GRATIS 18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi Numero 3 - 2011 Notizie dal mondo In questa edizione: L’Hempfest non è un festival Sulla religione della Canapa ›› 11 Il prossimo agosto (dal 19 al 21), la città di Seattle ospiterà il Seattle Hempfest per il 20° anno. Con una previsione di 250.000 visitatori, è il maggior evento della cannabis mondiale. Non chiamatelo festival però, perché gli organizzatori sottolineano che Hempfest in realtà è un ‘protestival’. Fumo per dimenticare Tra le tesi maggiormente sostenute da chi nutre la proibizione della marijuana, una delle più ricorrenti è sicuramente quella che vede il consumo dell’erba danneggiare la funzione mnemonica. Recenti studi hanno però messo in evidenza come il THC aiuti a far svanire ricordi, quelli brutti e spiacevoli però, che possono esser capitati o accadere nella vita di ognuno di noi. ›› 9 Su vari palchi nei tre parchi della città, decine di oratori prenderanno la parola e saranno messe in scena varie performance. Ci sarà uno stage di ballo e un mercato molto ampio di prodotti legati al mondo della cannabis. Hempfest dipende interamente dagli sponsor e dai volontari: si tratta di un’occasione incredibile per le Società che vogliano mettersi in evidenza sul mercato americano, che attualmente sta vivendo una crescita esplosiva. Potete trovare informazioni su come affittare uno stand, sponsorizzare o lavorare da volontario: www.hempfest.org. Orsi e coccodrilli a fare la guardia: soluzioni ecologiche per la vostra coltivazione Un ponte tra culture ›› 26 Erba alla siciliana Leone Bianco Leone nero è la vera storia di un giovane laureato trovatosi con le manette ai polsi solo perché auto produceva la sua marijuana. Un diario scritto da dietro le sbarre per denunciare un sistema che non sfugge alla degenerazione civile in atto nella società odierna ma soprattutto un viaggio attraverso un mondo di ingiustizie, sprechi e verità nascoste ›› 35 Per un pugno di fumo ›› 44 Alla fine del 2010, BBC News e altri media di rilievo hanno riferito che durante un’incursione in una coltivazione di marijuana canadese, la polizia si è trovata davanti a degli insoliti guardiani della coltura: degli orsi bruni. Dapprima gli officiali hanno temuto che questi animali potessero essere pericolosi, ma gli orsi non si sono comportati in modo aggressivo. Si sono messi a giocherellare con l’automobile della polizia e a girovagare. Poi si sono seduti e hanno assistito all’incursione. La Royal Canadian Mounted Police ha arrestato due persone e confiscato oltre 2.300 piante di marijuana. Quando gli ufficiali hanno capito che questi amichevoli animali erano abituati al contatto umano ed erano contenti di averlo, hanno deciso di fare delle foto con loro a distanza ravvicinata. “Erano tranquilli, si sono semplicemente seduti e si sono messi a guardare. A un certo punto uno degli orsi è salito sul cofano di un’automobile della polizia, vi si è seduto per un po’ ed è saltato giù”, ha affermato il Sergente Fred Mansveld. “Abbiamo inoltre trovato un maiale e un piccolo procione che stavano dormendo in un letto nella casa. È stato amichevole e ha cercato di salire sulla gamba di un ufficiale. Il maiale si è agitato un po’ alla vista della polizia, ma il procione è rimasto tranquillo e ha preso la confusione con calma”. La polizia ha poi redatto una dichiarazione: “Un paio di coltivatori di marijuana utilizzava un gruppo di animali selvatici, fra cui orsi bruni, procioni e maiali, per sorvegliare la loro attività di coltivazione di droghe illegali vicino al confine fra Stati Uniti e Canada”. Questo insolito racconto è diventato ancora più strano dopo che qualcuno ha sottratto l’erba confiscata dagli armadietti della polizia e ha cercato di proteggerlo con dinamite rubata, circondata con fusibili preparati artigianalmente. Gli ufficiali hanno trovato anche una granata, un fucile da caccia calibro 12 e due fucili. È stata di nuovo confiscata la marijuana. I titolari della Happy Farm sono stati arrestati per produzione e detenzione di una sostanza illegale. Sono anche accusati di atti di crudeltà sugli animali. In Canada, Continua a pagina 3 3 Notiziario Italiano Continua dalla prima pagina nutrire gli orsi è illegale, dato che aumenta le probabilità che gli orsi arrivino in città per cercare cibo. Gli ufficiali dicono che i sorveglianti selvatici della coltivazione avrebbero potuto essere uccisi. Ciononostante, sta crescendo la pressione pubblica per proteggere gli orsi e il Ministro dell’Ambiente della British Columbia Barry Penner afferma che il governo sta cercando delle soluzioni per salvare gli orsi. Coltivazioni della Ndrangheta in Australia La polizia australiana è convinta che il capannello locale della Ndrangheta sia occupato a coltivare cannabis nel Distretto di Riverina, una regione agricola altamente fertile nella parte sudoccidentale del New South Wales. Genetica: Equilibrio: Livello THC: Raccolto in outdoor: Powerplant x Lavender Sativa/Indica alto inizi di ottobre Una pianta perfetta che produce cime grandi e lunghe a forma di coda di volpe. Acquisisce un tono lavanda metallico sulle foglie alla fine della fioritura. Per la proporzione calice-foglia, è una pianta facile da curare. Questa varietà produce un aroma così intenso e penetrante che il suo odore è inebriante. È molto ricca di THC e le sue caratteristiche organolettiche rasentano la perfezione. Benvenuti nel paradiso dei sapori e dei colori di Cotton Candy. Foto: Delicious Seeds Cotton Candy Si potrebbe definire una coltivazione guerrilla su scala commerciale, con il tradizionale nascondiglio in mezzo al mais, sostituito da vigneti e aranceti. Dopo un’operazione durata cinque giorni alla fine di marzo in questa regione, oltre 10.000 piante di erba di altissima qualità sono state strappate e incenerite, mandando in fumo circa 15 milioni di euro. Wally il sorvalligatore L’unione di droghe e animali è sempre positiva per creare emozione, come sanno bene i media. A pochissima distanza di tempo dalla notizia della coltivazione canadese sorvegliata dagli orsi, ecco l’ultima storia di abuso su animali a fini relazionati con la cannabis. coltivazione il 10 marzo. Un giovane alligatore di nome Wally e il suo proprietario sono stati scoperti in mezzo alle piante. La sensibile stampa ha nominato questo animale “il sorvalligatore’. Non c’era alcuna prova di abuso su animali. Al contrario, l’animale era stato “trattato molto bene” secondo il centro di accoglienza per animali a cui è stato mandato Wally – “forse fin troppo bene” (vedi foto). L’erba a uso medico supera quasi il Viagra L’Associazione americana di marketing Sea Change Strategy ha stimato che le vendite della marijuana a scopi medici negli Stati Uniti raggiungeranno 1,2 miliardi di Euro nel 2011. Queste vendite costituiranno un’alternativa verde alle vendite inarrestabili di Viagra. La pillola dell’erezione ha infatti vendite annue di 1,3 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Se si calcola il mercato nero, il settore della cannabis potrebbe raggiungere una cifra compresa fra i 13 e i 25 miliardi di euro l’anno. Il rapporto Sea Change prevede che il numero di Stati un cui può essere venduta raddoppierà nei prossimi cinque anni. Al momento quasi 25 milioni di americani hanno il diritto ad avere una prescrizione medica per la marijuana a scopo medico, sebbene a malapena 730.000 persone sfruttino tale diritto, il 92% dei quali residenti in California e Colorado. Nella sala attigua a un negozio che vendeva erba a scopo medico illegalmente a Riverside, California, è stata scoperta una Indice: Cotton Candy3La bimba di pagina 3 Caro Soft Secret 4 Posta Fumo per dimenticare 9 Medical Cannabis Sulla religione della canapa 11 Il Canapaio Semi rispetto a talee 14 Growing Pirati dei semi 18 Dal mondo Di madri ce ne sono 10 21 Indoor avanzato Ed Rosenthal 27 Ask Ed Alla guerra come alla guerra 33 Interview Erba alla siciliana 35 Book review Un ponte tra culture 36 History Cannabis Jorge Cervantes38 Consigli Finding Shelter42 Belpaese Il risveglio della vita 43 Speciale varietà 2011 Per un pugno di fumo 44 Punto legale Shops46 Shop review 4 Lettere dai lettori Ciao Cari, Vi allego qualche foto di una AK48 di Nirvana da talea, cresciuta sotto una 250 W. La pupa che s’intravede ha una ricetta segreta... Saluti & complimenti per la rivista, avanti così ! Johnny La AK48 è una varietà molto rapida da coltivare. Se si ha poco tempo, la si può coltivare in addirittura 48 giorni, ma sembra che a questa sia stato lasciato tempo per svilupparsi bene. È un ottimo esempio di cimatura a forma di candelabro. Attenzione lettori italiani! Volete vincere semi FEMMINIZZATI di DINAFEM? Mandateci una fotografia della vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets e DINAFEM vi manderà una confezione 3 semi femminizzati. Se nella fotografia dovessero figurare anche la vostra bellissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x 3 di semi femminizzati. La fotografia del mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM! Mandate le vostre fotografie via e-mail a [email protected] o mandatele alla nostra PoBox. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfuocate e non ci piacciono le fotografie di piante in fase vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle tette! Buona fortuna! Ciao Soft Secrets, siete fantastici e soprattutto utili. Queste sono il mio amore e le mie 3 bimbe, purtroppo un po’ sofferenti perché vivono in uno spazio molto stretto e poco arieggiato, ma le loro succeditrici con l’arrivo della primavera potranno godere di ampi spazi all’aperto e quindi dare tanta... “soddisfazione”! La crescita sembra indicare che sarebbero più felici con un po’ più di luce, se possibile. I vasi sembrano poter trarre vantaggio se riempiti un po’ di più (se non riempi un vaso, è come se ne usassi uno più piccolo). Soft Secrets Italia, PoBox 17250, 1001 JG Amsterdam, Paesi Bassi E-mail: [email protected] Anonimo La signorina sembra che potrebbe godersi qualche irrigazione in più e che vorrebbe stare di più al sole. Bella struttura e sembra che sia valso lo sforzo fatto. Anonimo 6 Foto di una Holland’s Hope della Dutch Passion ... mi dispiace per la mancanza di tette ma comunque FORZA RAGAZZI! Non molto spazio è stato sprecato su questa pianta. La Holland’s Hope è nota per gli ottimi risultati in outdoor. Bellissime cime coperte dal bianco rivestimento che hanno un fantastico aspetto. Bouh-Bouh Bravo! Quando le signorine davanti maturano, dovrebbero diventare molto belle. La graziosa signorina con la copertina di Soft Secrets va benissimo così. Matteo Le cime sono abbastanza belle, ma la signorina è fantastica! ciao redazione Soft Secrets vi invio le foto del mio 2 raccolto in indoor !!! sono 3 snow bud di dutch passion e 5 four way special della high qualty seeds, di cui mi avete mandato voi!!! sono rimasto abbastanza soddisfatto si sa come non e mai troppa!!!! comunque siete grandi vi seguo con enorme gioia! e apprendo ogni vostro prezioso consiglio!!!!! attendo con ansia altri vostri buon semini se e possibile inviatemi dei semi blue berries... un caloroso abbraccio a tutta la redazione e a lettori di SOFT SECRETS PS: jex sparo!!!! LEGALIZE IN ALL THE WORLD Ottimo riutilizzo dei contenitori. Anche i barattoli in latta sono una scelta diffusa. Ottima scelta del materiale da leggere mentre si fuma. Anonimo Le piante sono troppo giovani e piccole per una foto in Dear Soft Secrets. Per tua fortuna lei è così carina che abbiamo fatto un’eccezione. 7 Anonimo Anonimo Ciao Soft Secrets, sono Bibiano Queste due bambine sono il risultato della mia prima coltivazione. Sono Green Poison alla 5° settimana di fioritura, su una delle due ho effettuato un’operazione di legatura al fine di arieggiare e permettere alle cime più interne di svilupparsi! Credete sia una buona idea? E nel caso in cui lo fosse, pensate che abbia scelto la giusta tecnica? Viva la ganja e chi se la mangia! La Green Poison è un ibrido tendente all’indica di Sweet Seeds. Quando si lega una pianta, bisogna farlo più in prossimità della punta dei rami. Se si è delicati, i rami s’inarcheranno come degli archi poco tesi. Se queste mutandine marrone suonano famigliari, date un’occhiata a qualche lettera fa e paragonale. Abbiamo pensato che ai lettori di Soft Secrets avrebbe fatto piacere vedere dell’altra AK48 e un’altra immagine della graziosa signorina. Sono un grower italiano e sono interessato alla promozione foto in cambio di semi gratis io o già avuto da voi 3 Critical Jack della Dinafem grazie. Allora questa pianta purtroppo quando l’ho tirata su non conoscevo ancora la vostra rivista quindi le foto che vi mando non anno la copia ben visibile di Soft Secrets però vi garantisco che questa l’ho coltivata io o le foto cartacee che o usato adesso per scannerizzare le foto appunto per mandarvele visto che la pianta vale la pena secondo me di essere vista è una Sativa ma la qualità precisa non la conosco perche o avuto questi semi da un incrocio del tutto casuale quando si dice la magia del polline allora vi chiedo se per favore questa volta potete fare uno strappo alla regola e mandarmi comunque un pacchettino da 3 semi visto che ci sono provo anche a chiedervi se fosse possibile avere uno strain Automatico tipo la Roadrunner #2 della Dinafem o in mancanza anche la prima Roadrunner in ogni caso uno strain autofiorente vi ringrazio in anticipo sia che mi mandiate i semi oppure no comunque Soft Secrets resta un faro in mezzo al mare per noi poveri coltivatori Italiani repressi da una classe Politica Vecchia e ipocrita non in grado di poter decidere della nostra libertà. Viva la Cannabis!! Come gli uccellini in gabbia, anche le piante indoor non riescono ad aprire le ali e volare come l’erba coltivata in outdoor. È un ottimo esempio di Critical Jack della Dinafem (Critical+ x Jack Herer). anonimo Magnifico! Gruppi compatti e felici di fiori, ovviamente ben curati e amati. L’appassimento delle foglie più vecchie dimostra che sono state risciacquate per bene. Anonimo Delle cime grandi ben sviluppate indicano che le piante sono state illuminate molto bene. Queste bellezze outdoor dimostrano cosa è possibile fare con l’ambiente giusto. GENETICA: vanilla kush BANCA SEMI: barney’s farm SUBSTRATO: idro (argilla espansa) FERTILIZZANTI: advanced hydroponics of holland (grow bloom micro) FONTE: hps 600 watt Questa è la mia prima coltivazione in idroponica, ho fatto molti errori con i fertilizzanti ma spero che vi piacciano lo stesso. La prossima volta andrà meglio green life420 Sembra che come prima coltura sia andata molto bene. La prossima volta usa meno fertilizzanti, perché sembra che tu abbia avuto la mano un po’ pesante in questo senso. Una fonte da 600 watt va bene per una coltivazione domestica e la pianta tende a produrre cime più grandi rispetto a quanto non faccia con fonti di luce più piccole. Anonimo 8 Prodotti La Fattoria dei Lombrichi Hai bisogno di terreno fertile per le tue piante? Vuoi aumentare la crescita, la fioritura e la resa del raccolto? Sei contrario ai prodotti chimici per il terreno e preferisci il concime naturale? Ti sta già aspettando la Fattoria dei Lombrichi®. L’instancabile opera del lombrico accelera la trasformazione degli scarti di cucina, arricchendoli con i propri succhi gastrici. Un chilo di vermi si possono alimentare con mezzo chilo di cibo al giorno, ed ogni 1-2 mesi produrranno 10 litri di Humus( 5 kg.) e circa 1 litro di Estratto liquido (lombri-thè). E’ sufficiente aggiungere una manciata di vermi e i vostri rifiuti nel vassoio inferiore. I lombrichi cominceranno la trasformazione. Una volta che il vassoio è pieno si aggiunge un altro vassoio, i vermi migrano verso l’alto per la nuova sorgente di cibo, lasciando il fondo del vassoio pieno di compost nutriente subito pronto per le vostre piante. Con l’humus di lombrico si ottengono piante più sane e forti, prodotti genuini e più saporiti. La Fattoria dei Lombrichi ti permette di trasformare i rifiuti di natura organica nell’humus naturale al 100% , indispensabile per mantenere e reintegrare la sostanza organica nel terreno. Il tutto con un processo ecologico, gratuito e completamente inodore. www.la-fattoria-dei-lombrichi.it ATA Organics Flavor Adesso un accendino in omaggio nella confezione Con il Top Grown Box della Plagron risultati ottimi dimostrati Il Top Grown Box è la confezione completa ideale per ciascun coltivatore. Ogni confezione contiene una nutrizione base, degli stimolatori di crescita e della fioritura e il potente booster Green Sensation. Un Top Grown Box è sufficiente per un metro quadro di piante. Plagron offre due confezioni complete diverse: il Top Grow Box 100% BIO e il Top Grow Box Terra. Entrambe le confezioni sono combinabili perfettamente con i substrati scarsamente fertilizzati Light-Mix, il prodotto più venduto della Plagron. Le differenze tra le due confezioni sono riportate di seguito. Top Grow Box 100% BIO Il Top Grow Box 100% BIO è la confezione ideale se per te sono importanti l’odore, il sapore e la qualità. Le sostanze nutritive biologiche Alga-Grow e Alga-Bloom stimolano la crescita delle piante e il miglioramento della struttura del fondo. Il fertilizzante fogliare Phyt-Amin mantiene in salute la pianta durante tutto il periodo di coltivazione. Top Grow Box Terra Il Top Grow Box Terra è una buona scelta nel caso in cui vuoi essere flessibile. Grazie alle sostanze nutritive ad assorbimento diretto Terra Grow e Terra Bloom puoi reagire sempre tempestivamente ai bisogni della tua pianta. La cosa comoda è che puoi influenzare direttamente il valore EC dell’acqua fertilizzante. L’ammendante biologico Enzymes garantisce una vita salutare del fondo, assicurando in questo modo uno sviluppo ottimale delle radici della pianta. Per il coltivatore organico, Atami ha ideato questo stimolatore di odore e gusto organico liquido. È un fertilizzante a base di melassa di barbabietola. Ha un’azione eccezionale sul gusto e sull’odore del prodotto finale mantenendo il gusto caratteristico del tipo di pianta. Adesso un accendino in omaggio Per ogni tipo di coltivatore la confezione completa ideale per un risultato ottimale assicurato! In aggiunta, se compri il Top Grow Box, troverai nella confezione un accendino in omaggio. Vai su www.plagron.com per maggiori informazioni e scarica il nuovo catalogo della Plagron. Disponibile in 1L e 5L. Soft Secrets è la rivista sulla cannabis più conosciuta in Europa ed è distribuita in migliaia di centri di giardinaggio, negozi di punta e coffee shop del continente. Naturalmente, I negozi che offrono questa pubblicazione vogliono far sapere ai propri clienti che ne sono provvisti. Questo però in alcuni Paesi è un problema, dato che Soft Secrets deve essere distribuita ‘sottobanco’, per ovviare alle restrizioni imposte dalle Autorità locali. Per aumentare la visibilità di Soft Secrets, offriamo ora due ‘poster neutri’ a tutti i negozi che distribuiscono la rivista. Se c’è un poster interessante sulla parete o un adesivo simile sulla porta, i visitatori sanno di poter chiedere con tranquillità Soft Secrets. O meglio, lo possono fare se non sono già andate a ruba tutte le copie! www.atami.com Bloombastic Bloombastic è un cocktail d’alta qualità di biominerali e bio stimolatori adatti all’ultima fase di fioritura e di fine fioritura ( da 4 a 6 settimane). Bloombastic aumenta il contenuto di zucchero del vostro raccolto e quindi il peso e l’odore. Grazie ad un’esplosione nella produzione di zuccheri e fiori, Bloombastic assicura dei fiori grandi, compatti e dall’odore dolce. In confronto con altri prodotti liquidi di fioritura, Bloombastic contiene più del 50% di biominerali (fosforo e potassio) e non contiene nessun prodotto non digeribile (sodio e cloro). Bloombastic ha inoltre un effetto enzimatico su diversi aspetti e funziona quindi come agente di prevenzione di stress e di ripresa per la pianta. Disponibile in 100 ml, 250 ml, 325 ml, 1,25 L e 5,5 L www.atami.com Poster Soft Secrets Per maggiori informazioni, contattate: www.softsecrets.nl 9 Medical Cannabis Fumo per dimenticare Ricordare è bene ma a volte scordare è meglio. Di Davide Calabria Tra le tesi maggiormente sostenute da chi nutre la proibizione della marijuana, una delle più ricorrenti è sicuramente quella che vede il consumo dell’erba danneggiare la funzione mnemonica. Così si esprimono alcuni studi e i vari Dipartimenti Antidroga Governativi che, pur di mantenere i fondi che garantiscono loro sostentamento, riassumono superficialmente la questione asserendo che fumare gli spinelli fa perdere la memoria e che quindi va proibito. Eppure, anche se fosse vero che la cannabis ti fa perdere un po’ di memoria, magari quella a breve termine (in grado di conservare informazioni per una ventina di secondi), sicuramente non si tratta di un valido motivo per incarcerare delle persone. Al di là del fatto che una persona possa non ricordarsi quello che ha appena fatto o appena detto per il semplice fatto che si tratti di qualcosa di poco importante, effettivamente la marijuana aiuta a far svanire ricordi, quelli brutti e spiacevoli però, che possono esser capitati o accadere nella vita di ognuno di noi. Dimenticare, in fondo, è una funzione molto importante della mente. Immaginate che incubo sarebbe la vita se il cervello non scordasse tutte le persone che avete visto passeggiando in centro città o tutti i prodotti che vi sono passati davanti agli occhi nelle corsie di un supermercato. La vita sarebbe insopportabile e ancor di più lo sarebbe se fossimo perseguitati da brutti ricordi ricorrenti. E’ il caso di persone affette da PTSD (Post Traumatic Stress Disorder), un insieme di forti conseguenze psicologiche che conseguono un evento trau- matico, violento o catastrofico (terremoti, incendi, nubifragi, incidenti stradali, abusi sessuali, atti di violenza subiti o di cui si è stati testimoni, attentati, azioni belliche, etc.). Le persone colpite da PTSD possono sentirsi stressate e spaventate anche quando non sono più in pericolo. Si stima, ad esempio, che il 30% delle persone che hanno vissuto in zone di guerra soffra di questo disturbo, una situazione debilitante che induce l’individuo a persistenti ricordi e pensieri terrificanti, con flashback della situazione. A distanza di tempo alcuni soggetti mostrano ancora ansia, depressione e attacchi di panico e la marijuana risulta utile nel trattamento di questi sintomi. Una ricerca australiana dell’Università di Melbourne, pubblicato sulla rivista scientifica Comprehensive Psychiatry, ha rilevato l’utilizzo di cannabis come autotrattamento in pazienti affetti da PTSD, approvando l’automedicamento scelto dai pazienti. gior parte delle persone, l’acool è in grado di “ingannare” la memoria cancellando il contesto del “dispiacere”, ma lascia vivo il trauma subito che si riflette psichicamente con maggiore intensità attraverso flash back. Sempre quest’anno, uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Psychology of Addictive Behaviors, è stato svolto su 432 veterani militari affetti da PTSD e sottoposti a cure in un centro specializzato. A quattro mesi dalle dimissioni la possibilità che i pazienti assumessero marijuana era relazionato ad un inferiore risposta alla terapia. Più la terapia aveva fallito quindi, A suffragio della teoria che marijuana non sia poi così dannosa per la memoria arrivano anche un’altro paio di studi recenti. Il primo è un trial clinico pubblicato sulla rivista scientifica Pharmacology, Biochemistry, and Behavior e svolto dai ricercatori della Columbia University e del San Francisco Brain Research. Analizzando gli effetti dell’intossicazione acuta da mari- “La cannabis sarebbe in grado di limitare il rilascio dell’ormone dello stress nel cervello, agendo sulla memoria e sui ricordi traumatici” Secondo alcuni studiosi del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Haifa (Israele), la cannabis sarebbe in grado di limitare il rilascio dell’ormone dello stress nel cervello, agendo sulla memoria e sui ricordi traumatici. In Israele sono infatti già diversi anni che i soldati di ritorno dal fronte vengono trattati con cannabis. Questa ricerca del 2009 ha dato il via a una serie di studi sull’argomento e, in questi primi mesi del 2011, altri due organismi si sono espressi favorevolmente. maggiore è la probabilità che i pazienti si rivolgessero alla canapa per l’auto-cura. L’effetto specifico è stato riscontrato per la cannabis e non per altre sostanze come oppiacei o alcool, che venivano scartate dai soggetti colpiti da PTSD. Al contrario, il famoso detto “bere per dimenticare” non ha effettivamente nessun fondamento scientifico. Secondo alcuni studiosi inglesi dell’University College di Londra, bere non aiuta a dimenticare, anzi appesantisce ulteriormente il ricordo. Il test svolto su una cinquantina di volontari a cui è stato chiesto di bere diverse quantità di alcolici, soffermandosi nel frattempo su immagini virtuali memorizzabili semplicemente, ha evidenziato la cancellazione della memoria a seguito dell’ingestione di 6-7 drinks. Fermandosi invece a 3-4 bicchieri come fanno la mag- juana su 24 volontari che fumano 24 spinelli a settimana non sono state riportate alterazioni significative alla memoria semantica (riguarda le conoscenze generali sul mondo) e episodica (la memoria degli avvenimenti della nostra vita, a lungo termine). Un consumo moderato di cannabis non diminuisce le funzioni cognitive (memoria, attenzione, percezione e comprensione delle informazioni provenienti dal mondo esterno) anche secondo uno studio pubblicato sulla rivista Human Psychopharmacology e svolto dall’Università Ludwing Maximillian di Monaco di Baviera (Germania) su 284 adulti. Addirittura, nel 2006, ad Atlanta (Stati Uniti) durante il meeting annuale della Society for Neuroscience, sono stati presentati alcuni studi secondo cui la marijuana contiene composti antinfiammatori che potrebbero rallentare la perdita della memoria, sintomo comune del morbo di Alzheimer. Questi studi hanno anche rivelato che i fumatori di marijuana degli anni ‘60 e ‘70 difficilmente sviluppano sintomi di questa grave malattia mentale. Questa teoria è stata confermata da alcuni scienziati israeliani e spagnoli della Royal Pharmaceutical Society, in Gran Bretagna, secondo i quali la cannabis potrebbe addirittura migliorare la memoria nei pazienti con l’Alzheimer. A conferma della teoria, da circa una anno, nella casa di riposo nel kibbutz di Naan, a pochi km da Tel Aviv, agli anziani con gravi patologie come l’Alzheimer viene somministrata cannabis terapeutica. Grazie a tre spinelli al giorno qualche anziano ha ripreso a vivere, a dipingere o semplicemente a socializzare. 11 Il Canapaio J.M. Campbell e l’Indian Hemp Drug Commission del 1894 Sulla religione della Canapa Lo studio commissionato dal governo inglese in India nel 1893-94, comprendente sette volumi per un totale di 3281 pagine è sicuramente lo studio sulla cannabis più completo e sistematico esistente. A causa della rarità e forse del volume formidabile di questo documento, l’abbondanza di informazioni contenute non è stata presa in considerazione negli scritti contemporanei su questo soggetto. Questo è rimarchevole, poiché molti degli argomenti concernenti la cannabis che vengono discussi oggigiorno sono stati affrontati e sviscerati nell’Indian a cura di Franco Casalone Hemp Drugs Commission Report. Da “Schaffer Library of Drug Policy” Per l’Hindù la pianta della canapa è sacra. Un guardiano vive nella foglia del bhang (nome comune della pianta di cannabis e della preparazione della pianta come bevanda). Come la moglie di Visnu, il conservatore, vive nel tulsi, basilico sacro, che cura l’isteria, e Shiva vive nel bel, che cura la dissenteria, così le proprietà della pianta di bhang, il suo potere di placare l’appetito, la sua virtù come febbrifugo, e le sue qualità di rinvigorente del pensiero mostrano che la foglia del bhang è la casa del grande Yogi o terribile asceta Mahadeva (uno dei nomi di Shiva). Una pianta così sacra dovrebbe meritare una cura speciale. Shiva spiega a sua moglie, Parvati, come, seminando la canapa, bisognerebbe ripetere le parole “Bangi, Bangi” così che il suono del nome di questo guardiano possa spaventare le erbacce diaboliche. Ancora, quando le piantine sono trapiantate, bisogna ripetere lo stesso sacro nome, e lo stesso ad ogni annaffiatura che, per lo spazio di un anno, le giovani piante devono ricevere giornalmente. Quando appaiono i fiori, questi e le foglie dovrebbero essere staccati dalla pianta e tenuti per un giorno in acqua tiepida. Il giorno successivo, mormorando cento ripetizioni del sacro nome “Bangi”, le foglie ed i fiori dovranno essere lavati in un fiume e lasciati asciugare in un contenitore aperto. Quando sono secche, alcune delle foglie dovrebbero essere bruciate con umiltà ripetendo il sacro nome come un japa, un canto mormorato. Il Bhang così preparato esaudirà i voleri ed i desideri dell’officiante. Preso di mattina presto questo Bhang ripulisce il suo consumatore dai peccati. Questo Bhang santificato preso a mezzogiorno distrugge le infermità. Davanti al devoto utilizzatore del Bhang stanno gli Ashtadevata, o Otto Guardiani, con le mani giunte pronti ad obbedirgli ed ad adempiere ai suoi ordini. Sarà esaudito il volere di chi, con mente pura, versa il Bhang con la dovuta reverenza sul Linga di Mahadeva. Una tale santità e tali poteri di spaventare i demoni devono dare al Bhang un posto di alto rango fra gli oggetti che portano fortuna. Perché un giorno sia fortunato, l’uomo accorto dovrebbe, al risveglio, guardare dentro al Bhang liquido. Così ogni incubo o spirito diabolico che possa essergli entrato dentro durante le ore della notte popolate da fantasmi, volerà via da lui alla vista del Bhang e lo lascerà libero durante il giorno dalle loro influenze negative. Così anche quando deve essere intrapreso un viaggio, o un nuovo lavoro, o degli affari, è bene guardare al Bhang. rare la pianta del Bhang e versare Bhang sul Linga di Shiva guarirà il sognatore dalla febbre. Un desiderio per il Bhang predice felicità: vedere il Bhang bevuto aumenta le ricchezze. Nulla di buono può accadere all’uomo che schiaccia sotto i piedi la sacra foglia del Bhang. A Bombay, durante i matrimoni fra quasi tutte le caste più alte degli Hindu, ed anche degli Jaina, così come fra i Bramini, da parte della famiglia della sposa vengono offerte provviste alla famiglia dello sposo durante il loro soggiorno di sette giorni, e fra queste provviste è incluso il Bhang. Il nome del padre che dimentica di offrire Bhang viene ad avere una bassa considerazione. Ancora, dopo il matrimonio, quando lo sposo ed i suoi amici sono ospiti nella casa della sposa, un Bhang riccamente speziato viene bevuto dagli ospiti. Le spose Musulmane del Gujarat, prima e dopo il matrimonio devono bere una preparazione di Bhang. Fra gli Hindu del Nord, Pardeshi, residenti a Bombay, il Bhang non è offerto solo ai matrimoni, ma il Pardeshi che manca di offrire Bhang ai suoi ospiti è considerato un avaro e miserabile. Un altro importante dal dio le influenze di panico ha fatto guadagnare al Bhang il nome di Vijaya, l’invincibile. Così il combattente Rajput quando circondato, quando non rimane altro che morire, dopo aver sciolto i suoi capelli perché lo spirito del Bhang possa aver libero accesso, beve il Bhang sacramentale e correndo incontro al nemico completa il suo juhar, o auto-sacrificio. È questa qualità di cancellare il panico che rende il Bhang, il Vijaya o Vittorioso, specialmente caro a Mahadeva nel suo aspetto di Tripur, l’uccisore del demone Tripurasur. Come Shiva si trova nella foglie di bel, come Visnu si trova nelle foglie di tulsi, così Tripuresvar si trova nelle foglie di Bhang. Chi vuole che i suoi desideri si realizzino deve offrire Bhang costantemente a Tripuresvar. Il rinfrescante Bhang è un febbrifugo. Il Bhang agisce sulla febbre non direttamente o fisicamente come una medicina comune, ma indirettamente o spiritualmente tranquillizzando le influenze colleriche per le quali si verificano i calori della febbre. Come da riferimenti nell’Ayurveda, la febbre è una possessione causata dal respiro caldo irato dei grandi dei Brama, Visnu e Shiva. Lo studio commissionato dal governo inglese in India è sicuramente lo studio sulla cannabis più completo e sistematico esistente Incontrare qualcuno che porta Bhang è un sicuro segno di successo. Vedere in sogno le foglie, la pianta, od il Bhang in forma liquida è segno di fortuna; porta la dea del benessere nei poteri del sognatore. Sognare i suoi genitori vene- periodo dello spirito in cui il Bhang riveste un ruolo importante è durante le guerre. Prima dell’inizio di una guerra e durante il suo svolgersi il Linga di Mahadeva dovrebbe essere bagnato di Bhang. Il suo potere di allontanare Citando un altro passaggio dell’Ayurveda, Shankar (Shiva), infuriato per un insulto da parte del suo suocero Daksha, esalò dalle narici le otto febbri che affliggono il genere umano. Se il febbricitante compie il rito di Vijaya, o versa il Bhang sul Linga di Shankar, il dio è soddisfatto, il suo respiro si raffredda, e la parte del suo respiro nel corpo del febbricitante scalda piacevolmente. Il Kashikhanda Purana ci racconta che a Benares un Bramino, sofferente per la febbre, sognò di versare Bhang sul Linga autogeneratosi, e di star bene. Al risveglio si recò al luogo di culto del Linga, pregò, versò il Bhang. I sofferenti che giacciono nel tempio versano Bhang sul Linga le cui virtù gli hanno guadagnato il nome di Jvareshwar, il Signore della febbre. A Bombay molte persone sofferenti per la febbre sperano di rimettersi in salute versando Bhang sul linga. Oltre ad essere una cura per la febbre il bhang ha numerose virtù medicinali. Rinfresca il sangue bollente, favorisce il dormire agli insonni, elargisce bellezza e assicura lunghezza dei giorni. Cura dissenteria e colpi di sole, ripulisce dalla flegma (uno dei 4 umori nell’ Ayurveda), velocizza la digestione, acutizza l’appetito, migliora i difetti del linguaggio, rinfresco l’intelletto e da prontezza di riflessi al corpo ed allegria alla mente. Il Makhzan, il grande studio Greco-Arabo sulle droghe concorda con l’approvare caldamen- 12 negli Shivapurana, durante i tre mesi della stagione calda (febbraio-luglio), il ç dovrebbe essere versato giornalmente sul Linga di Shiva, o perlomeno durante i primi e gli ultimi giorni di è completa senza un’offerta di ç., e le offerte a Shiva sono comuni e parte dei riti giornalieri. Diversamente dal ç liscio o mischiato con latte e zucchero versato sul Linga, il ç offerto a Baladeva è un Sarà esaudito il volere di chi, con mente pura, versa il Bhang con la dovuta reverenza sul Linga di Mahadeva questo periodo. Come scritto nel Meru Tantra ogni Lunedì, specialmente nel mese di Shavran (luglio-agosto) nei dodici pradoshs, nelle notti di luna nera, specialmente durante Mahashivaratri, la Grande notte di Shiva, nel mese di Magh (gennaio- febbraio), durante tutte le eclissi di sole o di luna, la persona rispettosa sia di questo mondo sia del mondo che verrà dovrebbe offrire ç a Shiva, e versarlo sul Linga. te la cannabis… la gangia in eccesso causa ascessi, persino follia. Assunto con moderazione il ç è il migliore dei regali. Il ç è un cordiale, un assorbente per la bile, uno stimolante per l’appetito, un prolungatore di esistenza. Il ç da con la sua famiglia, camminava fra i campi. L’ombra fresca di una pianta lo rese calmo. Sfregò le foglie fra le mani, ed il ç gli diede sollievo. Per queste due proprietà benefiche il ç è Shankarpri, il Mahadev (Grande Dio). Quindi i con- Non tutti i devoti a Shiva fanno offerte di ç. Questi riti a Bombay vengono eseguiti soltanto nei tempio di Bhuleswar e Babulnath, e solo in occasioni speciali. Il ç offerto a Mahadeva è senza pepe o altre spezie. Viene mischiato con acqua, acqua e latte, o latte e zucchero, poi versato sul Linga. Alcuni ministri di culto stabiliscono che l’officiante non dovrebbe toccare il ç offerto. Solo una serie di amministratori del tempio dovrebbero berlo. Se non ci sono amministratori, ciò che resta dell’offerta dovrebbe essere versata in una fontana o dato da bere alle mucche. Altri ministri incoraggiano l’officiante a bere ç, poiché sorseggiare ç fa raggiungere al bevitore lo stato di Shiva-Shakti, o spirito di Shiva. Sia i fedeli di Visnu, sia quelli di Shiva, fanno offerte di ç. La forma di Visnu, il Guardiano per il quale il ç è un’offerta benvenuta, è Baladeva, Bainram o Durante le epidemie di peste i bruciori e le febbri della malattia sono mitigati versando ç sull’immagine di Shitaladevi rapidità all’immaginazione, profondità ai pensieri e capacità di giudizio. Shiva, in fiamme a causa del veleno estratto dall’oceano primordiale, fu rinfrescato dal ç. Un’altra volta, infuriato sumatori di ç o ganja devoti, prima di cominciare a bere o fumare la sostanza, la offrono a Mahadev, dicendo: lena Shankar, lena Babulnath (Bholenat): sii compiaciuto di accettare Shankar, prendi (quest’offerta) Bholenat. Come scritto Dauji, il fratello maggiore di Krishna. A Baladev piacciono gli alcolici, non il ç, ma i Banins, i Bhatias e altre alte caste di Indù, non potendo offrire alcolici, invece offrono ç sia a Baladeva che a Shiva. A Bombay, una preghiera a Baladeva non liquido riccamente speziato che tutti, compreso l’officiante, bevono insieme. Questa usanza sociale e religiosa di bere ç è praticata comunemente, a Bombay, nel tempio di Dauji, i Kalyan Kirparan Lane, vicino a Bhuleswar. Come per le caste più alte, l’offrire liquori nel culto di Baladeva è stato purificato in un offerta di ç, e lo stesso nel culto di Devi, la prima e terribile consorte di Shiva. Durante ogni martedì e venerdì, i due giorni della settimana sacri a Devi, e soprattutto durante le Navrata, o Nove Notti del mese di Ashwin, i fedeli le cui regole di casta proibiscono l’uso di alcol preparano un piacevole ç speziato. E, come nel culto di Baladeva, tutti i presenti, fedeli e ministri del culto, si uniscono nell’assumere la bevanda. Shitaladevi, la Rinfrescante, la spaventosa dea della peste, la cui natura, come la natura del ç è quella di raffreddare, è gratificata dall’offerta di ç. Durante le epidemie di peste i bruciori e le febbri della malattia sono mitigati versando ç sull’immagine di Shitaladevi. E così per le febbri causate dal calore, specialmente per gli anziani nessuna cura ha gli stessi benefici del bere ç. Diversamente dal desiderio per la carne causato dal bere alcol, il desiderio di latte causato dal ç è approvato dalla religione indiana. Anche in accordo con le più severe correnti di pensiero degli obiettori agli stimolanti, mentre la pena prevista per un Hindu di casta alta per bere alcolici è la morte, non ci sono punizioni per l’uso di ç, ed un singolo giorno di digiuno è sufficiente per ripulirsi dallo spirito della ganja. Anche fra coloro che ritengono gli stimolanti frutti diabolici, si trova disapprovazione verso l’uso dei preparati della canapa solo quando vengono assunti senza spirito religioso e senza osservare i dovuti riti. Per ragioni di spazio, continua nel prossimo numero 14 Speciale varietà 2011 La scelta della genetica Semi rispetto a talee Scegliere la genetica che si adatta meglio alle vostre condizioni, è la base per una coltivazione di successo. Attualmente, i semi presentano vantaggi interessanti rispetto alle talee, sebbene anche queste possano adattarsi ad alcune situazioni. J. Searcher La diffusione per semi è il fenomeno più normale in natura, dove sono rari processi simili alla clonazione, sebbene si possano produrre quando rimangono rami parzialmente sotterrati, una situazione in cui la pianta crea un sistema radicolare dal ramo stesso. Assenza di insetti infestanti e malattie In moti casi le talee provengono da coltivazioni indoor, in cui gli insetti infestanti penetrano facilmente, in assenza di predatori naturali. Una volta che l’insetto infestante arriva all’esterno, può insediarsi durante l’intero ciclo della pianta. Per esempio, il trip è abbastanza difficile da combattere e non fa certo bene alle piante, perché succhia le foglie dall’interno e lascia residui e sterco sulle foglie. Quando arriva alle foglioline vicino alle cime, si ha un focolaio che marcisce. Avere il ragno rosso da una coltivazione outdoor sotto il sole, con bassa umidità, può essere letale. Si riproducono molto rapidamente e possono devastare un’intera piantagione. Diversità Tutte le talee sono uguali alla pianta madre da cui sono state prelevate. I semi, invece, sono meno omogenei. Persino i più stabili hanno piccole differenze, mentre le varietà non stabilizzate offrono vari fenotipi. In una coltura outdoor, avere piante diverse permette di diversificare i rischi. In questo modo se un forte temporale colpisce la coltivazione, avendo le piante diverse fasi di fioritura, l’effetto non sarà devastante per tutte allo stesso modo. Per ottenere un buon risultato, serve una buona genetica Un altro problema delle talee è che normalmente ce ne sono pochi tipi disponibili. Di solito corrispondono alle varietà più conosciute. Se volete valutare le vostre genetiche da una stagione all’altra, oppure provare cose nuove, bisogna far ricorso ai semi. Tutte le piante madri sono nate da un seme e hanno un periodo di vita limitato. Arriva un punto in cui le madri si degradano e perdono vigore. Agli eredi viene trasmessa così questa debolezza e non si riesce più a tenerli bene. È interessante provare cose nuove e correre rischi, aprirsi a nuovi sapori. Se più coltivatori provano 15 Appena nato con il rivestimento ancora attaccato cose nuove e le condividono, si crea un’intelligenza collettiva che produce progressi nella genetica in modo molto più rapido e consistente. Se invece tutti coltivano la stessa cosa, si faranno passi indietro e ci saranno meno varietà di madri quando quelle attuali daranno segni di debolezza. Avremo meno risorse con cui esprimerci, si perderà una grande ricchezza e le piante saranno sempre più deboli. Ci sono banche di semi che offrono confezioni con più di una varietà. Da un lato, ci sono edizioni che includono varietà diverse, ma identificate e separate, in modo tale che il coltivatore possa sapere cosa otterrà. Vi sono altre banche che offrono i cosiddetti “Mix”, contenenti vari semi, ma mescolati. Si possono ottenere grandi risultati anche in questo caso, come la famosa M8 comparsa iddn un Mix di Sensi Seeds. In molti casi, neanche la banca sa cosa contiene il Mix, dato che di solito utilizzano semi di prova o semi che si sono mischiati e non sono identificati. Altre banche usano semplicemente determinate varietà che hanno in eccesso, includendo autofiorenti nel mix da outdoor e piante più complicate nel mix da indoor. Comprare un mix è sempre una sorpresa. Adattamento La luce del sole è molto più intensa delle fonti usate in indoor. I semi germinati in outdoor si adeguano a questa luce sin dalla nascita, per cui la sfruttano meglio. Un altro punto a favore dei semi. Nel caso delle piante indoor, è richiesto un periodo di adattamento. Molte delle foglie deboli delle piante indoor si bruciano, rimangono bianche e muoiono. Bisogna aspettare che venga prodotto altro fogliame che si adatti meglio all’outdoor. Non spaventatevi se la talea perde foglie o soffre all’inizio, perché è una reazione tipica. talee e sulle pianticelle. Nei centri di giardinaggio vendono filtri per l’ombra che consentono di proteggere le pianticelle nei primi giorni di vita. Cominciate subito a lasciarle sotto la luce diretta del sole per qualche ora, meglio se di mattina o di sera, momenti in cui il sole è meno intenso rispetto a mezzogiorno. Ogni giorno bisogna lasciarle più ore sotto il sole e alla fine della settimana il periodo di adattamento sarà completo. Periodo di maturità Le talee sono sufficientemente mature per mettersi a fiorire non appena vengono messe in outdoor. Questo può provocare dei dislivelli nella pianta, poiché molte volte si mettono a fiorire prima del tempo e ritornano poi in crescita e di conseguenza gli ormoni non sono più ai giusti livelli. I semi hanno bisogno di un periodo di maturità prima d’iniziare la fioritura e sebbene ci siano giornate nuvolose o piovose, non si metteranno a fiorire prima di passare questa fase. Questo garantisce un vantaggio in outdoor, poiché si possono piantare e adattare prima, con meno rischi di fioritura anticipata e rivegetazione. La radice apicale Fino ad ora abbiamo visto vari vantaggi dei semi. Abbiamo lasciato per ultimo il più importante: la radice apicale. I semi hanno una radice principale che penetra fino all’interno della terra il più possibile, il che consente lo sviluppo di una massa radicolare più ampia e profonda, creando piante più sane, maggiori e più produttive. nascita e non potrà mai esprimere il suo pieno potenziale. Bisogna quindi cercare di non farle mancare acqua, perché non ha quasi riserve, ma attenzione, non bisogna neppure esagerare, perché l’eccesso d’acqua continua non le consente di respirare e porta la pianta a marcire. Per questo motivo, è consigliato utilizzare contenitori profondi prima del trapianto, in modo tale che la pianta possa sviluppare una massa radicolare in grado di arrivare a diversi strati della terra madre. Cercate nei centri di giardinaggio o nei negozi del settore dei contenitori profondi e stretti, ideali per il trapianto in outdoor. Per questo motivo, si scelgono inoltre substrati a trama fine e con un buon drenaggio, in modo che la radice si sviluppi senza ostacoli e possa respirare. Da questa radice principale derivano quelle secondarie che danno luogo a una massa capillare sempre più fine. Questo porta a buoni pani, la base di piante sane e di una buona produzione. Le talee, al contrario, non hanno questa radice principale così potente. Sin dall’inizio sviluppano una massa radicolare più debole, che tende a rimanere più in superficie, soprattutto se il coltivatore non la lavora. Questo svantaggio fa sì che le piante coltivate da talee siano meno produttive. In Svizzera, durante il periodo di tolleranza, ci sono stati vari coltivatori e selezionatori che hanno realizzato grandi piantagioni outdoor. Nella stessa zona hanno paragonato talee e semi della stessa varietà. Alla fine dell’estate, il risultato era definitivo sia in outdoor che in serra. Le piante coltivate da semi davano produzioni di gran lunga superiori rispetto a quelle nate da talee, arrivando, in alcuni casi, a raddoppiare il risultato. Nelle zone e nei periodi di forte insolazione, si può ottenere un adattamento progressivo per evitare impatti forti sulle Leggete l’articolo che abbiamo dedicato su questa rivista alla pregerminazione, germinazione e cure della pianticella. Se riflettete un po’, noterete come la maggior parte delle cure è destinata a proteggere questa radice principale. Il piccolo germoglio bianco che esce dalla canapuccia è la base di una coltivazione di successo. Se si compromette durante i primi giorni, la pianta rimarrà menomata poco dopo la “Pirati dei Semi Principali” “Ricordare è bene ma a volte scordare è meglio” 18 I coltivatori di cannabis devono tenere in grande considerazione la massa radicolare nella coltura, sia nel caso dei semi, che in quello delle talee. Prima di arrivare al luogo di coltura finale, bisogna fare almeno un paio di trapianti o tre, in modo tale 9 che la radice sia obbligata a estendersi per l’intero substrato. Inoltre, si può aiutare il processo con stimolatori radicolari ed è consigliato applicarli durante le prime fasi e dopo ogni trapianto. Gli stimolatori radicolari funzionano meglio se si utilizzano separatamente, anziché in concomitanza con concime di crescita. Non abbiate paura a non concimare la pianta nelle prime fasi o dopo un trapianto, perché deve trovare il substrato di cui ha bisogno e non dipendere dalla collaborazione esterna continua. Un altro modo per aiutare la radice sono i composti di micorriza. Le micorriza s’insediano nella massa radicolare e creano con questa un rapporto simbiotico, aiutano ad aver accesso a determinati minerali, aumentano la sua portata e occupano lo spazio superficiale, in modo tale che le infezioni hanno meno spazio in cui insediarsi. La micorriza è molto utile quando la pianta è soggetta a condizioni difficili, come una coltivazione guerrilla o una coltura outdoor con poche cure. Anche nelle piante che ricevono ogni tipo di cura, può essere utile, ma si nota meno nei risultati. Queste piante non hanno bisogno di allearsi con nessuno, dato che l’aiuto arriva dall’esterno con pochi sforzi. Talee: vantaggi e gestione Fino ad ora abbiamo parlato dei vantaggi dei semi, ma i coltivatori utilizzano talee in outdoor da varie stagioni e questo non avviene perché sono pazzi, ma perché presentano alcuni vantaggi. In primo luogo, tutte le talee di qualità portano solo a piante femmina di prima qualità, per cui non bisogna curare maschi, ermafroditi o piante deboli, perché in questo modo si risparmiano risorse, tempo e materiale. Inoltre, richiede un minor numero di piante. Se la talea è ben selezionata ed è di una varietà conosciuta, i suoi punti forti e deboli sono molto prevedibili e ci si può “Erba alla siciliana” 36 16 informare sul periodo di maturazione, sull’effetto e sui risultati nella propria zona climatica. È inoltre interessante utilizzare talee per i piccoli auto-coltivatori urbani, poiché, fiorendo più velocemente, non un’omogeneità sufficientemente alta, che sono quindi piuttosto prevedibili. Se si vogliono invece vari fenotipi, si possono scegliere varietà che esprimono una maggior diversità. è molto semplice e aiuta a osservare la pianta frequentemente. Questo provoca sintonia fra la marijuana e il coltivatore che aiuta a prevenire i problemi potenziali che possono emergere. Le piante coltivate da semi davano produzioni di gran lunga superiori rispetto a quelle nate da talee, arrivando, in alcuni casi, a raddoppiare il risultato portano a piante grandi e ingestibili. Le talee di fiducia e provate nel proprio clima, hanno maggiori probabilità di successo. Sono consigliabili nei casi in cui si hanno poche piante e in cui non si può diversificare notevolmente il rischio. Per quanta fiducia possa ispirarvi il fornitore delle talee, la cosa migliore è agire con prevenzione totale, come se fosse infetto. Molti auto-coltivatori hanno vari insetti infestanti nelle loro coltivazioni e non lo sanno o non danno importanza a sufficienza. Per quanto riguarda i fornitori del mercato nero, bisogna tenere in considerazione che hanno strutture più grandi, destinate a produrre più talee, per cui ci sono molte possibilità che emerga un problema che non viene individuato. I semi femminizzati sono straordinari per cominciare, ma anche per raccolti semplici, senza complicazioni. Questo non esclude in nessun modo i semi di sempre che danno maschi e femmine. Pretendere il contrario sarebbe come squilibrare la natura duale della cannabis, il che porterebbe problemi a lungo termine a livello della ricchezza della pianta su cui si basa questo. Il processo di sessaggio non deve essere fonte di preoccupazione, I semi autofiorenti hanno aggiunto un’ulteriore possibilità di scelta. Sono molto utili nelle coltivazioni urbane piccole, come anche nelle colture officinali, poiché non dipendono dal fotoperiodo, danno risultati rapidi e sono semplici da coltivare. Ricerca genetica di qualità Qualunque opzione scegliate, cercate di selezionare genetica di qualità e che sia adatta alla vostra area di coltivazione, alle vostre necessità e ai fattori ambientali. Chiedete consigli nel negozio in cui comprate i semi e contattate le banche su internet. Anche chiedere ad altri coltivatori della zona è una buona fonte di informazione. Occasioni come i trofei, le feste del raccolto, gli assaggi, le fumate collettive e altri appuntamenti simili, sono un’occasione per conoscere altri auto-coltivatori e sfidare il proibizionismo. Quando piantare? Sfruttate il periodo di crescita per nebulizzare preventivamente. Alle piante piace l’igiene, si puliscono gli stomi, respirano meglio, si trascinano le uova degli insetti Coltivazione outdoor che sfrutta infestanti e la sporcizia e si dà fastidio agli infestanti. Da quando le ricevete, nebu- anche la parte indoor della stanza lizzate le talee una volta la settimana con per l’adattamento e la clonazione: Parte outdoor della coltivazione neem o sapone di potassio. se si ha immaginazione, coltivare indoor: ci sono talee, piante, talee Dato che la sua massa radicolare è più costa poco appena nate e un rivestimento debole, bisogna applicare con impegno di paglia filtra il sole in questa tutte le cure delle radici descritte in preprima fase cedenza. È inoltre importante sostenere maggiormente la pianta, perché non ha una forte radice principale, in modo che si potrà inclinare più facilmente durante l’intera coltivazione, soprattutto in occasione dei temporali di fine estate, dato che le pesanti cime intrise d’acqua metteranno a dura prova la resistenza della pianta. Per questo, la cosa migliore è sostenere la pianta prima che ne abbia bisogno. Il Spazio delle madri, germinazione e momento adatto è quando si fa il trapianto definitivo o alla terra madre, in modo tale clonazioni di piccole autofiorenti che no si danneggino le radici mettendo i tutori in un secondo momento. Ci sono varietà con rami forti e vigorosi, le talee crescono senza necessitare di un sostegno aggiuntivo. Vogliamo insistere ancora una volta sul fatto che bisogna sfruttare il Talea di seme vantaggio principale delle talee: sono prevedibili, per cui si possono ricavare tutte le informazioni in modo preventivo. Convenzionali, femminizzati o autofiorenti Ci sono molte banche di semi sponsorizzate in questa rivista che producono genetica di qualità, come anche molti negozi seri, dove sanno bene quello che vendono e possono dare consigli. In questa rivista ci sono abbondanti possibilità fra cui scegliere. Inoltre, nel nostro blog www. softsecrets.es inseriremo più informazioni sulle varietà. Inoltre, nel nostro blog avete i link di molti negozi e banche di semi. Un’altra possibilità è quella di scaricare l’intera raccolta di Soft Secrets e i numeri 2 sono degli speciali sulle varietà degli anni 2006, 200, 2008, 2009 e 2010. I numeri 3 e 4 di solito includono molte informazioni sulla coltivazione outdoor. Varie pianticelle da semi Fino a poco fa, la prevedibilità delle talee nel sessaggio e la loro omogeneità erano due grandi argomentazioni a suo favore, poiché portavano a molto meno lavoro nella coltivazione in outdoor. Con la comparsa dei semi femminizzati questo è cambiato. Le banche serie garantiscono quanto promettono e offrono una percentuale elevatissima di esemplari femmina. Inoltre, ci sono varietà create Piante outdoor coltivate da semi con sistemi di coltivazione che garantisce Coltivazione outdoor in cui convivono piante cresciute da talee e da semi Affrettare le cose è uno dei grandi errori dei coltivatori outdoor nella maggior parte dei casi, per una produzione che richiede un auto-coltivatore non è necessario germinare non appena inizia la primavera. Portare le talee troppo presto in outdoor, le porterà a fiorire o a rimanere semiparalizzate. Quando crescono e migliorano le giornate, passano poi in fase vegetativa. I semi richiedono un periodo vegetativo prima di mettersi a fiorire, ma se si fanno germinare troppo presto, cominceranno la fioritura prima del tempo, con il successivo passaggio alla fase vegetativa. Cominciare fuori tempo produce piante molto grandi, più facili da individuare, con più rami e conseguentemente, maggiormente esposte alle inclemenze del tempo. Inoltre, si esauriscono le risorse del contenitore, il che provoca accumulo di sali. Ci sono anche più possibilità che la pianta sia attaccata da un insetto infestante o da un temporale primaverile. I coltivatori impazienti possono germinare a maggio, il mese dei fiori. Le talee si possono cominciare ad adattare al più presto alla fine di maggio, sebbene anche giugno o luglio siano mesi adatti. Tutto dipende dalle dimensioni finali che si vogliono raggiungere. Se vi bastano piante piccole e discrete, luglio è il mese adatto. È comprensibile avere ansia in questi mesi per paura di aver poi meno riserve. Ora, grazie alle autofiorenti, i coltivatori che hanno fretta possono già germinare. Le autofiorenti di seconda generazione danno risultati straordinari, piante con sapore gradevole ed effetto evidente, oltre a produzioni crescenti. Se germinate autofiorenti all’inizio della primavera, avrete il raccolto alla fine di giugno. È un piacere veder crescere queste piccole meraviglie ed è un buon riscaldamento per la stagione. Nulla di meglio che cominciare la stagione con delle riserve e con l’ottimismo necessario a trionfare. 18 Pirati dei Semi Principali Di Jules Marshall Internet è stato una manna per i coltivatori di tutto il mondo, soprattutto per quelli che non possono recarsi in veri e propri negozi per soddisfare le loro esigenze di coltivazione. I giorni dei viaggi lampo ad Amsterdam o in cui si chiedeva a un amico di spedire o riportare dei semi sono ormai un ricordo, ma come per il resto della Rete, il commercio di semi di cannabis è vittima della facilità con cui possono essere rubate e copiate le idee. La Rete, a quanto pare, è un vero e proprio paradiso per i com- volte no. Serious Seeds ha un elenco di negozi effettivi sul sito, che vendono cose autentiche. Garantiamo per loro. La gente può chiedere se un negozio che non è sull’elenco è vero o meno. È già successo che alcune società copiano anche il packaging, fino all’ultimo dettaglio, vendendo i semi come se fossero autentici. Serious Seeds è l’unica società che, per quanto ne sappia, numera singolarmente ogni confezione di semi e teniamo un database di tutto ciò. Questo è Ho visto questi siti, sebbene non ricordi dove. Ci sono anche delle Liste Nere, ma non visito i forum, quindi non posso dare indicazioni precise. Vi farò l’esempio di un caso – Ontario Seed Bank, OSB – un negozio in Canada. Aperto da un paio d’anni, compra l’intera ultima pagina dell’High Times a fini pubblicitari. Normalmente comprava Serious Seeds da noi, ma a un certo punto abbiamo ricevuto un paio di reclami, uno dopo l’altro, dai loro clienti e dal tipo di reclamo è stato I nomi e la proprietà intellettuale di ceppi d’erba molto noti vengono rubati sempre più di frequente pratori notturni, gli invasori cibernetici e i pirati. Oggigiorno in fatti, non vengono falsificate e piratate solo Chanel, Prada e le sigarette di marca. I nomi e la proprietà intellettuale di ceppi d’erba molto noti vengono rubati sempre più di frequente – ma senza la protezione garantita alle attività legali dalla Legge. Soft Secrets ha parlato con Simon, uno straordinario selezionatore di semi della vecchia scuola e titolare di Serious Seeds: le ormai conosciute e note Bubblegum e AK-47 sono infatti fra le varietà più colpite da questa attività impropria. Soft Secrets: parlavi di furto dei nomi dei ceppi d’erba. Simon: Sì, può sembrare banale, ma non penso lo sia. È un fenomeno diffuso. Se si comprano i semi da internet, sulla base del nome, in molti casi ci si accorgerà che quello che si compra non è certo quello che si pensava di comprare. Molte persone stanno cercando di diventare parassiti per la popolarità di certi nomi conosciuti. Comprano siti pirata, che a volte non vendono proprio nulla. La gente “compra” qualcosa con la carta di credito e non riceve nulla. Se sono fortunati, ricevono semi finti e solo se sono davvero fortunati, ricevono quelli veri. È molto diffuso, riportato in vari forum e così via e ne so qualcosa. Quando ti sei reso conto del problema della pirateria? Prima di avviare la mia attività. Ero coltivatore in quel periodo, quando già c’erano la Skunk e la Northern Lights e ad Amsterdam c’erano negozi con semi che riportavano nomi molto più economici degli originali. I pirati quindi ci sono dall’inizio, perché è un’attività lucrativa e operiamo in un mondo che non è davvero protetto come avviene per le attività e le imprese regolari. Queste possono infatti avviare procedimenti legali e tutto il resto, ma nel nostro settore, abbiamo le mani legate, soprattutto quando si opera a livello internazionale. La gente lo sa bene. I coltivatori sostanzialmente sono vittime. Pagano per i loro parassiti. Mi arrivano regolarmente e-mail di persone che scrivono: “Ho comprato questi semi AK da questo negozio: sono veri?”. A volte lo sono, altre dovuto solo a questo problema. Siamo anche l’unica società a garantire i nostri semi: per tutelare il cliente. Se comprano semi e hanno un’esperienza negativa – anche se per colpa loro – diamo loro nuovi semi. Vogliamo che abbiano una bella esperienza con i nostri semi, così possiamo portare avanti un servizio clienti di qualità. Abbiamo un elenco di siti legittimi, possono chiamare e controllare se un negozio è vero o meno. Tutto questo viene fatto per proteggere il cliente finale. Quanto riescono a guadagnare i pirati dai semi rubati? Che differenza di prezzo c’è fra i semi generici rispetto a quelli di marca, i semi AK-47? AK-47 non è il seme più caro, ma senza dubbio non è neanche il più economico. È una sorta di ‘alta borghesia’, diciamo. 80 euro per 11 semi. È interessante dunque per i pirati che vogliono copiare. E non ci sono praticamente possibilità che vengano presi. Pochissime in realtà. Quindi vorresti vedere o consigliare ad altre società di essere attente quanto Serious nel documentare ed etichettare le loro varietà? Copiare quello che stai facendo, insomma. Puoi capire che il principale interesse nel creare una società è quello di fare denaro, quindi il fatto che nessuno lo faccia, punta sempre in questa direzione. Nessun’altro lo fa e non sono certo qui per dare consigli alle altre società, ma noi lo facciamo sin dal primo giorno. Ho iniziato a vendere i tubi di semi e ora quasi tutti lo fanno, soprattutto le società spagnole. Si può vedere che prendono buone idee, ma non l’intera procedura di etichettatura. È molto oneroso farlo, controllare i numeri, gestire i reclami. L’idea in genere è quella di venderli e lavarsene le mani. Non so esattamente come facciano le altre società con i reclami. Ci sono siti indipendenti in cui i coltivatori possono discutere fra loro su che semi o rivenditori sono legittimi, su quali siti non possono essere considerati sicuri? chiaro che in realtà non avevano comprato veri Serious Seeds. Il packaging era simile al mio, ma non esattamente così. Ho quindi chiamato il negozio, parlato al titolare e detto: ‘Hey, ho ricevuto reclami e pare che tu non stia vendendo Serious Seeds. Ovviamente stai vendendo semi come se fossero Serious Seeds, ma che non lo sono’. Non si è neanche preso la briga di negarlo. Secondo lui, non stava facendo nulla di sbagliato. Aveva venduto i nostri semi per un po’ e ora vendeva i suoi semi come se fossero Serious. La sua prima argomentazione è stata che aveva a che fare con possibili reclami e così via. In sostanza significava: ‘Chi se ne frega? Se hanno reclami, sono io ad affrontarli’, ho detto. “Stai facendo soldi e mettendoci in cattiva luce. Vengono per comprare i nostri semi, non le tue copie”. Pensava che fosse assolutamente normale quello che stava facendo e che ancora fa. Ho saputo da alcuni clienti che lo sta facendo anche con altre società. Ecco a che punto si può arrivare. Scommetto che quando il settore dei semi era più limitato ad Amsterdam e all’Olanda, si potevano fare richieste, scoprire cosa succedeva nelle proprie reti personali e controllare il tutto un po’ meglio, ma con internet è quasi impossibile. Ho scoperto un paio di mesi fa che oggigiorno… Questa attività è cominciata con piccole società di semi, come Sensi Seeds e così via. Ora ci sono molte grandi società in Spagna che coltivano quantità massicce di semi e vendono a chiunque. Quindi ora ci sono coffee shop o centri di giardinaggio e bar o altre attività che vendono con il proprio nome. Vari coffee shop ad Amsterdam iniziano a vendere semi con il loro nome, che vengono comprati tutti da un grande produttore: e sai cosa? Hanno cominciato a vendere semi con nomi originariamente Serious: Bubblegum, Chronic – nomi conosciuti. 19 nomi ultimamente, ma nei tribunali europei fanno fatica a non scoppiare a ridere, perché pensano sia divertente. Qual è la differenza fra questo e la Heineken o una società che produce sigarette? Vi dico che la differenza c’è: abbiamo a che fare con un prodotto molto rilassante, non velenoso, mentre loro vendono droghe davvero pericolose – se non si considera però che le loro sono legali e la nostra non lo è. È tutta colpa del denaro. Tutto ciò che possiamo fare è proteggere i nostri interessi e nomi al meglio. Prendono quindi i vostri nomi e li mettono sui loro semi? Esattamente. I coffee shop li comprano, non sanno abbastanza della questione. Non sono nel settore e non hanno conoscenze specifiche. Vengono offerti loro semi con questi nomi, così loro li comprano e li vendono. Fortunatamente l’ho scoperto subito e dato che non si trattava di un’azione deliberata contro Serious Seeds, hanno deciso di comune accordo di smettere di usare i miei nomi. Bisogna sempre stare sul chi vive qui ad Amsterdam. Sta accadendo in Olanda, figuriamoci a livello internazionale. Una società ad Amsterdam – Spliff - ha appena cominciato a vendere Bubblegum, AK-47, come se fosse totalmente normale. Nirvana ha cominciato a vendere AK-47 finché non me ne sono accorto alla Cannabis Cup alcuni anni fa e ho detto: ‘Che cazzo sta succedendo? Stai usando il mio nome. Devi smetterla immediatamente’. Alla fine mi ha capito. Anche questo è difficile: chi non ha mai alzato un dito per fare semi, non ha idea di quanto tempo ci voglia. Iniziano a vendere semi con il nome di qualcun altro, in modo tale che non si rendono conto del problema. Nirvana ha promesso che avrebbe cambiato il nome: l’hanno fatto… è diventato AK-48! Una variante… le variazioni di determinati nomi sono diffuse in tutto il settore. Probabilmente l’AK-47 è il nome più copiato nel settore. Significa che quando pago per una pubblicità su un depliant o una guida, di fianco al mio nome ci sono AK-48, Jack 47, Kaya 47, Oké 47, Olé 47, AK 74, per citarne alcuni. Tutte società che vendono AK-47. Dopo il mio intervento, hanno cambiato il nome in qualcosa che si riferiva o si avvicinava ad AK-47, che va bene, ma io sono preoccupato del fatto che quando i clienti fumano da soli o in gruppo dell’AK-47, decidono: ecco cosa voglio, vado al negozio e chiedo l’AK-47. Arrivati al negozio non dovrebbero confondersi con prodotti che hanno Un cliente quindi non deve guardare solo il nome, ma anche la società produttrice. Se i due corrispondono e si scopre anche I coltivatori sostanzialmente sono vittime. Pagano per i loro parassiti copie dell’AK-47 originale. Sembrano tutti uguali nel depliant, me li considero copie, che non arrivano ai livelli dell’originale. Quando li si vede stampati di fianco ai tuoi, sembra che siano tutti allo stesso livello, se si considera anche che tutto ciò che puoi stampare è il nome e il periodo di fioritura e non è consentito citare i riconoscimenti che ha vinto il ceppo. Accettare queste condizioni è un oltraggio ai semi originali e alla mia società. Cosa dovrebbero fare quindi i coltivatori per proteggere la loro scelta dei semi? La cosa migliore è controllare quale compagnia ha prodotto originariamente i semi. A differenza dal nome dei semi, raramente questo si copia. Come ho detto, ho fatto cambiare i nomi a Nirvana, White Label e altri, ma ci sono ancora molte GANJAMAN, HO NOTIZIE PER TE lo stesso nome o un nome simile e non dovrebbero quindi comprare una cosa che non volevano. Ecco la mia preoccupazione. Se qualcosa vi ricorda l’AK-47, per me va bene. Ci sono semi chiamati OK-57, Armageddon 47 e Jack 47. È molto chiaro che sono stati presi da AK-47, ma non c’è pericolo di confondersi con l’originale. O per lo meno spero… Scommetto che una risposta sia quella di fare ciò che iniziano a fare in America, dove trattano il settore della marijuana come ogni altro ramo del settore agricolo, con documentazione completa dal seme al consumatore. Sì, questo è un modo, ma bisogna investire molto più denaro per essere tutelato in questo modo. I miei nomi sono tutelati in Benelux. Ci sono stati casi e azioni legali sui SONO INCINTA E IL BAMBINO STA NASCENDO ORA. AAAHHHHHHH! FAMMI PASSARE DAI! HEY TU! PIACERE DI VEDERTI Un altro fenomeno diffuso è che c’è gente che apre un sito e inizia a vendere semi e dopo tre mesi, chiude l’attività e ne inizia una nuova. Sono ancora più difficili da beccare. Un altro ancora… Paradise Seeds mi ha contattato, o meglio, sono stato io a contattare loro, un paio d’anni fa. Il loro sito si chiama paradiseseeds.com e qualcun altro ha aperto un sito chiamato paradiseseeds.nl. Sono nomi molto simili ma non sono uguali e il sito canaglia sta deviando l’attenzione verso di sé, allontanandola dal sito originale. Vendono semi naturalmente e sono nel registro delle imprese canadese, ma è molto difficile scoprire chi c’è dietro. come è fatta la confezione, le possibilità di successo sono maggiori. Conviene inoltre dare un’occhiata al seme della società per vedere se è legittimo. Bisogna osservare tutte queste cose per aumentare le possibilità di successo. Non fidatevi solo del nome. Caspita, c’è molto da dire su questo argomento. In effetti sì. Voglio dire, non mi voglio lamentare sempre, ma è anche un bene per i clienti finali, perché sono loro a pagare il prezzo , quindi penso che abbiamo la responsabilità di avvisarli, per far loro capire cosa sta succedendo e dobbiamo farlo prima che comprino i semi. Eccoci qua. Si può dire che siamo tornati al vecchio avvertimento Caveat Emptor per i compratori. UFF, ERA SOLO UN SOGNO. OK, BASTA SPUNTINI DI MEZZANOTTE D’ORA IN POI. HEY TU! MR NICE? 21 Coltivazione indoor avanzata Di madri ce ne sono solo dieci In questo numero parleremo dell’avere una sezione dedicata esclusivamente allo stato vegetativo e alle madri. L’importanza di mantenere la nostra selezione e di condividere la buona genetica. Mr. X Una delle cose per me più difficili quando ho cominciato a coltivare, è stata questo: ho sempre messo troppe energie nella fioritura nell’acquisto di semi. Ora capisco l’importanza della conservazione di alcune genetiche e del fatto che una pianta abbia una buona crescita. Ci ho messo anni a capirlo e con questo articolo spero di farvi venire voglia di raccogliere varietà diverse e di migliorare la vostra fioritura a partire da una crescita corretta. Ogni seme è un individuo irripetibile. Sebbene acquistiamo varie confezioni di semi della stessa banca e sebbene abbiano alle spalle un buon lavoro di stabilizzazione, è inevitabile che si manifestino sempre vari fenotipi. Al contrario, una talea è una replica esatta della pianta da cui è stata prelevata, l’unico modo per conservare concretamente determinate caratteristiche. ticarci di utilizzare gli enzimi periodicamente. Un valore adeguato per le madri è 6,2, con un EC inferiore a uno. In ogni sezione dei ripiani ci saranno dieci madri: quelle che voglio abbiano una crescita più limitata, saranno posizionate sotto i led, dove utilizzo solo un watt per ogni esemplare. Quelle da cui voglio invece prelevare a breve delle talee, saranno sotto fonti fluorescenti, dove ricevono un watt e mezzo, che è sufficiente per ottenere vari cloni da ciascuna pianta. Se voglio creare un SOG e ho bisogno di un numero più elevato, per esempio trenta, di solito le sposto in un vaso da sette litri, le metto sotto una fonte di alogenuri metallici con un paio di settimane di anticipo e in questo modo il gioco è fatto. luce o persino di ventiquattro ore. Per vari anni ho tenuto la luce accesa costantemente e non ho osservato alcun problema. Uno dei vantaggi che otteniamo è un clima più stabile, dato che la temperatura non varia a seconda dell’accensione o spegnimento della luce. È inoltre utile per evitare che alcune piante ribelli entrino in fioritura nella fase di crescita. Il maggior inconveniente è la bolletta della luce, giacché, oltre a quello che si prendono normalmente, dovremo pagare un extra. Il mio fotoperiodo preferito per la crescita è di venti ore di luce accesa: è efficiente e ti lascia riposare. Una buona opzione per i coltivatori indoor è quella di scegliere la tariffa a fasce orarie. Il passaggio di contratto costa circa dieci euro. Installano un contatore che Le banche, con il tempo, per miglioramenti, perdita di progenitori originari, cambiamenti di coltivatore… modificano le loro linee, non sempre incontrando maggior fortuna rispetto al lavoro precedente. Per questo, di solito si sente il prefisso “old” in alcuni cloni, quando si fa riferimento alla prima linea uscita sul mercato, la linea “vecchia”. Abbiamo anche i cosiddetti “cloni d’elite”. Non sono molto d’accordo con questa descrizione, ma non me ne viene una migliore. Di solito si tratta di una selezione a partire da un numero elevato di individui, dove chiaramente sono scelti quelli che si sono distinti, per una o varie caratteristiche: livello di resina, potenza, vigore, proprietà organolettiche… Normalmente, questa selezione dovrebbe essere il più rappresentativa possibile del risultato ricercato dal coltivatore. Va da sé che questo richiede un grande sforzo del coltivatore e investimenti importanti. Manutenzione delle madri Mantenere le madri è semplice e richiede poche cure rispetto a quanto non si possa pensare. Per la questione relativa all’illuminazione, nel mio caso, ho optato per tubi fluorescenti e led. Devono essere montati su ripiani prefabbricati di quelli che vendono i negozi di bricolage, una opzione economica, sia a livello di mobile, che di consumo elettrico futuro. Ogni varietà è in un contenitore da un litro e quando posso uso un substrato preconcimato. In questo modo guadagno tempo a livello di accumulo di sali prodotto dall’irrigazione con fertilizzante. Dobbiamo solo irrigare con acqua e come già detto negli articoli precedenti, dobbiamo controllare il pH e non dimen- Coperte termiche per il Vista generale di madri mantenimento della temperatura sotto led e fluorescenti Possiamo anche scegliere di avere le madri in sistemi idroponici. Io non li uso per la loro efficacia, perché le madri crescono troppo e hanno bisogno di più spazio. Per una richiesta elevata sono comunque ottimali, dato che creano sistemi radicolari e madri spettacolari. Anche la temperatura può essere una nostra alleata quando vogliamo conservare delle genetiche a lungo e in questi casi le basse temperature sono molto utili per generare cloni. Un altro grande vantaggio sta nel fatto che il ciclo vitale degli insetti infestanti è rallentato, per lo meno per quelli che di solito sono fonte di preoccupazione per i coltivatori indoor, come la mosca del terreno, il ragno rosso, i trip… La loro diffusione è più facilmente controllabile. I fotoperiodi Il ciclo utilizzato per lo stato vegetativo in indoor è di diciotto ore di luce e sei di buio. A partire da questo punto possiamo accelerare le cose dando più ore di luce, utilizzando un fotoperiodo di venti ore di imposta la tariffa a due prezzi diversi: quella normale di quattordici ore in cui si pagherà la metà e per le dieci ore rimanenti, pagheremo circa il dodici percento in più, ma se abbiamo una coltura in fioritura e una in crescita indipendenti, saranno comode. Con una coltivazione maggiore, il passaggio a questo contratto è ancora più interessante, dato che si risparmia maggiormente, poiché possiamo passare la fioritura in questo orario e ci avanzano due ore. Per la crescita, un buon metodo è quello di utilizzare la tariffa solita per quattordici ore e nelle quattro ore con ricarica, lasciare i led o le fluorescenti per mantenere il fotoperiodo. Tipi di potatura Possiamo potare in vari modi. La prima cosa da provare a capire è che le priorità sono due. Una è quella di lasciare la pianta madre il più bassa possibile e la seconda è quella di ottenere il maggior numero possibile di steli, per cui dovremo forzare l’apertura dei rami, potando ogni due giorni le gemme e facendo in modo che le parti inferiori si aprano e ricevano luce. 22 Possiamo praticare alcune perforazioni nei vasi e legare i rami con dello spago, per forzare la ramificazione, come si fa con alcuni tipi di bonsai. È utile soprattutto per le piante che hanno, per natura, una struttura a colonna. indica per piante sativa, o al contrario… È un mondo in cui a volte l’etica brilla per la sua assenza. Per un coltivatore avvezzo è solo un passaggio, ma per chi comincia, può essere fonte di frustrazione che porta ad abbandonare il tutto. Possiamo anche fare “cropping” ai rami, cioè dividerli in parte per poterli poi guidare e forzare i rami inferiori ad allungarsi. Dove creiamo il danno si forma una sorta di gomito, che lascia la struttura in questa posizione. Ci vuole circa un’ora a fare trenta talee, un po’ di ormoni e diedi giorni di attesa. Prendete coraggio se vale la pena mettersi in gioco e spendere quello che di solito è richiesto. Il mio “trucchetto” è quello di partire simultaneamente da quattro o più cloni nella madre, come se si partisse da una pianta con quattro braccia principali. Con il primo taglio delle gemme, ne avremo giù otto, poi sedici e così via. Dobbiamo fare in modo che siano il più uniformi possibile quando li trapiantiamo, perché non si sovrappongano gli uni con gli altri. A me ogni anno piace ottenere un nuovo clone e trasformarlo in madre, facendo fiorire la precedente. In questo modo parto sempre in terreno nuovo, con un maggior vigore. Un’altra possibilità è quella di togliere il pane con il terreno e potare le radici. Con un coltello grande si toglie una porzione su ogni lato e si riempie con terreno nuovo. In alcune settimane possiamo così recuperare lo stesso vigore. Due buoni alleati sono i funghi micorriza che dobbiamo miscelare con il substrato affinché lo colonizzino, come anche gli enzimi che aggiungeremo periodicamente quando irrighiamo. Questi due passaggi sono particolarmente importanti per le madri, dove l’accumulo di sali a lungo termine è inevitabile. Le talee Uno dei dubbi che mi sono venuti immediatamente è stato: cosa succede se prendo un clone di clone e così via? Ho letto quello che sono riuscito su questo argomento, ma non c’è consenso, né studi concreti sulla nostra amica pianta a lungo termine. Sulla base della mia umile esperienza, non credo dunque che nessuno possa assicurare che fra cinquant’anni, per esempio, la pianta sarà esatta, sebbene si mantenga in modo perfetto, ma non si può neanche affermare il contrario. Alcune delle madri che conservo hanno quindici anni o più. Sembra che mantengano le loro caratteristiche o per lo meno questo è quanto sostengono coloro che le hanno selezionate originariamente. Non ho osservato nessun elemento di deriva genetica per il momento, per lo meno in individui dai semi regolari e che non hanno subito rivegetazione. Il costo elettrico per mantenere dieci madri al mese non supera i cinque euro se si utilizza illuminazione a basso consumo. In cambio però otteniamo un grande valore, in primo luogo e non dovremo ricorrere al mercato nero per rifornirci, risparmiando così denaro e problemi, perché molte volte questo accade. A volte si trovano varietà selezionate male, con problemi di ermafroditismo, piante Possiamo fare i cloni in molti sistemi: lana, Jiffy, idro, aero… Spiegheremo le differenze a grandi linee. I sistemi con la torba o la terra sono i più abituali, sono pratici e non hanno segreti. Tagliamo i cloni da una madre sana e ben idratata, cerchiamo di lasciare un paio di nodi inferiori per potenziare l’uscita delle radici e tagliamo le punte delle foglie per evitare la disidratazione. Il taglio forma un angolo di quarantacinque gradi, il che dà una maggior superficie di radicamento. Li inseriamo nel substrato selezionato e introduciamo nell’incubatrice a una temperatura di circa venticinque gradi. Possiamo nebulizzare puntualmente con alimenti e ormoni per aiutarli fino alla comparsa delle radici. Di solito il processo dura fra i dieci e i quindi giorni, altrimenti, se ci mette di più, le piante cominceranno a marcire per l’elevata umidità. Non è neanche una buona idea toglierli subito quando vediamo una radice. Conviene aspettare che abbiano un buon sistema radicolare per alimentarsi e fare il trapianto in maniera corretta. Se facciamo molti cloni da madri diverse, in un vassoio con Jiffy, è facile contraddistinguerli. Quando sono ancora pressati, prendiamo un pennarello indelebile e mettiamo le iniziali e il numero di madri sul retro. Poi li immergiamo come sempre e avremo un segno leggibile. Se lo facciamo in bicchieri o simili, è consigliabile etichettare ciascuno di essi con una fascetta, altrimenti creiamo una confusione di genetiche senza poter identificare e avere inconvenienti. Nel caso dei sistemi idro, “senza terreno”, che funzionano per aspersione, nebulizzazione, fil nutritivo, eccetera, bisogna modificare alcuni parametri. Il più importante è il pH: nei sistemi idroponici bisogna abbassarlo di 0,5-1 rispetto a quanto non facciamo con il terreno. In questo modo, stabilizzeremo la soluzione nutritiva a 5,8 per il radicamento. L’altro fattore è la EC (conduttività elettrica): se non utilizziamo acqua sufficientemente pura, avremo problemi. Ci sono fertilizzanti per acqua dura e per acqua morbida, ma si parte sempre con una EC inferiore a uno. Se non abbiamo questo grado di purezza, dobbiamo utilizzare filtri a osmosi per ridurre i sali o utilizzare la terra, che lascia un po’ più di margine in questo senso. Se utilizziamo ceste con argilla espansa, dobbiamo pulire e correggere il pH iniziale che di solito è molto elevato. Dobbiamo pulire con cura e lasciare il tutto immerso in acqua con pH regolato, almeno 24 ore prima dell’utilizzo. Se non facciamo questo passaggio in maniera Madri sotto illuminazione led Pianta madre che parte da quattro cloni Incubatrici che mantengono Sistema idroponico un clima umido e caldo di radicamento corretta, noteremo che in molti casi il pH tende a salire, generando stress non necessario ai cloni. Durante l’inverno, quanto meno, è anche necessario utilizzare un riscaldatore d’acqua, per fare in modo che la temperatura non scenda eccessivamente. Il lato positivo di questi sistemi è che se facciamo tutto correttamente, otterremo cloni in tempi record, con masse radicolari senza pari, ideali per la fioritura in sistemi dello stesso tipo. Nel luogo ideale per tagliare le talee, fate una prova. Io ho tagliato metà dei cloni dalla parte inferiore della pianta madre, i più teneri. Ho tagliato poi l’altra metà dalla parte superiore, con steli molto più grossi e sviluppati. Li ho messi nello stesso vassoio in condizioni identiche: il risultato è stato che tutti i cloni presi dalla parte inferiore hanno messo le radici più velocemente, a una velocità del 30% più elevata rispetto agli altri. Illuminazione per il mantenimento e lo stadio vegetativo In questa sezione, le fonti ad alogenuri metallici sono l’ideale, sebbene emettano meno lumen per watt rispetto a quelle al sodio, dato che avendo uno spettro specifico, la loro efficacia è di gran lunga maggiore. Possiamo far crescere o radicare con APS, ma in questo modo possiamo perdere molti watt e in alcuni casi, si può produrre stress. Gli alogenuri metallici producono una distanza più corta fra i nodi, il che è sempre auspicabile. Se entriamo in fioritura con piante deboli, selezionate male o radicate male, faremo un primo passo critico. Se al contrario, abbiamo pazienta e dedichiamo molte cure a questa fase, faremo il primo passo per ottenere buone cime. Un paio di settimane di crescita sotto gli alogenuri metallici di solito sono sufficienti per un Sea Of Green, a seconda della genetica. I led sono fantastici per il mantenimento delle madri, dato che hanno una temperatura così bassa che non c’è da preoccuparsi che si brucino le foglie. Come già detto in precedenza, è meglio avere una crescita più breve in inverno. L’utilizzo delle fluorescenti è simile ai led, ma meno efficace a parità di watt e a lungo termine. Le madri e l’estate Ogni estate chi conserva le madri deve fare i salti mortali per mantenerle, ma non è certo una scusa per perderle. Sebbene non mostrino il loro miglior aspetto alle temperature elevate, fra i trenta e i quaranta gradi, le piante sopportano. Bisogna riuscire ad arriva- 23 cia è così che bisogna fare. Vi assicuro che dove cade il prodimenol25 scompare l’oidio e non colonizza più l’area. Quando utilizziamo questi prodotti, bisogna rispettare le consegne di sicurezza indicate dal produttore e nel caso, allungarli di un paio di settimane. Nelle madri in crescita non ci sono problemi, ma in fioritura bisogna applicare il tutto solo se è appena cominciata. Se invece la fase è avanzata, dimenticatevene. Un’altra cosa a cui fare attenzione è la presenza di animali domestici che di solito mangiano le foglie, come il mio gatto: in questo caso dovete evitare che gli animali domestici si avvicinino alla zona trattata nei termini di sicurezza. Quando nebulizziamo, corriamo il rischio d’inalare particelle. È dunque consigliabile che indossiate una mascherina per questo tipo di disinfezione. Cloni introdotti in Jiffy Ci sono molti estratti naturali come il neem, ma questi sono utili a livello preventivo; una volta che il problema è iniziato, saranno solo palliativi. Selezione delle madri Questo è uno dei temi più complicati da consigliare. Quando condivido genetiche con amici, quello che ad alcuni sembra il migliore del mondo, per altri non vale nulla. Voglio quindi dire che il criterio di selezione è aperto e dipende dai nostri gusti. Il mio consiglio è quello di conservare varietà che si distinguano effettivamente dalle altre. Non ha senso tenere mezza dozzina di piante dolci, per esempio, o mezza dozzina di piante con retrogusto a incenso. Selezioneremo quella con il sapore più pronunciato e nel caso non sia distinguibile, quella con il maggior vigore o produzione all’interno di queste qualità. Le radici dopo circa dieci giorni Bisturi e ormoni per il radicamento Piante in varie fasi vegetative re a casa in questo periodo dell’anno con alcune piante impollute, perché il momento ideale per attaccare il ragno rosso è in inverno e l’oidio in estate, al contrario di quanto si pensi. Normalmente si aspetta di vedere l’insetto infestante o l’infezione per agire, ma una volta che il ragno rosso ha attaccato la coltivazione, la probabilità che scompaia completamente è remota. Come l’oidio, può sopravvivere in quasi tutti i substrati e situazioni per lunghi periodi di tempo, finché le condizioni sono favorevoli e può cominciare ad attivarsi. Per questo motivo, dobbiamo sfruttare il loro punto debole per eliminarli: nel caso del ragno, la bassa temperatura e l’aumento dell’umidità che porta l’inverno. Ad agosto, chi ha provato a farlo, sa bene cosa succede: vincono loro. La guerra biologica utilizzando predatori naturali è interessante, ma si deve cominciare al minimo indizio e tenere in considerazione che poi non si possono nebulizzare pesticidi, perché elimineremmo la fauna benefica come effetto collaterale. Bisogna quindi raggiungere velocemente un buon equilibrio. Quello che faccio io è nebulizzare una volta l’anno bermectine e prodimenol25 nelle stanze di coltura e le madri. Sono prodotti chimici, non mi piace in genere consigliarli, ma se vogliamo effica- Quello che dobbiamo evitare sono le piante con tratti ermafroditi. Se una pianta ha fiori maschio, sebbene pochi e puntuali, è una pianta che può rovinare una coltivazione. Pochi fiori maschio possono impollinare tutte le femmine attorno e creare centinaia o migliaia di semi. Ci sono poche cose più sgradevoli di dover togliere mezza dozzina di semi da ogni canna o l’odore che esce quando viene bruciato uno di questi. Ogni giorno ci sono sempre più banche di semi e una maggior offerta di genetiche, ma la realtà è che è difficile trovare cose concrete e interessanti. Sapere in quali semi investire il nostro tempo e capitale, non è un compito semplice. Il mio consiglio è quello di leggere e informarvi prima di dedicare mesi di sforzi a una cosa che può essere, sin dall’inizio, ciò che non volete. Per questo è importantissimo che teniate un clone di ogni pianta che coltivate e che non lo perdiate fino al raccolto, all’essiccatura, la potatura e a quando fumate il tutto. Potrebbe essere una genetica meravigliosa e se non la conservate, non potrete riaverla. Io preferisco non coltivare una pianta, piuttosto che farlo e non conservare un clone. Saluti, X. 26 History Cannabis La Million Marijuana March di Roma e i pellerossa Un ponte tra culture di Enrico Fletzer Siamo arrivati alla undicesima volta della Million Marijuana March di Roma che coinvolge centinaia di città in tutto il mondo e la cui edizione italiana è considerata il principale evento planetario. La marcia globale di quest’anno partirà da piazza dei Partigiani e arriverà alla Bocca della Verità per un percorso di tipo imperiale che sfilerà anche dinanzi Lakota in Lazio perché in quel frangente la richiesta di coltivare la canapa, ancora impossibile negli USA, rappresentava una possibilità di rinascita di una comunità. Come ci dicevano allora gli indiani “Storicamente la cultura della canapa nella riserva di Pine Ridge è strettamente connessa con una sola cosa e cioè con il problema di fondo della riserva: la disoc- rappresentate della tribù degli indiani Lakota, Sioux Milo Yellow Hair – che a dispetto del suo nome ha i capelli corvini –, era venuto in Italia con una delegazione di abitanti della riserva di Pine Ridge in appoggio della campagna partita con la prima edizione . Lo slogan di allora era “Signor Giudice ho piantato un seme” e alla riuscitissima manifestazione aveva- La MMM nasce anche dalla fruttuosa collaborazione intercorsa tra gli antiproibizionisti romani e la riserva indiana di Pine Rigde all’anfiteatro Flavio – meglio noto come Colosseo –, accompagnato ovviamente dalla musica dei truck ma anche da numerose bande di strada che sono destinate ad aggregarsi lungo il tragitto. Nonostante il ridimensionamento dovuto alla riduzione del numero dei camion allestiti, l’evento romano è la più grande manifestazione antiproibizionista del mondo, che tutti ovviamente ci invidiano. In Europa solo nella Repubblica Ceca gli amici ed amiche di Praga cercano di eguagliarci, lanciandosi in una nuova ed esplosiva primavera. cupazione. Oltre l’88% degli abitanti ne sono coinvolti: questo comporta molti problemi sociali, ad esempio l’abuso di alcol, famiglie disgregate rapporti sociali disturbati e maltrattamenti su vari piani”. L’anno scorso vi fu un percorso un po’ più breve ma sempre molto interessante, e quest’anno il percorso tocca il Colosseo riportando la canapa al centro del Mediterraneo, per ribadire quanto la no aderito numerose autorità tra cui il premio Nobel Dario Fo. Tra i due oceani nacque un feeling che portò i Lakota nei pressi di una stazione di polizia dove furono consegnate le autodenunce di centinaia di persone, gesto simbolico ed assolutamente rivoluzionario con cui si voleva portare all’attenzione dei media il problema della criminalizzazione dell’auto-coltivazione. cultura proibizionista stia andando lentamente a disfare connessioni storiche e culturali fondamentali per la costruzione della propria identità, pretendendo di Tornando in America, Pine Rige, nel bel mezzo di un ambiente ancora intatto, rimane un luogo con molti problemi. Allora come oggi la speranza di miglio- a dismisura. E così, almeno momentaneamente, gli agenti della DEA non riuscirono ad arrivare ai campi a causa della forte umidità e dei disagi conseguenti alle piogge torrenziali. Secondo Milo gli agenti che perseguitavano il capo Piuma Bianca stavano violando il trattato di Fort Laramie, un documento ufficiale prodotto durante la Seconda Guerra Mondiale secondo cui gli abitanti della zona erano tenuti a coltivare e produrre canapa secondo le esigenze belliche del governo federale. Il trattato ispirò poi il documentario di propaganda del governo statunitense Hemp for Victory - Canapa per la vittoria, prodotto dal Ministero dell’Agricoltura statunitense e riscoperto fortunosamente dall’attivista californiano Jack Herer. A pochi giorni dalla Million Marijuana March e dalla loro partecipazione all’evento romano, il 26 aprile 2001 la Slim Butte Land Association decise di conti- A Roma, nonostante alcuni aggiustamenti abbiano fatto leggermente calare la partecipazione delle ultimissime edizioni, per il prossimo 7 maggio sono previste dalle trenta alle sessantamila presenze in una Roma in cui in poche ore sfileranno vari ed importanti cortei, anche sindacali. Ma anche la qualità di una marcia per la canapa non è acqua, dal momento che la manifestazione è sorta non solo per le sinergie esistenti tra Roma e New York ma anche per la fruttuosa collaborazione intercorsa tra gli antiproibizionisti romani e la riserva indiana di Pine Rigde dove nacque l’American Indian Movement. Pine Ridge é famosa anche per aver dato i natali al detenuto politico forse più famoso degli Stati Uniti, l’uomo della medicina Leonard Peltier, arrestato nel 1977 e condannato ingiustamente a due Il trattato di Fort Laramie, prodotto durante la Seconda Guerra Mondiale, obbligava gli abitanti della riserva a coltivare canapa secondo le esigenze belliche del governo USA ergastoli per l’omicidio di due agenti dell’FBI, la sua storia di ordinaria ingiustizia è stata di ispirazione per numerosi artisti, primi tra tutti i Rage Against the Machine e la loro Freedom. Undici anni fa, alla vigilia della prima edizione italiana, arrivò una delegazione cancellare quanto di atavico resta nel nostro essere “animali sociali”. Ma se il futuro non è scritto, come direbbe Joe Strummer, possiamo rivedere come la Marcia sia nata in Italia con una interessante collaborazione tra le due rive dell’Oceano grazie alla presenza del rare la triste situazione era legata alla canapa. Autorità permettendo. Da anni il governo cercava di bloccare la coltivazione e conduceva una guerra alle droghe con conseguenze gravi per il popolo Lakota. Alla vigilia della Million di undici anni fa, solo grazie allo spirito delle praterie la pioggia aveva fatto crescere l’erba nuare la coltivazione nonostante la campagna d’odio e di intimidazione. Poco dopo iniziava la cerimonia della semina che fu ripresa dai reporter di una importante rete televisiva nazionale. La canapa veniva utilizzata per un progetto di bioedilizia ma anche per altri scopi. Il giorno dopo la trasmissione arrivò anche la DEA, l’ente federale di controllo, che ordinò al consiglio della riserva di smettere. A seguito di questa intimidazione si riunì l’assemblea generale della comunità, con il risultato che tutta la riserva annunciò di aver preso una decisione unanime: la canapa andava comunque! E che anche in Italia ci si sarebbe provato anche perché in tutto il mondo nonostante quanto dicono le lingue biforcute, la canapa unisce popoli e culture. 27 SISTEMA SEA OF GREEN Sto creando un sistema Sea Of Green (SOG). Conviene che poti le parti inferiori delle piante o i rami laterali? Nelle foto che ho visto dei sistemi SOG vedo solo una cima per pianta. Cosa devo fare con i rami laterali? Team Gilly Il vantaggio dei sistemi Sea Of Green (SOG) sta nel poco tempo che trascorrono le piante in fase vegetativa. Piuttosto che avere alcune piante che crescono in maniera lineare finché il canopo è pieno di vegetazione, il che può metterci un mese o più, vi sono molte piante nella coltura. Ciascuna di esse deve crescere solo un po’ affinché la coltura si riempia. Le piante SOG stanno in fase vegetativa soltanto da una a tre settimane dopo essere diventate pianticelle o cloni trapiantati. Le piante raggiungono un’altezza di circa 20-30 cm e il fotoperiodo viene poi modificato nel ciclo di fioritura, con 12-13 ore di luce e 11-12 ore di buio ininterrotto ogni giorno. Nella maggior parte dei sistemi SOG le piante sono distanziate di circa 15-25 cm. Questo consente a ciascuna pianta di far crescere una cima grande. Alcuni coltivatori utilizzano un sistema modificato, facendo crescere la cima principale e 3 o 4 cime laterali. Quando si coltivano piante con una cima, si possono vedere alcuni rami laterali durante le prime settimane di fioritura. Questo dipende dal varietà, fertilizzante e spazio disponibile per ogni pianta. Le piante ammassate fanno crescere meno rami laterali e danno maggior importanza alla crescita verticale. Tagliate questi rami in modo tale che l’energia non sia deviata in questo senso. Copyright 2010 di ed rosenthal. Tutti i diritti riservati. Diritti di prima rivista europea di soft secrets magazine. La riproduzione di questo materiale non e’ permessa in assenza di consenso esplicito per iscritto da parte dell’autore/detendore del copyright. Accentando il presente manoscritto, si considerano accettati i termini di cui sopra. MELASSA SERBATOIO IDROPONICO L’utilizzo della melassa intaserà il sistema di gocciolamento del mio serbatoio idroponico? Alla mia pianta mancano quattro settimane al raccolto. Ho letto che la melassa dà il tocco finale per una resa massima. L’articolo diceva di utilizzare 4 grammi per ogni litro d’acqua. Consiglieresti di utilizzare la melassa in una coltura idroponica? Rodney Mettere melassa in ogni tipo di sistema a serbatoio porta alla fermentazione, dato che l’amido e gli altri organismi fanno festa quando ci sono zuccheri ad alta energia. Questo può portare a una situazione non sana per le radici, dato che gli organismi utilizzano tutto l’ossigeno, poiché bruciano gli zuccheri e creano CO2. Man mano che cresce l’amido, formano degli ammassi di liquido denso e schiumoso che possono otturare il sistema di gocciolamento. La melassa aumenta inoltre il pH dell’acqua. Ci sono vari prodotti in commercio consigliati per i sistemi idroponici che contengono zuccheri ma che non provocano infezioni e non otturano le tubature. È un modo più sicuro per aggiungere carboidrati al sistema idroponico. RISCALDARE UNO SPAZIO FREDDO Sto creando una stanza di coltura di 3 x 2 metri in un capanno isolato. Sono preoccupato per i mesi invernali. Come terrò lo spazio sufficientemente caldo quando non c’è illuminazione artificiale? Qual è un modo sicuro ed efficace? G. Grant Ci sono varie cose che puoi fare per tenere il capanno caldo d’inverno. Prima di tutto, dovrebbe essere isolato, in modo tale che il calore non esca. I materiali da utilizzare per questo sono dei pannelli di Styrofoam e la plastica a bolle. Entrambi i materiali sono facilmente installabili e rimuovibili. Se le luci sono abbastanza alte al di sopra della coltivazione, in modo tale da non dover essere raffreddate ad aria, il calore che generano può essere rimandato alle piante, con ventilazione. Possono essere utilizzati ventilatori posti sopra o lateralmente, regolati tramite termostato, in modo tale che si accendano quando la temperatura nel canopo diminuisce fino a un certo livello, al di sotto dei 30° C quando le luci sono chiare e viene immessa CO2 nella coltura. I riscaldatori a gas o i generatori di CO2, che bruciano gas naturale o gas in bombola e rilasciano CO2, calore e umidità, sono un’ottima scelta per tenere la stanza calda e immettervi CO2. Il generatore dovrebbe essere regolato tramite termostato, per il calore. Quando la temperatura diminuisce notevolmente, il generatore si attiva. I riscaldatori a gas sono economici e aggiungono umidità all’aria secca. Ciononostante, l’umidità dovrebbe essere mantenuta a un livello massimo del 50%. Potrebbe essere necessario utilizzare occasionalmente un deumidificatore per diminuire il livello di umidità dell’aria. Questo dispositivo crea anche calore. Utilizza un serbatoio di CO2 regolato tramite un misuratore di PPM per metro di CO2 sopra il canopo. Un’alternativa è il riscaldatore elettrico. Devi solo attaccare la spina del riscaldatore, accenderlo e impostare la temperatura desiderata. Il riscaldatore manterrà la temperatura costante. Quando l’aria fredda è riscaldata elettricamente, diventa molto secca, perché l’aria fredda trattiene molta poca acqua. Quando si riscalda e trattiene dunque più umidità, l’umidità relativa diminuisce. Per mantenere l’umidità relativa a un livello minimo del 40%, dovresti forse installare un deumidificatore regolato mediante un dispositivo di regolazione dell’umidità. Se mantieni la temperatura del ciclo di buio in corrispondenza con il periodo in cui è acceso, i gambi saranno più spessi e solidi. Anche le piante cresceranno e matureranno più velocement. Pollinator: “Il Pollinator (c) funziona setacciando il materiale essiccato della pianta attraverso un setaccio a tamburo. I tricomi vengono separati dalla pianta e possono essere pressati per produrre hashish o utilizzati per il kief” 28 DURATA DELLA LUCE PER SCATENARE LA FIORITURA Ho guardato quanto dura la luce del giorno da maggio a settembre nella parte della California in cui vivo e ho scoperto la luce più forte è il 22 giugno, la giornata più lunga, alle 14:50. Questo mi ha portata a chiedermi: perché le piante nelle coltivazioni indoor hanno bisogno di un minimo di 18 ore di luce nello stadio vegetativo quando Madre Natura ne dà soltanto 15 per cominciare? Sono davvero necessarie le 18 ore? Posso avviare i cloni con un fotoperiodo di 15 ore di luce e 9 ore di buio e forzarli poi in fioritura portando la fase di buio a 12 ore? Claudia La quantità di buio ininterrotto richiesta per indurre la fioritura varia a seconda della varietà. I ceppi che fioriscono tardi durante la stagione richiedono una fase di buio più lunga rispetto a quelli che fioriscono precocemente. Per trovare la durata della fase di buio, bisogna scatenare la fioritura, mettendo le piante in uno spazio con 17 ore di luce e 7 ore di buio. Ogni giorno bisogna poi aumentare il periodo di buio di 5 minuti. Le prime piante daranno indicazioni le prime sei settimane. Nel giro di due mesi, quando il periodo di buio è portato a più di 11 ore, praticamente tutte le piante daranno indicazioni. Dato che la pianta ci mette del tempo a far crescere i fiori una volta che il processo è stato avviato, contate 10 giorni prima di quella data e otterrete il giorno in cui la fioritura è cominciata. Questo v’indicherà di quanto buio ininterrotto aveva bisogno la pianta per essere forzata in fioritura. Nell’emisfero settentrionale, il periodo di luce più lungo e il periodo di buio più breve si verificano il primo giorno d’estate, il 22 giugno. A cominciare dal primo giorno d’estate, il solstizio d’estate, la durata del periodo di luce diminuisce giorno dopo giorno. Il 22 settembre, il primo giorno d’autunno, la luce e il buio sono uguali a tutte le latitudini. Il periodo di luce continua a diminuire fino al nadir, il 22 dicembre, il solstizio d’inverno, quando il periodo di luce ricomincia poi ad aumentare. LUOGO LATITUDINE 22 GIUGNO – N. ORE DI BUIO AMERICA DEL NORD DATA PER N. DI ORE DI BUIO: 8 9 10 11 Fairbanks, Alaska USA 64.8 N 2 17-Ago 26-Ago 4-Set 13-Set Edmonton, AB CANADA 53.6 N 7,2 21-Mag 9-Ago 24-Ago 7-Set Vancouver, BC CANADA 49.3 N 8 22-Giu 31-Lug 19-Ago 5-Set Portland, OR USA 45.5 N 8,5 - 20-Lug 13-Ago 2-Set Ashland, OR USA 42.1 N 9 - 4-Lug 9-Ago 31-Ago Eureka, CA USA 40.8 N 9,2 - 22-Giu 5-Ago 30-Ago Ukiah, CA USA 39 N 9,3 - - 2-Ago 29-Ago San Francisco, CA USA 37.8 N 9,4 - - 29-Lug 27-Ago Santa Barbara, CA USA 34.5 N 9,7 - - 17-Lug 24-Ago San Diego, CA USA 32.7 N 9,8 - - 8-Lug 21-Ago Chihuahua, MESSICO 28.6 N 10,2 - - - 16-Ago Mazatlan, MESSICO 23.2 N 10,6 - - - 3-Ago Mexico City , MESSICO 19.4 N 10,8 - - - 5-Mag/17-Lug Oaxaca, MESSICO 17 N 11 - - - 22-Giu GUATEMALA 14.6 N 11,1 - - - 22-Giu PANAMA 9N 11,5 - - - - Stoccolma, SVEZIA 59 N 5,8 5-Ago 18-Ago 30-Ago 2-Set Mosca, RUSSIA 55.8 N 6,7 29-Lug 13-Ago 26-Ago 9-Set Amsterdam, PAESI BASSI 52.4 N 7,4 17-Lug 6-Ago 22-Ago 17-Set Bruxelles, BELGIO 51 N 7,7 10-Lug 3-Ago 22-Ago 6-Set Parigi, FRANCIA 49 N 8 22-Giu 30-Lug 19-Ago 6-Set Venezia, ITALIA 45.4 N 8,5 - 20-Lug 13-Ago 2-Set Madrid, SPAGNA 40.4 N 9,1 - - 5-Ago 31-Ago Cordoba, SPAGNA 37.8 N 9,4 - - 29-Lug 27-Ago EUROPA Supponete che coltivando nella Contea di Humboldt, le vostre piante sono maturate il 10 ottobre. Considerando che il periodo dall’inizio a quando avete forzato la maturazione è stato di 60 giorni, poco più di otto settimane, le piante hanno cominciato il processo di fioritura l’11 agosto. In quel giorno ad Arcata, latitudine 40.530 N, una città nel cuore della Contea di Humboldt, ci sono state 14 ore di luce del giorno e un’ora di crepuscolo (alba e imbrunire) per un totale di 15 ore di luce. Questo indica che la pianta ha bisogno di nove ore di buio per iniziare la fioritura. Se la pianta fosse cresciuta a San Diego, vicino al confine con il Messico, latitudine 32.420 N, il periodo di buio di nove ore si sarebbe verificato 24 giorni prima, il 18 luglio e le piante sarebbero maturate il 15 settembre. Parlando in generale, le piante che richiedono più tempo per maturare, hanno anche bisogno di un periodo di buio più lungo per iniziare la fioritura. Le piante a maturazione breve di solito hanno bisogno di meno buio per fiorire. In indoor, si può tenere la maggior parte delle piante in fase vegetativa con 8 ore di buio e 16 ore di luce. Il motivo per cui i libri sulla coltivazione consigliano 6 ore di buio e 18 ore di luce è che ai coltivatori viene assicurato che le piante hanno meno della quantità minima di buio rispetto a quella necessaria per iniziare la fioritura, a prescindere dalla varietà che stanno coltivando. Le piante indoor possono essere coltivate utilizzando luce continua per produrre una crescita più rapida. Le piante coltivate in indoor per essere poi trapiantate in outdoor alla fine della stagione sono sottoposte a meno stress se il fotoperiodo è stato di sei od otto ore al giorno, anziché di luce continua. Ilo Plants growing indoors for transplanting outdoors later in the season will face less stress if the light regime was six or eight hours daily rather than in continuous light. The reason is that the change in light regimes is sometimes enough to set the plants to flower or shock them so they stop their growth for 5-10 days while they adjust to the new light regime. 30 VENT OR COOL? Sto progettando di creare una stanza con otto fonti a sodio ad alta pressione (HPS). Pensavo di coltivare 20 piante a rotazione, in modo che possa raccogliere una pianta ogni tre giorni. Se uso fonti raffreddate ad aria, con ventole che aspirano l’aria, sarà sufficiente per rinfrescare l’area di coltura? Immetterò aria dall’esterno. Willy Le fonti daranno un totale di 500-1000 BTU ciascuna, a seconda delle caratteristiche del riflettore. Non penso che dovresti utilizzare l’aerazione per regolare la temperatura della tua coltivazione, perché la temperatura in outdoor varia troppo. È calda d’estate e fredda d’inverno. Quando l’aria esterna è calda, ci vuole molta ventilazione per rinfrescare lo spazio. Quando sale oltre i 27°C, non farà granché per rinfrescare la stanza. In inverno l’aria è molto fredda e dovrebbe essere miscelata con aria più calda prima di entrare nello spazio di coltura. Anziché ventilare la stanza, una soluzione migliore è quella di controllare la temperatura della stanza utilizzando un condizionatore d’aria per rinfrescare e un generatore di CO2 controllato via termostato per l’aria calda. Quando fuori fa caldo e non c’è bisogno di riscaldare, utilizza un serbatoio di CO2 per immettere CO2 nello spazio. DISTANZA LUCI CFL Ho una piccola coltivazione di marijuana da 60 x 60cm, che sto illuminando con fonti fluorescenti (CFL) compatte da 300 e 150 watt. Sta funzionando molto bene. A che distanza devo posizionare le luci dalle piante? Sono pianticelle, di circa 2 settimane di vita e le metterò fuori non appena il tempo lo consente. Kimberly S Le CFL devono essere posizionate a una distanza sufficiente dalle piante, in modo che la luce si diffonda e illumini la coltivazione in maniera il più omogenea possibile e che tutte le piante siano illuminate correttamente. Per ottenere risultati migliori, andrebbe usato un riflettore a campana o riflettori fatti con fogli d’alluminio resistenti. Questo contribuisce a dirigere la luce verso la coltivazione, piuttosto che verso il soffitto o le pareti. Il perimetro della coltivazione deve essere dipinto di bianco o ricoperto con materiale altamente riflettente. Le fonti hanno un input di 450 watt, che contribuisce ad accelerare la crescita. Si può tenere il fondo delle fonti a 30 cm dalla punta del canopo della pianta e ottenere una crescita straordinaria. Assicuratevi di rifornire costantemente la coltivazione di anidride carbonica (CO2) durante la fase d’illuminazione aerando lo spazio con un ventilatore che funziona soffiando molta aria fresca. Se la coltivazione dovesse essere più permanente, direi che dovresti usare un sistema a CO2 mediante un serbatoio regolato con un misuratore di ppm (parti per milione). CFL a scodella: “In una piccola coltura, dei riflettori a scodella di CFL aiutano a puntare la luce verso la coltivazione, piuttosto che verso il soffitto o le pareti. Sono disponibili nella maggior parte dei negozi di ferramenta” IONI NEGATIVI E POTENZA Se le mie piante sono esposte direttamente alla produzione di un Generatore di Ioni Negativi, la potenza del prodotto finito sarà invariata? Myja Music Sì e no. La quantità di THC che contengono le ghiandole (tricomi) rimane la stesa quando gli ioni negativi entrano in contatto con le cime. I terpeni seguono un percorso diverso. Ha dei punti che evaporano velocemente dai 21°C in su. Gli ioni negativi si attaccano queste molecole, neutralizzando l’odore e precipitandoli in modo che escano dall’aria. Si attaccano anche ai terpeni che hanno lasciato la ghiandola o che si trovano nelle ghiandole rotte e in contatto con l’aria. Se si entra in una stanza di fioritura da cui è stato eliminato l’odore con un generatore di ioni negativi ad alta potenza, si prova un’esperienza fantastica, perché anche da vicino, non si sente proprio nulla. È solo schiacciando una cima che i terpeni vengono rilasciati e si sente l’odore. I generatori di ioni negativi caricano le molecole di ossigeno con un elettrone aggiuntivo poco attaccato, pronto a saltare sulle molecole con carica positiva che oscillano nell’aria. I terpeni hanno carica positiva e sono neutralizzati quando avviene il trasferimento, il che porta all’eliminazione dell’odore. Un generatore di ioni negativi è un buon dispositivo da utilizzare nella stanza di coltura in fase vegetativa. I generatori attaccano i terpeni, quindi non consiglio di utilizzarli nella stanza di fioritura durante le ultime settimane. Tuttavia, li utilizzerei negli spazi circostanti, dove cercano e distruggono le molecole odorifere. Gli ioni negativi migliorano lo stato d’animo, il grado di attenzione e l’apprendimento/la memoria negli esseri umani e possono anche migliorare la crescita della pianta, quindi è sicuro utilizzarli a casa e nelle aree di lavoro. I generatori di ozono creano ozono (O3) dall’ossigeno (O). Essendo un gas, gli atomi di ossigeno si legano in coppie piuttosto stabili, descritte come O2. I generatori creano una molecola di O3 instabile, costituita da tre atomi di O e con carica negativa. Quando una di queste molecole entra in contatto con una molecola con carica positiva, uno degli atomi di O salta dalla molecola all’altra molecola e neutralizza ed elimina l’odore. L’O3 ha gli stessi effetti degli ioni negativi, perché cerca e distrugge le molecole odorifere che sono a contatto con l’aria. Si ritiene che l’ozono non crei un ambiente sano, quindi va utilizzato solo in spazi in cui le persone non lavorano o non vivono. I filtri di carbonio eliminano l’odore solo nell’aria che passa attraverso il filtro, non i terpeni attaccati alla pianta. Sono un modo eccellente per togliere odore alla coltivazione, senza influenzare l’odore della pianta. HEY TU! IMMAGINE Contraffatta COSA CAZZO STAI FACENDO SCORFANO? MI STAI RUBANDO L’IMMAGINE. IDENTITA’ NASCOSTA PER MOTIVI LEGALI… ACCETTATE SOLO L’ORIGINALE. 31 COLTIVAZIONE IN CONTENITORI OUTDOOR Sto piantando per creare una coltivazione outdoor in contenitori da 20 e 25 litri. Per proteggere la coltivazione, ho comprato un carrello serra mobile, in modo da poter muovere le piante all’interno del garage, se necessario. Il carrello ha quattro ruote, ripiani regolabili e un rivestimento in plastica chiara. Vivo nell’entroterra della California meridionale fra Los Angeles e San Diego. D’estate fa molto caldo, fra i 35 e i 44°C. Le piante riescono a gestire l’intenso sole o devo utilizzare un filtro per il sole nel patio? Hai altri suggerimenti? Richard D. Non è il sole intenso ad influenzare negativamente le piante. Sono contente sotto la luce del sole. È il caldo intenso a stressarle. Bloccano infatti la fotosintesi a 35°C. Durante la maggior parte del giorno, traspirano solamente, per rinfrescarsi, ma non avviene fotosintesi. La soluzione al problema è quella di non riparare le piante per rinfrescarle, ma di usare dei micro-nebulizzatori. I micro-nebulizzatori e i ventilatori per la nebulizzazione rinfrescano l’aria di 5-10°C spezzettando l’acqua in particelle da 5 mm che evaporano rapidamente, rinfrescando l’aria nell’area circostante. Utilizzano molta poca acqua ed energia per creare un’area outdoor fresca. Con la luce intensa e un ambiente fresco, le piante cresceranno molto rapidamente e con vigore. Le piante avranno bisogno di molta acqua, non solo per la fotosintesi, ma anche per stabilizzare la temperatura. Assicurati che le piante abbiano sempre molta acqua, ma utilizza terreno poroso a sufficienza per fornire abbastanza aria alle radici. Per questo motivo, somministra una soluzione acquanutrienti. Se la soluzione è forte, le radici assorbiranno troppi nutrienti e si potrà verificare eccessiva fertilizzazione. Dato che puoi muovere facilmente le piante, puoi forzarle a fiorire una volta che diventano abbastanza grandi. Portale dentro e fuori dal garage ogni giorno, assicurandoti che ricevano 11-12 ore di buio al giorno nello stesso momento della giornata. Un’altra soluzione, se quella proposta non è pratica, è quella di coprirle con plastica nera utilizzando un telaio. Fioriranno e matureranno in estate, quando la luce i raggi UV-B sono più forti e le cime saranno estremamente vigorose. Se le cime vengono raccolte all’inizio della stagione, le piante possono essere fatte rifiorire. Tienile in outdoor, in modo tale che ricevano più luce e interrompi il ciclo di buio (notte) esponendo le piante alla luce per alcuni secondi o più. Questo le riporta in fase vegetativa. Nel giro di alcune settimane, le piante cominceranno a far crescere nuovamente le foglie. Una volta che sono di nuovo in fase vegetativa, possono essere fatte rifiorire o ricominceranno a fiorire di nuovo, naturalmente, al passaggio fra l’estate e l’autunno e quando le notti durano di più. COLTIVAZIONE INDOOR-OUTDOOR Dove vivo, ho sole tutto l’anno e gli inverni sono davvero miti. La temperatura minima è di 15°C. NON GLI PIACE FUMARE O MANGIARE CANNABIS Sono un paziente, ma non mi piace né fumare, né mangiare la cannabis. Esistono altre opzioni per la medicazione? Mi diresti le differenze fra tinture, oli e concentrati? Rod Ci sono varie alternative per chi non vuole fumare o mangiare la marijuana. I vaporizzatori scaldano la marijuana al punto in cui il THC e altri composti psicoattivi evaporano e vengono poi inalati. Dato che non c’è combustione, non c’è fumo, solo aria con l’essenza della cima. Le capsule di marijuana vengono fatte con della marijuana immersa nell’olio di cottura. Piuttosto che mangiarla nel cibo, puoi inghiottire una capsula e ottenere lo stesso risultato. Di solito le tinture utilizzano etanolo o alcol, oppure glicerina, come solvente. La marijuana viene immersa nel liquido per vari giorni. Il THC e altri composti psicoattivi si sciolgono nell’alcol. Le cime vengono eliminate. La tintura generalmente viene assunta in sublinguale (sotto la lingua). Questo ha vari vantaggi con il mangiare e il bere. Prima di tutto, entra in circolazione nel flusso sanguigno molto rapidamente, attraverso le membrane mucose della bocca, rispetto a dover fare il lungo percorso nell’apparato digerente, penetrando lentamente nel flusso sanguigno. Secondo, più sostanze attive entrano nel flusso sanguigno attraverso la membrana mucosa rispetto a quanto non accada attraverso l’apparato digerente, quindi ci vuole meno ad avere un effetto con la somministrazione sublinguale. L’olio di marijuana è un concentrato che generalmente si ottiene sciogliendo THC in un solvente come l’etere di petrolio che bolle a una temperatura relativamente bassa. Dato il basso punto di bollitura del solvente, non è presente nel prodotto finito. La maggior parte dei solventi che vengono utilizzati sono molto selettivi, quindi l’olio di solito è piuttosto concentrato. Varia da un liquido quasi trasparente a un liquido denso scuso e appiccicoso. Queste differenze derivano dal materiale iniziale, dal solvente utilizzato e dalla tecnica del produttore. Concentrati: ci sono molti metodi per concentrare i principi attivi della marijuana. Il più semplice è quello di utilizzare un setaccio per concentrare le ghiandole strofinandole sulla superficie di piombo. Si possono utilizzare setacci di nylon o metallici per questo, ma il nylon diventa fragile e in questo modo le sue fibre riescono a penetrare il concentrato. I setacci di acciaio inossidabile sono quelli che durano ad oltranza. Il “Pollinator” meccanizza il tutto utilizzando una cornice a tamburo ricoperta da un setaccio. È all’interno di un contenitore e crea sufficiente attrito per rimuovere le ghiandole, che cadono sul fondo del contenitore. Il “kief” che si ottiene setacciando, può essere utilizzato per fare capsule, nei vaporizzatori o per fare le tinture, ma può essere anche fumato o mangiato. Quando il kief viene riscaldato e pressato, si condensa diventando solido, con la consistenza di un ammasso di toffee o di sabbia compatta. Dipende dal tipo di marijuana da cui viene preso il kief. Di solito l’hashish viene fumato o vaporizzato. Tuttavia negli anni 1840, il Club des Hashischins teneva delle “séances” (sedute) in cui i membri mangiavano hashish per indurre esperienze di viaggio. Gli incontri si tenevano in un hotel di Parigi. Vari autori conosciuti vi prendevano parte. Se faccio germinare indoor e coltivo le piante vegetativamente fino a 75 cm sotto fonti HPS e metto le pianete all’esterno nel periodo “invernale”, il breve periodo di luce indurrà la fioritura? Se ricevono la luce del sole, finiranno in 6-8 settimane, come in indoor? L’hashish da acqua viene prodotto “lavando” la marijuana in acqua e ghiaccio. Le ghiandole si rompono e vengono filtrate attraverso una serie di sacchetti con setacci di varie dimensioni. A volte questi sacchetti vengono utilizzati per filtrare ghiandole di dimensioni diverse, che alcuni pensano abbiano proprietà psicoattive. Lavare le ghiandole crea un prodotto molto pulito, senza impurità. Può essere utilizzato nello stesso modo del kief. Le piante possono essere trapiantate nel terreno quando vengono messe outdoor? J. Thang Dato che non ti piace mangiare o fumare la marijuana, fossi in te userei le tinture sublinguali, così puoi regolarti con piccole dosi. Tuttavia, ci saranno comunque degli effetti fisiologici. Sì. Puoi iniziare in indoor, facendo crescere le piante a sufficienza e trapiantandole poi all’esterno. Le piante cominceranno a fiorire quando ricevono un minimo di 11 ore di buio ininterrotto ogni sera. Trapiantandole nel terreno, le radici avranno la possibilità di ricevere acqua e nutrienti dalle nuove fonti. In realtà si può farle crescere da semi outdoor. Interrompi il ciclo di buio a metà ogni sera, puntando una luce fluorescente bianca calda su tutta la pianta. Anche una luce notturna chiara può funzionare. Le piante devono ricevere luce per alcuni secondi. Questo previene la fioritura delle piante, che rimarranno in stato vegetativo. Quando vuoi che le piante fioriscano, smetti di puntare la luce. Qualunque area calda e soleggiata in inverno può essere utilizzata per la fioritura delle colture in inverno. Nelle aree soleggiate ma più fresche, si può usare una serra per tenere le piante al caldo, mentre il sole fornisce la luce. Errata corrige A causa di un refuso sul catalogo dei ceppi Soft Secrets 2011, una fotografia figura due volte. Si tratta dell’immagine della Black Jack Autofiorente di Sweet Seeds, che si ritrova nell’articolo sulla Black Jack Autofiorente, ma anche nell’articolo sulla Kritikal Bilbo di Genehtik Seeds.La fotografia della Kritikal Bilbo, di Genehtik Seeds, è riportata in questa correzione. 33 Interview Alla guerra come alla guerra Quattro chiacchiere con Giancarlo di ASCIA E’ giunta l’ora: à la guerre comme à la guerre. Guerra, guerra, guerra. Il nostro paese combatte in territori stranieri guerre che definisce più o meno umanitarie, conflitti più o meno dimenticati per motivi più o meno evidenti. Ma guardando esclusivamente all’esterno dell’involucro italiano, si rischia di dimenticare un particolare molto importante. Dentro i propri confini infatti, all’interno del territorio nazionale, lo Stato è inequivocabilmente in guerra. E alla guerra come alla guerra. Guerra alla droga, la chiamano loro, indistintamente. In crociata contro gli infedeli, tutti. Guerra ai consumatori la chiamiamo noi, distinguendo il tranello di chi scova nella guerra alla droga la via più veloce terrorista che attenta alla salute pubblica. Una legge che rende impossibile anche produrre in proprio per fini terapeutici. Una vergogna che solo lo stato catatonico della dirigenza politica può permettere di non revisionare. Le priorità sono altre. E ormai da 5 anni a questa parte. Cinque anni di omissione di responsabilità, da parte dei politici e omissione di soccorso, nei confronti dei cittadini. In trincea tanta gente comune che non accetta di essere etichettata come criminale. Ecco le parole di Giancarlo. Fatevi un’idea. Di sicuro nessuno al di fuori dei diretti interessati ha la possibilità di invertire la direzione presa dagli apparati legislativi, giudiziari e polizieschi, quindi à la Associazione Radicali Antiproibizionisti) abbiano aderito all’Assemblea Nazionale di Bologna, quindi il primo scopo, quello di far sedere intorno a un tavolo le varie componenti antipro, è riuscito. L’obiettivo finale è creare un movimento di opinione in grado di avere la forza per la richiesta della fine della persecuzione contro una criminalità inesistente. Perché è importante la battaglia antiproibizionista? In primo luogo è importante perché è una battaglia per le libertà individuali e per la dignità di chi viene ingiustamente accusato di essere un criminale o un tossicodipendente, ma è altrettanto importante Con la legalizzazione della coltivazione domestica si darebbe un bel colpo ai profitti della malavita organizzata per negare ogni ipotesi di dialogo con chi invece conosce in prima persona le sostanze criminalizzate e vorrebbe poter proporre una visione alternativa a quella bellica e paternalista. Una visione, quella statale, che da un parte criminalizza il cittadino e le sue abitudini e dall’altra lascia il mercato nero a se stesso, per la gioia del narcotraffico. Proprio per questi motivi i primi di aprile nasce a Bologna ASCIA: Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta in Italia. Di seguito l’intervista a Giancarlo uno degli artefici di questo esempio di opinione pubblica attiva che cerca la propria strada per interferire, dati alla mano, contro gli abusi ideologici, ma dalle conseguenze concretissime prodotte dalla legge Fini-Giovanardi. Una leggevergogna che equipara le droghe leggere alle droghe pesanti e punisce il coltivatore che autoproduce la propria erba (da sei a venti anni di galera) come se fosse un guerre comme à la guerre. Informatevi e informate. SSIT: Come nasce la vostra associazione? Nel gennaio 2010 è nato il sito www. legalizziamolacanapa.org, con lo scopo di coalizzare le realtà antiproibizioniste online, che hanno aderito al nostro Manifesto filosofico-politico (visionabile nel nostro sito) e che hanno iniziato una campagna di informazione e sensibilizzazione sulla canapa. Dalla Coalizione, che oggi conta 15 siti con circa 60.000 utenze complessive, è nata l’ASCIA con l’obiettivo di creare un fronte unito contro la Fini-Giovanardi per ottenere la regolamentazione della coltivazione domestica. Qual’è stato lo scopo dell’incontro che si è tenuto il 3 aprile a Bologna? Forse il fatto più significativo è che tre Associazioni tra le più autorevoli (PIC, Pazienti Impazienti per la Cannabis – ALC, Associazione Luca Coscioni – ARA, perché con la legalizzazione della coltivazione domestica si darebbe un bel colpo ai profitti della malavita organizzata, alle industrie farmaceutiche e a tutte quelle realtà industriali e cultu- di Carlos Rafael Esposito rali che nella legalizzazione della canapa vedono solo un nemico da contrastare per difendere i loro interessi. Quindi se a prima vista può sembrare una battaglia marginale, in realtà, oltre a liberare molte persone dall’incubo della prigione, la lotta per legalizzazione della coltivazione domestica è una lotta contro lo strapotere di interessi industriali e criminali. Perché la legge è così severa nei confronti dei coltivatori per uso personale? La mia opinione è che si sia scatenata dal 2006 una vendetta politica verso i consumatori di una sostanza da sempre associata al pensiero libertario, creativo e antagonista nei confronti della convenzione. Fino al ’68 i consumatori di marijuana erano veramente pochi, ma da quell’anno in poi il suo consumo è aumentato in maniera esponenziale ed è stato sempre associato alle rivendicazioni generazionali, alle tendenze intellettuali di sinistra, alla musica rock e ai ribelli in generale e di certo c’è che tutte queste categorie non rientrano di sicuro tra le preferenze di una destra che per quanto moderna è pur sempre fascista. 34 Una vendetta politica subdola e in grande stile, provata dalle migliaia di arresti eseguiti assurdamente dal 2006 ad oggi e che colpisce uno stile di vita non congeniale al Potere, arrivando a criminalizzare addirittura chi coltiva la canapa per fini terapeutici! media, sui partiti politici e sulle associazioni e sindacati di categoria (Ass. Magistrati e sindacati di polizia) per continuare a sensibilizzare la società civile sulle nefaste conseguenze dell’applicazione della Fini-Giovanardi, con lo scopo di rendere conoscenza comune il deva- ia. Migliaia di persone che subiscono il carcere e le sue illegali brutture senza meritare una punizione che traccia su pelle e sullo spirito un senso di frustrazione costante nei confronti di uno stato dispotico, autoritario nel contrastare il buonsenso, come un padre che si ostina Tesserarsi significa unirci contro chi ci vuole dipingere come criminali, avere la forza per difendere la nostra libertà e la nostra dignità Come vi muovete per sensibilizzare la politica sui temi dell’antiproibizionismo? Abbiamo iniziato la scorsa primavera inviando a tutti i 630 parlamentari della Camera dei Deputati, l’opuscolo “La Canapa: una Pianta!” (che è scaricabile dal nostro sito), ponendo così le basi per un confronto. Dopo di che con la nascita dell’Associazione abbiamo iniziato a prendere contatti più mirati, che continueremo a coltivare e pressare finché non appaia, nei programmi elettorali dei partiti ora all’opposizione, la chiara proposta per una legge che regolamenti la coltivazione domestica. Avete qualche riscontro che vada oltre le frasi di circostanza da parte dei politici? In occasione dell’Assemblea del 3 aprile a Bologna abbiamo ricevuto l’adesione di Rita Bernardini che è una veterana della lotta antiproibizionista, ma anche di Angelo Bonelli, presidente dei Verdi e dei responsabili delle politiche giovanili di PD, SEL e PRC, che oltre ad una formale adesione hanno dimostrato una grande sensibilità e l’auspicio che la FiniGiovanardi possa ritornare nel cassetto dal quale è partita. Abbiamo iniziato solo ora a prendere veramente il toro per le corna e dobbiamo avere solo pazienza, costanza e un gran numero di persone che si iscriva all’Associazione, per dimostrare che è veramente inaccettabile finire in galera per poche piante auto-coltivate. Come procede il tesseramento? Stiamo ricevendo decine di richieste di tesseramento e questo è molto confortante per gli obiettivi che ci siamo preposti. L’Ascia continuerà a far pressione sui stante risultato di migliaia di arresti ai danni di pacifici cittadini. Ma tutto questo sarà possibile solo se dietro questo lavoro ci sarà un numero sempre crescente di persone che hanno il coraggio di rivendicare il rispetto per la propria persona. Tesserarsi significa: unirci contro chi ci vuole dipingere come criminali, avere la forza per difendere la nostra libertà e la nostra dignità, organizzarci per far sentire la voce dell’indignazione, sostenerci nelle inevitabili spese di gestione e di promozione dell’associazione, darci la possibilità di avere un notevole riscontro mediatico e credibilità politica. Ringraziamo tutti gli associati e i simpatizzanti che si vorranno attivare per far crescere l’ASCIA e per sconfiggere la politica repressiva del governo. Come ci si tessera? Abbiamo inaugurato la nuova modalità di tesseramento online, che ti consente di ricevere direttamente la tessera per posta. La quota associativa richiesta nella direzione che il figlio sconsiglia per non dimostrare l’errore. Padri e figli. Due Italie a confronto. Le storie raccolte sono assurde, ma quotidiane: testimonianze di famiglie attonite raccolte nel dossier Non siamo Criminali, opuscolo che permette di comprendere le dimensioni grottesche a tragiche di una carcerazione potenzialmente di massa, perché è una massa quella che si trova impotente di fronte a questa persecuzione penale. C’è chi ha un precedente per coltivazione e ogni posto di blocco è buono per smontargli la macchina, chi per 200 grammi per uso personale si è beccato 2 anni e 14 mila euro di multa, chi ha ricevuto una perquisizione domiciliare perché in possesso di infiorescenze legalmente registrate e ad uso terapeutico per sclerosi multipla, chi per 30 grammi di erba ha ricevuto la visita di carabinieri armati di tutto punto, chi è stato arrestato per 4 piante di maria, chi si occupa di sviluppo di genetiche e in altri paesi è uno scien- dere la patente, chi fermato in bicicletta con tre grammi d’erba è stato rinnegato dai genitori, chi dopo aver bruciato un rosso è incorso nell’iter della guida sotto effetto di sostanze (una volta ti facevano solo una multa salata e sei punti della patente), mentre adesso migliaia di euro di multa, sospensione della patente e rischio di confisca del veicolo, chi addirittura è agli arresti domiciliari per aver regalato a un barbone meno di un grammo di fumo. Concludo la lista con la storia di un ragazzo di 15 anni costretto a fare le flessioni in questura, via le mutande e dai con i piegamenti, solo perché i carabinieri si erano intestarditi. Morale? Trovato nulla, ma segnalato in quanto sospetto di spaccio al Tribunale dei Minori. Sospetto di spaccio. Sospetto di spaccio ripeto. Troppe volte in questo paese ci si rammarica della situazione politica senza domandarsi quanto essa dipenda dall’indifferenza diffusa nei suoi confronti e quanto parallelamente la non partecipazione alla vita democratica precluda alcune istanze dal giungere a buon diritto sul piedistallo dell’opinione pubblica nazionale. L’indifferenza con la quale sempre più spesso l’italiano medio guarda il Parlamento in primis e le istituzioni della Repubblica in generale, sviluppa un vuoto che in una democrazia sana si dovrebbe colmare nel più rapido tempo possibile, un vuoto che separa chi legifera da chi si suppone debba seguire le leggi e chi Troppe volte in questo paese ci si rammarica della situazione politica senza domandarsi quanto essa dipenda dall’indifferenza diffusa per l’iscrizione all’ASCIA è di 10,00 Euro (a cui vanno aggiunti 1,00 Euro per le commissioni postali o bancarie). Tutte le informazioni comunque sono sul nostro sito internet. Ecco le parole di Giancarlo. Ci si potrebbe domandare ma perché si parla di guerra? Perché di guerra si tratta. ASCIA ha prodotto a sostegno di tale interpretazione un vero e proprio bollettino dove cita gli arresti eseguiti nel 2010 per colpa della legge Fini- Giovanardi. Sono miglia- ziato mentre in Italia un criminale, chi per una canna è stato obbligato a firmare per un anno. E poi ancora, chi per disintossicarsi dall’eroina ha trovato la cannabis, salvo esser poi costretto a usare solo il metadone, chi (incensurato e consigliato dall’avvocato) patteggia 1 anno e 8 mesi per 4 piantine d’erba, oppure per 0,1 un grammo trovato con il microscopio in macchina e una piantina in casa si becca 1 anno di patente sospesa e 4 mesi di servizi sociali. C’è poi anche chi ogni volta si mette in macchina ha paura di per- governa da chi deve seguire le regole. In poche parole se non sono i cittadini stessi a farsi portavoce delle proprie necessità non sarà certo la classe politica a promuovere un dibattito che colpevolmente non comprende, e sistematicamente ignora, a causa di questa distanza esistente tra problemi reali e risposte politiche. ASCIA è nata con lo scopo di portare avanti la regolamentazione della coltivazione domestica e la depenalizzazione dell’uso di cannabis, se siete d’accordo sostenetela e tesseratevi. Respect. 35 I diamanti sono i migliori amici del coltivatore Jorge’s Diamonds #1 Testo e immagini: Green Born Identity - G.B.I Se un autore di testi sulla coltivazione di cannabis, di successo, noto a livello mondiale, scommette la sua reputazione su un nuovo ceppo di cannabis, la qualità dei risultati è particolarmente interessante. Dopo tutto il nome rappresenta un prodotto di elevata qualità. Jorge’s Diamonds #1 si sarebbe realmente dimostrata un tesoro di diamanti? La Jorge’s Diamonds #1 è il risultato di un progetto sui ceppi congiunto di Dutch Passion e Jorge Cervantes, autore di molti libri conosciuti sulla coltivazione della cannabis e di numerosi articoli apparsi su svariate riviste sulla cannabis di tutto il mondo. Ho chiesto a Jorge come è nata la collaborazione con Dutch Passion: “Conosco Henk personalmente da oltre 10 anni e la nostra amicizia si è rafforzata con il tempo. Lo vedo in molte fiere della cannabis. DP è il maggior rivenditore di semi in Europa e ha una reputazione notevole. I ceppi di DP sono fra i più forti e mettono molto impegno nella produzione di semi. Un giorno abbiamo parlato e abbiamo cominciato a discutere di un ceppo che riportasse il nome di Jorge. Abbiamo pensato entrambi che fosse una buona idea. DP manda migliaia e migliaia di cataloghi ogni anno. Volevo vendere più libri in Europa e ho deciso che sarebbe stata una buona idea che il mio nome comparisse su uno dei loro semi. È pubblicità gratuita per i miei libri!”. Quando gli è stato chiesto che ruolo avesse Jorge nello sviluppo della Jorge’s Diamonds #1, ha detto: “Sono stato il degustatore e il selezionatore di ceppi più semplice che ci potesse essere. Mi sono state presentate varie selezioni di DP. Ho scelto quella che mi piaceva di più. Ho seguito il mio istinto e ho scelto una fragranza e un aroma dolci, delicata da fumare e con un effetto potente e duraturo. Ho anche considerato il fatto che questa pianta è facile da coltivare e molto flessibile, quindi è adatta a ogni tipo di coltivatore.” La genetica del ceppo è stata selezionata dal “Gruppo di Ricerca Genetica” di Dutch Passion, che opera da ormai 25 anni. La società di semi lo descrive come un “ceppo unico a predominanza indica, ricoperto di resina, che è potente, dolce, saporito e incredibilmente delicato da fumare”. Per quanto riguarda il pedigree della Jorge’s Diamonds #1, Dutch Passion dichiara: “rari geni a predominanza indica miscelati con la giusta quantità di sativa per dare un effetto forte e duraturo”. Per quanto riguarda l’aroma, Dutch Passion promette molto: “La fragranza e l’aroma eccezionali sono fruttati e dolci. Il gusto insaziabile è dolce e simile al miele selvatico con accento di lampone”. A parte ciò, secondo Dutch Passion, la Jorge’s Diamonds #1 non dovrebbe richiedere manutenzione e cure, dato che sembra che gli acari e gli altri insetti infestanti la lascino in pace. Dutch Passion fornisce inoltre indicazioni precise a chi ne fa uso officinale: alla cromatografia a strato sottile, la percentuale rilevata di THC della Jorge’s Diamonds #1 è compresa fra il 16 e il 18%, mentre il ceppo ha una concentrazione elevata di THCV, CBD e CBN. La fioritura dura 8-9 settimane in indoor, con una resa che varia dai 200 ai 500 g/m2. Tuttavia, grazie a un periodo di maturazione piuttosto precoce a metà ottobre, sotto la luce naturale, la Jorge’s Diamonds #1 può anche essere coltivata in outdoor, quindi si può dire che sia anche un ceppo molto versatile. Quando il ceppo è stato lanciato sul mercato dei semi nel 2008 – esclusivamente sotto forma di semi femminizzati – ha avuto molto successo, suscitando la curiosità di molti coltivatori di tutto il mondo. Uno di questi era “The Doc”, un coltivatore tedesco con esperienza che si era procurato questo nome per il fatto che sapesse sempre esattamente di cosa avesse bisogno una pianta, risolvendo così ogni tipo di problema di coltivazione grazie al suo pollice verde e spingendo le piante a raggiungere le massime prestazioni possibili. The Doc ha messo nella terra una confezione intera (10 semi) di semi femminizzati di Jorge’s Diamonds #1. Un paio di giorni più tardi, si è reso conto con soddisfazione, che tutti i semi erano germinati. Sono cresciuti poi in vasi da un litro (pieni di terra adatta) per due settimane, in un’area da 0,25 m2, sotto due fonti CFL da 125 W (6400 K). Sono cresciute molto bene, mostrando una crescita molto compatta e diventando verdi e lussureggianti, in perfetto stile indica. È stato incredibile notare quanto le dieci pianticelle fossero omogenee: sembravano quasi cloni. The Doc ha poi trapiantato le pianticelle in vasi da 6,5 litri contenenti terra Plagron Standard Mix più un 5% di hydro per migliorare ulteriormente l’aerazione del terreno. È giunto poi il momento di somministrare molta luce alle piante di Jorge’s Diamonds #1. The Doc ha sostituito le due fonti CFL con Osram Planta Star (HPS): due fonti da 600 W e una da 400 W. Ha poi spostato le piante in un’area di coltivazione da 2,5 m2. Hanno trascorso altre due settimane in fase vegetativa con 18 ore di luce al giorno. La potente illuminazione e il clima perfetto nell’area di coltura (perfettamente attrezzata, fra le altre cose, anche con un dispositivo di controllo automatico SPC della temperatura) hanno portato a una crescita molto rapida, sempre estremamente uniforme e compatta e le piante di Jorge’s Diamonds #1 avevano internodi molto corti, 10-12 per pianta, a un’altezza di soli 40-50 centimetri! Avevano anche molta ramificazione e questo comportava la presenza di rami laterali molto forti. Dopo quattro settimane, The Doc ha indotto la fioritura cambiando il fotoperiodo da 18/6 a 12/12. Una settimana dopo, tutte le piante hanno rivelato il loro genere: femmine. The Doc ha tolto alcune foglie nella parte inferiore, dato che erano diventate così grandi da mettere in ombra comple- ta i rami laterali. Nel corso della fioritura, sono emerse differenze notevoli a livello di modello di crescita. La maggior parte delle piante ha cominciato a estendersi immediatamente. Sei delle piante sono cresciute in maniera omogenea, guadagnando rapidamente altezza. Dopo due settimane in fioritura, mi erano già arrivate all’altezza del petto. Un’altra pianta stava diventando ancora più alta, il che mi ricordava tanto una pianta sativa. Le altre due piante sono rimaste piccole e più tozze, mostrando chiaramente i geni a predominanza indica, diventando molto compatte nella fase di fioritura. Dopo la terza settimana di fioritura, numerosi “fiorellini” erano emersi sulla punta dei rami e si stavano per sviluppare molte ghiandole di resina, mentre la fioritura era ormai a pieno regime. The Doc ha nutrito molto bene le piante. Il fogliame erano ancora completamente sano e verde, senza fenomeni d’ingiallimento. Dopo quattro settimane di fioritura, la maggior parte delle piante mi era arrivata all’altezza delle spalle. Le cime sono cresciute sempre più, diventando incredibilmente dense e spesse. Anche a livello di foglie, si erano formate molte ghiandole di resina nel frattempo e la Jorge’s Diamonds #1 si è dimostrata essere un ceppo estremamente resinoso. Le enormi piante consumavano molta acqua, da uno a due litri al giorno. Sulla maggior parte delle piante, la struttura di fioritura era a predominanza sativa, le cime erano lunghe e lanceolate con un rapporto elevato calice-foglia, ma molto più dense e spesse rispetto a quelle classiche di sativa, grazie all’influenza indica. Senza ombra di dubbio, sono state “campionesse pesi massimi di cime”. Fra la settima e l’ottava settimana di fioritura, molte cime sono diventate così pesanti da dover essere sostenute, così The Doc ha messo dei supporti. Le piante di Jorge’s Diamonds #1 sono diventate molto grandi, ricoperte di cime bianco neve composte da piccoli calici in grandi quantità, uniti uno all’altro. C’era da aspettarsi un raccolto incredibile: The Doc aveva ormai preso la febbre dei diamanti verdi! Fra le otto piante alte di Jorge’s Diamonds #1, c’era un esemplare che The Doc ha chiamato il “fenotipo di haze”. Senza dubbio si trattava della pianta più alta, che ha prodotto cime argentee molto lunghe, quasi senza foglie, con calici particolarmente piccoli. Aveva inoltre una fragranza di pianta Haze. Questo ha porto The Doc a credere che la Haze fosse una delle componenti genetiche della Jorge’s Diamonds #1. Ha capito che queste piante di Jorge’s Diamonds #1 dovevano essere raccolte in due fasi: la parte principale della pianta e la parte finale di tutti i rami sono state raccolte dopo circa otto settimane di fioritura, mentre le cime rimanenti ci hanno messo un’altra settimana o due per maturare completamente. Dopo che tutte le cime si sono essiccate, The Doc le ha messe sulla bilancia ed è rimasto sorpreso dei risultati: la resa è stata di 90 grammi per pianta in media, con una punta di 110 grammi prodotta da una delle piante. Inoltre, ha ottenuto moltissimo fogliame resinoso per il suo Ice-O-Lator. La maggior parte delle cime aveva un gusto e una fragranza molto dolci, di miele e alcune di loro avevano anche dei tocchi fruttati nell’aroma. L’effetto è stato forte come ci si aspettava, ma anche complesso, con un effetto cerebrale duraturo tipico della sativa, unito a un leggero grado di stordimento. Non è stata certo una sorpresa che la pianta con fenotipo Haze provocasse un effetto tipico della Haze senza alcuna influenza indica, mentre le due piante con fenotipo di indica hanno provocato un effetto molto più tipico dell’indica. Una delle dieci pianta aveva prodotto pochissimi fiori maschi dopo sei settimane di fioritura alla base delle due cime, ma The Doc è riuscito a scoprirli in breve tempo e a liberarsene. Da quel momento in poi, questa pianta ha prodotto solo fiori femmina. Altre due piante hanno mostrato due “banane” sulla cima principale alla fine della fioritura, ma non erano fertili, non in grado di contenere polline. Nel complesso The doc è rimasto molto soddisfatto della Jorge’s Diamonds #1: la sua stanza del tesoro si è riempita di quasi un chilo di diamanti verdi pregiati, con una potenza e un aroma che avrebbero fatto la gioia degli intenditori. Ha pensato che per questo ceppo si dovesse senza dubbio onorare Jorge Cervantes ed è giunto alla conclusione che questo tipo di diamanti sono davvero i migliori amici del coltivatore. I semi femminizzati di Jorge’s Diamonds #1 sono disponibili in confezioni da cinque o dieci. Green Born Identity - G.B.I Dati di coltivazione: Ceppo Jorge’s Diamonds #1 (A predominanza Indica) Fase vegetativa Qui: 4 settimane Fase di fioritura Qui: 8-10 settimane, 8-9 settimane in generale SubstratoPlagron Standard Mix, vasi da 6,5 litri pH 6-6.5 EC Fase vegetativa: 1.2-1.6 mS Fase di fioritura: 1.6-2.0 mS LucePrima metà della fase vegetativa: 2 x CFL (6400 K) da 125 W Seconda metà della fase vegetativa e fase di fioritura: 2 x 600 W e 1 x 400 W Osram Planta Star Temperatura Fase vegetativa: 22-24°C Fase di fioritura: 24-28°C Umidità dell’aria Fase vegetativa: 40-60% Fase di fioritura: 50% IrrigazioneA mano Fertilizzanti HeSi Blühkomplex, HeSi Phosphor Plus AdditiviNitrozyme, HeSi Boost Complex Altezza 160-180 cm, due piante erano notevolmente più basse. Resa 90 grammi per pianta in media 36 Book review Erba alla siciliana Storie di quotidiano proibizionismo Domenica 3 aprile si sono ritrovati a Bologna dei segmenti importanti della galassia antiproibizionista del nostro paese, con l’obiettivo di costituire un modello di uscita efficace dalle politiche repressive. Nel corso della giornata i promotori di Ascia hanno dimostrato con modalità garbate e determinate la loro missione di legalizzare la coltivazione domestica della canapa, per superare definitivamente la guerra ad una pianta che rappresenta un bene comune e una risorsa. Anche di fronte alla repressione che vede circa mille coltivatori arrestati ogni anno, è di centrale importanza la questione della legittimità e legalità della Nicosia estende l’area della coscienza dal carcere ad una più vasta area di lettori e fonda una critica costruttiva contrapposta alla realtà devastante delle politiche vigenti. La sua è una storia capace anche di far riflettere su una legge ingiusta. Dimostrando ancora una volta come la guerra contro le piante e l’umanità che si sviluppa nella sua Sicilia, sia da sempre benedetta dagli Al Capone e Provenzano di turno. A differenza di Aldo Bianzino, che per alcune piante di canapa ha dovuto passare il fiume Lete, Giuseppe è stato relativamente fortunato. E’ ancora vivo, di Enrico Fletzer to un inutile dispendio di energie, di tempo e di risorse alle forze dell’ordine, un eccessivo ingolfamento dei tribunali e molte assurde ed ingiuste detenzioni. In tutti noi batte un cuore nero e un cuore bianco. Il libro di Nicosia dovrebbe diventare un must per ogni operatore del diritto che non voglia trasformarsi in un complice dell’ingiustizia: “Questa legge ci rende criminali pur non essendolo, come è avvenuto da sempre nella Storia ai danni di numerose minoranze non solo etniche o religiose, ma anche culturali e pensiamo che in uno stato di diritto, protetto da una Costituzione illu- Leone Bianco Leone Nero descrive approfonditamente le connessioni tra il business criminale e il proibizionismo produzione personale: un argomento molto caldo, considerando l’altalenarsi di sentenze assolutorie o di condanna ai coltivatori. Su questo aspetto l’avvocato Carlo Maria Zaina ha fatto intravedere la possibilità di costituire dei passaggi verso l’autoproduzione controllata riecheggiando le esperienze dei Cannabis Social Club e la costituzione di analoghe strutture nel nostro paese. Ascia è riuscita a costituire una prima parte di questo percorso anche perché alcuni dei suoi fondatori hanno pagato sulla loro pelle la follia proibizionista. Socializzando le proprie esperienze individuali, questi hanno trasformato le storie individuali in un potenziale collettivo la cui forza sta in un mix di genuinità e di esperienze pratiche, di cui fa parte a pieno titolo la biografia del giovane siciliano Giuseppe Nicosia. Con il suo emozionante Leone Bianco Leone Nero. La legge non è uguale per tutti, Nicosia parla del suo arresto e della sua carcerazione per canapa passando in rassegna i suoi 51 giorni di detenzione al Malaspina e il meccanismo malato del proibizionismo. Scrivendo Giuseppe ha evocato un demone buono e contagioso che andrebbe moltiplicato. Giuseppe rappresenta un esempio e un incoraggiamento per molti. Un testo che anche il suo giudice dovrebbe leggere. Il libro penetra nell’atmosfera del Malaspina ma dimostra anche di come la lettura e la scrittura possano diventare dei grandi strumenti di reazione. La storia di questo giovane siciliano, arrestato per qualche pianta di canapa, rappresenta un idealtipo rispetto alle mille persone che ogni anno incappano nella repressione. Ma a differenza di altri, Giuseppe ha trasformato il suo dolore in un’arma e con la scrittura ha escogitato un sistema per reagire, dimostrando come sia possibile trasformarsi da vittima in attore, passando al contrattacco e sfoggiando indubbie doti di comunicatore che ha poi utilizzato in numerosi dibattiti. anche se per qualche pianta è stato condannato come un pericoloso criminale nonostante il suo delinquere fosse in realtà un atto di battaglia culturale e di pratica extra-mafiosa. Leone Bianco Leone Nero descrive approfonditamente le connessioni tra il business criminale e il proibizionismo ma tutto questo ragionamento rinchiuso tra le sbarre va diritto al cuore e al cervello: “A distanza di quasi tre anni dall’accaduto, i momenti in cui sono stato preso brutalmente da casa da individui che sono preposti a difendere la brava gente e sbattuto in cella; quelli passati costretto in casa senza mai uscire neppure davanti il palazzo per far due passi; tutto questo brucia ancora e brucia di più quando apro il giornale e leggo che quello che è successo a me, oggi sta accadendo a un altro ragazzo”. Tra le testimonianze di una vera e propria persecuzione nei confronti dei consumatori e degli stili di vita non poteva mancare a Bologna quella di Giancarlo Cecconi, segretario di Ascia e coinvolto in uno storico processo ad una comunità maremmana che vive secondo l’impeccabile etica tipica delle nostre campagne e che prevede una armonia quasi cosmica tra uomini, animali e piante. Giancarlo è stato un ottimo conduttore di questa affollata ed interessante rimpatriata del movimento antiproibizionista italiano reduce da tante esperienze tumultuose e piacevoli. “Chiediamo l’immediata revisione della legge Fini-Giovanardi – ha spiegato Cecconi – contemplando la detenzione dell’uso di canapa e derivati ad uso privato, il suo reintegro nella economia e nella società e la legalizzazione della coltivazione domestica”. Regolamentare la coltivazione domestica libererebbe decine di miglia di cittadini e famiglie dall’incubo quotidiano di ingiustificate perquisizioni ed eviterebbe soprattut- minata, certe persecuzione che ci riportano con la memoria ai metodi inquisitori del Medio Evo, siano anacronistici, pericolosi e mortificanti per tutta la collettività” Molti sostenitori del proibizionismo credono, spesso in malafede, che queste politiche siano attuate in nome della tutela della salute. Mentre diventa sempre più evidente come il proibizionismo nasconda piuttosto una finalità politica piuttosto che di tutela. Anche perché, come ha sottolineato Nicosia, “In Sicilia (di cannabis) se ne consuma una mezza tonnellata al giorno”. Si tratta di un genere voluttuario di larghissimo consumo i cui profitti sono sottratti alla società mentre i proventi, per un meccanismo piuttosto farraginoso ma estremamente efficace, risultano essere un patrimonio completamente esentasse consegnato più o meno volutamente alla criminalità. Si tratta e non solo in Sicilia del solito grande regalo fatto ai soliti ignoti, una politica che il nostro governo intende peraltro continuare con la benedizione di tante strutture che sostengono essere di tutela alla salute e alla sicurezza del cittadino o addirittura che sostengono di esistere in funzione antimafia. Di tutto questo parla Leone Bianco Leone Nero. Ma in questo caso la realtà non è una favola. 38 Erba umida! Ho comprato alcuni barattoli in vetro con una serratura a scatto e un sigillo di gomma, come quelli che usava mia nonna per tenerci le caramelle. Dopo che ho lasciato le cime all’interno dei barattoli per qualche giorno, si è depositata l’umidità sulle pareti. L’umidità ha un odore molto acre, simile all’aceto. Succede persino nei contenitori che arieggio regolarmente o se le cime vengono curate. Perché? Da Rev La tua erba è umida. L’umidità fuoriesce dalle cime quando sono chiuse nei barattoli e si condensa sulle pareti del vetro. La cima ha bisogno di essere essiccata. Togli le cime e mettile in un pezzo di giornale. Possono essere coperte o meno. Tieni le cime nel giornale tutta la notte. Se sono davvero umide, tienile fuori 2 o 3 giorni. Rimettile poi nel barattolo per 3 o 4 ore. Dovrebbero emettere ancora un po’ di umidità. Apri il barattolo fai arieggiare le cime per qualche minuto. Chiudi il barattolo e fai evaporare ancora. Ripeti l’operazione qualche volta finché le cime non si sono essiccate completamente. Le cime dovrebbero bruciare bene a questo punto. Domande per Jorge Se le cime iniziano a decomporsi, il che porta alla fragranza simile all’aceto, dovrai essiccarle nuovamente ed evitare che marciscano. Il miglior modo per evitare che si formi la muffa è tenere le cime completamente asciutte. Scatola di fioritura Jorge Cervantes è l’autore di: Marijuana Horticulture: the Indoor/Outdoor Medical Grower’s Bible (Gennaio 2006), Jorge Cervantes’ Ultimate Grow DVD (girato in BC) e Jorge Cervantes’ Ultimate Grow DVD II (girato in Spagna), Indoor Marijuana Horticulture: The Indoor Bible, Marijuana Indoors: Five Easy Gardens, Marijuana Outdoors: Guerrilla Growing e Jorge’s Rx. Scrive per 13 riviste in 6 lingue diverse. I libri di Jorge sono pubblicati in olandese, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Vai al sito www.marijuanagrowing.com per maggiori informazioni. È bello avere il tuo sostegno per questioni così fondamentali! Voglio comprare una Seed to Bloom Box di Quick Grow. Ne vale la pena? Hai mai usato queste macchine? Cosa sai in proposito? Quanto rendono? Mr. Dank La Quick Grow produce un eccellente armadietto che rende le cime incredibili! Il proprietario è davvero coscienzioso e fornisce un servizio impeccabile. Ci sono oltre una decina di armadi di coltura (vedi elenco che segue) fra cui scegliere. Gli armadi di coltura si sono diffusi enormemente negli ultimi due anni. I sistemi pronti all’uso sono dotati di luce/i, ventilatore/filtro, sistema idroponico, timer e centraline, tutto ciò di cui hai bisogno per ottenere un buon raccolto. Il produttore ha cercato di affrontare e risolvere tutti i problemi d’insetti infestanti, quindi non sarà un tuo problema! Tutto ciò che devi aggiungere sono i semi e un po’ di TLC. La sovrastruttura può essere rigida, più costosa o stile armadio-tenda, che costa meno. Puoi anche acquistare l’armadio senza accessori. In entrambi i casi è un affare e questi armadi sono facili da montare e utilizzare. Bella cima. La gamma di armadi varia dimensionalmente da 60 x 90 cm fino a 120 x 120 x 180 cm. Gli armadi di coltura più alti spesso sono divisi in un’area di fioritura in alto e un’area vegetativa in fondo. Gli armadi piccoli possono essere utilizzati per coltivare cloni, semi, piante in fase vegetativa o di fioritura. Avrai comunque bisogno di uno sfogo per arieggiare, per eliminare l’aria viziata e per immetterne di nuova. Avrai inoltre bisogno di un luogo per installare l’unità, ma ricorda, il trasformatore luminoso e il ventilatore faranno probabilmente rumore. Installa l’armadio in un luogo fresco e asciutto. Regolare bene temperatura e umidità all’interno dell’armadio farà la differenza fra successo e fallimento. Prima di acquistare un armadio, visita questi siti e chiama le Società che preferisci al telefono per riempirle di domande. Chiedi loro se ti aiuteranno a risolvere i problemi di coltivazione telefonicamente, quando coltiverai pomodori e verdure varie. Ì molto importante, in caso di problemi. Parla loro finché non avrai la certezza che sanno di cosa parlano. Cerca la loro pubblicità sulle riviste, controlla il loro sito web. “Pirati dei Semi Principali” 18 Serra svizzera con tendine oscuranti che vengono distese sui cavi per “oscurare” le piante per 12 ore ogni notte per indurre la fioritura. “Ricordare è bene ma a volte scordare è meglio” 9 “Erba alla siciliana” 36 39 Cima indoor spagnola. Piccola resa Questa è la mia terza coltivazione e ho incrociato un AK-47 perché volevo ottenere il massimo a livello di resa THC. Ho raccolto da un paio di settimane e finora non sembra che il risultato sia esaltante. Ho ottenuto una resa piuttosto pietosa di 60-70 grammi per pianta, se si considera che ho coltivato sotto fonti da 2000 watt in un’area di 200 x 130 cm, con idro-cocco e CO2 e un buon fertilizzante. Ci sono voluti 75 giorni in tutto. Suggerimenti per i cloni che passano ora in 12-12? Ho una tolleranza piuttosto elevata quando fumo, facendolo spesso e volentieri. Cosa mi suggerisci di considerare per la prossima coltivazione, che possa evitare questo scarso effetto? Magari qualcosa di psichedelico! T-Boy I tuoi problemi derivano dal fatto che hai incrociato le tue piante. Il seme ottenuto dall’incrocio non era già potente come i progenitori. Ecco perché non hai ottenuto l’effetto precedente. Il tempo in più necessario per giungere al raccolto deriva anch’esso da questa unione improduttiva. Sembra che tu abbia usato molta luce e buone condizioni di coltura. Tutto ciò di cui hai bisogno è della buona genetica. Inizia con nuovi semi che puoi acquistare da una società di semi. Coltivali fino a farli sviluppare bene e scegli le migliori femmine per farne dei cloni. Una volta che avrai i tuoi “super cloni”, falli produrre! Ci sono varie possibilità “psichedeliche” in circolazione. La mia preferita è da anni la Haze e molti incroci di Haze. La pianta tropicale a stagione lunga è difficile da coltivare e non rende bene, ma il contenuto di THC è elevato e la resa molto abbondante. La Super Silver Haze è una delle migliori da coltivare. Magari vuoi coltivare una pianta alta con resa molto elevata. Se è così, vai con la Chronic: ha una resa ottimale e un effetto incredibile. Bellissima sativa spagnola outdoor. Queste cime danno un effetto incredibile. 40 Piante a crescita lenta Sto coltivando tre piante in un piccolo armadietto. Hanno circa un mese di vita. Nessuna di queste ha foglie a cinque punte, bensì a tre. Perché? Ne desumo che le cose non vadano bene e sto cominciando a preoccuparmi. Vorrei iniziare la fase di fioritura fra un paio di settimane, ma temo di non ottenere alcun risultato perché sembra che le piante non siano mature, non so per quale motivo. Fabio Pianta altri semi. Tre piante non sono sufficienti! Se due delle tre piante si rivelano maschio, ti rimarrà solo una femmina per arrivare al raccolto! Le piante probabilmente non ricevono quello di cui hanno bisogno per crescere adeguatamente. Hanno bisogno di molta aria fresca, luce, acqua, buon terreno, 24 gradi centigradi e un’umidità del 50-60%. Ecco cosa le farà crescere bene. Se continuano a crescere, le foglie si svilupperanno come “dita”. Le prossime dovrebbero avere cinque punte. Le piante dovrebbero già essere alte 15-20 cm. Fra un mese dovrebbero raggiungere un’altezza di 30-40 cm e dovrebbero essere abbastanza cespugliose. La crescita deve essere solida durante i primi due mesi. Le piante emettono dei fiori precoci all’età di due mesi. Devi aspettare che spuntino questi fiori precoci, prima d’indurre la fioritura con un fotoperiodo di 12/12. I fiori precoci spuntano all’incirca al terzo internodo dall’alto. I fiori femmina hanno due pistilli simili a pilucchi bianchi che spuntano da un baccello e le piante maschio sviluppano una piccola protuberanza che cresce fino a creare sacche per il polline. Evita i maschi e fai fiorire le femmine! Primo piano di una sativa spagnola. Da notare la consistenza delle foglie piene di resina. Cima ibrida indoor da una stanza spagnola. Nuova area di coltura Sto creando una nuova area di coltura. Ho una capanna 8 x 10. Ho nebulizzato dello spray contro gli insetti e ho coperto con della plastica bianca Visqueen. È arieggiata adeguatamente e ha un buon sistema d’irrigazione. Qual è il miglior sistema luminoso che si presta per un’area di queste dimensioni? Non dividerò l’area. Coltiverò solo un paio di piante. Hai altri suggerimenti perché sia una buona area di coltura? Mr. Nice Guy Sei fonti HPS da 600 watt illuminano questa semplice coltura indoor molto produttiva. Un’area di coltura di 2 X 2 metri può essere illuminata facilmente con quattro fonti al sodio HP da 600 watt, ciascuna delle quali copre circa 120 x 120 cm quadrati. Tu però vuoi coltivare “un paio di piante”. In questo caso, tutto ciò di cui hai bisogno è un’unica fonte da 400 watt per coltivare le tue piante e arrivare al raccolto. Se vuoi coltivare piante grosse, metti due fonti da 400 o 600 watt. Posiziona le piante a 15-30 cm di distanza dalle pareti riflettenti e utilizza l’angolo dell’area in modo che le pareti riflettenti utilizzate siano due. Potresti creare delle pareti riflettenti mobili per tenere chiuse le piante. Ricopri il compensato con della plastica bianca Visqueen o dipingi di bianco. Crea le altre due pareti in modo che possano riflettere la luce sulle piante. 42 Belpaese L’odissea del Sunsplash diventa un film Finding Shelter L’avventura del Rototom Sunsplash ed il suo trasferimento dall’Italia alla Spagna sono stati documentati in “Exodus - Finding Shelter”, una pellicola della durata di 55 minuti realizzata dal regista romano Tommaso D’Elia assieme ad Elisa Bonanni, che è stata presentata a di Giovanna Dark Udine e Roma lo scorso marzo. “Exodus, movement of Jah people” cantava Bob Marley, il compianto profeta del reggae, che in cuor suo mai avrebbe voluto predire una sorte del genere al Rototom Sunsplash, il più grande festival che da anni in Europa porta avanti il suo messaggio di pace, fratel- come Rai, Bbc, Canal Plus, Discovery Channel e National Geographic. Della durata di 55 minuti, racconta con forte suggestione l’avventura e la scommessa dei tanti ragazzi che hanno creato in Friuli una manifestazione di richiamo mondiale, sostenendo un territorio A causa di uno degli articoli più controversi della legge Fini-Giovanardi, il Festival si è dunque trovato a un bivio obbligatorio: chiudere tutto o emigrare lanza e armonia universale. Eppure di fatto è stato così e dall’anno scorso la manifestazione che da 16 anni riusciva a convogliare in un angolo della provincia italiana i migliori sound reggae mondiali, ha dovuto fare i bagagli e trasferirsi in un esilio nemmeno troppo volontario da quell’Italia che l’ha sfrattato senza troppi scrupoli e l’ha costretto a migrare in una Spagna ben più aperta e tollerante, dove il successo è stato persino maggiore e le polemiche politiche sono state miracolosamente inesistenti. Per questo è proprio “Exodus – Finding Shelter” il titolo scelto per la pellicola realizzata dal cineasta romano Tommaso D’Elia assieme a Silvia Bonanni, che è stata presentata in anteprima a Udine al Visionario e a Roma al Cinema Aquila rispettivamente gli scorsi 11 e 14 marzo. Il film-documentario è prodotto dall’associazione culturale Exodus e da Paneikon, società di produzione che da sempre opera con alcuni fra i maggiori broadcasters mondiali come quello del Comune di Osoppo – un paesino di poco più che 3000 anime nella provincia di Udine – a cui le oltre 150 mila visite che ogni anno il Festival registrava portavano indubbiamente un grosso beneficio, sia in termini di indotto economico che, ancor più importante, in termini di apertura culturale e capacità d’accoglienza. Oltre ai più grandi nomi della musica reggae mondiale, la kermesse riusciva infatti a radunare anche intellettuali di alto profilo per dibattiti e incontri sulla cultura globale, lo sviluppo sostenibile, la pace, la tolleranza e il multiculturalismo. In più si era prefissata di sostenere progetti solidali in Italia e all’estero, secondo il principio della condivisione libera dei saperi. Questa preziosa finestra sul mondo si è però purtroppo chiusa, nella sua versione italiana, nell’autunno 2009 quando il presidente dell’associazione Rototom, Filippo Giunta, si è trovato citato in giudizio per agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti. A causa di uno degli articoli più controversi – ed eterogeneamente interpretati – della legge Fini-Giovanardi, il Festival si è dunque trovato a un bivio obbligatorio: chiudere baracca e cancellare per sempre un’esperienza di cultura “alternativa” unica nel suo genere, oppure far lasciare i propri affetti e cambiare le proprie vite ai membri della sua organizzazione per cercar fortuna all’estero. Esattamente come è costretto a fare un numero sempre maggiore di giovani che in un’Italia sempre più sorda alle rivendicazioni della gioventù e del talento, vede penalizzata la propria professionalità e competenza in un contesto in cui la libertà di costruirsi un futuro adeguato ai propri sogni, alle proprie abilità e al proprio merito è quanto mai preclusa o difficilmente accarezzabile. La coraggiosa scelta dei ragazzi dell’associazione Rototom è stata la seconda: l’esodo come scelta di libertà, per continuare a coltivare un sogno e per non smettere di credere che l’associazionismo ha tantissimo da dare. Un’utopia di pace e fraternità – un approccio critico al senso di omologazione imperante – che oggi può sopravvivere in maniera organica solo fuori dall’Italia. Era un rischio enorme: organizzare una replica fedele all’originale ma in terra straniera, senza contatti preventivi né basi consolidate: un festival fra i più grandi e conosciuti d’Europa rischiava di risolversi in un flop. Ma il karma premia sempre chi lo merita e l’edizione del 2010 tenutasi oltre confine, è stata un plateale trionfo. Benicàssim, località spagnola nei “Exodus – Finding Shelter” è la storia di tutto questo. La storia di una seria avventura culturale che il mondo invidiava all’Italia, ma che l’ottusità e la cieca ostinazione della politica nostrana – o porcocrazia, come sarebbe meglio definirla – ha ridotto a “favoreggiamento del consumo di sostanze stupefacenti”, facendo scomparire dal suolo patrio il senso di un’esperienza che può insegnare molto dal punto di vista organizzativo e filosofico e che rimane unica nel suo genere. Il resto è docu-fiction abilmente condotta da Tommaso D’Elia e Silvia Bonanni, una narrazione che prende spunto dalla vicenda del Sunsplash per affondare la lama dell’inchiesta su un’Italia che rifiuta le sue eccellenze nel nome del pregiudizio, inseguendo un’astratta idea di Stato etico che vede come nemico un Festival patrocinato perfino dall’Unesco come “evento che promuove la pace e la non violenza”. Il documentario è un contributo a chiarire i motivi della dolorosa decisione di lasciare l’Italia da parte del maggior festival reggae d’Europa dintorni di Valencia, si è rivelata una location ideale nel 2010 e intende continuare a esserlo anche in avvenire dati gli enormi introiti prodotti dall’evento e dall’arrivo di migliaia di giovani da tutta Europa. Ovviamente il documentario è un contributo a chiarire i motivi della dolorosa decisione di lasciare l’Italia da parte del maggior reggae festival europeo. Ma l’obiettivo principale degli autori è rendere evidente ad un pubblico che si spera numeroso, la paradossalità delle accuse formulate contro Filippo Giunta e l’associazione Rototom Sunsplash. Bandendo dal suolo italiano la più imponente manifestazione reggae dell’estate, si è arrivati ad indicare un genere musicale come potenziale veicolo di illegalità: il ragionamento alquanto rozzo e primitivo sulla cui base è stata mossa l’accusa dice infatti che se una persona ascolta Bob Marley piuttosto che Jimmy Cliff allora questa è automaticamente una persona che si droga e che è quindi penalmente perseguibile. Lo stesso identico principio per cui gli assassini della Columbine High School avrebbero fatto quello che a tutto il mondo è noto, solo perché ascoltavano Marylin Manson. Cose da pazzi, associazioni mentali degne del miglior nazismo. Ma siamo in Italia è questa non è solo che l’ultima delle tristi storie cui toccherà assistere. 43 Speciale varietà 2011 Il risveglio della vita J. Searcher Pensate a come germina un seme nel suo stato naturale. Immaginate che questa nascita ci dà la chiave per capire quello di cui ha bisogno un seme per una corretta germinazione: umidità, buio e una temperatura non aggressiva. Il fenomeno che accade in natura è che cada sul terreno e rimanga sotterrato superficialmente. Con la primavera, arrivano un caldo moderato e le piogge primaverili. L’acqua entra nell’embrione del seme che si sveglia e nasce, si apre il rivestimento e nasce la pianticella che si fa strada nel terreno, fino ad arrivare in superficie. Questo ci indica anche le migliori condizioni per conservare i semi senza rovinarli: devono stare al riparo dalla luce, con poca umidità e temperature basse. A questo si deve la consuetudine di alcuni centri di giardinaggio di conservarli in frigorifero, sebbene in alcuni casi possa essere peggio il rimedio della malattia, poiché di solito nei frigoriferi c’è molta umidità e questo è estremamente dannoso per la conservazione. Per questo motivo, bisogna utilizzare un frigorifero speciale o un recipiente a tenuta stagna che possa tenere i semi isolati dall’umidità. Metodi di germinazione Questo è dovuto al fatto che seminare la cannabis costa, per cui si cerca di curare i semi al massimo sin dall’inizio per contribuire al successo della coltivazione. Se la cannabis fosse legale, il prezzo dei semi si ridurrebbe molto, in quanto la produzione industriale sarebbe agevolata. In questo caso, non ci sarebbero problemi a irrigare il terreno e a mettere i semi direttamente. Nel terzo numero del 2010 abbiamo pubblicato un articolo completo sui semi F2 di White Dwarf e su come i responsabili dei test hanno utilizzato molti semi. In questo caso i semi sono stati fatti germinare direttamente nella terra madre, con un indice di successo molto elevato. Uno dei metodi di germinazione più noti prevede l’utilizzo di carta inumidita. Si può anche usare un panno o una garza. Si mettono i semi su tre o quattro strati di carta da cucina e li si ricopre con altri tre o quattro strati. In seguito, s’inumidisce con un nebulizzatore e si fa uscire l’umidità in eccesso perché non si producano infezioni. Bisogna mettere il tutto in un recipiente che mantenga l’umidità costante e che protegga i semi dalla luce: la procedura più diffusa è quella di mettere il tutto in un tupperware o fra due piatti. Per mantenere una temperatura media, ma senza esagerare, si possono scegliere luoghi come la parte superiore degli elettrodomestici, come la televisione o il frigorifero. Non usate mai luoghi troppo caldi, come una stufa o un camino. Se la temperatura è troppo alta, i semi germogliano male e si secca il substrato, il che costituisce un grande pericolo per le piccole pianticelle appena nate. Controllate quotidianamente per verificare che l’umidità sia costante. Non appena si rompe il rivestimento e fa capolino la piccola radice, bisogna trapiantare. Agite con molta attenzione, facendolo a mano, sebbene alcuni utilizzino delle pinzette. Irrigate il substrato, praticate un’apertura molto superficiale, mettete il seme e ricoprite con un po’ di substrato. L’apertura non deve essere molto grande: basta il doppio delle dimensioni del seme. Se il seme rimane molto sotterrato, si riducono le possibilità che raggiunga la superficie. Conviene irrigare il substrato prima di mettervi il seme, perché se lo fate dopo, la forza dell’acqua può scoprire il seme o sotterrarlo in modo sbagliato. Un altro sistema di pregerminazione è quello di mettere il seme in un bicchier d’acqua per 24 ore. I semi si pieni d’aria galleggiano e di certo daranno pessimi risultati. Tenete i semi in acqua solo un giorno e passate poi al substrato preinumidito. Con questa tecnica, l’acqua entra nel seme e sveglia l’embrione. Se si allunga troppo questo processo, può essere controproducente. Un altro sistema è quello di germinare in Jiffy, nome commerciale di alcune pastiglie di torba compresse. Una volta inumidite, l’ammasso di torba è spugnoso ed è dunque un substrato ideale per la germinazione. Un’altra possibilità è quella di germinare in semenzai di plastica. Ricordatevi di preinumidire il substrato e di non sotterrare a gran profondità. Utilizzate un seme in ogni apertura. Si può anche germinare direttamente in piccoli vasi. Si può mettere della pellicola di plastica trasparente sul vaso in modo che trattenga l’umidità. Bisogna controllare costantemente e non appena fuoriescono le pianticelle, togliete la copertura. In commercio si trovano semenzai in cartone che si possono trapiantare direttamente nella terra. Ad ogni modo questo sistema non garantisce vantaggi provati, dato che serve per non stressare la pianta, ma il processo per passare attraverso il cartone e uscire dal substrato richiede uno sforzo al seme. Può essere che tale sforzo sia maggiore di questo richiesto nel trapianto. Un altro sistema sconsigliato è quello di germinare vari semi nello stesso contenitore e separarli durante il trapianto. Le radici tendono a ingarbugliarsi e possono essere danneggiate durante la separazione. Prime cure Chi ha fra le mani un bebè di marijuana, deve comportarsi di conseguenza. Ha poche riserve, per cui bisogno controllare che la pianticella non secchi. Attenzione però: la pianta respira attraverso la radice, per cui se è a contatto con troppa acqua affogherà. Per questo motivo bisogna verificare che tutti i contenitori o semenzai che utilizziamo abbiano dei fori di drenaggio. Tartufi magici e kit per la coltivazione (Grow kit) Chiedi al tuo grow/head/smart shop di fiducia o visita www.magictruffles.com MT_adv Italiaans_01.indd 1 12/3/09 11:59 AM All’interno del rivestimento c’è un piccolo feto della pianticella Semi su carta da cucina Semi in un bicchier d’acqua In commercio, nei centri di giardinaggio, si trovano vari substrati concepiti per i semenzai, con una struttura molto fine, un buon drenaggio e poco concime, che permette alla radice di svilupparsi facilmente e senza soffrire. Bisogna fornire luce dall’inizio. In indoor si sviluppano molto bene con fluorescenti: i tubi devono stare a circa dieci centimetri di distanza. In outdoor, se il sole è molto forte, si può utilizzare un filtro per l’ombra, ma bisogna lasciare che la pianta si adatti al sole il più velocemente possibile. Se non hanno luce, crescono sottili e deboli. La prima coppia di germogli della nostra pianticella si chiamano foglie false o cotiledoni. La pianticella mangia da questa riserva e poi la elimina, quando spunta la prima coppia di foglie reali. Questa prima coppia di foglioline reali mostra l’inizio del passaggio seguente: la crescita vegetativa. 44 Punto Legale Cosa succede quando si viene beccati alla guida con sostanze stupefacenti Per un pugno di fumo Come ben sapete Soft Secrets cerca da sempre di aiutare i lettori ma stavolta piante, germogli e terricci non c’entrano. Nel testo che segue cercheremo di sviscerare uno degli incubi più frequenti degli “amici di Maria” , ovvero essere beccati mentre si è alla guida della propria macchina, descrivendo cosa succede dal posto di blocco in poi. L’estate è sempre più vicina e con lei arrivano anche la voglia di tirare tardi e di evadere dal grigiore quotidiano. Da un paio d’anni a questa parte a quest’idilliaco cambio di stagione si accompagna anche il fenomeno dei controlli a tappeto sulle strade italiane. Vuoi un po’ le continue stragi alcoliche del sabato sera, vuoi un po’ perché vedere tante divise in giro è una bella pubblicità per il governo delle emergenze, appena la temperatura di Giovanna Dark La notizia è stata presentata come se la pratica fosse già stata implementata in tutte le pattuglie delle forze dell’ordine ma in realtà è ancora decisamente esiguo il numero di squadre dotate della strumentazione necessaria ad eseguire test chimici in presa diretta. Mancano i soldi per la benzina delle gazzelle, figuriamoci se il ministero ne ha da spendere per attrezzature alla C.S.I.! Certo esistono i fantomatici stick cutanei che Quattro chiacchiere con Andrea, un fumatore come noi che quattro anni fa ha avuto il dispiacere di scontrarsi con gli assurdi dettami della legge Fini-Giovanardi passa i 20° le strade di tutta Italia si ritrovano pullulanti di posti di blocco. Certo il timore più generalizzato del guidatore è quello dell’implacabile alcool test che con due birre ti fa subito saltare fuori dai parametri positivi, ma a seguito di casi di cronaca ben strombazzati ¬– in cui degli autisti erano sotto l’effetto di stupefacenti non meglio identificati – si è deciso di introdurre parallelamente al test alcoolemico anche quello per rilevare l’assunzione di droghe. sarebbero in grado di individuare un buon numero di droghe sintetiche e non, ma data l’aleatorietà del supporto scientifico sono in molti a non credere nell’efficacia dello strumento. Per cui più che temere di essere analizzati in presa diretta, sarebbe meglio concentrarsi sul fatto di avere con se la prova del reato, ovvero la celeberrima mutanda di sigaretta riempita con il quantitativo che meglio credete della vostra sostanza preferita. Non è cosa usuale, ma oltre a chiedere patente e libretto l’agente di turno potrebbe decidere di perquisire voi e la macchina. La decisione in merito è totalmente arbitraria e ben più di una volta è capitato che solo perché uno aveva i dreadlocks venisse fermato e perquisito seduta stante: è bene ricordare che siamo in Italia e che queste cose purtroppo non sono fantascienza. Per spiegare meglio cosa succede quando si incappa in questo tipo di controlli e si viene inesorabilmente beccati, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Andrea, un fumatore come noi che quattro anni fa ha avuto il dispiacere di scontrarsi con gli assurdi dettami della legge Fini-Giovanardi. SSIT: Puoi dirci esattamente com’è andata? Perché ti hanno fermato? Premettiamo subito che era il gennaio del 2007 e che la nuova legge sulle droghe era appena stata varata. Io stavo guidando la mia mestissima Fiat Punto quando ho incrociato una pattuglia della Guardia di Finanza, addosso avevo poco niente e nell’immediato non mi sono preoccupato della cosa, pensando che anche nel caso in cui mi avessero fermato non sarebbe successo niente. Speravo comunque che la paletta maledetta rimanesse giù e invece, come nei migliori film, la paletta si è alzata immediatamente. Non ho potuto far altro che accostare e cercare di stare il più tranquillo possibile. Non ti so dire perché abbiano deciso di fermare proprio me, io ho dato la colpa alla sfiga. Certo la sfiga fa sempre la sua parte. Ad ogni modo, una volta che ti sei trovato li cosa è successo? Mi hanno ovviamente chiesto patente e libretto, solo che la patente l’avevo scordata a casa perché ero uscito senza portafoglio. Diciamo che li ho fatti incazzare subito e quindi nel giro di due minuti già mi chiedevano se avevo qualcosa addosso. Io non ero ancora al corrente di quello che prevedeva la Fini-Giovanardi e dato che avevo si e no due canne in tasca ho deciso di tirare fuori il pacchetto e consegnarglielo, pensando che la cosa sarebbe stata premiata e che dopo avermi sequestrato il fumo mi avrebbero lasciato andare come era successo altre volte in giro per la città. Quindi diciamo che ti sei autodenunciato sperando che la cosa finisse li… Si mi aspettavo la solita ramanzina ma non avrei mai creduto di vivere quello che ho vissuto dopo. In pratica mi hanno subito fatto un verbale in cui contestavano la violazione del famosissimo articolo 75 per il possesso di 0,43 grammi di hashish. Ti rendi conto?!? Neanche mezzo grammo di fumo! Poi mi hanno detto di andare a casa a prendere la patente perché dovevano sequestrarmela immediatamente. Quindi sono tornato a casa, ho recuperato la patente e sono andato al commissariato della Guardia di Finanza. Ed è li che ho avuto la sorpresa peggiore. Le disposizioni della Fini-Giovanardi prevedono infatti che se una persona viene trovata alla guida e contemporaneamente è in possesso di stupefacenti, la patente deve essere ritirata immediatamente per tre mesi e solo dopo un triplice test tossicologico possa essere restituita. Esattamente quello che mi hanno detto e che mi ha fatto cadere le braccia. In quel periodo io con la macchina ci lavoravo e non poter guidare era un problema enorme in più mi hanno detto che nell’arco dei tre mesi avrei dovuto sottopormi ad analisi periodiche per vedere se continuavo a drogarmi – queste le testuali parole. Se li avessi passati tutti e tre allora mi avrebbero ridato la patente, altrimenti la patente restava sospesa per altri 6 mesi e al terzo sgarro hanno detto che non me l’avrebbero ridata più. Per me è stata 45 una botta tremenda anche perché non me l’aspettavo proprio e sul momento non avevo idea di come fare. Io che sono un fumatore abituale da più di 10 anni, ho subito pensato: “e adesso come cazzo faccio a smettere di fumare per tre mesi?”. Immagino sia il pensiero ricorrente di tutti quelli che purtroppo hanno avuto le tue stesse disavventure. Com’è andata con le analisi poi? 235 euro ogni prelievo per un totale di 705 euro tondi tondi. Oltre al danno la beffa quindi: non solo mi hanno praticamente impedito di lavorare per tre mesi ma in più mi hanno addebitato tutti i costi delle analisi che sono stato obbligato a fare! Tutto per nemmeno mezzo grammo di fumo. Senza poi contare che grazie a questo scherzo il premio di assicurazione della macchina è salito di un bel po’, per cui anche li c’ho rimesso dei gran soldi. Mi hanno subito fatto un verbale in cui contestavano la violazione del famosissimo articolo 75 per il possesso di 0,43 grammi di hashish Preso dal panico ho ovviamente smesso di fumare il giorno stesso e mi sono buttato sulle sigarette tradizionali, anche perché non mi avevano detto quando avrei dovuto andare all’ospedale per fare i prelievi. Mi hanno solo accennato ad una lettera che sarebbe arrivata direttamente a casa. Così sono passati due mesi senza patente e senza l’ombra di una canna, agonizzante di fronte ai miei amici che incendiavano chilloom dalla sera alla mattina e che in continuazione cercavano di farmi rompere la “clausura” come la chiamavano loro. Poi arriva la fatidica lettera con la convocazione all’ospedale. Nel giro di un mese avrei dovuto sottopormi a tre prelievi e la notizia migliore è stata che le spese erano tutte a carico mio. Le analisi tossicologiche sono notoriamente dispendiose, dato che devono essere recettive verso ben 5 principi attivi diversi. (nda. Per i pochi che ancora non lo sapessero il limite di sensibilità del THC è quello minore: bastano 50 nanogrammi per essere fuori dai parametri. Mentre per sostanze come il metadone o la morfina la soglia massima è 300, 1000 per le amfetamine.) Il conto dello Stato è stato quindi molto salato? Col senno di poi avrei fatto meglio a stare zitto al posto di blocco, essere onesti in Italia non paga e se allora mi fossi tenuto il pacchetto in tasca e avessi fatto finta di nulla a quest’ora avrei molti più soldi nel mio conto in banca. Poi però la patente te l’hanno ridata no? Certo, ci mancherebbe! Con tutto quello ho speso ci mancava solo che mi facevo fregare di nuovo. Ho fatto il bravo per tre mesi anche se mi è costata parecchia fatica, ma poi una volta riavuta la patente ho ricominciato come se nulla fosse successo. Se quelli della politica credono di farci smettere di fumare in questo modo, non hanno capito nulla. Questa l’odissea di Andrea e c’è da dire che in fondo gli è andata anche bene. Se infatti fosse stato fermato solo qualche mese dopo, le pene previste avrebbero potuto essere molto maggiori. Nel luglio 2007 veniva infatti approvato il disegno di legge “Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale” in cui per chi viene sorpreso alla guida in stato di alterazione psico-fisica, dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, è punito con una multa da 1.000 a 4.000 euro e con l’arresto fino a tre mesi. Oltre alla classica sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida che però viene raddoppiata da sei mesi ad un anno. Se invece il guidatore in stato di alterazione psico-fisica, dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, provoca un incidente stradale, le pene sono raddop- l’affidabilità dei drug test è ancora tutta in discussione eppure alcuni posti di blocco hanno cominciato ad usarli in ottemperanza alle leggi che lo prevedono col risultato che si potrà arrivare al caso paradossale per cui chi si fa uno spinello oggi e si mette alla guida di un’auto fra un mese, possa venir arre- Nel giro di un mese avrei dovuto sottopormi a tre prelievi e la notizia migliore è stata che le spese (700 euro) erano tutte a carico mio piate ed è disposto immediatamente il fermo amministrativo del veicolo per novanta giorni. Insomma nonostante allora al governo ci fosse la sinistra, questa è riuscita a rendere se è possibile ancora più assurde le misure repressive contro chi fa uso di cannabis. Se infatti con l’etilometro è possibile stabilire e dimostrare scientificamente il tasso di alcool nel sangue, per quanto riguarda le sostanze stupefacenti non ci sono strumenti o attrezzature in grado di dare dati esaurienti e precisi in presa diretta. Come dicevamo sopra, stato. Com’è noto infatti il THC ha dei tempi molto lunghi per lo smaltimento dall’organismo in quanto è un principio attivo che anche il nostro corpo naturalmente produce e per cui è più facilmente tollerato. Stando all’incertezza dei test tossicologici anche chi ha fumato un solo spinello un mese prima delle analisi rischierebbe di venire beccato e di conseguenza indirizzato ad azioni penali. Ad esempio se le analisi fossero effettuate sulle urine, oltre al THC assunto più o meno recentemente verrebbero rilevati anche i suoi metaboliti interni, andando inevitabilmente a falsare il risultato. Stando a quanto affermano gli scienziati ad oggi il test più affidabile è quello che viene eseguito tramite saliva e sarebbe l’unico in grado di stabilire se la persona analizzata ha assunto THC in giornata. Le forze dell’ordine italiane al momento sono – per fortuna o purtroppo – alle prese con ben altri problemi: le risorse economiche sono praticamente inesistenti e dopo molti anni si sono rivisti in piazza i sindacati di Polizia, scesi a protestare contro l’impossibilità materiale di svolgere il proprio lavoro. In questa “impossibilità materiale” rientra anche la possibilità di dotarsi sistematicamente di test antidroga da effettuare ad ogni posto di blocco, per cui non dovete temere più di tanto. Certo è sempre meglio viaggiare sguarniti e cercare, per quanto possibile, di non salire in macchina con gli occhi rossi come la bandiera della Repubblica Popolare Cinese. Come diceva un vecchio punk saggio: “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo”. “Pirati dei Semi Principali” 18 “Ricordare è bene ma a volte scordare è meglio” 9 “Erba alla siciliana” 36 46 shopreview / Indice pubblicità / colofon Biologika. Prato Nove anni orsono, nel centro di Prato, a 20 km da Firenze, nasce Biologika: un angolo d’Europa nel cuore del Granducato di Toscana. Il negozio è dedicato completamente al mondo della canapa, alla sua storia ed ai suoi molteplici utilizzi. Lo staff di Biologika offre ai suoi clienti professionalità, disponibilità e la possibilità di trovare tutto per il giardinaggio, oltre che accessori ed articoli per fumatori. Perchè hai deciso di aprire il tuo negozio? Siamo stati sempre molto appassionati di giardinaggio e dopo anni tra vivai e grow, abbiamo avuto l’idea di dedicarci completamente a questo settore, andando incontro a quelli che erano e che purtroppo continuano ad essere i pregiudizi e limiti della società e sostenendo continuamente l’antiproibizionismo. La storia di Biologika? Abbiamo iniziato con un piccolo negozietto vicino al centro e piano piano, dopo anni di lavoro ed esperienza, siamo riusciti ad ampliarci aprendone uno più grande per avere più spazio in modo di offrire più prodotti e più scelta ai nostri clienti. Quali sono i prodotti più interessanti? La nostra passione non si limita al giardinaggio ma va oltre, infatti nel nostro negozio si trovano anche articoli per fumatori, pipe, chillum, bong, abbigliamento e letteratura alternativa, piercing e tanto altro ancora. Biologika offre veramente tanti articoli che variano dal semplice gadget all’articolo per il vero professionista. Progetti per il futuro o futuro per i progetti? Sinceramente non lo sappiamo in quanto in questo paese purtroppo c’é ancora troppo proibizionismo. Noi comunque, con le maniche rimboccate, continuiamo sempre a lavorare ed a offrire il meglio per i nostri clienti, con la speranza che in futuro ci possano essere dei progetti, magari con qualche cambiamento: iniziando perché no con la legalizzazione. Forse chiedo troppo? Basterebbe anche solo un po’ di tolleranza!! Lo staff di Biologika vi aspetta a Prato in via Pomeria n. 11 Dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30. www.facebook.it/biologikaprato www.myspace.it/biologika Indice pubblicità NomePagina Amanito Atami Atami Big Budda Biologika Buddha Seeds Bank Buddha Seeds Bank Canapaio Ducale Dinafem Seeds Dinafem Seeds Dutch Passion Amsterdam Dutch Passion Maastricht Ed Rosenthal Fiori di Campo Foglie D’Erba Fral Grow Hemp Shop Amsterdam Growerplanet Growshop Area 51 Hemp Passion Hemporium IL Giardino Idroponico It Grow Jorge Cervantes L’Hempirico Mycologics Mysticanza New Energy Plagron Procare Professional Seeds Royal Queen Seeds Secret’s Garden Seedsman Serious Seeds Strain.it Sweet Seeds Wunderland 37 5 48 24-25 32 2 10 24-25 1 13 20 20 29 43 24-25 37 24-25 1 24-25 17 24-25 39 20 41 24-25 43 24-25 24-25 1 43 32 32 24-25 37 37 39 47 32 L’imperdibile SSIT 4/2011 esce l’8 Luglio 2011 Colofon Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031 - 73 54 98 112 Fax: 0031 - 73 54 79 732 e-mail: [email protected] Editore: Cliff Cremer Collaboratori: Ed Rosenthal, Franco Casalone, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, Monsignor Jose Maria, Giovanna Dark, Davide Calabria, J. Searcher, Carlos Rafael Esposito e tanti altri. Traduzioni: Valefizz Indirizzo redazione: Soft Secrets Italia PoBox 17250, 1001 JG Amsterdam, Paesi Bassi E-mail: [email protected] Sito internet: www.softsecrets.nl Pubblicità: Fabrizio E-mail: [email protected] Tel: 0039 - 36 65 44 66 94 Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori. Auto Mini Gun - La nuova varietà autofiorente femminizzata di Seedsman Auto Mini Gun è una delle sei nuove varietà di canapa autofiorenti femminizzate recentemente introdotte da Seedsman. Grazie ai suoi genitori, AK47 di Serious Seeds e Lowrider #2 di The Joint Doctor, è una delle più potenti varietà autofiorenti della nostra gamma. Auto Mini Gun ha forte crescita, eccellente produzione di resina ed elevata potenza. Ha una buona ramificazione, e può raggiungere circa un metro di altezza. È una delle nostre varietà autofiorenti più grandi. Giorni di fioritura: da 7 a 9 settimane. Raccolto: 2 mesi dalla semina. Può avere elevato contenuto di CBD con buone proprietà terapeutiche. Seedsman – La banca di semi di fiducia È dal 2002 che Seedsman vende semi di canapa. Oltre al nostro marchio, offriamo i migliori semi dei migliori produttori mondiali. Siamo apprezzati per l’eccellente servizio alla clientela. La nostra gamma di semi autofiorenti femminizzati di recente introduzione offre la migliore qualità al prezzo più conveniente. Avviso: Seedsman Ltd vende semi di cannabis agli adulti come oggetto da collezione per la conservazione genetica. Le informazioni presenti nel sito www. seedsman.com, il materiale promozionale o le confezioni servono esclusivamente a fini didattici. www.seedsman.com