(i, ^c''" Cr1" . ,- . .Tu, , ,,,^-u- t',.' , tt--, ' i. r009 ]L CONTROLLO DEI MOVIMENTI VOLONTAR1 DA PARTE DELLA. CORTECCIA MOTORIA IV che in genere è lo solaterale e della corteccia mediale posta anteriorprincipale per la dcezione delle afferenze sot- mente alla SMA.37 a0 Se tali tecniche darmo informastrato tocorticali. In aggiunta, anche le aree 23 e 24 del giro zioni sui settori della corteccia che sono attivi in una del cingolo contengono neuroni motori, Le varie data situazione, gJi stg.di sui potenziali elettrici danaree motorie differiscono le une dal1e altre per la no informazioni sul1'andamento temporale dell'attiloro organizzazione interna che è in rapporto alle vazione. Per movimenti semplici temporizzatr iîtet qentressioni che contraggono con i nuclei talamici di namente, i polenziali elettrici corticali registrati aì dì rel4is e per le loro intercomessioni con altre aree in corrispondenza de1la SMA e della M1 iniziano a motode corticali. Infine ogni area corticale motoria modificarsi già un secondo prima del movimento. riceve affetenze distinte da specifiche aree corticali QuarLdo si awicina il momento dell'inizio del movisensoriali e associative. Tutte queste differenze pro- mento, aumenta l'ampiezza {i queste modificazioni ducono come risultato mappe somatotopiche multi- bilaterali dei potenziali elettrici (il Bereíschaft poten' ple delle funzioni motorie efferenti, essendo ogni fial). Durante il movimento si verifica un ulteriore regione dotata della capacità di controllare molti aumento d'ampiezza nella regione somatotoPicamuscoli a livello sphale e in certi casi, di unità mente appropdata di M1, controlaterale alla parte motoria. Inoltre, l'area corticale ove è rappresentato corporea in movimento.4l-43 di t"r-rgu .ot r.tt.tq,.te presente che le misure di attiun dato muscolo può variare a seconda del carico di corticale, eseguite mediante vislJalizzaziovazione lavoro cui quel muscolo è sottoposto. ne funzionale o mediante registrazione di potenziali di superficie, descrivono l'attività di migÌiaia di neuroni coriicalie di milioni di sinapsi. IL CONTROLLO DEI MOVIMENTI scarsità di neuroni dello strato VOLONTARI DA PARTE DELLA CORTECCIA MOTORIA I neuroni di Ml controllano la cinematica e la dinamica del movimento Un nuovo criterio per classificare le aree corticali come "motorie" deriva dalle metodiche di registrazione della scarica neuronale che correla col movimento. Esse consistono nella misura elettroencefaIografica delle correnti generate da molte celluÌe, nella registrazione microelettrodica dei potenziali d'azione di una singola cellula, e nei metodi di visualizzazione funzionale (brain ímagíng) che, misurando i cambiamenti di flusso sanguigno o l'ossigenazione dell'emoglobina, forniscono indirettamente dati relativi all'attività nervosa. Quando il cervello genera un movimento volontario si attivano molte aree corticali Dato che le aree corticali si attivano per controllare il movimento, rimane il problema di comprende- re quale sia a tal fine il coniributo dato da ciascun'area. La corteccia motoria primaria sembra controllare i1 numero dei muscoli coinvolti, le forze e Ìe traiettorie del movimento. La registrazione dell'attività di singoli neuroni in animatì svegli duranle I'e.ecuzione di movimenti ha fornito ulteriod suggerimenti sulla modalità usata dalle aree motorie corticali per generare i movimenti volontari. In uno studio pionieristico, Evarts registrò l'attiviià di neuroni di M1, da cui origina il fascio piramidale. in scimmie allenate a sollevare ed abbas- iare dei pesi mediante movimenti di flessione ed estensione del polsoe (Fig. 33.9). La frequenza di sca- Le differenti metodologie impiegate hanno dimostrato che, oltre alla corteccia motoria primaria, molte altre aree corticali sono attive in relazione al movi- mento, La generazione di un movirnento volontario può coinvolgere molte regioni della corteccia motoria. Per esempio, durante 1'esecuzione diun compito di semplice pressione su un puìsante, ma anche durante una complessa sequenza di movimenti delle dita di una mano, gli studi di visualiz zazione Îunzíonale nell'uomo hanno mostrato un'attivazione bilaterale de1l'area primaria sensorimotoria della mano, dell'area motoria supplementare e della corteccia premotoria ventrolaterale, unitamente ad un'attivazione controlaterale della corteccia premotoria dor- rica di molti neuroni di M1 variava sistematicamente conunaprecisa relazione temporale conla flessione o l'estensione. Per esempio, un tipico neurone conelato alla flessione iniziava a scaricare parecchie centinaia di millisecondi prima dell'inizio della flessione. La frequenza di scarica del neurone aurnentava all'approisimarsi dell'inizio della flessione, accelerando ancora di piìr quando la flessione iniziava Al contrario, tale neurone rimaneva silente durante l'estensione. L'andamento temporale di queste modificazioni dell'attività del singolo neurone in relazione aì movi- mento è parallelo all'andamento temporale dellc variazioni del potenziale elettdco corticale. Evarts proseguì il suo studio dimostrando che la :: '\A -É:lt\ .-.' .: F :f.) G' ; i.l i> V. SISTEMI MOTORI 33. CONTROLLO VOLON'IARIO DISCENDENTE 1010 Em. tenar A nterosseo tJ .",.,,,\AfrfuM FIGURA 33.7 Convergenza delle uscite di M1 sui singoli mu:coli. (Aì I Punti in cui vcnivano evocaie risPosle elettro mioerafiche itrtre muscoli diffelenti: estensole comune delle jntelosseo dorsale (1ID) dita (ECD), eminenza tenar e P mo del labbro intlacorticale tramite microstimolazione elettica .rnteriorc del -oLco . enlrale sono indicali da Profili che circo"lda dano zone tutte aila stessa soglia di eccitabiliià Modificato l'affeche (A) indicano Andersen e aL.'?o (B) I dati mostrati in dr renza corticalc ai motoneuroni di ciascun muòcolo origina un vasto terdtorio di M1 e che il territorio colticale che folni\ce l i,lplt a un dato mu<colo ci eo\ rappone esiesàmenle col territorio corticale che fornisce l'1,p4t ad altri muscoli della e al ']o stessa regione corporea. Modi{icalo da Andersen d\,l,!$il ,"" l,/,l/4oú *.,, {,,{,oiillt4rJ\qdi\41{^n{l .o" *.A,,/.Ad\** $I4tt\dqfirvót\,l\'L'!w i-r/úll".h\il]}[J|1lPryg\ 25 ms n ECR-L: Eslensore radla e del carpo (dl sin sra), ECR'B: Estensore radlaLe del carpo (dj destra); Divergenza delle uscite di M1 su molteplici muscoli. { A I RJPprebentd/ ione dcl pen orso d I un -ingolo as del sone corticospinàle che si lamifica nel corno ventrale all'indi teminazione le regioni mostra che spinaie, midollo muierno delle PoPolazioni motoneuronali relative a quattro (B) I e 41" Potenziali d'ascoli dell'avaÀbraccio. Da Shinoda sono segultl (tfaccia supedore) codicale zlone di un neuroile ctel post-evento di facilitazione daiPicchi costante conlatenza quattto dJ rtN4C) regi5rrati potenziali elctiromiografici mu.coli dell a\nmbrrà.io (tractelnleriori) Cio concorda ton poPolazioni un'eccilazrone mono>inJPhcà dj fu tte e quattro le EMG motoneuronali da Parte iel neurone corticale l tracciati 7051 a e mediale rctlificale Polen rappresentano le ri'posie tijii a'urion" del neurone coriicdle DdFet/eCheney- (C) che l'uscita di sinQuesti dati anatomici e fisiologici indicano diverge sPe-(o p,oLi neu ronj corti(ospinàli Per influ|]nzare una ral rrFig lI) Chenel da Ricavaio dimu.cóli irolreplicità FIGURA 33.8 V. S1STEM1 ECU, Eslensore ulnaTe oel carpo; EDC, Estensore dorsale de carpoi ED 2,3; Estensore del 2" 3" dito ED 4 5: Estensore de 4',5' dlloi FCR Flessore radiale delcarpo; FCU, F essore ulnare del cafpo; FDS, Flessore supelicìa e de le dita. MOTORI t0lI lL CONTROI LO DEI l\lOVI\,IllNTI VOI ONT,{Rl D.{ PARTE DÈLLA CORTECaIn \,larTORl.\ frequenza di scarica dei neuroni di M1 da cui origina il fascio pirami dale (pyranùdal h.act nerLrons, PTN! valiava in rapporto ad un certo numero di paranetri meccanici del movimento che la scimmia stava svoÌgendo. Cambiando i pesi che la scimmia doveva sollevare, Evarts mostrò che la frequenza di scarica dei PTN variava al variare della forza esercitata dalla scimmia. La comparazione tra la scarica dei PTN e le registrazioni simultanee della forza, rivelava che c'era spesso un accoppiamento temporale tra i treni fasici di irnpulsi della scarica dei PTN e gli incrementi improvvisi della forza esercitata, indicando l'e'istenz: d'una relazione tra irequenza di scarica e TJelocítit di îaríozio e delln forzn. Studi successivi hanno confermato questi dati e hanno anche mostrato che la scarica dei neuroni di M1 può essere correlata alla direzíane del movimento, alla poslzlore di una specifica articolazione, o alla aeloclfù del movimento. r' r- Neu roni corf icali la cu i sca rica è correlata a parametri cinematici e dinamicì del movi mento non si trovano soìo in M1. Molti neuroni della SMA, della PMd, e dell'area.5 parietale (che proietta alÌa SMA e alla PMd) scaricano in relazione alla direzione del movirnento,as,re e alcuni neuroni di PMv scaricano in relazione alla forza cscrcitata durante il movimentg.5o Perciò, neuroni apparte: nenti a parecchie aree corticali motorie non primarie possono partecipare, insieme a quelli di M1, al controllo di parametri del movirnento quali la direzrone,la forza,la posizione e la velocità. Sebbene si trovino correlazioni molto forti tra la frequenza di scarica di un dato neurone e un particolare parametlo del movimento, la scarica di un neulone di Vl non codifica 5empliccmente urr singoìo parametro. Per esempio, quando si esamina la codifica della forza muscolare, della posizione articolaree della direzione di movimenti deÌ polso che stanno per essere eseguiti, si evìdcnzia che la scarica di singoìi neuronidi M I è:pe:so correlaia a due o ant he a tlrtti e tre questi parametli.rT In scimmie che eseguo- no movimenti di raggiungimento col braccio, singoli neuroni di M1 mostrano una gran varietà di correlazioni con la direzione del movimento e con la dire- zione del carico applicato.51 Similmente, la scarica della maggior parte dei neuroni di M1, che si attiva: no in maniera correlata al compito che viene eseguito, può essere messa in rapporto con Ia direzionc, 1a posizione, 1a velocità e 1'accelerazione dei movimenti di raggiungimento.a. Nella cofteccia premotoria vi sono neuroni in PMd e PMv che sembrerebbero attivarsi in rapporto alla direzione e all'ampiezza dei movimenti del polso.52 Pertanto, la scarica di un singoìo neuronc della corteccia moforid pub intluellrdre parecchi parametri del movimento. \' A car co a Élu#lill+rNtNllllit+#f]]]]i]]] scaf.a.e!'c.eé iiii#]ll1li:iilÌ11 sLr9l i sec 33,9 Scarica di un singolo neurone di \,I1 in una scimmia che eseguiva movimentj di flessione ed estensione del poÌso ii condizioni c1i plesenza (A) e di asseùza (B) di caico appljcato ai flessori del polso, e in pÌesenze (C) di cari co appljcato agli estensoli del polso. La freqúenza di scarica di questo neurone era rnaggiore quando la scimmìa utilizza va i muscoli flessori.ìel polso in opposjzìor'ìe al carico. L)a Evarts.i' FIGURA D'altro canto, ogÌ1i dato parametro o caratteristica del movimento, più che dalla scarica di un singolo neurone di M1, è probabimente codificato dall'attività di insieme di una popolazione distribuita di neuroni corticali. Alcuni Iicercatori hanno recenterîente cercato di dimostrare quale losse iÌ grado di correlazione di forza, velocità di variazione della forza, posizione e velocità dei movirnenti di t-lessione l'attività media pesata di parecchi neuroni di M1 regisirati simultaneamente (piuttosto che con la scarica di ogni singolo neurone).53 Sebberìe i singoli Ììeuroni di M1 siarìo glossola namente "sintonizzati" co\\ una data direzione del ed estersione del polso, con stsT[Mt MOTORI l0I2 ìl .ONTROI I OVOI O\lARIODl)Ci-NDENTL movimento/ quando si somma l'attività di molti neuroni di Ml il vettore di popolazione che ne risultà può rappresentare con notevole precisione la direzione del movimento (Fig. 33.10). Sembra che i neuroni, la cui attività contribuisce al controllo d'insieme di ogni dato parametro del movimento, siano distribuiti su tutta la regione di M1 che controlla la parte corporea rilevante, senza che ognuno di ersi codifichi esplicitamente la direzione, \a forza, la posizione, la velocità o l'accelerazione. Anche la parfe corporea da muo\ ere (cdJatteristìcd tipicamente mappata in M1) sernbra essere selezionata A .i.i1i,:rf , ::iil. -. .,t. ;1' .., .. ...1,2 --)K,, l\ 0" îî T . .i ;ir:.. ! t\,1 t,_-t1t---i-t.. a:È.:i*lt.: 1s Le aree motorie corticali preparano i movimenti volontari in risposta ad una varietà di istruzioni sensoriali *g X"K di informazioni sensoria: nuove conoscenze sul vamente presentato e stesse preparandosi a muove- ,: 90' dall'attività globale di una popolazione ampiamente distribuita di neuroni di M1 più che da singoli neuroni nella stessa area.3o no in maniera errat4 come se la scimmia avesse visto un indizio sensbriale diverso da quello ef ett! ' t,, FIGURA 33.10 (A) Scarica di un singolo neurone di M1 príma e durante i movimenti del braccio in una scimmia. I movimenti (indicati con frecce) partivano dallo stesso punto centrale e teminavano in otto punti differenti disposti su di un celchio. Gli otto tracciati moshano che l'attività di questo neurone eta cotielata con i movimenti svolti in quatbo delle otto dirczioni possibili. Il neutone scadcava piÌr intensamente per movimentì vetso il basso e a destra ed era inibito durante i movimenti in alto e a sinistra. Da Georgopoulos.5{ (B) Per ciascuno degli otto movimenti la scaÌica di ogni neurone di M1 viene mosttata come una linea che punta nella direzione preferi{a dal neurone. Ogni linea inizii nel punto finale del movimento, e la sua lunghezza è proporzionale alÌ'intensità della scaÌica di quel neurone dulante il movimento in quella direzione. Mentre la scarica dei singoli neuroni raramen{e identificava con ac(uraLezza la direzione di ogni singolo movimento, il vettore di popolazione (frecce), ottenuto sommando le scariche di un gruppo di neuroni di M1, specifica adeguatamente ognuna delle otto dLezioni di movimente. Da Georgopoulos.sa re.nella direzione sbagliata. Quando si verificano tali scariche errate, la scimmia spesso fa il mcivimento sbagliato. La scarica di questo neurone nel. periodo di attesa riflette ouindi la memodzzazione do al movimento che la scimmia farà. àeli'informazione, non riguardo a quelf indizio senNella maggior parte dei òompiti comportamentali soriale che Ia scimmia ha vislo, ma piuttosto riguar- che prevedono un periodo di attesa dopo istruziorie, V. SISTEMI MOTOR1 7l ,,r,^-.-G z.--,.. G Z'n<,4,<_ ) -,t<'--- "U i,€-^--{-! -t ,^c'--V- t, O (,,(-^--- U\ tu1 o (-,.,l J4- .,!- ,^-Lu, \r-^À-Q_ ue]- aLL/\, \_^J. tl-lLg". aP\ A v--\ as*g,- L1'.>'1'/..4- A"1,m" {rffi^*Nf. ua-'^-, Lt Uo lu,ÀttL4/-,Ò .{., ^t a tU oG z*-^) u--a- 2.,r,'"'--4- o v* lv l-o- al4'v,.Ú".l- ,.,rr^ Y\ÎU^^o- ,.Lo-Q'Q. L *\1^2/\LJ _ u"'t q^ )e 'c^^^' a42-4' ^V-î-r h^^^-.'7\,-€ - lr,-^r,^"^'(^S-,*,tovf ,,.- àlf pr""dî."XL JL'Y.) (, (l(ebì^ot".. t t'.,'-"'-'n'oQ-'1 P1vAa'fL r.^ -bx-u, * r,.-tt d ,-tr-Ur ,\, út-[0-]^;: *a-L- '^rÀaNfr*'a^-aoW t'"\-<- ,t nffitl*- r; {- 0 ",-n o-'--,-^ c-^Àx aÀ4!' Lc)'l-^ '^^n O"oLrLe-7'^e^-'"' t,t^^f gitu^^^--. U^ rl-L ''Y - r"ft u^y - ffi -1,:^^,-lretl- ,d (p .,-.n (,&ek ,{ulb- *#\"* bd.-{^ '"1,}.!L'*' '.1è^A4^.,u, '1 ' 't. Lr,lu\'1-4\v'uruo..,.-r- Úan.,rfr,,ruCIr^hÎd vr'uo\^-x' f stl-"is .{\^-t$i9-r tt'-o\"ox-'t- b,t; ' ; u r,'t r ffi;Ui il . ilù il;K J;Z ,116 ,,,Ltf- YW'?'+*==- u'^^ ti-r v1^^ 'i"l' t4À* i r 'È. f ^ r*-..1 ,. ,roto- o^r-. Y't^-À' cl,'1o,^--[r,^Tt h1,^u 9'' ,J nfult.-"il'*^-(q.x'---- *il*-1".' 1u'l-Òvt *--.t- ut^- 12tltrv)q2'^- v""-É-' MI'4eG-?€"",z Pptwr,,-o ÙvtLl:- "ko 3v 'p'Dt ') l0I3 IL CONTROLLO DEl MOVIMENTI VOLONTARI DA PARTE DELLA CORTECCIA MOTORIA la direzione delf istruzione sensoriale coincide con quella del movimento. Per esempio per prendere una matita si può guardare la matita e poi muovere la marto verso quella posizione spaziale. I dati, che han- no suggerito come la direzione fornita dalfindizio sensoriale venga trasformata in direzione del movimento, emergono da compiti comportamentali in cui questi due aspetti venivano dissociati sperimentalmente come, ad esempio, guardareuna matita riflessa in ulo specchio e successivamente andare a prendere la matita reaìe. Per dissociare sperimentalmente la direzione dell'indizio sensoriaÌe e la direzione del movimento, i ricercatori allenano delle scimmie a svolgere dei compiti di rotazione mentale (Fig. 33.12). Per esempio, si può presentare ad una scimmia una serie di quattro pulsanti posizionati in alto, in basso, a destra e a sinistra. In una delle condizioni f illuminazione rapida del pulsante dà alla scimmia f istruzione di toicare lo itesso pulsante nel momento in cui verrà dato un segnale di "go" dopo un periodo di attesa; in questo caso la direzione fornita dal segnale di istruzione e la direzione del mov! mento saranno le stesse. In ul'altra condizione, la stessa scimmia impara che, quando si illuminano il pulsante in alto oppure quello in basso, deve toccare un altro pulsante che si trova a 90' in senso orario dspetto a quello illuminato. Quindi l'illuminazione del pulsante superiore la istruisce a toccare il pulsante di destra, f illuminazione del pulsante inferiore la istruisce a toccare i1 pulsante di sinistra. In questo caso la direzione del sesnale di istruzione e la direzione del movimento sono dissociate. Alcuni dcercatori hanno usato ouesto compito comportdmenLale per sfudiare i neuioni attornó al solco pdncipale, situato nella regione prefrontale dorsoÌaterale, un'altra area corticale di cui, mediarte studi di Lesione, e slato dimoshalo un ruolo rilevdnte nell'esecuzione di compiti spaziali con esecuzione ritardata.se Ogni neuronè di questa reglone mosrrava, durante il periodo di attesa un'attività associata ad una specifica direzione del segnale di istruzione o ad una particolare direzione di movimento. Inizialmente questi dati vennero interpretati ipotizzando che la regione attorno al solco principale, durante il periodo di attes4 trasformasse la direzione del segnale di istruzione nella direzione del movimento e che, successivamente, inviasse a M1 l'bJormazione sulla direzione appropriata del movimento da eseguire, Tuttavia, successivi espedmenti hamo mostrato che il processo di trasformazione non è localizzato in maniera così precisa in una sola area cerebrale. Nella SMA e anche in Ml molti neuroni scaricano sia in relazione alla direzione del segnale di istruzione indipendentemente dalla direzione del movimento, V. sia durante il oeriodo di attesa. sia durante l'esecuzione del movimenls.a66o Qsindi, durante la preparazione e l'esecuzione del movimento, in SMA e M1 sono rappresentati sia la direzione del segnale di istruzione sia la direzione del movimento. Alf inter- no di ogni area queste due rappresentazioni non coinvolgono necessariamente due popolazioni neuronali diverse. Ad esempio, in un compito che dissociava la direzione del segnale di istruzione da quella del movimento, l'attività dei singoli neuroni di PMd durante il periodo di attesa codificava inizialmente Ia direzione del seenale diistruzione e successivamente la direzione dei movimento.6l In uno studio simile esesuito su M1 è stato dimostrato che il vettore che rappresentava la somma delle attività di una grande popolazione neuronale di Ml, inizialmente puntava nella direzione índicata dal segnale di istruzione e poi ruotava progressivamente verso la direzione del movimento prima che il movimento reale iniziasse.62 Perciò, il processo di trasformazione deil'informazione direzionale fornita dal "set" in quella da utilizzare per l'esecuzione che segue il "go", sembra coinvolgere quantomeno l'area attorno al solco principale, la SMA e la corteccia motoria orimaria M1. Alcune aree motorie c nell'organizzare che nàscono int Un altro sono coinvolte di risposta a stimoli o che provengono alla preparazi aspetto movimento che coir maniera diffeignte oeII ÉIfuz1one. ln I' espenmento, scimmie a toccare tlo, secondo no rnsegnate scelte casualm rl del Ì1n le aree corticali l'illuminazi volta che una , delle su quatche veniva63IJna ta a una data gradatamente corretta basandosi internamente. Do- solo Po su base mne- di queste prove i secondo una se- momca, querìza Mentrdi neuroni rica sirnili per una namente memorzza no, I neuroni della vi durante le sla in quelle e1 efano durante le ester- più atti- dall'esterno nell'attività attrvr .33.13). della internamei-rte memori/7ati e in quelli istruiti dall'eslerno sono SISTEMI MOTORI ; s,1n2"..,,'.^,4''zz,e- z^*-z f,'&(/' Y^*V t r>rc'E ffi{ e"È L4 /) ll ( _ "_>\\ .< .{-^.-,! L\- 7-L'^<->p1 (Q- "+ 2e- j L/* a2> .-'4-*,4^-Àa, ,-. '< (o- | /*4+' ?/L U, < " (,/ . v,#.. u e-14s- LZ o.-o-2" >òt l)(Oè-l,L -<,2^-e4--<- t---!1 \\J e_ U; tt lQ./,^^,e.- UA,^) e<-24- I z4-, ,..- C: ,-* -Q-- Jt o*-?-1a- A *-il'-'r,.- Q^!--Q_ \w- v , é{,fu-.^'=-' t4.t- *--- ",U'^ v-í' v t t"-, --,-----q_ ,**J@ ffi ffí'- n,'- w /" 4- 2..--,,-"-e xr-o-,^-.-"- 8r, ,//W9- 'a'jnuo" ' u^-Jgv,n- r^^;1uL k"-rX'L ,"IU f^"ar7 .*Lu, I t/o- U{ SJ,1J ù-u*\p^t tr\- ' U*- oú-4 | ,r-S(tc- V.-{_- ùl&ol)Llq- Zlotu A(.|.s,- l,Luc- lL.- \ w Dz4-L V (-fi- t I ,\) (r,r^ AÀ9-,ò1 42\.L ttaa_ Z--r,- w-^t "a)'- Ce",\ ,u,ta fu il1, ^/, t ^bolri^l ,',.odr- <,, (tu,.s,L- ?-e-q -J..^--"- ù'-1, 0 /U €ú^@7s ( 8)4. -42- - -?'a"- '& {J*'ya # ú^La-, f r"*I ul-.o\ o^,a-n- L* ,*(-u!-- J,tg z,-tr t^4 " 'r 4" ---e'-*t 'st- -3 ' oo.,a UL',-t \^^--O u^o1.or^n. (p,*,,-,-"'@, YLL iÉ,^"j"J-- (q,* f*&e) \V v A"4\^&.,. ".(" ,"."-("-, l, * I YffiI* ( ,3r* ",41 ll,orl \ 'wt,toj-t