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NGN2
NGN2:
il case study Milano
MASSIMO MONACELLI
I gruppi di lavoro del Progetto NGN2 sono passati attraverso le fasi di individuazione degli snodi decisionali, di scelta delle tecnologie di rete, di definizione dei macro requisiti e delle architetture della rete di accesso. A queste fasi è seguita la valutazione economica degli scenari definiti.
Da marzo 2007 si è entrati nella fase più operativa con il case study Milano,
iniziando con gli studi di rete e proseguendo con gli studi di fattibilità e i
progetti esecutivi. Nel mese di ottobre sono state avviate le prove di qualificazione in rete di tipo end-to-end.
1. Introduzione
Perché la NGN2 parte da Milano?
Milano è stato scelto come primo Comune sul
quale avviare la sperimentazione tecnica e lo sviluppo capillare della fibra ottica in rete di accesso
principalmente per due ragioni:
• il Comune è considerato altamente strategico
per l’elevata concentrazione di imprese e di
clientela residenziale pregiata, con esigenze
avanzate di connettività broadband;
• elevata disponibilità di infrastrutture per la posa
di fibra ottica di proprietà di Telecom Italia
(polifore, tubazioni, ..) o di terze parti (intercapedini, cavi in fibra posati da Metroweb, ...).
Le 37 aree di centrale, con sede nel Comune di
Milano, sono tutte coperte con tecnologia di
accesso ADSL2+ IP e la percentuale di popolazione
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telefonica che può usufruire dei servizi broadband è
prossima al 100%. Per quanto riguarda l’accesso
mobile broadband, le stazioni radiomobili
UMTS/HSDPA sono attualmente servite con molteplici collegamenti a 2 Mbit/s su rame, ma l’evoluzione tecnologica attesa consentirà già nel 2008 iI
passaggio verso collegamenti di backhauling su
fibra ottica in tecnologia GE (Gigabit Ethernet).
La presenza di una utility come Metroweb, che
dispone di una capillare rete ottica su quasi l’intero
territorio del Comune di Milano, si è rivelata fondamentale per un avvio rapido del Progetto NGN2. A
Maggio 2007 è stato stipulato un accordo quadro
tra Telecom Italia e Metroweb per la fornitura da
parte di quest’ultima di collegamenti in fibra ottica
(in modalità IRU per 15 anni rinnovabili) tra i punti
fibra stradali di Telecom Italia e gli edifici. Questo
accordo consente a Telecom Italia di evitare opere
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di scavo nelle aree in cui sono già presenti infrastrutture alternative, di richiedere meno permessi
agli enti comunali, di minimizzare l’impatto ambientale e soprattutto di accelerare lo sviluppo della
rete ottica in accesso.
2 Le scelte architetturali in accesso
Gli studi di rete di accesso NGN2 consistono di
due fasi:
1) dimensionamento delle ONU-B in funzione delle
unità immobiliari e associazione con le terminazioni della rete di accesso in rame;
2) definizione di un’area splitter come gruppo di
ONU-B e posizionamento dello splitter ottico
stradale (splitter secondario).
Più in dettaglio, la prima fase inizia con il
reperimento di informazioni alfanumeriche presenti sui Sistemi di Network Inventory e con la
stampa delle planimetrie. Mediante un’attività di
La scelta strategica di Telecom Italia è al
momento quella di utilizzare un’architettura di
accesso di tipo FTTB (Fiber To The Building),
mostrata in figura 1, nelle
grandi aree metropolitane,
con fibra ottica posata fino
all’edificio e riutilizzo della
Fibra ottica
Sedi SGU
Sedi SL
rete in rame esistente dalla
Pozzetti
Rame
Telecom Italia
terminazione secondaria
Remote
Splitter
Splitter
all’unità
immobiliare.
Terminazione
Feeder
primario
secondario
CPE
Siccome non tutte le aree di
ONU-B
OLT
u n a m e tropoli ha nno la
GPON
GPON
GPON
VDSL2
stessa densità abitativa,
l’effettiva implementazione
Giunzione
Primaria
Secondaria
Building/Curb
Sede
di un’architettura FTTB è
cliente
subordinata al verificarsi di
CPE = Customer Premises Equipment
due condizioni:
GPON = Gigabit capable Passive Optical Network
= Optical Network Unit at Building
ONU-B
1) elevato rapporto tra unità
OLT = Optical Line Termination
immobiliari ed edificio
SGU = Stadio di Gruppo Urbano
SL = Stadio di Linea
(almeno 15:1);
VDSL = Very high speed Digital Subscriber Line
2) opportunità di realizzare i
c o l l e ga m e nti
ottic i
secondari (dallo splitter o
FIGURA 1› Architettura di accesso FTTB.
diramatore ottico stradale fino all’ONU-B) con
un ridotto investimento
sopralluogo esterno (in gergo, walk-out), sono
unitario.
rilevate la numerosità e la tipologia (affari o resiNel Comune di Milano sono rispettati
denziale) delle unità immobiliari per ogni singolo
entrambi i criteri: sono presenti circa 800.000
edificio e vengono individuate le aree di apparato
unità immobiliari distribuite su oltre 60.000 civici
ONU-B, associando ad un’ONU-B una o più tere l’accordo quadro siglato con Metroweb conminazioni secondarie della rete in rame. Il dimensente di rispettare anche il secondo criterio di
sionamento di un’ONU-B viene effettuato in funnatura economica.
zione del numero di unità immobiliari e della loro
La topologia di rete scelta è di tipo puntotipologia.
mutipunto e la tecnologia impiegata è la GPON
La seconda fase consiste nella definizione
(Gigabit capable Passive Optical Network), che
delle aree splitter; un’area splitter è costituita da
garantisce 2,5 Gbit/s per interfaccia PON sull’apun insieme di ONU-B contigue, facenti capo ad
parato OLT (Optical Line Termination) installato in
un medesimo splitter ottico stradale. Il numero di
centrale. Su un’interfaccia PON insistono due
ONU-B che possono afferire ad un’area splitter è
aree splitter, grazie all’utilizzo di uno splitter ottico
limitato dal massimo numero di uscite di uno
in centrale (splitter primario), che è di tipo 1:2.
splitter ottico secondario (scelto pari a 16) e dal
L’ONU-B (Optical Network Unit at Building) è
massimo numero di unità immobiliari servite da
installata all’interno di un cabinet, collocato all’inun’area splitter (circa 200). Definita l’area splitter,
terno di un edificio o in prossimità dello stesso,
si determina la miglior posizione dello splitter
tipicamente al marciapiede (in questo caso si
ottico stradale, tenendo conto degli interventi
parla più propriamente di architettura FTTCurb,
sulla rete primaria ottica verso la sede di centrale
Fiber To The Curb).
e sulla rete secondaria in fibra ottica verso gli
edifici.
3 Gli studi di rete di accesso NGN2
Lo studio termina con la rappresentazione grafica e con le fattibilità tecnico-economiche degli
L’attività operativa è iniziata a Marzo 2007 su un
interventi. In particolare, le valutazioni economiche
primo gruppo di Aree di Centrale, individuate in
in rete secondaria sono importanti per la scelta del
base ad un ranking di appetibilità commerciale e di
realizzatore (tra Telecom Italia e Metroweb) del
minimizzazione dei capex unitari in rete di accesso.
collegamento ottico secondario dallo splitter stra1
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dale fino all’ONU-B, in base ad un criterio prettamente economico orientato alla riduzione dei
capex unitari e dei tempi di realizzazione.
A fine Ottobre sono terminati gli studi di rete
sulle prime quattro Aree di Centrale, con l’individuazione di circa 6.800 ONU-B e la definizione di
circa 700 aree splitter, in un territorio in cui ricadono circa 130.00 unità immobiliari.
Se da un punto di vista tecnico la nuova rete di
accesso NGN2 metterà a disposizione nuove capability e la possibilità di offrire servizi innovativi, dal
punto di vista organizzativo il case study Milano
evidenzia anche l’esigenza di nuovi profili professionali e la richiesta di nuove competenze.
[email protected]
4 Il processo di realizzazione della nuova rete di
accesso NGN2
Dopo la scelta del realizzatore dei collegamenti
ottici secondari, vengono selezionate le aree splitter e le ONU-B da avviare alla progettazione esecutiva e successiva realizzazione.
Il processo di realizzazione si articola attraverso
le seguenti fasi:
1) effettuazione del sopralluogo all’interno dell’edificio o al marciapiede, per determinare la posizione ottima di installazione del cabinet contenente l’ONU-B e le attività da effettuare per il
collegamento del cabinet alla rete in fibra ottica,
alla rete in rame esistente e alla rete elettrica;
2) elaborazione dei progetti esecutivi relativi agli
interventi in rete primaria ottica e ai collegamenti ottici secondari che saranno realizzati
direttamente da Telecom Italia, ed elaborazione
dei progetti esecutivi relativi ai cabinet;
3) richiesta di fattibilità (tempi e costi) verso
Metroweb per i collegamenti ottici secondari
assegnati a Metroweb;
4) invio di una lettera, con allegato tecnico, all’amministratore di condominio per comunicare la
tipologia di interventi da effettuare.
Le fasi descritte non sono tutte sequenziali, in
particolare l’elaborazione dei progetti esecutivi è
asincrona rispetto all’invio delle lettere e prescinde
dalla risposta dell’amministratore di condominio.
Per quanto riguarda gli interventi nei siti di centrale, viene elaborato un progetto di una nuova sala
NGN2, atta ad ospitare gli apparati OLT e i nodi di
accesso della rete OPM (Optical Packet Metro).
Delle 37 Aree di Centrale del Comune di Milano 26
sono sedi di SGU e 11 sedi di SL. Il Piano di struttura della rete OPM prevede l’installazione delle
OLT e dei Remote Feeder di OPM solo nelle 26
sedi SGU, mentre nelle 11 sedi SL saranno installati solo gli splitter ottici primari e saranno prolungate le fibre ottiche verso le OLT in sede SGU.
Questa scelta comporta sensibili benefici in termini
di minori spazi occupati e di minori assorbimenti di
energia.
5 Conclusioni
Fin dalle prime fasi lo sviluppo della nuova rete
ottica in accesso si sta rilevando un’esperienza
impegnativa, sia per i progettisti e i pianificatori
delle strutture territoriali, sia per i tecnici e gli ingegneri delle funzioni centrali preposte al coordinamento e al supporto.
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— ACRONIMI
ADSL
CPE
FTTB
FTTCurb
GPON
HSDPA
IP
IRU
NGN2
OLT
ONU-B
OPM
PON
SGU
SL
UMTS
VDSL
Asymmetric Digital Subscriber Line
Customer Premises Equipment
Fiber To The Building
Fiber To The Curb
Gigabit capable Passive Optical Network
High Speed Downlink Packet Access
Internet Protocol
Indefeasible Right of Use
Next Generation Network fase 2
Optical Line Termination
Optical Network Unit at Building
Optical Packet Metro
Passive Optical Network
Stadio di Gruppo Urbano
Stadio di Linea
Universal Mobile Telecommunications System
Very high speed Digital Subscriber Line
M a s s i m o M o n a c e l l i laureato in
Ingegneria Elettronica, è referente in ambito
Network Planning del Progetto NGN2 per gli
aspetti architetturali e pianificatori. Dopo
un’esperienza dal 1997 al 1998 in una
software house nel ruolo di sistemista di rete,
entra in Telecom Italia nel dicembre 1998,
occupandosi prima di valutazioni tecnicoeconomiche e in seguito di pianificazione
tecnica delle reti dati IP e Gigabit Ethernet.
Negli ultimi anni ha contribuito alla definizione architetturale
dell’OPM, della rete di accesso broadband ADSL e della nuova
rete di raccolta dei NodeB UMTS/HSDPA.