Controllo della temperatura corporea Abstract : Attraverso questo studio ci proponiamo di analizzare come varia nel tempo la temperatura corporea al variare di parametri relativi alle condizioni ambientali,quali la temperatura,l’umidità relativa,la presenza e la velocità di eventuali flussi d’aria. Si terrà conto inoltre delle caratteristiche fisiche del soggetto,come peso e altezza,nonché delle possibili attività da esso svolte. Il modello a cui faremo riferimento è quello elaborato da J.A.J. Stolwijk e J.D. Hardy [1].Tale modello prevede l’esistenza di un sistema di termoregolazione costituito da elementi controllori (sistema attivo) ed elementi controllati (sistema passivo). Per descrivere i fenomeni che influenzano l’andamento della temperatura nel corpo umano,quali la conduzione e la convezione del calore tra i diversi strati del corpo e tra questi ultimi e il sangue,useremo equazioni differenziali al primo ordine. Il linguaggio in cui è scritto il programma utilizzato per ricavare le soluzioni numeriche è il FORTRAN 90[2]. 1. Introduzione : L’uomo,come tutti gli animali omeotermi[3],è in grado di mantenere la variazione della propria temperatura all’interno di una gamma di oscillazioni piuttosto ristretta grazie all’attivazione di meccanismi che regolano la termodispersione e la termoproduzione in risposta a variazioni della temperatura ambientale. Nell'uomo la maggior parte degli organi vitali lavora, in condizioni di normalità, alla temperatura pressoché costante di 37 °C, comunque per valori compresi tra i 35.5 ed i 40 °C non si rilevano danni all'organismo. Variazioni dal valore medio possono essere dovute ad esercizio fisico, età, stress emotivi, digestione, alterazioni del battito cardiaco o cicliche nelle donne, temperatura ambientale, etc. Al di fuori dei limiti dell'intervallo considerato il corpo è in condizioni di estrema vulnerabilità (a basse temperature si corre il rischio di congelamento, alle alte la coagulazione di alcune proteine). Condizioni ambientali ottimali [4] si riscontrano per temperature comprese tra i 20°C e i 25°C e con un grado di saturazione del 50%. In tale situazione i livelli di temperatura del corpo di un soggetto a riposo e normalmente vestito sono in equilibrio termico con l’ambiente. Molti degli elementi di controllo della temperatura sono localizzati nell’ipotalamo, a livello del quale viene operata un’integrazione delle informazioni inviate dai termocettori periferici localizzati in tutto il corpo (cute,midollo spinale,visceri) e dai termocettori centrali,ossia neuroni sensibili al caldo o al freddo, disposti nell’ipotalamo stesso,la cui frequenza di scarica dipende dalla temperatura locale,determinata principalmente dal sangue. La stimolazione dell’ipotalamo anteriore induce vasodilatazione cutanea e soppressione del brivido,determinando una riduzione della temperatura corporea,mentre la stimolazione dell’ipotalamo posteriore induce risposte opposte,generando o conservando calore. 2. Problema fisico – matematico: Il sistema di regolazione proprosto dal modello di riferimento è costituito da due componenti principali: un sistema attivo (o controllore) e un sistema passivo (o controllato). 1 FIG.1 Schema a blocchi di un sistema di autoregolazione I sistemi di controllo regolano una variabile da controllare che viene mantenuta all’interno di una certa gamma di valori. Per far ciò un segnale a feed-back viene confrontato,ad opera di un comparatore,con un segnale di riferimento. Se il livello della variabile da controllare è inferiore o superiore al valore di riferimento viene generato un segnale di errore che ha la funzione di attivare le risposte fisiologiche appropriate e di sopprimere quelle incompatibili con le condizioni dell’organismo. I segnali che generano un impulso possono anche provenire dagli stimoli esterni che fungono da incentivi per il comportamento. Nel nostro caso il sistema passivo è il corpo umano,mentre il sistema attivo è costituito dal sistema endocrino e dal sistema nervoso centrale e periferico. 2.1 Sistema controllato: Il sistema passivo del modello,mostrato in Figura 2,è costituito da 5 cilindri di dimensioni opportune,che schematizzano il tronco,le braccia,le mani,le gambe e i piedi,e da una sfera che rappresenta la testa. La simmetria del corpo umano ci permette di utilizzare per braccia,mani,gambe e piedi un solo cilindro per paio,in modo da ridurre e semplificare i calcoli. Ogni cilindro,o segmento,è poi suddiviso in 4 strati concentrici per distinguere la parte centrale,i muscoli,il grasso e la pelle. A questi si aggiunge il compartimento centrale del sangue che scambia calore in modo convettivo con gli altri 24 compartimenti. FIG. 2 Modello passivo con i 6 elementi identificati dai numeri Per ognuno dei 25 compartimenti considerati deve essere sviluppata l’equazione di bilancio termico tenendo conto dei flussi di calore in entrata e in uscita da ogni compartimento per conduzione e convezione, e della produzione metabolica di calore all’interno del singolo compartimento. Per i compartimenti più esterni bisogna considerare anche gli scambi di calore con l’ambiente per radiazione,convezione ed evaporazione (Figura 3). 2 FIG. 3 Rappresentazione schematica degli scambi di calore tra i diversi compartimenti di uno dei segmenti Il modello proposto da J.A.J. Stolwijk e James Hardy nell’articolo del 1977 fa riferimento ad un uomo standard di 74.4 Kg e 172 cm di altezza. Noti questi due parametri gli studi di DuBois & DuBois [5] consentono di ricavare la superficie corporea totale attraverso la seguente relazione: Superficie totale = 0.202 ⋅ PESO 0.425 ⋅ ALTEZZA 0.725 Nel nostro caso essa equivale a 1.89 m2 . Nella tabella 1 sono riportati i valori delle superfici relative dei vari segmenti e i relativi coefficienti calorici. Tabella 1. Percentuali di superficie dei segmenti e coefficienti calorici. % superficie totale Coeff. Radiante Coeff. Convettivo Coeff. Combinato Calore perso per evap. Testa 7.00 4.8 3.0 7.8 0.81 W Tronco 36.02 4.8 2.1 6.9 14.23 W Braccia 13.41 4.2 2.1 6.3 3.78 W Mani 5.00 3.6 4.0 7.6 1.40 W Gambe 31.74 4.2 2.1 6.3 3.32 W Piedi 6.86 4.0 4.0 8.0 0.72 W A partire da tali valori è possibile determinare la capacità termica C(N) dei vari compartimenti. Capacità termica = (peso totale) * (% peso compartimento) / 100 * (calore specifico) Per far ciò si considera un calore specifico pari a 0,58 W·h/kg·°C per lo scheletro,0,70 W·h/kg·°C per il grasso e 1,05 W·h/kg·°C per gli altri tessuti. Il compartimento sanguigno centrale,comprendente il sangue nel cuore e nei grossi vasi,si assume costituito da 2,5 litri di sangue con calore specifico di 1,4 W·h/°C. Questi e gli altri dati necessari per il calcolo delle capacità termiche relative ai diversi compartimenti sono riportati nel suddetto articolo. 2.1.2 Scambio di calore con l’ambiente La quantità di calore scambiato tra i compartimenti esterni di ogni segmento e l’ambiente è fortemente influenzata dall’abbigliamento,dalle dimensioni caratteristiche,dalla sudorazione e da altri fattori come l’umidità,la velocità dell’area,etc. Nella tabella 1 abbiamo riportato i coefficienti di scambio calorico dei vari segmenti con l’ambiente,calcolati facendo riferimento ad un uomo nudo. La velocità dell’aria,calcolata in termini di coefficienti convettivi,si riferisce alla condizione di convezione naturale,i coefficienti radiativi sono invece validi per mura e aria a temperature comprese tra i 10 e i 50°C. In riferimento alle condizioni assunte nella tabella 1,la perdita sensibile di calore attraverso a pelle del segmento I può essere scritta come segue: 3 (HR(I) + HC(I))*(T(4*I) – TAIR) = H(I)*(T(4*I) – TAIR) In molti esperimenti il valore del coefficiente convettivo può essere calcolato più semplicemente attraverso la differenza HC(I) = H(I)/S(I) – HR(I) Per un soggetto a riposo in ambiente neutro il calore totale perso per evaporazione è di circa 21 W, metà del quale si riferisce alla perdita di calore respiratorio,considerato proveniente dal centro del tronco,mentre l’altra metà proviene dalla pelle e rappresenta la perdita di calore per diffusione attraverso di essa. Per ogni condizione ambientale esiste una quantità massima di evaporazione possibile,indicata con EMAX. Come si può vedere dalla seguente equazione tale valore,riferito al segmento I,dipende dalla pressione del vapore nell’aria (PAIR),nella pelle (PSKIN) e dal coefficiente convettivo (HC): EMAX(I) = (PSKIN(I) – PAIR)*2.2*(H(I)– HR(I)+S(I)) dove 2,2 è un coefficiente calcolato sperimentalmente. Se l’evaporazione supera tale valore deve essere ridotta ad EMAX. Simboli usati nel sistema controllato Simbolo C(N) T(N) F(N) HF(N) TC(N) TD(N) QB(N) Q(N) EB(N) E(N) BFB(N) BF(N) BC(N) HC(N) S(I) HR(I) H(I) V TAIR RH TIME PAIR Definizione Capacità termica Temperatura Velocità di variazione temperatura Flusso di calore Conduttanza termica Calore trasmesso per conduzione Calore metabolico basale Calore metabolico totale Perdita calorica per evaporazione basale Perdita calorica per evaporazione totale Flusso sanguigno basale verso N Flusso sanguigno totale verso N Trasferimento calorico convettivo tra il sangue ed N Trasferimento calorico convettivo con l’ambiente Superficie del segmento I Coefficiente di trasferimento di calore per radiazione Coefficiente di trasferimento di calore con l’ambiente totale Velocità dell’aria Temperatura dell’aria Umidità ambientale relativa Tempo trascorso (ore) Pressione di vapor d’acqua ambientale ITIME INT DT P(I) EMAX(I) WORK PSKIN(I) Tempo trascorso (minuti) Intervallo tra gli output Passo d’integrazione Pressione di vapore Massima velocità d’evaporazione Velocità metabolica richiesta dall’attività fisica Pressione del vapor d’acqua satura alla temperatura della pelle u.d.m. W*h/°C °C °C/h W W/°C W W W W W 1/h 1/H W W/(°C*m2) m2 W/(°C*m2) W/°C m/s °C ND H Torr min min h Torr W W Torr 4 2.1.3 Produzione di calore basale Circa il 17 % del calore metabolico basale del corpo umano proviene dal cervello,mentre il 60 % deriva dalla parte centrale del tronco. Nel complesso la pelle e la muscolatura ne producono il 18 % e il rimanente 5 % è opera dello scheletro e del tessuto connettivo. Dal momento che il calore metabolico totale per un uomo standard è stimato essere intorno a 86,5 W,e cioè 45,8 W/m²,possiamo calcolare il contributo per ogni segmento. Il sistema controllato è inoltre caratterizzato dagli scambi convettivi di calore tra le sue parti,come risultato della presenza del flusso sanguigno. Alcune regioni sono caratterizzate da un flusso sanguigno che può essere considerato costante. Il cervello,ad esempio,riceve un flusso costante di circa 45 l/h,i muscoli a riposo necessitano di un flusso sanguigno di 1.2 l/h per 1.16 W di calore metabolico prodotto,mentre gli organi viscerali nella parte centrale del tronco ricevono un flusso totale di 210 l/h. Per quel che riguarda la pelle,essa riceve 240 ml/min*m2 in un ambiente avente una temperatura di circa 35°C,in cui è perciò favorita la vasodilatazione. Se la temperatura esterna scende a 30°C il flusso può ridursi fino a 105 ml/min*m2. L’equazione di Pennes regola gli scambi di calore tra il sangue e gli altri compartimenti: Qb = GbCpρb (T-Ts) in cui Qb è il calore scambiato, Gb è la portata del flusso di sangue, Cp è la capacità, ρb è la densità e (T-Ts) è la differenza tra la temperatura del compartimento in esame e quella del sangue. 2.2 Il sistema controllore Il sistema controllore può essere diviso in tre parti: I. Sistema sensoriale II. Sistema integratore III. Sistema effettore 2.2.1 Sistema sensoriale Ha il compito di rilevare lo stato termico del sistema passivo. La sensibilità alla temperatura[3] ha una distribuzione puntiforme. Vi sono punti distinti della cute a livello dei quali la stimolazione termica provoca sensazioni di caldo o di freddo,a seconda che essi siano innervati da termocettori per il caldo o per il freddo. I recettori per il freddo vengono attivati da stimoli appartenenti a un range di temperatura che va da 1 a 20°C,mentre quelli per il caldo vengono selettivamente attivati da stimoli termici di temperatura compresa tra i 32 e i 45°C. A temperature ancora superiori non si ha più la percezione di calore,ma di dolore a causa dell’attivazione dei nocicettori termici che rispondono selettivamente al calore elevato o al freddo intenso. L’output totale dei recettori per il caldo è dato dall’espressione che segue: WARMS = SKINR(I)*WARM(4*I) in cui con SKINR(I) si indica la densità superficiale dei termocettori nel segmento I. 5 2.2.2 Il sistema di integrazione Nel sistema di controllo della temperatura l’integratore e molti elementi di controllo sono localizzati nell’ipotalamo. L’integratore è la parte del sistema controllore che riceve le informazioni riguardanti lo stato termico del sistema controllato,le integra e le invia,attraverso opportuni comandi,ai sistemi effettori. Per semplicità assumiamo che siano presenti termocettori in tutti i tessuti. Segnali di errore,definiti in prima approssimazione,come la differenza tra la temperatura istantanea misurata e quella di riferimento,arrivano da ogni compartimento con l’espressione ERROR(N) = T(N) – TSET(N) + RATE(N)*F(N) dove RATE(N)*F(N) è il prodotto tra la sensibilità dinamica dei recettori e la velocità di adattamento dei recettori stessi e può assumere sia valori positivi che negativi. Mentre T(N) e F(N) sono calcolati continuamente dal sistema passivo, TSET(N) e RATE(N) sono condizioni iniziali costanti del sistema controllore. Il valore di ERROR(N) può risultare positivo o negativo. Nel primo caso si ha l’attivazione dei recettori per il caldo,nel secondo quella dei recettori per il freddo. 2.2.3 Il sistema effettore L’ipotalamo è implicato nella regolazione di diversi comportamenti che hanno lo scopo di soddisfare esigenze omeostatiche [3]. La regolazione della temperatura comporta l’integrazione di risposte del sistema nervoso autonomo,endocrine e scheletro-motorie e l’ipotalamo è in grado di assolvere questa funzione grazie alle sue connessioni anatomiche. La stimolazione elettrica dell’ipotalamo dimostra che esso possiede due meccanismi di controllo. La stimolazione dell’ipotalamo anteriore induce risposte che determinano una riduzione della temperatura corporea,mentre la stimolazione dell’ipotalamo posteriore ha conseguenze opposte. La regolazione della temperatura indotta dalla stimolazione elettrica comprende anche risposte appropriate del sistema scheletro-motorio. La stimolazione dell’ipotalamo anteriore genera,ad esempio,ansito,mentre quella dell’ipotalamo posteriore provoca l’insorgenza del brivido. L’ipotalamo controlla anche le risposte endocrine alle variazioni della temperatura. L’esposizione prolungata al freddo può ad esempio aumentare la liberazione di tiroxina,un ormone tiroideo in grado di accrescere il calore prodotto dal corpo attraverso l’aumento del metabolismo tessutale. Il segnale di errore del sistema di controllo della temperatura,oltre a provocare risposte involontarie,può indurre la comparsa di un comportamento volontario capace di indirizzare il sistema da controllare nella direzione che minimizza il segnale di errore. Nel nostro modello le equazioni del sistema controllore producono segnali che guidano il sistema effettore alla termoregolazione e sono tutte costituite da tre termini: i. ii. iii. un primo termine costituito dal prodotto tra il coefficiente di controllo e la temperatura centrale; un secondo termine in cui compare il prodotto tra il coefficiente di controllo e la temperatura della pelle; un terzo termine che consiste nel prodotto del coefficiente di controllo con la temperatura centrale e la temperatura della pelle. Il controllo del brivido è perciò dato dall’equazione: CHILL=(CCHILL*ERROR(1) + SCHIL*(COLDS – WARMS))*PCHIL*(WARMS - COLDS) 6 La sudorazione è controllata da: SWEAT = CSW*ERROR(1) + SSW(WARMS – COLDS) + PSW*WARM(1)*WARMS L’equazione di controllo della vasodilatazione invece è : DILAT=CDIL*ERROR(1) + SDIL*(WARMS-COLDS) +PDIL*WARM(1)*WARMS Simboli usati nel sistema controllore Simbolo TSET(N) ERROR(N) RATE(N) COLD(N) WARM(N) COLDS WARMS SWEAT CHILL DILAT STRIC SKINR(I) SKINS(I) SKINV(I) SKINC(I) MWORK(I) MCHIL(I) Descrizione Temperature di riferimento Output dei termocettori Sensibilità dinamica termocettori Output termocettori del freddo Output termocettori del caldo Output totale termocettori del freddo Output totale termocettori del caldo Comando efferente di sudorazione Comando efferente di brividi Comando efferente di vasodilatazione Comando efferente di vasocostrizione Frazione dei recettori della pelle Frazione del comando di sudorazione applicabile alla pelle Frazione del comando di vasodilatazione applicabile alla pelle Frazione del comando di vasocostrizione applicabile alla pelle Frazione del lavoro muscolare totale Frazione dei brividi totali nei muscoli del segmento I u.d.m. °C °C °C °C °C °C °C W W 1/h ND ND ND ND ND ND ND Definizione dei simboli usati come coefficienti di controllo Simbolo CSW SSW CDIL SDIL CCON SCON CCHIL SCHIL PSW PDIL PCON PCHIL BULL Definizione Sudorazione dalla testa (centro) Sudorazione dalla pelle Vasodilatazione testa (centro) Vasodilatazione pelle Vasocostrizione testa (centro) Vasocostrizione pelle Brividi testa (centro) Brividi pelle Sudorazione pelle e testa Vasodilatazione pelle e testa Vasocostrizione pelle e testa Brividi pelle e testa Fattore di sensibilità alla temperatura delle ghiandole sudoripare u.d.m. W/°C W/°C 1/h°C 1/h°C 1/°C 1/°C W/°C W/°C W/°C2 1/h°C 1/°C2 1/°C2 1/°C 7 2.2.4 Produzione di calore – lavoro e brividi Per facilitare la descrizione della distribuzione del calore metabolico prodotto nei vari compartimenti di ogni segmento è usata la seguente convenzione: - N indica la parte centrale; (N+1) indica lo strato muscolare concentrico; (N+2) indica il grasso sottocutaneo; (N+3) indica la pelle. Il calore metabolico prodotto nel compartimento muscolare è dato dalla somma del calore prodotto dal metabolismo basale QB(N+1),del calore prodotto dal lavoro muscolare e di quello prodotto dai brividi: Q(N+1) = QB(N+1) + WORKM(I)*(WORK) + CHILM(I)*CHILL Per il compartimento centrale, per lo strato di grasso sottocutaneo e per la pelle si assume invece Q(N) = QB(N) Q(N+2) = QB(N+2) Q(N+3) = QB(N+3) e cioè che la produzione totale di calore sia pari a quella derivante dal metabolismo basale. Come è stato già accennato,per aumentare la produzione di calore in caso di esposizione al freddo,,altre alla vasocostrizione,intervengono i brividi,improvvise contrazioni muscolari sottoposte al controllo volontario. L’equazione algebrica che regola il riflesso del brivido e’ la seguente: CHILL = (13*ERROR(1) + 0.4(WARMS – COLDS))*1.0(WARMS-COLDS) 2.2.5 Perdita di calore per evaporazione e sudorazione La perdita di calore per evaporazione è limitata alla pelle,attraverso la sudorazione, e alla parte interna del tronco,a causa della perdita d’acqua respiratoria. Questa è funzione della pressione del vapor d’acqua nell’aria inspirata (PAIR) e del volume di ventilazione,occupato dall’aria immessa ed espulsa ritmicamente. La perdita di calore per evaporazione polmonare è: E(5) = (86.4+WORKI)*0.023*(44.0-PAIR) dove 44,0 è la pressione di vapore nell’aria inspirata. Tale equazione tiene conto del legame tra ventilazione e lavoro fisico. A livello dei compartimenti centrale,muscolare e del grasso sottocutaneo le perdite per evaporazione sono nulle,perciò avremo: E(N) = EB(N) = 0 E(N + 1) = EB(N +1) = 0 E(N + 2) = EB(N + 2) = 0 Nel caso della pelle invece è necessario tener conto anche della sudorazione. La risposta del sistema controllore in questo compartimento dipende dall’area della superficie e dal numero di ghiandole sudoripare presenti. La perdita di calore per evaporazione attraverso la pelle di ogni segmento è perciò data da: 8 E(N+3) = (EB(N+3) + SKINS(I)*SWEAT)*2.**((T(N+3) – TSET(N+3)/BULL)) 2.2.6 Flusso sanguigno Gli scambi convettivi di calore con il sangue giocano un ruolo molto importante nella risposta termica a stress interni ed esterni. Dal momento che solo pochi dati possono essere misurati direttamente si rendono necessarie alcune approssimazioni. Si assumerà,ad esempio,che il flusso di sangue nel compartimento centrale si mantenga costantemente pari al valore basale: BF(N) = BFB(N) In primo luogo stiamo così trascurando il fatto che,durante l’esercizio,si ha ridistribuzione del flusso sanguigno conseguente all’aumento della gittata cardiaca. Allo stesso modo ipotizziamo che il flusso di sangue al grasso sottocutaneo,che non ha un valore basale molto alto,non subisca modifiche nel corso della termoregolazione,perciò: BF(N + 2) = BFB(N + 2) Nel compartimento muscolare invece cambiamenti nel metabolismo provocano variazioni sostanziali nel flusso sanguigno. La seguente equazione descrive in modo approssimato il flusso di sangue ai muscoli: BF(N + 1) = BFB(N + 1) + Q(N +1) – QB(N + 1) Infine nel compartimento della pelle il flusso sanguigno è ampiamente dipendente dalla termoregolazione. Il flusso sanguigno basale,in condizioni termiche neutrali,può essere ridotto a valori minori attraverso la vasocostrizione e incrementato attraverso la vasodilatazione. A ciò si aggiungono gli effetti della temperatura locale,in grado di modificare la resistenza delle vene cutanee. L’espressione che regola il flusso sanguigno in questa zona diventa perciò: BF(N + 3)= ((BFB(N + 3) + SKINV(I)*DILAT)/(1.+ SKINC(I)*STRIC))*2.**(ERROR (N+3)/10.) In cui 2.**(ERROR (N+3)/10.) rappresenta gli effetti della temperatura locale della pelle sul flusso totale e vale 1 in caso di neutralità termica,meno di 1 se la temperatura della pelle scende sotto la norma e più di 1 se essa sale al di sopra del valore neutrale. 9 2.3 Problema di termoregolazione e risultati Con il nostro modello vogliamo ora analizzare l’andamento della temperatura in un soggetto,di altezza 165 cm e peso 55 kg,al variare di parametri relativi alle condizioni ambientali e a quelle metaboliche dipendenti dall’attività fisica da esso svolta. Consideriamo in un primo momento un soggetto a riposo che,dopo aver trascorso 50 minuti in una stanza con temperatura pari a 20°C,viene trasferito in un ambiente aperto in cui la temperatura raggiunge i 45 °C e la velocità dell’aria si mantiene intorno al valore di 0.1 m/s. Ipotizziamo infine che passati 40 minuti rientri nella stanza e vi resti per altri 120 minuti. Consideriamo inoltre un umidità relativa costante del 10% e un consumo metabolico che si mantiene intorno al valore basale. Temperatura (°C) Andamento temperature a riposo 50 40 30 20 10 0 T1 T24 TAIR 10 60 110 160 210 tempo(min) Nel grafico viene riportato in giallo l’andamento della temperatura esterna (TAIR). La linea rosa rappresenta invece la temperatura della pelle (T24) che,come possiamo notare,tende a portarsi in equilibrio termico con l’ambiente quando la temperatura corporea è maggiore di quella ambientale. Al crescere della temperatura esterna fino al valore massimo di 45°C si accompagna invece l’attivazione di fenomeni come la sudorazione che,con la conseguente perdita di calore per evaporazione,permette alla pelle di assestarsi intorno alla temperatura di 37°C circa. Infine la linea blu indica l’andamento pressoché costante della temperatura del centro della testa,cioè del cervello. Proviamo ora ad analizzare come agisce la termoregolazione in caso di esercizio fisico. Prendiamo un soggetto,con le stesse caratteristiche del caso precedente,a riposo per 100 minuti in una stanza in cui la temperatura è di 25°C. Consideriamo che esso decida di andare a correre,perciò al calore prodotto dal metabolismo basale andrà ad aggiungersi il contributo dovuto al lavoro muscolare. Ipotizziamo che la temperatura all’esterno sia di circa 10°C e la velocità dell’aria piuttosto bassa (0.1 m/s) e che dopo 60 minuti torni nella stanza e vi rimanga per 1 ora. Dal grafico seguente si nota come la temperatura del centro della testa continui ad essere mantenuta costante. Quella della pelle è ancora una volta più suscettibile a variazioni e,mentre l’attività fisica 10 tenderebbe a farla aumentare,il forte calo della temperatura spinge la pelle a trovare l’equilibrio termico con l’ambiente. Andamento 2.4 Conclusioni della temperatura in condizioni di esercizio con buona approssimazione la risposta termoregolatoria a variazioni Il modello valuta della temperatura ambientale e della produzione interna di calore,sia in condizioni di riposo che durante 50 l’esercizio fisico. temperatura Come possiamo notare dai grafici,in un soggetto alto 165 cm e avente un peso pari a 55 kg,la 40 termoregolazione,coordinata dall’ipotalamo,riesce a mantenere la temperatura corporea vicino al T1 valore di riferimento,anche in condizioni termicamente poco favorevoli. In ambienti a temperature (° C) elevate è30 l’attivazione di risposte come la sudorazione,la vasodilatazione con conseguente aumento T24 del flusso sanguigno e la perdita di calore durante la respirazione ad impedire brusche variazioni 20 della temperatura corporea,sia interna che superficiale. Al contrario un ambiente TAIR a bassa temperatura 10stimola la produzione di calore attraverso fenomeni come l’insorgenza del brivido e la vasocostrizione. La pelle tende invece a portarsi in equilibrio termico con l’aria. Come abbiamo 0 detto l’ipotalamo gioca un ruolo chiave nella termoregolazione,che può essere perciò seriamente compromessa da suoi eventuali danni [3]. Lesioni dell’ipotalamo anteriore determinano ad10 esempio ipertermia risposte che normalmente 60 cronica sopprimendo 110 quelle160 210 dissipano l’eccesso di calore. Gli effetti di lesioni all’ipotalamo posteriore sono invece più modesti,ma l’esposizione ad un ambiente freddo puòtempo(min) comunque causare ipotermia per l’assenza dei meccanismi deputati alla produzione e alla conservazione di calore. Listato in Fortran 90 PROGRAM TEMPERATURE ! I = SEGMENTO ! 1 = 1 TESTA ! 1 = 2 TRONCO ! 1 = 3 BRACCIA ! 1 = 4 MANI ! 1 = 5 GAMBE ! 1 = 6 PIEDI ! N = COMPARTIMENTO SPECIFICO ! N = 4*I - 3 CENTRO ! N = 4*I - 2 MUSCOLI ! N = 4*I - 1 GRASSO SOTTOCUTANEO ! N = 4*I PELLE REAL*8 TSET(25) REAL*8 RATE(25) REAL*8 T(25) REAL*8 C(25) REAL*8 QB(24) REAL*8 EB(24) REAL*8 BFB(24) REAL*8 TC(24) REAL*8 TD(24) !TEMPERATURE DI RIFERIMENTO PER I TERMORECETTORI !SENSIBILITA' DINAMICA TERMORECETTORI !TEMPERATURA DI N !CAPACITA' TERMICA DI N !PRODUZIONE DI CALORE METABOLICO BASALE !PERDITA DI CALORE BASALE PER EVAPORAZIONE !FLUSSO DI SANGUE EFFETTIVO AD N !CONDUTTANZA TERMICA TRA N ED N+1 !SCAMBIO TERMICO PER CODUZIONE DA N AD N+1 11 REAL*8 S(6) !AREA SUPERFICIALE DEL SEGMENTO I !COEFF SCAMBIO RADIATIVO DI CALORE (SEGMENTO I) REAL*8 HR(6) !COEFF CONVETTIVO PER SCAMBI DI CALORE CON L'AMBIENTE(SEGMENTO I) REAL*8 HC(6) REAL*8 P(10) !PRESSIONE DI VAPORE 5-5O°C !VELOCITA' DI VARIAZIONE TEMPERATURA IN N REAL*8 F(25) !COEFF TOTALE SCAMBIO DI CALORE CON L'AMBIENTE (SEGMENTO I) REAL*8 H(6) REAL*8 HF(25) !FLUSSO DI CALORE DA O VERSO N REAL*8 Q(24) !PRODUZIONE METABOLICA TOTALE IN N !PERDITA CALORICA TOTALE PER EVAPORAZIONE IN N REAL*8 E(24) REAL*8 BF(24) !FLUSSO SANGUIGNO TOTALE VERSO N REAL*8 EMAX(6) !MASSIMA PERDITA DI CALORE PER EVAPORAZIONE (SEGMENTO I) REAL*8 BC(24) !SCAMBIO CONVETTIVO TRA SANGUE ED N REAL*8 SKINR(6) !FRAZIONE DI RECETTORI SULLA PELLE DEL SEGMENTO I REAL*8 SKINS(6) !FRAZIONE DI SUDORAZIONE APPLICABILE AD I REAL*8 SKINV(6) !FRAZIONE DI VASODILATAZIONE APPLICABILE REAL*8 SKINC(6) !FRAZIONE DI VASOCOSTRIZIONE APPLICABILE REAL*8 WORKM(6) !LAVORO MUSCOLARE IN I REAL*8 CHILM(6) !BRIVIDI TOTALI NEL SEGMENTO I REAL*8 WARM(25) !OUTPUT RECETTORI DEL CALDO IN N REAL*8 COLD(25) !OUTPUT RECETTORI DEL FREDDO IN N REAL*8 ERROR(25) !OUTPUT DEI TERMORECETTORI (T EFFETTIVA) REAL TAIR REAL PESO, ALTEZZA ! ! ! LEGGE LE COSTANTI PER IL SISTEMA CONTROLLATO DAL FILE DI INPUT 100 FORMAT(14F5.2) 101 CONTINUE READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) ! ! ! BFB TC S HR HC P LEGGE LE COSTANTI PER IL SISTEMA CONTROLLORE READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) READ(2,100) ! ! ! C QB EB TSET RATE CSW,SSW,PSW,CDIL,SDIL,PDIL,CCON,SCON,PCON,CCHIL,SCHIL,PCHIL SKINR SKINS SKINV SKINC WORKM CHILM MENU' INIZIALE CALL IN(PESO, ALTEZZA, C, S) ! ! ! CONDIZIONI INIZIALI READ(2,100) T 12 102 ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! TIME=0. ITIME=0 JTIME=0 DO 102 N=1,25 F(N)=0. CONTINUE LEGGE LE CONDIZIONI SPERIMENTALI TAIR TEMPERATURA ARIA V VELOCITA' ARIA UMIDITA' RELATIVA DELL'AMBIENTE WORK CALORE METABOLICO RICHIESTO DALL'ATTIVITA' FISICA INT INTERVALLO (MINUTI) TRA GLI OUTPUT PAIR PRESSIONE DEL VAPOR D'ACQUA NELL'AMBIENTE RH UMIDITA' RELATIVA READ(2,299) TAIR,V,RH,WORK,INT 299 FORMAT(4F5.0,I2) IF(WORK-86.5) 104,104,105 104 WORK=0. GO TO 106 105 WORK=(WORK-86.5)*0.78 106 CONTINUE DO 202 I=1,6 H(I)=(HR(I)+3.16*HC(I)*V**0.5)*S(I) 202 CONTINUE I= TAIR/5 PAIR=RH*(P(I)+(P(I+1)-P(I))*(TAIR-5*I)/5.) ! ! ! !SE IL CALORE RICHIESTO E' NEGATIVO LO ANNULLA !CALCOLO DELLA PRESSIONE DEL VAPOR D'ACQUA STABILISCE L'OUTPUT DEI TERMORECETTORI 301 CONTINUE DO 302 N=1,25 WARM(N)=0. COLD(N)=0. ERROR(N)=T(N)-TSET(N)+RATE(N)*F(N) !F VELOCITA' VARIAZ. TEMPERATURA = 0 IF(ERROR(N)) 303,302,304 !DECIDE SE USARE RECETTORI DEL CALDO 303 COLD(N)=-ERROR(N) !O DEL FREDDO GO TO 302 304 WARM(N)=ERROR(N) 302 CONTINUE ! ! ! INTEGRA LE AFFERENZE PERIFERICHE WARMS=0. COLDS=0. DO 305 I=1,6 K=4*I WARMS=WARMS+WARM(K)*SKINR(I) COLDS=COLDS+COLD(K)*SKINR(I) 305 CONTINUE ! ! ! !OUTPUT TOTALE DEI RECETTORI PER IL CALDO !OUTPUT TOTALE DEI RECETTORI PER IL FREDDO DETERMINA L'OUTFLOW DEL CONTROLLORE CHE GUIDA L'EFFETTORE = (COEFFICIENTE CONTROLLORE) * (TEMPERATURA CENTRALE) + 13 ! ! + (COEFFICIENTE CONTROLLORE) * (TEMPERATURA PERIFERIA INTEGRATA) + + (COEFF. CONTROL.) * (T CENTRALE) * (T PERIFERICA) SWEAT=CSW*ERROR(1)+SSW*(WARMS-COLDS)+PSW*ERROR(1)*(WARMS-COLDS) DILAT=CDIL*ERROR(1)+SDIL*(WARMS-COLDS)+PDIL*WARM(1)*WARMS STRIC=-CCON*ERROR(1)-SCON*(WARMS-COLDS)+PCON*COLD(1)*COLDS CHILL=(CCHIL*ERROR(1)+SCHIL*(WARMS-COLDS))*PCHIL*(WARMS-COLDS) 1500 1501 1502 1503 1504 1505 1506 1507 ! ! ! IF(SWEAT) SWEAT=0.0 CONTINUE IF(DILAT) DILAT=0.0 CONTINUE IF(STRIC) STRIC=0.0 CONTINUE IF(CHILL) CHILL=0.0 CONTINUE 1500,1500,1501 !CONTROLLA CHE I COEFF SIANO >=0 !NON POSSO AVERE SUDORAZIONE NEGATIVA!!! 1502,1502,1503 1504,1504,1505 1506,1506,1507 ASSEGNA L'OUTPUT DELL'EFFETTORE, CON I PARAMETRI DEL CONTROLLORE 400 CONTINUE DO 401 I=1,6 N=4*I-3 Q(N)=QB(N) !METABOLISMO PARTI CENTRALI (COSTANTE) BF(N)=BFB(N) !FLUSSO SANGUIGNO CENTRALE COSTANTE E(N)=EB(N) !EVAPORAZIONE CENTRALE (RESPIRAZIONE) COSTANTE Q(N+1)=QB(N+1)+WORKM(I)*WORK+CHILM(I)*CHILL !METABOLISMO MUSCOLARE (BRIVIDI,LAVORO) E(N+1)=0. !NIENTE EVAPORAZIONE DAI MUSCOLI BF(N+1)=BFB(N+1)+Q(N+1)-QB(N+1 !FLUSSO SANGUIGNO AI MUSCOLI,DIPENDENTE DAL METABOLISMO Q(N+2)=QB(N+2) !METABOLISMO STRATO GRASSO (COSTANTE) E(N+2)=0. !NIENTE EVAPORAZIONE DAL GRASSO BF(N+2)=BFB(N+2) !FLUSSO SANGUIGNO AL GRASSO COSTANTE Q(N+3)=QB(N+3) E(N+3)=(EB(N+3)+SKINS(I)*SWEAT)*2.**((T(N+3)-TSET(N+3))/4.) !EVAPORAZIONE DALLA PELLE BF(N+3)=(BFB(N+3)+SKINV(I)*DILAT)/(1.+SKINC(I)*STRIC) !FLUSSO SANGUIGNO PELLE K=T(N+3)/5 PSKIN=P(K)+(P(K+1)-P(K))*(T(N+3)-5*K)/5. EMAX(I)=(PSKIN-PAIR)*2.14*(H(I)-HR(I)*S(I)) IF(E(N+3)-EMAX(I)) 403,403,402 402 E(N+3)=EMAX(I) 403 CONTINUE 401 CONTINUE ! ! ! CALCOLA I FLUSSI DI CALORE DO 500 K=1,24 BC(K)=BF(K)*(T(K)-T(25)) TD(K)=TC(K)*(T(K)-T(K+1)) 500 CONTINUE DO 501 I=1,6 K=4*I-3 HF(K)=Q(K)-E(K)-BC(K)-TD(K) HF(K+1)=Q(K+1)-BC(K+1)+TD(K)-TD(K+1) HF(K+2)=Q(K+2)-BC(K+2)+TD(K+1)-TD(K+2) HF(K+3)=Q(K+3)-BC(K+3)-E(K+3)+TD(K+2)-H(I)*(T(K+3)-TAIR) 501 CONTINUE HF(25)=0. DO 502 K=1,24 14 HF(25)=HF(25)+BC(K) 502 CONTINUE HF(25)=HF(25)-0.08*WORK ! ! ! DETERMINA IL PASSO D'INTEGRAZIONE OTTIMALE DT=0.016666667 DO 600 K=1,25 F(K)=HF(K)/C(K) U=ABS(F(K)) IF(U*DT-0.1) 600,600,601 601 DT=0.1/U 600 CONTINUE ! ! ! CALCOLA LE NUOVE TEMPERATURE DO 700 K=1,25 T(K)=T(K)+F(K)*DT IF((T(K) - 80) .GE. 0) THEN !SE SUPERA UNA CERTA TEMPERATURA, INTERROMPE WRITE(1,699) 699 FORMAT('Simulazione interrotta per raggiunti 80 gradi') ITIME = 220 GO TO 1101 END IF 700 CONTINUE TIME=TIME+DT LTIME=60.*TIME IF(LTIME-INT-ITIME) 701 CONTINUE ! ! ! 301,701,701 OUTPUT ITIME=ITIME+INT IF (ITIME .LE. INT) THEN WRITE(1,9914) 9914 FORMAT('T1 T5 T24 T25 TAIR') END IF WRITE(1,9915) T(1),T( 5),T(24),T(25),TAIR 9915 FORMAT(5F6.2) 950 CONTINUE 1100 JTIME=JTIME+INT 1102 IF(JTIME-10) 1101 JTIME=0 IF (ITIME-210) 901 301,1101,1101 !FINE CICLO INTERNO 102,102,901 !FINE CICLO ESTERNO CONTINUE end 15 ! ! ! INPUT DATI SUL SOGGETTO SUBROUTINE IN (PESO, ALTEZZA, C, S) REAL PESO, ALTEZZA, S_TOT REAL*8 C(25) REAL*8 S(6) PRINT '(A25)', 'Inserire il peso in Kg: ' READ *, PESO PRINT '(A1)', ' ' PRINT '(A27)', 'Inserire l''altezza in cm: ' READ *, ALTEZZA ALTEZZA = ALTEZZA / 100 ! ! ! ! ! ! !TRASFORMA IN METRI calori specifici: SCHELETRO: 0.58 W*h/Kg GRASSO: 0.70 W*h/Kg ALTRI TESSUTI: 1.05 W*h/Kg LEGGE USATA: (PESO TOTALE) * (% PESO COMPARTIMENTO) / 100 * (CALORE SPECIFICO) = CAPACITA' !TESTA C(1) = PESO * 1.63 * 0.58 / 100 + PESO * 2.4 * 1.05 / 100 C(2) = PESO * 0.49 * 1.05 / 100 C(3) = PESO * 0.49 * 0.70 / 100 C(4) = PESO * 0.36 * 1.05 / 100 !TRONCO C(5) = PESO * 3.8 * 0.58 / 100 + PESO * 12.56 * 1.05 / 100 C(6) = PESO * 24.1 * 1.05 / 100 C(7) = PESO * 9.05 * 0.70 / 100 C(8) = PESO * 1.81 * 1.05 / 100 !BRACCIA C(9) = PESO * 2.02 * 0.58 / 100 + PESO * 0.99 * 1.05 / 100 C(10) = PESO * 4.53 * 1.05 / 100 C(11) = PESO * 1.30 * 0.70 / 100 C(12) = PESO * 0.64 * 1.05 / 100 !MANI C(13) = PESO * 0.30 * 0.58 / 100 + PESO * 0.04 * 1.05 / 100 C(14) = PESO * 0.09 * 1.05 / 100 C(15) = PESO * 0.20 * 0.70 / 100 C(16) = PESO * 0.26 * 1.05 / 100 !GAMBE C(17) = PESO * 6.74 * 0.58 / 100 + PESO * 2.58 * 1.05 / 100 C(18) = PESO * 13.69 * 1.05 / 100 C(19) = PESO * 3.19 * 0.70 / 100 C(20) = PESO * 1.61 * 1.05 / 100 !PIEDI C(21) = PESO * 0.49 * 0.58 / 100 + PESO * 0.08 * 1.05 / 100 C(22) = PESO * 0.09 * 1.05 / 100 C(23) = PESO * 0.29 * 0.70 / 100 C(24) = PESO * 0.32 * 1.05 / 100 !SANGUE C(25) = PESO * 3.36 * 1.05 / 100 !PARTE CENTRALE (SCHELETRO + VISCERI) !MUSCOLI !GRASSO !PELLE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! S_TOT = 0.202*(PESO**0.425)*(ALTEZZA**0.725) !LEGGE DI DUBOIS S(1) = S_TOT / 100 * 7.00 !TESTA S(2) = S_TOT / 100 * 36.02 !TRONCO S(3) = S_TOT / 100 * 13.41 !BRACCIA S(4) = S_TOT / 100 * 5.00 !MANI S(5) = S_TOT / 100 * 31.74 !GAMBE 16 S(6) = S_TOT / 100 * 6.86 !PIEDI END Bibliografia [1] J.A.J. Stolwijk e J.D. Hardy, Temperature Regulation in Man – A Theoretical Study, Pflugers Archiv, 291, 129-162, 1966. [2] J.A.J. Stolwijk e J.D. Hardy, Control of Body Temperature, Handbook of Physiology, Section 9: Reaction to Enviromental Agents, 45-68, American Physiology Society, Bethesda, Maryland, 1977 [3] PRINCIPI DI NEUROSCIENZE, di E.R. Kandel, J.H. Schwartz, T.M. Jessell. Casa Editrice Ambrosiana, 2003 17 [4] Gori F. Lezioni di termodinamica Città Studi Edizioni [5] DuBois D, DuBois EF. Clinical calorimetry: fifth paper, the measurement of surface area of a man, 868-88, Arch. Internal. Med.. 18