Con il contributo della:
SeralMente Cultura Net
In collaborazione con il:
Comune di Grugliasco
CONFERENZA
La plasticità cerebrale:
dalle cellule staminali
alla vita di tutti i giorni
http://www.seralmente.com/
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
[email protected]
E’ gradita la prenotazione:
[email protected]
Tel +39 334 7598304
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/AntonellaBagnasco/100010026049452
http://grupposeralmente.blogspot.it/
Conferenze
divulgative
interdisciplinari
di alto profilo
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Aula Magna di Agraria e
Medicina Veterinaria
Università degli Studi di Torino
Largo Paolo Braccini 2
(già Via Leonardo da Vinci 44),
Grugliasco (TO)
ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
Attività scientifica
Senza scopo di lucro
Prof. Luca Bonfanti
Università degli Studi di Torino
Prof. Paolo Peretto
Università degli Studi di Torino
Apre la conferenza:
Roberto Montà
Sindaco della Città di Grugliasco
Moderatore:
Videoriprese dell’evento
Per scopi didattici
Dott. Michele Caponigro
Venerdì, 10 Marzo 2017 Ore 21.00
Presso Aula Magna di Agraria e Medicina Veterinaria
Università degli Studi di Torino
Abstract:
Ognuno di noi nasce con 100 miliardi di
neuroni collegati tra loro da migliaia di miliardi di connessioni, il che ci permette di
pensare, muoverci, ricordare, amare, odiare, contrattare i prezzi al mercato e preparare conferenze. Numero, tipo, localizzazione
di ogni neurone all'interno della complessità
del cervello sono in gran parte determinati
dalla genetica. Ma come può "la genetica"
prevedere tutto ciò che succederà nel mondo che ci circonda? Se il mondo cambia (e
tutti sappiamo che questo accade continuamente), come potremmo adattarci alle nuove situazioni? E' possibile cambiare la struttura dei contatti tra i neuroni o il loro numero
nell'arco della nostra vita? Possiamo sostituirli quando vengono danneggiati o addirittura persi, come nell'Alzheimer, nel Parkinson o nell'ictus? E' vero che il nostro cervello contiene cellule staminali attive anche
negli individui anziani? E, soprattutto, come
sarà il nostro cervello all'età di 90 anni?
Queste sono solo alcune delle domande
che negli ultimi decenni hanno appassionato neuroscienziati, affascinato cittadini curiosi di scienza, e illuso o dato speranza a
pazienti con malattie neurologiche. Interpretando i ruoli dello scienziato ottimista e di
quello pessimista, due ricercatori torinesi
cercheranno di dare alcune risposte raccontando la storia, lo stato attuale e il futuro
delle ricerche sulla plasticità cerebrale.
Prof. Luca Bonfanti
Dipartimento di Scienze Veterinarie e
Neuroscience Institute Cavalieri
Ottolenghi (Università di Torino)
Prof. Paolo Peretto
Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi e Neuroscience Institute
Cavalieri Ottolenghi (Università di Torino)
Luca Bonfanti
insegna Anatomia Veterinaria all’Università
di Torino. Dal 1992 conduce ricerche su plasticità del cervello e genesi di nuovi neuroni,
e dal 2010 afferisce al Neuroscience Institute
Cavalieri Ottolenghi - NICO. Autore di 70
pubblicazioni scientifiche, è co-direttore editoriale della rivista scientifica internazionale
Frontiers in Neurogenesis, ha curato la stesura di libri specialistici sulla genesi di nuovi
neuroni (Postnatal and adult neurogenesis,
2008; Neural stem cells: new perspectives,
2013), è autore di saggi divulgativi (Le cellule
invisibili. Il mistero delle staminali del cervello,
Bollati Boringhieri, 2009; La scienza fa bene,
Ponte alle Grazie, 2015). Si occupa di disseminazione della scienza in vari contesti.
Paolo Peretto
è Professore ordinario all’Università di Torino, dove insegna l’anatomia e la neurobiologia dei vertebrati agli studenti di Biologia e di
Scienze Naturali. Dal 2010 afferisce al Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi - NICO.
E’autore di 60 pubblicazioni su quotate riviste
scientifiche internazionali. Nella ricerca si è
sempre occupato di sistema olfattivo e neurogenesi adulta, studiando come gli stimoli provenienti dall’ambiente influenzano l’organizzazione e la funzione dei circuiti che regolano
il comportamento sociale/riproduttivo. Recentemente sta coordinando un progetto trasversale (dai modelli animali all’uomo) sugli effetti
della corsa amatoriale su funzioni cognitive
quali la memoria e l’apprendimento, e sulla
sfera riproduttiva/sessuale.