La struttura della Terra Il globo terrestre è sostanzialmente simile ad una enorme pesca, con un grosso nocciolo e una spessa polpa tenera che ne costituiscono quasi la totalità e una sottilissima buccia dura Il nocciolo è il nucleo, denominato anche NiFe perché formato interamente dagli elementi più pesanti, come Nichel e Ferro. La temperatura è di parecchie migliaia di gradi ma probabilmente l'enorme pressione degli strati sovrastanti lo rende più simile ad un solido che a un liquido. La polpa è il mantello, una enorme massa liquida, magmatica, denominata anche SiMa in quanto formata sostanzialmente da Silicati di Magnesio in cui sono presenti in quantità minima tutti gli altri elementi chimici. Il mantello inferiore (vicino al nucleo) ha una temperatura di oltre 3000 °C che lentamente diminuisce fino al limite superiore: quando scende al di sotto dei 1500°C lo stato liquido passa lentamente ad uno stato pastoso, semisolido per poi cominciare a formare le prime rocce. La buccia o crosta è denominata anche SiAl in quanto formata principalmente da Silicati di Alluminio: ha uno spessore minimo (circa 8-10 km nei fondali oceanici, circa 30-40 km nei continenti e 40-70 km nelle zone delle grandi catene montuose continentali, es. Himalaya) e galleggia sul mantello fluido sottostante; come la buccia di una pesca ha piccoli corrugamenti ed incisioni che formano mari e montagne… Le placche La crosta si è formata per lento raffreddamento circa 5 Miliardi di anni fa. Non è un blocco unico ma è costituita da una ventina di "pezzi" di varia superficie, denominati zolle o placche: le più grandi "contengono" i vari continenti e una parte di fondale oceanico. Le placche galleggiano sul magma sottostante e si spostano molto lentamente (pochi mm/anno): ma continuamente perché da alcune linee di frattura (cioè dalle "crepe" che separano una zolla dall'altra) esce continuamente nuovo magma che, raffreddandosi, solidifica formando nuova crosta che spinge quella "vecchia" sempre più lontano dalla linea di frattura. L'esempio più semplice riguarda la dorsale atlantica, cioè la linea di frattura che, andando da un Polo all'altro, circa 200 milioni di anni fa ha cominciato a creare il fondo dell'Oceano Atlantico allontanando di oltre 4000 km i "pre" continenti americani (Nord e Sud) da quelli Euroafricani (alla velocità di 0,5-1 cm/anno). Stesso discorso per tutti gli altri continenti che quella volta erano di dimensioni, posizione e corrugamenti nettamente diversi da quelli attuali. Lungo le linee di contatto (faglie) le zolle possono spingersi, scivolare le une sotto le altre, scorrere lateralmente oppure allontanarsi: tutti questi movimenti sono la causa della formazione delle catene montuose, dei vulcani e dei terremoti 1 di 2 ασ Il suolo E’ formato dall’accumulo di materiali normalmente derivati dalla demolizione di rocce preesistenti unite a residui di organismi viventi. Nelle porosità del suolo si infilano le radici delle piante che assorbono l’acqua e gli elementi minerali disciolti. Le rocce Le ricce ignee derivano dal raffreddamento diretto dei magmi, le rocce sedimentarie derivano dall’accumulo e stratificazione di rocce preesistenti (semplificato) mentre le rocce metamorfiche derivano dalla modifica (metamorfosi) di rocce ignee o sedimentarie preesistenti modificate dall’azione del calore o della pressione. Rocce ignee Se il magma si raffredda rapidamente (come quando esce dal cratere vulcanico) si formano rocce come la lava, con una struttura uniforme, “amorfa”. Se invece si raffreddano in profondità, molto lentamente, i minerali che le compongono hanno il tempo di formare delle strutture regolari, chiamate cristalli. Il granito (sin) è una tipica roccia cristallina mentre il basalto (a d.) è la tipica roccia derivata dal raffreddamento del magma. Rocce metamorfiche Se uno strato di roccia lentamente finisce sotto a centinaia di metri di altre rocce, il calore e la pressione lo modificano: assume una struttura scistosa (a scaglie, a strati..). Una roccia tipicamente metamorfica è l’ardesia, che si estrae dalle cave e, se colpita nella direzione giusta, si frattura in lastre liscie e piane. Dalla zona ligure di Lavagna si ottenevano le famose lastre scure che diventavano le “lavagne”, quelle più chiare (grige) vengono tipicamente utilizzate per i ripiani dei biliardi mentre lastre più piccole sono utilizzate in mezza Europa come coperture per tetti (di montagna e di città). 2 di 2 ασ