Scuola di FOTOGRAFIA Reflex digitali e ottiche IL VECCHIO CORREDO TORNA IN GIOCO LE REFLEX HANNO RILANCIATO IL MERCATO DELLE OTTICHE INTERCAMBIABILI E HANNO RAVVIVATO LA PASSIONE DI MOLTI FOTOAMATORI. E VISTO CHE LE NUOVE REFLEX DIGITALI MONTANO (QUASI SEMPRE) LE STESSE OTTICHE DELLE FOTOCAMERE TRADIZIONALI, È GIUNTA ORA DI RIPRENDERE IN MANO IL VECCHIO CORREDO E “SACCHEGGIARLO” DEGLI OBIETTIVI. a reflex non è affatto tramontata, anzi sta vivendo un momento di nuova giovinezza grazie all’avvento delle reflex digitali dalle prestazioni sempre più entusiasmanti e dai prezzi sempre più allettanti, a portata di amatore. Chi si avvicina alla fotografia per passione viene tentato dall’acquisto di una di queste fotocamere, al posto di una più comune compatta, mentre chi già possiede un corredo affianca un corpo macchina digitale L a quello analogico: il grande vantaggio è quello di poter cambiare l’ottica a seconda delle esigenze e delle circostanze. Ecco come fare una scelta corretta delle ottiche. Focale reale, focale equivalente La pellicola tradizionale 35 mm (chiamata in codice “135”) è regolata da una precisa norma ISO per quanto riguarda le dimensioni del fotogramma il cui lato deve essere di 24x36 mm. In foto- 42 UHIOH[GLJLWDOLHRWWLFKHLQ LE BASI: Il vecchio corredo torna in gioco COME SCEGLIERE L’OTTICA 1 - ATTENZIONE ALL’AGGANCIO Ogni produttore di fotocamere reflex utilizza il proprio sistema di aggancio dell’ottica al corpo macchina. O si opta per un’ottica dello stesso produttore della fotocamera oppure, nel caso di ottiche di produttori indipendenti, ci si deve sincerare che l’obiettivo sia equipaggiato con il sistema di aggancio previsto dalla propria fotocamera. 2 - L’ELETTRONICA NELL’OTTICA Le reflex moderne danno il massimo delle proprie prestazioni con ottiche che integrano diversi controlli elettronici e i motori di gestione di autofocus e altri automatismi. Le ottiche, vecchie e nuove, non sempre sono compatibili o completamente compatibili con le reflex con il medesimo aggancio: consultare sempre la lista di compatibilità della propria fotocamera. Inoltre, verificare se i meccanisimi servocomandati (autofocus per esempio) sono equipaggiati con motori di attivazione veloci o lenti: se la macchina impiega troppo a mettere a fuoco, si rischia di perdere lo “scatto della vita”! 3 - FOCALE FISSA O ZOOM? Negli ultimi anni si sono diffuse moltissimo le ottiche zoom, soprattutto per la loro versatilità. Malgrado le prestazioni degli zoom sia molto migliorata negli ultimi tempi, la qualità d’immagine più elevata, il minor ingombro e la massima luminosità si ottiene con le ottiche a focale fissa. Bisogna scegliere: massima comodità (zoom) o massima qualità (focale fissa)? 4 - CHE FOCALE SCEGLIERE? Le ottiche con focali 50 mm, se utilizzate su fotocamere a pellicola 135, sono note come “normali” perché inquadrano un campo simile a quello dell’occhio umano. Per focali più corte (e quindi con inquadrature più larghe) si parla di grandangolo, mentre focali più lunghe caratterizzano i teleobiettivi. Generalmente, un vero grandandolo ha una focale di 28 mm o meno e un vero teleobiettivo una focale di 135 mm o più. grafia si usa definire “normale” un obiettivo la cui lunghezza focale sia prossima alla diagonale del formato del fotogramma. È una convenzione, ma risponde a una precisa indicazione: l’angolo di campo di questo obiettivo è simile a quello della zona di attenzione dello sguardo di un uomo; ci fa vedere in modo molto simile a come vediamo il mondo tutti i giorni. I sensori delle fotocamere digitali, anche quelli delle reflex, sono generalmente più piccoli della pellicola 24x36: in questo caso, diminuendo la diagonale della superficie che cattura la luce, diminuisce anche l’angolo di campo e quindi la porzione di “realtà” inquadra- ta. Così, l’effetto dell’obiettivo utilizzato su una refex digitale è simile a quello di una focale più lunga: per dirla semplice, ingrandisce un po’ di più. Per questo motivo con le fotocamere digitali, oltre alla focale reale dell’ottica utilizzata, si indica generalmente anche la “focale equivalente”, cioè la focale che inquadrerebbe il medesimo angolo di campo con una fotocamera a pellicola 135. Questo effetto di “ingrandimento” (ma sarebbe meglio dire di riduzione dell’angolo di campo) è più marcato al diminuire delle dimensioni del sensore: un indicatore di questo effetto è dato dal moltiplicatore che lega la focale reale e quella equivalen- STESSA OTTICA, COMPORTAMENTI DIVERSI In definitiva la vera differenza tra le reflex chimiche e quelle digitali è che la pellicola è sostituita dal sensore. Per esigenze costruttive, il sensore (salvo alcune costosissime eccezioni) è più piccolo della pellicola: per le reflex normalmente venogno usati sensori con dimensioni del 50%-70% di quelle della pellicola. Come si vede nella figura qui sotto, montando la medesima ottica su una fotocamera chimica e su una digitale si ottengono due angoli di campo ben diversi, non perché cambi la caratteristica dell’ottica ma perché la porzione di immagine utilizzata per catturare la fotografia è diversa nei due casi. Nel caso delle digitali, quindi, si utilizza solo la parte centrale dell’ottica, quella generalmente meno affetta da aberrazioni. 5 - PIÙ LUMINOSA È, MEGLIO È Oltre alla focale, gli obiettivi sono caratterizzati da altri parametri, uno dei quali è la “luminosità” che si indica con la massima apertura del diaframma ottenibile: valori classici sono F/2, F/2,8, F/4. I diaframmi più aperti sono caratterizzati da numero minore e danno una maggiore possibilità di scatto in condizioni di bassa luminosità o con tempi molto brevi (foto sportiva). Inoltre a una maggiore apertura del diaframma corrisponde anche una sempre più ridotta profondità di campo, effetto gradito soprattutto per i ritratti. 6 - ANCHE L’APERTURA MINIMA CONTA È bene valutare anche l’apertura di diaframma minima concessa dall’obiettivo: valori come F/22 o addirittura F/32 garantiscono la massima profondità di campo e la massima nitidezza dell’immagine. Ovviamente per scattare con questi diaframmi sono necessarie o condizioni di massima illuminazione o tempi di scatto molto lunghi. 7 - OCCHIO AL FUOCO MINIMO A seconda del progetto ottico, un obiettivo può permettere di mettere a fuoco soggetti più o meno vicini: sono ovviamente da preferirsi gli obiettivi che hanno un basso fuoco minimo, tala da garantire la corretta ripresa di oggetti ravvicinati, e che possano gestire una versatile modalità macro. immagine che entra dall’obiettivo porzione che impressiona la pellicola 24x36 mm porzione catturata da un sensore digitale 16x24 mm 43 UHIOH[GLJLWDOLHRWWLFKHLQ Scuola di FOTOGRAFIA SENSORE E PELLICOLA I sensori utilizzati generalmente sulle reflex digitali sono più piccoli della pellicola ma conservano il rapporto di forma 2:3, tipico della fotografia tradizionale e decisamente migliore del 4:3 di derivazione video utilizzato nelle compatte digitali. te. Vediamo l’esempio di un sensore digitale dalle dimensioni di 16x24 mm; si tratta di dimensioni più piccole della classica pellicola, per ottenere le quali bisogna moltiplicare le misure del sensore per 1,5. E proprio 1,5 è il moltiplicatore per il calcolo della focale equivalente: un’ottica normale da 50 mm si comporterà come un mezzo tele da 75 mm; un grandangolo da 35 mm come un normale da 50 mm, un tele moderato da 125 mm diventerà un potente 190 mm. Quindi, la prima cosa da tenere a mente quando ci si avvicina all’acquisto di un’ottica per una reflex digitale o semplicemente si sta considerando di riutilizzare il proprio vecchio corredo su una macchina di nuova generazione, è considerare il moltiplicatore tipico dell’apparecchio per valutare la vera resa dell’ottica. E il grandangolo? Dato che le ottiche utilizzate sulle reflex digitali tendono a ingrandire l’immagine, non sarà un problema disporre di ottiche tele, ma sarà abbastanza difficile avere già nel proprio corredo degli obiettivi utilizzabili su queste macchine come grandangolo. Infatti, tornando all’esempio di poco fa, per avere una focale equivalente di 28 mm (un tipico grandangolo) bisognerebbe avere un obiettivo di focale 18 mm, una cosa assai rara nella fotografia tradizionale. Per questo le reflex digitali sono generalmente equipaggiate di base con un’ottica zoom a focale molto corta, pensata per questo tipo di apparecchi, come per esempio un 18-70 mm. Conviene quindi sempre acquistare il corpo macchina con la sua ottica data in kit, perché difficilmente si potrebbe trovare in un normale corredo tradizionale un’ottica dalla focale così corta da funzionare da grandangolo. Il mosso è più frequente Una semplice regola mnemonica per evitare il micromosso consiglia, se non si usa un treppiede, di scattare con tempi che siano reciproci della focale utilizzata: per fare un esempio, con un teleobiettivo da 150 mm bisognerebbe scattare a 1/150 di secondo o meno. Quello che questa regola ci insegna è che più l’obiettivo è “tele”, più il rischio di mosso aumenta ed è quindi bene scattare con tempi brevi. Abbiamo visto come sulle reflex digitali, gli obiettivi “ingrandiscano” di più l’immagine e quindi il rischio di micromosso è in qualche modo più alto. La regola anti-mosso vale ancora a patto di utilizzare però non la focale reale dell’obiettivo, ma quella equivalente. Esistono ottiche stabilizzate, cioè dotate di un meccanismo di compensazione dei micromovimenti che si compiono allo scatto, che permettono di evitare il mosso anche con tempi di tre-quattro volte più lenti di quelli indicati dalla regola mnemonica; queste ottiche, generalmente teleobiettivi, sono particolarmente consigliate nel caso di utilizzo con reflex digitali. Serve più risolvenza Ogni ottica è caratterizzata da un livello di “risolvenza”, cioè di capacità di riprodur- LE OTTICHE PENSATE PER IL DIGITALE Ovviamente le reflex digitali nascono per montare le ottiche già pensate e commercializzate per l’uso con le fotocamere chimiche. Ma le esigenze della fotografia digitale non sono propriamente le stesse di quella tradizionale: la dimensione ridotta del sensore permette di creare ottiche dimensionalmente più piccole, quindi meno pesanti, e a parità di prestazioni ottiche, meno costose. Inoltre, la modalità con la quale il sensore cattura la luce è fortemente sensibile al fatto che i raggi arrivino perpendicolari alla sua superficie. I principali produttori hanno così lanciato e progettato delle ottiche ottimizzate per le reflex digitali; in alcuni casi queste ottiche possono essere comunque montate su reflex a pellicola, in altri casi si tratta di obiettivi che sono compatibili solo con le digitali. Dovendo valutare l’acquisto di una nuova ottica per la propria reflex digitale, può essere una buona idea cercare tra i nuovi obiettivi pensati proprio per questo uso: ci si assicura così il massimo rapporto prezzo/prestazioni, con ingombi e pesi sicuramente più contenuti di ottiche tradizionali di pari qualità. ATTENZIONE ALLA POLVERE SUL SENSORE Nelle fotocamere chimiche, a ogni scatto, cambia la porzione di pellicola da impressionare; nel caso delle digitali, invece, il sensore è sempre lo stesso a ogni scatto: se si impolvera, tutte le foto finiranno per essere macchiate. Se nelle compatte, che sono sigillate, questo non è un problema, nelle reflex, che vengono aperte a ogni cambio di obiettivo, il rischio che la polvere si insinui sul sensore è concreto. In questo caso su ogni scatto, soprattutto quelli fatti con diaframmi chiusi, si vedono una serie di piccole aree scure in corrispondenza di ogni granello di polvere (vedi foto qui sotto). Per questo motivo tutte le fotocamere reflex digitali dispongono della possibilità di accedere fino al sensore per eliminare, con l’aiuto di una pompetta, eventuali granelli di polvere. re sulla superficie sensibile (il sensore) una risoluzione effettiva più o meno alta. Questo parametro dipende da molti fattori: il progetto ottico dell’obiettivo, la qualità dei vetri utilizzati e il loro trattamento. Nel caso delle reflex digitali, la porzione di obiettivo effettivamente utilizzata è ridotta; è quindi necessario che la risolvenza dell’ottica sia molto buona; anche piccole aberrazioni cromatiche rischiano di essere ingrandite e quindi possono risultare molto più visibili di quanto non accadeva con la pellicola. In pratica, per avere risultati ottimi, è necessario utilizzare ottiche di altissima qualità, mentre ottiche economiche, con il digitale rischiano di diventare un vero collo di bottiglia dell’intero sistema. 44 1-9 reflex digitali e ottiche.in44 44 15/03/2010 17.12.01