1 - Gli anni dell’ottimismo e il mondo dei quanti I maggiori scienziati del mondo inaugurano il Novecento celebrando le conquiste della Fisica e della Matematica: “Signori, vi annuncio la fine della Fisica. Tutti i suoi fondamenti ci sono noti…” così Lord Kelvin alla Royal Society, nel 1900 – “Ho completa certezza che i fondamenti della matematica ci siano noti…” afferma David Hilbert al 1° Congresso dei Matematici di Parigi. Sono ancora all’oscuro della rivoluzione che sta per consumarsi. Max Planck sta infatti elaborando l’ipotesi che la luce non sia costituita da onde, ma da pacchetti discreti di energia. “Caro Edwin – scrive a suo figlio in una lettera del 12 ottobre - oggi ho fatto una scoperta importante come quella di Newton “. Nasce così la fisica dei quanti, che apre il decennio in cui i fisici abbandonano l’idea dell’etere e cominciano a scoprire la struttura degli atomi. Il mondo, e l’Europa in particolare, si godono gli ultimi bagliori della Belle époque. Dagli ultimi decenni dell’Ottocento in poi, le invenzioni e i progressi della tecnica sono stati all’ordine del giorno. La diffusione della rete ferroviaria ha raggiunto il suo culmine; le navi a vapore attraversano gli oceani sostituendo gli ultimi, pur velocissimi, velieri. I dirigibili solcano i cieli e l’automobile si preannuncia come qualcosa di più di una rarità riservata a sportivi facoltosi; mentre la bicicletta diventa il primo mezzo di trasporto di massa. Con l’invenzione della lampadina a filamento incandescente di Thomas Alva Edison, finalmente l’elettricità fornisce qualcosa di utile ad ogni famiglia, non solo all’industria e al commercio. Sorgono le prime centrali idroelettriche e le reti di diffusione dell’energia. Ma Edison e Guglielmo Marconi (la sua Wireless Telegraph Company nasce nel 1897) sono gli ultimi artigiani della ricerca applicata: col nuovo secolo, la scienza si dovrà accostare sempre più alle grandi istituzioni governative o a potenti apparati di supporto organizzativo e finanziario. Con il ‘900 nasce anche il Premio Nobel: tra i primi a esserne insigniti, nel 1901, W. C. Röntgen per la scoperta dei raggi X e, nel 1906, J. J. Thompson per quella dell’elettrone. Negli stessi anni s’individuano le cause microbiologiche di molte malattie; i progressi della chimica, le loro applicazioni farmaceutiche e l’incremento della sanità pubblica, definiscono il campo della medicina del nuovo secolo, che si apre , per giunta, anche con i primi sviluppi della genetica. Il documentario è corredato da una biografia, non priva di risvolti tragici, di Max Plank (1858 – 1847), padre della teoria dei quanti, seguita dal racconto della vita avventurosa del fisico danese Niels Bohr (1885 – 1962) e dei suoi contributi essenziali per la comprensione della struttura atomica e per la meccanica quantistica. Apporti e partecipazione ai filmati di Nicola Tranfaglia Ordinario di Storia contemporanea Università di Torino; Vittorio Marchis, Ordinario di Storia della tecnologia Politecnico di Torino; Giorgio Israel Ordinario di Storia della matematica La Sapienza di Roma; Enrico Bellone, Direttore di Le Scienze; Bernardino Fantini, Ordinario di Storia della Medicina, Università di Ginevra; Giulio Peruzzi, Ordinario di Storia della Fisica, Università di Padova; Pietro Greco, Direttore del Master in Comunicazione della scienza, SISSA di Trieste.