U NIVERSIT À DI P ISA FACOLT À DI AGRARIA Herbarium Vavassorii Prof. A. Bertacchi Emiliano G. Vavassori C ORSO DI G EOBOTANICA Corso di Laurea in S CIENZE AGRARIE curriculum Gestione del Territorio Agroforestale Indice Ginkgophyta 4 Ginkgoaceæ Ginkgo biloba L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 4 Coniferophyta 6 Pinaceæ Pinus cembra L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 6 Magnoliophyta 8 Caprifoliaceæ Sambucus nigra L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 8 Betulaceæ Carpinus betulus L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Corylus avellana L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 9 10 Fagaceæ 11 Castanea sativa P. M ILL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Quercus ilex L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Juglandaceæ 13 Juglans regia L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Oleraceæ 15 Fraxinus ornus L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Platanaceæ 16 Platanus hybrida Brot. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 INDICE Ranunculaceæ 17 Clematis vitalba L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Rosaceæ 18 Prunus avium L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Salicaceæ 19 Populus alba L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Populus nigra L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Salix alba L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Tiliaceæ 22 Tilia americana L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Ulmaceæ 23 Celtis australis L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Ulmus procera S ALISB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Vitaceæ 25 Parthenocissus quinquefolia (L.) P LANCH . . . . . . . . . . . . . . . . 25 2 Ginkgophyta Ginkgoaceæ Ginkgo biloba L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Ginkgo biloba L. Ginkgo Ginkgoaceæ Ginkgoales Ginkgoopsida Ginkgophyta Fanerofita arborea Albero di 5–30 m, generalmente a portamento monopodiale, con corteccia chiara. Foglie caduche, con picciolo di 3–7 cm, con lamina di 3–6 cm a ventaglio bilobo e nervature regolarmente flabellate. Il frutto è una bacca ovoide, di circa 2.5–3 cm, giallastra tendente al bruno, alla fine marcescente e fetida. È una pianta originaria della Cina ma è frequentemente coltivata per parchi (soprattutto in Padania) e non tende ad inselvatichire. Vive fra gli 0 e i 600 metri sul livello del mare. Pianta ornamentale di frequente coltura, non è conosciuta con certezza allo stato spontaneo: se ne suppone l’origine in qualche zona della Cina interna, però attualmente essa è comune soprattutto in Giappone, dove viene coltivata e di cui vengono consumati anche i frutti, dopo essere stati sottoposti a fermentazione. Nell’Orto Botanico di Padova vive forse il primo esemplare italiano importato di Ginkgo. La pronuncia del nome originale giapponese è Ginkyo, ben nota al Linneo, che però riporta nella Mantissa il nome Ginkgo, per un banale errore di stampa. Tuttavia, questo errore è stato fissato dalle regole di nomenclatura e quindi continua a sopravvivere. Alcuni Autori lo riportano, infine, come Gingko oppure come Salisburia adiantifolia S MITH .. 4 Coniferophyta Pinaceæ Pinus cembra L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Pinus cembra L. Pino cembro, Cirmolo Pinaceæ Pinales Pinopsida Coniferophyta Fanerofita arborea Albero di 10–25 m di altezza, con chioma piramidale con rami arcuati verso l’alto, corteccia vecchia desquamante a lamine e solchi rossastri, nel resto grigioviolacea. Aghi di 0.9×60 mm in media, con guaina ridotta a un breve cuscinetto di circa 1 mm. Pigne ovoidali di 5–8 cm. Vive in pinete subalpine, fra i 1400 e i 2300 metri sul livello del mare. È una specie eurosiberiana, infatti la forma corrispondente al tipo (= var. cembra) è presente sulle Alpi, nei distretti continentali dal Cadore alla Valtellina. È molto comune, tuttavia è da considerarsi relitto glaciale; presente in Russia e Siberia con l’affine var. subartica R IKLI e nella Siberia Orientale è presente anche una varietà a portamento prostrato, la subsp. pumila (R EGEL ) PALLA. Nella Engadina e a Livigno ha una forma con pigne giallo-verdastre. 6 Magnoliophyta Caprifoliaceæ Sambucus nigra L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Sambucus nigra L. Sambuco comune, Sambuco nero Caprifogliaceæ Dipsacales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita cespitosa Pianta cespitosa, qualche volta arborea, con odore fetido e altezza compresa fra 1 e 8 m, rami giovani verdi con lenticelle longitudinali di 1.5– mm, corteccia bruna con fratture longitudinali e solchi profondi 5–8 mm. Foglie opposte imparipennate con 5–7 foglioline a lamina ellittica o lanceolata, acuminata; le foglioline maggiori risultano avere dimensioni di 4–6×10–13 cm con margine seghettato. Infiorescenza ombrelliforme, con diametro di 1–2 dm, con numerosissimi fiori bianco-lattei a calice subnullo e cinque lobi arrotondati; gli stami sono in numero di 5 e presentano antere gialle. Il frutto, una drupa, si presenta di dimensioni subsferiche (con diametro di 5–6 mm) di colore nero-violaceo e lucida. Gli individui isolati presentano foglie con segmenti a dentatura profonda o completamente divisi in lacinie lineari (2–4 per lato), acute. Spesso queste forme sono fissate vegetativamente in coltura. Presente in boschi umidi, schiarite, cedui o siepi, è comune in tutto il territorio nazionale, in cui si dispone ad altitudini di 0–1400 m.s.l.m.. È una pianta di origine europea-caucasica. 8 Betulaceæ Carpinus betulus L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Carpinus betulus L. Carpino comune Betulaceæ Fagales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Pianta arborea, raramente cespitosa, alta 3–20 m; fusti principali con corteccia grigio-brunastra, liscia e compatta con rare fratture trasversali. Rami giovani bruno-rossastri con lenticelle nulle o rare, puntiformi; gemme acute (2×5 mm), rossastre e pubescenti. Foglie con picciolo di 1 cm e lamina ellittica (35–45×60– 80 mm), a base tronca simmetrica o leggermente cordata ed apice acuto. Fiori maschili in amenti penduli di 2–4 cm; amenti femminili terminali, lunghi 1–2 cm con stimmi rossi, in seguito formanti un’infruttescenza pendula. Frutto (nucula) piriforme, con dimensioni di 5 mm, verde, indurita, all’ascella di una brattea lanceolata triforcata alla base, lunga 2–3 cm. Abita boschi mesofili e si estende da 0 a 1200 m.s.l.m.. Assieme alla Farnia di pianura forma il Querco-Carpinetum, più raramente si rileva in collina ma solo su terreno umido, ricco e ben umificato; formava distese climatogene nella Pianura Padana, oggi in gran parte distrutte. Comune sulle Alpi e in tutta la Penisola sui rilievi, scende fino al mare in Maremma ed Agro Pontino; manca nelle isole. È di origine Centro-Europea o Caucasica. 9 Corylus avellana L. Corylus avellana L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Corylus avellana L. Nocciolo comune, Avellana Betulaceæ Fagales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita cespitosa Arbusto di 1–5 m, con fusti eretti e ramificati alla base, chioma densa, con corteccia grigio-bruna, liscia e lucente con lenticelle, poi con lunghe fratture longitudinali; lenticelle prima piccole (1 mm) longitudinali, poi trasverse (3–7 mm). Gemme ellittiche, glabre, verdi. Rami giovani pubescenti. Foglie con picciolo breve (1.5 cm) irsuto e ghiandoloso; lamina ellittica (4–5×6–7 cm) o subrotonda (diametro di 9–13 cm), a base cuoriforme, apice acuto, margine doppiamente dentato. Amenti maschili rosei in autunno (6×30–50 mm), all’antesi (fine inverno) giallooro e lunghi 6–10 cm, penduli; amenti femminili simili a gemme (3×6 mm), con un ciuffo di stimmi purpurei (2 mm). Frutti comunissimi (nocciole), riuniti a 2–5, quasi completamente avvolti da due brattee fogliacee pubescenti e sfrangiate. È comune in tutto il territorio, dove spesso è coltivato per le nocciole o per il suo legno, che risulta essere bianco-rossiccio, tenero, flessibile, utilizzato per bastoni, sostegni e ceste. Si riscontra soprattutto nel sottobosco delle foreste fino a 1700 m sul livello del mare; di origine Euro-caucasica, fiorisce a marzo-aprile fra i primi arbusti, mentre il resto del bosco è ancora verde. Preferisce i terreni freschi e fertili ma si adatta a qualsiasi condizione. Ha esigenze intermedie nei riguardi della luce ed è resistente al freddo. Sopporta bene le potature e rigetta vigorosamente dalle radici. Il nome latino Corylus sembra potersi ricondurre al greco Kηρυς , Kèrys, che significa casco, riferito all’involucro che ricopre il frutto. 10 Fagaceæ Castanea sativa P. M ILL . N OME BOTANICO S INONIMI N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Castanea sativa P. M ILL . Castanea vesca G AERTN . Castagno comune Fagaceæ Fagales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Pianta arborea di 5–25 m di altezza, con corteccia grigio-bruna, lucida, con lenticelle trasverse di 1–2 mm nei rami più giovani, di 2–5 mm in quelli più vecchi, con diametro di 5–10 cm; tronchi di 50 anni con fratture a carico della corteccia in liste longitudinali larghe 2–4 cm. Foglie con lamine disposte su un unico piano, da ellittico-lineari a strettamente oblanceolate di dimensioni 9–11×18–22 cm, a margine seghettato. Fiore maschile in amenti eretti lunghi da 5 a 15 cm. Frutto spinoso con diametro di 6–7 cm, deiscente con 4 valve, contenente 1–3 castagne. Popola boschi e terreni acidi con altitudini comprese fra gli 0 e i 1200 m; originario del Sud-Est Europeo, la sua presenza è testimoniata nella Penisola nel Terziario, ma sparı̀ nell’ultima glaciazione e fu reintrodotto dall’uomo in periodo romano e medievale; la sua presenza massiccia a formare boschi indica che esso, dopo essere stato diffuso dall’uomo, ha rioccupato la nicchia ecologica che occupò nel Terziario. Nella fase glaciale è possibile che si sia conservato in Italia Meridionale e nelle Isole. Sicura stazione di rifugio sono invece i Balcani. Comune in Italia sui rilievi, è invece raro sul calcare ed assente nelle pianure alluvionali; è uno dei costituenti principali dei boschi collinari, circa fra 200 e 800 m.s.l.m.. 11 Quercus ilex L. Quercus ilex L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Quercus ilex L. Quercia leccio, Leccio, Elce Fagaceæ Fagales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Cespuglio o albero di altezza compresa fra 1 e 20 metri, con rami giovani grigio pubescenti, in seguito spesso glabri. Foglie lanceolate o ellittiche (1.5–5×3–8 cm) intere o dentate, bianco tomentose o pubescenti di sotto, coriacee, scure e lucide sulla pagina superiore, variabilissime. Fiori maschili riuniti in amenti di 4–6 cm di lunghezza; il frutto è una ghianda ovata delle dimensioni di 1×1.5 cm, con punta allungata, avvolte per metà dalla cupula, più o meno emisferica. È il principale componente della macchia mediterranea, originario del Mediterraneo, prevalentemente presente in terreni acidi, concorre alla formazione del querceto caducifoglio quale pianta subordinata o in habitat rupestre e su calcari sulle coste, in Sicilia, Sardegna e Corsica. È comune sulle pendici delle Prealpi, soprattutto in presenza di clima subatlantico e in prossimità dei laghi; è assente nella Pianura Padana. Si spinge ad altitudini diverse a seconda del clima: nell’Italia Settentrionale arriva fino a 600 m, in Calabria fino a 1100, mentre sull’Etna arriva fino a 1800 m s.l.m.. È capace di un’elevata variabilità all’interno anche dello stesso individuo; le foglie, infatti, possono essere a margine intero, leggermente dentellato oppure con denti profondi, anche subspinosi. La pubescenza sulla pagina inferiore può mancare. Non meno variabili risultano essere i frutti, che possono essere peduncolati o sessili, con capsula ricoprente solo la base oppure fino a tutta la ghianda, con forma cilindrica, campanulata o con margine rovesciato all’indietro. I caratteri fogliari variano nel singolo individuo, quelli del frutto sembrano essere invece costanti nello stesso. Tutti questi caratteri non sono tuttavia utili per la distinzioni di varietà o sottospecie. 12 Juglandaceæ Juglans regia L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE S OTTODIVISIONE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Juglans regia L. Noce comune Juglandaceæ Juglandales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Albero di 15–20 m di altezza, con chioma ampia e rotondeggiante e rami robusti; la corteccia è grigio-chiara, liscia nei primi decenni, successivamente si fessura longitudinalmente. Foglie di odore fragrante, coriacee, imparipennate con 5–9 segmenti ellittici oppure oblanceolati, a margine intero e brevemente acuminati. Le foglie apicali, di dimensioni variabili di 2–5×6–12 cm, sono di dimensioni maggiori rispetto a quelle basali. Amenti maschili penduli, di 1×5–8 cm, fiori femminili brevi, con 1–5 fiori, apicali. Drupe ovali o globosi, di 4–6 cm, con epicarpo carnoso (mallo) ed endocarpo indurito (guscio) e seme commestibile (gheriglio). L’habitat del Noce è fra gli 0 e i 1200 m s.l.m., viene coltivato in tutto il territorio e frequentemente è avventizio oppure naturalizzato. È probabilmente originaria dell’Asia centro-occidentale, anche se da antichissima data è coltivata in molti paesi europei e nel Nord Africa. Il Noce era un tempo molto diffuso in Italia, a piccoli gruppi o isolato, in collina come in montagna, ma a seguito dell’esodo agricolo e per la forte richiesta del suo legno pregiato è andato rarefacendosi. Richiede terreni fertili, profondi e freschi ma permeabili all’acqua. Teme gelate tardive. Ha un accrescimento relativamente rapido ed è una pianta che mal sopporta la vicinanza stretta di altri alberi; la si ritrova infatti isolata o a piccoli gruppi, ma mai in bosco. 13 Juglans regia L. Il legno è omogeneo, bruno scuro, con venature evidenti ed è molto richiesto per la fabbricazione di mobili e per rivestimenti oltre che per incisioni e oggetti di artigianato. 14 Oleraceæ Fraxinus ornus L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Fraxinus ornus L. Frassino da manna, Orno, Orniello, Avorniello Oleaceæ Scrophulariales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea o cespitosa Albero di 1–10 m di altezza, spesso ridotto a cespuglio, con corteccia nerastra, opaca, compatta; rami opposti. Foglie opposte, imparipennate, con 5–9 segmenti (più spesso 7), di cui i laterali misurano 5–10 cm, si presentano ellittici o lanceolati e sono larghi un terzo della loro lunghezza. Il segmento centrale, invece, si presenta largo circa la metà della sua lunghezza ed è obovato. Infiorescenze in forma di pannocchie, generalmente apicali; petali bianchi lineari di 5–6 mm di lunghezza; il frutto è una samara ellittico-spatolata (4×20–25 mm) con seme di circa un centimetro. È comunissimo nella fascia prealpina del Carso, fino ai laghi lombardi; penetra nelle valli principali fino al cuore delle Alpi fino a 1400 m.s.l.m., ma in genere non ariva sopra i 600 m di altitudine. Nella Pianura Padana è quasi assente, torna a popolare gli Appennini Settentrionali e Centrali, in particolare sulla costa adriatica. Scompare poi da vallette fresche e sulle catene montuose. In Sicilia si spinge fino ai 1400 m di altitudine. Nelle regioni occidentali diviene progressivamente rara, fino a formare tipi localizzati, di cui non è sicura però la distinzione. Abita preferibilmente boscaglie degradate nell’area submediterranea. È una specie di origine pontica. 15 Platanaceæ Platanus hybrida Brot. N OME BOTANICO S INONIMI N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Platanus hybrida B ROT. Platanus acerifolia [A ITON ] W ILLD . Platano comune Platanaceæ Hamamelidales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Albero di 15–30 m, con tronco longevo fino a 500 anni e anche più, desquamante a placche; rami giovani feltrosi. Foglie con stipole ad imbuto avvolgenti il fusto, picciolo di 3–5 cm e lamina fogliare palmata (diametro 10–25 cm) con 3–7 lobi ottusi, più spesso 5; lobo centrale lungo circa quanto largo, sul bordo con 1–3 denti ottusi oppure intero. Capolini unisessuali sferici (diametro 2–3 cm), sessili, allineati a 2 (fino a 5) su un peduncolo pendulo. È comunissimo nella Pianura Padana e nelle altre pianure irrigue come inselvatichito oppure coltivato per parchi o vie; vive fino a 800 m s.l.m.. Di origine euro-mediterranea, mostra un’elevata variabilità; il carattere distintivo più valido con Platanus orientalis L. risulta però essere il numero di dentelli laterali del lobo centrale della foglia. 16 Ranunculaceæ Clematis vitalba L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Clematis vitalba L. Clematide vitalba, Viorna Ranunculaceæ Ranunculales Magnoliopsida Magnolioohyta Fanerofita lianosa Cespuglio di 2–15 m, con fusti legnosi volubili e fascicolati; rami giovani erbacei ed angolosi. Le foglie sono completamente divise in 3 (oppure 5) segmenti imparipennati; lembi fogliari lanceolati o ovali di 2–4×4–6 cm, dentati, alcuni anche profondamente lobati, su peduncoli patenti e ingrossati alla base. Fiori con diametro di 2.5 cm profumati in pannocchie multiflore, con petali bianco-verdastri, ellittici (3–4×10–12 mm). I frutti sono acheni fusiformi (2×3 mm) con resta piumosa, argentea, lunga 2–3 cm. Vive in boschi caducifogli submediterranei oppure nelle siepi, ad altitudini non superiori ai 1300 m sul livello del mare; fiorisce fra maggio e luglio. È di origine europeo-caucasica. È comune su tutto il territorio italiano, ma al Meridione lo è di più sui rilievi e nelle stazioni umide. Gli individui con foglie a segmenti lobati o più o meno divisi sono stati considerati spesso varietà particolare, descritta come var. taurica B ESSER; in realtà non c’è nessun motivo per considerarli tali. 17 Rosaceæ Prunus avium L. N OME BOTANICO S INONIMI N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Prunus avium L. Cerasus avium M OENCH Ciliegio Rosaceæ Rosales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Albero di 3–20 m di altezza, con tronco ben definito anche nel selvatico e raramente cespuglioso in individui selvatici. Corteccia liscia e lucida nei rami giovani (con diametro di 5–10 mm, glabri, con lenticelle trasversali di 3×15 mm; lacerazioni in nastri che si arrotolano, legno con odore di melo: produce da ciascuna ferita resina gommosa. Foglie generalmente pendule, sparsamente pubescenti sui rami, verde scuro sulla lamina superiore e più chiari su quella inferiore, con lamina oblanceolata (con dimensioni di 6–8×12–15 cm), raramente ovata (7–12×10–15 cm), a margine dentellato; picciolo di 2–4 cm, con 2–4 ghiandole rosse rivolte verso l’alto. I fiori, ermafroditi, sono raccolti in ombrelle pauciflore; peduncoli di 3–5 cm, fiori con petali bianchi di 10-15 mm; frutto rosso scuro, di 1–3 cm, dolce, edule (ciliegia). Di orgine pontica, questa pianta è coltivata come fruttifero ed ingentilita nel tempo; tuttavia, essa si è espansa anche come specie subspontanea in ambienti con altitudine fino a 1500 m sul livello del mare. Si pensa possa essere indigeno nei boschi di latifoglie su terreni subacidi; è comune in tutto il territorio, tuttavia in Sicilia è presente solo coltivato. È stato utilizzato in interventi di rimboschimento nelle Valli Alpine e Prealpine. 18 Salicaceæ Populus alba L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Populus alba L. Pioppo bianco, Gattice Salicaceæ Salicales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Pianta arbustiva o arborea, con altezza compresa fra i 10 e i 25 metri, con corteccia biancastra, rami giovani coperti da lanugine ragnatelosa bianca, non vischiosi. Foglie adulte tomentose sulla lamina inferiore, bianco-lanose; picciolo lungo 2/5 della lamina e questa da ovale a più o meno lobata e partita con lobi grossolani e ottusi, verde scura sulla lamina superiore, con dimensioni di 7–15×9–12 cm, con dimensioni anche maggiori nei polloni; fiori maschili riuniti in amenti di 8–10 cm, con stami in numero di 6–10. Comune in tutto il territorio italiano, vive ad un’altitudine compresa fra 0 e 1000 m.s.l.m., in ambienti umidi, vicino alle rive dei fiumi, frequentemente inondate dagli stessi, o dei laghi. Le foglie turionali, in periodo estivo, possono presentare la pagina inferiore coperta di una tomentosità grigiastra o verdastra, raramente bianco-nivea; il loro margine è sicuramente lobato, ma è raramente intero. La base della lamina risulta essere cuoriforme e raramente si presenta troncata. 19 Populus nigra L. Populus nigra L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Populus nigra L. Pioppo nero, Pioppo d’Italia, Pioppo cipressino Salicaceæ Salicales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Pianta arborea a chioma espansa o cespuglio, con altezza compresa fra 1 e 30 metri, con portamento variabile, talvolta piramidale o colonnare (in quest’ultimo caso si tratta della cv. italica (= Populus italica D URON, Populus pyramidalis ROZ .); corteccia profondamente lacerata, scura; foglie ovato-triangolari, di 5–7×4–6 cm, acuminate, regolarmente dentellate sul margine, ottuse alla base, verdi già al loro apparire. Amenti di 10–15 cm; brattee laciniate. Stami in numero di 20–30. È spontaneo lungo le rive dei laghi e dei fiumi; esteso fino ai 1200 m.s.l.m., è comune in tutto il territorio italiano. Spesso è coltivato per ornamento, soprattutto come cv. italica. Salix alba L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Salix alba L. subsp. alba Salice comune Salicaceæ Salicales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Pianta arbustiva, qualche volta arborea, con altezza compresa fra i 3 e i 20 metri; Foglie lanceolato-lineari, di dimensioni medie di 0.8–1.2×4–6 cm, regolarmente attenuate alle estremità, grigio-argentine e pubescenti sulla pagina inferiore, a margine seghettato. Amenti contemporanei, sia maschili che femminili: quelli maschili hanno fiori più fitti e sono di dimensioni maggiori (1×6 cm) rispetto a quelli femminili, più lassi e corti (0.7×4–5 cm). Ovario con peduncolo breve e squame caduche. Popola luoghi umidi, da 0 a 1200 m.s.l.m.; È presente in tutto il territorio tranne in Puglia; è comune e frequentemente lo è perché coltivata. Ne esistono 20 Salix alba L. tre sottospecie; l’esemplare allegato appartiene alla subspecie più diffusa, subsp. alba. 21 Tiliaceæ Tilia americana L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Tilia americana L. Tiglio americano Tiliaceæ Malvales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea Pianta arbora di altezza compresa fra i 10 e i 40 metri, con getti giovani foglie glabre (salvo alle ramificazioni delle nervature), con lamina ovale di circa 10– 20 cm, a cima pendula; il fiore, in corimbi di 4–12 fiori, possiedono petali interni dotati di squama (staminodio). È coltivato nei parchi e lungo i viali, originario del Nordamerica. 22 Ulmaceæ Celtis australis L. N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Celtis autralis L. Bagolaro comune Ulmaceæ Urticales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita scaposa Pianta arborea di 10–25 m, con corteccia compatta, fessurata solo sui tronchi longevi, di colore grigiastro e liscia; rami giovani pubescenti. Chioma globosa, tronco dritto e scanalato da adulto fino alla base, con robuste ramificazioni principali e rametti flessibili. Foglie con picciolo di 5–15 mm e lamina di 2–6×5-15 cm, alla base cuoriformi o arrotondate. Fiori maschili e bisessuali di 2–3 mm, nella stessa inflorescenza; il frutto, subsferico e del diametro di 8–12 mm, è una drupa biancastra, che con la maturazione diviene scura. È comune in tutto il territorio italiano, però spesso è coltivato e naturalizzato; si trova in boschi aridi su calcari fino agli 800 m di altitudine. Di origine Eurimediterranea con baricentro nella zona orientale, fiorisce fra aprile e maggio. Sembra che il nome comune di questa pianta derivi da Bagola, termine dialettale del Nord che significa manico, per la sua conosciuta bontà nell’utilizzo del suo legno per manici di fruste. Il suo legno si presenta chiaro, duro, flessibile, tenace ed elastico e di grande durata è ricercato per mobili, manici, attrezzi agricoli e lavori al tornio. Le foglie sono in genere ruvide sulla pagina superiore, tomentose sulla pagina inferiore; quando esse si presentano lisce e lucide di sopra e glabre di sotto (fatte salve le nervature), nettamente più ovato-acuminate e prive di dentelli presso la punta appartengono alla specie Clematis occidentalis L., originario del Nordamerica, coltivato nei viali e spontaneizzato. 23 Ulmus procera S ALISB . Ulmus procera S ALISB . N OME BOTANICO S INONIMI N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Ulmus procera S ALISB . Ulmus campestris AUCT. Ulmus carpinifolia S UCKOW Ulmus minor M ILLER Olmo comune Ulmaceæ Urticales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita arborea o cespitosa Pianta arborea o cespitosa, con altezza di 2–10 fino a 30 m, con corteccia desquamante in piastre poliedriche, fusti giovani con rare setole patenti, presto glabrescenti; corteccia verde-rossastra, lucida. Foglie ruvide, ellittico-acuminate con lamina fogliare di 2–3×3–5 cm, raramente 5×10 cm, con picciolo di 2 mm, stipole lineari precocemente caduche, margine fogliare profondamente dentato, con apice acuminato, sparsamente setolose sulla pagina superiore e con sparsi peli alle ramificazioni delle nervature sulla pagina inferiore. Il frutto è una samara di 15–20×20–25 mm. La corteccia dei rami di 4–10 anni può essere di pochi millimetri di spessore e più o meno compatta, oppure crescere ugualmente inegualmente formando liste sugherose longitudinali con l’aspetto di ali; individui dell’uno o dell’altro tipo sono comunque comuni nella Penisola. Si sono notati incroci fra U. glabra×canescens o U. minor×canescens, che presentano lamine fogliari fortemente simmetriche oppure molto asimmetriche. Ne esiste una specie affine, U. pumila L., originaria dell’Asia orientale con foglie liscie e glabre ed è coltivata o subspontanea. È una specie di difficile interpretazione per i botanici, che non reputano certo che esemplari provenienti dai boschi umidi della Padania (come quello allegato) e quello di colline aride appartengano alla stessa specie. Cresce spontaneamente in siepi, boschi e incolti, ad una altitudine compresa fra gli 0 e i 1200 m.s.l.m.. Di origine europeo-caucasica, è diffusa in tutto il territorio nazionale; può essere probabile che nelle regioni mediterranee, esso lasci posto a U. canescens M ELVILLE. 24 Vitaceæ Parthenocissus quinquefolia (L.) P LANCH . N OME BOTANICO N OME COMUNE FAMIGLIA O RDINE C LASSE D IVISIONE F ORMA BIOLOGICA Parthenocissus quinquefolia (L.) P LANCH . Vite del Canada comune Vitaceæ Rhamnales Magnoliopsida Magnoliophyta Fanerofita lianosa Pianta arbustiva di 1–6 m, con fusti striscianti e rampicanti, corteccia bruno-rossastra, cirri opposti alle foglie, molto ramificati e terminanti con un disco adesivo. Foglie glabre, arrossate in estate; segmenti per lo più 5, il maggiore, centrale, di 2–6×3–10 cm, completamente divisi, oblanceolati, con margini con dentelli irregolari acuti; i segmenti laterali minori sono spesso asimmetrici o confluenti; stipole rosee triangolari (3×6–8 mm), rapidamente caduche. Pannocchie emisferiche, irregolarmente tirsoidi, con petali verdastri (3 mm) e bacca blu-violetta, rpruinosa, subsferica (4–6 mm). Pianta coltivata e largamente inselvatichita in tutto il territorio, non si estende sopra gli 800 m di altitudine; è una pianta originaria del Nordamerica, importata a scopi ornamentali. Presente soprattutto in Pianura Padana, nell’Appennino Settentrionale, comune nella zona mediterranea e rara perché coltivata nel resto dell’Italia. 25