Fellow of Ebopras
European Board of Plastic
Reconstructive and Aesthetic
Surgery
Socio Ordinario
Società Italiana di
Chirurgia della Mano
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Società Italiana di Chirurgia
Plastica, Ricostruttiva ed
Estetica
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Società Italiana di
Microchirurgia
Melanomi
Il melanoma cutaneo è un tumore che colpisce la pelle, derivante dalle cellule deputate alla
produzione di colore e che, per la sua elevata tendenza invasiva, è responsabile della
maggior parte dei decessi dovuti a tumori cutanei. Rappresenta circa
l’1% dei tumori maligni. Il melanoma si forma quando i melanociti
crescono e si moltiplicano in modo anomalo, fuori dal controllo della
cellula; può insorgere su un neo presente da tempo (anche dalla nascita)
o su una zona di pelle normale. Può svilupparsi sulla pelle che ricopre
tutte le regioni del corpo, tuttavia è più facile trovarlo sulla schiena e sul torace negli
uomini, e sugli arti inferiori nelle donne.
Colpisce persone di ogni età, di entrambi i sessi, anche se è più frequente negli adulti; molto raramente, può
anche insorgere nei bambini e negli adolescenti.
E’ il tumore più comune nelle donne tra 25 e 30 anni ed è al secondo posto nelle donne tra
30 e 35 anni.
Nella popolazione nera questo tumore è raro, e colpisce di solito le aree
cutanee meno pigmentate, come il palmo delle mani o le piante dei
piedi.
La degenerazione di questa forma tumorale, che spesso all’inizio si
presenta sotto forma di un neo all’apparenza “innocuo”, può essere tuttavia evitata se si
mette in atto una diagnosi precoce.
LA RICERCA DEI TUMORI CUTANEI
La diagnosi precoce dei tumori cutanei consiste nel riconoscere le fasi iniziali dello sviluppo
tumorale per intervenire tempestivamente quando le probabilità di guarigioni è massima. Un tumore
cutaneo diagnosticato ed eliminato chirurgicamente in tempo può essere completamente guarito.
Un'autoispezione regolare dei nei o altre lesioni cutanee ed un controllo periodico dello specialista
dermatologo o chirurgo plastico sono la migliore prevenzione contro l’insorgere di tumori cutanei.
Non aspettare di sentire dolori o altri disturbi, perché molte volte i Melanomi, anche quando sono
molto sviluppati, non danno alcun fastidio.
COS’E’ UN NEO
Sono piccole macchie cutanee di diversi colori, piatte o sporgenti, presenti fin
dalla nascita o che si sviluppano nel corso della vita. Hanno origine dai melanociti,
cellule responsabili della pigmentazione della cute e crescono fino a superare
anche i due centimetri per poi non modificarsi più. In un adulto la modificazione
di un neo talvolta può essere segno di una evoluzione tumorale conosciuta come
melanoma.
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COME CONTROLLARE UN NEO
Una lesione scura della pelle si valuta ricordando le prime 5 lettere dell’alfabeto: A B C D E:
ASIMMETRIA: Una forma irregolare, con una metà della lesione
diversa dall’altra, depone per un neo atipico.
BORDI: Se i bordi sono frastagliati, irregolari, con un aspetto a carta
geografica, la lesione deve essere valutata da uno specialista.
COLORE: Se il neo presenta un colore molto scuro o non uniforme
e/o se sono comparse modifiche anche minime, la lesione deve
essere adeguatamente monitorizzata
DIMENSIONE: Se il neo ha un diametro superiore a 6 millimetri o
se ha avuto un aumento di dimensione negli ultimi mesi, dovete
rivolgervi allo specialista.
EVOLUZIONE o EMORRAGIA: Se il neo ha modificato il suo
aspetto iniziale o se ha sanguinato spontaneamente senza traumi, la
lesione deve essere controllata dal dermatologo. Questo forse è il
fattore più influente.
In caso di riscontro di uno o più di questi segni è opportuno consultare il proprio medico che
potrebbe suggerire degli esami di approfondimento. Per un preciso controllo dei nei, lo specialista,
il dermatologo o il chirurgo plastico, ricorre alle tecniche di osservazione di ultima generazione: la
stereomicroscopia.
L'ESAME DERMOSCOPICO
Consiste nell'osservazione dei nei mediante un apposito strumento chiamato microscopio ad
epiluminiscenza. Si tratta di una procedura semplice e indolore in cui il neo sospetto, dopo essere
stato spalmato con un olio speciale, viene messo a contatto con il microscopio ad epiluminiscenza.
Attraverso questo sistema di illuminazione con lenti ad ingrandimento è possibile svelare dettagli
del neo non visibili ad occhio nudo.
L'immagine dermoscopica del neo, permette di esaminare in tempo reale gli strati profondi della
pelle, fornendo dati essenziali per decidere se è necessario un intervento di asportazione.
L’evoluzione del sistema è chiamato stereomicroscopia che mediante un’ottica doppia permette di
visualizzare meglio le caratteristiche della lesione, ed inoltre il collegamento ad un computer
permette di poter fare una mappatura dei nevi e ricontrollarli a distanza di tempo con immagini di
archivio.
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PREDISPOSIZIONE
I tumori della pelle sono i tumori più frequenti nella popolazione bianca. L’11 per cento dei tumori
maligni diagnosticati sono tumori cutanei. Esiste un preoccupante aumento di tumori della pelle
dovuto ad una serie di fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare neoplasie:
•
Immunosoppressione: Le diminuzione delle capacità difensive del nostro sistema immunitario
aumentano in maniera significativa la possibilità di sviluppare un tumore maligno. Le cause di
immunosoppressione sono svariate: farmacologiche (terapie antirigetto per il trapianto o per
malattie autoimmuni), AIDS, cirrosi e molte altre malattie.
•
Abitudini di vita: Stili di vita particolari (utilizzo esagerato di solarium, lavori che comportino
una prolungata esposizione al sole, soggiorni prolungati e ripetuti in zone con forte
irraggiamento solare,) rappresentano un ulteriore fattore aggiuntivo di rischio.
•
Durata della vita: Il progressivo allungamento della vita necessariamente porta ad un
progressivo aumento dei casi di tumori della pelle.
•
Esposizione solare: La quantità totale di ore passate al sole è un altro fattore importante di
rischio. Spesso la maggior parte di questa esposizione è avvenuta nell'infanzia e nella prima
giovinezza, mentre per lo sviluppo di un tumore passano decine di anni.
•
Fattori genetici: Gli individui con carnagione chiara, biondi o con capelli rossi ed occhi chiari
hanno un alto rischio. Questo rischio è maggiore se c'è una familiarità per tumori cutanei.
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FOTOTIPO
Tra i fattori genetici bisogna quindi tenere presente i cosiddetti "fototipi".Con ciò si intende
precisare il tipo di risposta della cute quando viene esposta ai raggi del sole. E’ noto, infatti, che i
tumori cutanei colpiscono più di frequente individui di origine caucasica, di pelle chiara, con capelli
chiari, spesso rossi, con tendenza all’eritema solare per una bassa capacità ad abbronzare e con un
numero elevato di nevi. Vengono normalmente riconosciuti sei fototipi secondo la classificazione di
Fitzpatrik:
COLORE
OCCHI
COLORE
CAPELLI
COLORE
PELLE
I
CHIARI
BIONDI
ROSSI
LATTIGINOSO
ASSENTE
SCARSISSIMA
TOTALE
II
CHIARI
BIONDI
CHIARA
LIMITATA
SCARSA
TOTALE
III
CHIARI
SCURI
CASTANI
BRUNO
CHIARA
MEDIA
LEGGERA
ELEVATO
SCURI
CASTANO
SCURO
NERO
OLIVASTRA
ELEVATA
ELEVATA
BASSO
SCURI
NERI
NERA
MOLTO
ELEVATA
MOLTO
ELEVATA
-
FOTOTIPO
IV
V
CAPACITA'
AUTOPROTEZIONE PROTEZIONE
ABBRONZATURA
DAL SOLE
CONSIGLIATA
Quindi un soggetto di carnagione chiara con capigliatura bionda o rossa ed occhi azzurri o verdi,
con una pelle difficilmente abbronzabile e lentigginosa può vedere aumentato il rischio di
sviluppare un tumore cutaneo del doppio o del triplo rispetto alla popolazione con un fototipo più
alto. Sono proprio le esposizioni intense e intermittenti alla luce del sole, su cute non abituata, che
aumentano il rischio di tumore, mentre un’esposizione costante e moderata non è altrettanto
rischiosa.
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PREVENZIONE
Alla luce delle considerazioni precedenti per sfruttare le proprietà benefiche dei raggi del sole senza
che questi risultino potenzialmente dannosi, bisogna tener presenti delle norme.
Senza entrare troppo nello specialistico, è intuitivamente ovvio che quanto più la cute si dimostra in
partenza sensibile ai raggi del sole, tanto più lo schermo utilizzato dovrà offrire un adeguato indice
di protezione. Gli schermi solari si caratterizzano per la capacità di filtrare o di riflettere la
radiazione luminosa. Al di là delle caratteristiche degli schermi è necessario, per poter contare su
un’efficace protezione, rinnovare continuamente la loro applicazione. Infatti, la sudorazione, i
bagni, la sabbia favoriscono la scomparsa del filtro.
Una volta considerato il fototipo, ed aver scelto correttamente lo schermo solare, occorre in ogni
caso esporsi al sole tenendo in considerazione alcuni fattori climatici ed ambientali:
•
Scegli una crema solare (o un latte) con un adeguato indice di protezione dai raggi UVB e
UVA. Le creme solari protettive sono molto utili, ma il loro uso non giustifica comunque
esposizione esagerate al sole. L'applicazione della crema va ripetuta ogni 3-4 ore e dopo ogni
bagno.
•
Proteggi la cute dei bambini dalle scottature. Non esponete al sole i bambini di età inferiore ai
tre anni.
•
Evita le esposizioni eccessive al sole, soprattutto se hai la cute chiara che si abbronza con
difficoltà e si scotta facilmente e/o hai un gran numero di nei sulla pelle.
•
Evita le esposizioni al sole nelle ore centrali della giornata (dalle 12 alle 16) e proteggiti con
indumenti (cappello, vestiti ).
•
Attenzione anche in assenza di sole: le nuvole non arrestano i raggi ultravioletti.
•
la neve fresca riflette più dell’80% dei raggi UV, mentre la sabbia ne riflette il 25%;
•
Alcuni farmaci possono provocare reazioni al sole.
•
In caso di gravidanza, limita l'esposizione al sole e utilizza uno schermo totale.
Per concludere, ne consegue sul piano pratico che non esiste una proibizione assoluta alla
fotoesposizione, ma il consiglio a prendere il sole, fin dall'età infantile, in maniera moderata,
evitando gli eccessi e le ustioni ad essa conseguenti. La protezione solare rimane il metodo di
prevenzione più efficace. Tale raccomandazione è da tener in alta considerazione anche per arginare
tutte le forme di tumori della pelle.
E' fondamentale sottoporsi regolarmente a controlli dallo specialista, dermatologo o chirurgo
plastico.
Prima dell’estate è il momento di fare un check up accurato della pelle in modo da ottenere una
diagnosi e una eventuale cura precoce che porti ad una sicura guarigione.
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RICOSTRUZIONE
Varie sono le metodiche impiegate per la ricostruzione dell’area colpita dai tumori cutanei.
Generalmente per Melanomi in situ l’asportazione con 1 cm di
margine è sufficiente per il trattamento della malattia.
Per Melanomi di dimensioni maggiori, oltre all’asportazione della lesione con 2 cm di cute perilesionale è
necessario prelevare il “linfonodo sentinella” dall’area limitrofa (delimitata mediante un apposito esame
radiologico denominato linfoscintigrafia). In questi casi la chiusura del difetto sarà effettuato mediante
innesti cutanei o lembi.
In seguito è necessario un follow up periodico ogni 3 mesi per 5 anni e, in casi selezionati, un
consulto oncologico.
CONCLUDENDO
E’ necessario ricordare che:
•
•
•
•
Chi ha molti nei può esporsi al sole come chiunque altro: è comunque necessario evitare le
scottature solari poiché possono contribuire all'insorgenza di un melanoma.
Traumi o ferite non trasformano un neo in melanoma: un neo accidentalmente tagliato o
traumatizzato guarisce come il resto della cute. Se i traumatismi sono ripetuti (tagli da rasoio o
sfregamento da reggiseni su nei sporgenti) occorre valutare il caso insieme allo specialista
dermatologo o chirurgo plastico.
Tutti i nei possono essere asportati senza pericolo: un intervento chirurgico di asportazione
non rappresenta alcun pericolo. Anzi, se il neo sospetto fosse in realtà un melanoma, quanto
prima si interviene tanto maggiori sono le probabilità di guarigione.
La diagnosi finale di un tumore cutaneo sospetto viene fatta attraverso l'esame istologico:
dopo l'asportazione chirurgica, l'esame istologico permette di capire se si tratta di una forma
benigna, come un neo, o di una maligna, come un melanoma.