“ARGIA COPPOLA” 1. anagrafica 2. formazione 3. esperienze 4. riconoscimenti 1 ARGIA COPPOLA Nata a Torino il 23/ 01/ 1978 Indirizzo: 2, via Carlo Alberto 10123 Torino (ITALIA) Mobile Italia +39 3493188338 Mobile Usa +1(646)578-2265 e. mail [email protected] Sito web : www.argiacoppola.com Skipe: argia.coppola1 Columbia University Italian Department 2960 Broadway, Hamilton Hall New York, NY 10027 [email protected] 2 ARGIA COPPOLA formazione CORSI UNIVERSITARI Storia del teatro norvegese e svedese. Antropologia del Mito. Teatro Greco. Origini del Matriarcato DOTTORATI Dottorato in Musica e Spettacolo XXVI ciclo. Università di Torino e Columbia University (2011/2013) Dottorato con borsa di studio. “Il Corpo Politico della Madre: l’assenza atroce” Dentro e oltre la drammaturgia dell’io. Dall’Orestiade a “Il padre” di Strindberg fino alla drammaturgia contemporanea. Diploma come attrice presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino (1998/2001). DISCIPLINE DELLO SPETTACOLO Storia del teatro, Istituzioni di regia, Drammaturgia, Organizzazione ed Economia dello Spettacolo, Storia della danza, Etnomusicologia, Dizione , Recitazione, Articolazione , Letteratura Teatrale, Semiologia dello Spettacolo, Storia del Cinema, ecc COMPETENZE PROFESSIONALI Riscrittura di un Testo Teatrale, Narrazione, Canto, Partitura Corale LINGUE CONOSCIUTE Italiano, Inglese, Greco 3 ARGIA COPPOLA esperienze precedenti alla scrittura di L’Attrice Bionda ESPERIENZE come AUTRICE Ø Composizione del testo originale, tra parole e musica di OUIJA, seduta spiritica (dal carteggio amoroso del conte Camillo Benso di Cavour e Anna Schiaffino Giustiniani Ø Gli Anni Ruggenti, regia di Roberto Tarasco con Giorgio Dell’Arti. Ø Partitura drammaturgica di un coro tragico. Ø Progetto di fonosfera “La stanza di Edipo” da Ted Hughes Seneca’s Oedipus. (spesso Argia Coppola sceglie parti da interpretare all’interno di vari lavori) <><><> ESPERIENZE come ATTRICE Ø Messa in scena di Boston Marriage di David Mamet. Ø Composizione del testo poetico Mistero Partenopeo con il titolo Rosso Caffeina. Ø La cerimonia del tè con il maestro Hajime Tagasugi Ø Edipo re di Sofocle Ø Una canzone d’amore da Prometeo Incatenato di Eschilo Ø Una giostra:l’Agamennone da Agamennone di Eschilo Ø Il meraviglioso mondo di Suzie Whong testo di M.Isidori Ø Vortice del Macbeth dalla tragedia omonima di W. Shakespeare 4 ARGIA COPPOLA Riconoscimenti v Vincitrice del Premio L’Autore Firenze Libri con l’opera Mistero Partenopeo (2004) v Conferimento borsa di Phd in drammaturgia presso l’Università degli Studi di Torino in co- tutela con Columbia University (anno 20122013) v Pubblicazione sulla rivista di poesia Italian Poetry Review del dipartimento degli Italian Studies, Columbia dell’opera Risposarsi (anno 2013) v Menzione come miglior attrice non protagonista sul Patalogo (premi Ubu ) per Il meraviglioso mondo di Suzie Whong (anno 2000) 5 ALLEGATI SLIDE 3. TORINO 0 APPUNTAMENTI 09/09/2011 - ORG Quel carteggio d'amore fra Nina e il conte Cavour L'attrice Argia Coppola durante una delle rappresentazioni teatrali che porta di casa in casa Argia Coppola porta in scena lo spettacolo «Seduta spiritica» ALESSANDRA COMAZZI TORINO Argia Coppola («non parente, né dell’assessore, né del parrucchiere, né dei registi»), laureata al Dams in arti di scena, è la giovane attrice che, insieme con Claudia Allasia, ha avuto l’idea di portare il teatro nelle case. Aveva cominciato recitando con la blasonata compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, che mise in scene «Le serve» di Genet in una mansarda. «Per la compagnia quello fu soltanto un esperimento, io invece pensai di farne un sistema. Approfondendo la dimensione dei salotti, mi si è svelata la strada della drammaturgia». E adesso su questa strada, nell’anno che festeggia i 150 dell’Unità d’Italia, si è affacciata Anna Schiaffini Giustiniani, detta Nina, amante del conte di Cavour. Il loro carteggio, tratto dal volume «Camillo Cavour - Lettere d’amore», a cura di Maria Avetta, dà vita a un inconsueto spettacolo che sarà rappresentato oggi nella sala Duomo delle Ogr, titolo: «Seduta spiritica», atmosfera alquanto suggestiva. Il testo è stato 6 elaborato dalla stessa Argia, in fondamentale collaborazione con Roberto Tarasco e con il contributo di Roberto Alonge, assistente alla drammaturgia Eloheh Mason, allestimento di Lucia Giorgio. Siamo dunque nella cattedrale laica delle Ogr, buio in scena. Si immagina che, attraverso una seduta spiritica, prendano voce le antiche anime dei due amanti. Lei, stravolta dall’ideale romantico, aggrappata a quel giovane uomo che la illude: l'eterna storia delle sedotte e abbandonata. Lui che ha ben altro per la testa: fare l’Italia ma anche intrecciare le relazioni più disparate con le signore, altro che amore eterno per la povera Nina. Che alla fine, infatti, dopo alcuni tentativi falliti, riuscirà a suicidarsi. «La prima struttura della drammaturgia racconta Argia Coppola - prevedeva quattro personaggi in un classico impianto ottocentesco, costruito a partire da un rigoroso lavoro di montaggio del materiale storico. Con questo secondo lavoro drammaturgico si apre la strada a una libera creazione». E si apre pure la strada a una interpretazione intensa ed energetica da parte dell’autrice-attrice. La quale lavora sulla voce, la sua e quella sintetica, per differenziare i personaggi, la medium che chiama gli spiriti, la Giustiniani e Cavour. C’è ricerca, dietro questo spettacolo. C'è uno studio dei suoni che ricorda - e il paragone non sembri illecito - quello che metteva in atto Carmelo Bene ai suoi tempi. Alla fine della prova, la generale, la Coppola avrà perso svariati chili e sembra sfinita. Però è riuscita a trasportare il pubblico in un Ottocento ricco di ideali, di idee, di speranze, ma anche di umanità sempre uguale a se stessa, l'amore e il potere, niente di nuovo sotto il sole. 7 TORINO TEATRO 15/03/2011 - L'IDEA Palcoscenico in salotto con gli attori per casa Una scena dello spettacolo di Argia Coppola FOTOGALLERY Artisti per casa, ecco l'idea di Argia Coppola La compagnia che porta gli spettacoli a domicilio, per adulti e bambini ALESSANDRA COMAZZI TORINO Artisti per casa. Ma anche in giardino o in cortile. Voi chiamate questo pronto intervento dello spettacolo, coordinato da Claudia Allasia, e loro arrivano. Fanno un sopralluogo degli spazi, controllano le porte, le entrate e le uscite, e poi organizzano la rappresentazione. A casa vostra, nel vostro salotto, sul vostro terrazzo, con i vostri amici stretti stretti intorno agli attori. Negli interni, tutto serve, uno scrittoio, un sofà, una libreria. In esterno, valgono le colonne che inquadrano il terrazzo o il grande prato nel giardino. Argia Coppola («non parente, né dell’assessore, né del parrucchiere»), laureata al Dams in arti di scena, è la giovane attrice che ha avuto l’idea e ha dato il via alla sua realizzazione. Ha cominciato recitando con la blasonata compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, che mise in scene «Le serve» di Genet in una mansarda. «Per la compagnia quello fu soltanto un esperimento, io invece pensai di farne un sistema. Approfondendo la dimensione dei salotti, mi si è svelata la strada della drammaturgia. Mi sono affacciata alla storia, e mi sono ritrovata Cristina di Belgioioso». Cristina di Belgioioso è una nobildonna milanese, patriota del Risorgimento. Ed è il personaggio cui Argia Coppola dà vita in questo periodo, è prevista una rappresentazione anche nel palazzo avito di Milano e pure una trasferta parigina. Unità d'Italia, 150 anni, 8 salotti e rivendicazioni femminili. «I personaggi risorgimentali, che pure sono mitici, possono essere attualizzati. Basta fare attenzione al linguaggio». L’attrice è anche autrice del testo, titolo «Il gioco della principessa». «Era scritto per sette personaggi, ma noi siamo elastici. La cosa fondamentale è che il pubblico impari a conoscere la principessa attraverso il racconto della figlia». Com’è recitare in un salotto, con le persone che ti circondano, ti stanno addosso? «Recitare nelle case restituisce la vividezza del testo. Sale la temperatura». E non soltanto quella climatica. «Il contatto diretto con gli spettatori accende una scintilla che in teatro sarebbe soffocata, c’è pur sempre il palcoscenico a dividere. Qui non c’è mediazione tra attore e pubblico»: Claudia Allasia, giornalista e critico («una mecenate dei giorni nostri», la definisce Argia) ha avuto un ruolo importante nella diffusione di questa forma d’arte. Che si fa nei salotti ma è meno salottiera di quanto si potrebbe pensare. E’ caro far spettacolo in casa propria? «No, non è caro. Spesso si lasciano delle buste bianche sulle poltrone, l’offerta è libera. E’ capitato di tutto, buoni guadagni e "forni" pazzeschi». Ma come le è venuto in mente di coordinare queste rappresentazioni? «Avevo visto per caso in casa un "Boston Marriage" di Mamet, ma guarda che bella idea, mi sono detta, si potrebbe allargare. A mia volta, avevo una tradizione di musica e canti da me in campagna, il 2 giugno, per festeggiare la Repubblica, c’era ancora Franco Lucà, compianto fondatore del Folk Club, andavamo nel prato, tutti portavano qualcosa, si stava insieme, si mangiava». Poi è arrivato Claudio Zanotto Contino, con l’asinella Géraldine (si chiama così perché viene dalla Provenza). Il suo spettacolo ripercorre le orme di Calvino e dei Cantambanchi, per trovare le vecchie favole delle nostre valli. Poi al gruppo si è aggiunto il marionettista Marco Grilli, e insomma si è formato un piccolo circuito di diverse arti di scena. Una specie di famiglia artistica. I tempi non sono facili per nessuno. Se l’alternativa è non lavorare, è molto meglio lavorare in case, giardini e cortili. Programmi? «Per questa maniera di fare spettacolo, sogno uno spettacolo a 360 gradi». Per contatti: Claudio Zanotto Contino [email protected] 9 10 11 12 13 14 15 Marcido Marcidoris “NUOVA CERTIFICAZIONE DEL MONDO DI SUZIE WONG” CON Maria Luisa Abbot and Grazia Di Giorgio, Cristina Andrighetti, Argia Coppola, Robert Cavallo, Stefano Fornari, Alessandro Curti, diretto da Marco Isidori, scene e costumi di Daniela Dal Cin. Archivio Home Pubblico Economia&Finanza Sport Spettacoli&Cultura Motori Viaggi Moda Casa Salute Annunci Lavoro Meteo 16 • Sei in: Archivio > La Repubblica > 2001 > 02 > 26 > mondo di poesia La bella ... mondo di poesia La bella Suzie Wong rivista dai Marcido Se qualcuno pensa che lo spettacolo dei Marcido Marcidorjs abbia qualcosa a che fare con Il mondo di Suzie Wong, melodrammone hollywoodiano di trionfante sentimentalismo kitsch, si sbaglia. O meglio, A tutto tondo, nuova certificazione del mondo di Suzie Wong, scritto e diretto da MarcoIsidori ultimo lavoro di questo gruppo che da anni, con implacabile ostinazione e con visionario rigore, distilla un' originalissima visione del teatro e del suo spazioutilizza l' improbabile icona femminile di Suzie Wong per parlare di tutt' altro. Fondata nel 1986 dal regista Marco Isidori, dall' attrice Maria Luisa Abate e dalla scenografa Daniela Dal Cin, la compagnia dei Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa si è imposta fin dall' inizio per l' audacia e l' anticonvenzionalità delle sue messe in scena, nelle quali la decostruzione del concetto tradizionale di teatro passa attraverso radicali manipolazioni visive e sonore che spogliano la parola del suo significato immediato, restituendola al suo potere originario di evocazione (basta ricordare la riscrittura scenica della tragedia classica: Una giostra: l' Agamennone). Protagonista di A tutto tondo è Maria Luisa Abate, con la quale parliamo di questo lavoro, in scena da stasera al 4 marzo al Crt Salone di via Dini. Che cosa vi ha attirato nella figura di Suzie Wong? «Nessuno di noi ha mai visto il film. La prima e vera fascinazione che abbiamo subito è stata di tipo sonoro, il nome di Suzie Wong, la sua musicalità. Tutto il romanticismo contenuto nel personaggio è stato preso in prestito da Marco Isidori per scrivere un poema che consideriamo il nostro manifesto artistico. In questo senso parliamo di 'nuova certificazione' : è l' idea di un mondo a 'tutto tondo' appunto - nel quale entrare per raccontare la poesia e il teatro». Nei vostri spettacoli, le invenzioni scenografiche di Daniela Dal Cin hanno un' importanza fondamentale. Com' è qui lo spazio? «È stata costruita una dimensione soffocante e claustrofobica, dove troneggia una sorta di alcova, che è anche una gabbia e una pista da circo, attrezzata con sottopalchi, altalene, botole: un universo di pulsioni, di luci e di suoni». Che cosa vi aspettate dal pubblico? «Non chiediamo nulla allo spettatore, se non di farsi travolgere, risucchiare. Il testo di A tutto tondo è ostico, è un poema in versi, ma non è necessario comprendere le singole parole. E siamo stupiti dalle reazioni positive del pubblico. Stiamo raccogliendo i frutti di 16 anni di lavoro, in cui abbiamo continuato a fare teatro, a modo nostro, difendendone la necessità profonda». 17