramante DELIRIO A DUE OTELLO Anticommedia di Eugène Ionesco di e con Elena Bucci e Marco Sgrosso giovedì 21 gennaio 2016, ore 21.15 Gradara, Teatro Comunale ECOLOGIA, FOLLIA E DINTORNI Conferenza-spettacolo di e con Jacopo Fo venerdì 22 gennaio 2016, ore 20.15 replica ore 21.30 Mondavio, Teatro Apollo giovedì 18 febbraio 2016, ore 21.15 Gradara, Teatro Comunale APOCALISSE DELLA SCRITTURA Storie di Mazzarò e Ciàula da La roba, di Giovanni Verga e Ciàula scopre la luna, di Luigi Pirandello di e con Giuseppe Esposto fisarmonica Raffaele Damen passaggi attraverso Le mosche del capitale di Paolo Volponi con Matteo Giunta, Stefano Mauro Francesca Serra, Andrea Milano Letizia Zaffini adattamento drammaturgico e regia Donatella Marchi sabato 23 gennaio 2016, ore 21.15 Macerata Feltria, Teatro Battelli sabato 20 febbraio 2016, ore 21.15 San Costanzo, Teatro della Concordia IL POVERO, IL RICCO IL PRANZO DI BABETTE di Karen Blixen con Lella Costa giovedì 28 gennaio 2016, ore 21.15 Urbania, Teatro Bramante FRANCESCO POVERO scritto e diretto da Pietro Conversano con Compagnia San Patrignano & SanpaSingers musiche originali Mario Mariani sabato 30 gennaio 2016, ore 21.15 San Costanzo, Teatro della Concordia DOV’È L’USCITA? di e con Max Paiella e Attilio de Giovanni sabato 13 febbraio 2016, ore 21.15 Mondavio, Teatro Apollo INCANTADORA Cucina e memorie di una filibustiera con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani 6 di William Shakespeare traduzione di Carlo Sciaccaluga con Filippo Dini, Antonio Zavatteri, Giulia Eugeni, Roberto Serpi, Alberto Giusta, Mariella Speranza, Massimo Brizi Cristina Pasino regia Carlo Sciaccaluga GALATEO giovedì 25 febbraio 2016, ore 20.15 replica ore 21.30 Mondavio, Teatro Apollo SIAMO TUTTI IN PERICOLO Pasolini e il mutamento italiano con Matteo Castellucci regia Associazione culturale Mala Testa venerdì 4 marzo 2016, ore 21.15 Urbania, Teatro Bramante LIBERACI DAL BENE di e con Giorgio Montanini sabato 5 marzo 2016, ore 21.15 Macerata Feltria, Teatro Battelli PLAY con Roberto Siepi, Paola Magi e Matteo Ottaviani scritto e diretto da Luca Guerini domenica 6 marzo 2016, ore 21.15 San Costanzo, Teatro della Concordia LA LETTERA con Paolo Nani regia Nullo Facchini di e con Maria Cassi venerdì 11 marzo 2016, ore 21.15 San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini lunedì 22 febbraio 2016, ore 21.15 San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini ILIADE. L’ira, la vendetta, la pietà di Omero voci Luca Violini regia Luca Violini CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand con Jurij Ferrini e gli attori della Compagnia regia Jurij Ferrini mercoledì 24 febbraio 2016, ore 21.15 Macerata Feltria, Teatro Battelli TI AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA versione italiana di I LOVE YOU, YOU’RE PERFECT, NOW CHANGE di Joe Di Pietro e Jimmy Roberts con Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti coreografie Stefano Bontempi regia Marco Simeoli giovedì 17 marzo 2016, ore 21.15 Gradara, Teatro Comunale giovedì 7 aprile 2016, ore 21.15 Urbania, Teatro Bramante BESTIA DA STILE di Pier Paolo Pasolini con Gabriele Portoghese, Valeria Almerighi Arianna Di Stefano, Paolo Minnielli Xhuljo Pethushi, Carmelo Alù Emanuele Linfatti regia Fabio Condemi venerdì 8 Aprile 2016, ore 21.15 Mondavio, Teatro Apollo UN MEMORIALE dedicato a Paolo Volponi con Giorgio Donini regia Francesco Calcagnini e Giorgio Donini sabato 9 aprile 2016, ore 21.15 San Lorenzo in Campo, Teatro Tiberini PROGETTO SPECIALE: A TEMPO D’OPERA La favola di ORFEO ED EURIDICE concerto in forma scenica per strumenti, canto e voci recitanti musiche C. W. Gluck libretto Ranieri De’ Calzabigi con Rie Horiguchi, Sara Zhazitova e Mariami Gogbershvili quartetto Internazionale d’Archi diretto da Salvatore Francavilla e con Francesca di Modugno Cristian Della Chiara voci recitanti mise en éspace Inga Balabanova CORPI IMPURI di e con Marinella Manicardi sabato 19 marzo 2016, ore 21.15 San Costanzo, Teatro della Concordia IL MERCANTE DI MONOLOGHI di e con Matthias Martelli 7 DELIRIO A DUE Anticommedia di Eugène Ionesco traduzione di Gian Renzo Morteo regia e interpretazione, scene e costumi Elena Bucci e Marco Sgrosso drammaturgia del suono Elena Bucci e Raffaele Bassetti luci Loredana Oddone suono Raffaele Bassetti direttore di scena Giovanni Macis lampade di scena Claudio Ballestracci sarta Marta Benini grafica Alvaro Petricig foto Patrizia Piccino - Enrico Nensor produzione Le Belle Bandiere, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Russi Dopo avere indagato le mitiche figure di Isabella e Francesco Andreini ne La pazzia di Isabella - Vita e morte di Comici Gelosi e l’ambigua complicità dei personaggi de L’amante San Lorenzo in Campo TEATRO TIBERINI MERCOLEDÌ 20 GENNAIO ore 21.15 di Harold Pinter, giochiamo con un altro modello di relazione a due, sospeso tra le convenzioni del naturalismo borghese e un acrobatico equilibrismo sul filo di un assurdo che assomiglia sempre di più alla realtà. E non è certo un caso se i protagonisti dell’irresistibile scherzo teatrale di Eugène Ionesco non hanno nemmeno più un nome proprio, ma sono soltanto Lui e Lei... Hanno bisogno di verificare continuamente il loro legame, ma non trovano altra via che la colpevolizzazione dell’altro, e questo anche per quanto riguarda i misteri della vita. Il dolore, la morte, il tradimento, ogni cosa che non si voglia o non si sappia accettare, ecco, è sempre colpa di Lui o di Lei. In questo straordinario, piccolo capolavoro del teatro dell’assurdo i ridicoli battibecchi di Lui e Lei sono accompagnati dal controcanto ossessivo di una guerra civile che infiamma, al di fuori del nido protetto dove si consuma la vacua esistenza degli amanti, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie e alle stragi che riecheggiano nella via, alle pareti e ai soffitti che crollano. E questo esterno negato rende tragicomico, e a tratti tenero, un dialogo intriso di ripetizioni rituali e non sensi, sorta di meccanismo inceppato che continua a girare a vuoto. Si dice che i dialoghi tra innamorati annoino, mentre - dalle comiche di Laurel e Hardy ai film di Woody Allen - i litigi di coppia fanno tanto ridere... Proviamo a ricreare in teatro proprio questo, con gli strumenti e le immagini di un presente che ci vede sempre più soli con le macchine giocattolo che abbiamo ideato: la commovente, ridicola, insostituibile ricerca della vicinanza profonda con un altro essere umano, con il quale cerchiamo di condividere peso e gioia dell’essere al mondo. Elena Bucci e Marco Sgrosso Sala dell’Oratorio l’Aquilone ore 18.30 incontro con Elena Bucci e Marco Sgrosso PROGETTO SCUOLA DI PLATEA in collaborazione con Liceo Torelli, sede di Pergola 9 ECOLOGIA, FOLLIA E DINTORNI Conferenza-spettacolo di e con Jacopo Fo produzione C.T.F.R. Compagnia Teatrale Fo Rame Questo spettacolo vuole trasmettere un messaggio: la specie umana è il fattore principale dello stato attuale dell’ecosistema, se non ci diamo da fare nella direzione dell’applicabilità delle linee guida dello sviluppo sostenibile, ovvero economia delle risorse disponibili, la limitazione del consumo delle medesime, l’inquinamento continuerà a prendere delle proporzioni sempre più drastiche. La situazione è critica, ma non è disperata. Ma servirebbero nuove idee, nuove energie, nuove strategie per salvare questa umanità che viaggia verso l’estinzione a velocità abissale. Ma le migliori menti del pianeta hanno altro da fare che occuparsi della felicità e della sopravvivenza della specie umana e dell’ambiente. Le persone serie sono inaffidabili e hanno portato l’umanità sull’orlo della catastrofe. Riusciranno i comici a salvare il mondo? Molto improbabile. Ma non impossibile. Firmato da Jacopo Fo questa conferenza–spettacolo intende sposare l’Ironia con la Scienza, al fine di trasmettere alle persone, e soprattutto alle nuove generazioni una certa sensibilizzazione ai temi ambientali, non rimanendo però sul teorico, ma promovendo veri e propri atteggiamenti eco-virtuosi, sperimentati e accertati come metodi innovativi che gravitano in piena sintonia con una vera e propria “economia del risparmio”. Gradara TEATRO COMUNALE GIOVEDÌ 21 GENNAIO ore 21.15 Figlio di Dario Fo e Franca Rame, nato a Roma nel 1955, Jacopo Fo inizia a lavorare a 18 anni pubblicando vignette e fumetti su numerose riviste underground. Nel 1978 è fra gli autori del settimanale satirico «Il Male» e i suoi disegni e testi vengono pubblicati su «il Fatto Quotidiano», «Linus», «l’Espresso», «Zut», «Tango», «Cuore», «Boxer», «Re Nudo», «King» e il «Corriere della Sera». Successivamente pubblica anche con Mondadori, Feltrinelli, Giunti. Fonda la casa editrice Nuovi Mondi. Collabora inoltre come autore dei testi con l’attore e regista Paolo Rossi. Partecipa a trasmissioni radiofoniche e televisive in veste di diffusore di informazioni sulla sessualità. È il fondatore della rivista «Cacao» e nel 1979 fonda, in Umbria, la Libera Università di Alcatraz. Impegnato in battaglie civili e di solidarietà sociale, cura un blog personale nel quale esprime le proprie opinioni politiche e sociali. Contrario alla produzione di energia da centrali nucleari, è un sostenitore della politica a favore delle energie rinnovabili. Promuove un gruppo di ingegneri specializzati nel risparmio energetico. Nel 2007 lancia l’idea di un gruppo d’acquisto di pannello solare che coinvolge rapidamente duemila tra famiglie e piccole imprese. È autore di trasmissioni televisive e di molti articoli sul risparmio energetico. Dirige la rivista «Ecotecno» edita come supplemento bimestrale di Modus Vivendi. Dal 2010 è impegnato nella realizzazione in Umbria del primo “Ecovillaggio solare” di cui è stata posata la prima pietra nell’ottobre 2011. Palazzo Rubini Vesin, ore 18.30 Incontro con Andrea Fazi: Il Pianeta e noi. Un futuro da pensare assieme PROGETTO SCUOLA DI PLATEA in collaborazione con Liceo Mamiani, Pesaro APERITIVO DI STAGIONE dalle 20.00 nel foyer del Teatro, a base di prodotti biologici a cura di Associazione Stramonio 11 IL POVERO, IL RICCO Storie di Mazzarò e Ciàula da La roba, di Giovanni Verga e Ciàula scopre la luna, di Luigi Pirandello di e con Giuseppe Esposto e la partecipazione di Raffaele Damen, fisarmonica produzione Teatroaponente Mondavio TEATRO APOLLO VENERDÌ 22 GENNAIO ore 20.15 replica ore 21.30 Facciamo un bel viaggio in treno, in macchina o in aereo e scegliamo come meta la Sicilia o, come nel mio caso, leggiamo un libro scritto da un autore siciliano. Prima però ascoltiamo la prescrizione di un medico che consiglia caldamente di portarsi un cappello a tubo, di feltro, un casco coloniale o perfino un turbante altrimenti il rischio è quello di “lasciarci la testa” perché il sole picchia forte sul capo. Soffocata dal clima arido e dal cielo fosco, la testa può rotolare giù dalle pendici. Il caldo torrido si prende prima la bocca bruciando la gola, poi le orecchie alterando i suoni che diventano rumori remoti e confusi e, per finire, si impossessa degli occhi che si difendono strenuamente lagrimando. La luce abbacinante è un po’ attenuata dallo sguardo illanguidito, ma i nostri sensi sono totalmente presi dalla immane potenza di questa terra. Quando leggo la splendida novella di Giovanni Verga, La roba, la mia mente si perde nella descrizione dei paesaggi perché scevra dal pensiero (priva di cappello) e anche dal giudizio dell’autore che si è messo da parte volontariamente. Vivo energicamente quei paesaggi aridi e sanguigni partendo da quel “cielo fosco dal caldo”. Divento l’immensa campagna, poi il vallone, l’uliveto e passo attraverso le lunghe file di aratri. La testa comincia a dolermi e faccio fatica a contenere tutte le immagini; per contenere quella Terra ci vuole una testa diversa che non ne venga assorbita, ci vuole un cervello “come un brillante”. Mazzarò è un brillante che vede meschinamente la terra come una pietra preziosa da possedere e custodire, da tenere tutta per sé come si tiene un’intera città in una bolla di vetro. Il suo desiderio di possesso assoluto risulterà essere una misera illusione: morirà nel vano sforzo di portarsi dietro almeno una parte di tutta quella roba. La parabola ascendente della sua vita, da povero bracciante a ricco possidente, è a ben vedere un climax discendente basato sulla materialità e l’oggettivazione della Terra in roba. In Luigi Pirandello incontriamo un’altra testa totalmente diversa: quella di Ciàula. Un cervello istupidito dalla fatica e dal duro lavoro nella zolfara che però riesce a cogliere tutta la grandezza di questa terra attraverso la Luna, cioè da un altro pianeta. Da una luce lontana dall’antro infernale quotidianamente esplorato, ma soprattutto da una luce diversa dal sole che egli conosceva bene ed aveva pur visto tramontare. La parabola di Ciàula è un’ascesa dall’alvo materno, dalla casa rappresentata dalle gallerie, dalle scale e dalle ombre generate dal lanternino cioè dall’ambiente per lui familiare della zolfara, al mondo di fuori, dove attraverso la luce della Luna, forse, riuscirà a scoprire la grandezza della Terra. Fra Mazzarò e Ciàula, chi è dunque il povero? Chi è il ricco? Giuseppe Esposto Mondavio, Sala Carboni, ore 18.00 Incontro con Francesca Ricci: Il ragno e la formica: l’analisi del vero in Verga e Pirandello PROGETTO SCUOLA DI PLATEA In collaborazione con Liceo Nolfi, Fano, Istituto Bramante, Pesaro e Liceo Mamiani, Pesaro È possibile raggiungere Mondavio e assistere all’incontro delle 18,00 e agli spettacoli delle 20.15 e 21.30 (replica), prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00. Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.15. Ritorno da Mondavio al termine degli spettacoli. IL PRANZO DI BABETTE di Karen Blixen con Lella Costa traduzione di Paola Oglietti produzione Sosia & Pistoia Una riflessione sulla necessità della condivisione. Una testimonianza del fatto che felicità e benessere non sono possibili se non sono collettivi. Lella Costa, una delle artiste più colte e sensibili del teatro italiano, legge uno dei racconti più emblematici della scrittrice danese Karen Blixen, quel Pranzo di Babette divenuto famoso grazie al celebre film diretto da Gabriel Axel del 1987. È la storia, come si sa, di un dono: Babette, cuoca francese riparatasi in un paesino della Danimarca per fuggire alla Comune di Parigi, decide di impiegare i diecimila franchi d’oro vinti a una lotteria in un pranzo succulento per soli dodici invitati. Un modo per offrire felicità autentica a persone che non se la possono permettere. Spiega Lella Costa: “Babette è grata per essere stata accolta. Non vuole insegnare a vivere, vuole solo ringraziare. O meglio vuole essere al servizio degli altri come scelta consapevole”. In anni in cui il cibo è diventato un’ossessione, le parole preziose di Karen Blixen ci riportano, all’interno di una dimensione teatrale, a un’idea di ecologia dei beni comuni. Per dire che concetti come il tempo, la quotidianità e la festa sono da salvaguardare. E da riscoprire, lontano dal clamore. Macerata Feltria TEATRO BATTELLI SABATO 23 GENNAIO ore 21.15 Karen Blixen 15 FRANCESCO POVERO scritto e diretto da Pietro Conversano musiche originali Mario Mariani direttore di coro Marco Galli costumi Ivana Pantaleo e le ragazze di San Patrignano Chiara, Babi, Noemi, Sofia, Elisa, Francesca, Ludovica, Debora, Franci fisarmoniche e percussioni Benedetto e Lucia Bertaccini, Paolo Boetti vocal coach Alessandra Bosco con Compagnia San Patrignano & SanpaSingers con il sostegno Fondazione Silvio Tronchetti Provera Francesco Povero è stato scritto dall’attore e regista Pietro Conversano nel 1996, su ispirazione di Orazio Costa, di cui fu allievo e collaboratore. La parabola biografica e spirituale di Francesco d’Assisi viene restituita attraverso una trama linguistica che intreccia l’originale lingua jacoponica ai diversi dialetti dei ragazzi, per ricomporre una differente ‘sacra rappresentazione’, un affresco scarno e asciutto, privo di retorica ed enfasi. Lo spettacolo è arricchito dalla presenza dei SanpaSingers, il coro della comunità, portando così in scena oltre 35 ragazzi tra attori e cantanti. Musica e teatro si sposano nel messaggio universale di Francesco che così bene si coniuga con l’esperienza dei ragazzi di San Patrignano. Urbania TEATRO BRAMANTE GIOVEDÌ 28 GENNAIO ore 21.15 Urbania, Sala Volponi, ore 18.30 Incontro con la Compagnia di San Patrignano PROGETTO SCUOLA DI PLATEA In collaborazione con Liceo Nolfi, Fano, Liceo Marconi, Pesaro e Liceo Mamiani, Pesaro È possibile raggiungere Urbania e assistere all’incontro delle 18,30 e allo spettacolo delle 21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00. Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.20. Ritorno da Urbania al termine dello spettacolo. DOV’È L’USCITA? di e con Max Paiella con la partecipazione del maestro Attilio de Giovanni produzione Sosia & Pistoia Dov’è l’uscita da tutto quello che ci rende la vita difficile? Dalla crisi? Dalle soluzioni per la crisi? L’uscita dal tunnel lunghissimo della politica? Come si esce dalle cattive abitudini, dall’arroganza e dall’ignoranza? E dov’è l’uscita dal teatro? La fuga per la libertà diventa uno spettacolo, con tutte le novità degli ultimi tempi, raccontate in modo satirico e metaforico da Max che mette in scena Renzi che si tramuta rocambolescamente in Berlusconi, Vendola che diventa Jovanotti e poi si tramuta in Battiato. Il ministro Franceschini che assiste divertito ai crolli dei monumenti italiani, lo chef Cannavacciuolo che salva l’Italia entrando nelle sedi di partito come se fossero delle cucine che non funzionano, Salvini che è disposto ad ospitare gli italiani purché si battezzino nel dio Po. Non mancheranno gli storici personaggi del Ruggito del Coniglio su Radio 2: Vinicius Du Marones il cantautore degli oggetti tristi, Nikolaj Te Korkov (l’Apicella di Putin, grande virilizzatore degli italiani flosci), Lecca Julio il cui nome non necessita presentazioni. Un “one man show” di Max Paiella, divertente, satirico, scanzonato ricco di musica tra parodie, cover straordinarie e brani che hanno fatto la storia della canzone italiana attualizzati in chiave comica. San Costanzo ScenaRidens TEATRO DELLA CONCORDIA SABATO 30 GENNAIO ore 21.15 APERITIVO A KM 0 dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo costo euro 5.00 11 19 INCANTADORA Cucina e memorie di una filibustiera TEATRO CONVIVIALE con Roberta Biagiarelli nel ruolo di Incantadora e con Sandro Fabiani nel ruolo di Dora scenografia Lucio Diana collaborazione all’arredamento Claudia Losi e Attrazioni Biagiarelli luci Giovanni Garbo produzione Inteatrofestival e Babelia&C. Mondavio TEATRO APOLLO SABATO 13 FEBBRAIO ore 21.15 La casa volante dove si muove l’Incantadora è un luogo magico, un po’ stravagante e un po’ gitano. È ovviamente la casa da lei abitata insieme a Dora, il suo maggiordono di fiducia, ma anche qualcosa di più: confidente, amico, fratello di sangue, clown bianco, amante... Tanto è chiacchierona ed estroversa Incantadora, tanto invece è riservato e silenzioso Dora. I due personaggi vivono in mezzo ad un accumulo di oggetti diversi e già usati, ammassati gli uni sugli altri, una sorta di bric à brac, con libri e oggetti sparsi un po’ ovunque, chincaglieria varia dietro le tende fruscianti di foglie e campannellini. Un posto arredato con teli colorati, materassi, lampade vecchio stile, insomma suppellettili d’altri tempi provenienti da solai e cantine di nonne e zie strampalate e poetesse. Qua e là qualche candela profumata, spezie, frutta e verdura fresca, insieme a piccole caramelline e altri oggetti pescati in chissà quale fiera, chissà dove nel mondo. Il pubblico diventa ospite a casa dell’Incantadora: lei da vera padrona se ne prende cura con le parole, con racconti e storie che si muovono tra l’appetito e l’amore, là dove i confini sono così labili da confondersi completamente, mentre Dora seduce gli ospiti di casa con il servizio di bocconcini e piccole portate amalgamante in gustose ricette. Gli stuzzichini vengono serviti da Dora tra una storia e l’altra della padrona di casa, che gioca a incantare gli ospiti sopraggiunti, destreggiandosi tra ricette arzigogolate e racconti di donne passionarie e straordinarie. La stanza della rappresentazione è il posto che tutti noi vorremmo avere in un angolo della nostra casa: un salotto, un caravanserraglio, una tenda nomade, una zattera, una giostrina piena di profumi, luci e colori, dove sedersi e lasciare che qualcuno si occupi di noi con piccoli gesti di ospitalità e con l’incanto di qualcuno che sa raccontare, mentre i sensi di tutti svaporano. Menù Fagottino al profumo dell’Appennino Pomodorini alle cinque spezie e tortino di patate Lasagnetta sfiziosa carciofi e salsiccia Spiedino di rosmarino con carni marchigiane Panna cotta al gusto del bosco il tutto innaffiato da vino locale.... a cura di Catering Bussaglia di Ponte Rio, Mondolfo 21 OTELLO di William Shakespeare traduzione di Carlo Sciaccaluga con Filippo Dini, Antonio Zavatteri, Giulia Eugeni, Roberto Serpi, Alberto Giusta, Mariella Speranza, Massimo Brizi, Cristina Pasino scene e costumi Catherine Rankl luci Sandro Sussi musiche originali Andrea Nicolini fonico Claudio Torlai regia di Carlo Sciaccaluga produzione Teatro de Gli Incamminati, in collaborazione con la Versiliana Festival Urbania TEATRO BRAMANTE MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO ore 21.15 Di tutte le tragedie di Shakespeare, Otello secondo me è la più impressionante e la più terribile. Dal momento in cui nel cuore di Otello si insedia la gelosia, il cuore e la mente dello spettatore sono stretti in una morsa. Amore, pietà, paura, speranza e timorosa sospensione dell’animo lo attraversano. Forse non esiste argomento più eccitante della gelosia sessuale che sale all’intensità della passione; sono sentimenti che comportano un senso di vergogna e di umiliazione, e per questo spesso si tengono nascosti. Perché una gelosia come quella di Otello converte la natura umana nel caos, e libera la bestia che è nell’uomo. Artefice di questa liberazione è forse il più grande tra i “villains” shakespeariani, Iago, in cui il male si dispiega sotto forma di una superiorità intellettuale comune solo ad Amleto e Falstaff. Per dirla con Harold Bloom, Iago è uno straordinario psicologo e drammaturgo, e il primo esteta della storia occidentale. Protagonisti di questo nuovo allestimento sono attori di provato talento, Filippo Dini e Antonio Zavatteri, che negli ultimi anni hanno ottenuto meritati riconoscimenti a livello nazionale. In un’ambientazione ibrida tra il Medio Oriente antico e la prima Guerra del Golfo, con l’isola di Cipro immaginata come un decadente avamposto di Occidente accerchiato da un nemico “diverso” culturalmente, che si teme, ma non si conosce davvero, sullo sfondo del tema della diffidenza razziale e culturale si consumerà lo scontro tra “il parto mostruoso” dell’intelligenza di Iago, e la natura romantica e primitiva di Otello. Uno scontro che porterà alla più insopportabile delle sofferenze, quella dell’innocente Desdemona, e alla sensazione di una civiltà occidentale che crolla sotto il peso delle proprie stesse conquiste culturali. La nostra ambizione è di fare del nostro Otello uno spettacolo sia colto che popolare, che emozioni il pubblico, ma che, come diceva Bertolt Brecht, gli stia anche “un passo avanti”. Carlo Sciaccaluga 23 APOCALISSE DELLA SCRITTURA Passaggi attraverso Le Mosche del capitale di Paolo Volponi con Matteo Giunta, Stefano Mauro, Francesca Serra, Andrea Milano, Letizia Zaffini musiche Manuel Lorenzetti oggetti di scena Romano Bozzola costumi Serafina Baldeschi adattamento drammaturgico e regia Donatella Marchi produzione Teatro CUST2000 Gradara TEATRO COMUNALE GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO ore 21.15 “Non ci sono più personaggi perché nessuno agisce come tale, nessuno ha un proprio copione. L’unico personaggio, è banale dirlo, è il potere”. L’opera di Paolo Volponi chiede di essere interrogata soprattutto all’interno di questa prospettiva di conflitto. Anche l’aspetto più caratteristico del suo stile, infatti, vale a dire l’espressionismo, è sempre diretto a comporre una realtà alternativa, a violare la logica pervasiva del capitale e del potere. Volponi è uno scrittore di parte, estremo, perché esercita la ragione in senso rivoluzionario, perché fa della poesia, dell’utopia, dell’arte e della diversità gli strumenti dialettici privilegiati con cui immaginare una società alternativa. Attribuisce, insomma, alla letteratura delle riserve di significato con cui è possibile opporsi corpo a corpo all’arroganza della finanza mondiale e alla “civiltà” dell’atomica. Lo spettacolo è il frutto di un lungo percorso di laboratorio teatrale nell’attraversamento di alcun memorabili pagine de Le mosche del capitale, di Paolo Volponi. Un appassionato lavoro sulla parola, sempre vera nella sua densità percettiva, sul valore segreto, tale da farla rimbalzare viva e decisiva. Uno sguardo profondo e asciutto tra le differenze tra la fabbrica e il capitale, narrate dai giovani attori, ma anche dagli oggetti presenti in scena, gli unici liberi da un sistema ad anelli che punta “solo al profitto”. Palazzo Rubini Vesin, ore 18.30 Incontro con Massimo Raffaeli: Le Mosche del capitale. Il romanzo della globalizzazione PROGETTO SCUOLA DI PLATEA in collaborazione con Liceo Nolfi, Fano È possibile raggiungere Gradara e assistere all’incontro delle 18,30 e allo spettacolo delle 21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500. Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.45. Ritorno da Gradara al termine dello spettacolo. 25 GALATEO di e con Maria Cassi produzione Compagnia Maria Cassi, Associazione Teatro del Sale Abbiamo la certezza che questo spettacolo farà sempre parte della vita artistica di Maria Cassi, una delle più straordinarie interpreti di teatro comico internazionale. Alcune opere hanno la profondità della loro, per così dire, staticità; altre, come Galateo, vivono con l’autore, crescono con lui, approfondiscono argomentazioni che l’autore rintraccia nell’esperienza viva di tutti i giorni. La partecipazione del pubblico va oltre il fiato dell’ascolto, che si rinnova ogni qualvolta Maria Cassi mette in scena il Galateo. Innumerevoli sono i testi, e i racconti che il pubblico stesso a fine spettacolo, aspettandola fuori dal camerino, le porta. In realtà potrebbero prendere vita quattro, cinque, sei Galateo completamente diversi. Vi è infatti una versione più al femminile, una più al maschile e anche delle versioni affidate all’improvvisazione “alta” del momento. Sappiamo per certo che una parte del pubblico nutre per questo spettacolo un affetto di tipo parentale. C’è chi lo ha visto ormai decine di volte, portando con sé amici per poter condividere un linguaggio universale attraverso la straordinaria vis comica di Maria Cassi . Il ridere che si fa terapia leggera. Il ridere che si fa bagaglio indelebile dell’esperienza umana. Tutto parte dal Galateo di Monsignor Della Casa per scivolare poi su vari Galatei scritti nel “Ventennio”, approdando alle quotidiane forme odierne di rapporto fra le persone. Nessun lavoro riesce a sintetizzare il teatro di Maria Cassi: ciò nonostante il Galateo è forse lo spettacolo che più di tutti trasmette la sua potente passione per l’umanità. Questo viene percepito e questo spiega l’innamoramento che tutti subiscono per questo spettacolo. San Costanzo ScenaRidens TEATRO DELLA CONCORDIA SABATO 20 FEBBRAIO ore 21.15 APERITIVO A KM 0 dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo costo euro 5.00 11 27 19 CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand traduzione e adattamento Jurij Ferrini con Jurij Ferrini, Cyrano Rebecca Rossetti, Rossana Raffaele Musella, Cristiano Angelo Tronca, De Guiche Matteo Alì, Le Bret Francesco Gargiulo, Rageuneau Michele Schiano di Cola, Ligniere Cecilia Bozzolini, Vivandiera/Governante Gianluca Guastella, Ladro/Valvert/Brissaile Riccardo De Leo, Montfleury/Cuigy regia Jurij Ferrini scene e costumi Gaia Moltedo luci Francesco dell’Elba aiuto regia Flaminia Caroli produzione PROGETTO URT SRL, Compagnia Jurij Ferrini San Lorenzo in Campo TEATRO TIBERINI LUNEDÌ 22 FEBBRAIO ore 21.15 Accade qualche volta che il destino di un paese trasformi un elemento della propria cultura in una figura quasi mitologica e che questa, nel tempo, diventi un segno inalienabile dell’identità di una nazione. Così avviene nell’ultimo ventennio del XIX secolo e precisamente verso la fine del 1897, quando una incantevole rivisitazione neoromantica dell’antica fiaba de La Bella e la bestia, si incarna - tra eroismo individuale e vocazione al sacrificio – nelle imprese di un poeta, soldato, innamorato ed idealista, scorticato dalla vita, con un naso brutto e grosso: Cyrano de Bergerac. «Attraverso Cyrano, - scrive l’attore e regista Jurij Ferrini - Edmond Rostand si rivolgeva, “ad una generazione senza più alcuna fede. I giovani che ascoltavano i colpi inferti all’animo di Cyrano, e che si consolavano con il suo pennacchio, erano già i condannati del 1914”. Rostand diede loro la forza di morire senza disperarsi. Non potendo impedire che morissero da martiri, gli diede il coraggio di essere eroi; ed è per questo che Cyrano de Bergerac è qualcosa di più di una commedia eroica in cinque atti: essa è un vero e proprio inno romantico al valore». San Lorenzo in Campo, Sala dell’Oratorio l’Aquilone, ore 18.30 Incontro con la Compagnia Jurij Ferrini PROGETTO SCUOLA DI PLATEA In collaborazione con Liceo Torelli, sede di Pergola e Istituto Bramante, Pesaro È possibile raggiungere San Lorenzo in Campo e assistere all’incontro delle 18,30 e allo spettacolo delle 21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00. Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.20. Ritorno da San Lorenzo in Campo al termine dello spettacolo. TI AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA versione italiana di I LOVE YOU, YOU’RE PERFECT, NOW CHANGE di Joe Di Pietro e Jimmy Roberts spettacolo vincitore dell’Oscar italiano dei Musical 2015, categoria “MUSICAL OFF” con (in ordine alfabetico): Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti al pianoforte Marcos Madrigal assistenti alla regia Serena Allegrucci e Matteo Volpotti costumi Valentina Giura luci Marco Macrini coreografie Stefano Bontempi regia Marco Simeoli produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro adattamento italiano Piero Di Blasio su licenza esclusiva di Josef Weinberger Limited per conto di K & H Theatricals of New York; originariamente prodotto a New York da James Hammerstein, Bernie Kukoff e Jonatan Pollard; originariamente diretto da Joel Bishof I Love You, You’re Perfect, Now Change è un musical da camera, scritto da Joe Di Pietro, Macerata Feltria TEATRO BATTELLI MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO ore 21.15 con le musiche di Jimmy Roberts. È il secondo musical, per longevità, tra quelli prodotti Off-Broadway. Nel 1997 riceve il premio “Outer Critics Circle Award” come miglior musical Off-Broadway. Il successo di questo spettacolo è stato tanto universalmente riconosciuto da fargli avere ben tredici traduzioni in tutto il mondo, tra cui l’ebraico, il coreano, il finlandese e il mandarino. Dopo il suo debutto Off- Broadway, dove fa registrare 5003 presenze in due anni, viene successivamente prodotto in tutto il mondo. Che cosa avete pensato al primo appuntamento? Volevate scappare ma non trovavate la scusa? Tu piacevi a lei, ma forse lei mentiva. Mentre ti baciava, sei sicuro che stesse pensando a te? E mentre la baciavi tu, hai pensato: “Oddio somiglia a mamma!” Sull’altare avresti voluto dire no? Potevi farlo, ma non lo hai fatto! Forse perché eri innamorata. O hai solamente perso l’occasione giusta per dirlo? Per il primo anniversario avresti voluto regalarle un viaggio di sola andata per la Papuasia? Non preoccupatevi, non siete i soli. E non pensate di essere cattivi, siete semplicemente realisti e, forse, anche, a modo vostro, un po’ romantici! Se sapete rispondere a queste domande e se volete rispondere a queste domande venite a teatro e potrete dire anche voi: “Ti amo, sei perfetto, ora cambia!”. Un esilarante musical comico che esplora i tormenti e le tribolazioni dell’essere single, del primo appuntamento, del matrimonio, dei suoceri, fino ad arrivare alla fine di un amore. 31 SIAMO TUTTI IN PERICOLO Pasolini e il mutamento italiano tratto da Pier Paolo Pasolini, Poesia in forma di rosa, La religione del mio tempo, Scritti Corsari, Lettere Luterane, Perché siamo tutti in pericolo con Matteo Castellucci regia Associazione culturale Mala Testa produzione Associazione culturale Mala Testa Nel 2015 si sono celebrati i quarant’anni dalla morte del poeta e regista Pier Paolo Pasolini, assassinato la notte tra il 1 e il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia, in una dinamica mai del tutto chiarita. Negli ultimi anni della sua vita Pier Paolo Pasolini condusse un dialogo serrato con i propri lettori: dai suoi articoli emerge la visione di uno sviluppo economico che sta distruggendo la società italiana. Questa lucida analisi, dolorosa ed impietosa, lo porterà a scontrarsi anche con numerosi amici e intellettuali stimati (come Moravia e Calvino) in pagine accorate ed infuocate. Lo spettacolo qui proposto parte da poesie, articoli, interviste e dialoghi con i lettori per ricostruire e presentare agli spettatori il filo del ragionamento (spesso travisato) che Pier Paolo Pasolini segue e che lo induce a guardare senza speranza alla società italiana e al suo futuro. “Voglio dire fuori dai denti: io scendo all’inferno e so cose che non disturbano la pace di altri. Ma state attenti. L’inferno sta salendo da voi.” Mondavio TEATRO APOLLO GIOVEDÌ 25 FEBBRAIO ore 20.15 replica ore 21.30 Sala Carboni, ore 18.00 Incontro con Gianni D’Elia: L’eresia di Pasolini SCUOLA DI PLATEA In collaborazione con Liceo Nolfi, Fano, Istituto Bramante, Pesaro e Liceo Mamiani, Pesaro È possibile raggiungere Mondavio e assistere all’incontro delle 18.00 e agli spettacoli delle 20.15 e 21.30 (replica), prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00. Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.15. Ritorno da Mondavio al termine degli spettacoli. LIBERACI DAL BENE di e con Giorgio Montanini produzione Dillo a mia cugina Dopo il successo delle due stagioni di Nemico Pubblico su Rai 3 e la copertina di Ballarò, lo stand up comedian Giorgio Montanini approda sui palcoscenici italiani con la sua comicità tagliente e rigorosamente vietata ai minori. Giorgio Montanini presenta il suo quarto monologo satirico, attraverso il quale mette in evidenza le contraddizioni della società e del pensiero comune. In Italia non c’è un problema di mancanza di libertà d’espressione, c’è un problema di mancato esercizio della stessa. Ogni giorno attori, comici, gente comune sceglie di non dire quello che pensa per il proprio tornaconto. Un viaggio attraverso le debolezze dell’autore che si mette a nudo sul palco, che non sale mai sul piedistallo a pontificare ma che, attraverso il racconto delle sue miserie, empatizza col pubblico che vi si riconosce. L’istituzione della famiglia, il trans come oggetto dei desideri, ma reietto da una società omofoba, il pubblico come detentore di un potere che molto spesso utilizza senza criterio. Liberaci dal bene perché il buonismo d’accatto, le ipocrisie delle battaglie velleitarie che vanno di moda una settimana su Facebook, la retorica del sentirsi migliori sono l’obiettivo più urgente per una satira moderna. Un monologo in cui ogni volta ci si deve chiedere “perché sto ridendo?”. La gente ride, ma non si chiede mai il perché, quando invece la risata in un monologo satirico è sempre il mezzo, mai il fine. Urbania TEATRO BRAMANTE VENERDÌ 4 MARZO ore 21.15 Lo spettacolo è consigliato ad un pubblico adulto. 35 PLAY con Roberto Siepi, Paola Magi e Matteo Ottaviani bozzetto Laurina Rietti scritto e diretto da Luca Guerini produzione Skenexodia in collaborazione con l’Associazione Culturale Marcheting Spettacolo vincitore del premio della Critica per il teatro innovativo al concorso nazionale Siparietto d’Oro organizzato a Vicenza dalla FITA Veneto “Se è uno scherzo è proprio di cattivo gusto, lo sapete che soffro...” Scritto nel 2010 quando le indagini del Delitto di Cogne giungevano a conclusione i riferimenti inconsapevoli alla vicenda giudiziaria sono notevoli. Quello che colpisce la platea in ogni rappresentazione è il gioco dei tre attori a rincorrersi battuta dopo battuta lanciandosi le colpe di quanto avvenuto sulla Terra quand’erano vivi. Con loro abbiamo lavorato molto sul ritmo e sui lunghi silenzi che testimoniano l’eternità nella quale i protagonisti sono costretti ad espiare le proprie colpe. Macerata Feltria TEATRO BATTELLI SABATO 5 MARZO ore 21.15 37 LA LETTERA Premio United Slapstick - The Eurpean Comedy Award, Frankfurt Premio Roner SurPris 2005 - Carambolage, Bolzano con Paolo Nani ideazione Nullo Facchini e Paolo Nani regia Nullo Facchini produzione Paolo Nani Teater San Costanzo ScenaRidens TEATRO DELLA CONCORDIA DOMENICA 6 MARZO ore 21.15 Un grande classico della risata. Dal 1992 questo spettacolo è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo: l’hanno visto in Groenlandia e in Cile, in Turchia e in Spagna, in Norvegia e in Italia. Oltre 900 repliche per questo piccolo, perfetto meccanismo che continua a stupire, anche dopo averlo visto decine di volte, per la sua capacità di tenere avvinto il pubblico alle sorprendenti trasformazioni di un formidabile artista. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 microstorie, tutte contenenti la medesima trama, ma interpretate ogni volta da una persona diversa. Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo? - vien fatto di chiedersi. La risposta sta nella incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico. Il tema de La lettera è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, essendo chissacché, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro, controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. Tutto qui. La storia de La lettera si ripete 15 volte in altrettante varianti come: all’indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo, ecc.ecc. La lettera è uno studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, portati all’estremo della precisione ed efficacia. Il tema de La lettera è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau Esercizi di Stile, scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte in altrettanti stili letterari. APERITIVO A KM 0 dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo costo euro 5.00 ILIADE L’ira, la vendetta, la pietà spettacolo di Radioteatro testo Omero voci Luca Violini voci femminili fuori campo Caterina Rosi e Milena Costantini musiche e post produzione audio Gabriele Esposto disegno del suono Claudio Cesini regia Luca Violini produzione Quellicheconlavoce... Nell’estrema attualità dell’opera di Omero, Luca Violini - una delle più importanti e note voci nel panorama del doppiaggio cinematografico, documentaristico, pubblicitario, televisivo e radiofonico nazionale - propone una suggestiva lettura teatrale in tre tempi sull’epopea di Achille durante la guerra di Troia. L’eroe, figlio di Pelèo, protagonista assoluto del poema, viene riproposto nella sua ira contro Agamennone che lo priva di una schiava, Briseide, bottino di guerra; nella sua vendetta contro Ettore per l’uccisione dell’amico fraterno Patroclo; nella pietà finale con la quale riconsegna il corpo del figlio al re Priamo. Ma, come sempre accade nelle guerre, alla fine, nonostante gli esiti, non ci sono vinti né vincitori e gli eroi muoiono in entrambe le fazioni… San Lorenzo in Campo TEATRO TIBERINI VENERDÌ 11 MARZO ore 21.15 In qualità di speaker Luca Violini è la voce de La7, HSE24 e dei canali Yacht & Sail, Marco Polo, Lei, National Geographic, Leonardo, Caccia e Pesca, Focus, Sky uno, Sky arte, Crime Investigation, e dell’Istituto Luce, per la realizzazione di trailers, comunicati, documentari, speaker sponsor e promo. La sua è la voce di numerosi attori tra cui Dolph Lundgren, Chazz Palminteri, Bruce Payne, Ron Silver, James Russo, Daniel Baldwin, Steven Seagal, ecc... nonché di molti personaggi dei cartoni animati tra cui The Mask, Tommy e Oscar, Scemo più Scemo, Ranma, Hercules, Wakfu, Sam il pompiere, Garfield, ecc. Attualmente è la voce, nella serie poliziesca in onda su RaiTre “Squadra speciale Vienna” di Carl Ribarski, uno dei due poliziotti protagonisti, poi di Don Celso nella telenovela “Il Segreto” e del Capitano Olmedo in “Cuore ribelle”, in onda su Canale5; di entrambe le telenovela è anche direttore del doppiaggio. Da diversi anni si dedica attivamente alla creazione ed elaborazione di una particolare forma di spettacolo, il RADIOTEATRO basato sulla rappresentazione audioscenica di classici della letteratura mondiale e testi appositamente scritti per questo nuovo genere. È l’ideatore e il fondatore, di “Quellicheconlavoce...” Produzioni. San Lorenzo in Campo, Sala dell’Oratorio l’Aquilone, ore 18.30 Incontro con Luca Violini PROGETTO SCUOLA DI PLATEA In collaborazione con Liceo Torelli, sede di Pergola, Liceo Nolfi, Fano e Liceo Mamiani, Pesaro È possibile raggiungere San Lorenzo in Campo e assistere all’incontro delle 18.30 e allo spettacolo delle 21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.00. Partenza da Fano, Stazione delle corriere, ore 17.20. Ritorno da San Lorenzo in Campo al termine dello spettacolo. CORPI IMPURI di e con Marinella Manicardi produzione Catarsi Passeggere Gradara TEATRO COMUNALE GIOVEDÌ 17 MARZO ore 21.15 Uno spettacolo lieve su un fenomeno naturale e censurato. Come mai le protagoniste di romanzi, pièce teatrali, film o telenovelas non hanno mai “le loro cose”? Mia madre non faceva la conserva “in quei giorni”, diceva che il pomodoro inacidiva, e se non eri “a posto lì” non potevi neanche fare la comunione. E perché la pubblicità degli assorbenti mostra sempre un liquido azzurro. Azzurro?! Possiamo descrivere e rappresentare il sangue delle ferite, delle trasfusioni, del cuore di Gesù, di Biancaneve, mangiare carne “al sangue”, ma “quel disturbo” rimane un tabù, anche nelle parole. Non si rappresenta e non si dice. Gli esempi sono rarissimi. Perché? Non ci sono nemmeno barzellette. O quasi. Marinella Manicardi recupera e ripropone, riarticolandolo quasi in una nuova sintassi più esplicitamente drammaturgica, un testo già elaborato per il Festival della Filosofia di Modena 2011, in collaborazione con il Centro Documentazione Donna. Oggetto, scandaloso e solo fino a qualche anno fa neppure nominato e nomimabile, quello delle ‘mestruazioni’, evento femminile o meglio “naturalmente umano”, che segna i tempi della vita da quando appunto esiste l’umanità, ma che è stato da sempre nascosto e dimenticato, perché, si sa, sono “cose di donne”. La bravura e la profondità dell’attrice sta appunto in questo: nello svelare attraverso questa sua eterodossa narrazione scenica ciò che questo oblio, questa dimenticanza consapevole, rappresenta, cioè uno strumento per allontanare, esorcizzare, rinchiudere e controllare, ove ciò sia possibile, il femminile nella sua rappresentazione più concretamente-simbolica. Ne nasce un’ora di spettacolo che racchiude uno spazio ed un tempo millenario, una sorta di excursus di cui la storia o la storiografia diventa elemento metaforico (dalle superstizioni e dai tabù che accompagnano l’evento ‘mestruazioni’ fino alle ultime scoperte scientifiche che da tali tabù spesso sono incise) di una concretezza esistenziale che tutte le donne conoscono e condividono. Al termine dello spettacolo: due chiacchiere con MARINELLA MANICARDI in collaborazione con Liceo Nolfi, Fano e Liceo Mamiani, Pesaro 43 IL MERCANTE DI MONOLOGHI di e con Matthias Martelli e Matteo Castellan, fisarmonica e tastiera regia di Domenico Lannutti artist Coach Francesca Garrone scenografia Officine Creative – Cecchi Point produzione Teatro della Caduta Un grande classico della risata. Divertente, folle, visionario, Il Mercante di Monologhi è uno spettacolo che riporta nelle piazze il Teatro Popolare, quello dei giullari e dei saltimbanchi, rivisto in versione moderna. Matthias Martelli veste i panni di un surreale mercante, un giullare contemporaneo, che sale sul suo antico carretto di legno rigonfio di vestiti e, accompagnato dalla fisarmonica di Matteo Castellan, si trasforma in mille identità (professori, poeti, politici, samurai, suore, preti della tecnologia, cantanti, ecc.) Fra comicità, giocoleria, musica dal vivo, magia e trasformismo, le parole prendono vita in personaggi assurdi, così assurdi che vi sembreranno reali, così reali che alla fine vi domanderete: “Ma in che razza di mondo viviamo?”. San Costanzo ScenaRidens TEATRO DELLA CONCORDIA SABATO 19 MARZO ore 21.15 Nato a Urbino nel 1986, Matthias Martelli è attore, giullare, comico. Formatosi con maestri quali Dario Fo, Philip Radice, Michel Margotta, Eugenio Allegri, recupera tutti gli elementi tipici della satira e della tradizione giullaresca del teatro popolare, reinterpretandoli con originalità. Le scenografie essenziali dei suoi spettacoli, spesso composte unicamente da un carrozzone e da qualche abito di scena, fanno sì che la parola e il corpo siano gli strumenti principali della sua arte, di cui Matthias si avvale con sapiente uso dei tempi comici, regalando agli spettatori momenti di grande divertimento e, al contempo, importanti spunti di riflessione. Il pubblico e le giurie lo premiano nel 2014 con il “Premio Alberto Sordi” e con la prima classificazione nella categoria “Uanmansciò” di Cantieri di strada 2014 per lo spettacolo Il Mercante di Monologhi. Dal 2015 presenta ogni martedì il “Varietà della “Caduta” al Teatro della Caduta di Torino. Nello stesso anno vince il titolo di “Re della comicità emergente”, trionfando alla quindicesima edizione di “Locomix”. APERITIVO A KM 0 dalle 20.15 presso il foyer del Teatro della Concordia a cura dei ristoratori e bar di San Costanzo costo euro 5.00 BESTIA DA STILE di Pier Paolo Pasolini con Gabriele Portoghese, Valeria Almerighi, Eleonora Pace Xhuljo Pethushi, Emanuele Linfatti scene Bruno Buonincontri costumi Gianluca Falaschi luci Sergio Ciattaglia regia di Fabio Condemi produzione Fattore K e Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Project Work “Pier Paolo Pasolini – Poeta delle Ceneri”, diretto da Giorgio Barberio Corsetti Urbania TEATRO BRAMANTE GIOVEDÌ 7 APRILE ore 21.15 “Ho scritto quest’opera teatrale dal 1965 al 1974, attraverso continui rifacimenti, e quel che più importa, attraverso continui aggiornamenti: si tratta, infatti, di un’autobiografia”. (Pier Paolo Pasolini dalla nota introduttiva di Bestia da Stile) Pubblicato nel 2005, Bestia da Stile, a cui Pasolini lavorò a più riprese a cavallo del ’68, rappresenta una riflessione sulla difficoltà di raccontare i conflitti della modernità. La vicenda si svolge negli Anni ’30 in Boemia e ha come protagonista Jan, doppio del poeta e ispirato allo studente cecoslovacco che si diede fuoco durante la Primavera di Praga. Pasolini ripercorre le tappe della sua formazione letteraria e politica e al tempo stesso affronta e subisce l’ingiuria della storia, la guerra, la dispersione e la degradazione degli affetti. Bestia da Stile è l’evoluzione del progetto Pier Paolo – Poeta delle ceneri, diretto dal regista Giorgio Barberio Corsetti. “Fabio Condemi ha una mano delicata e consapevole – afferma Corsetti - fa nascere la creazione dal rapporto con gli attori e dal pensiero sul testo, dalla ragione e dalla necessità delle scelte. È attratto dalla poesia e ha una grande sensibilità nel percorrere le strade oscure di un linguaggio denso e turbolento, come quello di Pasolini. Crea una bellissima aderenza e contrappunto al testo. In questo duplice movimento, che Fabio attua nella pratica della creazione teatrale, sta anche la forza del linguaggio poetico di Pasolini, dove la Poesia è magma oscuro e bruciante e la ragione dell’ideologia diventa materia poetica di questa incandescenza originaria.” Sala Volponi, ore 18.30 incontro con il regista Fabio Condemi e la Compagnia Lettura da: Paolo Volponi “Scrivo a te come guardandomi allo specchio”. Lettere a Pasolini (1954-1975) PROGETTO SCUOLA DI PLATEA in collaborazione con Liceo Mamiani, Pesaro È possibile raggiungere Urbania e assistere all’incontro delle 18,30 e allo spettacolo delle 21.15, prenotando un posto in bus (gratuito) al n. 0721 3592515 o 366 6305500. Partenza da Pesaro, Parcheggio San Decenzio, ore 17.15. Ritorno da Urbania al termine dello spettacolo. UN MEMORIALE Dedicato a Paolo Volponi con Giorgio Donini regia Francesco Calcagnini e Giorgio Donini produzione Teatroaponente Memoriale è il romanzo d’esordio di Volponi, pubblicato per la prima volta nel 1962. Il tema principale attorno al quale ruota il testo è l’alienazione del lavoratore, con particolare riferimento all’Italia nel boom economico del secondo dopoguerra. Pensare uno spettacolo dedicato a Paolo Volponi è, da parte mia, un azzardo. Tuttavia voglio assumermi questa responsabilità, per mostrare alcuni frammenti di questo suo romanzo importantissimo, Memoriale, dal quale vorrei estrapolare una riduzione, per raccontare la grandezza di questo poeta–scrittore e mio concittadino. E’ un omaggio. Voglio restituirgli alcune emozioni, suggestioni, attraverso alcuni monologhi, letture, interviste, immagini di repertorio. Ci sarà una co-regia in questa proposta di spettacolo, che svolgerò assieme al mio amico fraterno Francesco Calcagnini, lasciandoci guidare dall’esemplare originalità letteraria di quest’autore straordinario. Giorgio Donini Mondavio TEATRO APOLLO VENERDÌ 8 APRILE ore 21.15 In collaborazione con Libreria Il Catalogo, Pesaro. 49 La favola di ORFEO ED EURIDICE A Tempo d’Opera Concerto in forma scenica per strumenti, canto e voci recitanti musiche di Christoph Willibald Gluck libretto di Ranieri de’ Calzabigi con Rie Horiguchi, mezzosoprano Orfeo Sara Zhazitova/Nina Solodovnikova, soprano Euridice Mariami Gogbershvili, soprano Amore e con Quartetto Internazionale d’Archi diretto da Salvatore Francavilla Francesca Di Modugno, Cristian Della Chiara voci recitanti mise en éspace Inga Balabanova, direttore Artistico International Opera Studio, Pesaro luci Luca Marzi introduce Claudia Rondolini produzione International Opera Studio, Pesaro in collaborazione con Amat Orfeo ed Euridice è un’opera composta da Christoph Willibald Gluck su libretto di Ranieri San Lorenzo in Campo TEATRO TIBERINI SABATO 9 APRILE ore 21.15 de’ Calzabigi. Propone la romantica vicenda del cantore Orfeo, il quale, stravolto dal dolore per la perdita dell’amata Euridice, non vuole arrendersi a tale verdetto sfidando le tenebre della morte per riuscire a riportarla in vita. Fu rappresentata per la prima volta il 5 ottobre 1762 al Burgtheater di Vienna con Gaetano Guadagni (Orfeo), Marianna Bianchi (Euridice) e Lucia Claverau (Amore). A questa prima seguirono oltre 100 repliche e l’entusiasmo fu tale che l’imperatrice Maria Teresa alla seconda recita donò a Gluck un preziosissimo anello d’oro e diamanti. L’opera è passata alla storia come la più famosa tra quelle composte da Gluck, e, pur nelle molteplici rivisitazioni, è stata una delle poche opere settecentesche, se non addirittura l’unica non mozartiana, a rimanere sempre, fino ad oggi, in repertorio nei principali teatri lirici del mondo. Oggi International Opera Studio, in collaborazione con Amat, la ripropone in forma scenica, in un solo atto, come concerto per strumenti, canto e voci recitanti, per il progetto speciale A Tempo d’Opera. Il gusto del melodramma. Il pubblico sarà invitato a degustare sia l’essenza dell’opera di Gluck tramite la lettura della storia di Orfeo ed Euridice (affidata ai due attori) e alternata alle sue più celebri arie musicali, sia i sapori della cena allestita nel foyer del Teatro. APERICENA DI STAGIONE dalle 20.00 nel foyer del Teatro a cura di Associazione Stramonio 51 N el Settecento il teatro acquisisce nell’Europa continentale una funzione sociale che non aveva dai tempi della Grecia. Da spettacolo di corte o di piazza divenne per la borghesia un luogo di dibattito politico, oltre che un punto di riferimento per l’identità nazionale, e persino per la rivoluzione. Il Settecento è il secolo in cui viene portato a conclusione quel processo di rivoluzione dell’architettura teatrale, iniziato a metà Seicento, che consiste nella costruzione dell’edificio e della sala teatrale pubblica, così come siamo ancor oggi abituati a concepirla. È la cosiddetta ‘sala all’italiana’ (…): un emiciclo - sia esso a U, o a ferro di cavallo, o a campana, oppure a ellisse - chiuso dal fronte del palcoscenico, con la sua larghezza, profondità e altezza, e costituito da una sala o platea e da un sistema di palchi a più piani, che la circondano e la concludono. Guido Davico Bonino L a grande fioritura dei teatri, che durò per quasi due secoli, coincise con la costruzione definitiva della città moderna. Grandi e piccoli centri (a cui l’aggettivo “urbano” non sempre gli sarebbe stato conferito) costruirono teatri, definirono la forma da attribuire all’insediamento , stabilirono un durevole assetto del territorio. Costruirono teatri e diventarono città. Pier Luigi Cervellati A Tempo d’Opera Anche nella provincia di Pesaro e Urbino - dove, fra il XVIII e il XX secolo i teatri nascono ricchi e copiosi -, si diffonde, il gusto dell’andare a teatro per applaudire, in particolare, la nuova forma di opera in musica: il melodramma. D etto con altre parole si trattava di una vera e propria industria del melodramma, largamente sostenuta da “doti” comunali per la gioia e il diletto di un pubblico appassionato e competente, bellamente scaglionato fra platea, palchi e loggione secondo le distinzioni di classe e di censo: occasione ricorrente di lavoro (e quindi di guadagno) per impresari, ma anche per tutta una fitta schiera di cantanti, coristi, orchestrali ballerini e comparse affiancati da pittori, decoratori, falegnami e scenotecnici che identificavano nell’edificio teatrale la cattedrale profana di un rito sempre più seguito e sempre più amato dall’intera popolazione. Franco Battistelli S i guarda dai palchi e si guardano gli spettatori nei palchi: lo spazio della sala si realizza come luogo dello sguardo in tutte le sue possibili implicazioni. In questo “mondo autonomo” si formano un nuovo spettatore, un nuovo pubblico, una nuova società teatrale. Non è dunque un caso, né una pura moda se il cosiddetto ‘teatro all’italiana’ si diffonde a raggiera in tutta Europa: esso è uno spazio di relazione, interno e assoluto, un ambiente che deriva e fonda una forma mentis della società. Fabrizio Cruciani Per il pubblico del Settecento il teatro diventa i luogo di una cerimonia sociale di cui veri protagonisti divengono gli spettatori stessi. Nei palchetti - sorta di propaggini extraterritoriali delle dimore patrizie -, mentre gli animi si dilettano con la bellezza dell’arte, si consumano banchetti, conversazioni, incontri galanti. I piaceri della vita. In e per tutti i sensi. 52 SCUOLA DI PLATEA Avvicinare i giovani al teatro e accrescere in loro una vera e propria cultura teatrale. È questo l’obiettivo del progetto di formazione Scuola di platea. L’iniziativa è nata al fianco delle tradizionali Stagioni di prosa per analizzarne i contenuti e accompagnare il pubblico – soprattutto quello più giovane – alla visione degli spettacoli mediante incontri con le Compagnie e con studiosi, esperti, intellettuali e artisti. Gli spettatori cui il progetto è principalmente rivolto sono gli studenti delle Scuole Secondarie di II grado. Per la Stagione di Prosa Teatri d’Autore 2015-16, le scuole partecipanti al progetto sono: Liceo Nolfi di Fano, Liceo Torelli di Pergola, Istituto Bramante di Pesaro, Liceo Mamiani di Pesaro e Liceo Marconi di Pesaro. Dietro ogni avvenimento e sentita emozione si nasconde una grande storia. Queste storie spesso sfuggono e continuano ad aleggiare nel buio di una sala: andrebbero registrate, espresse e raccontate per rendere possibile, come per magia, rivivere attraverso altri mezzi ciò che è accaduto e ciò che si è provato. Ma non si tratta solo di documentare e guardare al passato: fondamentale diventa indagare il presente, commentarlo e realizzarlo, coinvolgendo chi si affaccia al teatro e all’attività di AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali. Per questo nasce ABRACADAMAT, uno spazio on-line dove il teatro marchigiano si racconta attraverso commenti, approfondimenti, interviste, video, foto e audio; uno spazio interattivo su cui scrivere come fosse una sorta di diario pop-up; uno spazio virtuale che registra pensieri, immagini e accadimenti facendoli permanere nel tempo. Raccontate le vostre opinioni ed emozioni in merito all’esperienza teatrale vissuta con una recensione, una fotografia, un breve commento scritto o filmato che sarà pubblicato nel sito: SCUOLA DI PLATEA: È DI SCENA... LA SICUREZZA giunto alla terza edizione, dopo gli ottimi risultati conseguiti negli anni precedenti, continua il percorso all’interno delle Scuole superiori della provincia di Pesaro e Urbino per sviluppare con i giovani, avvalendosi dell’efficacia comunicativa dello spettacolo dal vivo, un consapevole senso di responsabilità e di impegno verso una tematica quanto mai attuale e urgente: la sicurezza sul lavoro. L’edizione 2015-16 del progetto, curato da Amat, intende accompagnare gli studenti nella creazione di alcuni spettacoli teatrali - piccole performance - che avranno come tema i diritti e la sicurezza dei lavoratori; saranno preparati durante l’anno scolastico e messi in scena in un unico allestimento, durante la prossima Giornata Provinciale della Sicurezza sul Lavoro, prevista per ottobre 2016. Attraverso il linguaggio teatrale gli studenti potranno sviluppare riflessioni e momenti di approfondimento per vivere in prima persona e per condividere con i loro coetanei temi e problematiche che riguardano direttamente la loro vita di cittadini e di lavoratori. Il progetto, nell’edizione del corrente anno si realizza attraverso un concorso indetto da Inail di Pesaro e Urbino e Provincia di Pesaro e Urbino e diretto a tutti gli studenti delle scuole superiori; fa parte dell’iniziativa provinciale CHI BEN COMINCIA... LAVORA IN SICUREZZA, e si affianca al concorso scolastico per le classi III e IV superiori “IL DESTINO NON C’ENTRA”, a cura di: Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino INAIL Pesaro e Urbino ASUR MARCHE Area Vasta 1 Direzione Territoriale del Lavoro Pesaro e Urbino Comando Provinciale Vigili del Fuoco Pesaro e Urbino ANMIL Pesaro e Urbino Ufficio Scolastico Regionale Ufficio VI Pesaro e Urbino www.abracadamat.org email: [email protected] 54 55 BIGLIETTI E ABBONAMENTI BIGLIETTI Settore A (platea e palchi centrali) Settore B (palchi laterali e loggione) intero Є 15 - ridotto Є 12 intero Є 10 - ridotto Є 8 ABBONAMENTI A CARNET Abbonamento per gli spettacoli di un unico teatro oppure a scelta fra quelli proposti dalla Stagione di Prosa Abbonamento a 3 spettacoli Settore A (platea e palchi centrali) Settore B (palchi laterali e loggione) intero Є 42 - ridotto Є 33 intero Є 27 - ridotto Є 21 Abbonamento a 4 spettacoli Settore A (platea e palchi centrali) Settore B (palchi laterali e loggione) intero Є 52 - ridotto Є 40 intero Є 32 - ridotto Є 24 Abbonamento a 5 spettacoli Settore A (platea e palchi centrali) Settore B (palchi laterali e loggione) intero Є 65 - ridotto Є 50 intero Є 40 - ridotto Є 30 Hanno diritto alla riduzione gli spettatori fino a 25 anni e oltre i 65 anni, i possessori della AMATo abbonato Card, della Tessera Plus Rete Servizi Bibliotecari di Pesaro e Urbino e convenzionati vari. Biglietti e abbonamenti potranno essere acquistati: - in prevendita (con maggiorazione di € 1.00): biglietteria Teatro Rossini, P.zza Lazzarini1, Pesaro tel. 0721 387621 orario: da merc edì a sabato 17.00 - 19.30 biglietteria Teatro della Fortuna, P.zza XX Settembre 1, Fano, tel. 0721 800750 orario: da mercoledì a sabato 17.30 - 19.30, mercoledì e sabato anche 10.30 - 12.30 e in tutti i teatri del circuito Amat - il giorno stesso dello spettacolo nelle biglietterie di ogni singolo teatro, dalle ore 19.00 VENDITA ON LINE: Una parte dei posti disponibili viene messa in vendita on-line. L’acquisto si può effettuare visitando il sito: www.vivaticket.it. L’acquisto on-line e la prevendita comportano un aggravio del costo del biglietto in favore del gestore del servizio. INFO: Rete Teatrale della provincia di Pesaro e Urbino, via Mazzolari 4, Pesaro tel. 0721 3592515, cell. 366 6305500 www.amat.marche.it [email protected] 56 57 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PESARO E URBINO Presidente Daniele Tagliolini Dirigente Massimo Grandicelli Provincia di Pesaro e Urbino Responsabile Ufficio Beni e Attività Culturali Silvia Melini Collaborazione Rosita Polverari Curatrici del progetto “È di scena...la sicurezza” Camilla Murgia Monica Ruggeri Regione Marche Assessorato alla Cultura Provincia di Pesaro e Urbino Via Gramsci 4, 61121 Pesaro Tel. 0721 3592 311 / Fax 0721 3592 409 [email protected] www.provincia.pu.it Pesaro e Urbino Eventi Cultura AMAT - Associazione Marchigiana Attività Teatrali Presidente Gino Troli Vice presidente Daniele Vimini Direttore Gilberto Santini Rete Teatrale della provincia di Pesaro e Urbino Comune di Gradara Comune di Macerata Feltria Comune di Mondavio Comune di San Costanzo Comune di San Lorenzo in Campo Comune di Urbania Coordinamento Lucia Ferrati Programmazione Francesca Polverari in collaborazione con: AMAT Rete Teatrale della provincia di Pesaro e Urbino via Mazzolari 4, Pesaro, tel. 0721 359 2515 cell. 366 6305500 [email protected] www.amat.marche.it seguici su: stampa Errebi Grafiche Ripesi (AN) libretto chiuso l’11 gennaio 2016 58