NGN2 mi ok 26-11-2007 16:11 Pagina 40 NGN2 NGN2: il case study Milano MASSIMO MONACELLI I gruppi di lavoro del Progetto NGN2 sono passati attraverso le fasi di individuazione degli snodi decisionali, di scelta delle tecnologie di rete, di definizione dei macro requisiti e delle architetture della rete di accesso. A queste fasi è seguita la valutazione economica degli scenari definiti. Da marzo 2007 si è entrati nella fase più operativa con il case study Milano, iniziando con gli studi di rete e proseguendo con gli studi di fattibilità e i progetti esecutivi. Nel mese di ottobre sono state avviate le prove di qualificazione in rete di tipo end-to-end. 1. Introduzione Perché la NGN2 parte da Milano? Milano è stato scelto come primo Comune sul quale avviare la sperimentazione tecnica e lo sviluppo capillare della fibra ottica in rete di accesso principalmente per due ragioni: • il Comune è considerato altamente strategico per l’elevata concentrazione di imprese e di clientela residenziale pregiata, con esigenze avanzate di connettività broadband; • elevata disponibilità di infrastrutture per la posa di fibra ottica di proprietà di Telecom Italia (polifore, tubazioni, ..) o di terze parti (intercapedini, cavi in fibra posati da Metroweb, ...). Le 37 aree di centrale, con sede nel Comune di Milano, sono tutte coperte con tecnologia di accesso ADSL2+ IP e la percentuale di popolazione 40 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 16 n. 3 - Dicembre 2007 telefonica che può usufruire dei servizi broadband è prossima al 100%. Per quanto riguarda l’accesso mobile broadband, le stazioni radiomobili UMTS/HSDPA sono attualmente servite con molteplici collegamenti a 2 Mbit/s su rame, ma l’evoluzione tecnologica attesa consentirà già nel 2008 iI passaggio verso collegamenti di backhauling su fibra ottica in tecnologia GE (Gigabit Ethernet). La presenza di una utility come Metroweb, che dispone di una capillare rete ottica su quasi l’intero territorio del Comune di Milano, si è rivelata fondamentale per un avvio rapido del Progetto NGN2. A Maggio 2007 è stato stipulato un accordo quadro tra Telecom Italia e Metroweb per la fornitura da parte di quest’ultima di collegamenti in fibra ottica (in modalità IRU per 15 anni rinnovabili) tra i punti fibra stradali di Telecom Italia e gli edifici. Questo accordo consente a Telecom Italia di evitare opere NGN2 mi ok 26-11-2007 16:11 Pagina 41 MONACELLI • NGN2: il case study Milano di scavo nelle aree in cui sono già presenti infrastrutture alternative, di richiedere meno permessi agli enti comunali, di minimizzare l’impatto ambientale e soprattutto di accelerare lo sviluppo della rete ottica in accesso. 2 Le scelte architetturali in accesso Gli studi di rete di accesso NGN2 consistono di due fasi: 1) dimensionamento delle ONU-B in funzione delle unità immobiliari e associazione con le terminazioni della rete di accesso in rame; 2) definizione di un’area splitter come gruppo di ONU-B e posizionamento dello splitter ottico stradale (splitter secondario). Più in dettaglio, la prima fase inizia con il reperimento di informazioni alfanumeriche presenti sui Sistemi di Network Inventory e con la stampa delle planimetrie. Mediante un’attività di La scelta strategica di Telecom Italia è al momento quella di utilizzare un’architettura di accesso di tipo FTTB (Fiber To The Building), mostrata in figura 1, nelle grandi aree metropolitane, con fibra ottica posata fino all’edificio e riutilizzo della Fibra ottica Sedi SGU Sedi SL rete in rame esistente dalla Pozzetti Rame Telecom Italia terminazione secondaria Remote Splitter Splitter all’unità immobiliare. Terminazione Feeder primario secondario CPE Siccome non tutte le aree di ONU-B OLT u n a m e tropoli ha nno la GPON GPON GPON VDSL2 stessa densità abitativa, l’effettiva implementazione Giunzione Primaria Secondaria Building/Curb Sede di un’architettura FTTB è cliente subordinata al verificarsi di CPE = Customer Premises Equipment due condizioni: GPON = Gigabit capable Passive Optical Network = Optical Network Unit at Building ONU-B 1) elevato rapporto tra unità OLT = Optical Line Termination immobiliari ed edificio SGU = Stadio di Gruppo Urbano SL = Stadio di Linea (almeno 15:1); VDSL = Very high speed Digital Subscriber Line 2) opportunità di realizzare i c o l l e ga m e nti ottic i secondari (dallo splitter o FIGURA 1› Architettura di accesso FTTB. diramatore ottico stradale fino all’ONU-B) con un ridotto investimento sopralluogo esterno (in gergo, walk-out), sono unitario. rilevate la numerosità e la tipologia (affari o resiNel Comune di Milano sono rispettati denziale) delle unità immobiliari per ogni singolo entrambi i criteri: sono presenti circa 800.000 edificio e vengono individuate le aree di apparato unità immobiliari distribuite su oltre 60.000 civici ONU-B, associando ad un’ONU-B una o più tere l’accordo quadro siglato con Metroweb conminazioni secondarie della rete in rame. Il dimensente di rispettare anche il secondo criterio di sionamento di un’ONU-B viene effettuato in funnatura economica. zione del numero di unità immobiliari e della loro La topologia di rete scelta è di tipo puntotipologia. mutipunto e la tecnologia impiegata è la GPON La seconda fase consiste nella definizione (Gigabit capable Passive Optical Network), che delle aree splitter; un’area splitter è costituita da garantisce 2,5 Gbit/s per interfaccia PON sull’apun insieme di ONU-B contigue, facenti capo ad parato OLT (Optical Line Termination) installato in un medesimo splitter ottico stradale. Il numero di centrale. Su un’interfaccia PON insistono due ONU-B che possono afferire ad un’area splitter è aree splitter, grazie all’utilizzo di uno splitter ottico limitato dal massimo numero di uscite di uno in centrale (splitter primario), che è di tipo 1:2. splitter ottico secondario (scelto pari a 16) e dal L’ONU-B (Optical Network Unit at Building) è massimo numero di unità immobiliari servite da installata all’interno di un cabinet, collocato all’inun’area splitter (circa 200). Definita l’area splitter, terno di un edificio o in prossimità dello stesso, si determina la miglior posizione dello splitter tipicamente al marciapiede (in questo caso si ottico stradale, tenendo conto degli interventi parla più propriamente di architettura FTTCurb, sulla rete primaria ottica verso la sede di centrale Fiber To The Curb). e sulla rete secondaria in fibra ottica verso gli edifici. 3 Gli studi di rete di accesso NGN2 Lo studio termina con la rappresentazione grafica e con le fattibilità tecnico-economiche degli L’attività operativa è iniziata a Marzo 2007 su un interventi. In particolare, le valutazioni economiche primo gruppo di Aree di Centrale, individuate in in rete secondaria sono importanti per la scelta del base ad un ranking di appetibilità commerciale e di realizzatore (tra Telecom Italia e Metroweb) del minimizzazione dei capex unitari in rete di accesso. collegamento ottico secondario dallo splitter stra1 4 7 * NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 16 n. 3 - Dicembre 2007 8 0 2 5 3 6 9 41 NGN2 mi ok 26-11-2007 16:11 Pagina 42 MONACELLI • NGN2: il case study Milano dale fino all’ONU-B, in base ad un criterio prettamente economico orientato alla riduzione dei capex unitari e dei tempi di realizzazione. A fine Ottobre sono terminati gli studi di rete sulle prime quattro Aree di Centrale, con l’individuazione di circa 6.800 ONU-B e la definizione di circa 700 aree splitter, in un territorio in cui ricadono circa 130.00 unità immobiliari. Se da un punto di vista tecnico la nuova rete di accesso NGN2 metterà a disposizione nuove capability e la possibilità di offrire servizi innovativi, dal punto di vista organizzativo il case study Milano evidenzia anche l’esigenza di nuovi profili professionali e la richiesta di nuove competenze. [email protected] 4 Il processo di realizzazione della nuova rete di accesso NGN2 Dopo la scelta del realizzatore dei collegamenti ottici secondari, vengono selezionate le aree splitter e le ONU-B da avviare alla progettazione esecutiva e successiva realizzazione. Il processo di realizzazione si articola attraverso le seguenti fasi: 1) effettuazione del sopralluogo all’interno dell’edificio o al marciapiede, per determinare la posizione ottima di installazione del cabinet contenente l’ONU-B e le attività da effettuare per il collegamento del cabinet alla rete in fibra ottica, alla rete in rame esistente e alla rete elettrica; 2) elaborazione dei progetti esecutivi relativi agli interventi in rete primaria ottica e ai collegamenti ottici secondari che saranno realizzati direttamente da Telecom Italia, ed elaborazione dei progetti esecutivi relativi ai cabinet; 3) richiesta di fattibilità (tempi e costi) verso Metroweb per i collegamenti ottici secondari assegnati a Metroweb; 4) invio di una lettera, con allegato tecnico, all’amministratore di condominio per comunicare la tipologia di interventi da effettuare. Le fasi descritte non sono tutte sequenziali, in particolare l’elaborazione dei progetti esecutivi è asincrona rispetto all’invio delle lettere e prescinde dalla risposta dell’amministratore di condominio. Per quanto riguarda gli interventi nei siti di centrale, viene elaborato un progetto di una nuova sala NGN2, atta ad ospitare gli apparati OLT e i nodi di accesso della rete OPM (Optical Packet Metro). Delle 37 Aree di Centrale del Comune di Milano 26 sono sedi di SGU e 11 sedi di SL. Il Piano di struttura della rete OPM prevede l’installazione delle OLT e dei Remote Feeder di OPM solo nelle 26 sedi SGU, mentre nelle 11 sedi SL saranno installati solo gli splitter ottici primari e saranno prolungate le fibre ottiche verso le OLT in sede SGU. Questa scelta comporta sensibili benefici in termini di minori spazi occupati e di minori assorbimenti di energia. 5 Conclusioni Fin dalle prime fasi lo sviluppo della nuova rete ottica in accesso si sta rilevando un’esperienza impegnativa, sia per i progettisti e i pianificatori delle strutture territoriali, sia per i tecnici e gli ingegneri delle funzioni centrali preposte al coordinamento e al supporto. 42 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 16 n. 3 - Dicembre 2007 — ACRONIMI ADSL CPE FTTB FTTCurb GPON HSDPA IP IRU NGN2 OLT ONU-B OPM PON SGU SL UMTS VDSL Asymmetric Digital Subscriber Line Customer Premises Equipment Fiber To The Building Fiber To The Curb Gigabit capable Passive Optical Network High Speed Downlink Packet Access Internet Protocol Indefeasible Right of Use Next Generation Network fase 2 Optical Line Termination Optical Network Unit at Building Optical Packet Metro Passive Optical Network Stadio di Gruppo Urbano Stadio di Linea Universal Mobile Telecommunications System Very high speed Digital Subscriber Line M a s s i m o M o n a c e l l i laureato in Ingegneria Elettronica, è referente in ambito Network Planning del Progetto NGN2 per gli aspetti architetturali e pianificatori. Dopo un’esperienza dal 1997 al 1998 in una software house nel ruolo di sistemista di rete, entra in Telecom Italia nel dicembre 1998, occupandosi prima di valutazioni tecnicoeconomiche e in seguito di pianificazione tecnica delle reti dati IP e Gigabit Ethernet. Negli ultimi anni ha contribuito alla definizione architetturale dell’OPM, della rete di accesso broadband ADSL e della nuova rete di raccolta dei NodeB UMTS/HSDPA.