Supporto e Iniziative dei Produttori Chimici in aiuto alla Conceria riguardo ai Capitolati Raoul Sartori SAMIA S.p.A. Direttore Ricerca e Sviluppo Delegato commissione tecnica UNPAC Venerdì 30 maggio 2014 CONVEGNO AICC TOSCANA AUDITORIUM Istituto C. Cattaneo Capitolato = Risposta alle Esigenze Esigenze “Migliorative” Volontarie Esigenze Normative Esigenze di Mercato Capitolato del BRAND LE CAUSE DEL PROLIFERARE DEI CAPITOLATI • Maggiore consapevolezza nei confronti dei pericoli per se stessi e per le generazioni future • Maggiore facilità di accesso alle informazioni (media ed internet) • Informazioni abbondanti anche se non sempre corrette • Maggiore appeal dei prodotti a basso impatto • I Big Brand operano scelte etiche per non essere attaccabili e per offrire un plus valore • Esistono già Aziende di Servizi che offrono sistemi virtuosi stabilendo “capitolati” da rispettare per poter utilizzare marchi di qualità ambientale (Oeko-Tex, Blaue Engel, RAL, Ecolabel ecc.) • Sono nate associazioni di Brand (ZDHC) che hanno definito programmi allo scopo di limitare ed eliminare la presenza di sostanze pericolose dai tessuti per l’abbigliamento e dai componenti per le calzature • Anche singole Aziende facilmente elaborano un proprio capitolato riunendo le richieste ricevute ed integrandole con tutto quello che è ritenuto opportuno e che si può trovare nel WEB (California Proposition 65, TSCA, ecc.). Informazioni Ereditate Capitolato del BRAND Azienda Manifatturiera Fornitore di Accessori Fornitore di Pellame Richieste di Supporto (e Rimbalzi Tecnici) Azienda Manifatturiera Conceria Fornitore di Pelli Fornitore di Prodotti Chimici Ereditarietà e Rimbalzi • • • • • • • • • • La fusione di diversi capitolati Riassunti in un unico documento Nell’intento di risultare esaustivo Raccoglie richieste di altri settori, incoerenti, con limiti e metodi inapplicabili Genera confusione e complicazioni Spesso queste fusioni vengono inviate ai fornitori come capitolati I limiti richiesti sul pellame non sono applicabili ai prodotti La somma (dei contaminanti) non fa il totale La lunga e complessa lavorazione della pelle non sempre consente una valutazione “a tavolino” sommando gli ingredienti Qualche analisi sul prodotto finito è comunque da fare Monitoraggio Conceria Controllo Documentale Fornitore Prodotti Chimici Controllo Tramite Analisi Difficoltà Documentali • Il controllo documentale, fortemente suggerito dal regolamento CE 1907/2006 Reach che si basa sul corretto flusso di informazioni, è il principale strumento di cui ci si può avvalere • La Normativa in continua evoluzione aggiunge continuamente sostanze da regolamentare (oggi solo come SVHC siamo a 251) • Mancano spesso metodi standardizzati • La normativa prevede la regolamentazione al di sopra di un minimo, spesso le richieste vanno oltre la normativa • I documenti (MSDS), sono conformi, ma raramente contengono informazioni non obbligatorie. • Le dichiarazioni delle multinazionali fornitrici di materie prime, conformi alla normativa, sono poco utili • Alcuni produttori chimici hanno un approccio più “leggero” firmando qualsiasi cosa sottovalutando o azzardando • Spesso i capitolati contengono inesattezze, ridondanze, incongruenze ed errori Difficoltà Analitiche • • • • • • • • Il numero delle sostanze regolamentate è cresciuto a dismisura Il numero delle sostanze consentite, ma di fatto indesiderate è altrettanto ingente La lista delle sostanze con richiesta di “esenzione” è variabile (a seconda della Regolamentazione di riferimento, del Brand, della destinazione d’uso ecc.) Spesso non esistono metodi standardizzati, le analisi costose e spesso non esiste nemmeno un laboratorio terzo cui commissionare il lavoro Non è possibile analizzare tutti i lotti di tutti i prodotti per tutte le sostanze indesiderate E’ problematico individuare quali prodotti o materie prime possano contenere questo o quell’altro contaminante quando non sussiste l’obbligo di dichiarazione La contaminazione accidentale o il contenuto come impurità è casuale, inconsapevole e variabile, pertanto ogni dichiarazione fatta senza un piano di controllo validato statisticamente può essere solo indicativa Alcuni casi viene richiesta esenzione assoluta, con limite 0 (zero) che, soprattutto per le sostanze non utilizzate, ma presenti come contaminanti, non può essere accettabile • Associazione di Produttori Chimici • Statuto e un Codice Etico • Istituzione di una Commissione Tecnica • Condivisione di Competenze • Scambio di Esperienze • Aggiornamento normativo in tempo reale • Condivisione delle richieste dei clienti in merito ai “Capitolati” Commissione Tecnica • Collaborazione con UNIC • Collaborazione con AICC • Collaborazione con FEDERCHIMICA • Collaborazione con Associazioni della filiera del cuoio Lavori in Corso • Concertazione per risposte coerenti a supporto delle richieste vessanti il cliente/conceria • Collaborazione con UNIC e Federchimica per l’aggiornamento continuo del Capitolato UNIC anche in una versione suddivisa per fasi di lavorazione della pelle • Elaborazione delle Linee Guida dei Prodotti Chimici per la Pelle per orientare l’attenzione della conceria sul possibile contenuto di sostanze indesiderate • Elaborazione di un Capitolato di Riferimento delle sostanze indesiderate nei Prodotti Chimici per la Pelle per semplificare la risposta alla maggior parte delle richieste alle Concerie e da proporre come riferimento alle concerie per confrontarsi con i Brand Capitolato UNIC Qualche Caso Particolare L’amaro caso degli Ftalati: prima ci capiamo e prima risolviamo • Non tutti gli Ftalati sono pericolosi e regolamentati, ma sono ugualmente indesiderati • Di conseguenza è possibile che vengano riscontrati sulle pelli quando utilizzati inconsapevolmente • La lista di Ftalati indesiderati varia a seconda del capitolato • Il metodo ufficiale per le calzature è il ISO/TS 16181-2011, ma spesso è utilizzato il CPSC-CH-C1001-09.3 • I metodi d’analisi sono a volte applicati sulla pelle in toto, ma più spesso sulla sola finitura • Chiaramente la stessa quantità di ftalato espressa sul peso della pelle ed espressa sul peso della sola finitura, dà risultati di ordine di grandezza differente Esempio • Limite per gli Ftalati 0.1% (inteso sulla finitura della superficie del manufatto) • Consideriamo 1 m2 di pelle finita che pesi 1 Kg • Esageriamo con una finitura di 100 g/ m2 (di prodotto secco) • Troviamo analiticamente 500 mg di Ftalato (attribuibili ad esempio all’utilizzo di qualche nitrolacca o nitroemulsione contenente lo ftalato) • Esprimendo il risultato sulla pelle otterremo 0,05%, mentre sulla sola finitura 0,5% • Stessa pelle, stesso ftalato, un risultato passa mentre l’altro risulta superare di 5 volte il limite! • Quindi se non si considerano correttamente il limite sottoscritto, i prodotti utilizzati e le modalità analitiche, si rischia di attribuire l’alternanza dei risultati alla non costanza dei prodotti o a errori nelle fasi produttive della pelle Qualche Caso Particolare La reticenza su di alcuni additivi: quanto ne so? • Esistono alcune sostanze regolamentate che devono essere dichiarate, a norma di legge, solo quando superiori allo 0.1% • Quindi quando contenute al di sotto a 1000 mg/Kg possono essere utilizzate inconsapevolmente Esempio • Abbiamo sottoscritto un “Capitolato” volontario che prevede un contenuto <1 mg/Kg di una certa sostanza • Per la nostra produzione utilizziamo il 5% di una formulazione che contiene solo lo 0.01% di questa sostanza regolamentata, ma REGOLARMENTE non dichiarata • Il prodotto finito conterrà però, a nostra insaputa, 5 mg/Kg di questa sostanza • Quindi ad un controllo la nostra produzione risulterà non conforme • La causa la troveremo solo con difficoltà e con molta fortuna • Specialmente in assenza di dichiarazioni sui componenti che vadano oltre alla normativa Qualche Caso Particolare Metal Free: se passo il test ho fatto bingo? • L’attenzione verso prodotti di abbigliamento meno sensibilizzanti e meno impattanti è sempre maggiore • Alcune Aziende cercano d’incontrare questa esigenza offrendo prodotti realizzati in quest’ottica: La pelle MetalFree • La norma europea EN 15987:2011 specifica i termini chiave per il commercio del cuoio • Al punto 3.2.2.3 è definito come “metal-free leather” il cuoio conciato con agenti esenti da sali metallici concianti (Cr, Al, Ti, Zr, Fe) ove sia riscontrabile un contenuto totale per ciascun metallo, inferiore o uguale allo 0.1%, inteso come peso del metallo sul peso secco del cuoio Qualche Caso Particolare Metal Free: se passo il test ho fatto bingo? • La norma specifica “sali di metallo concianti” • Mentre le analisi determinano il contenuto di metallo • E’ chiaramente una forzatura che non tiene conto ne dell’impatto ambientale, ne della differenza sensibilizzante delle diverse forme chimiche dei metalli, ne della loro effettiva possibilità di essere estratti e/o ceduti • Sia pure opinabile come approccio, rappresenta comunque un’esigenza che può rappresentare una opportunità • La conseguenza è che una pelle a concia metal-free, se rifinita normalmente utilizzando coloranti metallo complessi e/o pigmenti, corre il rischio di non passare il test • Di qui la richiesta di coloranti e pigmenti esenti dai 5 metalli, con ovvie difficoltà di nobilitazione, di ugualizzazione e di raggiungimento di buone solidità del colore finale del pellame Esempio • Si può stimare che non superando l’applicazione di 7 g/pq di prodotto umido, colorato con l’8% di miscela di paste pigmento composta al massimo per un terzo di ossidi metallici, si può rifinire una pelle Metal-Free , nobilitandola e mantenendo la conformità alla EN 15987:2011 Metallo Pelle in “Crust” (A) Pelle Rifinita “CONTEX” (C) Pelle Rifinita “BRITEX” (B) Cromo (Cr) 15.0 21.4 15.8 Alluminio (Al) 11.4 42.7 14.0 Titanio (Ti) 5.6 418.9 6.3 Zirconio (Zr) 0.8 3.7 0.8 Ferro (Fe) 49.1 593.7 54.5 NON PERDIAMOCI • Confronto di esigenze e di problematiche • Strategie per l’innovazione • Sicurezza per la filiera sia per l’ambiente di lavoro che per la regolarità delle forniture • Semplificazione della burocrazia documentale • Continuare ad alimentare la passione per la pelle RINGRAZIAMENTI a tutti quelli che hanno collaborato per tutto questo a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di ascoltare all’AICC Toscana e a questa meravigliosa Terra che sempre ci accoglie generosa Raoul Sartori